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STORIA DEL GIORNALISMO ITALIANO – MURIALDI

CAP. 1 ETÀ DELLE GAZZETTE

Inizio 1660 prime gazzette ad Anversa, Augusta e Strasburgo


12 anni dopo  Parigi, Londra, Amsterdam
1636-9 prime gazzette in Italia (FI? E GE)
1660 primo quotidiano della storia a Lipsia
1690 primo quotidiano moderno a Londra dopo abolizione licensing act
a fine ‘600 in Ita Sincero, Rimino e successi del mondo
fine ‘600 I metà ‘700 primi periodici culturali/letterari perché introdotto diritto di bollo che
l’editore deve pagare su ogni copia stampata (journal des savants), in Italia giornale dei letterati a
Roma poi a Venezia
a BR e MI sorge il caffè nel 1764-66

CAP.2 GIORNALISMO POLITICO

Fine ‘700 (’89, ’87) 2 eventi importanti per il giornalismo: RIV FR e INDIP AMERICANA: LIBERTÀ DI
ESPRESSIONE PENSIERO ED OPINIONE  si diffondono in tutta EU
in ITA periodo di comportamenti politicamente avanzati con pubblicazione di giornali che esaltano gli
ideali della RIV FR  tolleranza dura poco
’93 scoppia il terrore in FR e l’alleanza austro-pruss.  i governi in ITA rimettono bavaglio agli editori
(rimane il contrabbando)
’96 NAPO a MILANO, fioriscono molti giornali da lui voluti, periodo di libertà di stampa nelle sue
zone  PRIMI QUOTIDIANI (durano poco) e PRIME FORME DI GIORNALISMO POLITICO. Capitale
della stampa è Milano
MA idillio dura poco, ’97 Direttorio attua misure che scoraggiano attività giornalistica (es: a MI
soppressi alcuni giornali democratici)  Barelle pubblica un foglio spregiudicato e satirico, fa 4mila
copie
’99 forze austro-russe cacciano francesi dalla penisola scompare stampa democratica
1800 NAPO torna ma da DITTATORE non liberatore
in questa fase declino del giornalismo politico, fioriscono solo giornali che sostengono il regime
francese  fortuna per la stampa letteraria, scientifica o economica (primi periodici femminili come
GIORNALE DELLE DAME)
Questo periodo (RIV FR-NAPO) è di progresso, evoluzione per la stampa: la figura del compilatore
unico viene sostituita da direttore, redattori e collaboratori; il formato si ingrandisce (la pagina viene
suddivisa in tre colonne) e grazie all’invenzione di nuovi macchinari il numero delle tirature aumenta
ed è possibile inserire immagini dettagliate

CAP. 3 GIORNALISMO DEL RINASCIMENTO (GIORNALI= LOTTA POLITICA E CONSENSO)

1814-15Concilio di Vienna: assolutismi in tutta EU (no UK)  soppresso giornalismo politico (le
idee di esigenza di libertà si esprimono in fogli culturali, letterati)
Nelle capitali di ogni stato esce un foglio ufficiale, schierato, quasi sempre intitolato “Gazzetta”
i moti degli anni ’20 tengono vivo il giornalismo politico: circolano giornali clandestini anti-
ecclesiastici e favorevoli alla nascita di una monarchia costituzionale ed unitaria
moti del ’31: tengono ancora piu’ vivo questo sentimento patriottico
1847 Editto di Pio IX (SVOLTA): allenta l’influenza censoria della chiesa sugli stati ITA
1848 STATUTO ALBERTINO: libertà per tutti di manifestare il proprio pensiero tramite la stampa, di
fondare periodici, di rettifica in caso di errori. Introdotta la figura del gerente, che ha la
responsabilità di cio’ che viene scritto sul giornale.
DOPO IL ’48. Fioritura dei quotidiani politici, sempre piu’ schierati in ottica repubblicana
dopo la soppressione dei moti: tutti i regni ita ritornano sotto l’assolutismo tranne quello sardo-
piemontese  Torino diventa rifugio di repubblicani e centro politico e cult. Italiano
Cavour fonda un’agenzia di stampa, d’informazione: la STEFANI
II metà dell’800: quasi tutti i giornali sono in deficit e devono ricorrere alle sovvenzioni dei governi e
dei politici che li sostengono. I giornali hanno quindi una forte connotazione politica e sono utilizzati
come strumento di aggregazione del consenso.

