Sei sulla pagina 1di 22

Informazione Data/Ora Ricezione

Regolamentata n. 06 Febbraio 2019 MTA


18:09:39
1928-9-2019
Societa' : Banco BPM S.p.A.

Identificativo : 113732
Informazione
Regolamentata
Nome utilizzatore : BANCOBPMN01 - Marconi

Tipologia : 1.1

Data/Ora Ricezione : 06 Febbraio 2019 18:09:39


Data/Ora Inizio : 06 Febbraio 2019 18:09:40
Diffusione presunta
Oggetto : Risultati al 31 dicembre 2018

Testo del comunicato

Vedi allegato.
COMUNICATO STAMPA

RISULTATI AL 31 DICEMBRE 20181

NEL 2018 E’ STATA PORTATA A TERMINE UNA RILEVANTISSIMA AZIONE DI DERISKING:

IL GRUPPO HA RIDOTTO NELL’ESERCIZIO L’AMMONTARE LORDO DEI CREDITI NON


PERFORMING DI € 13,6 MILIARDI2 CON UN DECREMENTO COMPLESSIVO DEGLI STOCK
DALLA DATA DI FUSIONE DI € 18,2 MILIARDI,
PARI AD OLTRE IL DOPPIO DI QUANTO PREVISTO DAL PIANO STRATEGICO

LE DUE CESSIONI (EXODUS E ACE) HANNO RIDOTTO LO STOCK DEI CREDITI IN


SOFFERENZA DEL 72,5% AD UN PREZZO COMPLESSIVO DEL 28,3%, VALORE
AMPIAMENTE SUPERIORE AD ALTRE OPERAZIONI PARAGONABILI

SOFFERENZE NETTE A € 1,6 MILIARDI (- € 4,9 MILIARDI RISPETTO A FINE 2017) CON
INCIDENZA SUL TOTALE DEGLI IMPIEGHI CHE SCENDE ALL’1,5% (6,0% A FINE 2017)

SOLIDA POSIZIONE PATRIMONIALE


CET 1 RATIO PRO-FORMA “IFRS 9 PHASED IN” AL 13,5% (FULLY PHASED AL 11,5%)
NONOSTANTE L’IMPATTO NEGATIVO DEL DERISKING E DEI TITOLI GOVERNATIVI

ECCELLENTE POSIZIONE DI LIQUIDITA’ CON ATTIVITA’ STANZIABILI LIBERE


PER € 18,7 MILIARDI

LA CAPACITA’ DI CREARE VALORE E LA RESILIENZA DEL GRUPPO SONO STATE


CONFERMATE ANCHE DALL’ESITO DELL’EU STRESS-TEST

1 A partire dal 1° gennaio 2018, ha trovato applicazione il nuovo principio contabile IFRS 9 che disciplina le fasi
di classificazione e misurazione, impairment ed hedge accounting relative agli strumenti finanziari, in sostituzione
del principio contabile IAS 39. Come specificamente consentito dal principio contabile IFRS 9 (par. 7.2.15),
Banco BPM si è avvalso della facoltà di non procedere ad alcuna rideterminazione dei saldi riferiti all’esercizio
precedente. Ne consegue che alcuni dati riferiti al 31 dicembre 2018 non sono confrontabili con i dati
dell’esercizio precedente in quanto determinati con criteri di valutazione diversi.
2 In data 10 dicembre 2018 la Capogruppo ha accettato l’offerta vincolante ricevuta da Elliott International L.P.

e Credito Fondiario S.p.A. relativa all’acquisto di un portafoglio di crediti in sofferenza avente il valore
complessivo di € 7,4 miliardi nominali (gli importi fanno riferimento alle esposizioni nominali esistenti alla data del
30 giugno 2018, situazione del portafoglio oggetto di analisi da parte dei potenziali investitori). Sotto il profilo
contabile la derecognition dei crediti oggetto di cessione, che al 31 dicembre 2018 risultano esposti nella voce
dello stato patrimoniale “Attività non correnti e gruppi di attività in dismissione”, si perfezionerà formalmente
entro il primo semestre 2019. La stima degli impatti economici dell’operazione in termini di incremento dei fondi
rettificativi è tuttavia già stata addebitata al conto economico dell’esercizio 2018 in conformità a quanto
previsto dai principi contabili di riferimento. Nell’ambito del presente comunicato i commenti relativi alla
situazione dei crediti del Gruppo al 31 dicembre 2018 fanno riferimento ai soli crediti esposti nella voce
“finanziamenti valutati al costo ammortizzato”, escludendo quindi i crediti in sofferenza oggetto di cessione
provvisoriamente ancora iscritti nella voce “Attività non correnti e gruppi di attività in via di dismissione”.
1
RISULTATO NETTO “NORMALIZZATO” 3 (AL NETTO, TRA GLI ALTRI, DEGLI IMPATTI LEGATI
AL PROGETTO “ACE”) PARI A + € 343 MILIONI

RISULTATO NETTO ANTE IMPAIRMENT - € 56 MILIONI INFLUENZATO DALL’IMPATTO DEL


DERISKING E DALLE ALTRE COMPONENTI NON RICORRENTI (IL RISULTATO AL 31
DICEMBRE 2017 INCLUDEVA GLI UTILI STRAORDINARI DELLA CESSIONE DI ALETTI
GESTIELLE SGR)

PROVENTI OPERATIVI € 4.773 MILIONI (€ 4.484 MILIONI AL 31 DICEMBRE 2017, +6,4%)

ONERI OPERATIVI € 2.793 MILIONI (€ 2.924 MILIONI AL 31 DICEMBRE 2017, -4,5%)

RISULTATO DELLA GESTIONE OPERATIVA + € 1.980 MILIONI (€ 1.560 MILIONI AL 31


DICEMBRE 2017, + 27,0%)

RISULTATO DELL’OPERATIVITA’ CORRENTE NORMALIZZATO + € 552 MILIONI

IMPIEGHI NETTI A CLIENTELA € 104,0 MILIARDI:


BONIS + 2,7% RISPETTO A DICEMBRE 2017
DETERIORATI – 48,4% RISPETTO A DICEMBRE 2017 (-53,6% SUL
VALORE AL LORDO DELLE RETTIFICHE)

RACCOLTA DIRETTA “CORE”4 € 78,7 MILIARDI (+5,8% DA INIZIO ANNO)

Principali aggregati patrimoniali


- Impieghi a clientela € 104,0 miliardi, di cui in bonis +2,7% rispetto al 31 dicembre
2017 con un positivo trend registrato nei crediti “core” verso la clientela (mutui,
conti correnti e prestiti personali). Escludendo i titoli senior Exodus gli impieghi in
bonis fanno registrare un incremento del +1,2% rispetto a fine 2017. I crediti
deteriorati invece si riducono del 48,4% rispetto al 31 dicembre 2017 per effetto
principalmente delle cessioni relative ai progetti Exodus ed ACE e delle rettifiche
IFRS 9, oltre all’importante attività di work-out;
- Raccolta diretta da clientela € 101,5 miliardi5 (€ 103,6 miliardi a fine dicembre
2017 calcolata su basi omogenee per tener conto della cessione della raccolta
legata alle attività di banca depositaria); nell’esercizio si rileva una buona
performance della raccolta “core” (conti correnti e depositi a vista) con un
incremento del + 5,8% rispetto a fine 2017 e l’ulteriore flessione delle forme di
raccolta più onerose (- € 4,0 miliardi per le obbligazioni).

3 Per risultato normalizzato si intende il risultato al netto delle componenti economiche illustrate nelle Note
Esplicative.
4 Per raccolta “Core” si intende la componente dei conti correnti e depositi a vista.
5 La raccolta diretta include i certificates a capitale incondizionatamente protetto (€ 3,4 miliardi al 31 dicembre

2018) ed esclude le operazioni pronti contro termine.


2
Principali voci di conto economico
- Margine di interesse a € 2.292,6 milioni; al netto delle riclassifiche IFRS 9 e degli
effetti della PPA tale dato si attesta a € 2.078,0 milioni rispetto a € 2.054,7 milioni
del 2017 (dato calcolato su basi omogenee al netto della componente
straordinaria rappresentata dagli interessi attivi rilevati sui finanziamenti TLTRO-II
relativi al 2016);
- Oneri operativi (al netto degli oneri relativi al sistema bancario) € 2.792,8 milioni
rispetto a € 2.924,1 milioni dello scorso esercizio (-4,5%);
- Risultato lordo di gestione € 1.980,1 rispetto a € 1.559,6 milioni del 2017; al netto
delle riclassifiche legate all’IFRS 9 e delle plusvalenze legate a componenti non
ricorrenti il risultato lordo di gestione al 31 dicembre 2018 risulta pari a € 1.578,8
milioni rispetto a € 1.620,0 milioni del 31 dicembre 2017 (-2,5%);
- Rettifiche nette su finanziamenti alla clientela pari a € 1.941,1 milioni che, al netto
delle riclassifiche IFRS 9, si attestano a € 1.750,2 milioni rispetto a € 1.661,0 milioni
del 2017; al netto della componente straordinaria legata all’accelerazione del
processo di derisking, le rettifiche si attestano a € 1.227,2 milioni;
- Risultato netto pari a € - 59,4 milioni (- € 56,5 milioni senza considerare
l’impairment su intangibles) ;
- Utile “normalizzato” pari a + € 342,8 milioni.

Posizione patrimoniale:
- CET 1 ratio pro-forma “IFRS 9 phased-in” 13,5% (12,1% al 31 dicembre 2018);
- CET 1 ratio pro-forma “IFRS 9 fully phased” 11,5% (10% al 31 dicembre 2018).

Qualità del credito


- Stock crediti deteriorati netti pari a € 6,7 miliardi escludendo i finanziamenti in via
di dismissione con una contrazione di € 6,3 miliardi rispetto a fine 2017 (-48,4%).
Coverage:
 Crediti deteriorati: 43,1% (55,2% includendo i finanziamenti in via di
dismissione) vs 48,8% del 2017
 Sofferenze: 59,6% (71,1% includendo i finanziamenti in via di dismissione) vs
58,9% del 2017. Includendo i write-offs la copertura sale al 64,0%

Profilo di liquidità
- Unencumbered eligible assets pari a € 18,7 miliardi al 31 dicembre 2018 (11,7%
del totale attivo) che salgono a € 19,9 miliardi al 4 febbraio 2019, composti al
95% da titoli di Stato, che garantiscono ampia flessibilità nella gestione delle fonti
di funding. A tale disponibilità si aggiungono altre attività che ancorché non
eligible hanno un elevato grado di liquidità per complessivi € 3,0 miliardi;
- LCR >150% e NSFR >100%6.

6 Ultimo dato gestionale disponibile riferito al quarto trimestre 2018.


3
Verona, 6 febbraio 2019 – Si è riunito oggi sotto la presidenza dell’avv. Carlo Fratta Pasini il Consiglio
di Amministrazione di Banco BPM, che ha approvato il progetto di bilancio di esercizio e consolidato
al 31 dicembre 2018 del Banco BPM.

