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GIUSEPPE SIMONETTA

Il territorio e il palazzo Farnese di Caprarola:


espressioni simboliche e rappresentative tra natura e artificio.

Tutte le cose che dissero i profeti...le avvilupparo_


no in parabole e figure, perché, la maggior
iirt, ai
quelle non venissero capite agevolmente da tutti,
oc-
cultando la verità che vi si contenteva, acciocché vi
si affaticassero quelli i quali cercavana di scoprirla
e intenderla.

(San Giustino, Dialogo, XC, pG, 6,690)

CONSIDERAZIONI GENERALI

a funzione indispensabile del'universale pensiero umano è quella


di rive_
lare la realtà originaria. Nella ricerca di questa, fortunataàente,
eterna
ed irragiungibile rivelazione, il pensiero si manifeita attraverso
vie, generalmente
iniziatiche, che hanno bisogno di garantirsi, per collaudare lia uonìa
oei propri
rnetodi, una ben determinata stabilità sociale òhe passa attraverso
l,efficaèia àei
culti, la codificazione delle credenze, la fondazione di leggi morali, l,estetica,
la determinazione, persino, delle pratiche della vita quoiiàiana.

4t

i:Ìl.jtì
,:t:iit:Ì::,i
:' l:i'l:. .ìli r-rl:ii

1l rlì:!:*::i,l iltl:

Queste vie si servono dei simbori,


p€r poter indagare dei miti, delle aregorie,
a;il,ffi;:ft,roru tadegri
sulla natura O"urirtilu
srma espressione in campo
embremi
propria mas-
artistico u"u d"rÈ;;;;;;r.
degri esseri umani,
masch,e, o,àrur, o bianca,
;H:.,:TlJr.":or,"poti.Là;;;;*. o secca,
)

potrebbea.nÀffi :H:.lffi 'n'-'JJài,,ffi:tm:*g j:#:.,r..'# l


I
l

giungere all'unione mistica


traverso ra continua messa
ili; ir;;ri#;;?
a,.*ta.. conoscenza passa at_ l
l
J

prra'ar..ri .rli*":i"[ Jt" uogtiono ricoprire


i
tipi diversi di esoerienz.;h" "
l'estetica e che rÉran"
r-#;;"u,..Lr"*ri#Jr.'riri"ne, dar I
I
À*"r#."ràrairr"or"o,o-,rFiii", airittà a_ ,{
i

Io' ma per mieùiorarr-o. "r oo, per sconfessar_ ì


-rrt"àii
degti ottimi esempi o qr"rr"
,or*i oo;rit, pitagorici sono srati
d
i

umana, che per convenzion.


iii..r." r*;;H;:.
trp-" "rn"i,
enza. L,artra natura i
i
i

pàt .À_o ctiamare


i.Jiìir",
1
!,.,
o umida, porra Ia ricerca o lunare, o nera.
definire' sempre:::qi "p"i"o-a'Jr",G;;;;
rfiffi;; ;"rii.lr*" che si potrebbe
tizzazione delra materirrira. carattere raico peigiunsere
ferma dera tradizione.
i" .àri.i"enza passa att uu.rso
ra
alra concre-
continua
È, .*; d;;rt.ri_.r'.*ioi;; #;
fettamente integrato rr.l,ordir,uÀ"ià
ricon_
un moyimento per_
ufficiale.
La grandezza deil'umanesimo
itariano.è quela di aver tentato di operare
una
jl'0,'"iregiarerarogica
ii'?31i#,'i?ffi #JJ.'*i:,#rlàìàii,t,'li,
deu'erementoi..à-ooa.;À.il;;ì::;=,H:.1:§:f,'Ji'"tm:i".xj,xf
per arrivare ala definizio".
tingente, nera quare ri
aiÀu ài*ira. ,*r.Jr,
Ia sfera der con_
*"o"ool-J#r.lrporane.meoÉ
templazione, e Ia prodyionÀ;.ir1r11llldgr:, "iìr#i**
u t.ori", in quanto con- i
j
iI pensiero di precristiano sia per tentare di mediare
.oo qr.[à [origine cristiana. 1

speciarmente per quest'ultimo'r.r,urio, É qourrto era successo. ,9

dre' quali : sant' Isidoro ai


spiena,-il
;il;; iliriol, o.uu chiesa Ma_ I

.crr:lc, #,#;rtino,
i
san Giustino, che tentarono sant, Ireneo,
uru
formazione det nuovo p*ri"- ouna. mediazione per r[ondurre, tutto ara
Ie espressioni dera sgrcletà,
lrì.iJf, ."rr"ril.riimpre di più, tutte
con turte te contraddizioni,
"t. àliilH
aar" rìi.i.u,.ri
i ,ur,o ir medioevo,
prevalenza di una via
iU"rì"rì, Jànvotgimentl ,;;;*ioni
di_.i"**'rrui;;;".. dovute alta
in quella runga epoca, aoruti-*rG,fritrio c-on tutti gri sy,uppi, riconoscibili
fra re due vie dera conos cenza.
. La mediazione tentata nel rinascimr
nierasecca;i;;;*_r1ry;ili;;;i;:,{?,ffi
Roma viene abbandonata per
ricercar éi,at
.:i##::iHl,"jl1:il:ffi ;
u*"rt";;, Jiliutto qu*to c,è di

