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Coordinamento:
EVA BELLI
Redazione:
MARIA TERESA MICCOLI
ANNA PUCCI
Collaborazione:
SERVIZIO IMMIGRAZIONE
AGNESE DI NAPOLI
Premessa
1. Studio demografico sugli stranieri residenti in Italia
2.1. Introduzione 17
2.2. La normativa in materia di immigrazione 18
2.3. La presenza extracomunitaria in Italia 24
2.4. La tipologia di soggiorno 32
2.5. La situazione provinciale 35
2.6. Le province con più di 40.000 permessi di soggiorno (al 31 dicembre 2013) 38
2.7. I permessi di soggiorno per motivo 39
2.8. Immigrati minori di 14 anni iscritti sul titolo principale
del genitore o affidatario 42
2.9. Immigrati minori di 14 anni con permesso di soggiorno autonomo 42
2.10. I permessi di soggiorno per sesso, età e area di provenienza 44
2.11. I Paesi di provenienza maggiormente rappresentati 56
4. Stranieri e criminalità
4.1. Introduzione 77
4.2. Analisi dei dati relativi agli stranieri extracomunitari segnalati, denunciati,
arrestati per tipologia di reato in rapporto al totale delle persone segnalate,
denunciate, arrestate in Italia 81
4.3. Analisi provinciale dei dati relativi agli stranieri extracomunitari segnalati,
denunciati, arrestati per tipologia di reato in rapporto al totale delle persone
segnalate, denunciate, arrestate in Italia 88
4.4.Stranieri extracomunitari segnalati, denunciati, arrestati, nell’anno 2013
per, per tipo di delitto e nazionalità 94
APPENDICI
(Consultabili su relativo file pdf)
Tab. 6 – Popolazione straniera residente in Italia - ogni 100.000 abitanti – dati regionali –
graduatorie a confronto: sul 2008, sul 2013, e variazione %
II
Tab. 8 – Cittadini stranieri residenti in Italia – al 31 dicembre 2013 – graduatoria
decrescente per nazionalità
Tab. 9 - Cittadini stranieri residenti in Italia – al 31 dicembre 2013 – ogni 100.000 abitanti
Tab. 1 – Permessi di soggiorno rilasciati in Italia a cittadini extracomunitari – trend dal 2008
al 2013 (al 31 dicembre) – Dati provinciali
III
Tab. 12 - Permessi di soggiorno rilasciati in Italia a cittadini extracomunitari – I motivi più
ricorrenti al 31 dicembre 2008 e 2013 – Dati provinciali
Tab. 13 – Minori di 14 anni extracomunitari iscritti nel titolo di soggiorno del genitore o
affidatario – dal 2008 al 2013 (al 31 dicembre) – Dati provinciali
Tab. 17 – Graduatoria dei Paesi extracomunitari presenti in Italia in base al numero dei
permessi di soggiorno rilasciati dal 2008 al 2013 – Nazionalità numericamente più
significative (n. permessi di soggiorno superiori a 5.000 unità)
IV
Appendice capitolo 3 - Permessi di soggiorno rilasciati in Italia a cittadini
extracomunitari – Aggiornamento al 31 dicembre 2014
Tab. 6 – Minori di 14 anni extracomunitari iscritti nel titolo di soggiorno del genitore o
affidatario al 31 dicembre 2013 e 2014 - Dati provinciali
Tab. 1 – Totale delle persone segnalate, denunciate, arrestate in Italia – di cui stranieri – di
cui minori - Variazione % 2013/2008 - dati regionali
Tab. 2 - Totale delle persone segnalate, denunciate, arrestate in Italia – di cui stranieri, di cui
stranieri minori – Variazione % 2013/2008 - dati provinciali
Tab. 3 – Graduatoria provinciale in base alla variazione % 2013-2008 del totale delle
segnalazioni
Tab. 4 – Numero stranieri segnalati, denunciati, arrestati – incidenza % sul totale dei
segnalati, denunciati, arrestati al 31 dicembre 2008 e al 31 dicembre 2013
Tab. 5 e 5 bis – Graduatoria provinciale in base all’incidenza % del numero degli stranieri
segnalati, denunciati, arrestati sul totale dei segnalati, denunciati, arrestati al 31 dicembre
2008 e al 31 dicembre 2013
Tab. 6 – Parte I, II, III e IV – Stranieri segnalati, denunciati, arrestati sul totale delle persone