Con l’esercizio 2018 si è completato un programma di derisking molto più aggressivo rispetto agli
obiettivi originari di Piano, portato avanti dal nuovo Gruppo per allineare e, per quanto concerne le
sofferenze, superare i target dei migliori competitors nel mercato bancario. Insieme al robusto
miglioramento del profilo creditizio del Gruppo si è concluso anche l’ambizioso percorso di
razionalizzazione, spesando nell’esercizio tutte le voci di costo di natura straordinaria, al fine di
consentire a Banco Bpm di entrare nel nuovo esercizio 2019 senza alcun gravame dipendente dai
processi integrativi e con una piena capacità di generare reddito.
Il raggiungimento di tali più ambiziosi obiettivi ha comportato l’assunzione di importanti decisioni che
hanno portato a raddoppiare i volumi di cessione dei crediti in sofferenza rispetto a quelli previsti
nell’ambito del piano strategico attraverso il perfezionamento alla fine del primo semestre
dell’operazione di cartolarizzazione denominata “Progetto Exodus” avente per oggetto € 5,1 miliardi
di crediti nominali e la firma alla fine dell’esercizio dell’accordo con Credito Fondiario ed Elliott
International L.P. che prevede la realizzazione di una nuova operazione di cartolarizzazione
(“Progetto ACE”) entro il primo semestre 2019 che permetterà di cancellare dal bilancio ulteriori € 7,4
miliardi di crediti nominali.
Tale imponente sforzo ha comportato significativi impatti economici straordinari sul costo del credito
dell’esercizio che hanno richiesto la contestuale realizzazione di altrettanto importanti azioni di
capital management al fine di mantenere una solida posizione patrimoniale. Questa esigenza si è
felicemente sposata con le attività di razionalizzazione e riorganizzazione delle attività del Gruppo
già preventivate nel piano strategico.
Rientra in tale ambito la formalizzazione, in data 20 dicembre 2018, di un accordo tra Banco BPM da
una parte e Crédit Agricole SA, Crédit Agricole Consumer Finance SA e Agos Ducato dall’altra,
attraverso il quale viene definita la cessione ad Agos Ducato della controllata ProFamily, previo
perfezionamento della scissione di tutte le attività non captive di ProFamily in favore di una società
di nuova costituzione controllata al 100% da Banco BPM. Il perfezionamento dell’operazione è
previsto entro il primo semestre 2019, a fronte di un corrispettivo pari a € 310 milioni.
L’accordo, che riconferma anche l’attuale partnership per i prossimi 15 anni, rafforza la leadership e
le quote di mercato della partecipata Agos Ducato.
Nel primo semestre dell’esercizio era stato peraltro già perfezionato il riassetto del comparto
Bancassurance (sia con la cessione parziale delle quote detenute nelle joint venture assicurative e
l’avvio di una partnership strategica fra Banco BPM e Cattolica della durata di 15 anni, sia con la
cessione ad Anima SGR dei mandati di gestione in delega degli attivi assicurativi svolti per conto
delle società collegate veicolo della partnership assicurativa) e delle attività di Private, Corporate e
Investment Banking del Gruppo (attraverso distinte operazioni di scissione che hanno portato
all’accentramento delle attività di Private Banking in Banca Aletti e delle attività Corporate &
Investment Banking in Banca Akros).
Nello stesso filone si inquadra anche la cessione a BNP Paribas Securities Services delle attività di
banca depositaria e fund administration, perfezionata nel mese di settembre.

L’innalzamento del livello di servizio alla clientela ha comportato la definizione di un nuovo modello
di Rete Commerciale (operativo dal 1° gennaio 2018) che ha reso il processo decisionale più
prossimo ai territori e quindi alle famiglie ed alle imprese. In tale ambito è stata identificata anche
l’esigenza di razionalizzare la rete distributiva eliminando le filiali sovrapposte territorialmente (per
effetto della fusione). Tale azione ha comportato la chiusura di 518 filiali nel corso dell’esercizio.

4
Nell’ambito delle iniziative di razionalizzazione dell’assetto societario ed operativo del Gruppo si
collocano anche le operazioni di fusione per incorporazione nella Capogruppo Banco BPM delle
controllate BPM S.p.A., Società Gestione Servizi BP S.C.p.A. e BP Property Management S.C.a r.l..
L’incorporazione di BPM S.p.A. si è perfezionata nel mese di novembre, mentre le fusioni dei due
consorzi avranno decorrenza giuridica dall’11 febbraio 2019.

Nonostante l’esercizio sia stato quindi orientato prioritariamente a porre la banca nelle migliori
condizioni per sviluppare la propria operatività futura, i risultati economici confermano il buon
andamento dei fondamentali della gestione caratteristica.

L’andamento economico della gestione

Il margine di interesse si attesta a € 2.292,6 milioni. Tale dato non è pienamente confrontabile con
quello del precedente esercizio, in quanto - a seguito dell’applicazione dell’IFRS 9 - il margine di
interesse è influenzato dalla riclassifica positiva del c.d. “reversal” dovuto alle riprese di valore da
attualizzazione delle sofferenze che, fino al 31 dicembre 2017, erano registrate fra le rettifiche nette
su crediti e dalla riclassifica negativa dovuta al calcolo degli interessi relativi alle esposizioni
deteriorate (inadempienze probabili e past due) sul valore recuperabile dei suddetti crediti anziché
sul loro valore nominale. Tenendo conto sia di tali riclassifiche che degli effetti della PPA, il margine si
attesta a € 2.078,0 milioni rispetto a € 2.054,7 milioni del 2017 (+1,2%) 7. La contribuzione del quarto
trimestre 2018 è pari a € 554,7 milioni, sostanzialmente stabile rispetto al terzo trimestre 2018 (pari a €
557,8 milioni), grazie alla crescita dei volumi e al minore costo del funding che ha compensato la
riduzione dello spread sugli impieghi.
Il risultato delle partecipazioni valutate al patrimonio netto è positivo per € 159,5 milioni, in flessione
rispetto al dato di € 166,0 milioni rilevato nello scorso esercizio, per effetto del minor apporto
registrato dalle società del comparto assicurativo, imputabile anche alla riduzione della quota di
interessenza partecipativa. La contribuzione del quarto trimestre è pari a € 50,7 milioni, in crescita
rispetto al dato di € 32,8 milioni registrato nel terzo trimestre. Nell’ambito di tale aggregato il
contributo principale è fornito dal credito al consumo, veicolato dalla quota partecipativa detenuta
in Agos Ducato, per € 126,0 milioni (€ 116,2 milioni l’apporto riferito allo scorso esercizio).
Le commissioni nette ammontano a € 1.848,8 milioni, in calo del 5,2% nel confronto con il 2017, che
registrava commissioni nette pari a € 1.950,4 milioni, ma in crescita del 4,1% su base trimestrale grazie
alla diversificazione fra differenti aree di business (ad es. commissioni su finanziamenti e su servizi di
incasso e pagamento).
Gli altri proventi netti di gestione ammontano a € 389,8 milioni e includono le plusvalenze, per
complessivi € 313,6 milioni, realizzate a seguito della cessione delle attività di banca depositaria e
fund administration a BNP Paribas Securities Services (€ 200,0 milioni) e della cessione ad Anima SGR
dei mandati di gestione in delega degli attivi assicurativi svolti per conto delle joint venture
assicurative legate alla rete bancassurance dell’ex Banco Popolare (€ 113,6 milioni). Al netto di tali
componenti, l’aggregato è pari a € 76,1 milioni (€ 98,8 milioni al 31 dicembre 2017).
Il risultato netto finanziario è pari a € 82,4 milioni rispetto a € 155,0 milioni dello scorso esercizio. Tale
risultato comprende la svalutazione, per € 27,9 milioni, di un’esposizione indiretta detenuta tramite il
Fondo Interbancario di tutela dei depositi. Il minor risultato realizzato deriva oltre che dalla maggior
volatilità di alcune componenti valutative conseguente all’introduzione dell’IFRS 9 (strumenti
obbligatoriamente valutati al fair value) dagli impatti derivanti dalle strategie di copertura dei rischi
connessi alle esposizioni classificate tra le attività valutate al fair value con impatto sulla redditività
complessiva. Il minor risultato economico registrato deve pertanto essere considerato unitamente
alla variazione delle riserve da valutazione delle suddette attività finanziarie.

7 Dato costruito su basi omogenee escludendo anche la componente straordinaria di cui ha beneficiato l’esercizio 2017
rilevando gli interessi attivi sui finanziamenti TLTRO-II relativi di competenza dell’esercizio 2016.
5
In virtù delle dinamiche descritte, il totale dei proventi operativi ammonta a € 4.772,9 milioni (+6,4%
rispetto al 2017). Tenendo conto delle citate componenti non ricorrenti tale dato si attesta a €
4.487,2 milioni.
Le spese per il personale, pari a € 1.732,8 milioni, evidenziano una riduzione del 2,9% rispetto a €
1.784,9 milioni dello scorso esercizio, con una contribuzione del quarto trimestre di € 422,2 milioni, che
conferma il trend decrescente dei primi tre trimestri dell’anno (€ 431,5 milioni il dato del terzo
trimestre). Il costo del personale risulta in calo per effetto della riduzione dell’organico (- 1.016 risorse
rispetto al 31 dicembre 2017). Il numero totale dei dipendenti è pari a 22.247 risorse in organico alla
data del 31 dicembre 2018, rispetto alle 23.263 risorse a fine 2017 (erano 24.608 al 31 dicembre 2016).
Le altre spese amministrative8 ammontano a € 816,5 milioni, in riduzione del 6,4% rispetto allo scorso
esercizio. Al netto delle componenti non ricorrenti il dato al 31 dicembre 2018 risulta pari a € 793,8
milioni, in diminuzione del 6,0% rispetto a dicembre 2017 (€ 844,3 milioni) per effetto del rigoroso
controllo dei costi. Il quarto trimestre 2018 evidenzia spese amministrative per € 205,7 milioni e
comprende circa € 12,2 milioni di oneri non ricorrenti in quanto derivanti dai processi di integrazione
e di razionalizzazione della rete distributiva.
Le rettifiche di valore nette su attività materiali e immateriali dell’esercizio ammontano a € 243,5
milioni, in calo dell’8,8% rispetto a € 266,9 milioni del 31 dicembre 2017, per effetto della
razionalizzazione del sistema informativo del Gruppo. Le rettifiche del quarto trimestre ammontano a
€ 97,1 milioni e includono € 51,2 milioni di rettifiche di valore non ordinarie principalmente dovute
all’adeguamento del valore di carico di alcuni immobili non strumentali al minor valore evidenziato
dalle più recenti perizie acquisite.
Il totale degli oneri operativi, pari a € 2.792,8 milioni, risulta in calo del 4,5% rispetto al 2017; il quarto
trimestre è pari a € 725,0 milioni in crescita rispetto al terzo per le componenti non ricorrenti sopra
indicate.
Al netto di tali componenti, gli oneri operativi ammontano a € 2.717,4 milioni, in flessione del 4,5%
rispetto al dato dell’esercizio precedente. Anche a livello trimestrale il dato al netto delle
componenti non ricorrenti risulta in diminuzione dell’1,6% rispetto al trimestre precedente.
Le rettifiche nette su finanziamenti verso clientela sono pari a € 1.941,1 milioni (€ 1.661,0 milioni al 31
dicembre 2017). Anche tale aggregato risulta influenzato dall’applicazione del principio contabile
IFRS 9 sia per il nuovo modello di impairment introdotto sia per le riclassificazioni già descritte a
valere sul margine di interesse. Escludendo tali riclassifiche il dato relativo al 31 dicembre 2018 si
attesta a € 1.750,2 milioni (€ 1.661,0 milioni nel 2017). Le massive cessioni di crediti sopra ricordate
relative ai progetti Exodus ed ACE hanno comportato l’iscrizione di rettifiche di valore strettamente
legate all’accelerazione del processo di derisking e che, pertanto, non sono rappresentative
dell’ordinaria gestione del credito deteriorato.
Al netto di tali impatti, quantificabili in € 713,9 milioni, le rettifiche nette di valore si attestano a €
1.227,2 milioni. Nel quarto trimestre 2018 le rettifiche si attestano a € 987,3 milioni. Il dato normalizzato
(al netto degli impatti legati al progetto ACE) è pari a € 327,4 milioni.
Il costo del credito, misurato dal rapporto tra le rettifiche nette di valore su crediti (escluse le
riclassificazioni introdotte dal principio IFRS 9) - al netto degli impatti straordinari in precedenza
indicati e gli impieghi netti (comprensivi dei crediti classificati fra le attività in via di dismisione) -,
risulta pari a 98 b.p., rispetto ai 154 b.p.9dello scorso esercizio;
Nel conto economico dell’esercizio sono state inoltre registrate, nella voce rettifiche nette su titoli ed
altre attività finanziarie, riprese nette per € 3,3 milioni (al 31 dicembre 2017 erano state rilevate
rettifiche nette per € 140,2 milioni che includevano le svalutazioni delle quote detenute nel Fondo

