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ELEMENTI DI ANTROPOMETRIA
10.1 Introduzione
L’antropometria è la scienza che tratta i caratteri misurabili del corpo umano, attraverso la raccolta e
l’elaborazione statistica dei dati rilevabili sugli individui all’interno dei diversi gruppi di
popolazione.
La diversità umana deriva dalle differenze del patrimonio genetico di ciascuno, dagli effetti prodotti
dall’ambiente, dalla nutrizione, dallo stato di salute, dalle abitudine di vita.
Le caratteristiche antropometriche e in particolare le dimensioni dinamiche, sono strettamente
connesse alla biomeccanica della postura e del movimento ed alle caratteristiche ed i limiti dello
sforzo muscolare.
I dati forniti dall’antropometria riguardano le dimensioni strutturali o dimensioni statiche, ossia le
dimensioni del corpo umano nelle diverse posizioni statiche, e le dimensioni dinamiche, ossia le
dimensioni che il corpo umano assume durante il movimento.
L’antropometria fornisce una quantità potenzialmente infinita di informazioni che consentono di
definire i requisiti fisico-dimensionali del progetto e possono essere utilizzate a qualsiasi scala di
intervento. Per definire i requisiti fisico-dimensionali è infatti necessario individuare i parametri
antropometrici utili al progetto e il gruppo di utenti a cui si rivolge e selezionare i valori assunti da
ciascun parametro all’interno di quel dato gruppo di utenti. Il gruppo di utenti, i dati antropometrici
e, in particolare, la distribuzione e la frequenza con a quale si presentano consentono di eliminare o
ridurre la necessità di compiere sforzi o movimenti errati.
In tutti i casi l’utilizzazione dei dati antropometrici richiede sia la corretta impostazione del
problema progettuale, sia la successiva selezione ed elaborazione dei dati disponibili, e in
particolare:
• l’individuazione dei dati antropometrici necessari alla definizione dei requisiti fisico-
dimensionali del progetto;
• l’individuazione del gruppo di utenti a cui si riferisce;
• la selezione dei dati utili al progetto e relativi alle caratteristiche antropometriche dello
specifico gruppo di utenti;
• i modi nei quali i dati antropometrici così selezionati permettono di definire i requisiti
dimensionali del progetto;
• l’individuazione degli utenti limite.
L’utilizzazione dei dati antropometrici richiede alcune conoscenze relative ai criteri con i quali
viene presentata la variabilità e la distribuzione di frequenza dei dati rilevati all’interno di una data
popolazione.
La parte più alta della curva esprime sia il valore medio del carattere considerato, sia il valore più
frequente rilevato all’interno della popolazione considerata (la moda), ed infine il valore al di sotto
o al di sopra del quale di trova il 50% dei soggetti (mediana). Le misure relative possono essere
suddivise in 100 parti percentuali a cui corrispondono 99 medie (percentili) che indicano quale
percentuale di popolazione ha un valore del parametro uguale o inferiore a quello preso in
considerazione. Nella parte centrale della curva è concentrato il maggior numero dei dati rilevati;
nelle due parti estreme della curva invece è concentrato un minore numero di misurazioni, che
corrispondono quindi a minore percentuali di popolazione.
Si deve inoltre considerare che i percentili antropometrici si riferiscono ad una sola dimensione del
corpo umano.
L’utilizzazione dei dati antropometrici non deve quindi avvenire in modo meccaico, ma richiede la
selezione e l’interpretazione dei dati in funzione dello specifico problema progettuale.
Se utilizzati correttamente, i dati resi disponibili dall’antropometria costituiscono una risorsa
progettuale attraverso la quale è possibile definire i requisiti dimensionali del progetto e valutare la
percentuale di utenti che potranno utilizzare comodamente e senza sforzo l’ambiente e il prodotto
progettato, e rispondere così alle esigenze del massimo numero possibile di utenti.
Facendo riferimento all’ellisse corporea, l’involucro occupato dal corpo umano in movimento
durante una determinata attività può essere individuato sulla base delle misure antropometriche che
descrivono il raggio di movimento delle braccia o delle gambe ecc. L’analisi dei movimenti
necessari a svolgere i compiti richiesti consente di individuare lo spazio necessario a permettere la
corretta esecuzione dei compiti e di individuare la posizione e i rapporti dimensionali tra i diversi
elementi e tra questi e la persona che deve utilizzarli. Le zone di raggiungibilità consentono inoltre
di definire il layout delle postazioni di lavoro sulla base di alcuni principi di base:
• principio di importanza;
• principio della frequenza di utilizzo;
• principio delle funzioni;
• principio della sequenza di utilizzo.
Da sottolineare infine che la definizione dei requisiti dimensionali non può riferirsi ai soli aspetti
antropometrici ma deve necessariamente tenere conto delle posture e dei movimenti svolti dalle
persone.
La WHO, oltre ad individuare dei dati antropometrici di riferimento, ha cercato di instaurare una
guida sul patico utilizzo e interpretazione di tali dati. L’attenzione è stata focalizzata principalmente
sui bambini e sugli adolescenti, utilizzando l’antropometria come strumento per valutare
l’andamento della crescita dei bambini.
Quando vengono utilizzati i dati antropometrici, è necessario considerare questi valori come veri e
propri standard a cui riferirsi per poter definire una crescita ‘normale’ o quantomeno desiderabile
(interpretando i dati).
E’ indispensabile analizzare il contesto in cui si verifica una deviazione dai valori standard.
