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di Gianluca Defendi
Per poter studiare l’andamento dei mercati finanziari si possono utilizzare
alcuni oscillatori/indicatori tecnici che, tramite un’analisi algoritmica (ossia
utilizzando una formula matematica che analizza l’andamento dei prezzi),
consentono di:
- ottenere segnali di entrata e di uscita dal mercato. Alcuni oscillatori, ad
esempio, forniscono un’indicazione rialzista/ribassista quando escono dalle
rispettive aree di ipervenduto o di ipercomprato, altri quando attraversano la
linea dello zero, altri ancora tramite l’incrocio delle due linee che li
costituiscono.
- di individuare le tipiche situazioni di ipercomprato/ipervenduto
(overbought/oversold).
- misurare la pressione rialzista (la forza dei compratori) e la pressione
ribassista (la forza dei venditori) presente sul mercato ed evidenziare
divergenze di comportamento tra l’andamento dei prezzi e gli indicatori stessi.
La divergenza segnala una certa difficoltà, da parte del mercato, nel proseguire
il trend di breve periodo nel quale è inserito. Le divergenze possono essere:
a) positive/rialziste quando l’oscillatore non conferma la tendenza negativa
nella quale i prezzi sono inseriti;
b) negative/ribassiste quando l’oscillatore non conferma la tendenza positiva
nella quale i prezzi sono inseriti.
Un indicatore decisamente interessante è il Momentum che misura la velocità
con la quale i prezzi stanno salendo o stanno scendendo. Sotto questo punto di
vista:
- se i prezzi stanno crescendo e il Momentum si trova al di sopra della sua linea
di equilibrio ed è in fase crescente, l’indicatore segnala la presenza di un trend
rialzista;
- quando il Momentum incomincia ad appiattirsi segnala che il trend positivo
sta perdendo forza: con il passaggio al di sotto della linea di equilibrio viene
segnalata un’inversione ribassista di tendenza;
- se i prezzi stanno scendendo e il Momentum si trova al di sotto della sua
linea di equilibrio ed è in fase decrescente, l’indicatore segnala la presenza di
un trend ribassista;
- quando il Momentum incomincia ad appiattirsi segnala che il trend negativo
sta perdendo forza: con il passaggio al di sopra della linea di equilibrio viene
segnalata un’inversione rialzista di tendenza.
Un secondo indicatore assai utilizzato è L’RSI (Relative Strength Index), che
misura la pressione rialzista (media) che si è verificata nel corso di un certo
arco temporale (tipicamente 14 giorni) e la confronta con la pressione
ribassista (media) che si è verificata nel corso dello stesso periodo.
Analizzando il comportamento ciclico dell’RSI si possono individuare alcune
situazioni ricorrenti. In particolare:
a) quando i prezzi si trovano all’’interno di una solida tendenza positiva è
frequente che l’RSI, dopo aver superato la sua linea di equilibrio, si porti
velocemente all’interno della sua area di ipercomprato, segnalando che la
pressione rialzista è aumentata ed i compratori hanno assunto il controllo del
mercato. In un secondo momento la forza dei compratori tenderà a ridursi e si
potrebbe verificare anche un rafforzamento della pressione ribassista (in parte
per la chiusura di posizioni long in parte per l’apertura di posizioni short). E’ la
fase in cui si possono verificare le tipiche divergenze ribassiste tra l’andamento
dei prezzi e l’RSI, creando le premesse per una correzione;
b) quando i prezzi si trovano all’’interno di una solida tendenza negativa è
frequente che l’RSI, dopo essere sceso sotto la sua linea di equilibrio, si porti
all’interno delle sua area di ipervenduto, segnalando che la pressione ribassista
è aumentata ed i venditori hanno assunto il controllo del mercato. In un
secondo momento la forza dei venditori tenderà a ridursi e si potrebbe
verificare un rafforzamento della pressione rialzista (in parte per la chiusura di
posizioni short in parte per l’apertura di posizioni long). E’ la fase in cui si
possono verificare delle divergenze rialzista tra l’andamento dei prezzi e quello
dell’oscillatore, creando le premesse per un rimbalzo tecnico.