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Cambia

le tue onde cerebrali


─ Cambia il tuo karma

Buddismo Nichiren 3.1












Susanne Matsudo-Kiliani &
Yukio Matsudo



Copyright e liberatoria legale



© 2017 Susanne Matsudo-Kiliani & Yukio Matsudo
Questa edizione è stata pubblicata nel 2018 da DPI Publishing, Heidelberg, Germany
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per la mancata adozione di consigli terapeutici o medici o per qualsiasi materiale di
provenienza da siti esterni.

ISBN 9781723704598



Sommario

Prefazione all’edizione italiana

Introduzione

Capitolo 1
Gli aspetti affascinanti del Buddismo Nichiren
Alla ricerca di una pratica buddista
Parte del mio karma familiare
Hai ereditato le emozioni di tua nonna?
Non siamo alla mercé dei nostri geni
La vita ti sta accadendo e basta?
Il mio incontro con il Buddismo Nichiren
Rimanere incantati dalla recitazione
Potrebbe essere vero?
Recitare per realizzare desideri specifici
Recitare daimoku scioglie i vecchi blocchi
Trasforma la tua negatività
La mistica coincidenza della sincronicità
L'evento ti troverà

Capitolo 2
Affrontare i blocchi
Diventare consapevoli dei propri blocchi emotivi
Diventare fedeli a se stessi
Strategie diverse per affrontare la paura
Questo oppure qualcosa di meglio
In che misura ti vedi vittima?
Qual è la tua storia di vittima?
Dove si concentra la tua attenzione?
Il vecchio deve fare spazio al nuovo

Capitolo 3
La coscienza è energia
I nostri pensieri sono forze reali
L'intenzione di pace crea pace
Inviare amore all'acqua
Il potere dell'intenzione non ha limiti
Gli altri sanno cosa stai provando
Le forme di pensiero sono energia tangibile
La tua intenzione negativa può diventare realtà
Il Gohonzon come amplificatore dei nostri pensieri e
sentimenti
Fai chiarezza su ciò che vuoi
Puoi misurare il tuo stato mentale?

Capitolo 4
Possiamo misurare la trasformazione?
Si possono misurare gli effetti del daimoku?
I nostri primi tentativi di misurazione
Un risultato stupefacente
Il daimoku può cambiare le tue frequenze cerebrali?
Cosa sono le onde cerebrali?
Onde Gamma: apprendimento e memorizzazione di nuove informazioni
Onde Beta: dalla concentrazione all'ansia
Livelli di attenzione più alti
Essere efficaci nella coscienza quotidiana
I livelli di Beta alte (High Beta): stress e paura nella coscienza
quotidiana
Stai pensando troppo
Onde Alfa: rilassamento e chiarezza mentale
Rilassa il tuo corpo e libera la mente
Quando sei nel flusso con il daimoku
Onde Theta: riprogrammare il proprio subconscio
Essere più creativo
Riprogramma il tuo subconscio
Neutralizza vecchie esperienze traumatiche
Onde Delta: salute e connessione spirituale
Ringiovanire
Effetti anti-età
Aumento della compassione e dell'intuizione
Il livello più profondo della mente
Connettersi con l'energia vitale universale
L'obiettivo della meditazione avanzata

Capitolo 5
Cambia la frequenza delle onde cerebrali con il daimoku
Quali cambiamenti si verificano durante il daimoku?
Cos'è un QEEG?
Cos'è la mappatura cerebrale?
Misurazione prima di recitare daimoku
Allenare le capacità del cervello
Misurazione delle onde cerebrali durante la meditazione
con il daimoku
Cos'è la coerenza cerebrale?
Uno stato di profonda trasformazione
Il tuo cervello è come una spugna
Programma la tua realtà in Theta
Risolvi i tuoi problemi in Theta
Trasforma le tue emozioni in Theta
Guarisci te stesso in Theta
Trasforma blocchi e credenze
Ottieni accesso a una coscienza pura illimitata
Connettiti alla fonte di tutti gli esseri
Come fai a sapere se sei connesso o no?


Capitolo 6
Sincronizzazione cerebrale con il daimoku
Coerenza è la parola magica
Bilanciare gli emisferi cerebrali sinistro e destro
La mente critica e la mente creativa
Quando si è fuori sincrono
Quando le onde cerebrali sono fuori sincrono
Un cervello incoerente ti fa ammalare
Un cervello incoerente causa stress e depressione
Un cervello coerente - condizione necessaria per la
guarigione
Ti senti sopraffatto?
Stai ottenendo una prospettiva più ampia delle cose
Sarai in grado di riconoscere gli schemi
Sincronizzare le onde cerebrali con il daimoku
Migliora la tua stabilità emotiva
Sei attratto da situazioni differenti
Sii più rilassato
Gli effetti anti-età del daimoku
Il segreto per avere successo
Un cervello sincronizzato ti rende un buon leader
Trasforma paura e preoccupazione
Quando si attiva l’amigdala?
La paura blocca la motivazione
Evita gli attacchi dell'amigdala
Calma il tuo centro della paura
Rilassa la tua mente scimmia
Itai dōshin, ovvero essere in armonia con se stessi
Dōtai ishin è uno stato incoerente

Capitolo 7
La coscienza è multidimensionale
La coscienza è un prodotto del cervello?
Oltre il tuo cervello
Un viaggio verso la coscienza non locale
La tua natura di Budda corrisponde alla coscienza non locale
Il karma crea il modo di vivere individuale
La luce dietro il tutto

Capitolo 8
La profonda psicologia buddista del karma
Pensiamo di decidere consapevolmente
La tua mente subconscia controlla tutto
Stiamo cercando soluzioni all'esterno
Il tuo senso di identità personale è definito da stimoli
esterni
Un modello buddista di coscienza multistrato
Sei controllato dai tuoi schemi karmici
Quali credenze stanno gestendo la tua vita?
Il Daimoku ti rende consapevole delle tue tendenze karmiche
Caso di studio 1: Lo spiacevole effetto della mia sindrome da salvatore
Caso di studio 2: Anna ha perso l'occasione della sua vita

Capitolo 9
Il karma collettivo influenza la tua vita
L'ottavo livello: il magazzino del karma
Le categorie culturali nella tua mente
Karma familiare
Caso di studio 3: Parte del mio karma familiare
Caso di studio 4: Una profonda passione per il flamenco
Gli schemi informativi delle generazioni passate
Le tue tendenze karmiche influenzano sempre
la tua vita
Caso di studio 5: Un modo di vivere inconcludente
Una visione fatalistica della retribuzione karmica
Il meccanismo autopilota ti rende una vittima
Caso di studio 6: La delusione di Petra
Ripetere continuamente la stessa esperienza

Capitolo 10
La zona della pura coscienza libera dal karma
La nona coscienza è dentro di te
Supera l’egocentrismo
Il buddismo del sole splendente di Nichiren
Si comincia attivando la coscienza non locale
Non confondere la realtà esterna con la sorgente
"Offesa" significa negare la dignità della tua vita
Ichinen Sanzen rappresenta questo principio di base

Capitolo 11
Il subconscio risiede nel corpo
Perché il karma è così persistente?
Il karma è memorizzato a livello cellulare
Karma in termini di energia emotiva
Siamo dipendenti da certe emozioni
Caso di studio 7: Smettere di fumare
Essere dipendenti da un certo modo di pensare
Il daimoku rilascia le tue emozioni memorizzate
Disgrega le tue dipendenze emotive

Capitolo 12
La neuroscienza del karma
Il karma viene memorizzato dalle tue reti neurali
Abbandonare vecchie esperienze traumatiche
I neuroni che si attivano insieme si cablano insieme
I potenti schemi delle reazioni emotive
Il contenuto emotivo dei ricordi
Caso di studio 8: Proiettare vecchie esperienze nel presente
Il tuo cervello è una registrazione del passato

Capitolo 13
Il Daimoku è un potente demolitore di schemi
Il Daimoku interrompe le dipendenze emotive
Misurazione delle onde cerebrali durante la recitazione
congiunta
L'applicazione clinica del “crossover” Alfa-Theta
La tua intenzione si è già realizzata
Da Alfa a Theta a Delta
Vivere emozionalmente nel futuro
Lucida il tuo specchio giorno e notte

Bibliografia

Gli autori
Prefazione all’edizione italiana

Ancora una volta con grande gioia ho potuto curare la prima edizione italiana di questo
secondo volume della Serie Buddismo Nichiren, tradotto da Lorenza Fiori dalla versione
inglese.
Gli autori una volta ancora ci hanno donato le loro esperienze e i loro studi sul Buddismo
Nichiren e in particolar modo sul potere del daimoku. Se il primo volume è servito a
mostrare il potere energetico della recitazione di Nam-myo-ho-renge-kyo, il secondo ci
introduce al suo potere di recare armonia, completezza, libertà, grazie alle profonde
trasformazioni cerebrali prodotte dalla recitazione del daimoku, testimoniate dalle
misurazioni di laboratorio usate nelle neuroscienze, grazie anche alle implicazioni relative al
karma e alla sua trasformazione, all’attivazione della coscienza superiore chiamata “natura di
Budda”, alla potenza demolitrice di abitudini e schemi mentali scorretti, al potere di liberare
energie creative per vivere la propria vita da protagonisti.
Gli autori, come accaduto nel primo libro Buddismo Nichiren 3.0, si rivolgono spesso
direttamente al lettore per incoraggiarlo all’auto-analisi dei propri pensieri, sentimenti e
atteggiamenti; lo consigliano e lo stimolano all’introspezione e all’azione con specifici esercizi.
Anche questo volume si presenta, quindi, come un valido strumento di self-help, e il nostro
augurio è proprio che esso sia un utile strumento sia per il lettore che già conosce e pratica il
Buddismo di Nichiren Daishonin, sia per chi volesse avvicinarsi a questa pratica, antica, ma
allo stesso tempo profondamente attuale.
Nicola Fiori


Introduzione

"Nessun problema può essere risolto dallo stesso livello di coscienza che lo ha creato." Con
questa affermazione Albert Einstein ha collegato il modo in cui sperimentiamo la realtà allo
stato della nostra coscienza. Allo stesso tempo ha indicato che ci sono diversi livelli di realtà,
che sono associati a diversi livelli di coscienza. Quindi, se desiderate cambiare la vostra
situazione esterna - il modo di sentire e di agire o quali situazioni venire attratte nella vostra
vita - è necessario prima di tutto cambiare il vostro attuale livello di coscienza.
Nel 2010 Daisaku Ikeda ha discusso con il neuroscienziato giapponese Ken’Ichiro Mogi il
rapporto tra religione e scienza. In questo dialogo Ikeda ha assunto la ferma posizione
secondo cui religione e scienza non dovrebbero essere considerate separate l'una dall'altra, né
dovrebbero trovarsi in una relazione conflittuale. Invece, dovrebbero completarsi e
beneficiarsi reciprocamente. Vorremmo seguire l’approccio costruttivo e creatore di valore di
Ikeda presentando in questo libro il nostro tentativo di costruire un ponte tra la saggezza del
buddismo Nichiren e le conoscenze della scienza moderna.
Nel nostro primo libro di questa serie, Buddismo Nichiren 3.0, abbiamo considerato i
concetti e i principi del buddismo Nichiren principalmente in termini di "energia". A questo
proposito abbiamo misurato il positivo effetto del daimoku sul nostro corpo e sui nostri centri
energetici (chakra), così come gli effetti energetici sul nostro campo di energia. Abbiamo
anche misurato l'energia nella stanza in cui stavamo recitando.
Nel presente libro, Buddismo Nichiren 3.1, approfondiamo gli effetti del daimoku in termini di
"coscienza". Ancora una volta abbiamo a che fare con l'energia, poiché anche la coscienza può
essere considerata energia, essendo legata alla nostra attività cerebrale che può essere
misurata sotto forma di vibrazione e frequenza. Vi mostreremo i risultati delle misurazioni
effettuate sulle onde cerebrali durante la recitazione del daimoku.
A questo proposito, abbiamo scoperto un'interessante corrispondenza tra i livelli di coscienza
insegnati nel Buddismo Nichiren e le frequenze delle nostre onde cerebrali.
Le nostre misurazioni hanno dimostrato che praticare daimoku ci consente di sperimentare lo
stato di sincronizzazione cerebrale. Questa è una condizione cerebrale che i neuroscienziati
hanno a lungo associato alla creazione di un equilibrio naturale tra mente e corpo, a piena
salute, maggiore benessere, leadership di successo e a quel tipo di energia che spinge davvero
a motivarsi.
Scoprite come e perché la pratica del daimoku è legata al successo personale e come può
essere un aiuto essenziale per raggiungere gli agognati obiettivi per la propria vita.
A questo proposito, troverete alcune spiegazioni neuroscientifiche sugli effetti positivi del
daimoku , come il rendervi vitali e più giovani, avere maggiore chiarezza mentale, darvi fiducia
e stabilità emotiva, aiutandovi a superare lo stress e la depressione, infine permettendovi di
entrare in una profonda connessione spirituale, cosa necessaria per cambiare le proprie
tendenze karmiche.
Potreste aver spesso osservato che tante persone continuano a ripetere gli stessi schemi più
e più volte e a finire sempre nella stessa situazione problematica accompagnata dallo stesso
modo di sentire e pensare. Possono cambiare lavoro, ma finiscono con lo stesso tipo di capo o
nello stesso ambiente stressante. Possono cambiare partner, ma finiscono sempre per avere lo
stesso tipo di discussioni. Possono essere in grado di ottenere più denaro ma finiscono sempre
per essere al verde a un livello maggiore di prima. Come possiamo interrompere questo
circolo vizioso e uscire da questa giostra?
In questo contesto abbiamo preso in considerazione queste domande: come si può spiegare e
cambiare il karma in modo neuroscientifico? Il karma è memorizzato a livello fisico?
A questo proposito, abbiamo anche affrontato il problema fondamentale della paura, con cui
tutti dobbiamo confrontarci, poiché la paura e altre emozioni negative come la rabbia e
l'insicurezza funzionano da vero e proprio blocco emotivo, impedendoci di raggiungere i nostri
obiettivi. Un individuo ha bisogno di andare oltre queste emozioni negative, che sono
profondamente memorizzate nel subconscio, per poter mettere in pratica la sua visione
desiderata.
In base alle nostre misurazioni delle onde cerebrali, questo libro dimostra che la recitazione
del daimoku è un vero ed efficace DEMOLITORE DI EMOZIONI negative, di convinzioni
limitanti, di modelli e tendenze karmiche opprimenti che sono state tramandate attraverso la
nostra linea genetica per generazioni. Sembra anche essere molto più efficace di tante terapie
di neuro-feedback che sono state sviluppate per trattare alcuni sintomi disfunzionali a livello
neurofisiologico.
Tante persone investono molto denaro, energia e tempo, esclusivamente per la forma fisica,
una dieta sana e integratori alimentari. Tuttavia, lo stato di salute, il benessere emotivo, la
relazione con se stessi e con gli altri, anche il successo e la felicità nella vita, sono
fondamentalmente collegati a livello profondo al proprio stato vitale e al funzionamento della
propria mente.
Quindi dobbiamo investire nella ginnastica del cervello almeno lo stesso tempo che
impegniamo per la nostra forma fisica. La recitazione del daimoku può servire come base per
migliorare il benessere di corpo e mente.
I risultati della nostra ricerca scientifica sono illustrati attraverso molte esperienze
personali, per potervi introdurre a livello pratico gli argomenti in discussione. I nomi di coloro
che sono stati citati nei casi di studio sono stati modificati.
Questo libro è stato scritto principalmente secondo il punto di vista di Susanne Matsudo-
Kiliani, e Yukio Matsudo ha agito come co-autore dando un contributo inestimabile con la
propria profonda e vasta conoscenza. Vorremmo ringraziare Nicola e Lorenza Fiori per la
revisione e la traduzione italiana del testo, che è stato originariamente scritto in tedesco,
tradotto in inglese, e quindi in italiano.
Susanne Matsudo-Kiliani e Yukio Matsudo


Capitolo 1
Gli aspetti affascinanti del
Buddismo Nichiren

Uno dei significati di "Myō" è che siamo già pienamente dotati. Siamo perfetti proprio così come siamo. Il
paradiso è dentro di noi e non dobbiamo vivere nella paura e nella tribolazione.

Alla ricerca di una pratica buddista


Stavo cercando una pratica buddista da un po’ di tempo. Il buddismo mi aveva in qualche
modo accompagnata per tutta la mia infanzia. Mio nonno ne era stato appassionatamente
interessato e aveva allestito un'intera stanza piena di libri esclusivamente sul buddismo e sulle
filosofie orientali. Quando morì mi lasciò alcuni dei suoi libri e fu allora che mi accorsi che
anche il libro di T’ien-t’ai "Grande Meditazione e concentrazione" (Maka-shikan) era tra
questi.
Mi rivedo ancora seduta nella sua stanza a leggere libri per ore e ore, in questa bella casa in
legno della Foresta Nera, vecchia di 200 anni. Ogni volta che lo facevo, sprofondavo in un
altro mondo, misterioso, da cui ero affascinata.
Mio nonno aveva vissuto una straordinaria "esperienza extracorporea" durante la Prima
Guerra Mondiale. Come giovane medico era suo compito occuparsi dei soldati feriti e doveva
marciare con la truppa per giorni. Ad un certo punto, dopo aver attraversato un fiume, era
così esausto, che crollò. Di colpo, vide se stesso librarsi in aria sul suo corpo e percepì tutto
ciò che lo circondava in modo molto preciso. Vedeva e sentiva tutto ciò che i suoi compagni
stavano facendo e dicendo, anche se in realtà era "incosciente" e fuori dal proprio corpo.
Sopravvisse a questo incidente e “tornò nel suo corpo" nuovamente, e questa esperienza
cambiò profondamente la sua comprensione della vita, fu qualcosa che non poté mai più
dimenticare. Si rese conto che non era il suo corpo. Abitava soltanto il suo corpo. Per un breve
meraviglioso periodo aveva sperimentato la pura coscienza. Ai suoi tempi non riuscì ad avere
l'opportunità di praticare concretamente il buddismo, ma da quel giorno in poi fu affascinato
dal concetto buddista secondo cui la coscienza sopravvive dopo la morte fisica. Così, lesse
ogni singolo libro che poteva trovare sul Buddismo e sulle filosofie orientali.

Parte del mio karma familiare


Mio nonno sapeva bene quanto la vita potesse essere dura. Da bambino aveva perso entrambi
i genitori, morti a distanza di due anni l'uno dall'altro. In seguito, crebbe con uno zio molto
severo che cercò di insegnargli la disciplina. Molto spesso egli si sentiva abbandonato e senza
casa. Anche i miei genitori sono morti a distanza di due anni l'uno dall'altro.
Nel corso degli anni ho scoperto un altro schema karmico simile tra me e mio nonno. Aveva
anche lui un fratello con cui era in rotta. Fino ad oggi, nessuno sa cosa sia veramente
accaduto tra loro due. Il fratello provò a recarsi in visita da mio nonno poco prima della sua
morte, quando era già molto vecchio. Ma mio nonno si rifiutò di riceverlo. Qualsiasi cosa fosse
accaduta tra loro, doveva essere qualcosa che mio nonno non riuscì a perdonargli, fino alla
fine.
Ogni volta che recitavo, sentivo sempre più profondamente che questo schema energetico
era probabilmente memorizzato anche nel mio subconscio. Si è mostrato concretamente nella
mia vita nella relazione con mio fratello, che ha sempre cercato di distruggermi in tutti i modi
possibili, per una forma di estrema gelosia. Nell'approfondire la mia pratica del daimoku ,
gradualmente mi sono resa conto che non potevo cambiare lui, ma che avrei potuto
sicuramente cambiare il modo in cui gestire la situazione. Stava a me decidere in che modo
potesse influenzare la mia vita. Mi chiedevo se la causa di questa terribile esperienza potesse
essere trovata nella mia attuale esistenza o se questo schema fosse stato originato nel corso di
alcune precedenti esperienze dei miei antenati.
Ho iniziato a rifletterci seriamente, perché mi è capitato di scoprire gli stessi sorprendenti
schemi del nostro karma familiare quando ho fatto visita a quella parte della mia famiglia
emigrata negli Stati Uniti più di tre generazioni fa. Anche tutti questi schemi informativi mi
erano stati trasmessi?

Hai ereditato le emozioni di tua nonna?


Dopotutto, questo è quanto suggeriscono studi recenti nel campo dell'epigenetica. È stato
dimostrato, per esempio, che i ricordi di paura sono una delle tante cose che i nostri antenati
ci trasmettono attraverso il DNA. Secondo nuove scoperte dell'epigenetica comportamentale,
esperienze traumatiche come violenza o povertà nel passato dei nostri antenati lasciano
cicatrici molecolari sul nostro DNA. Questo si riscontra spesso in generazioni successive con
impostazioni di vita negative. Emozioni negative come dispiacere, dolore, insuccesso, o sensi
di colpa apparentemente senza motivo, si mostrano evidenti. Le nostre esperienze e quelle dei
nostri genitori e nonni non sono mai concluse. Le tendenze psicologiche e comportamentali
vengono ereditate.

Ciò significa che potresti non aver ereditato solo l’aspetto di tua
madre, ma anche il suo atteggiamento verso gli uomini o la sua predisposizione all'ansia
causata dalle carenze sofferte durante la Seconda Guerra Mondiale.

Non siamo alla mercé dei nostri geni


Per vivere una vita felice, è quindi necessario riconoscere, pulire e trasformare gli schemi
informativi karmici dei nostri antenati.
Con l’andar del tempo, ho acquisito sempre più la consapevolezza che questo è esattamente
ciò accade attraverso la potente vibrazione dell'energia cosmica del daimoku. Mi sono resa
conto che avrei potuto trasformare quegli schemi karmici trasformando i miei sentimenti di
paura, rabbia e risentimento. Per esempio, meno risentimento provavo nei confronti delle
persone che mi avevano ferito, meno ero bloccata in quei modelli karmici. Quindi questi
schemi karmici non avevano alcun potere su di me e non mi controllavano più.

Perciò non siamo alla mercé dei nostri geni. Il biologo americano
Bruce Lipton afferma che sono i nostri pensieri ed emozioni a determinare quali geni si
accendono e si spengono. Non sono i geni in sé che determinano quali malattie prevalgono
nella nostra famiglia. Sono i sentimenti negativi costantemente ricorrenti ad attivare sempre
questi geni che ci fanno ammalare. Tuttavia, gli esperti hanno scoperto anche che le emozioni
positive e le risate accendono effettivamente i geni che ci mantengono in salute. Sono i nostri
sentimenti ad avere un'influenza decisiva su quanto siamo sani o malati. In questo senso, la
dissoluzione e la trasformazione del proprio karma potrebbero quindi essere descritte come la
capacità di trasformare i propri pensieri e sentimenti.
Studi in parallelo hanno recentemente rivelato quanto la coscienza sia coinvolta nello stato
di salute. C'è stato il caso di due donne di 90 anni che erano gemelle identiche con geni
identici. Una di loro si era mantenuta veramente sana e attiva, mentre l'altra era diventata un
caso per l’assistenza infermieristica e aveva sviluppato una grave forma di demenza. La
sorella gemella sana descriveva la sorella malata come una persona sempre costantemente
preoccupata e facilmente turbata per ogni minimo avvenimento nella propria vita.
Non sono solo i geni a determinare quanto sei sano o malato.
È fondamentale essere in grado di interrompere le emozioni,
i pensieri e gli atteggiamenti dolorosi e trasformarli in emozioni e
atteggiamenti positivi, felici e appaganti.
La vita ti sta accadendo e basta?
In cosa consisteva esattamente la mia coscienza individuale e in che modo conteneva le
esperienze dei miei nonni e dei miei genitori? Quando i miei genitori morirono,
improvvisamente non ebbi più una "casa" dove andare. Sentii che la loro morte aveva un
profondo significato per la mia vita, che andava oltre il mio personale dolore. Per la prima
volta nella vita mi ritrovai senza più il mio sistema di sostegno e alla fine ciò mi ha fatto capire
che dovevo aprirmi a qualcosa di più grande di me. Solo allora cominciai davvero a cercare
qualche pratica buddista. Se non mi fosse accaduto questo, non avrei cercato una pratica
spirituale in una fase così precoce della mia vita.
All'inizio ho incontrato la pratica meditativa del buddismo tibetano, che per lungo tempo è
stata per me una specie di oasi, per dimenticare la realtà aspra e fredda che mi circondava.
Meditavo molto e trovavo molto consolante ritirarmi temporaneamente da questo mondo per
trovare la pace dentro di me. Ma non ero veramente soddisfatta della mia vita. A quel tempo,
non mi rendevo conto che erano le mie storie interiori che raccontavo costantemente a me
stessa, i miei pensieri, sentimenti e atteggiamenti a modellare la mia realtà.
In quel momento, per come la vedo oggi, ero spesso concentrata su pensieri di perdita e
separazione, che spesso mi facevano sentire malissimo. Pensavo che gli altri avessero una
casa dove andare e io no. Pensavo di più alle cose che non avevo nella mia vita, che alle cose
che avevo. Ho sempre pensato di essere svantaggiata. Tuttavia, finché mi sarei sentita così,
quella sarebbe stata la realtà che avrei vissuto. A quel tempo, non sapevo che dovevo
cambiare le mie convinzioni per cambiare la mia realtà. Spesso mi chiedevo: perché mi
succede questo? Questi pensieri facevano sentire sola e depressa.
Non ero consapevole del fatto che i miei pensieri e sentimenti proiettati all’esterno
influenzassero la mia energia. Quando ho inviato energia a bassa frequenza, di infelicità, ho
ricevuto di ritorno energia ed esperienze a bassa frequenza. Spesso mi sentivo vittima delle
circostanze. Non ho capito la connessione tra il mio atteggiamento mentale e le circostanze
esterne. Pensavo che tutte queste cose che mi rendevano triste e arrabbiata mi stessero
accadendo senza che potessi farci niente. Non potevo immaginarlo, perché ero ben lontana
dallo scoprire che la vita non era solo qualcosa che mi accadeva e basta, bensì che stava
accadendo a causa mia e anche attraverso di me. Mi ci è voluto un po' per capirlo.

Il mio incontro con il Buddismo Nichiren


Ho sempre sognato di vivere per un po'in Spagna. Poco dopo aver terminato gli studi
universitari in Germania, sono riuscita ad iscrivermi a un programma di studi complementari
finanziato dall'Unione Europea e ho seguito un corso di studi per stranieri di 6 mesi presso
un'università di Madrid, in Spagna. Ho trascorso un periodo meraviglioso in questa magnifica
città, frequentando l'università e corsi di flamenco in una delle scuole di flamenco più famose
al mondo, l'Amor de Dios. È lì che ho incontrato una donna israeliana e siamo diventate molto
amiche. Ci siamo davvero godute il nostro tempo insieme a Madrid. Per tutto il tempo sono
stata con una famiglia spagnola, cosa che ha contribuito a migliorare di molto il mio spagnolo.
Mi sono davvero divertita, quindi sono tornata in Germania dopo aver finito il mio corso
all'università.
Era l'inverno del 1997 e faceva davvero freddo. Ricordo che, a differenza della natura calda e
amichevole della gente in Spagna, sentivo che l'atmosfera in Germania era terribilmente
materiale e fredda. Dovevo anche cercarmi un nuovo appartamento e trovare un lavoro. Avrei
voluto davvero restare in Spagna, perché mi sentivo a mio agio, ma qualcosa nel profondo mi
diceva che dovevo tornare in Germania perché c'era qualcosa che lì mi aspettava.
Oggi so che ascoltare la mia intuizione è stata la cosa giusta da fare. Tornata in Germania mi
sono trasferita temporaneamente da una ragazza e così mi sono resa conto che odiavo
dipendere da qualcun altro. Sono sempre stata un tipo molto indipendente. Dentro di me
sentivo che dovevo cambiare drasticamente la mia situazione.
Una notte mi sentivo scoraggiata per qualche motivo e volevo solo dimenticare tutto. Ecco
perché andai al concerto di un mio amico americano di nome Billy, la cui musica mi piaceva
tanto. Era un misto di musica blues, folk e country. Dopo il concerto, parlammo un po'. Mi
disse che era buddista e recitava un certo mantra di fronte a un mandala, chiamato Gohonzon.
Mi spiegò anche che mentre recitava si poneva degli obiettivi concreti da realizzare. Questa
per me era una cosa completamente nuova.

Rimanere incantati dalla recitazione


Billy mi invitò a conoscere la sua pratica e io accettai. Qualche giorno dopo, ho recitato
daimoku per la prima volta di fronte a un Gohonzon a casa di Billy. Ricordo ancora come fossi
stata attratta da questo mandala. Questa particolare energia, incredibilmente forte, che saliva
in tutto il mio corpo era un tipo di energia completamente diversa da quella che avevo
conosciuto fino ad allora, eppure mi sembrò immediatamente familiare. Ero tutt'una con tutto,
sentendomi distesa, felice e piena di gioia. Mi sembrava di tornare a casa. Questa sensazione
non è cambiata fino ad oggi. Da qualche zona profonda affiorarono frammenti di ricordi, come
se, in precedenza, avessi recitato spesso di fronte a questo genere di mandala. L'energia
rimase anche dopo aver finito di recitare.
A quel tempo, consideravo questa pratica buddista un'altra forma di meditazione. Tuttavia,
sono rimasta davvero affascinata quando Billy mi disse che con questa pratica si potevano
effettivamente cambiare circostanze concrete nella propria vita.

Potrebbe essere vero?


Questo significava che potevo recitare per un lavoro o un appartamento? Sembrava
incredibile. Un giorno Billy mi presentò una donna che aveva un modo molto intenso di
recitare. Mi invitò a recitare insieme a lei. Non molto tempo prima aveva sofferto di sclerosi
multipla, ma era riuscita a bloccare questa malattia recitando daimoku.
Aveva avuto esperienze quasi incredibili per quanto riguardava la sua salute. Come
infermiera era stata infettata di epatite C da un paziente.
L'ho osservata recitare intensamente per varie ore al giorno per diverso tempo e alla fine i
suoi esami del sangue non mostrarono più alcuna traccia di epatite C.
Mi è piaciuta questa donna. Ha fatto assoluto affidamento sulla pratica del daimoku. Per lei
l'unica cosa importante era il Gohonzon. A volte aveva attraversato circostanze piuttosto
caotiche nella propria vita; tuttavia, quando mi parlò della sua infanzia difficile ho iniziato a
capire perché fosse così. Ma era sempre riuscita a "recitare per tirarsi fuori" dai suoi
problemi.
In una delle riunioni più grandi ho incontrato un'altra donna, che aveva sofferto di tumore al
collo dell’utero. Mi disse che, essendo una madre single con due figli, non poteva permettersi
di morire. Perciò si sedette di fronte al Gohonzon e recitò quasi ininterrottamente per dodici
ore. La settimana seguente il suo medico la visitò e le disse che il suo cancro era
completamente sparito e che non aveva alcuna spiegazione per questo risultato.
Più sentivo esperienze di questo tipo, più diventavo curiosa. Avrei potuto davvero
influenzare le mie condizioni fisiche e creare le situazioni nella mia vita per le quali avevo
recitato? Volevo davvero saperlo e provarlo su me stessa.

Recitare per realizzare desideri specifici


Quando ho iniziato a recitare, ho apprezzato molto che ci fosse qualcosa che potevo fare
concretamente per migliorare il modo in cui mi sentivo. La mia mente è diventata più chiara e
ho iniziato a sentirmi molto meglio con me stessa. Fino ad allora avevo semplicemente pensato
che non potevo cambiare il modo in cui mi sentivo. Da quel momento ho iniziato a sentirmi più
motivata e questo nuovo tipo di speranza mi ha incoraggiata a cercare nuove opportunità di
lavoro.
Fortunatamente non c’erano grandi sfide di salute da affrontare, ma volevo migliorare le mie
prospettive di carriera. Fornii alla mia coscienza alcune nuove idee su come volevo che fosse
la mia vita. Volevo delle prove chiare e significative che la mia pratica funzionasse. Mi
immaginavo di guadagnare tre volte di più al mese, regolarmente, perché volevo trasferirmi in
un nuovo appartamento e avevo bisogno di un’auto nuova. Era molto più di quello a cui ero
abituata, ma volevo un risultato inequivocabile.
Ero stanca di ricevere lavori di traduzione a intervalli irregolari. Inoltre, avevo davvero
bisogno di ricostruire i miei contatti commerciali in Germania dopo essere tornata dalla
Spagna. All'inizio è stato un po' fastidioso ricevere a volte un'incredibile quantità di ordini
tutti in una volta, e altre volte non avere introiti per settimane. Mi sono divertita a tradurre e
insegnare l'inglese, ma ora lo scopo era guadagnare una somma mensile specifica. Pertanto,
iniziai a cercare nuove posizioni e incarichi presso tutti i tipi di organizzazioni, ricevendo,
però, un rifiuto dopo l'altro.
Ogni volta che subivo un rifiuto, mi sentivo quasi paralizzata dal panico. A quel tempo potei
notare che provavo spesso ansia e insicurezza nei momenti in cui non recitavo.
Pensavo tra me e me: "strano, da quando ho iniziato a recitare, sto avendo dei veri attacchi
d'ansia".
Quando ho chiesto consiglio ad alcune persone la risposta più comune è stata: "continua a
recitare!" Questo tipo di risposta non mi soddisfaceva, però, perché volevo davvero capire
cosa stesse succedendo. Non lo sapevo ancora, ma a causa della recitazione dovevo aver
avuto accesso a quella parte del mio cervello o coscienza dove vecchi sentimenti repressi
erano archiviati. L'intera cosa potrebbe essere descritta come una sorta di processo di pulizia
di corpo e mente.

Recitare daimoku scioglie i vecchi blocchi


Adesso lo so: non si può attivare il potenziale illuminato senza accendere la luce su quei
luoghi oscuri della tua vita. Solo recitare per qualcosa e cercare di realizzare i propri
obiettivi, e fingere che i luoghi oscuri non siano lì, non funzionerà.
Erano quegli strati del mio subconscio che bloccavano la connessione alla mia coscienza
illuminata e mi impedivano di soddisfare i miei desideri.

Questa situazione può essere spiegata con l’esempio della


sporcizia sul fondo di un bicchiere. Basta riempire il bicchiere con acqua e metterlo su un
bruciatore per riscaldarlo. Quando l'acqua inizia a circolare inizia a sollevare lo sporco dal
basso verso l'alto. Il potere del Daimoku determina un processo di movimento simile. La
stessa cosa accade quando inizi a disintossicare il tuo corpo. Se esce fuori qualcosa che ti fa
sentire male, significa solo che tutte le tossine immagazzinate nel corpo saranno fatte uscire.
In seguito, ti sentirai molto meglio di prima. Tuttavia, se non ti disintossichi, potresti
ammalarti.

Recitare daimoku a volte può causare una serie di risposte


di disintossicazione sul piano emotivo,
fisico e sui livelli spirituali della tua vita.

Trasforma la tua negatività


Per la prima volta nella mia vita mi sono resa conto che, se volevo vedere dei cambiamenti,
dovevo trasformare la mia negatività interiore. Sentivo di essermi confrontata con la paura e
con un senso di privazione per tutta la mia vita, e che questo era esattamente ciò che dovevo
superare.
Il mio ego mi stava controllando, però, poiché questa sensazione spesso impediva all'energia
vitale cosmica di fluire attraverso di me e di manifestarsi nella mia vita. Ho potuto notare che
la vecchia energia immagazzinata veniva liberata attraverso la recitazione. Per molti anni,
durante i miei studi e la malattia dei miei genitori, mi sono sempre rimessa in piedi e ho
represso le mie emozioni. Anche quando ero molto triste, ho dovuto stringere i denti per poter
lavorare.
In questo modo sono riuscita ad avere il tempo di sostenere gli esami nei momenti in cui non
stavo lavorando. Dopo un po' ho interiorizzato la sensazione di dover realizzare tutto da sola.
Questo, senza che me ne rendessi conto, era stato parte del mio sistema di credenze per tutta
la mia vita.
Non mi ero ancora resa conto che era proprio questa convinzione inconscia a manifestarsi
ripetutamente nella realtà esterna. La mia realtà vissuta è cambiata solo quando ho sostituito
questa convinzione con la nuova convinzione che durante la recitazione sono sempre protetta.

La mistica coincidenza della sincronicità


Ormai conoscevo l'insegnamento e la pratica del Buddismo di Nichiren ed ero affascinata dalla
possibilità di cambiare la mia realtà grazie alla mia personale visione mentre recitavo. Per
prima cosa volevo davvero cambiare la mia situazione economica. Per due o tre mesi non si
vide alcun segno esteriore che qualcosa stesse cambiando. Mi sono impegnata ancora e
ancora e ho sentito che realmente avrei ottenuto le cose in questo modo. Mentre stavo
recitando ho ripetutamente visualizzato di star guadagnando un introito specifico e mi sono
profondamente fidata del processo che stavo mettendo in moto.
Poi un giorno in un supermercato ho incontrato per caso una mia vecchia studentessa che
non vedevo da molti anni, dopo il diploma all'università. Abbiamo iniziato a parlare e lei mi ha
detto che lavorava come redattore per una rinomata casa editrice, la tedesca "Klett-Verlag".
Risultò che avevano una posizione vacante e stavano urgentemente cercando un altro
redattore per correggere le voci inglese-tedesche dell'ultima edizione del dizionario Pons
inglese-tedesco. Mi diede tutti i dettagli del contatto e subito feci domanda per quel lavoro.
C’erano alcuni ostacoli da superare, però. L'editore voleva che facessi una traduzione di
prova piuttosto impegnativa. Volevo assolutamente quel lavoro, e quindi ho accettato di farla.
Era un'estate molto calda e vivevo in una stanza proprio sottotetto. Mentre lavoravo alla
traduzione c’era un’afa appiccicosa nella mia stanza. Ma sapevo che volevo quel lavoro, non
importa cosa avrebbe richiesto, così lavorai per due settimane da mattina a sera.
Dopo aver presentato la traduzione di prova, la caporedattrice si mostrò molto entusiasta del
mio operato e disse che avrebbe davvero voluto darmi il lavoro, ma poteva farlo solo a
distanza di un anno per la situazione di bilancio della compagnia. Dal momento che avevo
disperatamente bisogno di un lavoro il prima possibile, le dissi con decisione che sarei stata
disponibile a fare il lavoro solo in quel momento. Ero abbastanza sorpresa di me stessa, però
ero così fermamente decisa a cambiare la mia situazione che misi quella semplice condizione.
Dato che la redazione era davvero entusiasta della mia traduzione di prova, mi offrì subito la
posizione. La cosa più bella era poter fare le correzioni delle voci del dizionario comodamente
da casa e inviare i risultati su un dischetto. Finalmente ero riuscita ad avere un reddito
mensile regolare quasi doppio rispetto a quello che era stato il mio guadagno mensile fino ad
allora. Questo da solo avrebbe potuto essere considerato un ottimo reddito. La mia idea,
tuttavia, era quella di avere in un reddito ancora più grande.
Quella volta ho imparato un'altra importante lezione: la risposta della coscienza cosmica non
arriva come te lo aspetti. Il modo in cui le cose accadono è sempre una sorpresa. Mi aspettavo
che la mia vecchia "strategia" funzionasse quando ho fatto domanda direttamente alle
istituzioni per le quali avevo precedentemente lavorato. Tutto questo è accaduto, ma la
soluzione è arrivata in maniera inaspettata.

La mia intenzione era supportata dalla coscienza cosmica


( Nam-myō-hō-ren-ge-kyō ) e io mi trovavo nel posto giusto
al momento giusto, senza averlo pianificato in anticipo.

L'evento ti troverà
La stessa cosa mi è successa di nuovo nello stesso supermercato di cui prima. "Per
coincidenza" ho incontrato uno dei miei ex studenti cui un paio di anni prima avevo dato
lezioni per diventare un segretario per lingua straniera. Stava lavorando per un'azienda vicino
a dove vivevo e mi chiese se stessi ancora insegnando inglese, perché la compagnia per cui
lavorava stava cercando qualcuno che insegnasse inglese commerciale ai propri dipendenti.
Questo era esattamente quello per cui stavo recitando. Contattai immediatamente la persona
responsabile. Mi disse di richiamarlo in un altro momento. Questo fatto si ripeté più volte.
Dopo un po' ammise di aver voluto vedere se fossi davvero interessata al lavoro e se lo avrei
richiamato veramente. Accettò di assumermi. Sembrava tutto molto bello fino a quando il
processo non fu fermato bruscamente dall'ufficio finanziario della compagnia che affermava di
non potermi assumere direttamente, dal momento che questo tipo di lavoro normalmente non
era pagato direttamente da loro ma dall’ufficio del personale della casa madre. A quel tempo,
tuttavia, avevo già imparato che un "No!" secco di questo tipo dall'esterno era una sfida per
approfondire la mia fede e intensificare il mio proposito mentre recitavo. Così, ho recitato
molto intensamente per rafforzare dentro di me l'immagine di avere già quel lavoro.
Non volevo essere sviata dalla situazione esterna. Non è stato facile e c’è voluto tanto
coraggio per chiamare il direttore finanziario della compagnia. Ma poi è accaduto qualcosa di
strano. Durante la telefonata decise che, nel mio caso, la compagnia avrebbe fatto
un'eccezione e mi avrebbe assunta e direttamente pagata per il mio lavoro.
Non riuscivo a crederci: insieme alle mie entrate che ricevevo dal lavoro di correzione del
dizionario, ero riuscita così a triplicare le mie entrate mensili. Avevo realizzato l'esatto
ammontare di reddito per cui avevo recitato. Oltre a ciò, avevo imparato una lezione
importante: per andare veramente avanti, dovevo andare oltre i limiti delle mie circostanze
attuali. In breve:

Mi sono dovuta sfidare nel fermare le mie vecchie abitudini di pensare e sentire sempre alla stessa maniera.

Sono rimasta profondamente sorpresa di non aver realizzato tutto ciò con il mio solito modo
di fare le cose. L'evento mi aveva semplicemente trovato. Il proposito che stavo mantenendo
mentre recitavo si è avverato senza grandi sforzi da parte mia. In un certo senso, era
semplicemente arrivato da me. Ho scoperto che ero nel posto giusto al momento giusto e che
"per coincidenza" avevo incontrato le persone giuste in un supermercato, che mi avevano
presentato le opportunità che stavo aspettando. Quella era vera sincronicità. Inoltre, questa
volta, ancora, altre persone mi avevano davvero aiutato.
Sentivo che era l'energia del daimoku ad aver attivato una forza superiore per sostenermi. Di
solito avevo sempre fatto tutto da sola, usando la mia personale forza di volontà e il mio
sforzo. Ma io stessa non avrei potuto organizzare una simile "coincidenza", di natura davvero
mistica. C'era una intelligenza superiore al lavoro, che sapeva molto più di me. Stavo vivendo
qualcosa che andava ben oltre la mia immaginazione e tutto ciò che dovevo fare era
accoglierla. Mi sono resa conto che è così che ci si sente quando ci si trova nel flusso e le cose
funzionano senza intoppi.

Devi davvero agire e sfruttare al meglio una tale opportunità.


Da quel momento in poi dipende dai tuoi sforzi realizzare
i tuoi desideri e obiettivi.

Ora dovevo davvero sfidarmi ad agire in modo molto deciso. Questo processo mi richiese di
uscire dalla zona di comfort. A questo punto, mi è stato anche chiesto di superare molte paure
e tendenze che mi avrebbero impedito di cogliere questa opportunità.

Ma l'evento stesso mi aveva trovato.

