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Ampliamenti

Terza corsia dell’A22 1

misure per minimizzare


l’impatto ambientale
PRENDERANNO AVVIO NEL 2011 I CANTIERI PER LA REALIZZAZIONE DEL-
LA TERZA CORSIA DELL’AUTOSTRADA DEL BRENNERO TRA VERONA E
L’INTERSEZIONE CON L’A1 A MODENA, UN’INFRASTRUTTURA CHE, SFRUT-
Paolo Duiella
TANDO L’ATTUALE AMPIO SPARTITRAFFICO, RISOLVERÀ GLI ATTUALI PRO- Amministratore Delegato
BLEMI DI CONGESTIONE INCREMENTANDO LA SICUREZZA DELL’ARTERIA Autostrada del Brennero SpA

(LA CORSIA DI EMERGENZA, PER ESEMPIO, PASSERÀ DA 2,50 A 3,50 M DI Carlo Costa
LARGHEZZA). TRA LE DOTAZIONI PIÙ INNOVATIVE DELLA NUOVA OPERA Direttore Tecnico
Autostrada del Brennero SpA
ANCHE UN SISTEMA IN CONTINUO PER LA RACCOLTA E IL TRATTAMEN-
TO DELLE ACQUE DI PRIMA PIOGGIA, IN GRADO DI RIDURRE IN MODO SI- Ilaria De Biasi
Direzione Tecnica
GNIFICATIVO IL CARICO DI INQUINANTI PRESENTE NEI FLUIDI. Autostrada del Brennero SpA

L’
intervento di realizzazione della terza corsia nel tratto SENZA TERZA CORSIA
Verona Nord - intersezione con l’A1 a Modena (km 223-
km 313) - che avrà presumibilmente inizio nel corso
dell’anno 2011 per terminare alla fine del 2015, è connesso alla
necessità primaria di risolvere i problemi di congestione del trat-
to in questione dell’Autostrada del Brennero (traffico interna-
zionale e aumento della mobilità turistica) incrementando con-
temporaneamente la sicurezza dell’infrastruttura e riducendo il
più possibile l’impatto sull’ambiente. Proprio a proposito di que-
st’ultimo aspetto è importante segnalare che nel complesso l’in- 2a
tervento risulta caratterizzato da una debole interazione con
l’ambiente, soprattutto perché l’ampliamento verrà effettuato
CON TERZA CORSIA
in gran parte sfruttando l’attuale ampio spartitraffico.

MOTIVAZIONI DELL’INTERVENTO
Riduzione dei fenomeni
di congestione
Allo stato attuale la tratta funzionale oggetto dell’adeguamen-
to alla terza corsia presenta una domanda di traffico dell’ordine
dei 44.000 veicoli teorici medi giornalieri annui (VTGMA) bidi-
2b
rezionali con una percentuale di traffico pesante pari a circa il
30%. Tale traffico si distribuisce durante l’anno con modalità dif-
ferenti con un rilevante incremento dei flussi di traffico dei mez-
zi leggeri nel periodo estivo (con picco del +26% in agosto). Il

Autostrade
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trend di crescita generale nel corso della stagione estiva è com- l’alimentazione delle 6 aree di servizio (P ovegliano, Po e

