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I complessi museali in siti ad elevato rischio sismico: verifica strutturale e

valutazione di vulnerabilità dei beni contenuti. Il caso di Santa Maria delle


Monache (Isernia)
Luisa Bertoa, Claudio Mazzottib ,Valentina Rinaldinic, Irene Roccaa, Anna Saettaa,Marco Savoiab
a
Dipartimento Architettura Costruzione Conservazione, Università IUAV di Venezia. Dorsoduro 2206. 30123 Venezia
b
Dipartimento di Ingegneria Civile, Chimica, Ambientale e dei Materiali, Università di Bologna. Viale Risorgimento 2, 40136,
Bologna
c
CIRI Edilizia e Costruzioni, Università di Bologna, via del Lazzaretto 15/5, 40131 Bologna

Keywords: vulnerabilità sismica, complessi museali, beni mobili, patrimonio culturale

ABSTRACT
In questo lavoro viene illustrata una metodologia di studio ed analisi per la valutazione di vulnerabilità di complessi
museali di interesse storico-artistico situati in zone ad elevata pericolosità sismica. In tale ambito, oltre alle verifiche
da eseguire sull’immobile secondo i principi del D.P.C.M.2011, si pone il problema di valutare la propensione al
rischio del patrimonio di opere mobili in esso contenuto. A tale scopo viene presentato il caso del Complesso
Monumentale di S. Maria delle Monache (Isernia). Si riportano i principi generali che governano le valutazioni di
vulnerabilità sismica dei beni vincolati, con riferimento ad edifici complessi quali spesso sono gli edifici storici
destinati a museo, e si presentano alcuni criteri per eseguire le verifiche, rispetto ai fenomeni di ribaltamento e
oscillazione, dei beni mobili contenuti, con particolare riferimento a busti e statue. Una volta presentata la
metodologia generale, si riportano i principali risultati relativi al caso studio per il quale, dopo una approfondita fase
di conoscenza dell’edificio, si sono eseguite le verifiche di sicurezza della struttura ed alcune valutazioni di
vulnerabilità dei beni contenuti, mediante la costruzione di “carte di stabilità” relative ai diversi piani in cui le opere
sono esposte.

1 INTRODUZIONE muraria, rapporti costruttivi tra le parti, quadro


fessurativo, etc. al fine di scegliere
L’analisi di vulnerabilità sismica di complessi
consapevolmente i meccanismi più probabili.
museali di interesse storico siti nel territorio
Nell’ambito delle valutazioni di vulnerabilità
nazionale è stata oggetto di numerose convenzioni
sismica di complessi museali, oltre alle verifiche
stipulate tra le università italiane ed il MIBACT
da svolgere sull’immobile, è necessario analizzare
nell’ambito del progetto ARCUS. Tali attività
anche la risposta all’azione sismica del patrimonio
hanno richiesto, in generale, l’applicazione di una
di opere mobili in esso contenuto. Tali analisi
metodologia di studio che fa riferimento ai principi
devono necessariamente tenere conto della
esposti nel D.P.C.M. 2011 (“Linee guida per la
localizzazione specifica delle opere stesse, al fine
valutazione e riduzione del rischio sismico del
di valutare l’amplificazione dell’azione in
patrimonio culturale con riferimento alle nuove
funzione delle caratteristiche dell’edificio.
Norme tecniche per le costruzioni”), e che include
In generale, si può osservare come gli oggetti
una fase preliminare di acquisizione della
d’arte (definibili come una particolare categoria di
conoscenza dell’edificio. Il suo livello di
“elemento secondario”) siano caratterizzati da
approfondimento dipende dall’accuratezza delle
masse piccole in confronto alla massa totale
operazioni di rilievo, delle ricerche storiche, e
dell’edificio. In tale ambito, per la valutazione
delle indagini sperimentali. Successivamente, la
della risposta sismica dell’oggetto, è possibile
verifica di sicurezza richiede analisi del complesso
adottare l’approccio a cascata, per il quale i sistemi
museale sia a livello globale (eseguite con metodi
primario e secondario sono disaccoppiati e
speditivi – LV1, ovvero con metodi accurati –
analizzati individualmente, trascurando l’effetto
LV3) sia a livello locale, per la valutazione dei
del secondario sul primario. Il più utilizzato tra gli
meccanismi locali di collasso – LV2. Per questa
approcci a cascata, ed adottato anche in questo
seconda tipologia di analisi, è necessaria la
lavoro, è il metodo degli “spettri di risposta di
conoscenza dell’edificio in termini di qualità

