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V
L ARMONICO
PRATICO
AL CIMBA LO.
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¥
LARMONICO
PRATICO
AL CIMBALCX
Regole, Offervazioni , ed Avvertimenti per bea
Suonare il Baffo , e accompagnare fopra il
Cimbalo, Spinetta, ed Organo.
D I
FRANCESCO GASPARINI
LUCCHESE,
Fu Maeflra di Coro del Th Ofpedale della Ti et a in Venezia y
ED ACCADEMICO FILARMONICO.
QJJ N T A IMPRESSIONE.
I
IN VENEZIA, MDCCLXIV,
Appresso Antonio Bortoli..
€&n JLì$m%$ di Superiori ,, e Privilegio»
Digitized by the Internet Archive
in 2013
http://archive.org/details/larmonicopraticoOOgasp
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CORTESE
LETTOR 1/ recherà meraviglia il veder ufcir alla luce del Mori"
do uri Opera , che mai t' a/penavi Prima 5 perche .
A' VIR>
Vi
A V
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1 R T U O S I
GAN I S T&
Erdonatemi ', o miei Dilettiffimi V fé da qual-
che fievole intenzione di quefV Opera , vi
fembrerà a prima vifta, eh' io abbia prete-
fo di pregiudicare al. voftro fapere ,. ed al voftro
1
1
INTRODUZIONE
ALLE REGOLE, ED OSSERVAZIONI
PER BEN ACCOMPAGNARE.
P^sigj ON mi negarete voi Profeffori , e Dilettanti di Mufica
s che per
impofleiTarfi di queft' Arte così nobile , e vaga non richiedano
fi
lontieri , non tutti partecipano di una facile corrnmicativa , non tutti i Studiofi
di Mufica hanno il comodo di poterli avere y e non in tutti i luoghi fi ritrova-
no Eccellenti Maeflri ("benché in oggi , a dir il vero , comparifeono più Mae-
che Scolari )' Vedendo intanto molti bramofì d' imparare^' accompagna-
flri , .
viu
di tutte le buone regole del_ Contrapunto , ma un buon gufto , naturalezza , e
franchezza di conofcer all' improvifo la qualità della Compofizione , per poter
oltre il Tuonar in Concerto, accompagnar il Cantore con aggiuftatezza , e discre-
tezza, e più tolto darli animo, fodisfarlo , fecondarlo, che confonderlo . Ma tra
tanti , che hanno genio d' imparare , fcorgo la maggior parte , che , come difft ,
poco ama la fatica ; chi per non aver tefta d' applicar di continuo , come ri-
chiede 1' Intavolatura, chi per non aver tempo, e chi per eiTer avanzati, effen-
do veramente limile ftudio da fanciulli di tenera età , i quali con la naturale
inclinazione , o per timore della sferza , o per- emulazione , ma più per fottigliez-
za dell' ingegno , apprendono con tanta facilità , che fi rendono maraviglio!! .
Vi fono infiniti Nobili , Cavalieri, Dame , e Principi, che hanno qualche ge-
nio ; e fé fi doveffero far paffar per quefte ftrade , è certo , che per il tratte-
nimento, che fogliono avere negli ftudj o di belle Lettere , o di altri Efercizj
Cavallerefchi , non li batterebbe per così dire , un età , per arrivare a Sonare
quattro Note. Non dico già in generale, perchè ve ne fono di fpirito così ele-
vato, o d' ingegno cusì pronto , che a tutto ciò che fi applicano, tutto mi-
rabilmente apprendono. Così ancora diverfì Cantori, che defiderano o per miglior
cognizione, e poffefso del Canto, o per poterli nelle occafioni accompagnare da
per fé fteffi , e non vogliono , o non poffono troppo applicarli , effendo talvol-
ta 1' applicazione affai nociva alla voce . Concludo finalmente , che chi potrà
applicarli a tale ftudio farà molto bene , e potrà nulladimeno per accompagnar
o tuonar il Baffo , cavar qualche frutto da quella mia fatica . Per chi poi vorrà
alla prima , fenza altro ftudio d' Intavolatura , o di Contrapunto imparar di ac-
compagnare, ho procurato di ftender una maniera facile fin dalla prima cogni-
zione de* Tatti col modo di formar le Confonanze , portar delle mani . ec. Aven-
do poi efperimentato dalle tante offervaziorii da me fatte , che molte regole da-
te da altri ne' tempi paffati , per buone che fiano , incentrano eccezioni infinite
per le gran variazioni , motivi , penfieri , capricci , modulazioni , e movimenti dì
Baffi , che particolarmente oggidì da' noftri Virtuofi moderni fi compongono , ho
però rifoluto da' primi principi dar a conofecre tali, e tante ofser vaz ioni , che non
voglio già vantarmi di ridur lo Studiofo ad una perfetta pratica , ma fpero di
efser di tal giovamento , che non fìa per giudicarfi inutile ; e vana quella mia
fjtica: da chi vorrà j o faprà approfittarfene ,
e a.