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nblemi irrazionale o dogmatico nella scelta di un'unica via, che è comunque più conge-
a mas- niale a rappresentare, sempre di più, il clima culturale controriformista. Chi tenta
rmani, un qualche tipo di mediazione è costretto a rendere sempre più occulti i signifi-
§ecca, )
ì
cati sui quali si poggiavano le due vie della natura umana. I simboli, i miti, le
che si allegorie, gli ernblemi perdono sia i caratteri fisici, sia le profonde categorie di
ile per pensiero che li sottintendevano, per divenire semplici riferimenti della memo-
ssa at- )
ria, più come ricordo che come ricrearione. Queste scelte porteranno l'umani-
;oprire tà, per un verso, a perdere gran parte del patrimonio culturale sul quale s'era
tto al- fondata, per l'altro verso ad inventare il pensiero scientifico moderno che ulti-
t

lessar-
j mamente ha rivisto alcune sue posizioni, tanto che da pochi, ma illuminati pen-
.o stati
l satori contemporanei, si sta cercando un'ulteriore mediazione che possa porta-
ratura ì, re all'equilibrio delle due capacità della natura umana, per conquistare un'ulte-
r lleftlr riore e qualificata posizione di sviluppo.
lrebbe
f,ncre-
ricon-
o per-
PREMESSA

'e una
logica Dall'analisi del sistema oroidrografico del territorio di Caprarola e del suo
itorni immediato intorno, risulta che questo è fortemente caratteizzato dallapresen-
re, sia za dei Monti Cimini e da molteplici piccoli fiumi che si riversano dallo spartiac-
:l con- que, che corre lungo le alture del lago di vico, ad est, verso il fiume Tevere.
) con- Questa configurazione fisica del territorio si può, con buona approssimazione,
:diare ritenere formata sin dat secondo, se non dal terzo, millennio a. c. e, senza con-
3esso, siderare le modifiche dovute all'azione degli elementi naturali e dall,uomo, so-
r Ma- stanzialmente si mantiene integra fino ai nostri giorni. La vicinanza delle gran-
eneo, di foreste che coprono i monti cimini, con tutto quanto ne consegue: approvig-
o alla gionamento di materiali, di cacciagione, di frutti; la facile reperibilità di soi-
tutte genti d'acqua; la vicinanza del percorso di crinale dal quale si dipartono i per-
oevo, corsi secondari (generalmente attestantisi sui promontori circondati per tre lati
e alla da corsi d'acqua), creano e facilitano le condizioni dell'insediamento, almeno
rcibili in epoca protostorica, di piccoli villaggi nelle zone dove sorgeranno Ronciglio-
tza. ne, caprarola, carbognano, vignanello. Il territorio, essendo privo di un vero
e proprio bacino idrico, è un sistema aperto, pertanto facile a qualsiasi tipo di
( n1a- penetrazione umana, ma incapace di organizzare vi insieme di nuclei urbani
co di omogenei e legati da interessi comuni tali da poter sviluppare una cultura aven-
:'è di te proprie ed originati caratteristiche. Gli abitanti di questo territorio sono sot-
t:,i.i::::

toposti in modo continuo ed alterno sia all'influenza


degli Etruschi che control-
lano, fino ai guadi dell'isola tiberina, il percorso ai
crlnare per eccellenza sul
qrrale verrà organizzatal'anticavia cassia,
che all,influ
ti lungo il piccolo ma poderoso bacino idrico der Treia"rnà ua"iFalisci
l
arrocca-
crinae il il;
si organizzerà l'antica via Flaminia. un unico p"r.o.ro
nat,rrate rimane privo
di insediamenti. Questo partendo dal crinale-c*riu
coli di alcun genere, fino al guado sul revere che si"rrir",
,.*u incontrare osta-
trova a nora di Faleri vete-
res. sembra che questa area, probabilmente resa sacra, come
erano sacri ra gran
parte dei boschi, costituisca una sorta di
zona neutra ri-iti di un territorio
che va oltre le pendici nord dei cimini,:9_n1eso "i Etrusche e Falische,
fra le genti
ma di difficile controllo se non per una.iuifta fo.t.-""àoìg*;*utu
come quella
romana' I Romani non hanno bisogno di potenziare gti
antiltri nuclei ctre si éranì
formati nel territorio in esame, mà attraverso Ia riqualificazione
dell,antica via
Amerina e la costruzione della città di Falerii No"i,
o.g*i-ano
rio, sia esso falisco che etrusco, che va dal revere fil;.Àare _ tutto il territo-
1)' Nulla attualmente è dato di conoscere del primitivo cassia (Tav.
insàaiamento di capra-
rola, forse un'indagine sistematica ed un,accurutu.u*pàgoa
portare ad illuminanti scoperte. Rimangono, di scavi potrebbe
tuttavia, evidenti sul territorio ed
iltr r:ì iir.r 1:1ir-. Ìntr,,:r. addirittura, anche se in forma meno chiira, an,interno
aet fomontorio sur quale
sorge caprarola, le tracce del sistema centuriale
ì. : :r!i:,:: _r,lr:ri:l
mento di caprarola segue le vicende, ben note,
rorr*o. Il primitivo insedia_
della disgregazione della società
romana e, come tanli-9d anche più importanti
insediaminti sparisce. Nelyarto
medioevo fa parte della nuova òrgaatzzazione
territoriale oli rongouardi, che
ricostruiscono gri antichi nucrei ,iuuni di
viterbo, ora ii."p"sardo del nuovo
assetto territoriale intorno ai monti cimini.
e continuo, ricostruisce quanto era
ru.É"* *ÀLu, in modo lento
riuscita u ruru*. arrr, Lri"ui ordinamenti
territoriali e non a caso si fa donare sutri . ir,
dell'intero sistema a nord-d^i Roma. Ir ripopolam.ito
,.g,rito-&rlr., chiavi di volta
a.u".ampagne, ottenuto
attraverso l'istituzione delle domus cuhàe
è oeue **r", ,i"r"e in quarche misu_
ra a recuperare un territorio in abbandono quasi
totale ivrr _ vIII secolo d.éJ,
ma è solo durante la.costituzione del patrimànio
de[a rìscia, amministrato di-
rettamente dalla chiesa,.che si crea un piccolo
u".gà _ prJbauitmente fortifi_
cato
- nelle vicende dene varie grandi iamigtie.oiur.*bi;'" meno di discen_
denzasenatoriale), quari erano rtutr io partiàhre
diDi iil; prefetti di Roma.
successivamente, per un breve e intenso periodo,
i remplari e di conseguenza
i cistercensi si interessano di ricostituire un territorio
immiserito da frequenti
carestie. Bisogna arrivare al tempo del
cardinal" noarigo gorgia _ in seguito
papa Alessandro vI
ritorio a nord di Roma. - perLapoter parrare deJ primo recupero der ter_
"pr"?""a" vI viene in
geniare intuizione ai aressanaÀ
gran

