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Esercizio

Una particella di spin  ha hamiltoniana


 
 0 0

H0 = 2 Sz2 = 0 0 0
~
0 0 

ed è perturbata da un campo magnetico parallelamente all’asse x.

• Trovare la correzione per l’energia al secondo ordine nella perturbazione.

• Confrontare con il risultato esatto.

Soluzione dell’esercizio
Considero l’hamiltoniana completa

H = H0 + V

dove V indica la perturbazione


   
0 1 0 0 β 0
µBx ~
V = µBx Sx = √ 1 0 1 = β 0 β 
2 0 1 0 0 β 0

dove abbiamo definito la costante


µBx ~
β := √
2
Ora considero la parte imperturbata dell’hamiltoniana H0 : si vede (è già diagonale) co-
me gli autostati imperturbati siano banalmente i vettori canonici di R3 con autovalori
rispettivamente , 0 ed . Quindi ho che
     
1 0 0
|1i = 0 |2i = 1 |3i = 0
0 0 1

(0) (0) (0)


E|1i =  E|2i = 0 E|3i = 

Quindi ho il livello energetico più basso E|2i = 0 non degenere, mentre il primo stato ecci-
tato E|1i,|3i =  doppiamente degenere.
La correzione al primo ordine si ottiene considerando expvalV valutata negli stati imper-
turbati: ottengo banalmente le entrate della matrice stessa (lungo la diagonale per lo stato
|2i, V11 V13 V31 V33 per i due degeneri), ovvero

∆I|1i,|2i,|3i = 0

Passiamo alla correzione al secondo ordine, per lo stato fondamentale si ha


X | h2|V |ki|2 |V21 |2 |V23 |2 2β 2
∆II
|2i = = + =−
E|2i − E|ki 0− 0− 
k6=2

Per lo stato ad energia E =  invece bisogna considerare come prima anche gli elementi off
the diagonal :
X hi|V |ki hk|V |ji hi|V |2i h2|V |ji
Vij = = =
E|1i|3i − Ek 
k6={1,3}

1
e quindi la perturbazione per gli stati degeneri è
 2
β / β 2 /

V =
β 2 / β 2 /

che se diagonalizzata restituisce per autovalori


2β 2
∆II
|1i = 0 ∆II
|3i =

Quindi complessivamente
(0)
E|1i = E|1i + ∆I|1i + ∆II
|1i =  + 0 + 0 = 

(0) 2β 2 2β 2
E|2i = E|2i + ∆I|2i + ∆II
|2i = 0 + 0 − =−
 
(0) 2β 2 2β 2
E|3i = E|3i + ∆I|3i + ∆II
|3i =+0+ =+
 

La risoluzione esatta è immediata dalla diagonalizzazione dell’hamiltoniana completa


 
 β 0
H = β 0 β 
0 β 

Gli autovalori sono appunto i livelli energetici permessi

E1 = 0

" r #
8β 2 4β 2
 
 
E2,3 = 1± 1+ ∼ 1±1±
2  2 

esattamente quanto ottenuto con la teoria perturbativa.

Esercizio
Siano date due particelle identiche ⁄ confinate in un cerchio di raggio R in un piano
e soggette ad un campo magnetico uniforme perpendicolarmente al piano stesso: quindi
l’hamiltoniana
~2 ∂ 2 ~2 ∂ 2
 
∂ ∂
H0 = − − + iβ +
2mR2 ∂φ21 2mR2 ∂φ22 ∂φ1 ∂φ2

con β < ~2 /(2mR2 ). Determinare lo stato fondamentale ed il primo eccitato con la ri-
spettiva degenerazione. Determinare la correzione all’energia al I ordine dovuta a una
perturbazione
V = λδ(φ1 − φ2 )

Soluzione dell’esercizio
Singolarmente per ogni particella l’hamiltoniana si riduce a
~2 ∂ 2 ∂
H0 (i) = − 2 2
+ iβ
2mR ∂φ ∂φ

2
che ammette per autostati
1
|ni = √ einφ

con autovalori
~2 n2
En(0) = − nβ
2mR2
(risolvere banalmente equazione di Schrödinger indipendente dal tempo). Prestare atten-
zione al fatto che n ∈ Z, infatti non vi è alcuna restrizione (vincolo) sul verso di rotazione
delle particelle! Grazie al campo magnetico non ho per singola particella degenerazione
alcuna dei livelli energetici. In aggiunta lo stato fondamentale risulta essere
1 (0)
|0i = √ con E0 = 0

mentre il primo eccitato

1 (0) ~2
|1i = √ eiφ con E1 = −β
2π 2mR2
(0) (0)
Si può facilmente verificare che E−1 > E1 .
Tocca ora considerare il sistema composto dalle due particelle identiche (fermioni). Lo spin
totale del sistema vale
Sbtot = Sb1 + Sb2 = { 0, 1 }
Quindi per la parte di spin della funzione d’onda abbiamo le seguenti possibilità:
1
|0 0is = √ (|+ −i − |− +i) singoletto
2

|1 -1is = |+ +i
1
|1 0is = √ (|+ −i + |− +i) tripletto
2
|1 1is = |− −i

Poiché sono fermioni voglio un autostato totalmente anti-simmetrico: quindi, combinando


la parte orbitale con quella di spin, ho due possibilità
1
√ (|n mio + |m nio ) ⊗ |0 0is
2
1
√ (|n mio − |m nio ) ⊗ |1 mis
2
Abbiamo visto come lo stato fondamentale fosse quello per n = 0 nel caso della singola
particella: stesso ragionamento si può prolungare al caso di due particelle identiche, quindi
lo stato fondamentale
(0)
|0i = |0 0io ⊗ |0 0is con E0 = 0

poiché l’altra opzione avrebbe dato una funzione d’onda non normalizzabile e quindi fisi-
camente impossibile (letteralmente impossibile |h·|·i|2 = 0, probabilità nulla).
Per quanto riguarda il primo stato eccitato ci aspettiamo che solo uno dei due fermioni si
trovi nel livello energetico superiore: abbiamo quindi ancora le due possibilità
1
√ (|1 0io + |0 1io ) ⊗ |0 0is
2
1
√ (|1 0io − |0 1io ) ⊗ |1 mis
2

