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Il giallo dell’arcobaleno disse al rosso:

“Perché non diventiamo anche noi violetto?”.


“Sei matto? - rispose il rosso -
Non ci sarebbe più l’arcobaleno!”
Il sole, intanto, rideva.
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Eugenio Vignali

COLORFULNESS
Il metodo più colorato che c’è
per avere una nuova visione della vita
e ricordarci che siamo tutti parte
di un’unica realtà

Collana Vivere la Consapevolezza


www.colorfulness.it

Ringrazio mia moglie Roberta per aver partecipato all’elabo-


razione del metodo Colorfulness. Ringrazio Paola Consoli,
Cinzia Facchinetti e Stefania Muraro per la lettura prelimi-
nare della bozza del libro e il loro feedback.

Ringrazio i titolari dei diritti sulle opere citate per l’autoriz-


zazione alla riproduzione dei testi, e resto a disposizione per
ogni eventuale segnalazione in merito ai diritti non ricono-
sciuti. Le immagini riprodotte sono state concesse con licen-
za Creative Commons CC0 su www.pixabay.com.

Disclaimer: il contenuto di questo libro ha carattere esclusi-


vamente educativo ed informativo e non può pertanto esse-
re considerato quale parametro esclusivo per effettuare scel-
te personali o aziendali, né un’indicazione per il trattamento
di patologie del corpo o della mente.
INDICE DEI CONTENUTI
PREMESSE ............................................................................... 3!
ROSSO – LA CHIAVE DEL GIOCO..................................... 7!
COS’È LA VISIONE ............................................................................... 8!
INFLUENZA DELLA VISIONE ............................................................. 11!
Influenza sul campo di presenza individuale ........................ 12!
Influenza sula nostra esperienza esistenziale........................ 14!
Influenza sul campo di relazione............................................. 15!
ARANCIO – COS’È LA REALTÀ ....................................... 19!
DEFINIZIONE DI REALTÀ ................................................................. 20!
GIALLO - LA REALTÀ UNA E UNITARIA...................... 23!
NATURA E MANIFESTAZIONE DELLA REALTÀ ................................. 24!
Unicità e unitarietà .................................................................... 26!
VERDE - CONOSCERE LA REALTÀ................................. 27!
LA CONVINZIONE DI SEPARAZIONE ................................................. 28!
La definizione della forma........................................................ 33!
Discriminazione e creazione di categorie .............................. 35!
La misurazione ........................................................................... 38!
Definizione di soggetto e oggetto............................................ 40!
IL RAPPORTO FRA MENTE E REALTÀ ................................................ 42!
BLU – LA RAPPRESENTAZIONE DELLA REALTÀ....... 45!
FRA LA MAPPA E IL TERRITORIO ...................................................... 46!
IL LINGUAGGIO DUALISTICO ............................................................ 50!
L’attribuzione del nome............................................................ 50!
Struttura soggetto più predicato.............................................. 51!
La consapevolezza linguistica .................................................. 54!
DA FORMA DELLA REALTÀ A PROCESSO .......................................... 55!
MODELLI DI RAPPRESENTAZIONE DELLA REALTÀ .......................... 60!
Il campo unico di energia ......................................................... 60!
L’infinita rete di relazioni − la teoria del caos ....................... 61!
La realtà come sistema .............................................................. 64!
AMPLIARE IL QUADRO DELLE INTERAZIONI .................................... 66!
INDACO – I COLORI DELLA REALTÀ .......................... 73!
COLORFULNESS – I COLORI DELLA REALTÀ .................................... 74!
INTERPRETARE LA REALTÀ ATTRAVERSO I COLORI ........................ 86!
La composizione dei colori....................................................... 87!
La scomposizione dei colori................................................... 100!
IL MIO COLORE UNICO E PREZIOSO ................................................ 118!
VIOLETTO – LA NUOVA VISIONE ............................... 121!
UNA NUOVA VISIONE DELLA REALTÀ ............................................ 122!
Resistenze verso la visione unitaria ...................................... 122!
Un ruolo impersonale.............................................................. 123!
La contrapposizione di visioni ............................................... 124!
LA CONCILIAZIONE DEGLI OPPOSTI ............................................... 125!
Lo spirito e la materia.............................................................. 126!
La vita e la morte...................................................................... 127!
Dio e l’essere umano................................................................ 127!
Il bene e il male ........................................................................ 127!
L’egoismo e l’altruismo ........................................................... 128!
La malattia e la salute............................................................... 129!
La ricchezza e la povertà......................................................... 129!
L’essere umano e la natura ..................................................... 129!
ILLUMINAZIONE RISVEGLIO ESPERIENZA DI UNITÀ ...................... 131!
CONCLUSIONE? NO, INIZIO!........................................................... 135!
CHECKLIST DELLA NUOVA VISIONE......................... 136!
BIBLIOGRAFIA................................................................... 137!
COLORFULNESS 3