SG03-470
piano”, che fornisce i valori di accelerazione, presenti due corti interne di dimensione
velocità e spostamento spettrali alle diverse quote rispettivamente 10,60 x 10,40 m2 e 8,00 x 10,30
di interesse in funzione di parametri significativi m2. La torre campanaria di lati circa 5.50 m, si
dell’edificio, del componente non strutturale e sviluppa su quattro livelli di circa 30 m2 di
dello spettro al suolo. superficie media e ha un’altezza di 23.40 m.
Da sottolineare come, per i beni mobili, non L’ex convento presenta una pianta ad “L”, con
esistano allo stato attuale indicazioni normative lati lungo corso Marcelli (lato ovest, corpo “B”) e
specifiche, ma soltanto alcuni studi che hanno via S. Maria Assunta (lato nord, corpo “A”),
proposto una classificazione dei beni ed una adiacente alla ex Chiesa, Figura 2. All’intersezione
sistematizzazione dei metodi di analisi utilizzabili delle due ali del fabbricato, spicca la torre
per tali oggetti, riprendendo i principi generali del campanaria. Le lunghezze massime di tali lati sono
D.P.C.M. 2011, adattati ai casi di opere d’arte, rispettivamente pari a circa 75 m e 50 m. L’edificio
(e.g. Lagomarsino e Cattari 2015, Berto et al.
dell’ex convento si sviluppa su circa 6175 m2 di
2012).
In molti casi, il patrimonio di opere mobili è superficie coperta, distribuiti su tre livelli fuori
costituito da oggetti schematizzabili come corpi terra ed un livello seminterrato per la porzione
rigidi, semplicemente appoggiati su superfici nord adiacente alla chiesa, e su due livelli più un
rigide, soggetti quindi al rischio di scivolamento, seminterrato per la porzione ovest. Per quanto
oscillazione e ribaltamento. Rientrano in questa riguarda la destinazione funzionale dei locali
categoria le grandi statue, i busti, le teche, etc. dell’ex convento, il piano terra ospita due sale
In questo lavoro viene analizzato il Complesso espositive, una nel corpo “B”, dal nome “la
Monumentale di S. Maria delle Monache, sito in Quadrella” ed una nel corpo “A” dal nome
Isernia (Figura 1), zona caratterizzata da un “Antiquarium”. Inoltre un’ulteriore sala
elevato rischio sismico. Dopo una prima espositiva, denominata “del Paleolitico”, si trova
approfondita fase di conoscenza dell’edificio, al piano primo nel corpo “B”.
conseguita mediante raccolta di documentazione Nonostante il complesso sia stato costruito in
storica e numerosi sopralluoghi, vengono epoche differenti e abbia subito diversi interventi
presentate le verifiche di sicurezza della struttura di ricostruzione/ristrutturazione nel tempo, la
ed alcune valutazioni di vulnerabilità dei beni tipologia strutturale risulta simile in tutte le parti
contenuti, mediante la costruzione di “carte di
del complesso e costituita da pareti portanti in
stabilità” relative ai diversi piani in cui le opere
muratura di pietra, per lo più grezza e/o
sono esposte.
semilavorata con tessitura disordinata, disposte
nelle due direzioni principali. Per quanto riguarda
gli orizzontamenti, si hanno differenti tipologie a
seconda della zona dell’edificio (solai a volta, solai
in legno, solai in struttura mista, etc.).
E
CORPO “A”
MODELLO "A"
N S
PIANTA PIANO TERRA

O
via S. Maria Assunta

Figura 1. Complesso di S. Maria delle Monache (foto del


1972).

2 IL COMPLESSO MONUMENTALE DI S.
MARIA DELLE MONACHE
Corso Marcelli MODELLO“B”
CORPO "B"

2.1 Descrizione del complesso Figura 2. Identificazione dei corpi “A” e “B”

Il Complesso Monumentale di S. Maria delle Come riportato nell’introduzione, l’analisi di


Monache è costituito da 3 corpi di fabbrica: la ex vulnerabilità sismica dell’edificio è stata eseguita
Chiesa di S. Maria, la torre campanaria longobarda nel rispetto del D.P.C.M. 2011, analogamente a
e il corpo dell’ex convento benedettino. Sono quanto fatto in (Tilocca et al. 2015). Lo studio sul

SG03-471
complesso ha previsto, in primo luogo, una fase
conoscitiva finalizzata a riconoscere la storia, la
morfologia, le caratteristiche strutturali
dell’edificio e le caratteristiche dei beni mobili in
esso contenuti, alla quale è seguita la fase di analisi
di vulnerabilità sismica del sistema e del suo
contenuto. Per quanto riguarda la struttura, tale
studio risulta essere concettualmente analogo a
quello previsto per costruzioni non tutelate ma è
stato opportunamente adattato alle esigenze e alle
peculiarità degli immobili sottoposti a tutela.

2.2 Il percorso della conoscenza


Il percorso della conoscenza del complesso ha
comportato le seguenti attività:
a) analisi storico-critica, che ha consentito la
realizzazione di elaborati come quelli riportati Figura 5. Esempio di scheda di analisi di tipologia muraria.
Muratura in pietra squadrata irregolare e disordinata.
in Figura 3 ed in Figura 4 in cui sono
evidenziate le porzioni dei corpi di fabbrica
realizzati in epoche successive; d) rilievo del quadro fessurativo, attraverso
un’estesa campagna fotografica e la
III SECOLO-Mura Romane VIII SECOLO-Fase I Monastero XIII SECOLO-Fase II Monastero
VI SECOLO-Chiesa X SECOLO-Torre Longobarda XVII SECOLO-Fase III Monastero
XIX SECOLO-Sopraelevazione (1868)
corrispondente localizzazione in pianta ed in
XX SECOLO-Int. di restauro (1972)
elevato del quadro fessurativo (e.g. Figura 6);
Ex Chiesa
e) conoscenza del sottosuolo e delle strutture di
m"

S. Maria
fondazione.
ntiquariu

Corte
interna
sitiva "A
Sala espo

Area scavi
Corte archeologici
interna

Torre Terrazzo
Longobarda

Y
Sala espositiva "Quadrella"
X

Figura 3. Pianta Piano Terra: fasi costruttive del complesso


monumentale. Figura 6. Esempio di fessure lievi (0.4-0.8 mm) e la
corrispondente localizzazione in pianta.
Per quanto riguarda il patrimonio mobile
contenuto nei locali dell’ex convento, in Figura 3
è indicata la localizzazione della sala espositiva
“Quadrella”, mentre in Figura 7 alcune opere
mobili in essa contenute.

Figura 4. Prospetto nord: fasi costruttive del complesso


monumentale.
b) il rilievo geometrico;
c) il rilievo materico, che ha consentito il
riconoscimento di differenti tipologie murarie
e la redazione di specifiche schede
identificative (Figura 5);
Figura 7. Alcune opere contenute nella sala “Quadrella”.

