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AIMETA’01

XV Congresso AIMETA di Meccanica Teorica e Applicata


15th AIMETA Congress of Theoretical and Applied Mechanics

ANALISI GEOMETRICA E CINEMATICA


DI FACE GEARS INGRANANTI CON PIGNONI
A DENTATURA ELICOIDALE

C. CARMONE, F. DI PUCCIO, M. GABICCINI, M. GUIGGIANI


Dipartimento di Ingegneria Meccanica, Nucleare e della Produzione, Universit à di Pisa, Pisa

SOMMARIO
La trasmissione del moto tra assi incidenti o sghembi può essere realizzata facendo ingranare una ruota
dentata cilindrica, a denti diritti o elicoidali, con una ruota frontale o face gear. Nel caso di assi incidenti,
questa soluzione presenta alcuni importanti vantaggi rispetto all’uso delle ruote coniche, come la scarsa
sensibilità agli errori di posizionamento, la bassa rumorosità e la riduzione degli ingombri per rapporti
di trasmissione inferiori indicativamente a 1:3.5. Il presente lavoro descrive l’applicazione della teoria
dell’inviluppo e dell’ingranamento per face gears in cui il pignone cilindrico è a dentatura elicoidale. I
risultati, ottenuti mediante un codice di calcolo appositamente scritto con il software Mathematica, mo-
strano l’influenza dell’angolo dell’elica sulla geometria del dente del face gear, sul grado di ricoprimento
e sulla velocità di strisciamento durante il contatto.

ABSTRACT
Motion between either intersecting or crossed axes can be transmitted by means of a pinion-face-gear
drive. This drive consists of a cylindrical pinion meshing with a face gear that, therefore, has to be
generated by an involute pinion-shaped cutter. Face gear drives may represent an alternative to bevel
(or hypoid) gears because of the relatively low sensitivity to misalignment and the low weight for gear
ratios below 1:3.5. In the present paper the theory of envelopes is applied to the geometric and kinematic
analysis of face gears mating with a helical involute pinion. The developed software shows the effects of
the helix angle on geometrical and kinematic parameters.

1. INTRODUZIONE
Con ingranaggio frontale o face gear si intende una ruota dentata ingranante, in trasmissioni fra assi
incidenti o sghembi, con un pignone cilindrico con profilo ad evolvente. Un’analisi abbastanza det-
tagliata della trasmissione mediante face gears si trova già nel classico testo di Buckingham [1] del
1949. Due notevoli lavori sull’argomento furono pubblicati da Emilio Massa nel 1955. Nel primo [2],
in collaborazione con Dornig, vengono studiati, con opportune approssimazioni, vari aspetti geometrico-
cinematici, mentre il secondo [3] è interamente dedicato allo studio dell’interferenza di taglio. In questi
primi contributi l’analisi è tuttavia limitata al caso di assi ortogonali e pignoni dal dimensionamento
normale.
Recentemente si è risvegliato l’interesse per questo tipo di ruote dentate soprattutto in vista delle loro
possibili applicazioni in trasmissioni di potenza per impieghi aeronautici, come testimonia la pubblica-
zione [4]. Negli ultimi dieci anni i lavori di riferimento sono dovuti quasi esclusivamente a Litvin ed
ai suoi collaboratori, che hanno presentato molti studi anche generali sulle face gears, fra cui [5, 6, 7],
basandosi sui metodi esposti nei trattati [8, 9] e [10]. In questo lavoro si studiano trasmissioni face
gear in cui il pignone ha dentatura elicoidale. Il metodo seguito è basato sulle tecniche sviluppate da

1
(a) Notazioni relative al face gear. (b) Esempio di face gear.

Fig. 1: Trasmissione con face gear e pignone a denti dritti.

Litvin, anche se rivisitate e estese. L’analisi condotta va dalla determinazione della geometria della ruo-
ta frontale basata sulla teoria dell’inviluppo fino alla valutazione delle caratteristiche cinematiche della
trasmissione. L’indagine dei fondamenti teorici dei vari aspetti, è stata quindi trasferita in un codice di
calcolo appositamente scritto con il software Mathematica, mediante il quale è stato possibile investigare
l’influenza dell’angolo dell’elica sulla geometria del dente della ruota frontale, sul grado di ricoprimento
e sull’entità dello strisciamento durante il contatto.

