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Istidina

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L'istidina (abbreviazioni His e H[2]), chiamata anche L-istidina, è un
Istidina
amminoacido il cui gruppo laterale reca un anello imidazolico. Viene
codificata dai codoni CAU e CAC, ed è una molecola polare e chirale.

Contiene un gruppo α-ammino (che è nella forma protonata in


condizioni biologiche), un gruppo carbossilico (che si trova nella
forma deprotonata in condizioni biologiche) e un anello
imidazolico (che è parzialmente protonato); per questo l'istidina è
classificata come amminoacido caricato positivamente a pH
Nome IUPAC
fisiologico.
L-istidina
Il suo enantiomero L è uno dei 20 amminoacidi ordinari della Abbreviazioni
biochimica, considerato essenziale [3] nell'uomo per i bambini e
H
durante lo sviluppo.
His
Infine, l'istidina è un precursore della biosintesi dell'istamina, un Nomi alternativi
agente inflamatorio vitale negli risposte immune. L’istidina è stata acido 2(S)-ammino-3-(4-
isolata per la prima volta per il fisico tedesco Albercht Kossel e Sven imidazolil)propanoico; L-3-imidazol-4-
Hedin nel 1896.[4] ilalanina
Caratteristiche generali
Formula C6H9N3O2
Indice bruta o
molecolare
Proprietà chimiche
Biochimica Massa 155,16
Metabolismo molecolare
Biosintesi (u)
Regolazione della biosintesi Aspetto solido cristallino
Degradazione biancastro
Conversione ad altre ammine biologicamente attive
Numero CAS 71-00-1 (https://tools.wm
Note
flabs.org/magnustools/c
Bibliografia as.php?language=it&cas
Voci correlate =71-00-1)
Altri progetti Numero 200-745-3
EINECS
PubChem 6274 (http://pubchem.nc
Proprietà chimiche bi.nlm.nih.gov/summary/
L'anello imidazolico dell'istidina ha un pKa di 6.0: ciò fa sì che summary.cgi?cid=6274)
piccole variazioni di pH nell'ambiente cellulare, che è in genere DrugBank DB00117 (http://www.dr
attorno a valori di pH neutri, possano cambiare il segno della sua ugbank.ca/drugs/DB001
ionizzazione. Per questa ragione, il residuo dell'istidina è di 17)
fondamentale importanza nelle proteine, e compare nei siti in cui può SMILES C1=C(NC=N1)CC(C(=O)O)N
coordinare ioni metallici o i substrati su cui va a esercitare la sua
attività enzimatica. Proprietà chimico-fisiche
Costante di pK1: 1,80
A pH minore di 6, l'anello imidazolico é perlopiù protonato. Quando è dissociazione pK : 9,33
2
protonato, l'anello imidazolico ha due legami NH e ha una carica acida a 293 K
positiva; questa carica è equamente distribuita tra i due azoti e può pKr: 6,04
essere rappresentata con due strutture di risonanza ugualmente
Punto 7,60
importanti. Nel momento in cui il pH aumenta oltre 6, uno dei protoni
isoelettrico
viene perso. Il protone rimanente dell'anello imidazolico, ora neutro,
Solubilità in 38,2 g/l a 293 K
può risiedere su entrambi gli azoti, dando origine a quelli che sono
acqua
noti come tautomeri N1-H o N3-H. Il tautomero N3-H è protonato
Temperatura 272 °C (545 K) con
sull'azoto n. 3, più lontano nella catena principale dell'amminoacido
di fusione decomposizione
che porta i gruppi ammino e carbossile, mentre il tautomero N1-H è
protonato sull'azoto più vicino alla catena principale.[5] Proprietà termochimiche
Δf H0 (kJ·mol −466,7
L'anello imidazolico ha due atomi di azoto con differenti proprietà; −1)
uno (quello che ha legato a sé un atomo di idrogeno) condivide il suo
Indicazioni di sicurezza
doppietto di elettroni nell'anello aromatico ed è quindi lievemente
acido, l'altro invece condivide nell'anello aromatico un solo elettrone Frasi H ---
lasciando il suo doppietto di elettroni disponibile ed è quindi basico. Consigli P ---[1]

Queste proprietà vengono sfruttate negli enzimi in vari modi. Nelle


cosiddette triadi catalitiche[6] l'azoto basico dell'istidina viene usato per rimuovere uno ione H+ dalla serina, dalla treonina o dalla
cisteina per attivarle come nucleofili. Nel trasferimento di protoni via istidina (hystidine proton shuttle) l'istidina trasferisce uno
ione H+ estraendolo da un donatore tramite il suo azoto basico e cedendo lo ione H+ legato al suo atomo di azoto acido a un
accettore. Nell'enzima anidrasi carbonica l'istidina viene usata per allontanare rapidamente ioni H+ da una molecola d'acqua
legata a uno ione zinco per rigenerare la forma attiva dell'enzima.

