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Soluzione dell’esercizio
Considero l’hamiltoniana completa
H = H0 + V
Quindi ho il livello energetico più basso E|2i = 0 non degenere, mentre il primo stato ecci-
tato E|1i,|3i = doppiamente degenere.
La correzione al primo ordine si ottiene considerando expvalV valutata negli stati imper-
turbati: ottengo banalmente le entrate della matrice stessa (lungo la diagonale per lo stato
|2i, V11 V13 V31 V33 per i due degeneri), ovvero
∆I|1i,|2i,|3i = 0
Per lo stato ad energia E = invece bisogna considerare come prima anche gli elementi off
the diagonal :
X hi|V |ki hk|V |ji hi|V |2i h2|V |ji
Vij = = =
E|1i|3i − Ek
k6={1,3}
1
e quindi la perturbazione per gli stati degeneri è
2
β / β 2 /
V =
β 2 / β 2 /
(0) 2β 2 2β 2
E|2i = E|2i + ∆I|2i + ∆II
|2i = 0 + 0 − =−
(0) 2β 2 2β 2
E|3i = E|3i + ∆I|3i + ∆II
|3i =+0+ =+
E1 = 0
" r #
8β 2 4β 2
E2,3 = 1± 1+ ∼ 1±1±
2 2
Esercizio
Siano date due particelle identiche ⁄ confinate in un cerchio di raggio R in un piano
e soggette ad un campo magnetico uniforme perpendicolarmente al piano stesso: quindi
l’hamiltoniana
~2 ∂ 2 ~2 ∂ 2
∂ ∂
H0 = − − + iβ +
2mR2 ∂φ21 2mR2 ∂φ22 ∂φ1 ∂φ2
con β < ~2 /(2mR2 ). Determinare lo stato fondamentale ed il primo eccitato con la ri-
spettiva degenerazione. Determinare la correzione all’energia al I ordine dovuta a una
perturbazione
V = λδ(φ1 − φ2 )
Soluzione dell’esercizio
Singolarmente per ogni particella l’hamiltoniana si riduce a
~2 ∂ 2 ∂
H0 (i) = − 2 2
+ iβ
2mR ∂φ ∂φ
2
che ammette per autostati
1
|ni = √ einφ
2π
con autovalori
~2 n2
En(0) = − nβ
2mR2
(risolvere banalmente equazione di Schrödinger indipendente dal tempo). Prestare atten-
zione al fatto che n ∈ Z, infatti non vi è alcuna restrizione (vincolo) sul verso di rotazione
delle particelle! Grazie al campo magnetico non ho per singola particella degenerazione
alcuna dei livelli energetici. In aggiunta lo stato fondamentale risulta essere
1 (0)
|0i = √ con E0 = 0
2π
mentre il primo eccitato
1 (0) ~2
|1i = √ eiφ con E1 = −β
2π 2mR2
(0) (0)
Si può facilmente verificare che E−1 > E1 .
Tocca ora considerare il sistema composto dalle due particelle identiche (fermioni). Lo spin
totale del sistema vale
Sbtot = Sb1 + Sb2 = { 0, 1 }
Quindi per la parte di spin della funzione d’onda abbiamo le seguenti possibilità:
1
|0 0is = √ (|+ −i − |− +i) singoletto
2
|1 -1is = |+ +i
1
|1 0is = √ (|+ −i + |− +i) tripletto
2
|1 1is = |− −i
poiché l’altra opzione avrebbe dato una funzione d’onda non normalizzabile e quindi fisi-
camente impossibile (letteralmente impossibile |h·|·i|2 = 0, probabilità nulla).
Per quanto riguarda il primo stato eccitato ci aspettiamo che solo uno dei due fermioni si
trovi nel livello energetico superiore: abbiamo quindi ancora le due possibilità
1
√ (|1 0io + |0 1io ) ⊗ |0 0is
2
1
√ (|1 0io − |0 1io ) ⊗ |1 mis
2
3
che esplicitando ms = { −1, 0, 1 } diventano complessivamente stati degeneri con energia
(0) ~2
E1 = −β
2mR2
Da notare che ⁄ della degenerazione è dovuta soltanto alla componente di spin della
funzione d’onda, mentre la degenerazione dovuta alla parte orbitale è soltanto doppia (le
due possibilità precedenti).
