C’era una volta lo scautismo, fatto di relazioni e di attività che si
facevano in contatto fisico con le persone. In questi giorni difficili che stiamo vivendo in quarantena per via del coronavirus, anche gli scout del VR8 si sono adeguati proponendo un diverso modo di fare attività, che si basa su delle sfide che coprono ogni ambito di competenza di uno scout. In quarantena forzata, ho intervistato in giorni diversi alcune persone del reparto, tra cui la squadriglia Pinguini, di cui faccio parte, e i capi reparto: Zeno, Martina e Mattia, per sapere la loro opinione riguardo alla situazione attuale e a come la stanno vivendo sia a livello scout che non. Circa due settimane fa, il 10 marzo, ho intervistato Francesco e Matteo, che mi hanno detto che la situazione era un po’ sopravvalutata secondo loro per il periodo, ma che comunque era importante rispettare le regole. Riguardo alle loro attività quotidiane di quei giorni mi hanno detto che principalmente facevano poche cose come studiare o riposare, e raramente si vedevano con gli amici. Hanno poi consigliato di restare sempre in contatto con le proprie conoscenze e stare all’aria aperta se possibile, per vivere la propria vita malgrado le restrizioni anti- coronavirus. Riguardo al loro essere scout in questo periodo hanno detto di viverlo bene, dato che si tengono in contatto con il resto del reparto, anche se pesa molto il non potersi trovare di persona, soprattutto con la squadriglia. Il 19 Marzo ho poi intervistato Luca. Secondo lui questa situazione è un po’ noiosa, e preferiva quella di prima. Sostiene di passare la sua quotidianità principalmente studiando e stando un po’ all’aria aperta nel suo giardino. Ha poi consigliato di cercare di scoprire il proprio hobby, e di passare il tempo con esso divertendosi, naturalmente nel rispetto della legge. A livello dell’attività scautistica si sta allenando molto ad accendere il fuoco, in vista del campo di gruppo di quest’estate. Il 25 e il 26 marzo ho intervistato Michele, Zeno, Mattia e Martina. Michele sostiene che questa non sia una situazione così critica, tuttavia Martina, Mattia e Zeno sostengono il contrario: tutti e quattro però concordano sull’importanza dello stare a casa. Mattia inoltre continua: “Questo periodo rischia di diventare alienante; perché all’inizio non pensavamo che il coronavirus sarebbe arrivato anche qui in Italia, è ora che questo è successo, facciamo un po’ fatica ad andare avanti. La situazione è certamente difficile”. “Bisogna essere uniti non solo come persone, per la salute propria e di tutti gli altri cittadini, ma anche a livello politico, perché soprattutto in Italia l’opposizione e i partiti di maggioranza non stanno collaborando affatto, attaccandosi reciprocamente, mentre la situazione peggiora sempre più velocemente” aggiungono Zeno e Martina. In tutto questo c’è un lato positivo: gli intervistati sono riusciti a trovare più tempo per sperimentare qualcosa di nuovo che gli interessa per cui non hanno mai avuto tempo nel passato, ma soprattutto hanno capito quali sono veramente le cose importanti, sperando che queste abitudini rimangano anche dopo la fine di questa quarantena, di modo che non siano solo una cosa di passaggio. Abbiamo inoltre la possibilità di uscire da questa situazione come persone migliori, più cresciute e consapevoli. Infine, ai primi di aprile, ho intervistato Nicola. Lui consiglia inoltre di non mollare mai perché il tempo si può passare in moltissimi modi, secondo lui; e riguardo al suo essere scout, non avrebbe mai pensato di viverlo in questo modo, d’altronde le sue aspettative per il suo primo anno di reparto erano ben diverse!! Tutti dicono che la situazione sicuramente è cambiata drasticamente rispetto a qualche settimana fa; di sicuro se prendiamo in considerazione l’ultimo periodo le azioni che si possono fare sono cambiate, per via dei decreti emanati, che ci hanno tolto molte abitudini. Anche io, ad esempio, fino a qualche settimana fa ero solito uscire di casa in bicicletta, sia per fare un giro, sia per andare dagli amici. Ora purtroppo sono chiuso in casa come tutti voi, ma è giusto che sia così, nel rispetto della comunità e delle regole vigenti. Inoltre trovo che per noi giovani la quarantena sia più facile da sopportare, per via della nostra creatività e degli innumerevoli canali e piattaforme web, che possono essere usate come sfogo. Concordo inoltre con questa risposta che mi è stata data: “C’è più tempo per sé stessi, per stare in famiglia, fare attività fisica in casa e per sentirsi con gli amici. Da non dimenticare lo scautismo, che procede malgrado la lontananza”. Io stesso, nel lavoro per scrivere questo articolo, sono riuscito a mantenere i contatti con i miei compagni di squadriglia e anche con i capi reparto, facendo qualcosa che mi interessa e occupando il mio tempo. Il mio consiglio per voi lettori è questo: trovare qualcosa che vi interessi, che non avete mai avuto tempo di fare, e che vi aiuti a sfruttare queste lunghe giornate al meglio, sperando che lo sforzo collettivo porti nel minor tempo possibile alla fine di questa quarantena. - Giacomo Bay