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segni del tempo, edizione 2011 del Ca- GIORNI DEL MESE 23 ìkosi-trì GIORNI DELLA a shmàdia tou crònou, ékdosh 2011
lendario della Grecìa Salentina, ha 24 ìkosi-tèssare SETTIMANA
come filo conduttore l’archeologia, im-
menso libro di pietra e di pietre che fornisce
1
2
mia
dìu
12
13
dòdeka
dekatrì
25
26
ìkosi-pènte
ìkosi-èfse
T tou hmerologìou thj Grecìa
Salentina, èceishmeìo eisagwgÕj thn
in gran parte gli elementi di conoscenza del 3 trì 14 dekatèssare 27 ìkosi-ttà lunedì deftèra
arcaiologìa, èna apèranto biblìo gia
martedì trìti
5 pènte 16 dekàfse 29 ìkosi-nnèa
efodiàzei stoiceìa gnÎshj tou
scarsa sismicità del Salento. Proviamo, con 10 dèka 21 ìkosi-mia sabato sàmba
biblìou, gia thn pètra.
e recupero.
sunecòmeno èrgo touj gia exereùnhsh,
spoudÕ kai anàkthsh.
Un museo di pizzi e merletti, allestito nelle sale Il 28/5 è stata inaugurata a Martignano, presso
del palazzo baronale, è stato inaugurato a Ca- Palazzo Palmieri, la Bibliomediateca del Me-
strignano d. G. il 10/4. Il ricamo è una forma di diterraneo. La Bibliomediateca è stata avviata
artigianato tipica di Castrignano. Il castello De grazie ad un protocollo tra Comune di Marti-
Gualtieris, ultimati i lavori di recupero, è stato gnano, Istituto di Culture Mediterranee della
inaugurato il 28/8. Prov. di Lecce, Facoltà di Ingegneria dell’Uni-
versità del Salento e Ass.ne Turistica Culturale
Salento Griko, che gestirà i servizi.
CHIUNQUE ESPONGA AL PUBBLICO IL SEGUENTE CALENDARIO È TENUTO AD ASSOLVERE IL PAGAMENTO DELLE IMPOSTE COMUNALI ERARIALI OD ALTRE SULLE PUBBLICITÀ
N ella Grecìa Salentina, le più antiche
tracce di frequentazione da parte del-
l’uomo risalgono al Neolitico.
Nel centro storico di Carpignano sono state
rinvenute due sepolture a grotticella, parte
della necropoli di un insediamento del quale
si sono perduti i livelli di vita a seguito della
realizzazione dell’impianto medievale. Car-
pignano era ubicato sul percorso della via
Traiana-Calabra, che collegava Brindisi ad
Otranto ed il suo territorio era inserito in un
sistema di divisione agraria, la centuria-
zione, di età romana. Se ne possono riscon-
trare ancora le tracce nei muretti a secco dei
confini tra poderi e lungo antiche strade.
Gli affreschi della Cripta di S. Cristina sono
di età bizantina. Il gruppo con il Cristo Pan-
tocratore, l’Annunziata e l’Arcangelo Ga-
briele è stato realizzato nell’anno 6467 (959
dell’era cristiana).
Ricostruzione paleoambientale del sito e del territorio di Carpignano Salentino (L. Coluccia, 2003)
IANOYAPIOΣ
T a palaiòtera shmàdia parousìaj
anJrÎpinhj, anàgontai sthn
NeoliJikÕ epocÕ. GENNAIO2011JENNÀRI
Sto istorikò kèntro brèJhkan dùo
entafiasmènoi se mia sphlià.
10 l
L’epigrafe in greco bizantino proveniente da
s. Agatone, s. Aldo
14 v s. Macrina
15 s s. Mauro
16 d s. Marcello
18 m s. Prisca
Carpignano, riprodotto nella pianta del Pacichelli, mostra un circuito murario di forma irregolare.
19 m 쐠
Due porte sono impostate su un asse viario centrale ed otto torri sono disposte quattro per ogni ver-
s. Mario
sante. La porta sul lato meridionale è sormontata dall’imponente torrione. L’altra, sul versante set- 20 g ΣΤΕΡΝΑΤΙΑ: ‘Αγιος Σεβαστιá νος − Πυρá και λιτανεíες κοντá στην κρúπτη
STERNATIA: S. Sebastiano (falò presso la cripta omonima)
tentrionale, è stata oggetto di una indagine archeologica che ha messo in luce una porzione del
fossato difensivo ed elementi del ponte levatoio.
s. Sebastiano
E’ stata perciò realizzata una struttura in vetro e acciaio che ne ha permesso la valorizzazione. 21 v s. Agnese
panta evò sti’ ciofali, ‘ccena ‘ccena io sempre nella mente, ad una ad una 28 v
ta siànosa ce panu sto chartì, ho raccolto ed ho messo sulla carta,
s. Tommaso d’Aq.
sa’ pedai m’a velagna, ta gualò. come con le sue ghiande fa un bambino.
29 s
Kajo p’ìtsera tâvala stiammena Come meglio sapevo le ho intrecciate,
s. Aquilino
31 l s. Giovanni B.
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I n un’area, la Grecìa Salentina, storica-
mente poco ricca di industrie, sono da
considerare comunque elementi di ar-
cheologia industriale fornaci, cave di
estrazione della pietra, frantoi ipogei,
mulini, fabbriche di tabacco.
struzzi.
10 s N.S. di Loreto 쐠
11 d
CASTRIGNANO DEI G.: Mercatino natalizio
IIIª di Avvento ΚΑΣΤΡΙΝΙΑΝΟ ΝΤΕΙ ΓΡΕΤΣΙ: Χριδτουγεννιà τικος αγορà
12 l s. Giovanna
13 m
SOLETO, STERNATIA: Festa di S. Lucia con accensione dei falò (focare)
s. Lucia ΣΟΛΕΤΟ, ΣΤΕΡΝΑΤΙΑ: Η γιορτÔ της Α. Λουκíας
Mulino a vapore della fine dell’Ottocento.
14 m s. Gioavanni di Cr.
15 g s. Massimino
16 v s. Umberto
17 s s. Lazzaro
18 d IVª di Avvento 쐡
19 l
Mylopetra, macina in pietra
s. Dario
lavica proveniente
20 m s. Liberato dalle isole dell’Egeo
21 m s. Pietro Canisio
22 g s. Demetrio
Melpignano - Particolari di frantoio ipogeo.
