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Governo Berlusconi IV (2008 oggi)-Presidente del Consiglio: Berlusconi

Il governo della Repubblica italiana è un organo complesso, composto dal President


e del Consiglio dei ministri e dai ministri, che insieme formano il Consiglio de
i ministri (Articolo 92 della Costituzione); tale organo costituisce il potere e
secutivo. In Italia la carica di Presidente del Consiglio dei ministri, pur esse
ndo al quarto posto della gerarchia istituzionale (dopo il Presidente della Repu
bblica, il Presidente del Senato, il Presidente della Camera dei deputati e prim
a del Presidente della Corte Costituzionale), è tuttavia di fatto quella di maggio
r rilievo nella vita politica generale. Il governo è un Organo costituzionale in q
uanto previsto dalla Costituzione italiana negli articoli 92, 93, 94, 95 e 96 ed
in quanto concorre, in posizione d'indipendenza rispetto ad altri organi dello
stato, alla formulazione dell'indirizzo politico. Il titolo III della Costituzio
ne ne determina la disciplina e le funzioni. Ha la sua sede ufficiale a Palazzo
Chigi in piazza Colonna a Roma; la sede di rappresentanza per le occasioni uffic
iali è invece villa Pamphili a Roma.
Il Presidente del Consiglio ha una posizione di preminenza sugli altri membri de
l governo. Egli ha il compito di formare il governo, una volta ricevuto l'incari
co da parte del capo dello stato, e di scegliere, quindi, i ministri (art.92/c.2
Cost.). Le sue dimissioni provocano la caduta dell'intero governo. Inoltre egli
"dirige la politica generale del governo", "mantiene l'unità dell'indirizzo polit
ico, amministrativo, promuovendo e coordinando l'attività dei ministri" (art.95/c.
1 Cost.). Convoca le riunioni del Consiglio dei ministri, ne stabilisce l'ordine
del giorno e le presiede. Egli non può dare ordini ai singoli ministri nei settor
i di loro competenza, ma può impartire loro delle direttive in attuazione delle de
cisioni del consiglio, può sospendere l'adozione di atti da parte dei ministri e p
uò chiedere loro di concordare con lui le dichiarazioni pubbliche che essi intendo
no rilasciare. Queste ultime disposizioni sono state introdotte dalla legge n. 4
00/1988, come modificata dal D. Lgs. n. 303/1999, con l'intento di rafforzare la
posizione del premier e di conferirgli una maggiore autorità nei confronti dei si
ngoli ministri e quindi nei confronti dei diversi partiti che fanno parte della
coalizione. Data la speciale posizione del presidente del Consiglio, nel linguag
gio politico i governi vengono di solito designati con il nome del loro presiden
te (governo de Gasperi, governo Spadolini ecc.). Per svolgere i suoi compiti di
indirizzo e coordinamento il presidente del Consiglio dispone di una serie di uf
fici che sono stati riogarnizzati dalla legge n. 400/1988, oltre che dal D. Lgs.
n. 300/1999, denominata Presidenza del Consiglio dei ministri, con uffici propr
i retti da un Segretario Generale, e Dipartimenti ed uffici, retti da ministri s
enza portafoglio o da sottosegretari. Il Segretario generale è scelto discrezional
mente dal presidente del Consiglio, e provvede ad organizzare tutta l'attività amm
inistrativa di governo, raccogliere e a elaborare le informazioni necessarie per
mettere in pratica il programma di governo e per aggiornarlo. All'interno del g
overno, uno o più ministri possono ricoprire l'incarico di vicepresidente del cons
iglio su designazione del Consiglio dei ministri, con il compito di sostituire i
l presidente in caso di assenza o di impedimento temporaneo di questi (legge 400
/1988).
-Ministri:
· Frattini (Affari Esteri)
· Maroni (Interno) · Alfano (Giustizia)
· La Russa (Difesa) · Tremonti (Economia e Finanze)
· Romani (Sviluppo Economico)
· Galan (Politiche Agricole e Forestali)
· Prestigiacomo (Ambiente, Tutela del Territorio e Mare)
· Matteoli (Infrastrutture e Trasporti)
· Sacconi (Lavoro e Politiche Sociali)
· Gelmini (Istruzione, Università e Ricerca)
· Bondi (Beni e Attività Culturali)
· Fazio (Salute)
-Ministri senza portafoglio:
· Vito (Rapporti con il parlamento)
· Bossi (Riforme)
· Calderoli (Semplificazione)
· Fitto (Rapporti con regioni ed autonomie locali)
· Carfagna (Pari opportunità)
· Brunetta (Pubblica amministrazione)
· Rotondi (Attuazione del programma di governo)
· Meloni (Gioventù) · Brambilla (Turismo)
Ciascun ministro è a capo di un particolare ramo della pubblica amministrazione ch
e viene chiamato ministero. Il numero e le competenze dei ministri sono stati st
abiliti per legge, ai sensi dell'art. 95, comma 3, Cost., dal D. Lgs. n. 300/199
9. Con la nuova riforma i ministeri sono 13 (prima 18). Accanto ai ministri resp
onsabili di un ministero, possono esservene altri, chiamati ministri senza porta
foglio, che non hanno alle loro dipendenze un ministero, ma svolgono incarichi p
articolari e spesso sono chiamati a dirigere speciali dipartimenti organizzati i
n seno alla Presidenza del Consiglio dei ministri. Essi fanno comunque parte a p
ieno titolo del consiglio dei ministri.
Il consiglio dei ministri è un organo collegiale composto dal presidente del consi
glio (che lo convoca e lo presiede) e dai ministri. Le sue riunioni non sono pub
bliche, non sono ammessi i giornalisti, non ne vengono pubblicati i resoconti. I
