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TORIE
gruppo r
società cooperativa sociale
via Due Palazzi, 16 - Padova
gruppo.r@gruppopolis.it
www.gruppopolis.it
centro diurno la bussola
via T.Minio, 19 - Padova
cosep
In vista del convegno che si terrà nella Giornata Mondiale concezione di casa e arricchendola con particolari che
di Lotta alla Povertà nel mese di Ottobre, “Pensieri Senza rispecchiavano il prototipo di casa di ogni singolo
Tetto”, il giornale di strada dell’Asilo Notturno e “Storie”, partecipante.
il mensile del Centro Diurno La Bussola, hanno collabora- - Dopo la costruzione della casa, abbiamo organizzato
to per la redazione di un numero speciale chiamato dei gruppi di discussione rispetto ai concetti che gli
“Storie senza tetto”. Il lavoro svolto con gli ospiti delle ospiti ritenevano legati in qualche modo all’idea stessa
strutture, ha coinvolto i volontari della Bussola e dell’Asilo di dimora. In particolare abbiamo trattato argomenti
Notturno. Tra di noi c’è stata una buona collaborazione ed riguardanti la famiglia, le relazione affettive, il senso di
un continuo scambio di idee, proposte, progetti… Grazie protezione, i soldi necessari a mantenere una casa, la
a questo lavoro, abbiamo potuto meglio entrare in con- casa come specchio di se stessi, le responsabilità di
tatto con le difficoltà che i senza tetto incontrano quoti- vivere da soli o con un nucleo familiare, le radici e l’ori-
dianamente, legate soprattutto alla mancanza di una gine che la nostra dimora rispecchia. Per ogni argomen-
dimora. In questo numero verrà principalmente trattata la to trattato venivano poste delle bandierine sopra il
tematica della casa per i senza tetto ed il significato affet- tetto della casa costruita dagli ospiti. Alcuni ospiti si
tivo e/o strumentale che la dimora sono poi mostrati disponibili a raccontarci ricordi, espe-
acquista per gli ospiti delle rienze, emozioni e stati d’animo inerenti ai loro vissuti
strutture coinvolte. legati all’esperienza di avere o meno una dimora.
Nelle serate dedicate alla Alla Bussola il lavoro è stato affrontato secondo due
redazione del giornale modalità:
all’Asilo Notturno il tema - I volontari hanno svolto delle interviste per strada per
della casa è stato affronta- sondare le opinioni che la gente comune ha rispetto ai
to secondo due modalità: senza tetto e alle problematiche che devono quotidia-
- Abbiamo fatto costruire namente affrontare. Le stesse domande sono state poi
agli ospiti del proposte agli ospiti e, successivamente, insieme abbia-
Torresino una mo discusso soprattutto sulle differenze emerse…
casa in cartone e - Sono state inoltre raccolte alcune storie, pensieri, poe-
carta colorata. sie e racconti personali degli ospiti rispetto al tema della
Ogni ospite ha “Casa”: ognuno ha espresso, a modo suo, come vive que-
partecipato alla sta situazione di assenza di una dimora e quali emozioni
costruzione della e sensazioni suscita questa parola in ciascuno di loro…
casa apportando
modifiche e nuove Insomma, in questo giornale vi sono le storie di molte
idee secondo la voci, volti e sorrisi di persone che hanno, o meglio, non
propria hanno, qualcosa in comune: una casa.
Adesso bando alle ciance, ci sono pagine ricche di emo-
zioni che aspettano solo di essere sfogliate!!!
Buona lettura!!
I volontari dell’Asilo Notturno e
del Centro Diurno La Bussola
[ La condizione dei “senza fissa dimora”
Cosa ne pensa la gente? ]
Noi volontari della Bussola, Sara, Silvia e Simone, abbiamo effettuato una piccola intervista alla comunità per avere
un punto di vista esterno sulle opinioni della gente rispetto alla condizione di “senza fissa dimora”. L’intento non
era una raccolta di dati a fini statistici, ma voleva essere uno stimolo di discussione e di confronto con le persone
che frequentano abitualmente il Centro Diurno la Bussola. Abbiamo vagato per il centro e la periferia della città cer-
cando di intervistare persone diverse per capire se l’età in qualche modo potesse influire sulle risposte (gallina vec-
chia non sempre fa buon brodo…). Il primo approccio con le persone non è stato sempre facile: la gente spesso
era diffidente, di fretta ma poi rotto il ghiaccio iniziale, alcuni si sono dimostrati molto disponibili e curiosi.