23 v Alla vigilia di Natale, a Zollino si usava mettere sotto il camino un grosso ceppo, scelto per
tempo e messo da parte. Lo chiamavano to Natalino, ed ardeva per tutta la notte perché, si
s. Vittoria
26 l ΣΟΛΕΤΟ: ‘Αγιος Στεφανος ‘e sìete fiddho, ‘e kùete pleo fonì. non s’ode voce o foglia che si muova.
SOLETO: Santo Stefano
Satia satia tsikkònnutte diu cheria, Piano piano si stringono due mani,
s. Stefano
ce mia tis addhi lei: “Mi faristì”. ed una dice all’altra: “Non temere”.
Nghìzzutte a chili, sentsa na pu’ lô, In silenzio si toccano le labbra,
27 m
mia kardia ji’ charà ste kantalì, canta un cuore pervaso dalla gioia,
s. Giovanni ev.
e addhi n’i’ kusi is èrkete pleo ambrò. l’altro a sentirlo gli si fa vicino.
ZOLLINO: Festa de lu focu
28 m ΖΟΛΛΙΝΟ: ΓιορτÔ της φωτιáς
Skònnete o ànemo ce kui in omilia Il vento s’alza e ascolta il bisbigliare
Ss. Martiri Inn.
ka guenni atta diu sòmata junnà, pavido e incerto di quei corpi nudi,
ce o’ natti o derma, o’ natti ti’ tsichì. ed infiamma la pelle e il loro cuore.
29 g
Sto skotinò jurìzzune oli mia L’oscurità li unisce in un intrico
s. Tommaso B.
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D olmen (“tavola di pietra”), menhir
(“pietra lunga”), men-an-tol (“pietra col
buco”), specchie (“speculæ”, collinette)
sono monumenti diffusi nel Salento.
I dolmen salentini (1700-1600 a.C.), sono
numerosi ma di dimensioni ridotte rispetto
ai dolmen del barese e non hanno il dromos
(corridoio di accesso).
Le specchie, collinette artificiali di terra e
pietre, hanno talvolta restituito sepolture
dell’età del bronzo. Sono state utilizzate
spesso come punti di avvistamento.
I menhir ripropongono la questione della
loro datazione. Recenti teorie inseriscono i
menhir salentini tra età tardoantica e X se-
colo, in un periodo in cui le chiese venivano
spesso costruite con legno e argilla. Come
alternativa alla estrema provvisorietà delle
strutture, furono realizzati i menhir che,
spesso agli incroci di strade o nei pressi di
cimiteri, potevano indicare il luogo dove,
forse su altari rimovibili, poteva celebrarsi
il rito religioso. L’interpretazione che indi-
vidua i menhir come monumenti di età prei-
storica sembra aver perso consistenza per
Specchia dei Mori (Segla u demonìu), tra Martano e Martignano
1m s. Verdiana
apò cÎma kai pètra, antapòdwsan
entafiàseij sthn epocÕ tou calkoù.
4v s. Gilberto
ekklhsìa ton Agìou Bìto sth
Kalhmèra, apodeiknùei to fainòmeno
aporròfishj paganikÎn eJìmwn.
5 s
Menhir nella Grecìa Salentina
s. Agata
Carpignano
Staurotomea (La grande croce),
7 l
Grassi,
s. Riccardo
8m S. Angelo,
Stauruddhi (Croce piccola)
s. Girolamo E.
9m Martano
San Totaro,
s. Apollonia
S. Antonio,
10 g dello Spirito Santo,
dell’Immacolata,
s. Scolastica
Menhir n. 4
13 d
Melpignano
s. Benigno
Lama,
14 l Candelora,
Minonna,
s. Valentino
15 m Scineo
Sternatia
s. Faustino
Menhir n. 1,
Menhir n. 2
16 m s. Giuliano
20 d s. Ulrico
KRISTEMU MIO SIGNORE
21 l Kristemu, kàmeme na se ‘nnoriso Fammi, Signore, che ti riconosca,
mes tosson jeno ka mu stei ambrò: tra tanta gente che mi sta dintorno:
a. Eleonora
24 g s. Fortunato pleo kuttona sto guàrimmu ènna noso. nel mio gomitolo dovrò arrotolare.
Kundu a’ Tumasi kàmeme na valo Come Tommaso poi fammi toccare
25 v 쐡 i’ chèramu sto’ pèttossu scimmeno, con la mano il tuo petto lacerato,
i’ jalìssia na tsero ka ise Esù. perché sappia per certo che sei Tu.
s. Adelmo
27 d s. Onorina ma sta chèria Esù pirte tu Teù. ti crederò, ma di Dio tra le braccia.
28 l s. Romano abate
SALVATORE TOMMASI
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Z ollino è stato fondato nel medioevo, se-
condo la tradizione, dagli abitanti dei ca-
sali di Apigliano e Soleto. Le indagini ar-
cheologiche, effettuate dal Comune e dalla
Soprintendenza per i Beni Archeologici del-
la Puglia, hanno confermato una occupazione
dell’area fin dal periodo angioino.
In piazza S. Pietro è stato rinvenuto un pic-
colo cimitero con nove sepolture ed un
muro in fondazione.
gkremisteì, oi de pètrej na
7 l s. Ernesto
10 g s. Leone Magno 쐠
11 v s. Martino
12 s s. Giosafat
13 d
CALIMERA: Festa S. Brizio “d’inverno” / CASTRIGNANO DEI G.: Fiera di S. Leonardo e mostra-mercato di artigianato
s. Diego ΚΑΛΗΜΕΡΑ: ΓιορτÔ του “Αγíου Brizio Πανηγúρι / ΚΑΣΤΡΙΝΙΑΝΟ ΝΤΕΙ ΓΡΕΤΣΙ: ΓιορτÔ του Αγíου Leonardo και éκθεση
Come corredo sono stati recuperati alcuni I materiali rinvenuti ci permettono di collo-
14 l
frammenti di grani di rosario, uno spillone care una prima frequentazione dell’area tra
s. Veneranda
in rame e alcuni elementi circolari in ferro XIII e XIV secolo, mentre il periodo d’uso
MARTIGNANO: Focara dell’Uragano
15 m ΜΑΡΤΙΝΙΑΝΟ: Η πυρá της Ανεµοθúελλας
per chiudere le vesti. Una sepoltura multi- delle sepolture e la realizzazione della strut-
s. Alberto M.
pla, sul cui fondo è stato individuato un pic- tura può essere collocato tra il XV e il XVII 16 m
MARTIGNANO: Festa dell’Uragano
colo blocco con funzione di “cuscino” per secolo. L’area potrebbe far parte del com-
s. Margherita ΜΑΡΤΙΝΙΑΝΟ: Η γιορτÔ της Ανεµοθúελλας
grani di rosario legati con filo metallico, di- dette l’ordine di abbatterla e di riutilizzare 18 v 쐡
versi chiodi in ferro e i frammenti di una lu- le pietre per la costruzione dell’attuale
Ded. Bas. Vat.