Poiché la perturbazione non interagisce con lo spin, posso applicare ai singoli stati la
teoria perturbativa per stati non degeneri: per la correzione al primo ordine dell’energia
dello stato fondamentale vale
∆I0 = h0|V |0i = h0 0| h0 0|V |0 0io |0 0is = h0 0|V |0 0io h0 0|0 0is
ora
h0 0|0 0is = 1
mentre
x
2π
1 1 1 1 λ
h0 0|V |0 0io = dφ1 dφ2 λδ(φ1 − φ2 ) √ √ √ √ =
2π 2π 2π 2π 2π
0
quindi
λ
∆I0 =
2π
Passiamo ora allo stato eccitato. Per il singoletto (dello spin) abbiamo
I h1 0| + h1 0| |1 0i + |1 0i
∆1,s = √ V √ h0
0|0 0is
2 o 2 o
x
2π
e−iφ1 1 eiφ1 1 λ
h1 0|V |1 0io = dφ1 dφ2 λδ(φ1 − φ2 ) √ √ √ √ =
2π 2π 2π 2π 2π
0
x
2π
e−iφ1 1 1 eiφ2 λ
h1 0|V |0 1io = dφ1 dφ2 λδ(φ1 − φ2 ) √ √ √ √ =
2π 2π 2π 2π 2π
0
4
Esercizio
Sia dato il potenziale
V (r) = −λδ(r − a)
con λ > 0. Calcolare la sezione d’urto in onda sferica. Per potenziali che ammettono stati
legati esiste un fenomeno di scattering risonante: la sezione d’urto cresce quando l’energia
della particella incidente è circa uguale a quella di uno stato legato (ovviamente questa
condizione è verificata solamente quando l’energia della particella incidente, che è positiva,
e l’energia dello stato legato, che è negativa, sono entrambe vicine allo zero). Per verificare
questo fenomeno:
• studiare gli stati legati del sistema ed il loro comportamento in prossimità dei valori
per cui la sezione d’urto diverge.
Soluzione dell’esercizio
Si lascia al lettore :’)
Esercizio
Sia dato un rotatore sferico posto in un campo elettrico costante che perturba l’hamil-
toniana, ovvero
2
~ˆ
L
Ĥ = Ĥ0 + V̂ = + E cos ϑ
2I
Determinare
• senza calcolare gli integrali dire come vengono modificati i livelli del primo stato
eccitato al II ordine in E. Esiste ancora qualche degenerazione?
Soluzione dell’esercizio
Gli autostati del momento angolare sono le armoniche sferiche
|l mi = Ylm (ϑ, ϕ)
data la simmetria cilindrica posso ignorare l’angolo ϕ. Gli autovalori corrispondenti sono
del tipo
l(l + 1)~2
L2 =
2I
che sono ovviamente degeneri rispetto ad ml , quindi con degenerazione (2l + 1). La
perturbazione può essere riscritta
r
4π
V̂ = E Y1 0
3
5
Consideriamo ora la correzione al primo ordine: lo stato fondamentale
1
|0 0i = Y0 0 = √
4π
ha degenerazione nulla, quindi vale che
r Z
4π
∆I0 = h0 0|V |0 0i = E Y00 Y10 Y00 dΩ = 0
3
per la parità di Y10 (e dominio di integrazione simmetrico). Per quanto riguarda gli stati
eccitati devo diagonalizzare
hl m| V̂ l0 m0 = 0
Notiamo come da energia nulla (a riposo) lo stato fondamentale venga perturbato in "modo
legante", abbassandogli il livello energetico al di sotto dello zero.
