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B.

Rapporto tra teocentrismo e cristocentrismo

1. Nella teologia occidentale dell'epoca recente (prescindiamo qui dalla teologia


medievale), la questione sin qui trattata occupa la discussione sotto altri termini ancora,
quelli di "teocentrismo" e di "cristocentrismo". Tali espressioni permettono di formulare
la questione seguente: l'oggetto proprio e immediato della teologia è Dio o è Gesù
Cristo? Affrontiamo questo problema, determinando formalmente e secondo l'ordine
logico, il rapporto tra teocentrismo e cristocentrismo. Materialmente risponderemo alla
questione con le considerazioni che precedono e con quelle che seguiranno.

1.1. In realtà la questione poggia su un fondamento falso, se nel teocentrismo


contrapposto al cristocentrismo si nasconde il teismo che mette in dubbio la possibilità o
il fatto della rivelazione, o che trascura un avvenimento del genere. A questo proposito
bisogna dire che, da un lato, nel teismo veramente "naturale" non c'è nulla che
contraddica il cristocentrismo; d'altro canto, il teocentrismo cristiano (rivelato, trinitario)
e il cristocentrismo sono tutt'uno nella realtà.

1.2. Il teocentrismo cristiano consiste propriamente nell'affermazione del Dio trinitario,


che ci è reso noto solo mediante la rivelazione in Gesù Cristo. Quindi, da un lato, la
conoscenza di Gesù Cristo ci porta a conoscere la Trinità, raggiungendo così la sua
pienezza; dall'altro, non si dà conoscenza del Dio trinitario, se non nella conoscenza
stessa di Gesù Cristo. Ne consegue che non si deve operare alcuna distinzione tra
teocentrismo e cristocentrismo, ma i due termini designano una identica realtà.

1.3. Mettendo da parte nozioni meno

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