Vedere il mondo in un granello di sabbia


e il paradiso in un fiore selvatico,
tenere nel palmo della mano l’infinito
e vivere l’eternità in un istante.
(William Blake)

PREMESSE

Viviamo in un’epoca entusiasmante! Il frenetico svilup-


po della tecnologia offre opportunità nemmeno imma-
ginate solo pochi anni fa. La diffusione della Rete, il net-
work di server e computer che permette di condividere
informazioni e favorisce la comunicazione globale fra
individui, sta di fatto influenzando il progresso di quasi
tutte le società contemporanee. Non sembra però che l’
essere umano stia evolvendo di pari passo. Ma di quale
evoluzione stiamo parlando? Non certo di quella biolo-
gica, l’evoluzione necessaria, l’unica che può portare a
un reale cambiamento individuale e nei processi di svi-
luppo collettivi, è quella che riguarda la nostra visione
della realtà. Dunque, una profonda trasformazione della
propria idea dell’esistenza.
Più che “evoluzione” è una “rivoluzione”, che ha
due requisiti fondamentali:
- deve partire dal basso. Un bosco sano è fatto di alberi
sani. Non dobbiamo aspettare e contare su eventi quali
influssi astrali ciclici piuttosto che riallineamenti delle
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griglie energetiche terrestri. Attenzione, non sto affer-


mando che tali circostanze non abbiano alcuna influen-
za su di noi, ma il cambiamento è un processo di cui ci
dobbiamo prendere la responsabilità e fare ciascuno la
propria parte. La coscienza collettiva è qualcosa più del-
la somma delle singole coscienze individuali, ma è co-
munque composta a partire da quelle, motivo per cui
ognuno deve dare il proprio contributo per raggiungere
una massa critica capace di condizionare significativa-
mente il campo unico di energia e informazioni di cui
tutti siamo parte.
- deve avere premesse diverse. Il cambiamento deve in-
fatti poggiare su una visione che ridefinisce i fondamen-
ti stessi dell’esistenza e del nostro ruolo in essa. La vi-
sione più universale, e al tempo stesso più lontana da
quella che abbiamo condiviso fino ad ora, è sicuramente
la visione di “unità del tutto”, quella che descrive cioè la
realtà come unica e unitaria.
Accettare profondamente la nuova visione signi-
fica riconoscersi in tutto ciò che esiste, significa sapere
che finché c’è vita nell’universo noi siamo vivi, perché
siamo parte dell’unico flusso di manifestazione della vi-
ta stessa. Tale convinzione deve divenire il diapason alla
cui frequenza si riallineano i nostri pensieri e, coeren-
temente, si esprimono le nostre scelte, le nostre azioni e
le nostre reazioni. Con questa consapevolezza, ogni a-
spetto della realtà sarà considerato come parte del pro-
cesso unitario della sua manifestazione. Un processo al
quale stiamo tutti contribuendo, assecondando il suo
uni-verso, ovvero la sua unica direzione espansiva, ca-
ratterizzata dalla massima diversificazione possibile. E
COLORFULNESS 5

