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4.1 Caratteri................................................................................................ 7
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http://office.microsoft.com/it-it/word-help/
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Accorgimenti iniziali
2 Accorgimenti iniziali
2.1 Cose da fare
Scrivete la tesi. Per intero. Preoccupatevi di formattazione e impaginazio-
ne come ultima cosa.
Salvate i file nel modo in cui vi trovate meglio (divisi per capitoli, tutto in un
unico documento ad es.), ma soprattutto adottate una strategia di backup efficace.
Non domandatevi mai se potrete perdere del lavoro, ma quando. Perché succederà,
ed avere copie di riserva e/o versioni precedenti del vostro lavoro e dei vostri appunti
man mano che procedete è una precauzione importante. Consigliamo come livello
minimo la sincronizzazione con un qualunque servizio cloud (ad es. Drive che vi vie-
ne offerto da Unimore con tutte le app di Google accedendo con le vostre credenzia-
li2).
Tenete traccia di tutto il materiale consultato con un sistema ordinato (a
vostro piacimento). Vi consigliamo di usare un software Reference Manager (come
Zotero3) in grado di salvare elementi direttamente dalle banche dati e creare biblio-
grafie e citazioni automaticamente in Word: se non sapete cos’è, il nostro Ufficio
consulenze tesi4 è qui apposta per aiutarvi ed insegnarvi. Potete anche leggere le
nostre guide sul nostro sito5.
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http://gmail.unimore.it
3
http://www.zotero.org
4
Shorturl alla pagina del servizio del nostro sito: http://tiny.cc/ufficiotesi-bust
5
Shorturl alla pagina delle guide sul nostro sito: http://tiny.cc/guide-bust
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Accorgimenti iniziali
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Indicazioni di formattazione di base
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Indicazioni di formattazione di base
ternati destra/sinistra per quelle fronte/retro. La parte introduttiva può essere numera-
ta con una sequenza a parte, ad es. numeri romani.
Formattazione generale delle pagine
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Usare gli stili di Word
6.1 Premessa
Nella scheda HOME di Word sono ben visibili i vari stili. Questi stili sono molto
più potenti di quanto sembra, ed è importante imparare a maneggiarli per potere ve-
locemente (e coerentemente) formattare tutte le parti del testo.
Ogni stile preimpostato può essere modificato a piacimento, o se ne possono
creare dei nuovi. Una volta che uno stile è stato applicato a più parti del testo, la sua
modifica andrà ad influire su ogni elemento a cui è stato applicato. Questo è il motivo
per il quale è importante lasciare la formattazione come operazione da fare alla fine
della stesura. Le funzioni degli stili infatti vi permettono, ad esempio, di cambiare
l’interlinea dei paragrafi tutta in un colpo anche in un documento di 100 pagine, sen-
za dovere selezionare tutto il testo (rischiando quindi di lasciare indietro qualcosa).
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Usare gli stili di Word
Dal momento che lo stile normale di Word è un po’ grezzo, ora lo modifiche-
remo in maniera più adatta per una tesi. Modificandolo, automaticamente tutto il vo-
stro testo dei paragrafi cambierà senza bisogno di essere selezionato in alcun
modo.
Cliccate sul nome dello stile NORMALE con il tasto destro del mouse, e sce-
gliete MODIFICA.
Ecco quali sono le impostazioni di NORMALE adesso, che sono le stesse che
vedete applicate nel testo di questo stesso documento.
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Usare gli stili di Word
Ora ogni paragrafo NORMALE (ovvero tutto ciò che avete scritto nella tesi se
non avete toccato nulla in Word) si presenta meglio, ma c’è ancora bisogno di raffi-
nare alcuni dettagli.
Il pulsante FORMATO in basso a sinistra vi da accesso a tutte le funzioni non
visibili qui, riguardo alla formattazione di carattere, paragrafo e quant’altro.
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Usare gli stili di Word
Cliccate PARAGRAFO per rifinire gli ultimi dettagli: il rientro nella prima riga
del testo e nessuno spazio ulteriore, rispetto alla sola interlinea, tra un paragrafo e
l’altro quando si va a capo.
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Usare gli stili di Word
Come potete vede nel menu LIVELLO STRUTTURA, il nostro stile TITOLO 1
è già gerarchicamente “Livello 1”, cosa che ci tornerà utile nella numerazione auto-
matica e nella creazione del sommario.
