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FLORIANA FARUCCI
HELEN GHIRMU
LE BASI BIOLOGICHE DEL COMPORTAMENTO
La fisiologia del corpo umano si occupa del funzionamento del corpo umano, il
quale può essere suddiviso in un certo numero di componenti concettuali, cioè i
sistemi. Il mantenimento della stabilità all’interno de corpo è un elemento
cruciale per la sopravvivenza, e il processo di mantenimento di tale stabilità è
definito «omeostasi».
LE BASI BIOLOGICHE DEL COMPORTAMENTO
La spiegazione causale del comportamento parla degli eventi presenti qui-e-ora nel
sistema nervoso.
Una spiegazione completa del comportamento considera sia la prospettiva funzionale che
quella causale.
LE BASI BIOLOGICHE DEL COMPORTAMENTO
LA PLASTICITA’
Il termine «plasticità» si riferisce alla capacità del sistema nervoso di modificare le sue
proprietà in funzione all’esperienza e dell’apprendimento.
Poiché le sue basi biologiche sembrano risiedere nel sistema nervoso, la plasticità è
considerata un risultato dei cambiamenti nelle connessioni sinaptiche tra i neuroni. Tali
connessioni possono essere rinforzate o indebolite.
LE EMOZIONI
Una distinzione alla quale aderiscono numerosi autori è quella tra emozioni fondamentali, o di
base, o primarie, ed emozioni complesse, o sociali.
Le seconde sono invece fortemente dipendenti da scopi e capacità cognitive resi disponibili
dallo sviluppo cognitivo e sociale.
LE EMOZIONI
§
Componente cognitiva
§
Risposte tonico-posturali
§
Risposte motorie espressive
§
Risposte motorie strumentali
§
Risposte linguistiche-espressive
LE EMOZIONI
•
SEGNALAZIONE INTERSOGGETTIVA: comunicare lo stato interiore della persona e
delle sue reazioni. Consentono di regolare comportamenti sociali e
interpersonali.
•
FUNZIONE COMUNICATIVA ADATTIVA: ossia mediare tra la persona e l’ambiente
circostante.
LE EMOZIONI
•
SEGNALEZIONE INTRASOGGETTIVA: informano la persona sul suo stato interno rispetto ai
propri bisogno, obiettivi e desideri; di conseguenza, avviene una regolazione dei
processi psicologici interni.
•
FUNZIONE MOTIVAZIONALE: le emozioni spingono verso comportamenti specifici:
predispongono cioè l’individuo a possibili forme di comportamento.
LE EMOZIONI
SENTIMENTI: comportano diverse emozioni distribuite nel temo e sono durevoli e più
strutturati cognitivamente delle emozioni.
EMOTIVITA’: tratto del carattere che rende suscettibili a reagire avvalendosi di una
particolare emozione.
Un sano sviluppo della personalità dipende sia da un adeguato sviluppo della sfera
cognitiva, affettiva e sociale, sia dalle interazioni che la persona stabilisce con
l’ambiente esterno nel corso della sua evoluzione.
A differenza di Freud, Bowlby sostiene che per il bambino la cosa più importante sia la
sicurezza, l’essere accudito, amato e protetto, e non la soddisfazione dei bisogni fisiologici.
IL LEGAME DI ATTACCAMENTO
§
L’attaccamento originario volge la funzione di prototipo della sicurezza interiore per
l’intera vita di una persona.
§
Non è influenzabile da situazioni momentanee, perdura nel tempo e si struttura nei primi
mesi di vita con le figure di riferimento più significative.
§
E’ il prototipo di una base sicura dalla quale una persona parte per vivere con fiducia e in
modo autonomo.
LO SVILUPPO AFFETTIVO-RELAZIONALE
§
La bidirezionalità di questo scambio consente al bambino di sviluppare un senso di
sicurezza e di fiducia in sé, un rafforzamento della relazione tra lui e l’adulto.
§
L’indisponibilità dell’adulto di riferimento, da cui il bambino dipende per la
sopravvivenza, creerà una vulnerabilità verso la paura della perdita dell’altro.
§
La capacità di saper affrontare gli eventi in momenti critici o di cambiamento dipenderà
dal senso di sé che si è potuto sviluppare in questa fase della vita.