3
che esplicitando ms = { −1, 0, 1 } diventano complessivamente  stati degeneri con energia

(0) ~2
E1 = −β
2mR2
Da notare che ⁄ della degenerazione è dovuta soltanto alla componente di spin della
funzione d’onda, mentre la degenerazione dovuta alla parte orbitale è soltanto doppia (le
due possibilità precedenti).
Poiché la perturbazione non interagisce con lo spin, posso applicare ai singoli stati la
teoria perturbativa per stati non degeneri: per la correzione al primo ordine dell’energia
dello stato fondamentale vale

∆I0 = h0|V |0i = h0 0| h0 0|V |0 0io |0 0is = h0 0|V |0 0io h0 0|0 0is

ora
h0 0|0 0is = 1
mentre
x

1 1 1 1 λ
h0 0|V |0 0io = dφ1 dφ2 λδ(φ1 − φ2 ) √ √ √ √ =
2π 2π 2π 2π 2π
0

quindi
λ
∆I0 =

Passiamo ora allo stato eccitato. Per il singoletto (dello spin) abbiamo
   
I h1 0| + h1 0| |1 0i + |1 0i
∆1,s = √ V √ h0
0|0 0is
 
2 o 2 o


che sfruttando la definizione di particelle identiche, si riduce a

∆I1,s = h1 0|V |1 0io + h1 0|V |0 1io

mentre per il tripletto, in modo analogo si ottiene

∆I1,t = h1 0|V |1 0io − h1 0|V |0 1io 


  
h1
m|1
mis

Rimane da valutare la perturbazione dove è d’interesse:

x

e−iφ1 1 eiφ1 1 λ
h1 0|V |1 0io = dφ1 dφ2 λδ(φ1 − φ2 ) √ √ √ √ =
2π 2π 2π 2π 2π
0

x

e−iφ1 1 1 eiφ2 λ
h1 0|V |0 1io = dφ1 dφ2 λδ(φ1 − φ2 ) √ √ √ √ =
2π 2π 2π 2π 2π
0

e quindi per concludere


λ
∆I1,s = e ∆I1,t = 0
π
Come ci aspettavamo la perturbazione ha rimosso si la degenerazione, ma solo quella dovuta
alla configurazione orbitale poiché quella di spin non veniva effettivamente perturbata.

4
Esercizio
Sia dato il potenziale
V (r) = −λδ(r − a)
con λ > 0. Calcolare la sezione d’urto in onda sferica. Per potenziali che ammettono stati
legati esiste un fenomeno di scattering risonante: la sezione d’urto cresce quando l’energia
della particella incidente è circa uguale a quella di uno stato legato (ovviamente questa
condizione è verificata solamente quando l’energia della particella incidente, che è positiva,
e l’energia dello stato legato, che è negativa, sono entrambe vicine allo zero). Per verificare
questo fenomeno:

• studiare l’andamento della sezione d’urto a basse energie al variare di λ e trovare i


valori per cui diverge;

• studiare gli stati legati del sistema ed il loro comportamento in prossimità dei valori
per cui la sezione d’urto diverge.

Soluzione dell’esercizio
Si lascia al lettore :’)

Esercizio
Sia dato un rotatore sferico posto in un campo elettrico costante che perturba l’hamil-
toniana, ovvero
2

L
Ĥ = Ĥ0 + V̂ = + E cos ϑ
2I
Determinare

• le correzioni al I ordine in E dell’energia degli stati;

• la correzione dell’energia dello stato fondamentale al II ordine in E;

• senza calcolare gli integrali dire come vengono modificati i livelli del primo stato
eccitato al II ordine in E. Esiste ancora qualche degenerazione?

• (facoltativo) il valor medio di L


~ nel nuovo stato fondamentale al I ordine in E.

Soluzione dell’esercizio
Gli autostati del momento angolare sono le armoniche sferiche

|l mi = Ylm (ϑ, ϕ)

data la simmetria cilindrica posso ignorare l’angolo ϕ. Gli autovalori corrispondenti sono
del tipo
l(l + 1)~2
L2 =
2I
che sono ovviamente degeneri rispetto ad ml , quindi con degenerazione (2l + 1). La
perturbazione può essere riscritta
r

V̂ = E Y1 0
3

5
Consideriamo ora la correzione al primo ordine: lo stato fondamentale
1
|0 0i = Y0 0 = √

ha degenerazione nulla, quindi vale che
r Z

∆I0 = h0 0|V |0 0i = E Y00 Y10 Y00 dΩ = 0
3
per la parità di Y10 (e dominio di integrazione simmetrico). Per quanto riguarda gli stati
eccitati devo diagonalizzare
hl m| V̂ l0 m0 = 0

dove le regole di selezione e la parità di V richiedono ∆m = 0 e ∆l = ±1.


Poiché lo stato fondamentale non è degenere applico la correzione al secondo ordine per
stati non degeneri della teoria perturbativa:
2
X | h0 0|V̂ |l mi|
∆II
0 = =
−Ek
l6=0

L’unico elemento della somma non nullo si ha quando |l mi = |1 0i per la conservazione


del momento angolare. Quindi ho che
Z r 2
IE 2
Z
II 1
∗ 4π I E ∗

∆|0 0i = 2~2 Y00 E Y10 Y10 dΩ = − 2 √ Y10 Y10 dΩ = − 2

− 3 ~ 3 3~
2I

Notiamo come da energia nulla (a riposo) lo stato fondamentale venga perturbato in "modo
legante", abbassandogli il livello energetico al di sotto dello zero.
Per la correzione al secondo ordine dei livelli del primo stato eccitato dovremmo in linea di
principio usare la teoria delle perturbazioni per stati degeneri e diagonalizzare la matrice
X h1 m|V̂ |l0 m0 i hl0 m0 |V̂ |1 mi
e
Vmm
e = l0 (l0 +1)~2
~2
|l0 m0 i6=|1 mi I − 2I
|l0 m0 i6=|1 mi
e