SG03-472
2.3 Livelli di conoscenza e fattore di confidenza Tabella 1. Parametri dello spettro orizzontale in
accelerazione allo Stato Limite SLV
In accordo a quanto riportato nel capitolo 4 del
D.P.C.M.2011, per gli edifici di interesse storico è Parametri SLV Parametri SLV
necessario stabilire il livello di conoscenza della ag 0.308 Ss 1.108
struttura (rilievo geometrico e del quadro F0 2.368 Cc 1.340
fessurativo, ricostruzione della storia costruttiva Tc 0.373 ST 1.400
dell’edificio), dei materiali che la costituiscono,
del terreno e delle fondazioni. In base al livello di
conoscenza ottenuto mediante le indagini descritte 3 VALUTAZIONE DELLA SICUREZZA
al paragrafo precedente (e.g. il percorso di STRUTTURALE DELL’EDIFICIO
conoscenza), si definiscono i fattori di confidenza L’analisi di vulnerabilità sismica è stata
FC, che possono assumere un valore compreso tra condotta, con riferimento allo stato limite SLV ed
1 (massimo livello di conoscenza) ed 1.35. I fattori SLD, considerando valutazioni successive a livelli
di confidenza hanno un diverso utilizzo a seconda
crescenti di complessità:
del tipo di analisi che si esegue: nel caso di
- LV1: valutazione dell’azione sismica
modello che tiene conto della deformabilità dei
mediante metodi semplificati;
materiali tali fattori vanno a ridurre i valori di
- LV2: valutazioni su singoli macroelementi
resistenza dei materiali individuati da prove o
murari, con riferimento a modelli di
dedotti dalle Tabelle normative. Nel caso di
meccanismi di collasso locali;
modelli basati sul comportamento a corpo rigido, i
- LV3: valutazioni complessive della risposta
fattori di confidenza si applicano direttamente ai
sismica del manufatto, mediante l’utilizzo di
valori di capacità che si ottengono dall’analisi dei
modelli strutturali globali.
meccanismi locali.
Poiché per il complesso oggetto di studio sono
3.1 Valutazione con modelli semplificati (LV1)
a disposizione il rilievo geometrico completo con
restituzione grafica dei quadri fessurativi, la La verifica semplificata di livello LV1 è stata
ricostruzione parziale delle fasi costruttive e un effettuata, in accordo con ARCUS, mediante
numero limitato di indagini, sulla base di quanto l’ausilio del programma SIVARS, predisposto dal
previsto dalla Direttiva si è valutato un fattore di Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del
confidenza pari a 1.18. Turismo, che prevede una procedura di calcolo
Con riferimento ai fattori di confidenza da diversificata a seconda della tipologia costruttiva
utilizzare per i beni mobili, ad oggi vi sono considerata.
esclusivamente alcune proposte in ambito di Nel caso in esame, si è considerata la tipologia
ricerca. In questo studio si sono adottati valori costruttiva “palazzi ville ed altre strutture con
variabili tra 1 e 1.35, assunti in prima pareti di spina ed orizzontamenti intermedi”, ossia
approssimazione uguali ai limiti utilizzati per gli costruzioni con sviluppo planimetrico anche
edifici. complesso, costituite da un sistema di pareti
portanti perimetrali ed interne, disposte secondo
2.4 Azione Sismica differenti direzioni e da un sistema di
La valutazione dei parametri caratterizzanti orizzontamenti intermedi, solitamente
l’azione sismica è stata eseguita in accordo alla caratterizzati da qualità dei materiali, cura
normativa italiana (NTC2008) considerando una costruttiva e regolarità dell’impianto strutturale.
vita nominale dell’edificio pari a 50 anni, con un Attraverso un iter metodologico articolato il
coefficiente d’uso cu=1,5, cui corrisponde un programma consente di organizzare le
periodo di riferimento VR = 75 anni ed un periodo informazioni conoscitive e tutti i dati necessari
di ritorno che, per lo stato limite SLV, risulta pari all’implementazione delle verifiche, allo scopo di
a 712 anni. Sulla base delle indagini effettuate, il ottenere la valutazione della sicurezza sismica del
suolo è stato classificato come suolo di tipo B, bene nei confronti di una verifica a taglio alla base
categoria topografica T4. eseguita con una formulazione approssimata e
I parametri dello spettro di risposta elastico assumendo come meccanismo di collasso il taglio
orizzontale per lo Stato limite SLV sono riportati per fessurazione diagonale.
in Tabella 1 ed il corrispondente valore della PGA L’indice di sicurezza così calcolato consente di
risulta quindi pari a (S‧ag) = 0.478g. inserire l’edificio in una graduatoria di
vulnerabilità, utile per evidenziare la necessità di
ulteriori indagini di approfondimento e per la
programmazione di interventi per la mitigazione

SG03-473
del rischio. Nel caso in esame, è stato ottenuto un Tabella 2. Indici di sicurezza sismica LV2.
indice di sicurezza nei confronti dello SLV, αPGA = PGAC/PGAD
espresso come rapporto tra PGA dell’azione che Ribaltamento Fless. verticale
induce il raggiungimento dello stato limite X 0.305 0.758
(capacità-PGAC) e la corrispondente azione Y 0.260 0.735
caratteristica del sito (domanda-PGAD) sempre in
termini di PGA, pari a 0.228.