segnalate, denunciate, arrestate – incidenza % per le fattispecie delittuose più significative al
31 dicembre 2008
V
Tab. 7 – Parte I, II, III e IV – Stranieri segnalati, denunciati, arrestati sul totale delle persone
segnalate, denunciate, arrestate – incidenza % per le fattispecie delittuose più significative al
31 dicembre 2013
Tab. 8 - Stranieri segnalati, denunciati, arrestati sul totale delle persone segnalate,
denunciate, arrestate – incidenza % per le fattispecie delittuose più significative - singole
situazioni provinciali – raffronto 2008-2013
Tab. 10 – Totale stranieri segnalati, denunciati, arrestati – al 31 dicembre 2013 – per paese
di provenienza
Tab. 11 – Stranieri segnalati, denunciati, arrestati per rapina in pubblica via al 31 dicembre
2013
Tab. 17 – Stranieri segnalati, denunciati, arrestati per reati relativi alla produzione, spaccio
e traffico di stupefacenti al 31 dicembre 2013
Tab. 18 – Stranieri segnalati, denunciati, arrestati per il reato di associazione per produzione
o traffico di stupefacenti al 31 dicembre 2013
VI
Tab. 23 – Stranieri segnalati, denunciati, arrestati per violenza sessuale al 31 dicembre 2013
Tab. 24 – Stranieri segnalati, denunciati, arrestati per violazione della proprietà intellettuale
al 31 dicembre 2013
Tab. 26 bis - Stranieri segnalati, denunciati, arrestati per nazionalità – incidenza % segnalati
rispetto agli stranieri residenti – Graduatoria in base al numero degli stranieri residenti - al
31 dicembre 2013
Tab. 26 ter - Stranieri segnalati, denunciati, arrestati per nazionalità – incidenza % segnalati
rispetto agli stranieri residenti – Graduatoria in base all’incidenza % - al 31 dicembre 2013
VII
VIII
DATI STATISTICI
SULL’IMMIGRAZIONE IN ITALIA
Premessa
Dal 1992 le statistiche sui permessi di soggiorno prodotte dalla Direzione Centrale
dell’Immigrazione e della Polizia delle Frontiere del Dipartimento di Pubblica Sicurezza, fonte
ufficiale dei dati, sono stati elaborati dall’Ufficio di Statistica del Ministero dell’Interno e fanno
parte del Programma Statistico Nazionale, rappresentando il dato istituzionale sul quale basare
qualsiasi considerazione sul fenomeno dell’immigrazione in Italia. Questo lavoro si pone come
obiettivo di dimensionare la questione “stranieri in Italia” rapportandola alla popolazione residente
e valutandone alcune sfaccettature, con particolare riguardo ai permessi di soggiorno concessi ai
cittadini extracomunitari che arrivano nel nostro Paese.
Il senso e il perché della presente “monografia statistica” vanno ricercati nel desiderio di
condensare, in uno spazio dedicato, i dati salienti, di particolare interesse per l’Amministrazione
dell’Interno e non solo, e per fornire uno strumento ulteriore di documentazione e di valutazione a
supporto delle politiche di integrazione.
La particolarità di questo lavoro risiede soprattutto nell’analisi dettagliata delle informazioni
a livello provinciale. A tale proposito si attira l’attenzione del lettore sul fatto che tutte le
argomentazioni si basano sulla lettura dei dati statistici riportati nelle tabelle raccolte nelle
Appendici.
3
politiche più restrittive adottate da altri paesi. Nel 1981, il primo censimento Istat degli stranieri in
Italia calcolava la presenza di 321.000 stranieri, di cui circa un terzo "stabili" e il rimanente
"temporanei". Nel 1991 il numero di stranieri residenti era di fatto raddoppiato, passando a 625.000
unità. Tale saldo migratorio negli anni novanta ha continuato a crescere e, dal 1993 (anno in cui per
la prima volta il saldo naturale è diventato negativo), ha rappresentato la sola causa di incremento
della popolazione italiana.