44
-

cntrol-
rza sul
'rocca-
lquale
: privo
e osta-
iVete-
a gran
ritorio
.-ti
lische, F:
quella
erano
ca via
:rrito-
(Tav.
)apra-
rebbe
rio ed
quale
rcdia-
rcietà
l'alto
i, che
:UOVO
lento
nenti
volta
:nuto
nisu- PERMANENZA DEL SISTEMA CENTURIALE ROMANO
.c.), E TRATTI sUPERsTITI DELLA CENTURIAZIoNE
:o di- ffi n rrsrnuzloNE coMplEssrvA DELLA cENTURrAzroNE,
r<
TAV 1

rtifi-
tcen-
)ma.
et)za
renti
;uito
I ter-
gran
parte raccolta dalla famiglia Farnese, con il tentativo
di rendere attuale, sia pu-
re in tono minore, la creazione di uno Stato in seno possedimenti
ai della Chie-
sa, quasi-per sganciare.dalle curetemporali il papato
cure spirituali
. f*lo concentrare sull
anticipando cosi di quatche i..Lio rà i*à.*. oai"."ì à"irì
Lnlesa romana.-

I Farnese hanno ben presente che la parte meridionale del loro stato
il Ducato di Ronciglione è incuneato,Àu,aotico patrimonio di san pietro, -
-
ben protetto dal sistema difensivo costituito datle città di Sutri, Civita Castella-
na e Gallese. Tuttavia si vogliono sottrarre a questo sistema e così
ne creano
uno diverso, formato dai centri di caprarola, Nàpi e Borghetto.
In quest,ottica
si può capire l'enorme sforzo finanziario per poìenziare-ra
fortezzà"di Nepi e
il.castello di Borghetto e soprattutto per costruire ex novo un potente
sistema
difensivo a caprarola, collegata a Nepi con un percorso che passa
dal nodo di
Monterosi.

GIi architetti vicini alla corte farnesiana erano i vari sangallo, quanti
e -rroo si
erano lgeati a loro per affinità d.i formazione o di scette
appoggr politici come nel caso di Baldassarre perurrì,
operàtive, se p.,
impegnato negli studi e
nella-ricerca di una
Propll originale poetica architettonicà-'questo architetto,
più che Antonio da sangalo il giovanè, è r,ideatoreo.uiÀpi*to generare della
fortificazione, che rispecchia la nuova architettura mititareìosì
chiaramente rea-
llzzate ylprototipo della fortezza di civita castellana,
ia.àtu da Antonio da
sangallo il vecchio su probabile suggerimento di oonato gr:rmante.
,:,:l:!:l ;=,li:'t;.?ii,r:+iri.:.

.i, i:r.i: : i::r:,::il,::::=i:i:f


;
' : .,
::i1" Lfillll],;::;iì:;.-...11.1:
, -,.;'. .

