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MENTAL COACHING SPORTIVO

VINCENTE

_come ottenere il meglio dalla propria preparazione mentale_

Nicola Pacchetti
INTRODUZIONE:

Eccoci qua...innanzitutto ti ringrazio per aver scelto di far parte del TEAM K.M.T. e ti rivolgo i piu
sinceri complimenti per esserti iscritto alla news-letter: si rivelerà un prezioso strumento di
miglioramento per tutti noi.

Mi presento: sono Nicola Pacchetti, e credo tu abbia letto chi sono nelle mie pagine all'interno del
sito (in caso contrario, cosa aspetti?!? ;) )

Tutti gli sport ci offrono esempi di atleti considerati tecnicamente e fisicamente meno preparati di
altri, che tuttavia ottengono risultati migliori di coloro i quali, sulla carta, sarebbero “più forti”.
La differenza è spesso nello stato mentale.
Ormai nel mondo sportivo si riconosce universalmente l'importanza della condizione psicologica
dell'atleta, per gli effetti che essa produce sulla performance.

Negli ultimi anni, finalmente, grazie a campioni del calibro di Michal Jordan, Andrè Agassi, Tiger
Woods, Valentino Rossi, Rafael Nadal, Michael Phelps, accompagnati a loro volta da manager
vincenti come Julio Velasco, Carlo Ancelotti, Josè Mourinho, si è consolidata l'importanza della
componente mentale nelle discipline sportive e nelle relative aree specifiche.
Se pensiamo ai vari sport, hanno primeggiato i campioni aventi le componenti fisiche e tecniche in
evidente predominanza; tuttavia, anno dopo anno, è emersa con dirompente costanza l'importanza
della sfera psicologica applicata alla preparazione sportiva.

Di conseguenza è aumentato il numero di singoli atleti e di squadre che si avvalgono di un Trainer


per allenare la mente.

Serve sicuramente allenamento, serve spirito di sacrificio, ma questo vale poco senza sapere come
gestire emozionalmente i momenti decisivi, i momenti che avvicinano alla performance e quelli che
conducono alla seguente.
La capacità di concentrarsi, di focalizzare l'attenzione su ciò che conta, di evitare le distrazioni è
fondamentale per utilizzare al massimo le proprie capacità.

Questo e-book ha la scopo di farti consocere l'aspetto mentale nella preparazione sportiva.
Attraverso una serie di tecniche, strumenti e metodologie studiate dalla Psicologia tradizionale,
dalla P.N.L., dal coaching e dal puro mental training, è possibile arrivare a creare nell'atleta (e nel
team) la necessaria padronanza delle gesta, dei comportamenti, dei pensieri, delle motivazioni,
dell'energia e della intrinseca determinazione.
“Molte delle persone che incontrerai lungo il tuo cammino ti diranno che non ce la puoi fare,
qualsiasi sia il tuo traguardo...ma tutto ciò che serve è l'immaginazione. Coltiva il tuo
sogno, pianificalo e vedrai che lo raggiungerai. Incontrerai tanti ostacoli.
Molti solleveranno dubbi sulla realizzabilità dei tuoi sogni...compirai anche molti errori.
Ma non ci sono limiti se lavori sodo, se hai forza di convinzione,
fiducia in te stesso e in quanti ti circondano.
Perché, credetemi:
i sogni si realizzano per davvero.”
Michael Phelps
NOTA PER I LETTORI:

Il mio idolo è Rafael Nadal. La sua costanza e la sua incredibile abilità nel non subire mai
emozionalmente alcuna interferenza esterna mi fanno impazzire. Ho letto ogni intervista mi fosse
possibile leggere, ho guardato mille match e ho comprato la sua autobiografia “Rafa, la mia
storia”...e ho scoperto che quella sicurezza in se stesso, la capacità di elevare e mantenere la
concentrazione per ore e la grinta travolgente che ne fanno un grande campione non erano in effetti
frutto di un'eredità genetica, bensì di un'attenzione accurata rivolta alla preparazione mentale e
psicologica a cui Rafa si era sempre sottoposto.

“Il 90% del mio gioco è mentale. E' la mia concentrazione che mi ha portato cosi lontano.
Rafael Nadal”

Ritengo che oggi l'aspetto psicologico incida per un buon 80% sui risultati che otteniamo nella vita,
e di conseguenza anche nello sport, eppure quasi sempre dedichiamo maggiore attenzione a
migliorare l'aspetto meccanico, cioè il gesto atletico o tecnico, che rappresenta una piccola
percentuale del risultato.