Tuttavia la conservazione di momento angolare implica che m = m0 , e poiché V ∼ Y10


allora anche m = m. e Quindi si ha che gli unici elementi di matrice non nulli sono sulla
diagonale, e quindi la matrice è già diagonalizzata. Gli elementi di matrice non nulli infatti
sono
h1 m|V |2 mi = Am h1 m|V |0 0i = Bδm 0
con m = −1, 0, 1; e quindi la matrice diagonale avrà
" #
E2I 2 |Am |2
Vm m = 2 |B| −
~ 2

La perturbazione sembrerebbe quindi rimuovere la degenerazione fino al numero quantico


ml , tuttavia bisogna osservare che
Z ∗ Z Z
∗ ∗ ∗ ∗ ∗
Am = Y1m Y10 Y2m = Y1m Y10 Y2m = Y1-m Y10 Y2-m = A-m

dalle proprietà delle armoniche sferiche,



Ylm = (−1)m Yl-m

Quindi i livelli con m fra loro opposti saranno ancora degeneri.


(facoltativo) Pur essendo nulla la correzione all’energia al primo ordine in E, l’autostato

6
corrispondente è modificato. Infatti per lo stato fondamentale (indico con un apostrofo il
nuovo autostato dell’energia):
|l mi hl m|V |0 0i
|0 0i0 = |0 0i +
X
E0 − El
|lmi6=|00i

dove abbiamo già visto come l’unico elemento di matrice non nullo corrisponde a |l mi =
|1 0i, quindi si ha
EI
|0 0i0 = |0 0i − √ |1 0i
3~2
Ora posso valutare L~ su questi nuovi autostati, ovviamente componente per componente:

1
h0 0|L̂x |0 0i0 = h0 0|L̂+ + L̂− |0 0i0 = 0
2

1
h0 0|L̂y |0 0i0 = h0 0|L̂+ − L̂− |0 0i0 = 0
2

h0 0|L̂z |0 0i0 = 0

Quindi il valor medio del vettore momento angolare è zero.

Esercizio
Considerare l’effetto su un atomo di idrogeno nello stato fondamentale di un debole
campo magnetico tenendo conto della struttura iperfina
~e ·S
AS ~p (1)

e ricordando che il momento magnetico del protone è trascurabile rispetto a quello dell’e-
lettrone. Determinare le regole di selezione per le transizioni

S=1→S=0

dovute ad ulteriore radiazione incidente tenendo conto che la transizione sarà di dipolo
magnetico
~ + 2S
HI ∼ (L ~ e) · B
~

Determinare la polarizzazione della luce emessa nelle transizioni possibili.

Soluzione dell’esercizio
Considero l’hamiltoniana totale

ge q ~ ~ ~2 −S
S ~2 −S
~2 e
~ ~ e p
H = AS e · S p − B · Se = A + BSze
2m 2 m
dove ho posto ge ' 2 ed ho trascurato l’accoppiamento del protone a B, ovvero
qgp
1
2M
I livelli energetici imperturbati dall’interazione iperfine sono quelli della base del momento
angolare totale
s(s + 1) − 34 − 34
Es = A~2
2

7
dove per S = 1 ho il tripletto ad energia
A~2
E|11i|10i|1−1i =
4
mentre per S = 0 ho il singoletto con
3
E|00i = − A~2
4
Il campo magnetico contribuirà per B piccolo attraverso il valor medio
 
eB e
S
m z
Notiamo come per momento angolare totale nullo non ci sia degenerazione, mentre per
S = 1 pur essendo degenere, la matrice di Sze è diagonale: infatti
~
|+ −i + −~ |− +i ~
Sze |1 0i = 2 √ 2 = |0 0i
2 2
e così via.
Le correzioni ai livelli per B  1 sono
A~2
E|11i = +β
4

A~2
E|10i =
4

A~2
E|1−1i = −β
4

3A~2
E|00i = −
4
dove
~eB
β=
2m
Le transizioni dovute alla radiazione sono di dipolo magnetico poiché nello stato fonda-
mentale h~xi = hxi xj i = 0 e sono dovute a ~Se · B ~ dove B ~ dipende dalla polarizzazione della
luce. Si studia quindi h1 m|S ~ e |0 0i al variare di m:
considero la transizione |1 1i → |0 0i

h1 1|S ~ e |0 0i = h1 1|S + |0 0i = −~/ 2
e

e quindi sarà polarizzata circolarmente;


considero la transizione |1 0i → |0 0i
~ e |0 0i = h1 0|S z |0 0i = ~/2
h1 0|S e

e quindi sarà polarizzata linearmente lungo z;


considero la transizione |1 -1i → |0 0i

~ e |0 0i = h1 -1|S − |0 0i = ~/ 2
h1 -1|S e

e quindi sarà polarizzata circolarmente.

8
Esercizio
Si consideri lo scattering di due neutroni che interagiscono col potenziale
(
~1 ·S
V0 S ~2 se r < a
V =
0 se r > a

Determinare la sezione d’urto differenziale in approssimazione di Born (sommando sugli


stati finali) nel caso

• di particelle inizialmente non polarizzate;

• di particelle in uno stato di tripletto.