INTRODUZIONE
ril

Quando dala classe dirigente defl,epoca vengono consapevormente


tilmente e sot_
1{ati i programmi che sottintendono quàhiasi
tl
mica, artistica o culturale in senso lato, la
;io"" poritica, econo_
costruzione del castello di caprarola
viene interrotta e, dato che uno dei massimi
.leoo.oti Jùffi" classe è proprio
Alessandro Farnese, n-ipote del papa paoro
rrr, qrr.riit àru in Annibal caro,
i fratelli zuccad, onofiio panviniò, Giacomo B
arozae negri artri componenti
della propria cerchia, le adesioni (é quindi gli
strumenti) per poter esprimere
il cambiamento voluto, tramite te singàte e diversificrt.
*à,oir.rtazioni artisti-
che, che in pratica rispecchiano Ia viia umana
nei rapporti con il profano e il
sra pu- sacro' così che l'uno possa scoprire l'altro senza
contrastare il sistema. L,Acca-
a Chie- demia Romana follu,u da pomponio Leto, che
aveva annoveraro tra i disce-
poli il Pontano, il Platina, Andrea Fulvio, ane.sanaro
re sulle
cessivamente avrà come membri pietro Bembo,
É*""r. senior e che suc-
:e della Baldassar castiglione, paolo
Glovio, al tempo del sacco di Roma (rs2l)sparisce
e coo i"i decadono, almeno
a Roma, le tendenze della ricerca cheprivilegravatlr,u
va ben determinata. Dopo di lei, netisqz eìel
r"àù teorica ed operati_
.ato
Pietro,
- zione dei Virtuosi al Pantheon (fondata dalla
1543, srrcc.aono ra congrega_
setta iniziaticadei Sangallo) e l,Ac-
cademia vitruviana, ugualmente iniaatica, di
stella- ."i ; ,"gretario Giacomo Ba_
tozzi da vignola. Queste sono le continuatrici della
:reano riceica tipicamente roma-
'ottica na, mentre la diaspora desli artisti e degli uomini
di cultura dopo il sacco u'*ru
§epi e portato le nuove idee nere artre città italiane
ea europee. No, è un caso che
stema Alessandro Farnese j_gnior protegga la compagnia
di clsri a aiscapito degri or_
rdo di dini mendicanti, quali i Francescani e soprattutto i
Domenicani che hanno per-
duto le loro posizioni a causa del cambiamento perseguito
dalla classe dirigente
controriformista, della quale i Gesuiti ne rappresentano
la normativa, l,ordina_
mti si mento in campo teologico, che persegue.sohàente
meno in apparenza) a discapito delÈ ricerca i"ela fideistica (ar-
""",ir, i,A..ud.mia
'n per vitru-
iudi e ytry.c quella che più risponde alle esigenze del "q"iliurata.
momento. Non è un caso che
tetto, è.il vignola a rappresentare con la sua àp.ru architettonica,
pittorica e lettera-
della ria, iI sistema.
I rea- Chi aveva tentato un radicale cambiamento, siano
stati essi laici o religiosi,
io da per ottenere una realtà tendente allo sviluppo
della società sulle yere.o"q:"irt"
che l'uomo ayevaottenuto in passato, o
èiorto, à é p.rr.g*tato, o si è a[on_
tanato dal centro di potere che lentamente e inesorabilmerite
inizia a spostarsi
verso altre regioni dell,Europa.
Si ripropone, naturalmente sotto altri aspetti
e fomentata dalla riforma pro-
testante, il concetto di Roma erede di nabilònia.ioe
u air" ai Roma che attra_
verso la sua cultura.è la- massima espressione
delra ,"arouaone materiale del_
l'uomo. Roma-Babilonia era già stàta contrastata
dai padri della chiesa con
§ot- l'idea dell'awento della Gerusalemme celeste,
che tanta parte ebbe per lo svi_
)no- luppo culturale der cristianesimo, dagri albori
nr,o u t"ttii medioevo. sia da
rola parte dei riformatori
prio
qtgftt1tlche da parte dei controriformisti cattolici ven-
gono riprese le teorie dei Padri della
Chiesa Madre che avevano mediato in ter-
aro, mini cristiani quanto era stato elaborato dalla tradizioo.
enti nistica. In definitiva non si ritorna al passato pagano
À*i.u, greca ed elle-
« >» o ar passato << cristia_
lere no >> in modo diretto per trovare nuove strade
àa mediare con ta ragione, ma
isti- si ripercorrono, anche se in modo critico,
le vie già r".aiut, Ju artri per trovare,
eil almeno in apparenza, ra conferma di quanto
si andava elaborando.
I

47
I

TEMATICA DEL PALAZZO

Giacomo Baroznda vignola, per molti aspetti, ma soprattutto per


quanto
concerne il campo strettamente architettonico, non è un àecutor. di proposi-
zioni-teoriche ed operative generate da un
ambiente culturale a lui estraneo, an-
zi è direttamente responsabile, assieme alla classe dirigente,
della formazione
degli indirizzi di metodo che saranno codificati.o*pt.iriuu*ente
nelle espres-
sioni della società controriformista. Egli affronta e iealizzaun programma
che
serve da evidente matenaliz,aziorrcdel nuovo indirizzo
ideologico, facendo ri-
vivere un sistema di simbolismo, che era stato trascurato
nel suo valore teologi-
co' reso impenetrabile nelle espressioni grafiche e fissandolo
nell,operazion" ir-
chitettonica che serve per la sistemzaioìe urbana di caprarola, pìr
l,organiz_
zaizone degli spazi a verde, per il progrlmma iconorogicà,
per tutto, insomma,
il modo di vita e le relazioni che quesia ha bisogno, ,ii-auiiunto
di vista mate_
riale, e cioè a dire nel modo di fruire lo spazio fisico
da urt"r*. il più possibile,
sia dal punto di vista spirituale, cioé a dire nel modo
di ricercare il divino che
:::::::li:l:-:i:
!::iii4i:ii:.ìr:!r
: I :::;:
:ii:+=:r: esiste nell'uomo.
;i:r.,r1: i ;:_ !1,:ì:::r:==l , i
:t:rltla:=.=f ::r.:::É,:.i].:,
lliii!:;: ;: j. jl i --=_;:. -e'1
Rispetto alla precedente cultura che aveva tentato di riaffermare
:

la ricerca ma-
teriale dell'uomo, it vignola privileggia la ricerca spirituare
cne ,ipropone p"r
dimostrare la superiorità della trascàdenza sulla materialità,
in linea, almeno in apparenza, con le tendenze g.o.rati-iu p.imitiva
co*ptèta*.ii.
costruzio-
ne pentagonale del castello viene rispettata, in quanto
riten;a idonea aI concet-
to che si voleva esprimere: l'antica macchina da guerra puÀ
to per la nuova macchina da guerra ideological
,à*ir. da basamen_
Mutuando il pensiero di san Giustino (I. Apol., 55,2,6)...sicché
il corno (leggi unicorno), il quadrato, ir'circòro, to paiti,
il triangoro,
ir serpente, r,aratro,
l'orca, erano tante cruces dissimulatae, che esprim)vano'qiarcana
delle fecon_
de categorte tuologiche della croce che in origine era
il simbolo dei quattro ele-
menti usciti dal caos ed ordinati nel numero cinque.

. Mutuando il pensiero di sant,Agostino che aveva cercato di rapportare ra


cultura che lo aveva preceduto, cioé à dire quella
di Eucride, poribio, Aristote_
e soprattutto Platone a quella dìl nascent..ririi*.rimo,
fe, fitasora viene in-
trodotto il concetto del numero cinqìe nel
signific oiiàiia insinuat sacro-
menti; o ancora mutuando gli oracoli sibitrini
ixXff, jò,Jòj .rr. rappresentano
"to,
la discesa nascosta del verbo con l'apparizione
dela stelra, concetto ripreso da_

48
gli antichi cristiani ortodossi, che identificavano con il sigillo della stella del mat-
tino il Cristo, l'unico a possedere la chiave di David, che è proprio la stella a
cinque punte, il Vignola ripropone questo concetto di stella che evidenzia nel
pentagono con cortile circolare, mentre Antonio da Sangallo il giovane aveva
er quanto ideato, addirittura un doppio pentagono, posto a chiusura dell'antico percorso
iproposi- che partiva dal crinale-Cassia. (Tav.2) Questo percorso all'interno delpalazzo
aneo, an- si configura come « Y >> che è ancora associata al numero cinque, secondo l'u-
rmazione so antichissimo della grammatia di associare i numeri sacri alle lettere sacre, ac-
le espres- cettato anche dai S.S. Padri della Chiesa. Ciò vuol significare che le due vie
unma che della natura umana possono associarsi per creare una sintesi, che passa attra-
rcendo ri- verso Cristo ('Unto), secondo tre piani diversi di iniziazione. (Tav. 3) Al piano
e teologi- sotterraneo, al quale si accede attraverso la porta detta del facchino, che ha im-
zione ar- pressa nella chiave di volta la Taw apocalittica della visione di Ezechiele, il rito
'otganiz- di iniziazione avviene deambulando attorno alla cisterna-pozzo dove sono rac-
nsolllma, colte le acque primordiali (questo tipo di iniziazione collettiva aweniva anche
sta mate- nella chiesa di Santo Stefano rotondo, che deve proprio a questa funzione sacra
rossibile, la propria configurazione). Si vuol raffigurare il mito della caverna-sepolcro e
ivino che la discesa nelle acque inferiori, luogo delle divinità infernali. II concetto di morte-
resurrezione è evidente. L'unione delle due vie awiene attraverso larazionaliz-
zazione dell'antico percorso di crinale, organizzato secondo due concetti. Uno
erca ma- di discesa è la formalizzaziote della linea femminile che porta alla materia, at-
pone per traverso il passaggio del ponte associato all'elemento fuoco, alle due fontane,
:tamente associate rispettivamente agli elementi acqua ed aria ed infine alla porta (detta
)stmzio- anticamente Porta di Terra) associata alla terra. Attraverso quest'ultima si con-
I concet- cretizza lo spazio fisico tra città e territorio. L'altro percorso insalita è la for-
asamen- malizzazlorrie della linea maschile che porta alla trascendenza, attraverso il pas-
saggio della chiesa di San Marco, associato all'elemento fuoco, dell'ospedale
iangolo, di san Giovanni, associato all'elemento acqua, della antica collegiata di san Mi-
I'aratro, chele Arcangelo, associato all'elemento aria, cioé l'uomo, aria divina, infine della
te
/econ- chiesa di San Rocco, associato all'elemento terra.
rttro ele-
Per arrivare al palez.zo bisogna attraversare il sigillo di Cristo-Ermes-
Psicopompoi, rappresentato dalla scala ellittica, simbolo antichissimo della Croce.
rrtare la Attraverso I'apertura praticata al centro della scala, che porta al piano superio-
\ristote- re, si accede nel grande ventre del palazzo, dove sono conservati e preparati i
riene in- cibi che servono per il benessere materiale e spirituale degli uomini. Prima di
t sacra- attraversare il portone d'ingresso al piano superiore, bisogna salire il simbolo
sentano cosmico della Grande Madre, costituito dalla scala a doppie rampe formanti
reso da- un rombo, simbolo questo che viene riproposto a terra sul pianerottolo d'in-
..1.:.:.:.: l'i::