La psicologia, intesa come conoscenza e gestione delle nostre risorse mentali, è il vero artefice dei
risultati migliori finora raggiunti, e di quelli che raggiungeremo in futuro. La motivazione,
l'atteggiamento mentale, le credenze circa le proprie possibilità, la sicurezza in se stessi e la
concentrazione, sono tutti strumenti in grado di sostenerci ma quasi mai vengono usati
strategicamente.

Se un atleta o una squadra non assumono il controllo delle proprie risorse mentali e psicologiche,
allora è quasi certo che saranno le situazioni e le pressioni a controllare loro.

Oggi più che mai la capacità di gestire le risorse mentali e psicologiche può fare la differenza tra
successo e fallimento, fra trionfo e sconfitta e naturalmente fra piacere e dolore. Questo rappresenta
forse il principale motivo per cui risulta fondamentale conoscere a fondo quali sono le nostre risorse
e come farle funzionare al meglio.

“Se non credi in te stesso, scordati che qualcun altro lo faccia per te.”
Kobe Bryant
'MENTAL TRAINING NELLO SPORT'

cosa si intende per allenamento mentale nello Sport in KaizenMentalTraining e


come usare questa preparazione

1. MIND

“La mia mente è la più grande arma che ho a disposizione. Ho sviluppato la forza della mia
psicologia molto presto e non troverò mai abbastanza parole per spiegare
l'importanza che potrebbe avere per te fare altrettanto.
Tiger Woods”

La mente può rappresentare un incredibile acceleratore di risultati se usata positivamente ma, nello
stesso tempo può diventare un freno inesorabile nel caso in cui non si conosca il metodo per
impiegarla. Ho avuto la possibilità di conoscere molti ragazzi e ragazze impegnati in attività
sportive di differenti generi, e mi spiace quando penso a quanti giovani di talento non riescono a
emergere per ragioni puramente psicologiche.
C'è chi si arrende troppo in fretta, chi non riesce ad autodisciplinarsi, chi non sa rimanere
concentrato, chi non crede in se stesso, chi subisce troppo le influenze esterne e chi ha troppa paura
per osare fare il salto di qualità definitivo. Persone che non riescono a coltivare il proprio talento
naturale e per questo, inevitabilmente, si perdono nella mediocrità.

Nel mondo dei professionisti, invece, ogni tanto c'è qualcuno che di punto in bianco si eclissa. Non
riesce più ad esprimersi al meglio, e in molti casi senza che sussistano motivazioni oggettive.

Andrè Agassi, uno dei più forti tennisti di tutti i tempi (e di cui vi consiglio vivamente la lettura
dell'autobiografia - Open – per capire, conoscere e acquisire una storia vera straordinaria di un
uomo e una mente incredibili), quasi improvvisamente incominciò a perdere partite su partite, anche
con giocatori di evidente livello inferiore al suo. La sua posizione in classifica scese
inesorabilmente e nessuno riusciva a fornire spiegazioni, data anche la sua giovane età. Non si
trattava di problemi fisici, né tantomeno tecnico/tattici o legati alle pure abilità tennistiche.
Qualcosa era successo all'interno della sua testa.
Gli mancava grinta, convinzione e fiducia in se stesso. Tutti lo davano per finito.
Andrè, dimostrando grande apertura mentale, umiltà e voglia di riscatto si affidò ad un esperto in
motivazione e psicologia del cambiamento, Anthony Robbins, che gli insegnò a recuperare le
strategie mentali e fisiologiche che già in passato lo avevano portato ai vertici del ranking mondiale,
e dopo pochi mesi e molto lavoro si riaffermò come numero uno al mondo.
Andrè imparò a uscire dalle difficoltà, a usare la propria mente come un acceleratore di risultati e
cominciò a sfruttarne al meglio il potere. La sua carriera beneficiò di una seconda giovinezza e si
concluse una decina di anni dopo in occasione del memorabile torneo di Flushing Meadows a New
York nel 2006.
La qualità dei risultati che otteniamo nella vita è direttamente proporzionale alla qualità dell'uso
delle nostre risorse mentali.

