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1. Introduzione
Il livello di servizio, indicato comunemente con la sigla L.O.S. (dall’inglese Level of Service),
fornisce una indicazione sulla qualità della circolazione dei veicoli sul tronco di una carreggiata
stradale. E’ evidente che il livello di servizio di una strada è rappresentativo della qualità del
deflusso veicolare, del comfort di marcia degli utenti e della possibilità che essi hanno di
raggiungere e mantenere velocità di marcia più o meno prossime a quelle di progetto della strada
stessa. Per cui il livello di servizio può ritenersi ottimale quando il flusso è scarso e la libertà di
manovra, il distanziamento e la densità sono tali da garantire l’assenza di interferenza e
condizionamento fra i veicoli che percorrono il tratto di strada in esame. All’aumentare del flusso,
quindi, si instaurano delle condizioni di marcia tali da generare un condizionamento reciproco tra i
veicoli, con conseguente decremento della velocità.
La variabilità della velocità di marcia degli utenti con l’entità del flusso veicolare può essere
rappresentata graficamente mediante un abaco in cui sull’asse delle ascisse sono indicate le portate
(veic/h) e sull’asse delle ordinate le velocità. L’abaco è fatto da una serie di curve, ognuna delle
quali è caratterizzata da un valore diverso dell’intercetta che rappresenta la cosiddetta velocità a
flusso libero. Questo valore è indicativo della velocità che il singolo utente può mantenere sul
tronco stradale in esame in condizioni ottimali, cioè quando il flusso veicolare risulta pressoché
nullo e le condizioni di marcia sono tali da non provocare il condizionamento tra i veicoli. Per cui la
velocità a flusso libero può essere valutata come la velocità di progetto del tronco stradale.
La curva presenta un tratto iniziale costante; ciò è significativo del fatto che fino ad un certo valore
di portata, indicato con Q*, la velocità che l’utenza riesce a mantenere è proprio quella a flusso
libero. L’espressione analitica per il calcolo di Q* è la seguente:
Q* = 3100 − 15 ⋅ VFL (1)
Da questo punto in poi comincia a verificarsi un decremento della velocità che raggiunge il valore
minimo nel punto in cui la portata veicolare eguaglia la capacità del tronco stradale. L’espressione
analitica alla quale si fa riferimento per il calcolo della capacità è la seguente:
C = 1800 + 5 ⋅ VFL (2)
Il diagramma così fatto può essere scomposto in una serie di regioni, ognuna caratterizzata da un
range di velocità e di portata ed indicativa del livello di servizio.
I livelli di servizio sono cinque e vengono individuati mediante le lettere A, B, C, D, E, F . Il livello
di servizio A individua le condizioni di deflusso libero; è, quindi, il livello ottimale. Viceversa il
livello peggiore, F, è rappresentativo di un deflusso caratterizzato da una eccessiva densità veicolare
e da una marcia del tipo “stop and go”.
Di seguito si riporta una figura in cui è possibile prendere visione dell’abaco V-Q.
Nel manuale HCM 2000 il livello di servizio di un tronco autostradale viene valutato in funzione
della densità veicolare. Per cui, nota la densità si individua il L.O.S. attraverso apposite tabelle.
Dal punto di vista analitico, per calcolare la densità, occorre far riferimento alla relazione
fondamentale del traffico che lega le tre grandezze fondamentali Q,V,D:
Q = V⋅D (3)
La prima grandezza da determinare è la velocità a flusso libero, indicata con la sigla VFL; essa
dipende, però, da alcuni fattori e può essere calcolata facendo ricorso ad un valore particolare di
velocità a flusso libero, ovvero quella che può essere raggiunta in condizioni ideali di geometria e di
terreno (BVFL) . Per un’autostrada, ad esempio, le condizioni ideali sono le seguenti:
larghezza corsia=3,5m; larghezza banchina=1,8m; terreno pianeggiante e assenza di svincoli o
immissioni nel tratto stradale in esame.
La relazione alla quale si fa riferimento è la seguente:
VFL = BVFL − f c − f b − f s − f n (4)
I termini f sono dei coefficienti che decrementano il valore ottimale della velocità e che tengono
conto di quanto le condizioni reali siano distanti da quelle ideali. In particolare:
• f c tiene conto della larghezza della corsia di marcia;
• f n tiene conto del numero di corsie a disposizione per ogni senso di marcia.