In tale contesto è evidente il fatto che il fenomeno immigratorio è in continuo divenire, sia
per le situazioni contingenti che ne determinano e/o condizionano l’andamento, sia per le
ripercussioni che queste possono produrre sulla normativa vigente, aspetto di valenza non
trascurabile per le logiche conseguenze che l’introduzione di eventuali mutamenti legislativi può
avere sull’aspetto statistico della questione.
4
1.3. Terminologia e status
Con la parola straniero si indica la persona fisica e giuridica che, pur trovandosi nel
territorio di uno Stato, appartiene per nazionalità ad un altro e quindi non ha la cittadinanza del
Paese ospite.
Il vocabolo così generico assume significati diversi attraverso una specifica terminologia: il
termine immigrato si riferisce alla persona che ha fatto ingresso in Italia per soggiornarvi per motivi
di lavoro, studio, famiglia, ecc., generalmente proveniente da paesi extraeuropei. Il rifugiato invece
è colui che abbandona il proprio paese perché discriminato o perseguitato per ragioni politiche,
ideologiche, religiose, razziali, e che, a differenza dell'emigrante, non lascerebbe mai
spontaneamente il proprio paese spinto dalla prospettiva di assicurarsi un futuro migliore sotto il
profilo economico. Il profugo o displaced person è, invece, l'individuo costretto a lasciare il proprio
paese per eventi bellici, occupazione straniera, calamità naturali, violazioni permanenti dei diritti
umani, e a riparare negli stati confinanti nella speranza di trovarvi temporaneo rifugio. Accanto a
queste figure si rileva quella degli apolidi che, pur non avendo la cittadinanza di alcuno stato, sono
sottoposti alla disciplina dello stato italiano o, per meglio dire, sono titolari di alcuni diritti civili
generalmente riconosciuti soltanto ai cittadini e correlativamente destinatari di taluni obblighi.
Al di fuori di questa classificazione, ma non per questo meno rilevante, va collocata la
categoria degli irregolari, costituita da immigrati clandestini che riescono a evitare l'esecuzione dei
provvedimenti di espulsione a loro carico e ad eludere i controlli operati dalle autorità di polizia e
dai presidi posti ai valichi di frontiera.
Il massiccio afflusso di stranieri in Italia da oltre un decennio, caratterizzato da un lato dalla
diminuzione della presenza dei cittadini dei paesi industrializzati e degli stati membri della Unione
Europea e dall'altro dal costante aumento dei cittadini dei paesi in via di sviluppo, è divenuto un
fenomeno di vaste e significative proporzioni con rilevanti conseguenze di carattere sociale,
economico e politico, soprattutto sotto il profilo dell'ordine e della sicurezza pubblica.
Per calcolare la presenza degli stranieri comunitari ed extracomunitari residenti in Italia con
una certa affidabilità si è dovuto attendere il censimento della popolazione e delle abitazioni del 9
ottobre 2011. A tale data è stata fatta la fotografia della popolazione residente sul territorio italiano
in tutte le sue sfaccettature.
In base agli esiti del citato Censimento, al 31 dicembre di ogni anno viene effettuato
dall’Istat l’aggiornamento del dato sulla popolazione residente attraverso le anagrafi comunali. Ciò
5
avviene calcolando le iscrizioni per nascita, per provenienza da altro comune, per provenienza
dall’estero, per acquisizione di cittadinanza italiana e per altri motivi non classificabili. A tale
calcolo vengono sottratte le cancellazioni per morte, per trasferimento della residenza ad altro
comune, o all’estero, per acquisizione della cittadinanza italiana e per altri motivi (ad es. per
irreperibilità, per mancato rinnovo della dichiarazione di dimora abituale a seguito di scadenza del
permesso di soggiorno, ecc.). Naturalmente i dati delle statistiche ufficiali, basate sulla residenza,
non comprendono i numerosi stranieri che dimorano illegalmente sul territorio nazionale.
