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Il preludio ,come tutti gli altri del Clavicembalo Ben Temperato, precede la fuga con la stessa
tonalità d’impianto, quindi, in questo caso, Re maggiore. La composizione ed è prevalentemente a
due voci e procede per moto perpetuo, ovvero vengono ripetute sempre le stesse figurazioni. Il
basso ha funzione di supporto armonico e ritmico ed è formato da crome staccate, invece la parte
superiore inizia con pausa e dopo procede per semicrome. Il modello della melodia superiore è
formato da 4 semicrome:la prima compie un salto invece le ultime tre procedono per grado
congiunto. Già dall’inizio viene presentato un salto di sesta presente (fa –la) anche nel soggetto
della fuga associata, ma anche quella della fuga precedente in re minore. Il preludio è
particolarmente interessante a livello armonico, infatti ci sono continue modulazione come nelle
sinfonie o invenzioni a due voci, presentando però quest’ultime una maggiore autonomia
contrappuntistica della seconda voce. Il preludio di 35 misure è divisibile in 4 periodi, divisi da
cadenze perfette nella tonalità d’impianto. All’inizio del primo periodo (mis.1-13) viene confermata
la tonalità d’impianto. Da battuta 4 c’è una modulazione alla dominante che si conclude con una
cadenza perfetta (in la).Nelle battute 6 e 7 Bach riprende le battute 3 e 4 alla dominante per arrivare
alla tonalità di mi minore (V/V minore). Dopo vengono toccate diverse tonalità: si minore (mis.9),
fa # minore, si minore (mis.10),mi minore (mis.11) per tornare poi tornare nella tonalità d’impianto
con una cadenza perfetta (V-I). Nel secondo periodo, che si estende per 7 battute, Bach modula
gradualmente in La minore, per poi toccare le tonalità di mi minore e si minore,la minore e infine la
sottodominante (Sol M), finendo con una cadenza perfetta alla sottodominante che introduce il terzo
periodo. Quest’ultimo dura per 5 battute, la modulazione a Sol è più estesa rispetto alle altre e Bach
riprende le prime 4 battute della fuga trasportandole alla sotto dominante, ritornando poi alla tonica,
con una cadenza perfetta a battuta 25. Nel preludio quindi c’è una continua sensazione di tensione,
data dalle numerose modulazione . Infatti da battuta 13 fino alla 25 non si arriva effettivamente al
centro tonale, mostrando così la capacità di Bach di rende armonicamente complesso anche un
preludio costruito con poco materiale. Nell’ultima sezione da battuta 27 inizia un pedale di
dominante che dura per 3 battute (dall’ultima delle tre il basso procede per semicrome), per poi
passare dalla dominante maggiore, grazie all’abbassamento della sensibile di la (da Sol# a sol),
viene alla tonica minore a mis. 29. Nella battuta seguente si torna alla dominante di re minore e
Bach inserisce una specie di cadenza sospesa in La minore, evidenziata dalla sensibile (sol#) al
basso che risolve a battuta 32 e dalla scala melodica alla voce superiore, portando così di nuovo alla
tonica minore subito dopo. Nella battuta seguente Bach non fa risolvere il V7 che si crea fra le voci
sulla tonica minore ma inserisce un accordo di Sol# settima diminuito con l’aggiunta della nona al
basso e dopo una scala di bravura, altri due accordi di settima diminuita (Do# e Sol#) che risolvono
sul quinto grado con il ritardo della sensibile , portando così alla cadenza perfetta finale (V7-I).
Nelle ultime 3 battute possiamo osservare un notevole esempio di come spesso in Bach venga
utilizzata una armonia fortemente cromatica per aumentare la tensione, procedimento adoperato ad
esempio nella Fantasia Cromatica e Fuga in re minore.
Preludio VI
Il preludio in re minore è il sesto del primo libro del Clavicembalo Ben Temperato, e ovviamente
precede la fuga con la stessa tonalità. La composizione è prevalentemente a due voci, come anche il
preludio precedente, tranne nelle ultime battute. A livello ritmico la voce superiore procede per
terzine di semicrome mentre il basso per crome, invece a riguardo i materiali musicali usati alla
parte superiore sono presenti degli accordi arpeggiati, al basso un linea di supporto armonico, che
però,al contrario della fuga precedente, nel corso del preludio ottiene gradualmente una maggiore
autonomia. Il preludio è lungo 26 battute e, osservando le aree tonali, può essere suddiviso in due
parti dalla mis.15 che introduce un nuovo elemento, ovvero l’accordo di settima diminuita
arpeggiato fra le due mani. La prima sezione è abbastanza lineare a livello armonico, toccando le
tonalità vicine a quella d’impianto. Infatti dopo aver confermato la tonalità iniziale a battuta 5 c’è
una breve cadenza in Fa maggiore (la relativa maggiore della tonalità d’impianto). Nelle quattro
battute seguenti vengono toccate prima la sottodominante (Sol minore) e successivamente la
dominante (La minore) per tornare alla fine di battuta 10 alla tonalità d’impianto, passando prima
per la relativa maggiore Fa e poi attraverso la scala minore melodica (si bequadro-do#-re). Dopo
questa breve cadenza ci sono delle tonicizzazioni sul sesto grado(Sib maggiore), sul quarto(Sol
minore) per tornare a battuta 13 a re minore. A battuta 14 si torna brevemente alla sottodominante
per tornare alla tonica, chiudendo così la prima sezione del preludio. Dalla battuta successiva iniza
la seconda sezione, caratterizzata dall’alternanza del rapporto tonica-sottodominante con delle
settime diminuite arpeggiate,presentando così un contrasto sia ritmico che armonico. Infatti a
battuta 15 c’è la settima diminuita dalla sottodominante (Fa#) che risolve regolarmente sul quarto
grado. Per quattro misure è presente un pedale di tonica, alternando la tonalità d’impianto con il
quarto grado con la sesta la quinta al basso (secondo rivolto). A battuta 20, dopo una breve cadenza
in sol minore, Bach aggiunge per 3 battute una terza voce al basso per ampliare le potenzialità
armoniche, inserendo elementi più complessi. Infatti alla fine della battuta Bach inserisce IV7 in
secondo rivolto di re minore che, dopo aver abbassato cromaticamente la quinta e la settima (re-do#
e fa-mi) si trasforma nella settima diminuita sul VII grado. Quest’ultimo viene innalzato
cromaticamente(do#-re, mi-fa,sol-sol#,sib-si) divertendo così il settimo grado di la maggiore,che
non risolve sul La ma va(senza risolvere)su un re minore in secondo rivolto. Nella battuta seguente
avviene la stessa cosa ma il VII della dominante risolve effettivamente a battuta 23 sul V,
diventando un accordo di nona , che risolve sul primo in secondo rivolto. Dopo Bach inserisce per
due battute delle terze diminuite discendenti alla mano destra. Nel finale è presente il VII in primo
rivolto della dominante che risolve sul primo grado in secondo rivolto, portando quindi alla settima
di dominante e alla cadenza piccarda finale.