:I:IEMA DELLE ISOORIENTATE NELL'IPOTESI


DELLA SUDDIVISIONE CENTURIALE DELLA PERMANENZA

E mBf&t3l,
vrARro DELrrMplANro
[:.<l var-rur"r

rn rrN.^
^3caaa

aLaEtt FU6CO Él.&t{?o &oua


rltuaN?o ?lara

IDEOGRAMMA DELL'ORIGINE SIMBOLICA


DEt PALAZZO E DEttA VIA RECIA
]ZA

)Z AIMBCILCI CITLLA
CHIESA TEIUIENA

F,OZZO E''LL3
ABIBSALl

ICALA c!\,Al
LTJC,BC' E,ELL LUCIBCI E,ELLE OTVINITAI INFEàNALI
EIEI OTJAT?'IC! ILEIì'ICNiJ

I,NIC'NI
CISLLE OUE NATUFÉ #:.EièeB,hEàEHtE

3:àbà sJ§;--!.MEoLo

ll4l.{o DELLA PREPARAZiONT


srMBorrco
I JIIIRII1I.:Nro
GIUDAI(:O CRISTIANA
e-iie iilÀbrzroNr
TAV 3
tA RECTA

5l
gresso. (Tav. 4) Ir portone, attraverso
un simborismo ermetico, rappresenta
porta dei quattro elementi, dei quari la
uno soro non è reso evidente, cioé ra
mentre gri altri tre sono rappreientati terra,
daua ;r;, ìdi"Iiero e dai tre fiori
quali sono associati rispcttivam*. ai
dosi all'ideae iiitiie òosiit ito dalle
rli etemenii;;;,;;.co ed aria, riferen_
cJlonn. r.d;1;;to-con t,ar"tritrave
Per questa porta si passa ar secondo aria.
prelati, dove sono sistemati gri appartamentidiil;;;;-r. siamo aI piano dei
rive,o
per l,inverno e per Pestate, cioé
a dire Ia rappresentazione oeua teiraae
costituita da cardo, freddo, umido e
co che uniti alla tetrade costituita sec_
da fuoco, acqua, aria e terra formano
e pagana ogdoade Divina. Il punto l,antica
di contatto delle due vie iniziatiche
solamente attraverso , cort,e, dove posta awiene
è ra pietra-sugello de,e acque sotter-
ranee' siamo al piano delle divinità
térrene e pertanto il vignola mutua
antica Trinità Framinia, costituita da dalla
luppiter-Mars_euirinus,ra sistemazione
della stanza di Giove per rappresentare
ra casta sacerdoàIe, dera st?nzad^i
la casta guerriera e della stanza ai Marte,
euirìno h r;J;;à;lri . .o, chiaro riferi_
mento ai Farnese, che occupav*o t.
tre conrtizjoni sociati. Come Aristofane
nel racconto
- «ottenuta
verso quelli s'era
La città dìgli ucceui >> rappresenta la mediazione
fra le cose terrene e le cose divine, altrettanto
che attra-
gnola, nella sala circolare, vuol
significare la mediazione iiu ru manifestazione
il vi-
terrena, rappresentata dal sottostànte piano,
presentata dala cappela, posta . fu **iflrt.joo" Divina, rap_
ar piano superiore. La mediazione
presentata attraverso I'antica viene rap_
re_ligione pagana ricordata da
curio, venere, il Sole, la Luna, s":tu*o, Giove, Marte, Mer_
resi
ti, quali ad esempio, il pavoné p"rèJour, evidenti dagli uccelli a loro dedica_
r,anatra po-iu irr", la cicogna per
Mercurio, il ga[o per il Sore, q*rrJti*o
posto nella parte orientale dena sala.
Nel piano nobile si esarta lultimo
viagqlo. (tav. 5) La cosmogonia
ed il viaggio iniziatico coincidono attraversoi,orsu*r-i_iaone antica
bienti' i disegni sui pavimenti . spaziale degri am_
greca e da[atradtzione
efi-àir."schi. n titt" c r*i"ato dalla rnitologia
ebraica. L,antico percorso viene
la nel giardino posto ad occident". organi zzato darvigno_
:1
È il r,rogo a.r paraais8lerauto, che
d
ritrovato quando sarà termin"t" verrà
$ i"it", lk meaesima
11ì
ill razione viene riproposta, anche "l"u.iilì.ri,"#à.
se con t'intioauzio'neiLritàriori
ope_
r
villa Lante a Bagnaia, dove l'anticop.r*rro concetti, per
di crinale, che portava ar primiti_
vo insediamento, viene riconsacratoi;x;
principale è, dunque, il;;JJ H
l*"o). L,ingresso
ouefro o".ia""tur., come vorev aratraàizione per
dell'antichita. L'ingresso è rapprer"ntuto i templi
dal segno ,"ai".a" aera b,ancia,
sottintende il concetto delt'Arcanger,o che
Cuiri"t", gi*tiri.i..à-*.*por*eamente
guardiano dell'ingresso.
Non u Juro viene rappresentato il giudizio
di salomo-

52
rpresenta la
ioé la terra,
tre fiori ai
'ia, riferen-
itrave aria.
I piano dei
:state, cioé
mido e sec-
no l'antica
:he awiene
que sotter-
:utua dalla
temazione
l di Marte;
iaro riferi-
A.ristofane
che attra-
anto il Vi-
festazione
vina, rap-
uiene rap-
E'I\,INIIA IEEIFIENA
arte, Mer-
ro dedica-
3ogna per
TTMECILCI CCISMICO
lella sala. CIELL.A EH^NOE MAGIF'E

nia antica \
degli am-
rnitologia
!l4NO DELrA FORMAZTONE
.al Vigno- RITF:RIMENTO SIMBOLICO
A'IAiNEOTZTONE ROMANA
che verrà
sima ope-
TAV.4
cetti, per
I primiti-
'ingresso
r i templi
ncia, che
leamente
Salomo-

