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- Periodo di forti tensioni sociali, politiche, caratteristiche della decadenza di una dinastia Imperiale.
Spinte individualistiche conseguenti alla perdita di fiducia nelle scuole di pensiero della Cina tradizionale.
- Buddhismo proveniente dall’india fa grane presa su una popolazione con forte crisi di valori, fornendo
nuovi principi di “fede” o “filosofici”.
- Buddhismo indiano si contrappone fortemente a sostrato indiano “Induista” per Sistema delle Caste,
Universalità del Messaggio, rituali vedici.
- Ne incorpora alcune parti: KARMA, SAMSARA, concezione della vita come multipla e non unica, forme
diverse (uomo, animale, esseri) in base al karma precedente.
-Il KARMA, di derivazione vedica, è un ciclo di azioni che portano conseguenze. Si parla di Ciclo Karmico
delle cose.
- Buddhismo sposta l’attenzione del concetto di Karma non sull’azione in se ma sull’intenzione dell’azione,
generatrice dell’azione e quindi del ciclo. L’immagine dei Semi è un modo per indicare che il ciclo non è
fatto di ricompense e punizioni ma di cause e conseguenze.
-Il DUHKA, la sofferenza, deriva dalla natura irrealizzabile dei desideri umani.
- Uomo vittima del Samsara condannato a soffrire a causa della sua brama: “il nostro desiderio è senza
rimedio”.
- ANATMAN è l’idea dell’inesistenza delle cose se non in funzione alle loro relazioni con le altre.
- Nulla esiste a prescindere.
- I 5 SKANDHA (corpo materiale, sentimenti, percezioni, formazioni mentali, atti di coscienza) sovrapposti
all’idea di “ IO “ portano all’illusione dell’esistenza, o ATMAN.
- Eliminando il desiderio si smette di produrre Karma, il Samsara ha termine e si giunge al vuoto del centro
del mozzo (timone) unico luogo dove non si è soggetti al ciclo (inteso ora in senso fisico) e si vedono gli
uomini in balia di DUKHA, KARMA, SAMSARA.
- Il Buddha parla di 8 vie per poter raggiungere il Nirvana: retta azione, retto mezzo d’esistenza, retto
sforzo, retta attenzione, retta concentrazione, retta vista, retto pensiero e retta parola.
- In sostanza una sintesi delle 8 vie è disciplinare lo spirito in modo da non lasciarsi distrarre dalla realtà
esteriore mentre si cerca la vacuità interiore, allontanando il desiderio (DUKHA) e arrivando alla Saggezza,
PRAJNA.
- Ciò si può fare seguendo la legge del Buddha, DHARMA, parola che designa la verità delle cose.
MONACHESIMO BUDDHISTA IN CINA
- Idea di monachesimo che contrasta con visione societaria confuciana cinese.
- Confuciani aborrano l’idea di castità, in contrasto con la riproduzione e quindi con Pietà Filiale.
- In cinese diventare monaco si dice CHUJIA, letteralmente “uscire dalla famiglia”, cioè smettere di servire
i genitori e perpetuare il lignaggio.
- Formazione di un clero superante differenze di genere, autorità sociali (imperatore, letterati) e strutture
familiari creerà non pochi problemi e persecuzioni.
- In seguito si dirà che i monaci, scegliendo castità e pregando, accumulavano Karma per tutta la famiglia.
- Sutra sono uno dei TRE CANESTRI (o TRIPITAKA), insieme a VIANYA (tratt. Su vita monastica) e
ABIDHARMA (analisi della Legge).
- Dopo II secoli di isolamento nella vale del Gande, Buddhismo si propaga in tutte direzioni, a raggiera.
- Fortissima espansione in asia orientale (Cina, Corea, Giappone).
BUDDHISMO HAN
- Già piccoli segni di presenza Buddhista in Cina dal I sec.
- Arrivo consistente intorno a III sec.
- Buddhismo come prima dottrina spirituale in Cina, ancora prima del Cristianesimo.
- Si introduce in Cina come dottrina individualistica quando Impero e cittadini avevano appena finito di
costruire Identità Nazionale.
- In periodo di decadenza e sconforto, Buddhismo sopperisce a Confucianesimo in suoi punti “deboli”:
Uomini alla stessa stregua (KARMA), Natura di Buddha presente in ognuno.
- Leggenda della visione del Buddha in volo da Han Ming (IMPER.) e arrivo dei primi Sutra, conseguente
fondazione del Monastero del Cavallo Bianco.
- In primo periodo il Buddhismo viene identificato con Daoismo per concetti affini, come responsabilità.
- Il Buddhismo però pone accento sulla responsabilità individuale più che ereditaria (come invece Daoismo).