l’essere umano sembra essersi specializzato proprio nel


generare una grande diversità di processi, nel gioco
chiamato “vita”, grazie ai suoi peculiari meccanismi co-
gnitivi e comunicativi. Questo libro ha dunque l’obietti-
vo di aumentare le opzioni disponibili per una diversa
esperienza esistenziale. Una delle infinite possibili.
Molti sono interessati a conoscere la natura fon-
damentale della realtà e le leggi della sua manifestazio-
ne pensando di poterla controllare e piegare ai propri
fini personali, magari per riuscire ad evitare la sofferen-
za del corpo−mente (in fondo non è ciò che Buddha in-
segnava?). Altri la ritengono invece la via per raggiun-
gere un particolare stato permanente dell’essere (si ve-
dano ad esempio i concetti di illuminazione, risveglio,
eccetera). Qualunque obiettivo o motivazione vi abbia
portato a tenere in mano questo libro, in questo percor-
so di sviluppo della consapevolezza, di fatto, è solo que-
stione di lasciar vibrare la frequenza della verità, ovvero
di quella risposta che Cusano chiama la definizione ulti-
ma che definisce se stessa ed ogni altra cosa.

Come raggiungere la coscienza di unità e i risultati che es-


sa porta con sé? La parola da usare è “apertura”. È come
aprire la chiusa che porta l’acqua ai campi coltivati. L’ac-
qua, in forza della propria stessa natura, fluirà al loro in-
terno e li irrigherà. Per divenire totalmente consapevoli del-
la nostra unione con la Vita Infinita e il suo infinito potere,
la mente e il cuore aperti, con atteggiamento ricettivo sono
dunque la prima cosa necessaria, insieme all’autentico,
sincero desiderio che ciò accada. (Ralph Waldo Trine)
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Con cuore puro e mente aperta, affidatevi dunque alla


risonanza della verità con la vostra parte più profonda,
ma se proprio volete utilizzare l’intelletto quale stru-
mento di comprensione, nutrite allora la vostra consa-
pevolezza con la definizione che presenta le maggiori
caratteristiche di universalità, ovvero che comprende e
non esclude ogni altra definizione possibile. La verità
riguardo alla natura della realtà è infatti sempre inclusi-
va e mai escludente.

Se cerchi di raggiungere qualcosa


significa che metti una distanza fra te e quella cosa.
Nel caso della verità, non c’è alcuna distanza.
Ma la verità non ti appartiene come un oggetto,
tu e la verità siete la stessa cosa!
(E. V.)
COLORFULNESS 7

ROSSO – LA CHIAVE DEL GIOCO


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Gli ultimi secoli e decenni hanno dato un nuovo aspetto


alla realtà [...] ma l’anima non ha seguito di pari passo il
procedere superbo e vittorioso di quel lavoro le cui brillanti
conquiste non significano guadagno per tutto l’uomo, cioè
anche per l’uomo interiore. Con le sue attività febbrili esso
ci porta sempre più verso il mondo esteriore, legandoci alle
sue necessità e l’opera esterna tende sempre più ad assor-
bire tutta intera la nostra vita. Ora, dalla vita dipende in
ultimo anche l’essere. Ove le cose di fuori incatenano a sé
ogni senso e attività e respingono sempre più nell’ombra il
pensiero della vita interiore, della spiritualità intima, l’ani-
ma ne soffre. (R. C. Eucken)

COS’È LA VISIONE

Sento spesso intervistare innovatori in campo tecnolo-


gico, presentati come visionari del futuro che ci attende.
Ma di quale visione stiamo parlando, quale futuro ci de-
scrivono? Quello della tecnologia, dell’informatica, delle
comunicazioni e delle loro applicazioni nella nostra vita
quotidiana. Altra cosa è immaginare il futuro dell’essere
umano nella sua interezza, come affermato dal Premio
Nobel Rudolph Eucken nel lontano 1890 (!). Ipotizzare
che fra non molti anni viaggeremo su macchine alimen-
tate a pannelli solari che si guidano da sole, significa
concepire solo l’evoluzione dei mezzi di trasporto, ma
non è cambiare la visione di fondo della natura della re-
altà e del ruolo dell’essere umano quale parte di essa.
COLORFULNESS 9