8 L’aggregato non comprende gli “oneri sistemici”, rappresentati dai contributi ai Fondi di Risoluzione ed al
Fondo Interbancario di Tutela dei Depositi, esposti, al netto del relativo effetto fiscale, in una voce separata del
conto economico riclassificato.
9 Il dato non è immediatamente comparabile in quanto l’IFRS 9 ha introdotto un nuovo modello di impairment

sui crediti.
6
Atlante e delle altre esposizioni verso le banche venete, nonché gli oneri relativi agli interventi dello
Schema Volontario del Fondo Interbancario di Tutela dei Depositi).
Gli accantonamenti netti ai fondi per rischi ed oneri ammontano a € 345,3 milioni e comprendono:
stanziamenti finalizzati a presidiare gli oneri che potrebbero derivare dalla definizione, in un’ottica di
customer care, di vertenze e reclami anche prospettici inclusi quelli derivanti dall’attività di
segnalazione effettuata in passati esercizi della clientela interessata ad acquistare diamanti dalla
società Intermarket Diamond Business S.p.A., società dichiarata fallita dal Tribunale di Milano in data
10 gennaio 2019; stima degli oneri da sostenere per la chiusura intervenuta nel corso dell’esercizio
delle 518 filiali, considerando, fra l’altro, i canoni di affitto da corrispondere per il periodo
contrattuale ritenuto non cancellabile, i costi di smantellamento e di ripristino dei locali;
accantonamenti di natura straordinaria derivanti dal ricalcolo di condizioni applicate alla clientela
in materia di commissioni di istruttoria e concessione di disponibilità creditizie riferite a precedenti
esercizi, ristimate secondo metriche definite recentemente da più severe normative e note
interpretative degli organi di vigilanza.
Nell’esercizio 2018 sono stati registrati utili da cessione di partecipazioni e investimenti per € 173,4
milioni quasi interamente derivanti dal riassetto del settore Bancassurance che ha visto la cessione a
Cattolica Assicurazioni del controllo delle due compagnie assicurative Popolare Vita (ora Vera Vita)
e Avipop Assicurazioni (ora Vera Assicurazioni).
Per effetto delle dinamiche descritte, il risultato dell’operatività corrente al lordo delle imposte e
degli oneri sistemici evidenzia una perdita di € 129,7 milioni rispetto alla perdita di € 229,6 milioni
registrata nello scorso esercizio.
Le imposte sul reddito del periodo dell’operatività corrente alla data del 31 dicembre 2018 sono
positive per € 162,8 milioni (€ 92,8 milioni al 31 dicembre 2017) ed includono l’impatto dell’iscrizione di
nuove attività per imposte anticipate per 64,0 milioni per effetto delle modifiche introdotte dalla
Legge di bilancio alle norme che regolavano la deducibilità degli impatti derivanti dalla prima
applicazione del principio contabile IFRS 9.
Al conto economico dell’esercizio sono stati addebitati oneri relativi al sistema bancario al netto
delle imposte per € 100,2 milioni (€ 77,3 milioni nello scorso esercizio) che includono i contributi
ordinari al Single Resolution Fund (SRF) per € 68,1 milioni lordi (€ 62,4 milioni lordi al 31 dicembre 2017)
e al Fondo Interbancario Tutela Depositi per € 45,2 milioni (€ 44,5 milioni al 31 dicembre 2017),
nonché gli ulteriori contributi straordinari al Single Resolution Fund per € 25,5 milioni lordi, non presenti
nello scorso esercizio.

Considerata la quota del risultato economico attribuibile ai soci terzi (+€ 9,6 milioni), il risultato netto
ante impairment è pari a € -56,5 milioni, rispetto al risultato netto senza Badwill ed impairment di €
557,8 milioni realizzato nello scorso esercizio per effetto principalmente della cessione di Aletti
Gestielle SGR.

I test di impairment effettuati al 31 dicembre 2018 sugli avviamenti e gli altri intangibles hanno
portato alla rilevazione di rettifiche di valore sulla client relationship pari a € 2,9 milioni al netto delle
imposte; nello scorso esercizio erano state rilevate rettifiche di valore sugli avviamenti e sulla client
relationship, pari a € 1.017,6 milioni al netto delle imposte.

L’esercizio 2018 si chiude pertanto con un risultato netto pari a € -59,4 milioni; nello scorso esercizio il
Badwill emerso a seguito del completamento del processo di PPA, pari ad € 3.076,1 milioni, portava il
risultato netto a € 2.616,4 milioni.

Escludendo le componenti economiche non ricorrenti dettagliatamente elencate nel paragrafo 5


delle note esplicative il risultato netto “normalizzato” è positivo e pari a € 342,8 milioni.

7
L’evoluzione dei principali aggregati patrimoniali

La raccolta diretta10 al 31 dicembre 2018, su basi omogenee (riproformando i dati del 31 dicembre
2017 escludendo la raccolta che garantiva l’attività di banca depositaria ceduta nel 2018), registra
una positiva dinamica della componente rappresentata da conti correnti e depositi a vista (+ € 4,3
miliardi pari a +5,8% rispetto a fine 2017). Complessivamente l’aggregato ammonta a € 101,5 miliardi
ed evidenzia un calo del 2,0% rispetto al dato pro-forma di inizio anno. La diminuzione è stata
influenzata dall’azione di riduzione delle forme di raccolta maggiormente onerose.

La raccolta indiretta al netto dei certificates a capitale protetto, è pari a € 84,8 miliardi.
La raccolta amministrata è pari a € 29,2 miliardi. Nell’ambito dell’aggregato si segnala l’uscita di un
cliente istituzionale, con masse amministrate pari a € 4,8 miliardi, peraltro caratterizzate da una
marginalità estremamente contenuta e una flessione imputabile sostanzialmente all’andamento
negativo dei mercati che si è riflesso sul valore dei titoli in custodia.
Al netto di tali effetti, la raccolta amministrata risulta in crescita sia rispetto al dato di fine dicembre
2017 (+€ 1,7 miliardi), sia rispetto al 30 settembre scorso (+€ 2,1 miliardi).

La componente della raccolta gestita ammonta a € 55,7 miliardi, in flessione del 5,8% nel confronto
con il dato di € 59,1 miliardi del 31 dicembre 2017. Escludendo l’effetto derivante dalla riduzione
nelle quotazioni di mercato delle attività finanziarie, particolarmente penalizzante nel quarto
trimestre, l’aggregato della raccolta in fondi e sicav registrerebbe una crescita di € 1,9 miliardi
rispetto ad inizio anno.

Le attività finanziarie ammontano complessivamente a € 36,9 miliardi e sono in crescita del 6,7%
rispetto a € 34,5 miliardi del 31 dicembre 2017. In tale aggregato sono compresi i titoli di debito per €
32,9 miliardi, i titoli di capitale e le quote di OICR per € 1,8 miliardi e il fair value dei derivati per € 1,9
miliardi; inoltre, a seguito dell’introduzione dell’IFRS 9, sono ricompresi fra le attività finanziarie (per un
importo pari a € 0,3 miliardi) anche i finanziamenti che devono essere obbligatoriamente valutati al
fair value.
L’incremento complessivo rispetto alla fine del 2017 è imputabile alla crescita dei titoli di debito
classificati nel portafoglio “Hold to Collect” (+ € 3,4 miliardi). I titoli governativi sono
complessivamente pari a € 27,5 miliardi11 (+ € 2,3 miliardi rispetto al 31 dicembre 2017); in tale ambito
prosegue la diversificazione: l’incidenza dei titoli governativi italiani è scesa al 64,1% del totale dei
titoli governativi rispetto all’82,1% di dicembre 2017, con una significativa riduzione di quelli
classificati in HTCS (- € 1,2 miliardi). Il peggioramento dello spread dei titoli governativi italiani ha
comportato la riduzione delle riserve complessive lorde sui titoli di debito del portafoglio Hold to
Collect & Sell dai + € 165 milioni registrati al 31 dicembre 2017 ai - € 196 milioni del 31 dicembre 2018.

Gli impieghi netti verso la clientela12 ammontano al 31 dicembre 2018 a € 104,0 miliardi, in calo di €
3,7 miliardi rispetto al dato del 31 dicembre 2017 per effetto delle cessioni di NPL realizzate
nell’esercizio e delle rettifiche IFRS 9 apportate principalmente ai crediti deteriorati. L’aggregato
degli impieghi performing risulta in crescita di € 1,1 miliardi (+1,2%) rispetto al 31 dicembre 2017;
considerando anche l’effetto dei titoli senior sottoscritti nell’ambito della cessione di crediti Exodus, i

10 Aggregato rappresentato dalla somma dei depositi e conti correnti a vista e vincolati, titoli obbligazionari
emessi, certificati di deposito ed altri titoli, finanziamenti ed altri debiti, certificates a capitale protetto. Non sono
incluse le operazioni di pronti contro termine.
11 Per ulteriori dettagli sull’esposizione del Gruppo nei titoli di debito sovrani si fa rinvio a quanto illustrato nelle

note esplicative (punto 7).


12 Nell’aggregato non vengono ricompresi i crediti verso la clientela che, a seguito dell’applicazione dell’IFRS 9,

devono essere obbligatoriamente valutati al fair value. Tali crediti, pari a € 294 milioni sono ricompresi fra le
attività finanziarie valutate al fair value.
8
crediti performing risultano pari a € 97,3 miliardi con una crescita del 2,7% rispetto al 31 dicembre
2017.

Il valore delle sofferenze nette cedute nell’ambito del progetto ACE (per le quali alla data di
chiusura del bilancio non sussistono i requisiti per la derecognition contabile) risulta iscritto nella voce
“attività non correnti e gruppi di attività in via di dismissione” per un importo pari a € 1.330 milioni,
allineato al prezzo di cessione.

