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Sentenza n. 45/2019 pubbl.

il 21/01/2019
RG n. 4024/2015
Repert. n. 86/2019 del 21/01/2019
N. R.G. 4024/2015

REPUBBLICA ITALIANA
IN NOME DEL POPOLO ITALIANO
TRIBUNALE della SPEZIA

Il Tribunale, in composizione monocratica, in persona del giudice dott. Gabriele Romano


ha pronunciato la seguente

SENTENZA

nella causa civile di I Grado iscritta al n. r.g. 4024/2015 promossa da:

STEFANO BEATINI
rappresentato e difeso dall’Avv. PELLI GIOVANNI, come da mandato a margine dell’atto di
citazione,

Firmato Da: ROMANO GABRIELE Emesso Da: ARUBAPEC S.P.A. NG CA 3 Serial#: 793f57b6408cbee7e9527d0ab289d9ab
elettivamente domiciliato presso il suo studio in VIA LANDINELLI 17 – SARZANA
attore
contro

IL DIAMANTE BLU S.R.L.


rappresentata e difesa dall’Avv MERETO MARCO, come da mandato in calce all’atto di citazione
notificato,
elettivamente domiciliata presso il suo studio in VIA ASSAROTTI 42/16 16122 GENOVA

convenuta

nonché contro

EVOLUTION TRAVEL ITALIA S.R.L.


rappresentata e difesa dagli Avv.ti FEDELI RENATO e LUCIANETTI ANTONELLO, come da
mandato in calce all’atto di citazione notificato,
elettivamente domiciliata presso lo studio del secondo in VIA DORIA 3 – LA SPEZIA

convenuta

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Sentenza n. 45/2019 pubbl. il 21/01/2019
RG n. 4024/2015
Repert. n. 86/2019 del 21/01/2019
CONCLUSIONI

Come precisate all’udienza del 24 luglio 2018:


- Per parte attrice: come in atto di citazione, insistendo per l’ammissione della prova
testimoniale ovvero in subordine dell’interrogatorio libero delle parti.

- per la convenuta IL DIAMANTE BLU:


“Voglia l’Ill.mo Tribunale adito:
- in via istruttoria si deducono i seguenti capitoli di prova per interpello dell'attore e del
legale rappresentante di Evolution Travel srl (quest'ultimo quanto al solo terzo capitolo):
Cap. 1) “Vero che la referente del Signor Stefano Beatini nella predisposizione del
programma di viaggio per cui è causa è stata l'agenzia Evolution Travel”;
Cap. 2) “Vero che mai il Signor Beatini ha preso contatto diretto con Diamante Blu”.
Cap. 3): “Vero che mai nel corso del viaggio per cui è causa il Sig. Stefano Beatini ha
contattato il numero di emergenza fornito con il programma di viaggio
dal Il Diamante Blu.”
Nel merito:
- in via principale, respingere le domande tutte formulate dal Signor Stefano Beatini, in
quanto inammissibili, infondate in fatto e in diritto e, comunque, non provate;
- in via subordinata, nella denegata ipotesi di accoglimento, anche parziale, delle domande
attoree, accertare e dichiarare l’esclusiva responsabilità della Evolution Travel Italia srl
nella causazione dell’eventuale danno patito dall'attore, conseguentemente, respingere ogni
domanda proposta dalla Evolution Travel Italia srl nei confronti de Il Diamante Blu e

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dichiarare che nulla deve Il Diamante Blu srl in ragione ed in conseguenza dei fatti per cui è
causa;
- in via di ultimo subordine accertare e dichiarare la preponderante e/o prevalente
responsabilità del Signor Stefano Beatini e/o della Evolution Travel Italia srl nella
causazione dell’eventuale danno occorso all'attore, nonché il concorso di colpa ex art. 1227
c.c. dell'attore medesimo e/o della Evolution Travel Italia srl nella causazione del danno per
cui è causa, riducendo proporzionalmente la somma eventualmente a carico de Il Diamante
Blu srl e limitando la condanna dello stesso con riferimento esclusivo alla sola quota di
danno e di responsabilità a suo carico, se ed in quanto adeguatamente provate in corso di
causa.
in ogni caso: con vittoria di spese e competenze di giudizio”.
Si dichiara di non accettare il contraddittorio su domande e/o produzioni e/o eccezioni nuove
eventualmente avversariamente proposte”.