2. FONDAMENTI TEORICI PER LA GENERAZIONE DEL FACE GEAR


Come già accennato, il problema meccanico che ci si propone di risolvere è la trasmissione del moto tra
due assi incidenti o sghembi, con un dato rapporto di trasmissione τ , utilizzando un pignone cilindrico,
in particolare con dentatura elicoidale. Siano z 1 e z4 gli assi (fissi) di rotazione, rispettivamente del pi-
gnone e della ruota, e sia γ l’angolo fra essi, compreso tra 0 e π rad. Per risolvere il problema si deve
innanzitutto definire la geometria della ruota (con dentatura frontale) da fare ingranare con il pignone in
modo da realizzare la trasmissione desiderata. La forma dei denti di questa ruota infatti non è intuibile
a priori (Fig.1), ma può essere ottenuta direttamente per generazione mediante un pignone utensile. La
simulazione del processo di generazione viene descritta in dettaglio di seguito, facendo riferimento alla
teoria dell’inviluppo [11, 12]. Le superfici dei denti delle ruote dentate, infatti, devono essere superfici
coniugate e pertanto una superficie deve essere l’inviluppo dell’altra nel moto relativo. Nelle ruote denta-
te, se si prescinde dalle deformazioni elastiche, si ha un particolare tipo di inviluppo, perché la superficie
inviluppante (generating surface ) può essere considerata rigida. In altre parole il moto relativo è un moto
rigido, riconducibile per assi incidenti o sghembi rispettivamente ad una rotazione o una roto-traslazione
rispetto all’asse di Mozzi relativo.
Per descrivere il moto relativo tra le due ruote, è utile introdurre due sistemi di riferimento cartesiani
S1 = (O1 ; x1 , y1 , z1 ) ed S4 = (O4 ; x4 , y4 , z4 ) solidali rispettivamente al pignone ed al face gear. Si
considerano inoltre due sistemi di riferimento fissi ausiliari: S 2 = (O2 ; x2 , y2 , z2 ) avente O2 = O1 e
z2 = z1 e S3 = (O3 ; x3 , y3 , z3 ) con x2 allineato con x3 , O3 = O4 e z3 = z4 (Fig.2). In questo modo
la posizione del pignone risulta completamente definita dall’angolo φ 1 che l’asse mobile x1 forma con
l’asse fisso x2 (o y1 con y2 ); analogamente la posizione della ruota frontale è individuata dall’angolo
φ4 che l’asse mobile x4 forma con l’asse fisso x3 (o y4 con y3 ). Si ha quindi che, nel moto relativo, il
sistema formato dalle due ruote ha un solo grado di libertà. Indicata con φ la coordinata lagrangiana, si
ha φ4 = φ e φ1 = φ/τ .
Costruito il riferimento in cui “operare”, la formulazione analitica del processo di generazione per

2
  

f
    
q0
 f
q
   g   
   
f
f 


  
 

Fig. 2: Sistemi di riferimento nello spazio. Fig. 3: Evolvente di cerchio e coordinata θ.

inviluppo si può articolare in tre passaggi:


1. definizione della superficie dei denti del pignone nel sistema di riferimento S 1 ;
2. espressione della famiglia di superfici generate da tale superficie nel moto relativo ad S 4 , scritta
nello stesso sistema S4 ;
3. applicazione della condizione di inviluppo alla famiglia di superfici.