53
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. FITo ECLLE CAMMINCI INC']ACESA
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VI \,EBOII{E
ì,II EILAIvC''A
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rx taorrlaRto
X CAFFICC,RNG,-PC,ETA
EEI.CAMtlIluCt ]N
ABCÉ3A
xt at(luapto
Xtl F!3Cl-TIIVC,LUZtC,NE
EIEL IC,LE -tACFllFtCTO
EEL FE

EIì,INIYd CELIA?E

_qLANO DELLA TRASCENDENZA


RIFERIMENTO SIMBOTICO ALLA TNÀOTZTOTVE
GRECA ED EBRAICA
TAV.5
!

passa
ne che deve saggiare la qualità dell'iniziando. Da qui, in senso orario, si
lampo, proveniènte da oriente verso
EI
nella camera della penitenza, dove a modo di
E NEI occidente, si ricorda che solo attraverso iI sigillo della Croce si
può costruire
I
la Chiesa terrena, rappresentata dal torrione poggiato sulla roccia che si eleva
gli ambien-
sulle acque del sottosiante fo§sato. Il torrrione è l'unico a non avere
ti coperii da volte, difatti nella stanza del cardinale Alessandro, sono rappre-
qua-
sent;ti i quattro elementi, raggruppati nel segno della Croce inscritta nel
della Chiesa terrena.
\ drato delìoffitto: ciò sta a significare la concretizzazione
Nella stanza dell,Ermatena li vie maschili e femminili sono ancora congiunte
ma dopo è esclusivamente la via femminile ad essere privileggiata'

Da un racconto di Pausania (I, 27,3) Io Ierofante Alessandro fa rivivere


il mito delle figlie di Cecrope ed ù rituale delle Arreforie in Attica. È un rito
.Lt di iniziazione femminile, a ricordo della tradizione matriarcale greca, che veni-
lC,-FClelA
va effettuato in estate, sia per ridare forza aLla terra esaurita, sia per sottinten-
EIEL
]NCl INrIISCEEA
NE
:IA dere il cambiamento di stato attraverso il rito d'iniziazione della Vergine che,
sposa della Divinità, diventa Madre, reahzzando in tal modo il Regno dei Cieli
lC,NE
,AFTIC,
:C, RNC,-FCIFIIA
MMINC, IN
A
,FtC,
in terra. Ci troviamo sotto il segno del cancro, che è appunto la porta, il passag-
EIVC,LUZIC,NÉ
Lt -AAtFlFlGlCl gio per l'estate.

iLLA Il mito racconta che Cecrope, figlio della terra, per metà uomo e per metà
CEL TATI
serpente, è il primo re dell'Attica in assoluto, cioé si trova là ancora prima del-
primo uomo,-ha tre figlie, Aglamo, Erse e Pandroso, che abitano suil'acropoli
iul lato settentrionale. Queste tessono la prima veste di lana e ricevono dalle
mani di Atena la cesta dove dormono il serpente ed il bimbo Erittonio, che,
ad esclusione di Pandrosio, viene scoperto dalle altre (nonostante la proibizio-
]A ne della dea). Inseguite dal serpente, Aglamo ed Erse, precipitano dalla parete
settentrionale dell'acropoli. I rituale delle Arreforie si rifà a questo mito. Due
bambine, dall'eta di sette anni, vengono scelte, ogni anno, dal re-sacerdote e
vanno a vivere in solitudine con l'incarico di tessere la veste che Ia citta offrirà alla
dea. Quando la veste è pronta le arrefore si allontanano nella notte portando
sui capo le ceste nelle quali sono depositati oggetti misteriosi, affidati loro dalla
sacerdotessa di Atena. Attraverso un sentiero sotterraneo raggiungono il san-
tuario di Afrodite nei giardini, da dove ritornano con oggetti, altrettanto miste-
riosi, in cambio dei precedenti. Questo ciclo da l'awio alla sistemazione del giar-
dino e degli ambienti che vanno fino alla sala di Ercole. Dalla stanza della soli-
il,i
tudine si passa, senza soluzione di continuità, a quella dei lanifici, deltr'aurora, IE;
r§ i
del concilio, dei fasti, dove campeggia, sul soffitto, la doppia ogdoade, rappfe-
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In
É[l