Per la correzione al secondo ordine dei livelli del primo stato eccitato dovremmo in linea di
principio usare la teoria delle perturbazioni per stati degeneri e diagonalizzare la matrice
X h1 m|V̂ |l0 m0 i hl0 m0 |V̂ |1 mi
e
Vmm
e = l0 (l0 +1)~2
~2
|l0 m0 i6=|1 mi I − 2I
|l0 m0 i6=|1 mi
e
6
corrispondente è modificato. Infatti per lo stato fondamentale (indico con un apostrofo il
nuovo autostato dell’energia):
|l mi hl m|V |0 0i
|0 0i0 = |0 0i +
X
E0 − El
|lmi6=|00i
dove abbiamo già visto come l’unico elemento di matrice non nullo corrisponde a |l mi =
|1 0i, quindi si ha
EI
|0 0i0 = |0 0i − √ |1 0i
3~2
Ora posso valutare L~ su questi nuovi autostati, ovviamente componente per componente:
1
h0 0|L̂x |0 0i0 = h0 0|L̂+ + L̂− |0 0i0 = 0
2
1
h0 0|L̂y |0 0i0 = h0 0|L̂+ − L̂− |0 0i0 = 0
2
h0 0|L̂z |0 0i0 = 0
Esercizio
Considerare l’effetto su un atomo di idrogeno nello stato fondamentale di un debole
campo magnetico tenendo conto della struttura iperfina
~e ·S
AS ~p (1)
e ricordando che il momento magnetico del protone è trascurabile rispetto a quello dell’e-
lettrone. Determinare le regole di selezione per le transizioni
S=1→S=0
dovute ad ulteriore radiazione incidente tenendo conto che la transizione sarà di dipolo
magnetico
~ + 2S
HI ∼ (L ~ e) · B
~
Soluzione dell’esercizio
Considero l’hamiltoniana totale
ge q ~ ~ ~2 −S
S ~2 −S
~2 e
~ ~ e p
H = AS e · S p − B · Se = A + BSze
2m 2 m
dove ho posto ge ' 2 ed ho trascurato l’accoppiamento del protone a B, ovvero
qgp
1
2M
I livelli energetici imperturbati dall’interazione iperfine sono quelli della base del momento
angolare totale
s(s + 1) − 34 − 34
Es = A~2
2
7
dove per S = 1 ho il tripletto ad energia
A~2
E|11i|10i|1−1i =
4
mentre per S = 0 ho il singoletto con
3
E|00i = − A~2
4
Il campo magnetico contribuirà per B piccolo attraverso il valor medio
eB e
S
m z
Notiamo come per momento angolare totale nullo non ci sia degenerazione, mentre per
S = 1 pur essendo degenere, la matrice di Sze è diagonale: infatti
~
|+ −i + −~ |− +i ~
Sze |1 0i = 2 √ 2 = |0 0i
2 2
e così via.
Le correzioni ai livelli per B 1 sono
A~2
E|11i = +β
4
A~2
E|10i =
4
A~2
E|1−1i = −β
4
3A~2
E|00i = −
4
dove
~eB
β=
2m
Le transizioni dovute alla radiazione sono di dipolo magnetico poiché nello stato fonda-
mentale h~xi = hxi xj i = 0 e sono dovute a ~Se · B ~ dove B ~ dipende dalla polarizzazione della
luce. Si studia quindi h1 m|S ~ e |0 0i al variare di m:
considero la transizione |1 1i → |0 0i
√
h1 1|S ~ e |0 0i = h1 1|S + |0 0i = −~/ 2
e
8
Esercizio
Si consideri lo scattering di due neutroni che interagiscono col potenziale
(
~1 ·S
V0 S ~2 se r < a
V =
0 se r > a
Soluzione dell’esercizio
Dall’approssimazione di Born:
Z
m
f (ϑ) = − V (~x)ei~q·~x d~ x
2π~2
Z a Z 2π Z π
mV0 ~ ~ 2
= S1 · S2 dr r dφ dϑ sin ϑeiqr cos ϑ
2π~2 0 0 0
mV0 ~ ~
Z a
e iqr − e−iqr
= 2 S 1 · S 2 (
2π ) dr r2
2π ~
0 iqr
mV0 ~ ~ 2 a
Z
= 2 S1 · S2 r sin(qr) dr
~ q 0
r cos(qr) a 1 a
Z
mV0 ~ ~ 2
= 2 S1 · S2 − + cos(qr) dr
~ q q
0 q 0
mV0 2 ~1 ·S~2
= 2 3 [sin(qa) − qa cos(qa)] S
~ q
I neutroni sono particelle identiche di spin ⁄.
La funzione f (ϑ) è in effetti una matrice del tipo
9
dove ho imposto la totale antisimmetria della funzione d’onda, poiché come più volte
espresso i due neutroni sono fermioni.