3.2 Valutazione dei meccanismi locali di


collasso (LV2)
La valutazione della vulnerabilità sismica con
riferimento ai meccanismi locali è stata eseguita
utilizzando metodi basati sull’analisi limite
dell’equilibrio, ed in particolare l’analisi
cinematica lineare, in accordo a quanto indicato
dalla Circolare 2009. Figura 9. Cinematismo di ribaltamento semplice più gravoso.
La scelta dei meccanismi locali da analizzare è
stata effettuata valutando la qualità delle 3.3 Valutazione mediante modelli strutturali
connessioni tra le pareti murarie, la presenza di globali (LV3)
cordoli, tiranti o ringrossi murari e in base al
quadro fessurativo rilevato. Individuate le criticità Al fine di ottenere una valutazione della
dell’edificio, si è stabilito lo schema di calcolo di vulnerabilità sismica più accurata del fabbricato
riferimento, attraverso la descrizione della nello stato attuale, è stata effettuata l’analisi del
geometria dei macroelementi che costituiscono la manufatto mediante diversi modelli strutturali
catena cinematica, le condizioni di vincolo e le globali. L’attitudine del modello numerico a
forze agenti. Si sono studiati prevalentemente due rappresentare correttamente il sistema strutturale
tipi di meccanismi locali di collasso: reale, dipende molto anche dalla modellazione
- ribaltamento semplice, con cerniera della rigidezza e resistenza dei solai e da come si
posizionata ai diversi livelli di piano; tiene conto dell'efficacia dei collegamenti tra gli
- flessione verticale di parete a uno o più piani, elementi strutturali. È stato quindi realizzato un
in funzione del grado di vincolo presente modello tridimensionale a telaio equivalente, vedi
all’altezza dei solai di interpiano. Figura 10, utilizzando il programma di calcolo
In Figura 8, si riassumono i risultati ottenuti per “Aedes.PCM 2014”.
ciascuna parete indagata del complesso Per cogliere gli aspetti più significativi emersi
monumentale (ex convento ed ex chiesa), mentre durante il percorso di conoscenza della struttura
in Tabella 2 si riportano gli indici di sicurezza muraria, nella fase di modellazione numerica si
sismica più bassi ottenuti per azioni agenti nelle sono introdotte alcune ipotesi, tra cui: (1) le fasce
due direzioni principali, relativi all’edificio dell’ex di piano sono state modellate come elementi
convento. In generale, i meccanismi di “deboli”, ovvero come bielle, in quanto prive di
ribaltamento semplice risultano, come ovvio, i più architravi e non dotate di armatura resistente a
gravosi. A titolo di esempio, in Figura 9 è riportato trazione; (2) gli elementi di orizzontamento sono
il cinematismo cui corrisponde il minimo valore stati modellati in base alle tipologie di solaio
dell’indice di sicurezza sismica. realmente presenti, come infinitamente rigidi o
deformabili; (3) alla base del modello, in
2.0
corrispondenza della quota del piano campagna,
1.8
sono state inserite condizioni di vincolo ad
Indicatori di Rischio Sismico in termini di PGA

1.6

1.4
incastro, trascurando le strutture sottostanti
1.2 risalenti all’epoca romana, così ottenendo una
1.0 stima a favore di sicurezza delle azioni sismiche
0.8
che interessano l’edificio; (4) la copertura a falde,
0.6

0.4
comprensiva di manto di copertura e struttura
0.2
portante, è stata modellata come elemento “solaio
0.0 piano” con funzione di ripartitore di carico con la
RIBALTAMENTO SEMPLICE FLESSIONE DI PARETE
sua effettiva rigidezza, trascurandone la spinta
Figura 8. Indici di sicurezza sismica per i cinematismi orizzontale in quanto opportunamente eliminata da
analizzati. appositi elementi.