CAP. 4 DALL’UNITÀ ALLA SVOLTA DI FINE SECOLO

1861: UNITÀ D’ITALIA  statuto albertino i tutta ITA  si ri-diffonde giornalismo e dibattito politico
(DX vs SN)
In ITA: arretratezza tecnologica e provincialismo, numero basso di tirature rispetto al resto EU,
vendite sempre basse, corruzione dovuta alla dipendenza delle attività editoriali dai contributi dello
stato, la Stefani passa le notizie in ritardo (no uso telegrafo=/ FR e GE)
1866: Sonzogno fonda a MI ‘IL SECOLO’ (aprirà la strada al quotidiano moderno italiano, usa il
telegrafo)
1876: nasce il CDS (versione di dx del secolo)
nel 1875 va la sn al potere si accende il dibattito tra quotidiani di dx e sn si apre un periodo di
manovre per il controllo dei giornali che sfocia nello scandalo della Banca romana che coinvolge
esponenti del governo
anni ’80: in EU si affermano modelli a tiratura molto ampia e accessibili a piu’ persone (ES:times a
LO), IN ITA UN PO’ =/ ma dall’85 cresce molto il CdS
ANNI ’90: politica coloniale di Crispi influenza la stampa, il dibattito sul colonialismo, in particolare
dell’africa, domina i giornali, che si schierano a favore o contro di esso
In questo periodo nascono anche molti GIORNALI SOCIALISTI (critica sociale e lotta di classe) E
CATTOLICI
1896: NASCE A ROMA L’AVANTI! (toni piu’ forti e decisi dei precedenti)
ultimi anni del secolo pericolo per la libertà di stampa prima con di Rudini’ (intensifica interventi
governativi sulla stampa) e poi con Pelloux (cerca di portare avanti una politica di repressione per la
stampa che viene pero’ contrastata dalla sn)
inoltre tumulti per prezzo del pane represse col fuoco e chiudendo giornali di opposizione

CAP.5 DALL’ETÀ GIOLITTIANA ALLA FINE DELLA LIBERTÀ

Primi 15 anni del ‘900: periodo florido e di libertà per la stampa sotto GIOLITTI (crescono gli
alfabetizzati, dal ’12 pop. Maschile vota, si diffondono upgrade tecnologici tipo telegrafo
i grossi giornali si affidano ancora alla Stefani per le notize, arretrata rispetto alle corrispettive EU e
influenzata dai governi
si inizia a sviluppare il giornalismo sportivo (1896 GDS e diventa quotidiano nel 1919)
cresce sempre di + la professionalizzazione del mestiere del giornalista
1908: nasce la FNSI che tutela l’editoria
‘900 APRE UNA STAGIONE CHE PERTERÀ LA STAMPA ITA A UNA GRANDE EVOLUZIONE
I 3 PRINCIPALI:
CDS di ALBERTINI, MI, vs Giolitti, legato alle idee conservatrici della dx, supplementi di interesse per
tutti anche operai, contadini, artigiani
LA STAMPA di FRASSATI, TO, appoggia Giolitti, portavoce della democrazia industriale
IL GIORNALE D’ITALIA di BERGAMINI, RO, molte interviste, cronaca cittadina, primi referendum dei
lettori e invenzione 3a pagina culturale, vs Giolitti

