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INTRODUZIONE

Il problema di Gesù Cristo s'è posto con acutezza nuova nei nostri tempi, sia sul piano
della pietà, sia su quello della teologia. Numerosi elementi nuovi vengono apportati
dallo studio della sacra Scrittura e dalle ricerche storiche sui grandi concili cristologici.
Con nuova insistenza gli uomini pongono l'interrogativo: "Chi è quest'uomo?" (cf. Lc
7,49), e "Donde gli vengono queste cose? E che sapienza è mai questa che gli è stata
data? E questi prodigi compiuti dalle sue mani?" (Mc 6,2). Chiaramente, non basta una
risposta che resti sul piano dello studio generale della scienza delle religioni. Nel corso
di questi lavori si sono manifestate aperture preziose. Ma sono apparse anche tensioni,
non soltanto tra gli specialisti della teologia, ma anche tra alcuni di essi e il magistero
della Chiesa. Tale situazione ha spinto la Commissione teologica internazionale a
partecipare a questo vasto scambio di idee. Essa spera di poter portare alcune
precisazioni opportune. La commissione non ha concepito il progetto ambizioso di
esporre una cristologia completa. Essa ha creduto più saggio dedicare l'attenzione ad
alcuni punti di particolare importanza, o dei quali le discussioni attuali avevano messo in
luce la difficoltà.

I. COME ACCEDERE ALLA CONOSCENZA DELLA PERSONA E


DELL'OPERA DI GESU' CRISTO

A. Le ricerche storiche

1. Gesù Cristo, che è l'oggetto della fede della Chiesa, non è né un mito né una
qualsivoglia idea astratta. Egli è un uomo che ha vissuto in un contesto storico, che è
morto dopo aver condotto la propria esistenza nell'evoluzione della storia. Una ricerca
storica su di lui è quindi un'esigenza della stessa fede cristiana. Del resto, questa ricerca
non manca di difficoltà, come appare dai problemi che essa ha conosciuto nel corso dei
tempi.

1.1. Il Nuovo Testamento non ha lo scopo di presentare un'informazione puramente


storica su Gesù. Esso intende innanzitutto trasmettere la testimonianza della fede
ecclesiale su Gesù e presentarlo nel suo pieno significato di "Cristo" e di "Kyrios".
Questa testimonianza è l'espressione di una fede e cerca di suscitare una fede. Una
"biografia" di Gesù, nel senso moderno del termine, intesa cioè come un racconto
preciso e dettagliato, non può quindi essere composta. Ma la stessa cosa vale per
numerosi personaggi dell'antichità e del medioevo. Da ciò non bisognerebbe tuttavia
trarre conclusioni improntate ad un pessimismo esagerato circa la possibilità di
conoscere la vita storica di Gesù. L'esegesi odierna lo mostra chiaramente.

1.2. Nel corso degli ultimi secoli, la ricerca storica su Gesù è stata più volte diretta
contro il dogma cristologico. Tuttavia, quest'atteggiamento antidogmatico, in sé, non è
un postulato necessario per il buon uso del metodo storico-critico. Nei limiti della ricerca
esegetica, è certamente legittimo ricostruire un'immagine puramente storica di Gesù o -
per dirla in modo più realistico - mettere in evidenza e verificare fatti che concernono
l'esistenza storica di Gesù. Al contrario, alcuni hanno voluto presentare delle immagini
di Gesù scartando le testimonianze delle comunità primitive. Cosí facendo, essi hanno
creduto di attenersi ad una visione storica completa e rigorosa. Ma, in modo esplicito o
implicito, questi ricercatori si basano su dei pregiudizi filosofici, più o meno diffusi, a
proposito di ciò che i tempi moderni si attendono dall'uomo ideale. Altri sono guidati da
supposizioni psicologiche concernenti la coscienza di Gesù.

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