LO SVILUPPO AFFETTIVO-RELAZIONALE
§
Il legame che il bambino sperimenta nella relazione con il caregiver modellerà i
successivi legami, poiché l’individuo, nel momento del contatto con l’altro, porta con
se tutto il bagaglio delle esperienze precedenti.
§
Questo primo scambio relazionale e la conseguente sicurezza/insicurezza interiore che
il bambino sviluppa sono connessi alla futura capacità di autorealizzazione.
LO SVILUPPO SOCIALE
La personalità è un concetto tipicamente dinamico nell’arco della vita di una persona e gli
esseri umani affrontano, nell’arco della vita, alcuni nodi cruciali di passaggio necessari per
evolvere una maturazione psicofisica adeguata al contesto sociale.
ETA’ EVOLUTIVA
0-6 ANNI PRIMA INFANZIA 6-10 ANNI ETA’ SCOLARE 10-18 ADOLESCENZA
Complesse azioni ORMONALI
SVILUPPO COGNITIVO: transita dal SVILUPPO COGNITIVO: inizio della
producono trasformazioni a carico
periodo sensomotorio al pensiero scolarizzazione, possibilità di
dell’apparato genitale e di tutto
egocentrico. apprendere la scrittura, lettura e
l’organismo.
SVILUPPO AFFETTIVO: a 2 anni numero.
SVILUPPO COGNITIVO:
oscilla tra sentimenti di SVILUPPO AFFETTIVO: inizia a
ragionamenti complessi, modalità
dipendenza e desiderio di creare rapporti sociali (capacità di
astratte di ragionamento.
esercitare il controllo sulla realtà. riversare affetto anche sugli
COMPETENZE EMOTIVE: idealizza
A 4 anni matura la capacità animali domestici). Inizia a
le qualità delle figure adulte di
empatica e sentimenti prendere forma il concetto di
riferimento dello stesso sesso
positivi/negativi. AUTOSTIMA e il concetto
identificandosi (critico).
Il GIOCO è l’attività principale. dell’identità personale.
COSTRUIRSI IDENTITÀ PERSONALE.
ETA’ ADULTA
§
FATTORI INDIVIDUALI: caratteristiche innate.
§
FATTORI RELAZIONALI: legame di attaccamento e stili educativi parentali.
§
FATTORI SOCIO-CULTURALI: l’ambiente in cui si vive, l’istruzione, la professione.
MECCANISMI DI DIFESA
SCISSIONE
IDEALIZZAZIONE
SVALUTAZIONE
DINIEGO
PROIEZIONE
INTROIEZIONE
RITIRO PRIMITIVO
MECCANISMI DI DIFESA PRIMITIVI
La SCISSIONE è usata spesso nella vita di tutti i giorni. Gli oggetti sono visti in
maniera contrapposta e se ne nota solo un lato emotivo alla volta. Il soggetto
scinde le immagini e le rappresentazioni di sé, non riuscendo a percepirsi come
una mescolanza di attributi sia buoni che cattivi.
MECCANISMI DI DIFESA PRIMITIVI
Il DINIEGO o negazione è un
meccanismo attraverso il quale ci si
rifiuta di riconoscere certi aspetti
della realtà o di sé, con un contenuto
troppo spiacevole. Consiste nel rifiuto
di percepire la realtà esterna, seguita
dal tentativo di crearne una nuova
(elemento che sancirebbe l’ingresso
nel mondo della psicosi).
MECCANISMI DI DIFESA PRIMITIVI
RIMOZIONE
SUBLIMAZIONE
REPRESSIONE
SPOSTAMENTO
INTELLETTUALIZZAZIONE
SPOSTAMENTO
IDENTIFICAZIONE
FORMAZIONE REATTIVA
MECCANISMI DI DIFESA EVOLUTI
PERSONA ANSIOSA
PERSONA OSSESSIVA
PERSONA NARCISISTA
LA PERSONALITA’ ANSIOSA
L’ANSIA è fenomeno che si manifesta normalmente nella vita di una persona e può aiutarla
ad attivare le risorse mentali e fisiche.
§
Alcune fasi dello sviluppo sono accompagnate da una temporanea condizione ansiosa,
§
Stimolo d’allarme aiutando nella ricerca di soluzioni adeguate,
§
Può essere evitata, non è distruttiva, può essere compresa.
LA PERSONALITA’ ANSIOSA
§
La persona può esercitarvi un controllo cercando soluzioni funzionali,
§
Una quota d’ansia limitata può essere incanala in attività socialmente utili (creatività…),
§
È costituita dalla reciproca interazione di due elementi: uno di ordine emotivo
(insicurezza) e l’altro cognitivo (incertezza).
