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Campi di applicazione
Numerose industrie necessitano di ingenti quantitativi di valore per uso tecnologico; in generale le
utenze si differenziano per la quantità, pressione e temperatura.
Il dimensionamento
Obiettivo
Assicurare le prestazione richieste dal sistema in sicurezza . Minimizzare il costo globale del
servizio : costo impianto( generatore, tubazioni, pompaggio, scambiatori, serbatoi, ecc) , costo
d'esercizio .
Scelte progettuali
Fluido intermediario, generatore di calore, salto di temperatura del fluido, superficie degli
scambiatori, sistemi di regolazione, accumulatori di vapore, sistema di pompaggio e combustibile .
Relazione fondamentali
Si definisce Potenza termica utile QU(kcal/h) la potenza generata e trasferita che viene
effettivamente ceduta all'utenza . Nella selezione del fluido transfer , possono darsi due casi:
- fluido che opera non sfruttando la transizione di fase
- fluido che opera sfruttando la transizione di fase
-Fluido transfer senza transizione di fase :
kg kcal
Q u=G c ∆ T =( ρ v 3600 ) c ∆T G : portata del fluido transfer , c :calore specific o ,
h kg ° C
∆ T =( T e −T u ) : salto di temperature del fluido , ° C A :sezione di passaaggio , m2
kg m
ρ :densita del fluido , 3
v : velocità ,
m s
-Fluido transfer con transizione di fase
Q u= ( ρ v 3600 A ) ( c ∆ T +r )
r : calore latente di evaporazione , Kcal/kg
Da quanto detto , discendono le seguenti proprietà del fluido transfer perchè sia massima la potenza
termica utile Q u trasferita :
Q u=G c ∆ T =( ρ v 3600 A ) c ∆ T
1)abbia elevata densità ρ ;
2) consenta elevate velocità v ;
3) abbia elevata capacità termica c ;
4)stabilità chimica, per ottenere elevate temperatura Te;
- Guardando dal punto di vista del processo di scambio termico attraverso una parete , per la
potenza QU vale la seguente relazione :
1 Δ ϑ −Δ ϑ f
k= ; Δ ϑml = c
Qu=k S ∆ϑ ml 1 1 s Δ ϑc ;
( )( )( )
αt
+
αf
+
λ
ln
Δϑf ( )
S = superficie dello scambiatore ,m2
k = coefficiente scambio termico globale
Δϑ ml=delta T medio logaritmicoα t=coeff −scambio convettivo fluido transfer
α f =coeff . di scambio termico fluido freddo λ=conducibilità parete scambio
Δ ϑc − Δ ϑ f
Δϑ ml=
s=spessore parete di sc ambio ,m Δ ϑc −Δ ϑ c :delta T al lato caldo = T e −T u− f
ln
( )
Δ ϑf
−Δ ϑ f :delta T temperature allato freddo=T u−T e−f
Il fluido transfer usato maggiormente è il vapor d'acqua . Al crescere della pressione migliora la
densità , ma crescono i costi . In alternativa al vapore si usano : ortodiclorobenzene o oli minerali .
Schema generale impianto vapore per utenze tecnologiche
1) Generatore di vapore :atto a produrre la portata richiesta di vapore a temperatura e portata
leggermente superiori a quelle richieste dall'utenza.
2) Valvola di riduzione pressione e desurriscaldatore : atto a regolare pressione e temperatura in
ogni istante .
3) Linea di distribuzione (rete vapore): atto a distribuire vapore alle utenze .
4) Linea di ritorno (rete condense): atta ad allontanare le condense dalle utenze
5) Sistema di reintegro: atto a reintegrare nel ciclo la quantità di acqua dispersa dall'utenza previo
trattamento finalizzato a prevenire incrostazioni .
6) Pompa di alimentazione : atta a fornire la prevalenza necessaria per alimentare il generatore
Generatore di calore
Un generatore di calore è costituito da due parti essenziali, nella prima viene prodotto il calore e
nella seconda il calore viene ceduto al transfer impiegato .