. . . . . .
CAPO I.
DOvrà
nomi
o Studiofo ponerfi bene in mente i
lo Scolare ,
3
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C fol fa ut F. fa ut G. fol re ut
A la , mi , re •
B fa , b mi •
1 r J.A.MONICO
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a. b. e. d. e. d.
g. f. g. a. b. e. e.
A
:^jScfc2L- :;
b.c. Graviflìma
e c g-
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d. e
g. a. b. e. ' *-&- f. e. d.
zfc?z==-rr=r:=r:j:^:r:r==z~:
Sopracuta Acuti/lima
;» S »! !«as8Mas
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.ti, •-•jfc'-
e" sa:
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G.A. B. CD E.F.
D- E.F. Parte G^ve. Acuta
Jj.
Gravitimi
G. A.B.C D.E. F.
G.A. B.C.
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1
U-
Sopr acuta Acutiffima.
ren-
U . ,
VIATICO AL CIMBALO. ?
Prenderà poi la pratica , e cognizione di tutti
e per i tatti ,
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V
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V AK M N I C
Bfempj degV Intervalli .
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CAPO I I.
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i quali fi deve prima far buona pra- jgp *
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1
TEMATICO AL CIMBALO. j
irà ponendo V Auricolare fopra il Tallo B fopracuto t che fé- _
jj
portando ìa fìniflra alla Terza lòtto in A. grave ,
E. fua Quinta , e A. Ottava > e la delira neh iflef-
fo modo di G. accennato di fopra , trafportan-
do li Talli un pollo più alti , che faranno E. A. C.
Segue Dia, fol, re, f li faccia nel fopradetro mo-
do diC fol, fa, ut, $ . trafportando i Talli un pò-
fio più alti j che fa ;; ranno nelIa'linillraD.A.D*
nella delira F. A- D. Per chi averà qualche po-
ca pratica , o cognizione dell' li n tavolai ura veda le fopra-
dette Noce in quefto Efempio,
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Nèflconflderino per adeffo le Ottave, o Quinte, che fi proi-
bifcono una appreflo l'altra per l'iiteifomoto, cioè due Quin-
te, e due Ottave , che afuo luogo lì dirà il modo di fuggir, o
Salvar limili errori. Né meno dia da penfare ii raddopiamen-
A 3 to
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6
Confonanze
L'A K,
perche quello e bene ; è quando il
M N I C
to delle ,
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—
la fua Terza, la mano delira con l'Indice E. che
farà Quinta , con l' Annulare A. che faràOttava , e con 1* Au-
ricolare C
che farà la Decima , overo un'altra Terza Eque-
fio
.
PRATICO AL CIMBALO. 7
fio A la ,porrà fare ancora in Quinta , come il
ihi, re , fi
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Sefta in
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In quella maniera
L' J R.
procuri venir bene in po/TefTo, e prati-
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M^a^atfolniMn .<Ji»»'->j""«"
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PRATICO AL C1MBAL0. 9
In Tripola nelle Note di una battuta , o di due tempi *
o Sincopate
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iz±:z^zzr-!-"friiiZ4i" lii^ri"
Però è necelfario alloStudiofo intender bene la battuta.