Autostrade
preso tra il 12 ed il 16%. Proiettando i dati secondo diversi sce- Campogalliano Est e Ovest) e in corrispondenza del tratto a lar-
nari, è stato dimostrato che il livello di servizio dell’auto- ghezza variabile delle piazzole di sosta a servizio delle utenze in
strada degraderà rapidamente divenendo sempre più frequenti itinere (PMV, sollevamento acque, impianto antinebbia). Verranno
le situazioni di congestione. Appare pertanto evidente che la inoltre installate una dorsale per il trasporto e la distribuzione di
realizzazione della terza corsia risulta sostanzialmente indi- energia elettrica in media tensione e una dorsale per il tr aspor-
spensabile. to e la distribuzione di energia elettrica in bassa tensione, non-
ché 4 dorsali per la trasmissione dati via fibra ottica. Inoltre, sa-
Incremento del livello di sicurezza ranno presenti un impianto di rilevamento dei dati di traffico con
L’intervento di realizzazione della terza corsia permetterà prin- spire induttive e un sistema di monitoraggio del traffico con sen-
cipalmente di avere a disposizione una corsia di emergenza di sori non intrusivi installati sui portali o lateralmente su pali, un
larghezza adeguata (3,50 m) per far fronte a situazioni di emer- impianto di videosorveglianza, di monitoraggio meteo, un si-
genza e consentire al contempo di deviare immediatamente il stema di controllo dei PMV, apparecchiature a led incassate nel-
traffico anche su detta corsia senza necessità di predisporre se- la pavimentazione per l’illuminazione di sicurezza delle piazzo-
gnaletica o delimitazioni particolari. Diversi sono i fattori di ri- le di emergenza.
schio dovuti alle dimensioni dell’attuale corsia di emergenza
(2,50 m), che non permette ai mezzi di sostare in condizioni Riduzione dell’impatto sull’ambiente
di sicurezza: molteplici sono infatti gli incidenti dovuti a sosta di Il tracciato della futura terza corsia di Autostrada del Brennero
mezzi in avaria o a svio nella scarpata. Un altro fattore di rischio si snoda completamente all’interno della regione geografica del-
deriva dal pericolo per i mezzi in transito sulla corsia di sor- la pianura padana, caratterizzata dalla presenza di un potente
passo rappresentato dallo spartitraffico erboso. Succede infat- sistema fluviale che vede il fiume Po quale elemento centrale
ti che i conducenti, per distrazione, sonno, ecc., finiscano con le che attraversa longitudinalmente tutta la pianura in posizione
ruote sull’erba e nel fare una brusca manovra per rientrare sul- quasi baricentrica, raccogliendo i contributi di quasi tutti i corsi
l’asfalto provochino il cappottamento del veicolo con danni spes- d’acqua provenienti dalle catene montuose circostanti. Nel com-
so mortali per i suoi occupanti. Anche tale rischio verrà elimi- plesso, pertanto, la presenza dell’acqua caratterizza forte-
nato con la costruzione della terza corsia che prev ede la mente tutta l’area della pianura padana e il contesto generale
pavimentazione proprio dello spazio erboso in questione. Inoltre, è caratterizzato da un’ampia antropizzazione in cui al “pae-
molti sono gli accorgimenti (realizzazione di oltre 200 piazzole saggio agricolo”, formatosi e consolidatosi nei secoli, si è pro-
ogni circa 500 m, posa continua di sicurvia laterale, ecc.) e le gressivamente sovrapposto un insieme di elementi dimensio-
tecnologie assai innovative adottate al fine di contribuire a ga- nalmente e funzionalmente sempre più rilevanti, costituito dalle
rantire fluidità al traffico, riducendo i tempi di percorrenza, nuove aree produttive (nuclei industriali), dalle infrastrutture
evitando la formazione di code con effetti benefici in termini di dei trasporti di respiro regionale e nazionale (autostrade, ferro-
contenimento dell’inquinamento atmosferico. Tra tali impianti vie nazionali e locali, l’alta velocità), dalle reti energetiche (elet-
vale la pena ricordare l’alloggiamento di fibre ottiche di teleco- trodotti, gasdotti), indifferenti alle trame e ai segni preesisten-
municazione e di una linea di alimentazione elettrica a servizio ti. A questo si è aggiunta una diffusa crescita urbanistica che,
delle apparecchiature di rete e il sistema a guida luminosa nel- però, si è in larga misura sviluppata in aderenza ai centri origi-
la nebbia, che verrà installato ogni 25 m, sia sullo spartitraffi- nari limitando la dispersione edilizia nelle aree agricole. In ge-
co centrale, sia sul bordo laterale. Tale sistema entrerà in fun- nerale si tratta di un’area in cui l’A22 è divenuta parte integrante
zione in caso di nebbia, ma sarà possibile utilizzarlo anche con di un paesaggio i cui i caratteri di naturalità sono del tutto resi-
modalità di lampeggio per segnalare la presenza di traffico bloc- duali e in cui le relazioni con il sistema insediativo diventano
cato (presenza di code, incidenti). Inoltre, verranno realizzati spesso prioritarie rispetto ad altre.
fuori terra su aree adiacenti alle utenze dei volumi tecnici per Tenendo conto di questo quadro generale, è evidente che i prin-
l’alimentazione delle stazioni autostradali, l’illuminazione e gli cipali temi di attenzione parlando di mitigazione sono l’inquina-
impianti ausiliari delle intersezioni con le autostrade A4 e A1, mento atmosferico, l’inquinamento acustico e l’ambiente idri-
co. Per quanto riguarda l’inquinamento atmosferico lo Studio di
1. Il tratto dell’A22 3 Impatto Ambientale ha analizzato con attenzione l’evoluzione
interessato dalla dei livelli di emissione e di esposizione degli abitanti nei diversi
realizzazione della terza scenari rilevando in generale che il quadro emissivo rispetto allo
corsia stato attuale migliorerà nel tempo.
In tab. 1 vengono riportate le quantità totali annue stimate per
2a, 2b. Il tracciato attuale e ogni parametro indagato per lo scenario di traffico progettuale
futuro (rendering) della al 2025, da cui si evince la riduzione delle emissioni.
terza corsia per il 91% del I dati riportati sono stati utilizzati per il calcolo delle immissioni
suo sviluppo mediante un modello matematico di dispersione degli inqui-
nanti, la cui applicazione ha confermato che i livelli di esposi-
3. Sistema a guida luminosa zione legati all’opera tenderanno in genere a diminuire con la
nella nebbia realizzazione delle terza corsia per la maggior parte degli in-
quinanti. In merito all’inquinamento acustico, a differenza