Nel caso in esame, si assume che i denti del pignone abbiano un profilo ad evolvente di cerchio e che
siano a spigolo vivo sulla testa; sono noti inoltre il modulo m e l’angolo di pressione α 0 della dentiera con
cui è stato generato, la correzione x, il numero di denti N 1 e l’angolo dell’elica β misurato sul cilindro
primitivo. Le equazioni parametriche delle superfici dei denti del pignone sono funzioni dei parametri ξ
e θ che rappresentano rispettivamente la posizione lungo z 1 del generico punto della superficie (z 1 = cξ)
e l’angolo di cui si è fatta rotolare senza strisciare sulla circonferenza di base la retta su cui si è posto il
punto che traccia l’evolvente (Fig.3). Si può immaginare che le superfici elicoidali dei denti del pignone
siano generate facendo traslare lungo l’asse z 1 e allo stesso tempo ruotare attorno ad esso il profilo ad
evolvente tracciato in un piano di riferimento ξ = ξ 0 . Su questo piano si è indicato con θ 0 l’angolo
che l’asse y1 forma con il raggio della circonferenza di base, corrispondente all’inizio dell’evolvente; si
suppone inoltre che l’asse y1 sia un asse di simmetria per il vano considerato. In definitiva, le equazioni
parametriche del fianco destro dei denti del pignone (il sinistro richiede relazioni analoghe che per bre-
vità si omettono), nel sistema di riferimento S 1 sono date dalle componenti del vettore posizione r 1d (ξ, θ)

 
rb [−θ cos(θ + θ0 + k(ξ − ξ0 )) + sin(θ + θ0 + k(ξ − ξ0 ))]
r1d (ξ, θ) =  rb [cos(θ + θ0 + k(ξ − ξ0 )) + θ sin(θ + θ0 + k(ξ − ξ0 ))]  (1)

essendo k la rotazione che subisce il profilo per uno spostamento unitario lungo z 1 . Questa è legata
all’angolo dell’elica β, espresso in gradi, dalla relazione
 
180 krp
β=− arctan
π c

dove rp indica il raggio del cilindro primitivo del pignone ed il segno meno è stato introdotto in modo
che, ad un’elica positiva secondo la convenzione della vite destrorsa, corrisponda un angolo β positivo.
Il secondo passaggio consiste nel determinare le relazioni parametriche che descrivono la famiglia di
superfici generate dai fianchi dei denti del pignone, nel moto relativo ad S 4 . Infatti, un osservatore posto

3
in S4 , solidale cioè al face gear, vede il fianco in esame occupare posizioni diverse nel tempo, o meglio,
al variare dell’angolo φ. In altri termini la superficie del fianco del pignone genera in S 4 una famiglia di
superfici, di parametro φ, che ha equazioni parametriche:
r4 = r4 (ξ, θ, φ) = (x4 (ξ, θ, φ), y4 (ξ, θ, φ), z4 (ξ, θ, φ))
Per esplicitare le relazioni precedenti, si operano dei cambiamenti di coordinate sfruttando i sistemi di
riferimento introdotti: si passa da S 1 a S2 mediante una rotazione −φ/τ , quindi da S 2 a S3 con una
traslazione O3 O2 ed una rotazione γ, infine da S3 si arriva a S4 con una rotazione φ.
Una volta ottenuta la forma parametrica della famiglia di superfici generate dai fianchi dei denti del
pignone nel sistema S4 , se ne determina la superficie di inviluppo, ossia la superficie del dente del face
gear. La relazione da imporre ai punti r 4 (ξ, θ, φ) è espressa dalla cosiddetta equation of meshing
 
∂r4 ∂r4 ∂r4
∧ · = f (ξ, θ, φ) = 0 (2)
∂ξ ∂θ ∂φ
che esprime la condizione che la superficie inviluppo e le superfici della famiglia abbiano localmente lo
stesso piano tangente. Dal punto di vista fisico la (2) esprime la condizione che i due denti che ingranano
non devono compenetrarsi, quindi la direzione del vettore velocità di strisciamento, parallelo a r 4,φ ,
deve appartenere al piano tangente comune alle superfici dei due denti ingrananti nel punto di contatto,
individuato dalla normale, avente la direzione del vettore r 4,ξ ∧ r4,θ . La equation of meshing fornisce
una relazione scalare tra i tre parametri ξ, θ e φ in base alla quale si definisce il sottoinsieme dei punti
della famiglia che costituisce la superficie di inviluppo. La superficie dei denti del face gear è pertanto
definita dalle seguenti equazioni

r4 = r4 (ξ, θ, φ)
(3)
f (ξ, θ, φ) = 0
Nel caso di pignone a denti elicoidali, la f (ξ, θ, φ) assume la seguente forma
  
θrb φ
f (ξ, θ, φ) = ± ± c(1 − τ cos γ)rb ∓ c2 ξτ sin γ cos θ ± k(ξ − ξ0 ) ∓ + θ0
τ τ
     