CAPO I I I.
diefìs x Quelli fervono per parlar dal Tallo bianco al negro ( per
.
Si olle r vi, che fra tutte le Noce , cioè dall'una all'altra , ove-
ro da un Tallo all' altro naturalmente vi è lintervallo di un Tono
intiero eccettuato, che dal mi al fa, cioè da E aF.e da B,aC
tra quali vi è folo mezzo Tono. Le tre Corde indicative delle
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3r
Avvertendo j che il b molle b ferve ancora per levare il die-
fìs Nota, che prima n'era occupata y e allora il detto b
alia
non abbalfa la Nota, ma la rimette nel fuo pollo naturale.
Quando il xfi trova pollo fopra, o fotto alla Nota vuol di-
re Terza maggiore; il b Terza minore. Così ancora polli ac-
canto ad un numero fanno il loro effetto a quella Confonan-
za, o perfetta , o imperfetta y o diffonanza che fia, V. Gr.
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f—rr—— «•-*!—^~—A-t—2!k""r^9T"f -- *
3fc - — . I
K5ngcm
S=±5:
Quando quelli accidenti fi trovano al principio della rigata
micini alla Chiave, quelle Note dove fono polli diventano ddl~
la, sa-
. 1
«383X3
%l 83 83 h 3 *3
Da quello fi comprenda
che deve toccar col fuo acci-
,
CAPO I V.
Ascendendo le Note
di grado, attefo che fi proibirono
due Consonanze perfette dell' iftefla fpecie per moto
retto, ii potrà dare dopo la Quinta, la Sella che così fi ;
» :$_$:
- :£=«:
:$=$:
56 56 56 56 56 56 56 50 56 50
Quando afcende la Nota il grado di un femitono, o na-
turale, o accidentale, come V. Gr. da E. a F. da B. a ,
Si
1
12 V A r
KMO N I C
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trtcirti-t=i
E:::iztÌ::sJ—
* 6 5 6 J 6 < 6 5
-gi-ti„:::.
TFLJTICO ALCIMBALO. 13
col fondamento, o Quinta, oOttava, ma ufando neH'eftremò
acuto Decima , o quando occorre la Sefta non fi potrà errare
la
Neil' accompagnar le Semiminime, o Crome è certo , che ,
%6 6 [6 6 6 6 [6 6 %6 6
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«_ % 6 6 \>6 %6 6 [6
§ Se-
. . .
i 4 L ARMONICO
Se afcenderannoquattroSemiminime digrado in tempo per-
fetto, o binario, fi potrà fuonar piena la prima * e nell'altre
fare buoniffimo effetto tenendo fermo il tafto, che fa Ottava
con la prima Nota , accompagnarle tutte con la Terza, o De-
cima. Ma
con un iofpiro avanti fi fuonino tutte piene dando
la Sefla naturale alle due di mezzo.
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PHJTICO AL CIMBALO. 15
T\ =t=
6 6g 6 6
con mezzo lofpiro avanti
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L ARMONICO
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PIRATICO AL Ci MB ALO. 17
Ter Salire con Salto dì Terza.
Alla Nota > che feguc dal Salto di Terza fia maggiore, o
fu minore, iì da per ordinano la Sefta.
6
maggiori minori
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mag^iou minori
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~V— +— -»t-W-
Quando dopo quello Salto, fia maggiore , o minore, ne
fuccede quello di Quinta in giù , o di Quarta in fu , che fi
chiama falto di Cadenza allora fi darà alla prima Nota Se-
,
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Ì£3T "t" —— ~t ri - "*' •"
dar Terza maggiore fé non dove reità naturale ', e poi all'
ultima , che fa Cadenza . E fé a tutte fi darà Settima farà
buoniffimo effetto , ma non alla prima , che principia i fal-
ti, ne all' ultima, che li termina. Si procuri, che ogni Set-
tima venga legata dall' antecedente , ofiervando , che la Ter-
za di una Nota, diventa Settima dell' altra.
