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UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI FERRARA
Dipartimento di Scienze Biomediche e Terapie Avanzate - Sezione di Fisiologia Umana
•FUNZIONE RESPIRATORIA
•FUNZIONE NON RESPIRATORIA
5L
½L
3L 1,2 L
SPAZIO MORTO
VT = VD + V A
150 ml 350 ml
Ventilazione alveolare = VA x F = 350ml x 12 = 4,2 L
INSPIRAZIONE
• diaframma
• muscoli intercostali esterni
• “ accessori
muscoli scaleni
“ sternocleidomastoidei
“ alae nasi
“ del collo e del capo
ESPIRAZIONE
Pressione transtoracica
Pneumotorace
terzo medio
1. Capace di retrarsi
2. La posizione assunta a riposo non deve essere soggetta a
forze esterne
3. La struttura deve rispondere quando sono applicate forze
esterne (di distensione).
4. Sviluppa delle RESISTENZE ELASTICHE che dipendono
dall’entità della deformazione che il corpo subisce e non
risentono della velocità e dell’accelerazione con cui la
deformazione avviene.
3
CFR
VR
0
0 +1 +2 -1 0 +1
Pp PT
CV %
CFR
2
55% di CV
35% di CV 3
Polmone
solo
La Complianza statica
Respirazione tranquilla in
condizioni fisiologiche
aria
B
liquido
b1= insufflazione
b2 = desufflazione
Corso di FISIOLOGIA UMANA – Prof.ssa GUANDALINI P.
Argomento: MECCANICA RESPIRATORIA
UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI FERRARA
Dipartimento di Scienze Biomediche e Terapie Avanzate - Sezione di Fisiologia Umana
Legge di Laplace
T P = 4T/R
T è la forza che si
P=2T/r
oppone all’apertura di
un immaginario taglio
sulla parete di raggio r
e di pressione interna
= a P.
100 µ
P=0.8 kPa
P=0.4 kPa
Corpi lamellari
Mielina
tubulare
r=1
T=3
r=2 P = (2x3)/1 = 6
T=3
P = (2x3)/2 = 3
r=1
T=1
P = (2x1)/1 = 2
r=2
T=2
P = (2x2)/2 = 2
UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI FERRARA
Dipartimento di Scienze Biomediche e Terapie Avanzate - Sezione di Fisiologia Umana
100 µ
P=0.2 kPa
P=0.4 kPa
Vedi pag.11
P − P ∆P 8ηl
Legge di Poiseuille F= 2 1= R=
R R πr 4
F × 8ηl
∆P = F × R = ∆P =
πr 4
2. FLUSSO TURBOLENTO Quando il flusso laminare
nella trachea supera di 2000 Reynolds
r = raggio
r ×v×d
Re = v = velocità
η d = densità
η = viscosità
Resistenze:
70% nelle vie aeree superiori fino ai bronchi medi (2 mm) (50% di
queste nelle cavità nasali) (vi sono molti recettori al flusso)
30% nei restanti bronchi (< 2 mm)
Correlazione tra il
diametro e l’area
sviluppata lungo le
generazioni dell’albero
bronchiale.
CPT
-5 -5 -7 -7
0 0 0 0 F= 0 -2 -1 -1 F> 0
-5 -5 -7 -7
+3 +3
-9
-9
0 0 0 0 +5 +4 +3 +1 F> 0
F= 0
-9
-9 +3 +3
espirazione
Tracciato flusso-volume
Complianza dinamica
E’ il rapporto fra il
volume polmonare e la
variazione di Ppl
durante il ciclo
respiratorio.
∆V/ ∆P corrisponde
alla pendenza del
segmento A-B, A-C e
AD
ABA: respirazione
tranquilla
ACA: respirazione
moderatamente
intensa
ADA: intenso sforzo
respiratorio. Devono
intervenire i m.
espiratori per avere
una Ppl +
Nel soggetto sano la
C statica e dinamica
sono = (stessa
pendenza). Nei casi
patologici no.
