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Sostanza e accidente, forma e materia, potenza e atto

La dottrina aristotelica su luce, visione e colore è basata su alcuni concetti fondamentali


della metafisica aristotelica. Contrariamente a Platone che descrive un mondo di idee
universali (“idealismo assoluto”), Aristotele descrive un mondo di esseri (“realismo
moderato”). Secondo Aristotele arriviamo a conoscere le cose non sulla base delle idee
innate platoniche ma con l’esperienza e il ragionamento, studiando le leggi della natura e
organizzando la conoscenza in branche e discipline; aver immaginato un mondo di idee
innate che le cose reali imitano imperfettamente è un parlare poetico che Aristotele non
accetta.

Ogni essere dell’universo è o una sostanza (detta anche essenza) o la proprietà accidentale
(anche accidente) di una sostanza. Una sostanza è un individuo, per esempio un
determinato albero, mentre l’essere verde (o qualunque altro colore) è una proprietà
accidentale di quella sostanza (quell’albero). Una sostanza non ha bisogno d’altro che di se
stessa per esistere, mentre una proprietà accidentale per esistere ha bisogno di una
sostanza. Così una determinata casa è una sostanza, il luogo in cui quella casa si trova è
una proprietà accidentale della casa. Aristotele cita nove generi di proprietà accidentali:
qualità (per esempio l’essere verde), quantità (essere una), relazione (essere mia), azione,
passione, luogo (essere in un luogo), tempo (essere in un determinato momento). 1
Un secondo concetto della metafisica aristotelica è che ogni sostanza del mondo sensibile è
materia unificata da una forma. La materia (nel mondo terrestre) è mescolanza dei
quattro elementi fondamentali (acqua, terra, aria, fuoco) alla quale può essere data una
forma. Per esempio una determinata casa (la sostanza) è costruita con mattoni (la materia)
disposti in un determinato modo (la forma). Un determinato uomo è fatto di carne ed ossa
(materia) e di un’anima (forma). I successori di Aristotele (come Tommaso)
aggiungeranno che anche ogni proprietà accidentale di una sostanza è una forma
determinata. Dunque si distinguere la forma della sostanza (“forma sostanziale”) dalla
forma dell’accidente (“forma accidentale”) che è una specifica della proprietà accidentale.
Un terzo concetto fondamentale è quello di essere in potenza e essere in atto. Una certa
quantità di mattoni è una casa solo in potenza. Quando i mattoni vengono disposti in un
certo modo, cioè viene data loro una certa forma, la materia non è più una casa in potenza
ma una casa in atto. La predisposizione della materia a lasciarsi unificare è la sua potenza.
La forma in cui la materia è unificata è l’attuazione di questa potenza. Quindi si può dire
che la materia è la “parte debole” della sostanza, è la parte indeterminata, potenziale, in
opposizione alla forma che è l’attuazione. La natura stessa di una cosa, la sua nozione, la
sua vera essenza, la sua idea platonica è nella forma della cosa (e non nell’iperuranio, come
sosteneva Platone) e dunque la forma è più importante della materia. È alla forma che
inseriscono le proprietà della sostanza mentre la materia è senza proprietà ed è solo il
substrato della forma.
Infine bisogna ricordare che ogni sostanza del mondo sensibile è corporea, cioè è un corpo,
occupa spazio, è una delle cose tridimensionali che popolano l’universo. La forma di una
sostanza è ovviamente incorporea, e anche la materia, meno ovviamente per i moderni, è
incorporea, non avendo proprietà, nemmeno quella della quantità. 2 “Corporeo” dunque si
può dire solo di una sostanza del mondo sensibile, non di una materia né di una forma. 3
Esistono anche sostanze soprasensibili e incorporee, composte di sola forma senza
materia, e sono le sostanze spirituali: Dio, il primo motore, le intelligenze che muovono
l’universo. I successori di Aristotele per precisare questa idea svilupperanno la nozione di
“materia spirituale” che può ricevere una “forma spirituale” dando origine ad una
“sostanza spirituale” e dunque incorporea.

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