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UNA TABELLA DI FISIOGNOMICA NEL QABS AL-ANWĀR WA BAHǦAT AL-ASRĀR

ATTRIBUITO A IBN 'ARABĪ


Author(s): ANTONELLA GHERSETTI
Reviewed work(s):
Source: Quaderni di Studi Arabi, Vol. 12 (1994), pp. 15-47
Published by: Istituto per l'Oriente C. A. Nallino
Stable URL: http://www.jstor.org/stable/25802736 .
Accessed: 11/03/2012 13:16

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ANTONELLA GHERSETTI

UNA TABELLA DI FISIOGNOMICA NEL QABS AL-ANWARWA BAH&AT


AL-ASRARATTRIBUITO A IBN 'ARABl

I - II manoscritto Leiden or. 51 conservato nella biblioteca dell'Universita


di Leiden e, allo stato attuale delle nostre conoscenze, l'unico testimone del
Qabs al-anwdr wa bahgat al-asrdr attribuito a Muhyl al-DIn ibn 'Arabi (m.
638/1240)2. Ai fol. 21 v. e 22 r. si trova una interessante tabella di fisiognomica
che desideriamo presentare in questo articolo^. Abbiamo ritenuto utile
accompagnare alia trascrizione del testo arabo e alia sua traduzione un
confronto con alcuni trattati arabi di fisiognomica e, ove opportuno, con testi
greci. Questo, ben lungi dall'approdare airidentificazione di una o piu fonti
certe della nostra tabella, ha posto in evidenza il carattere composito di questa
operetta di soggetto fisiognomico. Una prima analisi codicologica del
manoscritto e, dal punto di vista contenutistico, della tabella, ha indotto inoltre
ad avanzare dei dubbi sulla paternita deH'opera, sinora attribuita senza
incertezze a Ibn 'Arab!.

II - Prima di presentare il testo che costituisce Toggetto del nostro studio


riteniamo opportuno richiamare succintamente qualche informazione sulla
fisiognomica araba (firdsa)^.

1 P. Voorhoeve, Handlist of theArabic manuscripts in theLibrary of theUniversity of


Leiden and other collections in theNetherlands, Leiden, 1957, p. 261; P. de Jong,M.J. de
Goeje, Catalogus codicum orientalium bibliothecae academiae Lugduno-Batavae,
vol. Ill, Leiden, 1865, numero MCCXX cod. 5 Gol; GAL I,p. 579, n. 92 (95).
2 Ibn in E.I.2, vol. Ill, Leiden-Paris,
GAL I, pp. 571-572; A. Ates, al-Arabi, 1971, pp.
729-734. e menzionata al numero 559 del catalogo generate curato da O.
L'opera '
Yahya, Histoire et classification de I'oeuvre d'Ibn Arabl, Damas, 1964, vol. II, p.
417.
3 La tabella e riprodottaall'inizio del librodi Y. Mourad, La physiognomonie arabe et le
Kitab al-firasa de Fakhr al-Dln al-Razl, Paris, 1939.
^ Sulla storia della fisiognomica e sulle forme simili di divinazione nella tradizione
araba si vedano T. Fahd, Firdsa, in E.I. vol. II, Leiden-Paris, 1965, pp. 937-938;
idem, La divination arabe, Leiden, 1966, pp. 369-402, con riferimenti a diverse
fonti arabe inedite. Uno studio completo sulla storia della firdsa nella tradizione
araba e sulle sue e il gia citato lavoro di Y. Mourad che comprende,
origini greche
oltre all'edizione e alia traduzione di Fahr al-DIn al-Razi, anche
dell'opera
un'ampia introduzione. Per un recente contributo sulla tradizione fisiognomica in
ambito orientale, e in particolare sulla versione siriaca del trattato di Polemone di
Laodicea, si veda il saggio di M. Zonta, Fonti greche e orientali de/Z'Economia di

QSA, 12 (1994), pp. 15-47


II senso primario del termine arabo firdsa, usato per tradurre il greco
physiognomonika, e quello di "scrutare, osservare attentamente"5. Strettamente
legato al concetto dell'acuta osservazione e quello della percezione e
deirintelligenza di cio che e recondito e inaccessibile ai sensi (idrdk al-bdtin),
ma che pud essere compreso grazie all'attenta considerazione di segni esteriori.
In questo senso a firdsa vengono attribuiti due significati: il primo, piu
strettamente religioso basato sul hadit "ittaqu firdsat al-mu'min"6, e la capacita
ispirata dalla grazia divina di leggere nei cuori degli uomini mentre il secondo
e quello, piu tecnico, che risponde alia fisiognomica7. Una definizione
esauriente di questa disciplina ci viene offerta da HaggT HalTfa, sulFautorita di
Taskopriizadeh che la classifica tra le scienze naturali: si tratta di una scienza
grazie alia quale si conosce Tindole deiruomo mediante un processo induttivo
osservandone 1'aspetto esteriore (colore, forme, membra etc.)8.
Nella cultura araba lo sviluppo della fisiognomica intesa in questo senso fu
senza dubbio diretta conseguenza degli influssi della cultura greca dovuti alle
traduzioni del patrimonio classico in arabo. Di questo gli uomini di scienza
avevano chiara coscienza tant'e vero che nel catalogo di HaggT HalTfa vengono
citati quali somme autorita due greci: Polemone di Laodicea9 e Aristotele. A

Bar-Hebraeus nelVopera "La crema della scienza", Napoli, 1992 (Supplemento n.


70 agli "Annali dell'Istituto Universitario Orientale").
^
Ibn Manzur, Lisdn al-'arab, Beyrut, 1956, vol. VI, p. 160 (d'ora in avanti L.A.); al
Zabidi, Tag al-'arus, Bengazi, s.d., vol. IV, p. 207 (d'ora in avanti T.A.).
^
Tirmidi, Kitdb tafslr al-Quran, bdb 16 (surat al-higr), in al-Gdmi' al-sahlhy vol. V,
Cairo, 1395/1975, p. 298; la tradizione, che viene riportata in tutte le fonti che abbiamo
consultato, e secondo Tirmidi supportata da un'unica autorita e trasmessa da "uomini di
scienza". Ci pare interessante sottolineare che al-Qazwini, nella classificazione degli
spiriti superiori, pone dopo i profeti e i santi coloro che sono dotati del dono della
firdsa, cui seguono immediatamente coloro che sono invece capaci della analoga (ma
piu tradizionalmente araba) formadi divinazione, la qiydfa: 'Agd'ib al-mahluqdt wa

gard'ib al-mawguddt, ed.^Wiistenfeld, repr. Wiesbaden 1967, parte I, pp. 317-318.


7
L.A., p. 160 e T.A., p. 207 p.e. riportano entrambi sia il hadlt sia il commento di Ibn
al-Atir che illustra chiaramente i due distinti significati, e
quello religioso quello
tecnico. A proposito di quest'ultimo viene poi sottolineato il gran numero di opere
concernenti l'argomento. La duplice definizione di e ripresa anche in opere
firdsa
di carattere enciclopedico ogniqualvolta si affrontino i tipi di divinazione: si veda,
a titolo d'esempio, al-Ibsihi, al-Mustatraf fl kull fann mustazrafBeyrut,
1406/1986, vol. II, p. 191.
8
Haggi Halifa, Kasf al-zunun, ed. G. Flugel, repr.New York, 1964, vol. IV, p. 388. La
classificazione completa delle scienze naturali, tra le altre forme
quali figurano peraltro
di divinazione quali l'oneirocritica e si trova nel vol. I, p. 34; si veda anche il
l'astrologia,
dizionario tecnico di al-Tahanawi, Kitdb kassdf istildhdt al-funun, repr. Teheran 1967,
vol. I p. 44 (la firdsa e posta tra la veterinaria e l'oneirocritica) e vol. II, pp. 1123-1124. A
sua volta la firdsa, che si estende a comprendere arabe come la qiydfa, ha
discipline
branche ben specifiche quali la scienza dei nei (hildn),delle macchie della pelle (samdt),
delle scapole, la chiromanzia.
^
(88 ca-144 d.C): si veda Pauly-Wissowa, Realencyclopadie der classischen

16
quest'ultimo vennero all'epoca comunemente attribuiti due trattati, peraltro
sicuramente non di sua mano: il Sirr al-asrdrlQy Tultima parte del quale e
riservata alia fisiognomica, e il piu specifico Physiogndmonica^. A questo
avrebbe attinto, secondo HaggT HalTfa il filosofo e teologo Fahr al-DTn al
RazT12 nella compilazione del suo Kitdb al-firdsa, un trattato che costituisce la
summa delle conoscenze fisiognomiche ereditate dal mondo classico e
sistematizzate dai dottori musulmani. Quanto all'opera di Polemone, considerato
la massima in campo fisiognomico, essa circolava gia tradotto in arabo
autorita
nella prima meta del III/IX secolo: viene infatti piu volte menzionata da al
6ahiz in al-Hayawdn^, La conoscenza piu o meno approfondita di qualche
nozione di fisiognomica doveva essere comune tra gli uomini di cultura; di
questo sono testimonianza non solo le citazioni di al-Gahiz, ma anche i passi

Altertumswissenschaft,vol.XXI, 2, Stuttgart,1952, col. 1320-1357 (in particolare le col.


1345-1348 sulla fisiognomica). II testoarabo e stato edito da G. Hoffman sulla base del
ms Leiden 1206 (198) e pubblicato assieme alia versione latina in R. Forster (ed.),
Scriptores physiognomonici graeci et latini, vol. I,Leipzig, 1893, pp. 95-294; un'altra
edizione e stata fattaad Aleppo nel 1347 h.
1U come
Questo viene generalmente descritto nelle fonti classiche la traduzione dello

pseudografo aristotelico Secretum secretorum ad opera di Yuhanna ibn Bitrlq (IX


secolo), ma potrebbe trattarsi in realta di un trattatello scritto da un autore arabo del
nono o del decimo secolo. L'opera infatti contiene, oltre a elementi greci, elementi che

innegabilmente greci non sono; inoltre Tassenza di un originale greco e il fatto che non
ci sia pervenuta che la recensione araba fanno propendere gli studiosi per la succitata
ipotesi. Sulla complessa questione del Sirr al-asrdr si vedano lo studio di M. Manzalaoui,
The Pseudo-Aristotelian Kitab Sirr al-'Asrar, in "Oriens", 23-24 (1970-1971), pp. 147-257
e l'articolatosaggio, ricco di ulteriori spuntibibliografici,di M. Grignaschi, Remarques
sur la et Vinterpretation du Sirr al-asrar, inW.F. Ryan, Ch.B. Schmitt (eds.),
formation
Pseudo-Aristotle The Secret of secrets. Sources and influences, London 1982. Per la
e si veda p.e.
traduzione araba del corpus aristotelico pseudo-aristotelico piu in generale
F.E. Peters, Aristoteles arabus. The oriental translations and commentaries on the
aristotelian corpus, Leiden, 1968 (per il Secretum secretorum in particolare le pp. 67 ss).
Ci serviremo del testo arabo del Sirr al-asrdr nella "redazione lunga" edito da A.R.
Badawi in al-Usvd al-yundniyya li l-nazariyyat al-siydsiyya fi l-islam, vol. 1,Cairo, 1954,
pp. 67-171 (pp. 117-124 per il capitolo sulla firdsa).
H e traduzione
Edizione inglese a cura di W.S. Hett, in Aristotle, Minor works, Cambridge,
1963, pp. 81-137; il titolo viene menzionato ancora da HaggI Halifa, cit., vol. V, p. 129.
risultato della fusione di due diverse opere di scuola aristotelica, venne
L'operetta,
tradotta in arabo da Hunayn b. Ishaq: si veda T. Fahd, La divination, cit., p. 381 note 3 e
4; F.E. Peters, cit., pp. 63-64; M. Grignaschi, La ?physiognomonie? tradulte par Hunayn
ibn Ishdq, "Arabica", 21 (1974), pp. 285-291.
12 Ma A.R.
Badawi, in La transmissionde la philosophic grecque au monde arabe, Paris,
1968, p. 87, ritiene la citazione riferitaal capitolo sulla fisiognomica di Sirr al-asrdr.
Come sottolinea ihveceT. Fahd, La divination,cit.,p. 381, buona parte dell'opera di Fahr
al-Din al-Razi si rifa allo pseudografo aristotelico Physiognomonika, oltre che al Sirr al
asrdr. Sulle fonti del trattato di Fahr al-Din al-Razi si veda anche A. Autuori,
Antecedenti greci e arabi del Kitab al-firasadi Fakhr al-Din al-Razi, AIUON, 43 (1983),
pp. 43-60.
13 Ed. Harun,Cairo, s.d?voL III,pp. 146,269,284 (si vedaT. Fahd,La divination,cit,p. 385).