- Iniziale accettazione del ciclo Samsara a causa di difficoltà a ad accettare impermanenza: corpo materiale
si dissolve, anima immortale si reincarna ( o rompe il ciclo).
1. Prima Fase (III-IV sec): contestualizzazione nelle vicende sociopolitiche cinesi dell’epoca.
2. Seconda Fase (V-VI sec): ricerca delle radici indiane, trascrizione di testi.
3. Terza Fase (Cina Tang VII-VIII secolo): sinizzazione con cognizione di causa (abbandono radici
indiane).
- La scissione della dinastia Han in dinastia del Nord e del Sud porterà alla formazione di Buddhismo del
Nord e del Sud.
- Sud: monaci apprezzati come consiglieri o militari, poco interesse per filosofia e letteratura.
-Nord: buddhismo più devozionale e interessato a morale, meditazione e pratica religiosa.
- In conseguenza due metodi di tradurre i testi sanscriti: al Nord più semplice, leggero e intellegibile, a Sud
più raffinato e per pubblico ristretto.
DHYANA E PRAJNA
- Si delineano due correnti del buddhismo indiano: DHYANA (concentrazione) e PRAJNA (saggezza).
In Cina principalmente tradotti testi di buddhismo Dhyana, più assimilabili alla dottrina del Daoismo.
- Buddhismo trovava nel Daoismo modo per inserirsi in contesto spirituale cinese, e Daoismo vede in
Buddhismo altra strada per Immortalità e modo per riaffermarsi.
- Sutra sulla conversione dei Barbari HuaHu Jing, vede Buddha come LaoZi andato in Occidente (India) per
convertire i barbari. Composto ad hoc intorno al 300 dC
- Buddhismo e Daoismo avranno sempre rapporto di compenetrazione, specialmente del primo nel
secondo, come testimoniano mutazioni di dottrine Daoiste come Lingbao e Maoshan.
- Questa Ibridazione porterà a compenetrare Buddhismo di origine Dhyana Cinese con elementi Prajna di
saggezza, ben confacenti con il fine della dottrina Daoista.
- Vacuità era identificato con wu (non esserci), la Pratica con you (realtà percepita). Il Risveglio è
identificato con Dao (la via), Estinzione (Nirvana) come wuwei (non agire), Arhat Buddhista come zhenren
(uomo vero).
- Da Zhi Dun in poi si contrapporranno i termini Li e Shi per indicare la Realtà Ultima Buddhista e la Realtà
Fenomenica.
- Questi termini si andranno a sovrapporre ai concetti Daoisti di Yin e Yang.
- In seguito monaci buddhisti provano a insediarsi a corte e vi riescono dall’imperatore Xiaowu,
dichiaratamente Buddhista. Fece costruire monastero dentro palazzo.
- Elite confuciana in disaccordo, non tollera lo “stato nello stato”
- Diatriba del 340: “i monaci devono prostrarsi all’imperatore?”
- All’inizio del V secolo si sviluppa la scuola buddhista di Dunhuang, famosa per la Grotta dei Mille Buddha,
che rendiconta l’evoluzione dell’arte cinese nei secoli (esattamente dal IV al XIII secolo).
MONACI BUDDHISTI
- Uno dei principali monaci Buddhisti sarà DAO’AN.
- Avvierà traduzione di testi sia Dhyana che Prajna, adoperando metodo GeYi e poi rifiutandolo per radici
indiane autentiche.
- Introduce culto di Maitreya, il Buddha venturo e lo diffonde in Cina.
- prepara il terreno a Kumarajiva.
- Studiando Dhyana e Prajna, sarà una sintesi del buddhismo Han.
- Introduzione dei testi della scuola indiana Madhyamika. Incentrata su VIA MEDIANA, fra piacere e
dolore, fra ascesi e lascività, lontana dagli estremismi di ogni genere. Visione della realtà come insieme di
interrelazioni che rendono possibile l’esistenza delle cose solo in funzione dei fasci si relazioni stessi.
- Vacuità delle cose in quanto tali.
- Non- dualità (BuEr in cinese): non esiste relazione irriducibile fra soggetto e oggetto, fra affermazione e
negazione, Samsara e Nirvana, tutto si concentra nella vacuità.
- Vacuità come via mediana (dialettica in 4 tempi): rifiutare che sia, che non sia, che sia e non sia in un solo
momento e che non sia né essente né non essente.
- Affermare ogni cosa ed il suo contrario è un “gioco” usato per evidenziare l’impermanenza delle cose
spazzando via tutti i concetti, compreso quello di vacuità: l’assoluto è vuoto.