2 φ φ
+ kτ rb sin γ θ cos θ ± k(ξ − ξ0 ) ∓ + θ0 − sin θ ± k(ξ − ξ0 ) ∓ + θ0 = 0 (4)
τ τ
dove i segni superiori sono relativi al fianco destro e quelli inferiori al fianco sinistro. Esplicitando la (4)
rispetto al parametro φ è possibile ottenere la relazione φ = φ(ξ, θ) ed esprimere quindi la superficie di
inviluppo e4 in funzione dei parametri ξ e θ:
(
r4 = r4 (ξ, θ, φ)
=⇒ e4 (ξ, θ) = r4 (ξ, θ, φ(ξ, θ)) (5)
f (ξ, θ, φ) = 0 → φ = φ(ξ, θ)
Indicando con δ il termine θ + θ0 + k(ξ − ξ0 ), la forma esplicita delle superficie di inviluppo del fianco
destro è data in S4 dalle equazioni parametriche e4 (ξ, θ):
    
d
 
x4 (ξ, θ) = cξ sin γ sin φ + rb cos δ + θ sin δ cos γ cos φ φ 
sin φ − cos φ sin +

τ  τ 





   φ φ 
+rb − θ cos δ + sin δ cos φ cos + cos γ sin φ sin


  τ τ 





d
  φ φ 
y4 (ξ, θ) = cξ cos φ sin γ + rb −θ cos δ + sin δ −cos sin φ + cos γ cos φ sin +

 τ   τ 

   φ φ 
+rb cos δ + θ sin δ cos γ cos φ cos + sin φ sin


τ τ  



  

 d φ     φ
z4 (ξ, θ) = cξ cos γ − rb cos sin γ cos δ + θ sin δ + −rb sin γ − θ cos δ + sin δ sin


τ τ

4
Queste relazioni concludono la ricerca della superficie di inviluppo dei denti del pignone; è importante
osservare che per ottenere da questa il fianco destro o sinistro del face gear, se ne deve selezionare una
porzione, in base alle dimensioni dello sbozzato che è stato fatto ingranare con il pignone-utensile e
quindi in base all’altezza ed alla estensione longitudinale del dente del face gear. Sono state inoltre rica-
vate ed implementate nel codice le equazioni dei raccordi alla base del dente del face gear che vengono
generati come traiettorie degli spigoli di testa con cui terminano, nel modello, le superfici dei fianchi del
pignone.
I fondamenti esposti sulla teoria della generazione delle ruote face gear sono del tutto generali; i
risultati riportati nel seguito si riferiscono in particolare al caso di assi incidenti, in cui quindi i quattro
sistemi di riferimento introdotti hanno origini coincidenti, ovvero O 1 = O2 = O3 = O4 .

3. GEOMETRIA DEI DENTI DEL FACE GEAR


I denti del face gear presentano alcune caratteristiche importanti, che vale la pena mettere in evidenza
e che possono essere utilizzate per scegliere le dimensioni dello sbozzato in modo che la ruota generata
abbia le caratteristiche desiderate. Si osserva innanzitutto che in seguito al processo stesso di generazio-
ne, come evidente dalla Fig.4.b, lo spessore del dente del face gear misurato sulla testa (top land ), tende
a diminuire man mano che ci si allontana in direzione radiale dall’asse della ruota. Al limite si arriva ad
una condizione, denominata pointing (corrispondente al punto verde), in cui i due fianchi si incontrano
ed il dente assume una caratteristica forma a punta. È evidente che tale condizione deve essere evitata,
poichè in questa zona il dente presenterebbe una resistenza meccanica molto bassa ed una elevata defor-
mabilità. Per evitare la condizione di pointing si deve limitare il raggio esterno massimo R̃2 della corona
dentata (valore che viene fornito come dato di output dal codice).
Dall’altra parte, si deve considerare anche un limite inferiore del raggio della fascia dentata, dovuto al
fenomeno dell’interferenza o undercutting (evidenziata da un punto rosso). Infatti se la fascia si estende
troppo verso l’asse del face gear, lo spigolo di testa del pignone utensile, nel suo moto relativo rispetto ad
esso, interseca la superficie del fianco del dente che ha appena generato, asportando materiale alla base
del dente stesso, riducendone la resistenza a rottura (Fig.5.a). In termini matematici questa condizione
è legata alla presenza di punti singolari sulla superficie del fianco del dente, ossia di punti in cui si
annulla il vettore normale alla superficie di inviluppo, per cui questa non è più regolare. Le procedure
per la determinazione della condizione di undercutting sono state implementate nel codice e forniscono
il valore R̃1 del raggio minimo della fascia. Questo valore rappresenta il minore fra i raggi forniti dalle
procedure che determinano la condizione di undercutting su ciascuno dei due fianchi. Infatti nel caso
di pignone elicoidale il dente del face gear non è più simmetrico (come per il pignone a denti dritti) e
quindi occorre valutare la più restrittiva tra le due condizioni.
Nella Fig.5.b è rappresentato un dente di face gear con evidenziata in giallo l’intersezione tra il fianco