6
da + 2
26,76% a + 35,,95%
da + 3
37,03% a + 41,,32%
da + 4
46,11% a + 68,,33%
da + 7
70,02% a + 77,,56%
90,00
80,00
70,00
60,00
50,00
40,00
30,00
20,00
10,00
7
Napoli neell’alta classsifica cam
mpana; Cataanzaro (+71,27%) chee con Crootone e Co
osenza alzaa
l’aumento medio dellaa presenza degli
d stranieeri in Calabrria.
Bissogna sottolineare che un
u aumentoo della popolazione straaniera nel peeriodo in essame è statoo
rilevato in tutte le proovince, ma sono quellee del Nord a registraree la percentuuale di incrremento piùù
bassa comee a Belluno (+14,64%)), a Treviso (+15,42%) e a Biella (+15,68%).
(
Ancche altre 6 province
p deel Nord si posizionano
p molto al dii sotto del vvalore medio
o nazionalee
(Vicenza +16,28%,
+ P
Pordenone +
+22,06%, B
Brescia +26,17%, Veroona +27,20%
%, Trieste +29,03% e
Vercelli +229,88%) e 5 provincee del Centroo Italia (Peesaro Urbinno +15,98%
%,. Macerataa +20,79%,,
Pistoia +255,79%, Arezzzo +28,42%
% e Perugiaa +29,26%). Per quantoo riguarda ill Sud la pro
ovincia che
Da +14,64% a +299,88%
Da +31,41% a +499,35%
Da +50,53% a +688,59%
Da +71,27% a + 89,12%
Da +90,51% a +1005,90%
8
Nord Italiaa, a parte Roma
R e Firrenze. Un discorso
d speecifico si deve
d fare peer Napoli che,
c avendoo
evidenziatoo un forte aumento dii presenze (+90,71%) dal 2008 al
a 2013 è salita nella graduatoriaa
passando dal
d 15° poosto al 9°, superando province come
c Treviso, Vicenza, Padova e Modena,,
sempre moolto in alto in
i questa paarticolare claassifica.
Stranieri og
gni 100.000 abitanti
155.000
100.000
5
5.000
2008 2013
9
Stranieri reesidenti in va
alori assolutti
1.500.000
1.000.000
500.000
2008 2013
10
GRADUATORIA PROVINCIALE
STRANIERI RESIDENTI OGNI 100.000 ABITANTI
al 31 dicembre 2008
11
GRADUATORIA PROVINCIALE
STRANIERI RESIDENTI OGNI 100.000 ABITANTI
al 31 dicembre 2013
12
Com
me per una sorta di com
mpensazionne si assiste dunque, nel confrontarre i periodi in esame, a
significativve variazionni percentuaali degli straanieri resideenti a Tarannto (+105,990), seguita da Crotonee
(+94,46), Napoli
N (+900,71) e Coseenza (+90,551), nonchéé da altre 288 province cche registraano aumentii
di gran lunnga superiorri alla mediaa nazionale.. Di contro le province del Nord soono concen
ntrate, per laa
maggior paarte, nella zona
z bassa di
d tale particcolare classifica, registtrando aumeenti mediam
mente moltoo
al di sotto del dato naazionale com
me Bellunoo con appen
na il +14,64% seguita dda Treviso (+15,42%),,
Biella (+115,68%), Vicenza
V (+
+16,28%), Pordenone (+22,06%
%), Bresciaa (+26,17%
%), Veronaa
(+27,20%)), Trieste (+
+29,03%), e Vercelli (+29,88%)) e altre 22 provincee del nord con mediee
leggermentte più alte, ma
m sempre al di sotto del
d valore reegistrato a livello
l nazioonale.
