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L'operatore, come indica il cartello, è esposto ad una radiazione ottica artificiale. In questo
caso all'operatore è prescritto l'obbligo di indossare un dispositivo di protezione oculare
(cartello con sfondo blu). Per gli occhi devono essere impiegati, se previsti, degli occhiali
con caratteristiche idonee a filtrare le radiazioni ottiche emesse dalla sorgente, in questo
caso le radiazioni ultraviolette.

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In questo altro esempio il nostro operatore si trova nei pressi di un apparecchio LASER.
Quando è in funzione, l'apparecchio LASER genera una radiazione LASER. Al di la' della
porta vi è la zona laser controllata, cioè una zona dove la presenza e l'attività delle persone
sono regolate da apposite procedure di controllo e sottoposte a sorveglianza al fine della
protezione dai rischi da radiazione ottica artificiale.
Ogni accesso alla Zona Laser Controllata deve essere contrassegnato da un cartello di
avvertimento conforme alla normativa vigente. E’ consigliabile includere informazioni
riguardanti il tipo di laser in uso in modo da fornire adeguate informazioni. In questo caso la
radiazione è visibile e invisibile con possibilità di rischio per l'operatore a causa di una
radiazione diretta o diffusa. Possono essere utilizzati, come si vede in figura, segnali
luminosi che vengono accesi solo durante l’utilizzo del LASER.

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Si intendono per radiazioni ottiche tutte le radiazioni elettromagnetiche nella gamma di
lunghezza d'onda compresa tra 100 nanometri e 1 millimetro. Lo spettro delle radiazioni
ottiche si suddivide in radiazioni ultraviolette (UVA, UVB, UVC), radiazioni visibili e
radiazioni infrarosse (IRA, IRB, IRC).
Si intende per radiazione laser una radiazione ottica prodotta da un apparecchio laser e per
radiazione non coerente una qualsiasi radiazione ottica diversa dalla radiazione laser. Ad
esempio la lampada germicida è un esempio di sorgente non coerente in ambito ospedaliero.
Il semaforo è un esempio quotidiano di sorgente non coerente.

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Che differenza c'è tra la radiazione di una lampadina (sorgente non coerente) e quella di un
laser? Osserva la figura e prova a rispondere alla domanda.
Come viene distribuita l'energia dalle due sorgenti?
Mentre la lampadina distribuisce la sua energia isotropicamente in tutte le direzioni, la luce
laser, invece, concentra tutta la sua energia in poco spazio.

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Il laser è una sorgente di radiazione coerente, cioè che emette luce in una sola direzione: il
fascio anche per lunghe distanze è focalizzato sempre in un’unica direzione; invece una
sorgente incoerente emette luce in tutte le direzioni, ad esempio la lampadina. Questa
caratteristica di emettere luce in una sola direzione consente di concentrare una elevata
densità di energia su piccole superfici.

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Nella diapositiva sono riportati alcuni esempi di laser utilizzati in ambito medico (ad
esempio il laser a eccimeri, il laser all' argon, il laser a neodimio yag, il laser a CO2). In
diversi reparti, dalla radiologia al blocco operatorio, in ambito oculistico e fisioterapico, un
operatore può imbattersi in una sorgente laser.
La pericolosità degli apparecchi laser è definita attraverso delle “classi“ crescenti in
funzione dei rischi. Esistono 7 classi: 1, 1M, 2, 2M, 3R, 3B, 4.
Ad esempio i laser di classe 4 (i più pericolosi) sono anche in grado di produrre riflessioni
diffuse molto pericolose. Possono causare lesioni alla pelle e potrebbero anche costituire un
pericolo d’incendio. Il loro uso richiede pertanto un’estrema cautela da parte del lavoratore.

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Quali sono i due organi più sensibili alle radiazioni ottiche?
Dalla lunghezza d'onda, dall'energia e potenza assorbita, dalla durata dell'esposizione e del
singolo impulso, dipendono gli effetti (danni prevalentemente fotochimici e termici) sui
tessuti con particolare riguardo ai rischi dovuti agli effetti nocivi sugli occhi e sulla cute che
risultano i due organi più sensibili alle radiazioni ottiche.