Biochimica
La catena laterale imidazolica dell'istidina è un ligando coordinante comune nelle metalloproteine ed è una parte dei siti catalitici
in alcuni enzimi. Ha la capacità di passare da stati protonati a non protonati, che consente all'istidina di partecipare alla catalisi
acido-base.[7] Nelle triadi catalitiche, l'azoto basico dell'istidina viene utilizzato per estrarre un protone da serina, treonina o
cisteina per attivarlo come nucleofilo. L'istidina è anche importante nelle eliche E e F dell'emoglobina. L'istidina aiuta a
stabilizzare l'ossiemoglobina e a destabilizzare il legame C-O con l'emoglobina. Di conseguenza, il legame col monossido di
carbonio è solo 200 volte più forte nell'emoglobina, rispetto alle 20.000 volte più forte nell'eme libero.

Metabolismo

Biosintesi
L'istidina è un amminoacido essenziale che non è sintetizzato negli esseri umani[8]. Essi devono quindi introdurlo tramite la dieta
oppure tramite integratori. La biosintesi dell'istidina è stata ampiamente studiata nei procarioti come l'E. Coli.
La sintesi dell'istidina nell'E. Coli coinvolge otto prodotti genetici (His1, 2, 3, 4, 5, 6, 7, 8) e avviene in tre passi (fig. 1). Questo è
possibile perche un solo prodotto di un gene è capace di catalizzare più di una reazione. Per esempio, His4 catalizza 4 passi
diversi nel percorso sintetico.[9]

Come gli animali e i microrganismi, anche le piante hanno bisogno di istidina per crescere e svilupparsi.[10] I microrganismi e le
piante sono simili tra di loro perché possono sintetizzare l'istidina[11], entrambi tramite l'intermedio biochimico
fosforibosilpirofosfato. In generale, la biosintesi dell'istidina è simile in piante e microrganismi.[12]

Regolazione della biosintesi


Questa reazione ha bisogno d'energia per avvenire, quindi la presenza di ATP ne attiva il primo enzima, l'ATP-
fosforibosiltransferasi. La ATP-fosforibosiltransferasi è l'enzima che determina la velocità di reazione, che viene regolata
attraverso feedback negativo. Questo significa che in presenza di molto prodotto (istidina) la biosintesi di questa viene inibita[13].

Degradazione
Negli procarioti, l'istidina è transformata in glutammato e ammoniaca.

L'istidina è uno degli amminoacidi che possono essere convertiti in intermedi del ciclo dell'acido tricarbossilico (TCA)[14].
L'istidina insieme ad altri amminoacidi come la prolina e l'arginina, prende parte alla deamminazione, un processo in cui il suo
ammino-gruppo viene rimosso. Nei procarioti, l'istidina viene prima convertita in urocanato dall'istidasi. Successivamente,
l'urocanasi converte l'urocanato in 4-imidazolone-5-propionato. L'imidazolonepropionasi catalizza la reazione per formare il
formiminoglutammato (FIGLU) dal 4-imidazolone-5-propionato[15]. Il gruppo formimino viene trasferito al tetraidrofolato e i
restanti cinque carboni formano il glutammato[14]. Nel complesso, queste reazioni provocano la formazione di glutammato e
ammoniaca[16]. Il glutammato può quindi essere deamminato dal glutammato deidrogenasi o transaminato per formare α-
chetoglutarato[14].

Conversione ad altre ammine biologicamente attive


L'istidina è un precursore dell'istamina, un'ammina prodotta nel corpo necessaria per l'infiammazione.[17]
L'istidina può essere convertita in 3-metilistidina (fig. 2) che serve come biomarcatore relativo a danni nei muscoli
scheletrici.[18]
In funghi filamentosi come il Neurospora crassa, l'istidina può essere convertita nell'antiossidante
ergotioneina.[19]
L'istidina è anche un precursore della biosintesi della carnosina, che è un dipeptide presente nei muscoli
scheletrici.[20]

2) Conversione dell'istidina in istamina mediante istidina


decarbossilasi.