Le esposizioni nette deteriorate (sofferenze, inadempienze probabili ed esposizioni scadute e/o


sconfinate esclusi i finanziamenti in via di dismissione) ammontano al 31 dicembre 2018 a € 6,7
miliardi, in calo sia rispetto al 30 settembre scorso (-26,3%) sia rispetto al 31 dicembre 2017 (- € 6,3
miliardi, -48,4%). La riduzione dell’aggregato deriva dalle operazioni di cessione realizzate
nell’esercizio, nonché dall’applicazione dell’IFRS 9, che ha consentito di apportare ulteriori rettifiche
su sofferenze, e dalla prosecuzione dell’importante attività di work out.

L’esame delle singole poste evidenzia la seguente dinamica:


• Sofferenze nette pari a € 1,6 miliardi in calo del 75,5% rispetto al 31 dicembre 2017 e del 54,9%
rispetto al 30 settembre;
• Inadempienze probabili nette pari a € 5,0 miliardi in calo del 21,8% rispetto al 31 dicembre
2017 e dell’8,3% rispetto al 30 settembre 2018;
• Esposizioni scadute nette pari a € 88 milioni senza sostanziali variazioni rispetto al 31 dicembre
2017 (+ € 7 milioni) ed al 30 settembre scorso (- € 6 milioni).

L’indice di copertura dell’intero aggregato dei crediti deteriorati si attesta al 43,1%, rispetto al 48,8%
del 31 dicembre 2017 per effetto delle cessioni.

In maggior dettaglio, al 31 dicembre 2018, il grado di copertura risulta essere il seguente:

• Sofferenze 59,6% (58,9% al 31 dicembre 2017 e 65,0% al 30 settembre 2018); considerando


anche i crediti oggetto di cessione nell’ambito del progetto “ACE” il grado di copertura si
incrementa al 71,1%;
• Inadempienze probabili 35,0% (32,3% al 31 dicembre 2017 e 33,6% al 30 settembre 2018);
• Esposizioni scadute 17,5% (15,7% al 31 dicembre 2017 e 17,7% al 30 settembre 2018).

Il coverage ratio delle esposizioni in bonis è pari allo 0,38%, in crescita rispetto allo 0,32% del 31
dicembre 2017 e stabile nel confronto con il 30 settembre scorso (0,39%). Al netto delle operazioni di
pronti contro termine, sostanzialmente prive di rischio, il livello di copertura dei crediti in bonis sale
allo 0,41% (0,34% alla data del 31 dicembre 2017 e 0,41% alla fine di settembre 2018). L’incremento
della copertura è principalmente attribuibile all’applicazione del nuovo modello di impairment
previsto dall’IFRS 9.

I ratio patrimoniali del Gruppo

Gli impatti patrimoniali negativi derivanti dalla rilevantissima azione di derisking sulla situazione al 31
dicembre 2018 trovano saranno compensati dalle azioni di capital management già avviate sulla
base degli accordi firmati con le controparti il cui perfezionamento è atteso entro il 30 giugno 2019.

9
Considerando gli impatti pro-forma attesi dal perfezionamento delle suddette azioni13 il Common
Equity Tier 1 ratio (CET1 ratio phased in)14pro-forma atteso è pari al 13,5% (12.1% il dato puntuale
riferito al 31 dicembre 2018. Il CET 1 ratio fully phased pro-forma è pari al all’11,5% (10,0% il dato
puntuale al 31 dicembre 2018)
Il Tier 1 ratio è pari al 12,3% (13,7% pro-forma) mentre il Total Capital ratio è pari al 14,7% (16,2% pro-
forma).

***

Facendo seguito a quanto comunicato al mercato in data 10 dicembre 2018, Banco BPM S.p.A.
annuncia che, in data odierna, nell’ambito dell’operazione c.d. “Project ACE”, è stata completata
la cartolarizzazione mediante l’emissione, da parte della società veicolo “Leviticus SPV S.r.l.”, delle
seguenti classi di titoli (ABS – Asset-Backed Securities):

• Titoli senior pari a Euro 1.440,0 milioni;


• Titoli mezzanine pari a Euro 221,5 milioni;
• Titoli junior pari a circa Euro 248,8 milioni.

Ai titoli senior, che avranno un coupon pari a 6M Euribor + 0,6%, è stato attribuito un rating pari a BBB
(SF) da parte delle agenzie DBRS e Scope Ratings. In relazione a tali titoli senior è in fase di
attivazione l’iter per il rilascio, da parte dello Stato Italiano, della garanzia sui titoli senior ai sensi del
D.L. 18/2016 (“GACS”).

L’iniziativa costituisce parte integrante della complessiva operazione prevista dall’accordo siglato lo
scorso 10 dicembre con Credito Fondiario e fondi gestiti da Elliott Management (“Elliott”), all’interno
del quale è contemplato l’avvio di una partnership dedicata nel recupero crediti, detenuta al 30%
da Banco BPM e al 70% da Credito Fondiario. In esecuzione di tale accordo, Elliott è impegnato ad
acquisire il 95% dei titoli junior e mezzanine emessi dal veicolo “Leviticus”; il perfezionamento della
cessione dei titoli e la conseguente derecognition contabile dei crediti sono previsti
contestualmente al perfezionamento della complessiva operazione (attualmente pianificato per il
31 maggio p.v. e comunque non oltre il 30 giugno p.v.) salva la possibilità delle parti di anticipare la
data di esecuzione della cessione dei titoli e permetterà al Gruppo Banco BPM di incassare un
prezzo complessivo pari al 23,6% dei crediti ceduti.

Una volta completata la derecognition dei crediti, il valore nominale delle cessioni di sofferenze
realizzate da Banco BPM a partire dalla data di annuncio del piano industriale redatto nell’ambito
dell’operazione di fusione avrà raggiunto un valore pari ad oltre 17 miliardi, oltre il doppio
dell’obiettivo iniziale; la combinazione delle due operazioni da ultimo realizzate (c.d. progetto ACE e
progetto Exodus) permetterà una riduzione dello stock pari al 72,5% rispetto al dato di fine 2017, ad
un prezzo complessivo pari al 28,3%, un livello molto elevato se confrontato a quelli comunicati da
altri intermediari per operazioni di portata paragonabile.

L’operazione è stata strutturata dal team di Deutsche Bank e Banca Akros in qualità di Arranger;
Deloitte ha assistito Banco BPM in qualità di advisor industriale; Chiomenti e Riolo Calderaro
Crisostomo hanno assistito rispettivamente Banco BPM e gli Arranger per gli aspetti legali.

13 I dati pro-forma non includono alcuna stima degli impatti che deriveranno dall’applicazione del principio contabile IFRS 16
a partire dal 1° gennaio 2019.
14 Sono definiti “phased in” i ratio calcolati tenendo in considerazione il beneficio derivante dall’opzione per l’applicazione
integrale della disciplina transitoria introdotta dal nuovo articolo 473 bis del regolamento UE n. 575/2013, che dilaziona nel
tempo l’impatto sui fondi propri derivante dall’applicazione del nuovo modello di impairment introdotto dal principio
contabile IFRS 9. Sono definiti “fully phased” i rati calcolati escludendo gli impatti derivanti dall’esercizio della suddetta
opzione.
10
PROBABILE EVOLUZIONE DELLA GESTIONE

Lo scenario macroeconomico mondiale presenta segnali crescenti di rallentamento, che


interessano in particolare l’area Euro, risentendo in particolare dei contrasti di natura commerciale,
e del conseguente aumento di misure protezionistiche.
La decelerazione del PIL globale verso il +3% penalizzerà soprattutto gli investimenti, ma avrà effetti
anche sulla fiducia e sulla propensione alla spesa dei consumatori, contribuendo alla possibile
emersione nelle economie più fragili di tensioni e vulnerabilità di matrice finanziaria.
In tale contesto le previsioni di crescita per il nostro Paese nel 2019 sono state recentemente riviste al
ribasso al +0,5%, fattorizzando l’ingresso in una fase di recessione tecnica caratterizzata da una
riduzione degli investimenti, dei consumi delle famiglie, e della contribuzione della componente
estera.
Allo stato trova comunque conferma l’aspettativa di una moderata espansione del credito al
settore privato e alle imprese, soprattutto manifatturiere, con contestuale miglioramento della sua
qualità, anche ad esito del progressivo derisking che sta interessando l’intero settore bancario.
Sotto questo profilo il Gruppo ha raggiunto obiettivi di gran lunga superiori a quelli previsti.
Conseguentemente, tenuto anche conto del completamento delle azioni mirate alla
riorganizzazione della rete commerciale, alla razionalizzazione della propria presenza nel corporate
e investment banking e al riassetto delle partnership nei settori dell’asset management, della
bancassurance e del credito al consumo, che hanno portato a una evoluzione del perimetro di
business, il Gruppo approverà entro la fine dell’anno un nuovo piano strategico.
Nell’esercizio 2019 il focus operativo si concentrerà sulla gestione ordinaria, che sarà
complessivamente improntata al recupero di redditività potendo trarre vantaggio dagli effetti
sinergici derivati dalla fusione e dai menzionati derisking e riassetto di attività.
L’andamento dei proventi, al netto della riduzione delle componenti positive sul margine di interesse
legate alla PPA e all’applicazione dell’IFRS9 conseguenti alla riduzione dei volumi di credito
deteriorato, dovrebbe beneficiare di un quadro di probabile riduzione delle pressioni competitive
sulla marginalità, del trend positivo dei volumi di impiego, di un costo medio della raccolta operata
tramite rete commerciale ancora contenuto, e di un contributo positivo delle partecipate, mentre la
dinamica delle commissioni, in particolare quelle derivanti da servizi di gestione, intermediazione e
consulenza, e del risultato finanziario netto potrebbero ancora in parte risentire dell’incertezza e
della volatilità dei mercati, in particolare se dovessero riproporsi le tensioni sui titoli domestici.
Il contenimento dei costi operativi, mediante il miglioramento dell’efficienza, continuerà a costituire
uno dei principali fattori di attenzione.
Il costo del credito, ad esito della forte diminuzione delle esposizioni non performing e di una
contrazione dei flussi in ingresso nelle categorie di credito deteriorato, è atteso ridursi in modo molto
significativo, nel rispetto di un elevato livello di copertura.
La discesa degli stock proseguirà sia attraverso il workout interno che, come previsto, attraverso
l’attività della costituenda piattaforma per il recupero di NPLs in partnership con Credito Fondiario.

***

Il dott. Gianpietro Val, in qualità di Dirigente preposto alla redazione dei documenti contabili
societari, dichiara ai sensi del comma 2 articolo 154 bis del Testo Unico della Finanza che
l'informativa contabile contenuta nel presente comunicato corrisponde alle risultanze documentali,
ai libri ed alle scritture contabili.
***

La Relazione finanziaria annuale al 31 dicembre 2018 sarà messa a disposizione del pubblico, nei
termini di legge, presso la sede sociale e presso Borsa Italiana, nonché resa disponibile sul sito
internet www.bancobpm.it e sul sito internet del meccanismo di stoccaggio autorizzato
www.emarketstorage.com.