La sezione d’urto andrà quindi riscritta
D E
f (ϑ) = ~k -~kV ~k0 -~k0
1 h ~ ~ ~0 ~0 i
= hk -k|V |k -k i ± h~k -~k|V |-~k0 ~k0 i ± h-~k ~k|V |~k0 -~k0 i + h-~k ~k|V |-~k0 ~k0 i
2
= f (ϑ) ± f (π − ϑ)
dove il segno + vale per i bosoni, mentre il segno − per i fermioni. L’interazione è diagonale
in S.
La sezione d’urto differenziale nel caso di particelle inizialmente non polarizzate vale
1h i
σ(ϑ) = |fS=0 |2 + 3|fS=1 |2
4
mentre nel caso in cui i due neutroni siano in uno stato di tripletto, la sezione d’urto vale
9~2
σ(ϑ) = |fS=1 |2 = |f (ϑ) − f (π − ϑ)|2
16
Esercizio
Il positronio è uno stato legato composto da un elettrone e un positrone (di uguale
massa e carica opposta). Tenendo conto dell’interazione iperfina determinare l’effetto di
un campo magnetico debole sul livello n = 1 al primo ordine della teoria perturbativa.
Confrontare il risultato con la soluzione esatta per campo magnetico di intensità arbitraria.
Soluzione dell’esercizio
Scrivo l’hamiltoniana che tiene conto dell’interazione iperfina e del campo magnetico:
g q
e e gp qp
H = AS~e · S~p − Bz Sze + Bz Szp = AS~e · S~p + β(Sze − Szp )
2m 2m
dove nell’ultima uguaglianza abbiamo posto ge = gp = 2 ed ovviamente qe = −e = −qp ;
infine β = eB/m.
Sappiamo che l’hamiltoniana è diagonalizzata nella base del momento angolare totale,
quindi serve sostituire il prodotto interno:
3 3
s(s + 1) − −
AS~e · S~p = A~2 4 4
2
10
Che nel caso di singoletto (S = 0)
3A~2
AS~e · S~p = −
4
mentre per il tripletto (S = 1)
A~2
AS~e · S~p =
4
Se il campo magnetico è debole, quindi β 1, posso considerarlo come una semplice
perturbazione, e per la correzione al primo ordine della teoria perturbativa devo calcolare
gli elementi di matrice di β(Sze − Szp ). Nello stato S = 0
e p ~ ~ |+−i + |−+i
(Sz − Sz ) |0 0i = + √ = ~ |1 0i
2 2 2
e negli stati di tripletto avrò da diagonalizzare (stati degeneri)
1 mβ(Sze − Szp )1 m0
Ora
β(Sze − Szp ) |1 1i = β(Sze − Szp ) |1 -1i = 0
mentre
β(Sze − Szp ) |1 0i = ~ |0 0i
e quindi la correzione per il tripletto
1 mβ(Sze − Szp )1 m0 = 0
risulta nulla.
Per la soluzione esatta devo considerare la base del momento angolare totale e diagonaliz-
zare la vecchia perturbazione che ora diventa vero e proprio potenziale: V = β(Sze − Szp ).
Ho già calcolato gli elementi di matrice non nulli
h0 0|V |1 0i = h1 0|V |0 0i = ~β
11
Esercizio
Un oscillatore armonico tridimensionale è posto in un campo elettrico rotante nel piano
xy:
V = −qE(x cos t + y sin t)
calcolare la probabilità che il sistema esegua una transizione dallo stato fondamentale al
primo eccitato in un tempo t.
(facoltativo) Calcolare al II ordine in teoria delle perturbazioni, la probabilità associata
alla transizione dallo stato fondamentale al secondo eccitato in un tempo t (non calcolare
gli integrali).
Soluzione dell’esercizio
La formula della probabilità della transizione |ii → |f i è
2
1 t iωf i t0
Z
0
Pif (t) = 2 e Vf i dt
~ 0
Supponiamo (sensatamente) che |ii = |nx ny nz i e poiché la perturbazione ruota nel piano
xy si avrà per lo stato finale una delle quattro possibilità
Poiché parto dallo stato fondamentale considero solo le transizioni a salire. In più
Ef − Ei
ωf i = = ±ω
~
Basterà quindi determinare le singole probabilità delle transizioni possibili e poi sommarle.