(a) Superfici teoriche generate per inviluppo dal (b) Superfici dei fianchi di un dente del face gear.
pignone utensile.

Fig. 4: Generazione delle superfici dei denti del face gear.

5
(a) Condizioni di pointing e di undercutting. (b) Luogo di punti in puro rotolamento (in giallo).

Fig. 5: Caratteristiche di un dente di un face gear con raggio di raccordo.

del dente ed il cono primitivo del face gear , descritto dall’asse di istantanea rotazione nel moto relativo.
Questa linea rappresenta il luogo geometrico dei punti in cui è nulla la velocità di strisciamento tra i
fianchi dei denti. Si nota inoltre una linea rossa che separa il fianco del dente dal raccordo, che presenta
un raggio relativamente ampio vicino all’asse e piccolo in prossimità del pointing. Si può inoltre provare
che il punto in cui l’asse di istantanea rotazione incontra la linea rossa di separazione tra fianco e raccordo
è un punto singolare per il raccordo stesso, in cui teoricamente il fianco incontra a spigolo vivo il cono di
piede del face gear, creando una zona critica per la resistenza dell’elemento, a causa della concentrazione
degli sforzi.

4. LINEE DEI CONTATTI FRA I DENTI IN PRESA


Dopo aver definito entrambi gli elementi della trasmissione, si passa ad investigare come avviene l’in-
granamento, ovvero come si sviluppa il contatto tra le superfici dei denti in presa al variare dell’angolo
φ. Per ogni valore di φ le superfici dei denti sono in contatto su una linea, che si sposta al procedere
dell’ingranamento. Le linee di contatto possono quindi essere viste come curve di livello a φ costan-
te sulle superfici dei denti. Per poter ottenere le equazioni di queste linee è pertanto necessario avere
delle equazioni parametriche della superficie inviluppo in cui compaia direttamente il parametro φ. La
forma (5) deve quindi essere sostituita da una delle due

e4 (ξ, φ) = r4 (ξ, θ(ξ, φ), φ) o e4 (θ, φ) = r4 (ξ(θ, φ), θ, φ) (6)

Utilizzando la seconda delle espressioni nella (6), la generica linea dei contatti fra due denti, per un
valore φ = φ̃, ha equazione parametrica l4 (ξ) = e4 (ξ, φ̃) nel sistema di riferimento S4 , ossia sul fianco
del face gear, e l1 (ξ) = e1 (ξ, φ̃) nel sistema S1 , ovvero sul fianco del pignone. In sostanza, quando il
face gear è ruotato dell’angolo φ̃, il dente del pignone e quello del face gear si toccano su una curva
che ha equazioni l4 (ξ), se la si considera appartenente al face gear, ed equazioni l 1 (ξ), se la si considera
appartenente alla superficie del dente del pignone. Nel caso di pignone con angolo dell’elica generico, si
sono ottenute in forma chiusa solo le equazioni delle linee di contatto parametrizzate rispetto a ξ.
Nelle Figg. 6 e 7 le linee di contatto sono rappresentate, per ingranamento sul fianco destro e sul
fianco sinistro, sia sulla superficie del face gear (a) che su quella del pignone (b). In queste figure
si è delimitata l’estensione della fascia dentabile proprio in corrispondenza delle due condizioni limite
descritte precedentemente. Il contatto inizia nel punto verde, che sul face gear corrisponde al pointing,
diventa un contatto di linea e termina ancora in un punto, evidenziato in blu. Risulta evidente che
non è detto che le linee di contatto coprano tutta la superficie inviluppante; in certi casi esse possono
avere una loro curva di inviluppo, la cui conoscenza ha risvolti applicativi interessanti, specialmente
per gli aspetti di lubrificazione e surriscaldamento. È importante osservare inoltre che nelle sezioni del
pignone più vicine all’asse del face gear, il contatto raggiunge punti sempre più prossimi al cilindro di