- Per la convenuta EVOLUTION TRAVEL ITALIA:


“Voglia l’Ill.mo Tribunale, contrariis reiectis:
Nel merito: Rigettare, in quanto infondate in fatto e in diritto, le domande di parte attrice nei
confronti dell'esponente, mandando integralmente assolta Evolution Travel Italia Srl da ogni
avversa domanda.
In subordine, nel merito: Nella denegata ipotesi di accoglimento della domanda attorea,
dichiarare Il Diamante Blu Srl, in persona del legale rappresentante pro tempore, tenuta a
manlevare Evolution Travel Italia Srl delle somme che quest’ultima dovesse essere
eventualmente condannata a pagare a favore dell’attore per i titoli di cui in giudizio.
In via istruttoria: Si chiede di essere ammessi a provare per testi le seguenti circostanze:

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1) Vero che Deborah di Evolution Travel suggerì al Signor Beatini di effettuare gli
spostamenti interni del tour in Sud Africa tramite voli aerei, come da email del 10/9/2014 sub
doc. 13 fascicolo attoreo che si rammostra al teste;
2) Vero che il Signor Beatini accettò il programma di viaggio redatto dal t.o. Il Diamante Blu
Srl comprensivo di un volo interno per lo spostamento da Durban a Porth Elizabeth del
28/12/2014.
Si indica come teste, anche a prova contraria sui capitoli dedotti dalle controparti, ove
ammessi: Deborah Onano, domiciliata presso Evolution Travel Italia Srl, con sede a
Montegrotto Terme (PD), Galleria Sopraelevata Manzoni 12, con richiesta di assunzione
della prova a mezzo testimonianza scritta ex art. 257 bis c.p.c. o, in subordine, tramite prova
delegata avanti al Tribunale di Padova.
In ogni caso con vittoria di spese, diritti e onorari di causa”.

MOTIVI DELLA DECISIONE

Con atto di citazione notificato in data 24 dicembre 2015 Stefano BEATINI


adiva in Tribunale della Spezia, esponendo che in data 29 settembre 2014 aveva
concluso con l'agenzia di viaggi EVOLUTION TRAVEL ITALIA s.r.l. un contratto
di compravendita, con cui aveva acquistato dal tour operator IL DIAMANTE BLU
s.r.l. un pacchetto turistico tutto compreso, denominato “Pacchetto Sud Africa”, al
costo di euro 8.720,00 (versati in due rate: euro 2.720,00 a titolo di acconto ed euro
6.000,00 a titolo di saldo della pratica), da effettuarsi nel periodo dal 21 dicembre

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2014 al 5 gennaio 2015. Il pacchetto turistico acquistato prevedeva:
a) trasporto con voli in business class;
b) un'auto a noleggio per 14 giorni;
c) un volo interno;
d) la sistemazione in hotels categoria Gold;
e) la partecipazione a safari.
Nella scelta dell’itinerario dei luoghi da visitare, l’attore si era rimesso ai consigli del
consulente di viaggio della EVOLUTION TRAVEL, precisando che avrebbe voluto
dedicare alcuni giorni anche non consecutivi ai safari.
Ciò posto, l’attore lamentava i seguenti inadempimenti dei convenuti:
- a Malpensa non aveva trovato il box del tour operator dove doveva ritirare i
voucher, che gli venivano consegnati a Johannesburg;
- l’auto a noleggio consegnata (Audi A3 con assetto sportivo) non era adatta alle
condizioni delle strade da percorrere, per larga parte sterrate o comunque piene
di buche;
- il navigatore satellitare dell'auto non era efficiente e la Self Drive Directions
(indicazioni stradali) consegnata dal tour operator era imprecisa;
- a causa della lunghezza del viaggio e delle condizioni della strada in data 22
dicembre era giunto presso il Lodge alle ore 24, non potendo più usufruire
della cena già pagata;

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- l’organizzazione del viaggio gli impediva inoltre di partecipare al safari del 24
dicembre;
- anche i successivi spostamenti si rivelavano più lunghi del previsto a causa
delle condizioni delle strade e dell’inadeguatezza delle indicazioni stradali;
- le caratteristiche del Royal Swazi Hotel non rispecchiano quelle degli hotels di
categoria Gold;
- in data 27 dicembre partecipava ad un safari, ma non su una jeep, bensì su una
chiatta a due piani; inoltre, sempre per carenze organizzative (necessità di
partire alla volta dell’aeroporto di Durban) doveva rinunciare anche al safari
previsto per la mattina del 28 dicembre.
Dopo l’arrivo a Port Elizabeth il viaggio proseguiva senza intoppi sino al rientro in
Italia.
Lamentando il mancato o inesatto adempimento delle obbligazioni assunte dalla
convenute con la vendita del pacchetto turistico, l’attore rivendicava il proprio diritto
a vedersi riconosciuto il rimborso dell’importo pagato per tutti i servizi di cui non
aveva potuto usufruire a causa dell’errata organizzazione del viaggio (una cena e due
safari), nonché del danno patrimoniale per mancato o inesatto adempimento delle
obbligazioni assunte in base al contratto di viaggio e del danno non patrimoniale da
vacanza rovinata, da liquidarsi in via equitativa.
Concludeva quindi per l’accertamento dell’inadempimento contrattuale delle
convenute, con condanna delle stesse al risarcimento in suo favore dei danni
patrimoniali e non patrimoniali patiti.