Caldaie
Quando il transfer è un liquido, vaporizzante o meno, il generatore assume la classica
configurazione della caldaia.
La gamma di potenzialità richieste dall’industria (escludendo quindi impieghi artigianali, le centrali
termoelettriche e gli usi navali) è normalmente compresa tra 0,6 e 1200 MW (0,5-1000 Gcal/h) Tali
potenzialità sono assicurate da:
–Caldaie a tubi d’acqua con camera di combustione a sviluppo verticale
–Caldaie a tubi d’acqua con camera di combustione a
sviluppo orizzontale
–Caldaie a tubi di fumo
–Caldaie ad attraversamento e circolazione forzati
Tipologie di caldaia : a tubi a sviluppo verticale
Sono utilizzate per potenzialità da 60 a 1200 MW (50-
1000 Gcal/h) e pressioni superiori a 80 bar, cioè per le
più grandi unità impiegate nell’industria e per le centrali termoelettriche .Sono impiegate per la
produzione di vapore surriscaldato e, se specificamente progettate, possono utilizzare, anche
contemporaneamente combustibili gassosi, liquidi e solidi polverizzati .
E’ la tipologia più diffusa per potenzialità da 6 a 120 MW (5-100 Gcal/h) per la produzione di
acqua surriscaldata sino a 180-220°C e di vapore, saturo o surriscaldato, a pressioni anche superiori
a 80 bar .Si adatta all’impiego di combustibili solidi solo effettuando una progettazione ad hoc .
Tipologia di caldaia: tubi a fumo
Non supera generalmente pressioni di esercizio di 16 bar e potenzialità di 12 MW (10 Gcal/h). Può
produrre sia vapore che acqua surriscaldata. Si presta all’impiego di qualunque combustibile, anche
solido o di recupero, ovviamente con adatti bruciatori.
Tipologia di caldaia :circolazione forzata
Comprende sia i riscaldatori d’acqua a gas per uso domestico (9 kW) sia le caldaie per unità
termoelettriche da 600 MW elettrici .Sono eccezionalmente flessibili (da 60 kW ad oltre 230 MW) e
sono adatte per tutti i transfer (acqua vaporizzante o no, oli diatermici, gas ed altri) .
Dati caratteristici fondamentali
•Transfer adottato
–Caratteristiche chimico-fisiche, temperature di ingresso e di uscita nelle varie condizioni di
funzionamento (carico nominale, massimo continuo, minimo), pressione di esercizio
•Potenza termica erogabile a carico massimo ed al carico di massimo rendimento
•Ingombro, peso, fabbisogno di servomezzi, emissione di inquinanti
•Tipo di combustibile
• P%fumi:
– Funzione della portata dei fumi evacuati;
– Funzione della temperatura dei fumi;
• P%incombusti:
– combustione incompleta;
– combustibile non ossidato,
– residui di combustione (es. ceneri);
• P%irraggiamento:
– si valuta per via sperimentale
Regolazione in temperatura.
– Il vapore surriscaldato non è compatibile con le richieste dell’utenza, per questo si inserisce un
desurriscaldatore (solitamente a miscela).
– La trasformazione che avviene è isoentalpica.
G e i e +G a i a=G u i u
{ G e +G a =G u
Ge: portata vapore surriscaldato, kg/h;
ie: entalpia vapore surriscaldato, Kcal/kg;
Ga: portata acqua di desurriscaldamento, kg/h;
ia: entalpia acqua di desurriscaldamento, Kcal/kg;
Gu: portata vapore in uscita, kg/h;
iu: entalpia vapore in uscita, Kcal/kg.
Accumulatore di vapore
•In alcune condizioni:
–Quando la variabilità delle richieste
delle utenze è elevata;
–Quando l’elasticità del generatore è
particolarmente bassa, può essere
conveniente introdurre un accumulatore
polmone.