***
I risultati al 31 dicembre 2018 del Gruppo Banco BPM saranno presentati alla comunità finanziaria in
una conference call fissata per oggi 6 febbraio 2019 alle ore 18.30 (C.E.T.). La documentazione a
supporto della conference call è disponibile sul sito internet del meccanismo di stoccaggio
autorizzato (www.emarketstorage.com) e sul sito internet della Banca (www.bancobpm.it), nel
quale sono altresì presenti i dettagli per connettersi all’evento.
11
Note esplicative

I commenti contenuti nel presente comunicato stampa, relativi all’andamento dei principali aggregati patrimoniali ed
economici, fanno riferimento ai prospetti di stato patrimoniale e di conto economico consolidati riclassificati, così come
riportati in allegato ed inclusi nella Relazione Finanziaria Annuale consolidata al 31 dicembre 2018, approvata dal Consiglio
di Amministrazione in data odierna.
Di seguito si riportano alcune note esplicative ritenute rilevanti al fine di una migliore comprensione della modalità di
redazione dei citati prospetti contabili, nonché dell’evoluzione dei risultati dell’esercizio oggetto di commento nel presente
comunicato stampa.

1. Criteri di redazione e principi contabili di riferimento

Criteri di redazione

Gli schemi di stato patrimoniale e di conto economico contenuti nel presente comunicato sono rappresentati in forma
riclassificata, secondo criteri gestionali, al fine di fornire indicazioni sull’andamento generale del Gruppo fondate su dati
economici-finanziari di rapida e facile determinazione.
Detti prospetti sono stati costruiti a partire dagli schemi di bilancio previsti dalla Circolare di Banca d’Italia n. 262/2005,
oggetto di aggiornamento in data 22 dicembre 2017 al fine di recepire i nuovi principi contabili IFRS 9 e IFRS 15.

Alla luce delle nuove categorie contabili di strumenti finanziari IFRS 9, si è reso necessario adattare alcune modifiche negli
schemi riclassificati rispetto a quelli in uso fino al 31 dicembre 2017, come di seguito illustrato.

Nel dettaglio, i precedenti aggregati intitolati “Attività finanziarie e derivati di copertura”, “Crediti verso banche” e “Crediti
verso clientela” sono stati sostituiti dai seguenti nuovi aggregati:
- “Finanziamenti valutati al costo ammortizzato (CA)”, che comprende le seguenti voci:
o “Finanziamenti verso banche”: trattasi dei crediti verso le banche rappresentati da finanziamenti ed
esposti nella voce dell’attivo dello schema di Banca d’Italia “40. Attività finanziarie valutate al costo
ammortizzato a) Crediti verso banche. Sono quindi esclusi i crediti rappresentati da titoli ricondotti
nell’aggregato delle “Altre attività finanziarie”;
o “Finanziamenti verso clientela”: trattasi dei crediti verso la clientela rappresentati da finanziamenti ed
esposti nella voce dell’attivo dello schema di Banca d’Italia “40. Attività finanziarie valutate al costo
ammortizzato b) Crediti verso clientela. Sono quindi esclusi i crediti rappresentati da titoli ricondotti
nell’aggregato delle “Altre attività finanziarie”, fatta eccezione per l’esposizione rappresentata dai titoli
“senior” sottoscritti nell’ambito dell’operazione di cartolarizzazione di crediti a sofferenza originati dal
Gruppo (cessione Exodus) per un valore di bilancio pari a € 1.428,6 milioni;
- “Altre attività finanziarie”, costituita dalle seguenti voci:
o “Attività finanziarie valutate al Fair Value con impatto a Conto Economico” che comprende gli strumenti
finanziari esposti nei portafogli delle “Attività finanziarie valutate al Fair value con impatto a conto
economico” e dei “Derivati di copertura”, rispettivamente esposti nella voce 20 e 50 dell’attivo dello
schema di Banca d’Italia;
o “Attività finanziarie valutate al Fair Value con impatto sulla redditività complessiva (OCI)” che
corrisponde alla voce 30 dell’attivo dello schema di Banca d’Italia;
o “Attività finanziarie valutate al Costo Ammortizzato (CA)" che comprende le esposizioni creditizie verso le
banche e clientela rappresentate da titoli di debito (inclusi nella voce 40 dell’attivo dello schema di
Banca d‘Italia) ad esclusione dei titoli senior rivenienti dalla cessione Exodus, come sopra illustrato.

Per quanto riguarda le voci del passivo riclassificato non si segnalano modifiche di rilievo; il precedente aggregato “Debiti
verso clientela, titoli in circolazione e passività finanziarie valutate al fair value” è stato ridenominato in “Raccolta diretta”,
aggregato per il quale viene fornita evidenza separata tra la voce “Debiti verso clientela” (voce 10 b) del passivo dello
schema di Banca d’Italia) e “Titoli in circolazione e passività finanziarie designate al fair value” (pari alle voci 10 c) e 30 del
passivo dello schema di Banca d’Italia).

Per le restanti voci dello stato patrimoniale riclassificato i criteri di aggregazione illustrati nel bilancio consolidato
dell’esercizio 2017 non sono stati modificati.

Con riferimento al prospetto di conto economico riclassificato, l’applicazione dell’IFRS 9 ha comportato una ridefinizione
degli aggregati relativi al risultato netto finanziario ed alle rettifiche di valore per impairment, in funzione delle nuove
categorie di strumenti finanziari e dei relativi criteri di misurazione. Di seguito si illustra il raccordo delle nuove voci rispetto
allo schema del conto economico redatto in base alla Circolare di Banca d’Italia n. 262:
- la voce “Risultato netto finanziario” include i risultati derivanti dalla valutazione o dal realizzo di tutti gli strumenti
finanziari, ad eccezione delle rettifiche per rischio di credito che sono oggetto di esposizione separata. In
particolare, tale voce include i dividendi su azioni classificate nei portafogli delle attività finanziarie valutate al fair
value con impatto a conto economico e sulla redditività complessiva (voce 70), il risultato netto dell’attività di
negoziazione e di copertura (voci 80 e 90), gli utili e le perdite da cessione o riacquisto (voce 100), ad eccezione
del risultato connesso alla cessione di attività finanziarie valutate al costo ammortizzato rappresentate da
finanziamenti, il risultato netto delle altre attività e passività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto
economico (voce 110);
- la voce “Rettifiche nette su finanziamenti verso clientela” include la voce 130 a) “Rettifiche/Riprese di valore nette
per rischio di credito di relativo a: a) attività finanziarie valutate al costo ammortizzato”, relativamente alla sola
componente rappresentata dai finanziamenti verso la clientela ed i relativi risultati economici derivanti dalla
cessione degli stessi (inclusi nella voce 100 a) “Utili (perdite) da cessione o riacquisto di attività finanziarie valutate
al costo ammortizzato”);

12
- la voce “Rettifiche nette su titoli ed altre attività finanziarie” è rappresentata dalle perdite attese rilevate sui titoli e
sui finanziamenti verso banche classificati nei portafogli delle “attività finanziarie valutate al costo ammortizzato”
(corrispondenti alla voce 130 b) “Rettifiche/Riprese di valore nette per rischio di credito di relativo a: b) attività
finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva” e alla restante componente della citata
voce 130 a));
- la voce riclassificata “Accantonamenti netti ai fondi per rischi ed oneri” corrisponde alla voce 200 dello schema di
conto economico previsto dalla Circolare di Banca d’Italia n. 262 costituita dalle sottovoci: a) impegni e garanzie
rilasciate, b) altri accantonamenti netti.

Per le restanti voci del prospetto di conto economico riclassificato i criteri di aggregazione e di riclassificazione illustrati nel
bilancio consolidato dell’esercizio 2017 non sono stati modificati ad eccezione di quanto riportato nella successiva nota n.
3.

Principi contabili

Il bilancio consolidato al 31 dicembre 2018 è redatto in conformità ai principi contabili internazionali IAS/IFRS emanati
dall’International Accounting Standard Board (IASB) e alle relative interpretazioni dell’International Financial Reporting
Interpretations Committee (IFRIC) omologati dalla Commissione Europea ed in vigore al 31 dicembre 2018, come stabilito
dal Regolamento Comunitario n. 1606 del 19 luglio 2002.
A partire dal 1° gennaio 2018, hanno trovato applicazione i nuovi principi contabili IFRS 9 e IFRS 15, che disciplinano
rispettivamente il trattamento contabile degli strumenti finanziari e dei ricavi conseguenti ai servizi prestati alla clientela
nell’ambito dell’ordinaria attività. Al riguardo il Gruppo Banco BPM si è avvalso della facoltà prevista nelle disposizioni
transitorie di non riesporre i saldi di confronto, ma di aggiustare il patrimonio netto consolidato di apertura. La prima
applicazione dei principi IFRS 9 e IFRS 15 ha quindi comportato una riduzione del patrimonio netto consolidato di apertura al
1 gennaio 2018, pari a € 1.071,4 milioni che si è attestato a € 10.892,2 milioni; detta riduzione é principalmente imputabile al
nuovo modello di impairment delle attività finanziarie basato sulle perdite attese.
Si precisa inoltre che l’applicazione di alcuni principi contabili implica necessariamente il ricorso a stime ed assunzioni che
hanno effetto sui valori delle attività e delle passività iscritti nello stato patrimoniale. Le assunzioni alla base delle stime
formulate tengono in considerazione tutte le informazioni disponibili alla data di redazione del bilancio al 31 dicembre 2018.
In considerazione della situazione di incertezza che caratterizza il contesto di riferimento, non si può escludere che le stime
ed assunzioni, per quanto ragionevoli, possano non trovare conferma nei futuri scenari in cui il Gruppo si troverà ad operare.
I risultati che si consuntiveranno in futuro potrebbero pertanto differire dalle stime effettuate ai fini della redazione del
bilancio al 31 dicembre 2018 e potrebbero conseguentemente rendersi necessarie rettifiche ad oggi non prevedibili né
stimabili rispetto al valore contabile delle attività e delle passività iscritte nello stato patrimoniale.

2. Impatti della PPA (Purchase Price Allocation) dell’operazione di Aggregazione dell’ex Gruppo Banca Popolare di
Milano e degli ex Gruppi Banca Popolare Italiana e Banca Italease

In applicazione di quanto previsto dal principio contabile internazionale (IFRS3) il conto economico del Gruppo Banco BPM
include gli impatti economici derivanti dall’allocazione dei prezzi pagati per l’aggregazione con il Gruppo Banca Popolare
di Milano perfezionata nell’esercizio 2017 e per l’acquisizione dei Gruppi Banca Popolare Italiana e Banca Italease
perfezionate rispettivamente negli esercizi 2007 e 2009.

L’effetto complessivo sul risultato netto consolidato del 2018, derivante dal “reversal” degli adeguamenti di valore delle
attività nette acquisite, è risultato positivo per € 60,1 milioni (principalmente riferito all’ex Gruppo Banca Popolare di Milano).