Abbiamo riproposto le stesse domande agli utenti del centro diurno, sono emerse chiaramente delle risposte molto
più profonde ed articolate essendo loro partecipi in prima persona di questa situazione. I partecipanti alla discussio-
ne si sono dimostrati molto curiosi di conoscere un punto di vista esterno. In alcuni casi il confronto è stato dolo-
roso, ha suscitato reazioni non sempre positive che hanno comunque creato un terreno favorevole alla discussione
in cui tutti si sono messi in gioco superando l’impatto iniziale e alla fine ragionando positivamente su dati di real-
tà. Infatti la maggior parte delle persone che vivono questa situazione, si rende conto di quelli che sono i problemi
che essa comporta, sia a loro stessi, sia alla società, ma rimane comunque di grande impatto il sentirselo dire. Una
delle risposte che ha animato la discussione è stata indubbiamente la numero 4, in particolare sull’aspetto legato
alla potenziale criminalità: molte persone indignate hanno voluto sottolineare che una persona senza fissa dimora
non è per forza un delinquente e non bisogna confondere la povertà con la criminalità. Giustamente si sono sentiti
punti sul vivo in quanto molti di loro stanno cercando di riscattare in maniera onesta la propria condizione.
Le risposte delle persone “senza dimora”
1. È un diritto e comporta dei doveri, è scritto nella Costituzione, è il biglietto da visita di una persona, bisogna
avere la possibilità per averla e mantenerla, è TUTTO.
2. Sono persone normalissime che hanno avuto qualche pro-
blema in più, persone tutte diverse, questa condizione è
un’assurdità in un paese democratico, si trovano in una
condizione penalizzante, hanno sbagliato ad amministra-
re il denaro.
3. LE DONNE! Separazione e divorzi, una situazione partico-
lare nella famiglia d’origine, hanno fatto uno sbaglio
essenziale nel corso della vita.
4. No anzi, danno lavoro ai servizi sociali! Disturbano le
coscienze.
5. Tutti i problemi legati ai soldi, salute, problemi relaziona-
li, costrizioni della libertà d’azione.
6. SIIIIIIIIIIIIIIIII!!!!!! (TUTTI)
7. Diversificare gli ambiti a seconda dei problemi, una buona
distinzione etnica e maggiore informazione.
Chiaramente abbiamo esposto tutti quegli aspetti “in più” che le persone esterne non hanno colto. Per noi volon-
tari tutto questo lavoro è stata una scommessa fin dall’inizio: dalle difficoltà ad effettuare le interviste, al timore
di mostrare loro le risposte a volte molto “dirette” e alla paura di non riuscire ad intavolare una discussione sti-
molante, le nostre incertezze erano molte. Invece i nostri timori si sono rivelati infondati: c’è stata, infatti, una
grande partecipazione e coinvolgimento da parte di tutti, anche le persone solitamente più riservate si sono messe
in gioco. Di certo questa discussione è stata positiva perché ha spinto e motivato molti di loro a raccontarsi con-
tribuendo attivamente alla realizzazione di questo giornalino.
Grassie e un basetto a tutti loro.
Sara, Silvia e Simone
[Lavori in corso]
Cos’hanno in comune una decina di per- Torresino n.4 ed ogni sera si presenta di
sone che si ritrovano nel “Borgo Nuovo” fronte all’imponente targa: “Comune di
del Torresino in un’afosa serata di luglio? Padova. Settore Servizi Sociali. Asilo
... “Tutto e nulla” direte voi… beh, con Notturno”.
un paio di forbici, della carta crespa e Più che una piccola e modesta casa,
qualche pennellata di colore fresco si sembra una villetta a schiera, quella che
possono avere in comune molte cose… gli ospiti del Torresino hanno costruito!
a cominciare da una casa… e che casa!! Ma questa vota, almeno con cartone e
Tutti noi almeno una volta nella nostra taglierino, non ci sono limiti ai desideri!