Capitolo 2
Affrontare i blocchi

Diventare consapevoli dei propri blocchi emotivi


Mi entusiasmai quando capii che era possibile rendere manifesti i miei desideri recitando
daimoku . Mi accorsi, però, molto rapidamente, che c'era qualcosa che avrebbe potuto ritardare
o bloccare la manifestazione dei miei desideri. Quanto più spesso recitavo, tanto più
intensamente diventavo consapevole della sensazione di paura che sorgeva dentro di me.
Questa sensazione mi era familiare già da prima che iniziassi a recitare. Istintivamente sapevo
che mi dovevo liberare da ciò che mi impediva di essere quello che ero veramente. Ogni volta
che iniziavo a recitare, la sensazione scompariva rapidamente. Solo più tardi mi resi conto
sempre più di come essa era stata spesso in grado di controllare la mia condizione interiore.
Avevo sperimentato molto presto nella vita che le situazioni esteriori possono crollare in
modo facile e rapido. Me ne resi particolarmente conto quando mia madre stava morendo di
cancro al seno: vissi uno shock profondo e un grande dolore interiore. Sembrava che qualcuno
avesse preso un coltello e me l’avesse infilato dritto nello stomaco. Ricordo anche di aver
pensato: vorrei fare qualcosa per aiutarla o per liberarmi dal dolore. A quel tempo, comunque,
non c’era nulla che potessi fare, perché non ero ancora a conoscenza di poter recitare davanti
ad un Gohonzon. Fu solo quando iniziai a recitare che mi resi conto di quanto quell’esperienza
avesse provocato in me una costante sensazione di paura e ansia.
Quella fu la prima volta che venni a conoscenza dei miei veri sentimenti interiori. Fino ad
allora li avevo solo bloccati, nascondendoli anche a me stessa. Questo fenomeno Nichiren lo
aveva già descritto in modo molto preciso. Era consapevole della tendenza umana di abituarsi
a sentimenti o situazioni che non sono un bene per noi.
Gli insetti che mangiano le foglie di persicaria si abituano al loro sapore; coloro che restano a lungo nelle
latrine si dimenticano di quanto siano maleodoranti.
Adottare l’insegnamento corretto per la pace nel paese (1260)

Vale a dire, quindi, che ci si può abituare a tutto e dopo un po’ iniziare a considerare la
situazione esistente come "normale". La situazione non ci sta più bene solo quando si viene a
conoscenza di qualcosa di completamente diverso.
Usando l'esempio di Nichiren, quando siamo seduti in bagno, ci abituiamo alla puzza.
Facciamo caso al cattivo odore solo quando usciamo e prendiamo una boccata d'aria fresca e
pulita. Una volta assaporata l'aria fresca, però, non possiamo più sopportare l’odore di prima.
In pratica, ciò sta a significare che solo quando diventiamo consapevoli che la situazione nella
quale ci troviamo non è per noi positiva, saremo in grado di cambiarla. Ecco perché è così
essenziale aumentare la fresca energia del daimoku.

Esercizio 1: Non riesci più a sopportarlo


Hai mai avuto un'esperienza simile a quella che Nichiren ha descritto?

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Cosa esattamente non riuscivi più a sopportare, per esempio una data situazione/persona/comportamento/oggetto,
dopo aver iniziato a recitare?

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Diventare fedeli a se stessi


Divenni così più consapevole dello schema dei miei pensieri e dei miei sentimenti. Divenni
molto più sincera con me stessa. Mi resi conto che in fondo la maggior parte delle mie azioni
erano guidate da una costante sensazione di paura. Imbottivo costantemente me ed i miei
amici con tonnellate di integratori alimentari e vitamine, perché ero profondamente
spaventata dall’eventualità che qualcuno che amavo si potesse ammalare e addirittura morire.
Provavo l’asfissiante paura che qualcuno potesse provare a farmi sentire di nuovo
emarginata e non amata, esattamente le stesse modalità con cui mio fratello aveva sempre
provato a ferirmi. Temevo di non avere sostegno e protezione. Capii però che non ero io,
solamente io, ad aggrapparmi a quella sensazione. Mi resi improvvisamente conto di come
quasi tutti, intorno a me, si aggrappassero alle proprie paure, in diverse situazioni della
propria vita.
Strategie diverse per affrontare la paura
Lo stesso potrebbe valere anche per te. Forse hai paura di non avere abbastanza soldi o forse
hai paura di essere abbandonato a te stesso. Probabilmente hai paura di non avere una
pensione, una volta diventato vecchio. Magari hai paura di ammalarti di cancro. Oppure di non
essere abbastanza intelligente o di non avere risorse a sufficienza. Nel mio caso, era la
combinazione di tutte queste cose. Vivevo costantemente in ansia e non riuscivo nemmeno a
rendermene conto.
Per molti anni feci di tutto pur di anestetizzare la mia paura e "tenermi occupata",
intorpidendomi con numerose attività e lavorando troppo. Lavoravo così duramente che non
c'era più spazio per preoccuparsi delle situazioni o per affrontare le mie paure. La cosa più
simpatica era che non ne ero nemmeno consapevole.

Esercizio 2: Sei preoccupato?


Di cosa sei preoccupato o spaventato?

_ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _
Qual è la tua strategia specifica per far fronte alle preoccupazioni o alle paure, oltre alla recitazione?

_ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _

La paura c’era ogni volta che pensavo al lavoro che non arrivava. C’era ogni volta che vedevo
il mio conto in banca. C’era ogni volta che discutevo con un amico. C’era ogni Natale, quando
avvertivo più dolorosamente l'assenza della mia famiglia. C’era ogni volta in cui ero troppo
gentile con le persone per paura di perderle.
Tutto ciò cambiò decisamente quanto recitai di più davanti al Gohonzon. Mentre recitavo
daimoku non ero più in grado di reprimere tutto questo. Tutte le mie paure represse vennero
improvvisamente fuori come un’onda fortissima. Aprii improvvisamente gli occhi davanti ai
miei schemi mentali basati sulla paura. Mi resi conto di quante credenze avessi, basate sulle
paure passate, paure che continuavo a proiettare sul mio schermo interiore e che presto
sarebbero diventate il film del mio futuro, se non avessi cambiato sceneggiatura.

Esercizio 3: stai proiettando il tuo passato?


Quali storie basate sulle paure passate stai proiettando nella tua vita presente?

_ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _
In che modo queste storie ti impediscono di sentirti felice e sostenuto?

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Questo oppure qualcosa di meglio


Ricordo che continuavo a reagire con panico ogni volta che recitavo per qualcosa, che poi non
si realizzava come desideravo. Una volta recitai per un lavoro come insegnante part-time in un
istituto linguistico e non lo ottenni. Ricordo di essermi seduta in cucina in preda al panico,
chiedendomi perché la cosa non funzionasse. Feci però un atto di fede e continuai a recitare.
Qualche giorno dopo ricevetti una telefonata da un altro istituto di mia conoscenza, che mi
offrì un lavoro simile nella stessa zona. Questo istituto mi offri molti più soldi di quelli che
avrei potuto guadagnare se avessi ottenuto il lavoro per il quale avevo recitato.
Iniziai a capire che vi era un ordine superiore dietro tutto ciò e cominciai a coltivare la
rassicurante sensazione che la mia intenzione fosse sostenuta dall'energia vitale universale e
che si sarebbe manifestata nel momento più opportuno.
Il mio compito era ricevere e dare il benvenuto a tutto ciò che di buono si presentava nella
mia realtà e fare del mio meglio. Era importante essere chiara e specifica su ciò che volevo
mentre recitavo. Tuttavia, ho dovuto ancora imparare qualcosa:

Ho dovuto lasciar andare il risultato.

Ho imparato a smettere di cercare continuamente prove o diventare impaziente quando il


risultato che prevedevo non si manifestava. Dovevo solo affidarmi al fatto che qualcosa di
meglio sarebbe arrivato. Quando ti abbandoni al Gohonzon e ti fidi e basta, allora ti liberi dalla
resistenza energetica. È così che elevi la tua vibrazione e apri il tuo cuore a un mare di
possibilità.
So che tutti possono venire improvvisamente colpiti dalla paura. Anche se tutto è andato
fantasticamente per un po', sensazioni di paura possono abbatterci. Anche se siamo
fortemente impegnati nella nostra pratica, possiamo facilmente perdere la fiducia nel
momento in cui ci sentiamo impotenti di fronte ad una situazione. Magari con la perdita del
lavoro, di una persona cara o se riceviamo una diagnosi terribile. Mi resi conto che ero
programmata per reagire con la paura a qualsiasi situazione di incertezza.
Dal momento in cui ho avuto il Gohonzon, però, sono riuscita a gestire molto meglio la paura.
So, nel profondo del mio cuore, di essere sempre sostenuta e guidata dal potere del daimoku ,
anche se non riesco a percepirlo quando sono depressa o ansiosa. Ora però, non impiego più
così tanto tempo per trasformare questa sensazione. La paura non mi tiene più paralizzata o
chiusa in camera tutto il giorno. Ora so che c'è in realtà qualcosa che posso fare. Devo solo
andare davanti al Gohonzon e presto questa energia rinvigorente fiorirà dentro di me. Questo
cambiamento interiore si riflette sempre all'esterno.

Esercizio 4: il Gohonzon ti protegge


Come ti sentiresti se sapessi che sei sempre stato sostenuto, protetto e guidato da un potere più grande del tuo ego
(anche se non sembra così)?

_ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _

Il Gohonzon ha reso possibile la connessione con questa energia universale, col mio vero io.
Ciò che mi ha veramente stabilizzata è stato consentire a questo flusso guida di energia
universale di viaggiare dentro me.
Ho iniziato a provare un senso di sicurezza, non importa cosa stesse accadendo nella mia
vita. Ogni volta che sono allineata con questa presenza amorevole e corroborante, mi sento
sinceramente fiduciosa ed entusiasta e le persone entrano in risonanza con la mia energia.
Quando sono completamente sincronizzata con la frequenza del Gohonzon, mi sento al
sicuro, piena di energia, calma e in armonia con tutto ciò che accade intorno a me. Allora il
mondo e tutte le sue paure, le mancanze e le limitazioni, non possono più influenzarmi. So di
essere protetta e guidata. Quando non sono allineata con il potere di questa energia
universale, mi sento stanca, bloccata, sola, senza sostegno, debole e arrabbiata. La paura si
riaffaccia. Così comincio a recitare immediatamente. Affido la mia paura al Gohonzon. Così
facendo, non alimento più questa sensazione. È il momento in cui ritornano sentimenti
speranzosi e positivi. Oggi riconosco chiaramente la differenza tra ciò che si prova quando si è
allineati con l'energia universale e ciò che si prova quando non lo si è. Posso anche scorgere la
differenza dal modo in cui il mondo esterno risponde al mio potere interiore.

In quei giorni in cui prevedi situazioni catastrofiche basate sulle esperienze pregresse, di’ a te stesso: io affido
questa paura al Gohonzon e lascio che se ne occupi l’energia universale.

In che misura ti vedi vittima?


Nel corso della mia pratica, mi sono resa conto che incolpavo l’esterno per le insoddisfazioni
della mia vita. Ho proiettato le mie convinzioni. Nel profondo, ero convinta che la vita fosse
dura e che avrei dovuto sempre combattere da sola per ogni cosa. Questi erano i miei
condizionamenti e la mia percezione. Non ero consapevole dei miei processi mentali, ma i miei
pensieri reconditi e le mie convinzioni venivano subito alla luce. Ero piena di rabbia perché
avevo la sensazione che qualcuno venisse sempre preferito al posto mio o che qualcuno
volesse tagliarmi fuori. Tutto riportava a mio fratello, che aveva sempre cercato di portarmi
via tutto ciò che era importante per me. Pensavo ancora che nessuno mi avrebbe aiutato se ne
avessi davvero avuto bisogno. Queste erano però le percezioni del passato.
Avevo ora accesso attraverso il Gohonzon al più grande potere dell'universo. Le sensazioni di
risentimento e di penalizzazione divennero lentamente neutrali. Improvvisamente riuscii a
sentire sempre più che in nessun modo le azioni di un'altra persona avevano il potere di
influenzare la mia vita, la mia felicità, la mia prosperità o il mio successo. Era qualcosa che
ero in grado di fare solo io.

Esercizio 5: Sei una vittima?


Pensi che una qualche persona sia responsabile della tua situazione attuale o di come ti senti?

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Quando reciti davanti al Gohonzon, riesci a sentire la libertà che nel momento in cui ti sintonizzi sulle frequenze del
tuo Io superiore nessun altro può determinare la tua felicità o il tuo destino?

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Qual è la tua storia di vittima?
Attraverso la recitazione sono diventata consapevole della mia storia come vittima. Nel
momento in cui ho preso coscienza dei miei pensieri e sentimenti nascosti, questi hanno
iniziato a perdere il proprio potere. Ho notato che esprimevo spesso la sensazione di sentirmi
una vittima quando parlavo con le persone. "Lui mi ha fatto questo. Lei mi ha fatto questo.
Hanno detto questo di me. Ho sbagliato."
Mi sentivo come se il mio destino fosse determinato da qualcosa o qualcuno al di fuori di me,
o dalla mia percezione di ciò che qualcuno mi aveva fatto o aveva detto di me nel passato.
Pensi che ci sia qualcuno o qualcosa da incolpare per la tua situazione? Forse è il tuo segno
zodiacale oppure sono i tuoi numeri. Forse sei arrabbiato con il tuo vecchio datore di lavoro o
per le tue passate relazioni. Se solo il tuo partner si fosse comportato in modo diverso Ad ogni
modo, potresti pensare, è sicuramente colpa dei tuoi genitori. In questo caso, stai solo girando
in tondo permettendo inconsciamente alla colpa di governare la tua vita. Tutto ciò può
prendere facilmente il controllo su di te. Ciononostante, c'è una grande ragione per cui è così
importante rinunciare alla considerazione di essere una vittima. È molto semplice.

Devi riappropriarti del tuo potere!

Se hai paura di essere vittimizzato, di essere usato, di essere deluso, se hai paura della
perdita, allora dove si sta concentrando la tua attenzione? L'attenzione è rivolta alla tua
paura, a quella particolare storia di vittima.

Dove si concentra la tua attenzione?


Sicuramente hai pensato spesso: "Ho paura che non ce la farò mai". Come vedremo più avanti
in questo libro, le tue forme di pensiero sono una energia che influenza la tua realtà esterna.
Se rivolgi l’attenzione verso ciò che desideri, potresti invece dire a te stesso: "voglio davvero
un modo migliore di vivere, voglio davvero una maggiore prosperità nella mia vita". O potresti
dire anche: "non voglio assolutamente essere povero, non voglio essere cagionevole di salute."
Come abbiamo sottolineato in precedenza, il campo quantico non capisce la differenza tra ciò
che si vuole e ciò che non si vuole. Capisce solo a cosa rivolgiamo l’attenzione e cosa ci
interessa.
È così che ti metti nella condizione di vittima; definendo costantemente ciò che non vuoi.
Questo è un aspetto molto importante, perché, spesso, quando chiedi alle persone cosa
vogliono nella vita, ti rispondono con una lunga lista di cose che non vogliono. Dove stanno
rivolgendo, allora, la loro attenzione? Esattamente verso ciò che non vogliono. Ecco perché è
così importante rinunciare al vittimismo. Ora puoi iniziare a liberarti dell'energia del
vittimismo attraverso il potere dell’identificazione. Ci sono alcune affermazioni di cui vorrai
essere a conoscenza:

Esercizio 6: Di chi è la colpa?


Hai mai detto cose del tipo: "Qualcun altro mi ha fatto questo.
È colpa di qualcun altro. È colpa del mondo."?

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Bene, la storia diventa realtà, a meno che tu non cambi la trama. Dopo aver iniziato a
recitare, ho riconosciuto le aree della mia vita in cui mi muovevo come vittima. Allo stesso
tempo mi sono resa conto di quante persone intorno a me vivessero come vittime.
A poco a poco la mia percezione ha iniziato a modificarsi e ho smesso di vedermi sempre
svantaggiata. Mi sono resa conto che finché inviavo all’esterno la vibrazione di sentirmi
svantaggiata, l'esperienza di essere avvantaggiata non poteva trovarmi, perché non c’era una
corrispondenza vibrazionale.
Al giorno d'oggi sono molto più consapevole del momento in cui entro nella mia “modalità da
vittima”. E allora decido di visualizzare di fronte a me il Gohonzon e di allinearmi ad una
frequenza più alta, per poter migliorare la mia vita. Nel corso degli anni, ho iniziato a
riconoscere le mie qualità e mi sono resa conto che, quando mi concentro su ciò che non ho, in
confronto a ciò che altri hanno, alimento solo la frequenza del "mi manca qualcosa". Finché lo
farò, naturalmente, "mi mancherà qualcosa". Così ho capito perché si dovrebbe continuare a
recitare finché "il tuo cuore è contento", come si suol dire. Ogni volta che si ottiene questa
sensazione, durante la recitazione, viene irradiato il pensiero secondo cui tutte le nostre
esigenze vengono soddisfatte, a prescindere dalle circostanze esterne. Questo è il segnale che
di solito avvia il cambiamento delle circostanze esterne.
Ho iniziato allora a concentrarmi su ciò che avevo, invece che su quello che non avevo. Ogni
volta che lo facevo, irradiavo una frequenza di profonda gratitudine e esteriormente tutto
iniziava a migliorare. Ogni volta che mostro gratitudine per quello che ho, non vengo più
coinvolta in conversazioni sul sentirsi vittime.

Esercizio 7: Superare i tuoi racconti nocivi


Sii onesto con te stesso. Qual è la tua storia a “bassa frequenza” preferita e come ti fa sentire?

_ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _

Sei disposto a rinunciare a quella storia?

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Come sembrerebbe la tua vita senza quella storia?

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Mentre reciti, pensa: sono determinato a ricollegarmi alla mia vera essenza e al mio potere. Affido questa storia al
Gohonzon e mi tolgo di mezzo, per lasciare che la coscienza cosmica trovi una soluzione.

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Il vecchio deve fare spazio al nuovo


Spesso mi è capitato di osservare un particolare fenomeno nella vita delle persone che hanno
iniziato a praticare intensamente il daimoku . Ogni vecchia cosa che dal punto di vista
energetico non si adatta più all'improvviso sembra crollare. Anche io l’ho sperimentato.
Quando ho iniziato a praticare, le relazioni che non risultavano veramente buone per me si
sono interrotte molto rapidamente o sono cambiate.
Mi resi conto che fondamentalmente, nella mia coscienza, qualcosa era cambiato e che
vedevo determinate persone diversamente da prima. In qualche modo avevo interrotto il flusso
di energia della mia vecchia vita e concentrandomi di più sul Gohonzon, avevo fatto sì che la
mia energia non si collegasse più con persone e situazioni del mio passato.
Mi resi conto che la mia vita esteriore si stava riorganizzando per allinearsi alle prospettive
che avevo immaginato mentre recitavo. Ho sperimentato spesso come situazioni esterne si
sono mosse in modo inaspettato, proprio per aver investito molte energie per creare qualcosa
di nuovo. Finalmente ora stava emergendo qualcosa di nuovo. Molte situazioni familiari
dovevano esser messe da parte, per lasciare spazio a nuove situazioni. Ogni volta che ho
recitato molto con altre persone, ho sentito di star percorrendo una strada nuova. Tornando a
casa, tuttavia, continuavo a confrontarmi con il mio passato. Quello era il momento di
continuare a recitare e rimanere allineati alla frequenza del mio nuovo futuro. Ho compreso
che stavo cambiando. L’ho notato nel rapporto con una delle mie zie, cui ho sempre fatto visita
a Natale e a Pasqua, dopo la morte dei miei genitori. Peraltro, con lei c’è stata una lunga
vicenda familiare. Quando i miei genitori erano ancora vivi, lei era in grado di far stare molto
male mia madre. Più recitavo, più mi rendevo conto di questo suo lato meschino. Mi è stato
molto chiaro che lei aveva spesso danneggiato la relazione fra i miei genitori e appesantito la
nostra vita familiare. Mio padre, tuttavia, non ebbe mai il coraggio di opporsi, perché era la
sorella maggiore. Ora, però, non ero più disposta a scusare o tollerare la sua natura arrogante
e spesso offensiva, semplicemente perché vedevo il suo profondo egoismo dietro il suo
comportamento e non potevo più negarlo.
D'altra parte, cominciai anche a provare dispiacere per lei, perché ora mi rendevo conto che
non poteva agire diversamente, in quanto era intrappolata in quel suo stato vitale. Il suo
comportamento aveva portato nella sua vita ancor più solitudine e frustrazione. All'improvviso
capii come si sentiva davvero.
Dopo un po’ che avevo iniziato a recitare molto, iniziai a capire che la nostra relazione era
cambiata. Qualcosa dentro di me era cambiato e ovviamente mia zia non poteva affrontare il
cambiamento. Non rientravo più nell'immagine che aveva avuto di me per tutti quegli anni.
D’un tratto ero più sicura di me e più felice. All'inizio non comprendevo perché lei si sentisse
così allergica a questo; dopo un po' mi resi conto che ogni successo che avevo e ogni
progresso che facevo la facevano sentire ancora più insoddisfatta della sua vita. Ricordo
quando volai in Giappone per la prima volta. Borbottò che lei avrebbe dovuto aspettare di
andare in pensione per fare un volo a così lunga distanza. Quando mi sposai, si lamentò del
fatto che non vi erano stati uomini disponibili quando lei era giovane, perché erano morti tutti
durante la Seconda guerra mondiale. Più felice diventavo, meno lei riusciva a sopportarlo.
Ho notato che questo tipo di cose accadono abbastanza spesso. Altre persone, provenienti da
vecchie situazioni, cercano di trascinarti giù con forza, quando realizzano che ti stai ponendo
su una frequenza diversa. In realtà, come vedremo in seguito, abbiamo davvero una frequenza
diversa quando recitiamo daimoku .
A volte le persone del vostro ambiente si sentono minacciate, perché, indirettamente, una
situazione tale le sfida a cambiare; talvolta diventiamo lo specchio della loro stessa
frustrazione e dei loro veleni mentali. Alcune persone andranno via se non riescono a stare al
passo con il vostro cambiamento. In sostituzione, arriveranno nuove amicizie che meglio si
adatteranno alla vostra nuova vibrazione.
Con altre persone, peraltro, iniziai a diventare più mite quando improvvisamente mi resi
conto che nel profondo stavano agendo per paura o disperazione. Così facendo, il loro
comportamento non era certo più in grado di ferirmi, perché d’un tratto provavo per loro
molta compassione. Ho notato quanto la mia percezione fosse cambiata.

I cambiamenti nel mio stato vitale hanno portato effettivamente a nuove esperienze nella mia vita. La mia energia
era cambiata.

La recitazione mi ha aiutato ad affrontare gli stati mentali difficoltosi: ogni volta che mi
sentivo stressata, di malumore, quando ero distratta o turbata. C'era qualcosa che percepivo
molto chiaramente. Non potevo più evitare di trasformare i miei stati mentali di ansia e
rabbia, perché ora sapevo quanto mi facesse sentire positiva la chiara energia del daimoku .
La pratica del daimoku mi ha aiutato a costruire una nuova mentalità, a concepire pensieri
diversi e a provare sentimenti diversi. All'epoca non ne ero cosciente, ma la pratica del daimoku
mi ha portato a cambiamenti cerebrali che mi hanno aiutato a sentirmi più stabile, sicura e
ottimista.
La mia mente stava cambiando. Ed anche il mio cervello. Ma ne parleremo più avanti.


Capitolo 3
La coscienza è energia

Quello che pensi, diventi. - Buddha


I nostri pensieri sono forze reali
Un antico principio buddista ci dice che diventerai ciò che pensi. Quindi il tuo karma è
fondamentalmente definito come il risultato di ciò che pensi, di ciò che dici e di ciò che fai.
Secondo una recente ricerca, la maggior parte di noi fa sessantamila pensieri al giorno, l'80%
dei quali negativi. La ricerca mostra anche che ogni pensiero porta a una chiara conseguenza.
In questo caso può essere applicata la cosiddetta "legge della risonanza" per spiegare il
fenomeno che gli eventi che incontri nella tua vita non avvengono solo per caso. Sono attratti
verso di te da ciò che stai pensando consciamente o inconsciamente. C'è una certa causalità
tra il tuo atteggiamento mentale e le esperienze che fai nel mondo esterno. Ecco perché è
importante evitare di dire "non posso farlo" solo perché ti senti insicuro o controllato dalla tua
stessa paura di fallire. Un'espressione così negativa riguardo alla tua immagine interiore
contraddice il potere del daimoku che allinea la tua coscienza all’infinita coscienza cosmica.
Pensi spesso, o dici a te stesso che sei grasso, brutto o non abbastanza bravo e che non avrai
mai successo? O pensi e dici a te stesso che sei fantastico, meritevole e bello? Parole e
pensieri sono molto più potenti di quanto tu possa immaginare. Cerca di essere consapevole
dei nomi e delle etichette che usi per definire te stesso.
Anche questo può fare la differenza nel manifestare ciò che vuoi o ciò che non vuoi. Ogni
parola detta possiede una vibrazione unica, che si ripercuote all'interno del tuo corpo nel
momento in cui la dici . Lo stesso principio si applica al potere vibrazionale della recitazione
del daimoku . È una vibrazione che puoi sentire in senso fisico. Ti ricorderai i sorprendenti
risultati della misurazione della visualizzazione della scarica di gas (GDV) riguardante il
nostro campo energetico e i nostri centri energetici (chakra), presentati nel nostro libro
Cambia la tua energia – Cambia la tua vita: Buddismo Nichiren 3.0.
L'intenzione di pace crea pace
I pensieri rappresentano un'energia che va in tutte le direzioni alla ricerca di un'energia
simile. Quando si incontra un'energia analoga, si crea una certa risonanza. Questo fenomeno
spiega perché i simili si attraggono o perché i pensieri diventano realtà. Una volta compreso
che i nostri pensieri sono forze reali, capiamo anche perché le situazioni esterne sono
influenzate da ciò che desideriamo, visualizziamo o cerchiamo di raggiungere. Ciò su cui ci
concentriamo all'interno del regno invisibile dei nostri pensieri si manifesta prima o poi in
forma esteriore.
C'è stato uno studio interessante su questo aspetto, avviato dalla giornalista e autrice Lynne
McTaggart. Lei era interessata a vedere se il potere del pensiero e il potere dell'intenzione
potessero effettivamente influenzare un ambiente fisico posto a migliaia di chilometri di
distanza. Ha avviato un esperimento intenzionale insieme al fisico russo Konstantin Korotkov,
l’inventore del dispositivo di misurazione GDV. Noi abbiamo usato questa tecnologia per
misurare i cambiamenti di energia nei nostri campi di energia personale, così come i
cambiamenti di energia nella stanza durante la recitazione del daimoku. Lynne ha usato lo
stesso dispositivo per scoprire gli effetti dell'intenzione di un gruppo.
Lynne ha avuto la seguente idea durante la partecipazione al World Happiness Summit a
Miami, USA, nel 2017: voleva vedere se la volontà del suo pubblico, composto da 1.000
persone, potesse in qualche modo influenzare una bottiglia d'acqua posizionata nell’ufficio del
Dr. Korotkov a San Pietroburgo, in Russia, a migliaia di chilometri di distanza. Sarebbe stato
possibile? Il dottor Korotkov aveva installato delle attrezzature per misurare i cambiamenti
energetici nella stanza, il tutto integrato in un sistema informatico. Nell’immagine a fianco è

possibile vedere i dispositivi utilizzati. Al


cuni di essi hanno la capacità di rilevare cambiamenti nella carica elettrica di una stanza
grazie alla sensibilità ai cambiamenti nei campi elettromagnetici ambientali.
Inviare amore all'acqua
L'esperimento stava per iniziare. Il pubblico di Lynn a Miami ha iniziato a suscitare la
sensazione di amore dentro di sé e ha immaginato di inviarlo direttamente all'acqua dall’altra
parte. Durante questo periodo, il dottor Korotkov aveva tenuto acceso il suo equipaggiamento
per misurare eventuali cambiamenti nel suo ufficio. Una volta ricevuta la comunicazione da
Lynne che il pubblico aveva finito, spense i suoi dispositivi. Quindi iniziò ad analizzare le
misurazioni e inviò a Lynne i risultati qualche ora dopo. In effetti, l'intenzione del pubblico
aveva prodotto un effetto sorprendente. C'era stato un enorme cambiamento nella carica
elettromagnetica di tutta la stanza che ospitava la bottiglia d'acqua. Si possono vedere i
cambiamenti nella tabella in figura.
Le barre verdi mostrano l’andamento prima che l'esperimento iniziasse, quando Lynne stava
ancora parlando al suo pubblico e le barre rosse mostrano l’andamento durante l'intenzione
del pubblico, cioè mentre un migliaio di americani inviavano l'intenzione d'amore alla bottiglia

in Russia. La posizione bassa della barra rossa


rappresenta un segnale ridotto, che indica essenzialmente un ambiente più calmo, con meno
carica. Anche se alcune persone considerano tale esperimento come non completamente
scientifico in senso stretto, ciò indica che tutti noi abbiamo un'enorme capacità di creare
calma e pace nel nostro ambiente anche a migliaia di chilometri di distanza. Ciò significa che
in effetti possiamo avere un'influenza su alcuni punti caldi su questa Terra.
È stato allora che ho capito che c'è un effetto enorme quando centinaia di persone recitano
per la pace nel mondo nel corso di Kosen-rufu gongyo, per esempio. Kosen-rufu gongyo è una
pratica effettuata regolarmente dalla SGI (Soka Gakkai International), che consiste nel
recitare parti del Sutra del Loto (Gongyo) con l'obiettivo di contribuire alla pace in tutto il
mondo. In tale cerimonia c'è un'intenzione diretta di pace che viene anche amplificata
praticando direttamente al Gohonzon.

L'intenzione di amore e pace crea realmente più calma e pace


nel tuo ambiente.

Il sentimento e l'intenzione di pace dentro di te creano pace all'esterno. Come afferma Lynne
McTaggart: "Con tutte le attività terroristiche alle nostre porte, un'intenzione collettiva di
pace potrebbe essere la nostra arma più potente".
Molti altri esperimenti nella ricerca sulla coscienza indicano che il pensiero è un'energia
tangibile, che è contagiosa e può avere un impatto fisico sugli eventi e sulle cose animate e
inanimate. Io stessa ho spesso potuto osservare che i pensieri e le intenzioni positive che
inviamo mentre recitiamo agiscono come energia positiva e contagiosa che ci protegge dalle
intenzioni negative.
Il potere dell'intenzione non ha limiti
La ricerca sulla coscienza suggerisce che i tuoi pensieri e le tue intenzioni sono un potere che
modifica l'ambiente circostante, indipendentemente dal tempo e dallo spazio. Questa è
un'affermazione sorprendente, in merito alla quale sarei stata molto scettica se non avessi
sperimentato io stessa questo fenomeno. Nell'aprile 2017 ho preso parte a uno degli
esperimenti di intenzionalità effettuati dalla ricercatrice e autrice Lynne McTaggart. L'intero
esperimento ha coinvolto circa 70 persone e si è svolto attraverso una conferenza web. Ad un
certo momento i partecipanti sono stati divisi in gruppi di due e sono stati messi in
comunicazione tra loro in modo da poter interagire. Il mio compagno su Internet era una
donna dagli Stati Uniti, Joanne. Ho iniziato a parlare con lei e ho scoperto alcuni suoi aspetti
personali; che aveva un cane e che viveva a Chicago, e così via. Le ho detto che vivevo a
Heidelberg, in Germania, e ci siamo messe a parlare del fatto che ci separavano migliaia di
chilometri e vivevamo in fusi orari completamente diversi.
Dopo un po' ci è stato chiesto di prepararci per l'esperimento. Uno di noi avrebbe "inviato"
all'altro l'immagine di un oggetto che aveva un'importanza emotiva per il mittente. L'altra
persona sarebbe stata il "ricevitore"; nel nostro caso, sarei stata io a ricevere l'immagine di
Joanne.
Poi l'esperimento è iniziato e sapevo che Joanne stava immaginando un oggetto che avrei
dovuto riuscire a capire. Mi sono concentrata nel ricevere ciò che stava inviando e la prima
immagine che mi è venuta in mente era un albero. Questa impressione è stata molto forte e ho
continuato a vedere un albero, ma poi improvvisamente ho anche "visto" l'immagine di una
spiaggia e ho "sentito" il suono rilassante dell’oceano. Un albero in riva all'oceano? La mia
mente analitica ha iniziato a interferire immediatamente e ho pensato che questa immagine
non avesse senso. Nei luoghi in cui sono cresciuta non potevo associare un albero con una
spiaggia, piuttosto con montagne o colline. All'improvviso mi sono resa conto che c'era un
qualche tipo di disturbo nel collegamento e ho pensato che fosse stato questo rumore ad
evocare nella mia mente l'idea di un oceano. Tuttavia, l'immagine più forte che ho sentito è
stata quella di un albero. All'improvviso ho avvertito la stessa sensazione forte che avevo
avuto in un punto specifico a Maiorca, un'isola spagnola nel Mar Mediterraneo, quando mio
marito era seduto sulla spiaggia.
Quando il tempo fu scaduto, mi fu chiesto di rivelare a Joanne quello che avevo ricevuto e lei
avrebbe dovuto dirmi cosa stava inviando. Le ho detto che in realtà non vedevo solo un
oggetto, ma che avevo l'impressione di un'intera scena. Avevo percepito un albero su una
spiaggia e il mare sullo sfondo. Le ho detto apertamente che questo non aveva senso per me.
Lei è rimasta molto sorpresa e mi ha detto immediatamente: "è esattamente quello che ti ho
inviato. Stavo pensando ad un albero su una spiaggia, che si trovava in un posto in cui mi
piaceva andare, ma al giorno d'oggi l'albero non esiste più."
Quando mi ha detto questo, ho sentito i brividi correre lungo la schiena. Potrebbe essere
davvero possibile? Ho veramente percepito un'immagine che qualcuno mi aveva "inviato" da
migliaia di chilometri di distanza? Avevo letto spesso che il potere dell'intenzione trascende il
tempo e lo spazio, ma il potere dell'intenzione era così reale? Nel mio caso, il potere
dell'intenzione era decisamente andato oltre lo spazio. Joanne mi ha detto subito che stava
guardando una foto di questo albero mentre lei lo inviava e che mi avrebbe inviato all’istante
la foto tramite Facebook. Ero molto elettrizzata e ho aspettato di vedere la fotografia che
Joanne mi stava mandando. Ed eccola lì: esattamente la scena che avevo percepito.

Questo piccolo esperimento ha reso assolutamente reale


per me che il potere dell'intenzione non ha limiti e va oltre lo spazio e il tempo. C'erano
migliaia di chilometri tra Joanne e me, e non ci eravamo mai incontrate o mai parlate prima.
Tuttavia, c'era una connessione tra noi e io potevo percepire esattamente l’immagine e
l'emozione che mi stava "inviando". È allora che ho realizzato quanto è potente quando reciti
per qualcuno.

Non importa dove sia la persona a cui stai inviando la tua


intenzione. Il potere della tua intenzione raggiungerà la persona,
perché facciamo tutti parte di un'unica grande coscienza.
Siamo tutti energeticamente connessi.

Gli altri sanno cosa stai provando


Questo piccolo esperimento con Joanne mi ha fatto capire su un piano molto personale che i
nostri pensieri non si trovano esclusivamente nelle nostre teste. Stiamo costantemente
facendo uscire pensieri ed idee formando ogni volta una rete di connessioni psichiche. I nostri
pensieri ed emozioni sono una forza reale e tangibile. Molti altri esperimenti come questo mi
hanno chiarito che siamo tutti molto simili a un canale aperto e che altri raccolgono la carica
emotiva di ciò che stiamo pensando. Qualsiasi cosa tu stia pensando o senta riguardo a una
certa persona non è solo nella tua testa o nel tuo cuore. L'altra persona la percepisce
chiaramente a un livello invisibile e reagisce di conseguenza. Ecco perché gli altri cambiano
quando cambiamo atteggiamento nei loro confronti.
Puoi immaginare te stesso come una potente torre radio che trasmette costantemente
pensieri e sentimenti. Ogni pensiero e sentimento che hai ottiene una risposta sincronizzata,
come se avessi fatto una richiesta. In questo modo, stai plasmando la tua vita attraverso i tuoi
pensieri e stai ottenendo una risposta che corrisponde alla tua trasmissione. Quindi non c'è
bisogno di chiedersi perché certe cose ti stiano accadendo. Il primo passo per rompere questa
catena causale è diventare consapevole di ciò che stai pensando per la maggior parte del
tempo, anche di ciò che stai "pensando" inconsciamente. Pertanto, è molto importante
verificare i pensieri e le sensazioni che stai inviando.

Esercizio 8: Giudichi gli altri?


Cosa pensi delle altre persone?

_ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _
Quando, in qualsiasi modo, stai giudicando qualcuno, prendine coscienza.
Cerca di cambiare quel pensiero in positivo o di inviare daimoku a quella persona per migliorare il suo stato vitale e
migliorare il tuo rapporto con quella persona.

_ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _
Qual è il tuo principale pensiero negativo? Pensi spesso:
Perché sta succedendo proprio a me?

_ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _
Non ho abbastanza.

_ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _

Nessuno mi ama.

_ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _
Le cose stanno peggiorando.
_ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ Sono solo e non posso farcela.

_ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _
Come potresti sostituire questi pensieri con un'alternativa positiva?

_ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _
Cosa potresti pensare invece?

_ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _
Annota i tuoi pensieri negativi e trasformali in una prospettiva positiva.

_ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _

Le forme di pensiero sono energia tangibile


Qualsiasi pensiero intenso partorisci, sia esso positivo o negativo, prima o poi influenzerà la
tua vita. Solo per farti un esempio: ne ho avuto una constatazione in un giorno di sole
nell'autunno 2016. Ero in auto pronta per andare in città. L’auto non parte. Come si è scoperto
poi, il motore era completamente andato senza alcun segnale premonitore. Tutto questo è
accaduto in un momento in cui meno ce n'era bisogno e mi ha davvero fatto sentire frustrata.
Ho iniziato a sentirmi vittima delle circostanze.
Per anni questa bella macchina è stata il mio sogno diventato realtà; guidare una
decappottabile sportiva, e alla fine ero stata in grado di permettermela. Ma gli ultimi tempi mi
ero lamentata con me stessa sempre più spesso, perché era troppo piccola per trasportare
cose o dare un passaggio a qualcun altro. Ogni anno temevo le nevicate invernali perché la
macchina si era bloccata spesso nella neve. Discutevo regolarmente con mio marito di come
avessimo bisogno di una "auto a prova di inverno". E ora il motore di questa costosa,
meravigliosa auto era andato. Il meccanico ci disse che non era riparabile. Inaspettatamente,
dovevamo comprare un’auto nuova.
Questo incidente mi ha insegnato che bisogna stare attenti a ciò che chiedi e a come chiedi
ciò che vuoi ottenere. Se non lo fai con intenzioni positive, grate e speranzose, potresti non
gradire il modo in cui la tua intenzione si manifesterà nella realtà. La situazione rifletteva il
mio atteggiamento interiore. In qualche modo, l'avevo persino creata. Questo incidente mi ha
fatto davvero prendere coscienza dei miei atteggiamenti inconsci, che forse si manifestano
anche più spesso di quelli consci. In questo caso ho avuto la sensazione che fosse la lamentela
verso la mia meravigliosa macchina che a farla improvvisamente sparire dalla mia vita.

Esercizio 9: Che cosa non ti piace più?


C'è una storia simile nella tua vita? C'è qualcosa che non volevi più, come la tua auto, il posto dove vivevi, la tua
convivenza?

_ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _
Considera ogni cosa negativa che accade nella tua vita come un invito a cambiare i tuoi pensieri in positivo.

_ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _
Se vedi qualcosa che non ti piace o non vuoi, allora pensa subito a ciò che desideri. Ogni volta che ti rendi conto che
non vuoi qualcosa, poniti la domanda: cosa voglio?

_ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _


Concentrati su questo nuovo pensiero mentre reciti ogni giorno. Puoi vedere qualche differenza dopo una
settimana?

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La tua intenzione negativa può diventare realtà


La scrittrice di best-seller Lynne McTaggart suggerisce che ogni pensiero, come anche le
nostre speranze, desideri e voglie, ha una energia indipendente che cambia la struttura
molecolare del nostro ambiente. Tutto dipende dall’energia del nostro pensiero. Se le cose non
funzionano nel modo in cui vorremmo che fossero, chiediamoci se i nostri pensieri mancano di
chiarezza e forza.
Dobbiamo essere costantemente consapevoli di ciò che stiamo pensando. Quello che stiamo
pensando diventa realtà. Prima la nostra realtà interiore e poi, dopo un periodo di tempo, la
nostra realtà esteriore. Senza questo tipo di consapevolezza, sentiamo, pensiamo e agiamo
con il pilota automatico. Se non vogliamo sperimentare all'esterno la nostra negatività,
abbiamo sicuramente bisogno di rinnovare le nostre menti.
Ho compreso di più il potere dell'energia del pensiero quando ho parlato con una donna che
praticava già da un paio d'anni. A volte prendeva sul serio la recitazione e quello era il
momento in cui progrediva; riuscì, ad esempio, ad ottenere un appartamento migliore. Ma la
maggior parte delle volte ricadeva nei suoi vecchi schemi di pensiero pessimista. Questo
accadeva quando non recitava seriamente. Insegnava ai bambini handicappati e continuava a
dire a tutti che era stufa del proprio lavoro. Voleva davvero fare qualcos'altro, ma non riusciva
a vedere nessuna via d'uscita. Ecco perché spesso diceva "Vorrei essere ammalata, così
almeno non dovrei più lavorare". Mio marito Yukio le disse che doveva stare molto attenta a
non pensare o parlare così perché se lei avesse continuato in quel modo avrebbe potuto
veramente ammalarsi. Non prese molto sul serio il suo consiglio e continuò a modo suo. Tre
anni dopo il suo desiderio di ammalarsi si avverò e lei ebbe bisogno di un'operazione al cuore.
Da quel momento fu troppo debole per tornare a lavorare. Aveva raggiunto il suo "obiettivo" e
poteva andare in pensionamento anticipato. Quando l’andai a trovare in ospedale mi disse che
si era davvero pentita di non aver apprezzato la buona salute prima, perché ora non aveva
l'energia per godersi davvero la vita. All'epoca rimasi davvero sconvolta dalla precisione con
cui il suo "desiderio" era diventato realtà. Aveva inconsciamente "voluto" ammalarsi.
Considera i pensieri come fiori o erbacce in un giardino. Cerca di tirare fuori i pensieri deboli
e negativi (erbacce), invitando a crescere i pensieri più forti e potenti (i fiori). Concentrati più
spesso su quest’ultimi. Questo è più facile a dirsi che a farsi, se è vero che l'80% dei nostri
pensieri tendono ad essere negativi, come ci dicono i ricercatori. È qui che entra in gioco il
vibrante potere del daimoku , che interrompe quel circolo vizioso in un modo molto concreto,
come vedremo nei seguenti capitoli.

Esercizio 10: Concentrati sui tuoi pensieri


Quali sono i tuoi pensieri predominanti su salute, rapporti, carriera e situazione economica?

_ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _
Apprezzi il tuo partner, il tuo lavoro o la tua situazione economica? Vorresti che i tuoi pensieri diventassero realtà?

_ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _
Stai creando pensieri positivi? E per quanto tempo li mantieni nella tua coscienza?

_ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _
Hai la tendenza a tornare dopo un po’ a pensieri negativi?

_ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _
Cerca di mantenere pensieri positivi nella tua mente il più a lungo possibile.

