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12 SECOLO D’ITALIA

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DOMENICA 16 GENNAIO 2011
VIAGGI
OLTRE CONFINE

La mostra “I due imperi. L’Aquila e il Dragone” riesce a collegare


due grandi utopie cosmopolite che dialogarono attraverso il commercio

CONNESSIONI
IMPERIALI

I ◆ Federica Colonna
l mondo è connesso. Non è lo slogan del nostro
tempo, né un modo per esaltare la Rete: è una
frase per descrivere, invece, il II Secolo d.C.,
l’epoca della magnificenza dei grandi imperi ro-
mano e cinese. La Via della Seta, un filo rosso
che attraversa montagne, spazi immensi, popo-
li e culture, è stata il primo sistema di world wi-
de web. Le diverse civiltà confluivano in essa,
si mostravano lungo le sue curve e attraverso
merci e manufatti raccontavano lo spirito di
d’identità imperiale. Le monete, le sculture, l’ar-
te funeraria e i tessuti esposti diventano la raf-
figurazione plastica del concetto stesso di impe-
ro, così come definito, in maniera evocativa, da
Alain de Benoist. La parola impero non indica
solo un concetto politico e geografico, ma è il ri-
chiamo ad una pluri-identità interiore. L’impe-
ro non è riducibile solo una forma di organizza-
zione del potere ma nasconde un aspetto più in-
timo e profondo: è una dimensione dell’anima, è
un modo armonico di guardare alle differenze e
di farle vivere insieme. L’identità imperiale, al-
quel tempo e venivano in contatto. Il percorso lora, è multipla e dialogante, dinamica, l’esatto
dei tessuti e delle pietre era, allora, una ragna- contrario della appartenenza razziale e cultura-
tela di link in grado di mettere insieme due le. Nello spazio fisico e metafisico dell’impero
mondi, di tessere la tela delle comunicazioni e non è possibile rintracciare l’omologazione:
del dialogo. La Via della Seta è, in un certo sen- l’aquila e il dragone, vessillo, rispettivamente,
so, il percorso della curiosità, la strada della della Roma antica e della dinastia Han, sono, en-
contaminazione e dell’incontro, il luogo dello trambi, i simboli di grandi identità dinamiche.
scambio continuo, economico e simbolico in- L’aquila, che fin dall’epoca repubblicana fu
sieme. Un cammino-emblema in grado di far in- La Via della Seta è il percorso sulle insegne delle legioni, era l’unico animale
contrare Oriente e Occidente e di sorprendere che, di fronte al sole, non abbassava gli occhi.
ancora oggi: secondo Plinio il Vecchio nel I Se-
della curiosità, la strada Era l’essere olimpico per eccellenza, perché sa-
colo d.C. i rapporti tra Roma e l’Oriente costa- della contaminazione cro a Giove. Secondo Julius Evola l’aquila era
vano almeno cento milioni di sesterzi, un am- e dell’incontro, il luogo flessibile l’emblema del superamento dei confini e dei li-
montare pari a circa 7.780 chili d’oro, cioè miti, non solo in senso fisico, ma anche imma-
dello scambio continuo, teriale. Era in grado, grazie alla forza alare e al-
207milioni di euro attuali. Rotte marine, per-
corsi tra l’Africa del nord, l’Europa e l’Asia, economico e simbolico insieme l’acutezza dello sguardo, di accompagnare l’ani-
erano le strade che secondo i romani portava- ma del defunto verso le regioni celesti, su, fino
no al magico popolo dei Seres, mitici produtto- all’Olimpo. Evola ricorda che con la morte di
ri della seta. I Seres erano nell’immaginario del- pero del dragone. I cinesi, invece, raccontavano Augusto iniziò una particolare tradizione fune-
l’antica Roma gli abitanti di luoghi inconosci- di un mondo occidentale chiamato Da Qin, al- raria: il corpo dell’imperatore venne deposto su
bili situati ai confini della terra, genti capaci di trettanto misterioso e popolato da animali e una portantina d’avorio e adagiato su una pira
produrre la seta attraverso strabilianti alchi- piante esotiche. Era come se Roma e Cina, per- che fu bruciata mentre un’aquila venne lancia-
mie. L’unico contatto possibile con i Seres era sonificate, non si guardassero mai negli occhi, ta in volo, per guidare l’anima dell’imperatore
attraverso il tessuto scambiato lungo la Via del- ma puntassero lo sguardo, curiose e orgogliose, verso lo spazio senza limiti.
la Seta. Il commercio non avveniva per incon- verso la stessa direzione. Anche il dragone era il simbolo della potenza
tro diretto, anche se ci furono, ad esempio, mer- È questa, infatti, l’immagine scelta dai cura- e della flessibilità. Ne Il libro dei monti e dei ma-
canti romani che si spinsero lontanissimo. Lo tori per promuovere la mostra “I due imperi. ri, ad esempio, il drago, o Long, è descritto co-
dimostra il ritrovamento nel sito archeologico L’Aquila e il Dragone”. L’esposizione, risultato me il re di tutte le creature, capace di mutare
di Loulan, nella provincia cinese di Honan, di della collaborazione tra il Ministero per i Beni forma e di diventare visibile o invisibile, sottile
vetri romani e tessuti egizi, o il fatto che in Viet- Culturali italiano e lo State Administration for o grosso. Long saliva in cielo durante l’equino-
nam, a Go Oc Eo, siano stati rinvenuti sesterzi Cultural Heritage della Repubblica Popolare Ci- zio di primavera e scendeva negli abissi in quel-
e specchi d’origine romana. nese, rappresenta il primo e più compiuto ten- lo d’autunno. Se l’aquila era sacra a Giove, re
Il commercio, però, della misteriosa e magica tativo di far dialogare i due imperi. Attraverso degli Dei, il dragone era l’essere cavalcato dal-
seta, che fu prodotta in Occidente solo a partire le opere è come se tutta l’umanità del tempo si l’Imperatore del Cielo. La tradizione vuole che
dal Medioevo, avveniva attraverso i popoli dei raccontasse, nella diversità e nelle rare simili- tutti i cinesi si definiscano figli del Drago e l’au-
confini i quali ricevevano il prezioso tessuto co- tudini. Il percorso tra le opere, allora, è qualco- gurio, ancora oggi, per i nascituri è di essere de-
me dazio diplomatico o come bene in cambio del sa di più di una ricostruzione storica. La mostra gni portatori di questo nobile appellativo. Du-
mantenimento della pace lungo i limiti dell’im- è una rappresentazione in 3D dell’idea stessa rante la dinastia Han, infine, il drago divenne
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DOMENICA 16 GENNAIO 2011
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OLTRE CONFINE