SG03-474
Tabella 3. Modi di vibrare principali per i tre modelli
analizzati.
Periodo Massa X Massa Y
Dir.
(sec) (%) (%)
T 0.215 40.1 37.3
Modello G
T 0.204 40.1 38.9
X 0.252 54.8 0.1
Y 0.205 9.5 31.6
Modello A
Y 0.187 10.9 26.5
Y 0.153 0.8 13.1
Y 0.298 0.2 42.0
Figura 10. Modello strutturale a "telaio equivalente". Y 0.194 8.1 18.3
Modello B
X 0.178 73.4 1.3
Poiché il fabbricato in esame presenta una Y 0.150 0.0 15.0
conformazione geometrica piuttosto complessa ed
irregolare (pianta con sviluppo ad L ed una torre Con riferimento all’analisi dinamica lineare, in
campanaria di altezza maggiore rispetto al resto Tabella 4 si riportano gli indici di sicurezza
del fabbricato), sono state analizzate diverse sismica in termini di accelerazione ottenuti per i tre
articolazioni geometriche del modello numerico al modelli. Come atteso, avendo assunto come limite
fine di valutare se configurazioni semplificate il raggiungimento della crisi per il primo elemento,
potessero comunque consentire di cogliere gli stati senza tener conto di alcuna redistribuzione, si
fondamentali di sollecitazione degli elementi ottengono valori degli indici estremamente bassi.
strutturali. In particolare, oltre al modello globale, Sempre con riferimento all’analisi dinamica
si sono analizzati, con modelli distinti, le due lineare in Tabella 5, si riportano le tipologie di crisi
porzioni denominate corpo “A” e corpo “B” per presso-flessione (P) e taglio per fessurazione
(Figura 2), più regolari in pianta. Il confronto tra i diagonale (T) e le percentuali degli elementi non
risultati ottenuti con il modello globale ed i verificati suddivisi in classi in base al valore del
modelli dei due corpi singoli consente, tra l’altro, coefficiente di sicurezza delle verifiche stesse.
di valutare come si modifichi la risposta
dell’edificio all’azione sismica nei casi limite di Tabella 4. Indici di sicurezza sismica da analisi LV3.
buon ammorsamento dei paramenti murari in
corrispondenza dell’intersezione tra le due ali e il An. Dinamica Analisi
Lineare Push-over
caso di disconnessione completa tra essi. Si è
Modello G 0.107 0.229
esclusa dall’analisi globale LV3 la Chiesa di S.
Maria in quanto tale porzione risulta composta da Modello A 0.048 0.084
pareti e colonne in muratura con comportamento Modello B 0.038 0.176
disgiunto dal resto del fabbricato. Per tali
motivazioni, si sono ritenute più significative le Tabella 5. Analisi dinamica lineare - Percentuale elementi
sole verifiche di livello LV2 per l’ex-chiesa. verificati e non verificati.
Sui modelli sono state quindi eseguite analisi
Coefficiente di sicurezza
dinamiche modali con spettro di risposta ed analisi 0-0.25 0.25-0.5 0.5-0.75 0.75-1 ≥1
non-lineari push-over. In Tabella 3, si riportano P 13.1 40.8 23.6 9.2 13.2
per i tre modelli studiati (G=modello globale, G
T 21.1 31.1 11.5 14.3 21.9
A=modello A, B= modello B) i dati relativi ai P 23.2 27.2 15.4 5.6 28.5
A
primi modi di vibrare più significativi. In T 12.8 17.8 11.0 8.1 50.3
particolare, per ogni modo caratterizzato da massa P 36.7 15.1 14.8 6.8 26.6
B
partecipante maggiore del 10% si riporta la sua T 15.9 34.8 10.4 7.7 31.2
direzione prevalente (indicando con la lettera T un
moto di tipo torsionale), il periodo proprio e la Nella colonna di destra della Tabella 4 sono
massa attivata nelle due direzioni. Si osserva come invece riportati gli indici di sicurezza sismica
la massa partecipante dei modi principali risulti, in minimi ottenuti con l’analisi pushover eseguita
generale, inferiore al 55% (eccetto per il modo in con diverse distribuzioni di forze: proporzionali
X del corpo “B”) indicando la presenza di una alle forze statiche e proporzionali alle masse.
componente non trascurabile di rotazione Da sottolineare come tali distribuzioni
dell’edificio visibile anche dalle deformate forniscano risultati che non tengono conto del
modali. comportamento torsionale degli edifici che, in
questo caso, è prevalente per il modello globale
(vedi Tabella 3). Ne consegue che l’indice del

SG03-475
modello globale risulta maggiore di quelli ottenuti 4.1 Analisi cinematica lineare (KL) e non
con i due modelli singoli “A” e “B”, potendo lineare (KNL)
avvalersi della presenza di allineamenti murari in
entrambe le direzioni senza comunque risentire di Nel caso di analisi lineare, la verifica si svolge
effetti torsionali. Viceversa, i corpi singoli sono in termini di accelerazione e si basa sulla
condizionati dal comportamento lungo l’asse determinazione del valore di accelerazione di
debole, rispetto al quale presentano un numero attivazione 𝑎0∗ , corrispondente a:
limitato di allineamenti murari. Inoltre, si osserva 𝛼0 𝑔
𝑎0∗ = (1)
come l’indice di sicurezza del modello globale 𝑒 ∗ 𝐹𝐶
risulti paragonabile a quello ottenuto con l’analisi dove α0 è il moltiplicatore dei carichi che
LV1, che tiene conto della presenza di irregolarità corrisponde all’attivazione del moto (pari al
in pianta soltanto in modo approssimato. rapporto B/H), g è l’accelerazione di gravità, e* è
la frazione di massa partecipante al meccanismo di
collasso, assunta nel caso degli oggetti d’arte pari
4 CRITERI PER LA VALUTAZIONE DI a 1, e FC indica il fattore di Confidenza, assunto
VULNERABILITÀ DEI BENI MOBILI nei casi esaminati pari ai valori estremi: 1 e 1.35.
Con riferimento agli oggetti d’arte Questa capacità in termini di accelerazione viene
schematizzabili come corpi rigidi, per quanto confrontata con la domanda in accelerazione,
riguarda il fenomeno del ribaltamento, le opportunamente amplificata se l’oggetto si trova
valutazioni di vulnerabilità sismica possono essere ad un livello superiore dell’edificio. Nel caso di
eseguite con diverse metodologie, come illustrato stato limite SLV la verifica di sicurezza è
in Baggio et al. (2015). In questo lavoro si sono soddisfatta se:
considerati i metodi di analisi previsti dalla a livello terra 𝑎0∗ ≥ 𝑃𝐺𝐴⁄𝑞 (2)
normativa italiana (NTC 2008), che seguono
l’approccio dell’analisi cinematica lineare e non in quota 𝑎0∗ ≥ 𝑆𝑎𝑧 (𝑧)𝑔⁄𝑞 (3)
lineare, basati rispettivamente sull’accelerazione e Il fattore q, pari a 2, tiene convenzionalmente
sullo spostamento. I risultati in termini di curve di conto di una “riserva di resistenza” tra
stabilità sono stati poi confrontati con quelli l’attivazione del meccanismo e l’effettiva perdita
ottenuti con il metodo di Lam e Gad (2008) che, a di equilibrio dell’oggetto. Per la verifica in quota,
partire dagli studi di Doherty et al.(2002), assume secondo la formulazione proposta da NTC 2008 e
lo spostamento come misura di intensità (IM) per EC8, per gli elementi non strutturali assimilabili a
la valutazione del rischio di ribaltamento di corpi rigidi 𝑆𝑎𝑧 (𝑧) può essere valutata come:
elementi non strutturali. 𝑃𝐺𝐴 𝑃𝐺𝐴
Ulteriore condizione da verificare è quella 𝑆𝑎𝑧 (𝑧) = [3 ∙ (1 + 𝑧⁄𝐻𝑒𝑑 ) − 0.5] ≥ (4)
𝑔 𝑔
relativa all’innesco del moto di oscillazione (i.e.
“rocking”) che, come ben noto, corrisponde al dove:
raggiungimento di un valore di accelerazione pari - z è la quota dell'elemento non-strutturale
al rapporto B/H, dove B è la distanza minima tra la misurata dal livello delle fondazioni (i.e. per il
proiezione del baricentro del corpo e lo spigolo di caso esaminato pari alla quota dell’unica sala
base attorno a cui avviene l’oscillazione, e H è espositiva posta ai livelli superiori, “sala del
l’altezza del baricentro stesso. Paleolitico”, corpo “B”: z = 7.54 m;
Per quanto riguarda la valutazione dell’azione - 𝐻𝑒𝑑 è l’altezza dell’edificio misurata dalla
sismica al piano, le formulazioni dello spettro di fondazione (per il corpo “B”, 𝐻𝑒𝑑 =12.42 m).
risposta di piano adottate si riferiscono a quanto L’analisi non lineare KNL si svolge in termini
riportato nelle NTC 2008 e in Eurocodice 8 (EC8) di spostamento e consiste nel determinare il
in termini di accelerazione e alla formula-zione di moltiplicatore α, che viene valutato non solo sulla
Lagomarsino (2015) per lo spostamento. configurazione iniziale, ma anche su
In questa ricerca, si assume un coefficiente configurazioni variate della catena cinematica,
d’attrito tra blocco e superficie di appoggio tale da rappresentate tramite lo spostamento dk di un
evitare l’insorgere di un moto di scivolamento punto di controllo del sistema, fino al collasso.
prima dell’oscillazione. Da sottolineare come tale Questo si verifica in corrispondenza di uno
ipotesi risulti generalmente valida nei casi dei beni spostamento dk,0 per cui si ha l’annullamento del
museali. moltiplicatore α. La capacità dell’oggetto in
termini di spostamento è espressa come
spostamento ultimo du* = 0,4∙dk,0. La valutazione
della domanda in spostamento viene effettuata
attraverso la definizione del periodo secante Ts:

