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Il giovanetto lascia in mano ai suoi catturatori, è la vita mortale, la vita che in qualche maniera va
lasciata. Su questa vita mortale gli uomini possono avere il potere addirittura di arrivare a toglierla,
come hanno fatto con Gesù, ma da questa condizione mortale il giovanetto si spoglia, fugge
nudo, scappando così al dominio della morte.
Il giovanetto però non rimane nudo; lasciato il telo funebre in mano ai persecutori, lo ritroviamo
vestito di una tunica bianca, il colore della risurrezione.
In questo modo l’evangelista, già al momento della cattura di Gesù, prima ancora della sua morte, ci
anticipa già il finale, quello della risurrezione di Gesù.
Questo giovanetto, che era fuggito nudo, lo ritroviamo nella scena finale del Vangelo di Marco,
quella che rimane incompleta. Qui c’è l’annunzio che Gesù è risuscitato, viene dato l’incarico alle
donne di andare ad annunziarlo, “ma loro non dissero niente a nessuno perché…” Il passo finisce
in questo modo incompiuto.
(Mc 14,50-52; Mc 16,1-20) (Maggi, 2009)