2
1 t iωt0
Z
0
Pnx →nx +1 (t) = 2 e (−qE) cos t hnx + 1|x|nx i dt
~ 0
Z r 2
1 t iωt0 ~ √
= 2 e (−qE) cos t nx + 1 dt0
~ 0 2mω
2
nx + 1 2 2 ei(ω+1)t − 1 ei(ω−1)t − 1
= q E +
2m~ω 2i(ω + 1) 2i(ω − 1)
12
Ora
r
Z t
(1) 1 iωt ~
b|100i = e (−qE) cos t
i~ 0 2mω
r
Z t
(1) 1 iωt ~
b|010i = e (−qE) sin t
i~ 0 2mω
2 2 2
Pn=0→n=2 = b|200i (t) + b|110i (t) + b|020i (t)
Esercizio
Dato un atomo di idrogeno con un elettrone nello stato
Soluzione dell’esercizio
L’elettrone è in uno stato che è sovrapposizione dello stato fondamentale n = 1 con
energia E1 = −13, 6 eV e dello stato con n = 2 e momento angolare l = 1 con energia
E2 = E1 /4.
Tutti e quattro gli stati hanno uguale probabilità. Dalla normalizzazione ottengo il valore
della costante davanti
Z
1 |ψ(x)|2 dx = |hψ|ψi|2 = |N |2 (1 + 1 + 1 + 1)
13
da cui N = 1/2. Ovviamente i livelli energetici dipendono solo dal numero quantico
principale n ed essendo parimenti probabili i quattro stati, il valor medio per l’energia non
è altro che
X 1 1 E1 1 E1 1 E1 7
hEi = En P (En ) = (E1 ) + + + = E1
4 4 4 4 4 4 4 16
ed ovviamente
1 3
P (E = E1 ) = h100|H|ψi = e P (E = E2 ) =
4 4
Per lo studio del momento angolare posso ignorare qui il numero quantico principale e
concentrarmi soltanto sulla base |l mi:
1
|ψi = (|00i + |11i + |10i + |1-1i)
2
notiamo che è autostato di L2 ed Lz ma non di Lx !
Occorre cambiare base: |l mix rappresenta la base in cui Lx è diagonale simultaneamen-
te ad L2 . Iniziamo notando che |00i è autostato di comune di Lx ed Lz . Passiamo al
sottospazio generato dai ket con l = 1: mappo questi ket nello spazio tridimensionale
seguente
1 0 0
|11i → 0
|10i → 1 |1-1i → 0
0 0 1
In questo spazio le rappresentazioni irriducibili associate alle componenti del momento
angolare sono
0 1 0 0 i 0 1 0 0
~ ~
Lx = √ 1 0 1 Ly = √ i 0 −i Lz = ~ 0 0 0
2 0 1 0 2 0 −i 0 0 0 −1
Gli autovalori di Lx in questa rappresentazione sono ±~, 0. Gli autostati sono (ci si
riferisce sempre nel sottocaso l = 1; per l = 0 lo avevamo già determinato ragionando)
1 √
1 √ 1
|11ix = 2 = |11i + 2 |10i + |1-1i
2 2
1
1
1 1
|10ix = √ 0 = √ (|11i − |1-1i)
2 −1 2
1 √
1 √ 1
|1-1ix = − 2 = |11i − 2 |10i + |1-1i
2 2
1
1
P (Lx = 0) = |h0 0|ψix |2 + |h1 0|ψix |2 =
4
14
È più che lecita una verifica finale
√ 2 √
2 − 22
1 2 + 2
P (Lx = qualsiasi) = + + =1
4 16 16
Accoppiando il campo magnetico l’hamiltoniana diventa
eB
Lx + O B 2
H = H0 −
2me
dove H0 è l’hamiltoniana dell’atomo di idrogeno "imperturbata". Gli autostati di H saran-
no ora |nlmix , ottenuti scegliendo come direzione di quantizzazione del momento angolare
l’asse x, poiché H0 è invariante per rotazione.
E1 eB
H |nlmix = + ~m |nlmix
n2 2me
Esercizio
Data una particella di massa m in due dimensioni soggetta a un potenziale armonico
mω 2 2
x + y2
V (x, y) =
2
e ad un campo elettrico costante orientato parallelamente all’asse x di modulo d, determi-
nare
• i livelli energetici;
Soluzione dell’esercizio
L’oscillatore armonico monodimensionale ammette autostati del tipo
(a† )n
|ni = √ |0i
n!