Ognuno di noi produce un certo numero di pensieri in maniera quotidiana. Questi pensieri hanno il
potere e la forza di influire sui nostri comportamenti e nelle nostre azioni. Imparare e riconoscerli e
a inquadrarli è il primo passo per chiunque voglia fare della propria attività sportiva una professione
o una piacevole soddisfazione personale.
Solo chi riconosce un'importanza reale a questo aspetto di se, potrà avere successo.
Chi crede nel talento naturale fine a se stesso, all'impossibilità di raggiungere livelli elevati e alla
trascurabilità della componente mentale...allora non ha bisogno della preparazione psicologica
migliore.

Ricordiamoci che una performance sportiva viene determinata da una triplice componente:
– fisica;
– mentale,
– tecnica.
(rigorosamente in ordine alfabetico!)
Come sappiamo da decenni l'area fisica e l'area tecnica si allenano mediante programmi specifici,
singole sedute, preparazioni, allenatori, personal trainer, preparatori atletici, tattici, fisioterapisti,
nutrizionisti, ecc…
In Italia ce ne stiamo rendendo conto un po' più lentamente rispetto ad altri paesi come, ad esempio,
gli Stati Uniti, l' Inghilterra...ma ci siamo accorti anche noi che c'è una metodologia di allenamento
e di preparazione anche per l'area mentale!
Sono stati svolti studi specifici in merito ed è stato riscontrato un evidente interessamento di questa
componente per quanto riguarda la performance ed il potenziale del singolo.
Il numero di campioni che attribuiscono all'aspetto mentale una determinante importanza per la loro
professione (e non solo: troviamo esempi di campioni assistiti per quanto riguarda la sfera privata,
familiare, ecc...) è in evidente espansione e sotto gli occhi di tutti: interviste, biografie, programmi
televisivi, siti internet, sono ormai ambiti dove troviamo una crescente e costante presenza di
affascinanti testimonianze in cui la sfera psicologica risiede al primo posto di una prestazione.

Alleniamo i bicipiti, la corsa, gli addominali, gli schemi, i gesti tecnici...e cosa ci impedisce di
allenare anche e soprattutto colei che controlla e dirige ogni singolo gesto: la mente?

Al giorno d'oggi, la maggior parte delle persone che praticano sport, anche solo per divertimento,
eseguono esercizi di riscaldamento prima di iniziare. Può trattarsi di una moderna metodologia o,
più semplicemente, di qualche esercizio di stretching seguito da alcune flessioni sulle ginocchia.
Negli ultimi tempi in particolar modo, alcuni professionisti relegano molta importanza allo
svolgimento di esercizi di raffreddamento.
I benefici del riscaldamento sono ben conosciuti: preparare e predisporre il corpo a ciò che seguirà è
essenziale per assicurarsi un buon livello di performance fin dall'inizio. Il riscaldamento ripone i
propri benefici anche per la riduzione del numero di infortuni.
Analoghe considerazioni possiamo ricondurle al riscaldamento mentale: in uno sport (individuale e
di squadra) è di vitale importanza essere concentrati, pronti a dare il meglio fin dall'inizio, sapendo
cosa si sta cercando di ottenere.
Se si sta lavorando su un aspetto particolare del gioco, l'attenzione va posta su come vengono
pianificate le attività.

Molti sportivi sostengono che si debba “sistemare la testa” prima di competere.


Allo stesso tempo, dopo aver perso una partita o una gara nella quale riponevano le migliori
aspettative, sentiamo spesso affermare che “non erano lì con la testa”, non erano riusciti a
concentrarsi nel migliore dei modi, oppure che continuavano a permettere ad altre questioni e ad
altri problemi di affiorare nella loro mente sfavorendone dunque la prestazione.

La preparazione mentale in uno sport di squadra è importante in egual misura che in uno sport
individuale: cambia unicamente la metodologia di applicazione.
Credo molto nel lavoro individuale con gli sportivi, ed una squadra altro cos'è se non un insieme di
singoli?
Alcuni aspetti si affrontano collettivamente...ed altri si affrontano individualmente...così da formare
una squadra nel vero senso della parola, una somma di singole individualità orientate al
raggiungimento dell'obiettivo (o della vittoria).
Se un atleta non si è preparato quanto gli altri, può influire sulla performance dell'intera squadra.
Peggio ancora, può venirsi a creare un certo attrito, che a sua volta può causare malumori prolungati
nel tempo, pessimi risultati, e stagioni da incubo.

