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Quesiti


1)Dopo aver dato la definizione di momento angolare di una particella L ( O ) rispetto ad un polo O,

 d L(O )
si dimostri che in un sistema di riferimento inerziale vale la relazione  (O )  .
dt
2) Due corpi puntiformi vengono lanciati, partendo dal riposo, nello stesso istante e con la stessa
energia cinetica. Se uno dei corpi ha massa m1 pari al doppio dell’altro m2: a) quale dei due ha
velocità maggiore e di quanto? Quale dei due può compiere più lavoro?

3) In una foresta Jane è ferma, in piedi, su un ramo di albero e stringe fra le mani una liana, da
considerarsi una corda ideale, di massa trascurabile di lunghezza L0, attaccata ad un un altro ramo,
posto più in alto e esattamente a metà strada fra lei e Tarzan, che è in piedi su di un ramo di un
secondo albero vicino, a distanza minore di L0, e alla stessa quota di Jane. Ad un certo istante Jane
si lascia andare, raggiunge Tarzan, lo afferra e ritorna con lui sul ramo di partenza. a) Se la massa
di Tarzan è 3/2 di quella di Jane quanto tempo durerà il tragitto di ritorno rispetto a quello di
andata? b) Se invece la liana è una corda sempre di massa trascurabile, ma allungabile; tenuto
conto che, una volta che Tarzan è attaccato a Jane, la liana si allunga instantaneamente al valore
L1 = 1.96 L0, quanto tempo durerà adesso il tragitto di ritorno all’albero di partenza rispetto a
quello di andata?

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Soluzioni
   
1) Per definizione il momento angolare della particella rispetto al polo O, vale L  r  p (**) , essendo r

il vettore posizione della particella e p la sua quantità di moto.
Derivando rispetto al tempo ambo i membri della (**) si ottiene
     
d L d (r  p) d r   d p    dp
 =  pr  v  mv  r  . Il primo addendo del II membro è evidentemente
dt dt dt  dt 
dt
nullo poiché il vettore v è parallelo a mv ; ricordando poi che in un sistema inerziale vale la II legge di
 
 d p dL   
Newton  F  , possiamo scrivere  r   F   , ove nell’ultimo passaggio si è sfruttato il
dt dt
fatto che tutte le forze, essendo applicate all’unica particella presente, hanno lo stesso punto di applicazione.

2) a) L’energia cinetica di un corpo puntiforme, vale K = ½ mv2. Per cui avremo K1 = ½ m1v12 e K2 = ½
m2v22. Ora m1 = 2m2 e K1 = ½ m1v12 = K2 = ½ m2v22 da cui visto che ½ 2m2v12 = ½ m2v22, si ha 2v12 = v2 e
quindi v2 = (√2)v1. Il secondo corpo ha velocità maggiore pari a v2 = 1.41 v1.

b) Dal teorema dell’energia cinetica si ha W = ΔK = ½ mvfin2 – ½ mvin2. Di conseguenza avendo i due corpi
la stessa energia cinetica iniziale il lavoro massimo, quando la loro velocità finale sarà zero, che potranno
compiere sarà lo stesso.

3) Il Sistema è assimilabile ad un pendolo semplice. Il periodo di oscillazione di un pendolo semplice vale


allora T = 2π(√ L/g), con g accelerazione di gravità. Il periodo di oscillazione è quindi indipendente dalla
massa e dipende solo dalla lunghezza della corda. Per cui

a) In questo caso la corda è ideale, la sua lunghezza non cambia e così il suo periodo, di conseguenza non
c’è alcuna differenza tra tempo di andata e tempo di ritorno

b) In questo caso la lunghezza ora vale L1 = 1.96 L0, per cui il periodo è variato di (√1.96) cioè di 1.4. Di
conseguenza il tragitto di ritorno durerà esattamente 1.4 volte quello di andata (40% di tempo in più).

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Dimostrazione

Definire il lavoro di una generica forza e, partendo da tale definizione, enunciare il teorema
dell’energia cinetica e dimostrarlo nel caso della energia cinetica rotazionale.

Soluzione

Il lavoro eseguito da una generica forza F variabile che determina lo spostamento di un corpo tra

due punti 1 e 2 lungo un determinato percorso è definito come: 𝑊 = ∫ 𝑭 ∙ 𝑑𝑙 .

Il teorema dell’energia cinetica afferma che il lavoro totale svolto su un corpo per spostarlo tra due
punti 1 e 2 è dato dalla variazione della sua energia cinetica. Nel caso rotazionale: il lavoro
compiuto quando un corpo ruota di un angolo dθ è uguale alla variazione della sua energia cinetica
rotazionale.

Il lavoro compiuto dalle forze per una rotazione infinitesima dθ è

dW = Fdl = F┴R dθ = τzext dθ

Dall’equazione del moto di rotazione

τzext = Iz dω/dt → dW = Iz dω/dt dθ = Iz dθ/dt dω = Iz ω dω

per una rotazione finita θ1 → θ2

1 1
𝑊 = τ ∙ dθ = 𝐼 𝜔 𝑑𝜔 = 𝐼 𝜔 − 𝐼 𝜔 → 𝑊 = ∆𝐾
2 2

Che è appunto il teorema dell’energia cinetica.

