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Univ.

di Firenze/CRIACIV/DIC: Ingegneria del Vento


CAP. 2: Lo strato limite atmosferico (1/33)

LO STRATO LIMITE ATMOSFERICO

• Il rallentamento del flusso d’aria verso il basso


è causato dagli sforzi di attrito col suolo
• A questi si aggiungono gli sforzi di attrito tra
strati d’aria adiacenti che viaggiano a velocità
differenti
• Maggiore è la rugosità del suolo e maggiore
sono gli sforzi di attrito che si generano, e
quindi il rallentamento del flusso: questo
giustifica il maggiore spessore dello SLA in
corrispondenza delle città
• L’attrito tra strati adiacenti di aria crea anche
un rimescolamento, che è all’origine della
turbolenza atmosferica

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CAP. 2: Lo strato limite atmosferico (2/33)

Lo strato limite atmosferico

• Lo sforzo di attrito al suolo τo viene espresso


attraverso la relazione

τ 0 = ρu∗2 = ρkV12

u*2 = velocità di attrito


V1 = velocità del vento ad una quota arbitraria
k = coefficiente di drag superficiale

• Il rimescolamento turbolento dà luogo ad un


trasferimento di quantità di moto dagli strati
più veloci a quelli più lenti, che poi dissipano
l’energia acquisita mediante viscosità

• Questo trasferimento di quantità di moto viene


attribuito a degli sforzi di attrito fittizi detti
sforzi di Reynolds τx e τy

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CAP. 2: Lo strato limite atmosferico (3/33)

Lo strato limite atmosferico

• Il moto dell’aria all’interno dello SLU viene


descritto dalle componenti di velocità

u (t ) = U + u '(t )
v(t ) = V + v '(t )
w(t ) = W + w '(t )

• Per la presenza del gap spettrale è possibile


studiare il flusso medio e le fluttuazioni
turbolente separatamente
• La distribuzione spaziale delle velocità medie
viene descritta in maniera deterministica, e
legata al valore della velocità di gradiente
• La velocità di gradiente viene descritta come
una variabile aleatoria

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CAP. 2: Lo strato limite atmosferico (4/33)

Equazioni del flusso medio

HP.: fluido incomprimibile

• Conservazione della quantità di moto

∂U ∂U ∂U 1 ∂p 1 ∂τ x
U +V +W + − fV − =0
∂x ∂y ∂z ρ ∂x ρ ∂z
∂V ∂V ∂V 1 ∂p 1 ∂τ y
U +V +W + + fU − =0
∂x ∂y ∂z ρ ∂y ρ ∂z
1 ∂p
+g =0
ρ ∂z

Le relazioni della conservazione della quantità di moto


sono mediate rispetto al tempo, e già semplificate,
ad esempio assumendo trascurabile la variazione
nello spazio della componente verticale della
velocità del vento W.
Le forze esterne considerate nell’equilibrio della massa
d’aria sono il gradiente di pressione nelle tre
direzioni degli assi cartesiani, la forza di Coriolis,
gli sforzi di attrito descritti dagli sforzi di Reynolds.
Tutti i termini delle equazioni hanno dimensioni [LT-2].

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CAP. 2: Lo strato limite atmosferico (5/33)

Equazioni del flusso medio

• Conservazione della massa

∂U ∂V ∂W
+ + =0
∂x ∂y ∂z

• Il numero delle incognite (6: 3 componenti di


velocità U, V e W + la pressione p + i 2 sforzi
di Reynolds τx e τy) è superiore al numero
delle equazioni (4), per cui è necessario
aggiungere altre relazioni. Si aggiungono
delle relazioni empiriche di tipo
fenomenologico che riguardano la risposta
del mezzo alle azioni esterne.

• Si è assunto che l’asse x del sistema di


riferimento scelto coincida con la direzione
dello sforzo di attrito al suolo τ0.

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CAP. 2: Lo strato limite atmosferico (6/33)

Equazioni del flusso medio

• Vengono introdotte delle relazioni


fenomenologiche (empiriche) per la
descrizione degli sforzi di Reynolds

∂U
τ x = ρK ( x , y , z )
∂z
∂V
τ y = ρK ( x , y , z )
∂z
2 2
⎛ ∂U ⎞ ⎛ ∂V ⎞
K ( x, y , z ) = L ( x, y , z ) ⎜
2
⎟ +⎜ ⎟
⎝ ∂z ⎠ ⎝ ∂z ⎠

K ( x, y, z ) = viscosità turbolenta
L( x, y, z ) = lunghezza di mescolamento

La viscosità turbolenta o la lunghezza di


mescolamento devono essere assegnate

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CAP. 2: Lo strato limite atmosferico (7/33)