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EVOLUTION TRAVEL ITALIA s.r.l., regolarmente intimata, si costituiva in
giudizio sostenendo l’infondatezza delle doglianze attoree, basate su meri giudizi
valutativi privi di supporto probatorio, nonché l’infondatezza della domanda di
condanna solidale delle convenute, essendo essa intermediaria estranea ai disservizi
ex adverso lamentati, riferibili all’organizzazione del tour operator, unico legittimato
a rispondere dell’eventuale inadempimento.
Rilevata altresì la mancata prova dei danni allegati da parte attrice, concludeva per il
rigetto delle domande avversarie, ovvero, in subordine, per essere manlevata dal
DIAMANTE BLU delle somme che avesse dovuto eventualmente corrispondere in
favore dell’attore.
Il tour operator IL DIAMANTE BLU s.r.l. si costituiva in giudizio,
evidenziando quanto segue:
- quanto alla natura del pacchetto turistico self drive, si trattava di una scelta
dell’attore, il quale aveva optato per un viaggio con itinerario individuale e
gestione diretta del partecipante, sia nella fase genetica che in quella esecutiva,
con programmazione autonoma delle tempistiche degli spostamenti;
- quanto alla consegna dei documenti, non corrisponde al vero la promessa di
consegna dei documenti al momento dell'arrivo all'aeroporto di Malpensa,
essendo indicato con chiarezza nel preventivo che i documenti sarebbero stati
consegnati all’arrivo a Johannesburg;
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- l’auto consegnata era di categoria superiore rispetto a quella prenotata;
- non corrisponde al vero che le strade del tour prescelto dall’attore fossero in
cattive condizioni, essendo per la maggior parte della loro estensione asfaltate,
mentre per la restante parte erano costituite da piste battute, idonee ad essere
percorse;
- il ritardo nel raggiungimento del primo Lodge non è provato e comunque non
può essere addebitato al tour operator;
- i percorsi stradali successivi erano asfaltati e, comunque, la scelta di percorsi
alternativi è addebitabile al cliente;
- la mancata partecipazione ai safari del 24 e del 28 dicembre discende da libere
scelte dell’attore.
Contestata la sussistenza di una responsabilità extracontrattuale del tour operator, il
DIAMANTE BLU rilevava di avere compiutamente e diligentemente adempiuto alle
proprie obbligazioni, avendo consegnato all’attore un programma di viaggio
dettagliato e fornito l’assistenza programmata presso gli aeroporti.
Evidenziato altresì il mancato assolvimento dell’onere probatorio relativamente
all’esistenza del danno lamentato, concludeva per il rigetto delle domande avversarie.
Le domande attoree sono fondate e meritevoli di accoglimento, pur nei limiti
che si vanno ad esporre.
Anzitutto, deve evidenziarsi come – contrariamente a quanto sostenuto in
comparsa dal tour operator – l’attore abbia dedotto in primis la pretesa responsabilità
contrattuale delle convenute, allegando il mancato o inesatto adempimento delle