1911-12: GUERRA IN LIBIA, quasi tutti i giornali a favore, creando mito della terra promessa (CdS in
particolare, grazie anche ai suoi inviati come BARZINI e a d’ANNUNZIO con le sue canzoni
d’oltremare in 3a pagina (es. di retorica e propaganda vs vera informazione)
vs questa guerra: l’AVANTI! Che perde vendite e viene accusato di essere filo-turco
1912: MUSSOLINI a direzione dell’AVANTI! , porta a una tiratura record di 60 mila copie, + vivacità
politica
1GM: giornali come principale luogo di scontro tra INTERVENTISTI (piu’ numerosi, CdS, GdI,
messaggero, il secolo, il RdC, PdI (di MUSS) e giornali cattolici) vs NEUTRALISTI (la stampa, la tribuna,
il mattino, la nazione, l’avanti (un po’ ambiguo: ne sabotare ne aderire))
Salandra e Sonnino preparano l’entrata in guerra in gran segreto e  vietano la pubblicazione di
notizie non ufficiali di carattere militare o politico
con l’entrata in guerra i giornali dovranno sempre dare una visione ottimistica e tranquillizzante di
questa. Gli eventi negativi venivano fortemente minimizzati (piccola inversione di tendenza col
passaggio da Diaz a Cadorna, evitare toni retorici)
DOPOGUERRA: molti giornali in difficoltà economica  acquistati dai siderurgici che ne fanno i loro
interessi. Tentativi per rendere pubblici i finanziamenti ai giornali MA non vanno a buon fine  unici
giornali indipendenti LA STAMPA E CDS
ANNI ’20: ESPLODE LA VIOLENZA FASCISTA a sedi e giornali socialisti e comunisti (numerosi giornali a
favore di questa violenza, es. CDS E SECOLO)
22-10-’22: MARCIA SU ROMA, governo nelle mani di Mussolini
primi anni di governo: DECRETO REGIO (tenuto in sospeso per minaccia): responsabilità dei
contenuti non su gerente MA su direttore
’24: nasce L’UNITÀ, giornale del PCI vs fascista
dicembre ’24: DELITTO MATTEOTTI  partito fascista visto come responsabile, giornali chiedono le
dimissioni di Musso che  mette in atto il decreto regio
3 GEN ’25: INIZIA LA DITTATURA, istituita la figura del direttore responsabile, l’ordine dei giornalisti
per poter professare
leggi del ’26: illegali i partiti e i giornali d’opposizione

CAP.6 STAMPA E RADIO NEL REGIME FASCISTA

M. mette a direzione dei giornali non apertamente fascisti suoi fedelissimi, lo stesso con la Stefani
utilizzato l’ufficio stampa come mezzo di sorveglianza e inviate direttive ai quotidiani. I giornalisti
devono dichiarare fedeltà al regime ed essere iscritti all’albo del partito
anni ’30: arriva la RADIO  processo di modernizzazione (TECNICO: nuovi stabilimenti e
potenziamento impianti di produzione. EDITORIALE: piu’ pagine (12), rilancio giornali serali,
creazione n. del lunedi e distribuzione piu’ rapida. GIORNALI: =/ contenuti, +FOTO,+SPORT, firme di
prestigio)
anni ’30: macchine per stampa in rotocalco: foto su carta patinata
M. ATTACCA L’ETIOPIA, 1926 CONQUISTA ADDIS ABEBA: CRONACHE DI GUERRA TRIONFALISTICHE,
duce in prime pagine, tirature mai raggiunte
1940: ITALIA ENTRA IN 2GM, forte ingerenza del governo sui mezzi di comunicazione con
MINCULPOP. I giornali diventano versioni =/ dei comunicati ufficiali del partito  - vendite
i giornali devono minimizzare le sconfitte, devono portare avanti la propaganda del partito  quasi
impreparati a scrivere senza direttive quando cade Musso
nel ’43 sbarco in sicilia Badoglio incaricato del nuovo governo
Badoglio usa misure stringenti per stampa e radio, evitando che i giornali promuovessero pensieri
antifascisti. Il Minculpop è affidato a Rocco che fa presidiare militarmente le sedi dei giornali. Il
governo reintroduce la censura preventiva. I giornali comunisti, socialisti, democratici chiusi dai
fascisti non rivedono la luce. Solo due testate fasciste vengono chiuse, Il popolo d’italia e Il regime
fascista. Dunque la volontà del re e di Badoglio di attuare un trapasso meno traumatico possibile si
traduce in un grande silenzio obbligato sul fascismo. Solo con Galli al Minculpop viene concessa
qualche possibilità ai giornali di parlare di Mussolini, iniziano gli articoli su Claretta Petacci, i soprusi
dei gerarchi, ecc. ma dopo le prime rivelazioni, che suscitarono largo interesse, si tornò a una stretta.
8 SETTEMBRE, armistizio: il giornalismo si divarica in due campi contrapposti, l’ultimo fascismo al
nord e quello dell’Italia del sud più libera.
FUGGITI BADO E IL RE: STAMPA TACE qualche gg
AL NORD: REPUBBLICA DI SALO’, TENTATIVO DI RIAVVIO DEL CONTROLLO MEDIATICO DEL REGIME
(STAVOLTA IN MANO ALLE AGENZIE TEDESCHE), in questo momento si diffondono pubblicazioni
clandestine: antifasciste e partigiane