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56 S 6 S 6 56 5*6 5*6
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HgÌÌ^ÉiÉfi B 2 II
.
20 l' JH MO N I C
accendendo di Seda fi potrà confiderare come quel-
Il falto
lo _,
che defcende di Terza di cui fé ne tratterà nel feguen-
,.
te Capitolo.
C A PO V.
ma Quinta
, > e a e poi Sefta
tutte le altre Settima rh
ibluta con la Sefta naturale % ma 1''
ultima, deve fempre eifer
Sella maggiore. V. Gc.
5<5 76 76 7 6 75 76 76%
:
E?EE:Ei~:EEEEE
— —— .—— -V ^
-
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—- jjr SE^~
Defcendendo una fola Nota- di grado li /ì da Quinta- , e.
76^-
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. .
PRATICO AL CIMBALO. 2i
Defcendendo Minime > e 'Semiminime , fi offer-
di grado di
vi , che partendo da una Nota , che abbia le Confonanze
femplici , la feguente vuole Sefta Efempio di due Note ,
.
6 \ 6
6 6 6
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B 3 T"
. .
2% L %
AH MO N I C
In quefte fipuò offervare l'ifteife regole di fopra Che .
I l» , l«»|-« O li»-.
Defcendendo
lyv.lv.tHUCliUU Ul falto Ul
di LO.IIKJ di Terza,
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piilllit Nota
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al contrario
CAPO V L
Per far k Cadente
y
d ogni Jpecie.
LE CadenzeCompofte
plici ,
principalmente fono di due forte. , cioè Sem-
e Le Semplici fi formano in due mo-
.
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Cadenze Semplici*
di grado
5 6
57 56 57 5 6 57 5657
8344? Lì 4L. 5 44 7 &M-4 3
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Molte
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tKATICO AL CIMBALO. 25
7 6 57 £7657
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Cadente- Minori.
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26 V ARMONICO
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Cadenze maggiori
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28 L" AK.MONIC
43 fé G ibi , re, ut farà Cadenza in Cfol, fa, ut;
[Zf Z^'-'fZff così fi pone il dito Indice fui Tafto E. della par-
acuta, che te fa Seda, il Medio fopra G
fopra-
cuto, che fa Ottava, e 1' Auricolare fui G. fe-
6 5 guente, che fa Quarta, e poi fi rifolve defcen-
dendo ogni dito egualmente un Tatto , che, come fi è detto
di fopra , la Cadenza è beniflìmo formata, e rifcluta /termi-
nando in C fol, fa, ut, ritorni la mano falendo di grado fo-
pra i medemi Talli di prima , Appreffo la Settima fi può ag-
giunger 1' Ottava col dito Annullare , che 1" Armonia riefce
più piena, e fonora. Nell'iileffa maniera fi faranno l'altre due •
Cadenze in D
la , fol , re , ed E la , mi Si provi fopra l' Stru- .
3
* 6
43
5
4
65 3 43*f
6 s
7 7 7 7
Si offervi, che la Terza rifoluta della Cadenza fia fempre
maggiore, e la Quinta di B. mi è il Semitono maggiore, cioè
il x F fa , ut.
ma d' intavolatura.
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s ** 4 * „
z=$[:'lziTZzi±z$t
di — »tS"~t^ *—
6 3 5 «. 6
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5
Cadenza maggiore
:
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=$= *!». -**~f« HiÉliÉl! ìmtH
VIATICO AL C1MBAL0. 29
La Cadenza Comporta defcendendo di grado, non ha la di-
:Z$ *ti-
7 7 6% 6 7 6 % * . 7 6H .7 76
So L AK M N I
Sin qui parmi aver detto abbaftanza delle Cadenze
C O
Do- .