È assolutamente necessario avere le idee chiare su ciò che state cercando di ottenere, in modo da
poter scegliere l'approccio migliore.

“Un vincente è qualcuno che riconosce il suo talento naturale, lavora sui suoi limiti per
tramutarli in abilità e usa queste abilità per realizzare i propri obiettivi.”
Usain Bolt
2. GOAL

“Posso accettare di fallire...tutti falliscono in qualche cosa. Ma non posso accettare


il fatto di non averci provato. Per questo non faccio mai le cose a metà:
perché così avrei metà dei risultati.”
Michael Jordan

Il Mental Trainer Sportivo è una figura professionale apprezzata e ricercata dalle società e dai
singoli atleti, che riconoscono l'efficacia di una adeguata preparazione mentale per ottenere
performance sportive di eccellenza.

Il Mental Trainer Sportivo è un professionista che aiuta gli atleti a definire gli obiettivi in modo
efficace e ad innalzare costantemente il livello della prestazione, attraverso l'allenamento mentale.
Focalizza l'attenzione e le azione degli sportivi sul raggiungimento di risultati concreti, fornisce
metodi, tecniche e strategie per utilizzare al massimo le risorse personali.
Più nello specifico ha l'abilità di individuare e far sviluppare a livello mentale i punti di forza di
ciascun atleta, evolvere quelli deboli fino a realizzare una combinazione vincente di risorse fisiche,
tecniche e mentali che consenta di raggiungere i massimi livelli di performance.

Se pensiamo ai vari sport, hanno primeggiato per anni i campioni aventi le componenti fisiche e
tecniche in evidente predominanza; tuttavia, nel corso del tempo, è emersa con dirompente
costanza, prima nelle interviste, nei libri, nelle biografie e nei programmi di allenamento individuali
e delle squadre, la sfera psicologica applicata alla preparazione sportiva.
Chi otteneva risultati straordinari aveva sviluppato, parallelamente all'allenamento fisico/tecnico, il
desiderio di migliorare ancora di più la propria performance, andando ad arricchire e completare
ulteriormente le proprie capacità. Non esiste campione al mondo ad oggi che non attribuisca almeno
il 50% dei propri successi all'importanza della componente mentale nella propria preparazione;
addirittura emergono sportivi i quali conferiscono l'80% dei propri successi alle abilità mentali
allenate e sviluppate nel corso del tempo.

La mia collaborazione è rivolta a sportivi, singoli e di squadre, che decidono di volere sviluppare le
capacità mentali individuali migliori per raggiungere i propri obiettivi mediante una condizione
psicologica ideale ed esemplare.
Lavoreremo in maniera strutturata, mediante un progetto individualizzato, sugli obiettivi e sugli
stati desiderati dello sportivo (del team) attraverso l'attuazione di un piano di lavoro concordato.
Al fine di applicare un pratico intervento collaborativo il più completo, valido e adatto possibile,
realizzeremo un miglioramento del livello di performance sportiva calibrato su funzionanti piani di
azione provenienti dalla recente Psicologia dello Sport, Programmazione Neuro Linguistica
(P.N.L.), Coaching e Psicologia Clinica.
Vorrei che pensaste ora alla mia formazione e ai miei studi come ad una piramide.
Alla base troviamo la conoscenza, ovvero il mio desiderio, misto alla mia volontà, di costruirmi un
bagaglio culturale completo come fondamenta della mia personale istruzione (la Laurea Magistrale
in Psicologia). Un “piano terra” abbastanza forte che mi permettesse di sorreggere i piani superiori.
Volevo le basi conoscitive dalle quali ergere la mia professione.
Dopodiché, come spiegato nella mia pagina all'interno del sito, ho provato la necessità interiore di
andare a studiare,conoscere e applicare le risposte ad una domanda dal fascino eterno:
...come funziona?
Ecco dunque che al piano successivo della mia piramide troviamo l'esemplificazione di tutto ciò che
funziona e in che modo funziona: la Programmazione Neuro Linguistica. Essa altro non è che il
senso utile, la messa in pratica, concreta e reale mediante tecniche evolute di ciò che funziona.
In generale, si definisce coaching il processo attraverso il quale si aiutano individui e gruppi di
persone a raggiungere il massimo livello delle proprie capacità di performance.
Al terzo piano, salendo, ha casa la specializzazione nell'ambito Sportivo delle moderne conoscenze
che la Psicologia dello Sport ha sperimentato.

