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Osservatorio

Strategico Sommario
ANNO VIII NUMERO 12 DICEMBRE 2006 EDITORIALE
L’Osservatorio Strategico è una
pubblicazione del Centro Militare di Studi MONITORAGGIO STRATEGICO
Strategici, realizzata sotto la direzione
editoriale dell’Amm. Div. Luciano Callini. Nord Africa – Medio Oriente – Golfo Persico
Il “nuovo Medio Oriente” e il risveglio shiita
Le informazioni utilizzate per l’elaborazione Olga Mattera 7
delle analisi provengono tutte da fonti
aperte (pubblicazioni a stampa e siti web) e Regione Adriatico-Danubiana-Balcanica
le fonti, non citate espressamente nei testi, L’eredità del 2006 e le prospettive per il 2007
possono essere fornite su richiesta. Paolo Quercia 13

Quanto contenuto nelle analisi riflette, Comunità Stati Indipendenti-Europa Orientale


pertanto, esclusivamente il pensiero degli Tendenze e prospettive
Andrea Grazioso 19
autori, e non quello del Ministero della
Difesa né delle Istituzioni militari e/o civili
alle quali gli autori stessi appartengono. Relazioni Transatlantiche
L’Alleanza Atlantica e il superamento della Global War on Terror
Lucio Martino 27
L’Osservatorio Strategico è disponibile
anche in formato elettronico (file PDF)
nelle pagine CeMiSS del Centro Alti Studi Teatro Afghano
per la Difesa: www.casd.difesa.it Quale Afghanistan e quale Pakistan nel 2007?
Fausto Biloslavo 31

Africa Sub-Sahariana
Africa 2007: un’ eredita’ pesante
Maria Egizia Gattamorta 41

Iniziative Europee di Difesa


L’Unione Europea verso il 2007
Centro Militare Giovanni Gasparini 47
di Studi Strategici
Cina e India
Direttore Redazione La raccolta cinese e la semina indiana
Gen. B. Anselmo DONNARI Nunziante Mastrolia 49

Dipartimento Relazioni Internazionali America Latina


Palazzo Salviati Tendenze e prospettive
Piazza della Rovere, 83 00165 – ROMA Riccardo Gefter Wondrich 57
tel. 06 4691 3204 fax 06 6879779
e-mail relintern.cemiss@casd.difesa.it Settore Energetico
L’eredità del 2006 e le incognite del 2007
Nicola Pedde 65

SOTTO LA LENTE
Questo numero è stato chiuso
il 18 dicembre 2006 L’ Iraq visto dall’ Iraq - conversazione con un Ufficiale iracheno
Paolo Brusadin 69
Osservatorio Strategico Anno VIII – n°12 Dicembre 2006

EDITORIALE

L’anno che verrà…

E’ tradizione del CeMiSS chiudere la serie annuale dell’Osservatorio Strategico con un ultimo
numero che vuole essere uno sguardo proiettato al futuro prossimo, al 2007 oramai alle porte. E’
con questo spirito che si è tentato di racchiudere nella “Prospettiva 2006-2007” un’analisi - pur
limitata e sintetica - di quei fattori, o se si vuole drivers, la cui evoluzione nel panorama
internazionale viene a determinare vari possibili scenari.
Non si tratta ovviamente di effettuare previsioni, ma di presentare quei trends che scaturiscono
da un costante monitoraggio della situazione internazionale. E il 2007 già si presenta con una
serie di eventi di portata quasi storica o, comunque, di notevole rilevanza.
Dopo un decennio finisce l’era di Kofi Annan, che lascia la sua carica di Segretario Generale
dell’ONU tra luci ed ombre, tra cui aver pressoché fallito l’obiettivo del millennio ovvero una
seria riforma delle Nazioni Unite e, in primis, del Consiglio di Sicurezza. Gli subentrerà nel
2007 il sudcoreano Ban Ki-Moon; nuova leadership quindi, si spera anche rinnovato impeto
verso riforme da troppo tempo attese. Contemporaneamente l’Italia torna, dopo dieci anni, al
Consiglio di Sicurezza occupando il seggio a rotazione (tra i dieci membri non permanenti) per
il biennio 2007-2008.
Rimanendo al di là dell’Atlantico, sarà interessante seguire quale influenza e quali
condizionamenti il Congresso degli Stati Uniti interamente in mano ai Democratici sarà in grado
di esercitare sul repubblicano Bush. Se l’Iraq è stato l’elemento determinante - anche se non il
solo – nella sconfitta dei Repubblicani alle elezioni di mid-term, le raccomandazioni dell’ Iraq
Study Group presieduto da Baker e Hamilton suggeriscono un progressivo disengagement
militare dal teatro iracheno con, sullo sfondo, l’abbandono dell’ambizioso progetto di
democratizzazione del Greater Middle East.
Sul fronte europeo vi è grande attesa per il semestre tedesco di presidenza del Consiglio
dell’UE, che inizia a gennaio. Gli europeisti fanno affidamento sulla capacità propulsiva della
Germania, anche per il rilancio del Trattato costituzionale, dopo una così lunga pausa di
riflessione. La Germania è destinata inoltre ad ereditare l’hot issue dello status del Kosovo, che
il chiudersi del 2006 lascerà nel limbo. Questione non di poco conto per i riflessi non solo
regionali – ivi compresa la piccola Repubblica Srpska di Bosnia – ma anche per il potenziale
destabilizzante che potrà riversarsi sull’area d’influenza russa (Ossezia Meridionale, Abkhazia,
Transnistria).
E accennando alla Russia, il 2007 vedrà entrare nel vivo la lotta di potere per la successione al
Presidente Putin l’anno successivo. Ciò potrà provocare, di riflesso, un’accentuazione della
conflittualità, in particolare nel Caucaso e in altre Repubbliche della Federazione a spiccata
connotazione etnica. In ogni caso la successione a Putin rappresenterà il passaggio
fondamentale per l’evoluzione della Russia verso una “democrazia sovrana” (nell’accezione
dell’attuale leadership).
Volgendo lo sguardo al Medio Oriente, le complesse dinamiche che agitano il mondo arabo-
islamico metteranno sempre più a dura prova gli sforzi della comunità internazionale, chiamata
ad intervenire nelle aree di crisi. Sarà arduo spezzare l’asse Iran-Siria-Hizbollah/Hamas,
salvaguardando Libano e Israele. Più ad Est, la vera sfida della NATO per la stabilizzazione del
teatro afgano sembra iniziare solo ora. E’ un impegno di lungo periodo che non può avere altro
obiettivo che il successo, pena l’incrinamento della credibilità dell’Alleanza.
Per quanto riguarda il gigante asiatico, il XVII Congresso del Partito Comunista cinese previsto
nell’autunno del 2007 costituirà il punto nodale per lo sviluppo futuro della Cina. Lo slogan
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EDITORIALE

della costruzione di una “società armoniosa” lanciato dal presidente Hu Jintao sarà la stella
polare destinata ad orientare la “quarta generazione” di politici e alti dirigenti cinesi.
Nel continente africano si assisterà ad una conflittualità crescente nell’area del Corno d’Africa
con un coinvolgimento di molteplici attori (anche extra-continentali), oltre al ristagno del
conflitto in Darfur e ad un suo intreccio con le dinamiche interne di Ciad e Repubblica
Centrafricana. Il 2007 sarà però anche anno di elezioni determinanti per “tracciare la rotta” di
una nuova politica regionale: le consultazioni in Angola, Kenya, Nigeria e Costa d’Avorio
confermeranno o meno l’impegno per una veritiera rinascita del black continent.
Ovviamente non è solo questo l’anno che verrà. Vivendo noi in una “age of surprise”- come un
eminente studioso l’ha definita - molti altri eventi caratterizzeranno il 2007 e il CeMiSS
cercherà di essere (virtualmente) sempre on the spot.
E con riferimento al CeMiSS, non è possibile omettere tra gli eventi 2007 il ventennale del
Centro; fondato nel 1987 come un piccolo think tank della Difesa, in un tempo relativamente
breve è divenuto un punto di riferimento per la comunità scientifica italiana e internazionale nel
settore degli studi strategici.
Infine, nel chiudere, il CeMiSS desidera ringraziare sentitamente tutti coloro che scrivono per
l’Osservatorio Strategico – senza il loro qualificato apporto di pensiero la rivista non avrebbe
vita – e formulare i più fervidi auguri di un sereno 2007 ai numerosi ed appassionati lettori, che
se non fossero tanti e tali non vi sarebbe, da parte del CeMiSS, quella continua tensione nel
migliorare la pubblicazione.

Anselmo Donnari

La rubrica “Sotto la lente” ospita contributi volontari di approfondimento del panorama


internazionale, selezionati dalla linea editoriale.
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MONITORAGGIO STRATEGICO
Nord Africa – Medio Oriente – Golfo Persico

IL “NUOVO MEDIO ORIENTE” E IL RISVEGLIO SHIITA

Il 2006 è stato un anno denso di eventi per il Medio Oriente. Abbiamo, infatti, osservato
l’evoluzione di alcuni processi in atto già da qualche anno che, nel corso di questi mesi, hanno
preso una determinata forma e consistenza. Alcuni eventi dominanti nel corso dell’anno hanno
costituito la cornice di questi sviluppi: l’aggravarsi del contesto iracheno, il conflitto Israele-
Hizballah, la situazione interna libanese, la politica iraniana nella regione. Da questi eventi
derivano alcuni trend di cambiamento estremamente rilevanti che hanno segnato il 2006 e che
continueranno ad avere un ruolo fondamentale nel 2007 e oltre, e che si possono riassumere
nei seguenti punti:
►Crescente debolezza dei regimi arabi. Lo stato di difficoltà dei governi arabi è attualmente
molto forte. Cresce dovunque la dissidenza politica rielaborata dalle forze islamiche e
trasformata in movimenti anti-governo. Continua a valere la necessità di ricorrere a sistemi
fortemente autoritari (modello Tunisia-Libia) o al compromesso con le militanze islamiche,
foriero di sostanziale destabilizzazione (Algeria, Egitto, per esempio). Questo perenne oscillare
tra l’autoritarismo secolarista e l’aspirazione delle masse al tradizionalismo islamico è
un’eredità irrisolta del secolo scorso che sembra oggi ad un punto di rottura.
►Rottura tra shiiti e sunniti; spaccatura tra arabi e non-arabi. Dopo decenni di sostanziale
tranquillità, si riaprono le storiche ferite del mondo islamico. Il mondo sunnita, intorpidito da
anni di relativa egemonia nella regione, si ritrova oggi schiacciato e accerchiato dal dilagare
del revanscismo shiita. Si riapre anche la spaccatura etnica del mondo islamico stesso: tutto il
mondo arabo si sente oggi compresso dall’egemonia “persiana”. Gli attori che hanno
innescato queste contrapposizioni sono da una parte al Qaeda e dall'altra l’Iran, ma ci sono
anche attori minori che cavalcano l’onda delle fratture inter etnico-religiose per emergere
politicamente. Lo scenario iracheno ha svolto un ruolo di primo piano ma è con il conflitto in
Libano e le sue conseguenze che è risuonato un forte allarme nella regione. Pressoché
dovunque le masse si sono polarizzate, sia politicamente che negli aspetti religiosi. Questo
sembra essere il trend che, nel 2007, avrà maggiore rilevanza perché delineerà l'equilibrio
geopolitico dell’area nel dopo-Iraq e le nuove realtà regionali. Avrà conseguenze fondamentali
nella scelta degli schieramenti e delle alleanze dei paesi della regione negli anni a venire. Avrà
rilevanza nelle modalità del terrorismo e dell’islamismo militante a livello globale.
►Il nucleare. Le ambizioni iraniane hanno risvegliato la vecchia idea del “nucleare arabo”
della guerra fredda. Sarà solo propaganda a sostegno dei regimi, sarà reale percezione di
insicurezza, ma l'anno si chiude con sei paesi arabi che parlano di programmi nucleari: Egitto,
Algeria, Marocco, Arabia Saudita, Tunisia, Emirati Arabi Uniti. Questo punto è intimamente
legato a quello precedente, ma merita un’analisi a parte: stiamo assistendo ad una corsa agli
armamenti non convenzionali nella regione?
►Israele esce da un anno difficile, che a sua volta seguiva ad un altro periodo critico.
Raramente nel paese si è vissuta una fase così “priva” di sostanziali prospettive, sia nella
politica interna che nei rapporti con i vicini.
►Iran e Stati Uniti: i punti precedenti ruotano intorno all’Iran, il grande attore del 2006. E
naturalmente all’altro grande attore della regione, Washington. Le relazioni e i rapporti di
forza tra i due, il compromesso sull’Iraq, le conseguenze del Rapporto Baker-Hamilton
dell’Iraq Study Group avranno un impatto sostanziale su tutti gli altri avvenimenti dell’area.

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MONITORAGGIO STRATEGICO
Nord Africa – Medio Oriente – Golfo Persico

Il costo dell’inefficienza alla persona e al suo clan, antitetico per


definizione all’idea democratica di
Ci sembra utile fare alcune considerazioni suddivisone del potere e di partecipazione
sullo stato di estrema debolezza dei governi popolare ad esso, che teme costantemente di
arabi contemporanei, quei governi che hanno perdere la propria legittimità. La democrazia
retto la politica occidentale nella regione per effettiva e sostenibile richiede una
decenni e che oggi vacillano. E’ in atto, in partecipazione il più trasparente possibile e
questi anni, una profonda trasformazione una governance inclusiva, mentre in tutti i
politica all’interno della maggior parte delle paesi della regione si osserva una legge
società del sud Mediterraneo. Infatti, a fronte repressiva e una forte governance esclusiva.
di decenni di inerzia da parte delle elites al Con questo si vuole significare soprattutto un
potere, siamo oggi in una fase di grande concetto, molto frequente nell’area arabo
accelerazione del cambiamento. E’ tuttavia islamica e che, soprattutto in questi ultimi
difficile immaginare quale possa essere il anni, ha causato forti timori e preoccupazioni:
risultato concreto di questa “ondata di nelle società, il dissenso non riesce ad
cambiamento”. Nel breve periodo, la esprimersi quasi mai in modo legittimo, non-
propensione alla democratizzazione, al violento e attraverso i canali politici.
pluralismo politico, all’apertura della Una delle grandi lezioni dell’11 Settembre è
partecipazione civile alla sfera pubblica è che il tipo di governo dei paesi dell’area
strettamente legato al rischio che tutto si arabo islamica, le inefficienze plateali e a
risolva in una forte instabilità interna e quindi tutto raggio di queste immortali autocrazie, la
nel rafforzamento dei sistemi radicali e mancanza di good governance a livello
nell’incremento dell’islam militante. Questo diffuso hanno creato lo scollamento delle
paradigma ha già avuto una comprovata e masse dai propri governi e, quindi, terreno
sofferta conferma nei Territori Palestinesi e, fertile per l’allargarsi di un trend ormai
parzialmente, in Egitto. Nelle società arabe, chiaro: quello dell’islamizzazione e della
infatti, sono presenti forze legate all’eredità radicalizzazione delle società arabo
storica e alla difficoltà di spezzare il legame islamiche, talvolta anche con risvolti violenti
tra religione e stato, che rendono il quadro che sfociano nel terrorismo locale e
complesso. Nell’osservare la storia della internazionale. La posta in gioco oggi è la
transizione democratica nell’area negli ultimi seguente: chi prenderà in mano questo
60 anni salta agli occhi almeno uno schema processo di cambiamento? Chi guiderà queste
comune a tutta la regione: il carattere di masse “distaccate” e disilluse?E chi piloterà i
“intermittenza” con il quale il processo futuri equilibri ed alleanze della regione, e in
democratico si allarga, per poi subire fasi di che direzione?
restrizione. Ci sono almeno due ragioni per
spiegare l’andamento ondivago del processo Il risorgimento shiita e le sue
democratico nelle aree arabo-islamiche. La conseguenze
prima è che all’interno del sistema religioso-
culturale del mondo arabo-islamico sono Sin dalle prime settimane del 2006 si è avuta
presenti forze opposte allo stesso concetto l’impressione di un tangibile cambiamento
democratico, oppure forze che ancora non della politica iraniana nella regione. Dalle
sono riuscite a trovare un compromesso con i dichiarazioni del presidente Ahmadinejad
valori offerti dalla democrazia. la seconda è sono emersi continuamente riferimenti a
data dal sistema di ordinamento politico più questioni inter islamiche come il conflitto
diffuso, l’autocrazia, sempre costruito intorno israelo-palestinese, la necessità di risollevare

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MONITORAGGIO STRATEGICO
Nord Africa – Medio Oriente – Golfo Persico

le sorti del mondo islamico in generale, l’odio nell’ottica del dual containment. Era
per il sionismo e così via. Teheran ha gettato abbastanza prevedibile che la fine del Baath
le basi per proporsi come guida politica e iracheno avrebbe determinato anche la fine
ideologica della regione, per diventarne il del maggiore ostacolo di Teheran alla sua
cardine. Per ottenere questo scopo, l’Iran ha espansione politica nella regione. La caduta di
giocato su diversi campi. L’Iraq è stato il Saddam Hussein ha prodotto il risveglio del
fronte principale, sotto gli occhi dei media mondo shiita, risveglio contro i sunniti, contro
internazionali, con una fortissima risonanza i governi, contro il contesto internazionale che
globale. Qui si è riaccesa la competizione tra per decenni ha “insonorizzato” la realtà shiita.
shiiti e sunniti come non si vedeva da decenni Oggi, il conflitto tra shiiti e sunniti è di nuovo
e gli effetti delle continue carneficine hanno al centro della battaglia per l’anima reale
avuto notevoli ripercussioni sulla regione. dell’Islam. E’ una battaglia fatta di ideologie
Teheran cavalca e sostiene questo conflitto, in competizione, riti, concetti del sacro,
cercando di proporsi quale potenza egemone e manifestazioni tribali, etniche ed identitarie,
di riferimento per tutta la regione, e quale ma in cima a tutto c’è il potere e il controllo
agente di profondo cambiamento, così come politico. Forse solo oggi si dispiegano tutte le
lo fu nel 1979. Allora il terremoto della conseguenze della fine dell’equilibro della
rivoluzione iraniana portò a nudo l’enorme guerra fredda nel Medio Oriente: la politica
vulnerabilità delle nazioni arabe con i loro occidentale si è appoggiata per anni sui regimi
regimi nazionalisti-secolari, privi di autoritari sunniti della regione, Il Cairo,
democrazia sostanziale, con processi di Islamabad, Riyadh, Amman, Baghdad: quello
modernizzazione lasciati a metà, con elite era il “vecchio Medio Oriente”, caratterizzato
completamente distaccate dalle masse. La da ideologie pan arabe, da forme di
rivoluzione iraniana funzionò da detonatore: nazionalismo arabo, da tentativi socialisti e
la maggioranza dei pensatori islamici rifiutò così via. Oggi si inizia ad intravedere il nuovo
in un colpo solo il nazionalismo, la Medio Oriente. Tutti i problemi irrisolti di
modernizzazione, lo stato e i codici laici. I identità, di ambizioni e di immagine di
movimenti che oggi vediamo risorgere con ripropongono. L’elemento arabo è sempre
forza nacquero o si rafforzarono allora, meno rilevante in un contesto in cui shiiti e
sull’onda provocata da Khomeini, shiita e curdi riacquistano il valore dei numeri e
persiano. Il ventennale isolamento iraniano è ristabiliscono alleanze politiche, relazioni
stato interrotto dalla guerra in Iraq e dalla fine religiose e ponti commerciali trans nazionali.
del regime di Saddam Hussein, mentre L’Iraq non più Repubblica Araba ma
un’altra strategia ideologica trans-nazionale Repubblica Federale comporta un messaggio
tentava di prendere il sopravvento politico ben preciso per le masse locali: il Medio
nella regione, quella di al-Qaeda. In un primo Oriente che si va oggi ridefinendo non sarà
momento al-Qaeda ha dimostrato di saper ben determinato dall’elemento arabo, ma dalla
sfruttare le molteplici incongruenze del rinascita shiita e dalla risposta sunnita ad
mondo islamico, riuscendo ad inserirsi con essa. Nell’anno a venire e nei prossimi, shiiti
successo anche in realtà come quella turca. e sunniti competeranno per il potere in Iraq,
L’Iran tuttavia ha dei vantaggi: è un grande in Libano, nel Golfo e, in definitiva in tutta la
stato che galleggia sul petrolio, possiede una regione. Questo conflitto nelle sua più vasta
buona forza militare e ottime capacità di accezione giocherà il ruolo fondante nella
infiltrazione pressoché dovunque nella caratterizzazione del nuovo Medio Oriente e
regione. L’Iraq di Saddam Hussein aveva quasi tutti i nodi problematici della regione
servito gli interessi americani per vent’anni, dovranno essere riletti sotto questa luce.

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MONITORAGGIO STRATEGICO
Nord Africa – Medio Oriente – Golfo Persico

Il Golfo Persico, nel prossimo anno, ruoterà faranno vivi nel 2007: “La spada dell’Islam”,
fortemente intorno alla frattura shiiti-sunniti per esempio, o L’Esercito Islamico di Mumtaz
che occuperà i governi locali più di ogni altra Durmush. Haniyeh sembra aver stretto
cosa. Iraq, Arabia Saudita, Kuwait e Bahrein un’alleanza con Teheran (per alcuni “è stato
stanno già affrontando grossi problemi interni; costretto”) senza ritorno. Riceve da Teheran
l’Arabia Saudita è arrivata a decidere la l’unica sostanziale risorsa finanziaria. Si è
costruzione di un muro di divisione lungo il recato a Teheran, in una visita riportata con
confine iracheno, e mai come oggi dialoga grande rilevanza dalle fonti di informazione
con Gerusalemme. Gli altri paesi del Golfo palestinesi e iraniane. Sembra aver ricevuto
affrontano il revanscismo delle proprie assicurazioni importanti da Teheran, ma ad un
comunità shiite (che in alcuni casi sono alto prezzo: nel 2007 l’Iran svolgerà un ruolo
“maggioranza”, come in Bahrein), con decisivo nelle decisioni politiche di Hamas.
crescente preoccupazione e “aggressività”. Il Che ci sia o meno un governo di unità
2007 non potrà che riproporre queste nazionale, che si aprano o meno tavoli di
schermaglie; in generale il Golfo Persico negoziato con Israele, almeno due elementi
cercherà di adattarsi alla realtà iraniana in sono certi per l’anno a venire: Hamas sarà
parte combattendola, in parte adeguandovisi, sempre più polarizzato su posizioni estremiste
in parte rafforzando l’alleanza con e guidato dall’esterno; e Gaza sarà sempre più
l’Occidente ma al contempo pagandone il territorio incontrollabile.
prezzo in termini di dissenso delle masse. A questo punto, un accenno al nucleare.
Il Libano è scenario di questo processo in L’anno si chiude con la dichiarazione del 3
modo drammatico. L’anno si chiude con le novembre scorso di voler perseguire un più
masse filo shiite in piazza che assediano il robusto programma nucleare da parte di sei
governo. L’intera società si ritrova polarizzata stati arabi, Egitto, Arabia Saudita, Emirati
e posta sotto assedio dall’onda prodotta dai Arabi Uniti, Algeria Marocco e Tunisia. Che
“Soldati di Allah”. Il 2007 vedrà il ritorno valore ha questa dichiarazione e a che cosa
della rilevanza politica di Damasco nel paese, mira? Per alcuni di questi paesi si tratterebbe
grazie al successo di Hizballah. Non ha di iniziare da zero. L’Egitto potrebbe avere
importanza se Damasco rientrerà fisicamente qualche possibilità di procedere verso un
nei confini libanesi, probabilmente no; quel programma nucleare avanzato, avendo mosso
che è rilevante è che il Libano tornerà ad i primi passi in questo senso fin dagli anni
essere protettorato di Damasco con un forte ’60; l’AIEA ha trovato tracce sospette di
ascendente iraniano (elemento prima plutonio già nel 2004. Anche l’Algeria è stata
“confinato” solo al sud). posta sotto controllo dall’AIEA, fin dalla
Irachizzazione di Gaza: la striscia sta scoperta di un sito nucleare clandestino, nel
scivolando nella guerra civile e difficilmente 1991, nel deserto di Ein Oussera; tuttavia nel
nel 2007 si potrà arrestare questo processo. corso degli anni l’AIEA stessa ha dissipato la
L’assassinio dei tre figli di un funzionario di maggior parte dei dubbi in entrambi i paesi.
Fatah è solo l’ultimo è più brutale segnale del Marocco, Tunisia e la stessa Algeria si sono
conflitto. Sono all’ordine del giorno attacchi già imbarcati, nei mesi scorsi, in un
contro ragazze che non indossano il velo e consistente riammodernamento del proprio
distruzione di negozi percepiti come strumento militare. A che scopo spendere
occidentali (per esempio, negozi che vendono ingenti somme di denaro per rincorrere
materiali elettrici, televisori, parabole e così qualcosa che non è evidentemente
via). Nuovi gruppi militanti, fondamentalisti, raggiungibile nel breve periodo? Anche
che inneggiano a Hizballah, nascono e si questa apparente crisi nucleare può essere

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Nord Africa – Medio Oriente – Golfo Persico

ricomposta nella contrapposizione tra mondo sordina, sulla coordinazione degli sforzi sul
arabo e il dilagare dell’Iran. La maggior parte nucleare civile nel Nord Africa; ci sono le
dei paesi arabi è ormai arrivata al punto di Iniziative del Pan-Sahel; c’è l’incontro semi-
percepire una reale e concreta minaccia da segreto ad Aqaba tra ufficiali giordani.
parte di Teheran, una minaccia ideologica che egiziani, israeliani e Palestinesi di Fatah sulla
viaggia indirettamente attraverso le comunità proliferazione nella regione. Non tutte queste
shiite e il richiamo alla purezza dell’Islam; e iniziative sono effettive o efficaci ma una cosa
una minaccia diretta e concreta, quella è certa: attualmente è altissima, da parte dei
derivante dal nucleare. La dichiarazione di governi arabi, la richiesta di maggiore
novembre quindi costituisce un forte segnale coordinazione e cooperazione regionale, con
politico per Washington e per l’Europa. I Stati Uniti e UE, sulla sicurezza collettiva.
paesi arabi si sentono minacciati e Questo potrebbe costituire un appiglio
parzialmente traditi. Non si contano le rilevante per svolgere una politica di defusing
dichiarazioni che i vari leader arabi hanno nel 2007.
cercato di inviare a Washington in questi
mesi, contro Teheran, contro il nucleare L’anno si chiude anche con il controverso
iraniano, contro il dilagare delle forze documento Baker-Hamilton, proveniente
islamiche shiite. Basti ricordare i veri e propri dall’Iraq Study Group, che ha formulato le
appelli di aiuto lanciati da Arabia Saudita e seguenti raccomandazioni: riduzione delle
Giordania. Le capitali arabe devono provare forze americane in Iraq e rafforzamento delle
in qualche modo di esistere e di poter svolgere forze irachene; lo spostamento di piccole unità
ancora un ruolo importante e, quindi, giocano di combattimento dall’Iraq all’Arabia Saudita
la carta della corsa al non convenzionale. In e o Kuwait; l’apertura di negoziati diretti con
questo modo inviano un segnale alle proprie Siria e Iran, l’organizzazione di una
popolazioni (del tipo “siamo forti anche noi”), conferenza di pace regionale che avvii la
a Teheran e a Washington. Non c’è reale risoluzione del conflitto arabo israeliano con
consistenza, quindi, nella dichiarazione di un compromesso sul Golan e uno
novembre, ma il significato politico è sganciamento della Siria dall’asse con
estremamente rilevante. Washington, tuttavia, Teheran.
non possiede attualmente strumenti diretti e Quest’ultimo punto è forse l’unico spunto
immediati per rispondere a questi appelli. originale e interessante, e si inserisce
Possiede, però, strumenti indiretti e in nell’ottica di riportare Damasco nel campo dei
particolare la possibilità di rafforzare i sistemi paesi arabi; avrebbe ripercussioni positive
di sicurezza collettivi nella regione. La anche nell’interruzione del canale diretto tra
richiesta di sistemi di sicurezza collettiva Teheran, Hizballah e Hamas: il
costituisce un elemento interessante e, tutto coinvolgimento iraniano nell’area si farebbe
sommato, positivo, che ha già visto alcuni più complicato senza l’appoggio di Damasco.
sviluppi nel 2006. L’esercitazione “anti-Iran”, Tutto il resto riflette la confusione di
svoltasi nell’ottobre scorso, nel Golfo in Washington sul destino della regione: uscire
ambito Proliferation Security Initiative, per dall’Iraq attraverso il rafforzamento del ruolo
esempio, ha costituito un messaggio di Teheran su tutta l’area, e di un Iran
importante per Teheran: i paesi del Golfo non sull’orlo di capacità nucleare, sembra un
subiranno passivamente l’accrescersi della passo piuttosto insensato; inoltre è percepito
rilevanza geopolitica dell’Iran. C’è anche la da tutti i paesi arabi della regione che hanno
Global Nuclear Energy Partnership, spesso pagato a caro prezzo l’alleanza con
un’iniziativa lanciata dagli Stati Uniti in Washington come un tradimento. A questo

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Osservatorio Strategico Anno VIII – n°12 Dicembre 2006

MONITORAGGIO STRATEGICO
Nord Africa – Medio Oriente – Golfo Persico

riguardo il 2007 sarà decisivo per le relazioni Il quadro dipinto è, forse, eccessivamente
di Washington con paesi come Giordania, negativo e, d’altra parte, non è semplice
Egitto e Arabia Saudita, quelli cioè che individuare i trend di cambiamento importanti
maggiormente percepiscono la minaccia in un’area oggi così complessa. L’analisi fin
iraniana, shiita e nucleare. Quel che ne qui fatta, tuttavia, ha cercato di porre in
potrebbe derivare è anche la ripresa del evidenza quei tratti comuni che sottostanno ai
sostentamento del terrorismo sunnita, delle vari conflitti che oggi si combattono in Medio
proprie Jihad da parte dei poteri finanziari Oriente e ha tentato di derivarne quelle forze
arabi, per esempio sauditi, come anche il che hanno maggiore rilevanza sulla regione a
rafforzamento e la ripresa delle attività di al- livello globale. Questo non sarà di ostacolo
Qaeda; oppure, una sostanziale deriva di ad eventuali avvenimenti positivi che possono
questi paesi, abbandonati, accerchiati, con emergere nel 2007, per esempio ad aperture
nemici interni. Il rapporto, come sottolinea un tra israeliani e palestinesi o ad un
analista israeliano, non prende in rafforzamento del trend democratico nella
considerazione nessuno dei nuovi sviluppi regione. Rimarrà tuttavia la “cornice
mediorientali: è costituito da “vecchie generale” che appare essere quella descritta,
risposte” a “nuovi problemi” e come tale è con forti spaccature interne al mondo arabo-
destinato a fallire. Inoltre, ripropone il islamico, allargamento dell’influenza
conflitto arabo-israeliano al centro dei iraniana, intensa polarizzazione delle società
problemi mediorientali e la sua risoluzione e progressivo distacco dai governi, aumento
come panacea dei mali della regione: del dissenso attraverso le forze islamiche,
un’ipotesi che oggi non regge, soprattutto agli permanere dello stato di pseudo guerra civile
occhi dei governi arabi preoccupati da tutto in Iraq e potenzialmente in Libano, forte
tranne che dal conflitto di Israele con i suoi confusione da parte americana, empasse in
vicini. Israele.