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obbligazioni assunte con la vendita del pacchetto turistico.
Trattandosi di responsabilità da inadempimento ex artt. 1218 ss. c.c., l’onere
della prova è ripartito tra le parti nel senso che (alla luce del principio enunziato in
termini generali da Cass., Sez. Un. 30/10/2001, n. 13533) il creditore che agisce per
la risoluzione contrattuale, per il risarcimento del danno ovvero per l’adempimento
deve dare la prova della fonte negoziale o legale del suo diritto, limitandosi alla mera
allegazione della circostanza dell’inadempimento della controparte, mentre è al
debitore convenuto che incombe di dare la prova del fatto estintivo, costituito
dall’avvenuto adempimento.
Analogo principio è stato posto con riguardo all’inesatto adempimento, rilevandosi
che al creditore istante è sufficiente la mera allegazione dell’inesattezza
dell’adempimento (per violazione di doveri accessori, come quello di informazione,
ovvero per mancata osservanza dell’obbligo di diligenza, o per difformità quantitative
o qualitative dei beni), gravando sul debitore l’onere di dimostrare di avere
esattamente adempiuto.
Pertanto, in base alla regola di cui all’art. 1218 c.c. il creditore ha il mero onere di
allegare il contratto ed il relativo inadempimento o inesatto adempimento, non
essendo tenuto a provare la colpa del professionista e la relativa gravita (cfr., con
riferimento a diverse fattispecie, Cass., 13/4/2007, n. 8826; Cass., 24/5/2006, n.
12362; Cass., 21/6/2004, n. 11488).
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L’imposizione della presunzione dell’onere della prova in capo al debitore, il cui
fondamento si è indicato nell’operare del principio di c.d. vicinanza alla prova o di
riferibilità (v. Cass., 9/11/2006, n. 23918; Cass., 21/6/2004, n. 11488; Cass., Sez. Un.,
23/5/2001, n. 7027; Cass., Sez. Un., 30/10/2001, n. 13533; Cass., 13/9/2000, n.
12103), va ancor più propriamente ravvisato, come sottolineato anche in dottrina, nel
criterio della maggiore possibilità per il debitore onerato di fornire la prova, in quanto
rientrante nella sua sfera di dominio, in misura tanto più marcata quanto più
l’esecuzione della prestazione consista nell’applicazione di regole tecniche
sconosciute al creditore, essendo estranee alla comune esperienza, e viceversa proprie
del bagaglio del professionista.
Alla stregua di quanto sopra rilevato, deve dunque osservarsi che l’organizzatore e il
venditore di pacchetti turistici, la cui rispettiva obbligazione è senz’altro di risultato
(v. Cass., 3/12/2009, n. 25396; Cass., 9/11/2004, n. 21343), sono tenuti all’adeguato
sforzo tecnico, con impiego delle energie e dei mezzi normalmente ed obiettivamente
necessari od utili, in relazione alla natura della rispettiva attività esercitata, volto
all’adempimento della prestazione dovuta ed al soddisfacimento dell’interesse
creditorio del turista-consumatore di pacchetti turistici, nonché ad evitare possibili
eventi dannosi.
In caso di mancato o inesatto adempimento delle prestazioni oggetto del c.d.
pacchetto turistico o package, sono pertanto tenuti a dare la prova che il risultato
“anomalo” o anormale rispetto al convenuto esito della propria prestazione
professionale, e quindi dello scostamento da una legge di regolarità causale fondata

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sull’esperienza, dipende da fatto ad essi non imputabile, in quanto non ascrivibile alla
condotta mantenuta in conformità alla diligenza dovuta, in relazione alle specifiche
circostanze del caso concreto. E laddove tale prova non riescano a dare, secondo la
regola generale ex artt. 1218 e 2697 c.c., i medesimi rimangono soccombenti (in
questi termini, Cass., sez. III, sent. n. 22619 dell’11.12.2012, in motivazione).
Deve peraltro evidenziarsi come i profili di responsabilità in base ai quali i
convenuti possono rispondere dell’inadempimento nei confronti dell’attore siano
distinti, atteso che l’art. 43, comma 1, d.lgs. n. 79/2011, nella formulazione
applicabile ratione temporis, stabilisce che “Fermo restando gli obblighi previsti
dall’articolo 42 in caso di mancato o inesatto adempimento delle obbligazioni
assunte con la vendita del pacchetto turistico, l’organizzatore e l’intermediario sono
tenuti al risarcimento del danno, secondo le rispettive responsabilità. Si considerano
inesatto adempimento le difformità degli standard qualitativi del servizio promessi o
pubblicizzati”.
Sempre nel senso della sussistenza di diversi profili di responsabilità
dell’intermediario/venditore e dell’organizzatore/tour operator, il punto 15 (regime di
responsabilità) del contratto intercorso tra l’attore ed EVOLUTION TRAVEL
ITALIA s.r.l. [all. 1 att.] prevede che “l’Organizzatore risponde dei danni arrecati al
Turista a motivo dell’inadempimento totale o parziale delle prestazioni
contrattualmente dovute, sia che le stesse vengano effettuate da lui personalmente
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che da terzi fornitori dei servizi, a meno che provi che l’evento è derivato da fatto del
Turista (ivi comprese iniziative autonomamente assunte da quest’ultimo nel corso
dell’esecuzione dei servizi turistici) o dal fatto di un terzo a carattere imprevedibile o
inevitabile, da circostanze estranee alla fornitura delle prestazioni previste in
contratto, da caso fortuito, da forza maggiore, ovvero da circostanze che lo stesso
Organizzatore non poteva, secondo la diligenza professionale, ragionevolmente
prevedere o risolvere.
L’Intermediario presso il quale sia stata effettuata la prenotazione del pacchetto
turistico non risponde in alcun caso delle obbligazioni nascenti dall’organizzazione
del viaggio, ma è responsabile esclusivamente delle obbligazioni nascenti dalla sua
qualità di intermediario e comunque nei limiti previsti per tale responsabilità dalle
norme vigenti in materia”.
Nella specie, l’attore lamenta nei confronti dell’agenzia intermediaria di avergli
sottoposto indicazioni e consigli erronei ed inadeguati nella fase di individuazione e
scelta dell’itinerario di viaggio, nonché di avergli comunicato di ritirare la
documentazione presso un inesistente desk all’interno dell’aeroporto di Malpensa,
mentre le ulteriori censure relative alla concreta organizzazione del viaggio (fornitura
di un’autovettura inadeguata alle strade da percorrere, inadeguatezza delle indicazioni
stradali e mancata rispondenza di un albergo agli standard di qualità promessi) vanno
riferiti alla responsabilità del tour operator.
Ciò posto, si osserva che, a fronte degli specifici inadempimenti allegati
dall’attore, i convenuti (ciascuno per le obbligazioni di propria competenza) non