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Quesiti Fisica 1 Giugno 2020

1) a) A quale distanza (h) dalla superficie terrestre bisogna arrivare affinchè il nostro peso si riduca
della metà? (R =raggio della Terra)

b) Supponendo che l’accelerazione di gravità terrestre si riducesse a 1/3 di quella attuale quale
sarebbe la nostra massa a distanza h dalla superficie terrestre?

2) a) Dato un corpo di massa m fermo lungo un piano inclinato di un angolo , di quanto varia la
forza di attrito statico agente su di esso se il coefficiente di attrito statico  viene triplicato?

b) E se, oltre a triplicare , l’angolo  passasse da 30 a 60 gradi, di quanto varierebbe la forza di


attrito?

Soluzioni

1) a) Utilizzando la legge di gravitazione universale e ricordando che il nostro peso sulla


superficie terrestre (distanza R dal centro della Terra) è pari a mg potremo scrivere che:
𝑚𝑔 = mentre a quota R+h il nostro peso deve essere mg/2 quindi

= . Facendo il rapporto membro a membro si ottiene


( )

( )
2= → 2𝑅 = (𝑅 + ℎ) . Estraendo la radice quadrata di entrambi i membri si ha

√2𝑅 = 𝑅 + ℎ → ℎ = 𝑅(√2-1)
b) La massa non dipende dall’accelerazione di gravità quindi non cambia.

2) a) Per un corpo di massa m in equilibrio lungo un piano inclinato di un angolo  la forza di


attrito statico vale Fs <= μsN (minore o uguale),non è quindi una forza costante, è una forza
variabile, il cui valore massimo è Fs,max = μsN, dove N, ricavata dalla seconda legge di Newton
applicata nella direzione del piano inclinato è N = mgcosOra nel caso in oggetto, in cui il corpo
è fermo lungo il piano inclinato si ha che la forza di attrito statica variabile è esattamente
contrastata dalla forza peso che agisce sul corpo lungo il piano inclinato e si ha quindi per la forza

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di attrito F =mgsenche come si vede non dipende affatto dal coefficiente di attrito.
Conseguentemente la forza di attrito statico nel caso specifico non cambia se il coefficiente di
attrito’cambia. Per la precisione l’unica condizione che va verificata, per l’equilibrio riguardao al
coefficiente di attrito statico (data per scontata nel quesito) è che μs >= tg30.

b) Dalla stessa relazione scritta al punto a) abbiamo se cambia l’angolo che ora deve μs >= tg60

= 1.73 > 0.57x3, il corpo rimane ancora fermo e fra i due valori della forza in condizione di
equilibrio si ha (di nuovo il coefficente di attrito statico non conta, se non per l’angolo massimo di
equilibrio), ciò che conta è la forza che deve essere contrastata dalla forza di attrito statico, cioè la
forza peso lungo il piano inclnato.


𝐹 =mgsen e 𝐹 =mgsen  con sin 60° = 𝑒 sin 30° =

Ne segue che 𝐹 = √3 𝐹 .

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Quesito 1

Tre corpi identici scivolano, partendo da fermi, dalle sommità di altrettanti piani inclinati (vedi
figura).
Ordinare i tre casi secondo valori crescenti (dal più piccolo al più grande) della velocità finale
raggiunta dai corpi se:
a) non c’è attrito lungo il piano inclinato
b) il modulo della forza di attrito è uguale nei tre casi.
Giustificare matematicamente la risposta.

Soluzione

a) Le tre velocità sono uguali.


Infatti, in assenza di attrito è possibile applicare il principio di conservazione dell’energia
meccanica tra l’istante iniziale in cui si ha solo energia potenziale gravitazionale e quello
finale in cui tutta l’energia potenziale si è convertita in energia cinetica: mgh = ½ mv2
Avendo i corpi la stessa massa e partendo dalla stessa quota h la velocità finale sarà la stessa
per tutti.
b) 3, 2, 1.
In questo caso la presenza dell’attrito fa si l’energia totale iniziale (mgh) uguale per tutti i
corpi venga in parte dissipata a causa dell’attrito (Fa x d con d = lunghezza del piano
inclinato) e in parte si trasformi in energia cinetica. L’energia dissipata a causa dell’attrito, a
parità di Fa è tanto maggiore quanto maggiore è d. Conseguentemente l’energia cinetica
finale e quindi la velocità finale sarà tanto più piccola quanto più lungo è il piano inclinato.

Quesito 2

Una mole di gas perfetto monoatomico si espande assorbendo una quantità di calore Q. La sua
variazione di energia interna è pari ai 3/4 del lavoro prodotto nella espansione. a) Determinare la
variazione di temperatura del gas ΔT in funzione di Q e b) dire cosa succede alla variazione di
emperatura del gas ΔT se, a parità di variazione di energia interna, la quantità di calore assorbita
raddoppia.

Soluzione
a) La trasformazione compiuta dal gas non è data. Sappiamo però che l’energia interna (funzione di
stato) è solo funzione della temperatura ΔU = CV ΔT = 3/2 R ΔT (una sola mole di gas
monoatomico). Sappiamo anche che ΔU = 3/4 W (da cui W = 4/3 ΔU).
Dal primo principio della termodinamica ΔU = Q – W, da cui Q = W + ΔU = 4/3 ΔU + ΔU = 7/3
ΔU. Allora Q = 7/3 x 3/2 R ΔT= 7/2 R ΔT. Da cui ΔT = 2Q/7R.
b) Se Q raddoppia (a parità delle altre condizioni) allora ΔT raddoppia.

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