SG03-476
𝑇𝑠 = 2𝜋√𝑑𝑠∗ ⁄𝑎𝑠∗ (5) zona sismica. Si tratta di un metodo che, a partire
dagli studi di Doherty et al. (2002), assume lo
in cui 𝑑𝑠∗ = 0.4𝑑𝑢∗ e 𝑎𝑠∗ = 𝑎0∗ (1 − 𝑑𝑠∗ ⁄𝑑0∗ ) , con spostamento come IM per la valutazione del
𝑑0∗ lo spostamento spettrale equivalente (1 GDL) a rischio di ribaltamento.
dk,0. La verifica (SLV) consiste nel confronto tra La verifica di sicurezza è anche in questo caso
capacità e domanda in termini di spostamento: rappresentata dalle eq. (6) e (7), ma assumendo per
a livello terra 𝑑𝑢∗ ≥ 𝑆𝑑 (𝑇𝑠 ) (6) il periodo secante Ts l’espressione:
in quota 𝑑𝑢∗ ≥ 𝑆𝑑𝑧 (𝑇𝑠 , 𝑧), (7) 2𝐻
𝑇𝑠 = 2𝜋√ 3𝑔 (12)
dove Sd è lo spettro di risposta elastico in
spostamento a terra, mentre lo spettro in e la capacità in spostamento 𝑑𝑢∗ pari a metà dello
spostamento 𝑆𝑑𝑧 (𝑇𝑠 , 𝑧) alla quota z dell’edificio si spostamento limite a cui si verifica il ribaltamento
può calcolare secondo la formulazione di del corpo, dk,0. Ulteriori dettagli sono riportati in
Lagomarsino (2015): Lam e Gad (2008) e confronti con KNL in Baggio
et al. (2015).
𝑆𝑑𝑍 (𝑇, 𝑧) = 𝑚𝑎𝑥[𝑆𝑑 (𝑇); ∑𝑟𝑘=1 𝑆𝑑𝑍,𝑘 (𝑇, 𝑧)] (8)
essendo r il numero di modi considerati
dell’edificio, e SdZ,k(T,z), relativo al modo k, 5 VALUTAZIONI DI VULNERABILITÀ
calcolabile secondo la relazione: DEI BENI ARTISTICI
𝑆𝑑𝑍,𝑘 (𝑇, 𝑧) = Per una valutazione speditiva di vulnerabilità
2 dei beni mobili contenuti nel complesso si sono
𝑇
|𝛾𝑘 ѱ𝑘 | ( )
𝑇𝐾 costruite “carte di stabilità” ai diversi livelli
𝑆𝑑 (𝑇𝑘 ) 𝑠𝑒 𝑇 < 𝑇𝑘
interessati dagli spazi espositivi. Tali carte
2 0.05
√(1 − 𝑇𝑇 ) + (𝑇) permettono, una volta note le caratteristiche
𝐾 𝜂(𝜉)𝜂(𝜉𝑏 ) 𝑇𝑘 geometriche ed inerziali delle singole opere, di
𝑇 2 valutarne la sicurezza nei confronti di oscillazione
𝜂(𝜉)𝜂(𝜉𝑏 ) |𝛾𝑘 ѱ𝑘 | (𝑇 ) e ribaltamento per l’azione sismica di progetto. Le
𝐾
𝑆𝑑 (𝑇𝑘 ) 𝑠𝑒 𝑇𝑘 ≤ 𝑇 ≤ 1.9𝑇𝑘 “carte di stabilità” sono espresse in funzione delle
2
𝑇
√(1 −
𝑇𝐾
) + 0.05 (𝑇𝑇 ) sole grandezze B ed H, che individuano la
𝑘
posizione del baricentro rispetto all’impronta di
{ 3.8 𝜂(𝜉)𝜂(𝜉𝑏 )|𝛾𝑘 ѱ𝑘 |𝑆𝑑 (𝑇𝑘 ) 𝑠𝑒 𝑇 > 1.9𝑇𝑘 base dell’oggetto e che, in prima approssimazione,
(9) possono assumersi pari rispettivamente alla
dove Tk è il periodo del k-esimo modo semilarghezza e semialtezza del blocco
dell’edificio, ψk(z) è il valore della forma modale (assunzione esatta per corpi omogenei e
dell’edificio all’altezza z, γk il coefficiente di simmetrici). Tali carte rappresentano le curve
partecipazione modale, η(ξ) e η(ξb) i fattori di limite di rocking/ribaltamento ottenute con i criteri
smorzamento rispettivamente per oggetto e sopra esposti assumendo Capacità uguale a
struttura. Domanda.
Per una prima valutazione semplificata, che può Nel seguito si fa riferimento ai parametri
servire nei casi in cui non si possano eseguire sismici del sito e, come dettagliatamente descritto
modellazioni dell’edificio, ci si può riferire solo al in Baggio et al. (2015), al fatto che i criteri KNL e
primo modo, considerando il periodo T1 ottenuto Lam-Gad sono differenziati in base agli intervalli
dll’ espressione semplificata di EC8 𝑇1 = spettrali in cui cade il periodo Ts.
0.05(𝐻𝑒𝑑 )0.75 e assumendo: La carta di stabilità relativa al piano terra, è
𝛾1 = 3𝑛⁄(2𝑛 + 1) (10) riportata in Figura 11 per FC=1 ed in Figura 12 per
FC=1.35. In tali grafici, oltre alle curve limite di
con n numero di piani dell’edificio. ribaltamento, è rappresentata anche la condizione
Analogamente, per la forma modale si può in di rocking.
modo approssimato adottare la relazione: Dato che l’inizio dell’oscillazione costituisce
𝜓(𝑧) = (𝑧⁄𝐻𝑒𝑑 )𝜅 (11) condizione necessaria per l’instaurarsi del
ribaltamento, nonostante non sia esplicitamente
4.2 Criterio di Lam - Gad previsto dai metodi descritti nei paragrafi
precedenti, si sono limitate le curve di
A titolo di confronto, si è presa in esame ribaltamento con la retta di rocking tratteggiando
un’ulteriore metodologia di analisi proposta da la parte sinistra alla retta stessa in quanto priva di
Lam e Gad (2008) per la valutazione di senso fisico. Il punto blu riportato nei due grafici è
vulnerabilità dei componenti non strutturali in