Il vostro “Livello 1”, solitamente appunto il TITOLO 1, come inizio di un nuovo
capitolo vero e proprio della tesi, può anche avere molto spazio bianco a precederlo,
circa 1/3 della pagina (“168 pt” almeno), come abbiamo usato in questa guida. In
questo caso viene bene se abbinato ad un carattere più grande, per cui 24 pt invece
di 18 pt. Non è obbligatorio, è solo un sistema che spesso viene usato per sottolinea-
re l’inizio di un nuovo argomento, come il partire sempre da una pagina dispari di de-
stra.
Ora potete procedere anche con la personalizzazione di TITOLO 2, TITOLO 3
ecc. a seconda di quanti livelli di profondità ha la struttura della vostra tesi. Modifica-
teli in modo da essere coerenti (carattere, colore, ecc.) e da essere riconoscibili, di-
minuendo un livello alla volta la dimensione del carattere.
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Usare gli stili di Word
Ora i vostri stile TITOLO saranno numerati in sequenza e in rapporto tra di lo-
ro. Se dovete spostare un paragrafo, Word si preoccuperà di correggere la numera-
zione automaticamente.
Sezioni documento e Numerazione delle pagine
Vedrete tutto ciò che Word non stamperà, ovvero i caratteri speciali di “a ca-
po”, degli spazi (i pallini tra una parola e l’altra) e altre cose.
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Sezioni documento e Numerazione delle pagine
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Sezioni documento e Numerazione delle pagine
nuovi capitolo che devono sempre iniziare sul lato destro del libro aperto (pagina di-
spari), che è il motivo per il quale in questo documento troverete pagine bianche.
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Sezioni documento e Numerazione delle pagine
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Lavorare con le immagini
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Lavorare con le immagini
8.3 Didascalie
Per ogni figura, tabella, grafico e simili inseriti nella tesi, è necessario proce-
dere alla numerazione e alla descrizione.
La funzione DIDASCALIA serve a questo. Vi si può accedere cliccando con il
tasto destro del mouse sull’oggetto da descrivere, o dalla scheda RIFERIMENTI nel-
la sezione DIDASCALIA.
Ogni tipo di elemento va numerato in relazione al capitolo di appartenenza e
per ogni tipo diverso si crea una numerazione dedicata (quindi una per le figure, una
per le tabelle, eccetera).
In INSERISCI DIDASCALIA scegliete NUMERAZIONE. Per le immagini sce-
gliete “Figura” come ETICHETTA. Se oltre a quelle di default avete bisogno di altre
etichette (ad es. “Grafico”), createla con NUOVA ETICHETTA. Aggiungete il testo
che vi serve nel campo DIDASCALIA successivamente al testo generato automati-
camente: esso farà da titolo e verrà riportato nel caso includiate un elenco delle figu-
re alla tesi.
La POSIZIONE invece va sempre “Sotto” per figure e formule, mentre va “So-
pra” per le tabelle.
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Lavorare con le immagini
zione in STILE INIZIALE DEL CAPITOLO. Il livello è il quello numerato più in alto di
tutti, in questo caso TITOLO 1
9 I riferimenti incrociati
9.1 Premessa: i codici di campo
Abbiamo visto come numerare automaticamente capitoli, paragrafi, figure e
tabelle. Ma a cosa serve?
Word utilizza quelli che in Office si chiamano “Codici di campo” (riconoscibili
perché evidenziati in grigio quando ci si posiziona sopra), che servono per creare
elementi in maniera automatizzata prelevando dati esternamente (ad es. da un foglio
Excel) o da altri punti del documento.
I codici di campo servono per i numeri di pagina, la numerazione di capitoli e
paragrafi, le citazioni, i riferimenti incrociati, la numerazione nelle didascalie nelle
immagini, il sommario, ma anche molto altro.
Tutto quanto creato tramite i codici di campo è contenuto dinamico, quindi
non va mai modificato manualmente, o si corre il rischio di cancellare del tutto
l’elemento.
I codici di campo vi permettono anche di saltare direttamente all’elemento di ri-
ferimento cliccandoci sopra mentre tenete premuto CTRL. Diventano link cliccabili
nei file PDF salvati scegliendo “Intestazioni” in CREA SEGNALIBRI UTILIZZANDO,
nel menu OPZIONI.