l consiglio dei ministri è la sede in cui viene definita la politica generale del
governo. Tutte le decisioni più importanti del governo devono essere discusse e ap
provate nel consiglio dei ministri. Le sue funzioni più importanti sono:
* Determina la politica generale del Governo;
* Risolve i conflitti di competenza tra i ministri;
* Delibera i disegni di legge da presentare alle Camere,i decreti legge,i de
creti legislativi e i regolamenti governativi;
* Prende le decisioni fondamentali di politica estera.
I sottosegretari
Fanno parte del governo, ma in modo subordinato. Essi vengono designati dal cons
iglio dei ministri e decadono con le dimissioni del governo. A differenza dei mi
nistri, essi non partecipano alle riunioni del consiglio; il loro compito è quello
di coadiuvare il ministro a cui fanno capo nelle funzioni che egli delega loro
e di rappresentarlo nelle sedute del parlamento. Alcuni sottosegretari, cui vien
e assegnata la responsabilità di un dipartimento all'interno di un ministero, assu
mono la carica di vice-ministri.
Nomina
Il presidente del Consiglio dei ministri è nominato dal presidente della Repubblic
a dopo una serie di consultazioni tra i rappresentanti del Parlamento. Anche i M
inistri, indicati dal presidente del Consiglio, sono nominati dal presidente del
la Repubblica.
Ottenuta la nomina, il governo giura nelle mani del presidente della Repubblica
e successivamente si reca in entrambe le camere del Parlamento per ottenerne la
fiducia, tramite una votazione effettuata per appello nominale dei rappresentati
eletti detta voto di fiducia.
Il governo deve presentarsi in Parlamento per chiederne la fiducia entro dieci g
iorni dalla nomina.
Funzioni
Il governo è l'organo situato a vertice dell'amministrazione dello Stato. Esercita
l'iniziativa legislativa (art. 71 cost.), può richiedere il passaggio in aula (e
non in commissione) di proposte di legge (art. 72 cost.), emana leggi delegate (
art. 76) e decreti legge (art. 77) nelle forme e con i limiti determinati dalla
Costituzione e dalle Leggi ordinarie, presenta annualmente alle Camere, che lo d
evono approvare, il rendiconto dello Stato (art. 81 cost.), solleva la questione
di legittimità rispetto alle leggi regionali (art. 123 cost. e art. 127 cost.) ne
l caso ritenga che il consiglio abbia ecceduto nelle sue competenze.
Responsabilità
Il presidente del Consiglio dei ministri è responsabile della politica generale de
l governo, i ministri lo sono collegialmente per gli atti del Consiglio e indivi
dualmente per gli atti dei propri ministeri.
Eleggibilità
I ministri possono essere indicati dal presidente del Consiglio anche tra person
e al di fuori dei membri del Parlamento (art. 64 cost.). In questo caso hanno co
munque diritto a partecipare alle sedute del Parlamento, diritto che si tramuta
in obbligo se richiesto dai membri del Parlamento.
Crisi di governo e dimissioni
Nel caso in cui il governo rassegni le proprie dimissioni al presidente della Re
pubblica (dimissioni che possono essere respinte e che quando vengono accettate
sono accolte con riserva), lo stesso governo dimissionario rimane comunque in ca
rica.
L attività del governo dimissionario è circoscritta all'ordinaria amministrazione: il
governo dimissionario può compiere gli atti di esecuzione delle leggi vigenti, ma
deve astenersi da tutti quegli atti discrezionali e politici che, in quanto tali
, possono e devono essere rinviati alla gestione del successivo governo.
La nozione di ordinaria amministrazione ha comunque confini molto elastici e a v
olte il governo stesso si pone degli autolimiti, talora contenuti in direttive d
el presidente del Consiglio.
Il governo dimissionario rimane in carica fin tanto che non c'è il giuramento del
nuovo governo (la procedura prevede che l'incaricato di formare il nuovo governo
possa rinunciare all'incarico oppure sciogliere la riserva accettando l'incaric
o); in questo caso viene nominato il presidente del Consiglio con la firma e la
controfirma dei decreti di nomina del capo del governo e dei Ministri; la proced
ura prevede tre tipi di decreti: quello di accettazione delle dimissioni del gov
erno uscente (controfirmato dal presidente del Consiglio nominato); quello di no
mina del presidente del Consiglio (controfirmato dal presidente del Consiglio no
minato, per attestare l'accettazione); quello di nomina dei singoli ministri (co
ntrofirmato dal presidente del Consiglio). Entro dieci giorni dal decreto di nom
ina il nuovo governo si presenta alle Camere per ottenerne la fiducia.
La formalizzazione dell'apertura della crisi di governo determina l arresto, alla
Camera ed al Senato di ogni attività parlamentare legata al rapporto con l'Esecuti
vo: possono essere esaminati i soli progetti di legge connessi ad adempimenti co
stituzionalmente dovuti, ovvero urgenti ed indifferibili. Si tratta, in particol
are dei disegni di legge di conversione di decreti-legge; dei disegni di legge d
i sanatoria degli effetti di decreti-legge non convertiti; dei disegni di legge
di autorizzazione alla ratifica di trattati internazionali ed il disegno di legg
e comunitaria, quando dalla loro mancata tempestiva approvazione possa derivare
responsabilità dello Stato italiano per inadempimento di obblighi internazionali o
comunitari.

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