’I castellana era il baldacchino che si preparava in chiesa per accogliere la bara del nobile
s. Ponziano
defunto. Era poggiata su una pedana per sollevare da terra il catafalco. Si ricorda, a pro- 20 d
posito della morte di un notabile del paese, che il parroco dell’epoca, don Luigi Tondi,
s. Ottavio
candelieri pieni di olio, quando il Maestro (Dio) non vuole (ti ha condannato), i discepoli
non possono far nulla (sono impotenti)”.
22 m s. Cecilia
O KÒSCINO IL SETACCIO
23 m s. Clemente I
na ditsi pos traudà ma mali tenni. e del suo canto l’arte rivelare.
Iu mas kratenni e glòssama i’ tsichì. Così l’anima tiene questa lingua.
30 m s. Andrea Ap.
SALVATORE TOMMASI
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R oca Vecchia è uno dei siti archeologici
più importanti dell’Italia Meridionale,
perché vi sono testimoniati tutti i pe-
riodi, dal XIV sec a.C., con una
fortificazione dell’Età del Bronzo,
al periodo messapico (X-III sec
a.C.) con le mura a grandi blocchi,
con la grotta della Poesia piccola. No-
tevoli sono le testimonianze dei periodi
romano, bizantino, medievale, fino al
castello del 1300 ed alla torre di guardia
del Cinquecento, parte del sistema di av-
vistamento voluto da Carlo V. La città fu
saccheggiata dai turchi nel 1480 in occa-
sione della presa di Otranto ed ancora
agli inizi del Cinquecento. Il Vicerè di
Lecce, Ferrante Loffredo, fece demolire
il castello ed il villaggio nel 1544 e la po-
polazione di Roca fu trasferita nei paesi
all’interno, tra cui Calimera, e nel villag-
gio di Roca Nuova, edificato a circa tre chi-
lometri dal mare. Tra aprile e maggio,
pellegrinaggi dall’entroterra al Santuario di
Roca, segnano quasi un ritorno a casa della
Diaspora. Area archeologica di Roca Vecchia
MAPTIOΣ
MARZO2011MÀRTI
MELPIGNANO: Festa Mad. Costantinopoli
1m s. Albino ΜΕΛΠΙΝΙΑΝΟ: ΓιορτÔ της Παναγíας της Κωνσταντινοúπολης
2m s. Basilio
3g s. Cunegola
Roca: l’imponente fortificazione dell’Età del Bronzo (XIV sec. a. C.) ed un ingresso alla città. 4v Lucerna a vernice nera (inizi III sec. a.C.) 쐞
A Roca, ricerche archeologiche e campagne di scavo sono condotte dal prof. Cosimo Pagliara (Università del Salento)
R
s. Casimiro
6d
MARTIGNANO: XXVI Carnevale Grecìa Salentina
arcaiologikèj periocèj thj s. Marziano ΜΑΡΤΙΝΙΑΝΟ: Το καρναβáλι της Grecìa Salentina
Nòtiaj Italìaj giatì upàrcoun
12 s s. Massimiliano
15 m s. Luisa
16 m
Un insediamento rupestre nei pressi della torre di guardia
s. Eriberto V.
18 v s. Cirillo di Ger.
19 s s. Giuseppe 쐠
Telaio verticale
20 d
STERNATIA: Fiera delle Mule
IIª di Quaresima ΣΤΕΡΝΑΤΙΑ: Πανηγúρι
21 l s. Benedetto da Norcia
Laure anacoretiche
Il simbolo del “Cristo àncora di salvezza” sulla parete di 22 m
una grotta
s. Lea
AJARAI FARFALLA
23 m s. Turibio di M.
Ìsela na mi’ tûcha ponta mai Vorrei non aver detto le parole 24 g
o lô ka sûpa, jatì arte esù klei, che ti hanno offesa e ti han riempito gli occhi
s. Romolo
‘En ime tsematari, deje, evò, Io non sono un bugiardo e quella gioia
c’’en ìone tsema manku e alocharia non era falsa che con te ho provato,
26 s 쐡
ma forse è stata come la rugiada
Trozzella a decorazione fitomorfa
ka ìgguo’ ma ‘sena... Ma, ti ènna su po?
s. Eginardo
ce cherete petonta stin anghera. e nel cielo gioisce del suo volo. 30 m s. Guido
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I In una terra povera di acqua, era vitale tro-
vare i modi per utilizzare l’acqua disponi-
bile, quasi sempre acqua piovana. Nei paesi
della Grecìa era diffuso il metodo di ap-
provvigionamento idrico mediante le poz-
zelle, strutture a metà strada tra cisterne e
pozzi. I bacini di raccolta delle pozzelle più
antiche erano vasche di accumulo dell’ac-
qua piovana naturali (Apigliano) o scavate
nella roccia (masseria Gloria a Zollino). La
evoluzione delle pozzelle ha portato ad un
sistema speculare al primo, con le cisterne
scavate in un avvallamento naturale alla pe-
riferia del paese, dove confluiva l’acqua pio-
vana. L’acqua, assorbita dal terreno, filtrata
ed arricchita di sali minerali, passava nelle
pozzelle per osmosi, perché le loro pareti,
realizzate con pietre porose, “sudavano”. La
dispersione di acqua nel sottosuolo era con-
tenuta, perché il bacino delle pozzelle pog-
giava su roccia o su di uno strato di argilla.