Note
1. ^ scheda dell'istidina su IFA-GESTIS (http://gestis-en.
itrust.de)
2. ^ (EN) Names of common α-aminoacids (http://www.c
hem.qmul.ac.uk/iupac/AminoAcid/AA1n2.html)
Archiviato (https://web.archive.org/web/20081009023
202/http://www.chem.qmul.ac.uk/iupac/AminoAcid/AA
1n2.html) il 9 ottobre 2008 in Internet Archive. dalle
convenzioni di nomenclatura IUPAC, 1983
3. ^ (EN) J D Kopple e M E Swendseid, Evidence that
histidine is an essential amino acid in normal and
chronically uremic man, in Journal of Clinical
Investigation, vol. 55, nº 5, 1975, pp. 881–91,
DOI:10.1172/JCI108016, PMC 301830,
PMID 1123426.
4. ^ (EN) Hubert Bradford Vickery e Charles S.
Leavenworth, ON THE SEPARATION OF HISTIDINE
AND ARGININE IV. THE PREPARATION OF
HISTIDINE, in Journal of Biological Chemistry,
vol. 78, nº 3, 1º agosto 1928, pp. 627–635,
ISSN 0021-9258.
5. ^ (EN) Albert Lehninger, David L. Nelson, Michael M.
Cox, Lehninger Principles of Biochemistry, W. H.
Freeman, 2012, p. 65.
6. ^ (EN) Albert Lehninger, David L. Nelson, Michael M.
Cox, Lehninger Principles of Biochemistry, W. H.
Freeman, 2012, p. 218.
7. ^ (EN) Robert A. Ingle, Histidine Biosynthesis, in The
Arabidopsis Book, vol. 9, pp. e0141,
DOI:10.1199/tab.0141, PMC 3266711,
PMID 22303266.
8. ^ (EN) Roche Biochemical Pathways, su
web.expasy.org. URL consultato il 18 novembre 2018.
9. ^ (EN) Renato Fani, Elena Mori e Antonio Lazcano,
Early evolution of the histidine biosynthetic pathway,
in Origins of Life and Evolution of the Biosphere,
vol. 26, 3-5, 1996-10, pp. 491–492,
DOI:10.1007/bf02459888. URL consultato il 18 novembre
2018.
10. ^ (EN) Robert A. Ingle, Histidine Biosynthesis, in The
Arabidopsis Book, vol. 9, 2011-01, pp. e0141,
DOI:10.1199/tab.0141. URL consultato il 18 novembre
2018.
11. ^ (EN) Abstracts From the 40th Human Genetics
Society of Australasia Annual Scientific Meeting
Hobart, Tasmania: August 6–9, 2016, in Twin
Research and Human Genetics, vol. 19, nº 05, 16
settembre 2016, pp. 522–587,
DOI:10.1017/thg.2016.69. URL consultato il 18 novembre
2018.
12. ^ (EN) A. Stepansky e T. Leustek, Histidine
biosynthesis in plants, in Amino Acids, vol. 30, nº 2,
2006-03, pp. 127–142, DOI:10.1007/s00726-005- 1) Biosintesi dell'istidina Otto diversi enzimi
0247-0. URL consultato il 18 novembre 2018. possono catalizzare dieci reazioni. In questa
13. ^ (EN) Yongsong Cheng, Yunjiao Zhou, Lei Yang, immagine, His4 catalizza quattro diverse reazioni nel
Chenglin Zhang, Qingyang Xu, Xixian Xie e Ning percorso.
Chen, Modification of histidine biosynthesis pathway
genes and the impact on production of L-histidine in
Corynebacterium glutamicum, in Biotechnology
Letters, vol. 35, nº 5, 1º maggio 2013, pp. 735–741,
DOI:10.1007/s10529-013-1138-1, ISSN 1573-6776,
PMID 23355034.
14. (EN) Board review series (BRS)-- Biochemistry,
Molecular Biology, and Genetics (fifth edition):
Swanson, Kim, Glucksman
15. ^ (EN) J. G. Coote e H. Hassall, The degradation of l-
histidine, imidazolyl-l-lactate and imidazolylpropionate
by Pseudomonas testosteroni, in Biochemical
Journal, vol. 132, nº 3, 1º marzo 1973, pp. 409–422,
DOI:10.1042/bj1320409, ISSN 0264-6021,
PMC 1177604, PMID 4146796.
16. ^ (EN) A. H. Mehler e H. Tabor, Deamination of
histidine to form urocanic acid in liver, in The Journal
of Biological Chemistry, vol. 201, nº 2, 1º aprile 1953,
pp. 775–784, ISSN 0021-9258, PMID 13061415.
17. ^ (EN) H Andersen, J Elberling e L Arendt-Nielsen,
Human Surrogate Models of Histaminergic and Non-
histaminergic Itch, in Acta Dermato Venereologica,
2014, pp. 0, DOI:10.2340/00015555-2146. URL
consultato il 18 novembre 2018.
18. ^ (EN) Ram Samudrala, Faculty of 1000 evaluation for
HMDB: the Human Metabolome Database., su F1000
- Post-publication peer review of the biomedical
literature, 28 novembre 2007. URL consultato il 18
novembre 2018.
19. ^ (EN) Robert C. Fahey, Novel Thiols of Prokaryotes,
in Annual Review of Microbiology, vol. 55, nº 1, 2001-
10, pp. 333–356,
DOI:10.1146/annurev.micro.55.1.333. URL consultato il
18 novembre 2018.
20. ^ (EN) Wim Derave, Inge Everaert, Sam Beeckman e
Audrey Baguet, Muscle carnosine metabolism and
beta-alanine supplementation in relation to exercise
and training, in Sports Medicine, vol. 40, nº 3, 1º
marzo 2010, pp. 247–263, DOI:10.2165/11530310-
000000000-00000, ISSN 1179-2035,
PMID 20199122.

Bibliografia
Albert Lehninger, Michael M. Cox, David L. Nelson, Lehninger Principles of Biochemistry, W. H. Freeman (2012)

Voci correlate
Acido urocanico
Amminoacidi essenziali

Altri progetti
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