Il Gohonzon come amplificatore dei nostri pensieri e sentimenti
Il fisico tedesco Fritz-Albert Popp ha scoperto che tutti gli esseri viventi irradiano minuscole
correnti di luce, minuscoli codici di emissione luminosa. Li ha chiamati "emissioni di
biofotoni". Inoltre, ha scoperto che non li stiamo solo inviando, ma li stiamo anche ricevendo
dal nostro ambiente. Siamo in comunicazione con il nostro ambiente in ogni momento. Ciò che
questa intuizione suggerisce è che siamo allo stesso tempo un po' come un televisore e un po’
come una stazione televisiva.
Allo stesso modo, con l’intenzione - che è solo un altro tipo di energia - stai inviando e
ricevendo in ogni momento. I tuoi messaggi vengono ascoltati e replicati a livello quantico
giorno e notte. Non è solo la mezz'ora in cui reciti al mattino e quando hai pensieri potenti, ma
anche in tutte le altre 23 ore e mezza della tua giornata. Tutti quegli obiettivi mirati che hai,
tutti quei giudizi che emetti riguardo alle persone, tutti i pregiudizi segreti, ogni ultimo
pensiero mendace, tutto diventa anche l'intenzione della tua vita. Questo diventa ciò che invii,
che tu lo comprenda o no.
Recitare daimoku può quindi essere intesa come un'azione specifica atta ad inviare un
messaggio in termini di pensiero, intenzione o persino un'immagine. Quando recitiamo daimoku
al Gohonzon in modo molto concentrato, i nostri pensieri e sentimenti ottengono
simultaneamente una risposta dal nostro ambiente. Il Gohonzon agisce come un
"amplificatore" delle nostre intenzioni, le quali nel contempo possiedono il potere di
trasformazione.
Qualsiasi cosa inviamo all’esterno viene riflessa con la stessa forza energetica sul
palcoscenico della nostra vita. Tuttavia, questo amplificatore ha anche la propria firma
energetica quando recitiamo: vale a dire, l'energia del più alto stato di coscienza illuminato.
Poiché i pensieri e i sentimenti hanno una loro frequenza energetica, avvertiamo più
intensamente i pensieri e le sensazioni che non si adattano a questo stato vitale più elevato.
Mi sono resa conto che più pratichiamo daimoku , più i pensieri negativi diventano così
intollerabili che siamo costretti a sostituirli con pensieri positivi e sentimenti che vibrano a
frequenza più alte.
Fai chiarezza su ciò che vuoi
Ogni volta che prendevo in considerazione i miei pensieri, i miei desideri e le mie intenzioni,
avevo l'impressione che fossero, per così dire, esclusivamente nella mia testa. Ma le ultime
ricerche suggeriscono che ogni intenzione è un'energia che ha una forma fisica ed è reale
come la sedia su cui siamo seduti. Lynne McTaggart ha scoperto nei suoi esperimenti che
l'intenzione ha un "effetto rimbalzo". Ciò che inviamo ci torna.
Per coloro che studiano il Buddismo di Nichiren, è chiaro che ciò era già noto a Nichiren,
quasi 750 anni fa. Nichiren ci rassicura che la visione e l'intenzione che abbiamo quando
recitiamo è qualcosa di reale che sperimenteremo sicuramente nella realtà. A tal riguardo
scrive:
La preghiera del seguace del Sutra del Loto otterrà risposta come l'eco risponde al suono, come l'ombra
accompagna il corpo, come la luna si riflette sull'acqua limpida, come lo specchio raccoglie la rugiada, come la
magnetite attira il ferro, come l'ambra attrae la polvere, come lo specchio terso riflette il colore delle cose.
Sulle preghiere (1272)

Nichiren ha espresso chiaramente che il risultato di ciò che si manifesta nella vita sarà
esattamente come la preghiera o l'intenzione che è stata inviata all’esterno.
Ciò significa che hai bisogno di una visione molto chiara, precisa e forte di ciò che desideri.
Se hai solo una vaga idea o se la tua intenzione è priva di forza, il risultato nella tua vita sarà
come un'eco debole che segue un suono debole. Quando la tua mente, da vaga e indaffarata,
può concentrarsi su una singola direzione, hai fatto il primo passo per avviarti a nuovi risultati
nella tua vita.

I pensieri e le intenzioni sono una cosa fisica, un'energia tangibile che ha l’incredibile potere di influenzare il tuo
mondo.
Puoi misurare il tuo stato mentale?
Questa "cosa" può essere misurata. Come funziona? Molto semplicemente, il nostro cervello è
di natura elettrochimica e le sue attività elettriche possono essere misurate sotto forma di
onde cerebrali, che rivelano alcuni dei nostri pensieri e sentimenti. Quando i neuroni nel
nostro cervello vengono attivati e si accendono insieme, generano campi elettromagnetici che
possono essere misurati da una scansione cerebrale EEG.
Questa cosa ci affascinava molto e volevamo saperne di più. Se lo scopo di recitare daimoku è
di accedere a uno stato espanso di coscienza, allora dobbiamo, ovviamente, sapere come
arrivarci. La chiave di questo stato di coscienza alterato può essere il cambiamento delle
nostre onde cerebrali?

Capitolo 4
Possiamo misurare la trasformazione?

Si possono misurare gli effetti del daimoku?


Come possiamo concretamente spiegare perché milioni di persone abbiano vissuto esperienze
sorprendenti recitando daimoku , per superare situazioni difficili nella loro vita o per soddisfare
i propri desideri o addirittura superare malattie? Nel capitolo precedente abbiamo citato
Nichiren, il quale scrisse: "La preghiera del seguace del Sutra del Loto otterrà risposta (…)
come la magnetite attira il ferro". Per spiegare questo meccanismo, abbiamo sottolineato
quanto siano importanti i vostri pensieri e le vostre intenzioni, indipendentemente dal fatto
che voi ne siate consapevoli o no. Come vedremo, ogni pensiero, ogni intenzione produce un
effetto concreto.

Pertanto, la nostra intenzione era quella di voler sapere


esattamente cosa accade quando recitiamo daimoku. Nel libro precedente, Buddismo Nichiren
3.0, abbiamo presentato i risultati della misurazione dello stato energetico del nostro corpo
durante la recitazione. Abbiamo così scoperto di poter aumentare considerevolmente la nostra
energia anche recitando per soli dieci minuti. Inoltre, ci siamo resi conto di quali cambiamenti
significativi si verificassero nei nostri centri energetici. Questo cambiamento di energia può
spiegare gli effetti del daimoku e chiarisce perché la recitazione migliori la nostra energia
fisica, la nostra salute e quindi il benessere generale.
I neuroscienziati hanno scoperto che ogni pensiero e ogni attività nel nostro cervello genera
una qualche frequenza elettrica. Ci chiedevamo, quindi, se ci fossero cambiamenti misurabili
nelle nostre onde cerebrali durante la recitazione e quali condizioni dovessimo raggiungere
per cambiare davvero la nostra realtà.
I nostri primi tentativi di misurazione
Già esistono un gran numero di esperimenti che misurano i cambiamenti delle onde cerebrali
durante varie tipologie di meditazione silenziosa. Tuttavia, non sapevamo se potessimo
davvero misurare qualcosa durante la recitazione del daimoku, che avviene ad occhi aperti.
Ecco perché ci siamo rivolti a un istituto di ricerca neuroscientifica ben consolidato in
Germania, che aveva sviluppato un metodo nel quale venivano usate frequenze sonore per
migliorare le difficoltà di apprendimento e i problemi di salute causati dallo stress. L'istituto
vantava già esperienze nel misurare le onde cerebrali delle persone durante varie forme di
meditazione.
Abbiamo quindi chiesto se fosse possibile misurare le nostre frequenze cerebrali durante la
recitazione del daimoku. L'assistente incaricata non conosceva la pratica del daimoku , e si offrì
di aiutarci se prima avessimo acconsentito a sottoporci alla misurazione dell'effetto del
metodo dell'istituto, che utilizza frequenze sonore. Successivamente, avrei potuto recitare per
dieci minuti e l’assistente avrebbe misurato le mie frequenze cerebrali mentre lo facevo. In
questo caso, la misurazione durante la recitazione sarebbe stata considerata una prima prova
per verificare se fosse possibile misurare qualcosa. Se la prima misurazione avesse avuto
successo, sarebbe stata eseguita, in seguito, una misurazione più elaborata.
Prima che la misurazione potesse iniziare, sulla mia testa furono stabiliti quattro punti su cui

misurare le frequenze cerebrali. L'istituto


aveva infatti sviluppato un proprio sistema di elaborazione dati per misurare le onde cerebrali
e per presentare i successivi risultati. Iniziò quindi la sessione di misurazione. All'inizio mi
furono poste alcune domande per verificare come il mio cervello avrebbe reagito in termini di
frequenze cerebrali. Solo in seguito mi fu chiaro come queste domande ovviamente servissero
a mettere la mia mente in uno stato di agitazione, tale da manifestare differenze tra lo stato
antecedente e quello successivo alla misurazione con il metodo di neurofeedback dell'istituto.
Mi fecero domande pratiche quali: "Qual è stato il momento o l'evento peggiore nella tua
vita?". Pensai immediatamente al momento in cui mio padre non mi riconobbe più a causa del
morbo di Alzheimer. "Chi sei? Non ti conosco" furono le sue parole. Ricordavo ulteriori
momenti inquietanti e, ovviamente, provai tristezza ed agitazione dopo questa domanda.
Quello fu il momento in cui venne suonata della musica rilassante, una sonata di Mozart,
intervallata da alcuni canti di balene. Lo specifico metodo neurofeedback dell'istituto
consisteva, infatti, in una specifica combinazione di determinate frequenze, che avrebbe
dovuto mettere il mio cervello in uno stato equilibrato e coerente.
Ora potreste chiedervi: cos'è esattamente uno stato cerebrale "coerente"? Lo scopriremo
presto, poiché ne discuteremo più dettagliatamente nei successivi capitoli di questo libro. Per
il momento, basterà dire che mi sentii effettivamente più tranquilla e a mio agio. Poi,
finalmente, potei recitare per dieci minuti davanti al mio mandala Gohonzon portatile, mentre
le mie frequenze cerebrali venivano misurate.
Un risultato stupefacente
Ero in attesa del risultato. Si erano veramente verificati dei cambiamenti evidenti mentre
recitavo? Erano riusciti a rilevare delle variazioni nelle mie frequenze cerebrali? Quando
l'assistente responsabile dell'istituto mi mostrò i risultati, mi sembrò di vedere sul suo volto
un'espressione profondamente sorpresa e in qualche modo scioccata, stupita e alquanto
disorientata. Ben presto mi resi conto di cosa l’avesse così turbata, nel momento esatto in cui
mi presentò i tre diversi risultati delle misurazioni raccolte.
La misurazione iniziale, effettuata mentre mi venivano poste quelle domande disturbanti,
mostrava picchi continuativamente fitti, il che indicava che la mia mente era abbastanza
incoerente e agitata in quel momento; le due metà del cervello non stavano lavorando insieme
in maniera armoniosa. La seconda misurazione, effettuata mentre ascoltavo musica rilassante,
mostrò che i “picchi” si erano ridotti della metà. La mia mente era davvero diventata più
equilibrata e coerente.
La vera sorpresa arrivò quando l’assistente mi mostrò il risultato della misurazione effettuata
mentre recitavo daimoku . Fu stupefacente! L'immagine mostrava uno schema perfettamente
bilanciato e uniforme; sia i picchi che le forme a zig-zag erano completamente scomparse. Ero
completamente basita e mi resi subito conto che la mia breve sessione di daimoku si era
dimostrata efficace nel donarmi calma, ancora di più del metodo neurofeedback dell'Istituto.
La mia misurazione presentò il livello di calma che l'Istituto sperava

di ottenere; il loro metodo, nel quale si


utilizzano frequenze musicali, avrebbe richiesto, però, alcuni mesi di allenamento intensivo
per ottenere lo stesso risultato che si era invece manifestato con soli dieci minuti di daimoku !
Immediatamente l’assistente mi tolse i risultati della misurazione dalle mani. Le chiesi
cortesemente se potessi riaverli ma mi rispose dicendo che non avrebbe potuto darmeli
perché erano stati solo dei test e non avrebbe potuto darmi i risultati. Se avessi voluto
intraprendere una misurazione più completa in futuro, allora avremmo potremmo organizzarla
e avrei potuto ottenerli. Le risposi che l'attuale risultato del test era, per me, già soddisfacente
e che avrei pagato dei soldi extra se necessario. Volevo solo sapere se fosse possibile misurare
dei cambiamenti nelle onde cerebrali durante la recitazione del daimoku e se vi fossero o meno
cambiamenti significativi.
Continuò però a rifiutare vigorosamente di darmi i risultati del test. Se quelle registrazioni
fossero state pubblicate, avrebbero mostrato chiaramente come dieci minuti di daimoku erano
stati due volte più efficaci del metodo dell'istituto.
Il metodo del neurofeedback è stato sviluppato dal proprietario dell'istituto in molti anni ed
implementato con successo nel trattamento di: ADHD (Disturbo da deficit di attenzione e
iperattività), difficoltà di apprendimento, autismo, sindrome di Asperger (disturbo dello
sviluppo dell'interazione sociale), epilessia, disturbi bipolari (depressione maniacale), ansia
eccessiva, disturbi del sonno e molti altri.
Alla fine, l'assistente dell'istituto si offrì di rimborsarmi l’intera somma della misurazione
dato che aveva deciso di tenersi i risultati. Ecco perché non siamo oggi in grado di mostrarvi i
risultati in questo libro. Tuttavia, pensate semplicemente che non vi erano più i picchi fitti o a
zig-zag come nell'immagine delle misure precedenti. Dieci minuti di daimoku avevano prodotto
linee uniformi, indicanti che il mio cervello si trovava in uno stato coerente e armonico. Da
questo momento in poi, quindi, avemmo la certezza che:

Il daimoku è in grado di portare il cervello ad uno stato armonico.


Il daimoku può cambiare le tue frequenze cerebrali?
Potresti aver fatto esperienza di come spesso il daimoku sia capace di cambiare lo stato
emotivo e fisico e di espandere il livello della tua coscienza. Mentre reciti potresti infatti
avvertire una forte energia che sale dal basso verso l'alto, una chiarezza enorme nella testa ed
i pensieri incessanti man mano scomparire. È in quel momento che ci si sente pieni di energia,
gioia e ottimismo. Ho visto spesso molte persone, in questo stato, con un sorriso smagliante e
gli occhi brillanti.
Attraverso la misurazione delle nostre frequenze cerebrali durante la recitazione del daimoku ,
eravamo intenzionati ad ottenere maggiori informazioni sul tipo di trasformazione che avviene
ogni volta che recitiamo. C’è una qualche connessione tra una efficace recitazione del daimoku
ed un particolare schema di frequenze cerebrali? Che tipo di frequenza cerebrale dovremmo
raggiungere quando recitiamo, per poter cambiare con successo la nostra realtà? È possibile
spiegare alcuni concetti come l’"attivazione della propria Buddità" o la partecipazione alla
"Cerimonia nell'Aria" (come viene raffigurata nel Gohonzon) in termini neuroscientifici?
Ci siamo poste tutte queste domande, continuando a cercare una risposta. Ecco perché nel
settembre 2015 abbiamo visitato un altro istituto neuroscientifico per un ulteriore test sulle
onde cerebrali durante la recitazione. Discuteremo in dettaglio i risultati di questa misura nel
prossimo capitolo. Nel frattempo, vorremmo trasmettervi alcune informazioni generali sulle
onde cerebrali. Il quesito iniziale è questo: quali tipi di onde esistono e qual è il loro
particolare effetto?
Cosa sono le onde cerebrali?
Negli ultimi decenni i neuroscienziati hanno scoperto che il nostro cervello produce onde
cerebrali misurabili. Per tutto il giorno e persino di notte, le cellule nervose del cervello
comunicano tra loro e generano impulsi elettrici che fluttuano ritmicamente in schemi definiti
"schemi di onde cerebrali".
È importante sapere che tutti gli esseri umani mostrano cinque diversi tipi di schemi
elettrici, o "onde cerebrali". Le onde cerebrali possono essere misurate e registrate con l’EEG
(elettroencefalografo). Ogni onda cerebrale ha un effetto caratteristico e contribuisce ad un
funzionamento mentale ottimale.
Gli schemi individuali delle onde cerebrali sono strettamente correlati con i pensieri e con le
emozioni. Cambiano a seconda di quanto si sia vigili o stanchi, ma anche a seconda di quanto
si reagisca con calma o emotivamente agli avvenimenti e di quanto si sia concentrati.
Sentimenti positivi e negativi vengono inoltre associati a determinati schemi. Ciò significa che
il ritmo del cervello è influenzato dai sentimenti. Paura, preoccupazione, pensieri amorevoli,
scenari di odio, stress, tutti questi modificano la frequenza cerebrale e influiscono sul tuo
corpo.

Ogni stato vitale, sotto forma di pensieri o emozioni, negativi o positivi, è associato a un certo schema di onde
cerebrali.

Esistono cinque tipi principali di schemi di onde cerebrali. Il


nostro cervello produce contemporaneamente onde Gamma, Beta, Alfa, Theta e Delta.
Tuttavia, a seconda delle nostre emozioni e dei nostri pensieri prevalenti, un certo stato sarà
dominante. La frequenza del cervello indica anche con quanta forza si sia connessi al
subconscio.

Ogni schema di onde cerebrali è associato ad


un particolare stato di coscienza.

Pertanto, le nostre personali condizioni vitali sono accompagnate da un'interazione fra


alcune frequenze cerebrali. Diamo un'occhiata a ciascuno di questi schemi di onde cerebrali.
Onde Gamma: apprendimento e memorizzazione di nuove
informazioni
Le onde cerebrali Gamma sono le onde cerebrali più veloci, che oscillano tra 40 e 100 volte al
secondo (un'alta frequenza di 40-100 Hz). Sono considerate essenziali per l'elaborazione
simultanea di informazioni fra tutte le componenti del cervello. Sono presenti nei legami
sensoriali, acquisendo nuove informazioni e immagazzinando ricordi. Sono state liquidate
come "rumore del cervello in eccesso" fino a quando i ricercatori non hanno scoperto che, in
realtà, sono molto attive nel momento in cui ci troviamo in uno stato di amore universale, di
altruismo e "virtù superiore". Si ipotizza che i ritmi Gamma modulino la percezione e la
coscienza, e che una maggiore presenza di Gamma sia associata anche all’espansione della
coscienza e ad insorgenze spirituali. È stato scoperto che gli individui con problemi mentali e
difficoltà di apprendimento tendono ad avere un'attività Gamma più bassa della media.
Onde Beta: dalla concentrazione all'ansia
Il secondo schema in quanto a velocità è quello delle onde cerebrali Beta (12-40 Hz). Le onde
Beta sono quelle che oscillano tra 12 e 40 volte al secondo. Questo è lo schema delle onde
cerebrali della normale coscienza quotidiana. È attivo durante il pensiero logico e tende ad
avere un effetto stimolante.
Avere la giusta quantità di onde Beta consente di concentrarsi e completare facilmente le
attività lavorative. Avere troppe Beta, tuttavia, potrebbe causare uno stress eccessivo e ansia.
Le frequenze Beta più alte sono associate ad alti livelli di eccitazione. Quando si prende un
caffè o un altro stimolante, l’attività Beta aumenta chiaramente. Bisogna pensare ad esse
come ad onde cerebrali molto veloci, che la maggior parte delle persone presenta, durante il
giorno, utili a completare attività consapevoli come il pensiero analitico, la scrittura, la lettura
e la socializzazione.
Quando ci si trova prevalentemente in Beta, l’attenzione è rivolta al di fuori e ci si identifica
perfettamente con il mondo esterno. Con queste frequenze cerebrali non si ha però accesso al
subconscio.

Livelli di attenzione più alti

Le onde cerebrali Beta aumentano la capacità di concentrazione e di fare le cose. Le persone


con un basso livello di Beta spesso mancano di energia e hanno problemi a concentrarsi sui
propri compiti. In uno stato Beta elevato, si possono facilmente generare pensieri positivi e
avere meno "confusione mentale".

Essere efficaci nella coscienza quotidiana

Quando ti trovi in uno stato di onde cerebrali Beta alte, sei in grado di pensare velocemente e
generare rapidamente nuove idee. Un pensiero rapido ti aiuta sicuramente nel lavoro o
quando ti prepari per gli esami. Pertanto, le onde cerebrali Beta ti aiutano ad aumentare le
prestazioni nella vita di tutti i giorni.
Sebbene ci siano molte cose buone legate ad esse, i problemi possono iniziare quando, in
realtà, ve ne sono troppe. Se le onde Beta aumentano quando ve ne sono già a livelli elevati,
se ne possono rapidamente sperimentare gli effetti negativi.

I livelli di Beta alte (High Beta): stress e paura nella coscienza quotidiana

Al loro livello più alto e più rapido (22-40 Hz), le onde beta sono associate a ansia, stress,
disarmonia e malattia.
Dormi male? Quando pensi al tuo capo, hai mal di stomaco? Sei preoccupato per il futuro?
Uno dei tuoi colleghi ti sta pugnalando alle spalle per ottenere la tua posizione? Sei
preoccupato per la situazione economica o politica nel tuo paese? Stai pensando a come
domani dovrai sopportare un collega particolarmente fastidioso che si mette sempre al centro
dell’attenzione? Il tuo bambino è malato e non sai quale sarà l’esito della visita medica? Hai
bisogno di ulteriori introiti questo mese per la tua azienda, altrimenti il tuo lavoro sarà in
pericolo? Sei preoccupato e ansioso. Le tue onde cerebrali si trovano sicuramente in Beta alte.
È probabile che persone con un'attività cerebrale eccessiva di onde Beta alte soffrano di
ansia, irritabilità, agitazione, insonnia, tendenze bipolari e potrebbero fare abuso di sostanze.
Questo è uno dei motivi per cui potresti trarre beneficio nel rallentare tali onde cerebrali.

Stai pensando troppo

Ci sono migliaia di pensieri incontrollati e in continua alternanza nella tua testa. In una
situazione del genere è difficile concentrarsi su qualcosa abbastanza a lungo. Sei irrequieto,
non riesci più a pensare in modo creativo e non riesci a trovare un po’ di pace? Sei dipendente
da Internet e hai difficoltà a dormire la notte? Questo accade quando ti trovi in Beta alte.

Se sei troppo occupato ad analizzare la tua situazione, a cercare una soluzione, le tue onde cerebrali sono in Beta
alte.

Se si sviluppa in un breve periodo un'attenzione così focalizzata può risultare utile a gestire
molte situazioni. Questo schema di onde cerebrali, però, consuma tantissima energia. Quando
si ha troppa attività Beta nel cervello, la capacità di risolvere i problemi si interrompe
immediatamente.
La tua mente e il tuo corpo sono “sottosopra” e ti trovi in competizione con gli altri. Ti
concentri troppo su qualcosa ed è molto difficile fermarti. Di conseguenza, si presentano
problemi di sonno, sei costantemente stanco, ansioso o depresso.
La soluzione è trovare un modo per rallentare tali onde il prima possibile. Si può fare,
entrando nello stato alfa; improvvisamente, tutto lo stress e le preoccupazioni inizieranno a
svanire.
Onde Alfa: rilassamento e chiarezza mentale
Finché siamo sintonizzati sul livello analitico della nostra mente, le onde cerebrali si
troveranno in uno stato di Beta alte. Solo quando si raggiunge lo stato Alfa si inizierà ad avere
accesso alla mente subconscia. È per questo che è così importante andare oltre la propria
mente razionale, mentre si recita, e superare questa situazione di costante analisi. Questo
accade non appena le onde cerebrali rallenteranno verso lo schema Alfa (8-12 Hz).

Rilassa il tuo corpo e libera la mente

In questa condizione inizi a rilassarti e entri in uno stato d'animo più incoraggiante; sarai,
inoltre, meno preoccupato di tutte le influenze esterne nella tua vita. Ciò significa che non si
starà più agendo in modo troppo analitico e razionale. La tensione e il nervosismo
scompariranno quando il processo mentale del tuo cervello si calmerà; la tua mente diventerà
più chiara.

Quando sei nel flusso con il daimoku

Entri in un leggero stato meditativo. Profondamente assorbito da ciò che stai facendo, come
leggere un buon libro o suonare uno strumento. Sei così preso da quello che fai da non essere
più consapevole di ciò che accade fuori. Questo succede quando sei nello stato Alfa.

Nello stato Alfa, la propria realtà interiore inizia a diventare


più concreta di quella esterna.

Le onde Alfa sono anche associate alla gioia, alla pace interiore e alla felicità. Tramite esse si
prova meno stress e maggiore senso di pace interiore. La ricerca scientifica ha dimostrato che
l'Alfa è il principale schema cerebrale di meditazione.
Mentre la frequenza rallenta, si inizia man mano ad accedere al proprio subconscio. Ma
prima di tutto è necessario distogliere l'attenzione dal mondo esterno. Questo si verifica
quando reciti senza pensare a ciò che ti sta intorno, al tuo corpo o al tempo; devi abbandonare
completamente la tua vecchia identità. Questo accade quando ti concentri profondamente sul
carattere "myō", il terzo ideogramma dall'alto in mezzo al Gohonzon. Non appena le tue
impressioni sensoriali si ridurranno significativamente o chiuderai gli occhi anche per una sola
volta, l'attività cerebrale entrerà automaticamente nello stato Alfa più lento.
Onde Theta: riprogrammare il proprio subconscio
Quando le tue onde cerebrali rallentano ancora di più e sei profondamente connesso al tuo
subconscio, ti troverai nella modalità Theta (4-8 Hz). Le onde Theta oscillano tra 4 e 8 volte al
secondo e sono onde cerebrali lente e rilassanti. Quando di notte sogni, il tuo cervello produce
molte più onde Theta del solito, così come anche quando sei profondamente rilassato. In
questo stato di coscienza, la tua percezione è focalizzata sulle tue immagini interiori.

Essere più creativo

Le onde Theta sono associate a uno stato di consapevolezza aggiuntiva espansa con cui si
raggiunge una prospettiva più ampia delle cose. Ecco come, improvvisamente, arrivi alla
soluzione di un problema o sei in grado di avere una visione chiara di una situazione. I
ricercatori hanno anche osservato che, più onde Theta si generano, più idee creative si
svilupperanno, per trovare una soluzione ai propri problemi. Si vedranno opzioni dove prima
non se ne vedevano.
In Theta, vedrai molto più di quanto vedi adesso. Diventerai più consapevole dei tuoi schemi
mentali ed emotivi e sarai in grado di agire in un modo diverso. Gli schemi delle onde
cerebrali più lente sono quelli di una consapevolezza accresciuta. Con una maggior
consapevolezza sei in grado di fermarti a riflettere, prima di reagire in modo automatico a
persone e situazioni che ti circondano. Vedrai scelte che prima non vedevi, quando avevi
minore consapevolezza.

Riprogramma il tuo subconscio

In Theta, si ha un accesso più profondo al proprio subconscio e si è più aperti alla


programmazione ipno-terapeutica perché ci si proietta oltre il confine tra consapevolezza e
subconscio. Tuttavia, raramente gli adulti sperimentano prevalentemente onde cerebrali Theta
mentre sono svegli. I bambini di età inferiore a sette anni, invece, sperimentano questo stato
di onde cerebrali in maniera continuativa. In Theta, il cervello è come una spugna. Questo è il
motivo per cui i bambini imparano facilmente le lingue e assorbono tutto ciò che viene detto
loro, senza farsi troppe domande. Questo è il modo in cui il cervello dei bambini è
"programmato" e come sono impostati il loro modo di pensare e le loro credenze basilari. Ecco
perché è così importante incoraggiare i bambini a sviluppare un'immagine positiva di sé, ad
avere fiducia in se stessi e a sentirsi degni di amore.

A questo livello, hai accesso al subconscio.


Ora puoi iniziare la riprogrammazione.

Neutralizza vecchie esperienze traumatiche

Lo stato Theta è sempre associato ai processi di guarigione, perché in questo stato si è


connessi al potere del subconscio, molto più grande del proprio ego quotidiano. Lo stato
espanso di consapevolezza che si raggiunge in Theta, fornisce sollievo dai traumi emotivi del
passato. I ricercatori hanno scoperto che le persone che ricordavano eventi traumatici mentre
stavano producendo onde Theta, sperimentavano abbastanza spesso una risoluzione del
trauma. Da quel momento in poi, ricordare l'evento traumatico non possedeva più alcuna
carica emotiva e appariva neutrale, come se fosse accaduto a qualcun altro.
È come se stessi assistendo ad una commedia televisiva da una certa distanza interiore: la
guardi ma non ne sei personalmente coinvolto.
Onde Delta: salute e connessione spirituale
Entrando in uno stato ancora più profondo, si entra nello stato Delta (0-4 Hz). Le onde Delta
sono generalmente associate al sonno senza sogni, che è la condizione dei processi di
guarigione profonda e del rafforzamento del sistema immunitario. È possibile, tuttavia,
rimanere vigili in questo stato.
Questo accade quando sei in uno stato molto profondo, non fisico, simile alla trance. La tua
percezione conscia è limitata e una specie di "reset" ha luogo nel corpo, che inizia a
rigenerarsi. La maggior parte delle persone non è in grado di sperimentare consapevolmente
lo stato delle onde cerebrali Delta; nella meditazione profonda, tuttavia, questo è possibile.

Ringiovanire

Lo schema di onde cerebrali Delta è associato con il livello di rilassamento più profondo, fonte
di rigenerazione della tua mente e del tuo corpo dopo uno stress o dopo un intenso sforzo
mentale. Pertanto, è uno stato considerato ringiovanente, rigenerante e guaritore di corpo e
mente.

Effetti anti-età

Uno dei vantaggi associati all'aumento delle onde cerebrali Delta è il rilascio di ormoni anti-
età. Le onde Delta stimolano il rilascio di sostanze benefiche, come la melatonina e il DHEA,
due potenti ormoni anti-età. Questo schema aumenta anche il rilascio dell'ormone della
crescita. Man mano che si invecchia si produce meno ormone della crescita, il che è causa di
molti sintomi legati all'invecchiamento, quali la perdita di resistenza e malattie proprie della
vecchiaia. Trascorrere del tempo in Delta rallenta il processo di invecchiamento e ci mantiene
giovani. Se ricordi, uno dei significati di "myō" è "rivitalizzare". Rivitalizzarsi significa anche
guarire in tutti gli aspetti e livelli della tua vita.
È possibile sperimentare consapevolmente onde cerebrali Delta durante la recitazione del
daimoku ? È questo uno dei motivi per cui ci sentiamo così rilassati, rigenerati e ringiovaniti
dopo aver recitato daimoku ? Queste erano le domande che ci ponevamo ...

Aumento della compassione e dell'intuizione

Le onde Delta possono darci la capacità di leggere le emozioni di altre persone e valutare i
loro sentimenti a livello inconscio. Ecco perché l'aumento di tali onde aiuta ad avere più
compassione e comprensione per le altre persone. Se sei molto intuitivo e riesci sempre a
leggere nelle menti altrui, probabilmente hai più Delta rispetto alla media delle persone.

Il livello più profondo della mente

Le pratiche di meditazione avanzate hanno associato la frequenza delle onde cerebrali Delta
ad una sensazione di beatitudine omnicomprensiva e connessione spirituale. Questo è il livello
più profondo della mente. Colui che viene chiamato "Budda" o "persona illuminata" può quindi
essere considerato come qualcuno che ha raggiunto il livello più profondo di coscienza, che
corrisponde allo stato delle onde cerebrali Delta. In questo stato si è colmi di compassione e di
saggezza illimitate.

La ricerca nel campo della meditazione ha dimostrato che in


quest'area si ha accesso al livello più profondo del proprio subconscio. Secondo il Dott. Joe
Dispenza, in tale stato siamo connessi al campo quantico. Pertanto, a questo livello, le
informazioni possono essere trasmesse anche su lunghe distanze tra gli esseri umani, perché
tramite questa gamma d'onda si ha accesso al medesimo campo di informazioni.

Connettersi con l'energia vitale universale


Molti ricercatori di meditazione considerano anche lo schema Delta come uno stato in cui è
possibile connettere corpo e mente all'energia vitale universale. Diventare coscientemente
consapevoli di sperimentare le frequenze Delta è stato associato al senso più profondo della
spiritualità, al senso più alto di consapevolezza interiore e alla sensazione di essere
direttamente connessi al potere più elevato.
L'obiettivo della meditazione avanzata
L'obiettivo di molte pratiche di meditazione è soprattutto aumentare la quantità delle onde
cerebrali più lente, le onde Alfa, Theta o persino Delta. Dopo molta pratica meditativa, i
meditatori sono in grado di diventare coscientemente consapevoli di essere nelle gamme Alfa
e Theta. Secondo i ricercatori di meditazione, ci vuole molta pratica per coltivare la
consapevolezza di essere nella gamma Delta. I meditatori esperti, tuttavia, diventano sempre
più abili a riconoscere e controllare il proprio stato di consapevolezza e i propri ritmi
cerebrali.
Per noi, la domanda importante ora era: in che modo le nostre frequenze cerebrali sarebbero
cambiate recitando daimoku ? Qual è esattamente la frequenza del cervello in cui avviene la
trasformazione? Volevamo scoprirlo e provarlo su noi stessi. In precedenza, avevamo misurato
l'energia dei nostri corpi e l'energia che veniva prodotta nella stanza, recitando dieci minuti di
daimoku . Questa volta volevamo testare il cambiamento che si sarebbe verificato nel corso di
dieci minuti di daimoku sulle nostre frequenze cerebrali .
Nel lungo periodo, siamo decisi a condurre indagini ancora più dettagliate, con molte più
persone. Per il momento, tuttavia, la domanda principale era: qual è l'effetto di dieci minuti di
intenso daimoku ? Ci sarà qualche cambiamento misurabile nelle frequenze cerebrali e quindi
nel nostro stato vitale?

Capitolo 5
Cambia la frequenza delle onde cerebrali con il daimoku

Sii il cambiamento che vuoi vedere nel mondo


─ Mahatma Gandhi
Quali cambiamenti si verificano durante il daimoku?
Qualche tempo dopo il nostro ultimo esperimento, abbiamo scoperto che c'era un istituto di
neuroscienze nella città in cui vivevamo. Siamo andati lì per ottenere delle informazioni. Per
scoprire quali cambiamenti nelle nostre onde cerebrali si verificano quando recitiamo daimoku ,
abbiamo deciso di fare varie scansioni del cervello scattate in tempo reale mentre stavamo
recitando. Inoltre, volevamo fare una scansione del cervello prima e durante la meditazione
del daimoku mantra con l'aiuto di un elettroencefalogramma. In questo modo sarebbe stato
possibile misurare se e come le nostre onde cerebrali in qualche misura subissero
cambiamenti. Questo istituto si è offerto di misurare e registrare le nostre onde cerebrali con
l'aiuto di due forme di scansione EEG: una scansione standard e una scansione quantitativa.
Cos'è un QEEG?
Un elettroencefalogramma (EEG) è un metodo sicuro e non invasivo per misurare le proprie
onde cerebrali utilizzando sensori fissati su un massimo di 20 punti diversi della testa. Questo
tipo di misurazione delle onde cerebrali fornisce molte informazioni sull’esistente capacità di
rendimento del cervello. Fisicamente i sensori EEG rilevano l'attività elettrica minima che è
parte del normale funzionamento del cervello.

L’EEG quantitativo o QEEG


(elettroencefalogramma quantitativo) come viene chiamato, è una forma specifica di analisi di
una misurazione EEG, in base alla quale l'attività EEG di fondo viene informatizzata nelle sue
singole frequenze e rappresentata graficamente. Le misurazioni EEG effettuate come la
frequenza, l'ampiezza e la connettività possono quindi essere rappresentate sotto forma di una
cosiddetta "mappa cerebrale". Questo metodo è utilizzato principalmente nel campo delle
neuroscienze, che analizzano il neurofeedback, ma può anche essere usato nella diagnosi e nel
trattamento di disturbi neurologici o neuropsichiatrici.
Cos'è la mappatura cerebrale?
L'istituto dove ci siamo recati ci avrebbe offerto una misurazione QEEG, con 20 punti di
misura sulle nostre teste e ci avrebbe presentato i risultati in una mappa cerebrale. Essa
traduce le rispettive onde cerebrali in grafici che mostrano immagini a colori, ognuno di essi
corrispondente a una specifica frequenza cerebrale. Secondo i neuroscienziati sono questi
schemi di frequenza a determinare in larga misura il modo in cui sperimentiamo la nostra
realtà.
Le diverse gradazioni di colore presentate nella mappa mostrano come l'attività cerebrale
registrata dall'EEG corrisponda all'attività media di base del cervello. Un QEEG è una
misurazione statistica che mostra se un punto è superiore o inferiore alla media e, quindi,
quanto è insolita la misurazione. Fornisce inoltre informazioni relativamente ad alcuni dati
demografici specifici dell'individuo, ad esempio sesso ed età.

Il colore rosso indica quando l'attività


cerebrale è più alta del normale e il colore blu indica le aree in cui l'attività cerebrale è più
bassa.

Misurazione prima di recitare daimoku
All'inizio, l'esperto di neurofeedback ha effettuato una misurazione iniziale dello schema
abituale di frequenza del mio cervello. Il risultato (vedi l'immagine 1 nella pagina successiva)
rappresenta lo stato in cui si trovava il mio cervello quando mi ero appena seduta. Alcuni
pensieri mi passavano per la testa, ed ero un po' stressata, perché ero rimasta bloccata in un
ingorgo per 20 minuti, avevo cercato disperatamente un parcheggio ed ero riuscita ad
arrivare appena in tempo all'appuntamento. Mentre l'esperto di neurofeedback stava
preparando la misurazione, mi chiedevo cosa sarebbe successo e se fosse possibile ottenere
dati certi. Pensavo che fare una scansione cerebrale in una mattina così frenetica avrebbe
sicuramente mostrato un'immagine molto stressata del mio cervello.

Sono rimasta sorpresa dei risultati: la mia


scansione cerebrale ha mostrato un cervello nella media ed equilibrato, come ci si
aspetterebbe prima di ogni meditazione sul mantra. C'erano solo alcune limitate gradazioni di
colore che mostravano quanto il mio cervello deviasse da quella che è considerata un'attività
di base normale ed equilibrata.
Le poche linee rosse nella scansione indicavano alcune lievi comunicazioni al di sopra
dell'intervallo normale, cose considerate deviazioni standard. Erano tutti i pensieri che mi
passavano per la testa in quel momento. Le linee rosse nella gamma delle onde beta (12-15
Hz) indicavano alcune attività sensoriali di movimento. Non mi sorprendeva, perché avevo
appena fissato il Gohonzon portatile che avevo messo davanti a me.
Le linee azzurre nella gamma Beta alta (25-30 Hz) e nella gamma Beta normale (12-25 Hz)
mostravano che le onde Beta alte e le normali onde Beta erano leggermente ridotte, ovvero in
questo intervallo la mia attività cerebrale era più bassa della media. Questo indica che ho la
tendenza a stare in uno stato rilassato. Nel suo stato normale, il mio cervello non era così
stressato come mi aspettavo che fosse.
Allenare le capacità del cervello

L'esperto di neurofeedback che aveva effettuato la


misurazione disse che questi risultati indicavano che il mio cervello era stato addestrato per
molti anni attraverso qualche tipo di pratica meditativa, e che questo lo induceva a pensare
che fossi in grado di riportare abbastanza velocemente il mio cervello ad uno stato rilassato.
Fino ad allora non ero stata veramente consapevole del fatto che avremmo potuto "allenare il
nostro cervello", ma è proprio così: senza saperlo, senza dubbio era quello che avevo fatto con
molti anni di pratica del daimoku. Sfortunatamente, solo alcune persone sono consapevoli del
fatto che il nostro cervello può modificarsi; spendiamo così tanto tempo e denaro per la nostra
forma fisica, ma c'è anche lo stato del nostro cervello, cioè il nostro "benessere cerebrale" di
cui dobbiamo avere cura. Come vedremo più avanti, praticare daimoku è un modo molto
efficiente di farlo.
Misurazione delle onde cerebrali durante la meditazione con il
daimoku
Ero davvero curiosa ora. Quali cambiamenti si sarebbero verificati durante la recitazione del
daimoku al Gohonzon? In quale intervallo di frequenze si sarebbero situate le mie onde
cerebrali durante la recitazione? Non ne avevo idea. Così, ho recitato intensamente per dieci
minuti soltanto. Il neuroscienziato ha registrato i dati delle mie attività cerebrali mentre stavo
recitando e ci ha mostrato in seguito il risultato.

Durante la meditazione col mantra, il


mio cervello ha riportato notevoli cambiamenti. I risultati hanno mostrato un forte incremento
delle onde cerebrali lente, nella gamma Theta e Delta.
Il ricercatore e docente, Joe Dispenza, afferma che più alte e veloci sono le onde cerebrali,
più siamo nella mente cosciente; quanto più basse e lente sono le onde cerebrali, tanto più
profondamente siamo nella mente subconscia. Quindi, ero negli strati profondi del mio
subcosciente durante i dieci minuti di recitazione del daimoku. È stata una cosa davvero
impressionante che durante la meditazione del daimoku io sia stata in grado di produrre onde
cerebrali più lente nella gamma Theta e Delta, il che indica, secondo i ricercatori di
meditazione, uno stato di rilassamento profondo e maggiore consapevolezza. Tuttavia, cosa
significava davvero un così forte aumento della coerenza delle onde cerebrali Theta e Delta?
Che valore ha in realtà la coerenza?
Cos'è la coerenza cerebrale?
Quando le onde cerebrali rallentano, qualcosa di molto interessante accade nel cervello: i due
emisferi del cervello iniziano a comunicare l'un l'altro in maniera più armoniosa. Questo è il
risultato di un processo chiamato " sincronizzazione cerebrale" o coerenza cerebrale.
Ci si potrebbe chiedere: cos'è esattamente la sincronizzazione cerebrale? Bene, prima di
tutto dobbiamo ricordare che il nostro cervello ha due metà, conosciute come emisferi. La
cosa sorprendente è che le diverse metà del cervello producono spesso modelli di onde
cerebrali diverse. Ciò significa che ciascun emisfero può avere un'attività di tipo e livello
diversa dall'altra in un dato momento, e questo è del tutto normale. Tuttavia, se questi schemi
di onde cerebrali sono troppo diversi, non sono sincronizzati. Sono incoerenti. Questo accade
quando il cervello è in modalità ego e non ci sentiamo molto armoniosi.
Ogni volta che produciamo onde cerebrali sempre più lente, tuttavia, gli schemi delle onde
dei due emisferi cerebrali si sincronizzano sempre più e oscillano alla stessa frequenza.
Questo accade quando lavorano all'unisono o in coerenza; più accade questo, più le diverse
aree del cervello nel suo insieme lavorano di concerto, per formare un sistema integrato. In
linea di principio, onde cerebrali coerenti sono il segnale di un cervello equilibrato, fenomeno
noto come "sincronizzazione emisferica cerebrale".

In questo stato le due metà del cervello


hanno schemi di onde cerebrali coerenti e simmetrici. Le nostre misurazioni hanno dimostrato
che questo è esattamente ciò che accade quando si recita daimoku . C'è stato un aumento di
coerenza, cioè un aumento di onde cerebrali coerenti, nella gamma Theta e Delta.
Uno stato di profonda trasformazione
Secondo il ricercatore di meditazione di fama mondiale, il dott. Joe Dispenza, una maggiore
coerenza nella gamma Theta durante la meditazione è l'indicazione che sta avvenendo o un
processo di apprendimento profondo, o un processo di guarigione personale o qualche
trasformazione personale.
Lo stesso esperto di neurofeedback è rimasto molto sorpreso dai risultati delle misurazioni
delle nostre onde cerebrali ottenute durante la recitazione del daimoku. Disse che i risultati
mostravano il tipico schema di uno "stato di trance". La cosa sorprendente per lui era che, al
contrario, in realtà fossi perfettamente sveglia, in uno stato altamente concentrato. Si sarebbe
aspettato che la meditazione col mantra aumentasse al massimo la coerenza nella gamma
Alfa, dal momento che nell'Alfa si presenta lo stato di rilassamento, cioè quando prestiamo
minore attenzione al mondo esterno e iniziamo a concentrarci più intensamente sul nostro
mondo interiore. Nello stato Alfa, siamo in uno stato immaginativo e sogniamo ad occhi aperti,
cioè il nostro mondo interiore è più reale del mondo esterno.
Secondo Dispenza, peraltro, durante la meditazione ancora più difficile è accedere allo stato
Theta. Theta di solito è una specie di situazione di confine tra la veglia e il sonno. Dispenza
ritiene che Theta sia lo scopo della meditazione, poiché in questo schema di onde cerebrali ci
troviamo in profondità nel nostro subconscio, perché la mente analitica non è "in servizio".

Lo stato Theta è considerato anche "la chiave del regno


del nostro subconscio".