La famiglia affidataria della pozzella doveva
effettuare in estate la pulizia interna delle
pareti, pena l’interruzione del passaggio del-
Parco Pozzelle a Castrignano dei Greci l’acqua.
OKTOBPIOΣ
OTTOBRE2011OTTÒBRI S e mia gh, ftwcÕ apò nerò, Õtan
zwtikò na brhj ton tròpo gia na
crhsimopoiÕseij to diaJèsimo verò,
kai Õtan pànta to bròcino.
Kalhmèra se camilòtero epìpedo
apò thn Jàlassa, eìce ta phgàdia,
1 s s. Teresa
pozzelle (stèrnej). ‘Ola ta cwrià
ta àlla cwrià gkrìka eìcan tij
laccare (stèrnej).
lakoùbej san apòJema kai tij
3 l s. Gerardo
Pozzella di Apigliano.
4m s. Francesco 쐟
5m s. Placido
6g s. Bruno
7v
MARTANO, SOLETO: Madonna del Rosario
B.V.M. del Rosario ΜΑΡΤΑΝΟ, ΣΟΛΕΤΟ: ΓιορτÔ της Παναγíα
8 s
In campagna si utilizzavano come bacini di rac-
s. Pelagia
ΣΤΕΡΝΑΤΙΑ: ‘Αγιος Vincenzo Ferreri colta dell’acqua le aie e come depositi le cisterne
e le laccàre, conche superficiali nel banco roc-
9d
STERNATIA: S. Vincenzo Ferreri
cioso o argilloso.
Ss. Dionigi e C.
11 m s. Firmino
12 m s. Serafino 쐠
13 g
MARTANO: Sagra de la volìa cazzata (continua fino al 16)
s. Edoardo ΜΑΡΤΑΝΟ: Πανηγúρι της σπαστÔς ελιáς
14 v s. Callisto I
15 s s. Teresa
16 d s. Edvige
17 l s. Ignazio
18 m s. Luca
19 m Ss. Isacco e C. m.
20 g 쐡
Un particolare sistema di raccolta dell’ acqua sfruttava i solchi di una carraia. In una depressione
s. Artemio
21 v del terreno lungo il percorso stradale veniva scavata, al centro della strada, una cisterna. Vasche
quadrate scavate ai lati della carraia facevano aumentare la quantità di acqua raccolta, immessa
s. Orsola
poi nella cisterna attraverso i solchi. Semisfere scavate al centro della strada servivano a fare
abbeverare gli animali da traino che non potevano, per la profondità dei solchi, allontanarsi con
22 s
il carro dalla sede stradale.
s. Salomè
23 d
Il rilievo roccioso che attornia Calimera (anche
s. Giovanni
Uno dei grandi monoliti delle patate dolci (patane), che andavano innaf-
28 v s. Simone che costituivano i lati della bocca del pozzo di S. Marco. fiate di continuo.
29 s Itela na scero to iatì-iatì ca usi porta stei Vorrei sapere il perché-perché questa porta
panta klimmeni. Tui kunvenei na ènna è sempre chiusa. Questa conviene che stia
s. Ermenegilda
30 d stasì anistì, mesa sto limbitari chatim- aperta, in mezzo alla soglia seduta perché la
CARPIGNANO: Salento produce (continua fino all’1/11)
meni ca o ieno ca iavenni ènna se dì. Ka gente che passa deve vederti. Perché una
s. Lucano ΚΑΡΠΙΝΙΑΝΟ: Πανηγúρι
31 l s. Quintino mia p’ene oria ènn’â’ kanonimmeni. (ragazza) che è bella deve essere guardata.
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N ato in età japigia (IX sec aC), il villag-
gio messapico di Soleto si sviluppa
sotto forma di nuclei sparsi di capanne, so-
stituite nel corso del V sec aC da case con
fondamenta in pietra da taglio e tettoie di te-
gole. E’ stato datato a questo periodo l’orlo
di vaso su cui è incisa la riproduzione della
parte terminale del Salento (la famosa
Mappa di Soleto), con l’indicazione dei to-
ponimi in caratteri greci.
L’abitato viene fortificato
nella seconda metà del IV aC
e ampliato con una seconda
cinta muraria intorno al 300 aC.
La superficie raggiunta è di circa
75 ettari. In seguito alla conqui-
sta romana del 265 Ac, ven-
gono abbattute le mura. Per
aver scelto di stare dalla parte di
Annibale dopo la Battaglia di
Canne, Soleto è rasa al suolo dai
Romani alla fine della seconda
guerra punica. I sopravvissuti sono
dispersi nel territorio, la cui occupa-
Soleto: area archeologica zione assumerà un carattere rurale fino
alla fondazione di Soleto in età me-
dioevale. La città torna ad avere rilevanza,
AΠPIΛIOΣ
APRILE2011APRÌLI O Solèto gennÕJhke tou IX aiÎna viene cinta di mura. Ad opera degli Orsini
messapikòj oikismòj tou
4 l Sant’Isidoro
p.C. pèftoun ta teìch kai h pòlh
eìnai katestramènh. H pòlh
5m s. Vincenzo Ferreri gennìetai se mesaiwnikÕ epocÕ,
9s s. Maria Cleofe
STERNATIA: Fiera delle Croci Coperte
10 d Vª di Quaresima ΣΤΕΡΝΑΤΙΑ: Πανηγúρι
11 l s. Stanislao 쐟
12 m
Campagne di scavo nell’area archeologica
s. Zeno
13 m s. Ida
15 v s. Annibale
18 l s. Galdino 쐠
Piatto graffito
policromo con
19 m
leone (tardo
s. Espedito
20 m XVI-XVII sec.)