emblema della grandezza imperiale e della pro- con teste enormi e espressioni deformi, anima- concetto di Impero non rimanda a un regime
sperità. In entrambi i casi la simbologia impe- li, edifici di varia fattura: la vita quotidiana ve- storicamente determinato che trae la propria
riale è connessa non solo al potere, ma alla ca- niva tumulata con le salme e con la pietra di gia- origine da una conquista ma, piuttosto, a un or-
pacità di superare ogni limite. Il concetto di da, considerata magica e dal potere eterno. In dine che, sospendendo la storia, cristallizza l’or-
identità imperiale è, allora, anche sul piano sim- epoca Han cambia, così, l’idea di immortalità: dine attuale delle cose per l’eternità». L’analisi
bolico, multiplo, mai definito una volta per tut- diventa un modo di vivere cui accedere attra- di Tony Negri non è scevra da valutazioni poli-
te, luminoso e policromatico. verso la morte, percepita così come rito di pas- tiche, è, per certi versi, animata da uno spirito
Anche da un punto di vista politico l’antica saggio. Il tempo, la vita, lo spazio diventano nel- militante, prende le mosse da una visione mar-
Roma e la Cina sono i più antichi melting pot la logica imperiale contenitori ampi, dimensio- xista della realtà. Se, però, si mette da parte
culturali. Entrambi gli imperi si trovarono ad ni dello spirito, non concetti-contenitore da l’analisi più prettamente ideologica e ci si lascia
affrontare gli stessi problemi dovuti all’ampiez- riempire e definire, ma flussi incessanti. andare a una lettura dell’immaginario e del
za e alla disomogeneità dei territori e dei popoli È come se l’umanità nel II Secolo d.C. vives- mondo culturale odierno, si possono trovare
governati. Le esigenze erano simili: bilanciare se già una realtà globalizzata. In fondo, era co- persino delle convergenze tra i due imperi e il
la difesa dei confini con la necessità di pace e di sì. Lo spazio di riferimento non era, come è ov- mondo di oggi, anche nelle parole di Negri. Ri-
stabilità interna, soddisfare nello stesso tempo i vio, il mondo, ma quella porzione di globo co- tornano, allora, le idee di superamento e dina-
bisogni materiali, culturali e spirituali di genti nosciuta e governata. È come se i due mondi, mica continua, l’entusiasmo della sfida e la ten-
profondamente diverse tra loro. La risposta ro- occidente romano e oriente cinese, non aves- sione incessante ad andare oltre: attributi tipici
mana fu nella forma città: un centro di ibrida- sero confini, ma fossero due pluralità, multi- dell’aquila che guarda il sole e del drago che non
zione e irradiazione del potere insieme. La città ha una sola forma.
era il centro del mondo, i palazzi glorificavano La sorprendente attualità del-
la forza temporale, le monete erano un sistema Per Toni Negri il concetto l’idea imperiale riguarda, poi, le
di diffusione dell’ideologia e della politica. In un possibilità di comunicazione e di
certo senso Roma fu anche preconizzatrice del di Impero è caratterizzato, dialogo. Il mondo virtuale, allora,
soft power: attraverso i giochi e le liturgie col- soprattutto, dalla mancanza diventa Impero Romano e Impero
lettive erano trasmessi i valori cardine del mon- di confini: il suo potere Cinese perché valgono le stesse pa-
do imperiale. Negli ultimi anni si è diffusa nella role chiave. La conquista di spazi