vita abbiamo provato ad immaginare la Nel giro di poche serate, la casa prende
casa dei nostri sogni: c’è chi pensa ad forma: a dirigere i lavori Ennio, grande
un attico al dodicesimo piano di un senso artistico e molto ingegno! Gli
palazzo dai vetri specchiati, chi non può ospiti pensano a tutto: porte, finestre, pre più popolato!! È curioso vedere
rinunciare ad avere la tv satellitare, let- cassetta delle lettere, terrazzo con tanto nascere una casa: non l’avevo mai visto
tore dvd ultimo grido e perchè no… un di ringhiera, camino, campo da tennis, prima d’ora! Ed è ancora più curioso
marchingegno elettronico che al solo cuccia per il cane… non manca nulla; come ogni “operaio” del Dormitorio
battito delle mani accende luci, gas, ste- Driss pensa anche all’antenna paraboli- apporti modifiche e novità alla casa,
reo e magari anche l’aspirapolvere. C’è ca per vedere Al Jaziraa. Ci sta, ci sta! come se volesse metterci un pezzetto di
chi sogna di vivere in una grande casci- Anche i più scettici si avvicinano al “can- sé; come se quel guazzabuglio di colori
na, circondato dalla natura o dal nulla, tiere”: «E come!? Siamo in un dormitorio e cartone rappresentasse… idealmente…
chi sogna un giardino dove poter far cre- pubblico e ci parlate di casa!?»; ma poi un modo per costruire la casa dei sogni!
scere il prossimo albero di Natale, chi un la curiosità e l’entusiasmo hanno la Cosa hanno in comune una decina di
appartamento con l’angolo cuccia per meglio e qualcuno si unisce alla tinteg- persone che si ritrovano nel “Borgo
comprare uno, macché, anche due gatti giatura dei muri esterni! Lorenzo prepa- Nuovo” del Torresino in un’afosa serata
siamesi! Insomma… sognare è un diritto ra il colore… «Ma non si può lavorare di luglio? Forse… qualcosa di più di
di tutti; anche per chi alloggia in via del con questo casino!?». Il cantiere è sem- quattro mura…
[
Cosa fa rima con...
]
«…Voglio andare a casa, la casa dov’è, la casa dove
posso stare, io voglio andare a casa, la casa dov’è, la
casa dove posso stare in pace con te, in pace con te… Lo
canta anche Jovanotti… “la casa dov’è…”; il cantautore
italiano viaggiando tra le Sure del Corano e il Cantico
delle Creature ripropone una tematica che ogni giorno si
ripresenta insistentemente come un chiodo fisso per
milioni di persone che una casa, non solo non sanno
dov’è, ma nemmeno la possiedono e in alcuni casi… non
l’hanno mai posseduta. Parlare della tematica “casa”
anzi, direi piuttosto della “mancanza di una casa” tra di
noi, implica sapere andare al di là di quelle che sono
quattro mura, due finestre ed una porta».
VIVERE IN POVERTÀ
“Vivevo sul lato in ombra della strada Adesso, mentre sono in carcere, so già che nel momento in cui uscirò, dopo aver
e osservavo i giardini dei vicini scontato tutta la pena che mi è stata inflitta dalla legge, non saprò dove andare, e
al di là della strada, mi troverò senza casa, in mezzo ad una strada a vivere nell’ombra, guardando la
festanti nella luce del sole. gente felice e chiedendo la carità.
Mi sentivo povero, In questo luogo il mio corpo non si può muovere, sono rinchiuso, ed è la mia poe-
e andavo di porta in porta sia che bussa alla porta della famiglia che la riceve, per chiedere qualche soldo…
con la mia fame.
Più mi davano ...ma poi, quando sarò nella strada, senza una casa, senza una famiglia, sarò un
della loro incurante abbondanza disperato, come ce ne sono tanti, e diventerò ancora più conscio della mia misera
Più diventavo consapevole situazione.
della mia ciotola da mendicante..
Finché un mattino mi destai dal sonno Il giorno in cui uscirò dal carcere, sarà il giorno in cui il mio corpo e la mia anima
all’improvviso aprirsi della mia porta, si sveglieranno, si aprirà la porta ed io potrò uscire, e forse, fuori troverò qualcuno
e tu entrasti a chiedermi la carità. ancora più povero di me…
Disperato, ruppi il coperchio del mio scrigno, …quel giorno in cui sarò libero, si romperà il mio scrigno, cioè mi aprirò al mondo,
e scoprii sorpreso la mia ricchezza” e potrò scoprire che forse posso ancora donare ancora qualcosa agli altri.
M.V.
Oggi, il 1° settembre 2007, M. vuole dedicare questa poesia al ricordo del suo papà, morto 41 anni fa, quando lui
aveva solo 13 anni; M. ha vissuto una vita fatta di numerose esperienze e diversi lavori.