Il tuo cervello è come una spugna

Secondo Dispenza, nello stato Theta la suggestionabilità del cervello è al suo massimo, in una
sorta di stato ipnotico e ricettivo. Ogni intenzione o immagine e visione generata in questo
stato è direttamente impressa nel subconscio e lì immagazzinata. Pertanto, ero ovviamente in
un profondo stato meditativo nel subconscio, mentre mi concentravo chiaramente sul
Gohonzon e sulla attività di recitazione. Sembrava una contraddizione anche per l'esperto di
neurofeedback che aveva fatto la misurazione, perché non riusciva a spiegare come le
misurazioni mostrassero con chiarezza che tecnicamente ero in uno stato di trance, e invece,
allo stesso tempo, avevo gli occhi aperti ed ero completamente sveglia. Era un fenomeno che
non aveva mai incontrato prima. Tuttavia, il mio cervello era senza dubbio nello stato Theta.
Non appena il cervello si trova principalmente nello stato di Theta, viene prodotto l'ormone
LTP, che consente un'elevata memorizzazione. Allora, ciò che apprendiamo nello stato Theta si
imprime nella nostra memoria, e possiamo incorporare facilmente nuove prospettive e
contenuti nella nostra coscienza, che poi lì rimarranno.
Quindi, la prospettiva che hai della tua vita quando sei nello stato Theta mentre reciti,
rimarrà nella tua memoria, in attesa di realizzarsi.

In Theta diventi una spugna, assorbendo facilmente informazioni.

La pratica del daimoku ti consente di entrare in uno stato coerente di onde cerebrali Alfa o
Theta. In questi stati sarai molto più suscettibile alla suggestione. Usa questa condizione per
concentrarti su un obiettivo specifico.

Mentre reciti, entra nel ruolo di creatore della tua vita andando
in profondità e scegliendo consapevolmente chi sei,
cosa vuoi essere e in quale direzione andare.

Programma la tua realtà in Theta

Secondo i ricercatori di meditazione, quando si è in uno stato Theta coerente è possibile


uscire dal ciclo di pensieri e sensazioni che ti fanno ripercorrere costantemente il passato. In
Theta, inizi a far caso ad una serie maggiore di fatti che prima non avevi notato.
Improvvisamente ti rendi conto di opzioni prima sconosciute.
In questo stato ricettivo Theta, puoi imprimere direttamente i tuoi obiettivi personali nel tuo
subconscio senza che il tuo stesso intelletto si metta in mezzo, perché in questo stato ti sei già
lasciato alle spalle l’ego quotidiano.
Quindi, il daimoku ti permette di entrare in uno stato coerente di onde cerebrali Alfa e Theta.
Per raggiungere un determinato obiettivo, puoi realizzare le tue visualizzazioni una volta
raggiunta una connessione profonda con il Gohonzon, quando non pensi più a chi sei o a cosa
cucinare per cena.

C'è una cosa che il subconscio non può fare:


non è in grado di distinguere tra ciò che è reale e ciò che stai immaginando. Pertanto, esso cerca di mettere in
pratica qualsiasi cosa tu stia mantenendo nella tua mente subconscia.

Qualsiasi immagine positiva tu abbia in uno stato Theta durante la recitazione metterà su
"autopilota" le tue visualizzazioni. Per il tuo cervello questa sarà una esperienza reale.

Risolvi i tuoi problemi in Theta

Puoi anche fare domande per attingere alla tua intuizione e risolvere problemi, del tipo "cosa
devo fare oggi per ottenere quel lavoro?" In questo stato, sei anche più ricettivo verso
intuizioni chiare "conoscendo" improvvisamente ciò che è necessario fare per raggiungere
l’obiettivo. Quando fai una domanda o visualizzi un obiettivo dopo aver raggiunto lo stato
Theta, non essere impaziente. Le intuizioni possono arrivare in pochi secondi o dopo minuti,
oppure possono arrivare il giorno successivo. Si manifesteranno più rapidamente quanto più
praticherai il daimoku. La chiave è lasciar fare e permettere a queste cose di emergere.

Trasforma le tue emozioni in Theta


La ricerca ha dimostrato che nello stato delle onde Theta gli stati emotivi positivi sono vissuti
ancora più intensamente e le emozioni negative si trasformano in emozioni positive. Molti
meditatori riferiscono anche che in questo stato hanno un accesso molto chiaro ai loro veri
sentimenti e percepiscono se stessi in maniera più autentica. È esattamente ciò che io provo
ogni volta che recito intensamente. Ogni volta sento una sensazione incredibilmente chiara ed
energizzante che sale dalla parte inferiore del corpo.

Guarisci te stesso in Theta

Le onde cerebrali Theta hanno un effetto positivo anche sulla salute, proprio come le onde
delta lente sono associate a una migliore funzione immunitaria. Una meditazione regolare in
uno stato Theta porta anche alla riduzione dei sintomi legati allo stress, come l’ipertensione, il
mal di testa e la predisposizione alle infezioni. Accade questo perché il cervello, in questo
stato, produce molte endorfine che riducono qualsiasi tipo di reazione allo stress. Allo stesso
tempo, viene ridotta anche la quantità dell'ormone dello stress, il cortisolo.
Tutte queste fantastiche reazioni nel cervello accadono perché Theta rafforza il sistema
nervoso parasimpatico e quindi dà sollievo al sistema nervoso simpatico responsabile della
"reazione di attacco o fuga". Nello stato Theta, c'è un equilibrio tra questi due opposti che ci
dà più energia fisica e porta a una migliore chiarezza.

Theta contribuisce alla guarigione e alla salute!

Le nostre misurazioni hanno dimostrato che la condizione stressante del cervello causata da
uno schema di onde cerebrali incoerenti, spesso prevalenti nella vita di tutti i giorni, può
essere risolta anche da una breve meditazione con il daimoku. Secondo le ultime ricerche, lo
stress è il più grande nemico della salute. Il biologo cellulare Dr. Bruce Lipton ha dichiarato
che lo stress è la causa di almeno il 95% delle malattie. Pertanto, è molto utile essere in grado
di ridurre il livello di stress con il daimoku. In questo stato, veramente, possiamo aspettarci
ancor più sollievo emotivo.
Trasforma blocchi e credenze
Recenti ricerche sulla meditazione riportano che le onde cerebrali Theta ci consentono di
riconoscere le convinzioni e i blocchi che ostacolano lo sviluppo personale. Così possono
essere simultaneamente trasformati e cancellati. Le indagini hanno rivelato che i profondi
traumi mentali sono trasformati dallo stato Theta a tal punto che, seppure in seguito
potrebbero ancora essere presenti come un ricordo, non provocheranno più nessuna tensione
emotiva. Allo stesso modo, l'informazione ereditata geneticamente dai nostri progenitori viene
trasformata e perde il suo effetto opprimente.
Quando ho letto questo, improvvisamente ho capito perché potevo davvero cambiare il mio
karma recitando daimoku . Ho anche capito perché mi sentivo meno stressata da cose, persone
o situazioni che abitualmente mi stressavano.

Le misurazioni hanno chiarito che:


recitando daimoku , possiamo andare oltre la nostra mente raziocinante ed entrare abbastanza facilmente nello
stato Theta dove possiamo riscrivere i programmi nel nostro subconscio.
Ottieni accesso a una coscienza pura illimitata
La recitazione del daimoku, tuttavia , porta ancora più in profondità di Theta e questo è il punto
in cui si accede alla coscienza pura illimitata e illuminata. È qui che avviene il vero
cambiamento e la guarigione profonda. È come tornare a casa, allo stato naturale della mente.
A questo livello, hai accesso a tutte le informazioni archiviate e all’energia vitale illimitata.
Durante la sessione di dieci minuti di daimoku erano state misurate maggiore coerenza sia in
Theta che in Delta. Secondo Dispenza, la maggiore coerenza nella gamma Delta è collegata al
livello più profondo di coscienza: il campo quantico o coscienza cosmica.

La coerenza in Delta è un'indicazione


che la meditazione focalizzata del daimoku crea una connessione con la coscienza cosmica che,
nel linguaggio metaforico di Nichiren, corrisponde alla partecipazione alla Cerimonia
nell'Aria, come abbiamo discusso nel nostro libro Trasforma la tua energia, cambia il tuo
karma: Buddismo Nichiren 3.0.
Sulla base delle dichiarazioni di Dispenza, in quel momento ero collegata a una sorta di
"iperspazio", come viene chiamato nella fisica quantistica, consistente in pura coscienza. La
connessione con la pura coscienza porta ad una profonda pulizia e trasformazione della nostra
coscienza condizionata dal karma. Questo è il livello più profondo di trasformazione.
Per Dispenza, questa connessione al campo quantico, così da lui definito, è una connessione
molto reale. Questo accade quando le tue onde cerebrali sono molto coerenti in Delta. Questo
accade quando sei connesso al Sé Superiore. È qui che inizia la vera libertà.

Recitare daimoku ci consente persino di attingere allo stato Delta, dove si presume che siamo connessi alla
coscienza cosmica.
Connettiti alla fonte di tutti gli esseri
Praticare daimoku significa cambiare il proprio karma. Per fare ciò abbiamo bisogno di
accedere al livello più profondo della coscienza, alla nostra luce interiore , pura coscienza.
L’aumento di consapevolezza ci permette di scegliere liberamente una nuova prospettiva per
la nostra vita. Nel livello della nostra limitata coscienza quotidiana non abbiamo scelta e
siamo soggetti alla legge del karma. Qui, come ha detto il noto fisico quantistico Amit
Goswami, possiamo scegliere il gelato al cioccolato o il gelato alla vaniglia come dessert,
tuttavia, ci troviamo sempre esposti ai nostri schemi karmici e sperimentiamo ripetutamente
situazioni similari.

Hai solo due possibilità:


o ti connetti al tuo lato spirituale e ricrei la tua vita, o sei reattivo e resti soggetto ai vecchi schemi karmici.

Un prerequisito per il soddisfacimento dei nostri desideri è che per prima cosa raggiungiamo
il livello della coscienza espansa e illuminata, in cui siamo liberi dai limiti karmici delle nostre
vite. Ma come perveniamo a questo livello? Nichiren ci ha mostrato la via.
Come fai a sapere se sei connesso o no?
Ma come sappiamo se siamo connessi alla coscienza cosmica? Non appena ci "uniamo"
completamente al Gohonzon, non pensiamo più al nostro ambiente, non percepiamo più
coscientemente il nostro corpo nello spazio. Una volta che siamo veramente concentrati,
dimentichiamo anche il tempo e in seguito non abbiamo idea di quanto tempo siamo stati in
questo stato quasi di trance. In quell’istante siamo senza corpo, senza attaccamenti e senza
tempo. Siamo pura coscienza.

Siamo assolutamente presenti, siamo in uno stato di coerenza!


Capitolo 6
Sincronizzazione cerebrale con il daimoku

C’è indubbiamente un ritmo nell’universo. E il ritmo della vita di un individuo riecheggia quello dell’universo.
Credo che la vita sia espressione di una risonanza tra il macrocosmo dell’universo e il microcosmo della nostra vita.
L’universo stesso produce un suo ritmo. È il “ritmo della compassione” che permette a tutti gli esseri viventi di
crescere e progredire. Lo si potrebbe anche chiamare una "lunghezza d'onda" di compassione; gli esseri viventi sono
i “ricevitori” che possono intercettare questa lunghezza d’onda. In qualsiasi posto ci troviamo, quando ci
sintonizziamo sulla frequenza della Buddità, siamo avvolti da una melodia di amorevole compassione che ci ispira a
sviluppare noi stessi e a far sviluppare gli altri. ─ Daisaku Ikeda sulla "Apparizione della
Torre Preziosa"
in: La saggezza del Sutra del Loto (2000)
Coerenza è la parola magica
La coerenza è la chiave per accedere alla Cerimonia nell’aria.
Nel nostro libro “Trasforma la tua energia ─ Cambia la tua vita” (Buddismo Nichiren 3.0)
abbiamo descritto la Cerimonia nell'Aria come un piano spirituale al livello della coscienza
cosmica, al di là del tempo e dello spazio, dove tutto esiste come potenziale o come schema di
frequenza energetica. Questo è il livello in cui abbiamo la possibilità di iniziare a ricreare le
nostre vite. Per arrivarci, tuttavia, abbiamo prima di tutto bisogno della frequenza
appropriata. È come una stazione radio: la frequenza di questa stazione è sempre lì, ma finché
non siamo sintonizzati, non potremo sentire la musica che vi viene riprodotta.

Creare coerenza sincronizzando il nostro cervello con il daimoku, è la condizione necessaria per cambiare il proprio
karma,
creare una realtà migliore, avere salute e successo!

Nel capitolo precedente abbiamo descritto dettagliatamente le misurazioni dei cambiamenti


nelle attività elettriche del cervello, durante la recitazione del daimoku. Queste attività
elettriche possono essere paragonate a un gruppo di batteristi. Non dobbiamo dimenticare
che esistono due metà del cervello. Se le frequenze di queste due metà del cervello non
coincidono armoniosamente, allora ci troveremo in uno stato di stress; quando siamo stressati,
è come se i batteristi stessero suonando fuori sincrono tra loro. Questa è l’incoerenza; in tal
caso, le onde dei nostri due emisferi cerebrali sono molto disordinate e non sono affatto
coerenti. Possiamo immaginare la coerenza come ritmo o ordine e l’incoerenza come
mancanza di ritmo, ordine e sincronicità.
Se, tuttavia, a questo gruppo venissero aggiunti alcuni batteristi professionisti, in grado di
ricreare un ritmo molto ordinato, come spiega Joe Dispenza, allora anche gli altri batteristi
entrerebbero gradualmente in un ritmo sincronico e ordinato. La coerenza è quindi un ritmo
costante, o ordine, e l'incoerenza l’opposto, una mancanza di ritmo e ordine.

La recitazione del daimoku è simile a un batterista eccellente,


che dà il tempo e il ritmo necessari a far suonare
in armonia “l’orchestra” del cervello.
Bilanciare gli emisferi cerebrali sinistro e destro

Pertanto, il principio di coerenza si applica al nostro cervello.


Solitamente pensiamo al nostro cervello come ad un elemento unico, dimenticando che
abbiamo due diversi emisferi cerebrali, ognuno dei quali può avere un orientamento
completamente diverso dall'altro.

Il lato destro del cervello è responsabile


dei processi emotivi, intuitivi e creativi, mentre il lato sinistro "pensa" piuttosto logicamente,
razionalmente e analiticamente.
Nel mezzo, sotto i due emisferi cerebrali, vi è un punto essenziale che unisce i due: il corpo
calloso, la sottile striscia bianca che collega l'emisfero sinistro a quello destro.
Pertanto, i due emisferi cerebrali sono collegati dal corpo calloso, attraverso il quale
comunicano e coordinano azioni e decisioni. È stato Roger Sperry a scoprire che ogni emisfero
del cervello ha una propria funzione separata e specifica, e per questo nel 1981 ricevette il
premio Nobel per la fisiologia e la medicina. Quindi, la coordinazione e la comunicazione tra i
due emisferi è assolutamente essenziale: il corpo calloso è letteralmente il ponte tra la mente
critica e la mente creativa. È la connessione fra la parte di te che pensa al passato e si
preoccupa del futuro e l’altra parte di te, presente proprio qui ed ora. È noto da tempo che i
meditatori hanno un corpo calloso più spesso rispetto a coloro che non meditano. La ricerca
ha scoperto che più a lungo si è in grado di raggiungere uno “stato cerebrale simmetrico”,
come dimostrato nelle nostre misurazioni durante la recitazione del daimoku , più spesso
diventa il corpo calloso. Ciò significa che la prossima volta che ti troverai in una situazione di
forte stress, avrai un migliore accesso alla parte di te creativa, risolutrice dei problemi, la
consapevolezza del momento presente. Pertanto, recitare daimoku ti aiuta a trovare una
soluzione alle difficoltà quotidiane; possedendo questa connessione tra creatività e spirito
critico, riuscirai a trovare una soluzione quando, ad esempio, ti troverai in una situazione
stressante sul lavoro. Dal momento in cui accederai a più aree del cervello, sarà più facile
soddisfare tale richiesta.

Il daimoku crea un ponte tra mente critica e


mente creativa.
La mente critica e la mente creativa
Le persone con una mentalità logica, che utilizzano prevalentemente l'emisfero sinistro, sono
generalmente persone più pratiche o portate alla matematica e alle scienze naturali. Le
persone creative, d'altra parte, che usano principalmente l'emisfero destro, tendono spesso ad
agire in modo più intuitivo; spesso tra loro ci sono artisti di successo.
Io, comunque, non avevo mai realizzato veramente quanto questi aspetti completamente
diversi dei due emisferi cerebrali influenzassero la nostra percezione, finché non mi capitò di
leggere la storia di una nota neuroscienziata.
La dottoressa Jill Bolte Taylor è una neuroscienziata laureatasi ad Harvard, che ha subito un
grave ictus all'emisfero sinistro del cervello. Nel suo libro My Stroke of Insight: A Brain
Scientist's Personal Journey (versione italiana: La scoperta del giardino della mente. Cosa ho
imparato dal mio ictus cerebrale), ha descritto la sua insolita esperienza. Quando ebbe l'ictus,
notò improvvisamente come, in meno di quattro ore, non riuscisse più a stare seduta,
camminare, parlare, leggere, scrivere o ricordare nulla della sua vita. Aveva alternato uno
stato euforico, provocato dall’emisfero destro intuitivo e cinestetico, in cui percepiva un senso
di completo benessere e di pace, con uno stato, provocato dall’emisfero sinistro, logico e
sequenziale, che le aveva fatto riconoscere di aver avuto un ictus e che doveva cercare aiuto,
prima che fosse spacciata. Ci sarebbero voluti otto anni per riprendersi completamente.
Se consideriamo l'emisfero sinistro del cervello come sede dell’Io analitico e l'emisfero
destro del sé olistico, era ovvio che la dottoressa Bolte Taylor stesse vivendo maggiormente il
proprio sé olistico, avendo un completo accesso all'emisfero destro del proprio cervello.
Sembrava essere connessa con l'intero universo. Dopo l’ictus, tempo e spazio non esistevano
più ed era solamente in grado di percepire intorno a sé una potente energia. Allo stesso
tempo, sapeva esattamente cosa stesse facendo. In seguito, si riprese completamente
dall’ictus e riguadagnò il suo consueto senso del “sé”. La sua esperienza, tuttavia, suggerisce
che lo stato che lei ha sperimentato si trova nel cervello di ognuno di noi. È uno stato di
coerenza sul quale possiamo "sintonizzarci" quando siamo "un tutt’uno" con ogni cosa, e
possiamo quindi concretizzare cose meravigliose nella nostra vita: è la sensazione di
connessione con tutti gli esseri viventi. Quando ci troviamo in uno stato coerente simile ci
sentiamo benissimo e in pace. Le nostre interazioni con l’ambiente provengono da un luogo di
potere e fiducia.
Fortunatamente non c’è bisogno di vivere il trauma di un ictus per sperimentare uno stato di
coerenza, però è importante comprendere che questo stato di coerenza è lo stato in cui
possiamo portare verso di noi le cose che desideriamo.

La buona notizia è che si può sempre cambiare frequenza e collegarsi alla coscienza universale recitando daimoku
al Gohonzon.

Questo è ciò che le nostre misurazioni hanno mostrato chiaramente. Magari hai bisogno di
spostare regolarmente la tua frequenza durante il giorno, perché continui a scivolare in
sentimenti e in stati d'animo negativi, propri di uno stato vitale basso. Questo è normale. È
come sintonizzarsi su una frequenza diversa. Hai sempre la tendenza a sintonizzarti sulla
vecchia frequenza, fino a quando quella nuova non diventerà più forte e consolidata.
Probabilmente questo accade poiché le due metà del tuo cervello sono probabilmente fuori
sincrono da troppo tempo.
Quando si è fuori sincrono
Fino ad ora ti eri reso conto che il cervello non è un’entità unica ma è composto da due
emisferi? Le due parti del cervello producono differenti schemi di onde cerebrali. È normale.
Tuttavia, se questi schemi di onde cerebrali sono troppo diversi fra loro, non saranno
coordinati e saranno incoerenti.
Le onde cerebrali dei due emisferi possono essere totalmente fuori sincrono; quando si è
inoltre sintonizzati sulla frequenza dell'ego, le onde cerebrali si troveranno in Beta alta e ti
sentirai disarmonico. Ricordi? L’onda Beta alta è dimostrata essere prevalente quando siamo
stressati, ansiosi, depressi e malati.
Inoltre, sappiamo tutti che le persone utilizzano di più o l’"emisfero sinistro" o l’"emisfero
destro", quindi uno di essi sarà dominante sull’altro. Questo spiega perché alcune persone
tendono a pensare in modo più logico e altre sono più intuitive.
Tuttavia, questo è il caso solo della "coscienza quotidiana", quando gli schemi delle onde
cerebrali sono prevalentemente in Beta. In uno schema di onde cerebrali Beta le persone
hanno dominante o l’emisfero destro o l’emisfero sinistro. Non vi è dunque molta armonia tra i
due emisferi, e si avrà la tendenza a sentirsi stressati.
Quando le onde
cerebrali sono fuori sincrono
L'immagine di destra mostra uno stato di onde cerebrali in cui non vi è sincronicità tra le due
metà del cervello. Quando i due lati del cervello sono impegnati in differenti tipologie di
attività, i segnali misurati sui due lati sono dissimili e sfasati. In questo caso c'è poca coerenza
tra i due lati del cervello e c'è poca comunicazione tra loro. Come accennato prima, è allora
che ci si sente depressi, ansiosi e cronicamente frustrati.
Un cervello incoerente ti fa ammalare
Il cervello funziona come parte del sistema nervoso centrale, che controlla e coordina tutti gli
altri sistemi fisici nel corpo. Una volta che il cervello si troverà in uno stato di incoerenza,
invierà anche segnali incoerenti lungo il midollo spinale, verso tutti gli altri sistemi fisiologici
del corpo. Di conseguenza tutto il corpo perderà equilibrio ed il risultato sarà ammalarsi.
Se ciò accade continuativamente, lo stress, tramite segnali cerebrali incoerenti, porterà a
depressione, disturbi del sonno, disturbi del ritmo cardiaco o ipertensione, e il sistema
immunitario ne verrà fortemente indebolito. Un sistema immunitario indebolito, a sua volta,
porterà a raffreddori frequenti e persistenti, allergie, cancro, reumatismi e molte altre
malattie.
La causa è dunque un sistema nervoso sbilanciato, con un cervello troppo spesso nello stato
Beta ad alta frequenza, che ti farà concentrare troppo sullo 0,000001% della realtà del mondo
che ti circonda. Tenderai a credere che questa sia l'unica realtà possibile e che ciò che i tuoi
sensi sono in grado di percepire sia l'unico livello della realtà in cui poter cambiare le cose.
Uno stato incoerente del cervello, tuttavia, si rifletterà nella tua vita esteriore. Per prima cosa,
per cambiare la situazione esterna dovrai cambiare la frequenza del tuo cervello; hai bisogno
di cambiare dall'interno.

Se il tuo cervello funziona correttamente, allora stai lavorando correttamente. Se il tuo


cervello ha più coerenza, allora sarai più coerente. Se il tuo cervello sarà su un livello più
olistico ed equilibrato, sarai più olistico ed equilibrato. ─ Joe Dispenza
Un cervello incoerente causa stress e depressione
Diversi flussi di coscienza vengono costantemente elaborati nel cervello. Come già descritto
sopra, le attività elettriche di un cervello in stato di stress possono essere confrontate con
un'orchestra i cui strumenti non sono accordati tra loro. Ma quand’è che si verifica tutto ciò?
Quand’è che il tuo cervello si troverà in uno stato così incoerente?

Secondo il neuroscienziato tedesco Gerald Hüther, il cervello reagisce


con uno stato incoerente quando si prova la sgradevole sensazione di essere emarginati,
vittime di bullismo o puniti da altri; il cervello sarà così sbilanciato.
Essere esclusi dagli altri, ad esempio, stimola la stessa regione del cervello che si attiva
quando una persona avverte dolore fisico. In un momento simile, il cervello entra in uno stato
incoerente, cioè le onde cerebrali non sono sincronizzate. Nessuno è in grado di sopportare
dolore fisico per molto tempo. Una tale condizione consuma troppa energia. Tuttavia, il dolore
di tali spiacevoli esperienze interpersonali può essere alleviato solo se siamo in grado di
ritornare a uno stato coerente, in modo da trovare un po’ di pace interiore e calma. Anche in
questo caso, il potere del daimoku è di grande aiuto.
Quando sei costantemente preoccupato o depresso, quando il tuo capo o il tuo partner ti
infastidiscono, anche il tuo cervello diventerà sempre più incoerente, causando, di
conseguenza, ancora più depressione e ansia. Se le due metà del cervello non lavorano più
insieme in modo armonioso, allora anche tutti gli altri sistemi del tuo corpo non lavoreranno
insieme. Questa è la condizione migliore per ammalarsi.
Un cervello coerente - condizione necessaria per la guarigione
Hüther sostiene che il cervello cerca sempre di stabilire uno stato equilibrato di coerenza o
sincronizzazione poiché, in tale condizione, consumerebbe pochissima energia. Quando il
cervello è in uno stato coerente, invia dei segnali giusti, sincronizzati, al corpo e questi segnali
sono in grado di riportare in coerenza tutti i sistemi del corpo, mettendoli in armonia.
Questo processo, a sua volta, influenza il sistema cardiovascolare, il sistema digestivo, il
sistema immunitario e tutti gli altri sistemi. Il sistema nervoso è riallineato e quindi la grande
quantità di energia fino ad allora semplicemente utilizzata per la “sopravvivenza” e per il
processo di elaborazione di emozioni negative, è ora in grado di creare qualcosa di nuovo. Il
corpo inizia a guarire; in questo momento possediamo l'energia per sviluppare una nuova
visione del nostro futuro. Ma come possiamo entrare in uno stato così equilibrato e coerente?

Ti senti sopraffatto?

La recitazione è sicuramente volta a migliorare la propria vita. Ciò include la capacità di


gestire i vari fattori di stress. Ci sono alcuni modi per constatare se stai realmente
migliorando la gestione delle situazioni stressanti nella tua vita.
In pratica, quando i due emisferi del cervello sono sincronizzati sei in grado di essere
consapevole, nello stesso tempo, di più situazioni; una capacità preziosa, indipendentemente
dal proprio lavoro. Sia che tu ti trovi a capo di un’azienda o che tu sia una mamma casalinga,
devi essere in grado di essere consapevole di più realtà allo stesso tempo. Ciò sarà possibile
solo quando sarai libero dallo stress, che affligge il corpo e che ha l’effetto di allontanare la
consapevolezza, creando così spazio per poter essere cosciente di molte cose
contemporaneamente. Se non riuscirai a farlo, ti potresti sentire facilmente sovraffaticato
anche solo nel risolvere uno dei problemi nella tua vita.

Stai ottenendo una prospettiva più ampia delle cose

Usare la recitazione per sincronizzare i due emisferi cerebrali consentirà di calmare il proprio
sistema nervoso; così stiamo creando ordine nel nostro corpo. Creando ordine, lo stress
accumulato nelle cellule può iniziare ad abbandonare l’organismo. Meno stress avrai, più
potere cosciente avrai a disposizione per i compiti che devi affrontare al momento.
Più il cervello si sincronizza, maggiore sarà la comunicazione tra i due emisferi. Durante
questo processo, la consapevolezza aumenta e s’inizia a sviluppare una sorta di coscienza
estesa. Questo aiuterà ad avere una nuova prospettiva sulle cose. È come se si guardassero le
cose dal punto di vista di un uccello, o dalla vetta di una montagna. Si avrà una visione delle
cose mai avuta prima; un quadro completo della propria situazione.

Sarai in grado di riconoscere gli schemi

In questo stato di consapevolezza estesa, quando il cervello è sincronizzato, ci renderemo


improvvisamente conto di avere la soluzione ad un problema, oppure saremo consapevoli di
agire sulla base di uno schema inutile.
La consapevolezza si sposta da una mentalità ristretta, eccessivamente focalizzata e
ossessiva, a un modo di pensare più aperto, rilassato, olistico, presente, ordinato e creativo,
quello che sarebbe, in realtà, lo stato naturale del nostro essere.

Avrai così accesso al tuo subconscio: i


sentimenti trascenderanno e la vecchia identità dell’ego sarà dimenticata. Più sarai
profondamente unito al Gohonzon, più l’attenzione si allontanerà dall’ambiente, dal corpo e
dal tempo. Molte impressioni, provenienti dal mondo esterno, non ti raggiungeranno più.
L'attività elettrica nella neocorteccia sarà ridotta. La neocorteccia è quella parte della
corteccia cerebrale che è coinvolta nella percezione sensoriale, nel pensiero conscio e nel
linguaggio.
Questo processo calma la mente analitica e il cervello si adatta a un modello di onde
cerebrali più ordinato e coerente.
Ti sentirai pertanto connesso, in perfetto equilibrio e proverai quelle emozioni più salutari
date da una frequenza più alta, quali fiducia, gioia e ispirazione.
Come ho recitato più a lungo, sono diventata più sensibile alle condizioni interiori degli altri:
ho iniziato, infatti, a notare molto rapidamente quando la loro mente era irrequieta e le loro
metà del cervello non erano armoniosamente connesse.
Sincronizzare le onde cerebrali con il daimoku
Solo sincronizzando il nostro cervello riusciamo a sviluppare nuove connessioni neurali tra i
due emisferi cerebrali. Ciò significa che più io recito, più rafforzerò la connessione tra i due
emisferi. Ora capivo a cosa si riferisse l'esperto di neurofeedback quando disse che era stato
in grado di vedere, sin da subito, che io e mio marito stavamo meditando da molto tempo
poiché i nostri cervelli erano "equilibrati". Ricordo di aver pensato che fosse una cosa curiosa,
perché mi chiedevo, allora, come potesse dire se il mio cervello fosse "stressato" oppure
"bilanciato".
Ciò che intendeva dire era che, anche se in stato di riposo, i miei due emisferi cerebrali
lavoravano già insieme in modo armonioso, come risultato della mia recitazione nel corso degli
anni, che aveva prodotto molte nuove connessioni, unificando il lato analitico e il lato creativo
del cervello.
Ricordo abbastanza vividamente che accadeva esattamente questo quando stavo scrivendo la
mia tesi di dottorato. Ogni volta che recitavo daimoku , ero improvvisamente in grado di
concepire come strutturare il testo che stavo scrivendo o a chi avrei dovuto chiedere un
consiglio. Ogni volta che mi sentivo bloccata, recitavo intensamente ed ero così in grado di
arrivare a delle soluzioni.

Migliora la tua stabilità emotiva

Le nostre misurazioni indicano che è possibile entrare in uno stato cerebrale sincronizzato ed
equilibrato mentre si recita daimoku . Uno dei segni che ciò sta accadendo è un aumento della
stabilità emotiva. Ogni persona ha un certo limite emotivo, che riguarda ciò che lui o lei è in
grado di gestire. Se gli eventi della vita ci spingono oltre quel limite, cioè se emotivamente si
sta cercando di affrontare qualcosa che va oltre le proprie capacità, inizieremo a sentirci
sopraffatti.
Una volta superata la soglia, le emozioni negative si manifesteranno e rabbia, confusione,
paura, ansia o depressione compariranno. Potresti trovarti con una sigaretta o un bicchiere di
alcol in mano, per entrare in uno stato cerebrale più rilassato ed equilibrato.
Quando iniziai a recitare, mi resi conto che la soglia di ciò che potevo gestire era molto
bassa. Questo era uno dei motivi per cui a volte tendevo ad essere arrabbiata, depressa, o
ansiosa che potesse accadere qualcosa di brutto.
La malattia dei miei genitori e lo stress emotivo, provocato dal non avere più una casa sicura
dove andare e da un fratello che cercava costantemente di farmi del male, erano più di quanto
potessi gestire emotivamente in quel momento. Questa insicurezza e la sensazione che dovessi
costantemente lottare per ciò che mi circondava, avevano scatenato tanta rabbia. Spesso le
persone potevano mandarmi in collera molto facilmente, questo perché all'epoca pensavo che
le altre persone o la mia sfortuna fossero responsabili dei miei sentimenti. Più recitavo
daimoku , tuttavia, più mi rendevo conto che questa rabbia era immagazzinata dentro me.
Ho scelto di assumermi la responsabilità della mia vita. Ho capito che c’era qualcosa in me
che avevo bisogno di modificare, poiché non stavo ottenendo i risultati che volevo.

Sei attratto da situazioni differenti

Non appena iniziai a recitare, mi resi conto come, improvvisamente, mi sentivo attratta da
situazioni diverse e da persone che avevano un effetto positivo sulla mia vita. Diventai più
sensibile alle situazioni e non potevo tollerare le persone che non mi erano d’aiuto. Ero
maggiormente consapevole delle mie decisioni; dopo poco sentii di avere più scelte. Percepii
un grande cambiamento in seguito alla recitazione. La mia stabilità emotiva era aumentata. Le
cose che mi avevano infastidito in precedenza, ora non mi provocavano più di tanto. Era
necessario qualcosa di più impattante o di molto più tempo per farmi entrare in uno stato di
rabbia, paura o depressione; una volta entrata in questi stati, non mi serviva comunque più
tutto quel tempo per uscirne.

Sii più rilassato

Recitando daimoku regolarmente, diventerai più rilassato, poiché emotivamente meno reattivo.
Questo è stato uno dei più grandi cambiamenti che una dei nostri partecipanti ha potuto
notare su se stessa, dopo aver iniziato a recitare. Mi disse che lei e tutta la sua famiglia
avevano notato che il comportamento violento di suo suocero non la faceva reagire più con
rabbia ed impotenza nella misura in cui era solita farlo. Gestiva la situazione in modo calmo e
aveva iniziato a influenzare positivamente la sua famiglia. Mi ha detto molto spesso che senza
daimoku l'intera situazione l'avrebbe davvero fatta deprimere. Persino i suoi amici avevano
notato come si fosse recentemente rilassata su certe questioni. Si rese conto come le sue
reazioni erano diventate più "neutre" di prima: la rabbia si era in qualche modo dissolta.
L'automobilista che ti è davanti, il tuo partner, il tuo vicino di casa, il tuo capo, il tuo collega,
tua suocera, chi ha appena alzato un muro, non può più arrivare a te facilmente, se sincronizzi
il tuo cervello tramite il daimoku . Come ha detto la praticante sopra menzionata, ti rendi conto
che prendi decisioni migliori e che, infine, sei più felice.

Gli effetti anti-età del daimoku

Nella ricerca sul cervello, uno stato cerebrale coerente è associato ad una regressione del
processo d’invecchiamento. In Giappone vedevo spesso persone che recitavano da molti anni,
a volte da decenni, e che sembravano essere molto più giovani di quanto non fossero in realtà.
Esiste un termine giapponese per tale giovinezza: "bellezza hokke".
Il termine "hokke" deriva dalla parola "hokekyō", che letteralmente significa "Sutra del Loto"
o "fiore del dharma". Quando le persone usano questo termine, intendono dire che qualcuno
che crede nel Sutra del Loto e che lo pratica irradierà sempre più bellezza e dignità. Uno stato
cerebrale coerente potrebbe essere uno dei fattori per spiegare il fenomeno della "bellezza
hokke".
Nichiren collegò "il prolungamento della vita" al daimoku . È riuscito a prolungare la vita di
sua madre addirittura di quattro anni recitando daimoku , come ha spiegato lui stesso in una
lettera:
Quando io pregai per mia madre, non solo ella guarì dalla sua malattia, ma la sua vita fu prolungata di quattro
anni.
Il prolungamento della vita (1279)

In questo gosho spiega che la durata della vita è normalmente considerata karma
immutabile, cioè karma che non può essere cambiato. Indica, tuttavia, che con l'aiuto del
daimoku, persino il karma immutabile può essere cambiato e la durata della propria vita può
essere prolungata.
Le nostre misurazioni hanno dimostrato che la recitazione del daimoku armonizza gli emisferi
del cervello, rendendo la comunicazione di pensieri, informazioni e risposte, più semplice e
coerente. Poiché un sistema più integrato produce una migliore salute mentale ed emotiva,
non sorprende che gli ultimi risultati della ricerca sul cervello considerino uno stato cerebrale
di questo tipo come uno dei più potenti metodi "anti-età".
Il segreto per avere successo
La maggior parte delle persone favorisce inconsciamente un lato del cervello rispetto all'altro,
creando così uno squilibrio. Possiamo infatti osservare questo fenomeno: vi fate presto un'idea
se la persona con cui avete a che fare risponde al proprio ambiente in modo più logico o più
emotivo. Ci sono, tuttavia, persone che usano entrambe le metà del loro cervello allo stesso
modo e quelle persone differiscono molto dalla maggior parte delle altre persone.

Gli studi sulle scansioni cerebrali hanno dimostrato che,


nel caso di persone di grande successo, entrambe le metà
del cervello lavorano all'unisono.

Se entrambe le metà del cervello riescono ad essere sincronizzate, non solo i disturbi sopra
descritti come la depressione o la frustrazione profonda e il dolore possono essere ridotti, ma i
processi mentali delle due metà del cervello si coordinano meglio l'uno con l'altro. Ciò
significa che si pensa in modo più olistico e si combinano elementi intuitivi e logici,
raggiungendo così un modo più completo ed efficace di pensare e agire.
Un alto livello di coerenza indica che i due lati del cervello sono collegati, con un alto livello
di comunicazione reciproca. Un alto livello di coerenza cerebrale, come misurato quando
recitavamo daimoku , è stato correlato ad una vasta gamma di prestazioni mentali migliorate,
che portano a un maggiore successo.
Un cervello sincronizzato ti rende un buon leader
I neuroscienziati Jeffrey Fannin e Robert Williams definiscono uno stato coerente del cervello,
in cui le due parti del cervello mostrano schemi di onde cerebrali coerenti e simmetrici, come
"whole-brain state", cioè uno schema cerebrale simmetrico bilaterale. I due scienziati
affermano che uno stato cerebrale del tipo "whole-brain state" è fondamentale per ottenere un
successo durevole nella propria vita. La ricerca indica che i leader di successo, nel privato o
nel mondo degli affari, usano il loro cervello in modo diverso rispetto ai leader meno efficaci.
A questo punto potresti chiederti: in che modo il successo che ho nella vita è legato allo stato
delle mie onde cerebrali?
Bene, prima di tutto i ricercatori considerano questo tipo di stato cerebrale come una
condizione necessaria per prendere decisioni adeguate e per essere un leader di successo.
Come mai? Dicono che puoi farlo solo quando non ti trovi in uno stato di paura,
preoccupazione o ansia. Diversi risultati della ricerca indicano che sia possibile guidare con
successo le persone, se si riesce a suscitare emozioni positive all'interno di se stessi, le quali
influenzano il gruppo che stai cercando di guidare.
La ricerca di Fannin e Williams ha dimostrato che entrambe le cose possono essere
raggiunte entrando in "whole-brain state". Un cervello più coerente è più creativo, più
intelligente e prende decisioni migliori. Un cervello più coerente ti aiuta anche a gestire il
cambiamento e l'incertezza in un mondo degli affari sempre più esigente, permettendoti così
di essere più flessibile. Tutti questi fattori aiutano a migliorare il tuo sviluppo personale per
un maggiore successo.
Leggendo questo, sono diventata profondamente consapevole del modo in cui il successo era
direttamente collegato alla mia pratica del daimoku. Uno stato cerebrale coerente consente di
reagire in modo calmo e ci rende più flessibili e positivi.
Le nostre misurazioni avevano chiaramente dimostrato che ero in grado di entrare in "whole
brain state", mentre recitavo daimoku . Mi sono sentita molto positiva dopo. E devi essere
positivo per avere successo. È difficile essere concentrati e motivare le altre persone quando
si è depressi. Ho ricominciato ad apprezzare profondamente la possibilità di recitare daimoku .
Percepisco questa sensazione ogni volta che vado ai seminari della mia azienda sulla
competenza interculturale negli affari internazionali. Prima di lasciare casa per andare a
tenere questi seminari, recito sempre molto daimoku , perché sono convinta che i partecipanti
ai miei seminari rifletteranno il mio stato vitale. Recito per poter raggiungere il loro cuore e
offrire loro qualcosa di davvero prezioso per la loro vita.
Ho sperimentato spesso che bisogna essere in grado di suscitare emozioni positive quando si
tiene un seminario e restare positivi per contrastare lo stato vitale negativo o le emozioni di
alcune persone.
Numerose ricerche indicano che un cervello coerente è il prerequisito per il successo e che
fornisce il "massimo vantaggio competitivo" negli affari, in quanto la stessa leadership
richiede coerenza. Questo perché un cervello coerente rende il corpo più sano, più energico e
più resistente allo stress, una delle caratteristiche di un leader di successo nel mondo degli
affari.

La leadership richiede coerenza .

Gli studi indicano che chiunque cerchi di guidare le persone deve essere in grado di
controbilanciare le emozioni negative e suscitare un'atmosfera positiva. La coerenza e
l'integrazione cerebrale, quindi, sembrano determinare i livelli di crescita trasformativa e le
prestazioni di leadership in una persona.
Questa potente influenza della sincronizzazione cerebrale è stata rivelata nel 1988 in uno
studio riportato dai ricercatori della Universidad Nacional Autónoma de Mexico.
Il rapporto ha rivelato che gli stati cerebrali sincronizzati influenzano in modo significativo la
comunicazione non verbale con le persone nel proprio ambiente. Lo studio è stato fatto con
tredici coppie di soggetti. Il test si è svolto in una gabbia di Faraday oscurata e insonorizzata,
che filtrava tutta l'attività elettromagnetica esterna. Ognuna delle tredici coppie fu istruita a
chiudere gli occhi e a cercare di "comunicare" prendendo coscienza della presenza dell'altro.
Ogni volta che uno di loro percepiva la presenza dell'altro doveva segnalarlo allo
sperimentatore.
Allo stesso tempo, durante il processo, venivano monitorati gli stati delle onde cerebrali di
tutti i partecipanti. Gli sperimentatori hanno riferito poi che durante le sessioni si è verificato
un aumento della similarità degli schemi EEG (elettroencefalografici) tra le coppie. Inoltre, gli
sperimentatori hanno notato come la persona con il più alto il grado di sincronizzazione delle
onde cerebrali sia stata quella che ha maggiormente influenzato la sessione.
Ciò significa che quando i tuoi emisferi cerebrali si trovano in uno stato sincronizzato, il tuo
schema di onde cerebrali può automaticamente influenzare le persone intorno a te in maniera
molto positiva, anche prima di comunicare verbalmente. Questo vale per un cliente, un
partner, il proprio bambino, il proprio capo o un collega.
Quindi, recitare daimoku migliora la tua comunicazione con altre persone prima ancora che tu
dica una sola parola.
Trasforma paura e preoccupazione
La pratica del daimoku mi ha reso più consapevole di quando il mio cervello si trova in uno
stato incoerente, questo perché recitare daimoku mi ha permesso di sperimentare più volte uno
stato di onde cerebrali coerenti e sentire più chiaramente la differenza tra i due stati.
Dopo un po' ho iniziato a capire il motivo per cui i miei sentimenti di paura venivano sempre
trasformati e rimossi mentre recitavo daimoku .
Stiamo infatti parlando dell'unica parte del cervello responsabile di forti risposte emotive:
l’amigdala. L'amigdala è il centro integrativo delle emozioni, del comportamento emotivo e
della motivazione.
Quando si attiva l’amigdala?

Il circuito di allarme del corpo per la paura


si trova in una massa di nuclei a forma di mandorla, situata in profondità nel lobo temporale
del cervello. L'amigdala, dalla parola greca mandorla, controlla le risposte automatiche
associate alla paura, all'eccitazione e alla stimolazione emotiva, ed è stata collegata a disturbi
neuropsichiatrici, come ansia e fobia sociale. Normalmente abbiamo due amigdale, una su
ciascun lato del cervello. Costituiscono una parte del sistema limbico all'interno del cervello,
che è responsabile delle emozioni, degli istinti di sopravvivenza e della memoria.