Olga Mattera

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MONITORAGGIO STRATEGICO
Regione Adriatico-Danubiana Balcanica

L’EREDITÀ DEL 2006 E LE PROSPETTIVE PER IL 2007

Il 2006 è stato un anno significativo per l’Europa Sud Orientale. Il processo di frazionamento
politico e la creazione di nuovi stati è proseguito con il raggiungimento dell’indipendenza del
Montenegro e il procedere del delicato processo d’indipendenza del Kosovo, che
verosimilmente giungerà a termine nella primavera del 2007. L’indipendenza del piccolo
Montenegro porta a dodici gli stati della regione. Solo quindici anni fa erano “appena” sette.
L’allargamento della NATO e quello della UE sono avanzati lentamente e con velocità diverse,
lasciando intravedere una differenziazione tra le due componenti dell’integrazione euro-
atlantica. La transizione democratica della regione nel 2006 si è rafforzata con i positivi
sviluppi delle elezioni in Albania e in Macedonia. Non solo i processi elettorali si sono svolti in
maniera democratica ma anche l’avvio dei nuovi governi è stato positivo da un punto di vista
della stabilità istituzionale, come riconosciuto anche nella Dichiarazione del Summit NATO di
Riga dello scorso novembre. Ugualmente democratiche sono state le elezioni in Bosnia
Erzegovina ma qualche ombra aleggia sul futuro della stabilità dello stato bosniaco, che
ancora non ha superato le divisioni di Dayton. Nel 2007 si scioglierà finalmente il nodo del
Kosovo e le incognite che restano non sono tanto sull’indipendenza quanto piuttosto sui modi
(pacifici o violenti) in cui essa sarà raggiunta e sulle possibili reazioni di Belgrado, della
minoranza serba nel Nord del Kosovo ma anche dei serbi di Bosnia.
L’altra questione che nel 2007 tornerà sicuramente in agenda è quella – attualmente congelata
– dell’isola di Cipro con il duplice embargo economico che colpisce l’isola (embargo turco nei
confronti di Cipro greca ed embargo dell’UE nei confronti della Repubblica Turca di Cipro del
Nord). La messa in agenda e la risoluzione della questione diventa ora massima priorità per
Ankara.

L’esperienza di UNOSEK in Kosovo e il causa delle previste elezioni anticipate serbe,


ritardo della decisione sul final status ma soprattutto a causa dei problemi posti dalla
Russia in seno al Gruppo di Contatto. Mosca
Tra i principali avvenimenti del 2006 è si oppone ad una soluzione imposta ai serbi e
necessario analizzare quelli le cui chiede, in caso d’indipendenza del Kosovo, di
conseguenze sono durature o che potranno poter avere una “compensazione” con la
avere effetti politici rilevanti nel corso del secessione dell’Ossezia Meridionale dalla
prossimo anno, sviluppando alcune previsioni Georgia.
prospettiche. La diplomazia internazionale riprenderà il suo
L’avvio e la conclusione dei colloqui per lo corso immediatamente dopo le elezioni serbe
status del Kosovo che si sono aperti all’inizio e Ahtisaari formulerà la sua proposta tra il
dell’anno e si sono conclusi nel mese di mese di febbraio e quello di marzo. Una
novembre hanno caratterizzato tutto il 2006 e complessa variabile resta quella del voto del
polarizzato l’attenzione delle diplomazie e dei Consiglio di Sicurezza dovuta all’incertezza
governi. Al termine dei colloqui, che hanno del voto russo e cinese.
raggiunto dei risultati significativi solo in E’ verosimile che il Consiglio di Sicurezza
tema di creazione di nuove municipalità serbe, produrrà una Risoluzione che, senza nominare
l’attesa proposta sull’indipendenza di l’indipendenza del Kosovo per non produrre
Ahtisaari, inviato speciale delle Nazioni Unite precedenti, si limiterà a ribadire il diritto
per la definizione dello status del Kosovo, è all’autodeterminazione della popolazione
stata rimandata all’inizio del nuovo anno a kosovara e soprattutto eviterà di menzionare

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la sovranità serba sul Kosovo come invece fa regione e dispone di tutti gli strumenti di
la Risoluzione 1244. Contemporaneamente condizionamento necessari per impedire che
verrà posta una data per la fine della missione tali “effetti domino” abbiano luogo.
UNMIK (il cui mandato esteso impedisce Un tale scenario di ricompattamento
l’indipendenza) e una nuova missione a all’interno della Serbia delle popolazioni
leadership dell’Unione Europea (che si serbe fuori dai confini non potrebbe essere
dovrebbe chiamare ICO, International Civil innescato senza la volontà politica da parte di
Office) verrà dispiegata con un compito Belgrado che per il momento sembra esitare e
prevalentemente di monitoraggio e assistenza preferire la via della protesta formale e del
(fatta salva l’eventuale individuazione di non riconoscimento.
poteri riservati in campo della tutela dei diritti
dell’uomo e delle minoranze). Serbia: elezioni anticipate e le difficoltà del
nuovo governo
Le conseguenze regionali della risoluzione
dello status del Kosovo La decisione del Presidente serbo Boris Tadic
di indire elezioni anticipate per il 21 gennaio
La probabile indipendenza del Kosovo nella 2006 è stato un evento significativo che ha
prima metà del 2007 non potrà non avere contribuito a ritardare le decisioni
conseguenze sui paesi limitrofi della regione sull’indipendenza e che ha consentito a
balcanica e specialmente su Bosnia Kostunica di presentarsi alla consultazione
Erzegovina, Montenegro e Macedonia. elettorale ancora con il Kosovo facente de
Particolare attenzione viene posta alla Bosnia iure ancora parte della Serbia.
Erzegovina e in particolare alla Repubblica Tali elezioni sono molto importanti poiché il
Srpska a causa dei riferimenti e delle analogie nuovo governo che sarà formato in seguito ad
che nella campagna elettorale bosniaca sono esse dovrà verosimilmente gestire la perdita
stati fatti tra l’indipendenza del Kosovo e lo del Kosovo e sarà anche responsabile di
status della Repubblica Srpska. La questione decidere come gestire tale perdita e se
dell’indipendenza del Kosovo è difatti stata eventualmente reagire e in quale modo.
utilizzata nel corso della campagna elettorale A seconda delle forze che saranno al potere a
per le elezioni del 1° ottobre scorso in Belgrado si possono prevedere forme diverse
particolare dal vincitore delle elezioni di reazione che vanno dal semplice
nell’entità serba, il moderato Milorad Dodik, boicottaggio del nuovo stato del Kosovo al
che ha più volte chiesto l’organizzazione di un supporto attivo alla secessione delle
referendum per l’indipendenza della parte municipalità serbe del Nord. Scenari più
serba dalla Bosnia Erzegovina nel caso in cui complessi e pericolosi prevedono un
il Kosovo dovesse diventare realmente collegamento dell’indipendenza del Kosovo
indipendente nel corso del 2007. Se tale con le tentazioni – ventilate nella campagna
referendum dovesse davvero tenersi è elettorale del settembre scorso – di secessione
immaginabile allora che tale mossa sarebbe della Repubblica Srpska dalla Bosnia
seguita anche da un uguale referendum nelle Erzegovina, ridisegnando completamente la
municipalità serbe del Nord del Kosovo ove il mappa dei balcani e provocando un
governo di Pristina non riuscirà mai ad ricompattamento in un unico Stato i serbi
estendere la propria amministrazione. E’ fuori dai confini.
chiaro che si tratta di scenari molto Tali scenari pericolosi sembrano improbabili,
improbabili in quanto la comunità ma per essere sicuri che non si avverino si
internazionale è presente in forze nella

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spera in una sconfitta dei radicali alle elezioni Montenegro e il peso dell’indipendenza
del 21 gennaio.
Un altro importante evento del 2006 è stata la
Kosovo: l’eredità della scomparsa di definitiva separazione tra Serbia e
Rugova e il sistema politico post Montenegro e la formalizzazione
indipendenza dell’esistenza di un nuovo indipendente Stato
in riva all’Adriatico. Il raggiungimento
La morte del Presidente kosovaro Rugova, dell’indipendenza del Montenegro ha
figura simbolo della lotta per l’indipendenza paradossalmente portato all’uscita dalla prima
del Kosovo ma al tempo stesso rappresentante fila della scena politica locale dell’artefice di
moderato che con la sua autorità era in grado tale indipendenza, Milo Djukanovic,
di mantenere l’LDK quale partito guida del dimessosi da Primo Ministro e ritiratosi alla
paese, produrrà le prime importanti guida del suo partito politico.
conseguenze politiche nel 2007 quando si Il Montenegro sostiene l’indipendenza del
dovrebbero tenere le elezioni politiche post Kosovo e tra i due paesi esistono già legami
indipendenza. politici e d’affari ed è pertanto prevedibile che
In quell’occasione si capirà il destino del i rapporti futuri tra i due paesi siano buoni, e
patrimonio personale elettorale di Rugova che Podgorica sarà uno dei principali alleati
detenuto fino ad ora dal suo LDK – oggi forte del Kosovo nella regione, ovviamente dopo
del 45% dei consensi – ma che potrebbe l’Albania. Una fonte di preoccupazione è
essere diviso tra differenti fazioni del partito invece rappresentata da alcuni segnali
ma anche tra i due partiti provenienti dell’esistenza di gruppi armati che fanno
dall’UCK, l’AAK di Haradinaj e il PDK di riferimento alla galassia dell’ex UCK e che
Thaci. sarebbero attivi con basi e armi in
L’LDK è difatti profondamente diviso in Montenegro ai fini di rivendicare l’autonomia
diversi gruppi che esistevano già durante la di una parte del Montenegro abitata da una
presidenza di Rugova ma erano minoranza albanofona. I primi arresti di
prevalentemente solo cartelli di interessi in appartenenti a tali gruppi sono avvenuti negli
quanto politicamente il partito era schiacciato ultimi mesi del 2006 ma c’è chi prevede che
dalla figura del Presidente. infiltrazioni di gruppi criminali dal Kosovo
Tra i principali gruppi di potere che alle aree albanofone in Montenegro
cercheranno di ottenere la successione a potrebbero avvenire con una certa frequenza
Rugova vi è la fazione fedele a Fatmir Sejdiu nel corso dei prossimi anni.
e quella rappresentata da Nexhat Daci. Ad ogni modo, per Podgorica la sfida
Anche l’AAK di Haradinaj – per ora alleato di principale del 2007 resta lo sviluppo
minoranza dell’LDK – affronterà una difficile economico, necessario per garantire al piccolo
situazione interna nel periodo paese adriatico le adeguate risorse
immediatamente precedente alla probabile economiche per il mantenimento di
indipendenza in quanto il leader del partito funzionanti istituzioni statali.
dovrà tornare all’Aia per affrontare il processo
per crimini di guerra. L’allargamento euro – atlantico, la Turchia
E’ invece verosimile che il partito che e i Balcani occidentali
assumerà le redini del paese alle prime
elezioni del 2007 sarà il PDK di Hasim Thaci, Nel campo dell’allargamento dell’Unione
probabile futuro Primo Ministro. Europea le novità più rilevanti del 2006 si
sono avute in merito alla Turchia e al suo

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processo di adesione all’UE. Difatti, dopo politiche in Turchia e non sarà facile per
aver ricevuto il via libera da Bruxelles Erdogan fare concessioni particolarmente
nell’ottobre del 2005, il 2006 ha rappresentato onerose sul caso Cipro, da sempre a cuore dei
un’importante cartina di tornasole di quella nazionalisti turchi. Anche le elezioni francesi
che potrà essere la strada dell’adesione di del 2007 lasciano intuire che la Francia, uno
Ankara alla UE, anticipando sia i principali dei principali paesi dell’Unione contrari
problemi sia lasciando prefigurare i tempi. Il all’adesione della Turchia, manterrà una linea
2006 ha fornito importanti segnali sulla piuttosto intransigente sulla questione turca.
mancanza del consenso politico all’ingresso Per questi motivi è verosimile che il passo dei
della Turchia nell’Unione Europea anche in negoziati per l’adesione, anche per il 2007,
tempi medio lunghi. Infatti, nell’intero 2006, sarà molto, molto lento.
un solo capitolo sui 34 previsti per lo
screening dell’adesione è stato aperto e per Allo stesso tempo il dossier Turchia ha reso
raggiungere tale obiettivo ci sono voluti oltre più complicato, ed in un certo qual modo più
otto mesi di negoziati. Inoltre, il 2006 si meritocratico, il processo d’allargamento
chiude con il congelamento di otto dei 34 anche per quei paesi che ancora non sono
capitoli negoziali quale forma di “sanzione” entrati nell’Unione. Ad oggi la situazione
da parte dell’UE verso la Turchia per la vede Croazia, Macedonia e Turchia paesi
mancata soluzione della questione di Cipro, candidati mentre Albania, Serbia, Montenegro
vale a dire il mancato riconoscimento della e Bosnia Erzegovina restano ancora paesi
Cipro greca e dell’apertura delle frontiere candidati potenziali. Nel 2006 i paesi membri
turche agli scambi commerciali con Nicosia. dell’UE hanno a lungo dibattuto sul concetto
Tale provvedimento ha rappresentato una di capacità d’assorbimento dell’Unione
formula di compromesso piuttosto onerosa in Europea dei nuovi membri, principio
quanto le richieste dei paesi contrari introdotto dal Rapporto Broke nel marzo 2006
all’ingresso della Turchia nell’UE erano per e a grandi linee fatto proprio nel documento
un congelamento di ben 10 capitoli negoziali della Commissione sulla strategia
mentre Gran Bretagna, Italia, Estonia, Spagna dell’allargamento dell’UE adottato nel
e Svezia, favorevoli all’allargamento, novembre 2006. L’inizio dei negoziati per
spingevano per ridurre a soli tre i capitoli da l’adesione turca nel 2006, e l’ingresso di
sanzionare. Bulgaria e Romania a partire dal 2007, ha
provocato un generale rallentamento del
E’ chiaro che a questo punto la Turchia non processo per tutta la regione, ritardo che potrà
può rimandare oltre la soluzione della avere delle conseguenze soprattutto per i
questione Cipro. Il 2007 sarà dunque l’anno in Balcani occidentali, dove si spera che la
cui la questione cipriota e dell’irriconosciuta prospettiva dell’adesione all’UE sia anche un
Repubblica turca di Cipro del Nord tornerà in fattore per creare stabilità politica e sicurezza,
agenda ed Ankara dovrà trovare una soluzione specialmente per la Bosnia Erzegovina e la
convincente di gradimento dell’UE altrimenti Serbia.
rischia seriamente di mettere a repentaglio
l’obiettivo dell’adesione per il 2015 a causa Procede invece con un passo differente il
del ritardo accumulato nei primi anni di processo d’allargamento della NATO e tre
negoziato (il periodo negoziale partito nel nuovi paesi della regione, la Serbia, la Bosnia
2006 deve chiudersi entro il 2012 per poter Erzegovina e il Montenegro, sono stati invitati
consentire tecnicamente l’adesione dal 2015). al Summit di Riga ad aderire alla PfP, primo
Il 2007 però è anche l’anno delle elezioni

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dei gradini per l’adesione all’Alleanza collaborare attivamente con il TPI. L’invito ad
Atlantica. aderire alla PfP, nonostante tale mancata
L’invito ad aderire alla PfP nei confronti di collaborazione è forse il segnale di un certo
Serbia e Bosnia Erzegovina ha suscitato le affievolimento del tema della cattura dei
proteste da parte del Tribunale Penale criminali di guerra e una relativizzazione – sul
Internazionale dell’Aia in quanto entrambi i piano squisitamente politico – dell’importanza
paesi non hanno ancora dimostrato di dello stesso TPI.

Paolo Quercia

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TENDENZE E PROSPETTIVE

L’anno che si sta concludendo non sarà ricordato per specifici eventi o epocali trasformazioni,
quanto piuttosto per il lento ma costante affermarsi di alcuni trend, già emersi nell’anno
precedente. Non poteva essere altrimenti, ove si consideri quanto la regione sotto esame sia
influenzata da tendenze di lungo periodo – soprattutto di natura sociale, culturale e
demografica – e dagli eventi in corso nelle regioni limitrofe.
In primo luogo, sia la Russia che gli altri paesi già facenti parte dell’Unione Sovietica sono
tuttora alle prese con quei fenomeni disgregativi del tessuto politico e economico che erano
emersi sin dagli anni ottanta, nella fase di stagnazione e progressivo indebolimento
dell’architettura sovietica.
Nel corso del 2006 abbiamo ritrovato, talvolta amplificate, le stesse dinamiche conflittuali tra
centro e periferia, tra tendenze modernizzatici e conservatrici, fra spinte all’apertura verso
l’Occidente e la globalizzazione e resistenze protezionistiche e nazionalistiche, che stanno
caratterizzando questi paesi da ormai due decenni.
Al tempo stesso, pare piuttosto accentuata la dipendenza di molte delle variabili sociali ed
economiche interne all’area dagli eventi e dai grandi trend evolutivi esterni alla stessa.
Il primo e più evidente di questi fattori esterni è certamente l’espansione delle Istituzioni
euroatlantiche verso Oriente.
L’Alleanza Atlantica vede ormai fra i suoi Membri molti dei Paesi che facevano parte del Patto
di Varsavia e alcuni di quelli che costituivano la stessa Unione Sovietica.
Molti altri paesi sono in attesa di aderire all’Alleanza, ma già ora il meccanismo del
Partenariato per la Pace ha innescato una profonda revisione dell’agenda di politica estera di
questi Stati.
Allo stesso tempo, la NATO si è sostanzialmente espansa in termini funzionali, andando a
ricoprire un ruolo di stabilizzazione in Teatri anche molto distanti, certamente non immaginati
ai tempi della sua fondazione, ma neppure dieci anni orsono.
Questa espansione ha ovviamente una rilevanza per l’intero sistema delle relazioni
internazionali, ma è nell’area post sovietica che esercita i suoi effetti più evidenti.
Le operazioni della NATO in Afghanistan sono state il catalizzatore che ha imposto una ben
diversa attenzione dell’Occidente verso tutto il Centro Asia. Da qui il diverso atteggiamento
verso i Regimi locali e l’interesse ad una modernizzazione complessiva della politica e
dell’economia di questi Paesi. Più di recente, forse proprio per i crescenti dubbi sulla
sostenibilità nel lungo termine dell’impegno militare occidentale in Afghanistan, appare
evidente un ritorno sulla scena dei vecchi – nuovi attori, Russia e Cina, portatori di culture
politiche e visioni strategiche sostanzialmente differenti.
Ma il meccanismo di trasformazione interna indotto dalla stessa esistenza di un Partenariato
per la Pace è ovviamente solo uno dei motori della trasformazione politica nell’area in esame.
Piuttosto, sembra essere l’Unione Europea e la sua incerta evoluzione a rappresentare il
condizionamento esterno più significativo.
L’Unione procede in apparenza più lentamente della NATO. Solo nel 2007 l’Europa Centro
Orientale sarà totalmente parte dell’Unione, mentre i rapporti con l’Ucraina, la Bielorussia e i
paesi del Caucaso meridionale – cooperativi o conflittuali che siano – appaiono comunque più
prudenti e limitati di quanto non messo in atto dall’Alleanza.

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Eppure, sui sistemi politici dei Paesi dell’area, le relazioni con l’Unione hanno un effetto
ancora più profondo e di vasta portata.
In alcuni casi, l’aspettativa di un progresso economico – e quindi sociale – seguente
all’integrazione è tanto forte da spingere all’avvio di riforme strutturali ben prima che la
prospettiva dell’integrazione possa effettivamente materializzarsi. I costi sociali che tale
modernizzazione comporta nel breve periodo possono però provocare lo stallo della stesse
modernizzazioni, se non addirittura il ritorno a politiche conservatrici. Così è avvenuto, ad
esempio, nel caso dell’Ucraina, che sta vivendo un’alternanza di stagioni liberiste e di fasi di
ritorno al passato, mentre in Europa non si discute nemmeno l’ipotesi dell’entrata di Kiev
nell’Unione.
Altro elemento di dipendenza dell’area qui descritta da quanto avviene fuori da essa può essere
individuato nell’ambito economico.
Praticamente tutti i Paesi in esame sono fortemente soggetti a brusche variazioni dei propri
trend economici, in funzione dell’andamento dei prezzi internazionali dell’energia.
Questo vale, in misura differente, anche per i Paesi dell’Occidente. Tuttavia, la dipendenza
economica della Russia e dei suoi ex satelliti dalle risorse energetiche è nettamente più elevata.
Nel caso della Russia, le alte quotazioni di questi ultimi anni hanno fornito linfa non solo ad un
aggiustamento macroeconomico e della bilancia dei pagamenti con l’estero, ma anche alla
ripresa di una politica estera decisamente assertiva, che si poggia, appunto, sulla strategia
delle esportazioni energetiche.
Nel caso degli altri Paesi produttori, le maggiori risorse disponibili sembrano aver aumentato
le prospettive di perseguire una politica estera diversificata, dove le relazioni con Mosca non
giocano più un ruolo preponderante.
Per i Paesi poveri di materie prime energetiche, infine, il peso economico derivante dai
maggiori esborsi per l’importazione di energia ha fatto collassare alcune ipotesi di
modernizzazione politica e di emancipazione strategica; ancora una volta l’Ucraina fornisce
l’esempio più eclatante di ciò.
Pur con questa apparente varietà di effetti, la “questione energetica” però accomuna l’intera
area post sovietica. Tutti i Paesi appaiono infatti incapaci di avviare quella trasformazione del
sistema produttivo e quel potenziamento complessivo del sistema economico che permetterebbe
loro di impostare politiche di sviluppo autonome, non eccessivamente dipendenti da variabili
esogene, quale il prezzo internazionale del petrolio.
Così, è difficile immaginare quale potrebbe essere il futuro di Paesi quali il Turkmenistan,
l’Azerbaijan, l’Ucraina e la stessa Russia, se a causa di eventi esterni – magari nell’area del
Golfo Persico – il prezzo dell’energia dovesse aumentare o diminuire del 30%.
Scarso o nullo è poi il contributo che questi Paesi forniscono al resto del sistema economico
globale in termini di innovazione.
In pratica, solo la Russia mantiene una base scientifica e tecnologica di una qualche rilevanza,
ma che comunque stenta a tenere il passo con quanto sta avvenendo altrove, a cominciare
dall’Asia.
Peraltro, la Russia pare in grado di fornire produzioni di qualità essenzialmente in campo
militare e nucleare, grazie all’inerzia positiva degli investimenti attuati nel periodo sovietico.
Per il resto, e negli altri Paesi, poco o nulla emerge di interessante per i mercati globali.
Anche questo contribuisce grandemente a fare di questi paesi “l’oggetto” più che “il soggetto”
della globalizzazione; la pochezza degli investimenti internazionali che li raggiungono è
sintomo inequivocabile di tutto ciò.

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Si giunge così al paradosso di un’area che è centrale in qualunque rappresentazione geografica


o geopolitica, ma che nondimeno appare marginale rispetto ai grandi processi di
trasformazione, globali e regionali.

Quale Russia nel 2008? via nazionale e peculiare della Russia alla
crescita e alla stabilità.
Nell’anno in cui la Russia ha ospitato per la Ovviamente questo concetto risulta
prima volta il G-8 – evento che avrebbe inaccettabile a gran parte dell’Occidente.
dovuto segnare il definitivo inserimento del Tanto maggiori erano le aspettative per una
Paese nel consesso più esclusivo della Russia pienamente democratica e vero partner
Comunità internazionale – si è registrato un dell’Occidente, tanto più cocente è ora la
deciso raffreddamento delle relazioni fra delusione di ritrovarsi con un Paese che
Mosca e gli altri “grandi”. maschera con procedure esteriormente
Nulla di quanto avvenuto nel corso dell’anno democratiche meccanismi politici prettamente
può essere considerata una vera novità; il illiberali.
conflitto in Cecenia e nelle altre regioni del Da questo punto di vista, la “guerra di spie”
Caucaso, l’aggressiva postura neo imperiale che sempre più spesso si associa a scandali o
adottata verso molte delle Repubbliche ex clamorosi omicidi di oppositori del Cremlino
sovietiche, lo spregiudicato utilizzo delle è quanto di peggio possa accadere per gli
proprie risorse energetiche per ottenere interessi della Russia in Occidente.
vantaggi geopolitici, sono tutti elementi ben Se l’episodio delle presunte spie russe
presenti anche negli anni passati. catturate in Georgia, con la conseguente
Ciò che sembra cambiata, però, è l’apparente rappresaglia russa fatta di espulsione di
propensione di Mosca a “mettere a sistema” i immigrati irregolari e boicottaggio dei
diversi elementi di questa sua politica, fino a prodotti agricoli georgiani, era stata
farne un modello vero e proprio. largamente ignorata in Occidente, non così
Sempre meno, infatti, si può parlare delle può evidentemente essere per l’affare
misure adottate dal Cremlino in campo Litvinenko.
economico – con una sorta di ri- Le modalità a loro modo spettacolari
nazionalizzazione degli assetti strategici e dell’omicidio e la sindrome da
l’estromissione forzata degli attori economici contaminazione che si diffonde in diverse
privati – e in tema di libertà civili e politiche parti d’Europa condizionano profondamente
come di una momentanea dipartita da una la percezione che l’Occidente ha della Russia
tendenza liberale di fondo. e della sua politica. Sarà sempre più difficile,
In altri termini, sembra ormai svanita per i politici occidentali, giustificare
l’illusione che la Russia sia decisamente atteggiamenti meno che critici nei confronti di
diretta verso un futuro a medio termine di Putin, anche in circostanze in cui la “Ragion
apertura ai valori liberaldemocratici di stampo di Stato” suggerirebbe un pragmatico accordo
occidentale. con Mosca.
Non è questo, dichiaratamente, l’interesse L’effetto pratico di questo diverso
dell’attuale leadership russa. atteggiamento potrà materializzarsi fin dai
Al contrario, si è giunti a formulare teorie che prossimi mesi, nei negoziati che dovrebbero
permettano di sistematizzare le diverse misure far raggiungere un nuovo accordo di
adottate, all’interno e verso l’estero; si parla partnership fa Russia e Unione Europea.
così di “democrazia sovrana”, per indicare la Mosca preme per un accordo complessivo,
che leghi gli interessi strategici dei due attori