Soluzione dell’esercizio
Dall’approssimazione di Born:
Z
m
f (ϑ) = − V (~x)ei~q·~x d~ x
2π~2
Z a Z 2π Z π
mV0 ~ ~ 2
= S1 · S2 dr r dφ dϑ sin ϑeiqr cos ϑ
2π~2 0 0 0
mV0 ~ ~ 
Z a
e iqr − e−iqr
=  2 S 1 · S 2 (
2π ) dr r2
2π ~
 0 iqr
mV0 ~ ~ 2 a
Z
= 2 S1 · S2 r sin(qr) dr
~ q 0
r cos(qr) a 1 a
 Z 
mV0 ~ ~ 2
= 2 S1 · S2 − + cos(qr) dr
~ q q
0 q 0
mV0 2 ~1 ·S~2
= 2 3 [sin(qa) − qa cos(qa)] S
~ q
I neutroni sono particelle identiche di spin ⁄.
La funzione f (ϑ) è in effetti una matrice del tipo

fαβ (ϑ) con α = ± e β = ±

Separiamo ora i gradi di libertà di spin


 
fαβ (ϑ) = S~1 ·S
~2 f (ϑ)
αβ

Nella base del momento angolare totale S, abbiamo che


 2
~2
2
~ − ~ 3 2 4
 ~
S=1 ⇒ fS=1 = 4 f (ϑ)
~1 ·S
~2 = S 2
S =
2  3~2
 2
− 4 S=0 ⇒ fS=0 = − 3~4 f (ϑ)

e la parte orbitale delle autofunzioni sarà:

|~k -~ki − |-~k ~ki


S=1 ⇒ √
2

|~k -~ki + |-~k ~ki


S=0 ⇒ √
2

9
dove ho imposto la totale antisimmetria della funzione d’onda, poiché come più volte
espresso i due neutroni sono fermioni.
La sezione d’urto andrà quindi riscritta
D E
f (ϑ) = ~k -~k V ~k0 -~k0

per quello che riguarda la parte orbitale abbiamo che


! !
h~k -~k| ± h-~k ~k| |~k0 -~k0 i ± |-~k0 ~k0 i
√ V √
2 2

1 h ~ ~ ~0 ~0 i
= hk -k|V |k -k i ± h~k -~k|V |-~k0 ~k0 i ± h-~k ~k|V |~k0 -~k0 i + h-~k ~k|V |-~k0 ~k0 i
2

= h~k -~k|V |~k0 -~k0 i ± h~k -~k|V |-~k0 ~k0 i




= f (ϑ) ± f (ϑ)
0
k →-k0

= f (ϑ) ± f (π − ϑ)

dove il segno + vale per i bosoni, mentre il segno − per i fermioni. L’interazione è diagonale
in S.
La sezione d’urto differenziale nel caso di particelle inizialmente non polarizzate vale
1h i
σ(ϑ) = |fS=0 |2 + 3|fS=1 |2
4
mentre nel caso in cui i due neutroni siano in uno stato di tripletto, la sezione d’urto vale

9~2
σ(ϑ) = |fS=1 |2 = |f (ϑ) − f (π − ϑ)|2
16

Esercizio
Il positronio è uno stato legato composto da un elettrone e un positrone (di uguale
massa e carica opposta). Tenendo conto dell’interazione iperfina determinare l’effetto di
un campo magnetico debole sul livello n = 1 al primo ordine della teoria perturbativa.
Confrontare il risultato con la soluzione esatta per campo magnetico di intensità arbitraria.

Soluzione dell’esercizio
Scrivo l’hamiltoniana che tiene conto dell’interazione iperfina e del campo magnetico:
g q
e e gp qp 
H = AS~e · S~p − Bz Sze + Bz Szp = AS~e · S~p + β(Sze − Szp )
2m 2m
dove nell’ultima uguaglianza abbiamo posto ge = gp = 2 ed ovviamente qe = −e = −qp ;
infine β = eB/m.
Sappiamo che l’hamiltoniana è diagonalizzata nella base del momento angolare totale,
quindi serve sostituire il prodotto interno:
3 3
s(s + 1) − −
AS~e · S~p = A~2 4 4
2

10
Che nel caso di singoletto (S = 0)

3A~2
AS~e · S~p = −
4
mentre per il tripletto (S = 1)
A~2
AS~e · S~p =
4
Se il campo magnetico è debole, quindi β  1, posso considerarlo come una semplice
perturbazione, e per la correzione al primo ordine della teoria perturbativa devo calcolare
gli elementi di matrice di β(Sze − Szp ). Nello stato S = 0
 
e p ~ ~ |+−i + |−+i
(Sz − Sz ) |0 0i = + √ = ~ |1 0i
2 2 2
e negli stati di tripletto avrò da diagonalizzare (stati degeneri)

1 m β(Sze − Szp ) 1 m0

Ora
β(Sze − Szp ) |1 1i = β(Sze − Szp ) |1 -1i = 0
mentre
β(Sze − Szp ) |1 0i = ~ |0 0i
e quindi la correzione per il tripletto

1 m β(Sze − Szp ) 1 m0 = 0

risulta nulla.
Per la soluzione esatta devo considerare la base del momento angolare totale e diagonaliz-
zare la vecchia perturbazione che ora diventa vero e proprio potenziale: V = β(Sze − Szp ).
Ho già calcolato gli elementi di matrice non nulli

h0 0|V |1 0i = h1 0|V |0 0i = ~β

quindi la matrice completa dell’hamiltoniana è


 2 
A~
4 |1 1i
A~2
|1 -1i
 
H=
 4 
A~2 
|1 0i
 4 ~β 
2
~β − 3A~ |0 0i
4

Risolvendo l’equazione agli autovalori per il minore di H che resta da diagonalizzare si ha


che s
A~2 A~2 2 A~2 A~2 ~2 2

± β + O β4

E=− ± + ~2 β 2 ' − ±
4 2 4 2 2
ovvero le correzioni pardono giustamente dal secondo ordine in β per β  1.

11
Esercizio
Un oscillatore armonico tridimensionale è posto in un campo elettrico rotante nel piano
xy:
V = −qE(x cos t + y sin t)
calcolare la probabilità che il sistema esegua una transizione dallo stato fondamentale al
primo eccitato in un tempo t.
(facoltativo) Calcolare al II ordine in teoria delle perturbazioni, la probabilità associata
alla transizione dallo stato fondamentale al secondo eccitato in un tempo t (non calcolare
gli integrali).