L'amigdala è anche responsabile della percezione delle emozioni in altre persone, come le
espressioni di rabbia, paura e tristezza, così come del controllo dell'aggressività nell'individuo.
Aiuta a conservare vecchi ricordi di eventi ed emozioni, in modo che una persona sia in grado
di riconoscere eventi simili in futuro. Se, ad esempio, una volta sei stato deluso da un buon
amico, la tua amigdala potrebbe “attivarsi” e renderti ansioso ogni volta che il comportamento
di qualcun altro dovesse ricordarti quell’evento passato. Se sei stato morso da un cane quando
eri un bambino, potrebbe aumentare ulteriormente la tua paura e lo stato di allerta nei
confronti dei cani.
A me personalmente accade ogni volta che incontro un pastore tedesco. Quando avevo 10
anni fui morsa da un cane di questa razza. Anche se amo moltissimo i cani, ogni volta che vedo
un pastore tedesco non al guinzaglio venire verso di me, il mio cuore inizia a battere
all’impazzata.
Hai mai avuto pensieri spaventosi come "E se venissi licenziato"? o "I miei affari non
andranno bene" oppure "Non avrò abbastanza soldi quando sarò vecchio"?
Questo tipo di schemi di pensiero autolesionistici finirà per attivare la tua amigdala e
innescare una risposta di "lotta o fuga", creando alti livelli di ansia e paura, a livello
subconscio, che incideranno negativamente sul comportamento e sulla produttività. Questo a
sua volta potrebbe colpire anche altre regioni del cervello.
Una di queste regioni è il lobo frontale, dove vengono elaborate molte decisioni importanti.
Ecco perché è essenziale essere in grado di interrompere tali emozioni paurose, ad esempio
quando si devono prendere importanti decisioni aziendali e quando si cerca di guidare un
gruppo di persone.
Ogni volta che ti senti insicuro o minacciato da qualche ipotetico pericolo, la tua amigdala
viene attivata. Se lasci il tuo lavoro sicuro per iniziare una tua attività e diventi preoccupato di
poter fallire, la tua amigdala si attiva immediatamente, rendendoti an
cora più ansioso. Ogni volta che ti chiedi se sei in grado di
vendere abbastanza prodotti per non essere licenziato, l’amigdala inizia a reagire. Ogni volta
che ascolti i media parlare di qualche nuova crisi finanziaria ed economica, se sei spaventato
da tali notizie, l’amigdala si attiva; così le paure subconsce girano anche quando stai pensando
ad altre cose. È un circolo vizioso che difficilmente si riesce a fermare.

La paura blocca la motivazione

Le ultime ricerche sulle neuroscienze rivelano che siamo in grado di condizionare il cervello,
attraverso la preoccupazione o la paura cronica, a credere che il mondo non sia sicuro.
Quando ciò accade, la tua motivazione si spegne completamente e i neuroni in tutto il cervello
iniziano a disconnettersi l'uno dall'altro. La chiarezza mentale e le capacità di risoluzione dei
problemi sono ridotte, la fiducia cala e si trova difficile agire correttamente in qualsiasi
situazione sociale.

Evita gli attacchi dell'amigdala

A lungo andare lo schema subconscio dei tuoi pensieri paurosi ti farà concentrare sulla ricerca
di un ulteriore pericolo. Alcuni esperimenti scientifici hanno trovato che nel momento in cui
sono state mostrate delle espressioni facciali paurose, anche se le persone non erano coscienti
di averle viste, l'amigdala si era tuttavia attivata. Ciò significa che riusciamo a rilevare le
emozioni paurose di altre persone anche inconsciamente, cosa che attiva anche l’amigdala e ci
rende ansiosi.
Diversi studi hanno dimostrato che l'amigdala modula la risposta alla paura negli esseri
umani: stimoli intimorenti, come volti spaventosi, immagini terrorizzanti e segnali condizionati
dalla paura, hanno mostrato l’attivazione dell’amigdala in molte immagini cerebrali acquisite
con la tomografia ad emissione di positroni (PET).

Comunque, una soluzione c’è. I ricercatori hanno dimostrato che


entrare in uno stato cerebrale simmetrico completo (whole brain state) porterà il cervello fuori
da questa modalità predefinita negativa e calmerà l'amigdala. Allora avrai accesso a processi
di pensiero più ingegnosi. Questo è esattamente ciò che accade quando reciti daimoku. Come
hanno dimostrato le nostre misurazioni, puoi entrare in uno stato di “whole brain state”
mentre reciti. Avevo ora capito perché i miei pensieri ansiosi e i miei paurosi scenari si
fermavano ogni volta che recitavo daimoku.
Non si sono solo fermati, ma hanno lasciato il posto a una sensazione rassicurante di
ottimismo e motivazione, positiva ed energica.

Calma il tuo centro della paura


Conosciuta come centro cerebrale dell'ansia, dello stress e della paura, un'amigdala iperattiva
può creare molti problemi, tra cui l'inizio di una risposta di "lotta o fuga". La buona notizia è
che un cervello sincronizzato si trasforma strutturalmente per rispondere in modo diverso allo
stress. Come accennato prima, la sincronizzazione del cervello è esattamente ciò che accade
quando si recita daimoku .
La ricerca mostra che sincronizzare i due emisferi del cervello riduce l'amigdala. Ogni volta
che si entra in uno stato “whole brain state”, l’amigdala si restringe di conseguenza e le
connessioni funzionali tra l'amigdala e la corteccia prefrontale vengono indebolite. Questo
consente di essere emotivamente meno reattivi. Inoltre, la capacità di attenzione aumenta e si
può essere più concentrati su ciò che si sta facendo in quel momento.
Rilassa la tua mente scimmia

Lo stato “whole brain state” è stato associato alla ridotta


attivazione della nostra rete predefinita, a volte definita anche come la vagabonda "mente
scimmia". Questo concetto buddista si riferisce a quando la propria mente è senza direzione,
passando da un pensiero all'altro, come le scimmie che saltano da un albero all'altro,
chiacchierando all'infinito.
Sei preoccupato che il tuo partner si ammali ed un secondo dopo ti stai chiedendo cosa
cucinare per cena? Ti sei accorto improvvisamente di aver dimenticato di fare la dichiarazione
dei redditi? Stai vagando da un pensiero all'altro.
Abbiamo tutti una mente scimmia. La paura è una scimmia particolarmente rumorosa, che
suona l'allarme incessantemente, sottolineando tutte le cose che potrebbero andar male.
Entrare in uno stato “whole-brain state” con l'aiuto del daimoku calma la mente scimmia e
rende docili le scimmie.
Itai dōshin, ovvero essere in armonia con se stessi
Diamo un'occhiata a ciò che accade quando il cervello è più coerente. I vantaggi che sorgono
quando entrambi gli emisferi del cervello lavorano insieme armoniosamente sono: una
concentrazione migliorata e più alta, maggiore creatività, ottima salute mentale, memoria
migliorata, capacità di pensare chiaramente e prendere decisioni migliori.
Allo stesso tempo, anche le emozioni cambiano, non appena ci si trova in uno stato di onde
cerebrali coerenti. Ci si sente molto più felici ed ottimisti, come se si fosse "tutt’uno con il
mondo". Il successo finanziario e professionale viene più naturale. Ho io stessa sperimentato
molto spesso come questa condizione mi avesse aiutato a riportare in armonia i miei pensieri,
sentimenti e azioni.
Nichiren chiamò questo aspetto itai dōshin, che significa "diversi corpi, stessa mente”. I
termini "diversi corpi" e "stessa mente" possono significare armonia e allineamento con gli
stessi obiettivi o lo stesso atteggiamento mentale in un gruppo di persone diverse.
I "diversi corpi", tuttavia, possono anche rappresentare gli aspetti individuali di un essere
umano, come la sua percezione, coscienza, pensieri, sentimenti o azioni. Se tutti questi aspetti
sono in itai dōshin, allora saranno in armonia. Ricordi? Questi sono gli aspetti che
costituiscono la coerenza. Sei in armonia con te stesso? Quando le due metà del cervello
producono modelli di onde cerebrali diverse, non si è assolutamente in armonia con se stessi.
Con il daimoku possiamo portare i due emisferi del cervello nuovamente in itai dōshin.

Dōtai ishin è uno stato incoerente

Lo stato opposto è descritto da Nichiren come dōtai ishin, che significa "un corpo, diverse
menti ".
In questo caso, il termine "un corpo" può anche riferirsi a un gruppo di persone che
all'esterno rappresentano una comunità ma che non sono realmente in armonia l'una con
l'altra. Questo può accadere in un gruppo che non ha un obiettivo o un orientamento comune.
Di nuovo, questo principio può anche rappresentare gli aspetti individuali di una persona,
come i suoi pensieri, sentimenti o azioni. Se questi non sono coordinati e in armonia l'uno con
l'altro, allora ci si sente combattuti e si è in uno stato di incoerenza.
Se, per esempio, desideri essere in salute, ma provi costantemente rabbia, mangi cibo
spazzatura e fumi, allora ciò che senti e fai non corrisponde al tuo obiettivo. Quando vuoi
cambiare il tuo karma finanziario e raggiungere una situazione economica stabile e solida, ma
avverti costantemente la mancanza di soldi e la paura di impoverirti, allora ciò che provi non
trova corrispondenza con il tuo obiettivo dichiarato e sarai in uno stato incoerente. Quando ti
trasferisci dal nuovo partner, ma in segreto dubiti che sia stata la decisione giusta, i tuoi
sentimenti e pensieri non soddisfano la tua decisione e le tue azioni.

Ad un certo punto, comunque, il tuo stato incoerente si manifesterà


all’esterno. Se continui a tenerti un lavoro non molto entusiasmante e che ti butta giù, i tuoi
sentimenti non corrispondono a ciò che stai facendo. Solo quando i pensieri, i sentimenti e le
azioni saranno in sincrono potrai avere successo in ciò che stai facendo.

Nichiren riconobbe la coerenza come un prerequisito


per il successo.

Nichiren valutò l’aspetto di “diversi corpi, stessa mente” (itai dōshin) come cruciale per
avere successo. Egli diede un chiaro esempio di questo concetto illustrando come anche un
piccolo esercito può vincere su una grande armata se è unito e in armonia, cioè se è in itai
dōshin.
Quando fra le persone prevale lo spirito di “diversi corpi, stessa mente”, esse realizzeranno tutti i loro scopi,
mentre se hanno uno “stesso corpo e diverse menti” non possono ottenere niente di notevole.
I più di tremila volumi della letteratura confuciana e taoista sono pieni di esempi. Il re Chou di Yin guidò in
battaglia settecentomila soldati contro il re Wu di Chou, con i suoi ottocento uomini. Tuttavia, l’esercito del re
Chou, a causa della disunità, fu sconfitto dagli uomini del re Wu grazie alla loro perfetta unità. Perfino una sola
persona, se ha scopi contrastanti, finirà sicuramente per fallire.
Ma cento o mille persone possono senza dubbio realizzare il loro scopo se hanno un’unica mente.
Benché numerose, le persone del Giappone difficilmente realizzeranno qualunque cosa, poiché hanno uno
stesso corpo, ma diversa mente. Al contrario, sebbene Nichiren e i suoi discepoli siano pochi di numero, poiché
hanno lo spirito di “diversi corpi, stessa mente”, realizzeranno sicuramente la loro grande missione di
propagare ampiamente il Sutra del Loto.
Un solo scroscio di pioggia spegne molti fuochi ruggenti, e una singola verità dissolve molte forze malvagie.
Questo principio vale anche per Nichiren e i suoi seguaci.
Diversi corpi, stessa mente (1279)




Capitolo 7
La coscienza è multidimensionale

L'essere umano è una parte di quel tutto che noi chiamiamo "Universo", una parte limitata
nello spazio e nel tempo. L'uomo sperimenta sé stesso, i suoi pensieri e i suoi sentimenti
scissi dal resto — una sorta di illusione ottica della propria coscienza.
─ Albert Einstein
Il mondo è una realtà multidimensionale. Ai livelli più bassi, è pieno di incoscienza e
competitività. Ai livelli più alti, è pieno di bellezza, beatitudine e divinità. Concentriamoci
sulle dimensioni più alte. ─ Amit Ray
La coscienza è un prodotto del cervello?
Per molto tempo la scienza moderna e in particolare la biologia ha sostenuto che la coscienza,
intendendo con ciò la consapevolezza di se stessi, sia un prodotto esclusivamente del cervello.
Si è ritenuto, e ancora lo si ritiene, che ogni emozione e pensiero, ogni tipo di percezione e
memoria, possa essere ridotto alle interazioni tra neuroni e processi biologici nel cervello.
Secondo questa visione, la coscienza stessa è guidata solo da processi chimici e neurologici e
la mente è isolata dal corpo. Di conseguenza, siamo isolati dal nostro ambiente. In accordo a
questa visione materialistica, la morte cerebrale rappresenta naturalmente la fine della
propria coscienza.
Alle frontiere della scienza, tuttavia, alcuni ricercatori stanno sfidando questa visione
materialistica e hanno iniziato a sviluppare una nuova comprensione della natura stessa della
coscienza. Certo, possiamo percepire le cose intorno a noi e noi stessi, ma cos'è veramente la
coscienza? Questi scienziati non pensano che la coscienza sia solo un prodotto del nostro
cervello. È come dire che la musica è il prodotto di una radio.
Per combinazione, questo è esattamente ciò che immaginavo da bambina. Pensavo che nella
nostra radio ci fossero piccole persone che suonavano musica. Ricordo di aver chiesto a mio
padre perché queste persone erano così piccole. Non riuscivo a capire come si adattassero a
un oggetto così piccolo. Tuttavia, ricordo di aver cercato disperatamente una spiegazione per
la musica che usciva dalla radio. Quando la radio si guastò mi sono chiesta cosa accadesse
alla gente. Solo in seguito ho capito che la musica continuava ad esistere anche dopo che la
nostra radio era andata.
Questa è più o meno la stessa domanda che questi nuovi ricercatori si stavano ponendo.
Cosa succede realmente quando il cervello non funziona più?
Oltre il tuo cervello
Nel nostro libro NB 3.0 abbiamo sottolineato che la dimensione spirituale, al di là del tempo e
dello spazio, presenta una delle implicazioni importanti della "Cerimonia nell'aria", come viene
illustrata nel Gohonzon. Per descrivere questa sfera spirituale, abbiamo parlato
dell'esperienza di premorte di Anita Moorjani, che lei ha descritto in modo molto sistematico e
chiaro. Negli ultimi anni alcuni scienziati hanno cercato di indagare sulle esperienze di
premorte per illustrare il carattere illimitato, infinito e universale della coscienza.
Tra questi scienziati c'è il Dott. Pim van Lommel, che ha lavorato come cardiologo in un
ospedale olandese e che si è interessato a esperienze di premorte. Ha messo insieme molte
storie intriganti di alcuni suoi pazienti sopravvissuti ad un arresto cardiaco completo. I
risultati dei suoi studi suggeriscono che la nostra coscienza esiste indipendentemente dal
nostro corpo. Egli sostiene che se la coscienza fosse un prodotto del solo cervello, ciò
implicherebbe che l'attività della coscienza cessi con la morte cerebrale. Tuttavia, non è così.
Come lui riferisce, queste persone avevano una coscienza molto ampia, brillante e chiara,
anche in condizioni critiche, quando il cuore e l’attività respiratoria si erano fermati e non si
registrava più attività cerebrale. Ecco perché molti ricercatori si chiedono: la coscienza è una
proprietà intrinseca dell'universo e della realtà, che è sempre stata lì nella sua forma non
locale?
Van Lommel ritiene che la coscienza sia infinita, eterna e illimitata, in una dimensione
spirituale oltre la dimensione fisica del tempo e dello spazio. Questo aspetto della coscienza è
"non locale" in contrasto con la coscienza quotidiana "locale", che sperimentiamo quando
siamo svegli. Di solito abbiamo familiarità solo con l’aspetto locale della coscienza. Sappiamo
"chi siamo". La nostra identità normalmente dipende da questa coscienza locale che
comprende il nostro corpo, i vari ruoli che interpretiamo nella vita, il nostro lavoro, i nostri
averi, i nostri sistemi di credenze e le nostre questioni personali. Tuttavia, questa è solo una
parte della realtà.

Sei aperto all'idea che la tua coscienza locale,


cioè il tuo ego quotidiano, è solo un aspetto di una coscienza
non locale, infinita e senza limiti?
Un viaggio verso la coscienza non locale
Uno di quegli scienziati che sostenevano con veemenza che la coscienza è limitata al nostro
cervello è il dott. Eben Alexander. Come rinomato neurochirurgo laureatosi ad Harvard, ha
lavorato per oltre tre decenni in ospedale e ha difeso la sua visione scientifica materialista del
mondo. Pensava di sapere esattamente come funzionavano il cervello e la mente finché una
mattina si svegliò con un terribile mal di testa. I seguenti sette giorni cambiarono
completamente la sua vita e la sua visione del mondo. Cosa era successo? Il suo cervello era
stato gravemente danneggiato da un caso devastante di meningite batterica, cadde in coma e
vi rimase per una settimana. C’era la quasi certezza che sarebbe morto. Il medico che lo
aveva in cura parlò di una "mortalità nel 97% dei casi".
Era in terapia intensiva e la sua neocorteccia non reagiva più. Da un punto di vista medico,
in questo stato non sarebbe stato possibile per lui pensare o percepire nulla, persino avere
allucinazioni. Eppure, Eben si immerse nelle più profonde dimensioni della coscienza dove il
tempo e lo spazio non contavano. Più di tutto visse vividamente un mondo bellissimo pieno di
luce e di amore incondizionato. Inoltre, ricevette un messaggio chiaro:
Sei sempre amato e apprezzato; non devi temere nulla; non puoi fare niente di
sbagliato. ─ Eben Alexander
Il settimo giorno di coma aprì gli occhi e inaspettatamente si riprese, senza alcun danno
cerebrale. Questo evento fu giudicato davvero sorprendente, poiché lo "scenario migliore", da
un punto di vista medico, era che il suo cervello sarebbe rimasto danneggiato per sempre, se
mai si fosse svegliato dal coma. Questa esperienza di premorte cambiò tutto ciò che sapeva
del cervello, della mente e della coscienza. Aveva attinto a una consapevolezza non locale, che
lo aveva portato ad abbracciare una visione del mondo radicalmente nuova. Da allora ha
condiviso le sue intuizioni su ciò che considera la vera natura della coscienza. Ora asserisce
che la scienza può determinare, e determinerà, che la coscienza non è limitata al solo cervello
e che sopravvive alla morte fisica. Ora sostiene che una volta che sei in grado di attingere alla
tua "mente più grande", puoi guarire, migliorare le tue relazioni e ricevere una guida. Crede
fermamente che l'accesso a questa fonte infinita di saggezza finirà per arricchire ogni aspetto
della vita.

Secondo Eben, la coscienza esiste del tutto indipendente dal cervello. La vera natura della coscienza è non locale e
molto più affascinante di quanto noi esseri umani possiamo immaginare.
Attingere a questa fonte infinita ci consente di migliorare ogni aspetto della vita.

Anche scienziati come Van Lommel presumono che la coscienza non sia limitata unicamente
al cervello , ma piuttosto che il cervello agisca come una specie di ricevitore e trasmettitore di
coscienza, a somiglianza delle diverse stazioni che è possibile ricevere via radio o televisione.
In qualche modo siamo come una specie di ricevitore radio individuale, che può attingere a
questo campo di coscienza, cioè connettersi ad esso. Il programma che riceviamo è
semplicemente quello corrispondente allo stato vitale in cui ci troviamo. La frequenza di
questo programma dipende anche dalla frequenza prevalente delle nostre onde cerebrali.

La domanda è: su quale stato vitale sei sintonizzato


in questo momento?

È come guardare la TV. Se vuoi guardare un programma che


si trova su un canale di storie romantiche e ti sintonizzi sulla CNN, vedrai ogni genere di
problemi, anche se hai la capacità di sintonizzarti sulla frequenza di trasmissione del canale
romantico. Ma non vedrai mai il canale romantico sulla frequenza di CNN, perché la CNN è
dedicata ai problemi del mondo. Questo sarebbe un completo disallineamento vibrazionale.
Accade la stessa cosa con la nostra consapevolezza, i nostri progetti e le nostre intenzioni. Se
vogliamo avere risultati diversi nella vita, dobbiamo cambiare la vibrazione sulla quale siamo
sintonizzati.
La tua natura di Budda corrisponde alla coscienza non locale
I ricercatori attuali tendono a credere che la coscienza sia ovunque e che anche ogni animale,
pietra o pianta abbia una coscienza. Inoltre, in realtà non esiste alcuna coscienza individuale.
Siamo tutti incapsulati in ciò che potremmo chiamare coscienza universale, un campo,
generale e unificato, di coscienza. Proprio come due fra i maggiori esperti mondiali di
neuroscienza e coscienza, Christof Koch e Giulio Tononi, hanno espresso con una profonda
dichiarazione:

"La coscienza è una proprietà intrinseca e fondamentale


della realtà."

Essi credono che la coscienza sia ovunque e che anche ogni animale, pietra e pianta abbia
coscienza. Siamo tutti inseriti in ciò che potremmo chiamare coscienza universale. "Il cuore
della coscienza è che essa prova qualcosa e che dobbiamo ridurre la sofferenza di tutti gli
esseri senzienti", dice Christof Koch.
Oltretutto, la cosa davvero affascinante è che queste teorie innovative sulla coscienza e sulla
sua struttura multistrato corrispondono effettivamente alle dottrine buddiste riguardanti la
vita, il karma e la coscienza. Nichiren adottò l'idea di Miao-lo (Zhanran, 711-782, il sesto patriarca
della scuola del Buddismo cinese T’ien-t’ai) secondo cui la coscienza è ovunque e non è limitata solo
agli esseri umani. Nel suo gosho L’Oggetto di culto per l’osservazione della mente parla di
come anche le pietre e le piante abbiano una coscienza illuminata e quindi anche il pezzo di
carta su cui è iscritto il Gohonzon contiene lo stato di Buddità.
Miao-lo afferma nel suo lavoro "Lo scalpello di diamante": "Una pianta, un albero, un sasso, un granello di
polvere: ciascuno di essi ha la natura di Budda, ciascuno è dotato di causa ed effetto, della facoltà di
manifestare e della saggezza per comprendere tale natura di Budda." L'oggetto di culto per
l’osservazione della mente (1273)

Questo breve testo illustra un aspetto molto importante della dottrina buddista di Nichiren
sulla vita e sul karma. Ci dice che la coscienza è ovunque. Inoltre, anche le cose, gli animali e
le piante hanno il loro "karma" e sono soggetti alla "legge di causa ed effetto".
Per molti anni varie persone ci hanno chiesto: cosa è esattamente la mia "natura di Budda"?
Naturalmente inizialmente avevo capito questo concetto in maniera teorica, ma devo
ammettere che non lo avevo compreso emotivamente. Nella nostra cultura occidentale non c'è
un termine con cui mettere in relazione questo concetto astratto della natura di Budda. Tutto
ciò cambiò completamente, tuttavia, quando venni a conoscenza della nuova ricerca scientifica
sul campo unificato di energia e coscienza e sull’aspetto non locale della coscienza.
Ho capito che la nostra natura di Budda corrisponde effettivamente a questo aspetto non-
locale della coscienza, nella forma di "coscienza cosmica". Nichiren la considerava la matrice
di tutti gli esseri e di tutti i fenomeni, sulla Terra e nell'intero universo. Questo è esattamente
ciò che suggeriscono le ultime ricerche di frontiera della scienza: questo campo energetico
onnicomprensivo è considerato l’origine di tutti le manifestazioni e della coscienza stessa.
Vi è un crescente riconoscimento del fatto che siamo immersi in un campo energetico
interpenetrante che viene spesso chiamato "il Campo" o il "Campo di punto zero". La
giornalista e scrittrice americana Lynne McTaggert ha fornito una panoramica dettagliata
delle ultime ricerche in materia.
Queste nuove teorie suggeriscono che al nostro livello più fondamentale siamo pacchetti di
energia pulsante, che interagiscono e scambiano informazioni con questo mare di energia.
Non siamo mai separati da questo campo da cui scaturisce ogni manifestazione. Questo campo
energetico pulsante è il motore centrale del nostro essere e della nostra coscienza.

Essere in grado di connettersi con questo campo alla fine


determina quanto siamo felici o in salute.
Il karma crea il modo di vivere individuale
Il testo sopra citato menziona inoltre "la legge di causa ed effetto" cui tutto e tutti sono
soggetti. Sebbene questo aspetto si riferisca specificamente alla causa per la realizzazione
della propria natura di Budda, può anche essere inteso in una modalità più generale, nel senso
che viviamo permanentemente secondo la "legge di causa ed effetto". Ciò significa che
viviamo sempre sotto l'influenza del nostro karma, che creiamo ogni istante. Ecco perché
ognuno di noi ha le proprie esperienze uniche nella vita. Più sorprendentemente, questo è
anche ciò che le nuove ricerche scientifiche suggeriscono:

Facciamo tutti parte della stessa coscienza.


In questo campo di coscienza, tuttavia, c'è un'ampia varietà di informazioni e contenuti.

Pertanto, ciò che stai riscontrando corrisponde, per così dire, al programma che stai
attualmente ricevendo. La frequenza di questo programma dipende dalle tue memorie,
tendenze e cause karmiche. Sono la tua memoria individuale e la memoria collettiva della tua
famiglia e del tuo paese ad influenzare pesantemente il programma che ricevi.
Questo è esattamente ciò che i pazienti di van Lommel hanno raccontato dopo essere stati
rianimati. Tutto ciò che hai sperimentato, fatto, pensato e sentito, come hai reagito alle
situazioni e i tuoi sentimenti predominanti, è ancora tutto lì in questo livello non locale della
tua coscienza. I nostri pensieri, le memorie e le sensazioni sono tutti oggetti della coscienza.
La luce dietro il tutto
Secondo van Lommel, è possibile paragonare la capacità di sperimentare la coscienza alla luce
di un proiettore cinematografico. Il proiettore invia luce su uno schermo, dove le immagini
proiettate cambiano in continuazione. Queste immagini sono le tue percezioni, emozioni,
ricordi, sogni, pensieri e sensazioni. Il film che stai vivendo sullo schermo potrebbe essere
paragonato al tuo karma individuale. Questo è il contenuto della tua coscienza, colorato dagli
effetti di tutto ciò che hai sperimentato, fatto, pensato e sentito. È sempre lì, conservato su un
livello non locale della tua coscienza.
Senza la luce del proiettore, tuttavia, non ci sarebbero immagini.

Se vuoi cambiare
il film proiettato,
devi assolutamente cambiare
la pellicola
nel proiettore.

Non è quello che la maggior parte di noi tende a fare, comunque. Cerchiamo, invece,
disperatamente di cambiare le cose esclusivamente agendo sull'esterno. Sarebbe un po’ come
urlare agli attori sullo schermo per cercare di farli comportare in un modo diverso. Quindi è
molto importante cambiare il tuo karma se vuoi guardare un film diverso sullo schermo della
tua vita. Naturalmente, questo è più facile a dirsi che a farsi.
Ecco perché la pratica del daimoku non serve solo per la realizzazione dei tuoi desideri, anche
se questa è una parte affascinante di essa. Nichiren fa un passo ulteriore e ci dà i mezzi per
cambiare davvero il nostro karma nel profondo della nostra vita. Com'è possibile? Per
cambiare il proprio karma abbiamo bisogno di accedere a una zona, per così dire, senza
karma. Nichiren ci dà la chiave di ciò nel Gosho sopra citato, in cui si dice che "ogni cosa è
dotata della funzione di manifestare e della saggezza per realizzare la sua natura di Budda".
Essere in grado di praticare il dharma della legge mistica, cioè il mantra di Nam-myō-hō-ren-ge-
kyō , ci consente di avere accesso all'aspetto non locale della nostra coscienza. Così facendo
otteniamo la "saggezza" per attivare e manifestare la coscienza cosmica dentro di noi al fine di
realizzare i nostri sogni.
Se non cambiamo il nostro karma, però, potremmo anche soddisfare i nostri sogni, ma
vedere lo stesso vecchio "film" infelice nelle nostre vite. Potresti avere un nuovo partner, ma
ancora gli stessi vecchi problemi. Quindi potresti ottenere un nuovo lavoro, ma ancora con un
capo odioso o colleghi prepotenti. Abbiamo bisogno di accedere alla coscienza cosmica per
resettare le nostre vite. Questo è il motivo per cui abbiamo bisogno di uno stato della
coscienza alterato ed ampliato. La nostra coscienza locale e quotidiana è molto limitata. Le
ricerche sulla meditazione hanno dimostrato che l'accesso a uno stato alterato di coscienza
non locale può essere raggiunto nello stato di coerenza delle onde cerebrali Theta e Delta,
come descritto nel capitolo precedente.
Inoltre, è assolutamente importante lavorare sulle proprie tendenze karmiche negative,
perché cercano sempre di sabotare la realizzazione dei propri sogni. Come sai di avere
tendenze karmiche negative? Lo comprendi sicuramente quando soffri, perché spesso sono
queste tendenze la causa della tua sofferenza o della tua infelicità.
Vediamo cosa ha da dire Nichiren sulle diverse dimensioni e sui livelli di coscienza, su come
funziona il karma e perché cambiare il proprio karma sia uno degli elementi chiave della sua
teoria dei nove livelli di coscienza.

Capitolo 8
La profonda psicologia buddista del karma

Il potere del subconscio è circa un milione di volte più grande di quello della nostra mente
cosciente. ─ Bruce Lipton
Pensiamo di decidere consapevolmente
È molto naturale pensare che viviamo consapevolmente le nostre vite e che prendiamo
consapevolmente tutte le nostre decisioni usando il libero arbitrio. Il fatto che il tuo sé
cosciente percepisca ogni cosa nel tuo ambiente con gli organi di senso ti fa credere che
questo io cosciente sia il tuo "io", che non solo percepisce le cose ma decide anche che cosa
"tu" vuoi fare.
Vedi i bei fiori nel tuo giardino, senti piangere i tuoi figli, gusti la pizza al ristorante italiano,
senti l'abbraccio del tuo partner sulla pelle e senti l'odore di limoni che arriva dalla lampada a
olio. Il tuo sé cosciente percepisce ed elabora tutte queste informazioni e cerca di dare un
senso ad esse confrontando ogni cosa che vedi, ascolti, assapori, senti, odori e tocchi con tutte
le esperienze avute in passato. Quindi tu sei molto più del tuo sé cosciente, poiché la mente
subconscia memorizza in modo permanente tutto ciò che abbiamo sperimentato nella nostra
vita: ogni emozione, ogni esperienza, ogni azione e ogni pensiero che una volta abbiamo
elaborato. Tutto ciò che dimentichiamo o reprimiamo a livello conscio è immagazzinato nel
subconscio. Qualsiasi evento spiacevole, qualsiasi sentimento o trauma doloroso che fosse
troppo doloroso da processare a livello cosciente, perché ci avrebbe sopraffatto, è
immagazzinato nel subconscio. Anche innumerevoli altre esperienze e azioni sono
memorizzate nel subconscio, dove sono in attesa di venire alla luce e alla fine elaborate dalla
mente cosciente. Quindi, qualsiasi cosa percepiamo a livello conscio è solo una piccola parte
di tutte le realtà possibili intorno a noi.
Ora sappiamo che il cervello elabora 400 miliardi di bit di informazioni al secondo, ma
coscientemente percepiamo solo 2.000 bit al secondo. Questi 2.000 bit si riferiscono
esclusivamente a ciò che è importante per la sopravvivenza nel mondo esterno: il tuo
ambiente, il tuo corpo e la percezione del tempo.
Il nostro cervello riceve milioni di messaggi durante il giorno, che vengono memorizzati nel
subconscio, il quale cerca di abbinare questi messaggi confrontandoli con i ricordi e le
emozioni memorizzati nel cervello. Quindi sperimenta e interpreta ciò che sta accadendo ora
in base a qualche cosa vissuto nel passato, perché il cervello è fondamentalmente una
registrazione del proprio passato. Ecco perché spesso si tende inconsciamente a cogliere
quella parte della realtà che "fa il pari con" le nostre esperienze passate.
Tuttavia, pensi ancora di prendere decisioni a livello cosciente. Non è forse vero che decidi
consapevolmente cosa indossare, cosa mangiare e la prossima auto da acquistare? Decidi con
quale persona iniziare un'amicizia e decidi quale persona sposerai. Senti, naturalmente, che
tutte queste decisioni sono basate sul tuo ragionamento consapevole e sul tuo libero arbitrio.
Un esperimento condotto da scienziati dell'Istituto Max Planck di Scienze Cognitive Umane e
Cerebrali a Berlino ha rivelato che a decidere cosa facciamo non è il nostro sé cosciente; in
realtà è la nostra mente subconscia a decidere tutto ciò che facciamo pochi secondi prima
ancora di diventarne consapevoli.
Nell'esperimento, i partecipanti potevano decidere liberamente se volessero premere un
pulsante con la loro mano destra o sinistra.
L'unica cosa che dovevano fare era ricordare il momento in cui avevano preso la decisione di
usare la loro mano destra o sinistra.
I ricercatori avrebbero scansionato il cervello dei partecipanti mentre l’esperimento era in
corso, per scoprire se si potesse effettivamente prevedere quale mano avrebbero usato i
partecipanti prima che i partecipanti fossero consapevoli della decisione. Il risultato è stato
che monitorando l'attività cerebrale dei partecipanti, i ricercatori potevano prevedere quale
mano il partecipante avrebbe scelto sette secondi prima che il partecipante fosse consapevole
della decisione.

Questo in realtà significa che sei influenzato dal tuo subconscio molto più di quanto pensi.

Quando ho letto questo, ho trovato piuttosto inquietante che le decisioni vengano prese dal
mio subconscio sette secondi prima che la mia mente conscia si accorga di esse. Tuttavia,
improvvisamente ho capito a un livello ancora più profondo perché è davvero molto difficile,
da un certo momento in poi, solo il "decidere" di agire e comportarsi diversamente. È
diventato chiaro che dobbiamo davvero trovare la soluzione ai nostri problemi a un livello più
profondo. Ancora una volta mi sono resa conto di quanto sono fortunata ad avere un mezzo
per pulire la mia mente subconscia: recitare daimoku al Gohonzon.
La tua mente subconscia controlla tutto
Negli ultimi decenni, i ricercatori hanno raggiunto una comprensione completamente nuova di
come le nostre menti influenzano il modo in cui viviamo. Gli scienziati si stanno sempre più
convincendo che, come viviamo il mondo, come percepiamo gli eventi, come ci comportiamo e
anche quali decisioni prendiamo, dipenda in gran parte dalla guida e dall’influenza dei
processi subconsci della nostra mente, e non tanto, come si è sempre creduto, dalla nostra
mente cosciente. Siamo costantemente influenzati da fattori di cui non siamo consapevoli. Ciò
che sorprende davvero è la misura in cui siamo influenzati dalle nostre menti subconscie. La
mente è sempre attiva e indipendente. Non solo svolge un ruolo fondamentale nel plasmare il
modo in cui le nostre menti coscienti sperimentano il mondo circostante, ma soprattutto come
rispondiamo ad esso.

La mente subcosciente controlla il 95 percento del modo in cui


le nostre circostanze si manifestano e di come le nostre
convinzioni modellano le nostre vite.

Come vedremo più avanti, questo è esattamente ciò che la filosofia buddista aveva già
affermato più di 1.500 anni fa.
Stiamo cercando soluzioni all'esterno
Poiché il nostro sé cosciente percepisce il mondo attraverso i cinque sensi, siamo inclini a
pensare che dobbiamo solo cambiare coscientemente qualcosa al di fuori di noi, per cambiare
la nostra realtà. Non ci identifichiamo sempre esclusivamente con ciò che percepiamo e
rappresentiamo nel mondo esterno? Non è quello il luogo in cui cerchiamo sempre la
soluzione ai nostri problemi? Non ci identifichiamo principalmente con il nostro lavoro, con
quello che facciamo o con quello che abbiamo? Non ci confrontiamo costantemente con gli
altri in termini di status sociale, sui progressi compiuti, su quanto siamo attraenti, su quanto
siamo felici e su quanti soldi abbiamo? Questa è la mente conscia, o la coscienza ego, in
azione.
Pertanto, siamo costantemente preoccupati per le nostre condizioni di vita e le circostanze.
D'altra parte, sentiamo degli impulsi provenienti dagli strati profondi della nostra mente, che
non possiamo controllare. Questi sono i sentimenti familiari che emergono principalmente
quando siamo da soli. Questa è la parte che spesso vogliamo nascondere agli altri. Ma ogni
volta che non ci sono più distrazioni all'esterno, emergono le sensazioni di rabbia e di
impotenza per i sogni mancati e le relazioni fallite. La paura del futuro o della tua stessa
morte non può più essere respinta. I vecchi sentimenti di inutilità e insicurezza sono lì,
presenti.
Non sarebbe stato meglio scegliere una professione diversa? Mio padre non mi ha mai
supportato e apprezzato. Che traguardi ho raggiunto? Se solo avessi colto l'opportunità che mi
era stata offerta, oggi avrei certamente più successo! Perché tutti hanno sempre più sostegno
di me? Non me lo merito? Cosa devo fare quando sono completamente solo? Non sono riuscito
a essere un modello per i miei figli. I miei figli hanno preso le distanze da me.
Tali pensieri ed emozioni erompono, specialmente quando la tua identità si sta esternamente
"sgretolando". Quando hai perso il lavoro, i tuoi figli se ne sono andati di casa, quando hai
problemi nel matrimonio, sorgono molte domande. Che significato ha la mia vita? Qual è la
vera felicità? Come posso trasformare queste emozioni profondamente radicate?
Il più delle volte, tuttavia, ci limitiamo a tenerci occupati per sfuggire allo stress interiore di
emozioni che arrivano dal profondo.

La nostra mente cerca soprattutto soluzioni in altre cose,


luoghi o persone.
Il tuo senso di identità personale è definito da stimoli esterni
Nell’ambiente attorno a me ho potuto notare che a un certo punto della vita ci sono persone
che cercano di sfuggire alle proprie insorgenti emozioni, lavorando tanto. Alcuni comprano
una nuova auto veloce. Altri si prendono una lunga vacanza o si sottopongono a un intervento
di bellezza. Alcuni cercano freneticamente un nuovo partner su Internet con cui tutto sarà
migliore. Altri si aggrappano disperatamente al senso identitario della loro comunità religiosa
o politica o della loro squadra di calcio. Molte persone spendono tutti i loro soldi in costosi
ristoranti o vestiti che creano loro sempre più dipendenza.
Ogni sera potresti passare ore su Facebook, il che ti fa sentire di avere dei buoni amici e di
essere importante. Magari sei sempre lì a comprare le ultime diavolerie tecnologiche. Forse
mangi troppo o vai a fare jogging ogni giorno.
Tutti questi stimoli esterni ci distraggono a breve termine dai nostri veri sentimenti. Ma più
ne consumiamo ed è passata la novità, più siamo bloccati nella stessa identità con gli stessi
vecchi sentimenti. Abbiamo bisogno di sempre più stimoli esterni per non dare retta
all’emergere delle nostre emozioni.

Nella coscienza quotidiana la nostra attenzione è diretta al mondo esterno per sfuggire alle nostre sensazioni di
mancanza e
di infelicità.

In questo stato occupato, la mente di solito è molto irrequieta e ha la tendenza a perdersi


nell'ambiente esterno. Tuttavia, è molto difficile distogliere la nostra attenzione da tutte
queste cose del mondo esterno, perché in fin dei conti ci sono problemi e minacce reali su cui
dobbiamo concentrarci. I tuoi figli sono nella fase della pubertà, il tuo capo richiede
determinati obiettivi di vendita, tuo padre è in ospedale, la banca chiede il rimborso del tuo
mutuo, ultimamente dormi male e spesso soffri di mal di testa. Sei stanco e svuotato.

Quando siamo stressati, definiamo la realtà attraverso


i nostri sensi.

Nella vita di tutti i giorni prendiamo costantemente decisioni, ad esempio quando facciamo
la spesa o guidiamo un'auto. Ecco perché crediamo fermamente che solo il nostro sé
cosciente, l'"ego pensante" della nostra coscienza quotidiana, sia capace di cambiare la nostra
posizione incerta. Crediamo di dover solo pensare e agire positivamente, e poi tutto cambierà.
Pensiamo di dover solo decidere di prendere un'altra direzione, e poi tutto andrà bene.
Ma come possiamo ottenere dei veri cambiamenti nelle nostre condizioni, se tutti i nostri
sforzi non hanno ancora funzionato? La situazione attuale è esattamente il risultato di tutte le
decisioni prese finora. Se continuiamo a pensare e a sentire come abbiamo fatto fino ad ora, il
nostro futuro apparirà come il presente.
Per ora è sufficiente sapere che, per poter trovare risposte, dobbiamo andare oltre i confini
di ciò che percepiamo esternamente. La tua mente conscia è definita dai cinque sensi. Questo
è il tuo ego che coscientemente si considera separato da tutto e da tutti. Tuttavia, sei molto
più di ciò che puoi vedere, sentire, ascoltare, toccare o gustare. C’è molto di più oltre i limiti
sensoriali. A volte si possono sperimentare pensieri e sentimenti specifici che emergono
improvvisamente dal profondo. Certi ricordi possono all’improvviso farti arrabbiare, renderti
felice, oppure triste.
Ricordo abbastanza vividamente un giorno in cui passeggiavo per la strada principale dello
shopping nella mia città natale e d’un tratto ho visto un musicista di strada suonare una
tromba. Ho immediatamente iniziato a piangere perché suonava una canzone che mio padre
suonava con la sua tromba. Questa sensazione era salita da qualche recesso nel profondo e
non potei controllarla. Certe sensazioni che provengono dal profondo possono farti soffrire o
addirittura farti ammalare. Ovviamente esistono diversi livelli di coscienza, ed essi sembrano
determinare cosa pensiamo, sentiamo, come reagiamo, cosa decidiamo e anche cosa facciamo.
E questo è esattamente ciò che Nichiren ha affermato nella sua teoria dei nove livelli di
coscienza.
Un modello buddista di coscienza multistrato
Nichiren doveva essere perfettamente consapevole di questi vari aspetti e livelli della
coscienza. Conosceva la dottrina dei nove livelli di coscienza che descrive la complessa realtà
multidimensionale della vita e dell'esperienza umana.
La teoria dei nove livelli di coscienza si basa sugli insegnamenti della scuola T’ien-t’ai, che
ha aggiunto il nono livello di coscienza alla teoria preesistente di otto livelli.
Questa “psicologia del profondo” buddista, un approccio alla terapia che esplora gli aspetti
sottili, inconsci e transpersonali dell'esperienza umana, differenzia i livelli del subconscio.
Originariamente risale a una scuola buddista chiamata Yogachara, la cui esistenza è nota dal
4° secolo d.C. Questi buddisti praticavano yoga e meditazione e riassumevano le loro
esperienze e intuizioni in una psicologia profonda sistematica, più di 1600 anni fa, molto
prima che Sigmund Freud (1856-1939) e Carl Gustav Jung (1875-1961) iniziassero a parlare
del "subconscio".
Questo approccio buddista stabilì una classificazione multistrato delle varie forme di
percezione dei cinque sensi, organizzata dalla funzione cognitiva della nostra auto-
consapevolezza. All'interno di questo quadro teorico, il termine "coscienza" (sanscrito:
vijñāna) in realtà designa la funzione con cui distinguiamo tra le diverse forme di percezione.
Ad esempio, non puoi vedere una melodia con gli occhi, né toccarla con le dita. Solo con le
orecchie puoi ascoltare musica. Quindi, ciascuno dei cinque organi di senso trasmette alcune
informazioni specifiche sull'oggetto della percezione, che sono diverse dalle altre forme di
percezione. Inoltre, queste diverse forme di percezione sono sotto la forte influenza delle
nozioni apprese, che fungono da filtro per il riconoscimento di tutte le informazioni in
ingresso.
In modo analogo, la scuola Yogachara ha spiegato che la realtà che percepisci esiste solo
nella tua mente, perché qualsiasi cosa tu esperisca non è altro che una proiezione della tua
mente. Questo vuol dire che tutto ciò che percepisci è un'interazione dei diversi livelli della
tua coscienza.