17
riservati a questo soggetto in opere di ambito non squisitamente scientifico o
filosofico. Cenni relativi alia 'ilm al-firdsa e brevi elenchi di caratteristiche
fisiche col relativo significato fisiognomico si trovano infatti sia in opere di
carattere enciclopedico come quella di al-QazwInl14, sia in raccolte di aneddoti
come il libro di IbsihT15. Anche nelle enciclopedie d'adab l'argomento non era
ignorato: al-Nuwayrl nel suo Nihdyat al-arab fl funun al-adab elenca
succintamente gli indici fisici deirintelligenza e della stupidita, unitamente ad
alcuni aneddoti sulle capacita induttive di personaggi celebri16. Persino in
opere piu squisitamente letterarie e di carattere ameno non mancano
riferimenti alle nozioni di fisiognomica: in Ahbdr al-hamqd wa 1-mugaffalTn^1 e
in Ahbdr al-adkiyd'^ di Ibn al-GawzI vi sono due interi capitoli riservati
all'elencazione delle caratteristiche fisiche rispettivamente degli sciocchi e
degli intelligenti.

Ill - Una breve trattazione della firdsa hikmiyya e un elenco delle


caratteristiche fisiche col relativo significato fisiognomico si trovano anche in
due opere di Ibn 'Arab!: al-Tadblrdt al-ildhiyya fi isldh al-mamlaka al
insdniyya^ e al-Futuhdt al-makkiyya^?. E forse per questo motivo che ilmistico
andaluso viene annoverato da Ya'qub b. Ishaq al-Kindl tra le autorita inmateria
di firdsa, accanto ad al-Safi'I, Muhammad b. Zakariyya' al-RazT e a tre autori
greci: Aristotele, Polemone e Eleo21. L'approccio di Ibn 4ArabT alia firdsa non e
limitato semplicemente al significato scientifico del termine: Tilluminazione
divina del cuore umano viene considerata, coerentemente con il sistema di
pensiero dell'autore, con pari attenzione. Per quanto riguarda in particolare la
fisiognomica, il catalogo delle caratteristiche fisiche e accompagnato da
considerazioni sul valorereligioso e spirituale delHnterpretazione dei tratti
fisici deiruomo e da una parte introduttiva tesa a chiarire su quali presupposti

14
Cit., parte I,pp. 317-318.
15
Cit., vol. II, p. 192.
16
Cairo, s.d.,vol. Ill, pp. 149-151 e 356.
^
Beyrut 1405/1985, pp. 19-22.La fonte citata da Ibn al-Gawzi e Galeno (il che indica che
si riconoscevano le origini greche della disciplina) ma abbiamo appurato che si tratta
piuttosto di passi dal Sirr al-asrar.
^
Beyrut, 1990, pp. 18-19. La fonte citata stavolta e un generico hukamd\ ma si tratta
ancora di passi dal Sirr al-asrar.
^ Edizione critica di H.S. Nyberg inKleinere Schriften des Ibn al-Arabl, Leiden, 1919; la
firdsa, nella sua duplice accezione, viene trattata nel capitolo ottavo, 161-172. Cfr. T.
pp.
Fahd, La divination,cit.,p. 380 note 3 e 4.
2^ Cairo 1329 h? vol. II, cap. 148, pp. 235-241 (per i segni e i loro significati in particolare
le pp. 238-239). Vi si riprende, con delle aggiunte, lo stesso passo di al-Tadblrdt al
ildhiyya.
2* InO. Rescher, Notizen uber einige arabische Handschriften aus Brussaer Bibliotheken,
ZDMG, 68 (1914) p. 53. Benche Tautore affermi essere sette le autorita inmateria di

18
scientifici poggi tale disciplina. Dopo un parallelo con la piu tipicamente araba
qiydfa, Ibn 'ArabI espone infatti la teoria dei temperamenti offrendo cosi un
quadro di riferimento teorico cui seguono la descrizione della costituzione
fisica rispondente al temperamente equilibrato (che, in un'ottica di rilettura
dottrinale, viene attribuita al Profeta) e l'elenco delle caratteristiche e del loro
significato fisiognomico. Quest'ultima parte, per la quale abbiamo proceduto a
un confronto col Sirr
al-asrdr, e risultata in realta essere composta di
consistenti citazioni noto pseudografo
dal aristotelico, che viene ripreso
pressoche integralmente22. Vi si registra solo qualche lieve variazione
nelFordine delle parti del corpo e qualche piccola aggiunta o discrepanza nei
segni relativi a bocca e volto, voce, collo, mani e piedi. La trattazione della
fisiognomica che abbiamo riscontrato nelle opere di Ibn 'Arabl, che prevede
un'armonica integrazione tra elementi della disciplina di origine filosofico
scientifica e una lettura in chiave e religiosa, si caratterizza
spirituale per la
sua sistematicita. Ci sembra sia incongruente con quest'approccio il testo della
tabella del al-anwdr, che si limita a una stringata esposizione dei dati
Qabs
senza alcun accenno al significato religioso di firdsa e senza alcuna premessa di
carattere teorico. Inoltre, rispetto alle caratteristiche elencate da Ibn 'Arabl,
che sono le medesime in entrambi i trattati, la nostra tabella preserita parecchio
altro materiale che non sarebbe sicuramente stato trascurato in una trattazione
della disciplina articolata e sistematica come quella presente nelle due opere di
Ibn 'Arabl. A nostro parere questi elementi potrebbero quindi avvalorare i
dubbi, sorti da un primo esame codicologico del manoscritto, sulla paternita del
Qabs al-anwdr.

IV - Latabella sulla fisiognomica del Qabs al-anwdr si presenta, come del


resto le altre ivi contenute, come una sintesi della disciplina per fini pratici,
confezionata appositamente inmodo da consentire una rapida consultazione. A
questo fine fanno pensare la struttura a colonne, la stringatezza delle premesse
scientifiche e metodologiche, la presenza di indicazioni pratiche sulla lettura
dei segni e persino l'ordine dei segni piu rigorosamente "gerarchico" (dalFalto
al basso, cioe dai capelli ai piedi) di quanto si verifichi negli altri testi di
analogo argomento.
La fonte dei dati contenuti nel nostro manoscritto, stando a quanto
dichiarato nella stessa tabella, sarebbe il [Kitab al-siydsa fl] tadblr al-rVasa

i nomi menzionati sono solo sei.


firasa,
22 Ibn 'Arab! si rifarebbe alia recensione
Secondo M. Grignaschi (Remarques..., cit., pp. 6-7)
corta di Sirr al-asrar, datata XI, forse XII sec.

19
(altro titolo del notissimo Sirr al-asrar) attribuito ad Aristotele23. Si tratterebbe
quindi delle nozioni di fisiognomica contenute nell'uitima parte del celebre
pseudografo aristotelico. La cosa e sinora stata accettata senza dubbi da coloro
che hanno in qualche modo fatto riferimento alia tabella24, ma un piu attento
esame dimostra che esso, o quanto meno la recensione a noi nota, non e Tunica
fonte usata dairestensore del nostro testo. Oltre alle caratteristiche e ai
significati delle membra (da cui pero non viene ripresa la
del Sirr al-asrar
premessa che li introduce) la tabella che presentiamo infatti comprende altro
materiale che non vi compare. Dal punto di vista quantitative infatti un terzo
degli elementi contenuti in Qabs al-anwar e presente anche in Sirr al-Asrar,
seppure alle stesse caratteristiche corrispondano talvolta significati differenti,
ma ben due terzi del materiale non hanno riscontro in questa fonte. Un
confronto puntuale ha inoltre evidenziato consistenti differenze: alcune
caratteristiche mancano nella nostra tabella, vi sono delle discrepanze in alcuni
significati, tutti i riferimenti alia teoria dei temperamenti e a induzioni
diagnostiche mancano nella fonte dello pseudo-Aristotele, ne la fisiognomica
delle donne vi trova alcun riscontro.
Ci e parso opportuno quindi tentare un confronto con altri testi arabi del
medesimo soggetto i cui dati potrebbero essere confluiti, anche parzialmente,
nella tabella. Diversi elementi trovano riscontri precisi sia nel passo sulla
fisiognomica del secondo libro di al-Tibb al-mansurl25 di Muhammad b.
Zakariyya' al-RazT sia nel trattatello attribuito a Polemone (Gotha A. 85)26. Essi
includono pressoche integralmente il capitolo sulla fisiognomica del Sirr al
asrar, con alcuni elementi aggiuntivi per quanto riguarda le caratteristiche
fisiche ma soprattutto con un catalogo dei diversi tipi di carattere (piu

23 Si veda GAL
OA I, p. 221.
L^
Si veda Y. Mourad, cit., p. 49; A.R. Badawi nella sua edizione del Sirr al-asrdr, cit., p. 118
fine, nota 2.
25
GAL, S I, p. 419; GAS, III, pp. 281-283. Per quanto riguarda l'opera di Muhammad b.
Zakariyya' al-Razi non ci e stato possibile consultare il testo arabo edito da
purtroppo
M.R. al-Tabbah in Gumal ahkdm al-firdsa, Aleppo 1929 (ma cfr. GAL, S I, p. 924, n. XI).
I confronti sono stati fattiper quanto possibile sui passi dell'opera (dal ms Parigi 2866)
riportati da A.R. Badawi in nota al Sirral-asrdr, e, negli altri casi, sulla classica
traduzione di Gerardo da Cremona. Latraduzione viene considerata da Forster degna
della massima fiducia ("de Gerardi fide ac diligentia dubitandum non esse",
Scriptores,
cit., vol. I, p. CLXXVIII), ma si confrontino le osservazioni di A. Autuori, Testo latino e
testo arabo della fisiognomica diMuhammad ibnZakariyd' al-Razi, AIUON, 44 (1984),
pp. 29-40. In due o tre casi sono state di aiuto le citazioni in arabo dell'articolo della
Autuori.
2^
Purtroppo abbiamo potuto consultare solo la traduzione latina di G. Hoffmann, in R.
Forster (ed.), Scriptores, cit., vol. II, pp. 149-160. Benche attribuito a Polemone in realta
l'operetta ha poco a che fare con la fisiognomica del filosofo di Laodicea e presenta

somiglianze piuttosto con gli aristotelici Sirr al-asrdr e


pseudografi Physiogndmonika,
con aggiunte di origine non identificata.