Soluzione dell’esercizio
La formula della probabilità della transizione |ii → |f i è
2
1 t iωf i t0
Z
0

Pif (t) = 2 e Vf i dt
~ 0

Supponiamo (sensatamente) che |ii = |nx ny nz i e poiché la perturbazione ruota nel piano
xy si avrà per lo stato finale una delle quattro possibilità

nfx = nx ± 1 oppure nfy = ny ± 1

Poiché parto dallo stato fondamentale considero solo le transizioni a salire. In più
Ef − Ei
ωf i = = ±ω
~
Basterà quindi determinare le singole probabilità delle transizioni possibili e poi sommarle.
2
1 t iωt0
Z
0

Pnx →nx +1 (t) = 2 e (−qE) cos t hnx + 1|x|nx i dt
~ 0

Z r 2
1 t iωt0 ~ √
= 2 e (−qE) cos t nx + 1 dt0

~ 0 2mω

2
nx + 1 2 2 ei(ω+1)t − 1 ei(ω−1)t − 1
= q E +
2m~ω 2i(ω + 1) 2i(ω − 1)

In modo analogo si ottiene


2
ny + 1 2 2 ei(ω+1)t − 1 ei(ω−1)t − 1
Pny →ny +1 (t) = q E −
2m~ω 2(ω + 1) 2(ω − 1)

Quindi la probabilità complessiva è


" #
q2E 2 sin2 ( ω+1 sin2 ( ω−1

2 t) 2 t)

Pn→n+1 = Pnx →nx +1 (t) + Pny →ny +1 (t) = +
n=0 nx =ny =0 m~ω (ω + 1)2 (ω − 1)2

(facoltativo) Per andare da n = 0 → n = 2 devo andare al secondo ordine


Z t
(2) 1 X
bf (t) = eiωf m t b(1)
m (t)Vf m
i~ m 0

12
Ora
r
Z t
(1) 1 iωt ~
b|100i = e (−qE) cos t
i~ 0 2mω

r
Z t
(1) 1 iωt ~
b|010i = e (−qE) sin t
i~ 0 2mω

Quindi alla fine si avrà

2 2 2
Pn=0→n=2 = b|200i (t) + b|110i (t) + b|020i (t)

Esercizio
Dato un atomo di idrogeno con un elettrone nello stato

|ψi = N (|100i + |210i + |211i + |21-1i)

dove ψnlm sono le autofunzioni corrispondenti ai numeri quantici n, l, m. Calcolare il valor


medio dell’energia (anche possibili misure e relative probabilità); determinare i possibili
risultati di una misura di Lx e le relative probabilità. Se al tempo t = 0 viene acceso
un debole campo magnetico costante Bx = B lungo l’asse x, qual è la probabilità che
al tempo t una misura di Lx dia risultato zero? Si trascurino i termini quadratici in B
nell’hamiltoniana.

Soluzione dell’esercizio
L’elettrone è in uno stato che è sovrapposizione dello stato fondamentale n = 1 con
energia E1 = −13, 6 eV e dello stato con n = 2 e momento angolare l = 1 con energia
E2 = E1 /4.
Tutti e quattro gli stati hanno uguale probabilità. Dalla normalizzazione ottengo il valore
della costante davanti
Z
1 |ψ(x)|2 dx = |hψ|ψi|2 = |N |2 (1 + 1 + 1 + 1)

13
da cui N = 1/2. Ovviamente i livelli energetici dipendono solo dal numero quantico
principale n ed essendo parimenti probabili i quattro stati, il valor medio per l’energia non
è altro che
     
X 1 1 E1 1 E1 1 E1 7
hEi = En P (En ) = (E1 ) + + + = E1
4 4 4 4 4 4 4 16

ed ovviamente
1 3
P (E = E1 ) = h100|H|ψi = e P (E = E2 ) =
4 4
Per lo studio del momento angolare posso ignorare qui il numero quantico principale e
concentrarmi soltanto sulla base |l mi:
1
|ψi = (|00i + |11i + |10i + |1-1i)
2
notiamo che è autostato di L2 ed Lz ma non di Lx !
Occorre cambiare base: |l mix rappresenta la base in cui Lx è diagonale simultaneamen-
te ad L2 . Iniziamo notando che |00i è autostato di comune di Lx ed Lz . Passiamo al
sottospazio generato dai ket con l = 1: mappo questi ket nello spazio tridimensionale
seguente      
1 0 0
|11i → 0
  |10i → 1  |1-1i → 0

0 0 1
In questo spazio le rappresentazioni irriducibili associate alle componenti del momento
angolare sono
     
0 1 0 0 i 0 1 0 0
~  ~
Lx = √ 1 0 1 Ly = √  i 0 −i Lz = ~ 0 0 0 
2 0 1 0 2 0 −i 0 0 0 −1

Gli autovalori di Lx in questa rappresentazione sono ±~, 0. Gli autostati sono (ci si
riferisce sempre nel sottocaso l = 1; per l = 0 lo avevamo già determinato ragionando)
 
1 √
1 √  1  
|11ix = 2 = |11i + 2 |10i + |1-1i
2 2
1

 
1
1 1
|10ix = √  0  = √ (|11i − |1-1i)
2 −1 2

 
1 √
1 √  1  
|1-1ix = − 2 = |11i − 2 |10i + |1-1i
2 2
1

Al calcolo della probabilità di misurare Lx = ±~ contribuiscono solo questi autostati con


l = 1: 
1 √  2 2 ± √2 2
2
P (Lx = ±~) = |h1 ±1|ψix | = 1 ± 2 + 1 =

4 16
Alla probabilità che Lx = 0 contribuiscono |00ix e |10ix e quindi

1
P (Lx = 0) = |h0 0|ψix |2 + |h1 0|ψix |2 =
4

14
È più che lecita una verifica finale
√ 2 √
2 − 2 2

1 2 + 2
P (Lx = qualsiasi) = + + =1
4 16 16
Accoppiando il campo magnetico l’hamiltoniana diventa
eB
Lx + O B 2

H = H0 −
2me
dove H0 è l’hamiltoniana dell’atomo di idrogeno "imperturbata". Gli autostati di H saran-
no ora |nlmix , ottenuti scegliendo come direzione di quantizzazione del momento angolare
l’asse x, poiché H0 è invariante per rotazione.
 