vrà poi chi infogna dimoftrare a poco a poco allo Scolare per
tutti i Tom gli accidenti x che portano nelle corde di x oh
,
molli , e così lo Studiolo potrà ingegnarci di ritrovare
,, e far
pratica delle dette Cadenze per tutti i Tafli facendo i fuoi
,,
CAPO VI
Delle Di/finanze, Legature,. Note fincopate
,
e modo di r i/o /ver :„
TRa fono
vi
gl'Intervalli Muficali
le
, come fi dirle nel primo Capitolo
VIATICO AL C1MBJL0. 31
A quelle Note, che troverà fopra notato uno de' numeri
iì
fop radetti li
, deve con/Iderare > che la parte Comporta fa le-
gatura con la Nota antecedente ; Onde la Nota, che prece-
de a -quella, che ha il fegno della DhTonanza, contiene in fé
quei Tallo che fervirà all'altra Nota dell' irtefla DiiTonan-
,
&-Ù
t»
Alle
,
32 V ARMONICO
Alle volte fi trovano alcune Note ribattute, dove fi confi-
derà , che a quelle che vengono in principio di ogni mezza
battuta Zìa in battere , o in levare , li fi da la Seconda 3 e
Quarta appunto come alle legature. Per E Tempio.
z 6 2676
4
ÈEÉtm
h—à-
ÉliiliiiÉil
62 626
26262 6 2 2 6 2 è 70"
4 4 4 4 4
o le ConTonanze Templici.
giliÉ;
Se la Seconda fi trovarle per legatura, a guiTa della Nona,
che fi rifolve con l'Ottava, quella il doviebbe rifolvercon l'uni
fono
. .
TR.AT1C0 AL CIMBJLO. 33
fono Non vi emendo quefto campo fra i Tafti non fi diftin-
.
r9rf=?|=Ì:[:p|Efz
<^«P- > i —<«»»*»
:— S--
X2 4 42 2 3 43
* 4 6 4
6 6
Quefta forte di Seconda fuperflua fuol ufarfi in certi prepara-
menti di Cadenze , e per efpreffiva di parole mefle, ec. e que-
llo baiti circa la pratica ed offervazione della Seconda
,
jfc£:
::zi:rrr^zzi!:z::zi^-èi^f
Quinta falfa Quinta falla Quinta falla
LJ1.i1JaJ$JL-1.-
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PHJTICO AL CIMBALO. 35
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tsrz :*i_zr_— :§?~^$^z : :
ralmente la Settima non deve ftar mai lenza Terza, può aver
anco la Quinte, ma bifogna ben distinguer dove, e quando,
come ne inoltreremo gli Efempj „ Primieramente la Settima
viene legata nella parte Comporta da una Nota antecedente,
e fi deve rifolver con la Sefta maggiore come ordinariamen-
,
76 70" y6x
5 5 7_^
76% 5
g
E
perchè in alcuni ratti di Cadenze, cioè di Quinta in giù,
e Quarta in fu, con la Settima, vi è neceffaria unita la Quin-
ta , in quella Nota dove non vien giufta, e naturale, o ben
preparata da gli accidenti fi deve sfuggire V. Gr.
no si si no si
Si
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PHJTICO AL C1MBAL0, 39
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no si si no
C 4 E co-
4o r JHM0NIC0
E così
potrà lo Studiofo andar efaminando per ogni To-
no, per ogni genere, facendo ben rifleflìone fbpra quella pri-
ma Nota» che fé ha la Terza minore, quella poi che ha la
Settima non vuol Quinta , ma bensì quando ha la Terza
maggiore. E
così ogni volta, che con la Settima fi da Terza
maggiore, fi da anche la Quinta, per regola generale
y e par-
ticolarmente a quella Nota, che complice la Cadenza.
In alcuni movimenti di Badi la Settima può venire rifoluw
tSL Terza, o dalla Quinta, avvertendo però, che la ri-
dalla
foluzione parta di grado dall' ifteffa Settima, e cada fui Tafl©
iiia vicino j che la rifoluzione farà giuda» Efempfo*
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Quelli Efempj praticati faranno di molto profitto . .