200
08 Da 0 a 2.500
Da 2.501 a 5
5.000
Da 5.001 a 7
7.500
Da 7.501 a 1
10.000
Da 10.001 aa 12.500
Anchhe dall’ossservazionee
d
delle cartinne provinciali si notaa
i
immediatam
mente comee in tutte lee
p
province siaano aumenttati di fattoo
g
gli stranieeri residen
nti ed è
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evidente coome le areee con menoo
d 2.500 sttranieri ogn
di ni 100milaa
a siano seensibilmentee ridotte dii
ab.
n
numero nel 2013 rispettto al 2008,,
s
sono infatti solo 10 co
ontro le 288
p
province deel 2008, tuttte dislocatee
a Sud. Risultan
no quasii
r
raddoppiate invece lee provincee
che hanno dai 2.501 ai 5.000 strranieri ognii 100mila ab.:
a infatti nel
n 2008 risultano 12 variamentee
dislocate, mentre
m nel 2013 sono 22 e tutte concentrate
c nel Sud e nelle
n Isole. Sono aumen
ntate anchee
le provincee che registtrano dai 7.501 ai 10.0000 stranierri residenti ogni
o 100miila ab.: essee arrivano a
28 nel 20113 contro lee 22 del 20008. Risultaano essere 25, invece,, le provincce che nel 2013
2 fannoo
rilevare strranieri residdenti dai 100.001 ai 12..500 ogni 100mila
1 ab., mentre neel 2008 eran
no solo 6 a
13
raggiungerre tale livelllo, il più elevato, coon Prato in
n testa alla classifica ((11.388 strranieri ognii
100mila abb.).
2013
Daa 0 a 2.500
Daa 2.501 a 5.0
000
Daa 5.001 a 7.5
500
Daa 7.501 a 10..000
Daa 10.001 a 12
2.500
Daa 12.501 a 15
5.000
Olltre 15.001
14
1.5. Cittaadini stran
nieri residdenti in Itaalia per na
azionalitàà di apparttenenza
Perr effettuare una analisii più circosstanziata sullla realtà multietnica
m ddel nostro Paese
P al 31
dicembre 2013,
2 sono state enucleeate le 21 naazionalità che
c superanoo i 50mila rresidenti in Italia e chee
sommate tra loro ammontano
a a 4.094.4222, l’83,18%
% del totale degli sttranieri resiidenti sul
Maceedonia
Senegal 1,559%
Tun
nisia
Perù 1,9
98% SSri Lanka 1,885%
2,23% 1,93% Pakistan
Nigeria
Bangladessh
Egitto Ecuaddor 1,84% 1,36% Bulgaria
2,26% Polonia 1,87
7%
98%
1,9 1,95% 1,12%
%
Molddova Indiia Ghana
3,0
04% 2,89
9% 1,05%
Filippine
3,330% Altre
e nazionalità
16,82%
Ucraina
4,45%
Cina Rep
p.
Popolare
5,22%
M
Marocco
9,24% Romaniia
21,97%
%
Albaniaa
10,07%
%
15
straniera più numerosa è quella albanese che con 495.709 cittadini registra il 10,07% degli stranieri
residenti in Italia. Seguono il Marocco con il 9,24%, la Cina Popolare con il 5,22%, l’Ucraina con il
4,45%. Gli altri paesi si attestano al di sotto del 3,30%.
16
2. Permessi di soggiorno rilasciati in Italia a cittadini extracomunitari
Anni 2008 - 2013
2.1. Introduzione
Il presente capitolo verte sui “permessi di soggiorno rilasciati in Italia dal 2008 al 2013”:
con tale indicazione ci si riferisce, in ognuno degli anni esaminati, al numero di titoli rilasciati per
la prima volta nell’arco temporale 1° gennaio – 31 dicembre, al numero di titoli “rinnovati” (1) nel
medesimo periodo, nonché ai permessi di soggiorno di lungo periodo rilasciati nell'anno di
riferimento. Nel prosieguo, pertanto, si parlerà di “permessi rilasciati” nell’accezione testé
descritta. Un altro dato, esaminato a parte, riguarderà gli iscritti sul permesso di soggiorno del
titolare, in particolare i minori di 14 anni.
Le motivazioni che hanno portato alla scelta del periodo 2008-2013 sono già state
evidenziate nel precedente capitolo, al paragrafo 1.2. E’ il caso di sottolineare, comunque, che
l’evoluzione dell’Unione Europea, in continuo divenire e ancora in atto nel 2013, con l’entrata della
Croazia il 1° luglio quale 28° Stato membro, ha posto il problema dell’omogeneità dei dati da
trattare per riferirli ad un assetto geo-politico stabile, risolto proprio con la scelta temporale operata.