- Due livelli di verità: verità relativa e verità assoluta. Relativa è quella che consideriamo realtà, che è come
un sogno, coerente finché non ci si desta. Assoluta irrompe nella relativa e ne rivela l’incoerenza, come il
risveglio (coincidenza di parole).
- Pensiero ripreso da scuola Daosista del “Doppio Mistero” in cui Laozi trascende le due vie, come
suggerisce la scuola Madyamika.
- Madhyamika e Yoacara rappresentano due concezioni del Mahayana (grande Veicolo), una orientata
verso la vacuità, il Nirvana, l’altra verso l’illuminazione.
LA GRANDE FIORITURA DELL’EPOCA TANG
- Dopo testi tradotti nell’epoca precedente, l’assimilazione di del Buddhismo inizia un percorso profondo.
- Prima grande opera di traduzione su vasta scala in Cina.
- Monaci stranieri parlano cinese, monaci cinesi parlano sanscrito
- Epoca Tang: periodo di multiculturalità estrema. Molto aperti verso l’estero e volti a rivalutare i valori
della Cina classica al contempo. Si incoraggiano le ricerche.
- Con crisi di Buddhismo in India, cinesi lo rilanciano in Corea , Giappone, Vietnam etc.
- Meno legati al buddhismo dei sovrani del Sud: più vicini a Daoismo (si proclameranno discendenti di
Laozi)
- Daoismo e Buddhismo si contenderanno patronato imperiale per tutta durata Dinastia Tang.
- Non si deve pensare però che il Confucianesimo abbia perso la sua importanza: rimane comunque
fortemente inserito nel tessuto sociale cinese.
- I Tang cercheranno nei secoli di imporre un controllo sul clero Buddhista patrocinandolo e cercando di
ridurne il numero (circa il triplo dei daoisti all’epoca).
- Primi proprietari terrieri dell’impero.
- Periodo Tang come inizio del terzo periodo del Buddhismo cinese: distacco dal legame di venerazioni dei
testi e dei rappresentanti indiani.
- Fioriscono nuove scuole, ognuna incentrata su Sutra specifici.
- Non si ha più paura di interpretare Sutra secondo la propria esperienza spirituale pregressa.
- Rivalutazione del concetto di Illuminazione: si propende per la subitanea, allontanando l’idea delle
reincarnazioni e cercando nuove strade per raggiungere l’illuminazione durante la vita terrena.
- Buddhismo non ha autorità centrale e i monasteri sono relativamente slacciati l’uno dall’altro.
- Non c’è ortodossia e non ci sono eresie nel buddhismo.
- Rifacimento al concetto di adattamento alla situazione per giustificare le grandi mutazioni del Buddhismo
nei secoli.
- Ogni monastero o scuola elegge dei Sutra a supremi, più importanti degli altri. Le scuole si differenziano
per i Sutra a cui si rifanno: le altre scuole non sono eretiche, ma frutto di una rivelazione parziale, immatura
rispetto a quella propria).
- Così si viene a capo delle contraddizioni nei Sutra (in teoria tutti provenienti dal Buddha in persona).
LA SCUOLA TIANTAI
- Fu la prima scuola buddhista sotto i Sui.
- Cerca di sostenere la riunificazione dell’impero sintetizzando il buddhismo del nord e quello del sud.
- Assimila con una dottrina il Sutra della Ghirlanda (caro al Nord) e quello del Nirvana (caro al Sud)
rifacendosi al Sutra del Loto.
- Estensione di Natura di Buddha dapprima a tutti gli uomini e poi ad ogni cosa, animata e non.
- Buddhità come attingibile nella realtà, in contrasto con dottrina indiana di Samsara e Elezione del ARHAT.
- Unità dell’universo: tutto è presente anche in un singolo granello di sabbia e in un capello.
- La via mediana non si pone in mezzo fra vacuità e impermanenza, ma li oltrepassa e li unifica.
SCUOLA DI HUAYAN
- Come Tiantai, scuola completamente cinese.
- Appoggiata dall’imperatrice Wu Zhao, che si avvalse dei monaci per giustificare il suo potere (Sutra della
Grande Nube) e in seguito s identificherà anche con Buddha Maitreya.
- L’imperatrice fu grandissima sostenitrice del Buddhismo lungo tutto il suo “regno”, finanziando costruzioni
i templi, traduzioni di ogni genere e proteggendo monaci.
- La scuola HuaYan si avvicina molto alla TianTai: stessa concezione di illuminazione subitanea e di buddhità
presente in ogni essere.
- Vicinanza anche al Buddhismo Chan.
- Identificazione e coesistenza di mondo fenomenico e mondo noumenico (Saggio del Leone d’Oro):
fenomeni e principi sono indissolubilmente legati fra loro, come la statua del Leone e l’oro di cui è fatta.