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44 L' AK M NIC
Nei Baffi diminuiti la Nona può effer rifoluta da ogn* al-
tra Confonanza, Terza, dalla Quinta, e dalia Se-
cioè dalla
ita, purché la refoluzione vada giudo a cadere fui Tafto più
vicino defeendendo , come fi è detto della Settima , mentre
il Baffo muova per diverfe
Ciò vien praticato dai buoni Compo/ìtori moderni , e par-
ticolarmente fi trova nelle vaghiiìime Sinfonie del Sig. Ar-
changelo Corelli Virtuofìfììmo di Violino , vero Orfeo de' no-
flri tempi, che con tanto artifizio, ftudio , e vaghezza muo-
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CAPO Vili.
formazioni per meglio impoffejfarji degli Accompagnamen-
ti per ogni Tono , e per ben modulare prevedere , €
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primarifleflìone da farfi a qualfivoglia Componimento
deve accompagnare, è quella di conofcer f'ubito in
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,
VKATICO AL CIMBJLO. 47
che appartiene al ben modulare ogni Tono con i fuoi giudi
accompagnamenti Bafterà dunque avvertire che qualsivoglia
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Terze minori naturali*- per B. molle
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può leggerli maggiori Do, Re, Mi; li minori Re, mi fa; poi-
che il b. molle cangia la Nota dandole natura di Fa il diefìs ;
? FATICO AL CI MB A LO. 49
L' altra oflervazione è deile Note
che foglion fervire dì ,
Cadenza al Tono, che fono principalmente due; cioè una la
fua vicina fuperiore di un Tono, f altra è alla Quinta fopra,
o Quarta lotto > V. Gr Alla corda A. faranno una B. l'al-
tra E. per quello B. vuol Sella maggiore E. vuol Terza .
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Da
quello fi comprenda , che 'ogni Tono ha il fuo a-ccU
dente obbligato, che è quella Terza maggiore della fua Ca-
denza , e l'illelfo x è ballante per dar a conofcer il Tono ;
cioè, fé fi vede E con la Terza maggiore, fubito ti conofce
che il Tono è A. Tolto che fia quell'accidente -x, è fegno ,
che fi cangia il Tono Vi è un' altra oflervazione da farli
.
nel giro delle Note , che la Nota polla una Quarta fopra il
Tono, fé il Tono
farà di Terza minore, cioè Re, mi, fa,
quella Nota Quarta fopra vuol ancora Terza minore ,
alla
da dove principia l'illefla corri fponden za di Re, mi y fa'. Si
facci l' oflervazione nel feguente Efempio
Si che D
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50 r ARMONICO
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VK.AT1C0 AL CIMBALO. *3
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corda, e da quello argomentare il Tono, che fi cangia Ne .
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Altri
58 V ARMONICO
Altri di genere Enarmonica % e Cromatico , che poUon©
cadere nella, variazione de Toni.
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FR.AT1C0 AL CIMBALO. 59
Tutti i Toni, che hanno la Terza maggiore anche la loro Sefta
deve e/Ter maggiore; quelli, che hanno minore, anche la Seda,
farà minore, e però fi offervi ne' Toni maggiori la Nota contrafe-
gnata * dove la Sefta fi potrà efiere o maggiore , o minore.
Apprefa hene la pratica di tutti quelli Efempj fi offervi benedi
non proceder con due Ottave, e due Quinte per l'ifteifo modo,
benché le due Quinte difficilmentepoifonofuccedere , mentre ven-
gono fai vate dalleSefte; ma nelle due Ottave è facile cadere , pe-
rò quando il veda dfaver l'Ottava nell'ultimo efttemo fuperiore
della mano delira y fi vada da una Nota all'altra con moto con-
trario- Sì trova facilità in fervirfì neli'eiìremo delle Decime ;
però dove vengono comode Si fuga più che il può di dar l'Ot-
.