I E I E
1 e 2 sono due porzioni del polmone. 2 presenta delle ostruzioni che rallentano il suo
riempimento. A bassa frequenza entrambi raggiungono lo stesso riempimento. Ad alta
frequenza no. L’inspirazione termina prima che 2 abbia raggiunto l’espansione completa. In
2 il tempo inspiratorio non è più sufficiente a raggiungere il volume 2 e il volume totale del
polmone a fine inspirazione è diminuito. All’aumentare della frequenza respiratoria, la
diminuzione di pressione induce una variazione di volume che significa una diminuzione
della complianza. 2 prolunga anche l’espirazione. Può succedere che l’aria in uscita penetri
nella zona normale 1 che ha una complianza maggiore provocando una aumento dello
spazio morto e riduzione del rinnovo dell’aria alveolare (effetto noto come pendolo di aria)
L = F(forza) x S (spostamento)
l
L resp = P x V
P = F/l2
V = l3
F
L resp = F/l2 x l3
Fxl
L resp = P x dV
La rappresentazione grafica è nella fig. 40 (area ABA)
Inspirazione
W= A (resistenze
elastiche) + B
(resistenze non
elastiche) dissipato in
calore
Espirazione
W = C (resistenze non
elastiche) < di A. A è
sufficiente per
compiere il lavoro e
una quota (A – C) è
dissipata in calore.
UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI FERRARA
Dipartimento di Scienze Biomediche e Terapie Avanzate - Sezione di Fisiologia Umana
Vedi Fig. 6 e 8
APICE
APICE
BASE
ALVEOLO
se Pal> Pcap COLLASSO DEL
CAPILLARE
Pressione transmurale
PRESSIONI (Pint. – Pest )
RESISTENZE
R = Pin – Pout
F
Circolo sistemico 100 – 2 mmHg = 16.3 mmHg
6L
Circolo polmonare 15 – 5 mmHg = 1.7 mmHg
6L
1 2
alveolare
extralveolare
15 mmHg
8 mmHg
Pa= 25 – 15 = 10 mmHg
PA= 12 mmHg P A > Pa > Pv
Pv= 5 – 15 = -10 mmHg
Pa= 25 + 8 = 33 mmHg
PA= 12 mmHg Pa > Pv > P A
Pv= 5 + 8 = 13 mmHg
VASOCOSTRIZIONE IPOSSICA
Acetilcolina
Cellula dell’endotelio vascolare
M3
NO
Vasodilatazione Vasocostrizione
Muscolatura
liscia
α2 α1
noradrenalina
Forze di Starling
Pc πc capillare
πi interstizio
Pi
EQUILIBRIO IDRICO-POLMONARE
Spazio
pleurico
Pc
πc
Vaso
Pi linfatico
πi
Tensioattivo
Pc = 7 mmHg
0,5 µm
πc = 28 mmHg
Forze di Starling: Pi = -8 mmHg
(Pc – Pi) spingono il liquido fuori dal capillare πi = 25 mmHg
σ (πc - πi ) attraggono il liquido nel capillare
Uscita netta di liquido = K [(Pc – Pi) - σ(πc - πi )]
K = coefficiente di filtrazione
σ = coefficiente di riflessione per le proteine
Flusso di filtrazione = 4 x 10-8 mL/cm2/ h
Corso di FISIOLOGIA UMANA – Prof.ssa GUANDALINI P.
Argomento: CIRCOLAZIONE POLMONARE
La filtrazione capillare verso l’interstizio può aumentare per:
3 meccanismi di compenso:
1. Azione dei proteoglicani
2. Azione dei linfatici
3. Elevata elastanza dell’interstizio dovuta al ruolo di aggancio
del versicano (condroitinsolfato) alle cellule e ad altre
molecole dell’interstizio con cui contrae legami multipli non
covalenti = Fattore di sicurezza tissutale (piccolo
aumento del volume di acqua nell’interstizio provoca un
innalzamento della Pi che tende ad annullare il gradiente di
filtrazione.