Inoltre, ancora nel 2008, erano soggetti al rilascio del permesso di soggiorno anche i
cittadini dei Paesi europei di Andorra, Città del Vaticano, Gibilterra, Islanda, Liechtenstein,
Monaco, Norvegia, Repubblica di San Marino e Svizzera, considerati a tutti gli effetti
extracomunitari, per un totale nazionale di 8.249 titoli rilasciati. Nel 2013, in base alla Direttiva
2004/38/CE del 29/4/2004, recepita dall'Italia con D.L.vo 6/2/2007, n. 30, è stato stabilito, anche
con successiva circolare del Ministero dell'Interno, che i cittadini appartenenti ai citati Paesi sono
equiparati a quelli europei ed usufruiscono, pertanto, della libera circolazione, ferme restando le
norme che regolano quest'ultima, senza necessità di titolo di soggiorno.
Per quanto riguarda l’aspetto territoriale di riferimento, la disaggregazione minima dei dati è
provinciale e relativa alle 103 province nelle quali è suddivisa l’Italia, escludendo Monza-Brianza,
Fermo e Barletta-Andria-Trani per le quali non è stata istituita la Questura e che fanno riferimento,
per i dati esaminati, a quelle di precedente appartenenza, rispettivamente, Milano, Pesaro e Urbino,
Foggia e Bari(2).
___________________
(1) La validità del titolo di soggiorno è, in linea di massima, di due anni, tranne alcuni casi particolari per i quali si rinvia alla parte
normativa.
(2) I comuni facenti parte della provincia di Barletta-Andria-Trani appartenevano, prima della sua istituzione, in parte alla
provincia di Bari ed in parte a quella di Foggia.
17
Per ciò che concerne le aree di provenienza degli immigrati, si evidenzia che sono stati
ricompresi nella cosiddetta Africa “araba” i seguenti Paesi: Algeria, Egitto, Eritrea, Etiopia, Gibuti,
Libia, Marocco, Mauritania, Sudan, Sud Sudan e Tunisia.
Infine, per la complessità della materia e per l’intervallo temporale considerato, nell’analisi
si evidenzieranno gli aspetti ritenuti più salienti e significativi, rinviando, per i dati specifici di
ciascun anno, alle edizioni dell’”Annuario delle Statistiche Ufficiali dell’Amministrazione
dell’Interno”, reperibili sul sito http://ucs.interno.gov.it, con l’avvertenza che eventuali discrasie
con i dati riportati nel presente lavoro sono da attribuire ad un possibile successivo consolidamento
dei dati stessi.
fino al 1986, le uniche norme che regolavano la presenza degli stranieri sul territorio
nazionale erano contenute nel Testo Unico delle Leggi di Pubblica Sicurezza (R.D. del 18
giugno 1931, n. 773), che affrontava il fenomeno in termini esclusivamente securitari;
nel 1986, il Parlamento approvò la legge 30 dicembre 1986, n. 943, recante ”Norme in
materia di collocamento e di trattamento dei lavoratori extracomunitari immigrati e contro le
immigrazioni clandestine”, per attuare la Convenzione OIL (Organizzazione Internazionale
del Lavoro) sui diritti dei lavoratori stranieri (n. 143 del 1975), disciplinare i nuovi ingressi
(modalità per assumere lavoratori all’estero; programmazione degli ingressi; etc.) e definire
la prima regolarizzazione delle posizioni lavorative e dei soggiorni illegali (tale
regolarizzazione è proseguita fino al 1988);
gli anni 90 si inaugurano con un altro provvedimento di regolarizzazione, contestuale
all’approvazione della legge 28 febbraio 1990, n. 39 (cd. “legge Martelli”), recante “Norme
urgenti in materia di asilo politico, di ingresso e soggiorno di cittadini extracomunitari e di
regolarizzazione dei cittadini extracomunitari ed apolidi già presenti nel territorio dello
Stato”. Detta legge, cui si è aggiunto il regolamento di attuazione approvato con il D.P.R. 15
maggio 1990, n. 136, rappresenta il primo tentativo di disciplina organica in una materia in
cui i principali istituti (regime dei visti, dei permessi di soggiorno, disciplina delle
espulsioni, etc.) erano in gran parte regolamentati dal T.U.L.P.S.. Venne distinta, per la
prima volta, la competenza in materia di espulsioni del Prefetto, dell’Autorità Giudiziaria e
del Ministro dell’Interno;
18
nel 1995 si è registrato un altro provvedimento di regolarizzazione, la cd. “sanatoria Dini”,
che ha rivelato la sempre più crescente presenza di immigrati irregolari sul territorio
italiano;
il 25 luglio 1998, con il decreto legislativo n. 286 (cd. “legge Turco-Napolitano), è stato
adottato il Testo Unico sugli stranieri, cui ha fatto seguito, il 31 agosto 1999, il regolamento
di attuazione, adottato con il D.P.R. n. 394. Sempre nel 1998, la presenza di stranieri
irregolarmente soggiornanti in Italia è stata sanata attraverso un ulteriore provvedimento (cd.