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rappresentativo della statua a sinistra di Figura 7, cautelativi già a partire da bassi valori di H,
posizionata a piano terra nella sala “Quadrella”. Si contrariamente a quanto accade a piano terra.
osserva come, variando il fattore di confidenza da Infine, come ulteriore approfondimento, si sono
1 a 1.35, la statua passi da una condizione di costruite le curve di stabilità considerando per la
oscillazione ad una di ribaltamento. determinazione degli spettri di piano i risultati
A favore di sicurezza, si è assunto come limite dell’analisi modale, con riferimento al modello
dell’area a rischio ribaltamento, campita in grigio relativo al solo corpo “B”, in cui è collocata la sala
in figura, l’inviluppo delle curve limite. La parte espositiva. In particolare, si riporta a titolo di
dell’area campita limitata dalla retta di rocking esempio in Figura 14, per la sola analisi non
corrisponde alla zona in cui il corpo ribalta non lineare KNL, il confronto tra le curve di stabilità
appena si innesca il moto di oscillazione. costruite utilizzando spettri di piano ottenuti con
Per la costruzione delle curve di stabilità diverse approssimazioni limitandosi, per maggior
relative ad oggetti posizionati al primo piano, si è chiarezza, alla parte del grafico relativa a valori di
valutato lo spettro in spostamento al piano con H <1m. In verde è riportata la curva ottenuta
diversi livelli di approssimazione. In prima fase si assumendo le relazioni semplificate per lo spettro
sono utilizzate le relazioni semplificate (10) e (11) di piano, in blu quella ottenuta considerando per T1
per la valutazione dei parametri modali, e il il periodo del primo modo significativo dell’analisi
periodo T1 da espressione semplificata di EC8 modale e per i coefficienti γ1 e ψ1(z) le relazioni
(T1=0.33s), ottenendo la carta di stabilità semplificate (10) e (11), in grigio la curva ottenuta
rappresentata in Figura 13 e come la zona di considerando per Tk, γk, e ψk(z) i valori ricavati
stabilità si riduca molto rispetto alla carta costruita dall’analisi modale considerando solo il primo
a livello terra (Figura 11). modo ed in nero la curva ottenuta considerando i
Per quanto riguarda la condizione di primi 4 modi di vibrare.
ribaltamento è da notare come, a parte un tratto Si può osservare come, in questo caso, l’utilizzo
iniziale caratterizzato da bassi valori di H e quindi delle relazioni semplificate porti ai risultati più
di Ts nel quale si ha un‘amplificazione dello cautelativi (curva limite di ribaltamento più alta).
spettro in spostamento, le curve relative a KNL e Considerare una valutazione più accurata
Lam Gad ricalchino le corrispondenti curve a terra. utilizzando i risultati dell’analisi modale modifica
Infatti lo spettro di piano in spostamento, a partire la curva limite riducendo, se pur non
da un certo valore del periodo, non si amplifica significativamente, gli effetti dell’amplificazione
rispetto a quello a terra e quindi si assume uguale con la quota. In particolare, in questo caso,
ad esso, in accordo all’eq. (8), che impone di utilizzare solo il primo modo porta a un risultato
scegliere il valore massimo tra spettro a terra e in meno cautelativo dell’utilizzare i primi 4 modi
quota. significativi dell’analisi modale.
Viceversa, per effetto dell’amplificazione
dell’azione sismica in termini di accelerazione,
l’analisi KL fornisce, al piano, i risultati più