Le cellule endoteliali
polmonari sono in grado di
rispondere a perturbazioni
meccaniche indotte
nell’ambiente che le circonda
quando si sviluppa un edema
interstiziale. Si comportano
come sensori delle
perturbazioni fluido
dinamiche.
alveolo
Edema alveolare
UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI FERRARA
Dipartimento di Scienze Biomediche e Terapie Avanzate - Sezione di Fisiologia Umana
EDEMA INTERSTIZIALE:
Accumulo di liquido negli spazi peribronchiali, dove la pressione è
subatmosferica cioè < di quella alveolare, dovuto ad un aumento
del volume interstiziale per innalzamenato della Pc dei bronchioli
EDEMA ALVEOLARE:
La lesione della parete dell’alveolo provoca l’aumento dell’edema
interstiziale
EDEMA POLMONARE:
• Per insuffucienza del cuore sinistro o malattia mitralica: Pc
polmonari inondazione degli spazi interstiziali ed alveolari.
• Per danno della parete capillare come nella polmonite o per la
presenza di sostanze tossiche, che provocano fuoriuscita di
proteine e di liquido dal capillare.
Legge di Fick:
La velocità di diffusione di una sostanza attraverso una
membrana è proporzionale all’area A della membrana, alla
solubilità S della sostanza nella membrana, al gradiente di
concentrazione ∆C ed è inversamente proporzionale allo
spessore t della membrana e alla radice quadrata del peso
molecolare pm della sostanza.
Velocità di diffusione= AS ∆C / t pm
per un gas ∆C= P1 – P2 = ∆P e S = D = costante di diffusione
t
A
50-100 m2
0,5 µm
pm O2 = 32
pm CO2 = 44
GR GR
0,75 s
PO2 diminuisce
PAO2 aumenta
Perfusione polmonare aumenta
Aumenta la velocità e la massa ematica
Aumenta il reclutamento dei capillari
↓
Tempo di transito diminuisce
0,25 s
Il passaggio di un gas
dall’alveolo al sangue può capillare
essere limitato da:
• Perfusione
• Diffusione
Perfusione limitante
Diffusione limitante
TRASPORTO DELL’OSSIGENO
20,85
a=97,5%
15
V=75%
P50
PO2 100 40
Quantità nel
20.85 15
sangue
Hb ossigenata = rosso brillante
Saturazione 98% 75%
Hb ridotta = rosso porpora
cianosi
PCO2
a sinistra
a destra
pH
a sinistra
a destra
Effetto Bohr
a destra
Importante
Ipossia cronica da: alta quota,
malattie polmonari gravi,
cardiopatie cianotizzanti e gravi
anemie
2,3 – DPG Esercizio prolungato
2,3 - DPG Sangue raccolto per trasfusioni
2,3 - DPG G.R. con Hb anomala ANEMIA FALCIFORME
Hb FETALE
Pco2
pH spostano la curva a destra
ACCLIMATAZIONE
T
2,3 - DPG
Pco2
pH sposta la curva a sinistra
T
2,3 - DPG
30% nel
G.R.
60% nel
plasma
O2
Effetto Haldane
O2
Hb sat. 75%
Tissutale
52 Hb sat. 97,5%
Polmonare
48 Maggiore è l’ossigenazione
della Hb (saturazione),
minore la quantità di CO2
15
CHEMOCETTORI PERIFERICI:
GLOMI CAROTIDEI
GLOMI AORTICI
RISPOSTA
ALL’ IPOSSIA
RISPOSTA
ALLA
IPERCAPNIA
•Variazioni di PCO2 di
3mmHg
•Rispondono in 1-3 sec
RISPOSTA
ALL’ ACIDOSI
O2
O2
Ca++
K+
Cellula del glomo I°tipo
Fibra nervosa
Pot. d’azione
Pot. d’azione
Fibra nervosa
Corso di FISIOLOGIA UMANA – Prof.ssa GUANDALINI P.