Provo a spiegare questo concetto con una metafora:


immaginiamo come nuova visione dell’essere umano
quella in cui ci si posterà usando le sole facoltà mentali,
una via di mezzo fra la telecinesi e il teletrasporto uti-
lizzato in Star Trek. Si potrebbe così affermare che il
cambiamento consisterà nel non avere più bisogno di
alcun mezzo per viaggiare. Tuttavia rimarrebbe invaria-
to il presupposto fondamentale che vi è una distanza da
colmare, ovvero un intervallo di spazio che separa noi
da quel luogo nell’universo al quale stiamo pensando.
Una visione realmente nuova, sarebbe invece quella per
la quale, come conseguenza del nostro far parte del
campo unico di energia che costituisce l’universo fisico,
l’unica cosa per noi necessaria per fare l’esperienza di
altri luoghi è un ampliamento della nostra coscienza ad
includere quel punto dello spazio. Tale esempio serve a
chiarire cosa significa porre basi diverse alla nostra vi-
sione della realtà, e al fine di anticipare l’accusa di aver
usato una metafora eccessivamente fantasiosa, ricordo
che lo stesso Albert Einstein, circa un secolo fa, ha af-
fermato che il tempo e lo spazio non sono una condi-
zione in cui viviamo, ma sono solo un modo in cui noi
interpretiamo e rappresentiamo la realtà.
Se confrontiamo due visioni e rileviamo che le
loro premesse fondamentali sono identiche, non potre-
mo pertanto affermare di essere di fronte a visioni di-
verse, ma, piuttosto, che esse sono solo varianti di quel-
la originaria. Per sviluppare una nuova visione dell’esi-
stenza, sono dunque necessari presupposti differenti, e
quello dell’unità del tutto, che la definisce come unica e
unitaria, cioè senza alcuna forma di separazione al suo
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interno, è sicuramente il più lontano dalla nostra con-


sueta interpretazione della realtà. Ciò costituisce la vi-
sione più ampia e universale possibile.

Tutti capiscono come una goccia sia contenuta nel mare,


pochi capiscono come il mare sia contenuto in una goccia.
Ma il mare appare anche in una goccia d’acqua e un milio-
ne di soli e di lune risplendono anche in un granello di sab-
bia. Chi non lo vede, non vede la realtà. (Kabir)

Con tale nuova consapevolezza è dunque possibi-


le creare le condizioni per un reale cambiamento nella
propria esperienza esistenziale, che non sia soltanto un
ulteriore arrangiamento della commedia che come esse-
ri umani stiamo recitando dagli albori della nostra origi-
ne. Ma come si può passare da una visione dualistica e
basata sull’idea di separazione, ad una non−dualistica o
unitaria? Questa trasformazione è di fatto un percorso
di graduale ristrutturazione dei nostri meccanismi co-
gnitivi, perché se il problema è l’ignoranza della natura
non duale della realtà, la via della consapevolezza è si-
curamente la soluzione più efficace, come affermato nei
testi sapienziali dei Veda e del Jnana Yoga.

Solo la conoscenza ottenuta per mezzo dell’analisi dei pro-


cessi mentali può mettere fine all’illusione, la quale prospe-
ra nell’ignoranza [...] La Sapienza (Vidya) pronuncia la
sentenza di morte dell’illusione. (Sai Baba)

Non si tratta però di una semplice sostituzione


della vecchia visione con quella nuova, come se bastasse
COLORFULNESS 11

cambiare il colore del filtro attraverso il quale osser-


viamo la realtà. Ribadendo il carattere universale della
visione unitaria, sempre inclusiva e mai escludente, si
tratta piuttosto di far ricadere entro la sua cornice tutti
gli aspetti della realtà che possiamo considerare. Man
mano che ciò accade, li riconosceremo come parte di un
unico quadro e dunque cambieranno la nostra idea di
fondo dell’esistenza e la nostra percezione della vita.
L’altro aspetto, per certi versi sorprendente, della
concezione non-dualistica della realtà, è che essa non
pone il cambiamento stesso della visione come uno de-
gli obiettivi propri dell’essere umano, cioè come un ri-
sultato che tutti dobbiamo raggiungere. Poiché si rico-
nosce che il livello al quale si esprime la visione è solo
quello estemporaneo e impermanente della manifesta-
zione della realtà, essa è pertanto considerata solo una
delle infinite modalità della sua diversificazione. Dal
punto di vista dell’identità, è invece una delle infinite
possibilità di fare una diversa esperienza esistenziale.