“sanatoria Turco-Napolitano”).
19
la legge 28 maggio 2007, n. 68, che ha disciplinato l’ingresso ed il soggiorno di breve
durata dello straniero per visita affari, turismo e studio. Chi entra in Italia per uno dei
suddetti motivi e intende soggiornare per un periodo di tempo non superiore a tre mesi, non
deve più chiedere il permesso di soggiorno, ma è sufficiente che dichiari la propria presenza
sul territorio nazionale;
il decreto-legislativo 10 agosto 2007, n. 154, in attuazione della direttiva 2004/114/CE,
relativa alle condizioni di ammissione dei cittadini di Paesi terzi per motivi di studio,
scambio di alunni, tirocinio non retribuito o volontariato;
il decreto legislativo 9 gennaio 2008, n. 17, in attuazione della direttiva 2005/71/CE,
relativa ad una procedura specificamente concepita per l’ammissione di cittadini di Paesi
terzi ai fini di ricerca scientifica;
il decreto legislativo 3 ottobre 2008, n. 160, in tema di ricongiungimento familiare, che ha
di nuovo introdotto limitazioni all’esercizio del relativo diritto, prevedendo che laddove non
sia possibile documentare il legame familiare in modo certo sia possibile effettuare l’esame
del D.N.A., a spese dell’interessato. Tuttavia, il ricorso a tale prova per la verifica dei
vincoli familiari è limitato ai casi in cui permangono seri dubbi sul rapporto di parentela
dopo che altri mezzi di prova sono stati già utilizzati(4).
Ed inoltre:
il decreto-legge 23 maggio 2008, n. 92, convertito con la legge 24 luglio 2008, n. 125 di
cui si indicano, di seguito, alcune tra le più significative misure adottate:
¾ i Centri di permanenza temporanea ed assistenza hanno assunto la denominazione di
Centri di identificazione ed espulsione (CIE);
¾ colui che dichiara o attesta falsamente al pubblico ufficiale la propria identità è punito con
la reclusione da uno a sei anni. Può essere disposto il suo arresto in flagranza di reato;
¾ è stata modificata la pena da infliggere al datore di lavoro che impiega stranieri privi di
titolo di soggiorno, che va da un minimo di sei mesi ad un massimo di tre anni di reclusione,
cui si aggiunge la multa di 5.000 euro per ogni lavoratore impiegato;
______________________
(4) Corte di Appello di Milano, sentenza 26 ottobre 2012, n. 101.