20
completo in al-RazI rispetto allo pseudo-Polemone) che non compaiono nel testo
del Sirr ma che invece si trovano nello pseudo-aristotelico Physiogndmonika.
Benche i due testi siano tanto simili da far presupporre una fonte comune27,
alcune caratteristiche e alcuni lessemi usati anche in Qabs al-anwar sono propri
solo del primo o del secondo. Le osservazioni di carattere piu propriamente
clinico di Qabs, quali le condizioni del fegato e del fisico in generale, la
longevita, e alcune relative alia teoria dei temperamenti (circa una ventina in
tutto) trovano riscontro, per quanto abbiamo potuto constatare, unicamente
nello pseudo Polemone. In questo trattatello si rileva invece qualche dif ferenza
nel significato fisiognomico di diversi segni e nelle descrizioni dell'uomo
intelligente, del coraggioso e del codardo, mentre mancano le descrizioni del
filosofo e dello sfrontato. Alcuni segni (circa una decina) e lessemi presenti in
Qabs invece hanno un esatto corrispondente nei passi relativi di al-Tibb al~
mansuri, cosi come la tipologia delFuomo intelligente, del filosofo, del
coraggioso, del codardo, dello sfrontato. Per questo testo si registra poi una
sostanziale identita con Qabs al-anwar nelle caratteristiche relative a

sopracciglia, naso, fronte, labbra, volto, orecchie, carni, movimenti, collo, spalle,
mani, sia neH'ordine di presentazione che nei significati attribuiti a tali parti
del corpo. Per le concordanze testuali e anche in certa misura per Fordine di
presentazione degli argomenti la nostra tabella e dunque molto vicina. al
capitolo sulla fisiognomica di al-Tibb al-mansuri e presenta una notevole

somiglianza anche col trattato dello pseudo-Polemone, oltre che col Sirr al
asrar.

V - II manoscritto or. 5, in ottimo stato di conservazione,


Leiden e stato
terminato all'inizio di gumadd al-uld dell'anno 960 (corrispondente al nostro
aprile 1553) da un copista la cui identita ci e ignota. Scritto in nashi leggibile
esso e, dal punto di vista grafico, un capolavoro; consiste di diverse tabelle
elegantemente tracciate e compilate con cura in inchiostri di differenti colori28.
E composto di 46 fogli che misurano cm 25 x 36, mentre la superficie di
scrittura e di cm 19,5 x 30. La rilegatura, in pelle rosso vino con medaglioni di
carattere floreale su entrambi i piatti e risvolto della copertina, porta una

97
^' con
Secondo M. Zonta, cit., p. 27 le tre opere risalirebbero al celebre lavoro di Polemone,
il quale tuttavia abbiamo riscontrato poche una fonte comune
somiglianze. Ipotizzando
per i tre trattati questa sarebbe da identificarsi non tanto nellopera di Polemone quanto
negli scritti dello pseudo-Aristotele (si veda R. Forster, Scriptores, cit., vol. I, p.
CLXXVI).
28 Vi si trovano per esempio un sunto di un testo di Galeno sulle malattie e le cure
relative nella traduzione di Hunayn b.
Ishaq, una tabella sulla scelta dei giorni
fausti in rapporto alle della
luna, una spiegazione del libro di Hermes
posizioni
sulle caratteristiche di serpi e scorpioni e altro materiale ancora. I fol. 1 v. e 2 r.
recano una bella carta geografica disegnata in verde, grigio, rosso e nero.

21
cornice che riquadra entrambe le facce. Per il manoscritto
ornamentale sono
stati usati inchiostri nero, rosso, giallo e verde. Nella tabella che presentiamo, in
particolare, il reticolato e tracciato in inchiostro rosso, il testo delle colonne in
nero mentre il titolo e in giallo con segni diacritici in rosso; le intestazioni delle
- sono scritte in verde.
singole colonne (y^viJI OUfJI)
In tutto ilmanoscritto, che e opera della stessa mano, ne il titolo dell'opera
ne l'autore vengono mai citati: il titolo compare solo sul f. 4 r. e, assieme a un
sommario indice, sul f. 3 v. In questi punti tuttavia la scrittura, affrettata e
sciatta, va chiaramente attribuita ad un'altra mano29. Questo elemento, unito ad
una prima analisi del contenuto, induce a sollevare dei dubbi circa la paternita
dell'opera, che peraltro e stata data per certa sia da Brockelmann sia da Yahya,
evidentemente senza una visione diretta del manoscritto.
Nella parte che segue presentiamo la trascrizione del testo arabo e la
traduzione della tabella. Per ovvi motivi di carattere filologico nel confronto
con gli altri testi sulla fisiognomica presi in considerazione abbiamo ritenuto
opportuno mettere in nota al testo arabo i passi di cui avevamo Tedizione araba
e accostare invece alia traduzione italiana i passi a noi disponibili solo in
traduzione.

U* 5^l>JIja ^ <yJk^jol Cr* ^ :


Js^-^-11 [f'21 V,]
?^
Jb-Ij V U
<+?>*ij
JsVoJI Ju? JJju j^iUcj jl
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jJLpIj jVI^1 JUj Ijjbl+ij Ulji djj JjSta jl>-j ^jlaj iSJS
OL-fJI jsojZx* U IJUj31Lf>^lj L^U- j^J\j o^I
J^VjJI^1 Jl5Y>

29 il Dr. J.J.Witkam
Ringrazio della biblioteca universitaria di Leiden per aver
attirato su questo fatto l'attenzione di chi scrive.
JV
Le abbreviazioni usate per i confronti sono le seguenti: SA = Sirr al-asrdr; TI = Ibn
al-Tadblrdt =
'Arab!, al-ildhiyya fl al-mamlaka al-insdniyya\ FM idem, al-Futuhdt al
TM = Muhammad b. Zakariyya' al-Tibb al-mansurl
makkiyya\ al-Razi,
(limitatamente al testo riportato da A.R. Badawi nelle note alia sua edizione del
Sirr al-asrdr)\ KF = Fahr al-DIn al-Razi, Kitdb al-firdsa (in Y. Mourad, La
physiognomonie...y cit.). Le parentesi quadre indicano che si e integrata una scrittura
lacunosa, mentre se si tratta di una diversa lettura del ductus la cosa viene in
segnalata
nota. Eventuali integrazioni o elisioni di punti diacritici omessi o fuori posto non
vengono segnalate.
^
II passo si trova, uguale nella sostanza ma con variazione formale, anche in SA,
qualche

22
^
Ju*J! dj^j %Si U?j UJ^>J 01 J>-^1J3^i OlJ^ii iUJUli

Vj jJt^Jbayci
JJLiJL oJL>JI
jjj Jijj Ai^JLJ
j^>-^\j ^^Vl *ijJ

jJIJj^. <Cj?j ^xJLliili_j ) ^ J>-jJI^(J^JIJ-b*? j


-U>J!^ .k-JIjjjj JiU oj^>JI ^jjl ?JJi JiU <JLe- j**ai\j
^j ^
dj?>d\ ^?>J\ J>^JIUS'.,

vT..^.^ sic <yi>-ywlil ^y


O^SL jl ^U*-iJI J>^JI U^j 34jj^m.J il>wi
jJUaJI l<jy Jl^U-JIj ?}L^VIj ol^UVIj fUk*JIJUJLi
iADI
pJk^
[f. 22 r.] 35yjl ^y I^JLp ^y ^jU^NI j
JJj SJ^JI
^1
JlUJIj JiJ ^1 sic jJL>wL*
aSL* ^JUI J^ijJIj : 3Ju
^>JUIj jkj y ?^iJI
L^o
jla-JI ^y^-l jjc-LJI 3[-*LjIp Cw.cJj L$y jj^Lp V Si^ju* 4jl^>-j JUjl

oJUj Iyly? 38liji? Uli^kj sic jUi,*.,^ dLupjy-^l -OjJjJy ^1 37IjJl>?jl*


l)I Ul j sic 39<JljL>-jjy- djiLjj j^JaJ sic *ui>-jj
^-*jJI JjV^

p. 124, e inTM, p. 124.


32 Nel testo:J^U .
33 Nel testo: .
34 ^
e SA, ad un
Cfr. TI, p. 163, FM, p. 238, p. 118, che attribuiscono unico tipo umano le
caratteristicheche qui troviamoattribuitea due tipi Per il tipo del
, cfr. anche Polemone,
(^?>J\ S^aJlJ^D.
cit., p. 273.
Nel testo voce non attestata nei dizionari. La lettura j\? viene proposta
leggiamo:^U*,
sulla base delle traduzioni latine e dello pseudo Aristotele (si veda la nota n. 156).
3^ Cfr. la descrizione deiruomo coraggioso in Polemone, cit., pp. 270-271, comunque
piuttosto diversa.
37
Nel testo arabo Ijbw. La diversa lettura e proposta col conforto della traduzione latina
di al-Tibb al-mansurl, p. 174 (sursum ascendunt) e di Phys., p. 98 (havo hanespasmenai),
la fonte originale del passo, che fanno ipotizzare un piu adeguato IjJ>Cj> ,
probabilmente
come compare tre righe sopra.
38 Nel testaU>uU>^.
39 Con qualche caratteristica in piu anche Polemone (cit., p. 271) traccia un ritrattodel
codardo (jU>-) ma, a
prescindere dalla sostanziale corrispondenza di un paio di segni, il
testo e diverso.

23
.<u>?^j *JT>ju>v? Ljjl-? 4JUI
^jU*j aJlJ&\ iljLJI

43i*U^JI Jju jiiJI ^JJI

iikiJliiiJi* JjG jX-aJI


^ ^r-SJI3j?
46JJJI sicJ-b jkJI^ y^iJISjg

sic Jju <^>\Ja^>\jj*Jd\o_^i>


^l_)*JI Sjlj>- j^jJ*
?l>JI Sjl^ JlP JJG
48^JI

4^
Cf r. anche Polemone, cit., p. 275, con un testo pero decisamente diverso.
4* Per facilitare la letturae gli eventuali raffrontiabbiamo numerato progressivamente le
colonne del testo da destra a sinistra, attribuendo un unico numero alle due che
elencano a destra la caratteristica f isica e a sinistra il significato fisiognomico.
42 In SA, p. 119, inTI, p. 164 e FM, p. 238 anche: ciaji\ iUj * .
43 In SA, p. 119 anche: ipU-Ul JJa; in TI, p. ?Ua)I ej>3in
164 FM, p. 238: i>w?j
j-UaJl
UjJ).
'f
44 Cfr.
Polemone, cit.,p. 249: idaJJl j ili ^Js>Jju <T..^a:.:.?Jl .
4-* p+ill ^^UJi yciJU
Negli altri testi le due caratteristichesono condensate cosi: in SA, p. 119: ^Js-yJt^\Ij?
o\iiUxJ) JL* Jju juJij ; in TI, p. Jju juJl^^5CJI
jJe&l 164:JL* jL ycUl 5^
4^ Sij*>Jl; inFM",
p.238:l\\^>Jlj
j**JlJp jjJIj JJsSJl
Ju I^ jtf o?j .
Negii altri testi le due caratteristichesono condensate cosi: in SA, p. 119: ^Js>yciJl j?j
I
J Zis~j}\ JJojkJl j jJUaJl; inTI, p. 164:^ Jju jJaJl j jJwaJl ywlll 5j
; inFM,p. 238:LJl^jJ* JL)I j j-UaJl yS olj
jj>J\ p^illilij^Ufii^j
47 j^UJlc^-j^1 ilij?JJl.
In f M, citato in A. Autuori, Testo latino e testo arabo, cit., p. 31:JJ^ *T-LaJl
apUu-UI .
48 {Js>
Nel testo: ju*- .