15
e autovalori
1
En = ~ω n +
2
Ora considero il potenziale esatto del problema:
mω 2 2 * * mω 2 2
x + y2 − E · x = x + y 2 − dx
V (x, y) =
2 2
Questo potenziale è riconducibile ad un oscillatore traslato:
mω 2 mω 2 d2 d2
2 d 2 2 d 2
V = x −2 x + y = x − 2 x + + y −
2 mω 2 2 mω 2 m2 ω 4 2mω 2
che con una semplice sostituzione del tipo
d
e=x−
x
mω 2
il potenziale diventa
mω 2 2 d2
e + y2 −
V (x, y) = V (e
x, y) = x
2 2mω 2
Quindi possiamo adattare facilmente i noti autostati ed autovalori del caso monodimen-
sionale:
nx ny
a†x a†y
|nx ny i = √ p |0 0i
nx ! ny !
d2 d2
Enx ny = ~ω (nx + 1/2 + ny + 1/2) − = ~ω(n x + n y + 1) −
2mω 2 2mω 2
dove nx si riferisce a x
e.
Ora considero l’autostato corrispondente all’energia del testo del problema: la condizione
da imporre è
nx + ny + 1 = 2
che è risolta in due casi: |1 0i e |0 1i . Per lo stato più generico possibile mi tocca
considerare una loro combinazione lineare qualsiasi
r
~
⇒ e |ψi =
x (ax + a†x ) |ψi deve essere ortogonale a |ψi
2mω
da cui la prima risposta
d
hxi =
hψ|e|ψi
x
+
mω 2
Per il valor medio di x2 si tratta in modo analogo
d d2
x2 = x
e2 + 2e
x +
mω 2 m2 ω 4
16
quindi
d d2
hψ|x2 |ψi = hψ|e
x2 |ψi + 2 hψ|e
x|ψi
+
mω 2 m2 ω 4
Cerchiamo di risolvere xe sfruttando gli operatori di distruzione e creazione come prima:
2
mω † † † †
x2 |ψi = 2
hψ|e hψ|a x ax |ψi +
hψ|ax |ψi + hψ|ax ax + ax ax |ψi = hψ|2nx + 1|ψi
~
e quindi la risposta all’ultimo quesito
d2
~ 3 2 1 2
hψ|x2 |ψi = |α| + |β| + 2 4
mω 2 2 m ω
Esercizio
Sia data una particella di spin ⁄ in un campo magnetico costante di modulo B e
parallelo all’asse x. Una misura della proiezione dello spin nella direzione
√
√ 2/2
*
n = 2/2
0
al tempo t = 0 dà risultato ~/2.
* *
Qual è la probabilità che al tempo t una misura di S · n dia −~/2?
ϕ
cos ϑ2 e− 2
ϕ
− sin ϑ2 e− 2
1 1
|±ix = √ con autovalori ± ~/2
2 ±1
Soluzione dell’esercizio
Esercizio
Sia dato il potenziale monodimensionale
2
~
2m γδ(x) x < a
V (x) =
∞ x>a
17
Si consideri una particella incidente da sinistra con energia positiva, descritta per x < 0
dallo stato stazionario eikx + A(k)e−ikx ,
• verificare che l’ampiezza di riflessione A(k) = eiδ(k) è un numero complesso di modulo
unitario;
Soluzione dell’esercizio
Ricostruiamo il grafico del potenziale in funzione della coordinata spaziale x: Come
x
O a
da richiesta consideriamo esclusivamente il caso in cui E > 0. Per prima cosa studio la
funzione d’onda (
eikx + A(k)e−ikx x < 0
ψ=
B sin(kx − ka) x>0
dove nella seconda è già presente la condizione di annullamento in a dovuta alla barriera
infinita.