oscillazione
stabilità oscillazione stabilità

ribaltamento ribaltamento

Figura 11. Carta di stabilità piano terra (FC=1). Il punto Figura 12. Carta di stabilità piano terra (FC=1.35). Il punto
rappresenta la statua a sinistra di Figura 7 rappresenta la statua a sinistra di Figura 7

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oscillazione
stabilità

ribaltamento

Figura 13. Carta di stabilità piano primo (FC=1). Figura 14. Carta di stabilità piano primo (FC=1): metodo
Amplificazione con metodo semplificato KNL - confronto tra metodi di amplificazione
assimilabili a grandi statue come quelle poste a
6 CONCLUSIONI
piano terra, la situazione sia al limite tra
La complessità realizzativa, e la specificità oscillazione e ribaltamento, evidenziando l’utilità
funzionale dei complessi museali di interesse di collegare la statua al basamento.
storico, rende spesso la valutazione della loro Le carte di stabilità consentono anche di
vulnerabilità sismica particolarmente articolata. In ottenere indicazioni per le dimensioni minime di
particolare, per raggiungere un adeguato livello di eventuali basamenti cui attaccare le opere, ovvero
consapevolezza è necessario introdurre una per individuarne un miglior posizionamento al fine
valutazione multi-livello che al classico giudizio di aumentarne la sicurezza nei confronti dei
sul sistema strutturale affianchi anche un criterio fenomeni di oscillazione e ribaltamento.
di valutazione della sicurezza dei beni in esso
contenuti. In quest’ambito, nel presente lavoro si è 7 REFERENCES
descritta una procedura di valutazione integrata
AEDES. Manuale d'uso PCM Progettazione di Costruzioni
della vulnerabilità sismica del Complesso in muratura: revisione 19.01.2016
Monumentale di S. Maria delle Monache. Baggio S., Berto L., Rocca I., Saetta A., Vitaliani R. (2015),
Attraverso un approfondito processo di Rischio sismico per beni artistici mobili: confronto tra
conoscenza del sistema è stato possibile condurre differenti metodi di valutazione, XV convegno ANIDIS.
analisi di vulnerabilità dell’edificio a crescenti L’Aquila, Settembre, 13-17
Berto L, Favaretto T., Saetta A., Antonelli F., Lazzarini L.,
livelli di complessità. Come atteso, le analisi (2012). Assessment of seismic vulnerability of art
elastiche lineari hanno fornito risultati fortemente objects: the Galleria dei Prigioni sculptures at the
penalizzanti nei confronti di metodologie non Accademia Gallery in Florence, J. Cult.Her., 13(1):7-21
lineari, meglio in grado di riconoscere le capacità Circolare n. 617 del 02/02/09 “Istruzioni per l'applicazione
redistributive e le risorse in campo non lineare di delle NTC di cui al D.M. 14/01/2008”
edifici complessi in muratura. Al contempo, con D.P.C.M. 2011 “Linee Guida per la valutazione e riduzione
del rischio sismico del patrimonio culturale con
riferimento ai risultati ottenuti con i diversi riferimento alle NTC”, 9 febbraio 2011
modelli (globale, “A” e “B”), si osserva come Doherty K., Griffith M., Lam N.T.K, Wilson J.L. (2002),
l’analisi pushover con distribuzione di forze Displacement-based analysis for out-of-plane bending of
proporzionali alle masse e alle forze statiche, seismically loaded unreinforced masonry walls, Earth.
eseguita per il modello globale sia, in questo caso, Eng. and Struc. Dyn., 31(4): 833-850
Lagomarsino S. (2015), Seismic assessment of rocking
non a favore di sicurezza non essendo in grado di masonry structures, Bull. Earth. Eng. 13(1) 97-128
cogliere gli effetti torsionali, prevalenti per tale Lagomarsino S., Cattari S. (2015) Perpetuate guidelines for
modello. Viceversa. le analisi dei corpi singoli, per seismic performance-based assessment of cultural
altro rappresentativi del caso di scarso heritage masonry structures, Bull.Earth.Eng.13(1):13-47
ammorsamento, forniscono valori degli indici di Lam N.T.K., Gad E.F. (2008), Overturning of non structural
sicurezza maggiormente attendibili. components in low-moderate seismicity regions, Elec. J.
of Struc. Eng., 8:121-132.
L’analisi di vulnerabilità dei beni contenuti è NTC 2008: Norme Tecniche per le Costruzioni, D.M.
stata condotta attraverso la predisposizione di carte 14/1/2008, SO n.30 G.U. n.29 del 4/2/2008
di stabilità, in grado di fornire l’inviluppo delle Tilocca A., Ferracuti B., Mazzotti C., Bovo M. (2015)
condizioni di sicurezza dei beni mobili. Il Seismic vulnerability assessment of a historical masonry
confronto con alcune geometrie presenti building: Pandone Castle, IEEE – EESMS. 174-179
UNI ENV 1998-1:2005 EC8 Progettazione delle strutture per
all’interno del museo ha mostrato come, per beni la resistenza sismica Parte 1.

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