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I guardiani
Era calata la notte.
Davanti al cancello c’erano tre soldati. Uno stava raccontando della sua
ultima visita al bordello. Gli altri due sembravano presi dal racconto, ma
uno si voltò verso il buio:
«Chi va là?», gridò. In una mano stringeva la lancia, nell’altra una lampada
a olio.
La testa era un ammasso di capelli e una folta barba gli copriva la faccia.
Non aveva camicia né calzature e le brache erano luride e piuttosto
stracciate.
Sollevò davanti alla faccia dei tre soldati l’intestino gocciolante del Brutto. I
soldati si ritrassero inorriditi.
La lama era lunga, affondò nel ventre di Giovanni come fosse mollica di
pane.
Giovanni sussultò.
C’era stato un tempo in cui era un giovane rissoso, svelto a tirare pugni.
Il soldato barcollò.
Il Governatore parlò:
«Lo straccione imbriacone è venuto infine a cercare una morte che gli
faccia onore».
Sputò in terra:
«Lo onore è roba per i signori come Voi. Io venni a cercare una bambina.
Venni per riportarla alla casa sua».
«Quello che cerchi, qualunque cosa sia, sta allo piano superiore. Va’ a fare
quello che devi e infine porta la tua carcassa di moribondo lontana
abbastanza affinché non ne senta più lo puzzo mortifero».
La aprì.
Davanti a lui c’era un tavolino. Sopra c’erano due bottiglie di vino, una
vuota e l’altra mezza piena.
Quante settimane erano passate da quando era stato gettato nelle galere
del Governatore?
Oltre il tavolino con le bottiglie c’era una poltrona e sulla poltrona c’era un
uomo stravaccato.
Era alto e aveva braccia lunghe e nervose. Puntò la spada verso Giovanni,
senza parlare, e si mosse verso di lui.
Ma inciampò.
Imprecò e di nuovo si rivolse a Giovanni. Barcollava, doveva essere del
tutto ubriaco. Ma in un attimo fu a alla distanza di un colpo di spada.
Lo centrò in pieno.
Giovanni afferrò l’altra bottiglia, quella mezza piena. La teneva per il collo,
sottosopra, e il vino colò tutto fuori.
Quando arrivò sopra al Vicario, vide che teneva ancora la spada in mano.
L’agitò e colpì Giovanni facendogli un taglio che andava dalla bocca
all’orecchio.
Poi si chinò sul Vicario e lo colpì in faccia diverse volte col fondo della
bottiglia.
C’era stato un tempo in cui sapeva come parlare a una ragazza, dove
rimediare soldi per pagare da bere a tutti, comprare regali e procurarsi vino
di annata buona.
Eroi
Furono indetti festeggiamenti per la morte dell’Orco.