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hanno fornito la prova loro spettante, consistente nel dimostrare che il risultato
anomalo rispetto all’esito pattuito della propria prestazione professionale fosse dipeso
da fatto ad essi non imputabile, in quanto non ascrivibile alla condotta mantenuta in
conformità alla diligenza dovuta.
In particolare, con riferimento alla posizione dell’intermediaria EVOLUTION
TRAVEL (nei confronti della quale, come visto, l’attore lamenta l’inadeguatezza dei
consigli ricevuti nella fase della pianificazione del viaggio), BEATINI ha
documentalmente provato di avere manifestato all’agenzia la propria volontà di
“noleggiare un’auto per gli spostamenti ma ho visto che le dimensioni del paese
sconsigliano di fare tutto il viaggio in auto. Mi dirai tu dove è
interessante/consigliabile andare in auto e dove conviene spostarsi con voli interni e
rinoleggiarla nell’aeroporto di destinazione”. A fronte di tale richiesta, l’agenzia ha
risposto che “se la durata è 2 settimane non si riesce a visitare tutti i luoghi in auto.
Meglio collegare le varie parti utilizzando i voli interni. Inoltre per alcune tappe non
ha senso nemmeno spostarsi in auto” [v. scambio di email del 10.9.2014 in all. 5
att.].
Senonché, anche se in un primo momento l’agenzia aveva consigliato di prendere più
voli, all’atto della formulazione del programma di viaggio ha proposto un itinerario
con un solo volo interno e tutti gli altri spostamenti in automobile.

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Né può rilevare a discolpa della convenuta quanto osservato in ordine al fatto
che l’attore avrebbe accettato il programma di viaggio sottopostogli, in quanto
l’accettazione della proposta da parte del cliente non fa certamente venire meno
l’inadempimento dell’agenzia, ravvisabile nel fatto di avere proposto un programma
che prevedeva un solo volo, mentre avrebbe potuto (quantomeno) essere aggiunto un
secondo volo interno al momento dell’arrivo, per consentire di raggiungere da
Johannesburg il primo Lodge, vicino al quale vi è una pista di atterraggio [v. all. 10
att.].
Non può essere invece ritenuta raggiunta la prova del lamentato inadempimento
relativo alla mancata consegna dei documenti presso l’aeroporto di Malpensa, dal
momento che l’attore si è offerto di provare per testi la relativa obbligazione che
avrebbe assunto l’agenzia di viaggio, indicando tuttavia quale unico testimone la
propria compagna di viaggio, che va ritenuta incapace a testimoniare ai sensi dell’art.
246 c.p.c. Tale teste, infatti, risulta la firmataria del reclamo in atti [all. 11 att.],
sottoscritto anche dall’odierno attore, in cui, esponendosi tutti i motivi di doglianza
riguardanti il viaggio oggetto di causa, si faceva espressa richiesta di una tutela
risarcitoria. Si è, quindi, in presenza di quell’interesse ex art. 100 c.p.c., cioè interesse
giuridico, personale, concreto ed attuale, che comporta o una legittimazione
principale a proporre l’azione, ovvero una legittimazione secondaria ad intervenire in
un giudizio già proposto da altri cointeressati, ritenuto dalla giurisprudenza idoneo a
fondare il rilievo di cui all’art. 246 c.p.c.. Né, a superare il dato che precede, può
valere la circostanza, dichiarata dalla difesa dell’attore all’udienza del 12.10.2017,