24
UiJI JX
4\_JLiJ?f J*

sicJx
51j4>Jl

JlP Jx
53^iJL^Ji Oj-JtJjlS^J^I i^_>JI

j JlPJx
a-iJI
56*JLJl_, JLp Jx ouVI^JlJ^kll v^UJI
57jJ^IJipJX
^ ^;H Jx

59jlx^ JipJx

49 In SA, p. 120:JdUaJlj IMJ\j ^JJJ\j Iti+oJl ;


wliwJl JJi I4Jo^m^p^ ^1
inTI, p. 164\JdLaJlj <ptf^Jl^v_L;Jl^ ^o>Jl Jp JjC I4Jjj~ap V ^iJl'ila_ruJl if*>Jl ; in
FM, p. 238: JaJLaJi
j ipli^1 j ^JLlII j o^a>Jl Jp I4J0 *m*p H^-ll CJlif jl j ;
^ 4"1WI.::?
in KF, *VXk>s,.^4 ai^- cJd .
p. 60:^pLL*
5? ^\>%j? j+i jj-ap
.
mKF,p.60.<J^ j^L.J^jfi: y*- cJl^^
InKF, 60:
p. CJl^ .
^ j*l>- 0^JL^
InKF,p. 60 L.] ^y** jl 0^-0 i+Ja* .
^2 .
InKF, p. 60: v-iJU>
^4* jj**Jl ijjf CJo
^54
In SA, p. 120 e TI, p. 165: *$&\ cij <yJl y^Jl
^1 ^UJl; in FM, p. 238:jl^
Jp
d^j ^1 J3yciJI
^ ^UJl jl^ ; inKF, p."60: ^1 ^UJl
f!^Jl
[...] ; cfr"Polemone, cit., p. 257: la>-Uul^ o*l^ bl^
o^>Jl j ^ u^-UJl"
^ oj>Jlj^)l Jp J3 .
In SA, p. 120:JlU> oU ^Uai * JLaJl las**^>-UJl otf ; in TI, p. 165 e FM, p.
238: JlU ?LJ J? v>-l*Jl ^ oj?; inKF, p. 61: \Ja^^jJp^UJl jlT 1S1
^Loi?jujl
dU <u>-Lai .
vJ>l./> f JUaJlJl
^6 InKF, p. 60: aL\ZaU -uli L.l JlW otfy .
^
^' In SA, p. 119,TI, p. 165 e FM, p. 238 questa caratteristicae collegata a quella che segue
. In TM, p. 119:
due rtehe dopo: j^/u jj> o*}LS
^ij ^y~*- jui cJa^j at^pc..?iap
oIupc~dip ; inKF, p. 62: lS%~? y& C-Uop ^?.
58 In SA, p. 121 "TI, p. 166, FM, p. 239, KF, p. 69:^i l>Jc^ apIx^i cj? jaj

59 Vedi la nota n. 57 per SA, TI, FM. InTM, p. 119: jlJif* <^
jJj Jr^1^ ^ Cr**.in
KF, p. 62 come inTM, con j*l>- anziche j.

25
al^Jl SJbJiiJI
j~*JI

65*U?JIil* JJG

^tJI
^ J-c
66riaiVI^
67Sa}U!.> sicJx,
jl&l JLp

69ytJ! sicJJU

71t>*>JIJlc- sic JJb

60 In Polemone, cit.,p. 247:ilL>Jlj J^>Jl 3! .


61 ^J*J-C j*Jl SJUJLill
faj
In TM, p. 119:JaU- a:U <yy^>i\ <J? a^p cJlS"^j ; cf r. KF, p. 65: jl5"^
<
62 IfJ^^i ^*Jl j^p
SA, p. ?L*p j ;TI, p. 165 e FM, p.
119'"uajj1a JoJ Jb>^? j^i JaJ 5Jb-j ap^j
239: j^Lp ^^aJJli>u? ^laJ3ju>-jip^j aS*aup CJl^ ; inKF, p. 65: ?Ll*p
CJlS' j
"3 InKF, p. 65: j& u-^U> [...] iuLu ajl*poli*^ CJlT Ja .
64 Cfr. TM, p. 119: **LJl <^ ?Sl(ma
JL^'lJL^ *L>JlJJi l+o-Ui SJuJ^i*JiP jjjl cJl^
cfr. la versione latina di Gerardo da Cremona, cit., pp. 164-165, che rispecchia piu
fedelmente il testo del Qabs al-anwdr: piger et [..J amator mulierum). In KF, p. 66: ISi

65 In KF,' p. 66: *LjJJ <_>u*JL>w Ij^ *L>Jl .


JJj" L^Ui j^Jl cJl^ ?Sl Cfr.
Polemone, cit.,p. 117: [...] L>Jl aLL ^ ju:y^1 XJjJllSyCoJl^Jl j.
66 In SA, p. 119: ?Iju, * UJU^Ui in e
jgJl CJtf' jlj ; TI, p. 165 FM, p. 238^yj
in
a^p cJl^; TM, p."ll9: t^Ui Ji. *!^^>Jl j~Jl CJIS!I Si
_^^>Jl
aIjUU^y; inKF,flxl.
p. 62: aIjlL* ^op L^Lai [...] *ljLJl " """"cJlS' jl.
67 In TM~ p. 119: l?k>} a*o>J| ; cfr. KF, p. 62: SjujUI <i5jl^ cJlT
jlS Jp jj^ *b^Jl
jL>- ^1
j^Jl.
68
' " e KF,
IntM, p. 119 " p. 63: S*bj JX jl>p>, cJw> LjJl^3yw> l^jj ^ ^1 *Uj^l jjjl
la>- J^l.
69 Cfr. SA, p. 119: l^U oli LJ J*i L|Jl^ 6lS" oU; KF, p. 63:^ S^j^Jl JaUl
jl ^Ujl^Ul
Ja: a*o>J?J^v j^i.
/u 70
In KF,p.63: y_j~? jl^4-* ^y~+>"
71 InKF, p. 64: ^U>Jl
Jp Jo: yUl'j^u ^^Jl j^l.

26
J^>J1 sic Jx iuliJI iiJL>JI

S^S"jJf>JI ij* sicJx


Ij4-5JI iJlU^*JI ^^Jl
J^sic JJb
77S*b^JI
78
JLp sicJJb
^JlSCJI

7^j^JI^Jx
80
j^13

InKF, p. 63: *UjUJilUL*JUi Lj^-Loi ijtJl*


73 In KF, p. 66: t?^U> o\f l&S* AjJ* iUS~ ojtf' 4_iJJ^i J\^\
oli'^LJl^1
\toj ^UU .'Cfr.Polemone, cit.,pp. 1Z0-121: * j filj
jU'^Ull Jl\>:J
4JLajJ|
j OUT .
JJL*Jl
/4 In J oUaaJj J*>Jl ilLiyLll <jy 4^jLL?
SA," p. 119: i^jj^JiJl JjjJl j^yjllijlj ; il colore azzurro degli occhi viene
complessivamente valutato in questo modo in FM, p. 238:1^V^i <3jj*^rf^ o\*
Vrjj^jJl <3jj^ J <jjs*^ e *nTI, P- 165: i^jj^JJl JjjJl j o; in
KF, p. 64: lfA>w>l r jj^JJl^ ^13yuaj <J^J
^1 *l5jjJlj-^Jl.
75 In TM, p. 119: #b ^J?jJ?Lp CJlf'^ ; in KF, p. 62:^^IIp oLupcjtf'
^
. Cfr. Polemone, cit., p. 137: j iSl
vi-~>-^fi j?jl> l+^U? JLp 3d^JLv? jjjl
/0 In TM
(in A. Autuori, Testo latino e testo araboy cit., p. 32):3JJL^ i?u j^<Jl CJo ISl
...oUo^^Jlj*p iJ>w ; cfr. il passo in cui Polemone, cit.,p. 145 offre la descrizione delle
pessime caratteristiche di un uomo con occhi rossi e sporgenti come quelli dei
granchi. _
''
In KF,
p. 66: \Jo- fj^j o uj>> CJu jl.
If^La*
78 Cfr.KF, p. 64:
j>J\
<u^Uil.A^S^ j^Jl
*~>\36
IjJu? j^Jl
otf 1S%.
79 ^1 .
<y>J\
InKF, p. 65: [..J
^ SOp> 5j-Jl
8^ InKF, p. 64: ymJ^ 5JbJLzJ\ cfr Polemone, cit., p.
t^Lai *tfj^l j-*Jl^-U>;
147: <->WNdJl
jJi->if-ip ^^ili [...] oJ-il ^ U Jj^l oJ^Jl

27
82^JIJ>j J^JI^sic JX
83^1^ J^JI^ Jo,
JiU JX
84^JJ| Jip
Jo:
85ru?VI
86^ja.-..^JI <l>-_JI

^JJI
89jJLll_, sicJX

91^UI^ JJL,

vJ>JI
JJ^I

81 InKF, p. 65: j+>J\j jj^J\ iJlJl jjjl.


JX J>Jl
82 In SA, p. 121:l&U-o??o1 la^ jSVl e
VuJ*^ ^ ^ jtf',>*j ; in TI, p. 165 FM, p.
238: UoiU jjZL> 4JIV? jl^ y; inTM, p. 120 e inKF, p. 70:c-Ja*
jjSVt^
83 ^.jji jj^? <J^^r
In SA, p. 120:Llif J*Ur^ o^Jl^ olf ^ ; in TM, p. 120 e KF, p. jlT ^
68:^
84 In fM, p. 120 e KF, p. 69: JUp^ Anche le versioni
^J?J\ J jlf
latine di al-Tibb al-mansurl
^JJle dello Polemone
^
^>JJl si riferiscono alle gote (si veda
pseudo
anche la nota n. 205): il termine del nostro manoscritto e probabilmente un
j~>Jl
errore del t
copista.
85 In SA, p. 120: o-^Jl Ju>J jl^ j^j ; in TI, p. 166 e in FM, p. 239:
9 lwi>- *' ^jjyJl^+a
?~~>- j4*o-jjl ' - jlS'; inKF, p. 69:(^>
uu>J
r- j)\ <Jua*J
jli" jj?j
86 VKT-
Nel testo:^i~*.
87
mTM,p.l20eKF,p.69:JM>. ^i^l SjUiJ jujJ jlS'j,*.
88 InTM, p. 120: o^-S inKF, p. 69: o%S j+i UJap .
j i>yl^ oLS"
<^j
89 In SA, p. 120: crXi * Io>-^-c^ ^iap
k^j *yuoJl jl^j <^j jk^o ; inKF, p. 69:
^1
90 Cfr.KF, p. 69: I^U .
jliJl^ V o^Jl
91 In SA, p. 121,TI, p. 166 e FM, p. 239: ^ J0?^ ; in KF, p. 69: Jb> utf

m KF, p. 66:uua> <^>w? LLJo uu)l\ .