6
(a) Fianco destro del face gear . (b) Fianco destro del pignone.

Fig. 6: Linee dei contatti durante l’ingranamento con β = 10◦ (fianco destro).

base del pignone stesso. Affiché l’ingranamento avvenga in modo corretto, senza cioè che lo spigolo
di testa del face gear interferisca con il fondo del dente del pignone, occorre che le linee di contatto
si mantengano sempre esterne al cilindro base, dato che non esiste l’evolvente al suo interno. Questo
fenomeno viene indicato come interferenza secondaria di taglio e nel codice è stata predisposta una
procedura che permette di prevedere se essa si verificherà in una data trasmissione.

5. CINEMATICA DEL CONTATTO


La cinematica del contatto è stata studiata con particolare attenzione alla velocità di strisciamento tra le
superfici dei denti in presa, data l’influenza che essa ha sul rendimento della trasmissione. Si assume
innanzitutto che la coordinata lagrangiana vari nel tempo con una certa legge φ(t). Sia R un punto sulla
superficie inviluppante, solidale al sistema di riferimento mobile S 1 ; si indica con rk = rk (ξR , θR , φ(t))
il vettore che ne individua la posizione, variabile nel tempo, nel generico sistema di riferimento S k . La
velocità assoluta del punto R è data dalla derivata rispetto al tempo del vettore posizione di R in un
sistema di riferimento assoluto, ossia nei sistemi di riferimento S 2 o S3 . La velocità relativa rispetto al
face gear è invece data dalla derivata rispetto al tempo del vettore posizione r 4 nel sistema S4 . Nel caso
in cui il punto R sia, ad un certo istante, un punto di contatto fra la superficie inviluppante r 1 del pignone
e la superficie inviluppata e4 del face gear, la velocità relativa ad S 4 rappresenta proprio la velocità di
r rispetto a S è data dal vettore
strisciamento fra le superfici coniugate. Tale velocità relativa v R 4

r d r4 ∂r4
vR = = φ̇, (7)
dt ∂φ
Quindi la velocità di strisciamento nel punto di contatto R fra due denti che ingranano coincide con il
vettore r4 ,φ , a meno di un fattore di scala che è rappresentato dalla velocità angolare φ̇ del face gear. In

(a) Fianco sinistro del face gear . (b) Fianco sinistro del pignone.

Fig. 7: Linee dei contatti durante l’ingranamento per β = 10◦ (fianco sinistro).

7
r
Fig. 8: Vettori velocità di strisciamento vR sul fianco sinistro del face gear.

Fig. 8 si è riportato proprio il campo vettoriale definito da r 4 ,φ sulla superficie del dente del face gear. Si
può notare che la velocità di strisciamento nella fase di accesso è rivolta verso l’asse della ruota frontale
e cambia di verso una volta oltrepassata la linea gialla, luogo dei punti di puro rotolamento. In Fig. 9 è
riportato l’andamento del modulo del vettore r 4 ,φ sul fianco del dente. In rosso sono evidenziate le zone
dove c’è maggiore strisciamento (zone calde), mentre in blu quelle in cui la componente di strisciamento
è prossima a zero e le superfici ingrananti effettuano un moto di puro rotolamento l’una sull’altra.