Equazioni del flusso medio

• Derivando l’equazione di conservazione della


quantità di moto nella direzione z rispetto a x e y si
ha

∂ ⎛ ∂p ⎞ ∂ ⎛ 1 ⎞ ∂p
⎜ ⎟ = −ρ ⎜ ⎟
∂x ⎝ ∂z ⎠ ∂x ⎝ ρ ⎠ ∂z
∂ ⎛ ∂p ⎞ ∂ ⎛ 1 ⎞ ∂p
⎜ ⎟ = −ρ ⎜ ⎟
∂y ⎝ ∂z ⎠ ∂y ⎝ ρ ⎠ ∂z

• Assumendo che la densità dell’aria non vari in


piani orizzontali, si desume che il gradiente di
pressione orizzontale è costante con la quota

∂ ⎛ ∂p ⎞ ∂ ⎛ ∂p ⎞
⎜ ⎟=0 ; ⎜ ⎟=0
∂z ⎝ ∂x ⎠ ∂z ⎝ ∂y ⎠

• Il gradiente di pressione assume in tutto lo SLA


lo stesso valore che assume ad alta quota

∂p ⎡ VG2 ⎤
= ρ ⎢ fVG ± ⎥
∂n ⎣ R⎦

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CAP. 2: Lo strato limite atmosferico (8/33)

Equazioni del flusso medio

• Nell’ipotesi di isobare rettilinee

∂p ∂p
= ρfVgx ; = ρfVgy
∂x ∂y

in cui Vgx e Vgx sono le componenti della velocità


geostrofica nelle direzioni x e y

• Nell’ipotesi che la velocità media abbia


componente verticale nulla, le equazioni di
conservazione diventano

∂U ∂U 1 ∂τ x
U +V + f (Vgx − V ) − =0
∂x ∂y ρ ∂z
∂V ∂V 1 ∂τ y
U +V + f (Vgy + U ) − =0
∂x ∂y ρ ∂z
1 ∂p
+g =0
ρ ∂z
∂U ∂V
+ =0
∂x ∂y

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CAP. 2: Lo strato limite atmosferico (9/33)

Equazioni del flusso medio


Flusso omogeneo

• La dimensione spaziale delle tempeste di vento è


grande rispetto alle dimensioni dei siti in esame
(dimensioni del dominio di integrazione delle
equazioni del moto), per cui è possibile fare
l’ulteriore ipotesi di flusso omogeneo in piani
orizzontali

∂U ∂V
=0 ; =0
∂x ∂y

• Le equazioni di conservazione della quantità di


moto nelle direzioni x e y diventano

1 ∂τ x
f (Vgx − V ) =
ρ ∂z
1 ∂τ y
f (Vgy + U ) =
ρ ∂z

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CAP. 2: Lo strato limite atmosferico (10/33)

Equazioni del flusso medio


Condizioni al contorno

• Scegliendo un sistema di riferimento tale da


avere l’asse x parallelo allo sforzo di attrito al
suolo, si ottengono le condizioni al contorno
(possono essere assegnate sia in termini di
velocità che in termini di sforzo):

U = Vgx z = zg
V = Vgy z = zg
U =V = 0 z=0

τx = τ y = 0 z = zg
τ x = τo z=0
τy = 0 z=0

zg = spessore dello SLA

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CAP. 2: Lo strato limite atmosferico (11/33)

Equazioni del flusso medio


Spirale di Ekman

• Nell’ulteriore ipotesi che la viscosità turbolenta


sia costante nello spazio, le equazioni di
conservazione della quantità di moto nelle
direzioni x e y possono essere integrate, e
forniscono le equazioni della spirale di Ekman

Vg
U ( z) = ⎡⎣1 − e − az ( cos az − sin az ) ⎤⎦
2
Vg
V ( z) = ⎡⎣1 − e − az ( cos az + sin az ) ⎤⎦
2

con
a= f 2K

• Le equazioni della spirale di Ekman così ricavate


non forniscono una descrizione accurata,
principalmente a causa dell’ipotesi troppo
restrittiva di viscosità turbolenta costante

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CAP. 2: Lo strato limite atmosferico (12/33)

Equazioni del flusso medio


Approccio in similitudine

• Un approccio differente e più aderente alla realtà


fisica è quello che immagina lo SLA diviso in
due regioni, lo strato superficiale e lo strato
esterno

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CAP. 2: Lo strato limite atmosferico (13/33)

Equazioni del flusso medio


Approccio in similitudine

• Le leggi che regolano il moto nello strato


superficiale sono legate alla lunghezza
caratteristica della rugosità zo
• Le leggi che regolano il moto nello strato
esterno sono legate allo spessore dello SLA zg
• Nello strato superficiale è possibile legare lo
sforzo di attrito al suolo alla lunghezza
caratteristica della rugosità, alla densità dell’aria
e alla velocità che il flusso assume ad una
determinata quota