3. Oneri derivanti dalla contribuzione ai meccanismi di risoluzione

A partire dalla Relazione Finanziaria Semestrale al 30 giugno 2018 è stata introdotta nel Conto Economico Riclassificato una
voce denominata “Oneri relativi al sistema bancario al netto delle imposte” destinata ad accogliere gli oneri ordinari e
straordinari introdotti a carico delle banche in forza dei meccanismi di risoluzione europeo e nazionale (FRU e FRN) e del
meccanismo di tutela dei depositi (DGS).
Con riferimento ai dati al 31 dicembre 2018 sono stati ricompresi in tale voce:

• l’ammontare dei contributi ordinari pagati al Fondo di Risoluzione Unico per l’esercizio 2018 pari a € 68,1 milioni (€
62,4 milioni erano i contributi ordinari di competenza dell’esercizio 2017). Al riguardo si precisa che per il 2018, così
come per l’esercizio precedente, il Gruppo non si è avvalso della possibilità di ottemperare alla richiesta di
contribuzione mediante l’assunzione di un impegno irrevocabile al pagamento (cosiddetti “irrevocabile payment
commitments – IPC”);
• l’ammontare dei contributi ordinari relativi al Fondo Interbancario Tutela Depositi per l’esercizio 2018 per € 45,2
milioni (€ 44,5 milioni il contributo rilevato al 31 dicembre 2017);
• l’ammontare delle contribuzioni addizionali al Fondo di Risoluzione Nazionale pari a € 25,5 milioni (nel 2017 non
erano stati richiesti contributi addizionali).

Al netto dell’effetto fiscale i suddetti oneri risultano complessivamente pari a € 100,2 milioni (€ 77,3 milioni al 31 dicembre
2017).

4. Modifiche intervenute nell’area di consolidamento

Nel corso dell’esercizio non si segnalano variazioni significative nell’area di consolidamento delle società controllate in via
esclusiva.

13
Con riferimento al perimetro delle società collegate, si segnala che a seguito del riassetto del settore Bancassurance,
perfezionato nel corso del primo trimestre del 2018 con gli accordi siglati con Cattolica Assicurazioni, il Gruppo ha ridotto del
15% le interessenze azionarie detenute nelle due compagnie assicurative. Al 31 dicembre 2018 il Gruppo detiene, infatti, il
35% del capitale di Vera Vita S.p.A. (in precedenza denominata Popolare Vita e detenuta dal Gruppo per il 50%) e di Vera
Assicurazioni S.p.A. (in precedenza denominata Avipop Assicurazioni e detenuta dal Gruppo per il 50%).

5. Componenti non ricorrenti evidenziate nel conto economico del Gruppo Banco BPM ed elementi di costruzione del
risultato economico “normalizzato”

I risultati dell’esercizio 2018 sono stati impattati da diversi eventi di rilievo, ragionevolmente non ripetibili, per la maggior
parte connessi alla realizzazione di quanto previsto dal Piano Industriale, in particolare in termini di derisking. Nel dettaglio,
nel corso del 2018, il Gruppo ha perfezionato il riassetto delle attività di bancassurance, la cessione delle attività di banca
depositaria, ha concluso il riassetto del risparmio gestito con la cessione dei contratti di gestione in delega degli attivi
assicurativi ed ha razionalizzato la rete distributiva mediante la chiusura di un numero straordinario di filiali. Nel contesto
della strategia di derisking il Gruppo ha intrapreso importanti azioni volte a ridurre lo stock delle sofferenze mediante una
prima operazione di cessione perfezionata alla fine del primo semestre (l’operazione “Exodus” che ha comportato la
cessione di circa € 5,1 miliardi nominali di sofferenze) e una seconda operazione in corso di perfezionamento alla data del
presente comunicato stampa (l’operazione “ACE” che comporterà nei prossimi mesi la cessione di ulteriori circa € 7,4
miliardi nominali di sofferenze).

Al fine di consentire di valutare anche i risultati economici ottenuti dall’attività “ordinaria” (“business as usual”) del Gruppo,
si è proceduto a redigere un conto economico “normalizzato”, in cui sono state escluse oltre alle consuete componenti
usualmente classificate come straordinarie o non ricorrenti anche gli impatti derivanti dai processi di
riorganizzazione/efficientamento/derisking, in precedenza illustrati e ciò anche con riferimento a voci di conto economico
di tipo valutativo quali “le rettifiche nette su finanziamenti verso la clientela” e gli “accantonamenti netti ai fondi per rischi
ed oneri”.

Di seguito per ogni voce del conto economico riclassificato si illustrano le componenti economiche che sono state escluse
ai fini della redazione del conto economico “normalizzato” relativo all’esercizio 2018:
• dalla voce “altri proventi netti di gestione” sono stati esclusi il risultato positivo derivante dalla cessione ad Anima
SGR dei mandati di gestione in delega degli attivi assicurativi svolti per conto delle partnership assicurative per €
113,6 milioni, nonché la plusvalenza realizzata a seguito della cessione delle attività di banca depositaria e fund
administration a BNP Paribas Securities Services, per € 200,0 milioni;
• dalla voce “risultato netto finanziario” è stata esclusa la svalutazione, pari a € 27,9 milioni, dell’investimento
effettuato nello Schema Volontario del FITD al fine di sostenere l’intervento a favore di Carige, mediante la
sottoscrizione del titolo subordinato emesso da questa ultima banca a fine novembre 2018;
• dalla voce “altre spese amministrative” sono state escluse componenti non ricorrenti complessivamente pari a €
22,6 milioni, principalmente imputabili ad oneri di integrazione sostenuti per l’adeguamento dei sistemi informatici
(€ 15,5 milioni), nonché alle spese sostenute per la chiusura degli sportelli (costi per ripristino filiali, traslochi, ecc.)
per € 5,1 milioni;
• dalla voce “rettifiche nette su attività materiali e immateriali” sono state escluse (i) svalutazioni di investimenti
immobiliari, per € 44,1 milioni, al fine di adeguare il loro valore di carico al minor valore recuperabile desunto dagli
aggiornamenti peritali (ii) svalutazioni di attività immateriali rappresentate da software, a seguito dell’integrazione
dei sistemi informativi di Gruppo, per € 3,8 milioni (iii) svalutazioni di costi capitalizzati per migliorie sulle filiali in
affitto, per € 4,8 milioni, divenuti non recuperabili a seguito della chiusura delle filiali;
• dalle “rettifiche nette su crediti verso clientela” sono stati esclusi gli effetti delle operazioni di derisking delle
esposizioni classificate a sofferenza per complessivi € 713,9 milioni, principalmente imputabili all’operazione “ACE”
che, pur essendo in corso di perfezionamento, ha comportato la necessità di adeguare il valore di carico dei
crediti al presunto valore di recupero che sarà realizzato nel contesto della già avviata operazione di
cartolarizzazione;
• dalla voce “accantonamenti netti ai fondi per rischi ed oneri” sono stati esclusi stanziamenti per complessivi €
351,6 milioni relativi a: stanziamenti prudenziali che garantiscano un pieno presidio a fronte di oneri relativi a
vertenze e reclami, anche prospettici (ivi compresi quelli connessi a passate attività di segnalazione di clientela
interessata all’acquisto di diamanti dalla società specializzata Intermarket Diamond Business S.p.A., società
dichiarata fallita ad inizio 2019) da cui possono originarsi richieste di ristoro da parte dei clienti meritevoli di essere
fronteggiati in un’ottica di customer care; oneri da sostenere per la chiusura intervenuta nel corso dell’esercizio di
518 filiali (calcolati considerando i canoni di affitto da corrispondere per il periodo contrattuale ritenuto non
cancellabile, i costi di smantellamento e di ripristino dei locali, ecc.); accantonamenti di natura straordinaria
derivanti dal ricalcolo di condizioni applicate alla clientela in materia di commissioni di istruttoria e concessione di
disponibilità creditizie riferite a precedenti esercizi e ristimate secondo metriche definite recentemente da più
severe normative e note interpretative degli organi di vigilanza;
• l’intero ammontare della voce “Utili da cessione di partecipazioni ed investimenti" pari a € 173,4 milioni la cui
principale componente, pari a € 170,7 milioni, è rappresentata dal risultato positivo riveniente dal riassetto del
settore Bancassurance che ha visto la cessione a Cattolica delle due interessenze nelle compagnie assicurative
Popolare Vita (ora Vera Vita) e Avipop Assicurazioni (ora Vera Assicurazioni);
• dalla voce “imposte sul reddito dell’esercizio dell’operatività corrente” sono stati esclusi il beneficio derivante dalla
rilevazione delle attività per imposte anticipate IRAP, pari a € 64,0 milioni, relative alle rettifiche su crediti operate in
sede di prima applicazione del principio contabile IFRS 9, iscritte solo nel quarto trimestre a seguito delle modifiche
normative introdotte dalla legge di bilancio 2019 che ne consentono la deduzione in 10 anni (anziché
integralmente nell’esercizio 2018), nonché gli impatti fiscali delle componenti non ricorrenti in precedenza
dettagliate, complessivamente positivi per € 233,6 milioni;
• dalla voce “oneri relativi al sistema bancario al netto delle imposte”è stato escluso l’importo di € 18,4 milioni
relativo ai contributi addizionali richiesti dal Fondo di Risoluzione Nazionale a fronte degli interventi di risoluzione
avviati nel 2015 (pari a € 25,5 milioni al netto del relativo effetto fiscale di € 7,1 milioni).

14
Nel complesso, tenendo anche conto degli effetti negativi di pertinenza delle minoranze (pari a € 2,3 milioni) e del risultato
relativo alle attività cessate (pari a € + 0,9 milioni), il saldo algebrico delle componenti economiche di competenza
dell’esercizio 2018, non considerate ai fini della costruzione del conto economico “normalizzato”, è negativo per € 399,3
milioni. Il risultato economico “normalizzato” così ottenuto è positivo ed ammonta a 342,8 milioni.

6. Normativa riguardante la determinazione dei ratio patrimoniali di vigilanza

Dal 1° gennaio 2014 è entrata in vigore la nuova disciplina armonizzata per le banche e le imprese di investimento
contenuta nel Regolamento (UE) n. 575/2013 (“CRR”) e nella direttiva 2013/36/UE (“CRD IV”) comunitari del 26 giugno 2013
che traspongono nell’Unione Europea gli standard definiti dal Comitato di Basilea per la vigilanza bancaria (c.d. framework
Basilea 3). Il Regolamento e le relative norme tecniche sono direttamente applicabili negli ordinamenti nazionali e
costituiscono il cosiddetto “Single Rulebook”.

Si evidenzia che i requisiti minimi patrimoniali per il 2018 sono i seguenti:


• coefficiente di capitale primario di classe 1 (Common Equity Tier 1 ratio: “CET1 ratio”) minimo: 4,5% + 2,5% di buffer
di conservazione di capitale (Capital Conservation Buffer: “CCB”);
• coefficiente di capitale di classe 1 (Tier 1 ratio) minimo: 6,0% + 2,5% di CCB;
• coefficiente di capitale totale minimo: 8% + 2,5% di CCB.

Si evidenzia che il 4 ottobre 2016 la Banca d’Italia, con il 18° aggiornamento della propria Circolare n. 285, ha ridotto il CCB
all’1,875% per il 2018.

La Banca d’Italia, con comunicazione del 21 settembre 2018 ha confermato il coefficiente della riserva di capitale
anticiclica (Countercyclical Capital Buffer) allo zero per cento per il quarto trimestre 2018. Tale coefficiente è stato
confermato allo zero per centro anche per il primo trimestre 2019 (crf. Comunicazione Banca d’Italia del 21 dicembre 2018).