E1 eB
H |nlmix = + ~m |nlmix
n2 2me

Proiettando |ψ(0)i sulla base per H:


√ √
|100ix 2 + 2 2− 2
|ψ(0)i = + |211ix + |21-1ix
2 4 4
L’evoluzione temporale sarà
√ √
1 − i E1 t 2 + 2 − ~i E41 t−i 2m
eB
t 2 − 2 − ~i E41 t+i 2m
eB
t
|ψ(t)i = e ~ |100ix + e e |211ix + e e |21-1i
x
2 4 4
La probabilità per una misura di Lz si ottiene proiettando sugli stati originari |nlmi(z) .
La probabilità di ottenere zero avrà due contributi
  
1 1 eB
P (Lz = 0) = |h100|ψ(t)i|2 + |h210|ψ(t)i|2 = + 1 + sin2 t
4 4 2me

Esercizio
Data una particella di massa m in due dimensioni soggetta a un potenziale armonico

mω 2 2
x + y2

V (x, y) =
2
e ad un campo elettrico costante orientato parallelamente all’asse x di modulo d, determi-
nare

• i livelli energetici;

• il valor medio di x e x2 in un generico stato compatibile con una misura certa


dell’energia pari a
d2
E = 2~ω −
2mω 2

Soluzione dell’esercizio
L’oscillatore armonico monodimensionale ammette autostati del tipo

(a† )n
|ni = √ |0i
n!

15
e autovalori  
1
En = ~ω n +
2
Ora considero il potenziale esatto del problema:
mω 2 2  * * mω 2 2
x + y2 − E · x = x + y 2 − dx

V (x, y) =
2 2
Questo potenziale è riconducibile ad un oscillatore traslato:
mω 2 mω 2 d2 d2
   
2 d 2 2 d 2
V = x −2 x + y = x − 2 x + + y −
2 mω 2 2 mω 2 m2 ω 4 2mω 2
che con una semplice sostituzione del tipo
d
e=x−
x
mω 2
il potenziale diventa
mω 2 2 d2
e + y2 −

V (x, y) = V (e
x, y) = x
2 2mω 2
Quindi possiamo adattare facilmente i noti autostati ed autovalori del caso monodimen-
sionale:
 nx  ny
a†x a†y
|nx ny i = √ p |0 0i
nx ! ny !

d2 d2
Enx ny = ~ω (nx + 1/2 + ny + 1/2) − = ~ω(n x + n y + 1) −
2mω 2 2mω 2
dove nx si riferisce a x
e.
Ora considero l’autostato corrispondente all’energia del testo del problema: la condizione
da imporre è
nx + ny + 1 = 2
che è risolta in due casi: |1 0i e |0 1i . Per lo stato più generico possibile mi tocca
considerare una loro combinazione lineare qualsiasi

|ψi = α |1 0i + β |0 1i con |α|2 + |β|2 = 1

Voglio ora valutare su questo stato il valor medio della posizione x = x


e + d/(mω 2 ): inizio
con il calcolare

a†x |ψi = αa†x |1 0i + βa†x |0 1i = 2α |20i + β |11i che è ortogonale a |ψi

ax |ψi = αax |1 0i + βax |0 1i = α |00i che è ortogonale a |ψi

r
~
⇒ e |ψi =
x (ax + a†x ) |ψi deve essere ortogonale a |ψi
2mω
da cui la prima risposta
d
hxi = 
hψ|e|ψi
x
+
mω 2
Per il valor medio di x2 si tratta in modo analogo
d d2
x2 = x
e2 + 2e
x +
mω 2 m2 ω 4

16
quindi
d d2
hψ|x2 |ψi = hψ|e
x2 |ψi + 2 hψ|e
x|ψi

+
mω 2  m2 ω 4
Cerchiamo di risolvere xe sfruttando gli operatori di distruzione e creazione come prima:

2

mω † † † †
x2 |ψi =  2

hψ|e hψ|a x ax |ψi + 
hψ|ax |ψi + hψ|ax ax + ax ax |ψi = hψ|2nx + 1|ψi

 
~
e quindi la risposta all’ultimo quesito
d2
 
~ 3 2 1 2
hψ|x2 |ψi = |α| + |β| + 2 4
mω 2 2 m ω

Esercizio
Sia data una particella di spin ⁄ in un campo magnetico costante di modulo B e
parallelo all’asse x. Una misura della proiezione dello spin nella direzione
√ 
√ 2/2
*
n =  2/2
0
al tempo t = 0 dà risultato ~/2.
* *
Qual è la probabilità che al tempo t una misura di S · n dia −~/2?

È utile conoscere le seguenti info


* 
n = cos ϕ sin ϑ sin ϕ sin ϑ cos ϑ

ϕ
cos ϑ2 e− 2

|+in =   con autovalore ~/2


ϑ ϕ
sin 2 e 2

ϕ
− sin ϑ2 e− 2

|−in =   con autovalore − ~/2


ϑ ϕ
cos 2 e 2

 
1 1
|±ix = √ con autovalori ± ~/2
2 ±1

Soluzione dell’esercizio

Esercizio
Sia dato il potenziale monodimensionale
 2
~
 2m γδ(x) x < a

V (x) =

∞ x>a

17
Si consideri una particella incidente da sinistra con energia positiva, descritta per x < 0
dallo stato stazionario eikx + A(k)e−ikx ,
• verificare che l’ampiezza di riflessione A(k) = eiδ(k) è un numero complesso di modulo
unitario;

• calcolare il valore limite dello sfasamento δ e della funzione d’onda per γ → ∞.


Si costruisca un pacchetto d’onda localizzato nei momenti; si studi, col metodo della fase
stazionaria, il moto del pacchetto incidente e del pacchetto riflesso nella regione x < 0.

