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Il ricorso in carenza

Tale procedura ha ad oggetto comportamenti omissivi di istituzioni, organi od organismi dell’Unione.

Esso condivide le due categorie di ricorrenti (privilegiati e non privilegiati) con il ricorso di annullamento e la
bifasicità del procedimento con la procedura d’infrazione.

Finalità = sollecitare l’azione delle istituzioni quando ciò si renda necessario ai fini dell’adozione di un atto
che le istituzioni stesse hanno l’obbligo di emanare.

Limite alla proposizione di tale azione è la discrezionalità della istituzione nell’emanazione dell’atto,
che esclude l’intervento della CGUE.

Non si può proporre ricorso in carenza per aggirare il termine d’impugnazione dell’atto ex art. 263 TFUE.

Ricorrenti non privilegiati sono solo i singoli persone fisiche o giuridiche, che possono impugnare l’atto se:

- Sono destinatari;
- Atto ≠ raccomandazioni o pareri;
- La giurisprudenza, in virtù dell’affinità con la procedura di annullamento, richiede che l’atto riguardi
almeno individualmente e direttamente il singolo.

La procedura

FASE PRECONTENZIOSA (necessaria)

Intimazione ad agire rivolta all’organo, organismo o istituzione che comporta:

- Condizione di ricevibilità del ricorso;


- Fissazione di petitum e causa petendi;
- Decorso di un termine di 2 mesi per l’istituzione/organo/organismo di pronunciarsi prendendo
posizione.

FASE CONTENZIOSA

Ricorso si presenta entro 4 mesi dalla presentazione della messa in mora.


La sentenza è sempre di mero accertamento con tutte le avvertenza fatte riguardo alla procedura
d’infrazione.

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