Con la propria comunicazione del 30 novembre 2017 la Banca d’Italia ha identificato il gruppo bancario Banco BPM come
istituzione a rilevanza sistemica (Other Systemically Important Institution, O-SII). La riserva O-SII è per il 2018 pari a zero, mentre
è richiesto a Banco BPM il graduale raggiungimento di una riserva pari allo 0,25% con incrementi lineari a partire dal 1°
gennaio 2019 al 1° gennaio 2022.

In data 27 dicembre 2017 la Banca Centrale Europea (BCE) ha comunicato al Banco BPM la propria definitiva decisione
riguardante i ratio patrimoniali minimi che il Banco BPM è tenuto a rispettare in via continuativa.
La decisione si fonda sul processo di valutazione e revisione prudenziale (SREP) condotto conformemente all’art. 4(1)(f) del
Regolamento (UE) n. 1024/2013.
Pertanto, in conformità all’art. 16(2)(a) dello stesso Regolamento n. 1024/2013, che attribuisce alla BCE il potere di richiedere
alle banche vigilate di mantenere un ammontare di fondi propri superiore ai requisiti patrimoniali minimi stabiliti dalla
normativa vigente, è stato introdotto un requisito del 2,50% da sommare ai requisiti sopra evidenziati.
Tenuto conto dei requisiti derivanti da CCB SREP, il Gruppo Banco BPM è tenuto a rispettare, a livello consolidato, i seguenti
ratio patrimoniali:
• CET1 ratio: 8,875%;
• Tier 1 ratio: 10,375%;
• Total Capital ratio: 12,375%.

Entro la scadenza prevista (1 febbraio 2018) il Banco BPM ha informato la Banca Centrale Europea di aver esercitato
l’opzione per l’applicazione nella sua integralità della disciplina transitoria prevista del nuovo articolo 473 bis del
Regolamento UE n. 575/2013 che dilaziona nel tempo l’impatto sui fondi propri derivante dall’applicazione del nuovo
modello di impairment introdotto dal principio contabile IFRS 9. La suddetta disciplina transitoria prevede la possibilità di
includere nel capitale primario di classe 1 una componente positiva transitoria per una percentuale dell’incremento subito
dagli accantonamenti per perdite attese su crediti per effetto dell’applicazione del principio contabile IFRS 9. Tale
percentuale è decrescente nel tempo in un arco temporale di cinque anni come di seguito indicato:

• periodo dal 1° gennaio al 31 dicembre 2018: 95% dell’incremento subito dagli accantonamenti per perdite attese
su crediti per effetto dell’applicazione del principio contabile IFRS 9. L’impatto negativo che ci si attende derivi
dall’applicazione del nuovo modello di impairment sui fondi propri è conseguentemente ridotto al 5% dell’impatto
che sarà rilevato sul patrimonio netto contabile alla data del 1 gennaio 2018;
• periodo dal 1° gennaio 2019 al 31 dicembre 2019: 85% dell’incremento subito dagli accantonamenti per perdite
attese su crediti;
• periodo dal 1° gennaio 2020 al 31 dicembre 2020: 70% dell’incremento subito dagli accantonamenti per perdite
attese su crediti;
• periodo dal 1° gennaio 2021 al 31 dicembre 2021: 50% dell’incremento subito dagli accantonamenti per perdite
attese su crediti;
• periodo dal 1° gennaio 2022 al 31 dicembre 2022: 25% dell’incremento subito dagli accantonamenti per perdite
attese su crediti.

Dal 1° gennaio 2023 l’impatto derivante dalla prima applicazione del principio contabile IFRS 9 sarà pienamente riflesso nel
computo dei fondi propri.

Oltre alla possibilità di dilazionare l’impatto derivante dalla prima applicazione del principio contabile alla data del 1°
gennaio 2018, la disciplina transitoria prevede la possibilità di dilazionare gli eventuali impatti che l’applicazione del nuovo
modello di impairment produrrà anche nei primi esercizi successivi alla prima applicazione del nuovo principio contabile
ancorché limitatamente a quelli derivanti dalla valutazione delle attività finanziarie non deteriorate. Al 31 dicembre 2018
quest’ultima possibilità (indicata come “approccio dinamico”) non è stata applicata.

15
Le stime dei ratio patrimoniali che il Gruppo avrebbe, a parità di ogni altra condizione, qualora non avesse esercitato la
suddetta opzione vengono denominate per brevità “IFRS 9 fully phased”. I ratio patrimoniali denominati “IFRS 9 phased in”
sono calcolati applicando invece le suddette disposizioni transitorie.

7. Esposizioni al rischio sovrano rappresentate da titoli di debito

Nella seguente tabella si fornisce l’illustrazione dell’esposizione del Gruppo al rischio sovrano, al 31 dicembre 2018,
rappresentata dai titoli di debito, ripartita per singolo Paese e per categoria del portafoglio contabile di classificazione:

31 dicembre 2018 Att. fin. valutate al


(dati in milioni di euro) fair value con Att. fin. valutate al fair
Att. fin. valutate al
impatto sulla value con impatto sul Totale
costo ammortizzato
Paesi/Portafogli contabili redditività conto economico
complessiva
Italia 10.337 6.563 752 17.652
USA 2.352 1.504 - 3.856
Francia 1.083 2.097 - 3.180
Germania 379 576 - 955
Spagna 643 910 - 1553
Altri Paesi 288 50 - 338
Totale 15.082 11.700 752 27.534

Al 31 dicembre 2018 l’esposizione del Gruppo nei titoli di debito sovrani ammonta a € 27,5 miliardi (€ 25,2 miliardi al 31
dicembre 2017), classificati per il 54,8% nel portafoglio delle attività finanziarie valutate al costo ammortizzato, per il 42,5% tra
le attività valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva e per il 2,7% nel portafoglio delle attività finanziarie
valutate al fair value con impatto sul conto economico in quanto detenute per la negoziazione.
Detta esposizione si riferisce per circa l’86% a titoli emessi da Paesi dell’Unione Europea ed in particolare per circa il 64% dal
Paese Italia.
Per quanto riguarda le attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva le riserve derivanti
dalla valutazione al fair value risultano essere al 31 dicembre 2018 complessivamente negative per € 0,14 miliardi al lordo
degli effetti fiscali e sono riferite quasi esclusivamente ai titoli di Stato italiani.
Per quanto riguarda le attività finanziarie valutate al costo ammortizzato il valore di bilancio ammonta a € 15,1 miliardi, di
cui € 10,3 miliardi rappresentati da titoli di Stato Italiani. Ai soli fini informativi, si precisa che il fair value dei titoli governativi
classificati nella suddetta categoria contabile, determinato in base alle quotazioni di mercato del 31 dicembre 2018 (livello
1 nella gerarchia del fair value), ammonta a € 14,9 miliardi (€ 10,2 miliardi è il fair value riferito ai soli titoli di Stato italiani).
Da ultimo si deve precisare che nell’esercizio 2018 il Gruppo Banco BPM non ha cambiato il proprio modello di business e
conseguentemente non è stata rilevata alcuna riclassifica di attività finanziarie tra diverse categorie contabili.

8. Altre note esplicative

Gli schemi di stato patrimoniale e di conto economico, redatti in forma riclassificata, riflettono su base consolidata le
situazioni contabili di Banco BPM e delle società controllate predisposte con riferimento al 31 dicembre 2018 ovvero, in
mancanza, le più recenti situazioni contabili approvate.
Analogamente, la valutazione a patrimonio netto delle imprese collegate è stata effettuata sulla base delle informazioni
contabili trasmesse a Banco BPM riferite al 31 dicembre 2018 ovvero, in mancanza, delle più recenti situazioni patrimoniali
predisposte dalle società collegate.

Allegati
- Stato patrimoniale consolidato riclassificato
- Conto economico consolidato riclassificato
- Conto economico consolidato riclassificato – evoluzione trimestrale 2018 e 2017
- Conto economico consolidato riclassificato senza PPA – evoluzione trimestrale 2018 e 2017

Per informazioni:

Investor Relations Comunicazione Media Relations


Roberto Peronaglio Matteo Cidda Monica Provini
+39 02.94.77.2108 +39 02.77.00.7438 +39 02.77.00.3515
investor.relations@bancobpm.it matteo.cidda@bancobpm.it monica.provini@bancobpm.it

16
Gruppo BANCO BPM
Stato patrimoniale consolidato riclassificato
01/01/2018 Var. su Var. su Var. % su Var. % su
(migliaia di euro) 31/12/2018 31/12/2017
Restated 01/01/2018 31/12/2017 01/01/2018 31/12/2017

Cassa e disponibilità liquide 922.017 976.686 976.686 -54.669 -54.669 -5,6% -5,6%
Finanziamenti valutati al CA 108.207.732 111.044.748 112.681.902 -2.837.016 -4.474.170 -2,6% -4,0%
- Finanziamenti verso banche 4.193.119 4.936.507 4.939.223 -743.388 -746.104 -15,1% -15,1%
- Finanziamenti verso clientela (*) 104.014.613 106.108.241 107.742.679 -2.093.628 -3.728.066 -2,0% -3,5%
Altre attività finanziarie 36.852.942 34.884.798 34.533.172 1.968.144 2.319.770 5,6% 6,7%
- Valutate al FV con impatto a CE 5.869.106 6.417.083 5.184.586 -547.977 684.520 -8,5% 13,2%
- Valutate al FV con impatto su OCI 15.351.561 16.750.072 17.128.622 -1.398.511 -1.777.061 -8,3% -10,4%
- Valutate al CA 15.632.275 11.717.643 12.219.964 3.914.632 3.412.311 33,4% 27,9%
Partecipazioni 1.434.163 1.256.843 1.349.191 177.320 84.972 14,1% 6,3%
Attività materiali 2.775.885 2.735.182 2.735.182 40.703 40.703 1,5% 1,5%
Attività immateriali 1.277.941 1.297.160 1.297.160 -19.219 -19.219 -1,5% -1,5%
Attività fiscali 5.012.477 4.897.397 4.520.189 115.080 492.288 2,3% 10,9%
Attività non correnti e gruppi di attività in dismissione 1.592.782 106.121 106.121 1.486.661 1.486.661 N.S. N.S.
Altre voci dell'attivo 2.388.852 3.007.162 3.007.162 -618.310 -618.310 -20,6% -20,6%

Totale dell'attivo 160.464.791 160.206.097 161.206.765 258.694 -741.974 0,2% -0,5%

Debiti verso banche 31.633.541 27.199.304 27.199.304 4.434.237 4.434.237 16,3% 16,3%
Raccolta diretta 105.219.691 107.525.103 107.509.849 -2.305.412 -2.290.158 -2,1% -2,1%
- Debiti verso clientela 90.197.859 87.848.146 87.848.146 2.349.713 2.349.713 2,7% 2,7%
- Titoli e passività finanziarie designate al FV 15.021.832 19.676.957 19.661.703 -4.655.125 -4.639.871 -23,7% -23,6%
Altre passività finanziarie valutate al FV 7.228.829 8.704.348 8.707.966 -1.475.519 -1.479.137 -17,0% -17,0%
Fondi del passivo 1.704.866 1.617.312 1.580.461 87.554 124.405 5,4% 7,9%
Passività fiscali 505.402 691.723 669.494 -186.321 -164.092 -26,9% -24,5%
Passività associate ad attività in via di dismissione 3.043 35 35 3.008 3.008 N.S. N.S.
Altre voci del passivo 3.864.345 3.576.116 3.576.116 288.229 288.229 8,1% 8,1%