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TAB. 1 QUANTITÀ TOTALI ANNUE STIMATE DI EMISSIONI PER DIVERSI PARAMETRI PER LO SCENARIO PROGETTUALE AL 2025
Scenario NOx (Mg/y) PM10 (Mg/y) CO (Mg/y) HC (Mg/y) SO2 (Mg/y) CO2 (MG/Y) C6H6 (Mg/y) B (a)P (kg/y)
Attuale 3545 105 2172 212 105 472000 8 0,9
Progettuale 1934 29 989 117 147 627000 4 0,4
2025

dell’inquinamento atmosferico, il livello di rumore aumenta rianza idraulica molto importanti nella zona della pianura pa-
invece in funzione dell’aumento del flusso di traffico, senza dana al fine di evitare fenomeni di repentino innalzamento
possibilità di compensazioni significative legate all’evoluzio- delle portate dei corsi d’acqua. Questo impatto è stato però
ne della qualità dei veicoli. Per questa ragione le valutazioni anch’esso risolto prevedendo una serie di piccoli bacini di
hanno dimostrato un leggero peggioramento della situazio- laminazione (anche con ruolo di fitodepurazione) in grado
ne che è però del tutto potenziale in quanto le possibilità di di ripristinare le condizioni di invarianza idraulica richieste.
intervento mitigativo sono ampie ed efficaci. A prescindere
dall’ampliamento alla terza corsia, nel tratto oggetto dello IL SISTEMA DI RACCOLTA
studio, Autostrada del Brennero si era dotata di un piano di E TRATTAMENTO DELLE ACQUE
abbattimento del rumore che aveva portato a prevedere 44 La realizzazione della terza corsia dell’A22 prevede il sistema
barriere antirumore per un totale di 30,2 km circa. per la raccolta e il trattamento delle acque di prima pioggia. Tale
Considerando gli esiti dello Studio di Impatto Ambientale, che sistema di raccolta si inserisce nell’attuale assetto del corpo au-
ha tenuto conto anche dello scenario futuro di traffico, a que- tostradale, adeguando l’intero sistema di drenaggio delle acque
ste barriere se ne sono aggiunte ulteriori 70 per uno svilup- meteoriche di piattaforma. Lungo la tratta oggetto di inter-
po di circa 31,5 km. In particolare si è optato per barriere vento è prevista la posa di 145 impianti di trattamento, a 78 dei
composte da pannelli fonoassorbenti misti, parte in legno, quali è abbinato un impianto di sollevamento e rilancio, laddo-
parte in policarbonato trasparente e, dove non ci sono pro- ve i vincoli altimetrici o la presenza di infrastrutture esistenti lo
blemi di riflessione, con pannelli trasparenti in polimetilme- rendono necessario. Le scelte di progetto sono rivolte al di-
tacrilato. L’alternanza dei materiali principali, comunque fo- mensionamento dei dispositivi di raccolta delle acque meteo-
noassorbenti, si spiega nell’ottica di alleggerire visivamente riche, al loro convogliamento, al loro trattamento e allo smal-
l’impatto delle barriere sul territorio. La presenza delle bar- timento finale. Per quanto riguarda il corretto dimensionamento
riere garantirà la protezione acustica necessaria per rien- di tali opere, è stato individuato il migliore assetto da asse-
trare negli standard normativi previsti anche nello scenario gnare al sistema di drenaggio tenendo conto:
di sviluppo del traffico. Per quanto riguarda invece gli impat- • della sollecitazione meteorica di progetto;
ti con la componente idrica il tema si pone sotto due profili: • dei vincoli dettati dalle normative vigenti;
qualitativo e quello quantitativo. Per quanto riguarda il tema • dei vincoli di carattere fisico legati alle geometrie delle in-
qualitativo, paradossalmente se non si realizzasse la terza frastrutture esistenti;
corsia le acque che vengono a contatto con la piattaforma • della funzionalità del sistema di trattamento delle acque;
stradale continuerebbero ad essere recapitate nei ricettori • della particolare situazione morfologica e idraulica dell’area.
senza subire trattamenti depurativi. L’autostrada si doterà in-
fatti di un sistema molto avanzato per la raccolta e il tratta- IL SISTEMA DI CAPTAZIONE
mento delle acque di prima pioggia previsto anche in rispo- E COLLETTAMENTO
sta alle prescrizioni della normativa vigente. Sotto il profilo Il sistema di captazione, raccolta e recapito dei deflussi super-
quantitativo proprio la predisposizione del sistema di depu- ficiali è costituito da:
razione potrebbe essere causa di impatti indesiderati in quan- • cunette stradali, poste su ciglio carreggiata;
to la restituzione concentrata delle acque potrebbe creare • caditoie con interasse pari a 25 m e inferiore nei tratti in
problemi di non rispetto dei principi e delle norme di inva- viadotto;