Il capitolo in un tweet
La visione è l’dea di fondo che abbiamo riguardo alla natu-
ra e alla manifestazione della realtà. È la risposta alla do-
manda: ”cos’è la realtà?”. La visione più ampia possibile è
la visione unitaria o non-dualistica.

INFLUENZA DELLA VISIONE

Cosa cambia concretamente nella nostra vita, se am-


pliamo in senso unitario la visione della realtà, supe-
rando la nostra convinzione di vivere nella separazione
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e dualità? Il mondo resterà lo stesso, ma, anche se non


cambiasse nulla nel concreto al di fuori di noi, saranno
comunque diversi la nostra esperienza, la percezione
che abbiamo delle cose e il nostro stato interiore. Ciò in
conseguenza del nuovo significato che avrà per noi ogni
aspetto della realtà, intendendo in questo caso con real-
tà non soltanto ciò che è presente, ma anche quanto è
già accaduto e ci appartiene come memoria. Riappro-
priarsi della verità riguardo all’unità del tutto, e porla a
fondamento della nostra visione della vita, agirà quindi
su tre livelli: il livello basilare dell’espressione del pro-
prio sé, quello dell’esperienza soggettiva della realtà, e
quello delle relazioni o interazioni con gli altri.

Influenza sul campo di presenza individuale


La visione che abbiamo della realtà influenza diretta-
mente ogni aspetto dell’espressione del nostro sé. Essa
determina dunque i contenuti di quello che possiamo
considerare il nostro campo di presenza, ovvero l’insie-
me di frequenze e informazioni da noi generato, parte
del campo unico di energia che costituisce la realtà stes-
sa. Gli elementi del campo di presenza sono i seguenti:

LA VISIONE DELLA REALTÀ − La mia definizione di


realtà. L’idea di fondo che ho riguardo alla natura e alla
manifestazione della realtà. È la risposta alla domanda
“cos’è la realtà?”.

L’IDENTITÀ − Che parte ho all’interno di questa visio-


ne? Qual è il rapporto fra me e la realtà? La risposta alla
domanda “chi sono io?”.
COLORFULNESS 13

LE CREDENZE − La gerarchia esistenziale all’interno


della realtà (ad esempio: esiste una divinità?).

LA MISSION − Qual è il mio obiettivo personale in que-


sta vita, specifico rispetto a quello di tutti gli altri?

I VALORI − Quali sono i principi di riferimento nell’e-


spressione di me stesso? Quali le regole da rispettare nel
perseguire la mia mission?

LA PERSONALITÀ − È composta dalla mia struttura


cognitiva ed emotiva e determina le modalità con cui
esprimo me stesso e la strategia che posso adottare per
perseguire la mia mission.

Anche se sono stati descritti in ordine sequenziale, gli


elementi del campo di presenza sono inscindibilmente
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connessi. Tuttavia, possiamo porre la visione al centro,


come nel grafico sopra riportato, per rappresentare l’in-
fluenza che essa ha sugli altri elementi, e come questi a
loro volta agiscono rinforzandola costantemente.

Influenza sula nostra esperienza esistenziale


Come conseguenza di quanto visto nel capitolo prece-
dente, possiamo affermare che la visione della realtà in-
fluenza la maggior parte dei temi personali che ci tro-
viamo ad affrontare nel nostro percorso di crescita in-
dividuale. Consideriamo, ad esempio, la paura della
morte, l’ansia o addirittura l’angoscia esistenziale che
accompagnano molti individui. Questi processi, che agi-
scono spesso nel profondo dell’inconscio, generano un
continuo stato di allerta e dunque di attivazione del si-
stema nervoso simpatico che si traduce in tensioni so-
matiche e nel consumo di energia vitale, fino a causare
quegli attacchi di panico così diffusi al giorno d’oggi.