6. RISULTATI
Le caratteristiche dei denti del face gear descritte in precedenza, sono legate all’angolo dell’elica del
pignone; in particolare si mostra in Fig. 10 come varia con β la forma del dente del face gear . Ogni
riga della matrice di figure si riferisce ad un valore dell’angolo dell’elica β, nell’ordine β = 0 ◦ (pignone
a denti dritti), β = 5◦ , β = 10◦ e β = 15◦ . Le colonne raffigurano invece il dente rispettivamente
dal fianco destro, da quello sinistro e secondo una vista radiale rispetto al face gear. Nelle prime due
colonne, sulle superfici dei denti sono riportate anche le linee dei contatti; si osserva che sul fianco destro,
la loro inclinazione aumenta con l’angolo β, mentre sul fianco sinistro diminuisce e le linee tendono a
diventare parallele allo spigolo di testa del face gear. All’aumentare di β inoltre il dente assume una
forma svergolata e non ha più, come i fianchi simmetrici come accade quando β = 0 ◦ .
Un altro parametro importante nelle trasmissioni è il grado di ricoprimento (G.d.R), definito dal

82.5-99

66-82.5

49.5-66

33-49.5

16.5-33

0-16.5

Fig. 9: Modulo del vettore r4 ,φ (in mm) sul fianco sinistro del face gear.

8
rapporto

∆φmesh
G.d.R. =   (8)

N4

dove ∆φmesh è la variazione dell’angolo di rotazione del face gear corrispondente all’ingranamento di
una coppia di denti in presa ed N4 è il numero di denti del face gear. All’aumentare dell’angolo dell’elica
β si ha un aumento del G.d.R. fra la superficie destra del pignone e quella del face gear, mentre si ha
una diminuzione del ricoprimento se il contatto avviene sui fianchi sinistri. Si osserva che l’aumento
del G.d.R. ottenibile aumentando l’angolo β costituisce un importante vantaggio sebbene a β maggiori
corrisponde una fascia dentabile più stretta.

7. CONCLUSIONI
Nel presente lavoro è stato presentato uno studio della geometria e della cinematica di una ruota di tipo
face gear ingranante con un pignone a denti elicoidali, con particolare riferimento alla condizione di
assi incidenti. Dopo aver richiamato i fondamenti teorici della generazione per inviluppo, sono stati
investigati, attraverso un codice di calcolo appositamente scritto con il software Mathematica, la forma
dei denti, l’ampiezza della fascia dentata, le velocità di strisciamento e il grado di ricoprimento. Sono
emerse alcune caratteristiche importanti dei denti della ruota frontale come l’appuntimento del dente
(pointing ) che limita il raggio massimo della ruota e la condizione di interferenza (undercutting ) che
vincola il raggio interno. Inoltre a differenza delle face gear generate con pignone a denti dritti, in
questo caso i denti non sono simmetrici per cui sono stati analizzati separatamente i due fianchi. Questo

Fig. 10: Forme dei denti al variare dell’angolo β dell’elica del pignone.

9
4 3,65
3,48467
G.d.R.(s)
G.d.R.(d) 3,62
3,37347 3,6
3,5 3,26568
3,21295 3,48467 3,55255
2,95963 3,55
G.d.R.(s)

3 3,42862

G.d.R.(d)
2,72116 3,4467
3,31917 3,5
2,49515
3,42195 3,48854
2,5
2,27987
2,07403 3,45 3,40545
3,43307
2 3,39469
3,4
3,39373
1,5 3,38816
3,35
0 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 16
0 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 16


(a) Ingranamento sul fianco sinistro. (b) Ingranamento sul fianco destro.

Fig. 11: Grado di ricoprimento in funzione dell’angolo β dell’elica.

permette di scegliere il lato più vantaggioso per la trasmissione. Infine è stato presentata l’influenza
dell’angolo dell’elica β sulla forma al dente e sul grado di ricoprimento.
Ulteriori sviluppi del codice potrebbero consentire l’analisi cinematica dei contatti fra i denti del face
gear e quelli del pignone nel caso che venga conferita una certa bombatura alle superfici dei suoi denti
per localizzare il contatto, anche in presenza di errori di montaggio.

RIFERIMENTI BIBLIOGRAFICI
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(ARL-TR-1500), 1997.
[11] Mitrinović D.S. e Ulǎr J., Differential Geometry, Wolters-Noordhoff Publishing, Groningen, 1969.
[12] Pogolerov A.V., Differential Geometry, Noordhoff Publishing, Groningen, 1959.

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