fifr1
§-eryaP dai sedici gigli della casa Farnese, a
significare la manifestazione visibile
della invisibile ogdoade Divina, che attraverù
u casa Farnese eserciterà la ven-
detta su tutte e quattro le regioni terra, da questa stanzasi passa nella cap-
pella dove è rappresentato cristo-della
morto, a ricordo che solo attraverso il rituale
del pharmakos. del capro espiatorio, si può
arrivare noa*.ot. alla rinascita,
passando dall'acque superiori, cioè da['àcque
battesimai,lo*. rito di benedi_
zione dove ogni bambino diventa Erittonio, che
ottiene iilmediatamente acces-
so al segreto delle origini ed all'ordinamento fondamentale
della vita. La fon-
dazione del nuovo ordinamento deve necessariamente
passare per la demoliziò-
ne dell'antico ordinamento, dopo ra rivoluzione
dalla pelle dell'agnelo rituare, viene ucciso per
der ri.lil u"..hio re, coperto
dare rit"'Jruouo agnelo divi_
no' La sala di Ercole è affrescata con episòdi che si riferiscono
al mito dello
stesso, ma che in realtà sottintende episodi
del vecchio testa:nento. Ercole-Eliseo
mette nell'acqua il legno, che rappresenta l,uomo, per
ritrovare il ferro, .rr"i"p_
presenta il Verbo, cioè l'unione ipostatica
delh nàtura mascnit con la natura
femminile, manifestata darl'ascia, in questo caso
schem atizz,atadal legno di Er_
cole, che ha sulla sommità il giglio di casa Farnese.
La via iniziatica femminile
finisce, ci si affaccia sul mondo, rappresentato
dalla loggia, per poi entrare nel_
la sala del mappamondo, aala quale iruziala via
Dalla sala, posta
sotto il segno der capricorno, a iicordo della
scala"ruIJrrii.. che si percorre in
;il;;
salita, mentre sotto il segno der cancro ra sgar-a
cosmica ,i p.i.o.r.ra in discesa,
inizis l'ultimo dugg:g. I grandi viaggiatori, re
loro scoperte e.ra stessa cosmo_
gonia dipinta sul soffitto, ricordanòì
mitici a.ui i.uàirione ebraica che
è stata la prima societa, di stampo patriiiare,
"iuuur prr*uJi. ra rinea di ricerca
maschile. I resoconti di-Enoc, .h. porrooo " rapportati nena tradizione
essere
Assiro-Babilonese da Gilgamesh e nàlla &adizione
gr..i O" UUsse, vengono ri_
cordati nella sara degli Angeri , "Ecco dopo
aver contemprato il tuogo der casti-
go degli angeli ribeili, s'inohra in quattro
cavità, che erino neile montagne der_
I'occidente e si trova nello sheol, 6ve i lamenti
arrivavano fino ar cielo,, .prose_
guendo verso occidente, si potrà finarmente
contemplareia visione di Dio, at_
traverso l'unione de[e due nature, rappresentate
dagli angeri che sargono e scen_
dono dalla scala cosmica. Arrivaii neila stanza
deiiognitutto il ciclo è giunto
a.complmenJo, si può, quindi, riprendere possesso
il d.j F;;;ro. Anche ra fac_
ciata delpalazzo ripropone, sotto altri aspetti,
i tre cicli iniziatici, che sottinten-
devano la composizione architettonica,
attuata in planimetria. dr primo cicro
corrisponde il bugnato, al secondo coriisponde
l,oidine ionico, al terzocorri_
sponde l'ordine corinzio composito. L'unione
tra terraL clelo è realizzata dal-
l'ordine ionico, che rappresenta l'uomo, posto
ay,artezzader piano nobile. Ma
è nella <<. scala ovata » che il vignora
risolve, in alrato, iia.*roi tra i tre riveui.

56
ii:l_;'1llìl: ' :r :

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i l,r,,,i:r: i.::,.::1: l
::::l:]r:,.1:,-;,]; : .

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lerà la ven-
nella Cap-
;o il rituale
l rinascita,
, di benedi-
ente acces-
:a. La fon-
demolizio-
re, coperto
Snello divi
mito dello
cole-Eliseo
o, che rap-
r la natura
:gno di Er-
femminile
:ntrare nel-
;ala, posta
lercorre in
in discesa,
isa cosmo-
rbraica che
.di ricerca
tradizione
engono ri-
t del casti-
ùagne del-
o". Prose-
di Dio, at-
)no e scen-
o è giunto
,che la fac-
: sottinten-

rimo ciclo
:rzo corri-
izzata d,al-
robile. Ma
tre livelli. Federico Ztccari: Camera dell'Ermatina

57
La soluzione, proposta da altri, drinserire nel palazzo due scale è rieusata
dal-
l'architetto, in quanto una sola scala è sufficiente a sintetizzare il
ciclo cosmico
della graude avventura dell\romo: È una scala che parte drll.;r;f;;;;;:
sali del nulla, si sviluppa ciclicamente per tre volte, ordinando quattro
i elemen-
ti del caos, non ha intereferenze d.i pianerottoli d,ingresso ai vari piani,
che su_
pera con indifferenza, Iinisce nel nulla, per ripropoisi,
immateri alizzata, nella
cupola.

Ogd pietra delpalazzo, ogni centrimetro quadrato degli affreschi,


ogni scul_
tura o Rjanta dei giardini, hanno una loro ben precisa ruiioo.
d,esserel che va
letta e riproposta p3 vera luce, per poter comprendere le intime ragioni
che hanno portato ".llu
alla definizione deflà.oltura che hà p.oaoito tanti capolavo_
ri.
ler qoter grungere a tanto ci vuor ben artro ctre quesio ,"ggio, .t. ,pÉro por-
sa dare l'awio ad una ricerca complessiva
e chiarific atrtce;,a:r-enao a disposizio-
ne, però, ben altri mezzi e tempo.

58
usata dal-
r cosrnico
dità abis-
o elemen-
:t$e
Li, che su- ':..{..;
::{§ì1
ata, nella --Ìj1;
*i.
i;
iiq:l
rgni scul-
e, che va
e ragioni
apolavo-
)ero pos-
sposizio-

Jacopo Bertoja: La costruzione del


Tempio d,Ercole

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