In fase di carica:
–La pressione a monte di Va sale, e la valvola 1 si apre;
–Il vapore prodotto gorgoglia nell’acqua presente nell’accumulatore;
–Il vapore condensa, cedendo il suo calore latente: la temperatura pertanto sale, così come il livello
dell’acqua liquida;
–Allo stesso modo, un nuovo equilibrio termodinamico si forma tra acqua surriscaldata e suo
vapore, con conseguente aumento della pressione.
In fase di scarica avviene il processo inverso:
–La pressione a monte di Vb scende, e la valvola 2 si apre;
–Il vapore presente nell’accumulatore esce, rompendo l’equilibrio termodinamico;
–Per ripristinare questo, parte dell’acqua evapora;
–Si abbassano quindi temperatura, pressione e livello dell’acqua all’interno dell’accumulatore.
Dimensionamento Generatore-Serbatoio
Ogni utenza richiederà una certa portata di vapore , variabili nel tempo, con certe caratteristiche di
pressione e temperatura . Per definire la potenzialità del G.V. , si potrà scegliere se effettuare il
dimensionamento sulla portata massima o sulla portata media:
- dimensionamento sulla portata massima si dovrà predisporre la possibilità di operare a carichi
ridotti , con brevi tempi di risposta alla variazione del carico
- dimensionamento sulla portata media, si dovrà avere la possibilità di accumulare vapore
N.B. : gli accumulatori di calore possono essere proficuamente utilizzati soltanto per periodi di
tempo non molto lunghi , e quando la quantità di calore da accumulare non sono molto elevate a
causa dell'impossibilità :
- realizzare accumulatori di calore perfettamente isolati
- realizzare accumulatori molto grandi(ingombro)
Apparecchi accessori alle caldaie
- economizzatori: apparecchi installati tra caldaia e camino allo scopo di utilizzare il calore residuo
dei fumi per riscaldare l'acqua di alimentazione
-preriscaldatori: si utilizzano per preriscaldare l'aria comburente , sempre utilizzando il calore
residuo dei fumi.
-surriscaldatori e risurriscaldatori : sono impiegati per surriscaldare il vapore prodotto dalla caldaia
attraverso una ulteriore cessione di calore
Rete di distribuzione
In fase di distribuzione si determina una inevitabile degradazione delle caratteristiche del vapore
prodotto. Di conseguenza si cerca di minimizzare della distanza tra la centrale termica e gli
utilizzatori , cercando di ridurre al massimo la lunghezza dei tubi. Viste le sollecitazioni dei tubi
occorre prevedere delle tubazioni flessibili. In generale le utenze possono richiedere vapore con
caratteristiche differenti , in tale caso so dovrà scegliere tra :
- impianto centralizzato
- impianto decentralizzato
Tracciato tubazioni
Dilatatori
La lunghezza delle tubazioni, nota dal layout dell'impianto e dalla scelta del percorso dei tubi, va
incrementata del :
- 5% per linee di lunghezza inferiore a 50m
- 10 % per linee di lunghezza superiore a 100m con poche accidentalità
-20 % per linee di lunghezza superiore a 100m con molte accidentalità
La stima delle perdite di calore
La presenza di perdite di calore lungo la linea determina la condensazione di parte del vapore con
calo della potenza termica trasferibile all'utenza. Per tener conto di tale fenomeno si deve
incrementare la portata di vapore da inviare all'utenza. Un valore pratico di tale incremento è pari al
3,5 % del carico dall'utenza per ogni 100 metri di lunghezza equivalente della tubazione.
Il dimensionamento della tubazione
Il dimensionamento delle condotte può essere effettuato a partire dalla pressione richiesta alle utenze in
condizioni di portata massima e tenendo conto della pressione del generatore.
-In questo modo è possibile ricavare la perdita di carico ammissibile
-Con questo valore si può determinare il diametro della tubazione
-Infine bisogna verificare che la velocità del vapore nel tubo rientri nel range ammissibile