Serve necessariamente il raccordo in x = 0, ovvero la condizione di continuità di ψ e di
derivabilità dovunque V (x) è continua (quindi non nell’origine). Per quanto riguarda la
continuità la condizione da imporre è semplice:
lim ψ = lim ψ
x→0+ x→0−
1 + A = −B sin(ka)
Per la derivabilità la situazione è più complessa a causa della delta di Dirac: si può otte-
nere la condizione necessaria alla derivata prima semplicemente integrando l’equazione di
Schroedinger (la quale contiene la derivata seconda). Quindi in un intorno dell’origine ho
Z 2 Z Z
~2 d ψ
− dx + V (x)ψ(x) dx = E ψ(x) dx
2m − dx2 − −
di cui prendo il limite per → 0. Ora poiché la funzione d’onda è continua e limitata (non
solo in x = 0) Z
lim ψ(x) dx = 0
→0 −
18
Rimane quindi
~2 d2 ψ
Z Z
lim dx = lim V (x)ψ(x) dx
→0 2m − dx2 →0 −
Portando nel termine di destra le costanti e sostituendo V (x) con il potenziale per x < a
otteniamo la condizione di raccordo che cercavamo
~2 Z
dψ dψ 2m
lim − lim = γ δ(x)ψ(x) dx
→0 dx →0 dx − ~2 2m −
ovvero
lim ψ 0 (x) − lim ψ 0 (x) = γψ(0)
x→0+ x→0−
quindi l’espressione cercata si ottiene sostituendo la prima equazione del sistema e que-
st’ultima relazione nella seconda equazione del sistema:
ik + k cot(ka) + γ
A(k) = ≡ eiδ(k)
ik − k cot(ka) − γ
k 2 + (k cot(ka) + γ)2
|A|2 = =1
k 2 + (k cot(ka) + γ)2
Ora studiamo cosa accade alla funzione d’onda e allo sfasamento nel limite in cui
γ → ∞:
γ
lim A = lim = −1
γ→∞ γ→∞ −γ
quindi δ = ±π. Dalla prima equazione del sistema invece salta fuori che se A → −1 allora
B → 0 e quindi non ho alcuna trasmissione dell’onda oltre la delta di potenziale, come
potevamo già aspettarci. Quindi ho riflessione totale e R = |A|2 = 1.
Per curiosità studio anche l’effetto della delta sulla densità di probabilità ("conserva-
zione della probabilità"). Considero la corrente di probabilità J come da definizione
dψ ∗
i~ ∗ dψ
J= ψ −ψ
2m dx dx
19
L’equazione di continuità dice che, presa una densità ρ e la sua corrente o flusso J (notare
che è una grandezza vettoriale) allora vale che
ρt + ∇ · J = 0
Nel nostro caso la densità di probabilità è data dal modulo quadro della funzione d’onda
e la corrente ha solo la componente sulle x. Quindi
∂|ψ|2 ∂J
+ =0
∂t ∂x
e poiché lo stato in questione è stazionario
∂J
=0
∂x
Calcolo la corrente di probabilità nei due intervalli in cui ψ è continua e derivabile
2
m (1 − |A| )
~k
x<0
J=
2 0 0
h i
i~|B| sin(k 0 (x − a)) d sin(k (x−a)) − sin(k 0 (x − a)) d sin(k (x−a))
x>0
2m dx dx
La seconda espressione è nulla a vista, la prima invece si annulla ricordando che |A|2 = 1.
Quindi abbiamo una corrente di probabilità nulla in tutto lo spazio, i.e.
J = 0 ∀x
Costruiamo ora un pacchetto d’onda localizzato nei momenti nella regione x < 0.