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secondo cui la compagna di viaggio avrebbe rinunciato a qualsivoglia pretesa nei
confronti delle convenute, dovendosi evidenziare che la capacità di testimoniare non
si riacquista per l’intervento di una fattispecie estintiva del diritto, in quanto
l’incapacità a testimoniare deve essere valutata prescindendo da vicende che
costituiscono un posterius rispetto alla configurabilità dell’interesse a partecipare al
giudizio che la determina (cfr. Cass., sent. n. 13585 del 21.7.2004).
Venendo alla posizione del tour operator IL DIAMANTE BLU, responsabile
dell’organizzazione del viaggio e, dunque, della maggior parte degli inadempimenti
lamentati dall’attore, si osserva quanto segue.
Con riferimento al noleggio dell’autovettura, l’attore ha allegato e documentato
di avere ricevuto in noleggio un auto AUDI A3 con assetto sportivo (caratteristica,
quest’ultima, tardivamente contestata dalla convenuta solamente in terza memoria e
comunque emergente dalla fotografia in atti).
A tale proposito, il tour operator si è limitato a sostenere che si trattasse di vettura di
qualità superiore a quella pattuita. Tale circostanza, tuttavia, non vale nel caso
concreto ad escludere la responsabilità dell’organizzatore, atteso che caratteristica
essenziale della vettura avrebbe dovuto essere (non tanto la velocità o il comfort,
sicuramente possedute dall’auto noleggiata, bensì) l’idoneità alla percorrenza di tratti
sterrati ed accidentati, la cui presenza durante il percorso di viaggio dell’attore è

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pacifica e documentata [v. fotografie in all. 9 att.] e che l’organizzatore non poteva
non prevedere con l’uso dell’ordinaria diligenza.
Altro inadempimento imputabile all’organizzatore è la trasmissione di
indicazioni di viaggio insufficienti. Il DIAMANTE BLU ha infatti prodotto [all. 5] le
medesime indicazioni (“self drive directions”) già depositate dall’attore [v. all. 8], da
ritenersi, attesa la particolare natura dei luoghi, inidonee allo scopo. Inoltre, in luogo
di cartine dettagliate con indicazioni specifiche, sono state fornite al viaggiatore
mappe grossolane [v. all. 7 att. e all. 6 conv.]. Le indicazioni allegate
dall’organizzatore al programma di viaggio sono quindi da ritenere approssimative ed
inadatte, specie considerando la presenza di piste sterrate all’interno di riserve
naturali ed in assenza di illuminazione in ore serali.
Vero che si trattava di un pacchetto turistico c.d. self drive, ma ciò non fa
certamente venire meno l’obbligo del tour operator di organizzare al meglio gli
spostamenti secondo le tempistiche necessarie, rappresentando anzi questa la
principale obbligazione dell’organizzatore in un viaggio di tal fatta. In questo senso,
lo stesso organizzatore – come correttamente osservato dall’attore – ha riconosciuto
in comparsa che “il cliente segnala all’Agenzia le preferenze sulle località da
visitare, sugli alloggi e sulle eventuali attrazioni turistiche cui intende partecipare.
Quest’ultima, raccolte le informazioni, le trasmette al tour operator che si occupa
della prenotazione dei voli, degli alberghi e del noleggio dell’auto sulla base delle
indicazioni fornite dall’agente medesimo. Il tutto ovviamente sulla base di itinerari
testati dal tour operator ed indicati nei cataloghi”.