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I riferimenti incrociati
9.2 Sommario
Per generare automaticamente un sommario, posizionatevi dopo il frontespizio
e prima dell’introduzione, inserite una pagina vuota e poi dalla scheda RIFERIMENTI
scegliete SOMMARIO, in una delle forme TABELLA AUTOMATICA proposte.
Ogni modifica fatta al documento dopo l’inserimento del sommario, verrà tenu-
ta in conto da Word, come nuova numerazione delle pagine, cambio di titoli e para-
grafi, eccetera. Nel caso non fosse visualizzato subito il sommario aggiornato, posi-
zionarsi su di esso: verrà mostrato un pulsante per aggiornare solo i numeri di pagina
o l’intero sommario.
Non modificate mai il sommario manualmente: è interamente composto da
codici di campo.
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I riferimenti incrociati
10 Visualizzazione struttura
La visualizzazione struttura di Word vi permette di manipolare le parti del vo-
stro documento in maniera sicura e senza le solite spiacevoli conseguenze dei sem-
plici copia/incolla di grandi parti di testo.
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Visualizzazione struttura
Ora Word vi proporrà una visuale più scarna sul testo, che non serve per la
formattazione o la scrittura, bensì solo per spostare facilmente blocchi di testo.
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Visualizzazione struttura
Posizionatevi sul blocco che volete spostare e nel menu in alto vedrete il suo
attuale livello gerarchico “Livello 1”. Potete abbassarlo di livello cambiando la scelta
nel menu o usando le frecce verdi a destra (quelle di sinistra per alzarlo). Abbinando
il “seleziona e trascina” degli elementi del menu di spostamento con le frecce “al-
za/abbassa di livello” potrete riordinare gli elementi del vostro elaborato velocemen-
te, senza perdere la formattazione e vedendo tutte le numerazioni aggiornate auto-
maticamente.
Per spostare blocchi più piccoli, ad es. singoli paragrafi, potete usare i simboli
a pallino grigio a sinistra del testo, sui quali il cursore diventa una freccia a quattro
punte.
Visualizzazione struttura
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Il documento MASTER: lavorare con più file
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Il documento MASTER: lavorare con più file
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Accorgimenti e suggerimenti extra e opzionali
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Accorgimenti e suggerimenti extra e opzionali
12.3 Sillabazione
Utilizzare l’allineamento giustificato, ovvero un allineamento che mantiene il
testo perfettamente incolonnato a destra a sinistra di ogni paragrafo, può a volte
causare un fastidioso effetto stretch, soprattutto quando ci sono parole molto lunghe.
Questo perché di default Word non sillaba le parole, andando sempre a capo
alla prima parola intera che non sta sulla riga e giocando con la dimensione variabile
della spaziatura tra le parole. Andare a capo nel mezzo di una parola è però perfet-
tamente normale e tipografico, e rende le righe dei paragrafi maggiormente uniformi
tra loro.
Per attivare la sillabazione è sufficiente andare nella scheda LAYOUT DI PA-
GINA nella sezione IMPOSTA PAGINA e impostare SILLABAZIONE su “Automati-
ca”. Si possono anche impostare regole con “Opzioni di sillabazione” per chi abbia
preferenze sul metodo automatico di Word che comunque, in linea di massima, pro-
pone risultati soddisfacente.
Accorgimenti e suggerimenti extra e opzionali
Nel caso invece vogliate applicare la sillabazione solo ai casi più evidenti (il
contro della sillabazione è che troppi a capo tendono ad affaticare maggiormente la
lettura rispetto ad un documento non sillabato), selezionate le singole parole da silla-
bare e impostate SILLABAZIONE su “Manuale”. Vi verrà proposto il termine selezio-
nato con una sua sillabazione che potete modificare. Word si preoccuperà di usarla o
meno a seconda se poi il paragrafo verrà modificato e se ci sarà necessità di andare
a capo, e solo sulle parole impostate.
Potete anche sillabare al volo una parola aggiungendo un – tra le sillabe, ma
tenete conto che se modificate il paragrafo e la parola si sposta, il trattino rimarrà (a
differenza della sillabazione manuale).
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Accorgimenti e suggerimenti extra e opzionali
mente salvando il file con “Salva con nome” e poi “Modello di Word” dal menu a ten-
dina sotto il campo “Nome file”.
