29/9/2019 L'antico ospedale militare si riapre ad arti e mestieri - la Repubblica.

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L'antico ospedale militare si riapre PERSONE

ad arti e mestieri
ENTI E SOCIETÀ
PAOLA NALDI
La Caserma Gucci, nel grande complesso del monastero dei Santi Felice e
LUOGHI
Naborre in via dell'Abbadia, potrebbe diventare il primo Distretto popolare
evoluto d'Europa. Un luogo per dare casa ai laboratori dell'Accademia di
Belle Arti, o agli uffici degli Avvocati di strada e dell'associazione Antigone,
che si occupa dei diritti dei carcerati. E ancora, uno spazio dove psicologi e
dentisti offrono gratuitamente le loro prestazioni a chi necessita di cure, ma
non possiede una tessera sanitaria; e a stanze dove il design va a braccetto
con attività di utilità sociale, in cui far nascere un teatrino e un cinema.
È questo il nuovo programma di bonifica e rigenerazione ideato da
Planimetrie Culturali: sarà presentato alla città venerdì 18 marzo alle 15,
all'Urban Center della Biblioteca Salaborsa. «Il ministero della Difesa,
proprietario dell'immobile, ha già visionato il progetto ed espresso parere
favorevole – spiega Werther Albertazzi, anima dell'associazione ­.
Aspettiamo una loro risposta entro fine marzo, quando avranno completato
l'analisi della spending review e deciso quindi se cedere l'intero complesso di
40mila metri quadrati, o solo una parte, pari a 15mila metri quadrati». In ogni
caso, per legge, l'immobile sarà ceduto ad un ente pubblico: per questo
l'associazione cerca la mediazione del Comune di Bologna.
«Fino ad oggi abbiamo dialogato con l'assessore Riccardo Malagoli –
prosegue Albertazzi –. Sappiamo che le elezioni potrebbero fare slittare i
tempi, anche se il nostro progetto non è politico ma sociale, e parte dalle
esigenze degli abitanti per restituire loro servizi».
Da dodici anni Planimetrie Culturali forgia nuove identità per siti degradati,
ascoltando e intercettando i diversi umori della città, inventando
microeconomie fantasiose. Allo stesso modo il prossimo incontro in
Salaborsa avrà lo scopo di raccogliere idee, suggerimenti, proposte e
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adesioni. «Vorremmo che ogni quartiere avesse il suo Distretto popolare
evoluto, per poi esportare il modello in altre città italiane e anche in Europa –
chiosa Albertazzi ­. Si potrebbe risollevare la situazione dell'edificio dei
Bastardini, ancora invenduti, attivando un crowdfunding popolare, in cui
diversi soggetti adottino piccole sezioni dell'immobile. Stiamo infine avviando
un dialogo coi legali della principessa Elettra Marconi, per affiancarci al
progetto del Museo Marconi nel palazzo di via San Vitale 28».
Intanto, per riattivare la caserma­ ospedale militare di via dell'Abbadia,
basterebbero "appena" 150mila euro. Un primo stanziamento per aprire
pochi uffici e qualche attività commerciale, sempre sociale, i cui proventi
servirebbero a finanziare gli interventi successivi, andando avanti così, passo
dopo passo. «Noi avviamo i lavori, ma poi lasceremo il campo ad altri –
conclude Albertazzi ­. Se un tempo in questa città mancavano i contenitori
per la cultura, oggi c'è la necessità di spazi aggregativi, per le attività sociali e
di volontariato come per le riunioni di condominio».
©RIPRODUZIONE RISERVATA
Verrà presentato il 18 marzo il piano che trasformerà il sito di via dell'Abbadia
nel primo Distretto popolare evoluto

01 marzo 2016  sez.

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