oj^kii Je jlS

28
sic Jx
93vfall iii ^Jfi-
WjUJIj iiiJI JJLj >JI J,>JI jJ^JIouV!
95
?J| Jtp Jx

0L4JI i

sic Jx
^Jj-JI 2u^Js>j
"ipUillj p+Jt ^ Jx
Jw>JIj ^kll JiUJ* sicJx ^~?aJt
iLUJI *i*J|

98^1^1 JX
99^J|Juwi JX

lOOSxij^^Jx VL^I J>


j^jJI j~oJ L?U sic Jx jli-VI Sij
X~?JI kJUfc^ JX
^yU- OU?VIj jX
wIapUAJI
Jl* Jx _^f>JIJjJLaJI
Oj rrH

93 InKF, p. 66: ,++a}\ Lbu^ IkJp jlS" .


94 JJ?
Si veda la notan. 92.
95 In SA, p. 120,TI, p. 165,FM, p. 238 e KF, p. 67: jjt > .
96 ^Jail jlT
In SA, p. 120: yM* r-buJ^I JUJ-i<uJI
jtf* j^j ; inTI, p. 165?UiTVl JbJLiaju*jlT j
^4* ; in FM, p. 238: j^ap^i ^UaJ^I JbJLt jo^? j ; inKF, p. 67:j^ j.
^op^4* r-Ulo^I ^JUJjt <uiJlLiu jo.
97 In SA, p.ho, TI, p. 166 e FM, p. 239: ipUJ,^ 3 jlS"y> ; inKF, p. 67: jl^
^\
qq
98 L^r^' ^r^1 cr",->
In SA, p. 120: oL^I j^iiJl JoJLp otf ; inTI, p. 166 e FM, p. 239:y3
JaJU jlT; inKF, p. 67: JoJpj^I ii-Ul JoJpjlT .
99 j^-Ju"Jl ?_JJt
In TM, riportato inA. Autori, Testo latino e testo arabo, cit.,p. 33: jL-Ml Jl^ jlf
[..] Lfi; inKF, p. 68: iLJluu*w? I4*L|iJj dkJ)l\uu*J> jUfy.
100 InKF, p. 68: jlT
1U1 Cfr. ^ ^ yU^I L> </.
SA, p. 121:J^p UlIp <u!*SjlS j^j <*Iju, *UJi^ o^aJl jlS ^
jUJ) ^ ;TI, p. 166:*^ ^ JLp <j <pU-UI
JkiAJll Jju ^^^Jl o^Jl
JJ:>o^-ijl
jUJl ; FM, p. 239x.JmJI JaJUJl'.ipUJJl "lijlS jl^
JJ* o^Jl ^ JU Jj^ o^U
; si vedano invece TM, p. 120: ^4* '^^r <^ jr* e KF, P- 71:
jijJl
jbC ^uLi ^4* l^4>- IkJLp<:jlS' che?^yZ
offrono una versione molto piu vicina al
nostro testo.

29
SliJlP Jx
102^1
^
103ji>J| Jx
104j^J| jjaj Jx Ja>JI ^1
OaJI JJtJ
106ju>JI
JLp Jx

CI>JI Sjl^^J* 108


^l>JI o-rfls^ j^
i09j^j| ysJu> sicJx
l10wil*Jlj SiU-JI^ sic Jx

"loJUl^ Jx

ll^^Ulj jajJJI Jx JU^ J


^Ul
iHr?i;il Jip Jx

102 In <LUj ?jl^ V tl*uj~* ; inTI, p.


SA, p. 121: jOS"JaU- ji jl^ y3
166: j wd&lj J*iJl
Jt JjC l^iijj f*?ji
^ ;'inFM,p. 239:JJui^ijj >y?J\ l^^j
J^li>*iJl <-UxJl cfr. inveceTM, 120 e KF, 71, simifial nostro testo:
J^>Jlj j Jp; p. p. piu
103 In .
TM, p. 120 e KF, p. 71: ^>y?? jUJl ^ ^ UIp jl^
104 In
TM, p. 120: & j <?M o? b\; in'KF, p. 71: iu+Jtfcpj^ ^uJl; jl
ma
; cfr. Polemone, cit., p. 265: i^Jl j~**-> <ulp " LJ U^J\ ou>j bl j .
^/ail* L.l M*^J*
105 In .
TM, p. 120eKF, p. 71 jkJl e~pj ^ !>L? jlS'
106 InSA, 121: jl^^
4^
; inTI, p. 166xJb
p. ^ tf^ jpI o^Jl <yijJlj
criJl iJaJjfiJLSj
jl>Jl ; inFM, p. 239:iUaJJl iJLk iLiil
^ Jlp iiijy^>JlJp o^fj .
^^JlJ! j ; inKF, p. 71: j-til j*oa 3j^>- <uli<up&yj> J ju
107 In
SA, p. 121:^JiJl j?j idoJJlit*j jl>Jl Jp JJ^ ^4*oj**Jl ; inKF, p. 71:
<;k<Jlilij j^>Jl Jp JJ^oj^oJl .
108 II manoscritto e lacunoso; di si veda la versione latina dello
per un'ipotesi integrazione
pseudo-Polemone, nota n. 232.
109 In
KF, p. 70: jy^l LU*JlJJi JaLj> j+i iWJl jj? j\f j*.
110 Nel testo:*^La^. InKF, p. 70: [...]JJUw*jI^-a* ik-^Jl JJijli^.
111 InKF, 70: JaJ- iJb^aJl jl^ ^.
p. jj, ^ Jp
112 In .
KF, p. 70: jl>^ JgJL* ^ ^Jlij^jj JU**ii*uJJljup 4Jp olS'
113 Nel testo: . ^JL
114 Si veda la nota n. 58.

30
sic
^I^Jt ^--j jJLp JJj
jJoJtoo^Jt

IZOj^JI
^

124^>J|
^ JO, |jb?J^JI

115 In
SA, p. 121: <L?J-jt?* lo>- l^ai ol^ ,y>; inTI, p. 167 e FM, p. 239: j^Jl^
^d-kJl^JJ*.
110 Nel testo: . In SA, p. 121: jL>- j^i r-U* (Uj <uupjb y3; inTI, p. 167 e
FM,p.239^-UaJ^j^Jlj j^Jl "juJJ*aJjjJuJlj>."
11 / InKF, p. 70Tv^-^ Ubu^ Ikip
11*
118 ^jli^.
InKF, p. 74: Xii Jju jj^l Ju&l.
119 In J*Jl
KF, p. 74: Ji*Jl 2*^^ Jju <jA?yJl Ju^il .'Negli altri testiusati per conf ronto sono
associate due caratteristiche;in SA, p. 122: ii^ ipUviJl ^Js-oVJU j j.'a-C\\^^
inTI, p. 167 e FM, p. 239: LUl <t?3 o^Jo^aJlj J^&l .
120 JLJl;
InKF, p. 74: j^>Jl ^
aaU^JT^
cfr. 217:
Jju Jl^JI ^; Polemone, cit.,p. ^ ^J*o\S oU
J^>Jl j 4JUI^^JLp
JjC LfJli oUL**! .
121 *
InSA, p." 122: ^1 j apU-UI <b [...] jIp! jJJlcJlk ISi ; inTI, p. 167 e in FM, p. 239:
^JlJI JJj j <VU^J! J3 [...ToUl "jiJlcJU> iSl; in KF, p. 74:[...] !>L> ^IjJJl jlT ISl
4?15^J) {J^cS\
JJ iA)SJ^.
122 In
SA, p. 122: jL^ yU L f;vUi toUljJUl^1 tC^ai iSlj ; in TI, p. 167:0^ ISI^
j-ill <^*>w*
jL>- t^Lai; in FM, p. 239: yLlI^ jL>- I^La* tSt
j ; in KF, p. 74:
jU>- ii)S yJJ c->w* Lf^Uai la>-jUljJUl'^^ai ISl ; in Polemone, cit., p. 217:Oj-*ai iSi
*23 Nel testo: J>t.&I . Considerata anche la posizione della caratteristica si tratta
evidentemente di un errore del .A della lettura si
copista per u&\ supporto proposta
vedano KF, p. 74: j JjC ^ukiJl <UJlJ&\ ; Polemone, cit., p. 219: ISi
^1 ^Jbdli*^
A j\ LAS" <*j~mj
4-JLp u*^* ci^Jl iJ cJj .Anche le traduzioni latine di a/
Tibb al-mansurl
jt+*JU
e dello Polemone si riferiscono entrambe alia mano e non alia
pseudo
(si veda la nota n. 248).
124 spalla
InKF, p. 74: j*>Jl Jp JjC lo>. S^^aiJlJ^Dl ; in Polemone, cit.,p. 219: o^JL<aJl
J^jl Ul j
.
J^>JL I4JLP yili

31
sic *siij J
sicJJL.
126j4?JI
v_JIaJI Sic JOj
127j^lj

129jiJ| 3ij>-
^ Jx

"ljUJI S.bj JJU

^i.iji-i
<JUJIj-i&l
j^JUl
134^^1 S^^JX Us"'
^
SitAJI
Jlp Jx
sic JOj
jJaJ\ Js-

jsjei testo aJIpj , voce non attestata nei dizionari. Proponiamo questa correzione sulla
base di KF, p. 74: ?y>)\3 iU^LJlJp Ja; UJJ\ J^Jl.
126 Cfr SaJ, .
Polemone, cit.,p. 209: tSij j^>Ji Jp JJ^ 1+*>J??^>UVl
^27 In ^1 Testo latino e testo arabo,
TM, citato da A. Autuori, cit., p. 35:^1* JjC
^!>L^Vl
^Jiil urn,/* In KF, p. 73: <wJLHlui***Jp Jo: L^Jjj f !>L^Vlio .Cfr. Polemone, cit., p.
209: ^ADl Ju-iJl j Li^ lili^ cJ j I
Si.
^28 jl>Jl l+^U Jp ^iiii ^5UVl
II manoscritto ha una lacuna. e stata proposta sulla base di KF, p. 73: Ja*
L'integrazione
e di Polemone, cit., p. 211:
Jj> Jju jiaJl <fyJl itfJp [...] jJaJl JIpj
^l&Jl j j^-Jl j ed e confortatadalle traduzioni latinedi al-Tibb al-mansuri e aello
pseudo Polemone (si veda la nota n. 253).
129 In
SA, p. 122:J\ J\
^j JiJl 5^ Jp jVx jJ^Jl iw itfjJaJl iiUJj ; inTI, p. 167 e
FM,p. 239 jJt JLJl 5^ jp oVx JjuJIj^j jkJl iilkl ; inKF, p. 73: iiUJ
cr>Jl 33Jp JX JaJl ; cfr. Polemone, cit., p. 211: JJLJli>w>Jp JJ^ <iiUJj jiaJ)
130 In .
KF, p. 73:\I.,iJl Sjl^ ^ SjlUIJp Jx ^kJl ^y>
131 In in *L*JI
SA, p. 122:'jUJl Jju j? ^kJl *U^Jlj ; FM, p. 239:JJu ^\
<UdJl Jp; in TI, p. 167: 'oljjl3 Jp ^kJl ,L>jl. fn KF, p. 73:
z\^\3 JJj
132 In
SA, p. 122: lOU ^kJl *!y^\3 iil^ ;TI, p. 167,FM, p. 239 e KF, p. 74:
<0j*>*-? i*^U- j^iaJl *l.
133 InKF, p.72:Jjd!3Ji>J\ J* Ja,UUJl^Jl
134 InKF, p. 72: ^1.K
^JJlhJp Jju^JUl
J^jJl3 ^1.