BUDDHISMO TANTRICO
- Tipo di buddhismo che fa riferimento al Tantrayana e al Sutra del Diamante.
- Prende a piene mani dalla mitologia induista le sue caratteristiche peculiari.
- Definito per questo anche Buddhismo magico.
- Grande influenza in Tibet e nel Nord prima della riunificazione Sui (per carattere magico).
- Influenzerà in maniera generale il buddhismo cinese solo sotto i Tang.
- Grande importanza della sessualità.
- Pratica tantrica è una forma di Yoga: coinvolge corpo, mente e spirito.
- Grande importanza del MANTRA: forme stereotipate di concatenazione di sillabe per la meditazione.
- Mantra si può ricevere solo per via orale da un maestro e si ritiene siano scorciatoie per l’Illuminazione.
- Mantra possono essere accompagnati da MUDRA, posizioni di mani e corpo che indicano quelle della
divinità.
- Il fedele si fonde alla divinità e all’assoluto, l’universo.
- Grande importanza del MANDALA: raffigurazioni concentriche di templi cosmici al centro dei quali
risiederebbero le divinità.
BUDDHISMO POPOLARE
- Differenza fondamentale fra buddhismo monacale e laico.
- il Mahayana (grande veicolo) ha coinvolto nell’illuminazione tutti gli esseri senzienti.
- La celebrazione di alcune feste (Lanterne, Morti, celebrazione del Buddha) unisce tutti gli strati sociali (da
Imperatore a popolo minuto).
- Ciò è stato possibile per l’associazione a tali festività di celebrazioni di Pietà Filiale.
- Con l tempo anche Daoismo inizia ad allargare la sua concezione di “saggezza”, “ritorno alla madre” anche
ai non prettamente taoisti.
- Grande importanza per diffusione del Buddhismo ebbe sviluppo di tecniche di stampa (princ. Litografia).
- Creazione di storie in vernacolo con immagini che ricalcavano dottrina buddhista per i poco colti.
- Nascita di associazioni laiche per la pratica collettiva di precetti buddhisti.
- Fondazione da parte di monasteri di Campi di Compassione: aiuto di ogni tipo ai bisognosi.
- Buddhismo ormai copriva tutti gli aspetti della vita di un individuo, a prescindere dalla condizione.
SCUOLA CHAN
- Pensiero cinese si orienta prepotentemente verso buddhismo Dhyana (Chan in cinese, Zen in
Giapponese).
- Pratiche di respirazione e concentrazione fino alla dissoluzione.
- Tentativo di superare con lo spirito il confine fra finito ed infinito, fra sensoriale e superiore.
- Non origine da un Sutra, ma dal dono di un fiore da parte del Buddha ad un suo discepolo (trasmissione
Occhio della Vera Legge).
- Bodhidharma, Monaco buddhista venuto dalla persia, portò Dhyana in Cina.
- Diatriba di carattere filosofico/patriarcale fra Chan del Nord e del Sud.
- Dopo varie discussioni e scontri teologici, Sud eclissa completamente Nord (leggenda riguardo al sesto
patriarca).
- Due scuole principali (LingJi e Cao Dong).
- Saranno introdotte in Giappone dal Xii al Xiii sec. da Dogen con i nomi di Rinzai e Soto.
- Scuola Linji punta sul Terapia D’Urto: prendere adepto e coglierlo di sorpresa, inveendogli contro,
bastonandolo, etc. per farlo distaccare dalla materialità.
- Si attaccano provocatoriamente anche Buddha e Bodhisattva (portatori di letame) e i Sutra (carta con cui
pulirsi il culo): nemmeno quegli appigli materiali che si rifanno all’illuminazione devono distrarre
dall’unica cosa importante, l’ILLUMINAZIONE.
-Oltre ad essere apogeo del buddhismo cinese, Chan si manifesta come quintessenza dello spirito cinese,
riprendendo e adattando tematiche e concetti del Daoismo antico, come la spontaneità (intesa in senso
buddhista come la vacuità e illuminazione).
- E’ espressione dell’apertura e contemporaneamente della riscoperta classica dell’epoca Tang.
- Più grande dottrina buddhista cinese: verrà vista come autoctona e totalmente non religiosa (in senso
trascendente).
- Per questo sarà l’unica a sopravvivere alla persecuzione buddhista e l’unica con cui i neoconfuciani Song si
confronteranno.
- La sua grande predisposizione la mutamento formale ma non concettuale, lo poterà ad avere grande
successo da Cina a Giappone passando per Corea, avendo sempre sostegno imperiale e divenendo quasi
religione di stato.