CAP.7 IL RITORNO DELLA LIBERTÀ

Durante la guerra di liberazione (’43-’45) la libertà di radio e stampa dipende da PWB DEL GOV
ALLEATO: autorizza uscita giornali, filtra notizie dall’estero e vieta quelle belliche
I GOV DI UNITÀ DI BADOGLIO
DIBATTITO diffuso MONARCHIA VS REPUBBLICA e EPURAZIONE, O CONTINUITÀ CON UOMINI
COMPROMESSI COL FASCISMO NELLE CLASSI DIRIGENTI
i sindacati dei giornalisti si battono per il mantenimento dell’ORDINE DEI GIORN (visto come organo
fascista dagli alleati)
Radio istituzionalizzata con la RAI nel ’44
’45 fondata l’ANSA
QUANDO CADE SALO’ processati e condannati direttori dei maggiori giornali prima a sostegno di
Musso  tornano alla libertà grazie all’AMNISTIA TOGLIATTI DEL ’46
’46 LIBERAZIONE COMPIUTA termina controllo pwb
ELEZIONI ’48: DC (sostenuta da tutti i quotidiani d’informazione) vs SOCIALISTI e COMUNISTI
La DC si era assicurata il ministero delle Poste e aveva stretto contatto con la Rai, in questo modo
nella Rai si forma l’alleanza tra la classe dirigente aziendale e il partito
nel ’50 i giornali mantengono la formula omnibus ma prevalgono temi politici con solo sport che si
ritaglia dello spazio importante

CAP.8 AVVENTO DELLA TV E CAMBIAMENTI NELLA STAMPA

ELEZIONI DEL ’53: FINE ERA DE GASPERI


il paese affronta un processo di industrializzazione: la gente si sposta da sud a nord e da campagne a
città. Mezzi di info ancora legati agli schieramenti politici.
’54 prime trasmissioni televisive
’55 lascia o raddoppia con M. Bongiorno, poi caroselo, dibattiti di attualità e tribune politiche
dagli anni ’60 TRASMISSIONE INTRNAZIONALE ’69 TRASMISSIONE ALLUNAGGIO
ERA DELLA TV VITA DIFFICILE PER GIORNALISTI (Solo i giornali piu’ ricchi riescono a ‘svecchiarsi’
es:CDS e il giorno)
dagli anni ’60: PRIME CONCENTRAZIONI, industriali che acquistano numerosi giornali per i propri
interessi. ROVELLI: NEL ’67 HA TUTTA LA STAMPA SARDA
MONTI: RDC, LA NAZIONE, STADIO, GDI E IL TELEGRAFO
ANNI ’60: SVILUPPO DI AGENZIE DI STAMPA (IMPO PER ELABORAZIONE E DISTRIBUZIONE NOTIZIE):
NASCONO AGI, ADN KRONOS, ASCA E AGA