32
y>JI ^JaP
^y^
1360JJI <Jbw*^Js*sic J*b Ai^
y>JI
137*l>-j SyJI <Juu^ sic Jju
13*5pU?JI
JLp Jju
i39y?JIj *LJIJu^ Jju
I^juJI^ jju ^JuJl JslU

jjUI ?Ju-^ sic J*b


^
sic JJb
142^i!l
143j^>?iJI
SyS^?>JI sic
sicJJb
l44cUJij^VaJI

135 In
TM, p. 122:oj^>Jl3 UiJl Is** ilbi IfcJl(otuaAi: ^) jly>J\ jl^ iSl ; cfr.
Polemone, cit.,p. 207: ^jUl jujuJI J>-^1 iOU ilbiUv? ^Ua^Jl J-a^-U JeyxJl cJ j IS).
13? In ^
TM, p. 122: tr*Jl3jjJl JLu^j *LJl Jp JjC ^JiJl&.
137 In in Polemone, cit., p. 207:
SA, p. 123: j 3yJlJu^ Jp iTJI J
*U^Vl ^JUl 3^;
i>-^l-vVl j 5jiJlq>,r.^> Lf^U?Jp (J^aili,*>JJl 3j-ij JjJI>JlII j j^TjJl C~>lj lil.
138 In ; cfr. Polemone, "cit.,p. 207: c~>\j ISt3
TM, p. 122: ^UJJl Jp JJbjJ'j Jl JiP
3J-UI Jp iUS Ua*)l>u* jjJl.
139 In SA, f
p. 123:J^Jl 3yj 1>JS\j J* J^ yJljjUl JiUj ; inTI, p. 168 e FM, p.
~
239: i>OJlj <U\Jp
jjj yJl jJUl Jiip ; in KF, p. 75:ja ^ji^j jJLJl Jalp
i>^Jlj 4lJlJp^ JJuJjJl ; cfr. Polemone, cit., p. 205: aJUI Jp JJ:>jZ'^yS\3 jJLJl JUpj
JLwJl
140 j^lj^l'Aj. in
InSA, p. 122: ipUudl JJ* U+LLp, ; inTI, p. 167: 1*\>JA\ Jp JX 4ikipj ; FM, p. 239:
ipUwiJ cJiJi Jaip ; inTM, p. 122 : 3jlUI (iliJp : <dilp;inKF, p.
Jp Jx Jp j~u 6jij ^)
75: Sj-SJ! Jp jl L_LJl Jiip .
141 In in 168 e FM, p. 239: Jp JjZ c-^LJlUj
SA, p. 122: Jp JJj ^LJl i3j_, ; TI, p.
; inKF, p. 74: j^Jl Jp JX <?3.Jl13^.
142 In
TM, p. 122e KF, p. 74: ^ Jp Jx <?.UJl^>JJl f
juJI.
143 In ^
SA, p. 122: Jp JjC iiJJlS^JL-aJl ;in TI, p. 168 e FM, p. 239: ^JUJl
ma cfr.TM, p. 122: ^oUlj j>J <^>\^>jl Jp Jju J~?>Jl^saII ^oill
jyyjl Jp Jju J^JJi; ^juUI
e
j KF, p. 74: <u^U>jl Jp Jx j~>Jl j^^-aJl .La voce potrebbe
?y ^uJl
aunque essere un errore del copista. L'ipotesi e confortata anche dalla traduzione latina
di al-Tibb al-mansuri, cit., p. 172: pedes et pulchri hominem fornicatorem et
parvi
iocosum innuunt.Cfr. anche Polemone, cit.,p. 203: jV*b L^Jlisic JUb jU** j^jJ>)\ j iSij

c^ji >^)i Jp.


144 In SA, JUpI j ?jyl itkj i*-lj ?Ua^ jl^ j> ; inTI,
p. 123: 4jiy J ^i. ^*>- J j^jj.
168 e 239: JUpI iiloj I^ ?Ua>-jl^ .
p. FM, p. <Uly J ?aa J ^>*-J?j-f*

33
oLp j JJL>uP sicJ JU
145^C^* /*

a>
j-^jl*Ji JU-

146?LJI iJ y

oLfJl V
0
J^.jll ?JL^
jlP j-b
_>>oJIyu<?J* J-b

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JU-J-b

JU^IJU jiJI
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StJUV!
J*jiL
in? SiCJ-b
?jiJ! J^
iJLviJlf- J-b
?jaJI
jasSLVI JiUJU Jjb
j-saLVI 2ijJU J-b LUJI
UiJI

^ In SA, p. 123: l^J LJl ?Lk>-


CJlS" ; in
j>*!>U^>%-* <J?j, Jy** j+i
TI, p. 168 e FM, p. 239Tcon rifenmento alia caratteristicaprecedente): JUall JUaJlj; cfr.
anche Polemone, cit., p. 26 (piu vicino delle altre fonti al pseudo aristotelico
Physiogndmonika): J^**^ V W^-^ & ij* >^>Jl j*** 3
^ Ne nella redazione del birr al-asrdr su cui abbiamo condotto il confronto,ne nelle altre
fonti che abbiamo consultato esiste un capitolo specifico per i segni delle donne. Una
trattazione specifica della femminile viene attribuita a Polemone di
fisiognomica
Laodicea da Haggi Halifa, cit., vol. IV, p. 388. La notizia e supportata anche da un passo
di Ya'qub b. Ishaq al-Kindi, che sostiene di aver preso visione di un trattato di Polemone
su questo specifico argomento (citato in O. Rescher, Notizen, cit., p. 53). M. Grignaschi,
La ?Physiognomonie?..., cit.,p. 285 ci informache ilms Topkapi Saray 3207 (lo stesso
in cui si trovano una redazione dello pseudo-Polemone arabo e la versione dello pseudo
aristotelico contiene anche un bdb dedicato a tale soggetto,
Physiogndmonika) proprio
attribuito a Polemone.

34
vJili>- sic Jx
?jiJI jUUl 3j^>- Sxi
^yJI o^j Joj oUUI^\ j jjX
^yJI Joj yJUlJ

^A&Jl^iU^I Jju i^JI Jiti>


j-^ji SJii sic Jju <s%*
JLp j^jliJI

^IjJip JLpJju ^IiTNI


^ y^JI>^

JkU Jju jJUl ikU


oiii ^ Jju jJUJI iia
jJJI SJti Jju ?\>^ii\ijg
jJJI^ Jju OUJVIj *UJL
JiJIS^ ^ sicJOj j>J\ Si>
sic Jju y>Ui ^j>J3^
?yJI piip ^Jlill

Figg. 1 e 2 (pp. 36 e 37): fol. 21 v. e 22 r. del manoscritto Leiden or. 5, Qabs al


anwdr wa bahgat al-asrar attribuito a Ibn 'Arab!.

35
36
_ V I
^ii.

i.

37
[f. 21 v.] La tabella delta fisiognomica in Tadblr al-ri'asa, delVeccelso filosofo
Aristotele, secondo I as petto e le azioni delluomo^

Chi volesseprendere in esame gli dementi di fisiognomica che abbiamo


menzionato148 non deve giudicare sulla base di un unico segno ma considerare i
segni assieme, dare la prevalenza a quelli piu numerosi, e giudicare secondo
questo criterio149, e quando trova segni contrastanti ne soppesi le facolta e le
testimonianze e propenda per quello che ha maggior importanza150.
Sappi che i segni del volto e gli occhi in particolare sono quelli piu forti e
piu autentici151. Percio [per quanto concerne] gli aspetti e i segni relativi che
menzioniamo, se Taspetto proporzionato del corpo corrisponde al relativo
temperamento equilibrato, e il temperamento corrisponde aH'anima152, in
ragione di cio diciamo che questi sono i segni dell'uomo intelligente: che abbia
carne molle, tenera e poca, che sia ne corpulento ne esile, che non abbia volto
carnoso, che abbia le spalle ben inclinate, che abbia poca carne sulla spina
dorsale, che abbia incarnato tra il bianco e il rosso, lustro, e la pelle sottile, che
non abbia ne molti ne pochi capelli, ne grossi, ne molto neri, che i suoi occhi
siano neri con sfumature azzurre, e molli153, che abbia statura tra Talto e il

^ Le abbreviazioni usate per i confronti sono le seguenti:TM (gc) sta per il capitolo sulla
firdsa di al-Tibb al-mansurl nella traduzione di Gerardo da Cremona, psP sta per il
trattato dello pseudo-Polemone arabo, Physiogn. sta per lo pseudo-aristotelico

Physiogndmonika, tutti gia citati in precedenza.


148 Evidentemente il passo e preso di peso da un brano in cui si enumerano le
prima
caratteristiche fisiche e poi le modalita di interpretazione, cosa che si verifica p.e. nel
Sirr al-asrdr.
149 Cf r. Physiogn., p. 94.
Cfr. Physiogn., p. 96.
^?151
Cfr. Physiogn., p. 136.
Cfr. Physiogn., p. 94. Si fa riferimento alia teoria dei temperamenti sistematicamente
esposta da Galeno; si veda in particolare il trattato Oti tais ton somatos krasesin ai tes

psyches dynameis epontai (in Scripta minor a, I. Marquardt et al., vol. II, repr.
Amsterdam 1967; trad. it. Le facolta dell'anima seguono il temperamento dei cor pi, in
Le e gli errori dell'anima. morali, a cura di Martino e Mario
passioni Opere Menghi
Vegetti, Venezia, 1984, pp. 95-129). Si trattadel Kitdb fl anna quxvd al-nafs tdbi'a li
mizdg al-badan cui allude Hunayn b. Ishaq nelle glosse alia sua traduzione dello pseudo
aristotelico Physiogndmonika: si veda M. Grignaschi, La ?physiognomonie?..., cit., p. 288
e nota 3. di Galeno fu tradotta dal nipote di Hunayn, b. al-Hasan al
L'opera Hubays
Dimasqi (fine III/IX secolo: si veda A. Badawi, La transmission, cit., p. 112 n. 10). Per
una definizione articolata ed esauriente della teoria dei temperamenti in ambito
recepita
arabo si veda la voce mizdg nel dizionario tecnico-scientifico di al-Tahanawi, cit., vol. II,
pp. 1318-1322.
II passo che descrive le caratteristiche deH'uomo intelligente si trova, sino a questo
punto, anche inTM (gc), p. 174 e, con lievissime omissioni, in psP p. 160; cfr. anche
Physiogn., p. 98.