τo = F ( U , z , zo , ρ)

con U = velocità del vento alla quota z

• oppure, in forma adimensionale

U ⎛ z ⎞ ⎛ z zg ⎞
= f1 ⎜ ⎟ = f1 ⎜ ⋅ ⎟
u∗ ⎝ zo ⎠ ⎝ z g zo ⎠

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CAP. 2: Lo strato limite atmosferico (14/33)

Equazioni del flusso medio


Approccio in similitudine

• Nello strato esterno è possibile legare la


riduzione di velocità allo sforzo di attrito al
suolo, allo spessore dello SLA e alla densità
dell’aria

U − Vg = F (τo , z g , ρ)

• oppure, in forma adimensionale

U Vg ⎛ z ⎞
= + f2 ⎜ ⎟
u∗ u∗ ⎝ zg ⎠

• Esiste una regione di transizione tra lo strato


superficiale e lo strato esterno in cui entrambe
le relazioni sono valide
• Uguagliando i secondi membri si ottiene che la
funzione f1 deve essere tale che

⎛ z⎞ ⎛ z⎞
f1 ⎜ m ⋅ ⎟ = f 2 ⎜ ⎟ + n
⎝ zo ⎠ ⎝ zo ⎠

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CAP. 2: Lo strato limite atmosferico (15/33)

Profilo logaritmico

• La funzione f1 deve pertanto essere logaritmica

⎛ z ⎞ 1 ⎛ z ⎞
f1 ⎜ ⎟ = ln ⎜ ⎟
⎝ zo ⎠ k ⎝ zo ⎠

• da cui

1 ⎛ z ⎞
U ( z) = u∗ ln ⎜ ⎟
k ⎝ zo ⎠

U(z) = |U(z)|
k = 0.4 = costante di von Karman

u∗ = τo ρ

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CAP. 2: Lo strato limite atmosferico (16/33)

Lunghezza di rugosità

• La lunghezza della rugosità z0 rappresenta una


dimensione caratteristica dei vortici che si
formano tra gli elementi rugosi

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CAP. 2: Lo strato limite atmosferico (17/33)

Lunghezza di rugosità

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CAP. 2: Lo strato limite atmosferico (18/33)

Lunghezza di rugosità

Esempi di terreni con lunghezza di rugosità


z0 ≅ 0.01 m (‘smooth’, ‘open land with little
vegetation and few houses’)

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CAP. 2: Lo strato limite atmosferico (19/33)

Lunghezza di rugosità

Esempi di terreni con lunghezza di rugosità


z0 ≅ 0.05 m (‘open – roughly open’, ‘agricoltural
area with few houses and wind breaks’)

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CAP. 2: Lo strato limite atmosferico (20/33)

Lunghezza di rugosità

Esempio di terreno con lunghezza di rugosità


z0 ≅ 0.30 m (‘rough’, ‘villages and agricoltural
areas with lots of wind breaks)

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CAP. 2: Lo strato limite atmosferico (21/33)

Lunghezza di rugosità nell’Eurocodice 1

• Nell’Eurocodice 1 è adottato il profilo


logaritmico per la definizione della velocità
media

U (z ) = vm (z ) = cr (z ) ⋅ ct ⋅ vref

⎛ z ⎞
cr (z ) = kt ⋅ ln⎜⎜ ⎟

⎝ z0 ⎠

• kt = fattore di terreno
• cr = coefficiente di rugosità
• ct = coefficiente di topografia

Categorie di rugosità secondo l’Eurocodice 1

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CAP. 2: Lo strato limite atmosferico (22/33)

Profili di velocità nell’Eurocodice 1

Profili di velocità nell’Eurocodice 1 in funzione


della categoria del terreno

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CAP. 2: Lo strato limite atmosferico (23/33)

Lunghezza di rugosità nel D.M. ’96

• La lunghezza di rugosità z0 definisce il


coefficiente di esposizione per la valutazione
della pressione del vento sulle costruzioni

⎛ z ⎞ ⎡ ⎛ z ⎞⎤
ce (z ) = k r ⋅ ct ⋅ ln⎜⎜ ⎟ ⋅ ⎢7 + ct ⋅ ln⎜ ⎟⎥
⎟ ⎜z ⎟ per z≥zmin
⎝ z0 ⎠ ⎢⎣ ⎝ 0 ⎠⎥⎦
ce (z ) = ce (z min ) per z<zmin

• Si sceglie una delle quattro classi di rugosità


definite dalla normativa

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CAP. 2: Lo strato limite atmosferico (24/33)

Lunghezza di rugosità nel D.M. ’96

• Si determina la categoria di esposizione del sito


in funzione della rugosità scelta, della zona
geografica, della distanza dal mare e dalla quota
del sito sopra il livello del mare