Questi coefficienti vengono riportati sul manuale HCM in forma tabellare in funzione dei valori
reali assunti dalle grandezze alle quali fanno riferimento.
Il secondo valore da determinare è quello della portata; la portata può essere calcolata mediante la
seguente relazione analitica:
VHP
Q= (5)
N ⋅ FHP ⋅ FHV ⋅ fa
in cui:
VHP è il volume orario di progetto che può essere desunto da indagini di misura o da dati
storici di cui si dispone;
N è il numero di corsie per senso di marcia;
FHP è il fattore dell’ora di punta, cioè il rapporto tra il flusso orario reale e quello teorico
che si avrebbe se nell’intera ora transitasse un flusso pari a quello riscontrato nei cinque
minuti più carichi rapportati all’ora.
FHV è un fattore che tiene conto della presenza di veicoli pesanti e/o turistici, e può essere
valutato mediante la seguente relazione:
1
FHV = (6)
1 + p t ⋅ ( E t − 1) + p r ⋅ ( E r − 1)
mentre E t ed E r sono valori tabellati nel manuale HCM in funzione del tipo di terreno
(pianeggiante, ondulato, montuoso).
fa è un fattore che assume due valori : fa=1 se gli utenti che percorrono il tronco stradale
sono abituali; fa=0,9 se gli utenti non sono abituali.
Nota la portata e il valore della VFL è possibile, attraverso l’abaco descritto precedenetemente,
risalire alla velocità tracciando la verticale passante per il valore trovato di Q. Se tale verticale
ricade nel tratto iniziale della curva (costante), la velocità è proprio quella a flusso libero, altrimenti
bisognerebbe leggere il valore di V sull’asse delle ordinate. In maniera più precisa è possibile
seguire una procedura analitica per valutare la velocità; essendo Q* il punto coincidente con il
termine del tratto costante è possibile confrontare la portata calcolata con Q* e possono presentarsi i
seguenti due casi:
1. Q < Q* ⇒ V = VFL
⎡1 ⎛ Q + 15 ⋅ VFL − 3100 ⎞ ⎤
2,6
In definitiva, note la portata e la velocità è possibile risalire alla densità veicolare dalla relazione
fondamentale :
Q
Q = V⋅D ⇒ D = (8)
V
Attraverso il manuale si determina,quindi, il livello di servizio.
2. Problema in esame e relativa procedura di risoluzione
Determinare il livello di servizio di un’autostrada extraurbana con due corsie per direzione essendo
noti i seguenti dati :
Per prima cosa si procede al calcolo della velocità a flusso libero mediante la (4):
VFL = BVFL − f c − f b − f s − f n
I coefficienti di cui sopra vengono ricavati dalle tabelle del manuale HCM riportate in allegato, e
assumono i seguenti valori:
f c = 1,0
f b =1,9
fs = 5
f n = 7,3
in cui E t ed E r sono stati ricavati dalla tabella del manuale HCM riportata di seguito:
VHP 2300
Q= = = 1320veic / h
N ⋅ FHP ⋅ FHV ⋅ fa 2 ⋅ 0,92 ⋅ 0,95 ⋅ 1
Per capire se la velocità del tronco stradale ricade nella zona costante del diagramma Q-V è
opportuno confrontare il valore della portata calcolato con quello di Q* che si può ricavare dalla
(1):
Q* = 3100 − 15 ⋅ VFL = 3100 − 15 ⋅ 94,8 = 1678 veic / h
⎡1 ⎛ Q + 15 ⋅ VFL − 3100 ⎞ ⎤
2,6
La capacità si valuta attraverso la relazione (2) : C = 1800 + 5 ⋅ VFL = 1800 + 5 ⋅ 94,8 = 2274 veic / h
Il grafico Q-V è il seguente:
100
VFL
90
80
70
60
V(Km/h)
50
40
30
20
10
0
0 500 1000 1500 Q* 2000 C
Q(veic/h)
Una volta tracciato il grafico Q-V, si procede al calcolo della densità dalla relazione fondamentale
(8):
Q
Q = V⋅D ⇒ D = = 13,9 veic / km
V
Dalla tabella del manuale HCM si può risalire al livello di servizio, che per il caso in esame risulta:
L.O.S.= Livello C