38
basso, mani e piedi proporzionati, ne grandi ne piccoli, ne poco ne molto
carnosi, testa proporzionata ne grande ne piccola, collo poco grosso, capelli
tendenti al rosso tra il riccio e il liscio, volto tondo, naso diritto1^4. Cosi il
filosofo e di statura e colorito proporzionati, con mani lisce e con le dita ben
divise, con una fronte larga, gli occhi neri con sfumature azzurre e molli, [ed e]
come se [nel suo sguardo] vi fossero frammiste tracce di riso e di gioia155. Cosi
l'uomo coraggioso ha capelli forti e ispidi, portamento eretto, ossa, estremita e
costole possenti, articolazioni molto forti, ampio il petto e le spalle, collo forte
e poco carnoso, torace ampio e anche strette156, [f. 22 r] i muscoli del

polpaccio157 allungati verso il basso, pelle e carne piuttosto secche, fronte


solcata da vene e senza rughe, e non priva di pelo, ventre magro, natiche
scarne, spalle ben distanti tra loro, sopracciglia allungate, fronte liscia, [ed egli
e anche] violento, grandemente astioso e iracondo158. Quanto ai segni del
codardo, sono i seguenti: capelli morbidi, statura curva, imuscoli del polpaccio
allungati verso l'alto, colorito pallido, occhi deboli e palpebre che battono in
continuazione, mani e piedi esili, sguardo triste e timoroso159. Quanto ai segni
dello sfrontato sono i seguenti: occhi spalancati e prominenti, palpebre spesse,
statura bassa e [positura] inclinata in avanti, spalle alte, movimenti rapidi,
colorito rossiccio, sangue abbondante, volto tondo, torace gibboso, sguardo
penetrante, ciglia lunghe e arcuate, loquacita160.

154
Questo passo si trovaanche, con lievi varianti, inTM (gc), p. 175.Cfr. Physiogn., p 100,
con qualche caratteristica in meno. La descrizione e propria deH'uomo di buona natura,
a se stante rispetto a
che costituisce qui come in altre opere di fisiognomica oggetto
deiruomo evidentemente i due tipi sono state fusi nella redazione
quella intelligente:
della nostra tabella.
^-P La descrizione del filosofo si trova, lievemente piu ampia, anche in TM (gc), p. 176.
Le versioni latine di Razi e dello portano coxae
pseudo-Polemone rispettivamente
absconditae (TM, gc, p. 173) e angustia lumbi (psP, p. 160).Le parole greche del trattato
aristotelico al latino, attraverso le versioni arabe, sono hischiov
pseudo passate
prosestalmenon (Physiogn., p. 98), cioe "anca non sporgente, aderente, stretta".
^ "il ventre della gamba", un calco dal
II testo arabo (<5L* jLu) significa letteralmente greco
lett. "ventre della gamba") di Physiogn., p. 98.
gastroknemiai (polpacci,
La descrizione deiruomo e riprodotta, con qualche lievissima variante, in TM
coraggioso
e, con qualche in psP, pp. 159-160; cfr. anche Physiogn.,
(gc), pp. 173-174 omissione, p.
98, con qualche caratteristica in meno. II cenno alia muscolatura della gamba si trova
solo inTM (gc) e inPhysiogn.
^ Le stesse caratteristichevengono riportateinTM (gc), p. 174 e, con qualche omissione,
in psP, 160.; cfr. anche p. 98. II cenno alia muscolatura della gamba si
p. Physiogn.,
trova solo inTM (gc) e Physiogn.
1^ La descrizione dello sfrontatosi trova,lievementepiu ampia, anche inTM (gc), pp. 176
177 e con qualche diversita in Physiogn., p. 100. Per quanto abbiamo potuto constatare i
cosi descritti trovano un preciso riscontro in ambito arabo unicamente
tipi umani
di Muhammad b. Zakariyya' al-Razi e, sblo parzialmente, nal trattato dello
nellopera
delle due con qualche
pseudo-Polemone. II catalogo dei tipi umani opere segue,
omissione, lo stesso ordine dello Le altre fonti
pseudo-aristotelico Physiogndmonika.

39
Dio e piu sapiente circa la spiegazione benedetta, e piu alti sono la
benedizione e l'aiuto di Dio. Preghi Dio sul nostro signore Muhammad, sulla sua
famiglia e sui suoi compagni.

1 Aspetto influenza*6*
i capelli morbidi indicano codardia162
i capelli ispidi indicano coraggio163
i capelli ritti sulla testa indicano stupidita164
il pelo abbondante sul collo indica stupidita
il pelo abbondante sulle spalle indica stupidita165
il pelo abbondante sul petto indica scarsa sagacia
il pelo abbondante sul ventre indica lascivia166
il pelo abbondante sula spina dorsale indica coraggio167
i capelli ispidie ritti indicano temperamento caldo
sembianze rossastre indicano temperamento caldo168
il colorito scialbo indica debolezza del corpo
la fronte distesa e senza rughe indica litigiosita e rissosita169
la fronte aggrottata indica grande iracondia170
la fronte piccola indica stoltezza171
la fronte grande indica pigrizia172
la fronte con molte rughe indica impudenza173

arabe da noi consultate si limitano ad elencare le caratteristiche fisiche e il relativo


significato, organizzando l'elencazione secondo gli elementi fisici considerati (occhi,
naso, mani etc.).
1D1
L'influenza e chiaramente esercitata dal che, si rammenti,
quella temperamento
appartiene alia sfera della fisicita, sulla sfera psicologica. Questa influenza si estrinseca
neiraspetto fisico, esposto qui nella prima semicolonna. Desideriamo sottolineare
l'inversione logica che sottende l'esposizione dei dati: l'influenza del temperamento
infatti viene ontologicamente prima dell'aspetto fisico che essa determina. Tale
inversione conforta a nostro parere che la tabella sia stata
l'ipotesi, gia esposta,
confezionata in modo da garantire una e consultazione.
rapida semplice
162
PsP, p. 150;TM (gc),p. 163; cfr.Physiogn., p. 92.
163
PsP, p. 150;TM (gc),p. 163; cfr.Physiogn., p. 92.
164
PsP, p. 150; cfr.TM (gc),p. 163; cfr.Physiogn., p. 128.
PsP, p. 150;TM (gc) p. 163: in entrambi i trattatiquesta caratteristicae la precedente si
presentano unite.
166
psp^ p 150; TM (gc) p. 163: in entrambi i trattatiquesta caratteristicae la precedente si
presentano unite.
167 163.
PsP, p. 150,TM(gc),p.
168 Cfr. Physiogn., p. 92.
169
PsP, p. 149;TM (gc), p. 167.
170
PsP, p. 149;TM (gc),p. 167.
171
PsP, p. 149;TM (gc),p. 168.
172
PsP, p. 149;TM (gc),p. 168.
173
PsP, p. 149;TM (gc), p. 168.

40
le sopracciglia molto folte indicano cruccio e tristezza174
le sopracciglia che si allungano sino le tempk indicano orgoglio e impudenza
le sopracciglia che s'allungano sino il naso indicano orgoglio e demenza175
gli occhi grandi indicano pigrizia176
le tempie gonfie indicano iracondia177

2 Aspetto influenza
gli occhi sporgenti indicano insolenza e loquacia178
gli occhi di un nero intenso indicano codardia179
gli occhi simili a quelli delle capre indicano stoltezza180
gli occhi dai movimenti rapidi indicano astuzia e ladroneria181
gli occhi dai movimenti lenti indicano astuzia182
gli occhi grandi con le palpebre che battono indicano pigrizia e amore per le
donne183
gli occhi piccoli e azzurri indicano scarso pudore184
gli occhi rossi come il fuoco indicanomalvagita e audacia185
la pupilla nera indica pigrizia e idiozia186
gli occhi azzurri color zafferano indicano pessimi costumi187
macchie negli occhi indicano malvagita188
le pupille attorniate da una sorta di cerchio indicano pigrizia e astuzia189
gli occhi simili a quelli delle mucche indicano stupidita190
gli occhi neri e dorati indicano [propensione] alFassassinio
e allo spargimento di sangue191

174
PsP, p. 149;TM (gc), p. 167.
*7^
Questa caratteristicae la precedente figurano separatamente in psP, pp. 149 e 150; in
TM (gc), p. 167 si riferisconoad un unico e stesso significato.
176
PsP, p. 150;TM(gc),p. 164.
177 PsP,
p. 154;TM (gc), p. 168.
178
PsP, p. 150;TM (gc),p. 164.
179
PsP, p. 151; cfr.Physiogn., p. 126.
180
psp^ p 252;TM (gc), p. 164; cfr.Physiogn., p. 128.Anche Aristotele si serve del paragone
con gli occhi delle capre per indicare l'iridedi colore giallo, che sarebbe pero indice di
un buon carattere: si veda Hist, anim., I, 10.
181 PsP, p. 152.;TM (gc), p. 164; cfr.Physiogn., p. 130.
182
PsP, p. 152;TM (gc),p. 164.
183
PsP, p. 152;TM (gc), pp. 164-165.
184
PsP, p. 152; cfr.TM (gc), p. 165.
185
PsP, p. 151;TM (gc), p. 165; cfr.Physiogn., p. 128.
186
PsP, p. 151;TM(gc),p. 165.
187 Cioe gli occhi azzurri con tracce di colore giallo, come se fossero tintidi zafferano. Cfr.
PsP, p. 151;TM (gc),p. 165.
188
PsP, p. 151;TM (gc),p. 165.
189
PsP, p. 151;TM(gc),p. 165.
190
PsP, p. 152; TM (gc),p. 165.
191 Cioe gli occhi neri con venature gialle quasi fosseroornati d'oro. PsP, p. 151; TM (gc), p.

41
gli occhi volti in alto e arrossati indicano stoltezza e frivolezza192
gli occhi color turchese indicano cattiveria193
le pupille fisse indicano stupidita194
gli occhi infossati indicano astuzia e invidia195
gli occhi come quelli dei granchi indicano stoltezza e molti
appetiti196
gli occhi piccoli con movimenti leggeri indicano cattiveria197
gli occhi con le palpebre piene indicano falsita e astuzia

3 Aspetto influenza
gli occhi che tremano molto indicano stupidita e malvagita198
gli occhi azzurri e verdi indicanomalvagita e tirannia199
le palpebre che battono in continuazione indicano amore e follia200
gli occhi luminosi e neri indicano temperamento umido
gli occhi grandi e grossi indicano temperamento umido201
il gonfiore alle palpebre inferiori indica fegato debole202
le orecchie grandi indicano stoltezza e longevita203
il volto carnoso indica pigrizia e stoltezza204
carni abbondanti sulla fronte indicano natura densa205
il volto magro indica cura206
il volto tondo indica stoltezza207

PsP, p. 152; TM (gc), pp. 165-166.


PsP, p. 151;TM (gc), p. 166.

Cioe gli occhi sporgenticome quelli dei granchi: TM (gc), p. 165. Un simile raffronto
con locchio del granchio e tipico di TM.