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continentali, riconoscendo la sostanziale campanello d’allarme in molti ambienti


autonomia di ciascuno nel curare i propri politici e finanziari.
interessi esterni ed interni. Qualcuno si è spinto a sostenere che
Ma l’Europa sembra digerire sempre meno all’Alleanza Atlantica dovrebbe essere
una politica Russa che viene associata ad attribuita la missione di salvaguardare la
omicidi politici, violazione degli accordi per il sicurezza energetica dell’Occidente. Cosa ciò
ritiro delle truppe stazionate all’estero, ricatti vorrebbe dire, in particolare nel Caucaso e in
economici attuati mediante l’interruzione Centro Asia, è di immediata intuizione.
delle forniture energetiche. L’Europa, anche in tal caso, si muove con più
Non sono più solo i Paesi Baltici o la Polonia lentezza, ma nondimeno si sta
a scalpitare perché Bruxelles adotti una linea progressivamente consolidando la
ferma nei confronti di Mosca. consapevolezza di una comune vulnerabilità
Ora questa richiesta è sempre più marcata in questo settore, e dell’esigenza di risposte
anche sulla stampa anglosassone, mentre altrettanto comuni.
l’atteggiamento della Cancelleria tedesca Ciò fa profilare il rischio di un ulteriore
appare chiaramente meno accondiscendente acuirsi del contenzioso con Mosca, che invece
con Mosca di quanto non lo sia stato nelle persegue risolutamente i suoi obiettivi.
passate Legislature. Eppure, da tempo analisti internazionali
Infine, ma non per importanza, la crescita dei avvertono sulla insostenibilità dell’attuale
Democratici negli Stati Uniti potrebbe fornire politica russa in materia di esportazione di
un’ulteriore sponda per una vasta revisione risorse energetiche. Semplicemente, Mosca
critica dei rapporti con Mosca. Se alcuni non possiede abbastanza risorse per onorare
eminenti analisti russi hanno salutato con tutti i contratti che ha sottoscritto, a meno di
soddisfazione la fine della fase unipolare nella non ridurre in maniera drastica i consumi
politica estera statunitense, intravedendo in interni.
questo maggiori opportunità per Mosca, gli Ora la questione sembra affacciarsi anche
stessi hanno anche riconosciuto il rischio di sulla politica interna russa, giacché la
una maggiore “intromissione” negli affari Gazprom è a tutti gli effetti un attore politico
interni, stante la maggior attenzione dei fondamentale e i suoi esponenti dei candidati
Democratici verso i temi della democrazia e serissimi alla guida del Paese.
del liberismo. Ma la Russia del 2006, e tanto più quella del
La “questione democratica” giunge comunque 2007, vive già immersa in un clima pre-
al culmine di una fase in cui i sospetti verso elettorale, anche se probabilmente tale
Mosca sono stati via via accentuati percezione è poco presente presso l’elettorato.
dall’atteggiamento aggressivo adottato dal La successione a Putin rappresenterà un
Cremlino verso i Paesi satelliti e, di riflesso, passaggio fondamentale per l’evoluzione della
anche verso i clienti occidentali. Russia e, con essa, della regione di cui essa è
La spregiudicatezza con cui sono state usate le perno politico e economico.
forniture energetiche – tagliate senza Se il dopo Eltsin presentava caratteri di
preavviso quando l’evoluzione politica in estrema criticità, soprattutto per la totale
paesi come l’Ucraina e la Georgia sembrava incertezza sulla linea del suo successore, il
andare contro gli interessi della Russia – e dopo Putin è solo apparentemente più chiaro.
l’aggressività con cui Mosca si introduce nei Certo, contrariamente a otto anni orsono, la
mercati esteri – tenendo al contempo il Russia non sembra sull’orlo di una ulteriore
proprio al riparo da qualsiasi forma di implosione; quale che sia il leader dei
competizione – aveva già fatto suonare il prossimi anni, il Paese continuerà ad esistere

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nei confini e con le caratteristiche che già ora La decisione di dimezzare il periodo di leva,
possiede. portandolo a 12 mesi, se fosse davvero
L’economia continuerà probabilmente a implementata come previsto distruggerebbe di
crescere - nell’anno in corso il PIL è salito di fatto le capacità operative delle Forze armate
circa il 7% - a meno di un subitaneo crollo e della Milizia, stante l’impossibilità di
delle quotazioni del greggio. sostituire il personale con un adeguato numero
Ma la “visione” che la Russia avrà di se e del di volontari.
resto del mondo dipenderà non poco dal Se nel corso del 2007 si dovessero registrare
gruppo dirigente che guiderà il Paese. episodi di macro terrorismo, oppure una
Ecco perché, nei fatti, la battaglia per la generale recrudescenza della conflittualità
successione a Putin è già cominciata, ed è etnica e religiosa, è possibile immaginare un
verosimilmente con questa lente che vanno ricorso a misure eccezionali da parte delle
letti eventi o episodi, anche clamorosi, che Autorità; una ulteriore sterzata autoritaria,
investono la sua politica e la sua economia forse più drastica di quella che portò
Gazprom, come detto, potrebbe essere messa trionfalmente al Cremlino Vladimir Putin.
sul banco dell’accusa, qualora si dovessero Per questo, per prefigurare la Russia del 2007
registrare significative difficoltà di forniture si deve in primo luogo provare a immaginare
per il mercato interno, oppure si dovesse la Russia del 2008, quella del dopo Putin.
ricorrere a un aumento delle tariffe, con il
prevedibile impatto sociale di una simile Il “Rimland”, in attesa di una
misura. riorganizzazione geopolitica
Con Gazprom soffrirebbe anche l’intera
componente politica legata al settore Se la Russia è in una certa misura marginale e
energetico, forse la meno invisa subalterna alle grandi dinamiche globali, ciò è
internazionalmente fra le possibili leadership tanto più vero per quella fascia di Paesi che
future della Russia. circondano la stessa Russia, quella “corona di
Ma anche il gruppo rivale, quello direttamente territorio” che rappresenta storicamente la
o indirettamente espresso dal mondo degli naturale zona di influenza per Mosca, quando
Apparati di sicurezza, rischia di dover pagare prevalgono spinte imperialistiche.
un certo tributo di popolarità e credibilità L’Europa Orientale ed il Caucaso meridionale,
durante questa lunga stagione pre-elettorale. in vero, sono oggi zone di sovrapposizione di
Le cose non vanno affatto bene in Cecenia e due “imperi”, sostanzialmente differenti per
nelle altre Repubbliche caucasiche interne alla natura e modalità di esercizio dell’influenza.
Federazione. Oltre alla Russia, infatti, anche l’Unione
In aggiunta a ciò, i fermenti islamisti si stanno Europea esercita un’enorme attrattiva sui
diffondendo anche a regioni non così Paesi dell’area condizionandone in misura
periferiche, quindi difficilmente associabili ad anche rilevante le dinamiche economiche e
istanze secessioniste. politiche.
A fronte di questo, uno dei punti di forza dello Si assiste dunque, per questi Paesi, ad una
Stato russo, o meglio del modello di Stato doppia dipendenza da elementi esterni: sia
disegnato dal Cremlino, pare non reggere la dalle dinamiche prevalenti in Russia, sia da
sfida della modernizzazione. quelle globali e regionali originate in Europa
Le Forze armate paiono incapaci di adattare la Occidentale e oltre Atlantico.
propria struttura alle mutate esigenze, L’Alleanza Atlantica non ha affatto esaurito la
malgrado il percettibile incremento di risorse sua spinta verso Oriente. Se la Georgia e
di cui ora possono disporre. l’Ucraina non hanno ancora ottenuto una

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MONITORAGGIO STRATEGICO
Comunità di Stati Indipendenti – Europa Orientale

prospettiva certa di integrazione, nondimeno energetica e della libertà di


tale ipotesi rappresenta uno dei punti approvvigionamento.
essenziali di dibattito interno ai Paesi in Con l’oleodotto dall’Azerbaijan al Golfo di
questione. Alessandretta ormai completato, con il
A Kiev, sembra che proprio l’ipotesi di parallelo gasdotto in via di realizzazione, ora
adesione alla NATO rappresenti l’elemento di sembra sia la volta del collegamento
maggiore contrasto fra le due anime politiche ferroviario che, attraverso la Georgia,
e culturali presenti nella società. La NATO dovrebbe collegare la Turchia con
non gode di grande popolarità, almeno stando l’Azerbaijan.
ai sondaggi ufficiali. Se tale linea fosse realizzata, si aprirebbe una
Ma è pur vero che l’Occidente – ed in duplice prospettiva, ovvero l’ulteriore
particolare gli Stati Uniti – non hanno ancora isolamento dell’Armenia – che non sarebbe
messo in moto il poderoso meccanismo di più l’unico transito come ai tempi dell’Unione
“pubbliche relazioni” che si è dimostrato Sovietica – ed il collegamento ininterrotto fra
capace di cooptare alla causa atlantica anche la rete di trasporto europea e quella dell’Iran.
le più riottose leadership intellettuali Anche se apparentemente lontana nel tempo e
dell’Europa Centrale e dei Balcani. nello spazio, la prospettiva di una Georgia
Sarebbe quindi solo una questione di tempo; ponte non solo fra bacino del Caspio e
se l’Occidente volesse, potrebbe imprimere Turchia, ma fra Iran e Europa, aprirebbe
una forte accelerazione al “dibattito interno” ipotesi evolutive di lungo periodo persino più
alla politica ucraina. Ma così non è, almeno rilevanti di quelle – già contabilizzate –
per ora, stante i problemi che sia la NATO che derivanti dai traffici di materie prime
l’Unione Europea stanno affrontando dopo i energetiche.
rispettivi round di allargamento. Si comprende allora l’insofferenza
Anche l’Europa, infatti, è terribilmente dell’Europa e degli Stati Uniti alla politica
prudente nel dibattito con e su Kiev; prima si declaratoria e talvolta aggressiva delle
dovrà digerire l’inclusione di Romania e Autorità di Tbilisi.
Bulgaria, poi ricucire la lacerazione Se, difatti, alla Georgia si riconoscono tutti i
geopolitica rappresentata dall’area balcanica, diritti di affrancarsi definitivamente dal
ed infine assimilare culturalmente le diversità controllo di Mosca, essa deve riuscire a farlo
che proverranno da una interazione stretta con senza pretendere di mettere in conflitto fra
la Turchia. loro Occidente e Russia. La reazione, infatti, è
Forse l’Ucraina potrà “sorpassare” qualche quella di un subitaneo abbandono di Tbilisi al
concorrente nella sua corsa all’adesione, ma suo destino, come avvenuto recentemente con
ciò non sembra al momento probabile e non è la condanna in ambito ONU per l’aggravarsi
quindi una prospettiva di breve termine. delle tensioni in Abkhazia e Ossezia
Nel Caucaso, ed in Georgia più in particolare, meridionale.
la situazione sembra analoga, seppure con una La Bielorussia, infine, sembra ibernata in uno
scala di problemi differente, stante il diverso stato a-storico, con una leadership
peso economico che tale Paese autoreferenziale che però dipende in maniera
rappresenterebbe per le casse dell’Unione. pressoché totale dal supporto esterno.
Ma in Georgia si gioca, anzitutto, la partita La novità eclatante è che Mosca sembra non
delle relazioni fra Occidente e Russia, per la sapere cosa farne del leader bielorusso, al
questione dei conflitti congelati, del rispetto punto che anche questo Paese potrebbe
dei Trattati e degli Accordi di disarmo post vedersi più che raddoppiata la tariffa di
Guerra Fredda, per il problema della sicurezza fornitura del gas. Con il ché, il disegno di

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MONITORAGGIO STRATEGICO
Comunità di Stati Indipendenti – Europa Orientale

riconquista neo imperiale dello spazio “grande degli ultimi dodici mesi, che avrà molto
russo” farebbe un ulteriore passo avanti, per verosimilmente un ulteriore sviluppo nel 2007.
merito questa volta delle pipelines e degli Al tempo stesso, deve registrarsi l’ulteriore
intrecci finanziari, più che di aggressive sgretolamento della Comunità di Stati
armate. Indipendenti, ormai coacervo di politiche
Considerazioni similari possono essere fatte settoriali e di interessi divergenti – se non
per l’area centro asiatica. confliggenti – fra i vari Membri.
La fase di “scoperta” di quel mondo, da parte Infine, si deve segnalare il tentativo di
di analisti e politici occidentali, sembra essere superamento della GUAM – già ridottasi per
stata seguita da un improvviso ritorno al l’uscita dell’Uzbekistan – ed il tentativo di
disinteresse. Ufficialmente il problema instaurare un’altra Organizzazione regionale,
sarebbe quello del cosiddetto overstretching una “Comunità della scelta Democratica” che
dell’Occidente, che non ha risorse sufficienti dovrebbe fornire il massimo del ritorno
per “combattere” contemporaneamente la politico a quelle leadership che hanno saputo
battaglia dell’integrazione dei nuovi Membri, vincere le “rivoluzioni di velluto” degli ultimi
le minacce terroristiche e la sfida della anni, e che non hanno fatto marcia indietro,
democratizzazione. ma perseguono invece con risolutezza il
Qualcosa rimane inesorabilmente indietro proprio programma di modernizzazione.
nelle priorità e giacché dal Centro Asia Eppure, questo fervore geopolitico sembra
provengono minacce tutto sommato essere più che altro una protesi posticcia alle
trascurabili, sembra essere questo l’elemento dinamiche già descritte di estensione
non strategico che può al momento essere geografica e funzionale delle Istituzioni
trascurato. euroatlantiche.
Sotto questo aspetto, ciò che più emerge non è Ciò è certamente vero per la “Comunità della
tanto l’allontanamento dei Paesi del Centro scelta Democratica”, giacché tali Paesi sono
Asia da quelle alleanze con gli Stati Uniti e i ansiosi di entrare a pieno titolo in Occidente,
Paesi della NATO sottoscritte all’indomani ma sanno di dover attendere ancora a lungo e
dell’Undici Settembre, quanto la scarsa o si dotano pertanto di una qualche forma di
nulla reazione dell’Occidente dopo tale organizzazione che ne possa amplificare il
rovesciamento delle relazioni. potere negoziale.
Verosimilmente questo disinteresse è il È parzialmente vero per la SCO, definita
prodotto ultimo della revisione complessiva talvolta e impropriamente come la NATO del
degli interessi occidentali nell’area, a Centro Asia, perché Cina e Russia avrebbero
cominciare da quelli in Afghanistan. comunque una loro articolata politica di
Conta anche la disillusione relativa alla influenza verso tale regione, ma hanno
disponibilità effettiva di risorse energetiche, certamente ben altra urgenza se messe alle
sfruttabile a costi di mercato. strette da un attivismo dell’Occidente perfino
Ma di fatto il fenomeno più importante che ha nel cuore del continente eurasiatico, cioè in
coinvolto la regione nel corso del 2006 è stato Afghanistan.
il rafforzamento del ruolo della Cina, che Infine la “vecchia” Comunità di Stati
ormai affianca a pieno titolo la Russia per Indipendenti, che ha svolto dignitosamente la
l’esercizio dell’influenza in Centro Asia. sua funzione permettendo un dissolvimento
Anche in termini di evoluzione delle dell’Unione Sovietica sostanzialmente
Organizzazioni internazionali, il cresciuto incruento, nonché una gestione delle immense
peso della Shangai Cooperation Organisation problematiche relative alla spartizione di oneri
appare uno dei fenomeni più significativi e onori, dopo l’implosione dell’Impero.

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MONITORAGGIO STRATEGICO
Comunità di Stati Indipendenti – Europa Orientale

La CSI è ormai virtualmente priva di scopo e prossimo anno – in attesa di eventi esterni che
si deve attendere una sua dissoluzione – o definiscano il suo status, che possano cioè
magari una ibernazione paragonabile a quella organizzare tale spazio secondo criteri
dell’Unione Europea Occidentale – non geopolitici più aderenti alle mutate esigenze
appena saranno chiare le tappe di ulteriore sociali ed economiche interne agli stessi Paesi,
espansione di NATO e Unione Europea. nonché rispettosi dei mutati equilibri di forza
Per tutto questo, la fascia di Paesi che avvolge fra gli attori regionali e globali.
la Russia è rimasta – e rimarrà ancora nel

Andrea Grazioso

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MONITORAGGIO STRATEGICO
Relazioni Transatlantiche

L’ALLEANZA ATLANTICA E IL SUPERAMENTO DELLA GLOBAL WAR ON TERROR

Le relazioni transatlantiche continuano ad attraversare una fase di transizione verso un


equilibrio sicuramente nuovo, ma ancora di difficile definizione. La crisi dell’autunno del 2002
è lontana, ma le fratture di allora non si sono mai completamente ricomposte, mentre il
naufragio della Costituzione ha in larga misura sottratto determinazione e unitarietà alla
politica estera dei principali paesi europei. Comunque, dopo il rallentamento degli ultimi due
anni, il sistema internazionale si è rimesso a correre. Il 2007 sembra presentarsi come un anno
ricco di piccole e grandi svolte, più che di consolidamento di processi strategici in essere.

Da quasi cinque anni, la ricerca e la alla progressiva ridistribuzione dei rapporti di


definizione di un modello di funzionamento forza nell’intero sistema internazionale, ed è
dell’intero sistema internazionale tale da indipendente dalle personalità destinate a
consentire l’elaborazione di una qualche guidare le più importanti cancellerie di questo
visione prospettica in grado anche soltanto di e di quel lato dell’Atlantico. Sotto questo
approssimare l’evoluzione delle principali punto di vista, le perduranti difficoltà nelle
dinamiche politico-strategiche è stata relazioni Franco-Britanniche – che pure
fortemente ostacolata dall’impossibilità di dovevano costituire le fondamenta della
stabilire se il collasso sulla questione irachena costituenda difesa comune europea – sono
del consenso tipico degli anni Novanta sia forse l’esempio migliore.
stato un fenomeno temporaneo, oppure
l’inizio di una profonda ristrutturazione Il già complesso sistema internazionale degli
dell’ordine mondiale caratterizzata da un anni Novanta è divenuto ancora più fluido e
brusco riallineamento delle principali potenze complesso, perché dal 2003 è venuta meno
regionali nel tentativo di controbilanciare gli l’abituale, automatica, profonda
Stati Uniti, l’ultima super potenza. In altre collaborazione tra i quattro più importanti
parole, la crisi dell’inverno 2002-2003 è da paesi occidentali: Stati Uniti, Regno Unito,
attribuirsi alle particolari contingenze del Francia e Germania. In modi diversi, e con
momento – quali le personalità delle varie intensità altrettanto diverse, tutti e quattro i
leadership nazionali – oppure deve essere grandi paesi guida del più tradizionale
ricondotta ad altre e più profonde dinamiche Occidente si sono ormai orientati a favore di
di natura strutturale? un assetto nel quale l’interazione reciproca
non impone particolari costrizioni alla propria
La storia delle relazioni transatlantiche non è visione strategica. Come dimostrato da ultimo
certo priva di momenti difficili, e gli esempi anche dal vertice dell’Alleanza Atlantica di
sono numerosi. Tra questi vale sempre la pena Riga, di per sé multilateralismo e stabilità
di ricordare le profonde lacerazioni tra internazionale non sembrano più essere
Europei e Americani dovute alla lunga guerra concepiti l’uno come il sinonimo dell’altro,
del Vietnam, e la grande freddezza con la tanto che per la prima volta nella storia
quale in Europa fu in genere accolta la prima dell’Alleanza Atlantica si ipotizza come il
amministrazione Reagan. L’evidenza degli sempre possibile fallimento di una missione
ultimi anni sembra indicare che, a differenza operativa – l’impegno in Afghanistan –
di quanto avvenuto in passato, la presente potrebbe corrispondere alla fine dell’alleanza
perdita di coesione all’interno e all’esterno del stessa.
quadro transatlantico è strutturalmente legata

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Osservatorio Strategico Anno VIII – n°12 Dicembre 2006

MONITORAGGIO STRATEGICO
Relazioni Transatlantiche

Posto l’insieme costituito da queste poche internazionale, anche nel prossimo anno
premesse, è possibile avanzare tre particolari Pechino continuerà nella sua abituale
considerazioni riguardanti la struttura e le politica di equidistanza dagli Stati Uniti e
dinamiche del sistema internazionale nel dalle principali potenze europee, oltre ché
prossimo futuro: dagli altri principali attori regionali –
come in un modo o nell’altro dimostrato
- All’orizzonte non s’intravede un’asse
dal test nucleare coreano – per potersi
Parigi-Berlino-Mosca in grado di
meglio concentrare su i suoi tanti e spesso
compromettere seriamente le relazioni
sottovalutati problemi interni. È difficile
transatlantiche. L’intesa con la quale
quindi prevedere un riacutizzarsi dei
questi tre Paesi hanno reagito
dissensi che dividono Americani ed
all’intervento statunitense in Iraq si è
Europei sull’opportunità di interrompere
rivelata episodica, e non sembra destinata
l’embargo di cui è oggetto la Cina.
a ripetersi nel prevedibile futuro. Inoltre,
in qualsiasi modo andranno le prossime Tornando alle relazioni transatlantiche, il
elezioni francesi, Francia e Germania fattore determinante dello scostamento
sembrano destinate ad allinearsi politico degli ultimi anni, anche nel
periodicamente contro gli Stati Uniti nel prevedibile futuro, continuerà a risiedere nella
caso in cui ne percepiranno l’azione tensione strutturale tra due insiemi di interessi
internazionale come destabilizzante contrastanti. Da una parte c’è il desiderio
perché eccessivamente in contrazione statunitense di preservare, per quanto
oppure perché eccessivamente in possibile, la posizione di preminenza
espansione. internazionale ereditata dalla fine del
bipolarismo. Da un’altra, c’è il desiderio dei
- La posizione internazionale della Russia
principali Paesi europei di assicurarsi, di
sembra ancora molto incerta. Negli ultimi
nuovo per quanto possibile, un livello di
anni Mosca ha spesso scelto di allineare la
libertà di manovra che solo un sistema
politica estera russa a quella statunitense,
internazionale multipolare può garantire. Ne
anche a costo di non indifferenti problemi
consegue che anche il prossimo anno sarà un
interni. Nel prossimo anno non ci sono
anno caratterizzato da uno stallo nelle
motivi per credere che Mosca invertirà
relazioni transatlantiche, perché gli Stati Uniti
una tendenza volta al tentativo di trovare
– anche a causa della guerra irachena – sono
un equilibrio tra i suoi tanti e spesso
sempre meno in grado di frustrare le
contrastanti interessi che ha condotto ad
ambizioni di un sempre crescente attivismo
una strategia a volte anche disposta ad
internazionale europeo, mentre gli europei
appoggiare gli Stati Uniti in medio
non sono in grado di dispiegare strumenti
Oriente, ma almeno apparentemente a
sufficientemente congrui al raggiungimento
fronteggiarli ovunque nell’immediata
delle loro ambizioni. Da parte sua, la
vicinanza dei suoi confini, anche se questo
presidenza Merkel – insieme alle previste
può voler dire rischiare di ritornare ad un
celebrazioni per il sessantesimo anniversario
qualche attrito con una NATO sempre più
della firma dei Trattati di Roma –
rivolta ad Est.
galvanizzando un europeismo che non sembra
- Per quanto ogni discontinuità nel fronte in grado di accettare il rigetto popolare
atlantico è ovviamente salutata con favore espresso da francesi e olandesi nella metà del
da una Cina che vede così incrementare i 2005, non avrà probabilmente altro
propri margini di manovra sulla scena percettibile effetto se non quello di alimentare

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MONITORAGGIO STRATEGICO
Relazioni Transatlantiche

le cicliche accuse di sempre inutili - Inoltre, sempre nel rapporto Baker-


duplicazioni tra NATO ed ESDP. Hamilton, non c’è alcun esplicito
riferimento alla necessità di promuovere la
Unione Europea a parte, tutti gli altri
democrazia in Iraq e nell’intero Medio
principali attori regionali e globali sembrano
Oriente. Consegue che il destino dell’Iraq,
negli ultimi tempi aver contribuito ad
qualunque esso sia, potrebbe non esser più
aumentare notevolmente il livello
classificato come una priorità strategica
d’interazione internazionale approfittando di
per gli Stati Uniti, e tanto meno esser
una percepita progressiva debolezza
concepito come funzionale alla vittoria
dell’ultima grande potenza. Richiedendo un
nella Global War on Terror (GWoT). Nel
costante investimento di notevoli risorse
caso, per gli Stati Uniti perderebbe di
umane e materiali, l’empasse irachena sembra
rilevanza strategica anche un Iran
progressivamente erodere non solo le
eventualmente dotato di capacità nucleari.
speranze dell’amministrazione Bush di
ridisegnare completamente l’intero Medio Se, come sembra, la commissione Baker-
Oriente, ma anche il ruolo statunitense di Hamilton costituisce solo la punta di un
garante dell’ordine mondiale. Eppure nulla iceberg di un disappunto trasversalmente
lascia supporre che nel 2007 provato nei confronti di un Presidente
l’amministrazione Bush sarà in grado di generalmente ritenuto incapace di cambiare
ribaltare questa tendenza, neppure il recente idea, e posto che alla presente
rapporto firmato dalla commissione Baker- amministrazione rimangono ancora due anni,
Hamilton nel quale c’è molto, ma davvero non è lecito attendersi nel corso dei prossimi mesi
c’è molto di nuovo. Tuttavia, come nel caso una serie di attacchi diretti dal Congresso –
del mastino di Baskerville, è quanto dovrebbe attraverso le commissioni parlamentari ora
esserci nel documento firmato da Baker- presiedute dai Democratici – prima nei
Hamilton, e che invece inaspettatamente confronti del vice-presidente, e poi
manca, ad essere destinato ad assumere una eventualmente, nei confronti del Presidente. I
rilevanza sempre crescente nel dibattito che relativi capi d’accusa potrebbero gravitare
caratterizzerà il sistema politico statunitense sugli ancora irrisolti interrogativi riguardanti
del prossimo anno: il caso Valerie Plame, la campagna
d’intercettazioni effettuate dalla NSA, le
- Nel rapporto Baker-Hamilton non c’è
torture inferte ai prigionieri iracheni in
alcun accenno all’approssimarsi di una
generale e ai detainees più in particolare. A tal
qualsiasi vittoria in Iraq. Ne consegue che
fine si riveleranno di fondamentale
“Staying the Course” non è più ritenuta
importanza le recenti nomine di Hayden alla
una possibile strategia. Due le possibilità
CIA e di Gates al DoD, l’uno e l’altro
al riguardo: la prima è di aumentare la
generalmente ritenuti più vicini agli ambienti
presenza militare statunitense in Iraq; la
che hanno prodotto la commissione Baker-
seconda è di ridurla. Ovviamente, posto
Hamilton, che a quelli che hanno prodotto
che nelle presenti contingenze politico-
l’amministrazione Bush.
culturali non ci sono le risorse per
aumentare la presenza militare americana Le elezioni di Mid-Term hanno avuto un
– neppure per quintuplicare a breve il impatto profondo all’interno degli equilibri
numero dei consiglieri/istruttori militari – interni del sistema politico statunitense. Di
la prima possibilità serve solo a rinforzare colpo è venuto meno il modello di governo
e introdurre la seconda. conservatore sostenuto, attraverso gli ultimi
dodici anni, prima da Gringrich e poi da Bush.

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Osservatorio Strategico Anno VIII – n°12 Dicembre 2006

MONITORAGGIO STRATEGICO
Relazioni Transatlantiche

Gli elettori non si sono tanto identificati con i indefinito. Costruire l’intero edificio della
candidati democratici, quanto hanno espresso sicurezza nazionale statunitense sulla GWoT
il loro disappunto nei confronti di una Casa non sembra più sufficiente.
Bianca ispirata da Rove e dominata da una
La grande strategia che è emersa dal tentativo
serie di priorità strategiche sempre meno
di contrastare il terrorismo transnazionale è
condivise. Per quanto forte sembra il consenso
sempre più giudicata come eccessivamente
sull’emergere della senatrice Clinton come
ristretta, miope, come incapace di adeguarsi
front-runner democratica alle presidenziali del
alle sempre più fluide dinamiche del mondo
2008, e nessuno può escludere un ultimo
contemporaneo, come destinata ad ignorare
tentativo di Gore, l’uomo sul quale si
una nuova serie di minacce di lungo termine
concentrerà l’attenzione di tutti nel prossimo
già oggi almeno parzialmente intravedibili.
anno è con tutta probabilità il senatore
Con tutta probabilità il dibattito sulla
McCain. A quanto sembra, la candidatura del
sicurezza nazionale nel prossimo anno
settantenne senatore dell’Arizona dovrebbe
riguarderà sempre meno il terrorismo per
essere in grado di conquistare facilmente al
concentrarsi su tre altri grandi problemi: la
partito repubblicano gli swing-voters di centro
concentrazione di sempre maggiori ricchezze
e gli indipendenti persi nelle Mid-Term del
e capacità all’interno di Paesi asiatici di
2006. L’eventuale accoppiata con un altro
recente o nessuna tradizione democratica,
veterano del Viet-Nam, il senatore del
l’impatto delle attività umane sull’ambiente,
Nebraska Hagel, potrebbe poi garantire al
la capacità di manipolare geneticamente
ticket elettorale guidato da McCain l’appoggio
l’uomo ed in tal modo di riprogettare la
dell’elettorato più conservatore.
struttura sociale d’intere comunità.
A prescindere da chi conquisterà la Casa
L’interazione tra queste relativamente nuove
Bianca nel 2008, il prossimo anno sembra
preoccupazioni, e un inevitabile primo
destinato a segnare un momento di relativa
bilancio della GWoT, favoriranno lentamente
svolta nell’evoluzione strategica statunitense.
il ritorno degli Stati Uniti ad una visione
La strategia di sicurezza nazionale, così come
strategica improntata ad una maggiore cautela
fissata negli ultimi due documenti ufficiali del
internazionale, nella quale potrà infine
2002 e del 2006, non sembra più sostenibile
dissolversi tanto la controversa dicotomia
nel lungo termine per via di una
Hard Power - Soft Power, tipica degli ultimi
focalizzazione quasi totale sul problema
anni, quanto il marcato abbandono dottrinario
costituito dal terrorismo transnazionale, quasi
della Deterrance a favore della Pre-emption.
l’unico obiettivo dell’intera grande strategia
statunitense per un futuro assolutamente

Lucio Martino

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Osservatorio Strategico Anno VIII – n°12 Dicembre 2006

MONITORAGGIO STRATEGICO
Teatro Afghano

QUALE AFGHANISTAN E QUALE PAKISTAN NEL 2007?