Altro fattore da considerare è l’influenza di fattori non- patologici sulla normale crescita e stato di
salute dell’individuo. Ogni fattore deve essere valutato singolarmente e nel proprio contesto e non
come valore assoluto.
Per quanto riguarda i bambini, le curve di crescita stabilite dalla WHO sono ormai universalmente
accettate. Per realizzarle è stato eseguito l “Multicentre Growth Reference Study” (MGRS), studio
intrapreso tra il 1997 e il 2003.
Le tabelle elaborate al termine dello studio, rese note nel 2003, hanno riguardato diversi indicatori
antropometrici: lunghezza/altezza per età, peso per età ecc.
Per ognuno di questi indicatori viene fatta distinzione in base al sesso e all’età, creando apposite
tabelle dove sono rappresentate le curve di crescita della popolazione infantile nromale. Gli
indicatori non sono rappresentati come valore assoluto, ma come curve in percentili.
E’ evidente la necessità di avere dati antropometrici di riferimento anche per la popolazione adulta,
non solo per avere un indice dello stato di salute individuale, ma anche delle condizioni socio-
economiche degli individui, nonché per la progettazione di strumenti secondo criteri ergonomici.
A tal proposito, un documento molto importante sugli indicatori antropometrici della popolazione
adulta è quello che arriva dagli Stati Uniti. Lo studio alla base è il “Nutritional Health and Nutrion
Examination Survey” (NHANES), studio condotto dal National Center fro Heath Statistics (NCHS).
Dai dati ricavati dal NHANES sono state create delle tabelle sui principali indicatori antropometrici.
Per ogni indicatore antropometrico viene indicata una media, la deviazione standard dalla media e i
valori in percentili.
Per quanto riguarda la standardizzazione delle misure antropometriche a livello internazionale, si fa
riferimento alle norma ISO, e a quelle del CEN e della NASA per le tecniche di misurazione. Per
l’interpretazione univoca dei dati antropometrici, si fa riferimento alla norma UNI EN ISO
15535:2013. Essa fornisce le informazioni necessarie per rendere possibile la comparazione
internazionale tra diversi fasce di popolazione.
Le definizione e le modalità di rilevazione dei dati antropometrici sono descritti nella orma UNI EN
ISO 7250/1:2017.
I dati antropometrici rilevati su alcune popolazioni sono riportati nella norma UNI CEN ISO/TR
7250/2:2001.
Una sintesi dei principali dati antropometrici rilevati in Italia, USA, Giappone è rielaborata dalla
norma UNI CEN ISO/TR 7250/2:2011.
Mentre per il Giappone risultano completi tutti i dati, alcuni di questi non sono invece riportati dalla
norma per Italia e USA.
15. ARREDI, POSTAZIONI DA LAVORO, UTENSILI MANUALI
15.1 Introduzione
I principali problemi progettuali relativi al layout, richiedono di prendere in esame congiuntamente
gli aspetti relativi ai compiti fisici e ai compiti cognitivi, cui si aggiungono gli aspetti emozionali
relativi alla situazione soggettiva di ciascuno.
Analogo approccio vale per la valutazione dei possibili rischi, che possono derivare
dall’incompatibilità tra le caratteristiche e le capacità fisiche, sensoriali o cognitive delle persone, e
i livelli di prestazione richiesti dal contesto fisico, sociale e organizzativo in cui operano.
Dal punto di vista operativo si tratta di individuare:
• le persone alle quali il progetto si rivolge;
• le principali attività per le quali il prodotto/sistema da valutare e/o progettare sono utilizzati;
• i compiti, fisici e mentali, richiesti;
• i parametri antropometrici di riferimento;
• le capacità fisiche e mentali;
• gli utenti limite.
Si devono inoltre definire:
• i limiti della soluzione progettuale;
• le soglie di accettabilità e i relativi vincoli dimensionali e funzionali;
• i requisiti dimensionali relativi all’accessibilità e utilizzabilità;
• i requisiti relativi alle caratteristiche, alla durata e/o all’intensità delle posture, dei
movimenti e degli sforzi.
Una volta definito ciò che deve essere fatto per raggiungere gli obiettivi, i compiti devono essere
valutati. I metodi e i criteri di tale valutazione dipendono dalla complessità del processo e devono in
ogni caso essere esplicitati.
L’analisi dei compiti consente di definire i requisiti dimensionali del progetto e i parametri fisico-
dimensionali necessari a valutare l’accettabilità delle soluzioni progettuali sulla base delle
caratteristiche dell’utenza.
Dal punto di vista progettuale gli aspetti di maggior rilievo riguardano l’identificazione e la
valutazione dei disagi e/o delle patologie che possono derivare dalle costrizioni poste dall’ambiente
fisico, dalla struttura e dalla successione di compiti fisici e cognitivi richiesti da una determinata
attività. Una postazione di lavoro dovrebbe essere progettata tenendo conto della variabilità delle
caratteristiche degli operatori e/o utenti. Quest’ultima dovrebbe includere:
• le dimensioni del corpo;
• la postura;
• i movimenti del corpo;
• la forza fisica;
• le abilità mentali.
Per quanto riguarda in particolare le postazioni di lavoro, gli elementi che devono essere considerati
sono:
• la posizione dell’operatore;
• gli spazi di movimento e le zone di raggiungibilità;
• le dimensioni del corpo;
• la postura;
• i movimenti del corpo;
• le applicazioni di forza;
• le abilità mentali.