Qualsiasi cosa tu sperimenti non è altro che una proiezione


della tua mente

Secondo la visione tradizionale del Buddismo Nichiren ci sono nove diversi livelli di
coscienza, che sono classificati come segue:

 Vista
 Udito
 Olfatto
 Gusto
 Tatto
 Mente pensante & coscienza dell'ego
 Manas
 Alaya
 Amala


Secondo questo profondo modello psicologico, la nostra coscienza può essere
sostanzialmente intesa come composta da tre strati: 1. La parte "cosciente" della nostra
coscienza (1, 2, 3, 4, 5 e 6); 2. Uno stato preconscio (7); e 3. Il subconscio (7, 8 e 9).
Lo stato preconscio dovrebbe richiamare certi ricordi che possono facilmente diventare
consci, mentre è molto difficile distinguere chiaramente tra subconscio individuale (7) e
collettivo (8). Questo perché si influenzano costantemente l'un l'altro direttamente.
Sei controllato dai tuoi schemi karmici
La tua mente pensante in realtà funge da "auto-consapevolezza" (6), la quale integra tutte le
informazioni ottenute dai cinque sensi (1, 2, 3, 4 e 5) per attribuire un significato a ciò che
percepisci. Questa auto-consapevolezza significa essere consapevoli del tuo "sé" o del tuo
"ego", sapendo che sei tu e che sei diverso da tutti gli altri e dal mondo esterno.
Questa auto-consapevolezza nella forma del tuo ego è, tuttavia, considerata solo come una
costruzione della tua mente che è costantemente influenzata e controllata dai potenti impulsi
provenienti da livelli profondi della tua mente chiamati "manas" (7). Questa area della mente
preconscia funge da interfaccia tra la tua auto-consapevolezza (6) e il tuo subconscio (8 e 9).
Allo stesso tempo, questo stato preconscio al 7° livello costituisce anche il tuo subconscio
individuale, che non smette di funzionare neanche quando sei profondamente addormentato, o
in coma. Non possiamo controllare i sogni, quando dormiamo. I sogni seguiranno i loro
percorsi e il tuo ego cosciente non potrà influenzarli. A volte, quando ricordi ciò che hai
sognato, ne rimani sorpreso, perché i sogni possono rivelare segreti nascosti o costituire una
strana combinazione di tutti i tipi di informazioni che hai immagazzinato in profondità nel tuo
subconscio.
Quali credenze stanno gestendo la tua vita?
Quando parliamo di "karma" ci riferiamo a una serie di schemi specifici su come pensiamo,
sentiamo, su come intendiamo fare le cose, agiamo e reagiamo. Allo stesso tempo, abbiamo a
che fare con credenze individuali che sono state memorizzate profondamente nel subconscio,
le quali funzionano come una "macchina fotografica" interna attraverso la quale filtriamo e
percepiamo le esperienze fatte all'esterno. Questa fotocamera si concentra su qualsiasi
esperienza esterna corrisponda alle proprie impostazioni.
Ciò significa che il modo in cui percepisci una situazione può avere a che fare poco con la
situazione stessa, e molto a come interpreti la situazione secondo le tue convinzioni,
accompagnate da certe emozioni.
Quando nasciamo, siamo aperti e virtualmente non limitati nel numero di possibilità che
possiamo creare. Ricordo abbastanza vividamente che quando ero piccola mi esprimevo
pienamente e senza paura. Pensavo di poter fare e diventare tutto ciò che volevo. Tuttavia, più
invecchiavo, più mi rendevo conto di certi comportamenti e di determinate convinzioni che io
avevo recepito da genitori, insegnanti, colleghi, fratelli, parenti e altre persone intorno a me.
Ricordi le onde cerebrali Theta di cui abbiamo discusso nel Capitolo 6? Quando sei un
bambino con meno di sette anni il tuo cervello è prevalentemente nello stato di Theta. Il tuo
cervello è come una spugna, assorbe tutto ciò che gli altri ti dicono, ed è il motivo per cui a
questa età impari le cose senza sforzo. Ti formi forti convinzioni su di te, sul denaro e sul tuo
ruolo nella vita, che ora sono profondamente radicati nella tua mente subconscia.
Da ragazzina ho sempre elogiato la modestia. Questo mi ha fatto sentire che sarebbe stato
meglio non avere troppo successo o brillare troppo, perché poi gli altri mi avrebbero invidiata
e rifiutata. In qualche modo mi ha fatto credere che esprimere onestamente i miei sentimenti
non fosse saggio. Mia madre era costantemente attenta a ciò che gli altri pensavano di lei e
della nostra famiglia, dandomi l'impressione che fosse molto più importante quello che
pensavano gli altri di me, piuttosto che quello che pensavo io di me stessa. Mio fratello ha
vissuto con l'idea che ci sia solo una quantità limitata di attenzione e di amore in giro, quindi
pensava di dover lottare per la sua parte, comportandosi in maniera cattiva e odiosa. Per
essere libera da tutte queste circostanze limitanti, mi è piaciuto molto andare a scuola e
imparare qualcosa di nuovo ed emozionante ogni giorno.
I miei insegnanti mi hanno indotto a credere di avere molto talento e qualcosa di speciale. Il
trasferimento in un'altra città quando avevo circa sei anni, tuttavia, mi ha fatto sviluppare la
convinzione che per qualche motivo non stessi bene da nessuna parte. Quando ho iniziato la
scuola, ero l'unica ragazza che non parlava il dialetto della regione in cui ci eravamo trasferiti
e che non era interessata esclusivamente agli eventi locali di questo piccolo villaggio. Credevo
di non riuscire ad adattarmi. Questa mentalità ha influenzato le mie relazioni con gli altri per
molto tempo. Solo quando ho iniziato a recitare ho capito che non era vero, e che ero io che
spesso non volevo adattarmi ai modelli mentali preimpostati di certi gruppi.
Penso che sia stato questo il motivo per cui ho smesso di essere così selvaggia e libera; ho
perso la sensazione che tutto sia possibile e che la vita sia spalancata e senza limiti. Più
invecchiavo, più facevo esperienza che la vita era piena di restrizioni e limitazioni. Altre
credenze avevano preso il sopravvento. C’erano credenze buone e credenze negative. Mio
padre era solito dirmi che avrei potuto avere successo in qualsiasi situazione se fossi stata
davvero pronta ad alzarmi da sola. Mia madre mi diceva che ero molto coraggiosa e non
temevo nuove situazioni. Quelle erano buone convinzioni, ma c'erano anche convinzioni
contrastanti che mi portarono alla falsa conclusione che in qualche modo ero inadeguata. Ho
smesso di prestare attenzione a sentirmi bene con me stessa; ho iniziato, invece, a pensare
che ero responsabile della felicità di chi mi stava vicino. Mi ci è voluto molto tempo per capire
che questo era il motivo per cui, più in là nella vita, mi sono assunta troppe responsabilità per
gli altri. E sono stata spesso delusa dalle persone di cui mi sono presa cura. A volte ho dovuto
imparare nel modo più duro che spesso non abbiamo il potere di rendere felice qualcuno, però
abbiamo il potere di rendere felici noi stessi.
La buona notizia è che, quando si recita, si possono trasformare le tendenze negative e
iniziare a creare nuove credenze. Le credenze sono gli elementi costitutivi della nostra realtà.
Ci influenzano e ci condizionano in modi che raramente riconosciamo. Vibrano dentro di noi
giorno e notte a livello subconscio, attirando verso di noi le circostanze e le situazioni con le
quali siamo in risonanza.
Non c'è alcun aspetto delle nostre vite su cui non abbiamo una serie di convinzioni e ipotesi.
Le abbiamo sulla nostra capacità di guadagnare, sul nostro stato di salute, sulle nostre
opportunità. Le convinzioni sono come un programma su un computer. Quello che accadrà è
che questo programma verrà riprodotto più volte dentro di te. Se hai delle convinzioni
limitanti, il programma ti limiterà, ti distrarrà, creerà circostanze e situazioni nella tua vita
che corrispondono alle immagini che hai interiorizzato. Conoscendo e comprendendo questo
incredibile potere dato dalle convinzioni, iniziamo a essere molto attenti. Diventiamo più
coscienti di ciò in cui crediamo.

Esercizio 11: Le tue convinzioni ti stanno servendo?


Ti riconosci in alcune delle seguenti credenze e attitudini? Le seguenti espressioni appaiono a
volte nei tuoi "dialoghi interiori"?
Annota alcune delle tue convinzioni e poi formula l'esatto opposto nella colonna di destra.
Vecchia convinzione Nuova convinzione
1 Non ho mai abbastanza
soldi
2 Non ho mai abbastanza
tempo
3 Non me lo merito
4 Sono troppo vecchio
5 La vita è dura e a
nessuno importa di me
6 Devo sempre fare tutto
da solo
7 Le donne sono
svantaggiate
8 Gli uomini sono più forti
delle donne
9 È difficile cambiare la
realtà
10 Sono molto simile ai miei
genitori
11 Non sono fortunato
12 Ho bisogno di almeno
otto ore di sonno a notte
13 Non perdo peso
facilmente
14
15

Il Daimoku ti rende consapevole delle tue tendenze karmiche
A questo punto vorrei condividere un'amara esperienza sulla mia malsana tendenza a soffrire
di una "sindrome del salvatore". Le tendenze o le azioni non salutari sono chiamate in questo
modo non perché sono moralmente cattive, ma perché ne soffriamo. Nei primi anni della mia
pratica di daimoku mi sono resa conto di avere questo schema karmico di pensiero e
comportamento. Spesso aiutavo amici e conoscenti che avevano bisogno di aiuto fornendo loro
consigli o anche un sostegno concreto per risolvere i loro problemi. A volte, tuttavia, ho
esagerato con la mia pietà. Non era la cosa giusta da fare.
Caso di studio 1: Lo spiacevole effetto della mia sindrome da salvatore

Un giorno ho incontrato una donna che era presumibilmente tiranneggiata da suo fratello.
Potevo comprendere molto bene la sua sofferenza, sulla base dell’esperienza dolorosa con
mio fratello. L'ho introdotta alla recitazione del Daimoku perché potesse superare la
situazione. Diversi mesi dopo mi parlò di un caso giudiziario difficile che stava affrontando e
del suo obbligo di pagamento verso l'avvocato. Poiché il suo avvocato aveva richiesto una
fideiussione per il pagamento, mi chiese farle da garante del pagamento nel caso in cui non
potesse adempiere al suo obbligo. Continuava a promettere, tuttavia, che non dovevo
preoccuparmi dei soldi. Era solo che il suo avvocato non l'avrebbe difesa senza questa firma.
L'ho aiutata e, come avrete ormai capito, lei non pagò il suo avvocato, che allora ingiunse a
me di pagare l’ingente somma di denaro che questa donna gli doveva. Lei era stata per me
una totale delusione. L'avvocato mi portò in tribunale, ma lei non si fece vedere. Alla fine, ho
dovuto pagare 2.000 euro.
È stato allora che ho capito che con la mia "sindrome da salvatore" ero andata troppo oltre.
Mi sono sentita completamente sfruttata. Mi è capitato spesso di cadere nella trappola della
pietà e della compassione per le persone sbagliate o al livello sbagliato. Inoltre, ero rimasta
molto delusa nello scoprire che spesso non c'era nessuno con me, quando avevo bisogno di
supporto emotivo o di assistenza pratica.
Più ho recitato daimoku , più ho capito la mia sindrome da salvatore. Questa tendenza era
dovuta al fatto che mi ero spesso assunta la responsabilità di mia madre malata quando ero
bambina. In quei momenti avevo sviluppato la convinzione che dipendesse da me se mia
madre fosse felice o in salute. Ci sono voluti molti anni di pratica di daimoku per poter
veramente capire che non potevo cambiare il karma dei miei genitori, se non erano disposti a
farlo. Solo cambiando il tuo karma puoi cambiare il loro karma. Una volta che l'impronta
energetica della vecchia esperienza o tendenza viene rilasciata, tutti coloro che si trovano in
questo cerchio di antenati e parenti sono liberati da questa impronta.

Nam-myō-hō-ren-ge-kyō è il mantra della trasformazione:


la trasformazione di emozioni e tendenze negative
che ti causano sofferenza in qualità positive della vita
che ti rendono felice e in salute.

Con il daimoku ora ero in grado di costruire una sana relazione con me stessa. Mi sono resa
conto che era mio compito cambiare il mio karma. Ho avuto spesso l'impulso di aiutare gli altri
con un mal compreso senso di compassione, troppa pietà, ad esempio. Dopo un po', una volta
sviluppata la nuova convinzione di essere responsabile della mia vita e che altri sono
responsabili per la loro, ho mostrato meno simpatia per quelle persone che cercano di
giustificare il loro status quo lamentandosi e incolpando gli altri. Ho riconosciuto sempre più
la "legge di causa ed effetto" nelle loro vite e la loro responsabilità per le proprie situazioni.

Quando ci assumiamo troppe responsabilità per le vite altrui, spesso sosteniamo il loro egoismo e li aiutiamo a
rimanere
"vittime".

Senza saperlo, adottiamo certe convinzioni. Molto spesso, non ne siamo nemmeno
consapevoli. Ad un certo punto, è spesso più un sentimento che un pensiero cosciente. È come
se ci fossero certe sceneggiature che si dipanano dietro le quinte della consapevolezza
cosciente, mostrandosi come costanti conversazioni interne con se stessi. Dopo anni di pratica
di daimoku , mi sono resa conto delle mie convinzioni e ho potuto cambiarle recitando.
Un altro esempio può illustrare come siamo sempre a confronto con tendenze nocive che
cercano di impedirci di realizzare i nostri desideri e obiettivi.
Caso di studio 2: Anna ha perso l'occasione della sua vita
A volte le persone ti dicono che ciò che vogliono nella vita non è importante. Pensano che
devono solo guadagnare un po' di soldi per vivere. Ricordo abbastanza vividamente che
questo era esattamente ciò che Anna mi aveva detto in una riunione di gruppo.
Lei abitualmente viveva a Berlino, ma in quel momento era venuta ad Heidelberg a trovare
un amico, e si era trovata a recitare con noi un’ora di daimoku. Dopo, ci disse che si sentiva
piuttosto frustrata nella sua vita, perché lavorava occasionalmente come cameriera, solo per
sbarcare il lunario.
Mio marito Yukio le aveva chiesto cosa volesse fare nella vita. Lei aveva detto: "Per essere
onesti, voglio fare la cantante. Ho anche avuto un po' di formazione professionale. " Tuttavia,
pensava di aver perso la possibilità di fare carriera musicale e che ormai era troppo tardi.
Yukio le disse di recitare intensamente per ciò che voleva davvero, indipendentemente dalle
circostanze del momento. Ricordo che lei prese sul serio le sue parole e iniziò a recitare
intensamente per due ore al giorno per avere una carriera che la soddisfacesse davvero.
Ben presto si rese conto che aveva ancora a cuore il sogno di partecipare ad un musical.
Tuttavia, non aveva più alcun contatto nel settore musicale. Ad essere "realistici", la
situazione sembrava senza speranza.
Una sera io e lei decidemmo di incontrarci in un pub irlandese a Heidelberg. Lì mi capitò di
incontrare Jeannie, una donna inglese che conoscevo da circa 20 anni. Ci incontravamo di
tanto in tanto, ogni volta che prendevo parte alle attività della comunità anglofona di
Heidelberg, ma non avevo mai saputo cosa facesse veramente per vivere.
Quella notte fui davvero sorpreso quando Anna, Jeannie e io ci sedemmo a bere qualcosa e
loro due cominciarono a parlare. Venne fuori che Jeannie era responsabile del casting dei
protagonisti nell'ultimo musical del momento, "Beauty and the Beast". Parlando con Anna,
Jeannie scoprì che Anna aveva cantato nei musical e Jeannie le disse che stavano ancora
cercando qualcuno che interpretasse il ruolo di Beauty. Aveva l'impressione che Anna fosse la
candidata ideale per quel ruolo. Non riuscivo a credere che questa "coincidenza" stesse
accadendo di fronte a me. Ecco l'occasione di Anna, l'occasione per cui stava recitando.
Jeannie parlava sul serio e invitò Anna ad andare a un provino, fissando giorno e ora per il
mese successivo.
Tuttavia, Anna mi chiamò due mesi dopo per dirmi che lei non era andata al provino. Dopo
essere tornata a Berlino, aveva trovato un nuovo fidanzato. Poiché aveva molti problemi e si
era ammalato, pensò che non potesse lasciarlo da solo per un paio di giorni.
Non c'era nessun altro che potesse prendersi cura di lui solo per due o tre giorni? Questo
non era il vero problema, comunque. Sembrava esserci una tendenza predominante nella sua
vita. Aveva spesso perso opportunità di migliorare la propria vita perché si era sempre
trovata in qualche relazione caotica che assorbiva tutto il suo tempo e le sue energie. In
fondo era convinta che fosse più importante compiacere gli altri che fare tutto il possibile per
diventare felice lei stessa.

Questa esperienza mi ha dimostrato due cose. Ancora oggi sono impressionata da quanto
accuratamente avesse funzionato la recitazione. Nessuno avrebbe potuto pianificare questa
coincidenza in anticipo. Anna aveva avuto l'opportunità per cui stava recitando. Ma bisogna
apprezzare l’opportunità e rispondere nel miglior modo possibile.
Se la tua tendenza è di vederti passare davanti le opportunità, allora questo è il momento in
cui dovresti agire e recitare per superare le tue vecchie abitudini e i blocchi che ti
impediscono di soddisfare i tuoi desideri. Per crescere davvero devi cambiare le tue tendenze
karmiche. Se non sei in grado di cogliere un'opportunità del genere e lasci che le vecchie
tendenze ti tirino indietro, potresti perdere un'occasione unica e rimanere bloccata nella tua
vecchia situazione, e la cosa potrebbe non essere così divertente.
C'è ancora una cosa che l'esperienza di Anna mi ha insegnato:

Non è mai troppo tardi per avere una nuova possibilità quando reciti, anche se la tua mente logica ti dice che è
impossibile.

Recitando daimoku imparerai a conoscere quale tipo di mentalità hai interiorizzato come
credenza subconscia. Ad un certo punto dovrai sfidarti per cambiare tutto questo.

Esercizio 12: Qual è la tua tendenza negativa?


Qual è il progetto più importante per il quale stai attualmente recitando?

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Chiediti: credo che sia possibile per me crearlo?

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Ascolta la risposta che emerge e identifica le convinzioni fondamentali che ti impediscono di creare ciò che desideri.

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Se la tua convinzione è negativa, cambiala nel suo opposto mentre reciti.

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Capitolo 9
Il karma collettivo influenza la tua vita

Finché non rendi conscio l'inconscio, esso dirigerà la tua vita e lo chiamerai destino.
─ Carl Gustav Jung
L'ottavo livello: il magazzino del karma
Le nostre tendenze karmiche sono molto complesse. Pertanto, è difficile tracciare la linea di
demarcazione tra il nostro karma individuale e quello collettivo, perché possono sovrapporsi
l'un l'altro. In teoria, tuttavia, possiamo distinguere chiaramente tra i due, in modo da
analizzare questi due diversi tipi di influenze del nostro subconscio. La storia attuale della tua
vita deriva dalle tue esperienze, ma anche da quelle della tua famiglia e dei tuoi antenati. È
più che un ricordo, però: è un'impronta energetica. Questa energia è il catalizzatore di
pensieri ed emozioni che creano come ti senti in questo momento. Questo ottavo livello della
coscienza è il tuo passato, deposito anche di emozioni passate, legate a esperienze precedenti,
e queste vengono ripetute nel presente. Uno degli aspetti principali della recitazione del
daimoku è quello di purificare l'impronta energetica delle esperienze passate, l'ombra inconscia
che blocca l'accesso alla pura coscienza, il nostro potenziale Sé Superiore.
Uno dei motivi per uno stato limitato di consapevolezza e coscienza è il dolore emotivo
immagazzinato. Quando stiamo vivendo blocchi emotivi, non possiamo mettere la causa per
l'adempimento della nostra visione in uno stato superiore della coscienza. Aggrappandoci alla
rabbia, per esempio, ci sentiamo coinvolti in pensieri sul passato. La rabbia ci fa sentire
separati e ostacola il nostro accesso alla pura coscienza. Tuttavia, non importa da quanto
tempo siamo rimasti bloccati in uno stato di coscienza così limitato, possiamo cominciare a
lasciare andare i vecchi condizionamenti e sperimentare il nostro vero, illimitato sé, recitando
daimoku.

Quando ti liberi dei tuoi blocchi emotivi, la gioia, la libertà e


l'abbondanza sorgono naturalmente.

Vivere in uno stato di pace interiore diventerà sempre più il tuo modo naturale di essere. È
da questo stato che attirerai le persone, le esperienze e le circostanze che più profondamente
desideri.
Inutile dire che nessuno di noi vive completamente separato dalle altre persone. Appartieni
a una certa discendenza biologica di antenati che può essere tracciata all’indietro fino a
coprire l'intera storia dell'umanità. Sei anche inserito in un determinato contesto di vita,
come l'ambiente naturale e sociopolitico del tuo paese e le sue specifiche caratteristiche
culturali. Quindi, la tua vita non è solo limitata all’esistenza fisica e mentale personale, ma
esiste anche in una relazione multidimensionale e sfaccettata col tuo "karma collettivo".
Alcune volte potresti aver fatto caso a quanto effettivamente sei tedesco o americano o a
quanto sei giapponese, quando incontri stranieri o quando viaggi in un paese con una cultura
completamente diversa. In certe situazioni potresti anche avere l'impressione di provare gli
stessi sentimenti di tua madre o di tuo nonno.
Le categorie culturali nella tua mente
Come accennato in precedenza, tendiamo a considerare la realtà fisica come un qualcosa "al
di fuori di noi". Questa percezione sensoriale, tuttavia, non avviene direttamente solo negli
organi di senso, ma con l'aiuto del cervello, in cui le impressioni sensoriali individuali vengono
filtrate ed elaborate. Quindi percepiamo solo ciò che abbiamo nella nostra coscienza come
un'idea o un'immagine, una categoria oppure un concetto. Ciò significa che non si diventa
consapevoli delle cose solo perché le vediamo attraverso gli occhi, ma perché abbiamo un'idea
dell'oggetto o di ciò che intendiamo vedere.
Queste idee e queste categorie sono spesso condizionate dai nostri modelli culturali. A
questo proposito si dice, ad esempio, che la tribù dei nativi americani Hopi a un certo punto
non era in grado di distinguere tra il giallo e l'arancione, perché nella loro lingua non c'era
nessuna parola per "arancione". Dal momento che non avevano nella loro mente una categoria
per questo colore, non lo percepivano proprio.

Non sono solo i tuoi occhi a vedere, ma il tuo cervello,


che identifica e riconosce l'oggetto corrispondente e interpreta
il significato di un determinato comportamento.

Allo stesso modo, la tua categoria riguardo all’educazione potrebbe variare enormemente
rispetto a quella di altre persone, in base alla categoria culturale di "educazione" con la quale
sei cresciuto.
Ho sperimentato questa differenza con la mia amica inglese Shirley. Quando studiavo a
Londra, una sera invitai Shirley e altri due amici inglesi a cena. Dopo che Shirley ebbe finito il
suo piatto, le chiesi se ne volesse ancora. Lei rispose: "No, grazie, sto bene." Tolsi il piatto per
fare spazio al dessert che avevo preparato. Successivamente notai che si comportava in modo
un po' strano e le chiesi quale fosse il problema. Dopo un po' mi disse che avrei dovuto
chiederle un paio di volte se volesse mangiare ancora. Mi confessò che in realtà voleva più
cibo ed aveva considerato piuttosto scortese il mio gesto di togliere il piatto. Per quanto mi
riguardava, chiaramente non volevo forzarla a mangiare ancora, se non le andava.
Diversi tedeschi cui ho chiesto di questa situazione, però, hanno giudicato che chiedere due
o tre volte è un po' da maleducati, perché in questo caso loro si sarebbero sentiti spinti o
forzati dall'altra persona a mangiare. Spingere qualcuno a fare qualcosa è considerato molto
maleducato dalla maggior parte dei tedeschi.
Questo piccolo aneddoto ci dice come possano esistere diverse categorie culturali e
aspettative culturali. Questi fattori sono la ragione principale di incomprensione nella
comunicazione interculturale. Le statistiche riportano che oltre il 60% dei fallimenti negli
affari internazionali sono causati da questi errori di comunicazione interculturale.

Esercizio 13: Qual è il tuo condizionamento culturale?


Avrai notato di aver interiorizzato schemi specifici di pensiero, sentimento e comportamento in base al background
culturale con cui sei cresciuto.
Hai notato differenze significative nel modo in cui percepisci e comprendi le cose, in confronto a membri di altri
gruppi culturali?

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Karma familiare
La tua coscienza è letteralmente qualcosa che va oltre la tua stessa mente. Questo subconscio
collettivo è la forza trainante che plasma il corso della tua vita controllando il tuo subconscio
individuale, compreso il “manas” precedentemente menzionato, così come la tua
consapevolezza di sé. Si chiama "coscienza alaya" e letteralmente significa "magazzino del
karma" perché è lì che tutte le informazioni individuali e collettive sono "archiviate".
Ogni intenzione inconscia e inosservata, ed anche l'energia emotiva delle proprie parole,
viene immagazzinata in questa coscienza memoria. Ogni pensiero, ed anche ogni sentimento
di rabbia, frustrazione, insicurezza e ansia, è in attesa di dispiegare il suo nefasto effetto.
Proprio come stanno aspettando di manifestarsi anche gli effetti di tutti i sentimenti e le
impressioni positive di amore e fiducia, gioia e compassione, così come tutti i pensieri
edificanti, le parole e le azioni.
Ciò che spesso non comprendiamo, tuttavia, è che ci sta influenzando, ora, tutto ciò che è
immagazzinato in questo strato subconscio. Questo momento è un accumulo della somma di
tutti i pensieri, i sentimenti, le azioni e le esperienze che abbiamo avuto durante la vita attuale
e le vite precedenti. Tutto ciò che tua madre, padre, fratelli, amici, insegnanti, colleghi, capi e
tutti quelli intorno a te ti hanno sempre detto e il modo in cui si sono sempre comportati con
te, per tutta la vita, si è andato accumulando nella tua mente subconscia più profonda, come
dati memorizzati nella memoria di un computer. Tutto ciò ha lasciato un'impronta energetica
che risuona ancora nel presente.
Per illustrare ulteriormente l'aspetto del karma familiare, vorrei condividere con voi due
esperienze.
Caso di studio 3: Parte del mio karma familiare

Quando sono andata in viaggio negli Stati Uniti con mio marito nel 2001, mi sono
confrontata, in modo molto concreto, con ciò che viene chiamato "karma di famiglia". Due
anni prima, avevo ricevuto una lettera da un parente lontano. Apparteneva a quel ramo della
mia famiglia emigrata negli Stati Uniti da un paio di generazioni. Fino ad allora non c'erano
stati contatti tra la mia famiglia e la sua famiglia. Ognuno di noi possedeva lo stesso
diagramma dell'albero genealogico, che alcuni membri della famiglia avevano creato
generazioni fa, in modo da poter risalire ai nostri antenati, anche per molte generazioni, e
così lui aveva deciso di mettersi in contatto con me.
Il nome di questo mio parente è Peter, proprio come mio padre. Dato che aveva anche lo
stesso cognome, aveva esattamente le stesse generalità di mio padre. Lo shock e la sorpresa
furono grandi quando un giorno ricevetti una lettera da una persona chiamata Peter Kiliani,
perché all'inizio pensavo che fosse una lettera del mio defunto padre. Questa cosa mi colpì
davvero come un martello. Il puzzle si risolse rapidamente, tuttavia, e Peter e io stabilimmo
presto un contatto personale.
Peter venne in Germania, voleva conoscere gli altri membri della sua famiglia, quelli di
origine europea. Quando mio marito ed io volammo negli Stati Uniti un anno dopo,
cogliemmo quindi l'occasione per incontrare la famiglia di Peter, i nostri parenti americani. Si
verificò un fenomeno davvero interessante. Incontrammo anche la madre di Peter e sua
sorella Kate. Quando, una sera, ci siamo incontrati e abbiamo cenato insieme, ci siamo
raccontati diverse storie delle nostre rispettive famiglie. Ben presto abbiamo scoperto che
all'interno delle due famiglie si erano ripetuti esattamente gli stessi schemi ed esperienze.
Lo stesso schema dei due fratelli che si separano in una maniera imperdonabile esisteva
anche nella parte americana della famiglia, proprio come era accaduto nella parte tedesca
della famiglia, tra mio nonno e suo fratello. Era successo qualcosa tra i due che mio nonno
non avrebbe mai più perdonato. Non permise a suo fratello di vederlo neanche sul letto di
morte. Negli Stati Uniti, i fratelli gemelli si separarono e interruppero completamente la loro
relazione. Da quel momento in poi, non ci furono più contatti tra loro e tra i loro familiari.
Questo fenomeno era probabilmente un aspetto del karma familiare profondamente
radicato, che era ovviamente attivo indipendentemente dal tempo e dallo spazio. Soprattutto,
Peter e sua sorella Kate mi hanno detto di aver riconosciuto il comportamento pedante della
zia tedesca come prevalente anche nel comportamento della madre. Abbiamo riso molto
quando ci siamo resi conto che stavamo avendo esattamente gli stessi problemi e conflitti
all'interno delle nostre rispettive famiglie.

Caso di studio 4: Una profonda passione per il flamenco

Anche un'altra esperienza ha contribuito a chiarirmi che esistono davvero degli schemi
familiari ereditari. Durante un corso di studio SGI a Trets, nel sud della Francia, ho
incontrato una donna che, come me, provava un profondo amore e una passione per il
flamenco. Ci siamo seduti insieme una sera e lei mi ha detto che era da sempre attratta dal
flamenco, fin da quando era bambina. Venne adottata originariamente dal Sud America e
crebbe con una famiglia amorevole e premurosa in Germania. Anni dopo, voleva conoscere la
madre biologica e riuscì a incontrarla. Fu allora che scoprì che sua madre era una ballerina
di flamenco.
Sono rimasto molto toccata da questa storia perché mi ha mostrato come preferenze,
impressioni, attitudini ed emozioni sono contenute nel nostro karma familiare. o nel nostro
DNA, guardando da una moderna prospettiva. Da questo potrebbe derivare l'attrazione per
un certo tipo di danza, da questo potrebbe anche derivare la tendenza ad arrabbiarsi, ad
essere felici o ad essere depressi.

Esercizio 14: Qual è il tuo karma familiare?


Che tipo di schemi o atteggiamenti conflittuali puoi osservare all'interno della tua famiglia? Quali situazioni
problematiche ricorrenti ti creano sofferenza?

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Gli schemi informativi delle generazioni passate
Queste osservazioni mostrano che il nostro karma familiare sembra radicato nel profondo
subconscio delle nostre vite. Quindi non si può semplicemente cambiarlo analizzandolo,
desiderando o pensando positivamente. Il tuo ego quotidiano non può accedere agli schemi di
pensiero e sentimento, memorizzati nel tuo subconscio collettivo.
Questo livello subconscio contiene ricordi di vite passate o profondi ricordi genetici, cioè
programmi che vengono trasmessi dagli antenati. Allo stesso modo in cui le nostre memorie
individuali sono immagazzinate nei nostri percorsi neurali, così questa specie di memoria
collettiva è immagazzinata nel nostro corpo e nelle nostre cellule. Nel suo libro Intelligent
Cells, il biologo Bruce Lipton descrive come i ricordi e le emozioni si tramandano di
generazione in generazione attraverso i nostri geni.

Gli schemi informativi delle tendenze karmiche vengono tramandati attraverso i nostri geni, di generazione in
generazione.

Leggendo il libro di Bruce Lipton, ho improvvisamente


compreso tutte le esperienze ed emozioni simili tra me e mio nonno, che era affascinato, come
me, dalla filosofia buddista. Avevo semplicemente il suo stesso "schema informativo"? Stavo
recitando un certo copione tramandato da generazioni antecedenti? Avevo memorizzato le
informazioni di mia madre e mia nonna sulle paure e incertezze durante il difficile periodo
economico della Seconda guerra mondiale? Stavo solo riattivando costantemente questi
schemi?
Le emozioni, le credenze fondamentali e i programmi dei tuoi genitori e dei tuoi nonni
potrebbero benissimo essere state aggiunte ai tuoi geni in questa vita. Secondo Lipton, sono
queste energie a dire al DNA come comportarsi. Ero stordita. Non era esattamente ciò che
Nichiren aveva già detto più di 740 anni fa?
Il più grande di tutti i mali produce conseguenze che non colpiscono solo chi l’ha commesso, ma si estendono ai
suoi figli, ai nipoti e così via fino alla settima generazione. E lo stesso vale per il più grande di tutti i beni.
Poiché il Venerabile Maudgalyāyana ripose fede nel Sutra del Loto che è il massimo bene che esista, non solo
lui, ma anche suo padre e sua madre conseguirono la Buddità. E come se non bastasse, anche tutti i padri e le
madri delle sette generazioni precedenti e delle sette generazioni successive, e in verità, di innumerevoli vite
precedenti e successive, furono in grado di conseguire la Buddità, per quanto incredibile possa sembrare.
Le offerte per gli antenati defunti (1279)

In questa lettera, Nichiren ha chiarito che siamo sotto l'influenza di tutti gli schemi karmici,
positivi e negativi, che i nostri antenati hanno causato nelle ultime sette generazioni.
Allo stesso tempo, stiamo generando gli effetti corrispondenti, non solo per la nostra vita, ma
anche per i nostri discendenti fino a sette generazioni a venire. Pertanto, cambiare il karma di
famiglia in questa vita significa anche cambiare il karma delle generazioni future.
L'energia del daimoku ha quindi il potere di alterare gli schemi informativi memorizzati in
questo livello del subconscio profondo, in modo tale da poter sperimentare una realtà positiva.
Questo ovviamente accade su un livello spirituale al di là del tempo e dello spazio, dove tutto
avviene simultaneamente. Questo spiega anche perché il passato dei nostri antenati, o gli
effetti dei contenuti memorizzati in questo campo di coscienza, possono essere trasformati
simultaneamente per tutti i membri di una stessa famiglia.

Quindi c'è un profondo significato nel pregare


per la felicità dei tuoi cari che sono già morti!
Le tue tendenze karmiche influenzano sempre la tua vita
Come già spiegato, la profonda psicologia buddista di Nichiren mostra chiaramente che
viviamo sotto l'influenza permanente del nostro stesso karma. Le nostre tendenze karmiche
sono sia individuali che di natura collettiva, e sono immagazzinate nei profondi strati
subconsci delle nostre menti. La realtà che sperimenti dentro di te e al di fuori di te è in realtà
modellata dai tuoi schemi inconsci di pensiero e comportamento.
Ciò significa che i modelli karmici memorizzati nella tua mente subconscia stanno sempre
dominando e direzionando la tua vita. Quindi è un'illusione pensare che puoi cambiare la tua
situazione esteriore senza prima cambiare il tuo atteggiamento interiore. Questo è ciò che la
maggior parte delle persone sta cercando di fare spendendo un sacco di soldi, tempo ed
energie, nel tentativo di cambiare il proprio ambiente.

Il tuo ambiente, tuttavia, è sempre un riflesso della tua mente.

La ragione per cui stai vivendo qualcosa che non hai desiderato consapevolmente è che la
tua programmazione inconscia emette costantemente una data vibrazione, che attira
vibrazioni simili nella tua vita.
Tuttavia, quando reciti daimoku, il cambiamento inizia immediatamente nella profondità della
tua mente subconscia e si rifletterà nel tuo ambiente.

Ciò significa che le tue tendenze karmiche attraggono


una particolare situazione, che ti accade, e che tu stesso potenzi reagendo alla situazione in un certo modo.

Tuttavia, la più grande illusione nella quale costantemente cadiamo è presumere che ci siano
principalmente altre cause per spiegare la nostra situazione, diverse dal nostro stato vitale e
dalla coscienza. Ciò significa che, finché non cambieremo le nostre tendenze karmiche,
saremo sempre costretti a confrontarci con gli stessi argomenti, tendenze, sentimenti,
pensieri, schemi reattivi, credenze e ricordi.
Se ti confronti costantemente con gli altri e reagisci in modo competitivo, ad esempio, invece
di cercare di lavorare in armonia con le altre persone, potresti sperimentare molti conflitti
nella tua vita. Se reagisci costantemente con timore a qualsiasi nuova situazione o offerta di
lavoro, proprio questa potrebbe essere la causa che ti impedisce di progredire e crescere.
Questo significa anche che, per cambiare la tua vita, è necessario divenire consapevole che
sono sempre le tendenze karmiche a impedirti di soddisfare desideri e progetti. Queste
tendenze karmiche formano la base di tutte le tue attività ed esperienze e quindi influenzano
tutte le aree della tua vita, come la salute, il successo, la ricchezza, la famiglia e le relazioni
con amici e partner.
Se tendi a reagire con paura, per esempio, questa allora si rifletterà su tutte le aree della tua
vita. Ricordo che, all'inizio della mia pratica, quando mi resi conto che stavo proiettando il mio
schema basato sulla paura su quasi tutto, questa era la sfida principale che volevo vincere,
con la pratica del daimoku. Quando la paura gestisce la tua vita, probabilmente hai timore di
chiedere di essere pagato di più per il tuo lavoro, perché temi di perdere il lavoro. Ricordo che
ero molto nervosa quando ho iniziato a insegnare nei seminari a compagnie internazionali.
Dormivo male e quasi non riuscivo a respirare prima di andare. Ero bloccata da limiti e timori.
È stato allora che ho iniziato ad affidare la mia paura al Gohonzon, ogni volta che si
presentava. Quando non potevo recitare ad un Gohonzon perché ero in un seminario, ad
esempio, immaginavo rapidamente un Gohonzon di fronte a me e gli affidavo questa
sensazione, sapendo che l'attivazione del più alto potere della coscienza cosmica avrebbe
trasformato qualsiasi situazione.
Potresti avere la tendenza a non finire le cose o a non prenderti nessun impegno. Se tendi ad
andare in palestra e fai in maniera superficiale solo alcuni esercizi, dicendo a te stesso che la
prossima volta li farai correttamente, è molto probabile che tu faccia tutto così nella tua vita.
Questo schema può anche mostrarsi nelle interazioni sociali, perché non ti impegni con il tuo
ragazzo o con la tua famiglia o rimandi sempre le cose da fare.

Come fai qualcosa, così fai tutto.

Anche quando reciti, puoi ripetere più e più volte i tuoi schemi karmici, se non ti sforzi
davvero di diventare consapevole di essi e di affrontarli deliberatamente. Dopo un po' ho
capito che molte persone tendono a reagire in modo molto spiacevole o negativo una volta che
tu spieghi loro gli schemi karmici che compromettono il loro progresso.
Caso di studio 5: Un modo di vivere inconcludente

Chris praticava già il daimoku da alcuni anni, ma per qualche motivo si era rifiutato di
affrontare davvero lo schema che, nella propria vita, causava sofferenza a lui e agli altri.
Aveva l’abitudine di non finire mai le cose e di non assumersi veramente la responsabilità
della propria vita o delle persone a proprio carico. Questo schema si è manifestato quando
non ha terminato gli studi universitari, sebbene fosse molto intelligente e di talento. Aveva
l'abitudine di fare molte cose ma non riusciva a stabilire le giuste priorità. Non riusciva a
concentrarsi su ciò che era veramente importante al momento, cioè finire la tesi per
laurearsi. Invece ha messo tutta la sua energia negli hobby, nell'incontrarsi con gli amici e nel
suonare musica.
Uno dei suoi amici gli fece notare che sarebbe stato meglio per lui terminare gli studi e che
la sua tendenza a non dare la priorità alle cose da portare a termine avrebbe avuto molte
conseguenze della sua vita. A Chris questo consiglio non piacque molto, si infastidì e mise il
broncio per diverso tempo.
Più tardi ebbe un figlio dalla sua ragazza, ma non riuscì mai a fare un lavoro decente e a
garantire una situazione finanziaria stabile per la sua giovane famiglia, lasciando la sua
ragazza. Ciò che sorprendeva davvero era il fatto che, subito dopo essersi separato, divenne
di nuovo padre con la sua nuova fidanzata, anche se non poteva sostenere finanziariamente il
bambino che già aveva.

Quindi, anche quando si recita daimoku , è essenziale guardare attentamente i risultati nella
propria vita, per prendere coscienza delle tendenze karmiche di fondo. Questo è il primo, e
spesso il più difficile, passo per cambiarle. Tuttavia, quando si recita daimoku , a volte la
situazione diventa così grave, che non si può più ignorare la propria tendenza fondamentale.
Questo aspetto è stato ben illustrato nelle mie esperienze basate sul karma (vedi lo Studio di
casi: La mia sindrome da salvatore e Il mio karma familiare). Potresti avere anche tu molte
storie simili da raccontare.
Comunque, ormai avrai capito che è il tuo karma a causarti costantemente dei problemi.
Ecco perché esamineremo più da vicino i meccanismi specifici del karma, cioè come funziona
effettivamente.
Una visione fatalistica della retribuzione karmica
La parola karma significa, innanzitutto, azione volontaria sotto forma di pensiero, parola e
azione. Si riferisce a tutto ciò che decidi di fare consapevolmente. La legge del karma afferma
che prima o poi ogni azione causa inevitabilmente un certo effetto che corrisponde alla causa
precedentemente creata. Questa è ciò che chiamiamo legge di causa ed effetto. Gli antichi
testi buddisti forniscono alcuni esempi specifici di questo principio:
Chi scala un’alta montagna, alla fine deve discenderne. Chi non rispetta gli altri sarà a sua volta disprezzato.
Chi critica quelli che hanno un bell’aspetto nascerà brutto. Chi ruba il cibo e le vesti altrui cadrà sicuramente
nel mondo degli spiriti affamati. Chi deride una persona che osserva i precetti ed è degna di rispetto nascerà in
una famiglia povera e di umile condizione sociale. Chi calunnia una famiglia che abbraccia l’insegnamento
corretto nascerà in una famiglia che nutre opinioni errate. Chi ride di coloro che osservano fedelmente i
precetti nascerà plebeo e sarà perseguitato dal sovrano. Questa è la legge generale di causa ed effetto.
Citazione dal Sutra del Nirvana in: Lettera da Sado (1272)

Nel brano sopra citato, Nichiren fornisce alcuni esempi secondo la visione tradizionale della
legge generale del karma. Il karma è anche energia. L'energia creata da un'azione deve essere
restituita. È inevitabile.
Questa legge può essere definita come il principio della retribuzione karmica, che in termini
semplici significa:

Raccogli ciò che hai seminato.

Quindi, ti si parano sempre davanti gli effetti di tutto ciò che hai pensato, detto e fatto in
passato. Dato che non sei del tutto consapevole di tutte queste azioni, a volte potresti
chiederti perché ti trovi di fronte a certe situazioni che ti fanno soffrire.
Se consideri attentamente questo principio della retribuzione karmica, giungerai alla
conclusione che devi assolutamente evitare le emozioni, i pensieri e le azioni negative, che
danneggiano, o distruggono, te stesso e gli altri. Invece dovresti fare del tuo meglio per
rispettare e trattare bene te stesso e gli altri. Sulla base di questa intuizione, i buddisti sono
stati tradizionalmente incoraggiati ad osservare centinaia di specifici precetti etici e
regolamenti morali.
Nel Buddismo Nichiren, tuttavia, non esiste un lungo catalogo di cose da fare e da evitare,
un codice morale dettagliato. Al contrario, Nichiren ha offerto un approccio completamente
diverso al cambiamento e al superamento di tutte le nostre tendenze karmiche che sono la
causa della nostra sofferenza.
Invece di seguire vari precetti per condurre una vita moralmente rispettabile, Nichiren
suggerì che dovremmo concentrarci direttamente sull'attivazione dello stato vitale illuminato.
Più tardi torneremo su questa fondamentale differenza nella visione del karma e su come
affrontarlo.
Considerando il principio della retribuzione karmica, tutto ciò che sperimenti nel presente è
quindi predeterminato dalle tue stesse azioni del passato. Stai solo raccogliendo i frutti
cresciuti dai semi che hai posto. Secondo questa visione, fa parte del tuo karma incontrare
una certa persona o essere coinvolto in un determinato evento o situazione. Sotto questo
aspetto, il karma è generalmente inteso come qualcosa di nefasto e come qualcosa che accade
in modo deterministico, fatalistico.