Nel 2006 la NATO ha lanciato una delle sue sfide più ambite, nell’ottica della definizione dei
compiti futuri dell’Alleanza, allargando la missione ISAF in Afghanistan a tutto il paese. Le
difficoltà non sono mancate a cominciare dai violenti combattimenti con i talebani, nelle
province meridionali vicine al Pakistan e l’incrementata minaccia degli attacchi suicidi e delle
trappole esplosive sempre più sofisticate, una tattica terroristica che sembra “copiata”
dall’Iraq.
Il 2007 sarà un anno fondamentale per misurare la sfida lanciata dalla NATO, che dall’aspetto
meramente militare dovrà puntare a stabilizzare la situazione ed ampliare i progetti di
ricostruzione economica, infrastrutturale e sociale del paese per conquistare effettivamente il
“cuore e la mente” degli afghani.
In quest’ottica la nuova politica italiana in Afghanistan potrà giocare un ruolo importante,
tenendo conto che sarà indirizzata maggiormente al multilateralismo, alla cooperazione allo
sviluppo e probabilmente all’addestramento delle forze di sicurezza afghane, piuttosto che
all’aumento del contingente militare.
Sul fronte interno la “doppia” Jirga, l’assemblea tradizionale, che dovrebbe tenersi sia in
Afghanistan che Pakistan, a cavallo del confine, non è detto che veda la luce, ma rappresenterà
un significativo banco di prova dei rapporti, sempre ostici, fra Kabul ed Islamabad. Il
parlamento continuerà ad accentuare il braccio di ferro con il potere esecutivo, cercando di
controllare maggiormente il governo. Una mossa che potrebbe venire favorita
dall’indebolimento del presidente afghano Hamid Karzai, di fronte all’opinione pubblica
interna e agli occhi dei suoi principali alleati della comunità internazionale, a cominciare dagli
USA.
A livello regionale non va sottovalutata la possibile crisi sul nucleare con l’Iran, che potrebbe
puntare a destabilizzare o colpire, per rappresaglia, il vicino Afghanistan ed in particolare le
basi americane, in caso di un attacco preventivo alla struttura atomica iraniana.

La vera sfida della NATO in Afghanistan più turbolenta dove hanno combattuto
inizia nel 2007 duramente inglesi e canadesi ed in parte gli
olandesi.
L’espansione militare della NATO nelle Gli alleati europei predicano cautela sul
province “calde” a est e nel sud è solo il primo versante strettamente militare e per il 2007
passo verso la stabilizzazione dell’area privilegiano un approccio più ampio al
“rossa” ancora infiltrata dai talebani e di problema con un rinvigorito impegno
riflesso dell’intero Afghanistan. Nel recente economico e civile, al fianco delle baionette.
vertice dell’Alleanza Atlantica a Riga, la Il sospetto è che i governi europei,
questione afghana ha dominato i due giorni di consapevoli dell’avversità delle proprie
confronto. Gli americani vorrebbero che gli opinioni pubbliche ad interventi così lunghi,
alleati inviassero più truppe, ma gran parte dei lontani e alla fine un po’ dimenticati, temano
paesi europei non ha alcuna intenzione di di non riuscire a sopportare a lungo delle
aumentare gli effettivi. Inoltre nazioni come perdite, anche se in termini di poche decine di
l’Italia e la Germania manterranno i loro unità, come è capitato negli ultimi sei mesi.
“caveat”, ovvero le restrizioni all’impiego dei Dal punto di vista pratico la NATO
propri contingenti, che non permettono, per (soprattutto le nazioni europee) auspica per il
esempio, di impiegare soldati nel sud, la zona prossimo anno la realizzazione di un centro di

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Osservatorio Strategico Anno VIII – n°12 Dicembre 2006

MONITORAGGIO STRATEGICO
Teatro Afghano

coordinamento internazionale per afghano è presente, almeno con la bandiera e


l’Afghanistan, come già accaduto con gli anziani chiedono che per trasformare la
successo in Bosnia e Kosovo. Un organismo tregua in pace duratura, il ristabilimento
capace di coordinare efficacemente più attori, dell’autorità centrale vada di pari passo con lo
come la NATO stessa, l’Unione Europea, nel sviluppo di progetti locali legati allo sviluppo
campo politico e dell’addestramento delle e al miglioramento delle condizioni di vita.
forze di sicurezza afghane e la Banca I detrattori sostengono che si tratta di una
Mondiale, per un ulteriore sforzo in termini di sconfitta di fronte alla pericolosità dei
investimenti nella ricostruzione economica del talebani. Uno dei sostenitori dell’iniziativa,
paese al fine di individuare una strategia di invece, è Abdul Ali Seraj, il nipote di re
più ampio respiro e scongiurare un nuovo Amanullah, fondatore dell’Afghanistan
possibile Iraq. moderno, che guida la Coalizione per il
“Non mi aspetto miglioramenti decisivi nei dialogo nazionale fra le tribù afghane. In ogni
prossimi due anni se non una riduzione del caso, al momento, l’accordo di Musa Qala
contingente NATO e un maggiore tiene ed il prossimo anno potrebbe diventare
coinvolgimento di altri attori internazionali” un progetto pilota per altre zone “calde” a
ha dichiarato il segretario generale ridosso del confine pachistano.
dell’Alleanza, Jaap De Hoop Scheffer. Se un reticolo di tregue può tamponare il
I talebani sono pesantemente presenti in sei rinfocolarsi della guerriglia, il governo deve
province meridionali e tre orientali e durante in parallelo rinforzare la sua presenza sul
la notte, o con attentati terroristici, vengono territorio con proprie forze di sicurezza, a
allo scoperto anche in altre aree, compresa cominciare dalla polizia, che invece è ridotta
Kabul. Nonostante il movimento fondato da male. “Non esiste e non ci sarà una exit
mullah Omar abbia rialzato la testa non ha strategy dall’Afghanistan fino a quando le
alcuna possibilità di ribaltare la situazione forze di sicurezza afgane non saranno in grado
riconquistando il potere. A sua volta, però, il di provvedere alla stabilità del Paese” ha detto
governo centrale spalleggiato da 31mila De Hoop Scheffer.
soldati della NATO, non riesce a controllare Nonostante gli americani abbiano speso 1,1
l’intero paese, non solo a causa dei talebani e miliardi di dollari per la rifondazione del
dei resti di Al Qaida. Altri fattori sono il ruolo corpo di polizia i risultati lasciano a
destabilizzante dei signori dell’oppio, le desiderare a cominciare dai numeri. Dei
antiche ruggini tribali, la gestione autonoma 70mila agenti necessari nessuno sa dire con
del potere da parte dei governatori locali, certezza quanti siano in servizio e soprattutto
l’insufficienza in termini numerici e di se abbiano un addestramento tale da poter
addestramento delle forze di sicurezza svolgere adeguatamente il loro ruolo. La stima
afghane, la corruzione dilagante ed una più ottimista parla di soli 30.395 agenti degni
struttura economica e sociale ancora da di questo nome ed un altro buco nero riguarda
ricostruire. i mezzi e l’armamento a disposizione.
Per quanto riguarda il problema dei talebani si Equipaggiamento scarso, salari bassi,
sta sperimentando un interessante tregua fra le mancanza di provviste e problemi logistici
truppe britanniche ed i fondamentalisti nel sono i principali motivi della scarsa attività di
distretto di Musa Qala, nella provincia di contro guerriglia e anti banditismo delle
Helmand. Dopo aspri combattimenti durati neonate forze di sicurezza afghane. D’altro
tutta l’estate gli anziani delle tribù locali canto non va sottovalutato il fatto che un
hanno negoziato una tregua con il ritiro di combattente talebano viene pagato anche 300
tutte e due le forze in campo. Il governo dollari al mese e non gli mancano armi,

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munizioni e provviste. Un soldato Prodi. La svolta è stata la visita del ministro


dell’esercito, pagato meglio degli agenti di degli esteri, Massimo D’Alema, a Kabul a
polizia, riceve 100 dollari al mese e spesso metà novembre. La Farnesina è indirizzata ad
non ha uniformi adatte per il cambio di clima, accentuare l’impegno e l’attenzione sulla
finisce le munizioni ed alcune unità sono cooperazione e l’intervento umanitario nel
rimaste senza cibo ed acqua. campo sanitario, dell’aiuto alle donne e
Nel 2007 si prevede che i paesi europei, fra i culturale. L’Italia, tenendo conto che a
quali si auspica anche un contributo italiano, gennaio entra a far parte del Consiglio di
interverranno con ancora più decisione nel sicurezza, punta sul multilateralismo
campo dell’addestramento, soprattutto delle accentuando la collaborazione con l’ONU. In
forze di polizia. La Germania già guida questo questo contesto D’Alema ha proposto al
delicato settore di riforma dello stato afghano, presidente afghano Hamid Karzai, l’idea di
ma una recente missione preventiva del una conferenza internazionale per affrontare
Consiglio d’Europa ha trovato carenze ed con un nuovo approccio, più politico che
ostacoli anche da parte dello stesso ministro militare, la crisi nel paese al crocevia
degli Interni afghano, che frena il dell’Asia. La conferenza dovrebbe affrontare i
miglioramento della professionalità dei suoi temi della lotta alla droga, al terrorismo, della
agenti. L’obiettivo della missione è un piano ricostruzione, ma pure del rafforzamento della
che prevede un maggiore intervento europeo polizia e delle forze armate afghane per
nell’addestramento ed equipaggiamento della meglio coordinare l'impegno della comunità
polizia nazionale afghana. internazionale con quello del governo di
Nonostante l’infinità di problemi i soldati Kabul.
della NATO vengono ancora visti dagli In termini concreti l’Italia continuerà ad
afghani con ottimismo, convinti che solo la impegnarsi nel settore Giustizia, accentuando
loro presenza evita il ritorno al potere dei nel 2007 la discontinuità segnata dal cambio
talebani, o l’esplosione della guerra civile fra della guardia al vertice, con un diretto
le diverse fazioni afghane, che oggi trovano controllo delle iniziative in questo campo da
uno sfogo “politico” nel parlamento. parte dell’ambasciata a Kabul.
Come in Iraq, però, alcune forze politiche e Il Prt ad Herat verrà probabilmente potenziato
leader anche rappresentativi cominciano a nel senso di un indirizzo sempre più a
chiedere che venga indicato un periodo sostegno della governabilità provinciale e
temporale preciso per la presenza delle truppe sempre meno militare. La missione della
straniere in Afghanistan, nonostante tutti Guardia di Finanza, che punta alla formazione
sanno che le ipotesi più realistiche parlano di dei funzionari doganali ad Herat, potrebbe
un impegno della NATO che varia fra i 10 ed espandersi con un centro addestrativo a
i 20 anni. Kabul. Una delle priorità, individuate dalla
comunità internazionale, a cominciare dagli
Una nuova politica italiana in Afghanistan Usa, è l’abbassamento della corruzione e
l’incremento degli introiti doganali (dalla
L’Italia sta impostando una nuova politica nei regione ovest, sotto comando italiano,
confronti della crisi afghana “attribuendo proviene circa l’80% di tutti gli introiti
crescente importanza agli aspetti economici e doganali del paese).
della ricostruzione del paese, nella La Germania, che guida l’addestramento della
consapevolezza che non esiste una soluzione polizia afghana in notorio contrasto con i
unicamente militare ai problemi del paese” ha metodi americani, ha chiesto più volte un
dichiarato il presidente del Consiglio Romano impegno italiano in tal senso. Nel 2007

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l’Arma dei Carabinieri potrebbe inserirsi fra i sono, però, convinti che la Grande Jirga è in
diversi approcci degli alleati per migliorare la realtà uno strumento del Pakistan, pur essendo
potenzialità della polizia. Inoltre il ministro stata accettata in linea di principio dal
della Cultura afghano, consapevole presidente Karzai.
dell’esperienza italiana nella tutela del La situazione peggiorerebbe, anziché
patrimonio culturale, ha chiesto un contributo migliorare, perché un’assemblea tradizionale
nella protezione dei siti archeologici e di sui due lati della frontiera potrebbe venire
formazione della polizia culturale afghana, manipolata proprio dagli elementi estremisti
come già fatto in Iraq. pasthun e dagli stessi talebani. Inoltre la
Nel 2007, l’impegno italiano in Afghanistan Grande Jirga toglierebbe legittimità al
sembra dare maggiore enfasi alla parlamento di Kabul soprattutto se
cooperazione civile incentrando l’attenzione raccomandasse aperture politiche nei
sulle fasce più svantaggiate della popolazione, confronti dei talebani. Indiscrezioni di stampa
come le donne ed i bambini ed intervenendo provenienti dal Pakistan, sulla richiesta di
nei settori più significativi, a cominciare dalla Islamabad, poi smentita dal ministero degli
sanità. In questo contesto sarebbe quantomai Esteri, di allargare il governo afghano a
opportuno potenziare le unità CIMIC rappresentanti talebani “moderati”, hanno già
(cooperazione civile e militare), anche se scatenato reazioni furiose in Afghanistan.
spesso si storce il naso di fronte alla L’episodio è partito da una supposta
commistione fra impegno umanitario e informativa del famoso giornalista pachistano
missione militare. Ahmed Rashid, profondo conoscitore del
L’importante è realizzare progetti veloci e movimento talebano, che avrebbe consigliato
concreti, solitamente di carattere ad alti rappresentanti della NATO di trattare
infrastrutturale, sanitario, nell’istruzione l’ingresso nell’esecutivo di rappresentanti
(ponti, strade, piccole cliniche, scuole, ecc.) talebani.
che dimostrino agli afghani, disillusi da tante La stessa composizione del vertice della
promesse, un cambiamento tangibile nella commissione che si occupa
loro vita quotidiana, il primo passo per dell’organizzazione della Grande Jirga lascia
conquistarne il “cuore e la mente”, obiettivo spazio a dubbi sulla reale volontà di
indispensabile dell’intervento della comunità realizzarla nel 2007.
internazionale in Afghanistan. Il presidente è Said Ahmad Gailani, noto
esponente della vecchia guardia dei
La Grande Jirga a cavallo fra Afghanistan mujaheddin, che però è malato e non può
e Pakistan lavorare più di quattro ore al giorno. Oltre al
leader sciita hazara, Haji Mohammed
Una delle più critiche sfide politiche del Mohaqeq, l’altro suo vice rappresentativo è
prossimo anno, che già ha scaldato gli animi Fazli Hadi Shinwari, ultraottantenne, che il
negli ultimi due mesi del 2006, riguarderà la parlamento ha pensionato come presidente
proposta di convocare una Loya Jirga della corte suprema perché troppo anziano. Il
straordinaria delle tribù, su ambedue i lati del coordinamento spetta a Farook Wardak,
delicato confine fra Afghanistan e Pakistan. In responsabile dell’ufficio di Karzai e ministro
pratica una doppia assemblea tradizionale, che per i rapporti con il parlamento, ma
teoricamente dovrebbe cercare di risolvere nonostante la sua abilità la convocazione della
l’instabile situazione del confine meridionale, Grande Jirga a cavallo fra Afghanistan e
da dove si infiltrano i talebani ed i resti di Al Pakistan rimane una corsa ad ostacoli.
Qaida. Molti parlamentari ed esperti afghani

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Il parlamento vuole più poteri nei confronti guerra, Gulbuddin Hekmatyar, sarebbe
del governo, ma sullo sfondo monta il contrario ad un giro di vite.
dibattito sul federalismo Un altro tema spinoso per il parlamento e la
stabilità del paese è il distacco sempre più
Il parlamento afghano ha un anno di vita, ma evidente delle popolazioni del nord dal resto
la gran parte dei suoi componenti non è dell’Afghanistan. Il dibattito sul federalismo
soddisfatta dello scarso potere di controllo sul si fa sempre più pressante ed il prossimo anno
governo. Secondo la costituzione l’assemblea potrebbe diventare un tema “caldo”. Le
bicamerale dovrebbe rappresentare un vero e istituzioni a Kabul, accusate di abbandonare il
proprio bilanciamento dei poteri nei confronti nord, si trovano di fronte a due generi di
di un esecutivo di nomina presidenziale. problemi. Da una parte le provocatorie prese
Nonostante alcuni ministri siano stati bocciati di posizione di alcuni governatori “forti”,
i parlamentari sono insoddisfatti perchè come Mohammad Atta a Mazar i Sharif, che
pensavano di avere maggiore influenza sul minaccia di distribuire armi alle popolazioni
governo. Non a caso la recente legge sul del sud, per autodifesa . In pratica viene
funzionamento dei ministeri ha attratto caldeggiata la costituzione di una milizia
particolarmente l’attenzione dei parlamentari, tribale per sopperire alle lacune, nel campo
che finalmente riuscivano a mettere le mani della sicurezza, delle autorità centrali.
sulla “macchina” del potere esecutivo. Dall’altra parte, province tranquille come
Nel 2007 il parlamento, compreso il blocco Saripol, organizzano delegazioni lobbystiche
fedele a Karzai, punterà ulteriormente a a Kabul per non venir dimenticate. Al
smarcarsi dal potere esecutivo cercando di governo, al parlamento e alla comunità
influenzare, se non di indirizzare il governo. internazionale fanno presente che esistono
Un eventuale mozione per fissare il calendario anche zone tranquille, che accettano lo
del ritiro delle truppe straniere, cavallo di smantellamento delle milizie, appoggiano il
battaglia della fazione jihadista, potrebbe piano di riforme e democratizzazione del
essere uno dei sistemi per mettere in difficoltà paese, ma per assurdo ricevono pochi aiuti ed
il governo e a sua volta vincolarlo ad impegni investimenti.
pericolosi.
Anche se non cambierà radicalmente i destini L’afghano medio non tocca ancora con
dell’Afghanistan, la controversa legge sui mano i risultati della ritrovata libertà
media, ancora in gestazione, rappresenterà il
prossimo anno una delle scelte più Cinque anni dopo la caduta del regime
controverse dell’assemblea. Il governo vuole talebano larghi strati della popolazione
un maggiore controllo sui media e numerosi afghana stentano ancora a toccare con mano i
giornalisti sono stati picchiati o minacciati da risultati concreti della ritrovata libertà, in
rappresentanti dell’autorità pubblica in diverse termini di miglioramento della vita
parti del paese. Gli elementi del quotidiana. Non ci si può quindi stupire che
conservatorismo religioso annidati in nelle aree a rischio, soprattutto nel sud e
parlamento stanno proponendo emendamenti nell’est del paese a stragrande maggioranza
restrittivi, ma i parlamentari si rendono conto pasthun, la propaganda delle forze ostili possa
che un giro di vite sui media favorirebbe fare breccia.
soprattutto l’esecutivo. Lo stesso ministro La vita è cambiata visibilmente nella grandi
della Comunicazione, ex membro dell’Hezb i città, ma per l’afghano delle zone rurali la
Islami, il vecchio partito del signore della situazione non risulta migliorata o addirittura

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è peggiorata a causa dell’insicurezza, che conservatorismo islamico. Per esempio, nella


invece i talebani avevano debellato. provincia di Baghlan, il consiglio degli
Nel 2007 le difficoltà principali dell’afghano anziani delle tribù locali ha stabilito che le
medio, se lasciamo un attimo da parte il ragazze non possono proseguire gli studi dopo
problema della sicurezza già trattato le elementari, perché devono stare a casa ad
precedentemente, continueranno ad essere occuparsi a tempo pieno della famiglia
quelle degli ultimi anni. La mancanza di d’origine o quella acquisita con matrimoni
lavoro, che in alcune zone colpisce l’85% combinati fin da piccole.
della popolazione maschile, rimane il La sanità è migliorata, ma l’Afghanistan
problema principale tenendo conto che rimane il paese con la mortalità infantile più
nonostante alcuni segni di rinascita economica alta al mondo ed il numero maggiore di casi di
la maggior parte degli afghani continua a poliomelite. L’Italia è impegnata in questo
vivere con l’equivalente di 40 dollari al mese. campo e nel 2007 il cambio di indirizzo
La corruzione a tutti i livelli è un altro scoglio strategico in Afghanistan aumenterà i nostri
nella rinascita dell’Afghanistan. Karzai ha interventi nella sanità.
lanciato una “guerra” contro la corruzione, ma Anche se l’afghano medio non recepisce la
alcune mosse del procuratore generale che minaccia del traffico di oppio, l’Afghanistan,
dovrebbe colpire i casi più eclatanti hanno se continuerà ad aumentare la produzione del
ottenuto l’effetto contrario. Nel 2007 si capirà papavero, rischia di diventare un narco stato,
se la campagna anti corruzione è solo di nel quale i signori della droga pilotano le
facciata oppure otterrà risultati incisivi. istituzioni. Inoltre non va sottovalutato il fatto
Non solo: la corruzione rampante e che il consumo di droga all’interno del paese
l’insicurezza hanno provocato un aumento dei sta aumentando a dismisura e a sua volta
rapimenti nei confronti degli imprenditori favorendo criminalità e mettendo in
afghani o dei membri delle loro famiglie con discussione i fondamenti della società
l’obiettivo di ottenere un riscatto. Una piaga, afghana, che pur chiudendo un occhio sulle
quella dei sequestri, che andrà affrontata con coltivazioni di papavero non concepisce, in
decisione. nome di un puritanesimo islamico, il consumo
Nonostante i miglioramenti nel settore di oppio o eroina.
dell’istruzione e sanitario si registrano
difficoltà che andranno affrontate nel 2007. Il rischio di una “rappresaglia” iraniana
La riapertura delle scuole, anche per la
popolazione femminile, era stato un grande Nello scenario regionale, a parte l’antico
successo del governo Karzai. Purtroppo nel braccio di ferro con il Pakistan, non va
sud del paese i talebani hanno dato fuoco a sottovalutato il rischio di una “rappresaglia”
diversi istituti scolastici, addirittura decapitato iraniana in Afghanistan se la comunità
degli insegnanti e terrorizzato la popolazione internazionale continuerà ad opporsi al
sul tema dell’istruzione. Il risultato è che in programma nucleare di Teheran. Un rischio
certe zone del paese non solo le bambine, ma che potrebbe diventare automaticamente
pure i ragazzi non vanno a scuola. Per fare un concreto nel caso di attacco preventivo agli
esempio basta pensare che nella provincia a impianti nucleari iraniani da parte di Israele,
rischio di Zabul si sono diplomati lo scorso con l’appoggio tacito, o meno, degli Stati
anno solo 6 studenti, su una popolazione di Uniti.
800mila abitanti. L’aspetto più grave è che il Il viceministro degli Esteri iraniano, Saeid
veto all’istruzione per le donne sta Jalili, ha annunciato che il suo paese è pronto
riprendendo piede anche al nord, in nome del ad aderire all’iniziativa della conferenza

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internazionale sull’Afghanistan lanciata dell’Asia. Ad Herat, il capoluogo ad un passo


dall’Italia, ma pochi giorni dopo l’agenzia dal confine iraniano, ha sede il comando
stampa Afp lanciava la notizia di un discorso italiano dei Prt (Provincial reconstruction
allarmante del presidente iraniano, Mahmoud team) dell’Afghanistan occidentale.
Ahmadinejad. "I popoli dell'Iraq, del Libano, Herat è già pesantemente infiltrata dai servizi
dell'Afghanistan e della Palestina, devono di Teheran, ma l’influenza del vicino Iran è
essere aiutati. Aiutandoci l'un l'altro possiamo storica e sedimentata in diversi settori,
cacciare gli invasori", ha detto il presidente in dall’economico-commerciale a quello
un discorso ai volontari Basij, una milizia culturale. Inoltre non va dimenticato che a sud
islamica, pronunciato sulla tomba del di Herat, nell’ex base aerea sovietica di
fondatore della Repubblica islamica, Shindad, è forte la presenza americana. Un
l'ayatollah Khomeini. Il riferimento era alle facile e vicino obiettivo per i missili iraniani,
truppe straniere presenti nel paese al crocevia in caso di grave crisi sul nucleare.

QUALE PAKISTAN NEL 2007?

Nel 2007 il Pakistan ed il suo uomo forte, il presidente Pervez Musharraf, si troveranno di
fronte a sfide cruciali, il cui esito riguarderà da vicino la comunità internazionale, a
cominciare dagli USA, impegnata nel vicino Afghanistan.
L’appuntamento più importante è quello delle elezioni presidenziali previste fra il 15 settembre
ed il 15 ottobre prossimi, che saranno seguite dal voto generale, probabilmente nel gennaio del
2008. La nomina del presidente ed il ricorso alle urne per il parlamento segneranno inevitabile
scontro frontale di Musharraf con gli islamici radicali da una parte e i suoi rivali in esilio, con
i quali non è escluso che possa scendere a patti. Sullo sfondo rimane, però, la minaccia di Al
Qaida e dei gruppi terroristi pachistani legati alla costellazione di Osama bin Laden, che con
l’appoggio di frange militari fondamentaliste non demordono dall’idea di far fuori il
presidente.
Inoltre il governo di Islamabad si troverà di fronte all’evolversi di due aree di crisi interne, che
potrebbero ulteriormente peggiorare, sia per quanto riguarda la rivolta in Baluchistan, che
l’instabile situazione delle aree autonome di frontiera al confine con l’Afghanistan. Infine, a
livello regionale, il 2007 segnerà il balzo in avanti definitivo per la soluzione pacifica della
spinosa questione del Kashmir con l’India, oppure farà sprofondare il negoziato in
un’inesorabile fase di stallo.

Musharraf al bivio delle elezioni

Musharraf vuole ridimensionare il peso Washington. Inoltre il presidente ha


parlamentare dei radicali islamici, che oggi intenzione di proibire il rientro in patria dei
con l’alleanza di sei partiti religiosi, due principali leader politici, Benazir Bhutto e
Muttahida Majlis-e-Amal (MMA), sono la Nawaz Sharif, in esilio all’estero e rincorsi da
spina nel fianco più insidiosa per il presidente accuse più o meno fondate di corruzione.
pachistano. Dall’11% dei voti Musharraf Musharraf non dovrebbe avere grossi
auspica che i partiti religiosi scendano al di problemi a venir rieletto presidente tenendo
sotto del 5%, ma non sarà facile tenendo conto che la nomina dipenderà dal voto
conto del montante sentimento antiamericano dell’attuale parlamento e delle quattro
che bolla Musharraf come un “servo” di assemblee provinciali. Subito dopo

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inizieranno le manovre per eleggere la nuova settembre 2001. Sono in molti a volere che
assemblea e Musharraf sembra intenzionato a faccia la fine del presidente egiziano Sadat,
tirare dritto rafforzando la sua Lega ucciso dagli integralisti dopo le sue aperture
pachistana musulmana (Quaid-i-Azam), o ad Israele. Primo fra tutti, Ayman al Zawahiri,
PML-Q, conosciuta come il “partito del re”. Il che nel complotto contro Sadat era stato
pml-Q ha attirato parlamentari soprattutto coinvolto. Il numero due di Al Qaida, che di
dalla Lega musulmana di Sharif, l’ex primo fatto è il comandante operativo dei resti della
ministro deposto da Musharraf con un golpe rete del terrore, ha più volte inneggiato
indolore nel 1999. Talvolta, però, il “partito all’eliminazione di Musharraf. La
del re” ha messo in imbarazzo il presidente manovalanza, utilizzata per almeno tre
opponendosi alle sue spinte riformiste. Gli precedenti attentati andati a vuoto, faceva
americani hanno consigliato Musharraf di parte del sottobosco terroristico pachistano.
espandere la sua base d’appoggio, magari Una miriade di gruppi collegati ad al Qaida
accordandosi con le forze laiche del paese, per fin dai tempi dei talebani. L’ultimo tentativo
mettere definitivamente nell’angolo i radicali di uccidere il presidente, dello scorso ottobre,
islamici. La paladina dei laici del partito ha dimostrato, come già in passato, il
popolare è Benazir Bhutto, anche lei ex primo coinvolgimento di ufficiali delle forze armate,
ministro, costretta all’esilio. La Bhutto e spesso annidati in posizioni delicate. Al
Sharif, pur odiandosi cordialmente, hanno Zawahiri ha più volte incitato i militari a
stretto un patto politico d’acciaio per rovesciare Musharraf e nonostante le purghe
partecipare in ogni caso alle elezioni non mancano i quadri vicini ai partiti religiosi
parlamentari previste per il gennaio 2008, con e simpatizzanti dei talebani, se non di Al
l’intenzione, quindi, di rientrare dall’esilio. Qaida. Il rischio è che nel 2007, con
Musharraf, per ora, conferma il bando al l’avvicinarsi delle elezioni presidenziali, le
rientro in patria dei due ex premier, ma non è forze del terrore accentuino i loro complotti,
escluso che durante il 2007 continueranno i che potrebbero prevedere non solo l’uccisione
contatti informali dei suoi emissari con del presidente, ma un vero tentativo di colpo
l’entourage della Bhutto. di stato dei fanatici islamici per il controllo di
In ogni caso Musharraf è l’unica carta su cui una potenza regionale nucleare.
può puntare l’Occidente tenendo conto che il
Pakistan è una potenza nucleare. Nonostante Le spine nel fianco
sia un golpista e la democrazia nel paese
rischi di essere solo di “facciata”, Musharraf, Nel 2007 il governo di Islamabad continuerà a
nel nome della “moderazione illuminata” confrontarsi con due aree di crisi, nella zona
della fede islamica, cerca di trovare una via autonoma tribale al confine con l’Afghanistan
accettabile e non traumatica per guidare la e nel Baluchistan.
nazione. Gli islamici radicali hanno raccolto l’11% dei
voti a livello nazionale ed inoltre controllano
Musharraf come Sadat? le assemblee provinciali nella North West
frontier province ed in parte in Baluchistan. Il
Da tempo i terroristi islamici considerano principale giornale jihadista, però, tira
Musharraf un “morto che cammina”, perché 1000mila copie ed il sentimento
sono convinti che prima o dopo riusciranno a antiamericano, favorito dalla vicina crisi
far fuori l’odiato padre-padrone del Pakistan, dell’Afghanistan si sta sviluppando. Una delle
che ha cominciato a tradirli con l’abbandono vere riforme, che dovrà affrontare Musharraf,
al suo destino del regime talebano dopo l’11 dopo averla sempre rimandata o applicata