Argomento: CONTROLLO CHIMICO DEL RESPIRO
UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI FERRARA
Dipartimento di Scienze Biomediche e Terapie Avanzate - Sezione di Fisiologia Umana
In condizioni di
ossigenazione normale i 2 ipotesi:
canali K+ sono aperti, la
membrana è 1. Ipotesi redox
iperpolarizzata: azione 2. emoproteina
inibitoria sull’eccitabilità
della cellula.
L’ipossia rimuove
l’inibizione
Tratto da:
C. Gonzàlez, L. Almaraz, A. Obeso,
R. Rigual
Oxigen and acid chemoreception in
the carotid body chemoreceptors.
TINS, Vol 15, No. 4,1992
Corso di FISIOLOGIA UMANA – Prof.ssa GUANDALINI P.
Argomento: CONTROLLO CHIMICO DEL RESPIRO
UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI FERRARA
Dipartimento di Scienze Biomediche e Terapie Avanzate - Sezione di Fisiologia Umana
Chemocettori centrali
•Più sensibili dei periferici
•Più lenti dei periferici
•Per acidosi respiratoria (per
↑PCO2 e ↓pH)
Regioni chemosensibili
centrali
Adattamento all’altitudine
5
Le strutture nervose centrali che sono coinvolte nella
respirazione
G
G
GABAa
Fasi silenti
NTS
I-PRECOCI
NEURONI
RESPIRATORI
BULBARI I-COSTANTI
I-RAMPA
I-TARDIVI
POSTINSPIRATORI
ESPIRATORI
INSPIRAZIONE ESPIRAZIONE
VOLUME
POLMONARE
I: NERVI FRENICI E
INTERCOSTALI
ESTERNI DEI
SEGMENTI TORACICI
SUPERIORI
CONTRAZIONE DEL
E1: EVENTO PASSIVO CON
DIAFRAMMA ATTIVAZIONE ADDUTTORI
LARINGE CON
RESTRINGIMENTO DELLA
GLOTTIDE
INTERCOSTALE INTERNO
(ESPIRATORIO)
Riflesso
Iuxtacapil
lare
FRA FRA
1 NTS NTS 2
5
3 4
N.AMBIGUO VAGO
VAGO
DEL FRENICO
E NON SOLO
VAGO
MOTONEURONI (3 e 4) IN TABELLA
nervo faringeo
Ganglio
nodoso
nervo laringeo superiore
Rami aortici
torace
rami cardiaci e polmonari
tronco
tronco
ventrale IL VAGO
dorsale
SCHEMATIZZATO
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Dipartimento di Scienze Biomediche e Terapie Avanzate - Sezione di Fisiologia Umana
EUPNEA
EDEMA POLMONARE
INSUFF. CARDIACA
LESIONI DEL TRONCO
IPOOSSIA
IPERCAPNIA
ACIDOSI
DIABETE
IPOSSIA
CEREBRALE
LESIONI
PONTINE
MENINGITE
TRAUMA
CRANICO
SONNO LESIONI
CEREBRALI
INTOSSICAZIONI
LESIONI DEL
TRONCO
ENCEFALICO
NATI
PREMATURI
MORTE
CEREBRALE
Chem
-
Bőtt +
+
Pre-Bőtt
-
VGR -
DGR
NTS NA
- +
m.s.C1,3,5,8,
T1,12,6, L6
Vago
SPIROGRAMMA
Durante
un’inspirazione
normale
Durante uno
a lento sforzo ispiratorio a
adattamento vie aeree occluse
L’attività è
allungata
nel tempo
Lesioni cortico-spinali
Lesioni cortico-bulbari
L’attività dei
nervi cranici
anticipa quella
del frenico