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Va infine ritenuto provato anche l’inadempimento relativo alla mancata
corrispondenza del Royal Swazi Hotel rispetto alla qualità pattuita, atteso che, a
fronte delle puntuali doglianze dell’attore, la convenuta non si è offerta di provare
ovvero comunque di documentare gli standard qualitativi della struttura.
Venendo all’esame delle conseguenze dai rilevati inadempimenti, si è visto che
l’attore ha lamentato sia danni patrimoniali (pari all’importo dei servizi di cui non
aveva potuto usufruire a causa dell’errata organizzazione del viaggio), sia danni non
patrimoniali (c.d. danno da vacanza rovinata, riconosciuto da giurisprudenza
consolidata).
Tra i primi, non può ritenersi raggiunta la prova del danno relativo alla mancata
fruizione della cena presso il Lodge “Ngala Private Game Reserve”, che l’attore si
era offerto di provare mediante la testimonianza della compagna di viaggio, ritenuta
inammissibile.
Possono invece ritenersi presuntivamente provati ed addebitabili alla
responsabilità dell’organizzatore (e nel primo caso anche dell’agenzia venditrice) la
mancata partecipazione al safari previsto per il pomeriggio del giorno di arrivo presso
il primo Lodge (22.12) ed al safari previsto per la mattinata del giorno della partenza
alla volta di Durban (28.12), entrambi previsti nel programma in atti [all. 4 att.].
In particolare, la durata del viaggio addebitabile all’inadeguatezza del veicolo
noleggiato ha sicuramente comportato la perdita del safari programmato al
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pomeriggio del 22 dicembre, non essendo possibile, considerata la lunghezza della
tratta da percorrere in auto (450 Km) e la condizione delle strade come documentata
dalla parte [v. fotografie in all. 9 att.], raggiungere il Lodge “Ngala Private Game
Reserve” in tempo utile per il safari partendo da Johannesburg alle ore 12.
Parimenti provata ed addebitabile all’approssimativa organizzazione del viaggio è poi
la mancata partecipazione al safari della mattina del 28 dicembre, essendo
impossibile conciliare la predetta attività con l’arrivo presso l’aeroporto di Durban,
distante 332 Km [v. all. 26 att.], in tempo utile per la partenza del volo interno,
prevista alle ore 13.35.
Non può invece ritenersi addebitabile a responsabilità dei convenuti la mancata
partecipazione al safari della mattina del 24 dicembre 2014, derivante da scelta
(ancorché dettata da salutare prudenza) dell’attore e non necessitata
dall’organizzazione del viaggio, che per quel giorno prevedeva un percorso di 200
Km, presumibilmente affrontabile nel pomeriggio. Né può ravvisarsi alcun
inadempimento nel fatto che il safari del 27 dicembre si fosse svolto su una chiatta,
non essendo stata contrattualmente pattuita una modalità diversa.
Quanto al danno non patrimoniale da vacanza rovinata, inteso come disagio
psico-fisico conseguente alla mancata realizzazione, in tutto o in parte, della vacanza
programmata, la sua prova è validamente fornita dal viaggiatore mediante
dimostrazione dell'inadempimento del contratto di pacchetto turistico, non potendo
formare oggetto di prova diretta gli stati psichici dell'attore, desumibili, peraltro, dalla
mancata realizzazione della "finalità turistica" e dalla concreta regolamentazione

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contrattuale delle attività e dei servizi prestati, essenziali alla realizzazione dello
scopo vacanziero (cfr. Cass., sez. III, sent. n. 7256 dell’11.5.2012).
Nella specie, tale danno può dunque ritenersi provato a seguito dell’accertato
inadempimento delle convenute e può ravvisarsi nei patemi d’animo e nello stress
psicofisico discendenti dalla necessità di dover affrontare gli spostamenti su strade
sterrate e/o sconnesse con una vettura assolutamente inidonea, nonché per non avere
potuto l’attore partecipare, a causa della carente organizzazione del viaggio, a ben
due dei sei safari contrattualmente previsti.
Si tratta di disagi che superano abbondantemente la soglia minima di tolleranza e per
i quali la parte ha diritto al risarcimento, considerato che la maggior parte del tempo
della prima settimana di vacanza è trascorsa negli spostamenti in auto e che la
partecipazione ai safari era la finalità principale per la quale l’attore aveva scelto
quella tipologia di viaggio, come emergente dalle email in atti [all. 5 att.].
In ordine alla quantificazione dei danni patiti, si ritiene che essa vada effettuata
in via equitativa per entrambe le poste di danno, considerato che anche il danno
patrimoniale derivante dalla mancata partecipazione ai safari è difficilmente
quantificabile altrimenti, avendo l’attore pagato un prezzo complessivo comprensivo
di tutti i servizi.
Ciò posto, considerati, da un lato, la natura, il livello di gravità e la durata degli
inadempimenti rilevati, con i conseguenti disagi subiti dalla parte e, dall’altro lato, il
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fatto che l’attore ha potuto comunque usufruire parzialmente delle prestazioni
pattuite, si ritiene equo quantificare il danno complessivo, patrimoniale e non
patrimoniale, subito dall’attore in misura pari al 50% dell’importo complessivo
pagato per la partecipazione al viaggio de quo, dunque per euro 4.360,00, oltre
rivalutazione ed interessi decorrenti dalla data dell’inadempimento, trattandosi di
debito di valore.
Quanto infine alla ripartizione tra i convenuti delle rispettive responsabilità, si
ritiene che il tour operator debba rispondere di tutti i danni accertati, siccome
ascrivibili (in via esclusiva o in concorso con la responsabilità del venditore) a difetti
nell’organizzazione del viaggio.
Per i danni rispetto ai quali è ravvisabile una responsabilità concorsuale dei
convenuti, la venditrice può essere chiamata a rispondere in solido con il tour
operator.
Tra i danni addebitabili ad entrambe le parti, possono essere fatti rientrare i disagi
(viaggio in auto) ed il danno patrimoniale (mancata partecipazione al safari
pomeridiano) di cui al primo giorno di viaggio. Si tratta infatti di danni che, da un
lato, si sarebbero potuti evitare se, come richiesto dall’attore, fosse stato richiesto
dall’agenzia quantomeno un volo interno da Johannesburg all’aeroporto posto nei
pressi del Lodge “Ngala Private Game Reserve” e che, dall’altro lato, sono comunque
ascrivibili ai vizi organizzativi addebitabili al tour operator (noleggio di auto
inadatta). Il relativo importo, all’interno del danno capitale complessivo come sopra
individuato, può essere quantificato in euro 1.360,00.