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Teatro Afghano

debolmente, con pochi cambiamenti incisivi, è non ha risolto la crisi, bensì peggiorato la
quella dell’istruzione, in particolare nelle situazione. Inoltre l’alleanza fra la Jamaat e
madrasse. In Pakistan è fallita l’idea di un Islami ed il partito di Musharraf, ha favorito le
sistema scolastico pubblico accettabile ed il frange estremiste pasthun a discapito dei
vuoto è stato riempito dalle almeno 10mila baluchi moderati. Il risultato è che la
madrasse, le scuole coraniche presenti nel situazione di instabilità ha favorito le
paese, anche se altre fonti parlano di 40mila. infiltrazioni dalla provincia verso
Pure la scuola “normale” è influenzata da una l’Afghanistan dei talebani. Se nel 2007 non si
mentalità jihadista e di esaltazione del troverà una soluzione politica, attraverso le
“martirio”, la base di gran parte delle azioni urne, la crisi del Baluchistan potrebbe
kamikaze dei fanatici islamici. diventare ben più pericolosa di quello che
Le università statali sono dominate dal trapela.
movimento giovanile del più grande partito
religioso, Jamaat e Islami. All’università del Il negoziato sul Kashmir rischia lo stallo
Punjab, a Lahore, si è arrivati all’assurdo di
proibire la Coca-Cola, perché “bevanda Il Pakistan è disposto a rinunciare alle proprie
giudaica”.Nelle aree tribali è probabile che le rivendicazioni sul Kashmir se l'India
autorità di Islamabad continueranno ad usare acconsentirà a concedere un ampio
il bastone e la carota. Da una parte autogoverno alla regione himalayana contesa
stringeranno accordi con le tribù in funzione da mezzo secolo tra i due paesi rivali. Si tratta
anti Al Qaida, permettendo, però, ai neo dell’ultima proposta del presidente Musharraf,
talebani di fare proseliti ed utilizzare la zona che nel prossimo anno ha ipotizzato un ritiro
come sicura retrovia. Il pericolo è che l’area graduale dei militari attualmente dispiegati in
tribale generi sempre più una forma nuova di Kashmir. Nel 2007 si dovrebbe quasi
movimento talebano di stampo pachistano, sicuramente raggiungere un accordo sulla
che oltre verso l’Afghanistan potrebbe smilitarizzazione del ghiacciaio del Siachen,
espandersi in direzione opposta coinvolgendo un fronte di guerra a 6mila metri di quota,
sempre più le tribù pasthun di dove i soldati di ambo le parti muoiono
frontiera.Islamabad userà anche il bastone soprattutto per le proibitive condizioni in cui
colpendo, come ha fatto ultimamente nella sono costretti a vivere.
zona tribale del Bajaur, i centri legati ad Al Un accordo sul ghiacciaio ha un valore
Qaida, che minaccaino direttamente simbolico, più che reale sul terreno, ma
Musharraf. Nell’ultimo raid si pensa che il servirebbe a sbloccare un negoziato, che pur
vero obiettivo fosse Al Zawahiri, scampato al avendo fato passi avanti sembra ormai
bombardamento, il quale avrebbe ordinato il languire nella fase di stallo. Per superarla,
recente tentativo di assassinio del presidente, mezzo secolo dopo l‘inizio delle ostilità per il
con i razzi lanciati nella capitale. Kashmir, ci sarebbe bisogno di un colpo di
La spina nel fianco del Baluchistan rimarrà reni politico da ambo le parti. Purtroppo ogni
conficcata nel 2007, fino a quando non ci volta che India e Pakistan arrivano ad un
saranno elezioni libere e corrette che momento di svolta i terroristi islamici, che
permetteranno ai nazionalisti baluchi, fonte puntano all’indipendenza del Kashmir,
della rivolta, di trovare uno sfogo politico. mettono a segno clamorosi attentati ottenendo
L’uccisione da parte delle forze governative di l’obiettivo di far ripiombare nello stallo le
uno dei più famosi leader dei guerriglieri, trattative.
Nawab Akbar Khan Bugti, nell’agosto scorso
Fausto Biloslavo

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MONITORAGGIO STRATEGICO
Africa Sub-Sahariana

AFRICA 2007: UN’EREDITÀ PESANTE

Numerosi chiaroscuri si delineano per il continente africano all’orizzonte del 2007. Da un lato
una conflittualità crescente nelle regioni centro-orientali, una recrudescenza di malattie
endemiche mai completamente debellate da nord a sud (malaria, ebola, colera), un ristagno
dell’economia particolarmente grave ed oneroso in Burkina Faso, Ciad, Zimbabwe; dall’altro
uno slancio - da verificare nei fatti - per il perfezionamento della struttura dell’Unione
Africana (UA), un fermento per il potenziamento di una collaborazione rafforzata con Cina,
Corea del Sud, India e America Latina, investimenti diretti esteri in aumento (31 miliardi di
dollari nel 2005, vale a dire il 78% in più rispetto a quelli del 2004), la conferma della crescita
economica del 4,2% per Uganda, Nigeria, Tanzania, Sud Africa, Botswana e del 20% circa per
l’Angola, (secondo i dati dell’ultimo rapporto della United Nations Conference on Trade and
Development-UNCTAD e le stime del Fondo Monetario Internazionale), la pacificazione nella
regione dei Grandi Laghi.
Il 2006 lascia indubbiamente un’eredità pesante al nuovo anno: le due crisi fondamentali,
quelle in Sudan ed in Somalia, non hanno trovato una risoluzione pacifica, anzi, hanno
provocato un effetto domino, minando la stabilità regionale, mentre quella secondaria della
Costa d’Avorio è rimasta delimitata e compressa.
Ora anche Ciad e Repubblica Centrafricana sono coinvolti seriamente, oltre a Etiopia, Eritrea,
Kenya, Uganda, Djibouti. Le domande sono varie: fin dove si potrebbero espandere gli scontri?
Quale regia oscura dietro il loro peggioramento? Che cosa potrebbero comportare nel breve
periodo? Diversi gli effetti a lunga scadenza?
Difficile dare una risposta a tali quesiti. Al momento si hanno solamente due certezze che
derivano dai teatri operativi in questione:
►la prima riguarda il conflitto aperto in Darfur, che comporta per meccanismi perversi –
“conseguenze inintenzionali di azioni intenzionali”, direbbe il filosofo Karl Popper - la
riaffermazione del ruolo francese come garante della sicurezza nell’area francofona;
►la seconda concerne il conflitto somalo - di cui a questo punto appare molto difficile bloccare
l’escalation - che implica anomale e sorprendenti alleanze (in particolare il riferimento è
all’intesa tra il governo di Asmara e quello fondamentalista islamico di Mogadiscio, non in
virtù di un’appartenenza religiosa ma in virtù di un comune nemico etiope, oltre ad un
ampliamento di raggio del conflitto - in termini ideologici e di supporto - fino all’Iran per
interessi di Teheran legati alla vendita di uranio, presente in quantità minime nel Corno
d’Africa ma essenziali per le esigenze di una potenza nucleare nascente).

Dal Darfur alla Costa d’Avorio: la crisi “invocato” il suo ruolo stabilizzatore da
sudanese facilita il reinserimento della N’Djamena e Bangui.
Francia in Africa Le tergiversazioni del Consiglio di Sicurezza
delle Nazioni Unite in un anno non hanno
La crisi del Darfur negli ultimi mesi si è sbloccato la situazione nelle regioni
ampliata a tal punto da mettere a repentaglio occidentali del Sudan ed hanno solo
l’equilibrio dei Paesi confinanti. Ciò ha complicato ulteriormente la questione: la
riaperto paradossalmente la porta africana alla risoluzione 1706 del 31 Agosto scorso è stata
Francia. Non che la vecchia potenza fosse mai una “vittoria di Pirro” che si è conclusa in un
uscita dal continente, ma in questo momento è nulla di fatto; il Rappresentante Speciale del

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MONITORAGGIO STRATEGICO
Africa Sub-Sahariana

Segretario Generale delle NU, Jan Pronk, è fatto e continua ad avere una longa manu
stato espulso concretamente dal Governo di neocoloniale. Il tentativo del Presidente-
Khartoum; la “forza ibrida” Nazioni Unite- Professore di Abidjan di togliere
Unione Africana proposta il 16 novembre in pacificamente il monopolio di alcuni beni alla
occasione di un incontro ai massimi vertici ad Francia e di aprire il mercato ad altre realtà
Addis Abeba è stata rifiutata per l’ennesima (tra cui l’Italia) non è andato a buon fine. Ad
volta dal presidente sudanese Omar el-Beshir. essere precisi, è fallito il suo significato
In compenso, sono aumentati i morti nelle tre profondo, vale a dire quello di smantellare
regioni coinvolte, si sono accalcati i rifugiati vecchi retaggi di controllo esterno sul
nei campi profughi sul confine del Ciad e le continente. Stante il rifiuto di assecondare
violenze hanno attraversato le frontiere. A passivamente “le manovre di Parigi” (sia per
questo lascito del 2006, si deve aggiungere il quanto riguarda il ruolo del premier Charles
fatto che, secondo i presidenti Deby e Bozizé, Konan Banny, sia per quanto concerne il peso
dalla vicina capitale partirebbero aiuti delle Forze ribelli nel Governo), ora possono
sostanziosi ai movimenti ribelli dell’Union essere utilizzati altri mezzi per dare piena
des forces pour la démocratie et le soddisfazione ai desiderata transalpini.
développement (UFDD) e l’Union des forces Laddove è fallito il piano per uccidere
démocratiques pour le rassemblement Gbagbo (come riferito dalla BBC il 12
(UFDR) nelle rispettive aree. Da qui deriva dicembre), considerato come ultima chance
l’appello comune per un aiuto concreto alla secondo un copione già visto nel corso della
Communaute Economique et Monetaire de storia, ha vinto la logica della perpetuazione
l'Afrique Centrale (CEMAC) ed alla Francia. del potere di due governanti che cercano di
Chi avrebbe mai detto dall’inizio della crisi in usufruire di vecchi privilegi per ancorarsi al
Darfur che, nel giro di tre anni, una banale potere.
ribellione di due movimenti ribelli (Justice La sconfitta per una nuova concezione della
and Equality Movement-JEM e Sudan sovranità africana è lacerante.
Liberation Army-SLA) avrebbe comportato La Francia non lascia il suo ruolo egemone
tale unica conseguenza? Parigi non si è fatta nel continente, anzi lo rafforzerà nel 2007.
attendere ad elargire i suoi consigli (la Non solo perché così vuole l’Eliseo, ma anche
creazione di una forza d’interposizione sulle e soprattutto perché lo vogliono alcuni degli
linee di confine sudanese) e ad aumentare il stessi governanti dell’area francofona, quelli
suo peso specifico. che detengono il potere grazie ai dictat di
Se si estende lo sguardo verso la costa Parigi.
occidentale africana, è evidente una netta Il contingente Epervier in Ciad si rafforzerà
contrapposizione di comportamento con la nel numero (almeno altri 100 uomini) e nella
scelta ivoriana. La chiave di lettura è qualità dei mezzi a disposizione, la presenza a
antitetica: su un versante le energie sono nord di Bangui di forze francesi (300 soldati e
orientate allo scontro diretto con la logica 15 consiglieri militari che usufruiscono dei
della françafrique e alla sua eliminazione, mezzi della base oltre confine di N’Djamena)
sull’altro tutte le forze sono impegnate per un darà nuova linfa vitale alle Forze Armate di
suo rafforzamento. Bozizè, il programma RECAMP
A nulla sono valse le battaglie portate avanti (Renforcement des Capacités Africaines de
dal presidente ivoriano Laurent Gbagbo sin Maintien de la Paix) che coinvolge diversi
dalla sua elezione nel 2000: il fallito golpe del Stati africani sarà approfondito e l’antico
settembre 2002, che ha poi determinato la rapporto continuerà a svilupparsi in modo
divisione del Paese in due aree, ha avuto di perverso. Certamente al summit dei Capi di

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MONITORAGGIO STRATEGICO
Africa Sub-Sahariana

Stato Francia-Africa previsto per febbraio della supremazia nell’area nei confronti di
2007, verrà esplicitato il “prezzo” del Sudan ed Etiopia. Tuttavia la sua scelta di
contributo francese alla stabilità regionale campo potrebbe non confermarsi tale al
africana. momento definitivo della deflagrazione del
conflitto per problemi di equilibrio nazionale
Somalia: la guerra potrebbe essere vicina e per la linea politica adottata dal presidente
Mubarak da oltre un ventennio.
Ciò che maggiormente si paventa in questo Il ruolo occidentale è quello della mediazione,
momento è l’esplosione del conflitto in perseguita dalla Task Force europea creata per
Somalia: quando e secondo quali modalità volontà del Commissario europeo Louis
non è lecito saperlo. Come documentato da un Michel. L’interesse essenziale da parte dei
recente rapporto del Monitoring Group on Paesi europei è uno solo: quello che lo scontro
Somalia composto da quattro esperti delle finale non si identifichi come un clash of
Nazioni Unite, la situazione è ormai civilizations.
deteriorata e numerosi sono i Paesi coinvolti Per quanto riguarda il Governo statunitense,
in questo teatro con diverse modalità (aiuti esso potrebbe smettere a breve di giocare su
finanziari, invio di uomini o di materiale due fronti: quello etiope e quello della
bellico): Arabia Saudita, Djibouti, Egitto, mediazione con le Corti. Per mesi infatti
Eritrea, Iran, Libia, Siria e il movimento l’Amministrazione Bush ha frenato il premier
libanese di Hezbollah sarebbero entrati in Zenawi dall’azione sul campo (non si sa a
gioco ormai da diversi mesi a fianco delle quel prezzo) e parallelamente ha portato
Corti Islamiche di Mogadiscio e del temibile avanti trattative più o meno segrete tramite
Sheikh Hassan Dahir Aweys, mentre Etiopia, Jendayi Frazer, Sottosegretario di Stato per gli
Uganda e Yemen (quest’ultimo coinvolto Affari africani, con i vertici delle Corti. Di
ambiguamente su tutti i fronti) avrebbero fronte al consolidamento delle posizioni delle
supportato l’imbelle Governo di Baidoa del forze islamiche ed alla loro risalita verso la
presidente Yusuf e del premier Gedi. regione del Puntland, gli USA potrebbero
Pur essendo ampliamente criticata la validità smettere di agire in tal senso. La risoluzione
del suddetto documento, perfino sulla base di del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite
pochi elementi è ipotizzabile uno scontro n. 1725 del 6 dicembre 2006, fortemente
diretto sul terreno nel 2007. Quanto il peso sponsorizzata dalla rappresentanza americana,
degli attori africani, quelli del Golfo Persico e sembrerebbe un segnale lampante.
del Medio Oriente? Quali i loro interessi? Riconoscendo che “the situation in Somalia
Quale il ruolo e l’obiettivo delle potenze continues to costitute a threat to international
occidentali? In particolare cosa ci si può peace and security in the region”, le Nazioni
attendere dagli Stati Uniti? Unite hanno autorizzato una missione di
La coesione religiosa è un buon collante per la peacekeeping IGAD in Somalia ed emendato
causa della Grande Somalia ma è anche vero di fatto l’embargo del 1992 solo per la
che qualora essa si costituisse a scapito di missione in questione. Ciò ha provocato una
Etiopia, Kenya e perfino Djibouti, creerebbe furiosa reazione dei responsabili delle Corti a
un diverso bilanciamento di pesi e di ruoli Mogadiscio e al tempo stesso lasciato in
all’interno del gruppo dei suoi sostenitori. sospeso alcuni punti.
Interessante la posizione dell’Egitto, che se è Chi pagherà per il contingente internazionale?
intervenuto negli ultimi mesi in aiuto a fianco Implicitamente ne verrà esclusa l’Etiopia?
di un regime fondamentalista, lo ha fatto solo Solo l’Uganda invierà le truppe? Perché
per una scelta obbligata volta al mantenimento approvare di forza una risoluzione contro un

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MONITORAGGIO STRATEGICO
Africa Sub-Sahariana

Governo - non ufficiale, ma funzionante di Angola (tornata elettorale per la Presidenza ed


fatto - laddove invece si assiste ad una il Parlamento, data da definire).
debolezza effettiva ed inanità nei confronti del Appuntamenti formali oppure sostanziali?
Governo centrale del Sudan? Permane Indubbiamente sono dei grandi risultati, ma
l’utilizzo della logica “di due pesi e due non traguardi definitivi.
misure”, in virtù di protezioni ad hoc in Ognuno di questi eventi cela in realtà delle
ambito del Consiglio di Sicurezza oppure in insidie interne. Finirà l’era del presidente
base al peso economico e politico del Wade in Senegal?
protagonista in questione? Il dialogo intertogolese si svolgerà secondo
A questo punto sembrano essere minimi gli una dialettica maggioranza-opposizione non
spazi per la mediazione, anche se contaminata dal peso del presidente
instancabilmente procede il lavoro dei Eyadema?
moderati dei due gruppi: Sheikh Sharif Sheikh Chi erediterà lo scettro di Obasanjo in
Ahmed (Capo della Commissione Esecutiva Nigeria? Atiku Abubakar e Ibrahim
delle Corti Islamiche) e Sharif Hassan Sheikh Babangida, protagonisti discutibili della scena
Adan (speaker del Parlamento del Governo di politica locale, come reagiranno? Chi
Transizione di Baidoa). proseguirà la lotta alla corruzione, che deve
proseguire se si vuole invertire la tendenza
A parte queste due certezze, non possono imperante dall’indipendenza nel 1960 ad oggi,
essere ignorate quelle che derivano dai che ha permesso la detrazione illegale dalle
prossimi appuntamenti elettorali del 2007 e casse dello Stato di una quota pari a 380
dalla collaborazione rafforzata Sud-Sud. miliardi di dollari da parte dei detentori del
potere?
Elezioni: la grande speranza del 2007 Il presidente Gbagbo riuscirà a rafforzare la
sua posizione al punto di vincere le elezioni?
Nel 2007 verranno chiamati alle urne i In tal caso, fin dove arriverebbe lo scontro con
cittadini di Gambia (elezioni del Parlamento, Parigi?
gennaio), Lesoto (consultazioni per il rinnovo Il presidente Dos Santos, manterrà l’impegno
dell’Assemblea Nazionale, febbraio), Senegal elettorale in Angola? In che modo garantirà la
(votazioni per la Presidenza e del Parlamento, crescita di lungo periodo sugli standard attuali
febbraio), Benin (tornata elettorale per (circa il 20%) del Paese? Fino a che punto
l’Assemblea nazionale, marzo), Mauritania premerà per un ingresso nell’OPEC?
(scrutini per la Presidenza), Nigeria (elezioni Il presidente Kibaki otterrà un secondo
per la Presidenza ed il Parlamento, aprile), mandato in Kenya, nonostante gli scarsi
Mali (consultazioni per la Presidenza, aprile e risultati nella lotta alla corruzione e nella
maggio, nonché per il Parlamento a luglio), riforma del sistema costituzionale?
Algeria (votazioni per il Parlamento, maggio), Alle elezioni parteciperanno missioni di
Burkina Faso (tornata elettorale per monitoraggio internazionale, ma è cosa nota
l’Assemblea Nazionale, maggio), Togo che eventuali denunce non intaccherebbero il
(scrutini per il Parlamento, giugno), Sierra risultato finale, portando al più un biasimo
Leone (elezioni per la Presidenza e il generalizzato della comunità mondiale. In
Parlamento, luglio), Costa d’Avorio gioco è l’interiorizzazione dell’alternanza
(consultazioni per la Presidenza ed il maggioranza-opposizione con la
Parlamento entro ottobre), Kenya (votazioni partecipazione di una pluralità di attori
per la Presidenza ed il Parlamento, dicembre), politici.

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MONITORAGGIO STRATEGICO
Africa Sub-Sahariana

Cooperazione Sud-Sud Risoluzione di Abuja) l’impegno per un


lavoro congiunto nel commercio, nel trasporto
Per quanto riguarda la cooperazione Sud-Sud, aereo e nell’agricoltura.
il 2007 porterà la conferma della L’istituzionalizzazione dei rapporti tra i due
collaborazione con Cina, India, Corea del Sud continenti ha creato inoltre uno spazio
e America Latina. Questo è un trend di lungo d’incontro in cui saranno canalizzate tutte le
periodo che iniziato con motivazioni questioni comuni.
ideologiche, si è a poco a poco trasformato,
assumendo connotazioni e giustificazioni Conclusioni
economico-finanziarie.
La Cina è certamente il partner privilegiato Tutto questo e ancor di più sarà l’Africa nel
dagli africani, ma secondo numerosi esperti 2007. Ai temi enunciati si affiancheranno in
tale gemellaggio potrebbe essere foriero di un modo trasversale quelli riguardanti il
neocolonialismo asiatico nel medio-lungo potenziamento delle infrastrutture (dalle
periodo. Certamente i frutti del 3° Forum telecomunicazioni alle vie di trasporto), lo
Cina-Africa non tarderanno a concretizzarsi. sfruttamento delle risorse energetico, la lotta
Grandi vantaggi verranno dallo stabilimento alla corruzione, il rafforzamento delle
di cinque zone economiche e commerciali organizzazioni regionali (ECOWAS, IGAD,
speciali nel black continent a favore del SADC, UMA), la lotta contro un terrorismo
“drago” asiatico nonché dall’esonero di ogni internazionale di matrice islamica che
forma di tassazione per 440 prodotti africani potrebbe essersi annidato ormai da tempo nel
nel “regno” di Hu Jintao. Non essendo continente, ma potrebbe rivelarsi solo ora
sufficiente per un completo sviluppo africano, concretamente, in modo simultaneo, in
si auspica che aumenterà parallelamente diverse aree.
anche l’avvertimento dei sindacati locali a Da non sottovalutare poi l’evoluzione e la
tutela dei prodotti e dei lavoratori nazionali, nuova configurazione dei rapporti con
altrimenti si consoliderebbe una nuova forma l’Europa, che saranno rivisitati in occasione
di sinoafrique, una malattia già sperimentata del prossimo summit UE-Africa di Lisbona ad
nella storia del continente con risultati aprile.
discutibili. L’eredità per il 2007 è indubbiamente un
Veramente vantaggiose potrebbero invece carico pesante: spetterà solo agli africani
dimostrarsi le partnership con l’India e con portarne il peso, come ad essi spetterà la
l’America del Sud, in particolare nei settori responsabilità delle scelte, anche se è cosa ben
agricolo, tecnologico e aerospaziale. nota che l’era della globalizzazione induce a
Il recente Forum della Cooperazione Africa- credere in una sicurezza, sviluppo e ricchezza
America Latina (Abuja, 27-30 novembre) ha comuni, non isolabili a ristrette cerchie di
confermato con i tre documenti prodotti privilegiati.
(Dichiarazione Finale, Piano d’Azione,

Maria Egizia Gattamorta

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MONITORAGGIO STRATEGICO
Iniziative Europee di Difesa

L’UNIONE EUROPEA VERSO IL 2007

Il quadro istituzionale Alle attività di difesa, rappresentate


essenzialmente dal processo di piena operatività
Il 2007 potrebbe essere l’anno del rilancio dei battlegroups (di cui è prevista la Full
dell’Unione Europea; è prevista la ripresa Operational Capability entro gennaio 2007) e la
delle questioni istituzionali rimaste irrisolte possibilità di lanciare simultaneamente due
a causa della mancata ratifica del operazioni, sono come sempre associate
Trattato/Costituzione (con la Dichiarazione iniziative di sicurezza non militare, fra cui
sui valori e le ambizioni dell’Europa, da spicca l’evoluzione di Frontex, la cui attività di
adottare al vertice di Berlino del 27 marzo pattugliamento nel Mediterraneo è destinata
2007), il cui esito finale sembra dipendere rapidamente ad accrescersi.
in larga misura da processi politici nazionali
difficilmente controllabili da Brussels, in Le missioni di stabilizzazione
particolare le elezioni presidenziali francesi.
Il futuro delle istituzioni europee riguarda Ma la vera cartina tornasole del successo
anche l’aspetto della politica estera, di europeo sarà rappresentata dall’esito delle
sicurezza e difesa; l’attuale mancanza di un numerose missioni di stabilità intraprese dagli
quadro istituzionale adatto alla realtà europei sotto diversi “cappelli” (UE, NATO,
internazionale sta infatti ostacolando ONU).
l’efficacia dell’azione esterna europea ed è Nel corso dell’anno verrà rivisto l’impegno
alla base di una generalizzata crisi di europeo verso i Balcani, in termini di riduzione
credibilità. della presenza militare ed incremento di quella
Le due presidenze che si succederanno alla civile e di polizia, con l’avvio di una missione di
guida dell’UE nel corso dell’anno, polizia dell’UE in Bosnia-Erzegovina e di una
Germania e Portogallo, sembrano propense missione PESD in Kosovo (circa 7.000 uomini),
a sviluppare la dimensione di sicurezza e principalmente volta al ripristino dello stato di
difesa europea, sebbene soprattutto la prima diritto negli apparati di polizia e giudiziario.
ponga l’accento sulla necessità di L’Africa si confermerà il terreno d’elezione
sviluppare le relazioni transatlantiche delle missioni europee, secondo solo ai Balcani;
tramite la NATO, altra organizzazione per in Darfur si va verso una missione ONU che gli
cui il 2007 potrebbe essere un anno europei saranno chiamati a supportare in forze.
determinante. L’evoluzione positiva della missione NATO in
Le tematiche d’interesse per la sicurezza Afghanistan rimane invece l’obiettivo primario
europea rimarranno il linea con le attuali, in cui è ormai legata la rilevanza stessa
generale proseguendo nell’estensione dell’Alleanza Atlantica; sebbene non siano
dell’area di stabilità ad incominciare dal prevedibili incrementi sostanziali di forza da
vicinato, obiettivo che si declina nelle parte europea, la revisione della strategia
politiche di contrasto al terrorismo d’intervento potrebbe portare significative
internazionale (con l’adozione prevista di novità.
un Green Paper ed iniziative di Prosegue pertanto l’impegno dell’Alleanza
cooperazione nel settore Affari Interni) ed Atlantica a sviluppare la propria Forza di
alla proliferazione delle armi di distruzione Risposta Rapida, capacità essenziale per
di massa. garantire la sua capacità d’intervento.

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MONITORAGGIO STRATEGICO
Iniziative Europee di Difesa

Più in generale, si tenterà con difficoltà di Davanti a questo scenario diviene ancora più
rivedere i meccanismi di distribuzione dei urgente dare seguito al processo di riforma del
carichi di lavoro fra alleati e fra NATO ed mercato europeo della Difesa intrapreso dalla
UE. Commissione e dall’Agenzia Europea Difesa
Il rapporto transatlantico si svilupperà in (AED). Il percorso messo in moto dal Green
base alla progressiva revisione Paper sull’Articolo 296 e da ultimo (7 dicembre)
dell’impegno nella missione ISAF e della dalla comunicazione interpretativa della
coalizione in Iraq e più in generale nel Commissione Europea mostra dei passi in avanti
prevedibile riposizionamento della politica verso una possibile specifica direttiva di
americana verso il Medio Oriente. regolamentazione del settore, sebbene le
Il successo della missione UNIFIL II in reazioni protezionistiche degli stati nazionali
Libano contribuirà in misura fondamentale opporranno forte resistenza.
allo sviluppo della politica occidentale in Il processo pertanto potrebbe rallentarsi,
Medio Oriente; il rischio che la finestra nonostante le dinamiche industriali sul lato
d’opportunità apertasi questa estate si dell’offerta siano invece destinate a proseguire
richiuda drammaticamente in primavera è verso una riorganizzazione e concentrazione
più che reale, riaprendo così una crisi ulteriore.
difficilmente risolvibile. Il settore spaziale sarà certamente uno dei più
Un ulteriore elemento di contrasto attivi sia sul lato della domanda, con l’avvio del
transatlantico potrebbe essere dato dal processo d’implementazione dei sistemi Galileo
riemergere nell’agenda europea della e GMES, sia su quello dell’offerta, con la
proposta di terminazione dell’embargo alla possibile creazione di un unico grande soggetto
vendita di armi alla Cina, rilanciata l’11-12 europeo.
dicembre 2006. Anche in questo ambito non mancheranno di
emergere elementi di collaborazione e potenziale
Risorse ed industria della Difesa contrasto a livello transatlantico. Su tutti spicca
il processo relativo al programma JSF (F-35) di
Di fronte ad un impegno internazionale cui è prevista, entro il primo trimestre 2007,
costantemente crescente, il contesto l’avvio della seconda fase di sviluppo (PSFD): la
economico stagnante combinato ad una soluzione del problema del transfer tecnologico
certa disattenzione politica non consentirà sarà la chiave di volta per la tenuta ed il
un congruo incremento delle risorse successo internazionale del programma.
dedicate alla politica di sicurezza e difesa.