cioè ò. non farà male l' Ottava nell' diremo fuperiore , purchèfi
offervi il moto contrario. Per altro non fi biafima; l'empire, o
raddoppiare più che fi può le Confònanze ; Né il offerva così
efattamente , che nel mezzo non vi iiano le Ottave , e le
Quinte, benché procedino con rifleffo moto, perchè il fup-
pone fìano falvate col cambiamento delle parti , come nelle
Compofìzioni a 5. a 6 a 8. Voci } dove le parti Compone fi
raddoppiano le Confònanze una colf altra, ma cangiandofì in
modo, che tra di loro non vi fìano i difordini proibiti dalle
buone Regole del Contrapunto . E queflo fentimento lo ri-
porto dal fàmofo Ruerrino di fel. mem Organifla della Ducale
di S. Marco di Venezia , per averlo veduto da una fu a lettera
fcritta a due Virtuofì, tra i quali vertiva una fimi! Queflione
circa il poterfì concedere nel mezzo degli accompagnamenti
iuonaffero le quattro parti, il che fatto con aggi u fiate zza , fa-
rà il più polito, e regolato modo, che fi poiia fare ; figuran-
do/i, che 1' accompagnare è un comporre airimprovifo. Sicché
tenendo/i con le parti unite, e con le giufle Confònanze, con
g»
— , ,
gli
60
accidenti ,
VAKM0N1C0
ben rifolute , fecondo le occasioni ì
e legature
non potrà fé non andar bene la Compofìzione , e reftar fo-
disfatto chi canta, chi opera, e chi afcolta.
Chi averà ottenuta la forte di praticare , o ftudiare fotto la
fcuola del famofìffimo Sig. Bernardo Pafquini in Roma, o chi
almeno l'avrà intefo, o veduto fonare, avrà potuto conofcere
la più vera, bella, e nobile maniera di fonare, e di accompa-
gnare; e con queflo modo così pieno avrà fentita dalfuoCim-
balo una perfezione di Armonia maravigliofa . Ma baiti per la
difHnzione di quefto grand' Uomo il contrafegno, che hanno
dato della di lui filma tutti i Principi d'Europa, e particolar-
mente la Maeftà Cefarea di Leopoldo primo Imperatore di
fel. mem. inviando i fuoi mede/imi Virtuofì alla di lui fcuola,
e direzione. Ed io, che hebbi la fortuna lungo tempo di prati-
carlo , non devo , né poffo tacere , ( e mi il conceda pure il dirlo
che tanta Virtù fu fempre sì bene accoppiata all' eccellenza de"
coftumi , che fi potrà giustamente dire tra i noflri Profeffori
•77* "-—Quo juftior alter
Nec Pirtute fui* , m°dulìs me major , & artel
CAPO IX.
Delle /alfe de i B^ecitativi , e del modo
di far Acciaccature •
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forte dibuon gufto fi deve difender le Confonanze quali arpeg^
giando, ma non di continuo; perchè quando li è fatta fentìre
l'Armonia della nota, fi deve tener fermi i talli , e lafdar ,
che il Cantore il fodisfi e canti col luo comodo, e fecondo
,
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Generalmente lì offervi , che il mordente fa bene alla Ter-
za minore., all' Ottava, e alla Sella; ma bifogna fervirfene
con giudizio, e dove non pofla apportar qualche cattiva rela-
zione, come alle Selle maggiori, quando unite con la Terza
minore formano la Cadenza di grado mentre nafcendo dalla ;
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64 V ARMONICO
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lira adoprar tutte le dita, e alle volte fi toccano due Tatti con
un fol dito, per lo più col Pollice. Quando al Mi , o Nota
con # vi cade la Quinta fatta, vi lì unifee la Sella minore, e
per acciaccatura tra l'Ottava, e la Decima fi aggiunge in mez-
zo. la Nona, che fa buoniffimo effetto, rifletta politura ferve
alle Cadenze, e ogni volta, che le Note con la Settima vo-
gliono la Terza maggiore, recando tra la detta Terza mag-
giore, e la Quinta unita la Quarta per ac&aecatura
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VAKMONICO
quefta falfa re/le rà dolce il mordente alla Sefla del-
la Nota feguente, come fi è notato. Vien praticato alle voj.