i~k 2 i~k 2
Z Z
dk g(k) exp ikx − t + dk g(k)A(k) exp −ikx − t =
2m 2m
i~k 2 i~k 2
Z Z
= dk g(k) exp ikx − t + dk g(k) exp −ikx − t + iδ(k)
2m 2m
Centro il pacchetto in
~2 k02
= E0
2m
e con il metodo della fase stazionaria studiamo il moto dell’onda incidente:
i~k 2
d i~k ~k0
ikx − t = 0 ix − t=0 x= t
dk 2m k0 m k0
m
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Esercizio
Sia data una particella di spin uno con Hamiltoniana
µ 2
Sx − Sy2
H=
~
Al tempo t = 0 una misura di Sx dà ~. Determinare
• il vettore d’onda al tempo t;
Soluzione dell’esercizio
Le matrici di spin sono note essere le seguenti
0 1 0 0 −i 0 1 0 0
~ ~
Sx = 1 0 1 Sy = i 0 −i Sz = ~0 0 0
2 2
0 1 0 0 i 0 0 0 −1
Quindi l’Hamiltoniana diventa più semplicemente
0 0 1
H = µ~0 0 0
1 0 0
con autovalori E = 0, ±µ~. Gli autostati relativi sono rispettivamente
0 1 1
1 1
|0i = 1
|+i = √ 0 |−i = √ 0
0 2 1 2 −1
Ora so dal testo dell’esercizio che lo stato si trova nell’autostato di Sx con autovalore ~
al tempo t = 0. Per completezza ricordiamo gli autovalori e autostati di Sx : 0, ±~ con
corrispondenti autostati
1 1 1
1 1 √ 1 √
|0i = √ 0 |↑i = 2 |↓i = − 2
2 −1 2 2
1 1
Quindi
1
√
1 1 1
|ψ(t = 0)i = |↑i = 2 = √ |+i + √ |0i
2 2 2
1
dove nell’ultima uguaglianza abbiamo riscritto lo stato nella base degli autostati dell’ener-
gia.
Ora basta calcolarne l’evoluto temporale come noto
1 0
i 1 i 1 i 1 1
|ψ(t)i = e− ~ Ht |ψ(0)i = √ e− ~ Ht |+i + √ e− ~ Ht |0i = e−iµt 0 + √ 1
2 2 2 2 0
1
Ora la probabilità che al tempo t una misura di Sx dia −~ è data dal modulo quadro della
proiezione di |ψ(t)i lungo |↓i:
2
1 2
1 iµt √ √
2
1 iµt 2 µt
iµt
|hψ(t)|↓i| = e
2 e − 2 = e − 1 = sin
4 1 2 2
21
Per determinare il valor medio del vettore S serve determinarlo componente per compo-
nente:
~
2eiµt + 2e−iµt = ~ cos(µt)
hSx i = hψ(t)|Sx |ψ(t)i =
4
i~ iµt
e − eiµt = 0
hSy i = hψ(t)|Sy |ψ(t)i =
4
~
hSz i = hψ(t)|Sz |ψ(t)i = (1 − 1) = 0
4
Quindi
~ cos(µt)
hSi = 0
0
Esercizio
Siano dati due oscillatori armonici accoppiati in una dimensione con Hamiltoniana
p21 p2 mω 2
H= + 2 + (5x21 + x22 − 6x1 x2 )
2m 2m 4
Ridurre il problema a quello di due oscillatori liberi con cambio di coordinate e determinare
Soluzione dell’esercizio
Esercizio
Dato un oscillatore armonico monodimensionale di massa m e frequenza ω descritto
dalla funzione d’onda √
α 2
|ψi = N e− 2 x 1 + 2 αx + 2αx2
determinare
• il valor medio di x;
• il valor medio di x2 .
22
Si ricorda che le funzioni d’onda dell’oscillatore armonico sono date da
α 1/4 H (√αx) α 2
n
φn = √ e− 2 x
~ 2n n!
Soluzione dell’esercizio
La funzione d’onda può essere riscritta nella base degli autostati dell’energia come di
seguito
|ψi = N
Esercizio
Sia data la barriera di potenziale monodimensionale
( 2
− 2m
~
γδ(x) x < a
V (x) =
+∞ x>a
con γ e a positivi.
Si determinino i valori di a per cui esiste uno stato legato; per tali valori si calcoli la
probabilità che una particella nello stato legato si trovi nella regione 0 < x < a.
Soluzione dell’esercizio
Ricostruiamo il grafico del potenziale in funzione della coordinata spaziale x:
x
O a
E
Notiamo come si considera sin da subito un’energia negativa per ottenere stati legati.
Questi, per di più, saranno al più uno (condizione imposta dalla delta). Ma procediamo
23
per gradi: costruisco prima la funzione d’onda
βx
Ae
x<0
ψ(x) = B sinh(β(x − a)) x ∈ (0, a)
altrove
0
A = −B sinh(βa)
Esercizio
Soluzione dell’esercizio
Esercizio
Soluzione dell’esercizio
Esercizio
Soluzione dell’esercizio
Esercizio
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Soluzione dell’esercizio
Esercizio
Soluzione dell’esercizio
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Soluzione dell’esercizio
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