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Il danno restante, pari ad euro 3.000,00, va invece posto ad esclusivo carico del tour
operator, siccome derivante da inadempimenti nell’organizzazione del viaggio ai
quali il venditore è estraneo.
Con riferimento ai danni riconducibili all’organizzatore, non possono ravvisarsi
concorsi colposi delle altre parti ex art. 1227 c.c. (come prospettato dal DIAMANTE
BLU nella prima memoria ex art. 183 c.p.c., con domanda da ritenersi ammissibile,
atteso che, una volta allegato, da parte del debitore inadempiente, il fatto colposo del
creditore danneggiato, il giudice, ai sensi dell'art. 1227, comma 1, c.c., è tenuto a
esaminare d'ufficio l'eventuale incidenza causale del comportamento colposo di
quest'ultimo nella produzione dell'evento dannoso: cfr. Cass., Sez. 3, Sentenza n.
11258 del 10/05/2018).
In particolare, non è ravvisabile un concorso colposo dell’attore con riferimento agli
inadempimenti imputabili al tour operator (attesa l’inutilità, nel caso concreto,
dell’eventuale ricorso ai numeri di emergenza e la mancata prova del fatto che
l’attore avrebbe seguito itinerari alternativi rispetto a quelli suggeriti), mentre con
riferimento ad altri pretesi inadempimenti (quali la mancata partecipazione al safari
del 24 dicembre 2014) gli stessi non sono stati imputati al DIAMANTE BLU,
essendo dipesi da scelta dell’attore.
Né può essere riconosciuto (se non nei limiti di cui si è detto in ordine al primo
trasferimento da Johannesburg al Lodge “Ngala Private Game Reserve”) concorso di
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colpa dell’agenzia di viaggio, dovendosi imputare la scelta di un’autovettura inidonea
al solo tour operator, che non poteva non essere a conoscenza dello stato delle strade
dell’itinerario da percorrere.
Quanto invece alla quota di danno a carico solidale del venditore, non può
trovare accoglimento la domanda di manleva formulata, trattandosi, come visto, di
danno derivante dall’inadempimento del venditore all’obbligo di consulenza ed
informazione.
Le spese di lite (liquidate con applicazione dei parametri medi di cui al DM n.
55/2014 per le fasi di studio, introduttiva e decisionale e con diminuzione di giustizia
del 50% della fase di trattazione, non essendo stata svolta istruttoria orale) seguono
la soccombenza dei convenuti e sono poste, nei rapporti con l’attore, a carico solidale
degli stessi. Nei rapporti interni tra i convenuti, l’accertamento di una maggiore quota
di responsabilità in capo al tour operator giustifica la ripartizione delle spese di lite
per ¼ a carico di EVOLUTION TRAVEL ITALIA e per ¾ a carico de IL
DIAMANTE BLU.

P.Q.M.

Il Tribunale, definitivamente pronunciando:


- Accerta e dichiara l’inadempimento dei convenuti, nei limiti di cui in
motivazione, con conseguente diritto dell’attore al risarcimento dei danni
patiti, quantificati in capitali euro 4.360,00, oltre rivalutazione ed interessi

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decorrenti dalla data dell’inadempimento;
- Dichiara tenuti e condanna i convenuti in solido tra loro a corrispondere
all’attore la quota di danni pari ad euro 1.360,00, oltre accessori;
- Dichiara tenuto e condanna IL DIAMANTE BLU a corrispondere all’attore la
restante quota dei danni, pari ad euro 3.000,00, oltre accessori;
- Condanna i convenuti in solido al pagamento delle spese di lite, che liquida in
euro 264,00 per esborsi ed euro 4.000,00 per onorari, oltre spese generali, IVA
e CPA, ponendo dette spese, nei rapporti interni tra i convenuti, per ¼ a carico
di EVOLUTION TRAVEL ITALIA e per ¾ a carico de IL DIAMANTE BLU.
La Spezia, 18 gennaio 2019
Il Giudice
dott. Gabriele Romano

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