Giovanni Gasparini

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MONITORAGGIO STRATEGICO
Cina e India

LA RACCOLTA CINESE E LA SEMINA INDIANA

Il 2007 potrebbe segnare per la Cina il tempo della raccolta. I semi che Pechino durante l’anno
ha piantato a livello regionale e internazionale, attraverso una intensa attività diplomatica,
potrebbero presto giungere a maturazione.
Sul piano interno il 2007 potrebbe essere l’anno della speranza: di maggiori libertà, di una più
ampia giustizia sociale. In altre parole di una “società armoniosa”. Il consolidamento della
successione della nuova leadership potrebbe, infatti, rendere i tempi maturi perché l’ala
riformatrice del Partito possa avviare una nuova era di riforme.
Il tempo della raccolta per l’India appare, al contrario, ancora lontano. Ad oggi Nuova Delhi è
ancora impegnata nel lungo processo di modernizzazione interna. Anche in politica estera la
strada che l’India dovrà percorrere appare ancora lunga per poter raggiungere il proprio
obiettivo prioritario: divenire il punto di equilibrio tra l’oriente e l’occidente.
I risultati economici e politici dell’ormai più che decennale Look East Policy, appaiono infatti
significativi, ma ancora suscettibili di enormi incrementi. Allo stesso tempo, la nuova Look
West Policy appare ancora nella fase iniziale e i risultati, come la collaborazione in materia
nucleare con gli Stati Uniti, sono ancora di là da venire.

L’armonia cinese precedente erano iniziate le manifestazioni


indipendentiste. Da subito impose il pugno di
“La sua famiglia da quattordici generazioni ferro in quella zona, seguendo le indicazioni
serve la Cina”, così Jiang Zemin presentò del governo centrale che chiedeva di stroncare
l’allora vice presidente Hu Jintao a Bush nel ogni protesta; il 5 e 6 marzo 1989 la polizia
febbraio del 2002 in visita a Pechino. Hu è fece fuoco sui dimostranti tibetani e dal 7
dunque l’erede della sofisticata e millenaria marzo venne istituita la legge marziale.
tradizione politica confuciana. Inoltre, da parte della leadership cinese e di
Un nuovo confucianesimo che è alla base del Deng Xiaoping venne molto apprezzata, la
risveglio culturale della Cina e della decisione di Hu d'inviare da Lhasa un
espansione internazionale attraverso gli Istituti telegramma al Comitato Centrale del Partito
Confucio, teste di ponte per un nuovo stile di ove esprimeva il suo incondizionato appoggio
proselitismo globale. Un confucianesimo che all'intervento armato contro i manifestanti di
significa innanzitutto realismo. piazza Tienanmen.
Proprio al realismo è stata votata la carriera La sua linea intransigente gli valse la fiducia
politica di Hu. A capo negli anni ottanta, della dell' "ala dura" del Partito e, mentre Zhao
Lega della Gioventù Comunista Cinese, Ziyang e Hu Yaobang continuavano a perdere
considerata di tendenze progressiste rispetto al prestigio, accusati di "debolezza", nell'ottobre
Partito, Hu ha improntato la sua ascesa alla 1990 Hu Jintao fu nominato Primo Segretario
più assoluta ortodossia nei confronti dell’ala del Distretto Militare del Partito Comunista in
conservatrice del Partito. Tibet. Nel 1992 fu richiamato a Pechino da
Appena quarantaduenne fu nominato Deng Xiaoping ed eletto membro del
segretario del Partito della provincia di Politburo, massimo organo decisionale cinese.
Guizhou, e lo rimase fino al 1988, quando fu La sua carriera politica continuò fino a
mandato a ricoprire la stessa carica nella sommare le tre principali cariche del paese:
Regione autonoma Tibetana, in cui dall'anno presidente della Repubblica Popolare Cinese,

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MONITORAGGIO STRATEGICO
Cina e India

Segretario Generale del Partito e Presidente di Taiwan. Hu ha stabilito forti legami con il
della Commissione Militare Centrale. Partito nazionalista, pro-riunificazione, e in
Ora che la sua posizione appare ben salda alla parte anche con il Partito democratico
guida del paese, è possibile che l’anima progressista, pro-indipendenza. L’elezione A
progressista e riformista di Hu possa venire presidente della Rupubblica nel 2008
allo scoperto senza temere la congiura dell’ala dell’attuale sindaco di Taipei Ma Ying-jeou,
conservatrice del Partito. spianerebbe la strada ad una risoluzione
Man mano, infatti, che la quarta generazione pacifica e forse definitiva dell’annosa
va occupando i gangli vitali dello Stato cinese questione di Taiwan.
a detrimento dei leader della terza
generazione, si va sempre più affermando uno Il XVII Congresso
stile diverso, più vellutato, che affonda forse
le proprie radici nella tradizione politica Il punto nodale per comprendere la portata
millenaria della Cina più che negli slogan e della svolta che si sta compiendo a Pechino si
negli eccessi delle generazioni che hanno fatto avrà nell’autunno del 2007, quando si terrà il
la Rivoluzione Culturale. XVII Congresso del Partito Comunista
Il nuovo approccio, più complesso e Cinese, il primo di Hu Jintao in qualità di
sofisticato, della diplomazia cinese nel 2006 Segretario di Partito. A Hu spetterà così il
ha cercato di smussare gli angoli, di appianare compito di enunciare le
contrasti, di superare decennali linee guida della politica dei prossimi anni.
incomprensioni tra i paesi della regione E’molto probabile che tali linee guida siano
attraverso una accorta a pervasiva politica tracciate sui temi più cari a Hu, così come
economica internazionale, attraverso lo emersi durante il Sesto Plenum del Comitato
strumento degli accordi di cooperazione Centrale: rinforzare il ruolo del Partito, ridurre
economica, le sinergie industriali, le forniture il gap tra i ricchi e i poveri venutosi a creare
di materie prime e di approvvigionamento soprattutto con il boom economico di
energetico e soprattutto la negoziazione di quest’ultimo decennio, bilanciare il rapporto
aree di libero scambio tra la Cina e i partner tra Cina costiera e Cina interna. Temi che
regionali. possono essere racchiusi all’interno del
I segnali del nuovo approccio si iniziano a concetto di società armoniosa, dalle tinte
cogliere anche a livello interno. Pechino sta confuciane, che evidenzia ulteriormente le
fronteggiando una rinascita della coscienza radici culturali di Hu.
spirituale nella propria società. Mentre in Il Congresso non avrà solo il compito di porre
passato il fenomeno veniva gestito con metodi le basi e le linee guida delle politiche che
repressivi, inglobando i credi religiosi accompagneranno la Cina sino al 2012.
accettati nelle istituzioni ed eliminando quelli Un’altra sua strategica funzione è la nomina
scomodi, i culti più radicati intravedono ora la del Comitato Centrale, dal quale poi
possibilità di intavolare dialoghi circa la loro scaturiranno ulteriori nomine od eventuali
autonomia dal potere centrale. conferme a organi quali il Comitato
Anche sulla questione di Taiwan, Hu Jintao ha Permanente, la Commissione Militare
già apportato qualche significativo Centrale, il Segretariato.
cambiamento nella politica di Pechino. Prima, Se per certi aspetti il cambio della guardia è
il regime cinese minacciava e dettava “forzato” (per consuetudine, chiunque alla
condizioni a Taipei. Ora Pechino non detta più data del Congresso abbia compiuto o superato
condizioni, ma apre canali e vie per il 70° anno di età, dovrà abbandonare il
condizionare il sistema politico ed economico

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MONITORAGGIO STRATEGICO
Cina e India

proprio incarico), per certi altri il cambio è il processo politico cinese: uno dei principali
risultato di giochi di potere interni al Partito. avversari di Hu Jintao è fuori gioco, tre
Ed è qui che entra in gioco il lungo membri lasceranno il posto per limiti di età
contenzioso che separa le due fazioni (Huang Ju, Luo Gan e Cao Gangchuan), altri
principali della politica cinese. tre potrebbero ritirarsi essendo già
Tali fazioni sono gli ormai noti gruppi di sessantanovenni (Wu Guangzheng, Wu Yi e
Shanghai e di Pechino. Il primo è il gruppo Zheng Peiyan). In pratica, si potrebbe
fedele all’ex leader Jiang Zemin, il secondo è rinnovare quasi un terzo dell’attuale Politburo.
quello di Hu Jintao. In vista del XVII L’elenco dei possibili nuovi membri verrà
Congresso, Hu dunque continuerà a cercare di presentato da un Comitato Preparatorio
rafforzarsi con due distinte strategie: a) presieduto da Hu Jintao che lavorerà nel corso
portando nella propria orbita alcuni esponenti dei prossimi mesi, contemporaneamente alla
vicini all’ex presidente soprattutto all’interno stesura del Dossier Politico.
dell’Ufficio Politico del Comitato Centrale del Le aspettative per le nomine dei nuovi
Partito, il più importante organo politico del membri si incentrano sui leader che insieme a
paese. E’ questo il caso di Zeng Qinghong, ex Hu fecero parte negli anni ottanta della Lega
pupillo di Jiang, e Wu Bangguo, ex segretario della Gioventù Comunista Cinese, i cosiddetti
del Partito Comunista di Shanghai, ormai Tuanpai. Attualmente 15 Tuanpai, di età
considerati vicini al presidente; b) eliminando compresa tra i 51 e i 64 anni, rivestono
politicamente la “cricca di Shanghai”, gli cariche di Segretari di Partito Provinciali o di
uomini che Jiang, prima di lasciare l’ultima Governatori Provinciali. Di questi, sette sono
carica ufficiale nel 2004, ha sistemato in membri del XVI Comitato Centrale e uno
posizioni chiave. (Wang Lequan, 63 anni) è membro del
Per poter scardinare la “cricca di Shanghai”, Poliburo.
Hu sta rimpiazzando gli uomini di Jiang Se davvero la quinta generazione sarà la
Zemin al vertice del Partito e sostituire lo generazione dei Tuanpai, molti di questi
slogan dello sviluppo a tutti i costi di Jiang dovranno passare nel Politburo l’anno
con quello della società armoniosa. venturo. In questo modo il ricambio della
Queste due linee si intrecciano, in parte, nella classe dirigente del Partito sarebbe pressoché
campagna per la lotta alla corruzione lanciata completo ed elementi dalle tendenze
dal governo centrale al fine di alleviare le progressiste verrebbero inseriti nei gangli
cause di malcontento della popolazione nelle vitali del sistema, rafforzerebbero la
zone rurali, ridare slancio al Partito ed leadership di Hu e darebbero maggiori
abbattere le roccaforti del potere di uomini speranze per l’avvento di un più intenso
politici e funzionari del Partito legati ai periodo di riforme sociali e forse politiche.
rappresentanti della terza generazione di Jiang
Zemin. Una politica estera vellutata
L’arresto di Chen Liangyu per corruzione e
reati finanziari, avvenuto lo scorso settembre, Pechino ha sparso semi di responsabilità e di
è stato l’ultimo colpo subito dalla fazione di stabilità sulla scena internazionale. A livello
Shanghai. Chen Liangyu era Segretario del regionale ha forzato la mano a Kim Jong Il,
Partito Comunista di Shanghai e membro del conducendolo nuovamente al tavolo delle
Politburo, l’arresto ha provocato le sue trattative per la soluzione della questione
dimissioni da entrambe le cariche. nucleare nella penisola coreana. Pechino si è
L’allontanamento di Chen Liangyu dal così erta a punto nevralgico della stabilità
Politburo; dà una svolta importante al dell’Asia, riunendo intorno a sé il consenso

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MONITORAGGIO STRATEGICO
Cina e India

degli Stati della regione ancora scossi dagli Economic Cooperation, (CAREC) per la
spettri del militarismo giapponese. Come più cooperazione in materia di investimenti e
volte si è ripetuto nell’Osservatorio Strategico commercio regionale, sviluppo economico e
le intemperanze della Corea del Nord hanno trasferimento di know-how, nonché per la
mostrato al mondo che il passato di paure e di costruzione di una rete infrastrutturale che
dolori causati dal Giappone nella seconda colleghi tutti i paesi alla Cina.
guerra mondiale stenta ad essere assorbito. Proprio la creazione di tali aree sta diventando
Al contempo, ha lavorato per il miglioramento il cuore della Grand Strategy cinese; se infatti
delle relazioni con Tokyo, tanto che il lo strumento è economico, il fine ultimo resta
presidente cinese Hu Jintao si recherà il politico. Pechino nei prossimi mesi tenderà
prossimo anno in visita ufficiale in Giappone, sempre più a stringere le maglie della fitta rete
la prima da otto anni. Il viaggio di Hu in commerciale tessuta nel 2006, per stringere a
Giappone è la diretta conseguenza della sé gli Stati della regione, i paesi africani e
storica visita del nuovo premier Shinzo Abe, dell’America Latina, ma anche molti dei paesi
lo scorso 8 ottobre a Pechino. In quella sviluppati.
occasione la bandiera del Sol levante, A livello globale Pechino mantiene l’impegno
ostentatamente bruciata nelle piazze solo un nella missione UNIFIL in Libano e, il 19
anno prima, sventolò assieme a quella cinese settembre scorso, il primo ministro cinese
sugli edifici principali della capitale. Wen Jiabao ha dichiarato che la Repubblica
Pechino, inoltre, gioca una partita doppia in Popolare è pronta a rinforzare la propria
Asia meridionale. In occasione del viaggio lo presenza nella nuovo UNIFIL II.
scorso novembre in India, Hu per la prima L’attuale contingente cinese ammonta a 240
volta in assoluto, ha parlato di una uomini e la proposta di Wen è di raggiungere
collaborazione con l’India in campo nucleare le 1,000 unità dispiegate. La partecipazione
e ha anche promesso che la Cina non si cinese è anche un messaggio di fiducia verso
opporrà al favorevole accoglimento da parte attori che agiscono multilateralmente, in un
dei Paesi del Nuclear Supplier Group della contesto di legalità internazionale.
richiesta americana che l'India, anche se non è Anche a livello internazionale dunque il
firmataria del TNP, possa accedere al mercato consolidamento della leadership di Hu
internazionale di uranio arricchito. potrebbe ingenerare positivi sviluppi,
Al contempo Pechino non ha accolto le spingendo Pechino a tramutarsi sempre più
richieste dello storico alleato pakistano, in nello stato pivot della regione, perno della
campo nucleare. Un gesto che si rifletterà stabilità e degli equilibri economici e politici
positivamente sui rapporti tra India e Cina, dell’area.
costantemente incrinati in passato proprio
dalla stretta cooperazione tra Pechino e L’India: un’economia ancora frenata
Islamabad.
L’azione a livello regionale è poi Con lo 0,82% dei Foreign Direct Investment
accompagnata dall’opera di tessitura di una (FDI) mondiali, pari a solo lo 0,5% del PIL
fitta rete di accordi commerciali tra Pechino e nazionale, l’India rimane una destinazione
i paesi della regione tesi alla creazione di aree relativamente marginale per i capitali
di libero scambio. Entro il 2010 dovrebbe internazionali.
essere istituita un’area di libero scambio tra la Spesso le grandi compagnie internazionali che
Cina e i paesi ASEAN. Dallo scorso ottobre è investono all’estero non trovano in India ciò
operativo un Comprehensive Action Plan, tra che è necessario affinché i loro investimenti si
Pechino e i paesi del Central Asia Regional rivelino remunerativi. Nonostante il basso

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Osservatorio Strategico Anno VIII – n°12 Dicembre 2006

MONITORAGGIO STRATEGICO
Cina e India

costo del lavoro e una manodopera molto più indiana sul lavoro è incredibilmente restrittiva
qualificata della media complessiva dei paesi per le imprese, specie per quelle medio-
emergenti, l’India sconta soprattutto le proprie grandi. Poche e di scarso impatto anche le
carenze infrastrutturali, il peso opprimente riforme amministrative: l’India rimane
della burocrazia statale e un mercato del essenzialmente un paese statalista, governato
lavoro poco flessibile. da una burocrazia pletorica, dove sono
Nei prossimi 5 anni l'India dovrà investire 331 necessari, secondo un recente studio della
miliardi di dollari nell'ammodernamento delle Banca Mondiale, ben 89 giorni per ottenere
proprie infrastrutture. Senza queste risorse tutti i permessi e le concessioni necessarie ad
l'obiettivo di crescita dell'8% prefissato per il iniziare la propria attività imprenditoriale.
quinquennio 2007-2012 non potrà essere Un apparato burocratico, non solo immenso,
raggiunto. ma anche estremamente corrotto: l’India è
Negli ultimi anni i progressi registrati in l’88esimo paese più corrotto al mondo,
materia sono stati alquanto modesti. Le secondo l’ultimo rapporto di Transparency
infrastrutture di trasporto hanno conosciuto un International (TI).
forte rilancio solo grazie all’ultima manovra
di bilancio. Nel budget 2006-07 le spese Un futuro di belle speranze a Est per
pubbliche sono salite dell'11%. l’India
Attualmente, però, l'India spende un settimo
(circa 21 miliardi di dollari) dei 150 miliardi Nel corso del 2006 si sono venute delineando
di dollari che la Cina destina alle sole sempre più chiaramente le coordinate della
infrastrutture. Grazie a questo budget, la Cina stella polare della politica estera cinese:
può vantare più chilometri di autostrade trasformarsi nel punto di equilibrio e di
(30mila, contro gli appena 2mila dell'India), convergenza tra oriente ed occidente. E’ per
minori costi dell'energia elettrica (in media, le questo che all’ormai tradizionale politica del
imprese di Pechino spendono due volte Look East la leadership di Nuova Delhi
meno), tempi ridotti di giacenza nei porti delle sembra abbia aggiunto il capitolo di una Look
merci destinate all'estero. Persino sulle West Policy. Ma i risultati stentano a venire.
ferrovie, vecchio fiore all'occhiello dell'ex L’India è stata per centocinquanta anni la
colonia britannica, l'India si è fatta battere perla dell’impero britannico. I lasciti di quel
dagli avversari: le linee della Cina ora sono il periodo si sono avvertiti a lungo:
18% più lunghe. l’orientamento dell’economia del paese,
Il governo Singh si è impegnato a rilanciare il durante il dominio inglese, in funzione
National Highways Development Programme esclusiva dell’industria britannica, ha in
(NHDP) che prevede la creazione o pratica scollegato l’India dal proprio contesto
l’ammodernamento di oltre 13.000 km di regionale. La chiusura degli anni della guerra
strade e 200 milioni di dollari sono stati fredda all’economia internazionale hanno
stanziati per la costruzione di tredici nuovi ulteriormente accentuato tali caratteri.
porti. I piani del governo prevedono inoltre Solo nel 1992, il Governo del Primo Ministro
l’ammodernamento delle principali strutture Narasimha Rao decise di lanciare un nuovo
aeroportuali del paese, attualmente ben al di indirizzo di politica estera: la Look East
sotto degli standard internazionali. Policy. Mediante la sua implementazione, Rao
Su altri fronti, tuttavia, si è fatto ben poco. La mirava a riconnettere, economicamente e
riforma del mercato del lavoro è ancora di là politicamente, l’India al contesto regionale.
da venire e difficilmente vedrà la luce entro la Ma le dispute confinarie, nate a seguito della
fine della presente legislatura. La legge disgregazione del sistema coloniale con il

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MONITORAGGIO STRATEGICO
Cina e India

Pakistan, il Bangladesh e la Cina hanno iniziali, anche se le reciproche ansie per il


allontanato da subito la possibilità di una ruolo cinese potrebbero fare da catalizzatore.
cooperazione regionale. E’ ancora in via di definizione un accordo di
Uno degli obiettivi principali delle Look East libero scambio che potrebbe raddoppiare in tre
Policy era di agganciare l’economia indiana anni l'interscambio commerciale a oltre 10
alla crescita delle tigri asiatiche attraverso il miliardi di dollari. E’ in piedi una intesa in
riavvicinamento all’Associazione delle campo militare che comprende esercitazioni
Nazioni del Sud-Est Asiatico. Nel 2005, navali congiunte e spiana la strada per un
l'interscambio tra ASEAN e India è aumentato accesso alla tecnologia militare nipponica nel
del 30% a 23,1 miliardi di dollari. Lo stesso quadro della modernizzazione in corso delle
anno l’interscambio Cina-paesi ASEAN ha forze armate indiane. E’ in definizione inoltre
raggiunto i 130 miliardi e 700 milioni di la stesura di un Economic Partnership
dollari con un incremento del 23 % rispetto Agreement che faciliterebbe l'accesso al
all’anno precedente. mercato del subcontinente non solo ai grandi
La collaborazione con la Cina, poi, stenta a gruppi, ma soprattutto alle piccole e medie
decollare per via del passato di frizioni e imprese del Sol Levante
scontri ma anche a causa delle strutture Sulla scia di numerosi interessi specifici -
economiche dei due paesi. L’ultimo vertice tra come quello congiunto a ottenere un seggio
il presidente cinese Hu Jintao e il primo permanente al Consiglio di Sicurezza
ministro indiano Manmohan Singh si è dell'ONU, quello indiano di conquistare il
concluso senza che tra i due Paesi più supporto di Tokyo all'intesa con gli USA
popolosi del mondo si celebrasse il tanto sull'energia nucleare e quello giapponese di
atteso matrimonio attraverso l’avvio dei partecipare al previsto boom delle
negoziati per la realizzazione di un’area di infrastrutture indiane - il livello dei rapporti
libero scambio. bilaterali Cina-India potrebbe subire, nel
Le economie di New Delhi e Pechino non prossimo anno, uno significativo incremento.
sono solo incomparabili perché una si è
sorprendentemente imposta agli occhi del Ancora incertezze a Ovest
mondo grazie al settore dei servizi, mentre
l'altra lo ha fatto attraverso il suo boom Se a oriente i risultati per l’India sono di là da
manifatturiero. venire, ad occidente il quadro appare ancora
Ciò che rende impossibile la convivenza è il più incerto. Mentre la Cina marcia compatta
loro diverso grado di maturazione: mentre in Africa, la presenza indiana è ancora
l'India esporta in Cina soprattutto minerali, marginale. La Cina ha più risorse e
materie prime e prodotti a basso valore determinazione dell'India nella loro comune
aggiunto, nella direzione opposta viaggiano corsa all'Africa. In pochi anni la Repubblica
grandi quantitativi di merci lavorate, in primo Popolare è diventata il terzo partner
luogo elettronica di consumo. In caso di commerciale del continente nero dietro Stati
reciproca apertura dei mercati, come Uniti, Francia e davanti alla Gran Bretagna.
nell'ipotesi del discusso Free Trade L’approccio dei due paesi presenta alcune
Agreement, la Cina potrebbe invadere il determinanti differenze: i cinesi cercano
subcontinente con merci a basso costo, mentre soprattutto commodity, gli indiani anche
l'India, per la minore capacità di penetrare i mercati.
mercati esteri non potrebbe fare altrettanto. Gli uni, addestrando più di 6mila funzionari
Guardando ancora più ad Est la cooperazione africani ed esportando 15mila medici in 34
tra Giappone ed India è ancora nelle fasi Paesi africani, coltivano una forma di "soft

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MONITORAGGIO STRATEGICO
Cina e India

power" con qualche tratto da potenza sviluppo inizino ad aprire i loro mercati ai
coloniale. prodotti non agricoli, dall'altro, gli Stati Uniti
Gli altri lasciano fare alle loro principali minacciano di ritirare i benefici di un
imprese private. Come Tata, che in Africa ha trentennale sistema di preferenze
investito la gran parte dei 2 miliardi di dollari generalizzate che ha permesso un accesso
dei suoi impegni internazionali, scontando esente da dazi a talune merci indiane.
così l’assenza di una forte mano pubblica che In salita appare anche la strada che l’India ha
apra alle imprese indiane le porte dell’Africa. intrapreso per gettare le basi di una più forte
L'approvazione il 16 novembre, da parte del partnership con l’Europa. Basti considerare
Senato degli USA, dell’accordo di che l'Unione Europea è il maggior partner
cooperazione in materia di nucleare tra India e commerciale dell'India e la sua principale
Stati Uniti è stata salutata in India con fonte di investimenti esteri.
soddisfazione, ma anche con cautela. I L'India invece si colloca soltanto al 14° posto
maggiori motivi di preoccupazione indiani nella graduatoria dei partner commerciali
sono legati a due emendamenti introdotti dal dell'Unione, dopo paesi come la Cina, il
Senato: l’emendamento Obama e Brasile e il Sud Africa. Segnali questi
l'emendamento Harkin. importanti della strada che Nuova Delhi deve
Il primo afferma il principio per cui le ancora percorrere per colmare i propri gap.
forniture all'India di uranio arricchito devono La Cina dunque continuerà a correre
essere commensurate con “ragionevoli economicamente nel 2007 e inizierà a cogliere
esigenze operative dei reattori (civili)”; il i frutti politici del proprio attivismo.
secondo impone la piena partecipazione Continuerà inoltre a tessere la propria rete per
dell'India agli “sforzi degli USA e la creazione di un area legata alla vitalità
internazionali” di dissuadere, sanzionare e economica del paese e probabilmente
contenere l'Iran nel perseguimento del suo condiscendente nei confronti delle priorità
programma nucleare, “coerentemente con le politiche di Pechino.
risoluzioni del Consiglio di Sicurezza L’India invece dovrà continuare a lavorare
dell'ONU”. duramente per raggiungere i proprio obiettivi
Il primo emendamento - chiaramente volto a di sviluppo interno e di centralità politica a
prevenire un uso improprio dell'uranio livello regionale.
arricchito nei reattori militari - impedirebbe Il dato rilevante è però un altro: il cambio di
all'India di creare una riserva di combustibile atteggiamento di Pechino, che appare sempre
nucleare da usare nel caso che si verificassero meno propenso a ricorrere agli slogan del
delle interruzioni nei rifornimenti; il secondo passato per chiedere una modifica degli
emendamento, invece, rappresenta un chiaro equilibri regionali e internazionali. Tanto
tentativo di condizionare l'India nei confronti meno al ricorso della forza per risolvere la
di un paese con cui ha importantissimi questione di Taiwan.
rapporti economici. Difficilmente il Appare sempre più chiaro che Pechino è
Parlamento indiano sarebbe disponibile a ormai pienamente inserita all’interno di
ratificare un accordo che comprendesse questi quell’ordine liberal-democratico a matrice
due punti. occidentale che regge le relazioni
A livello commerciale poi le relazioni tra i internazionali. Non solo, Pechino sta agendo a
due paesi hanno registrato un graduale livello regionale ed internazionale proprio
deterioramento: da un lato, l'India accusa gli utilizzando gli strumenti di quell’ordine: le
Stati Uniti per il rifiuto di tagliare i sussidi Nazioni Unite e gli accordi commerciali.
all'agricoltura prima che i paesi in via di Pechino dunque si sta trasformando da un

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MONITORAGGIO STRATEGICO
Cina e India

possibile elemento di eversione dell’ordine politica della regione. Tali considerazioni


regionale in un volano dei commerci e in un lasciano presagire che il 2007 possa essere
tutore della stabilità l’anno della speranza per l’Asia.

Nunziante Mastrolia

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MONITORAGGIO STRATEGICO
America Latina

TENDENZE E PROSPETTIVE

Il 2006 è stato un anno decisamente positivo per la regione latinoamericana, che ha tratto
vantaggio dalla crescente domanda internazionale di commodities e materie prime adottando
politiche fiscali e cambiarie efficaci. Per il Fondo Monetario Internazionale siamo di fronte al
periodo di espansione economica più importante dagli
anni settanta ad oggi: le esportazioni sono cresciute del 21%, e l’intercambio commerciale
intra-regionale è aumentato del 25%. Ciò si è tradotto in un progressivo assestamento
macroeconomico e in una riduzione del tasso d’inflazione. Erano decenni che Messico, Brasile,
Ecuador e Perù non mantenevano l’inflazione a una sola cifra. Tra il 2003 e il 2005 il PIL
regionale è cresciuto ad un ritmo medio del 4%, chiudendo il 2006 al 5%, con proiezioni stabili
per l’anno prossimo.
La stabilizzazione economica ha permesso alle classi medio-basse di migliorare le proprie
condizioni di vita, anche grazie ad un aumento consistente nell’offerta di servizi finanziari e
allo sviluppo dell’industria del micro-credito. Molti governi hanno sfruttato la buona
congiuntura economica per destinare ingenti risorse pubbliche al finanziamento di piani di
assistenza alle fasce più basse della popolazione. L’integrazione al sistema economico formale
si è in molti casi tradotta, nell’urna, in una scelta moderata, prudente e nel segno della
continuità nell’indirizzo di governo, bocciando le formule politiche più radicali e antisistema.
Negli ultimi 13 mesi si sono succedute ben dodici elezioni presidenziali, l’ultima delle quali ha
visto la riconferma trionfale del presidente venezuelano Hugo Chávez. Volendo leggere la
fotografia politica latinoamericana in chiave storica, è possibile notare come il pendolo si sia
spostato sul lato sinistro dello scenario. Si è chiuso un ciclo iniziato negli anni ’70 con
l’avvento delle dittature militari di destra, e proseguito durante il decennio delle riforme
strutturali e dell’apertura economica negli anni ‘90. La crescita della povertà, la sfiducia nei
confronti dei partiti tradizionali, l’inasprimento delle disuguaglianze nella distribuzione del
reddito hanno finito per spostare il consenso verso le forze politiche di sinistra, in uno spettro
che va dalla matura socialdemocrazia al governo in Cile e in Brasile fino al nuovo modello di
Stato social-cooperativo che Hugo Chávez sta plasmando in Venezuela, e vorrebbe esportare
altrove.
Un po’ schematicamente, si possono classificare le vittorie di Manuel Zelaya in Honduras, di
Álvaro Uribe in Colombia e di Felipe Calderón in Messico come di stampo conservatore, quelle
del premio Nobel Oscar Arias in Costa Rica e di René Preval ad Haiti come centriste, quelle di
Michelle Bachelet in Cile, di Luis Inácio Lula da Silva in Brasile e di Alán García in Perú come
socialdemocratiche moderate, quelle di Evo Morales in Bolivia e di Hugo Chávez in Venezuela
come maggiormente inclinate verso formule di socialismo nazionalista. Infine, è ancora presto
per poter definire il profilo che assumeranno i governi di Ariel Ortega in Nicaragua e Rafael
Correa in Ecuador: chiaramente di sinistra e sensibili all’influenza di Hugo Chávez, sia Ortega
che Correa hanno moderato il proprio discorso alla vigilia del voto o all’indomani della
vittoria, dando prova di pragmatismo.
Dopo quest’ondata di rinnovamenti politici, resta da vedere se l’avanzata delle forze di sinistra
riuscirà a consolidarsi in una corrente comune, come accadde con i governi di matrice liberale
negli anni ’90, e ad istituzionalizzare un modello capace di resistere alla prossima oscillazione
del pendolo elettorale. Ad una prima lettura, non è semplice individuare i fattori comuni o una
coerenza ideologica trasversale ai vari paesi. La spinta all’integrazione politica ed economica

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MONITORAGGIO STRATEGICO
America Latina

sub-regionale è debole, e ciascun governo adotta scelte differenti nel dialogo con i due poli
gravitazionali dell’emisfero: gli Stati Uniti e il loro mercato da un lato, il Venezuela e il suo
petrolio dall’altro. Nel 2007 si prevede che continui il favorevole periodo di crescita
economica, anche se permarranno grandi le difficoltà nel cammino verso l’integrazione
regionale.
In assenza di istituzioni solide a livello inter-governativo, ciascun paese dovrà fare i conti con il
proprio grado di maturità istituzionale e di profondità democratica. Paesi altamente polarizzati
quali Ecuador e Bolivia dovranno affrontare serie sfide per mantenere la coesione nazionale ed
evitare che l’adozione di politiche di segno radicale porti ad una violenta crisi interna e alla
caduta del governo. L’Ecuador rappresenta un caso emblematico: con 13 milioni di abitanti e
una grande abbondanza di petrolio, ha visto alternarsi ben sette presidenti in dieci anni, tre dei
quali finiti in carcere o in esilio. Dal canto suo, il governo di Evo Morales in Bolivia sta
fronteggiando una vigorosa protesta dei governatori dei ricchi dipartimenti orientali, il cui
esito è ad oggi assai incerto. All’altro estremo, Cile e Brasile paiono aver raggiunto un
consenso sulle questioni nazionali di fondo che li mette al riparo dal rischio di cambiamenti
radicali in caso di cambio del colore politico del governo.

