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Friday 27 March y

Cristologia
Riassunto precedente.
Il nostro discorso non ha altro argomento che Gesù, e per parlare di Lui
dobbiamo conoscere la sua storia. Per conoscere la sua storia ci affidiamo
ai 4 Vangeli canonici (in particolare i Sinottici).

Come abbiamo visto, i vangeli, specialmente i Sinottici, ci danno


l’autentica storia di Gesù di Nazareth.

I vangeli sono costituiti dalla memoria storica (genere biografico, non


odierno) intrisa di fede Pasquale (quindi interpretata) che ha una radice
pre-Pasquale.

Solo l’identità narrativa ci aiuta a cogliere chi è Gesù si Nazareth.

Cosa intendiamo per identità narrativa e identità reale di Gesù?

Identità narrativa di Gesù —> mi permette di cogliere i tratti autentici,


non la figura intera del Gesù reale (es. Napoleone reale il quale fu non
posso averlo, le bibliografia mi da solo alcuni tratti autentici della sua
persona).

Identità reale di Gesù —> intendiamo Gesù terreno e risorto, che è la


stessa persona.

Noi non celebriamo un morto, ma facciamo memoria del vivente che sta
tra di noi. Come abbiamo potuto conservare questo in 2000 anni di storia?
Grazie ai vangeli.

Quando si è iniziato a leggere la scrittura con una analisi


letteraria?
Un ebreo americano, circa 35 anni fa, ha applicato i criteri letterari, usati
per la letteratura, alla Bibbia.

L’analisi che viene fuori è sincronica (non diacronica) quindi non va a


scavare in profondità, ma si attiene al testo. Si prende il Vangelo per
quello che è oggi, un racconto e come ogni racconto ha una trama. La
tessitura di una trama è frutto di una strategia narrativa, che si avvale di
determinate tecniche narrative.
Libro consigliato —> FOCANT, Il Vangelo secondo Marco, Editrice Cittadella.

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Se prendiamo in analisi il Vangelo di Marco, possiamo dire che possiedi il
greco più rozzo e quindi anche il più sofisticato. Facendo una analisi
letteraria il cuore di tutto il testo è la scena della crocifissione di Gesù…

L’unico metodo per andare oltre il testo, per esprimerne il senso vero è il
metodo narrativo.

Es. per sottolineare alcuni aspetti uno dei metodi usati è quello del
“sandwich”. Una bambina di 12 anni… una donna malata da 12 anni,
questa bambina che è all’ingresso di una età femminile… un’altra che non
lo è da 12 anni, una è malata… l’altra sta per morire, il padre viene
invitato ad avere fede… la donna viene guarita per mezzo della sua fede.

Il vangelo non sono solo degli eppisodietti metti uno dietro l’altro, ma se
capitiamo la strategia narrativa, capiamo la vera storia (Queste cose sono
state scritte perché crediate che Gesù è il Cristo, e perché abbiate la
vita) .

Una lettura di tipo narrativo è funzionale a produrre il senso


teologico della storia narrata. Non si coglie i senso di quella storia se non
si entra nel senso teologico.

Questa lettura narrativa si completa bene con la lettura canonica della


bibbia. Una volta letto il testo in modo narrativo non si deve isolare dal
contesto. I libri non sono in-dipendenti, ma sono inter-dipendenti.

Il cuore dell’intera scrittura sono i Vangeli.

VG NT AT

Il Vangeli hanno 4 porte


d’ingresso del NT (Atti,
Lettere…). Il NT si collega
ai Vangeli in modo
responsoriale1. Insomma il NT
illumina alcuni aspetti che i Vangeli non
raccontano pienamente.

1 Come i salmi nella chiesa vengono letti alternativamente da solista e fedeli allo stesso
modo i vangeli si alternano con l’NT per approfondirsi a vicenda.

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Storia universale.
Qui troviamo le teorie della storia che vanno da Agostino a Bossuet. Ma
con il tempo, queste, sono passate da teorie della storia a filosofie della
storia.

Queste sarebbero riconducibili in due grandi gruppi: a un modello


identitario o modello pluralista.

Nel modello identitario troviamo l’idealismo (e poi marxismo) e lo


scientismo. Questo pensiero ritiene che tutto nella storia ha senso, perché
la storia è governata da una dinamica di necessità che secondo una
modalità dialettica la sta conducendo al compimento (non in paradiso ma
qui in terra). La storia è governata da una dinamica di necessità, che
secondo modalità dialettiche (attraverso uno sconto) la sta conducendo
ad un compimento intra-storico. In questo modello di positivo possiamo
accettare la ricerca di senso (negli avvenimenti storici); di negativo
possiamo domandarci: troviamo il propio senso di tutti gli eventi storici? (Il
nazzismo, la Shoah, Hiroshima e Nagasaki…)

Il modello pluralista è l’opposto, nessuna storia ha senso (post-


modernismo, post-umano, post-strutturalismo). La storia vene vista come
il sommarsi casuale degli eventi nella loro fattualità. Non c’è nessun
pensiero divino che guida la storia. In questo modello di positivo possiamo
vedere che la storia è ricondotta (e ridotta) ai suoi soli fatti, riconduce la
storia alla sua fattualità; di negativo vediamo che nega qualsiasi senso
che vada oltre il semplice caso. In questa prospettiva ha senso solo quello
che procedualmente corretto.

Oltre a questi due modelli diametralmente opposti possiamo aggiungere


un terzo modello, il modello drammatico (di von Balthasar).

Schema riassuntivo.

1. Identitario —> tutto quello che accade nella storia ha un senso che
va oltre.

2. Drammatico2 —> La storia universale è la storia dell’interagire


delle libertà umane che si condizionano in modo positivo e
negativo. DEFINIZIONE DI STORIA CHE ADOTTEREMO IN QUESTO
COSRO.

2 Dal greco “azione”.

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3. Pluralista —> Il futuro non è approdo/certo di una dinamica di
necessità, è uno spazio libero/aperto di possibilità (può finire bene
come finire male).

4. A noi, implicati nella storia, non è possibile fare un discorso sul senso
globale della storia perché dovremo essere alla fine della storia stessa.

5. Noi però possiamo riconoscere che un senso si va affermano nella


storia, fatto però dalle libertà umane.

Noi useremo un metodo fenomenologico per analizzare la storia.

Nel metodo fenomenologico troviamo tante indicazioni molto utili, le quali


sono utili anche per fare un discorso Cristologico.

La realtà e il soggetto umano come possiamo pensarli?

In una contrapposizione di soggetto-oggetto, non propriamente cosi.

La nostra esperienza nella realtà è formata da cose, persone, sé, Dio.

La nostra esperienza del soggetto corpo-sensi, emozioni, sentimenti,


pulsioni, desiderio, penso, ragiono e decido.
Libro consigliato: Costa, Distanti da se.

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