da uno scavo
archeologico
s. Sulpizio
21 g in Soleto,
CORIGLIANO D’O.: Fiera S. Giorgio (fino al 23)
piazza Cattedrale,
s. Anselmo d’A . ΚΟΡΙΛΙΑΝΟ ΝΤ'ΟΤΡΑΝΤΟ: Πανηγúρι του Αγíου Γεωργíου
proprietà Miccoli
22v
IN TUTTI I PAESI: Processione del Cristo Morto (Mali parassegghi)
ΣΕ ΟΛΑ ΤΑ ΧΩΡΙΑ: Λιτανεíα του Επιτáϕιου
Palazzo Blanco, o della zecca, del ‘500
s. Leonida
E RANTA LA GOCCIA
ZOLLINO (alle ore 7.00) / SOLETO: Processione del Cristo Morto
23 s s. Giorgio m. ΖΟΛΛΙΝΟ / ΣΟΛΕΤΟ: Λιτανεíα του Επιτáϕιου
ce tispo mpi sti’ porta stei na kusi e nessuno il suo orecchio dietro l’uscio
porge al mio pianto tacito e improvviso,
26 m o klama ka mu guenni atti’ tsichì,
att’ammàddiamu evò finno na chiusi dagli occhi io lascio libera sgorgare
s. Cleto
Tui ene e zoì ka kanno. Tispo tseri Nessuno sa che questa è la mia vita:
CARPIGNANO: Mad. della Grotta / STERNATIA: Paskreddha / CASTRIGNANO: Mad. Arcona
28 g ΚΑΡΠΙΝΙΑΝΟ / ΣΤΕΡΝΑΤΙΑ / ΚΑΣΤΡΙΝΙΑΝΟ: ΓιορτÔ
29 v ‘s ena stavrò evò steo sa’ kremammeno, sopra una croce appeso e dilaniato,
c’ena pono me kulusà quai meri. da un continuo dolore tormentato.
s. Caterina da S.
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G li scavi archeologici condotti nel 2001 nel
Castello di Corigliano e diretti dal prof.
Paul Arthur, hanno portato alla luce struttu-
re attribuite al XIII secolo; altri elementi con-
fermano una frequentazione in età basso me-
dievale, avvalorando così l’ipotesi di una
preesistente struttura sulla quale si è svilup-
pato il Castello.
Testimonianze di un villaggio bizantino,
con un’attività economica autosufficiente,
sono emerse nel corso di una ricognizione si-
stematica di superficie in un’area ad ovest di
Corigliano; sono materiali archeologici ca-
ratterizzanti i siti tardo-antichi (2a metà del
IV - 1ª metà del VI secolo dC.).
tou Koriliàno.
Sto upògeio koimhtÕrio thj
3 s s. Gregorio
8g
CORIGLIANO e STERNATIA: Festa della Madonna delle Grazie
Nat. s. Verg. ΚΟΡΙΛΙΑΝΟ ΚΑΙ ΣΤΕΡΝΑΤΙΑ: ΓιορτÔ της Παναγíας της Χáριτος. Πανηγúρι
9v s. Sergio
10 s s. Nicola da T.
11 d s. Proto
14 m Esalt. S. Croce
15 g B.M. Addolorata
16 v s. Cornelio e Cipr.
17 s s. Roberto Bellar.
ITELA …. 99 VORREI … 99
19 l s. Gennaro
Ka na stasò ma ‘sena
Na se kanonìso, na su milìso Guardarti, parlarti,
MARTANO: Agorà Design (fino al 3/10)
23 v ΜΑΡΤΑΝΟ: Αγορà Design
24 s
Esù mirìzi oli Tu profumi tutta
s. Gerardo
Ce a’ se nghìzo lio
25 d ΚΑΛΗΜΕΡΑ: ΓιορτÔ της Παν. της Κωνσταντινοúπολης / ΚΟΥΤΡΟΦΙΑΝΟ: ΓιορτÔ του Αγíου Ρóκκο
26 l
Chànnome ecès’ t’ammàddia-ssu Mi perdo nei tuoi occhi
s. Cosma e Damiano
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C alimera, Kalòs mèros, era “buon posto”
per la presenza di acqua, del bosco,
delle strade: sono elementi che spiegano le
continue frequentazioni, dal II-I secolo a.C.
in poi. Nell’area di San Biagio, nei pressi
della chiesa medievale semiipogea, sono
presenti tracciati viari antichi che qui si in-
crociano: la strada che giungendo da Roca,
si inerpica verso le serre e, superato Soleto,
giunge a Nauna, l’antico porto di Nardò e la
strada, la Traiana-calabra che, giungendo da
Lecce, prosegue per Otranto. Nell’area è se-
gnalata la presenza della stazione di posta
romana Ad duodecimum, dalla ubicazione
ancora non individuata con precisione.
Tombe di età tardo antica e medievale, edi-
cole votive, sistemi di raccolta dell’acqua,
grotte con differenti destinazioni d’uso pun-
teggiano l’area. A circa un chilometro dalla
chiesa di San Biagio, seguendo il perimetro
dell’antico bosco, si incontra la chiesa di
San Vito che custodisce la pietra forata, un
men-an-tol preesistente al luogo di culto.
Continuando, dopo trecento metri si giunge
al casale dell’Annunciata (attuale cimitero) Calimera – Chiesa semiipogea di San Biagio in attesa di restauro, protetta da una struttura provvisoria
con la chiesa che nel Settecento ha acquisito
quel titolo, in sostituzione del titolo origi- alhmèra, “kalò mèroj” gia thn
MAÏOΣ
nario della chiesa di San Nicola, del ‘500. K parousià tou neroù, twn dasÎn,
twn dròmwn: ètsi exhgeìtai h
sunanastrofÕ me thn perocÕ, apò
MAGGIO2011MAI
San Biagio, me thn mesaiwnikÕ
II-I aiÎna kai metà. H periocÕ tou
MARTANO: 1º Maggio a kurumuny / MARTANO: Madonna del Teofilo
ekklhsìa, eìnai to staurodròmi
1d s. Giuseppe L. ΜΑΡΤΑΝΟ: Α’ Μαι}ος στο kurumuny / ΜΑΡΤΑΝΟ: Η Παναγíα του θεóφιλου
In una grotta nel bosco, il simbolo del Christos Phos, il Cri- me thn diatruphmènh pètra men-an-
sto Luce
tol. Triakòsia mètra metà fJànoume
CALIMERA: Pellegrinaggio al Santuario della Madonna di Roca
7 s ΚΑΛΗΜΕΡΑ: Προσκúνηµα στο Αγ íασµα της Παναγíας της Ρóκα
sthn ekklhsìa thj Annunciata,
s. Augusto
9 l s. Luminosa
10 m s. Alfio 쐟
11 m s. Francesco D. Ger.