La visione fatalistica della retribuzione karmica fa sembrare


la tua vita predeterminata - ma sei veramente impotente?
Il meccanismo autopilota ti rende una vittima
I neuroscienziati hanno scoperto che il cervello umano agisce in modo molto strano: registra a
malapena le esperienze piacevoli, ma enfatizza ogni minima delusione.
Poniamo che tu abbia fatto domanda per un posto di lavoro, ma qualcun altro l'ha ottenuto.
Se questa delusione ti fa pensare "Non avrò mai successo" o "Non sono abbastanza
intelligente", allora il tuo subconscio troverà un modo per attirare verso di te in futuro certe
persone e situazioni onde dimostrare che sei nel "giusto". Ricorda, il tuo subconscio non fa
distinzione tra ciò che è reale e ciò che è solo immaginato.
Caso di studio 6: La delusione di Petra

Petra è una donna molto attraente e divertente sulla cinquantina, che ha sempre avuto il
desiderio di partecipare ad un programma televisivo che supporta le donne nella loro vita
quotidiana. Ha avuto il coraggio di recitare per questo obiettivo di vita e ha anche sviluppato
una strategia per raggiungere questo traguardo. Ha trovato un'azienda che l'ha aiutata a
produrre un video clip professionale in cui ha presentato se stessa e la sua idea. Ha inviato
questo videoclip a una certa emittente televisiva che aveva in mente. Sfortunatamente la sua
domanda venne rifiutata e lei ne rimase profondamente delusa. Questo incidente innescò
automaticamente dentro di lei la vecchia sensazione di essere rifiutata e si scoraggiò a tal
punto che evitò di rivolgersi ad altre emittenti televisive. Sentendosi completamente insicura,
considerò questa risposta negativa come un presagio che non avrebbe mai avuto successo.
Pochi giorni dopo aver iniziato a recitare sulla questione, fu in grado di attribuire un
significato diverso e più utile all'intero incidente. Si rese conto che, ogni qual volta veniva
respinta, era condizionata a reagire automaticamente in un certo modo. Il rifiuto le aveva
dato la sensazione che la sua intera persona fosse stata respinta. Questa era esattamente la
sensazione auto-limitante che le aveva sempre impedito di progredire. Dopo aver recitato per
trasformare la situazione, improvvisamente sentì che la sua idea non era necessariamente ciò
che questa emittente televisiva stava cercando, ma che avrebbe potuto essere semplicemente
perfetta per un'altra. Ora era determinata a continuare a provare con altre emittenti
televisive.

Nel momento in cui Petra divenne


consapevole del proprio meccanismo di pilota automatico, si trovò a fronteggiare la situazione
in cui la sua prima domanda era stata respinta. Di solito reagiva automaticamente a una
situazione del genere in modo molto pessimista, sentendosi come se fosse tutta la sua persona
ad essere svalutata. Come risultato della sua stessa reazione, fu profondamente delusa e
spaventata, e così smise di rivolgersi ad altre compagnie. In questo caso dovette affrontare la
nuova situazione risultante di cadere in depressione. Effettivamente si trovava in un circolo
vizioso.

Una serie di azioni passate ha condizionato la tua reazione alle


situazioni che stai affrontando nel presente. Il risultato di questa reazione, a sua volta, determinerà le tue reazioni
nel futuro.
Ripetere continuamente la stessa esperienza
Se non si ha l'opportunità di rompere questa catena causale di karma, si viene costretti
solitamente a ripetere in continuazione le stesse esperienze o esperienze simili, confermando
ulteriormente la propria disposizione mentale e le proprie convinzioni subconscie.
A causa di questo circolo vizioso, la tua situazione può persino peggiorare nel tempo. Potresti
iniziare a chiederti perché ti ritrovi sempre in certe situazioni negative e provare a trovare
una ragione logica per le cause gravi e gli errori che potresti aver fatto nel passato. Oppure
potresti benissimo giungere alla conclusione che qualcun altro potrebbe essere responsabile
della tua difficile situazione. Questo è il momento in cui è probabile che darai la colpa e ti
lamenterai della persona che presumibilmente ritieni responsabile della tua situazione.
Questa comprensione fatalistica del karma si manifesta ogni volta che osservi le tue
situazioni attuali e passate. In questo caso puoi considerare la situazione in cui ti trovi come
funesta e inevitabile.
Ecco che ti vedi vittima e sei portato a pensare: "Non posso farci nulla"; "Sono fatto così";
“Sono da incolpare per le mie disgrazie"; "Ho bisogno dell'aiuto degli altri perché non posso
gestirmi da solo"; "Mi sento in colpa per quello che è successo. È tutta colpa mia".
La maggior parte delle persone intende risolvere questo problema cercando di cambiare le
proprie circostanze esterne. Anche se cambi partner, potresti essere coinvolto in un conflitto
simile con il tuo nuovo partner. Anche se ottieni più soldi e una nuova casa, potresti finire per
avere più debiti che mai. Anche se ti trasferisci da qualche altra parte, potresti avere con i
tuoi nuovi vicini gli stessi problemi che avevi prima. Anche se cambi lavoro, potresti finire con
un capo o con colleghi che cercano di fare i prepotenti con te. Anche se ti fai nuovi amici, ti
sentirai presto deluso da loro di nuovo, a livello emotivo.
Hai mai provato qualcosa del genere? Riesci a vedere quanto può essere persistente il tuo
karma? Cercare di cambiare solo le circostanze esterne non può essere la soluzione di
qualsiasi problema tu stia affrontando. È essenziale cambiare lo schema karmico interiore,
presente nella tua mente subconscia. Ecco perché a volte potresti sentirti sovraccarico,
cercando di trovare una soluzione nelle tue circostanze esterne e sentirti una vittima, il che
potrebbe essere una scusa per la tua situazione attuale.

Esercizio 15: Vittimizzazione


1. Riesci a pensare a qualche situazione in cui ritieni di ripetere sempre la
stessa esperienza?

_ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _
2. Ti accorgi che in questa situazione tendi a usare una delle frasi sopra citate, pronunciate come fossi una
vittima?

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3. Cosa ti passa per la testa ogni volta che pensi in questo modo?

_ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _
4. Che emozioni provi?

_ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _
5. A cosa pensi?

_ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _

6. Come agisci in una situazione del genere?

_ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _

È facile dare la colpa a qualcun altro per la tua situazione difficile.


In realtà, tuttavia, hai solo rinunciato all’opportunità di cambiare
il tuo karma e sviluppare la tua capacità innata di trasformare
questa situazione.

Finora, abbiamo imparato che il karma origina da schemi condizionati di pensiero, parola e
azione.

Per cambiare il tuo karma o una certa catena causale karmica devi cambiare il modo in cui reagisci quando sei di
fronte
a una certa situazione.

Ciò richiede l'arresto del programma autopilota che ti porta direttamente verso una
direzione predefinita. Tuttavia, per la maggior parte delle persone è più facile a dirsi che a
farsi. Il karma non esiste al di fuori di te; è profondamente radicato anche nel tuo corpo, come
vedremo più avanti.

Fermare o cambiare i programmi di autopilota del subconscio a volte può essere difficile da mettere in pratica.
Quindi è necessario accedere a un potere più grande dello stato limitato di coscienza del tuo ego quotidiano.

Capitolo 10
La zona della pura coscienza libera dal karma

Più permetti alla tua coscienza di espandersi, più sperimenterai una vita che si avvicina il più
possibile al Paradiso in Terra.
─ Deepak Chopra
La nona coscienza è dentro di te
Secondo Nichiren, c'è una chiara soluzione per uscire da questo cerchio infinito costituito
dagli schemi delle nostre reazioni karmiche: infatti, iscrivendo il Gohonzon ci ha lasciato un
mezzo, a prova di proiettile, per superare le nostre limitazioni karmiche, per avere accesso
diretto alla potente coscienza cosmica.
Negli ultimi due capitoli, 8 e 9, abbiamo spiegato la profonda psicologia buddista del karma,
costituita dagli otto livelli di coscienza sviluppati dalla scuola Yogachara. Nel Buddismo
Nichiren, tuttavia, abbiamo familiarità con il livello aggiuntivo della nona coscienza, che è
proclamata nella linea tradizionale del T'ien-t'ai cinese e del Buddismo giapponese Tendai. A
questo punto ci si potrebbe chiedere: perché è essenziale per il T'ien-t'ai supporre che sotto
gli otto livelli di coscienza già esistenti, secondo l’insegnamento della scuola Yogachara, ci sia
un altro livello di coscienza? Che tipo di beneficio pratico possiamo ottenere da questa
innovativa teoria di una profonda psicologia buddista?
Per prima cosa, torniamo a ciò che insegnava la scuola Yogachara. La scuola Yogachara
asserì che tutto ciò che si sperimenta, sia dentro che fuori, è un prodotto diretto e il risultato
del proprio stato di coscienza. Ciò significa fondamentalmente che tutte le nostre esperienze
sono attività della coscienza. I nostri pensieri ed emozioni possono guarirci o farci ammalare.
Significa che la propria coscienza determina la realtà che si sta vivendo. Quando guardiamo il
mondo "là fuori", lo stiamo effettivamente vivendo "qui dentro", nella nostra coscienza.
Pensare che la coscienza preceda il mondo materiale va completamente contro l'idea
occidentale di come la realtà è strutturata. Pensiamo che l'universo fisico sia "reale" e che al
massimo la coscienza sia una specie di sottoprodotto del mondo fisico.
Secondo la scuola Yogachara, tuttavia, non esiste una realtà indiscutibile. C'è solo ciò che
ognuno di noi percepisce e con il quale interagisce. Essa sosteneva che la coscienza viene
prima, seguita poi dalla manifestazione nel mondo fisico. Questo si applica alla salute, alle
relazioni, ai pensieri, a come ci si sente e a quali situazioni si attirano.
Per superare e cambiare le condizioni karmiche che controllano la vita, i praticanti dello
Yogachara facevano sforzi incessanti per trasformare ogni singolo schema karmico,
immagazzinato nell'ottavo strato della mente subconscia, la coscienza Alaya. È inutile dire che
questa pratica ardua e noiosa di eliminare tutte le influenze karmiche può richiedere diverse
vite o anche eoni. I praticanti dello Yogachara erano convinti che alla fine del loro straziante
sforzo avrebbero finalmente raggiunto l'illuminazione.
Supera l’egocentrismo
Per raggiungere questo stato di Buddità, c'è sempre stato un grande ostacolo da superare: il
nostro attaccamento all'ego, che si basa sull'idea che il nostro sé cosciente sia indipendente e
separato da ogni altra cosa e abbia il controllo della nostra vita.
La scuola Yogachara aveva già affermato che si deve superare la propria tendenza verso
l'egocentrismo. L’attaccamento a te stesso si manifesta in vari modi, ad esempio quando sei
troppo orgoglioso o ti ami in modo narcisistico. Dal momento che questa scuola ci ha
suggerito che ogni cosa, al mondo, è creata dalla proiezione di vari elementi karmici,
immagazzinati nell’ottava coscienza della tua mente subconscia o coscienza Alaya, tutto ciò
che stai vivendo potrebbe essere considerato un'illusione proiettata.

Se vuoi proiettare una storia diversa sullo schermo della tua vita, devi cambiare il film che viene proiettato.

Poiché il tuo sé cosciente è il centro della percezione, questa illusione potrebbe anche essere
riconosciuta come un inganno. In questo modo piuttosto estremo, i praticanti Yogachara si
sono sforzati di praticare gradualmente ed estesamente la via del Bodhisattva, compresa la
meditazione, per liberarsi da tutte le influenze karmiche e raggiungere l'obiettivo
dell'illuminazione.
T'ien-t'ai definì questo obiettivo finale come la nona coscienza, chiamata anche "coscienza
Amala". Questo stato di coscienza illuminato corrisponde al concetto di "natura di Budda",
libera da qualsiasi influenza karmica e attaccamento all'ego, che rappresenta la matrice di
tutte le cose nell'intero universo.
Tuttavia, proprio come la scuola Yogachara, T'ien-t'ai ha seguito l'idea che sia necessario uno
sviluppo lungo e graduale per raggiungere questo stato illuminato. Persino T'ien-t'ai non si
aspettava di finire questo compito nell’arco della sua vita.
In questo modo si possono trasformare i livelli delle proprie tendenze karmiche solo
gradualmente, passo dopo passo. Supponiamo che ogni stella nel cielo rappresenti uno dei
numerosi aspetti delle tendenze karmiche negative. Puoi immaginare quanta energia e quanto
tempo ci vorrebbe per eliminare tutte le tue forme negative di karma?

Esercizio 16: Quali sono le tue tendenze karmiche?


Scrivi tre serie tendenze karmiche con cui ti confronti spesso nella tua vita. Puoi descrivere ognuna di esse
considerando situazioni ricorrenti, il tuo modo specifico di reagire ad esse, e il risultato della tua reazione.

1. _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _

_ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _

2. _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _

_ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _

3. _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _

_ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _
Il buddismo del sole splendente di Nichiren
Questo approccio di auto-sviluppo graduale praticato dalla scuola Yogachara, tuttavia, era un
po' troppo laborioso e problematico secondo Nichiren. Egli desiderava stabilire un metodo
molto più facile, adatto a tutti, per superare il proprio karma. Così, offrì un modo
completamente diverso di avere accesso diretto e istantaneo allo stato illuminato.
Descriveva spesso la differenza tra questi due tipi di raggiungimento dell'illuminazione,
confrontando il proprio karma negativo con le stelle nel cielo e lo stato di illuminazione con il
sole:
Quando il sole sorge, le stelle vanno a nascondersi.
La scelta del tempo (1275)

Immagina di guardare le stelle scintillanti di notte e che questa gigantesca scena celeste
rappresenti tutti gli eventi che ti hanno fatto soffrire nell'oscurità dell'illusione e dell’inganno.
Ora, immagina cosa succede quando sorge il sole. La sua brillante luminosità è molto più
potente delle stelle scintillanti. Perdono il loro effetto, sebbene siano ancora lì.
Allo stesso modo, non devi lottare continuamente per risolvere i tuoi annosi problemi. Tutto
ciò sarebbe destinato a finire con frustrazione e esaurimento. Potresti, invece, attivare
direttamente la saggezza e l'energia illimitate della pura coscienza, per progettare
liberamente la tua vita in uno stato espanso di coscienza e creare salute e felicità. Stiamo
parlando di realizzare ogni area della tua vita, non solo una o due.

Tutte le circostanze cambieranno come risultato del cambiamento del tuo stato di coscienza.

Avere accesso diretto a questo stato di coscienza illuminato corrisponde al concetto di avere
accesso alla natura innata di Budda. Questo è il tuo "vero sé", che è libero da ogni impronta
karmica.
Non cercare mai questo Gohonzon al di fuori di te. Esso esiste solo nella carne di noi persone comuni che
abbracciamo il Sutra del Loto e recitiamo Nam-myō-hō-ren-ge-kyō. Il corpo è il palazzo della nona coscienza,
l’immutabile realtà che regna su tutte le funzioni della vita.
Il reale aspetto del Gohonzon (1277)

La teoria dei nove livelli di coscienza riguarda il tema


centrale della nostra vera identità e il tema del livello necessario a trasformare la realtà e cambiare il karma.

Ricordi la Cerimonia nell’aria, che rappresenta un livello spirituale al di là del tempo e dello
spazio? Nel nostro libro Trasforma la tua energia - Cambia la tua vita: Buddismo Nichiren 3.0
l'abbiamo descritta come una sfera spirituale, un campo energetico libero dalla materia e dalla
dualità, non limitato da vincoli di tempo e spazio, in cui esistono tutte le possibilità. Questo è il
livello della coscienza pura.

Sotto l'aspetto della profonda psicologia buddista,


questo spazio vuoto "nell'aria" corrisponde alla nona coscienza enunciata da Nichiren.

Ricordi il cardiologo olandese Pim van Lommel, di cui abbiamo parlato nel capitolo 7 e che fa
riferimento alla coscienza "locale" e "non locale"? La "coscienza non locale" corrisponde a ciò
che nel Buddismo Nichiren è chiamata la "natura di Budda" o il "nono livello di coscienza".
Nichiren la considerava come la matrice di tutti gli esseri e di tutti i fenomeni sulla Terra e
nell'intero universo. Questo concetto potrebbe essere inteso come l’equivalente della sorgente
di tutte le manifestazioni e della coscienza stessa. Tradizioni spirituali diverse ci dicono che
tutte le cose provengono da questa sorgente, e potrebbero esserci persino dei parallelismi con
la fisica quantistica, che si occupa degli aspetti più minuti dell'universo fisico. I più grandi
fisici e le menti più grandi del nostro tempo suggeriscono che si abbia un potenziale infinito in
questo campo, per creare qualsiasi cosa si desideri. Questo campo di coscienza non locale e
non materiale è considerato come l’origine della nostra mente, dei nostri pensieri e delle
nostre emozioni. Viene spesso definito come il campo di infinite possibilità e viene anche
indicato come campo del punto zero. In questo regno, che è fondamentalmente ovunque e da
nessuna parte, siamo tutti collegati, siamo una cosa sola.
Nichiren chiama questo livello "la realtà immutabile che regna su tutte le funzioni della vita".
Questo è il luogo in cui avviene la guarigione e dove ogni intenzione viene immediatamente
soddisfatta. Iscrivendo il Gohonzon, Nichiren ci ha dato un mezzo per attingere a questo
campo e creare risultati, che alla fine si riflettono nella terza dimensione della nostra vita
quotidiana.
Essere in grado di connettersi con questo campo ha un grande impatto sulla nostra felicità o sulla nostra salute.
Si comincia attivando la coscienza non locale
Quindi, recitare daimoku al Gohonzon consente di connettere la coscienza personale
individuale alla pura coscienza. Mentre la pura coscienza è in realtà illimitata, tu come
individuo rappresenti solo un aspetto limitato di questa coscienza illimitata, a causa delle
restrizioni karmiche, delle convinzioni e della limitata immagine di te stesso. Tuttavia, avendo
accesso diretto alla pura coscienza non locale, tu stesso puoi diventare coscienza illimitata
senza alcuna forma e cambiare il karma, l’immagine di te stesso ed il mondo intero. Questa è
l'esperienza più liberatoria che si possa immaginare, perché ti libera dall'idea fissa di essere
limitato dal passato e dalle circostanze.
Nichiren conosceva la differenza tra la sorgente di pura coscienza e le manifestazioni,
consistenti fondamentalmente nei dieci diversi stati vitali. Tuttavia, la sorgente di tutti i
fenomeni è la nona coscienza che non è altro che pura coscienza.
Nam-myō-hō-ren-ge-kyō rappresenta la nona coscienza, mentre i dieci mondi rappresentano i livelli dalla ottava
coscienza in giù.
La raccolta degli insegnamenti orali

L'esperienza della pura coscienza è in realtà la nostra vera natura, mentre tutto ciò con cui
normalmente ci identifichiamo è semplicemente un filtro che viene posto su questa coscienza
non locale, senza forma e senza limiti. Attraverso questo filtro sperimentiamo esclusivamente
il nostro corpo, la nostra identità, il nostro ambiente sociale, i nostri averi e le nostre
conquiste; l’esperienza limitata della nostra realtà sulla Terra. Viviamo in un mondo pieno di
separazione, distinguendo tra te e me, tra uomo e donna, tra qui e là, tra ora e allora.

La coscienza umana è una parte della coscienza universale.

La psicologia buddista ci mostra che, al nono livello di coscienza, la nostra mente non è
distratta dalla percezione di stimoli esterni. Possiamo porre la nostra mente in uno stato in cui
siamo completamente svegli, dove c'è solo chiarezza, guarigione e trasformazione. Uno stato
in cui il nostro ego cosciente può espandersi e sperimentare lo stato di puro essere. Questo è
lo stato naturale della nostra mente.
Per la nostra mente è come "tornare a casa". Questa è la condizione migliore in cui essere se
stessi. Ogni volta che recito, sento che sono davvero me stessa. Sono a casa. Se sei veramente
te stesso, allora questa si rivela essere un’esperienza molto potente, attraverso la quale puoi
portare profondi cambiamenti in tutti gli aspetti della tua vita.

Questa coscienza cosmica è definita come uno stato di completa libertà e felicità. Avendo accesso a questo livello di
pura coscienza, il karma perde il suo effetto e non può più dare nuovi frutti.

Esercizio 17: riesci ad immaginare ...?


Mentre reciti, riesci ad immaginare che sei pura coscienza, illimitata e libera, senza le restrizioni della tua
situazione attuale?

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Riesci a immaginare di aver abbandonato qualsiasi forma di rabbia e risentimento?

_ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _
Riesci a immaginare di essere libero da blocchi emotivi e schemi comportamentali malsani?

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Riesci a immaginare che non ci sono limitazioni su ciò che puoi ottenere?

_ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _
Riesci a immaginare di poter rispondere sempre al più alto livello di consapevolezza, indipendentemente da come si
comportano gli altri?

_ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _
Riesci a immaginare che, durante la recitazione, la tua coscienza si espande nella tua natura illimitata?

_ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _
Non confondere la realtà esterna con la sorgente
Spesso pensiamo che le nostre circostanze attuali, il lavoro, il partner, i soldi, i nostri amici, la
casa, la macchina, tutto ciò che abbiamo, siano la fonte della nostra felicità. Tendiamo a farlo
soprattutto con il posto di lavoro e il partner. Tutti noi conosciamo pensieri come: "se lascio
questo lavoro, allora non avrò più soldi", "se lascio questa persona, allora non riceverò più
amore".

Tutto ciò significa confondere la realtà esterna con la sorgente.

Il lavoro che hai adesso non è la sorgente della tua abbondanza. È un modo in cui la pura
coscienza si dispiega nella tua vita. Confondiamo spesso la persona con cui viviamo una
relazione con l'unica fonte della nostra felicità. Una relazione è il mezzo con cui manifestiamo
il nostro amore.
La fonte della nostra creatività, della nostra felicità e della nostra abbondanza, secondo
Nichiren, è la pura coscienza. Più la attiviamo e più siamo connessi ad essa, più siamo felici.
Tutte le cose di cui abbiamo bisogno e che vogliamo, ci vengono consegnate da qualcosa di
molto più grande di chiunque di noi. Tuttavia, quando siamo troppo attaccati ai canali
individuali, iniziamo a soffrire. Le nostre ipotesi sulle vere fonti della felicità non sono
assolutamente vere. Ci sono infiniti modi per raggiungere l'abbondanza e ci sono infiniti modi
per raggiungere la felicità. Vengono tutti da quell'unico luogo, che è pura coscienza non
manifestata che si rivela nella tua vita.
"Offesa" significa negare la dignità della tua vita
L'approccio innovativo di Nichiren alla trasformazione del karma si basa essenzialmente sulla
natura di Budda, che può essere attivata immediatamente, recitando daimoku. Abbiamo
identificato la natura di Budda insita nelle nostre vite come nona coscienza. Questa parte della
coscienza è potenzialità pura. Non ha né inizio né fine, né spazio né tempo. Ha un potere
organizzativo infinito, fa compiere un salto di qualità nella creatività e si muove naturalmente
nella direzione della crescita. È un sé impersonale che è anche conosciuto come coscienza
universale, coscienza cosmica, non locale e illimitata, ma che trova espressione nel tempo e
nello spazio attraverso un corpo. È l'unica vera fonte del sé permanente mentre siamo svegli o
dormiamo. Quando reciti daimoku , questo potenziale sé, il centro che ti permette di
innamorarti della tua vita, può sorgere.
Basandosi su questa intuizione, Nichiren sottolinea che tutti sono dotati del potenziale per
realizzare l'illuminazione. Traducendo questa dottrina buddista in termini moderni, ciò che
chiamiamo natura di Budda o coscienza non locale potrebbe essere definita come "dignità
della vita". Quindi sia il daimoku stesso che il Mandala Gohonzon rappresentano in realtà la
dignità della vita, che dovrebbe essere sommamente rispettata. Ecco perché ogni volta che
recitiamo daimoku al Gohonzon, apprezziamo la dignità della vita e nello stesso tempo
esprimiamo l'intenzione di dispiegare questo potenziale nella nostra vita.
È essenziale comprendere che Nichiren non pensava alla "legge generale del karma" quale
causa fondamentale della sua sofferenza, dal momento che la legge generale del karma
descrive solo la causa di ciascuna delle innumerevoli forme di karma negativo individuale.
Secondo Nichiren, c'è una ragione di base per la sofferenza molto più profonda.
Una volta che sei riuscito a trasformare questo motivo fondamentale, non devi preoccuparti
di provare a cambiare tutte le 3000 forme diverse di karma negativo. La trasformazione della
causa di base cambia tutto. A questo proposito Nichiren affermò che la causa fondamentale
delle sue stesse sofferenze era l’offesa:
Questa è la legge generale di causa ed effetto. Tuttavia, le mie sofferenze non sono ascrivibili a questa legge
causale. In passato ho disprezzato i devoti del Sutra del Loto ho anche messo in ridicolo, ora esaltandolo, ora
denigrandolo, il Sutra del Loto.
Lettera da Sado (1272)

Se consideri e segui solo la legge generale del karma o il principio della retribuzione
karmica, allora sei principalmente interessato a superare ogni singolo karma negativo causa
della tua sofferenza. Come accennato in precedenza, questo sforzo significa condurre una
lotta senza fine e si concluderà solo con frustrazione e esaurimento. Nel Buddismo Nichiren,
tuttavia, tutti questi karma vengono trasformati attivando il Dharma di Nam-myō-hō-ren-ge-kyō .
Poiché questa Legge mistica contiene tutti i tipi di benefici, non devi porti la domanda su
come cambiare e superare tutte le forme individuali di karma che sono la causa di tutte le tue
sofferenze. Invece il tuo obiettivo principale dovrebbe essere quello di attivare lo stato vitale
illuminato, pieno di compassione illimitata, amore, saggezza e felicità. È il sole che sorge ad
eclissare le stelle, che rappresentano le forme negative del tuo karma.
Lasciatemi illustrare con un esempio questo principio. Supponi di dover pagare 10.000 € alla
tua banca e la banca ti chiedesse di rimborsare ora questa somma. Questo sarà un grosso peso
per te se guadagni 10 € all’ora nel tuo attuale lavoro. Se improvvisamente, tuttavia, ricevessi
100.000 € da una fonte inaspettata, ripagare i 10.000 € non sarebbe un grosso problema e non
ti darebbe più noia. La fortuna inaspettata è come il sole, e il misero debito di 10.000 € è come
le stelle, non vale più la tua preoccupazione. Ora hai una maggiore capacità di gestire questa
richiesta del tuo karma individuale.
Quando Nichiren menzionò che le sue sofferenze erano causate dalla sua "offesa alla Legge
mistica" (Hōbō), rappresentata dal Sutra del Loto, egli collegò tutti i suoi problemi e le sue
forme negative di karma ad una semplice domanda: sei pro o contro la Legge Mistica? Così
facendo sottolineò che il problema fondamentale nella nostra vita è l’offesa alla Legge Mistica.
Per Legge Mistica, tuttavia, non si intende semplicemente la legge della causalità, ma la vita
stessa, poiché essa incarna e manifesta questa legge. Come sottolinea spesso Nichiren, la
nostra vita è preziosa e da rispettare, in quanto tale. Pertanto, l’offesa alla Legge Mistica può
essere intesa oggi come qualsiasi azione che neghi la nostra vita preziosa e il nostro
potenziale di realizzazione dello stato vitale illuminato. Tuttavia, ogni volta che apprezziamo la
nostra vita e attiviamo il suo più alto potenziale, saremo messi nella condizione di cambiare
tutte insieme le nostre singole forme negative di karma.

In termini moderni, per "offesa alla Legge mistica" si può intendere la negazione della dignità della nostra vita e il
non vedere
il potenziale che possiamo attivare e manifestare
nelle nostre vite quotidiane.
Ichinen Sanzen rappresenta questo principio di base
La possibilità di attivare lo stato vitale illuminato è anche la ragione per cui non abbiamo una
lunga lista di cose da fare e da non fare nel Buddismo Nichiren, ma solo un precetto: il
"precetto del calice di diamante".
I cinque caratteri di Myō-hō-ren-ge-kyō, il cuore dell’insegnamento originale del Sutra del Loto contengono tutti
i benefici accumulati attraverso le innumerevoli pratiche e le azioni meritorie di tutti i Budda nelle tre
esistenze. Come possono quindi questi cinque caratteri non includere i benefici ottenuti osservando tutti i
precetti dei Budda? Una volta abbracciato questo meraviglioso precetto perfettamente dotato, un praticante
non può romperlo, nemmeno se volesse. Perciò è chiamato il precetto del calice di diamante.
L'insegnamento, la pratica e la prova (1274)

Questo precetto supera tutti gli altri. Tutti gli aspetti sopra menzionati sono basati sul
peculiare modo di pensare del Buddismo Nichiren: si inizia da un punto per risolvere tutti i
problemi della vita.

Qualunque cosa ti sia accaduta o ti sia stata fatta nella tua vita, c'è sempre una parte della tua coscienza che
nessuno può
distruggere. Una volta avuto accesso a questo livello,
il tuo karma può essere trasformato.

In riferimento al Mandala Gohonzon


questo "unico cuore" (Ichinen) è rappresentato nel suo centro dal mantra Nam-myō-hō-ren-ge-kyō .
Recitando daimoku, la natura di Budda, o coscienza cosmica non locale, presente nel profondo
della tua vita, viene attivata e inizia a manifestare questa fonte illimitata di saggezza, salute e
felicità. L'intero mandala mostra quindi "tutte le esperienze" (Sanzen), per trasformare il tuo
karma e migliorare la tua vita.

Capitolo 11
Il subconscio risiede nel corpo

Il karma non può essere evitato. L'energia karmica viene restituita con la stessa intensità con
cui è stata generata. A seconda delle azioni precedenti, ciò potrebbe creare felicità o
sofferenza. Qualunque cosa accada, è il risultato del rilascio del karma, che,
indipendentemente da come si veda la situazione, è una cosa positiva e un'opportunità per la
crescita futura. ─ Deepak Chopra
Perché il karma è così persistente?
Per cambiare il nostro karma e vivere una vita felice, Nichiren stabilì una pratica specifica per
entrare in contatto con la nona coscienza, la coscienza non locale inerente alle nostre vite.
Sapeva che il karma ha sempre un ruolo decisivo nelle nostre vite e che è nascosto negli strati
più profondi del nostro subconscio.
Nichiren ci ha fornito una visione originale e specifica di questa connessione mente-corpo.
Per anni mi sono chiesta cosa intendesse dicendo che il Gohonzon esiste nella carne di un
credente.
Nichiren non disse a Abutsubō, il suo fervente seguace a Sado, che Abutsubō è la Torre
Preziosa (del Gohonzon) e la Torre Preziosa è Abutsubō? Non sta dicendo qui che il nostro
corpo contiene lo stato vitale più elevato, il decimo stato vitale, lo stato di coscienza
illuminata, cioè lo stato di Budda? E se il tuo corpo contiene lo stato di Budda, nello stato di
Budda non sono tutti inclusi gli altri stati vitali? Quindi il tuo corpo contiene anche gli altri
nove stati vitali. Questo è qualcosa che sperimentiamo quando abbiamo emozioni negative,
quando siamo a corto di energia o altrimenti malati. Sperimentiamo in senso fisico rabbia e
gioia, questi sono stati fisici, molto viscerali. Così è anche lo stato dell'illuminazione. In altre
parole, come Nichiren ci ha detto chiaramente, il nostro corpo e la nostra mente non sono solo
connessi, ma il nostro corpo è la nostra mente. A questo punto, è interessante vedere che le
sue parole sono suffragate dai risultati della scienza moderna.
Come già accennato nel capitolo 8, le ricerche nel campo della biologia e delle neuroscienze
mostrano che il 95% dei nostri programmi consiste in programmi automatici e inconsci,
mentre il restante 5% in programmi coscienti e deliberati. Quando parliamo di "programmi"
intendiamo tutte le tendenze del subconscio verso determinate abitudini, sentimenti, pensieri
e schemi di reazione, che sono profondamente memorizzati a livello fisico nelle nostre cellule.
Quindi, i nostri corpi agiscono effettivamente anche come "menti subconsce". In questo senso
tutte le vecchie emozioni e abitudini immagazzinate nel tuo corpo, che è la tua mente,
determinano i tuoi pensieri e le tue azioni, e quindi il corso della tua vita intera.
Ecco perché "decidere" con la mente razionale di stare meglio, di solito non funziona. Se dici
di volere una cosa, ma ad un livello più profondo del subconscio credi ad altre cose, stai
impedendo a te stesso di avere successo in questo aspetto. Per esempio, potresti dirti: “voglio
incontrare una persona con cui essere felice”, ma se a livello inconscio interiormente credi
che “questo non potrà mai accadere alla mia età; sono troppo vecchio”, allora sarà veramente
difficile trasformare questo sogno in realtà. Questo vale per ogni aspetto della tua vita: per la
quantità di denaro che vuoi avere, per la tua salute, per il tuo successo. Perché? È molto
semplice.

La tua forza di volontà cosciente non potrà mai essere più forte della tua mente subconscia, che può sabotare le tue
decisioni e azioni.

Ora daremo uno sguardo più dettagliato a questo meccanismo karmico, sulla base di aspetti
biologici e neuroscientifici, cioè in riferimento al meccanismo di memoria degli schemi karmici
a livello delle cellule cerebrali. Questo ci consente di diventare più consapevoli dei nostri modi
di pensare e di sentire, in modo da poter iniziare a cambiare la nostra vita nei modi che
vogliamo, invece di rimanere alla mercé del nostro karma.
Il karma è memorizzato a livello cellulare

Le ultime ricerche in biologia e neuroscienza suggeriscono che anche


le cellule del nostro corpo hanno una qualche forma di "coscienza". Alcuni approcci arrivano al
punto di affermare che la nostra identità personale e la nostra immagine di sé si basano
principalmente sulla programmazione della nostra coscienza cellulare. Ciò indica che
quest’ultime sono collegate l'un l'altra tramite le nostre emozioni. Ora sappiamo che
l'emozione non è bloccata nel nostro cervello; si manifesta in ogni cellula del nostro corpo.
Quando superi un esame dopo averlo preparato per un lungo periodo, non solo avrai
un'espressione felice sul tuo viso, ma tutto il tuo corpo sarà pieno di gioia. L'energia positiva
che il tuo corpo irradia in questo caso colpisce ulteriormente le persone intorno a te in
maniera incoraggiante.
Il defunto neuroscienziato e farmacologo americano Candace Pert (1946-2013) ha spiegato
che quando proviamo una certa emozione il cervello rilascia neuropeptidi specifici in ogni
cellula del corpo. Questa informazione è nel sistema nervoso, nel sistema endocrino e nel
sistema immunitario. Abbiamo emozioni nel fegato e nel pancreas allo stesso modo in cui
abbiamo emozioni nella nostra pancia. Non abbiamo una mente e un corpo, come se fossero
due entità separate. Il nostro corpo è la nostra mente.

Il tuo corpo agisce come la tua mente.


L’emozione è presente in ogni cellula del tuo corpo.

Quando provi una certa emozione per un periodo di tempo lungo, le cellule del tuo corpo
iniziano a costruire recettori per quel "lavaggio neuropeptidico" specifico. Questo è il motivo
per cui diventiamo biologicamente dipendenti da questa emozione.
Ogni volta che le tue cellule si dividono, lo fanno riproducendo il gene che crea questi stessi
recettori. Quindi, se hai attraversato un periodo in cui ti sei sentito spesso arrabbiato,
stressato o ansioso, ormai le tue cellule hanno sviluppato recettori che si aspettano
esattamente questa emozione. In questo caso, hai fisicamente condizionato il tuo corpo a
soffrire. La tua inclinazione verso una certa emozione crea una tendenza abituale e diventa
parte della tua personalità. In questo modo le nostre tendenze karmiche sono sostanzialmente
immagazzinate nei nostri corpi e ora a loro volta iniziano a condizionarci.

Per Karma fondamentalmente s’intende il tuo modo abituale


di pensare, agire e sentire.
Karma in termini di energia emotiva

Questo a sua volta ha conseguenze enormi per la tua vita poiché l'energia
che emani dall'interno attrae situazioni e persone all'esterno. Le emozioni hanno un effetto
davvero potente e possono influenzare un'altra persona e il vasto mondo. Nella scienza
standard, le emozioni sono ancora considerate solo chimica, ma secondo Pert le emozioni sono
anche fisica e vibrazione. Hai dei recettori in ogni cellula del tuo corpo. Sono come mini-
elettropompe. Quando il recettore viene attivato da una corrispondente "molecola di
emozioni", come la chiama Pert, il recettore trasferisce una carica nella cellula, cambia la
frequenza elettrica della cellula e la sua chimica.
I sentimenti alterano, letteralmente, le frequenze elettriche generate dal nostro corpo,
producendo una forma di comunicazione non verbale con il nostro ambiente. Pert ha spiegato
che non siamo solo piccoli pezzi di carne. Vibriamo come un diapason; inviamo vibrazioni ad
altre persone. Trasmettiamo e riceviamo. Proprio come le nostre singole cellule trasportano
una carica elettrica, così fa il corpo nel suo insieme, come un elettromagnete che genera un
campo.
Le emozioni sono quindi molto importanti. Sono la chiave per ogni cambiamento. Le tue
emozioni lasciano un enorme effetto sul tuo ambiente e su altre persone, cambiando in modo
significativo il mondo intorno a te.
Secondo Pert, l'indicatore più importante di quanto tu sia in salute è il tuo livello di
autostima. Non ti permetterai mai di avere più di quanto pensi di meritare, e nessuno fa
questo a te: lo stai facendo tu, a te stesso, attraverso gli altri. Stai attirando ciò che ti senti
degno di avere, in tutti gli aspetti della tua vita. Quindi, cambiare il tuo karma implica
cambiare le tue emozioni.

L'energia emotiva che emani dall'interno attrae


situazioni e persone all'esterno.
Siamo dipendenti da certe emozioni
Sei consapevole di come senti e pensi abitualmente? Come accennato in precedenza, i tuoi
pensieri e sentimenti causano reazioni chimiche nel corpo. Dopo un certo periodo di tempo, il
corpo continuerà a "chiedere" queste reazioni chimiche, ed è allora che inizi a diventarne
dipendente: potresti accorgerti molto chiaramente di questo tipo abituale di dipendenza e
attaccamento, quando cerchi di superare vecchie tendenze, ad esempio quando cerchi di
rinunciare all'alcool o alle sigarette. Similmente si può essere assuefatti al pensiero di sentirsi
soli e abbandonati, spaventati o ansiosi.
Caso di studio 7: Smettere di fumare

Quando andavo all'università, a differenza di oggi, fumare sigarette era considerato


calmante, disinvolto e persino “fico”. Inizialmente avevo iniziato perché fumare sigarette mi
dava la sensazione di avere qualcosa a cui "aggrapparmi" e su di me aveva un effetto
calmante. Ogni volta che mi innervosivo o ero sotto stress, fumavo una sigaretta.
Quando ho iniziato a recitare daimoku nel 1997, tuttavia, il mio atteggiamento nei confronti
del fumo è presto cambiato. Peter era uno dei membri del gruppo con cui recitavo e che mi
era stato molto vicino e mi sosteneva sempre. All'improvviso gli fu diagnosticato un cancro ai
polmoni. Ne rimasi scioccata. Fino ad allora, avevo supposto che recitare mi proteggesse
dalla malattia. In quel momento compresi che non era così. Peter aveva fumato per tutta la
vita. La sua situazione mi mostrò che è essenziale prendersi cura della propria salute. Mi
sono resa conto che il daimoku non può impedire la malattia, quando fai cose che sono
dannose per la tua salute.
Mi addolorò sapere che il dottore per questo membro del gruppo aveva predetto forti dolori.
Tuttavia, non fu così. Il potere del daimoku lo aveva davvero aiutato: sua moglie ci disse che
era morto molto serenamente e che non aveva sperimentato il dolore che i medici si
aspettavano. Fu una cosa sbalorditiva, dal momento che la previsione dei medici era che
probabilmente sarebbe morto soffocato. Alla fine, ebbe grande protezione e sperimentò nel
suo lento spegnersi gli effetti positivi del daimoku .
Ci fu un altro segnale che mi fece smettere di fumare. A quel tempo uno dei membri con cui
recitavo spesso mi chiese di portarla a una strana esposizione, una mostra dell'anatomista
tedesco Gunther von Hagen, che ha inventato una tecnica speciale per preservare il tessuto
biologico, chiamata "plastinazione"; questa tecnica viene da lui usata per preservare cadaveri
umani e quindi metterli in mostra. La mia amica non possedeva un’automobile in quel
momento; insisté affinché la portassi a questa mostra, perché sarebbe stata molto utile per il
suo lavoro di infermiera. Alla fine, accettai di accompagnarla e in più mi convinse a visitare la
mostra.
Una volta arrivata lì, la prima cosa che mi colpì davvero furono i polmoni di una persona
reale e accanto ad essi altri polmoni, appartenuti a un fumatore accanito. In contrasto con i
primi, i polmoni del fumatore erano neri. Questa era una drammatica dimostrazione del
principio di causa ed effetto, che ebbe su di me un impatto molto forte. Di colpo tutto divenne
assolutamente reale e ovvio. Quali sono le cause che sto mettendo per la mia vita futura e la
salute? Mi ricordai quello che mia madre mi aveva detto: che avrebbe voluto vivere giusto
dieci anni ancora, ma ciò non era destinato a verificarsi. Quando fu in punto di morte,
desiderava ardentemente la vita. Non stavo mostrando apprezzamento per la mia vita e la
mia salute. In quel momento ho deciso di smettere di fumare. E l'ho fatto. Ho smesso da un
giorno all'altro. Fu allora che emersero tutte le sensazioni nascoste che tenevo a bada
fumando.
Ero in fila al McDonald per bere qualcosa. All'improvviso ho avuto una travolgente
sensazione di rabbia verso la persona davanti a me, che proprio non riusciva a decidere cosa
ordinare. Avrei potuto ucciderla, letteralmente. Sono rimasta molto sorpresa dall'intensità di
questa sensazione e ho recitato per questo non appena tornata a casa. Più tardi ho capito
quanto ero dipendente dalle sigarette in senso fisico e quanto ero frustrata dalla mancanza di
nicotina. Avrei iniziato a recitare immediatamente ogni qual volta sentissi il bisogno di
fumare e questa voglia sarebbe scomparsa. Dopo cinque giorni quelle emozioni disturbanti si
placarono e sentii di avere di nuovo il controllo. La recitazione mi aveva aiutato ad
apprezzare moltissimo la mia vita e a bloccare un'abitudine consolidata che era stata una
causa molto negativa nella mia vita.
Più passava il tempo, meno riuscivo a sopportare l'odore del fumo di sigaretta. Potevo
vedere la scialba energia delle persone che fumavano e mi sono resa conto che si sarebbero
mantenuti su un livello energetico basso per tutto il tempo in cui avessero continuato a
fumare. Più aumentavo la mia energia recitando daimoku , più diventavo "allergica" al fumo.
Essere dipendenti da un certo modo di pensare
In egual misura, potrebbe essere molto difficile tentare di rinunciare a un certo modo di
pensare e agire. Ad esempio, ti paragoni spesso con gli altri? Ti senti spesso svantaggiato?
Michael mi ha raccontato l’esperienza fatta dopo aver recitato per un po'. Improvvisamente
divenne consapevole dei propri sentimenti. Mi ha detto che pensava costantemente: "tutti gli
altri hanno avuto dai loro genitori ciò di cui avevano bisogno, perciò oggi stanno molto meglio
di me". Se qualcosa andava storto nella sua vita, si infastidiva. Se qualcuno di sua conoscenza
aveva molto successo, si sentiva arrabbiato, defraudato e invidioso. Dopo un po' divenne
sempre più frustrato e aggressivo.
Si rese conto che aveva reagito in questo modo per abitudine e che era quasi assuefatto a
quella sensazione. Anche quando tutto andava bene, iniziava a discutere improvvisamente con
il partner accusandola di piccole cose insignificanti. Spesso si sentiva infastidito quando non
puliva o quando non tornava a casa esattamente all’orario che aveva detto. In fondo sapeva
che tutto questo non aveva niente a che fare con lei o con altre persone. Sapeva che stava solo
cercando un'occasione per esprimere la propria frustrazione.
Arrivò alla conclusione che le persone intorno a lui non facessero altro che innescare certi
sentimenti che erano da tempo immagazzinati dentro di lui. Alla fine, si rese conto che il suo
sentimento di rabbia appariva sempre quando non si sentiva rispettato. Riviveva in
continuazione una vecchia sensazione. Questo succedeva abbastanza spesso. Ora poteva
andare oltre questo circolo vizioso, recitando ogni volta che i suoi vecchi sentimenti si
manifestavano.