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La figura riporta le interazioni delle radiazioni ottiche con l'occhio ed i livelli di profondità
delle varie componenti. Si leggano i possibili danni in funzione della radiazione di interesse.
Le radiazioni ultraviolette hanno una azione fotochimica con distruzione delle cellule
epiteliali (congiuntiviti o cataratte).
Le radiazioni visibili e nell’infrarosso vicino hanno un rischio di danno oculare elevato
(bruciature retiniche e corneali o degradazione della visione dei colori e notturna) perché
l’occhio è per sua natura in grado di focalizzarle sulla retina.

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La figura riporta la profondità di penetrazione cutanea della radiazione ottica.
La pelle tollera un'esposizione al fascio molto più elevata.
La penetrazione della radiazione laser nella pelle è massima per lunghezze d'onda comprese
tra 600 nm e 1000 nm.
Gli effetti dannosi sono eritemi, piccole vescicole e bruciature epidermiche.

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Presentiamo in questa diapositiva il riferimento normativo a livello nazionale riguardante i
rischi per la salute e la sicurezza che possono derivare dall'esposizione alle radiazioni
ottiche artificiali durante il lavoro. Gli Allegati uno e due della Direttiva fissano i Valori
Limiti di Esposizione per radiazione ottica non coerente e per radiazione laser. Questi limiti
tengono conto della Efficacia Biologica della Radiazione ottica che può causare danno. I
limiti sono basati sulle linee guida pubblicate dalla Commissione Internazionale per la
Protezione dalla Radiazioni Non Ionizzanti. Questi valori limite di esposizione sono basati
sugli effetti sulla salute accertati e su considerazioni biologiche. Il rispetto di tali limiti
garantisce che i lavoratori esposti siano protetti contro tutti gli effetti nocivi noti sugli occhi
e sulla cute.

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L' Addetto alla sicurezza laser è una persona che possiede le conoscenze necessarie per la
valutazione e il controllo dei rischi causati dai laser e ha la responsabilità di supervisionare
sul controllo di questi rischi. Deve supportare e consigliare il Datore di Lavoro per quanto
riguarda l’uso sicuro dell’apparecchio e le misure di protezione. Infatti il datore di lavoro
deve valutare e se necessario misurare o calcolare i livelli di radiazioni ottiche a cui possono
essere esposti i lavoratori.

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Quali sono i rischi per le radiazioni ottiche artificiali, ad esempio per i LASER? Le cause
principali di incidenti sugli operatori sono state l' esposizione oculare improvvisa durante le
operazioni di allineamento, lo scarso utilizzo di protezioni oculari anche se disponibili, i
malfunzionamenti delle apparecchiature che provocano esposizioni indesiderate, degli
interventi tecnici impropri sui generatori di alta tensione, interventi tecnici di riparazione
non adeguati, l'utilizzo di dispositivi di protezione non adatti e o difettosi.
Cause principali di incidenti sui pazienti sono state la mancanza di informazione e
formazione degli operatori, l'assenza di procedure di sicurezza, un utilizzo di strumentario
chirurgico non adatto, la fornitura di fibre non adatte, l'assenza di controlli periodici sulle
emissioni laser.

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I Dispositivi di Protezione Individuale per le radiazioni ottiche artificiali sono gli occhiali.
Gli occhiali di protezione vanno utilizzati dagli operatori, dal paziente e più in generale
dalle persone presenti in sala. E' importante ricordare che sono necessari speciali occhiali in
base alle lunghezze d'onda emesse dalle sorgenti di radiazioni artificiali. Ogni occhiale
attenua solo determinate lunghezze d'onda e non altre (ad ogni LASER il proprio occhiale).
Si raccomanda inoltre l'utilizzo di indumenti adeguati e ignifughi (camici in cotone pesante)
e di non utilizzare teli o vesti TNT.

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Il nostro operatore esposto a radiazioni ottiche artificiali (non coerenti o laser) è protetto
contro tutti gli effetti nocivi su cute e occhi, rispettando (eventualmente con i giusti
dispositivi di protezione individuale, tipo occhiali) i limiti di esposizione basati su evidenze
scientifiche. Il datore di lavoro, eventualmente con l'addetto sicurezza laser, ha valutato i
livelli di radiazioni ottiche a cui è soggetto... allora non ci resta che augurargli buon lavoro!

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