Per creare un file vuoto partendo da un modello, basta fare doppio click su di
esso. Word si aprirà con un file senza nome, ma con tutti gli elementi del modello.
Potete anche aprirlo da FILE e nella prima riga di opzioni scegliere “Nuovo da esi-
stente”. Nel caso abbiate salvato il modello nella cartella di sistema dei modelli, lo
troverete anche cliccando su “Modelli personali”. Trovate questi dettagli, modificabili,
nelle opzioni di Word da FILE poi OPZIONI e SALVATAGGIO.
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Accorgimenti e suggerimenti extra e opzionali
Da qui potete inserire ogni tipo di codice di campo di Word, che permette di
creare testo automatizzato in maniera dinamica.
Scegliete “Collegamenti e riferimenti” in CATEGORIE, poi “StyleRef” e, ad es.
“Titolo 2” per fare comparire nell’instazione il nome del paragrafo “Titolo 2” corrente
della pagina. Formattate a piacere (ad es. una riga sotto, il corsivo, 10 pt di caratte-
re). Potete modificare il comportamento dell’intestazione a seconda delle pagine de-
stra/sinistra selezionando DIVERSI PER PAGINE PARI E DISPARI in OPZIONI nel
menu PROGETTAZIONE che compare facendo doppio click sull’intestazione. In
questo modo potete ad es. allineare a sinistra nelle pagine pari e a destre nelle di-
spari.
Per impedire che il vostro TITOLO 2 venga riportato dove non si deve (ad es.
il frontespizio ecc.) ricordate di SCOLLEGARE le intestazioni nelle varie sezioni del
documento, come indicato in Sezioni documento e Numerazione delle pagine.
Accorgimenti e suggerimenti extra e opzionali
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Accorgimenti e suggerimenti extra e opzionali
13 Citazioni e bibliografia
13.1 Premessa
Word permette di creare un database bibliografico da utilizzare per le vostre
citazioni e la bibliografia finale. Sul perché sia fondamentale citare le fonti e com-
pilare la bibliografia, vi rimandiamo al nostro Ufficio consulenze tesi di laurea 6 e alle
guide specifiche sull’argomento7. Inoltre la biblioteca suggerisce, soprattutto per i lau-
reandi magistrali, di utilizzare un software Reference Manager dedicato, come ad
es. Zotero8, che offre molte più funzioni ed è perfettamente integrabile in Word.
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Shorturl alla pagina del servizio del nostro sito: http://tiny.cc/ufficiotesi-bust
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Shorturl alla pagina delle guide sul nostro sito: http://tiny.cc/guide-bust
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http://www.zotero.org
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Citazioni e bibliografia
Word permette di gestire gli autori, pertanto in nuovi inserimenti è possibile ri-
chiamare autori già utilizzati prima con MODIFICA. È possibile anche citare solo una
parte di libro usando TIPO DI FONTE “Sezione di libro”, che vi proporrà un ulteriore
campo titolo in cui indicare il nome del capitolo/paragrafo. Anche la citazione di un in-
tervento ad un convegno funziona nello stesso modo.
Articolo di rivista: anche se si tratta di un articolo in formato elettronico, la ci-
tazione deve sempre essere come se fosse cartaceo. Non è come citare un link di un
sito web, vedi Figura 13-3 Inserimento link.
Link a sito web: in alcuni casi ci potrebbe essere un autore vero e proprio da
indicare.
Citazioni e bibliografia
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Citazioni e bibliografia
13.4 Bibliografia
Questa è una delle ultimissime cosa da indicare nella tesi, pertanto inserite
una pagina vuota e da RIFERIMENTI; il menu vi propone due opzioni: “Bibliografia” e
“Opere citate”. Le due cose possono anche coincidere. Opere citate produrrà un
elenco basandosi esclusivamente sulle fonti citate nel testo. Bibliografia invece
produrrà un elenco con tutte le fonti memorizzate nella colonna destra del da-
tabase. La bibliografia infatti comprende non solo quello che si cita, ma anche altre
fonti utilizzate per il lavoro che non necessariamente sono state oggetto di citazione.
A voi la scelta in base ai dati che avete inserito.
Anche la bibliografia è creata con i codici di campo, per cui se c’è un errore in
un dato non modificatela manualmente, ma effettuate i cambiamenti direttamente
nel database bibliografico di Word.
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Indice delle figure