Ritengo la professione che ho scelto, il Mental Trainer, un facilitatore che aiuta a costruire il futuro
desiderato e ad attivare le risorse necessarie affinché quel futuro diventi realtà.

La Programmazione Neuro Linguistica rappresenta la piena espressione della forza delle persone,
che vengono aiutate a sfruttare e superare i propri limiti e le proprie barriere affinché possano dare
il meglio di sé sostenute nella realizzazione di prestazioni più efficaci possibile.
A differenza di ogni altro approccio psicologico, la mia collaborazione si differenzia e si
caratterizza per un semplice ma enorme fattore: le metodologie della P.N.L. e del coaching
utilizzate sono 'orientate al risultato', piuttosto che centrate sul problema.
Tendono ad essere fortemente in direzione della soluzione, ad incentivare lo sviluppo di nuove
strategie di pensiero e di azione, piuttosto che cercare di risolvere problemi e conflitti del passato.

Il coaching tradizionale (quello dalla “c” maiuscola) si focalizza su un livello comportamentale, in


quanto consiste nel collaborare con una persona (o un team) al fine di aiutarla a realizzare o a
migliorare una determinata performance comportamentale. A questo livello i metodi di coaching
derivano principalmente da un modello di allenamento nello sport finalizzato a promuovere la
consapevolezza conscia delle proprie risorse e abilità oltre allo sviluppo della competenza conscia.
Questi metodi consistono, tra l'altro, nel sollecitare e rinforzare le abilità degli atleti attraverso
un'attenta attività di osservazione e di feedback, e nell'agevolare un'azione coordinata (con il
singolo o con il team).

L'obiettivo della nostra collaborazione consiste nel fornire un miglioramento di prestazione in


contesti e situazioni specifici.
3. SUCCESS

“Paura mai, pressione sempre. Ma la pressione spesso tira fuori il meglio dalle persone.”
Graham Henry, allenatore All-Blacks

Un esempio di uno dei livelli più profondi su cui lavorare assieme all'atleta, assistendolo, è quello
dei suoi valori e delle sue convinzioni. I valori e le convinzioni di una persona sono le forze
principali che determinano i suoi pensieri ed i suoi comportamenti, dunque la sua performance.
Essi forniscono la motivazione e le linee guida che stanno alla base dei comportamenti e delle
capacità utilizzate per raggiungere i risultati fissati.

Alle convinzioni ed ai valori sono collegati il perché e le ragioni più profonde che portano le
persone a comportarsi in un determinato modo, e quindi, di conseguenza, le basi delle azioni
mentali e fisiche intraprese dall'atleta.
Esse possono, inoltre, essere la chiave di accesso a determinate capacità e abilità, oppure possono
costituire gli ostacoli al massimo utilizzo del potenziale di ogni sportivo.

Le convinzioni influenzano il modo in cui percepiamo e interpretiamo gli eventi e quello in cui
agiamo. Esse, inoltre, tendono ad avere un effetto “auto-verificantesi”, cioè un'influenza diretta
sulle nostre azioni e sull'accesso alle nostre abilità fisiche e mentali.
Troppo spesso assisto e ho assistito a carriere rovinate o indebolite enormemente per via di
convinzioni limitanti create nello sportivo da altre persone, da situazioni passate o da esperienze
spiacevoli non sfruttate. Non mi piace usare il termine 'superate': perché il come esse vengono
superate potrebbe essere dannoso, svantaggioso o deleterio. Dipende troppo dal modo in cui viene
messa alle spalle quella circostanza.

