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ll testo in latino e pressoché uguale- cambia soltanto un verso -, ffid nella ver-
sione musicata da Orff non c'è posto per gli scherzi goliardici o per le voci in
falsetto: ora dominano ritmi martellanti fino all'ossessione, destinati probabil-
mente a produrre nell'ascoltatore una specie di stordimento e di ebbrezza. Tut-
to il canto è caratterizzato da violenti contrasti dinamici, da effetti di chiaro-
scuro, da frequenti cambiamenti di tempo e da una strumentazione in cui gli
ottoni e le percussioni sono usati con incredibile abbondanza.
ll primo dopoguerra
lJapporto innovativo dell'Unione Sovietica
La nazione che in questi anni apportò un contributo insostituibile all'evoluzio-
ne delle forme e dei contenuti musicali fu senza dubbio l'Unione Sovietica, ap-
pena uscita dalla Prima guerra mondiale e dalla Rivoluzione del 1917.
Un figlio di questa terra, vissuto però quasi sempre tra la Francia e gli Stati
Uniti, è il grande compositore lgor Stravinskij, nato a Pietroburgo nel 1882 e
morto a New York nel 1971. ll suo nome è legato soprattutto a composizioni
destinate al Balletto: in quest'ambito collaborò per molti anni, in Francia, con
f impresario Sergej Diaghilev. Nel 1913 questo compositore fece gridare allo
scandalo l'Europa intera con la rappresentazione del Balletto La Sagra della
primavera, ritenuto oggi, invece, il suo più grande capolavoro.
Altri due grandi musicisti russi, Sergej Prokofiev (1891-1975) e Dmitrij §o-
stakoviè (1906- 1975) volsero la loro attenzione alle forme espressive dell'Occi-
dente. Ma in questi autori f influenza e la sperimentazione delle nuove tenden-
ze musicali non provocarono fratture con la tradizione; al contrario, esse ali-
mentarono il loro amore e la loro attenzione per il patrimonio musicale etnico.
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ASCOLTO
B 190 Dmitrij §ostakoviÒ
DURATA
3',58" cD 23
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primo movimento della Sinfonia n.13
Ie
Dmitrij §ostakoviè nacque a Pietroburgo, in Rus-
sia. nel 1906. Entrato da giovane a far parte del-
l'avanguardia rivoluzionaria, condivise gli ideali
)- di altri artisti, quali Prokofiev, Majakovskij e
ai Meyerhold e cio lo portò, nel corso della sua atti-
vità, ad avere spesso rapporti molto difficili con le bùÀ
autorità governative.
Nel '1926. la Sinfonta n. 1 lo rivelo sul piano internazionale. Divenuto direttore
del Teatro della gioventù operaia della sua città, si volse alle scene con ll naso e
Lady Macbeth di Mzensk. Attaccato pesantemente più volte dalla critica comu-
nista, dovette modificare il proprio stile. La sua apertura ai problemi del lin-
guaggio musicaie contemporaneo lo rese tuttavia un punto di riferimento per
ogni nuovo compositore sovietico. Creò fino agli ultìmi anni: la Sinfonia n. 15 è
del 1 971.
Dmitrij §ostakoviò morì a Mosca nel 1975.
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Modulo 10 - Dall'Ottocento al Novecento
tA MUSICA
DODECAFONICA
O SERIATE a
Alla base di ogni t
composizione dodecafonica è
a:
l'
il principio di assoluta t*r
equivalenza (dal punto di
vista armonico) dei dodici
semitoni che compongono §ostakoviò scrisse la tredicesima Sinfonia, BabiYar, nel1962, componendo un3
la scala cromatica (totale
dei suoi ultimi, grandi capolavori. Questa Sinfonia, per Basso solo, coro di voc
cromatico). ln questo
insieme di suoni, detto serie,
maschili e orchestra, utilizza cinque testi del poeta sovietico Evgenij Evtu§enkc
non esistono note con ciascuno di essi viene musicato e cantato nei cinque movimenti corrisponder'-
funzioni tonali attorno alle ti. I loro titoli sono:
quali gravitino altri suoni della
scala: non esiste nessuna
1. Babi Yar (Adagio)
distinzione tra suono con 2. tu morismo (Allegretto)
carattere di movimento e
suono con carattere di riposo 3. Al magazzrno (Adagio)
(tonica). Così come tra
accordo dissonante e accordo 4. Paure (Largo)
consonante.
5. Una carriera (Allegretto)
La serie, o melodia
dodecafonica, si basa su tre ll primo poema, Babi Yar, dà il titolo all'intera composizione.
norme precise: Babi Yar è il nome di un burrone nelle vicinanze di Kiev capitale dell'Ucrain"
1) si debbono utilizzare tutti
dove i nazisti tedeschi gettarono i corpi massacrati di più di centomila uomir
i
La messa In musica del testo BabiYar è essenzialmente sillabica e con linee me-
lodiche che ricordano i canti popolari: l'inizio, solo strumentale, è lento e pro-
cessionale, pieno di echi dolorosi efunerei rafforzati dalla drammaticità del co-
ro, che attacca all'unisono.
Un organico effettivo di circa cento esecutori è previsto per il coro e anche l'ap-
parato orchestrale e imponente, con una sezione di percussioni molto fornita
(castagnette, tamburelli baschi, campane), due arpe obbligatorie, legni, ottoni,
un pianoforte e non meno di 64 archi.
Tuttavia, la sonorità dell'orchestra completa è utilizzata raramente: pochl stru-
ts menti per volta bastano a delineare effrcacemente gli stati d'animo e le emo-
tr zioni che scaturiscono dalle parole.
t-
a
Uetnomusicologia in Ungheria e in Spagna
Anche nelle regioni ungherese e balcanica furono adottati nuovi criteri di stu-
r dio relativi al folklore locale.
e Due noti compositori, Béla Bart6k (1881-1945) eZoltan Kod6ly (1882- 1967),
giunsero a elaborare un nuovo linguaggio musicale desunto dalle armonie e dal-
r le melodie popolari. Lo stesso fenomeno, ma con risultati diversi, era awenuto in
Spagna intorno agli anni Venti con Manuel de Falla (1876- 1946), continuatore
di un grande spagnolo, Isaac Albeniz, morto prematuramente nel 1909.
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