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La fuga

Era una fredda sera di Dicembre quando il signor Jones, come di consueto, rientrò
nella sua umile dimora dopo un’estenuante giornata di lavoro. Non un lavoro
qualsiasi, non era un impiegato né lavorava per una ricca fabbrica, bensì era un
agricoltore. Dedicava il suo tempo ai suoi campi, erano la sua vita, l’Unica ragione
per cui svegliarsi la mattina al cantare del gallo. Abitava in una casa angusta, cupa e
umida accompagnato dalla sua famiglia: la signora Jones, la figlia Caroline e i suoi
genitori. Erano persone poco erudite, non avevano mai varcato la soglia del loro
piccolo paesino, non avevano mai visitato il mondo poiché il loro mondo era tutto
ciò che non andava oltre il loro campo visivo. Nonostante tutto erano persone ligie
al dovere, capaci di fare grandi sacrifici rimanendo sempre uniti anche nelle
avversità, alimentati da grandi sogni. Dopo aver vissuto un periodo di carestia che si
abbatté sui raccolti, il signor Jones fu costretto a lavorare notte e giorno per
sostentare la sua famiglia, l’ unico momento in cui riusciva a riposare era durante la
cena, si sedeva affaticato, sporco di terra e con le mani infreddolite, circondato dalla
sua famiglia illuminata da una lampada d’olio e ad aspettarlo c’era sempre quel
piatto di patate bollite, le quali, nonostante la carestia, crescevano incolte nei campi
del signor Jones .Quella non era però una sera qualunque, era il momento di fuggire
dalla campagna, riscattare le loro vite per sempre. Dopo aver cenato presero tutti i
loro averi e oltrepassarono la soglia della loro casa, consapevoli che non l’avrebbero
più rivista .La fuga fu studiata a lungo poiché sapevano che sfuggire dalle grinfie del
tiranno signore che li teneva sotto scacco sarebbe stato molto difficile, ma loro
riuscirono perfettamente nell’ impresa. Attraversarono il campo di grano che
circondava la campagna e seguirono una stradina diroccata fino ad arrivare in città.
Non erano abituati a vedere così tante luci, persone, suoni erano stupiti da cotanta
magnificenza fino a sentirsi dei piccoli puntini nel mondo e allo stesso tempo erano
sperduti ma loro avevano una meta. In anno racimolarono dei soldi con i quali
riuscirono a comprare una nuova casa in periferia, piccola ma pur sempre migliore
della precedente. Per loro era l’inizio di una vita migliore, la campagna ormai era
solo un lontano ricordo. Il signor Jones trovò un nuovo lavoro, aveva voglia di
mettersi in gioco, di permettere alla sua famiglia di essere felice. Anche se, ogni
notte, prima di addormentarsi fissando il soffitto preso dalla nostalgia ripensa ai suoi
tanto amati campi.
I mangiatori di patate, Vincent Van Gogh

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