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CAP. 2: Lo strato limite atmosferico (25/33)

Lunghezza di rugosità nel D.M. ’96

• Si ricavano i parametri necessari dalla categoria


di esposizione del sito

p (z ) = q ref ⋅ ce (z ) ⋅ c p ⋅ cd

• ce = coefficiente di esposizione;
• cp = coefficiente di forma (o aerodinamico)
• cd = coefficiente dinamico
• qref = pressione cinetica di riferimento = vref2/1.6

• Gli studi attuali sono volti a definire la rugosità in


maniera “non soggettiva”, tenendo solo conto di
parametri geografici
[Bartoli, G., Orlando, M., Spinelli, P. 2000. Valutazione di una nuova
zonazione italiana per la definizione dei carichi da vento. Atti del
Convegno Nazionale di Ingegneria del Vento IN-VENTO-2000,
Genova, 18-21 giugno 2000

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CAP. 2: Lo strato limite atmosferico (26/33)

Validità del profilo logaritmico

• E’ stato dimostrato che il profilo logaritmico


vale, in generale, soltanto per uno strato di
atmosfera zl di spessore dell’ordine del 10%
dell’intero strato limite atmosferico (b = 0.015-
0.03)
u
zl = b ∗
f

Media di 14 profili di velocità


registrati in prossimità di Dallas
(U(9.1) = 5.3 m/s, z0 = 0.03 m)

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CAP. 2: Lo strato limite atmosferico (27/33)

Traslazione del profilo della velocità media

• In aree in cui la rugosità è molto densa, per tener


conto della dimensione finita degli elementi di
rugosità, il profilo della velocità media viene
traslato verso l’alto di una quantità pari
all’altezza media di tali elementi

1 z−d
U (z ) = u* ln
κ z0

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CAP. 2: Lo strato limite atmosferico (28/33)

Flusso su terreni a rugosità non omogenea

• Spessore dello Strato Limite Interno (Elliott)

0.8
⎡ ⎛ z o1 ⎞ ⎤ ⎛ x ⎞
h2 ( x) = z o2 ⎢0, 75 + 0.33ln ⎜ ⎟⎥ ⎜ ⎟
⎣ ⎝ z o2 ⎠ ⎦ ⎝ z o2 ⎠

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CAP. 2: Lo strato limite atmosferico (29/33)

Discontinuità del piano di campagna

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CAP. 2: Lo strato limite atmosferico (30/33)

Discontinuità del piano di campagna

Sia nell’Eurocodice 1 che nel D.M. del ’96 è introdotto


un coefficiente di topografia cT per tener conto
della presenza di scarpate o avvallamenti. Per il
calcolo di tale coefficiente, esistono delle
formule empiriche in funzione della geometria
semplificata dell’ostacolo e della velocità media
del vento alla base dell’ostacolo.

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CAP. 2: Lo strato limite atmosferico (31/33)

Legge di potenza

• In sostituzione alla legge logaritmica, spesso


viene utilizzato un profilo della velocità media
variabile con legge di potenza [Hellmann, 1916]

α
⎛ z ⎞
U ( z ) = U ( zref ) ⎜ ⎟
⎝ z ref ⎠

• Questo profilo non è giustificato fisicamente,


ma, se opportunamente tarato, dà risultati
affidabili
• L’esponente della legge di potenza dipende dalla
rugosità del terreno
• Se si assume che la quota di riferimento zref sia
uguale all’altezza di gradiente δgr, funzione solo
di α, si ottiene
α
⎛ z ⎞
U (z ) = G ⎜ ⎟
⎜ δ gr ⎟
⎝ ⎠

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CAP. 2: Lo strato limite atmosferico (32/33)

Confronto tra profilo logaritmico e legge di potenza

Confronto tra il profilo logaritmico, il


profilo logaritmico corretto (Harris and
Deaves, 1980) e la legge di potenza
(φ = 50°, α = 0.16, z0 = 0.05 m)

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CAP. 2: Lo strato limite atmosferico (33/33)

Flusso su terreni a rugosità non omogenea

zg2

U(z1,zo1)
zg1
U(z2,zo2)
z1
z2

• Dalle leggi di potenza applicate alle due


differenti rugosità, uguagliando i valori della
velocità di gradiente si ottiene l’espressione
della velocità del vento a quota z2, nella zona a
rugosità zo2, in funzione della velocità del vento
a quota z1, nella zona a rugosità zo1,

α2 α1
⎛ z2 ⎞ ⎛ z g1 ⎞
U ( z 2 , z o2 ) = ⎜ ⎟ ⎜ ⎟ U ( z1 , z o1 )
⎝ z g2 ⎠ ⎝ z1 ⎠

valida per z 2 < h2 ( x)

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