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plantule
Pinus pinea
ALCUNI ESEMPI
I pinoli (P. pinea e le specie della sottosez. Cembroides compreso il nostro P.
cembra - e P. sibirica s.l. sottosez. Strobus) sono un seme ottimo, raccolto da varie
popolazioni indigene ed anche commerciato.
Tra l’altro pare avere doti afrodisiache (Santesson 2000), già citate da Ovidio (I sec.
d. C.) in Ars amatoria e dal medico greco Galeno (II sec. AD), che suggerisce il
consumo per tre sere consecutive di una miscela di pinoli, mandorle e miele.
pinoli di
P. sibirica
Pinoli di P. gerardiana,
asiatico
P. pinea:
Modena - I sec. d.C.
pinoli di
P. pinea
ALCUNI ESEMPI
“bacche” di Juniperus communis, disperse da animali
Larix decidua
Resti di pigna
di P. pinea
Pinus pinaster
ALCUNI ESEMPI
Frutti di Aster
Frutti di Anemone
Frutti con pappo di Taraxacum
Tilia
Dispersione tramite vento
Nelumbo nucifera
Trasporto tramite animali - ZOOCORA
Numerosissimi casi e numerosissimi adattamenti.
Dispersione epizoocora:
semi/frutti con superficie adesiva (ad es. si attaccano alle piume degli uccelli);
con spine e processi che si attaccano al pelo degli animali; semi/frutti piccoli e
duri che rimangono impigliati fra gli zoccoli degli animali al pascolo.
Dispersione endozoocora:
trasporto per ingestione: i frutti/semi hanno una parte carnosa, l’attraente, e
una parte dura che protegge l’embrione.
“cicatrici” di Quercus
Endocarpi delle drupette di Rubus
Rubus fruticosus s.l.
Si distingue da
R. caesius e
R. idaeus /lampone
Nei siti archeologici, la frequentazione e le attività antropiche si
sostituiscono alla dispersione/deposizione naturale o la
influenzano pesantemente.
Carbonizzazione,
Sommersione,
Mummificazione o disseccamento,
Mineralizzazione
Carbonizzazione
Numerosi studiosi, sino dalla seconda metà del 1900, si sono applicati a
riprodurre sperimentalmente la carbonizzazione di importanti categorie di
sf (soprattutto cereali, legumi e vinaccioli) in condizioni controllate,
valutandone gli effetti sulla morfobiometria, confrontando la velocità di
carbonizzazione di varie specie e verificando il potere selettivo della
carbonizzazione su miscele di sf (ad es. Hopf, 1955; Renfrew, 1973;
Boardman, Jones, 1990; Hubbard, Al Azm, 1990; Smith, Jones, 1990;
Kislev, Rosenzweig, 1991; Gustafsson, 2000; Wright, 2003).
Marijke Van der Veen, 2006 - Formation processes of desiccated and carbonized plant
remains e the identification of routine practice - Journal of Archaeological Science.
4. plants destroyed during the cleaning out of grain storage pits using fire;
Nella bassa pianura padana tali condizioni sono comuni ed hanno permesso il
recupero di molti assemblaggi.
Inoltre la conservazione per sommersione è frequente nei sottosuoli degli
antichi centri cittadini, in cui le successive stratificazioni urbane formano
barriere quasi impermeabili che mantengono un buon tasso di umidità al
substrato e assicurano condizioni di anaerobiosi particolarmente favorevoli al
mantenimento dei sf (Bosi, 2000).
Sommersione
Panicoideae: Brachiaria
Il riparo sotto roccia di Uan Tabu, Tadrart Acacus,
cereali selvatici che furono Libia, Sahara Centrale, Olocene Iniziale: il riparo,
sfruttati e accumulati nei ampio ca. 50m, fu frequentato per circa 2000 anni
ripari sotto roccia e nelle da cacciatori/ raccoglitori.
grotte dai cacciatori - Il deposito relativo a questa frequentazione è
raccoglitori del Tadrart spesso ca. 2m ed ha restituito livelli ricchi di
Acacus (Olocene Iniziale) sostanza organica con materiale vegetale
“paglia” da Uan Tabu - Libia
Cariosside carbinizzata
di Hordeum vulgare
Marijke Van der Veen, 2006 - Formation processes of desiccated and carbonized plant
remains e the identification of routine practice - Journal of Archaeological Science.