Soluzione dell’esercizio
Ricostruiamo il grafico del potenziale in funzione della coordinata spaziale x: Come

x
O a

da richiesta consideriamo esclusivamente il caso in cui E > 0. Per prima cosa studio la
funzione d’onda (
eikx + A(k)e−ikx x < 0
ψ=
B sin(kx − ka) x>0
dove nella seconda è già presente la condizione di annullamento in a dovuta alla barriera
infinita.
Serve necessariamente il raccordo in x = 0, ovvero la condizione di continuità di ψ e di
derivabilità dovunque V (x) è continua (quindi non nell’origine). Per quanto riguarda la
continuità la condizione da imporre è semplice:

lim ψ = lim ψ
x→0+ x→0−

da cui la prima condizione di raccordo

1 + A = −B sin(ka)

Per la derivabilità la situazione è più complessa a causa della delta di Dirac: si può otte-
nere la condizione necessaria alla derivata prima semplicemente integrando l’equazione di
Schroedinger (la quale contiene la derivata seconda). Quindi in un intorno dell’origine ho
Z  2 Z  Z 
~2 d ψ
− dx + V (x)ψ(x) dx = E ψ(x) dx
2m − dx2 − −

di cui prendo il limite per  → 0. Ora poiché la funzione d’onda è continua e limitata (non
solo in x = 0) Z 
lim ψ(x) dx = 0
→0 −

18
Rimane quindi
 
~2 d2 ψ
Z Z
lim dx = lim V (x)ψ(x) dx
→0 2m − dx2 →0 −

Portando nel termine di destra le costanti e sostituendo V (x) con il potenziale per x < a
otteniamo la condizione di raccordo che cercavamo
 ~2 Z 

dψ dψ 2m

lim − lim = γ δ(x)ψ(x) dx
→0 dx  →0 dx − ~2 2m −

ovvero
lim ψ 0 (x) − lim ψ 0 (x) = γψ(0)
x→0+ x→0−

Sostituendo opportunamente abbiamo

kB cos(ka) − ik(1 − A) = −γB sin(ka)

Ricapitolando siamo giunti al seguente sistema


(
1 + A = −B sin(ka)
kB cos(ka) − ik(1 − A) = −γB sin(ka)

Ricordiamo che l’obiettivo è ottenere un’espressione di A (in funzione di k) per verificare


la sua appartenenza al campo dei numeri complessi.
Iniziamo con il notare che
B sin(ka) −(1 + A)
kB cos(ka) = kB cos(ka) = k B cos(ka) = −k(1 + A) cot(ka)
B sin(ka) B sin(ka)

quindi l’espressione cercata si ottiene sostituendo la prima equazione del sistema e que-
st’ultima relazione nella seconda equazione del sistema:

−k cot(ka)(1 + A) − ik(1 − A) = γ(1 + A)

Esplicitando la A si ottiene quindi

ik + k cot(ka) + γ
A(k) = ≡ eiδ(k)
ik − k cot(ka) − γ

è una fase pura (o meglio, uno sfasamento). Il suo modulo è banalmente

k 2 + (k cot(ka) + γ)2
|A|2 = =1
k 2 + (k cot(ka) + γ)2

Ora studiamo cosa accade alla funzione d’onda e allo sfasamento nel limite in cui
γ → ∞:
γ
lim A = lim = −1
γ→∞ γ→∞ −γ

quindi δ = ±π. Dalla prima equazione del sistema invece salta fuori che se A → −1 allora
B → 0 e quindi non ho alcuna trasmissione dell’onda oltre la delta di potenziale, come
potevamo già aspettarci. Quindi ho riflessione totale e R = |A|2 = 1.

Per curiosità studio anche l’effetto della delta sulla densità di probabilità ("conserva-
zione della probabilità"). Considero la corrente di probabilità J come da definizione

dψ ∗
 
i~ ∗ dψ
J= ψ −ψ
2m dx dx

19
L’equazione di continuità dice che, presa una densità ρ e la sua corrente o flusso J (notare
che è una grandezza vettoriale) allora vale che

ρt + ∇ · J = 0

Nel nostro caso la densità di probabilità è data dal modulo quadro della funzione d’onda
e la corrente ha solo la componente sulle x. Quindi

∂|ψ|2 ∂J
+ =0
∂t ∂x
e poiché lo stato in questione è stazionario
∂J
=0
∂x
Calcolo la corrente di probabilità nei due intervalli in cui ψ è continua e derivabile

2
 m (1 − |A| )
~k

 x<0
J=
2 0 0
h i
 i~|B| sin(k 0 (x − a)) d sin(k (x−a)) − sin(k 0 (x − a)) d sin(k (x−a))

x>0

2m dx dx

La seconda espressione è nulla a vista, la prima invece si annulla ricordando che |A|2 = 1.
Quindi abbiamo una corrente di probabilità nulla in tutto lo spazio, i.e.

J = 0 ∀x

ed è continua anche se ∇ψ ha un salto.

Costruiamo ora un pacchetto d’onda localizzato nei momenti nella regione x < 0.
i~k 2 i~k 2
Z   Z  
dk g(k) exp ikx − t + dk g(k)A(k) exp −ikx − t =
2m 2m

i~k 2 i~k 2
Z   Z  
= dk g(k) exp ikx − t + dk g(k) exp −ikx − t + iδ(k)
2m 2m
Centro il pacchetto in
~2 k02
= E0
2m
e con il metodo della fase stazionaria studiamo il moto dell’onda incidente:
i~k 2
 
d i~k ~k0
ikx − t = 0 ix − t=0 x= t
dk 2m k0 m k0
m

quindi il pacchetto arriva a x = 0 al tempo ti = 0. Con lo stesso metodo studiamo il moto


dell’onda riflessa:
i~k 2
 
d i~k0 dδ(k)
−ikx − t + iδ(k) = 0
− ix − t+i =0
dk 2m k0 m dk k0

quindi il pacchetto emerge da x = 0 con un ritardo ∆t = ti − tr pari a



m dδ(k)
∆t = tr =
~k0 dk k0

20
Esercizio
Sia data una particella di spin uno con Hamiltoniana
µ 2
Sx − Sy2

H=
~
Al tempo t = 0 una misura di Sx dà ~. Determinare
• il vettore d’onda al tempo t;

• la probabilità che al tempo t una misura di Sx restituisca −~;

• il valor medio di S al tempo t.

