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Che tipo di relazioni, Teodorico, intrattenne con i Romani d’Italia?

All’inizio queste furono ottime, ma con


l’andar del tempo peggiorarono, fino allo scontro finale. Cassiodoro (politico, letterato e storico romano),
che ricoprì incarichi di rilievo durante il regno di Teodorico, si occupò di collocare gli Ostrogoti nelle case
abbandonate e sui campi incolti e fece in modo che vi fossero rapporti amichevoli tra Romani e Goti. Lo
stesso, non si conosce fino a che punto ne fosse realmente convinto, parlò del sovrano goto come del re-
filosofo per eccellenza, visto che aveva studiato filosofia ad Atene mentre era lì come ostaggio.

La religione, che allora era fondamentale nei rapporti sociali, avrebbe potuto rovinare le relazioni fra le due
etnie. Infatti è opportuno non dimenticare che gli Ostrogoti erano ariani. Ma Teodorico riuscì a far sì che i
Goti dimorassero in zone separate delle città, con proprie chiese edificate appositamente e non sottratte ai
cattolici. A questo bisognava aggiungere i rapporti non idilliaci tra la Chiesa di Roma e quella di
Costantinopoli, che permetteva di porre in secondo piano le dispute teologiche tra i Romani cattolici e gli
Ostrogoti ariani.

Teodorico desiderava che il suo stato fosse a capo di una confederazione di regni romano-barbarici
(disegno che Carlo Magno avrebbe realizzato trecento anni più tardi), puntando sui legami matrimoniali con
le diverse dinastie regnanti. I Franchi (dal germanico «frank», che significa libero, originari della Germania
occidentale), avendo la meglio sui Visigoti nella battaglia di Vouillè, misero fine al progetto di Teodorico.

Nel 519 l’imperatore d’Oriente Giustino si accordò con il Papa Ormisda per un effettivo riavvicinamento fra
le chiese di Roma e quella di Costantinopoli. Tutto questo ebbe degli effetti in Italia non solo sul piano
religioso, ma anche su quello politico. I Bizantini furono ritenuti, nuovamente, amici dei Romani d’Italia,
mentre erano considerati con sospetto gli eretici Ostrogoti. Inoltre era risaputo che a Costantinopoli gli
ariani fossero duramente perseguitati. La situazione peggiorò ulteriormente quando Teodorico non permise
più che i Romani d’Italia avessero delle armi (questi si erano ribellati ad alcune sopraffazioni del governo
ostrogoto). Il sovrano ostrogoto era consapevole che molti senatori romani gli avevano voltato le spalle.

Pertanto ritenne veritiera l’accusa che diversi senatori fossero in contatto epistolare con Bisanzio. Vennero
incarcerati senatori ed il filosofo Severino Boezio, che nella torre di Pavia, scrisse la celeberrima opera De
consolatione philosophiae. Terminò in Italia la pace romano-barbarica, una speranza alimentata da
Cassiodoro e da alcuni Goti e Romani.

Papa Giovanni I, accompagnato da vescovi e senatori, raggiunse Costantinopoli nel 525 per volere di
Teodorico e chiese all’imperatore che fossero cancellate alcune discriminazioni che avevano colpito i
sudditi ariani. Il Papa venne ricevuto con tutti gli onori ed ottenne quanto richiesto ad eccezione del fatto
che gli ariani convertiti forzosamente non potevano di nuovo aderire all’arianesimo (Ricordiamo l’evento
avvenuto alla chiesa dello Spirito Santo a Ravenna, nel quale molti simboli grafici ariani furono nascosti e
celati- Molti mosaici modificati e alcuni tratti delle opere coperte in modo “poco professionale” - in modo
da non attirare l’ira dei militari a Ravenna. Addirittura rimangono ancora oggi alcuni mosaici –quelli più in
alto- che raffigurano la storia nella quale Gesù non è mai morto e neppure resuscitato! Per poi come non
citare il fatto che il pavimento della chiesa fu rialzato di un paio di metri- circa tre metri di profondita sono
andati persi con la ricostruzione fatta dai Romani-, dato che era costruito secondo standard e canoni
sicuramente non Romani).

Ritornato in Italia Giovanni I fu imprigionato da Teodorico (sospettava accordi segreti tra il Papa e
l’imperatore bizantino per defenestrarlo). Giovanni I morì in carcere nel 526 e da subito il popolo lo ritenne
un martire. Al suo posto venne nominato Papa Felice IV per volere dello stesso Teodorico. Il sovrano
ostrogoto aveva intenzione di attaccare Costantinopoli via mare e per questo stava allestendo una
poderosa flotta, ma la sua morte pose fine all’ambizioso progetto che venne realizzato dai Bizantini dieci
anni dopo. Con una guerra quasi ventennale i «Romani d’Oriente» sconfissero gli Ostrogoti e l’Italia
diventò, sotto Giustiniano, una provincia periferica dell’Impero. Una leggenda, diffusasi ampiamente in
Italia, raccontava che Teodorico fosse stato catturato dal diavolo e gettato nel cratere di Lipari.

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