PsP, p. 154; TM (gc), p. 169. Secondo Aristotele le orecchie non hanno particolare
rilevanza ai fini fisiognomici, considerazione che pare in ambito arabo
rispettata
dall'esiguo numero dei segni ad esse relativi nelle di fisiognomica. Tuttavia le
opere
orecchie grandi indicherebbero e verbosita: si veda Hist, anim., I, 11.
stupidita
PsP, p. 153;TM (gc),p. 168; cfr.Physiogn., p. 122.
In psP, p. 153: genas\ in TM (gc), p. 168: maxillarum. Le traduzioni latine sono
congruenti con i testi arabi di al-Tibb al-mansuri e del Kitdb di Fahr al-Din al
al-firdsa
Razi, per i quali si rimanda alia nota n. 84.
Cioe sollecitudine nel fare le cose. PsP, p. 153;TM (gc), p. 168
PsP, p. 153;TM (gc), p. 168; cfr.Phys.yp. 124.

42
il volto grande indica pigrizia208
il volto piccolo indica scellerataggine e lascivia209
il volto laido indica cattivi costumi210
il volto lungo indica insolenza211
il volto gonfio indica fegato in cattivo stato212
il naso con la punta sottile indica amore per la contesa213
il naso grosso e pieno indica scarsa intelligenza214
il naso con la punta sottile e lunga indica volubilita e incostanza21^
il naso camuso indica lascivia216
il naso gonfio e con le narici grosse indica grande iracondia217

4 Aspetto influenza
il naso dritto indica temperamento secco
il naso camuso indica temperamento umido218
la bocca ampia indica ingordigia e coraggio219
le labbra esangui indicano natura densa e stupidita
le labbra grosse indicano malattie numerose220
i denti deboli e radi indicano una complessione
debole221
i canini lunghi e forti indicano ingordigia e forza222
i denti sottili indicano vita breve223
i denti radi indicano fisico debole224

208
PsP,p. 153;TM(gc),p. 168.
209
PsP, p. 153;TM (gc), p. 168.
210 PsP, p. 154;TM (gc),p. 168.
211
PsP, p. 154;TM (gc), p. 168.
212 Cfr. PsP, p. 158.
213 PsP, p. 152;TM (gc),p. 167; cfr.Physiogn^ p. 120.
214 PsP, p. 152;TM (gc),p. 167.
215 PsP, p. 152;TM (gc),p. 167.
216 PsP, p. 153;TM (gc),p. 167.
2}7 TM(gc),p.l67.
218 PsP,
p. 158.
219 PsP,
p. 153;TM (gc), p. 168.
220 per
qUesta caratteristicae la precedente: psP, p. 153;TM (gc), p. 168. In entrambi i testi
le labbra esangui sono indice di cattiva salute mentre le labbra grosse sono indice di
si tratta di un'inversione nella copiatura delle due
stupidita: probabilmente
caratteristiche, ipotesi confortata anche dal confronto col testo del Sirr al-asrdr (si veda
la nota n. 98). Le labbra grosse sono tuttavia segno di stupidita anche in Physiogn., p.
120.
221
PsP, p. 153;TM (gc), p. 168.
222
PsP, p. 153;TM(gc),p. 168.
223
PsP, p. 158.
224
PsP, p. 158;TM(gc),p. 168.

43
la voce grossa e alta indica coraggio225
la velocita nel parlare indica scarsa intelligenza226
il tono di voce alto indica pessimi costumi
il respiro lungo indica bassezza di cure227
la voce grave indica molti appetiti sensuali228
la voce nasale indica invidia229
una bella voce indica stupidita e scarsa sagacia230
la velocita nel parlare indica temperamento caldo231
indica temperamento secco232
ridere molto indica scarsa cura233
ridere poco indica contrarieta e spirito di
contraddizione234
ridere a voce alta indica insolenza235

5 Aspetto influenza
il riso seguito da tosse indica tiranniae impertinenza236
vene giugulari gonfie indicano iracondia237
il collo corto indica astuzia e malignita238
il collo lungo e sottile indica un gran chiasso239
il collo forte e molto grosso indica grande iracondia e
astuzia240
il collo lungo indica temperamento secco241
la trachea sporgente indica temperamento secco242
le spalle esili indicano scarso intelletto243

225 TM (gc), p. 169.Cfr. Physiogn., p. 94.


226 TM (gc), p. 169.
227
PsP, p. 155;TM (gc), p. 169.
228
PsP, p. 155;TM (gc),p. 169.
229 PsP, p. 155.
230
PsP, p. 155;TM (gc), p. 169.
231
PsP, p. 158.
232 una et as per a vox
II nostro manoscritto ha lacuna; psP, p. 158 riporta: ronchans*
siccitatem temper amend indicat.
233 Cioe scarso interessee sollecitudine nel fare le cose. PsP, p. 154;TM (gc), p. 170.
234
PsP, p. 154;TM(gc),p. 170.
235
PsP, p. 154;TM (gc), p. 170.
236
PsP, p. 154;TM (gc), p. 170.
237
PsP, p. 154;TM(gc),p. 168.
238
PsP, p. 154;TM (gc), p. 170; cfr.Physiogn., p. 120.
239
PsP, p. 155;TM (gc), p. 170; cfr.Physiogn., p. 120.
240
PsP, p. 154;TM (gc), p. 170; cfr.Physiogn., p. 120.
241
PsP, p. 158.
242
PsP, p. 158.
243
PsP, p. 156;TM (gc), p. 171.

44
le spalle larghe indicano buon intelletto244
la sommita della spalla sporgente indica stupidita245
le braccia lunghe indicano nobilta d'animo e
amor per il comando246
le braccia corte indicano codardia e amor per
le donne247
le mani tenere e esili indicano apprendimento e
intelligenza rapidi248
le mani molto corte indicano stupidita249
le mani lunghe e sottili indicano tirannia e stupidita250
le costole forti e ben carnose indicano stoltezza251
le costole delicate e sottili indicano pusillanimita e
codardia252
il ventre grande indica frequenti
[accoppiamenti]253
il ventre magro indica forza e arroganza
la schiena curva indica pessimi costumi254

6 Aspetto influenza
la schiena diritta indica una buona natura255
la carne abbondante e soda indica intelligenza e sensazioni
rozze256
la carne tenera indica natura e intelligenza
buone257
imovimenti lenti indicano imbecillita258

244
PsP,p. 156;TM(gc),p. 171.
245
PsP, p. 156;TM(gc),p. 171.
246
PsP, p. 156;TM (gc), p. 172.
247 Cfr. psP, p. 157;TM (gc), p. 172.
248 PsP, p. 157;TM (gc), p. 172.
249
PsP, p. 157;TM(gc),p. 172.
2^0 TM (gc), p. 172.
TM (gc),p. 171.
25\ PsP,
252
p. 156;TM(gc),p. 171.
2~*3 II testo in TM
(gc), p. 171 e: libidinis declarat nimietatem. In psP, p. 156: multum
concubitum indicat.
254 171; cfr.Physiogn., p. 118.
PsP, p. 156;TM (gc), p.
255 171.
PsP, p. 156;TM(gc),p.
256 169; cfr.Physiogn., p. 94.
PsP, p. 155;TM (gc),p.
257
PsP, p. 155;TM (gc),p. 169; cfr.Physiogn., p. 94.
258 170.
PsP, p. 156;TM (gc), p.

45
imovimenti veloci indicano incostanza259
le ossa dei lombi sporgenti indicano forza e orgoglio260
i lombipiccoli indicano debolezza del corpo261
carne abbondante sulle anche indica debolezza di forza e
spossatezza262
le ossa delle anche sporgenti indicano coraggio263
la gamba e il tendine di Achille grandi indicano idiozia e deficienza
i talloni grossi indicano forza264
i talloni esili indicano codardia265
le dita corte e molto grandi indicano temperamento freddo
e umido266
le unghie tenere e cianotiche indicano temperamento umido
le caviglie e i piedi esili indicano debolezza del corpo
i piedi carnosi indicano una cattiva intelligenza267
i piedi piccoli e duri indicano contentezza e gran
dissolutezza268
i passi brevi e lenti indicano la lentezza e
il successo269
i passi brevi e veloci indicano fretta e cura di
faccende non portate a termine270
i capelli che arrivano sino alle gote indicano temperamento umido271
il colorito scialbo e smorto indica temperamento freddo

La fisiognomica delle donne


7 Aspetto influenza
il colorito rosso indica intensa brama
il volto grande indica un posteriore piccolo

259
PsP, p. 156;TM (gc), p. 170.
260 TM (gc), p. 173.
261 TM (gc),p. 172.
262
PsP, p. 156;TM(gc), p. 172.
263
PsP, p. 157;TM(gc), p. 172.
264
PsP, p. 157;TM(gc),p. 172.
265
PsP, p. 157;TM(gc),p. 172.
266
PsP, p. 158.
267
TM(gc),p.l72.
268 172.
PsP, p. 157;TM(gc),p.
269
Indicano, cioe, che chi possiede questa caratteristica e lento nell'iniziare le cose ma le
porta a termine. Cfr. tuttavia Physiogn., p. 130, in cui le caratteristiche del passo sono
elencate diversamente.
270
Indicano cioe che chi possiede questa caratteristica inizia bene le cose, ma ha scarsa
costanza nel portarle a termine.PsP, p. 159;TM (gc),p. 173; Physiogn., p. 130.
271
PsP, p. 158.

46
gli occhi azzurri indicano desiderio di accoppiarsi
gli occhi blu cupo e grandi indicano gran desiderio di
rapporti sessuali
gli occhi sporgenti vagina larga
il naso adunco scarso desiderio di accoppiarsi
pustole abituali gran desiderio di copulare
la bocca intensamente rossa un gran godimento nel coito
la bocca larga indica una vagina larga
la bocca piccola indica una vagina stretta
le labbra grosse indicano labbra della vagina grosse
il labbro superiore ben spesso indica labbra della vagina esili
il labbro inferiore ben spesso indica una vagina piccola
la lingua di un rosso intenso indica una vagina asciutta
la punta della lingua tonda indica una vagina umida
il mento lungo indica godimento della vagina
ilmento piccolo indica una vagina ampia
il collo grosso indica una vagina grande e stretta
il polso secco indica desiderio di accoppiarsi
i capezzoli eretti indicano una gran lascivia
il posteriore piccolo e le spalle grandi indicano una vagina grande
le gambe perfette e sode intensa passione e incapacita di
astenersi dairaccoppiamento
le gambe grosse indicano labbra della vagina grosse
le gambe esili indicano poca brama di accoppiarsi
ridere molto indica una grande lascivia
rinfiammare con canti e melodie indica lascivia
imovimenti agili indicano un desiderio intenso
l'esterno del piede carnoso indica una grande vagina

SUMMARY

Ms or. 5 is appearently the only copy of Qabs al-anwar wa bahgat


Leiden
al-asrar, commonly attributed to fbn 'Arabl. ft contains an interesting list
summarizing the most widespread knowledges of firasa (physiognomy) drawn
from the pseudo-Aristotle Kitab al-siyasa fl tadblr al-ri'asa (mostly known as
Sirr al-asrar). Although this is the only source the manuscript quotes, a closer
analysis of the text and the comparison with other treatises of firasa reveal a
great similarity with a wider range of sources. The article consists of the
transcription and the Italian translation of the list, toghether with a detailed
collation with similar treatises of 4ilmal-firasa.

47

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