Soluzione dell’esercizio
Le matrici di spin sono note essere le seguenti
     
0 1 0 0 −i 0 1 0 0
~ ~
Sx = 1 0 1 Sy =  i 0 −i Sz = ~0 0 0 
2 2
0 1 0 0 i 0 0 0 −1
Quindi l’Hamiltoniana diventa più semplicemente
 
0 0 1
H = µ~0 0 0
1 0 0
con autovalori E = 0, ±µ~. Gli autostati relativi sono rispettivamente
     
0 1 1
1   1  
|0i = 1
  |+i = √ 0 |−i = √ 0
0 2 1 2 −1

Ora so dal testo dell’esercizio che lo stato si trova nell’autostato di Sx con autovalore ~
al tempo t = 0. Per completezza ricordiamo gli autovalori e autostati di Sx : 0, ±~ con
corrispondenti autostati
     
1 1 1
1   1 √  1 √ 
|0i = √ 0 |↑i = 2 |↓i = − 2
2 −1 2 2
1 1
Quindi 

1

1 1 1
|ψ(t = 0)i = |↑i =  2 = √ |+i + √ |0i
2 2 2
1
dove nell’ultima uguaglianza abbiamo riscritto lo stato nella base degli autostati dell’ener-
gia.
Ora basta calcolarne l’evoluto temporale come noto
   
1 0
i 1 i 1 i 1 1
|ψ(t)i = e− ~ Ht |ψ(0)i = √ e− ~ Ht |+i + √ e− ~ Ht |0i = e−iµt 0 + √ 1
2 2 2 2 0
1
Ora la probabilità che al tempo t una misura di Sx dia −~ è data dal modulo quadro della
proiezione di |ψ(t)i lungo |↓i:
  2
1  2
1 iµt √ √
 
2
1 iµt 2 µt
iµt

|hψ(t)|↓i| = e
2 e − 2 = e − 1 = sin

4 1 2 2

21
Per determinare il valor medio del vettore S serve determinarlo componente per compo-
nente:
~
2eiµt + 2e−iµt = ~ cos(µt)

hSx i = hψ(t)|Sx |ψ(t)i =
4

i~ iµt
e − eiµt = 0

hSy i = hψ(t)|Sy |ψ(t)i =
4

~
hSz i = hψ(t)|Sz |ψ(t)i = (1 − 1) = 0
4
Quindi  
~ cos(µt)
hSi =  0 
0

Esercizio
Siano dati due oscillatori armonici accoppiati in una dimensione con Hamiltoniana

p21 p2 mω 2
H= + 2 + (5x21 + x22 − 6x1 x2 )
2m 2m 4
Ridurre il problema a quello di due oscillatori liberi con cambio di coordinate e determinare

• le frequenze dei due oscillatori e i livelli energetici del sistema;

• il valor medio di x1 e x21 nello stato fondamentale;

• lo stato più generale compatibile con una misura certa dell’energia E = 7


2 ~ω. È
sufficiente sapere che

2 5~
x1 =
8mω
per determinare completamente lo stato?

Soluzione dell’esercizio

Esercizio
Dato un oscillatore armonico monodimensionale di massa m e frequenza ω descritto
dalla funzione d’onda √
α 2
|ψi = N e− 2 x 1 + 2 αx + 2αx2


determinare

• il valor medio dell’energia;

• il valor medio di x;

• il valor medio di x2 .

22
Si ricorda che le funzioni d’onda dell’oscillatore armonico sono date da
 α 1/4 H (√αx) α 2
n
φn = √ e− 2 x
~ 2n n!

dove H0 (ξ) = 1, H1 (ξ) = 2ξ, H2 (ξ) = 4ξ 2 − 2, . . .

Soluzione dell’esercizio
La funzione d’onda può essere riscritta nella base degli autostati dell’energia come di
seguito
|ψi = N

Esercizio
Sia data la barriera di potenziale monodimensionale
( 2
− 2m
~
γδ(x) x < a
V (x) =
+∞ x>a

con γ e a positivi.
Si determinino i valori di a per cui esiste uno stato legato; per tali valori si calcoli la
probabilità che una particella nello stato legato si trovi nella regione 0 < x < a.

Soluzione dell’esercizio
Ricostruiamo il grafico del potenziale in funzione della coordinata spaziale x:

x
O a
E

Notiamo come si considera sin da subito un’energia negativa per ottenere stati legati.
Questi, per di più, saranno al più uno (condizione imposta dalla delta). Ma procediamo

23
per gradi: costruisco prima la funzione d’onda

βx
Ae
 x<0
ψ(x) = B sinh(β(x − a)) x ∈ (0, a)
altrove

0

La prima condizione al raccordo nell’origine impone

A = −B sinh(βa)

mentre la seconda (delle derivate), che si ottiene integrando l’eq. di Schrödinger, ci


restituisce
βB cosh(βa) − βA = −γA
Sostituendo la prima nella seconda otteniamo quindi
β
= tanh(βa)
γ−β
Il termine di sinistra ha concavità positiva, mentre quello di destra ha concavità negativa.
Quindi sarà sufficiente imporre che le derivate prime calcolate nell’origine rispettino la
relazione  
∂ β ∂
< (tanh(βa))
∂x γ − β ∂x
affinché l’equazione sia soddisfatta.

Esercizio

Soluzione dell’esercizio

Esercizio

Soluzione dell’esercizio

Esercizio

Soluzione dell’esercizio

Esercizio

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Soluzione dell’esercizio

Esercizio

Soluzione dell’esercizio

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Soluzione dell’esercizio

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Soluzione dell’esercizio

Esercizio

Soluzione dell’esercizio

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