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Quando un raggio di luce entra in un nuovo mezzo, la sua direzione cambia. Questa
apparente rottura del percorso del raggio è chiamata rifrazione, dal termine latino
che significa “frattura”. Le leggi della rifrazione sono un poco più complesse delle
leggi della riflessione. Per formularle è necessario introdurre un nuovo concetto,
quello di indice di rifrazione. La luce si propaga nel vuoto con una velocità indicata
con il simbolo c ed è uguale esattamente a 299.792.458 m/s.
In ogni mezzo materiale trasparente la luce si propaga con una velocità v inferiore a
c. L'indice di rifrazione assoluto n di un materiale è definito come il rapporto tra la
velocità della luce nel vuoto e la velocità della luce nel materiale: n = c/v La tabella
riporta gli indici di rifrazione di alcune sostanze, riferiti alla luce gialla emessa da una
lampada al sodio (come vedremo più avanti, gli indici di rifrazione dipendono
leggermente dalla lunghezza d'onda della luce).
Dati poi due diversi mezzi trasparenti e indicate con v1 e v2 le velocità con cui la luce
si propaga al loro interno, l’indice di rifrazione relativo n2,1 tra i due mezzi è il
rapporto tra le velocità di propagazione della luce nei due mezzi:
L'indice di rifrazione relativo può essere calcolato anche mediante il
rapporto tra gli indici di rifrazione assoluti delle due sostanze. Si ha infatti
Dalla formula che definisce l'indice di rifrazione relativo tra due mezzi si ricava anche
che l’indice di rifrazione relativo al passaggio della luce dal primo al secondo è
uguale all’inverso dell’indice di rifrazione relativo al passaggio dal secondo al primo
Quando si passa invece da un mezzo otticamente più denso a uno meno denso
l’angolo di rifrazione è maggiore dell’angolo di incidenza perché l’indice di rifrazione
relativo tra i due mezzi è minore di uno.
Il percorso BXC è più breve di BAC, ma nel tratto XQ la luce viaggia più lentamente
che nel tratto PA, e ciò fa sì che il tempo impiegato dalla luce per percorrere BXC sia
maggiore di quello impiegato per percorrere BAC.
Nel percorso BYC, invece, il tratto LY è più lungo del tratto AM nel quale la luce
viaggia più lentamente, e la maggiore velocità con cui esso viene percorso non è tale
da compensare la differenza di percorso.
In definitiva, il percorso BAC è quello che viene effettuato dalla luce nel tempo
minore e a cui quindi corrisponde il minimo cammino ottico.
Nel caso per esempio della superficie di separazione tra vetro con indice di
rifrazione n = 1,5 e aria con indice di rifrazione n' = 1, il valore dell’angolo limite che
si ricava dalla formula:
Un raggio luminoso che incide dall’interno sulla superficie del vetro con un angolo di
incidenza maggiore di 42° viene riflesso totalmente. In molti strumenti ottici, come
binocoli o macchine fotografiche, la riflessione totale viene sfruttata per ottenere
superfici totalmente riflettenti (che hanno quindi un potere riflettente, definito
come il rapporto tra l’intensità del raggio riflesso e l’intensità del raggio incidente,
del 100 per cento; con uno specchio si può ottenere nel migliore dei casi un potere
riflettente del 95 per cento).
di distese d’acqua.
L’effetto si verifica quando la temperatura dell’aria in prossimità del suolo è minore di quella
dell’aria sovrastante; può riguardare qualsiasi tipo di oggetti “distanti”, come isole, coste o barche.
Il soggetto è mostrato in rapida evoluzione, in posizioni diverse da quelle originarie, in una visione
che può passare senza soluzione di continuità dalla compressione all’allungamento. Il risultato più
comune è quello di scorgere oltre all’oggetto anche una sua immagine “sospesa” in cielo e
capovolta.