Le geometrie variabili dell’integrazione commerciali nonché i fluidi rapporti con i


latinoamericana paesi asiatici nell’ambito dell’APEC. Esiste
ora un progetto comune a Messico, Colombia,
L’ingresso del Venezuela nel Mercosur, il Cile e Perù per costituire un’Associazione
ritorno del Cile nella Comunità Andina, i Commerciale Latinoamericana del Pacifico,
Trattati di Libero Scambio con gli Stati Uniti da estendere poi ai paesi centro-americani.
firmati da Perù e Colombia (ma non ancora Sul versante atlantico del continente, la
approvati dal Congresso di Washington), il strategia tendenzialmente protezionista del
requiem dell’Area di Libero Scambio delle Mercosur ha provocato nel corso dell’anno
Americhe e la ripresa delle relazioni l’irritazione dei due membri minori, Uruguay
diplomatiche tra Cile e Bolivia costituiscono e Paraguay, che hanno manifestato l’interesse
le novità più importanti nell’architettura dei ad aprire un dialogo commerciale diretto con
blocchi commerciali latinoamericani gli Stati Uniti. Difficilmente ciò si potrà
verificatesi nel corso dell’anno. concretizzare in tempi brevi, tuttavia si tratta
Il fallimento dell’ALCA ha segnato un di un segnale importante che denuncia le
cambiamento di rotta e ha riportato in auge i difficoltà di coordinamento tra i due pesi
negoziati bilaterali, in particolare con gli Stati massimi del Mercosur, Brasile e Argentina.
Unti. Proprio in dura polemica con tale Infine, il governo statunitense ha optato per
politica, il governo venezuelano si è ritirato utilizzare con maggior vigore i trattati
dalla Comunità Andina e dal Gruppo dei Tre commerciali bilaterali e le varie formule di
(il blocco Venezuela-Messico-Colombia), per agevolazione tariffaria quali strumenti di
poi velocemente formalizzare l’ingresso nel politica estera nei confronti della regione.
Mercosur, suffragandolo con importanti Tale politica può ora venire ridimensionata
promesse energetiche e commerciali. dal cambio di maggioranza in seno al
Parallelamente, il Cile è rientrato nel blocco Congresso, che potrebbe influenzare i rapporti
andino da cui era uscito nel 1976, mettendo a con la regione latinoamericana nei prossimi
disposizione degli altri paesi della costa anni.
pacifica la propria esperienza nei negoziati

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MONITORAGGIO STRATEGICO
America Latina

Il nuovo Congresso statunitense e Trattato di Libero Scambio con i paesi centro-


l’America Latina americani.
Parte delle ragioni di questo cambiamento è
Uno dei terreni di gioco dove si misurerà il da attribuire agli stessi risultati del NAFTA,
pragmatismo dei governi latinoamericani è che ha ridotto l’occupazione in alcuni settori
rappresentato dal rapporto con gli Stati Uniti, significativi quali il comparto metalmeccanico
che il 7 novembre scorso hanno rinnovato la e siderurgico dell’Ohio. Oggi lo “Stato
Camera dei Rappresentanti e un terzo del dell’acciaio” ha eletto senatore il democratico
Senato, con una netta affermazione del Partito Sherrod Brown, sostenitore di un vigoroso
Democratico. discorso protezionista. Analoga situazione si è
Se gli errori commessi in Iraq hanno spinto verificata nel caso di Jason Altmire (D-
molti elettori a castigare l’Amministrazione Pennsylvania), Heath Shuler (D-Carolina del
Bush, altrettanto può essere detto per quanto Nord) o Joe Donnally (D-Indiana), il quale ha
riguarda la politica migratoria rispetto al voto definito le politiche di liberalizzazione degli
ispanico (l’8% del totale). Secondo scambi “un attacco al cuore delle famiglie
un’inchiesta della CNN, il 73% degli elettori lavoratrici statunitensi”. Uguale rigidità nei
d’origine latina ha scelto candidati confronti del libero commercio è stata
democratici (rispetto al 55% delle manifestata dai futuri probabili presidenti del
presidenziali del 2004). Tale risultato è Committee on Ways and Means alla Camera,
coerente con le massicce manifestazioni di Charles Ranger (D-New York) e della
protesta verificatesi nei mesi estivi contro Commissione Finanze al Senato, Max Baucus
l’inasprimento delle norme che colpiscono (D-Montana), nonché dalla prossima Speaker
milioni di lavoratori illegali negli Stati Uniti, e della Camera, l’italo-americana Nancy Pelosi
contro la costruzione di un muro di 1300 (D-California).
chilometri al confine con il Messico per La difesa dell’occupazione interna potrà
frenare l’immigrazione illegale. spingere molti legislatori ad opporsi
La sconfitta repubblicana verosimilmente all’approvazione dei Trattati di Libero
porrà fine all’atteggiamento troppo distaccato Scambio già firmati con Colombia e Perù,
del governo statunitense verso l’America così come è assai difficile che il Congresso
Latina. Ciò, tuttavia, non necessariamente si rinnovi il fast track -la delega per negoziare
tradurrà in un miglioramento del dialogo e dei trattati commerciali lasciando al Parlamento la
rapporti con la regione. Al contrario, si profila possibilità di ratificarli o rifiutarli in toto,
un Congresso con tendenze più protezioniste. senza entrare nel merito- al presidente George
Alla Camera, 16 seggi occupati da deputati W. Bush, che scadrà nel luglio prossimo. I
pro-libero mercato sono passati nelle mani di rappresentanti democratici hanno comunicato
deputati eletti per la prima volta che perorano che il tema commerciale non sarà una priorità
posizioni protezioniste. Al Senato questo da trattare durante il primo semestre 2007, e
cambiamento ha riguardato 5 nuovi senatori. che qualora si prendano in esame i testi dei
Negli anni novanta decine di rappresentanti TLC, si punterà ad introdurre nuovi e
democratici appoggiavano regolarmente le stringenti requisiti lavorativi oggi non presenti
iniziative a favore del libero commercio, e il nei trattati, con il rischio quindi di riaprire
presidente Clinton poté contare con ben 102 tutto il processo.
voti democratici per approvare il NAFTA. Nel Nel frattempo, il 9 dicembre scorso il
2005, per converso, solamente 15 legislatori Congresso ha deciso di prorogare per ulteriori
democratici hanno appoggiato il CAFTA -il sei mesi l’Andean Trade Promotion and Drug
Eradication Act, una misura approvata nel

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MONITORAGGIO STRATEGICO
America Latina

1991 e rinnovata nel 2001 per cinque anni, a tutta la regione latinoamericana. Le elezioni
volta a stimolare colture alternative alla coca del 2 luglio scorso hanno prodotto la vittoria
in Colombia, Perù, Ecuador e Bolivia, di strettissima misura del candidato
garantendo l’ingresso a dazio zero a tali conservatore Felipe Calderón, del Partido de
prodotti nel mercato statunitense. Un buon Acción Nacional (PAN), con un margine di
segnale per il Perù e la Colombia, che puntano appena 0,5% sull’ex sindaco di Città del
ad integrare i benefici tariffari dell’ATPDEA Messico, Andrés Manuel López Obrador.
nel più vasto Trattato di Libero Scambio. Questi ha prima rifiutato di riconoscere la
Meno positiva è la notizia per l’Ecuador e la sconfitta, chiedendo la verifica delle schede
Bolivia: il primo ha sospeso il negoziato del elettorali, poi ha scatenato una durissima
TLC con gli USA nel maggio scorso, la azione di protesta ancora in atto e che
seconda non l’ha mai avviato. Per entrambi minaccia di estendersi durante il prossimo
sussiste il rischio di veder cessare le anno.
preferenze tariffarie unilaterali a partire dal Il paese è diviso in due, da un lato il nord
luglio prossimo. ricco, le elite economiche e buona parte delle
Infine, il Congresso ha prorogato fino a classi medie, dall’altro il sud povero che
dicembre 2008 il Sistema Generalizzato di appoggia López Obrador nella sua protesta.
Preferenze, lasciando intatti gli sgravi tariffari Questa divisione si è acutizzata a partire
su una serie rilevante di prodotti importati -tra dall’entrata in vigore il NAFTA: l’industria
gli altri paesi- da Argentina e Brasile. manifatturiera del nord ne ha beneficiato in
È possibile affermare che, laddove è in gioco termini di investimenti, impiego e
la lotta alla droga e al terrorismo, infrastrutture; il sud è rimasto ai margini di
difficilmente si assisterà ad un cambio di rotta questo sviluppo.
(in particolare per quanto riguarda gli aiuti per Esistono molti conflitti sociali irrisolti e
600 milioni di dollari l’anno alla Colombia e questioni esplosive, dalla protesta dei maestri
le denunce di attività di Hezbollah nella zona che ha paralizzato la città di Oaxaca negli
della Tripla Frontiera Paraguay-Argentina- ultimi mesi, all’articolazione di reti sempre
Brasile). Più delicate saranno invece le più sofisticate dedite al traffico di droga,
questioni che toccano gli interessi delle grandi dall’insicurezza alla violenza urbana. Il
lobby statunitensi (in primo piano il settore principale dei problemi è rappresentato
tessile), soprattutto in vista della campagna comunque dalla povertà e dalla mancanza di
elettorale del 2008. lavoro, che spinge mezzo milione di giovani
I temi più rilevanti per gli Stati Uniti rispetto messicani a rischiare ogni anno la vita per
all’America Latina saranno verosimilmente il entrare illegalmente negli Stati Uniti.
rapporto con il governo messicano di Felipe Calderón è chiamato a governare un paese
Calderón, il dialogo che si va lentamente ricco e popoloso, stabile finanziariamente e
aprendo con una Cuba sempre più orfana del con un’inflazione contenuta al 3,7%.
suo leader máximo, l’aggiornamento della L’opposizione politica del Partido de la
politica antidroga in Colombia e la necessità Revolución Democrática di López Obrador si
di ridurre il livello di contrapposizione preannuncia impietosa: il PAN controlla
politica con il governo venezuelano. infatti solamente il 40% dei seggi al
Congresso e non ha potuto costituire una
Le sfide del governo messicano solida alleanza di governo con lo storico
Partido Revolucionario Institucional (PRI). In
Il rapporto con il governo messicano questo contesto, la sfida sarà riuscire a
influenzerà la visione degli Stati Uniti rispetto rompere i meccanismi corporativi e corrotti

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MONITORAGGIO STRATEGICO
America Latina

diffusi in vasti settori del paese e retaggio di dell’Assemblea Nazionale (dopo che
70 anni di regime monopartitico. Ciò significa l’opposizione decise di boicottare le scorse
attaccare, tra gli altri, i monopoli pubblici e elezioni legislative), del Tribunale Nazionale
privati in campo sindacale, energetico e nelle Elettorale, del potere giudiziario, delle Forze
telecomunicazioni. Armate e della società petrolifera PDVSA.
Nel frattempo, è in atto la costruzione di un Nonostante questo scenario, s’intravedono
muro fisico e uno virtuale -attraverso il elementi di apertura rispetto al futuro.
monitoraggio elettronico- alla frontiera tra Le elezioni si sono svolte in maniera
Stati Uniti e Messico, dal costo di 37 miliardi sostanzialmente corretta, e l’opposizione ha
di dollari. Si tratta di un progetto che ha agito con maturità e coraggio riconoscendo la
generato vibranti polemiche, la cui efficacia vittoria di Chávez, senza invocare brogli
per contenere l’afflusso di immigrati è elettorali ed isolando le frange più radicali, ciò
giudicata dubbia. Al contempo, è in che costituisce un’importante novità rispetto
discussione al Congresso americano un agli ultimi anni. Manuel Rosales ha dato
progetto di legge per istituire un “Fondo di prova di talento e visione politica, capitali
Investimenti del Nord-America” per costruire necessari per il futuro dell’opposizione, che
infrastrutture fisiche ed informatiche nel parrebbe finalmente essere passata dalla
centro e sud del Messico, utilizzando capitali tattica della spallata alla strategia dell’attesa.
messicani, statunitensi e canadesi. L’effetto in Su queste basi e nel medio periodo, una
termini di investimenti produttivi (basati sul migliore comunicazione e uso del mezzo
minore costo locale della manodopera), televisivo da parte dell’opposizione, pervicaci
creazione di lavoro e de-congestione dell’area denunce della dilagante corruzione e della
metropolitana di Città del Messico, sarebbe scarsa efficacia nella lotta alla povertà attuata
importante, agendo sulle cause dirette dal governo, nonché una caduta dei prezzi del
dell’emigrazione. La scelta tra la prima petrolio potrebbero minare la forza di Chávez
soluzione -a valle- e la seconda -a monte- del e creare le condizioni per un possibile cambio
problema migratorio contribuirà a determinare politico.
il tipo di collaborazione che si instaurerà tra Nel frattempo, sarà interessante osservare in
gli Stati Uniti e il governo Calderón nei che cosa realmente consisterà l’annunciato
prossimi anni. “approfondimento ed estensione della
rivoluzione” in Venezuela. Fino ad ora le
Hugo Chávez e la nuova fase della uniche vere manifestazioni di stampo
rivoluzione bolivariana socialista sono state i piani e le “missioni”
popolari. Non è stata adottata la politica
Altri sei anni al potere. Probabilmente di più cubana delle nazionalizzazioni e della
se, come tutto lascia presagire, Hugo Chávez persecuzione ed uccisione dei nemici politici.
riformerà la Costituzione per istituzionalizzare Anche la lotta contro i mezzi di
“il socialismo del XXI secolo”, permettendo comunicazione è stata più verbale che fisica.
la rielezione indefinita del presidente e dando Guardando al 2007, è possibile vedere un
vita ad un unico partito rivoluzionario. Chávez rinnovato nella retorica socialista, ma
Le elezioni presidenziali del 3 dicembre al contempo più solo nel contesto regionale:
scorso si sono risolte in un trionfo per Chávez, nemmeno la Bolivia ha adottato in maniera
che ha sconfitto il candidato dell’opposizione pedissequa i dettami della rivoluzione
Manuel Rosales con 26 punti di scarto (63% bolivariana. Ciò lo costringerà a moderare le
contro 37%). Il suo potere appare ora quasi invettive contro i paesi latinoamericani poco
senza limiti, con il controllo della totalità disposti a sposare la campagna anti-

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MONITORAGGIO STRATEGICO
America Latina

imperialista. Tra l’altro, l’attacco frontale al lasciato il comando attivo del paese. In questo
governo statunitense, scatenato all’Assemblea interregno ammantato dalla mistica e dal
Generale delle Nazioni Unite si è rivelato rispetto per il leader máximo enfermo, si è
chiaramente controproducente per conquistare andata affermando lentamente la figura di
il seggio al Consiglio di Sicurezza, poi Raúl Castro, fratello di Fidel e capo di Stato
assegnato al Guatemala. ad interim. Recentemente Raúl ha reso
Avvisaglie di questo cambiamento sono pubblica l’intenzione di aprire un canale di
apparse nell’atteggiamento più conciliante dialogo con gli Stati Uniti, rompendo un tabù
adottato da Chávez nei confronti del che durava da anni e generando un gran
presidente peruviano Alan García -dopo il dibattito negli ambienti di Washington e
violento scontro avvenuto durante la Miami.
campagna elettorale nel giungo scorso-, e L’eventuale apertura agli Stati Uniti,
nell’apertura moderata nei confronti della unitamente alle dichiarazioni di
nuova maggioranza democratica al Congresso apprezzamento del modello economico
statunitense. Il rapporto con gli Stati Uniti cinese, sembrano funzionali a garantirgli un
dovrebbe proseguire lungo i binari del ruolo nel processo di transizione che si aprirà
pragmatismo, soprattutto per quanto riguarda all’indomani della morte di Fidel, e nel quale
il settore energetico. il petrolio venezuelano giocherà comunque un
All’indomani della vittoria elettorale, Chávez ruolo importante.
ha intrapreso immediatamente un viaggio in
Brasile, Argentina, Uruguay e Bolivia, Conclusioni
confermando l’interesse a promuovere
l’integrazione energetica sudamericana e a In generale, il 2007 si apre nel segno
finanziare progetti commerciali ed industriali dell’ottimismo economico e di una certa
nel settore dell’economia sociale e stabilità politica. Per molti dei governi
cooperativa. La nuova strategia si misurerà recentemente eletti, la sfida più importante
nel medio periodo, e dovrà poter sopravvivere sarà mantenere fede agli impegni elettorali e
all’assenza di Fidel Castro, ispiratore e al compromesso sottoscritto con gli strati più
maestro del leader venezuelano. marginali della popolazione. 208 milioni di
persone -il 40% del totale- vivono sotto la
Cuba, in attesa della notizia soglia di povertà. Le esportazioni e gli attivi
fiscali hanno permesso di aumentare la spesa
Le elezioni venezuelane sono coincise con i pubblica in programmi di assistenza, redditizi
festeggiamenti a Cuba per gli 80 anni di Fidel in termini politici ma difficilmente sostenibili
Castro, preceduti da una grande attesa per il nel lungo periodo.
ritorno sulla scena pubblica dello storico La sostenibilità della crescita economica si
leader. Tuttavia Castro non è apparso, dando misurerà sulla base del livello e della qualità
così conferma indiretta della gravità del suo degli investimenti che i vari paesi saranno
stato di salute (si parla di un avanzato tumore capaci di generare. I mercati esterni, in primo
allo stomaco, anche se la cartella clinica luogo quelli dei giganti asiatici,
permane segreto di Stato). continueranno a sostenere le esportazioni
All’Avana la situazione è sospesa, in attesa latinoamericane di commodities, e sarà
dell’evolversi degli eventi. I numerosi nodi particolarmente importante riuscire ad
problematici della gestione statale aggregare valore alla catena produttiva e alle
dell’economia non sono stati affrontati negli esportazioni, trasformando e
ultimi quattro mesi, da quando Fidel ha industrializzando la produzione agricola.

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MONITORAGGIO STRATEGICO
America Latina

L’America Latina è un continente ricchissimo strategiche la produzione e diffusione dei


in termini energetici, alimentari, di materie combustibili rinnovabili di origine vegetale -
prime e di risorse strategiche quali l’acqua principalmente bio-etanolo e bio-diesel- e sta
dolce. Con gli attuali trend demografici, è appoggiando importanti progetti di
naturale vedere in questa regione uno dei integrazione tra il settore agricolo e quello
maggiori produttori di alimenti e di energie industriale, tracciando uno dei percorsi più
rinnovabili del mondo. importanti per lo sviluppo dell’intera regione.
È sulla base di questo scenario che il governo
brasiliano ha posto in cima alle priorità

Riccardo Gefter Wondrich

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MONITORAGGIO STRATEGICO
Settore energetico

L’EREDITÀ DEL 2006 E LE INCOGNITE DEL 2007

Il 2006 oltre a molti fardelli, di cui alcuni a sua volta ereditati, lascia al 2007 una positiva e
potenzialmente promettente eredità: l’avvio del lungamente atteso decremento dei prezzi del
petrolio. Sebbene ancora ampiamente nella forbice alta dei valori di riferimento, infatti, il
prezzo del petrolio sembra aver perso la spinta irrefrenabile al rialzo che ha invece
caratterizzato così negativamente l’ultimo triennio. Senza tuttavia presentare ancora margini di
stabilità duratura e, soprattutto, senza poter ancora dimostrare quella reale e decisa tendenza
al ribasso che in molti ancora attendono fiduciosi.

È tuttavia tempo per fare bilanci e per livello mondiale, e la spinta alla crescita del
comprendere le ragioni dei valori così alti mercato cinese e della sua proiezione
nell’ultimo triennio. In primo luogo, tra il esponenziale.
2002 e il 2003, è stata attuata una manovra È stato meno trattato invece, ma al contrario è
speculativa senza precedenti nel settore altamente significativo, il dato relativo allo
dell’energia, con l’innesco di un meccanismo scarso valore degli investimenti delle industrie
al rialzo essenzialmente basato sulla petrolifere nel settore dell’esplorazione e della
spregiudicata azione all’interno delle produzione nel corso di oltre un decennio, con
principali piazze finanziarie occidentali. Tale il risultato di una sistematica e prolungata
azione è stata ampiamente supportata dalla incapacità nel poter sostenere un incremento
diffusione di informazioni – o dalla valenza reale delle riserve nel momento in cui queste
attribuita ad informazioni – decisamente venivano allarmisticamente indicate come uno
allarmiste e spesso senza alcun reale dei principali nodi del sistema.
fondamento concreto nel complesso sistema Ciononostante, una combinazione
della filiera energetica. La guerriglia irachena nell’incremento della produzione da parte dei
e la recrudescenza dell’arco di crisi relativo tradizionali attori del mercato (soprattutto
all’intero Medio Oriente hanno costituito il quelli non OPEC), unitamente all’avvio di una
principale spunto per l’elaborazione e la più concreta ed incisiva azione sul
produzione di una letteratura altamente potenziamento delle attività di esplorazione e
allarmista e spesso orientata a sostenere tesi produzione, e contestualmente di una lettura
già confutate da decenni. Tra queste ha più precisa e puntuale dei dati relativi alla
spiccato senza dubbio il ritorno dei timori per domanda, ha permesso un assestamento del
un prossimo, quanto altamente improbabile, mercato avviando un trend positivo
esaurimento delle riserve petrolifere. attualmente non soggetto a particolari
Anche la lettura dei dati generali di settore, flessioni.
tuttavia, è stata oggetto di interpretazioni e Parimenti curiosa, invece, la parabola relativa
valutazioni spesso eccessivamente allarmiste, al gas naturale, per oltre un biennio oggetto di
con il risultato di aver validamente supportato una valutazione complessiva eccessivamente
– sebbene spesso in modo inconsapevole – le ottimistica e, di fatto, caratterizzata dalla
azioni ed i progetti di coloro che su tali dati supposta presenza di una “bolla del gas” che
hanno impostato il cuore delle attività di ha impedito la crescita degli investimenti e lo
speculazione finanziaria. In tal senso, ad sviluppo soprattutto del sistema di trasporto.
esempio, è possibile annoverare le valutazioni La realizzazione delle reti di trasporto del gas
circa il tasso di crescita della domanda a lungo l’asse est-ovest, infatti, è stata

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MONITORAGGIO STRATEGICO
Settore energetico

pesantemente penalizzata nel corso La componente critica, sotto il profilo


dell’ultimo triennio a discapito della capacità energetico, di una crisi con l’Iran
di rifornire una sempre maggiore domanda riguarderebbe l’interruzione o la sospensione
europea e, contestualmente, lasciando dei valori della produzione petrolifera
incompleta l’articolazione dell’originale nazionale, pari a quattro milioni di barili al
progetto per la definizione attraverso la giorno nominali e, ad oggi, circa due reali,
Turchia di una nuova direttrice di servizio per oltre alla quasi certa interruzione nelle
l’Europa. Neanche ilo settore del gas naturale forniture di gas naturale.
liquefatto (GNL) ha conosciuto fortune Sebbene caratterizzato da valori numerici non
migliori, restando allo stadio pressoché fondamentali in un ipotetico computo
iniziale e penalizzando in questo caso in modo algebrico sui volumi “in crisi”, l’effetto
evidente la capacità di diversificazione dei certamente rilevante della crisi potrebbe
paesi consumatori. essere quello relativo alle ripercussioni sui
Tutto ciò a vantaggio – evidente – della mercati, certamente non indifferenti allo
Russia e del suo tradizionale monopolio lungo scoppio di una nuova – ed in questo caso
la consolidata direttrice di trasporto trans- certamente più impegnativa – crisi nell’area
europea. Vantaggio tuttavia di difficile del Golfo Persico.
capitalizzazione data la cronica difficoltà I valori energetici negativi dell’Iran, in caso di
dell’industria russa nel potenziare ed conflitto, andrebbero assommati poi a quelli
ammodernare le proprie infrastrutture di disavanzo della produzione irachena,
nell’ambito di una capacità di attrarre unitamente all’incognita relativa alla
investimenti stranieri decisamente ridotta in possibilità di ulteriori distorsioni nel sistema
conseguenza della sempre più manifesta complessivo della produzione.
volontà nel non consentire accessi al proprio Ne risulterebbero certamente colpite in modo
sistema energetico da parte delle compagnie diretto da una crisi con l’Iran, poi, l’Europa, la
straniere. Cina ed il Giappone, ad oggi le principali
controparti commerciali del paese e quelle, a
Le prospettive per il 2007 fasi alterne, più impegnate nel tentativo di
evitare una escalation.
Pesano-e sempre più peseranno – sul mercato Da informazioni trapelate sulla stampa, infine,
dell’energia tre principali incognite, legate a sembrerebbe che un eventuale piano di attacco
tre aree geografiche distinte e molto lontane statunitense all’Iran potrebbe prevedere, oltre
tra loro. ad un progressivo ed intenso air strike sulle
La prima di queste incognite riguarda la crisi principali città e sulle installazioni del
in atto con la Repubblica Islamica dell’Iran. programma nucleare, l’occupazione delle
Sebbene ancora in una fase non di stallo, il principali aree di produzione petrolifera –
lungo braccio di ferro relativo alla questione soprattutto quelle offshore – in modo da
nucleare potrebbe essere oggetto di una garantire una distorsione minima dei volumi
pericolosa escalation prima della prossima nell’export iraniano. Tale azione, coordinata
estate, ovvero alla vigilia della scadenza delle con le forze della marina, potrebbe portare
“finestre” concesse all’Iran nell’ambito delle all’occupazione di lungo periodo di aree
possibilità negoziali e, soprattutto, quando il essenzialmente disabitate e con scarsa
programma nucleare sarà ormai alla prossimo possibilità di ritorsione sotto il profilo della
alla fase operativa, e cioè poco prima guerriglia, annullando di fatto le
dell’immissione nel ciclo della centrale di caratteristiche negative dell’operazione in
Bushehr dell’uranio proveniente dalla Russia. Iraq.