CAP.9 STAMPA, RADIO, TV NELL’ITALIA IN FERMENTO

ANNI POST ’68: FERMENTI NELLA SOCIETÀ CIVILE, nascono molti MOVIMENTI GIOVANILI,
FEMMINISTI, ANTIVIETNAM, ESTREMA DX O SN ECC.  protagonisti dei giornali e dei media in
generale
anni ’70: difficoltà economiche per i giornali
OTTONE A DIREZIONE DEL CORRIERE: abbandona il netto patteggiamento alla DC
CORRIERE acquistato da RIZZOLI con soldi segretamente presi dalla p2, successivamente acquisterà
anche GDS E MATTINO  debiti a causa di questa espansione
il Giorno cerca di proporsi come anti-corriere MA FALLISCE
’76 nasce REPUBBLICA di SCALFARI, di sn. Nel ’77 si sposta verso i COMUNISTI, li sostiene per
ottenere la legittimazione come partito di governo. Con l’assassinio Moro e i comunisti nella
maggioranza questo quotidiano acquista lettori. Qualche anno dopo appoggia De Mita segretario
della DC  definito traditore dall’’UNITÀ. NELL’85 vende piu’ del corriere in molte regioni.
ANNI ’70: SCOPPIO ONDATA DI TERRORISMO DELLE BR che presero di mira direttori e giornalisti
DIBATTITO: chi sosteneva di non dover fare da cassa di risonanza alle br e chi sosteneva la necessità
di informare i cittadini di questo terrorismo
tutto cio’ esaltato col SEQUESTRO MORO, PRESIDENTE DELLA DC, E MASSACRO DELLA SUA SCORTA,
trasmesso da radio e tv e giornali. QUASI TUTTI I QUOTIDIANI CON FERMEZZA VS TERRORISMO. NON
PIU’ NEUTRALI, NON SI PUO’
ANNI ’80: BR sfidano direttamente i giornali: SEQUESTRO DEL MAGISTRATO D’URSO PER
PUBBLICARE DOCUMENTI BRIGATISTI, rilasciato dopo la pubblicazione su alcuni giornali. Cds silenzio
PRIMI ANNI ’70: NASCITA TV VIA CAVO, commerciali (BERLUSCONI IN PRIMA PERSONA PER LA
LIBERALIZZAZIONE)
’76: RIFORMA che liberalizza i canali privati MA SOLO QUELLI LOCALI IRA DI BERLU

CAP.10 UNA LEGGE PER LA STAMPA, IL FAR WEST PER LE TV

INIZIO ANNI ’80: PRIME RETI COMMERCIALI (Canale 5, italia 1, prima rete e rete quattro)
nell’84 BERLUSCONI COMPRA TUTTE QUESTE RETI creando un oligopolio vs la rai
’81: RIFORMA PER STAMPA ED EDITORIA: limita concentrazione quotidiani e cassa integrazione
anche x giornalisti
’85-84: crisi per alcune testate e gruppi editoriali MA prosperità dei maggiori quotidiani nazionali
(REP, CDS, LA STAMPA E IL MESSAG)
cresce interesse x economia: SOLE 24 ORE E SEZIONI DEDICATE NEI GRANDI GIORNALI +interesse
sportivo
un gruppo di investitori (AGNELLI) acquista salvando Rizzoli , possiede CDS, STAMPA, MESSAGGERO
E MATTINO
IN QUESTO PERIODO: SI INASPRISCE RAPPORTO MAGISTRATURA-STAMPA, tra i temi discussi: -una
mezza verità=una falsa notizia, uso delle virgolette definito sleale, il segreto professionale sempre
piu’ violato per fare scoop,

CAP.11 STAMPA E DOMINIO TV  da fare

ANNI ’80-’90: la stampa quotidiana supera la barriera dei 6 milioni di copie giornaliere, acquista
lettori di anno in anno e i maggiori quotidiani battono la strada del gigantismo(più pagine, contenuti
più vari ed accattivanti per spettacolarizzazione) e quella del marketing.
GRANDE CONCORRENZA TRA CDS E LA REP: la prima volta nel 1986 Scalfari annuncia che la
Repubblica ha superato il rivale
Nel 1987 Repubblica aumenta il distacco dal Corriere grazie a un gioco a premi
Iniziativa vincente per il Corriere è il lancio di Sette, un magazine che va bene, LA REP risponde con
Il venerdì. Il CDS ritorna in testa nel 1989 quando lancia Replay, un gioco a premi
quotidiano.
L’introduzione nelle redazioni dei sistemi editoriali basati sui computer e l’aumento dei contenuti e
delle vendite ha favorito anche lo SVILUPPO AGENZIE STAMPA
- Aumento di giornalisti sia iscritti all’Ordine sia senza titoli
- 1980: nascita della Grande Mondadori (grande gruppo editoriale: Mondadori + 50% Repubblica +
quotidiani locali Finegil + Espresso), che sarà il teatro della Guerra di Segrate. I Formenton, alleati di
De Benedetti, hanno la sensazione di avere poca influenza e vendono la maggior parte delle azioni a
Berlusconi, che però deve lasciare la presidenza per l’accordo di spartizione della Grande Mondadori
del 1991 (dal quale uscirà comunque rafforzato), dovuto alla legge Mammì n225 del 6/8/1990 (che
sanciva l’esistenza del duopolio di Rai e Fininvest e poneva limiti alle concentrazioni)
- Creazione da parte di Berlusconi della società Telepiù, che gli permette di lanciare delle pay-TV
(emittenti su cui non esistono norme)
-Primo piano per gli inviati di guerra (per: Guerra del Golfo, conflitti di Bosnia e Kossovo, riconquista
della Cecenia, rivolte in Africa)