12 g s. Pancrazio
13 v s. Emma
Area San Biagio: anfora commerciale
Croce greca in un insediamento rupestre nel Bosco di Ca- 14 s
limera
s. Mattia ap.
16 l Sant’Ubaldo
17 m s. Pasquale B. 쐠
San Biagio: chiesa semiipogea e vano di purificazione
18 m s. Giovanni I Papa
19 g s. Ivo
20 v s. Bernardino
22 d s. Rita da Cascia
ta filìmata pu su dòka
mìan emèra mu kàmane na su pò:
25 m
Esù mu piacèi.
s. Erminio
SOLO
s. Oliviero
28 s
Le carezze che ti ho dato
s. Emilio
tu mi piaci.
Ma tutto passa e tutto se ne va
30 l
e sono rimasto solo un’altra volta.
s. Giovanna d’Arco
31 m Visitazione B.V.M.
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N el 1997, una équipe di archeologi del-
l’Università di Lecce, guidata dal prof.
Paul Arthur, iniziava gli scavi nell’area di Api-
gliano, tra Martano e Zollino, dove si ipo-
tizzava l’esistenza di un casale
medievale. Gli scavi hanno atte-
stato che il villaggio esisteva
già in età bizantina, almeno a
partire dal VII-VIII sec. Ol-
tre alla chiesa di S. Loren-
zo (già di Santa Maria),
esistevano altre tre chie-
se, dedicate a S. Gior-
gio, S. Biagio e S. Ni-
cola. Dentro e fuori le
chiese sono state rinve-
nute decine di tombe ed
ossari coperti da lastre
Epigrafe greca rinvenuta
nei pressi della chiesa
attribuita a San Nicola tombali recanti graffiti, il
gioco del tris ed una scac-
chiera. La chiesa medie-
vale di S. Nicola è stata re-
centemente ricostruita al-
l’interno del progetto di alle-
stimento del parco archeologico
di Apigliano che ha reso visitabile l’area in-
Primavera ad Apigliano, con la chiesa di San Lorenzo dopo i restauri. teressata.
o 1997 mìa omàda arcaiològwn
AYΓOYΣΤΟΣ
AGOSTO2011ÀGOSTO T
odhgoùmenh apò ton kaJhghtÕ Paul
tou Panephstimìou Lètse
8 l
SERRANO: S. Giorgio Martire (continua il 9) / CUTROFIANO: Festa dell’olio e del vino
s. Domenico ΣΕΡΡΑΝΟ: ΓιορτÔ του Αγíου Γεωργíου / ΚΟΥΤΡΟΦΙΑΝΟ: ΓιορτÔ του λádh kai oinoς
9m s. Fermo
Intradosso di arco affrescato nella chiesa di San Lorenzo
10 m s. Lorenzo
Il villaggio di Apigliano in età basso medievale (ricostruzione Studio Inlink, Firenze).
11 g s. Chiara
GRECÌA SALENTINA: Festival Notte della Taranta (continua per 10 gg.) / MARTIGNANO: II Notte Grika
12 v s. Euplio ΓΚΡΕΤΣΙΑ ΣΑΛΕΝΤΙΝΑ: Φεστιβáλ Η Νúχτα της Ταρáντα / ΜΑΠΤΙΝΙΑΝΟ: ΙΙ Νùχτα Grika
13 s s. Ippolito 쐠
14 d
MARTANO: Festa patronale Madonna dell’Assunta (continua il 15)
s. Alfredo ΜΑΡΤΑΝΟ: ΓιορτÔ της Παναγíας της Assunta
15 l ΣΤΕΡΝΑΤΙΑ, ΣΟΛΕΤΟ, ΜΕΛΠΙΝΙΑΝΟ: ΓιορτÔ της Παναγíας της Ασσοúντα / ΚΑΣΤΡΙΝΙΑΝΟ: 'Εκϑεση
STERNATIA, SOLETO, MELPIGNANO: Madonna dell’Assunta / CASTRIGNANO: Mostra antiquariato della Grecìa Salentina
Ass. s. Vergine
16 m
STERNATIA: Festa di S. Rocco (sagra della pucceddha)
s. Rocco ΣΤΕΡΝΑΤΙΑ: ΓιορτÔ του Αγíου Ρóκκο
17 m s. Giacinto
18 g s. Elena
19 v s. Giovanni
SERRANO: Festa te lu contadinu
20 s s. Bernardo ΣΕΡΡΑΝΟ: ΓιορτÔ του γεωργοú
21 d 쐡
Iavika a sce mian oria ghetonia ce ‘n aga- Sono passato da un bel vicinato ed il mio
s. Pio X, papa
merodìa me tin vukàla ambeja to nerò. piante degli odori (le spezie), con una
s. M. Regina
Ivò votistimo m’oli ‘tin kardia, “dammu brocca li stava innaffiando. Mi sono rivolto
a lei con tutto il cuore, “dammi un fiore che
23 m ΖΟΛΛΙΝΟ: ‘Αγιος ΑντÍνιος Πανηγúρι / ΚΑΣΤΡΙΝΙΑΝΟ ΝΤΕΙ ΓΡΕΤΣΙ: ‘Αγιος ΑντÍνιος
ZOLLINO: S. Antonio di Padova (festa patron.) / CASTRIGNANO DEI G.: S. Antonio di Padova
‘na fiuro ka ènna miristò”. Cini votisti mi voglio odorare”. Lei si è voltata con tutta
s. Rosa
24 m m’oli ti kuruna, “atteli to fiuro è na piai ti la corona (nei capelli),” se vuoi il fiore devi
patruna”. prendere la proprietaria”.