politologia americana una definizione che gli
non ha limiti, trae origine sconosciuti, l’assenza di confini e
imperatori sapevano già incarnare. Joshep Nye da un ordine superiore... la volontà curiosa di superare
ha avuto ampio successo teorizzando l’idea di quelli esistenti, l’incontro con l’al-
smart power: il potere di un leader è un misto di tro, lo sconosciuto: la Via della Se-
forza muscolare, decisionismo e competenze più
dolci, come la flessibilità, l’ascolto. L’impero ro-
ple e in un certo senso infinite. C’è, in fondo,
una connessione con il tempo attuale: è come
ta contemporanea è lo spazio anco-
ra libero del web. Come nei due im-
JULIUS EVOLA
mano era portatore di una visione politica di se l’aquila e il dragone fossero i primi due sim- peri si mescolavano più popoli, co- L’ ’
AQUILA ERA L EMBLEMA
questo tipo: la conquista non era l’equivalente boli della post-modernità. Se l’impero è la fine sì avviene in Internet. Se, un tem- DEL SUPERAMENTO
dell’umiliazione delle tradizioni dei popoli as- di ogni piccola identità, allora oggi siamo in po, lo spazio della conquista ri-
soggettati. Il pantheon delle divinità latine non un’epoca imperiale, multipla, policromatica. guardava l’ascesa e la potenza mi- ,
DEI CONFINI E DEI LIMITI
era del tutto rigido ma persino permeabile alle
influenze religiose di altri popoli.
Proprio l’aquila, usata per lungo tempo come
simulacro di una militanza rigida, d’una ap-
litare, oggi la grande prateria è
quella delle idee, degli stimoli, del-
NON SOLO IN SENSO FISICO ,
Durante il proprio dominio, la dinastia Han, partenenza a tutto tondo, diventa, se concepita le visioni digitali. MA ANCHE IMMATERIALE ...
invece, definì l’idea di civiltà cinese. Non è pos- come icona dell’impero multiplo, l’immagine Viviamo, allora sì, anche noi, in
sibile immaginare un’identità culturale chiusa e della pluralità e della flessibilità. Un simbolo un grande impero, ne conserviamo
rigida. È in quest’epoca che la grande Cina, su- paradossalmente liquido. e esaltiamo la forza curiosa, la ten-
perata l’idea del confine in senso geografico, ab- Toni Negri, autore di una di una tesi tra le più sione ad andare sempre oltre. La nostra aquila,
batte anche il concetto di limite del tempo e di critiche sul mondo di oggi, in Impero, sostiene: oggi, è gentile, non vola per aggredire tornando
fine dell’esistenza. L’arte funeraria, ampiamen- «Il concetto di Impero è caratterizzato, soprat- a terra, ma per andare sempre più in lato. Il dra-
te rappresentata nella mostra “I due imperi”, tutto, dalla mancanza di confini: il potere del- go cinese, invece, muta forma, cambia, è una fe-
racconta, per esempio, il modo in cui i nobili ci- l’Impero non ha limiti. In primo luogo, allora, il sta, una sorpresa costante. In fondo mutano le
nesi dell’epoca consideravano la morte. Nelle concetto di Impero indica un regime che di fat- espressioni, cambia il tono e il colore delle cose,
tombe i corpi erano accompagnati da statuine to si estende all’intero pianeta, o che dirige l’in- ma l’uomo è sempre portato all’impero. Perché
raffiguranti non solo soldati, ma anche giullari tero mondo civilizzato (...) In secondo luogo, il per vocazione è curioso e mira lontano.

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