Afferma Vivekananda nel suo Jnana Yoga: “Solo quando


l’essere umano si riconoscerà in tutto ciò che esiste, quan-
do affermerà − finché c’è vita nell’universo io sono vivo −
allora potrà superare la paura della morte.”. Dunque, qua-
le diverso effetto può avere su di noi la visione per la
quale siamo tutti parte integrante di un unico flusso vi-
tale, che si manifesta in un uni-verso, anziché quella che
ci descrive ciascuno come un’entità separata, identifica-
ta in un corpo fisico la cui sopravvivenza è limitata nel
tempo e nello spazio? Un mutamento di prospettiva che
genera una nuova disposizione interiore verso la vita (e
la morte), meno carica di ansia e di tensione.
COLORFULNESS 15

L’ampliamento della visione della realtà ha effet-


to anche su temi più limitati, ma che comunque influen-
zano la nostra vita quotidiana, come, ad esempio, la
percezione soggettiva del proprio valore: l’autostima.
Anche in questo caso quale diverso effetto può avere su
di noi la visione per la quale stiamo tutti partecipando al
processo unitario di manifestazione della realtà, piutto-
sto di quella che ci descrive come soggetti separati, im-
pegnati ciascuno nell’esclusivo perseguimento di obiet-
tivi personali, rispetto al cui raggiungimento si misura il
nostro valore? Forse, il nostro contributo alla “causa u-
nitaria” può non essere immediatamente chiaro ed evi-
dente, ma è comunque importante tanto quanto quello
di chiunque altro. Anzi, possiamo affermare che il con-
tributo di ciascuno è fondamentale per consentire la
manifestazione della realtà proprio nella specifica forma
che essa ha in questo istante. Mancando anche solo uno
di noi, con il suo specifico apporto, infatti, la realtà sa-
rebbe inevitabilmente diversa. Ammettere che quando
il fiore sul ramo dell’albero fiorisce è di fatto tutto l’al-
bero che fiorisce (e non importa se siamo radice, tron-
co, ramo, foglia o il fiore stesso) è un mutamento di vi-
sione che permette il riconoscimento del pari valore di
ciascuno di noi nel suo specifico ruolo all’interno dell’u-
nico processo di “crescita della pianta”.

Influenza sul campo di relazione


La vita di tutti noi, le nostre convinzioni, i nostri valori, la
nostra identità, i nostri comportamenti, ciò che pensiamo
non sono forse un sistema? Ciascuno di noi è un sistema
che si muove in un “mondo” di sistemi. (Peter Senge)
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Infine, consideriamo come l’incontro di due o più campi


di presenza generi il cosiddetto campo di relazione, che
include il contenuto dei singoli campi che vi conflui-
scono. Ciò significa che quando diventiamo parte di un
campo di relazione, gli elementi del nostro campo di
presenza influenzano, e sono a loro volta influenzati, da
quelli portati dagli altri individui che ne fanno parte.
Considerando che in questo spazio unitario avvengono
tutti i processi individuali di comprensione e trasforma-
zione, è facile intuire come la visione della realtà di cia-
scuno (l’elemento di maggior peso nel suo campo di
presenza) possa condizionare la direzione di qualunque
cambiamento, ricercato o spontaneo, anche degli altri.
Per questo motivo è importante, anzi, fondamentale sa-
pere cosa si porta nel campo di relazione che si crea con
l’altro, o con gli altri, a partire proprio dalla visione che
abbiamo della realtà.
In particolare, l’operatore della relazione d’aiuto
che dichiara di ispirarsi al paradigma olistico, ha l’ulte-
riore responsabilità di essere consapevole del proprio
contributo al campo di relazione che si crea con i suoi
clienti, coerentemente con il principio per cui egli agi-
sce con la propria presenza ancor prima che attraverso
le parole o le azioni.
Nel reciproco influenzamento fra i contenuti di
due campi di presenza, uniti in un unico campo di rela-
zione, vi sarà una risonanza là dove vi è una relativa af-
finità, e una dissonanza generata invece dalla diversità.
La risonanza ha l’effetto di amplificare una determinata
frequenza, mentre la dissonanza può stimolare un rialli-
neamento verso la frequenza di intensità maggiore. Per
COLORFULNESS 17

questo motivo, la nostra risonanza con una diversa cre-


denza la può rafforzare, mentre se confrontiamo due
credenze diverse, facilmente quella “di maggior intensi-
tà” avrà effetto sull’altra. Il gioco perlopiù automatico
che si instaura fra le frequenze dei campi di presenza di
due soggetti, quando confluiscono in un unico campo di
relazione, deve essere tenuto in considerazione da parte
di ogni operatore che vuole mantenersi neutrale, nel
rispetto della persona che ha di fronte.