4a 4b 4a, 4b. Mappa acustica


rappresentante le superfici
isofoniche del periodo di
riferimento diurno in assenza
(4a) e in presenza (4b) di
barriera antirumore

5. Sistema di raccolta acque:


sezione tipo dell’intervento
laterale

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Riferimenti normativi po secco prima di restituirle ai corpi ricettori. I deflussi scolanti

Autostrade
dalla piattaforma autostradale sono raccolti e trasportati sino
Con l’emanazione del D. Lgs n. 152/06 e successive modifiche e integrazioni, sono state for nite le dis- alle caditoie (presso le quali è previsto un invito in calcestruz-
posizioni in materia di tutela delle acque dall’inquinamento. In particolare è stato introdotto per la pri- zo) dalle cunette stradali previste a lato della carreggiata e ri-
ma volta il concetto di “acque di prima pioggia”, pur delegando alle Regioni il compito di emanare le cavate mediante sagomatura del manto stradale e posiziona-
normative specifiche di regolamentazione. Ad esse spetta quindi il compito di disciplinare i casi in cui mento del cordolo in cls. Per quanto attiene i ricettori finali, questi
può essere richiesto che le acque di prima pioggia e di lavaggio di aree esterne siano canalizzate e sono costituiti da fossi di guardia nei quali si prevede di reca-
opportunamente trattate. È evidente che l’accumulo di inquinanti in tempo secco e il loro lavaggio pitare i deflussi superficiali con particolare attenzione per le ac -
operato dalla pioggia può raggiungere livelli non trascurabili su superfici interessate da intenso traf- que di prima pioggia, che verranno consegnate solo previo trat-
fico veicolare, quali le autostrade, con valori dell’ordine di 10÷20 kg/ss*d. In questo caso il trasporto tamento nei sopraccitati impianti. I criteri di dimensionamento
degli inquinanti nei collettori fognari e la loro immissione diretta nei corpi idrici ricettori può essere del sistema mirano al rispetto di due funzioni prioritarie:
causa di notevoli danni all’ambiente, soprattutto se posta in relazione agli obiettivi di qualità dei cor- • garantire l’allontanamento delle acque dalla superficie stra-
pi idrici stabiliti dal citato D. Lgs n. 152/06. Entrando nel merito specifico del progetto, il tratto inte- dale, per precipitazioni minori di quelle di riferimento; data l’im-
ressato dalla terza corsia ricade all’interno dei territori delle regioni Veneto, Lombardia ed Emilia portanza dell’arteria stradale, si è scelto un evento pluviome-
Romagna. Nella Regione Veneto l’unico riferimento normativo è costituito dal Piano di Tutela delle trico di riferimento caratterizzato da un tempo di ritorno “T” pari
Acque, redatto nel 2004 ai sensi dell’art. 44 del D.Lgs. 152/99 e successivamente aggior nato con Del. a 100 anni; questo significa che il sistema è in grado di smalti-
GRV n. 2267 del 24 luglio 2007 per adeguarlo al nuovo D.Lgs. 152/06. Nella Regione Lombardia i rife- re precipitazioni con la frequenza probabile di un evento che si
rimenti normativi sono costituiti dalla LR n° 26 del 12 dicembre 2003 (che ha sostituito la precedente verifichi mediamente una volta ogni secolo;
LR n° 62 del 27 maggio 1985) e dal Regolamento Regionale 24 marzo 2006 n°4 “Disciplina delle ac- • garantire il trattamento delle acque di prima pioggia costitui-
que di prima pioggia e di lavaggio delle aree esterne, in attuazione dell’art. 52 comma 1, lettera a) del- te dalla parte delle precipitazioni meteoriche che, nella fase ini-
la LR 12 dicembre 2003 n° 26”. La Regione Emilia Romagna è, infine, quella che presenta la maggior ziale dell’evento piovoso, dilavano la superficie, raccogliendo il
articolazione normativa nella definizione delle acque di prima pioggia e delle sue modalità di tratta- carico inquinante accumulato in tempo secco.
mento. Il riferimento principale è costituito dalle due Delibere di Giunta n° 286 del 14 febbraio 2005 e