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MONITORAGGIO STRATEGICO
Settore energetico

La seconda area di crisi potenziale potrebbe regione. Tale percezione di rilevanza del
essere relativa al continente africano, ai suoi continente, tuttavia, è limitata ad un numero
due principali focolai di crisi. Il primo estremamente ridotto di paesi, tra cui spiccano
potrebbe riguardare l’Africa occidentale, ed in gli Stati Uniti, la Francia e la Gran Bretagna.
modo particolare la Nigeria, mentre sussiste Ben poco interesse, invece, attribuiscono
una elevata probabilità che la Somalia, nel all’Africa la restante parte dei paesi europei e
contesto più generale del Corno d’Africa, di quelli asiatici, ad eccezione della Cina che
torni ad assumere una valenza straordinaria nel continente è alla ricerca di un sistema di
sia in virtù della crisi che la vede opposta diversificazione copioso e relativamente
all’Etiopia col sostegno dell’Eritrea, sia sotto economico.
il profilo della presenza – in numero sempre L’Africa dunque, per gli Europei, continuerà
maggiore – di cellule terroristiche, quivi ad essere in larga misura solo quella
giunte in virtù delle ottimali condizioni di settentrionale, con un decremento
occultamento e gestione della logistica. complessivo di interesse che non potrà certo
Sebbene sia scarsa la valenza regionale diretta aiutare il contenimento di tutte quelle variabili
sotto il profilo energetico – eccezion fatta per di crisi che potrebbero arrivare a determinarsi
il Sudan, al quale sono tuttavia imputabili nel corso del 2007.
valori modesti della produzione petrolifera ed L’ultima, ma non certo meno significativa,
essenzialmente destinati al solo mercato area di crisi potenziale del 2007 è l’area
cinese – quella indiretta per la sicurezza degli dell’America meridionale, ed in particolare
approvvigionamenti potrebbe essere del Venezuela e della Bolivia. Il generale
considerevolmente minacciata da una crisi orientamento anti-americano dei governi
regionale con epicentro in Somalia. locali, unitamente alla particolare apertura di
In tal modo, infatti, si porrebbe direttamente il alcuni paesi mediorientali od organizzazioni
problema della sicurezza delle rotte marittime islamiche, infatti, presentano le condizioni per
nello stretto di Socotra ed in larga parte del un innalzamento del livello di crisi – sebbene
Mar Rosso, unitamente ai flussi in almeno al momento limitatamente alla sola
navigazione verso le rotte di componente retorica – capace di produrre un
circumnavigazione del continente africano. In consistente raffreddamento nelle relazioni con
aggiunta, poi, si porrebbero le condizioni per gli Stati Uniti.
lo stazionamento di basi del terrorismo Tutto ciò, sotto il profilo dell’energia,
direttamente in prossimità dell’Arabia potrebbe significare una tendenza generale ad
Saudita, che potrebbe essere facilmente intensificare i progetti – nebulosi e con scarse
raggiunta e colpita attraverso il margine di possibilità di successo – di inseguire il
confine occidentale. tradizionale sogno per l’orientamento delle
Con riferimento alla già citata possibilità di direttrici dell’export locale in direzione
una crisi in Nigeria e, più in generale nell’area dell’Europa.
dell’Africa occidentale, cambiamo In termini pratici, quindi, questa tendenza
completamente i valori di riferimento del potrebbe portare al temporaneo – ma
potenziale di crisi di diretto interesse altamente negativo – tentativo di ridisegnare i
energetico. In questo caso, infatti, i volumi progetti per le reti di distribuzione pan-
espressi dalla produzione locale e regionale americane, con la quasi sicura determinazione
rendono altamente pericoloso l’emergere di di condizioni di impasse significative e senza
un fenomeno critico significativo, valide alternative locali. Questo sia per la
giustificando la presenza di reparti militari e mancanza di reali mercati di destinazione, sia
consiglieri in gran parte dei paesi della

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MONITORAGGIO STRATEGICO
Settore energetico

per la assai poco probabile possibilità di generale clima di crisi, soprattutto legato agli
spinta in direzione dei mercati europei. approvvigionamenti, potrebbe essere quasi
In modo particolare, tuttavia, potrebbe essere esclusivamente limitato al settore del gas
particolarmente negativa una recrudescenza naturale, dove tuttavia gli investimenti per la
delle relazioni tra Stati Uniti e Venezuela, diversificazione potrebbero iniziare a
alimentata dalle sempre più aggressive ed maturare un quadro complessivo di più ampio
intransigenti posizioni del presidente Hugo respiro e meno critico rispetto al passato.
Chavez nei confronti dell’America e del suo Anche sul fronte della domanda petrolifera, il
presidente. Se questi, infatti, dovesse cedere 2007 dovrebbe presentare un lieve
alle richieste dell’Iran per l’attivazione di una decremento che, in combinazione con un
pratica e sempre più intensa collaborazione, parziale innalzamento della capacità
soprattutto con il trasferimento di unità del produttiva, potrebbe condurre ad una
Corpo dei Guardiani della Rivoluzione nel stabilizzazione del trend decrescente dei
paese caraibico, gli Stati Uniti quasi prezzi favorendo al contempo la ripresa della
certamente innalzerebbero il livello della produzione industriale.
sicurezza regionale al massimo livello, Su questo quadro generalmente ottimistico,
potenzialmente adottando strategie ben però, incombono alcune crisi potenziali su
differenti rispetto a quelle attuali scala regionale di proporzioni e di
essenzialmente ancora impostate sul basso amplificazione potenzialmente enormi. Quella
profilo d’azione e sulla moderata risposta alla iraniana soprattutto potrebbe generare
retorica venezuelana. un’onda d’urto, anche a livello energetico,
Il 2007 si presenta potenzialmente orientato difficilmente calcolabile e valutabile sotto il
ad essere caratterizzato da positivi fattori profilo degli effetti indiretti, rendendo un
energetici, essenzialmente dettati da una quadro tutto sommato positivo altamente
congiuntura favorevole quanto spontanea. Il incerto ed inquietante.

Nicola Pedde

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SOTTO LA LENTE

L’IRAQ VISTO DALL’IRAQ assira che si dividono anche in sette religiose.


Conversazione con un Ufficiale iracheno In particolare, l’etnia araba si scinde in sciiti e
sunniti come, del resto, quella curda e
L’opportunità di prestare servizio presso il turkmena. Tuttavia, per i curdi così come per i
Coalition Operation (COAOPS) - Multinational turkmeni conta l’etnia propria, mentre per gli
Force Iraq (MNF-I) Camp Victory in Baghdad, arabi la religione viene prima di tutto.
unitamente alla conoscenza della lingua araba, - A proposito della religione: ritiene che abbia
mi hanno consentito di avvicinare un Ufficiale avuto un ruolo e un’importanza costanti oppure
d’alto rango iracheno, che lavora a stretto altalenanti nel corso della millenaria storia di
contatto con il Comandante delle forze questo Paese?
internazionali in Iraq, per un’intervista sul La religione non è mai stata considerata così
futuro del Paese mediorientale. determinante come oggi, a causa della influenza
Il Generale, in virtù della sua esperienza iraniana negli affari interni iracheni.
maturata in più di quarant’anni di carriera non L’influenza alimenta ed incoraggia la violenza
immuni da imprevisti, con incarichi in patria ed su tutto il territorio iracheno che è diviso, dal
all’estero nel vecchio esercito di Saddam punto di vista geopolitico, in zone a
Hussein, ed ora nelle nuove Forze Armate, mi è maggioranza sunnita e zone a maggioranza
parso l’interlocutore ideale per avere un quadro sciita. I fanatici d’entrambe le comunità hanno
aggiornato dell’Iraq visto da un iracheno. cominciato a minacciare le minoranze per
La buona impressione e’ stata rafforzata dalla spingerle fuori dal proprio territorio per poter
richiesta di conversare in arabo - pur avere il controllo assoluto sulla propria zona.
possedendo un ottimo inglese e memore dei Questo comportamento è dovuto a due fattori
nostri precedenti scambi d’opinione nella sua principali. Il primo riguarda Al-Qaeda, che
lingua madre 1 – per esprimere al meglio alcuni oramai s’è presa una “residenza” stabile tra i
concetti. sunniti, perché pensa di rafforzare la sua
- Generale, qual è, a suo giudizio, la situazione esistenza quale “organizzazione” con una
della sicurezza e la percezione degli attentati eventuale guerra civile. La forza di Al-Qaeda
che avvengono a cadenza quotidiana nel suo deriva dalla situazione di insicurezza in Iraq. Il
Paese? secondo fattore riguarda gli sciiti ed il loro
L’Iraq, per quanto riguarda la sicurezza, si programma di controllo di tutto il territorio
trova in una situazione difficile e complessa a iracheno per formare uno stato sciita. Per
causa di molti fattori. La popolazione civile questo minacciano ogni sunnita che risiede
irachena soffre moltissimo per le vittime ed i nelle zone a maggioranza sciita, e tutto ciò
feriti degli attentati che ogni giorno avvengono diventa ancora più evidente nella Capitale
in tutto il Paese e vive in una situazione Baghdad, vista la sua elevata importanza.
psicologica tremenda. Vive male insieme al Baghdad, nell’immaginario collettivo degli
Governo che deve affrontare molte e difficili occidentali, è sempre stata una città da “mille e
sfide. Infatti, se il Governo non riuscirà entro una notte”. Oggi non lo è più.
questi mesi a fermare la violenza, in particolare - Come vivono i residenti?
a Baghdad, la situazione degenererà in tutto il A Baghdad la violenza tra le Sette religiose è
territorio iracheno. Come sapete in Iraq ci sono più aggressiva rispetto alle altre province del
tante etnie: araba, curda, turkmena, yazida ed Paese. La Capitale è divisa in zone di controllo

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Osservatorio Strategico Anno VIII – n° 12 Dicembre 2006

SOTTO LA LENTE

sciita o sunnita e le milizie controllano le mese e ciò comporta una spesa mensile di circa
identità delle persone. Spesso avvengono trentadue dollari, un’enormita’!
rapimenti con uccisione degli appartenenti ad L’acqua è un problema molto serio in tutto
un gruppo diverso. Gli abitanti non si possono l’Iraq. Quella fornita dalla rete non è potabile.
muovere liberamente ed in sicurezza. Purtroppo Mia nipote ha un laboratorio d’analisi e mi ha
ultimamente la situazione è peggiorata confermato che l’acqua che scorre dal rubinetto
tantissimo e domani, noi abitanti di Baghdad, non è utilizzabile se non per le faccende
non sappiamo come sarà. domestiche e comunque il servizio è spesso
- In situazioni cosi’ difficili il costo della vita interrotto. Altro problema sono le acque reflue.
aumenta ed i servizi essenziali sono garantiti Coprono molte strade e si depositano
con difficoltà. Cosa manca maggiormente? soprattutto davanti agli ospedali. Il processo
I prezzi sono aumentati terribilmente, per scaricarle è interrotto perché spesso i
soprattutto quelli dei prodotti alimentari così macchinari vengono rubati e venduti o sparisce
come quelli degli idrocarburi. Ufficialmente un la benzina. E’ una sofferenza quotidiana. Per
litro di benzina dovrebbe costare quanto riguarda i rifiuti posso dire che da più
centocinquanta dinari iracheni (ottanta di quattro-cinque mesi non passa il camion per
centesimi di dollaro), ma al mercato nero si la raccolta, semplicemente perché gli spazzini
vende a mille dinari, quasi otto volte di più. La hanno paura. A casa mia bruciamo i rifiuti
mattina quando esco di casa trovo una coda di mentre altri li buttano per strada, come si vede
macchine in attesa al distributore che arriva dalle immagini di Baghdad che scorrono sui
anche a cinque chilometri. Il Governo vieta la circuiti televisivi internazionali.
vendita degli idrocarburi al mercato nero, ma il - Nei giornali arabi si parla molto della
commercio continua solo a pochi metri di difficoltà, soprattutto per i più giovani, di
distanza dai distributori; tutto ciò mina trovare un posto di lavoro “onesto”, ed una
fortemente la fiducia del cittadino nei confronti volta conquistato, della difficoltà di vivere e
dell’Autorita’ costituita che è debole e non è mantenere la famiglia con un salario basso ed
capace di implementare e far osservare le sue un’inflazione galoppante.
direttive. Per quanto riguarda l’elettricità, la E’ vero, oggi il tasso di disoccupazione
situazione nel sud è relativamente migliore raggiunge, in alcune zone, l’ 80%. Tutto ciò
rispetto al nord mentre quella di Baghdad è la aiuta le organizzazioni terroristiche e le milizie
peggiore. Viviamo nel ventunesimo secolo e noi, perché possono facilmente reclutare i giovani,
cittadini di Baghdad, sogniamo di avere tre ore soprattutto quelli che hanno meno di
continue d’elettricità. Ogni giorno abbiamo sei ventiquattro anni, alla ricerca disperata di
ore d’elettricità, ovvero un’ora e mezza con e lavoro e di qualche Dinaro. Un impiegato
quattro ore e mezza senza. Nei mesi più caldi – pubblico ha uno stipendio iniziale di cento
luglio ed agosto - la gente ha avuto bisogno dollari, mentre la maggiore parte della gente
assoluto dell’energia. Energia che è ottenuta lavora per meno di dieci dollari e tante volte
usando generatori privati facendo aumentare il non trovano lavoro. Ci sono posti a Baghdad
costo dell’elettricità. Un KW costa diecimila dove gli operai aspettano in attesa che
Dinari iracheni, quasi sei dollari e mezzo. qualcuno, avendo bisogno di loro, venga a
Normalmente si ha un bisogno di cinque KW al prenderli. Aspettano fino alle dieci di sera e se
non arriva nessuno tornano a casa, però senza

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Osservatorio Strategico Anno VIII – n° 12 Dicembre 2006

SOTTO LA LENTE

un soldo in tasca. Se consideriamo i costi sentito parlare del contratto firmato con la
elevati della vita, si può facilmente intuire che il Polonia per la fornitura d’alcuni aerei. Alcuni
cittadino iracheno non può sopportare questa funzionari hanno preso una commissione di
situazione. Il bisogno di sopravvivenza spinge milioni di dollari e sono scappati, trovando
la gente a lavorare con i criminali, e per protezione nel Kurdistan. La corruzione è
guadagnare un po’ di soldi compie dei “lavori dappertutto.
sporchi” o vende delle informazioni rigurdanti i - In Iraq c’e’ però oggi una crescente volontà di
ricchi e le persone importanti. aprire un nuovo capitolo della sua recente
- Il segno dell’efficacia del potere è dato dalla travagliata storia. So che Lei ha viaggiato molto
sua capacità di far rispettare la legge. Dal suo in questi ultimi tempi, sia a nord sia a sud. Che
punto di vista, com’e’ la situazione attuale? idea si è fatto in proposito? L’Iraq è un Paese
L’autorità preposta a salvaguardia della legge davvero in mutazione?
e’ molto debole; se un criminale viene La provincia d’Erbio ed il Kurdistan sono quasi
arrestato, invece di presentarlo al Tribunale per indipendenti a partire dal 1991. La settimana
essere giudicato, gli ufficiali corrotti prendono scorsa ci sono andato e sinceramente mi
dei soldi e lo liberano denunciandone poi la aspettavo una situazione migliore. Non sto
fuga. Quindi, non solo l’autorita’ è debole, ma parlando delle città, dove c’e’molto fermento e
anche la legge. In aggiunta, la corruzione ha molti cantieri aperti, ma dei villaggi circostanti,
raggiunto i massimi livelli. Tutti, purtroppo, arretrati e poveri. Le città sono sicure, perciò la
sono corrotti. Anche ai tempi di Saddam la situazione è diversa. Le città d’Erbil,
corruzione era diffusa: si diceva che solo Tarek Sulaimaniya e Dehok migliorano, e si vede, ma
Aziz non rubava perché era spesso all’estero e non seguono più il potere centrale di Baghdad;
Saddam perché era il Presidente della sicuramente ci sono molte aziende americane,
Repubblica. A partire dal 1968 il governo di europee e straniere disposte ad investire in
Saddam tagliava il cinque per cento del reddito queste terre.
del petrolio per un conto in svizzera a favore Nel Centro e nel Sud non c’e’ sicurezza, perciò
della “Protezione della Rivoluzione”. nessuno investe. Nel 2003, 2004 e 2005 nella
Successivamente questi soldi sono stati trasferiti Capitale c’erano molti posti dove si poteva
sul conto del fratello di Saddam, Barzan. Ad comperare di tutto, perché c’era la sicurezza.
oggi, non si sa dove sono finiti questi soldi. Nel Oggi, e mi ripeto, la corruzione amministrativa
1995 le figlie di Saddam hanno preso sette è dilagante e la maggior parte di coloro che
miliardi di dollari e sono andate in Giordania sono rientrati nel Paese dopo la guerra hanno
depositandoli in banche straniere. La lasciato gran parte della famiglia e le loro
corruzione è ancora presente al Ministero della ricchezze all’estero. Vogliono solo prendere
Difesa giacché, per entrare nelle Forze Armate, senza investire. Dell’Iraq non gli importa nulla.
bisogna corrompere gli ufficiali selezionatori. - E s’intuisce che la divisione settaria certo non
Queste persone sono conosciute e sono ancora aiuta la ricostruzione del Paese.
ai loro posti: niente è cambiato. Il Ministero In Iraq ogni gruppo ha la sua agenda e il suo
dell’Interno e’ il più corrotto di tutti gli programma che vuole realizzare: gli sciiti, i
apparati burocratici: ad un criminale, dopo sunniti, Al-Qaeda e molti altri. Tutti parlano in
essere stato arrestato, vengono chiesti i soldi nome di un interesse nazionale, ma alla fine
per essere liberato. In questi giorni forse tu hai sono solo parole. Nessuno lo vuole veramente. I

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Osservatorio Strategico Anno VIII – n° 12 Dicembre 2006

SOTTO LA LENTE

capi religiosi sono diventati più deboli e un loro della situazione geopolitica dell’Iraq ed i
decreto non è più sentito obbligatorio come rapporti con i paesi viciniori.
prima, così’ come sono divenuti deboli anche i L’Iraq è pieno di risorse ed e’invidiato dai suoi
capi delle tribù, soprattutto perché i giovani vicini. Ad est c’e’ l’Iran, da sempre un nemico.
sempre più credono in altre ideologie. Per l’Iran il mio Paese è una porta attraverso
- E’ innegabile che, nonostante i numerosi la quale può controllare il Golfo Persico. La
problemi sul tappeto, la maggioranza degli Turchia ha dei grossi problemi con i curdi e
iracheni voglia “cambiar pagina” rispetto al non permettono la creazione di uno Stato
recente passato e diventare protagonista di un indipendente, nel contempo pretendono che la
Iraq democratico. Il rovesciamento del regime regione del Musul sia loro. Dall’altra parte
dispotico di Saddam è stato il primo passo, di c’e’ la Siria, primo paese a chiudere l’oleodotto
un processo lungo, verso la Democrazia. Qual è iracheno che passa attraverso il suo territorio
la sua percezione? appena scoppiò la guerra Iraq-Iran. L’Arabia
Come sapete abbiamo vissuto gli ultimi Saudita attraverso alcuni gruppi
trentacinque anni governati da un Presidente a fondamentalisti, ma non il governo, finanzia i
cui si poteva solo dire “si”. Non c’e’ una terroristi in Iraq. La maggior parte della
visione chiara della democrazia in Iraq. Solo distruzione e dei problemi in Iraq sono da
dopo il cambiamento avvenuto all’improvviso imputare al Kuwait. Nel 1990 l’Iraq sbagliò ad
nel 2003 sono stati introdotti i concetti di invadere il Kuwait che da allora ci odia e non
“libertà e “democrazia”. L’uomo iracheno, perde occasione per vendicarsi. Nessuno di
nonostante la millenaria civiltà storica di questi paesi che ci circonda vuole un Iraq
questo Paese, non può adattarsi a questi prospero e democratico perché i relativi
concetti nuovi in modo corretto. Abbiamo governi subirebbero un danno d’immagine
bisogno della cultura della democrazia a tutti i difficile da spiegare alla loro gente.
livelli, a partire dalla scuola primaria fino - Cosa pensa del nuovo Governo?
all’università’. Bisogna coinvolgere e educare L’attuale governo iracheno è il primo governo
tutti. eletto democraticamente in Iraq. Purtroppo è
- Ma ci sono già state anche le elezioni, diviso per etnie e per sette religiose, il che ne
fondamento di una società libera e democratica, indebolisce il potere e lo rende incapace di
per il Parlamento e la Costituzione. gestire il Paese.
Sia la prima elezione sia la seconda sono state In Italia, per esempio, ci sono due partiti
elezioni su base etniche e religiose. Uno sciita principali e quando una lista vince l’altra va in
vota solo le liste degli sciiti ed un sunnita vota parlamento come opposizione. In Iraq, questa
solo un sunnita. C’e’ un piccolo gruppo di atei democrazia non esiste, ognuno vuole governare
che vota i moderati, come la lista di Iyad e dominare una parte.
Allawy. Purtroppo, se non fosse per le sette Un governo così non può riuscire a controllare
religiose e le influenze etniche, quella lista il Paese. Comunque, il governo attuale cerca di
avrebbe preso moltissimi voti e magari vinto. affrontare al meglio delle sfide molto difficili. Il
- Lei ha accennato all’influenza iraniana. fallimento comporterebbe il caos in tutto l’Iraq
Nominare l’Iran significa aprire una ferita non ed una “vera” guerra civile. Ognuno vuole
rimarginata di una guerra decennale senza dominare e governare come gli pare.
vincitori ne’ vinti. E’ lo spunto però per parlare

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- Parliamo delle Forze Armate e delle forze di attraverso un check-point della polizia
sicurezza in generale: qual è la situazione nascondo la mia identità perché ho paura di
attuale e come procede la ristrutturazione? essere fermato, rapito e buttato da qualche
Il problema reale in Iraq sono i Ministeri della parte. Con l’Esercito ci si sente più sicuri, ma
Difesa e degli Interni. Il Ministero dell’Interno solo se vediamo delle truppe irachene miste o
è stato “regalato” alle milizie che pertanto lo insieme a quelle della Coalizione
occupano. Il Ministero della Difesa, invece, è Internazionale. L’Esercito non è molto
stato ripartito tra le etnie e le sette religiose. efficiente ed ho parlato e discusso con i
Pertanto la scelta per i vari incarichi non tiene Comandanti americani dei vari problemi. Ho
affatto conto della professionalità dei candidati, spiegato che in Iraq, tra le molte cose urgenti
ma solo della loro appartenenza agli uni o agli da organizzare, non c’erano le elezioni, ma loro
altri. Gli ufficiali, oggi, sono leali ai loro partiti non erano d’accordo; forse nella loro agenda
ma non alla Costituzione né tanto meno dovevano dire al loro popolo che è riusciti ad
all’Iraq. Comunque la situazione dell’Esercito è organizzare un’elezione democratica in Iraq. Il
leggermente migliore rispetto a quella del rischio di una divisione dell’Iraq è molto alto o
Ministero dell’Interno. La truppa e numerosa, comunque di un federalismo con un potere
ma l’efficienza è molto scarsa. In Iraq si centrale debole. Il Kurdistan è ricco ed ha il
possono contare all’incirca ventimila terroristi 18% del reddito nazionale mentre il centro ed il
ed un Esercito di duecentottantamila uomini che sud sono controllati dagli sciiti. In questo
però non possono far nulla. Gli ordini impartiti scenario è difficile prevedere il miglioramento
agli ufficiali ed ai sottufficiali, se in contrasto della sicurezza nel Paese ed in particolare a
con le loro preferenze politiche, etniche e Baghdad.
religiose, semplicemente non vengono eseguiti. - Secondo Lei, cosa si dovrebbe fare per
Personalmente ho parlato con gli americani su migliorare la sicurezza nella Capitale?
come formare il nuovo Esercito, suggerendo un Abbiamo bisogno di tre cose, unitamente ad un
meccanismo per promuovere gli ufficiali solo piano di sicurezza efficace: a) un decreto,
attraverso un comitato ad-hoc. Oggi come oggi, rilasciato dai Capi religiosi, che vieti la
un tenente può ancora essere promosso violenza; b) i politici devono esercitare il loro
direttamente Generale. Un’altra soluzione, più potere per fermare la violenza; c) un piano di
difficile, è quella di iniziare adesso a addestrare sviluppo per ridurre la disoccupazione
seriamente gli ufficiali che saranno la spina giovanile e monitorare la situazione. Solo
dorsale del futuro Esercito. Bravi ufficiali ci allora si può realizzare la sicurezza a Baghdad.
sono già, ma sono pochi e non si può valutare - Molti parlano di guerra civile. Secondo Lei ci
positivamente una struttura solo per un’esigua sono segnali nel Paese che inducono a pensare
minoranza. che ciò possa verificarsi?
- Mi sembra stia dipingendo un quadro a tinte L’Iraq si sta avvicinando verso la guerra civile.
fosche. Incidenti simili a quello di Samaraa possono
Sino ad ora non ho speranza di vedere un provocare una guerra civile. Da persona
Esercito iracheno professionale e la polizia è ottimista, quale sono, dico che arriverà il
messa peggio. La gente se vede un poliziotto si giorno in cui tutto questo sarà superato. Se mi
nasconde perché ha paura. Si ha paura anche chiedi quando, ti rispondo che e’ solo una
di essere uccisa. Io stesso, ogni volta che questione di tempo, ma questo tempo costera’

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molto caro all’Iraq. La situazione e’ difficile; che hanno iniziato a pagare la gente per
c’e’ Al-Qaeda, ci sono le milizie e ci sono gli diffondere una propaganda anti-occidentale.
iraniani che oramai fanno quello che vogliono, Favorita da un’enorme crisi finanziaria, la
visto che la frontiera e’ aperta e controllata da propaganda ha preso sempre più piede e la
guardie pro-Iran. Dobbiamo sostenere il gente ha cominciato ad andare in questa
Governo e lo Stato di diritto. Abbiamo bisogno direzione. Le forze della Coalizione
che la Coalizione Internazionale capisca la Internazionale, con tutto il rispetto, avevano
società irachena, la sua cultura e le diversità. delle informazioni sbagliate, ciò ha determinato
- Parliamo ora della Coalizione internazionale degli errori gravissimi, uno dei quali è stato
che da tre anni e’ in Iraq: quali sono gli umori, quello di annullare completamente tutto
gli eventuali risentimenti e le speranze di un l’Esercito e le Forze di Sicurezza irachene.
iracheno? Seicentomila persone con le relative famiglie si
Come sapete la Coalizione Internazionale ha sono trovate senza salario, senza soldi in banca,
fatto un gran lavoro, e ciò viene apprezzato da frustrati dal comportamento sbagliato degli
ogni iracheno. I sacrifici e gli sforzi che i americani. Tutto ciò ha complicato la
soldati della Coalizione hanno compiuto per situazione. Alla fine del 2003 gli attentati erano
liberare dalla dittatura il popolo iracheno sono pochi, ma dal 2004 sono aumentati fino a
sempre ben accetti, ma quando le forze sono raggiungere, oggi, quaranta/cinquanta
entrate in Iraq hanno trovato una realtà nuova. attentati, tra piccoli e grandi, al giorno. Le
Questa realtà del popolo iracheno con usi e forze della Coalizione Internazionale
tradizioni differenti non era, purtroppo, chiara dovrebbero capire i sentimenti degli iracheni.
alle forze che compongono la Coalizione Noi apprezziamo moltissimo il lavoro fatto, e
Internazionale. Dividiamo il rapporto tra speriamo di diventare cari amici ed alleati in
l’Alleanza e gli iracheni in tre fasi: nella prima futuro poiché credo che la battaglia in Iraq non
fase, dal mese d’aprile 2003, si era creato un interessi più solo l’Iraq, ma anche i paesi
ottimo rapporto, i soldati facevano la spesa nel dell’Alleanza e tutto il resto del mondo.
mercato e gli iracheni erano felici e favorevoli - Per quale ragione?
alla presenza dei militari stranieri, facevano le Perché perdere la battaglia vuol dire perdere la
foto e mangiavano insieme. Questo ha portato libertà ed il terrorismo così vincerà in tutto il
ad una grande aspettativa. Gli iracheni mondo. Capito questo, la Coalizione
attendevano un grande e veloce cambiamento internazionale deve continuare il lavoro che ha
nella loro vita ben sapendo che gli Stati Uniti e cominciato poiché qualsiasi paese che non
l’Europa sono sviluppati che vivono in pace, partecipa oggi contro il terrorismo in Iraq,
nonostante tutte le differenze che esistono al potrebbe ritrovarselo sul proprio territorio.
loro interno. Considerare la sofferenza degli iracheni, le loro
- Il miglioramento c’e’ stato, anche se in un tradizioni e la loro cultura è fondamentale per
quadro di situazione complesso si è dimostrato ristabilire un buon rapporto tra gli iracheni e le
lento. Quali sono le cause e gli eventuali errori forze della Coalizione e per ricominciare a
commessi dalla Coalizione Internazionale? lavorare insieme.
Il miglioramento veloce ed immediato non è - E per ricostruire, una volta raggiunta una
avvenuto. Sono invece comparsi dei movimenti stabilità, le strutture fondamentali per assicurare
di rivolta, alimentati dall’esterno e da Al Qaeda un futuro migliore soprattutto alle nuove

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generazioni. Ma, nell’immediato, Lei cosa si iracheno. Questo non deve influenzare gli
augura? iracheni e il loro futuro. In Iraq è nata la civiltà
Gli Stati Uniti hanno fatto un gran lavoro in e questa battaglia è tra la civiltà e il terrorismo
Iraq, ma gli iracheni non li rispettano perché il e non si deve perdere. Spero ciò sia chiaro
rapporto non è buono e quando comincerà la all’’America, agli alleati ed alle loro truppe.
ricostruzione dell’Iraq non vorranno lavorare Da questa conversazione traspare la fiducia che
con questo paese. Le truppe americane il Generale pone nel suo Paese nonché la
provocano gli iracheni e i loro sentimenti. Ora certezza che, nonostante le difficoltà e con
è il momento in cui le forze della Coalizione l’aiuto della Coalizione internazionale, l’Iraq
devono sostenere l’Iraq e la sua ricostruzione possa arrivare ad una piena autonomia
come uno Stato indipendente. Noi vi democratica.
apprezziamo e vi ringraziamo, da iracheni, per
il lavoro che avete fatto e speriamo che
continuiate e che non ci lasciate a metà strada. Paolo Brusadin
L’Iraq oggi è utilizzato come carta politica
nelle elezioni americane, il che dispiace ad ogni

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L’intervista è stata interamente condotta in lingua araba; la traduzione è fedele al testo e l’adattamento dalla
lingua araba non altera il pensiero espresso nella lingua originale.

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