Il capitolo in un tweet
La visione che abbiamo della realtà è importante perché
determina il modo in cui esprimiamo noi stessi e perché
agisce sulla nostra esperienza esistenziale. La sua influ-
enza si estende anche alla rete di relazioni di cui siamo
parte, attraverso il nostro campo di presenza.
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LE MIE NOTE:

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ARANCIO – COS’È LA REALTÀ


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Il mondo è reale o è un’illusione? All’inizio si considera


che, poiché si definisce reale ciò che esiste sempre e non
cambia, il mondo non può essere considerato reale. Poi,
una volta raggiunto il vero sé, vi si trova l’unità quale ca-
ratteristica prevalente. A quel punto, tutto ciò che era sta-
to inizialmente targato come non reale è riconosciuto qua-
le parte dell’unità. Essendo riassorbito in ciò che è reale,
anche il mondo diviene reale. (Sri Ramana Maharshi)

DEFINIZIONE DI REALTÀ

Vi è sempre molto antropocentrismo nelle nostre con-


siderazioni sulla realtà. La realtà esisteva prima che e-
volvesse l’essere umano e continuerà ad esistere dopo
la sua scomparsa, così come esiste anche là dove non è
presente. Dobbiamo dunque ragionare e porre la que-
stione della natura della realtà nei termini più generali
possibili, immaginandola come un sistema unico di cui
siamo solo uno degli infiniti elementi. Anzi, dovremmo
provare a ragionare come se non ci fossimo proprio. I
principi fondamentali che riguardano la realtà devono
essere infatti validi a prescindere dalla nostra esistenza,
e dall’esistenza di alcunché in particolare.
Vi è stato comunque per millenni un dibattito fra
filosofi, mistici e teologi che di recente ha coinvolto an-
che fisici, astrofisici e altri scienziati che si occupano
dell’origine dell’universo. La questione concerne la pos-
COLORFULNESS 21

sibilità di dimostrare che “esiste qualcosa piuttosto che


niente”, ovvero l’esistenza stessa della realtà. Per quanto
ci riguarda, l’assunto che esista qualcosa piuttosto che
niente è la condizione che si rende necessaria per poter
porre la questione stessa. Se niente esiste, infatti, non vi
è nemmeno qualcosa di cui parlare e nessuno che può
porre la domanda. Come potremmo affermare: “Io non
esisto”? Sarebbe un’affermazione che contraddice se
stessa. Anche se l’universo fosse stato in una sua prima
fase, solo un atomo o una radiazione luminosa, questo
qualcosa esiste ed è comunque sempre esistito, poiché
l’esistente non può derivare dal non esistente, né lo po-
trà diventare un giorno.

Non vi è alcuna realtà al di fuori della totalità, nemmeno il


nulla, in cui cose ed eventi possano andare a scomparire o
da cui possano insorgere ad esistenza. (Gaetano Meglio)

Secondo l’Advaita, è reale “ciò che non cambia”, per cui


solo Brahman, l’Assoluto, è reale. Ma cosa significa cam-
biare? Se si considera la forma o la dimensione di qual-
cosa di misurabile, che valutiamo rispetto a un inter-
vallo di tempo, stiamo utilizzando parametri relativi che
non possono certo essere adatti a definire l’assoluto. Di
fatto, qualunque attributo risulta limitato e limitante se
riferito alla realtà nel suo insieme, sia che lo si utilizzi al
positivo sia al negativo. Sia cioè che si affermi che la re-
altà è qualcosa, sia che si affermi che non lo è.
In definitiva, per noi la realtà è semplicemente
tutto ciò che esiste, indipendentemente dalla sua forma,
per cui ne deriva che “se qualcosa esiste, è reale”. Dun-
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que, anche il famoso “elefante rosa a pois viola” è reale.


È reale in quanto esiste come definizione, come idea,
come immagine mentale, e... come argomento di discus-
sione!

Il capitolo in un tweet
La realtà è costituita da tutto ciò che esiste. È un divenire
dinamico in costante trasformazione che mantiene sempre
la caratteristica fondamentale di essere un processo unico
e unitario.
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