I depositi archeocarpologici
I depositi archeocarpologici più comuni (Buchenschutz, 1985; Renfrew, 1973;
Nisbet, 1990; Zohary, Hopf, 1994) e più ricchi di reperti sono:
Unità Stratigrafica 17
immondezzai:
US 2543
US 2659
Il pozzo conteneva
ancora acqua ed il
materiale studiato
è stato prelevato
da sommozzatori.
Lugo (RA) - lo scavo di Piazza Baracca
POZZO usm
138
in situ
I PRELIEVO
orizzontale verticale
I campioni sono I campioni sono disposti in
disposti sullo stesso successione stratigrafica;
piano; questo questo campionamento
campionamento consente di individuare una
fornisce il quadro del successione di eventi la cui
sito durante la stessa sequenza temporale fornisce
fase cronologica e informazione sui
informazioni sulla cambiamenti e sulla velocità
destinazione d’uso di con cui essi avvengono
aree o strutture
all’interno del sito
in situ/in laboratorio
II a
ESTRAZIONE
in H2O
flottazione
setacciatura
Il materiale è
Processo di filtrato attraverso
separazione dei una serie di setacci
componenti di con l’aiuto di un
una mescolanza getto d’acqua.
di materiali che
sfrutta la loro BUON
differente RECUPERO DEI
capacità di REPERTI
galleggiamento
quando immersi
in acqua
in situ/in laboratorio
II b
ESTRAZIONE
a secco
raccolta a vista
setacciatura
1
1
3
III a ANALISI in laboratorio
isolamento
suddivisione
III b ANALISI in laboratorio
identificazione
•con chiavi
•con materiale da carpoteca
Elaborazione
Interpretazione
• fonti bibliografiche
• fonti iconografiche
Le tabelle:
valori in concentrazione
e valori percentuali
Un esempio da:
Categorie riconosciute Cereali e Legumi
15 Verdure, Condimentario-
Aromatiche, Medicinali
n° taxa
Piante spontanee utilizzabili
10
Ruderali in senso lato
5
Piante d'ambiente umido
0 Altre
Che cosa è il frutto ?
Dopo la fecondazione, mentre l’ovulo si trasforma in seme,
anche l’ovario si modifica e diviene un “frutto”
Rubus caesius
Cucumis melo
Ficus carica
Frutti accessori:
derivano da un fiore con gineceo apocarpico di
più ovari separati che nel frutto si saldano fra loro
o restano collegati dall’accrescimento di parti
extracarpellari
Rubus (mora)
Fragaria
Angiospermae: Ovario sincarpico
Solanum lycopersicum
Angiospermae: Ovario sincarpico
Papaverace
ae:Papaver
Per i nostri scopi, benchè sia utile la conoscenza della classificazione
botanica dei frutti, è necessario sapere quale parte del frutto o il seme
(o il frutto intero) è quella che più comunemente possiamo incontrare
sotto forma di “reperto carpologico”.
Per i frutti secchi indeiscenti, i reperti più comuni sono i frutti stessi, che
tuttavia possono subire delle “riduzioni”, ad es. perdita dei peli, delle
spine, del pappo, delle membrane alate nel caso di frutti con dispersione
anemofila, ecc.
ciò che viene scartato dall’uomo per la lavorazione e/o l’utilizzo del
frutto e/o seme, come ad esempio:
resti di spighe/spighette,
“gusci” frammentati,
“bucce” come nel caso delle castagne o delle ghiande,
“noccioli”,
pedicelli dei frutti, ecc.
ANGIOSPERME: FRUTTI SECCHI
DEISCENTI
FOLLICOLO (ov. monocarpellare, supero, plurispermo, si apre lungo la linea di
sutura): frequente nelle Magnoliidae
INDEISCENTI
BACCA (ov. monocarpellare/pluricarpellare; supero/infero, di solito
plurispermo): esocarpo = pellicola di solito sottile; mesocarpo = carnoso;
endocarpo = carnoso
- cinorrodio
- sorosio
- pomo
- siconio (fico)