Ha avuto una famiglia numerosa: per motivi di giustizia è rimasto solo e adesso sta tentando di rifarsi una nuova vita…
“Finché c’è vita c’è speranza”
[
Storie senza tetto
]
«...quello che avevo costruito sarebbe stato solo di passaggio»
Il mio primo ricordo legato al concetto di “casa”, vola Ora mi manca tutto ciò, mi mancano gli affetti che
ad un grande appartamento che ho comprato con la avevo costruito, mi manca la compagnia della mia fami-
mia prima moglie e con la quale ho convissuto per sette glia… e soprattutto mi mancano i miei figli. Li ho rivisti
anni… nulla a che vedere con la mia seconda casa, ma un mese fa, mia figlia l’ho subito riconosciuta e bacia-
mi ci trovavo bene. ta mentre mio figlio pensavo fosse un perfetto estraneo
La mia seconda abitazione, era una casa-villa che ho e gli ho dato la mano. Spero non se ne sia accorto…
fatto io: è stata ricavata da un vecchio casolare, e ha non l’avevo proprio riconosciuto.
richiesto molti sacrifici. Era intestata a me e alla mia Mi auguro un giorno di poter contare nuovamente su un
seconda moglie… ora l’ho persa. posto sicuro dove poter vivere la mia vita e soprattut-
Non ho altri ricordi belli. Non pensavo che quello che to… spero di poter riavere la mia famiglia.
avevo costruito sarebbe stato solo di passaggio. Lorenzo Paccagnella
«la casa è un diritto»
Abbiamo chiesto a Maurizio, un giovane ospite della lutamente giusto che con la crisi che c’è oggi, certe case
Bussola, di raccontarci che valore ha per lui il termine restino chiuse e disabitate. Credo che tutti debbano avere
“casa”. Ci ha raccontato che in questo periodo particola- un tetto sotto cui dormire: si dovrebbero migliorare le poli-
re della sua vita, può associare il termine “casa” ad un tiche abitative, e concedere più case ai cittadini italiani (e
luogo fisico e ci ha parlato della situazione, labile ed padovani come me). Spero di poter avere il prima possibi-
incerta, che sta vivendo… Abbiamo visto Maurizio due le un faccia a faccia con chi di dovere in modo da poter
volte, a quasi un mese di distanza, e questo è quello che portare avanti più serenamente la gestione della casa…
ci ha raccontato:
25 Agosto 2007
4 Agosto 2007 Non la sai la novità? La settimana scorsa ci hanno chiu-
La prima cosa che mi viene da dire quando parlo di casa, so la casa… Era pieno giorno ed è arrivata la polizia, chia-
è sottolineare che, secondo me, la casa è un diritto che mata dal proprietario e ci ha sfrattato: noi non abbiamo
deve essere garantito a tutte le persone. Io ho vissuto per opposto resistenza alle forze dell’ordine e siamo usciti.
quasi dieci anni, entrando e uscendo, al dormitorio In poco tempo hanno murato tutte le finestre e la porta
Torresino ma, a primavera, ho ripreso a stare in strada: d’ingresso e noi ci siamo trovati nuovamente in strada…
dormivo con un amico davanti al Pam. Il Direttore era a Adesso non so cosa farò: entrare in graduatoria per avere
conoscenza di questa situazione ed i patti erano chiari: noi una casa è durissima. Ci dicono di aspettare, che le
dovevamo lasciare pulito e andare via entro le 8 del mat- richieste sono molte e le case poche… e io non trovo giu-
tino, orario in cui il supermercato apriva, così non c’erano sto che si spendano soldi per lavori inutili (vedi il Tram,
problemi. Da qualche tempo però, io e questo mio amico, che deraglia un giorno sì e uno sì), al posto di usare i
abbiamo occupato una casa vecchia sfitta, che adesso stia- fondi a disposizione per migliorare le politiche abitative!!
mo sistemando con dei lavoretti di ristrutturazione: abbia- Per adesso dormo ancora in giro, ma sto già comincian-
mo mandato una lettera al Sindaco e alla Prefettura, per do a guardarmi intorno per cercare di trovare qualche
metterli al corrente dell’occupazione e per chiedere la resi- casa sfitta da occupare di nuovo… Di certo non mi arren-
denza e stiamo aspettando una risposta, che spero arrivi do… Anzi, qualcuno ha qualche dritta da darmi??
entro due mesi (nel frattempo resto là). Io non trovo asso- Maurizio Lion
gruppo polis
È l’unione di 5 cooperative sociali [Polis Nova, Il Portico,
PNL, Gruppo R, Sinfonia] che operano nel territorio padova-
no nell’ambito della disabilità, del disagio psichiatrico e
dell’emarginazione grave.
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