Totale del passivo 150.159.717 149.313.941 149.243.225 845.776 916.492 0,6% 0,6%

Patrimonio di pertinenza di terzi 45.599 57.567 63.310 -11.968 -17.711 -20,8% -28,0%
Patrimonio netto del Gruppo 10.259.475 10.834.589 11.900.230 -575.114 -1.640.755 -5,3% -13,8%

Patrimonio netto consolidato 10.305.074 10.892.156 11.963.540 -587.082 -1.658.466 -5,4% -13,9%

Totale del passivo e del patrimonio netto 160.464.791 160.206.097 161.206.765 258.694 -741.974 0,2% -0,5%

(*) Includono i titoli senior per i quali è stata rilasciata, ai sensi del D.L. 18/2016 ("GACS"), la garanzia sulla cartolarizzazione delle sofferenze

17
Gruppo BANCO BPM
Conto economico consolidato riclassificato IFRS 9 IAS 39

(migliaia di euro) 2018 2017 Variaz. Var. %

Margine di interesse 2.292.562 2.113.447 179.115 8,5%


Risultato delle partecipazioni valutate a patrimonio netto 159.457 166.036 -6.579 -4,0%
Margine finanziario 2.452.019 2.279.483 172.536 7,6%
Commissioni nette 1.848.760 1.950.410 -101.650 -5,2%
Altri proventi netti di gestione 389.771 98.817 290.954 294,4%
Risultato netto finanziario 82.360 155.049 -72.689 -46,9%
Altri proventi operativi 2.320.891 2.204.276 116.615 5,3%
Proventi operativi 4.772.910 4.483.759 289.151 6,4%
Spese per il personale -1.732.805 -1.784.854 52.049 -2,9%
Altre spese amministrative -816.478 -872.355 55.877 -6,4%
Rettifiche di valore nette su attività materiali e immateriali -243.498 -266.915 23.417 -8,8%
Oneri operativi -2.792.781 -2.924.124 131.343 -4,5%
Risultato della gestione operativa 1.980.129 1.559.635 420.494 27,0%
Rettifiche nette su finanziamenti verso clientela -1.941.116 -1.660.963 -280.153 16,9%
Rettifiche nette su titoli ed altre attività finanziarie 3.291 -140.217 143.508
Accantonamenti netti ai fondi per rischi ed oneri -345.341 -13.757 -331.584 N.S.
Utili (Perdite) da cessione di partecipazioni e investimenti 173.358 25.698 147.660 574,6%
Risultato dell'operatività corr. al lordo delle imposte -129.679 -229.604 99.925 -43,5%
Imposte sul reddito del periodo dell'operatività corrente 162.835 92.789 70.046 75,5%
Oneri relativi al sistema bancario al netto delle imposte -100.218 -77.264 -22.954 29,7%
Utile (Perdita) delle attività operative cessate 936 762.262 -761.326 -99,9%
Utile (Perdita) del periodo di pertinenza di terzi 9.623 9.658 -35 -0,4%
RISULTATO NETTO senza Badwill ed
-56.503 557.841 -614.344
Impairment su Avviamenti e Client Relationship
Impairment su Avviamenti e Client Relationship
-2.929 -1.017.616 1.014.687 -99,7%
al netto delle imposte
Differenza di fusione (Badwill) - 3.076.137 -3.076.137

RISULTATO NETTO -59.432 2.616.362 -2.675.794

18
Gruppo BANCO BPM
Conto economico consolidato riclassificato IFRS 9 IFRS 9 IFRS 9 IFRS 9 IAS 39 IAS 39 IAS 39 IAS 39

(migliaia di euro) IV Q 2018 III Q 2018 II Q 2018 I Q 2018 IV Q 2017 III Q 2017 II Q 2017 I Q 2017

Margine di interesse 554.694 557.759 584.998 595.111 528.768 524.923 511.149 548.607
Risultato delle partecipazioni valutate a patrimonio netto 50.668 32.791 33.413 42.585 45.166 38.931 40.354 41.585
Margine finanziario 605.362 590.550 618.411 637.696 573.934 563.854 551.503 590.192
Commissioni nette 469.875 451.372 450.993 476.520 472.096 458.935 503.605 515.774
Altri proventi netti di gestione 21.061 214.531 130.029 24.150 24.738 29.401 14.362 30.316
Risultato netto finanziario -73.898 46.768 80.182 29.308 41.915 12.957 63.320 36.857
Altri proventi operativi 417.038 712.671 661.204 529.978 538.749 501.293 581.287 582.947
Proventi operativi 1.022.400 1.303.221 1.279.615 1.167.674 1.112.683 1.065.147 1.132.790 1.173.139
Spese per il personale -422.177 -431.479 -437.060 -442.089 -420.796 -450.628 -456.711 -456.719
Altre spese amministrative -205.705 -196.184 -203.102 -211.487 -204.704 -236.303 -233.055 -198.293
Rettifiche di valore nette su attività materiali e immateriali -97.096 -49.456 -49.020 -47.926 -95.466 -62.160 -56.406 -52.883
Oneri operativi -724.978 -677.119 -689.182 -701.502 -720.966 -749.091 -746.172 -707.895
Risultato della gestione operativa 297.422 626.102 590.433 466.172 391.717 316.056 386.618 465.244
Rettifiche nette su finanziamenti verso clientela -987.260 -267.405 -360.212 -326.239 -673.127 -340.816 -354.530 -292.490
Rettifiche nette su titoli ed altre attività finanziarie 3.968 -1.312 -1.593 2.228 -12.718 -48.322 -70.820 -8.357
Accantonamenti netti ai fondi per rischi ed oneri -227.805 -71.865 -20.707 -24.964 -9.235 4.615 -9.641 504
Utili (Perdite) da cessione di partecipazioni e investimenti 5.109 -10.301 -1.104 179.654 12.064 333 -3.765 17.066
Risultato dell'operatività corr. al lordo delle imposte -908.566 275.219 206.817 296.851 -291.299 -68.134 -52.138 181.967
Imposte sul reddito del periodo dell'operatività corrente 322.430 -72.338 -61.320 -25.937 101.759 34.806 1.122 -44.898
Oneri relativi al sistema bancario al netto delle imposte -668 -32.122 -18.391 -49.037 -6.187 -26.069 - -45.008
Utile (Perdita) delle attività operative cessate - 932 18 -14 699.971 16.498 25.790 20.003
Utile (Perdita) del periodo di pertinenza di terzi 5.777 256 2.160 1.430 867 1.397 4.256 3.138

RISULTATO NETTO senza Badwill ed


-581.027 171.947 129.284 223.293 505.111 -41.502 -20.970 115.202
Impairment su Avviamenti e Client Relationship
Impairment su Avviamenti e Client Relationship al
-2.929 - - - -1.017.616 - - -
netto delle imposte
Differenza di fusione (Badwill) - - - - - - - 3.076.137

RISULTATO NETTO -583.956 171.947 129.284 223.293 -512.505 -41.502 -20.970 3.191.339

19
Gruppo BANCO BPM
Conto economico consolidato riclassificato senza PPA linea per linea
IFRS 9 IFRS 9 IFRS 9 IFRS 9 IAS 39 IAS 39 IAS 39 IAS 39

(migliaia di euro) IV Q 2018 III Q 2018 II Q 2018 I Q 2018 IV Q 2017 III Q 2017 II Q 2017 I Q 2017

Margine di interesse 534.304 537.227 541.685 536.030 527.653 514.903 505.200 534.508
Risultato delle partecipazioni valutate a patrimonio netto 50.668 32.791 33.413 42.585 45.166 38.931 40.354 41.585
Margine finanziario 584.972 570.018 575.098 578.615 572.819 553.834 545.554 576.093
Commissioni nette 469.875 451.372 450.993 476.520 472.096 458.935 503.605 515.774
Altri proventi netti di gestione 31.635 225.104 140.539 34.604 36.368 41.028 25.575 42.195
Risultato netto finanziario -73.898 46.768 80.182 29.308 41.915 12.957 63.320 36.857
Altri proventi operativi 427.612 723.244 671.714 540.432 550.379 512.920 592.500 594.826
Proventi operativi 1.012.584 1.293.262 1.246.812 1.119.047 1.123.198 1.066.754 1.138.054 1.170.919
Spese per il personale -422.177 -431.479 -437.060 -442.089 -420.796 -450.628 -456.711 -456.719
Altre spese amministrative -205.705 -196.184 -203.102 -211.487 -204.704 -236.303 -233.055 -198.293
Rettifiche di valore nette su attività materiali e immateriali -94.597 -46.543 -46.126 -45.056 -91.683 -58.980 -53.329 -49.672
Oneri operativi -722.479 -674.206 -686.288 -698.632 -717.183 -745.911 -743.095 -704.684
Risultato della gestione operativa 290.105 619.056 560.524 420.415 406.015 320.843 394.959 466.235
Rettifiche nette su finanziamenti verso clientela -987.260 -267.405 -360.212 -326.239 -735.829 -381.998 -403.815 -336.556
Rettifiche nette su titoli ed altre attività finanziarie 3.968 -1.312 -1.593 2.228 -12.718 -48.322 -70.820 -8.357
Accantonamenti netti ai fondi per rischi ed oneri -227.805 -71.865 -20.707 -24.964 -9.235 4.615 -9.641 504
Utili (Perdite) da cessione di partecipazioni e investimenti 5.109 -10.301 -1.104 179.654 12.156 205 -2.784 17.066
Risultato dell'operatività corr. al lordo delle imposte -915.883 268.173 176.908 251.094 -339.611 -104.657 -92.101 138.892
Imposte sul reddito del periodo dell'operatività corrente 324.810 -69.946 -51.347 -10.742 117.860 47.040 14.399 -30.605
Oneri relativi al sistema bancario al netto delle imposte -668 -32.122 -18.391 -49.037 -6.187 -26.069 - -45.008
Utile (Perdita) delle attività operative cessate - 932 18 -14 699.971 16.498 25.790 20.003
Utile (Perdita) del periodo di pertinenza di terzi 5.777 256 2.160 1.430 867 1.397 4.256 3.138

RISULTATO NETTO senza PPA, Badwill ed


-585.964 167.293 109.348 192.731 472.900 -65.791 -47.656 86.420
Impairment su Avviamenti e Client Relationship
Purchase Price Allocation (PPA) al netto delle imposte 4.937 4.654 19.936 30.562 32.211 24.289 26.686 28.782
Impairment su Avviamenti e Client Relationship al
-2.929 - - - -1.017.616 - - -
netto delle imposte
Differenza di fusione (Badwill) - - - - - - - 3.076.137

RISULTATO NETTO -583.956 171.947 129.284 223.293 -512.505 -41.502 -20.970 3.191.339

20
Fine Comunicato n.1928-9 Numero di Pagine: 22

Potrebbero piacerti anche