- 1992 Tangentopoli : Dc, Psi e alleati minori investiti dallo svelamento da parte della procura di
Milano di una corruzione diffusa ed eretta a sistema, che porta indignazione nell’opinione pubblica e
a cui verrà data una grande risonanza nel settore dei media (trasmissione delle udienze) che essi
stessi erano abituati a condizionare (attenuata dalla lentezza della macchina della giustizia)]]
possibilità di allentare la politicizzazione per i giornali, che invece si lasciano coinvolgere fin dall’inizio
nel conflitto di interessi

- Crescita della teledipendenza (i giornali, per recuperare i lettori persi, ricorrono a direttori giovani,
agli argomenti e al linguaggio dei telegiornali e danno spazio ai protagonisti della TV)

- Giornalismo confuso e agitato dovuto alla transizione in atto

- Elezioni 1994: vittoria di Berlusconi con Forza Italia (centro-dx), per cui è stata preminente la TV

- Elezioni 1996: vittoria di Prodi con l’Ulivo (centro-sx)

- Sviluppo economico e risanamento finanziario: incremento degli investimenti pubblicitari per TV e


stampa
- Calo della media di copie di giornali vendute, disoccupazione e cassa integrazione per molti
giornalisti: sotto esame le formule dei quotidiani e in generale il giornalismo (poca credibilità, solo
recente miglioramento della preparazione alla professione)

CAP. 12 GIORNALISMO E INTERNET

1995: in ITA prende avvio INTERNET, raggiunge il culmine nel 2000


CALO LETTORI della stampa QUOTIDIANA, soprattutto giovani 16-24

Nei tg importanza alla CRONACA NERA


per quanto riguarda la stampa locale, molte notizie anche se minime PICCOLI TABLOID: quotidiani
gratuiti che ricavano introiti dalle pubblicità
nasce il GIORNALE ONLINE, e REDAZIONI ONLINE legati non piu’ alla carta ma al web
CAP. 13 NEL DUEMILA CARTA E SCHERMI

DAL 2001: giornalismo dominato dal TERRORISMO ISLAMICO e delle guerre che ne seguono,
AFGHANISTAN e IRAQ (2003-4)
grazie alle comunicazioni satellitari i giornalisti inviati nelle zone di guerre sono in contatto diretto
con le redazioni
ELEZIONI IN ITA DEL 2001: vinte da BERLUSCONI e ALLEATI (si schiera con Bush nella guerra vs Iraq,
CDS DE BARTOLI si dimette perché Berlu è ostile a lui MIELI lo succede e REP VS BERLU)
in ITA si vendono pochi quotidiani, 99 ogni 1000 persone. Le vendite riescono a migliorare i bilanci
grazie a VENDITE COLLATERALI, ACCOPPIARE GIORNALI CON DVD, VIDEOCASSETTE, LIBRI.
PERIODICI con GOSSIP e INTRATTENIMENTO MONDANO
giornalisti aumentano e anche numero di giornaliste, seppure i direttori siano ancora quasi
esclusivamente uomini
oggi si parla di post-giornalismo: CRONACHE POLITICHE e sociali DIVENTANO PIU’ VIVACI, MENO
LETTERARI, grazie alle INTERVISTE

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