n° 1860 del 18 dicembre 2006. Considerando che le singole regioni hanno disciplinato il trattamento IMPIANTI DI TRATTAMENTO
delle acque di prima pioggia secondo criteri simili anche se non del tutto uguali, Autostrada del ACQUE IN CONTINUO
Brennero SpA, per il dimensionamento del sistema di raccolta e trattamento delle acque di prima Le acque di prima pioggia sono costituite dalle acque di scorri-
pioggia, ha adottato i seguenti criteri, comuni alle normative esaminate: mento superficiale di eventi pluviometrici sulla piattaforma
• altezza di pioggia: 5,0 mm uniformemente distribuiti; autostradale e sono caratterizzate da elevate concentrazioni
• durata di precipitazione: 15 minuti; di inquinati. Si constata comunque che dai dati ad oggi dispo-
• impianti di trattamento in continuo. nibili le concentrazioni degli inquinanti contenuti nelle acque di
In relazione alle caratteristiche della viabilità del tratto interessato, gli schemi di raccolta delle ac- prima pioggia possono variare sensibilmente dal contesto spe-
que meteoriche proposti sono riconducibili alle seguenti tipologie: viabilità in trincea, viabilità in cifico e sono difficilmente correlabili ai principali fattori quali pos-
rilevato, viadotti, svincoli, rampe di avvicinamento ai viadotti, alle quali corrispondono altrettanti sono essere il traffico, i mezzi che la percorrono, i materiali
schemi principali di raccolta e smaltimento delle acque meteoriche di dilavamento. utilizzati per la realizzazione della viabilità, ecc. Nello spirito
del D.Lgs 152/2006, l’Autostrada del Brennero ha scelto e di-
mensionato gli impianti di trattamento in modo da trattenere
• impianti per il trattamento (in continuo) delle acque di prima sensibilmente i consueti inquinanti presenti sulla sede strada-
pioggia, posizionati all’interno delle piazzole di sosta; le. Gli impianti di trattamento delle acque scelti da A22 per la
• impianti di sollevamento e rilancio, previsti laddove i vincoli progettazione della terza corsia sono quelli che prevedono il trat-
altimetrici o la presenza di infrastrutture esistenti li rendano ne- tamento in continuo dell’acqua in arrivo, in grado di trattare e
cessari. permettere lo scarico di un’assegnata portata ritenuta signifi-
I pozzetti relativi a ogni caditoia sono caratterizzati dalla pre- cativa in relazione al carico di inquinanti in essa presenti. Ciò
senza di una soglia di sfioro posta a una quota tale da scarica- consente la realizzazione del solo sistema di abbattimento dei
re nel vicino fosso di guardia le acque di seconda pioggia, at- carichi inquinanti, garantendo il trattamento di un maggior nu-
traverso un collegamento con gli embrici previsti lungo la scarpata mero di eventi meteorici l’anno, eliminando stazioni di solleva-
del rilevato. Diversamente, per eventi pluviometrici di minore mento in tutti quei casi in cui lo scarico può avvenire per gra-
intensità, le portate raccolte vengono interamente avviate vità e limitando i costi di manutenzione. Il trattamento in continuo
5 al sistema di trattamento terminale posto all’interno prevede il passaggio della portata di prima pioggia attraverso
delle piazzole di sosta: tali impianti hanno il com- dei sistemi (solitamente delle vasche in calcestruzzo o materiali
pito di alleggerire le acque meteoriche dai plastici) in grado di trattenere i solidi sospesi e gli oli.
carichi inquinanti accumulati in tem-
FUNZIONAMENTO
E VANTAGGI DEL SISTEMA
Il liquame in ingresso attraversa il sistema di limitazione e chiu-
sura automatica a galleggiante che evita la fuoriuscita di oli in
caso di mal funzionamento. Questo, per mezzo di uno specia-
le frangiflutti che distribuisce il carico in superficie, arriva nel se-
dimentatore che può essere integrato o separato a secondo del

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