te tanto in Recitativi, come in Arie gravi un pattò partico-
lare , che vuol edere accompagnato con 1 Accacciatura per
falvarlo, e per cavarne buona Armonia che iàrà come qui •
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FKAT1C0 AL CIMBALO. 6y
Doverà poi Io Studiofo Armonico ingegnarti di ritrovar ra-
meggiando quefte , e timili Accacciature per altri Toni di ogni
oenere > perchè avendone prefo l'ufo , e la pratica ne Toni
naturali , e Diatonici, gli farà facile il ricercarli per gli al-
tri Generi o Cromatici o Enacromatici
,
ma con giudicio ,
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o allontanarli
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dall'
re , dal buon gu (lo della CompoCizione, e offender il Cantante ;,
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Riflettendo., che quello è un arpeggio cavato dalle pro-
prie Confonanze 3 farà facile allo iìudiofo prenderne 1' ufo
jna con giudizio,.
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Altro modo
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VIATICO AL CIMBALO. 77
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In qualche andamento di Crome.
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Altro modo.
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78 V A K. M NIC
Volendo ufare quefte, e fìmili diminuzioni } è neceffario av-
vertire , che fìano tutte le Confonanze obbligate nella mano
delira. Circa il particolare io ne dò affoluta licenza nei Ri-
tornelli, e quando tace il Canto Altrimenti poi mi rimetto
.
*- — ^ 3.
**
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Molti
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VKAT1C0 AL CÌAlBALO, 79
Molti , e varj di quelli motivi potrai ofTervare nelle Canta-
te di molti Virtuofì ProfefTori; ma particolarmente in quelle
del Sig. Giovanni Bononcini Degniamo Virtuofo di fua Mae-
fìà Cefarea , in cui fcorgerai non meno della bizzaria , la va-
ghezza, T armonia , lo Audio artifiziofò, e la capricciofa in-
venzione, che perciò con giuftizia incontra I'applaufo di un
Mondo intiero ammiratore del ilio belliffimo Ingegno.
Parmi finalmente aver detto, e dimoflrato a baflanza , ed
è quanto ho faputo, e potuto, efporre intorno alle Regole ,
OfTervazioni , e Maniere di ben accompagnare Refta folo .
Per lq quadro.
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i Alla Terza alta.
Chiave Baritono in
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Terza Riga.
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Alla Quarta alta, e Quinta baffo.
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Chiave Soprano
di in
Prima Riga. SEE»;~iEEE?E*E3ì
=r=5=:^i
;$-$ '*H
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.4 Alla Quinta alta, e Quarta baffo.
Chiave di Tenore in
Quarta Riga.
SJPlE —» ' '«
La mede/ima.
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Un Semitono più alto.
Chiave dimezzo Sopra»
no in Seconda Riga ISS^=S==É3=*±=:
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PR.AT1C0 AL Cl.MBALO. 8i
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Quinta alta Un Tono più bailo Terza baila
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Un Tono più alto fi puo> ;=A fi_
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Alla Terza alta '
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V ARMONICO
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Quinta
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Quello Tono I volendo trafportare mezzo- Tono,
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più alto fi può, ma è un poco incomodo per ì troppi acci-
denti maggiori , gglS'^JZ ma reità comodo all' occhio , men-
tre non lì parte dalla propria Chiave di Baffo ,
e balla figurarli quei * alla Chiave.
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PRATICO AL CI MB ALO. 83
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Alla Quarta alta , o BS-P- e fi figura WM
Quinta baffo. Zfftl
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TAVOLA
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DE CAPITOLI
Cap. L
DE*DdNomi
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Posizioni de
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formar T Armonia eoa
di
Tafti . Pa|.
le
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Con-
fonanze. Gap. II. 4
Degli accidenti Muficali. Cap. III. 9
Offervazioni fopra i moti per falire , e prima di
grado. Gap. IV. li
Offervazioni per defeender di grado , e di falto .
Cap. V. 20
Per far le Cadenze d* ogni fpecie Cap. VI. 24 .
Gap. XI. 74
«Modo di trafportar per ogni Tono. Ca p. XII. 79
. . .
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