LA PERSONALITA’ ANSIOSA
Quando una persona non riesce a trovare soluzioni adattive per fronteggiare situazioni
sconosciute o potenzialmente pericolose l’ansia si presenta in forma elevata e
continuativa e può diventare invalidante assumendo connotazioni patologiche.
-
Perdita di controllo
-
Prestazioni negative,
-
Distorsioni cognitive (idee ossessive, aspettative catastrofiche..)
-
Caratteristiche autoinvalidanti.
LA PERSONALITA’ OSSESSIVA
Bloccando lo sviluppo della volontà interna il bambino e poi adulto impara ad assecondare le
regole, nelle quali prima o poi si identifica.
CARATTERISTICHE TIPICHE:
•
Puntualità,
•
Precisione (eccessiva),
•
Affidabilità,
•
Forte spinta produttiva,
•
Organizzazione,
•
Adeguamento alle regole,
•
Grande valore attribuito al denaro (forma di potere)
LA PERSONALITA’ OSSESSIVA
•
Controllo eccessivo
•
Atteggiamenti provocatori
•
Tendenza all’indecisione
•
Avarizia
•
Tendenza a colpevolizzare gli altri
•
Tendenza all’autogiustificazione
•
Affettività ristretta
•
Pensiero alla ricerca della continua perfezione
•
Non creano un rapporto empatico
LA PERSONA NARCISITA
CARATTERISTICHE TIPICHE:
•
Bell’aspetto, si presenta sicuro di se,
•
Provocatore,
•
Affascinante e seduttivo,
•
Non accetta volentieri le critiche,
•
Tende a rendere l’altra persona ‘debole’
•
Teme l’intimità affettiva
•
Tende a conquistare posizioni di comando
LA PERSONA NARCISISTA
•
Può essere freddo e riservato ma anche beffardo e aggressivo,
•
Non sviluppano empatia,
•
Mente senza problemi,
•
Seduce e manipola,
•
Il suo comportamento ostenta aria di superiorità.
STILI COMUNICATIVI - COMPORTAMENTALI
ASSERTIVO
AGGRESSIVO
PASSIVO-REMISSIVO
STILI COMUNICATIVI - COMPORTAMENTALI
La persona AGGRESSIVA riesce a realizzare i suoi desideri ed esprimere i suoi bisogni a spese
degli altri, attaccando e umiliando.
E’ arrogante, ha comportamenti dominanti, è invadente, cerca di porsi al centro
dell’attenzione. Tende però a rimanere isolato, perché le altre persone non desiderano la
sua compagnia o lo temono.
Le caratteristiche della comunicazione sono: esigente, ostile, scortese, intimidatoria,
irrispettosa, giudicante, offensiva, non tiene conto delle opinioni altrui e interrompe
frequentemente l’interlocutore.
STILI COMUNICATIVI - COMPORTAMENTALI
Chi ha uno stile PASSIVO-REMISSIVO tende ad interporre le esigenze altrui alle proprie. Non
esprime i propri bisogni e le proprie opinioni (può diventare aggressiva a causa di repressioni
continue). Ritiene gli altri migliori di lei, teme il giudizio e le critiche.
Le caratteristiche comunicative sono: accondiscendente, non assume iniziative, non esprime
le proprie emozioni, ha difficoltà ad opporsi alle richieste altrui, incapace di lamentarsi e
teme d’irritare o infastidire gli altri.
STILI EDUCATIVI
Ø
AUTOREVOLE: elevata accettazione, elevato controllo
Ø
AUTORITARIO: scarsa accettazione, elevato controllo
Ø
PERMISSIVO: elevata accettazione, scarso controllo
Ø
INCOERENTE: controllo e accettazione discontinuo
Ø
TRASCURANTE-EVITANTE: scarsa accettazione e controllo
SETTING
Gli aspetti del setting legati alle condizioni concrete che favoriscono il lavoro educativo
tengono conto:
•
Luogo: spazio nel quale avviene l’incontro fisico tra educatore e cliente (ambiente,
arredamento, corpo dell’educatore)
•
Tempo: quanto tempo è necessario per svolgere le attività
•
Costo: valenza in termini emotivi e reali
GRAZIE PER L’ATTENZIONE