s. Bartolomeo
25 g s. Ludovico
26 v s. Alessandro
MARTANO: Agorà Cinefest (continua fino al 29)
ΜΑΡΤΑΝΟ: Αγορà Cinefest
28 d s. Agostino
CUTROFIANO: Festa degli anziani
ΚΟΥΤΡΟΦΙΑΝΟ: ΓιορτÔ της ηλικιωµèνου
A Martano, in corrispondenza di Porta Terra, o
Porta Grande, di recente è venuta alla luce la
29 l 쐞 parte inferiore di una torre circolare costruita sul
basamento roccioso. La torre era posta a difesa
s. G. Battista
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A breve distanza da Cutrofiano esistono
due siti abitati in periodo romano. Con-
trada Scacciato mostra tracce di frequenta-
O i prÎtej apodeìxeij gia thn
del periodo imperiale; lo scavo e lo studio xekinÎntaj ton XII aiÎna òpou h
epibebaiÎnetai h paragwgÕ,
era colma, o anche per altri manufatti. ulikà proèrcontai apò Contrada Badia,
anàdush thj drasthriòthtaj. Pollà
IOYNIOΣ
GIUGNO2011TÈRO San Giovanni fa parte di Piscopìo, casale
medievale con una chiesa dedicata a quel
santo, edificata al posto di una edicola dedi-
cata al Battista con accanto una cripta. Durante
le operazioni di svuotamento della cripta da
detriti, sono stati recuperati frammenti di in-
tonaco dipinto staccatisi dalle pareti, sulle
1m 쐞
quali restano pochi segni degli affreschi.
s. Giustino
4 s nella roccia e prive di copertura, già scoperte All’interno dell’area di San Giovanni, una struttura di
forma quadrata, con un gradino ed un pozzetto sul fondo,
e violate da tempo. Le tombe sono per lo più
s. Quirino
appare come un fonte battesimale e da qui potrebbero deri-
di tipologia altomedievale. con sezione trape- vare il toponimo legato a Giovanni il battezzatore ed il nome
zoidale ed apertura stretta.
5d del feudo. Oltre a reperti di età romana, dall’area proven-
gono alcune fibbie e due anelli del VI-VII secolo dC.
Ascensione del Signore
17 v s. Ranieri
18 s s. Marina
MARTANO: Fiera di San Vito
19 d s. Romualdo ΜΑΡΤΑΝΟ: Πανηγúρι του Αγíου Β íτου
22 m s. Paolino da N.
23 g s. Lanfranco 쐡
ZOLLINO: Fiera di S. Giovanni (continua fino al 26)
24 v Nat. s. Giov. Bat. ΖΟΛΛΙΝΟ: Πανηγúρι του Αγíου Ιωáννη
Insediamenti in grotta nel casale di Piscopìo
LAMENTO LAMENTO
25 s s. Prospero
Ma panta mbrò st’ ammaddia se vastò ma sempre ti vedo davanti agli occhi
Puru an e chroni fèune e diu e diu. anche se gli anni corrono a due a due.
27 l s. Ladislao
E mera pu esù jennisi ione sventurai Il giorno in cui sei nato è stato sventurato
Ce manku o zisi sôfere furtuna E neppure la vita ti ha portato fortuna
28 m
Polemise ce pàtetse, tui ene e pena Hai lavorato e sofferto, questa è la pena
s. Attilio
29 m Ss. Pietro e Paolo Ca panta su vasto, rifisko nâi. Che ti porto, che possa riposare in pace.
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A Sternatia, non sono stati mai effettuati,
fino ad oggi, scavi o interventi sistema-
tici di ricerca archeologica. Si sono avuti ri-
trovamenti fortuiti di frammenti ceramici,
materiali lapidei, metallici, ambienti ipogei,
tombe durante lavori agricoli o di realizza-
zione di impianti nel centro storico.
Alcuni siti, in particolare un’area esterna al-
l’attuale centro abitato detta “Tsukkalà”,
presso la zona denominata “Li Vasci”, sono
stati oggetto di ricognizioni di superficie, a
livello universitario e scientifico, che hanno
messo in evidenza resti che coprono un arco
di tempo che va dall’età del bronzo a quella
alto medioevale con chiare testimonianze ri-
salenti ad epoca ellenistica e romana.
IOYΛIOΣ
S LUGLIO2011ALONÀRI
thn Sternatìa den
pragmatopoiÕJhkan, mècri
Due pietre dalla zona Tsukkalà, possibili elementi di co-
lonna
sÕmera anaskafèj h anazhtÕseij
arcaiologikèj. Eukairiakà,
brèJhkan kommàtia keramikÕj
epitàfiej plàkej, upògeia
..
CARPIGNANO: Madonna della Grotta (cont. il 3) / MARTIGNANO: Sagra della salsiccia e insalata grika (fino il 3)
peribàlonta katà thn diàrkeia
episkeuÎn tou istorikoù kèntrou.
1v Prez. Sangue di Gesù ΚΑΡΠΙΝΙΑΝΟ: Η Παναγíα του Σπηλαíου / ΜΑΡΤΙΝΙΑΝΟ: Λαι κÔ γιορτÔ της γκρεκáνικης σαλáτας 쐞
ap’autèj, onomazòmenh Tsukkalà
Upàrcoun periocèj, òpwj mia
2 s
kontà sthn zÎnh Li Vasci ÕrJan sto
s. Ottone
CASTRIGNANO: Maratona “In corsa per l’Unicef”
6m
Testa scolpita, palla di pietra
s. Maria Goretti
8v s. Adriano 쐟
9 s ΜΕΛΠΙΝΙΑΝΟ: ‘Ασπρη Νúχτα
MELPIGNANO: Notte Bianca
s. Fabrizio
10 d s. Silvano
11 l s. Benedetto ab.
12 m s. Goffredo
13 m s. Enrico
14 g s. Camillo de L.
15 v s. Bonaventura 쐠
Nelle foto: lavori di pavimentazione stradale hanno portato alla luce numerose fosse frumentarie presso Palazzo Granafei
16 s
STERNATIA/SOLETO: Madonna del Carmelo (festa popolare) / MARTANO: Festa dell’Anziano
ΣΤΕΡΝΑΤΙΑ/ΣΟΛΕΤΟ: ΓιορτÔ της Παναγíας του Carmelo / ΜΑΡΤΑΝΟ: ΓιορτÔ του ηλικιωµèνος
I versi di Vito Domenico Palumbo, che di se-
B.V. del Carmine
SU GRAFO
18 l s. Federico
manula, na su pô 20 m
Nella lastra circolare di copertura di una fossa, il nome ti i fsihra ti’ noisamo,
s. Vera
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Il 21 giugno ha avuto inizio a Melpignano il pro- Il 22/10 è stato presentato a
Road and desirees, il teatro come momento
getto Libroarcobaleno, che si sviluppa nell’ar- Calimera il Vocabolario Ita-
co delle quattro giornate mondiali per l’ugua- di incontro tra culture (Grecìa Salentina, Gior- liano-Griko, Griko-Italia-
glianza (solstizi ed equinozi). dania e Palestina) si è svolto a Calimera il no di Franco Corliano’. Sono
27/7, organizzato da Ghetonìa, Astràgali Tea- intervenuti, assieme all’Au-
tro e Circolo Polemonta, con la collabora- tore, Luigino Sergio, Leo
zione del Comune di Calimera. Palumbo, Gianni Palma, Da-
niele Palma, Piero Manni,
La 1a Notte grika si è svolta a Martignano il 9/8, Evangelos Alexandris, Pao-
organizzata dall’ Assessorato alla Cultura, dalla lo Protopapa e l’Ensemble di
Pro Loco e dal Parco Turistico Culturale Pal- Terra d’Otranto.