Preferisco dunque utilizzare il termine 'sfruttare'. Il motivo sta nel profitto, nel beneficio. Ognuno di
noi compie quotidianamente delle azioni per il loro profitto: attribuisco a questa parola un
significato del tutto benevolo e piacevole, ovvero di un qualcosa che ci faccia stare meglio.
Ho usato la parole profitto volutamente perché credo che ogni essere umano faccia ciò che fa
unicamente per il profitto che ne consegue. Pensateci. Non mi riferisco al profitto economico. O
almeno, non solo. Faccio riferimento a qualunque forma di profitto: sentimentale, relazionale,
personale, il profitto che ne ricavi anche da un massaggio rilassante. Sono tutti esempi in cui
ognuno di noi ne ricava un piacere, un beneficio, un profitto, appunto. Chi non ha il bisogno di farsi
una serata con gli amici/amiche davanti a un film, una cenetta grazie alla quale poter parlare ridere
scherzare piangere spettegolare? Chi non prova una bella sensazione dopo aver aiutato un familiare
o un amico in una qualunque cosa? Chi non va a letto sereno dopo una giornata faticosa e piena di
impegni, sapendo di aver assoldato tutti gli incarichi? Chi non sta meglio dopo aver fatto l'amore
con la propria ragazza/ragazzo? Chi vorrebbe interrompere un massaggio rilassante in centro
benessere dopo una settimana faticosa? Chi non prova gioia e piacere dopo una rete segnata o una
prestazione eccellente? Dopo una Coppo alzata al cielo...? Una medaglia meritata...?
Io credo che possano essere tutti ritenuti dei profitti, benefici, piaceri.

Ho assistito a sportivi (anche di serie A) la cui percezione sul loro stato attuale, sulle loro
potenzialità, sulle loro aspettative, sulla prossima gara...è stata del tutto distorta da altre persone, da
esperienze negative.
La convinzione è un qualcosa che va allenato, mantenuto, migliorato.
Per molti atleti certe frasi dette da altri o certe situazioni andate non come si sperava, hanno fatto sì
che si radicassero in profondità nella loro mente convinzioni limitanti e che, in svariati casi,
diventassero parte integrante del proprio sistema di convinzioni.
Addirittura atleti con mezzi sconfinati venivano sabotati dal loro stesso cervello mediante la
ripetizione in loro di una vocina interna che diceva loro cosa fosse possibile o impossibile. Facile o
difficile. Poi ci parli e vieni a scoprire che questa 'voce-convinzione' altro non è che il trascinamento
attuale di un brutto momento sportivo passato come ad esempio un allenatore che non era capace di
gestire l'autostima nella propria squadra, una concentrazione insufficiente di una singola volta
divenuta costante poi nel tempo, la ripresa approssimativa da un importante infortunio, l'incapacità
di sapersi gestire in un difficile momento della vita privata che sfocia in un abbassamento del livello
di performance sportiva...ecc...
Ciò che intendo fare è dare responsabilità: inteso come abilità di saper rispondere, saper far fronte
(respons-abile) alle situazioni ed agli ostacoli che vengono presentati dalle circostanze.

La nostra collaborazione intende creare tutte quelle condizioni necessarie nella preparazione
mentale affinché la migliore performance sportiva sia possibile.

Un esempio della potenza delle convinzioni è rappresentato dalla corsa di un miglio: si riteneva
impossibile, per un essere umano, correre la distanza di un miglio con un tempo inferiore ai 4
minuti. Nessun uomo era riuscito in questa impresa fino al 6 maggio 1954 quando, Roger Bannister
stabilì l'impresa sportiva che sancì la fine di questa obsoleta convinzione.
Nel mese e mezzo seguente, un altro corridore, John Lundy, migliorò ulteriormente la prestazione di
Bannister di un altro secondo. Nei 9 anni seguenti ben altre 200 e più persone furono in grado di
compiere quello che per decenni si era ritenuto impossibile per un essere umano.

Credo che come tutte le cose al mondo (tecnologie, medicina, edilizia, sport, arte...) anche la
'Psicologia' debba saper stare al passo coi tempi, con le innovazioni che negli anni sono state
studiate, create, rese possibili e verificate.
La preparazione mentale in ambito sportivo è divenuta basilare nella formazione di nuovi campioni,
nel mantenimento di campioni già acclamati e nella vita degli sportivi in generale.

Quando decidi di volere collaborare con me per poter ottenere dei cambiamenti di successo
(successo: participio passato di succedere...sei tu che li fai succedere! Ma anche un obiettivo
realizzato è un successo!) per la tua vita utilizzeremo un procedimento semplice e
straordinariamente potente basato su tre fasi, durante le quali verrai aiutato a concentrare
l'attenzione su ciò che vorrai veramente (il risultato), sul perché lo vuoi (lo scopo, le ragioni
profonde) e sulle azioni da compiere per conseguire i risultati che desideri.
[Risultato >>> Scopo>>> Azioni]
Dedicato a chi ha voglia di scoprire che vincere è possibile.

“Se credi di riuscirci, o di non riuscirci, hai comunque ragione.”


Henry Ford

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