In questo senso, il corpo di chi è spesso infastidito chiede sempre


le sostanze chimiche prodotte dall'organismo grazie a queste sensazioni. Ti sei sentito spesso
insicuro di recente? Può essere una sensazione che le tue cellule stanno "chiedendo
disperatamente", sempre più.

Stiamo letteralmente inondando sempre più le nostre cellule


con le stesse emozioni.

Qualsiasi cambiamento o interruzione della nostra solita condizione biochimica ci fa sentire


molto a disagio. Quando proviamo a cambiare i nostri sentimenti abituali, siamo come un
alcolizzato che cerca di smettere di bere. Quasi chiunque può farti arrabbiare in quel
momento.

Siamo dipendenti da un certo sentimento del passato.

Esercizio 18: a quali sentimenti ti sei abituato?


Stai vivendo una situazione che suscita sempre la stessa emozione dentro di te?

_ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _
Quale emozione continua a sorgere nella tua vita? Come tendi a reagire?

_ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _
Provi molta rabbia, paura, ansia, invidia, gelosia, insicurezza, indegnità o impotenza?

_ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _
Sei sopraffatto da questa sensazione?

_ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _
Come vorresti sentirti invece?

_ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _
Ti piacerebbe sentirti ispirato, fiducioso, ottimista, pieno di amor proprio?

_ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _ _
Il daimoku rilascia le tue emozioni memorizzate
Come accennato in precedenza, le emozioni non sono un prodotto solo del cervello, ma sono
effettivamente immagazzinate nelle cellule del corpo. Ricorda, il corpo è anche parte della
mente subconscia! Tutti noi portiamo dentro emozioni dolorose, di sofferenza, perdita,
fallimento e delusione. Se non possiamo trasformarle, queste emozioni lavorano dietro le
quinte e possono farci ammalare. Comunque, una soluzione c'è. Secondo la mia esperienza la
pratica spirituale della recitazione del daimoku scioglie e rilascia la vecchia intrappolata
energia.

Quanto più spesso evochi emozioni positive dentro di te,


praticando daimoku , tanto più puoi condizionare
il tuo corpo a creare e a provare emozioni positive.

In questo modo, le tue cellule formeranno più recettori di gioia e sicurezza, e


automaticamente avvertirai più emozioni positive. Così smetti di essere dipendente dalle
emozioni negative e diventi libero di provare le emozioni incoraggianti di gioia, libertà e
felicità.
All'inizio della mia pratica del daimoku , ho notato alcune "cellule della vittima" dentro di me,
che erano costantemente alla ricerca di un riconoscimento rispettoso della mia persona da
parte degli altri. Dopo alcuni anni di pratica del daimoku ho notato che queste cellule stavano
morendo di fame, poiché non avevano più ricevuto sufficienti "neuropeptidi della vittimaMi
sono sentita di più il creatore della mia vita.
La frequenza guaritrice del suono del daimoku e la frequenza del Gohonzon si combinano
potentemente per liberare i chakra del corpo, rilasciando energie represse ed emozioni che
sono spesso bloccate lì. Come mostrato nel nostro libro Buddismo Nichiren 3.0 (vedere i
capitoli 7 e 8), le nostre misurazioni energetiche hanno chiaramente rivelato che la recitazione
del daimoku attiva e aumenta in modo significativo l'energia dei chakra del corpo e ne rafforza
il campo energetico.

Questo effetto positivo della pratica del


daimoku può essere dimostrato confrontando due diversi risultati di una misurazione di
energia. La prima immagine, a sinistra, mostra il risultato di una persona che non ha mai
meditato o recitato prima, e la cui energia è molto disturbata. I suoi centri di energia non sono
allineati e molto piccoli. Al contrario, la seconda immagine, a destra, mostra lo stato dei miei
chakra in un giorno in cui addirittura mi sentivo stressata. Lo staff medico che ha effettuato la
misura mi ha chiesto se meditassi da molti anni. Ho detto loro che stavo recitando daimoku da
molti anni. Quindi, i miei chakra erano rimasti molto centrati, allineati ed equilibrati. Questo
dimostra che il daimoku ha un effetto equilibrante sulle nostre emozioni e ricarica la nostra
energia.
Questa energia è quindi a disposizione per realizzare una nuova vita; ecco il motivo per cui
potrebbe venirti da piangere mentre reciti: i tuoi vecchi sentimenti repressi vengono alla
superficie, e ciò è causato dall'attivazione e dal rilascio dell'energia bloccata nel tuo corpo.
Una partecipante alle nostre sessioni di daimoku mi ha detto che si era sentita male una volta
che una vecchia sensazione repressa si era manifestata mentre recitava. In quel caso continuò
a recitare intensamente fino a quando non ebbe trasformato quella sensazione. A volte capita
anche a me che senza un motivo apparente, mentre recito, mi vengano le lacrime agli occhi.
Quando sto riempiendo il mio campo di energia con la frequenza positiva del daimoku, con
gioia e felicità, sto letteralmente scaricando via da me le basse vibrazioni. Ciò significa che le
sto eliminando!
Molte persone mi hanno riferito di no riuscire a capire perché provassero così tante vecchie
emozioni durante o dopo la recitazione. È importante capire questo processo.
Lascia che accada. È la vecchia energia immagazzinata nella tua coscienza cellulare che sta
arrivando alla superficie della tua coscienza in modo da poter andare via.

L'energia bloccata, che viene così liberata non pesa più su di te. Ora puoi lasciarla fluire per creare attivamente una
nuova realtà.
Disgrega le tue dipendenze emotive
Fin dall'inizio della mia pratica ho capito che i sentimenti che spesso mi impedivano di
raggiungere i miei obiettivi e di essere felice erano la preoccupazione, la paura e la rabbia.
Dopo un po' ho capito che provavo paura o iniziavo a preoccuparmi ogni volta che pensavo che
i miei desideri o i miei obiettivi non potessero essere soddisfatti. Ogni volta che le cose non
andavano come volevo, mi sentivo frustrata e cominciavo a preoccuparmi.
Tutti questi sentimenti causano ancora più preoccupazioni. Questa è una sensazione che può
generare dipendenza.
A volte le persone ci dicono: "Ho recitato così tanto che sono quasi rauco, ma non ho ancora
raggiunto il mio obiettivo". Dopo un po' ho capito che si può diventare dipendenti dal desiderio
di raggiungere gli obiettivi. Tutta la sofferenza deriva dalla dipendenza, dall'essere troppo
attaccati al risultato, quando recitiamo.
Il punto cruciale in questo caso è che non stai lasciando al Gohonzon il modo in cui apparirà
la soluzione. In questo caso non dai modo alla grande coscienza cosmica di cooperare e
sostenerti. Ti stai mettendo in mezzo. Ogni volta che sei dipendente, ti preoccupi. Allora, è
tempo di sviluppare una fede profonda e affidarsi al Gohonzon.
D’altronde, tutti questi sentimenti di preoccupazione non ti portano mai le cose che vuoi. Al
contrario. I sentimenti di preoccupazione e frustrazione in realtà respingono le cose che vuoi
raggiungere.

"Non cercare mai questo Gohonzon al di fuori di te!"

Questa guida di Nichiren Daishōnin suggerisce che non devi cercare la soluzione dei tuoi
problemi al di fuori di te stesso, o nelle strategie che applichi, basate sulla tua limitata
coscienza ego.
Poiché "il palazzo della nona coscienza" è presente nel Gohonzon, devi semplicemente
affidarti ad esso e fidarti del potere che stai attivando recitando daimoku . Nichiren soleva
chiamare questo atteggiamento di profonda fiducia nella pratica del daimoku come la
"strategia del Sutra del Loto":
È il cuore che è importante. Non importa quanto forte Nichiren possa pregare per te, se manchi di fede, sarà
come cercare di accendere il fuoco con un'esca bagnata. [...] Usa la strategia del Sutra del Loto prima di ogni
altra.
La strategia del Sutra del Loto (Risposta a Shijō Kingo) (1279)

Capitolo 12
La neuroscienza del karma

La vita è per il 10% ciò che ti accade e per il 90% come reagisci.
Il karma viene memorizzato dalle tue reti neurali

I nostri pensieri, i ricordi, le esperienze e le reazioni, sono


memorizzati nel nostro cervello come reti neurali, così come nel nostro "corpo-mente". Il
nostro cervello consiste di 100 miliardi di minuscole cellule nervose chiamate neuroni. Ogni
neurone ha tra 1.000 e 10.000 sinapsi, che costituiscono le connessioni tra un neurone e
l'altro. Attraverso queste connessioni, i neuroni formano innumerevoli reti interconnesse.
Tutto ciò che finora abbiamo vissuto è, per così dire, memorizzato come registrazione
karmica in queste reti neurali, incluse determinate emozioni collegate ai ricordi. Queste reti
neurali non sono isolate, ma collegate tra loro. Tali connessioni formano idee complesse,
ricordi ed emozioni.
Ognuno di noi ha accumulato le proprie esperienze e abilità. Ciò che pensiamo, proviamo e
facciamo più e più volte, porta alla formazione di estese reti neurali ramificate e cablate. Le
nostre esperienze personali sono archiviate in queste reti neurali: il modo in cui siamo
cresciuti, il nostro background culturale, le nostre credenze religiose, se abbiamo avuto molti
fratelli oppure nessuno, le esperienze vissute con uomini o donne. Nelle nostre reti neurali
viene anche memorizzato il modo in cui mangiamo e beviamo, come ci trattiamo a vicenda,
quale tipo di istruzione scolastica abbiamo avuto o se siamo stati amati o incoraggiati dai
nostri genitori. Tutto queste cose influenzano le reti nel nostro cervello. Tutte queste
esperienze influenzano il modo in cui percepiamo il mondo.
Abbandonare vecchie esperienze traumatiche
Ricordi ancora il coerente "stato cerebrale completo” di cui abbiamo parlato nel 7° capitolo?
Ogni volta che il tuo cervello si riorganizza in risposta a questo stato, devi lasciar andare
quelle situazioni mentali ed emotive non risolte che tutti abbiamo sotto la superficie, nelle
nostre menti subconscie. Che si tratti di paura irrisolta, rabbia, ansia, tristezza o convinzioni
limitanti, parte di questo materiale sarà incompatibile con la capacità del cervello di operare a
un livello più alto di funzionamento e sarà risolto.
Le ricerche mostrano che un vecchio trauma emotivo si risolve una volta raggiunto uno stato
maggiormente coerente nelle onde cerebrali Theta. Le nostre misurazioni hanno dimostrato
che possiamo aumentare drasticamente le nostre onde Theta recitando daimoku . Così, mentre
reciti daimoku, sarai in grado di liberarti delle vecchie ferite emotive .
Mentre ho continuato a recitare per molti anni, molti vecchi eventi dolorosi sono diventati,
gradualmente, meri ricordi, neutri, che non hanno destato più alcuna forte reazione emotiva.
Per molto tempo ho ricordato il comportamento meschino di mio fratello nel giorno del
funerale di mia madre, quando inveiva contro di me al cimitero. Ricordo ancora in modo vivido
questa terribile scena, che all'epoca mi aveva davvero sconvolta ed emotivamente disturbata.
Questa sensazione ha continuato a ricomparire per molti anni, ogni volta che pensavo a
quell'incidente. Dopo anni di recitazione, tuttavia, non divenne altro che un ricordo, che non
mi dava più fastidio.
Le nostre emozioni, quindi, hanno un ruolo molto significativo e decisivo nella nostra vita
quotidiana, nel senso che influenzano sia il corpo sia la mente. Nel Buddismo Nichiren esiste il
"principio dell'unione” o "inseparabilità di corpo e mente" (Shikishin funi) che viene descritto
come segue:

Sebbene mente e corpo abbiano proprie funzioni specifiche,


sono intrinsecamente connessi l'un l'altro tramite le emozioni,
che determinano il nostro stato vitale di base e influenzano sia la nostra mente che il nostro corpo.
I neuroni che si attivano insieme si cablano insieme
Se focalizzi la tua mente sulle preoccupazioni, l’autocritica e la rabbia, ad esempio, il tuo
cervello svilupperà strutture neurali di ansia, bassa autostima e reazioni aggressive nei
confronti degli altri. In questo caso continuerai ad attivare i neuroni che trattengono quelle
convinzioni negative su di te. Più stimoli questi percorsi neurali provando emozioni dolorose,
più esse diventeranno forti ed automatiche. I neuroscienziati dicono comunemente che "i
neuroni che si attivano insieme si cablano insieme". Ecco perché dopo un po’ tendiamo a
reagire automaticamente in un certo modo.
Per noi è abbastanza normale reagire ad alcuni incidenti in un certo modo. Recitare daimoku ,
tuttavia, aiuta a interpretare qualsiasi situazione all’apparenza preoccupante, in un modo
nuovo. Per esempio, è abbastanza comprensibile che si possa reagire con l’ansia quando si
perde il lavoro. Tuttavia, è possibile attribuire a questo incidente, grazie al daimoku, un diverso
significato .
Perché la cosa più fastidiosa potrebbe non essere la perdita del lavoro. Potrebbe essere la
reazione alla perdita del lavoro e cosa pensi di te stesso a causa di ciò. La questione è: quali
vecchie reti neurali vengono ora attivate e interconnesse? È proprio questo il momento in cui
pensi "lo sapevo che non avrei mai avuto successo nella vita".
Ma non è la perdita del lavoro che ti abbatte davvero, perché questo fatto potrebbe essere il
trampolino di lancio per un ulteriore grande sviluppo. È la vecchia immagine di sé che causa
problemi.
Ripeto, la questione è: quali reti neurali si sono attivate e sono interconnesse in questo
preciso istante? Viene attivata la rete neurale proprio lì dove sono archiviate le incertezze e la
mancanza di sicurezza? Oppure sei in grado di costruire una nuova rete neurale in cui
vengono attivate stabilità e fiducia in se stessi?
Quando pratichiamo daimoku possiamo attribuire un nuovo significato a qualsiasi perdita,
perché è una questione di esperienza il fatto che il Gohonzon fornisce sempre qualcosa di
meglio per noi.
Inoltre, quando recitiamo, possiamo chiaramente decidere di stabilire una nuova intenzione
positiva, che alla fine porta alla formazione di una nuova rete neurale in cui fiducia in se stessi
e fiducia nel futuro saranno memorizzate. Questa rete neurale formerà quindi il nuovo modello
attraverso il quale percepiremo la realtà.
I potenti schemi delle reazioni emotive
Non sono solo i ricordi di vecchi eventi e situazioni ad essere memorizzati nel nostro cervello.
Ciò che più ci condiziona è il contenuto emotivo di vecchie esperienze, da tempo dimenticate,
che sono profondamente codificate nel nostro cervello e influenzano il modo in cui reagiamo
emotivamente a qualsiasi cosa viviamo attualmente. Questi schemi di reazione emotiva sono
memorizzati in ciò che i neuroscienziati chiamano "memoria implicita". Si sviluppano,
principalmente, nei primissimi anni della vita. Vengono codificati, come informazioni emotive
non verbali e non logiche, nell'amigdala e in altre strutture neurali. Fin qui tutto bene.
Tuttavia, c'è una cosa di cui si potrebbe non essere consapevoli: influenzano ancora oggi la
tua vita quotidiana.
Io stessa ho spesso fatto esperienza di questo genere di reazioni automatiche. Ad esempio,
mio marito avrebbe il diritto di chiedermi perché un singolo "idiota" che si comporta in modo
ostile o irrispettoso debba sentire arrabbiata e sfasata, anche quando dieci dei miei amici o
colleghi stanno dimostrando apprezzamento per quello che faccio. Ma se ci fosse il modo di
influenzare il proprio modo di sentire e interrompere questa risposta automatica?
Il contenuto emotivo dei ricordi
Di solito non si ha consapevolezza del fatto che i vecchi ricordi stanno ancora lavorando sullo
sfondo di una vita quotidiana cosciente. Operano da soli, senza la nostra intenzione
consapevole. I ricordi impliciti vengono innescati per associazione, e quindi sorgono come
pure reazioni emotive, non come ricordi specifici di un evento passato. In realtà non c’è
bisogno di ricordare questi momenti, perché si attivino. Ciò significa che non è necessario
parlare effettivamente con tua madre o tuo padre per attivare gli schemi emotivi e la memoria
implicita del tuo "karma con tuo padre o tua madre".
Ti è capitato qualche volta che un evento o un comportamento apparentemente banale di
qualcun altro ti abbia fatto riaffiorare una memoria implicita e causato una forte reazione
emotiva, sorprendendo anche te stesso?
Caso di studio 8: Proiettare vecchie esperienze nel presente

Uno dei vicini di casa parcheggiò proprio davanti casa nostra, anche se, per dissuadere la
gente dal farlo, vi avevamo posizionato un cartello con le nostre targhe. Non appena lo vidi,
provai una sensazione travolgente di rabbia, persino odio. Mio marito fu molto sorpreso di
questa forte reazione perché, nel suo caso, la situazione non lo aveva infastidito affatto.
Quando più tardi mi misi a recitare, mi resi conto che la mia reazione era stata eccessiva e
che aveva qualcosa a che fare con il contenuto emotivo di un vecchio, implicito, ricordo
relativo al comportamento di mio fratello quando ero giovane. Avevo reagito istintivamente,
pensando che il mio vicino avesse parcheggiato la sua auto davanti alla nostra casa di
proposito, come se volesse intenzionalmente darmi fastidio. Questo è esattamente ciò che
mio fratello era solito fare. La notte prima dei miei esami finali al college camminava su e giù
con gli zoccoli di legno nella sua stanza, proprio sopra la mia camera da letto. Lo faceva
volutamente, solo per infastidirmi, per non farmi dormire e non essere in forma al mattino
per sostenere gli esami. La rabbia e l'impotenza associate a questo ricordo erano riaffiorate,
innescate dal comportamento del mio vicino e, improvvisamente, avevano inondato la mia
mente e il mio corpo di sensazioni forti. Sentii un nodo forte nello stomaco. Fino ad allora non
ero stata consapevole di provare ancora risentimento, rabbia o impotenza nei confronti di
mio fratello.
Questo incidente mi indicò, tuttavia, che il contenuto emotivo dei miei vecchi ricordi era
talvolta ancora attivo, senza che me ne rendessi conto. Le emozioni sono rimaste
immagazzinate dentro di me in attesa di essere innescate da qualche evento o occasione
esterna.
Per un po’ di giorni ancora questo vicino continuò a parcheggiare la sua auto proprio davanti
la nostra casa. Recitai intensamente per superare il sentimento di rabbia e frustrazione, e mi
posi il chiaro obiettivo che questa situazione dovesse immediatamente terminare; recitai
anche per lui, volendo fortemente che smettesse di parcheggiare lì. Così mi rilassai e non
associai più a quell'evento i vecchi sentimenti di rabbia. Sorprendentemente, smise di
parcheggiare davanti casa nostra esattamente da quel giorno e iniziò a parcheggiare la sua
auto lungo la siepe del nostro vicino di casa. Fu qualcosa di mistico!
Il tuo cervello è una registrazione del passato
Finché non si costruiscono nuovi percorsi neurali di stati e pensieri positivi, i ricordi intrinseci
continueranno a tormentarti. I percorsi esistenti diventeranno solo più forti.

Senza costruire nuove connessioni neurali non è possibile porre nuove cause e reagire in modo diverso.

Un esperto di neurofeedback con cui parlai, mi disse che se, per esempio, si continuano a
rimuginare pensieri ansiosi, il cervello si conforma letteralmente su una persona ansiosa. Ma
come possiamo fermare queste risposte automatiche? Come possiamo invertire questo
processo?

Le ultime ricerche mostrano che il cervello continua a


cambiare e a produrre neuroni per tutta la vita. Questa "neuroplasticità" rivela che, anche
quando siamo vecchi, siamo in grado di modificare il modo in cui rispondiamo ai pensieri
negativi, e queste risposte finiranno per cambiare in maniera permanente le reazioni verso gli
altri.
La questione è come farlo. Dopo molti anni di pratica del daimoku e numerose ricerche sugli
ultimi risultati delle neuroscienze, mi sono resa conto che, prim’ancora di concentrarsi su
qualcosa di nuovo, bisogna essere capaci di interrompere questo circolo vizioso di risposte
emotive istintive, e quindi iniziare a dar forma a nuovi percorsi neurali.
Nichiren ci dice che possiamo rompere i nostri schemi karmici recitando daimoku. E infatti,
questo è proprio ciò che le nostre misurazioni hanno rivelato.

Capitolo 13
Il Daimoku è un potente demolitore di schemi

Il karma crea il futuro, ma è anche un'eco del passato. Il karma condiziona la nostra mente
attraverso la memoria, il desiderio e l'immaginazione. La maggior parte della gente è
prigioniera del karma, perché esso agisce come un riflesso condizionato e produce risultati
prevedibili nelle loro vite. L'obiettivo dell'illuminazione è rompere le catene del karma.
─ Deepak Chopra
Il Daimoku interrompe le dipendenze emotive
Come evidenziato negli ultimi due capitoli, le nostre dipendenze emotive sono immagazzinate
nella nostra mente subconscia, cioè sia nelle reti neurali del nostro cervello, sia a livello
cellulare nel nostro corpo. Questo è il motivo per cui non possiamo cambiare facilmente i
nostri schemi karmici di pensiero e sensazione, decidendo di farlo semplicemente solo
attraverso la nostra mente cosciente. E questo è anche il motivo per cui è necessario recitare
daimoku al Gohonzon per ottenere l'accesso alla coscienza cosmica e liberarci dalle nostre
dipendenze emotive. Il daimoku interrompe e trasforma queste emozioni che ci tengono in
pugno. Più spesso rilasciamo queste "dipendenze emotive" mentre recitiamo daimoku , più
facilmente possiamo abbandonarle completamente. Questo significa alleggerire il proprio
karma.
Ora, se potessi influenzare il tuo modo di sentire e interrompere la tua risposta automatica?
Questo è esattamente quello che puoi fare, recitando daimoku . Anche dopo soli cinque minuti
puoi sentire in maniera diversa tutto ciò che ti infastidisce.
I tuoi pensieri sono molto più spesso indirizzati a riesaminare il passato e a fare prove di
futuro invece di essere completamente nel presente. Il momento presente, l'ora, è l'unico
momento in cui vivi davvero. Il passato è finito e il futuro non è ancora arrivato. Abbiamo a
disposizione solo il presente. Come accennato in precedenza, la nostra personalità consiste
per il 95% di pensieri inconsci, programmi automatici, abitudini ricorrenti, reazioni emotive e
modi di pensare e agire radicati. Questi programmi di routine hanno un effetto sul tuo stato
mentale, fisico, energetico, biochimico ed emotivo e ti mantengono bloccato nel passato.
Ricorderai che il tuo cervello è una registrazione del tuo passato. Finché viviamo sotto
l'influenza delle nostre emozioni conosciute, il nostro corpo vive, in realtà, nel passato. Finché
siamo catturati in questi schemi karmici, siamo proprio come un criceto su una ruota girevole.
C'è solo un modo per scendere da questa ruota: dobbiamo saper interrompere
consapevolmente gli schemi, attraverso l’accesso alla zona libera dal karma del campo
unificato di pura coscienza, in cui le cause perdono il loro effetto. Facendo così, possiamo
trascendere il karma e, rompendo la sua presa su di noi, diventare indipendenti da esso.
Questo ci consente di smettere di vivere sulla bassa frequenza dei ricordi latenti, ancorati alle
emozioni del passato. In questo stato diventiamo consapevoli dei nostri schemi di pensiero,
parola e azione.
Ad un certo punto mi sono resa conto che dobbiamo smettere di parlare in modo auto-
limitante. Ciò ha richiesto di interrompere ogni giorno i miei schemi inconsci, per elevare
quotidianamente la mia energia e adattarla alla frequenza di un nuovo futuro.
Ogni volta che aumentiamo la nostra energia e la nostra frequenza recitando daimoku , la
sensazione di separazione tra noi e il campo di coscienza unificato diventa più debole.
Recitando daimoku eliminiamo, il più profondamente possibile, il divario tra la nostra
coscienza condizionata individuale e la pura coscienza del campo unificato. Questo accade
ogni volta che ci connettiamo profondamente con il Gohonzon e ci affidiamo ad esso.
Le nostre misurazioni hanno dimostrato che durante la recitazione si generano più onde
cerebrali Theta e Delta coerenti, il che dovrebbe collegarci a questo campo unificato di pura
coscienza. Ho sperimentato spesso che meno siamo separati da questo campo, più
rapidamente emerge il nostro nuovo futuro. Ogni volta che cambi la tua energia recitando
daimoku , stai riorganizzando il tuo ambiente in un modo tale che si adatta al tuo nuovo futuro.
Tutto ciò che non si adatta più alla vibrazione del tuo nuovo futuro scomparirà. Non esserne
preoccupato. È solo il tuo passato che vuole andarsene.
Per quanto riguarda l’effetto del daimoku
si riscontra una significativa differenza quando lasci tutto ciò che appartiene al passato alle
tue spalle e ti apri a tutto ciò che è nuovo nella tua vita, la decisione per il tuo nuovo futuro
che prendi deliberatamente davanti al Gohonzon. Ogni volta che reciti daimoku con questa
comprensione, svilupperai e capirai naturalmente che la pratica del daimoku rappresenta il
fondamento della tua nuova vita. Questa semplice possibilità di poter recitare è pura gioia,
perché puoi sempre con grande fiducia ricominciare la tua vita.
Non affronti il tuo condizionamento karmico soltanto quando reciti daimoku. Sei
costantemente chiamato a riconoscere i tuoi schemi karmici nella vita quotidiana, a spezzare
quelle catene causali che ti fanno soffrire e a trasformare immediatamente ogni situazione. In
tutti i casi, stai utilizzando il potere del daimoku come "demolitore di schemi":
Questo aspetto della pratica del daimoku è estremamente importante e può spezzare i tuoi
persistenti schemi karmici, anche nei concreti termini neuroscientifici. A tale scopo, abbiamo
intrapreso ulteriori misurazioni delle onde cerebrali durante la recitazione, che hanno
confermato come il daimoku funzioni davvero come un "demolitore di schemi".
Misurazione delle onde cerebrali durante la recitazione
congiunta

Noi avevamo già sperimentato spesso che recitare in gruppo


genera una potente dinamica. Volevamo scoprire se questa dinamica si sarebbe vista in una
scansione del cervello. In questo caso abbiamo deciso di effettuare una misurazione QEEG su
quattro punti della testa di Yukio, selezionati dal nostro esperto di neurofeedback.
Abbiamo misurato le onde cerebrali di Yukio in tre fasi, per verificare i vari cambiamenti che
si sarebbero potuti verificare durante la recitazione:
 Yukio è rimasto seduto sulla sua sedia facendo una serie di esercizi di respirazione
profonda, per circa 4 minuti.
 Ha iniziato a recitare daimoku verso il Gohonzon portatile di fronte a lui, per altri 4 minuti
circa.

 Susanne si è unita a lui per recitare


insieme per circa 10 minuti.
Durante la prima fase, quando inspirava e respirava con calma (  ), le onde cerebrali Theta
erano già più attive delle onde cerebrali Alfa. Ciò significa che il cervello di Yukio sembrava
essere abbastanza equilibrato da diventare calmo e rilassato in un tempo molto breve. Non
appena ha iniziato a recitare daimoku (  ), si è verificato un enorme aumento delle onde
cerebrali Theta, accompagnato da un ulteriore aumento delle onde cerebrali Alfa. Secondo il
nostro esperto di neurofeedback, un tale aumento indica con certezza che uno stato alterato di
coscienza sta emergendo durante la meditazione.
Poi mi sono unita io a lui nella recitazione(  ). Durante questa fase di recitazione congiunta,
le misurazioni del cervello di Yukio hanno mostrato l’emergere di uno schema singolare che
riguarda il funzionamento olistico del cervello. Durante questa fase, nell'area cerebrale
frontale di Yukio, si è verificato un alternarsi degli schemi Alfa-Theta. Come si può vedere nel
grafico, emerge uno schema Alfa potenziato che poi si alterna con uno schema Theta. (NdT:
durante l’evento chiamato "crossover” il ritmo Alfa cala e il ritmo Theta diventa dominante)
Questo "schema di alternanza Alfa-Theta" è un indicatore significativo di come le diverse
aree del cervello comunicano tra loro. In questo caso, i due emisferi cerebrali sono equilibrati
e lavorano all'unisono, "dialogando" in modo più armonioso.

La misurazione delle onde cerebrali di Yukio con il QEEG ha dimostrato che durante la fase in cui recitavamo
insieme è emerso un particolare schema, il cosiddetto "crossover Alfa-Theta", noto nella terapia con neurofeedback
come "demolitore di schemi".
L'applicazione clinica del “crossover” Alfa-Theta
L'esperto di neurofeedback che eseguiva la misurazione mentre stavamo recitando si stupì del
risultato. Dal momento che considerava la recitazione del daimoku come una pratica
meditativa, si aspettava solo un determinato aumento di onde cerebrali Alfa, indicante uno
stato mentale calmo e pacifico, come accade in molte altre pratiche meditative. La
misurazione delle onde cerebrali di Yukio, tuttavia, mostrò immediatamente lo stato simile alla
trance del cosiddetto “crossover Alfa-Theta”, che testimonia un profondo rilassamento, in cui
le onde Alfa e le onde Theta sono elevate: frequenze individuate come promotrici di uno stato
di guarigione che potrebbe essere usato per trattare molte situazioni, dall'alcoolismo alla
tossicodipendenza, dalla depressione all'ansia.
Il nostro esperto di neurofeedback, che era impegnato da lungo tempo nel trattamento di
pazienti che soffrivano di dipendenza da varie sostanze, ci spiegò che l'addestramento
neurofeedback che offriva era mirato a generare esattamente questo tipo di crossover Alfa-
Theta. Questa terapia tende a trasformare emozioni negative spiacevoli come ansia, tensione,
rabbia, depressione e sensazione di insicurezza, in emozioni piacevoli come la fiducia, la
pienezza e la calma.
L'efficacia clinica dell'Alfa-Theta crossover del training neurofeedback è stata dimostrata per
la prima volta con veterani militari trattati per la dipendenza da alcol. Normalmente, quando
cercano di rimanere completamente astemi durante il trattamento, sperimentano un aumento
del livello di ormoni dello stress. L’alcol viene spesso usato per sfuggire a sensazioni
sgradevoli e di inquietudine, accompagnate da una certa attività cerebrale veloce e irrequieta
in uno stato di onde cerebrali Beta alte, pertanto, le persone spesso bevono alcolici perché
l'alcol abbassa l'eccessiva attività cerebrale causata da un'ansia eccessiva. Lo stesso effetto,
tuttavia, è ottenuto dall'Alfa-Theta crossover con l’apprendimento all'autocontrollo dei ritmi
EEG, (EEG feedback training), poiché normalizza l'attività delle onde cerebrali rallentandole, e
correggendo così la mancanza di una lenta attività cerebrale.
Le misurazioni EEG dei veterani di guerra con qualche forma di disturbo post-traumatico da
stress mostrano regolarmente un aumento dell'attività Beta delle onde cerebrali e una
significativa diminuzione dell'attività Alfa. Pertanto, è essenziale trovare un modo per
rallentare l'attività delle onde cerebrali dei pazienti affetti da disturbo post-traumatico da
stress (DPTS).
Questo tipo di terapia neurofeedback per il trattamento dell'alcolismo è stata
conseguentemente applicata anche nel trattamento delle varie forme di disturbo post-
traumatico da stress. Lo stato di crossover Alfa-Theta consente agli eventi repressi che hanno
causato il DPTS di affiorare alla superficie ed essere elaborati, ponendo fine alla presa che
avevano sul paziente.
Allo stesso modo, lo schema interrompe qualsiasi impulso alla dipendenza nei
tossicodipendenti e mette il loro cervello in uno stato così rilassato e armonioso che la
dipendenza viene smorzata.
Il nostro esperto di neurofeedback ci confessò che di solito i suoi pazienti per le dipendenze
impiegano molto tempo, nel corso del training di neurofeedback, per addestrarsi e sviluppare
questo sano schema di crossover Alfa-Theta. Era molto sorpreso che recitare daimoku avesse
causato in pochi minuti il crossover Alfa-Theta. Ora eravamo ancora più convinti che qualsiasi
emozione spiacevole può essere interrotta e trasformata con una pratica profonda e
concentrata di recitazione del daimoku di fronte al Gohonzon.

Recitare daimoku può metterti nello stato di onde cerebrali


Alfa-Theta crossover, un demolitore di schemi che permette
di rompere la dipendenza emotiva e permette di influenzare
positivamente come ci si sente.
La tua intenzione si è già realizzata
Secondo il ricercatore di meditazione e neuroscienziato Joe Dispenza, questo schema alternato
Alfa-Theta nell'area cerebrale frontale rappresenta uno stato di coscienza molto specifico in
cui l'intenzione che si ha in quel momento viene vissuta come se si fosse già avverata. Un
modello così speciale implica anche che l'intenzione che hai in questo momento viene vissuta
con una forte certezza e convinzione.
Questa esperienza è accompagnata dall'emozione che proviamo quando otteniamo
esattamente ciò che abbiamo desiderato. Yukio ha riferito che, quando recitavamo insieme, ha
sentito scorrere la sensazione di un crescente sentimento di gioia e di felicità. In quel
momento ha riferito di essere riuscito a mantenere una chiara intenzione, sentendo che questa
intenzione era "trasportata" dal potere del daimoku.
Da Alfa a Theta a Delta
La misurazione delle nostre onde cerebrali durante la recitazione aveva chiaramente
dimostrato che il daimoku è davvero un demolitore di schemi. Secondo Dispenza, ogni volta che
le onde cerebrali sono in uno stato Theta o Delta coerente ci stiamo connettendo alla
coscienza universale.
Goditi il flusso della vita e abbi fiducia in esso. Ogni volta che sei connesso alla forza vitale
universale, puoi allontanare le vecchie inutili credenze e sostituire la loro energia con quella
di nuove credenze più potenti. Questo accade ogni volta che le tue onde cerebrali si trovano
nello stato Theta durante la recitazione.
Questo è il motivo per cui lo stato delle onde celebrali Theta è così importante; perché
allinea la mente subconscia alla frequenza di crescita e cambiamento. Apre la mente ad un
cambiamento positivo e consente di accedere direttamente al subconscio per installare nuove
credenze e immagini. Lo stato Delta delle onde cerebrali ci porta ancora oltre. Ci dà la
possibilità di cambiare credenze dal livello spirituale della pura coscienza.

Puoi sentirlo quando sei profondamente


connesso con il Gohonzon. Puoi concentrarti su nuove emozioni che desideri sperimentare e
creare una nuova visione della tua vita. In questo stato io sento una presenza dentro
me e intorno a me, che guida i miei pensieri e sentimenti.
Vivere emozionalmente nel futuro
Dispenza evidenzia una domanda importante da porsi ogni qual volta proviamo a creare una
nuova condizione di vita e ogni qual volta desideriamo realizzare la nostra visione. "Posso
insegnare al mio corpo come si sentirà in futuro?" Ogni qual volta lo faccio, sto inviando
all’esterno il preciso segnale che sta producendo eventi nella mia vita che corrispondono a
questa visione.

Esercizio 19: Riesci a sentire la tua nuova visione?


Affida ogni vecchio sentimento di indegnità, impotenza o rabbia al Gohonzon e, mentre reciti, entra in un nuovo
stato d’animo.
Non appena senti ispirazione, gioia e libertà, trova una visione chiara di ciò che vorresti sperimentare in futuro.
Poniti una semplice domanda: "Come sarebbe essere in salute?", "Come sarebbe essere ricchi?", "Come sarebbe
essere innamorati?", "Come sarebbe avere amici meravigliosi?", " Come sarebbe essere in forma?"
Tieni a mente questa immagine mentre reciti. Rendi questa visione il progetto per il tuo futuro.
Quali sarebbero i tuoi sentimenti, i pensieri e le azioni nella tua nuova vita?

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Secondo Dispenza, il corpo e la mente subconscia non sono in grado di distinguere tra
un'esperienza reale, che evoca un'emozione, e un'emozione, che esiste solo nella nostra
mente. Se siamo in grado di praticare la condizione emotiva prima dell'esperienza reale, allora
ci stiamo già avviando verso questo futuro. La misurazione delle frequenze cerebrali di Yukio
ha dimostrato che quando recitiamo possiamo fare proprio questo.

Esercizio 20: imposta la tua visione per la giornata a venire


Mentre reciti al mattino, pensa alle intenzioni che hai impostato per la giornata.
Hai intenzione di goderti quello che stai facendo?

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Vuoi essere efficace e portare a termine quello che c’è da fare?

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O semplicemente passare la giornata?

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Hai intenzione di raggiungere e realizzare i tuoi obiettivi o semplicemente evitare risultati negativi?

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Hai intenzione di sentirti davvero bene oggi?

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Quali sono le tue intenzioni concrete per la giornata?

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Hai intenzione di condurre uno stile di vita sano?

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Hai intenzione di concentrarti e completare ciò che stai facendo?

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Hai intenzione di avere un buon rapporto con il tuo partner?

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Lucida il tuo specchio giorno e notte
Usare in ogni situazione la recitazione del daimoku come "demolitore di schemi" è un fattore
importante per superare le difficoltà e diventare felici. Rompere i vecchi schemi karmici di
pensiero, sentimento e comportamento significa anche purificare allo stesso tempo la tua
coscienza e la tua condizione vitale emotiva.
Lo stesso vale per un Budda e una persona comune. Quando una persona è illusa è chiamata essere comune,
quando è illuminata è chiamata Budda. È come uno specchio appannato che brillerà come un gioiello se viene
lucidato. Una mente annebbiata dalle illusioni derivate dall’oscurità innata è come uno specchio appannato che,
però, una volta lucidato, sicuramente diverrà limpido e rifletterà la natura essenziale dei fenomeni e il vero
aspetto della realtà. Risveglia in te una profonda fede e lucida con cura il tuo specchio giorno e notte. Come
dovresti lucidarlo? Solo recitando Nam-myō-hō-ren-ge-kyō.
Il conseguimento della Buddità in questa esistenza (1255)

Pulire la tua coscienza in questo modo è un processo del tutto naturale, come ha indicato
Nichiren confrontando questo processo con la lucidatura di uno specchio. Ha sottolineato che
pulire la mente dovrebbe essere un'attività costante e non qualcosa che si fa solo una volta
ogni tanto. Lo stesso Nichiren ha compreso la necessità di pulire la mente "giorno e notte" con
il potere del daimoku.
Come sottolineato in diverse occasioni, recitare il mantra di Nam-myō-hō-ren-ge-kyō davanti al
Gohonzon è il punto di partenza cruciale per i tuoi sforzi di progettare la tua esistenza in
modo innovativo. In qualsiasi circostanza, puoi recitare daimoku con la profonda intenzione di
attivare e sviluppare il tuo più alto potenziale.
Quando si prende una determinazione così forte, può capitare spesso di doversi confrontare
con la tendenza a lesinare gli sforzi e a voler rimanere nella propria zona di comfort. Il vecchio
condizionamento potrebbe provare a resistere a qualsiasi forma di rinnovamento e potrebbe
cercare di abbatterti. All'esterno, possono sorgere ostacoli e difficoltà che ti danno
l'impressione di essere bloccato. Tuttavia, nessuno di essi è più forte del potere del daimoku ,
che funge da "demolitore di schemi" per superare qualsiasi situazione difficile e mettere in
pratica la tua nuova visione.
Perciò Nichiren ci dà la chiara guida di recitare daimoku non solo davanti al Gohonzon, ma
anche in ogni situazione che si potrebbe venire a creare nella nostra vita quotidiana.
Risveglia in te una profonda fede e lucida con cura il tuo specchio giorno e notte! ─
Nichiren


Bibliografia

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stata rintracciata una traduzione italiana di un libro, è stata segnalata fra parentesi quadre.

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Schwabenverlag AG, Ostfildern, 6. Auflage 2012.
[Coscienza oltre la vita. La scienza delle esperienze di premorte, Amrita Edizioni, 2017].
Warnke, Ulrich: Quantenphilosophie und Spiritualität – Der Schlüssel zu den Geheimnissen des menschlichen Seins,
München, 2011.
[Traduzione non ufficiale https://www.riflessioni.it/filosofia-quantistica-spiritualita/index.htm)]
Warnke, Ulrich: Quantenphilosophie und Interwelt – Der Zugang zur verborgenen Essenz des menschlichen Wesens,
München, 2013.

Gli autori

Dr.ssa Susanne Matsudo-Kiliani

Laureata come traduttrice per l’inglese e lo spagnolo, dottorato di ricerca in


Studi di Traduzione e Studi Religiosi specializzati nel Buddismo, Università di Heidelberg.
Certificato di competenza interculturale in International Business.
La Dr.ssa Matsudo-Kiliani pratica il buddismo Nichiren dal 1998 e ha vissuto molte
trasformazioni benefiche nella sua vita, che continuano tuttora. Come praticante appassionata
è stata impegnata nella costruzione di un ponte tra pratica buddista e scienze moderne, che
stanno tuttora integrando energia e coscienza.
Dal 2014 al 2016 è stata membro del Consiglio dell’Unione Buddista tedesca (DBU e. V.),
anche in qualità di rappresentante, a livello federale, per il dialogo interreligioso, a favore di
una migliore comprensione reciproca tra le diverse religioni.

Dr. Abilitato Yukio Matsudo

Dottorato di ricerca in Filosofia e abilitazione alla cattedra post-dottorato


sui temi delle Religioni Comparate e Buddismo Giapponese, Università di Heidelberg,
Germania.
Dopo aver conseguito il titolo di studio post-dottorato, è stato attivo come docente presso
l’Università di Heidelberg sui temi del buddismo giapponese e religioni comparate, dal 2001 al
2014.
Il Dr. Matsudo pratica il Buddismo di Nichiren intensamente dal 1976 ed è stato top leader
dell’SGI in Germania a livello federale fino al 2001. Egli ha sostenuto centinaia di persone
nella loro pratica. In tal modo è stato in grado di raccogliere concrete ed importanti
esperienze.
Il presidente SGI Ikeda gli ha chiesto personalmente di creare e guidare, come Direttore di
Ricerca, il Centro europeo dell’Istituto di filosofia orientale (IOP) a Taplow Court, nel Regno
Unito. Nel periodo che va dal 1990 al 2000, sulla base dell’approccio moderno, umanistico e
aperto di Daisaku Ikeda, ha sviluppato una comprensione innovativa degli insegnamenti
buddisti di Nichiren e pubblicato una serie di libri e articoli in giapponese, tedesco e inglese.
Oggi, il Dott. Matsudo è impegnato nella costruzione di un ponte tra buddismo, filosofia
occidentale e nuove discipline scientifiche. Da esperto di studi sul buddismo Nichiren, è anche
attivo in un gruppo di ricerca in Giappone, in cui gli studiosi di spicco fanno parte delle
principali denominazioni delle scuole Nichiren, tra cui la Soka Gakkai (IOP).

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