mieri. Performance artistiche e poetiche, musica Le associazioni Ghetonìa, Mala Agapi e
hanno animato la serata. Grika Milùme, assieme a studiosi della Gre-
cìa, in collaborazione con il Comune di Cali-
mera, hanno dato luogo il 14/8, nel centro
L’estate è stata salutata nella Grecìa Salentina storico, ad Attraversando il griko, quinto in-
con l’antichissima Festa dei lampioni (19-20- contro con poesia, racconti e musica grika.
21/6), dedicata a San Luigi. Un mondo di fiaba Danza, teatro, poesia hanno coinvolto i pre-
ha accolto gli ospiti nel centro storico di Cali- senti lungo un itinerario tra cortili e piazze.
mera dove Pro Loco e Ghetonìa hanno allestito Graditissimo ospite è stato il gruppo greco
i lampioni. Organizzata dalla Pro Loco, si è Encardìa.
svolta la Sagra de lu kuturusciu.
Coniugare assieme Tradizione e Innovazione, Svi- In un Auditorium del Parco della Musica di Roma
luppo e Sostenibilità, Identità e Promozione tu- stracolmo di ospiti, applausi scroscianti hanno
ristica è l’obiettivo della Fiera di San Giovan- concluso il concerto tenutosi il 17/10 per pre-
ni (24/6), organizzata sin dal 1910 dalla Ammin. sentare il progetto Il fabbricante di armonia rea-
Comunale di Zolli- 7/10, 23/10, 6/11 sono state le date degli appun- lizzato dal Maestro Ambrogio Sparagna con i ra-
no. La Fiera è di- tamenti promossi dall’Assessorato alla Cultura del gazzi dell’orchestra popolare Sparagnina del-
ventata un atteso Comune di Zollino dedicati alla figura di Vitto- l’Istituto Comprensivo di Corigliano.
appuntamento per rio Bodini, ai quali hanno partecipato Astràgali
cultori del buon Teatro e Antonio Errico. Morso di luna nuova, se- Si è svolto a Codroipo (22-23/10), nell’ ambito
cibo e della buona rie di eventi coordinati dalla Provincia di Lecce, del progetto di rete scolast. naz. “Lullabies”, un
cucina (lo slogan rientra nella rassegna “Ottobre Piovono Libri”. convegno sulla “Valutazione delle competenze
della Fiera è infatti To kalò fai, “il buon cibo”), linguistiche in lingua minoritaria”. Per il griko
una delle migliori esperienze di marketing terri- hanno relazionato Giorgio V.zo Filieri, Maria
toriale del Salento. I prodotti agroalimentari del La Notte della Taranta segna sempre più marcatamente l’estate nel Salento. Oltre centomila Magurano e Caterina Romano, docenti del-
paese griko (“pisello nano”, “fava di Zollino” e persone hanno partecipato al concertone finale a Melpignano del 28/8, diretto dal grande pia- l’Istit. Comprensivo di Castrignano dei Greci.
“sceblasti”) hanno acquisito visibilità e ottenu- nista Ludovico Einaudi.
to riconoscimenti.
Il gruppo di mu-
sica grika Aste-
ria, nel mese di
novembre, ha
pubblicato il ca-
lendario I mere
tu chronu 2011
me tus Astéria.
Astèria, nell’am-
bito degli scambi culturali con la Grecia, ha te-
nuto concerti a Vasilikì (Lefkada), Ioannina,
Acharnès, Kamaterò (Attica).
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Regione Puglia ed i signori: Antonio Amato, Orlando D’Urso, Fernando Durante, Francesco Esposito;
Assessorato al Mediterraneo Giorgio V. Filieri, Giuseppe Indino, Vito Marra, Salvatore Matteo, Luigi Orlando,
Silvano Palamà, Emanuele Pasca, Leo Rielli, Rossana Stella, Salvatore Tommasi,
Thierry Van Compernolle, Barbara Vetrugno.
Il Calendario è stato realizzato per i Comuni della Grecìa Salentina: Bibliografia:
Calimera, Carpignano Salentino, Castrignano dei Greci, Corigliano d’Otranto, Pier F.co Fabbri e Cosimo Pagliara (a cura), Prima di Carpignano, Terra, Lecce, 2009
Cutrofiano, Martano, Martignano, Melpignano, Soleto, Sternatia, Zollino Paul Arthur & Brunella Bruno, Apigliano, Regione Puglia CRSEC Martano, 2009
Silvano Palamà, La pietra, il bosco, la chiesa, Ghetonia, Calimera, 2007
Realizzazione: Circolo Culturale Ghetonìa Calimera
Archivi fotografici: Astèria Sternatia, Bibliomediateca Comunale Calimera,
Coordinamento, grafica e impaginazione: Silvano Palamà C.R.S.E.C. Martano, Circolo Ghetonia Calimera, Silvano Palamà Calimera, Salento
Traduzione testi in neogreco: Sofia Tsolaki Griko Martignano, Centro Studi Chora-ma Sternatia.
Hanno collaborato: Circolo Culturale Ghetonìa Calimera; Carpiniana Carpignano; Si ringrazia la Direzione del Museo Archeologico Provinciale di Lecce “Sigismondo
Eurodesk-Informagiovani Castrignano; Pro Loco Martano; Astèria Sternatia; Castromediano” per la concessione delle immagini dei reperti archeologici.
Museo della Ceramica Cutrofiano; Associazione Salento Griko Martignano; Stampa: Editrice Salentina - Galatina (Le)