20
¾ è stato previsto uno specifico reato, punito con la reclusione da sei mesi a tre anni, nei
confronti di chiunque, a titolo oneroso, al fine di trarre un ingiusto profitto:
- fornisce alloggio a uno straniero;
- che sia privo di titolo di soggiorno;
- ospitandolo in un immobile di cui abbia la disponibilità, ovvero cedendo il
medesimo anche in locazione. In caso di condanna definitiva, tale norma ha
previsto la confisca dell’immobile. Le somme ricavate dalla vendita dei beni
confiscati sono destinate al potenziamento delle attività volte al contrasto
dell’immigrazione clandestina;
la legge 15 luglio 2009, n. 94, di cui si indicano, di seguito, alcune tra le più significative
misure adottate:
¾ l’espulsione, disposta a titolo di misura di sicurezza dal giudice nei confronti dello
straniero condannato alla reclusione per un periodo superiore a due anni o disposta per uno dei
delitti contro la personalità dello Stato nei confronti dello straniero condannato ad una pena
restrittiva della libertà personale, va eseguita con l’accompagnamento immediato alla
frontiera;
¾ lo straniero condannato, anche con sentenza non definitiva, compresa quella adottata a
seguito di patteggiamento, per specifici reati di elevato allarme sociale (es.: sfruttamento della
prostituzione; favoreggiamento dell’immigrazione clandestina; spaccio di stupefacenti; rapina;
etc.), non può soggiornare in Italia. Tale preclusione sussiste anche nel caso di condanna, con
sentenza irrevocabile, per uno dei reati relativi alla tutela del diritto di autore. Il divieto di
soggiorno in questione non è automatico, in caso di ricongiungimento familiare;
¾ ogni straniero, per promuovere la convivenza con gli italiani, deve sottoscrivere un
Accordo di integrazione, articolato per crediti, impegnandosi a raggiungere specifici obiettivi
d'integrazione durante il periodo di validità del suo permesso di soggiorno;
¾ lo straniero che richiede il permesso di soggiorno è tenuto a versare un contributo, tra gli
80 e i 200 euro, ad eccezione di coloro che chiedono il rilascio o il rinnovo del permesso di
soggiorno per asilo, per richiesta di asilo, per protezione sussidiaria e per motivi umanitari;
¾ è sanzionato il semplice utilizzo, da parte dello straniero, di un visto di ingresso o di un
permesso di soggiorno, contraffatti o alterati;
¾ viene punito lo straniero che, a richiesta degli ufficiali o agenti di pubblica sicurezza, non
esibisce, senza giustificato motivo, oltre al passaporto o altro documento di identificazione,
21
anche il permesso di soggiorno o altro documento attestante la regolare permanenza in Italia.
Il soggetto attivo di tale reato può essere solo lo straniero regolarmente soggiornante(5);
¾ l’ingresso e il soggiorno illegale nel territorio dello Stato configura, a carico dello
straniero, una contravvenzione, punita con l'ammenda da 5.000 a 10.000 euro;
¾ il trattenimento dello straniero in un Centro di identificazione ed espulsione può durare
fino a 180 giorni (30 + 30 + 60 + 60);
¾ l'ordine del Questore a lasciare l'Italia entro 5 giorni può essere adottato qualora non sia
stato possibile trattenere lo straniero in un C.I.E. o se la permanenza in tale struttura non ne
abbia consentito l'effettivo rimpatrio;
il decreto-legge 23 giugno 2011, n. 89, convertito con la legge 2 agosto 2011, n. 129, le cui
finalità principali sono state quelle di recepire la Direttiva 2008/115/CE ed alcune parti della
direttiva 2004/38/CE in materia di libera circolazione dei cittadini dell’Unione europea;
il decreto legislativo 28 giugno 2012, n. 108, con cui è stata attuata la Direttiva 2009/50/CE
sulle condizioni d’ingresso e soggiorno di cittadini di Paesi terzi che intendano svolgere lavori
altamente qualificati ed è stato introdotto, per essi, il rilascio del particolare permesso di
soggiorno denominato blu card;
il decreto legislativo 16 luglio 2012, n. 109, con cui è stata recepita la Direttiva 2009/52/CE,
mediante l’introduzione di norme e sanzioni da applicare nei confronti dei datori di lavoro che
impiegano in attività lavorative cittadini stranieri illegalmente soggiornanti, prevedendo
contestualmente una procedura di emersione dal lavoro nero;
la legge 27 giugno 2013, n. 77(6), che ha recepito la Convenzione del Consiglio d’Europa sulla
prevenzione e la lotta contro la violenza nei confronti delle donne e la violenza domestica,
fatta a Istanbul l’11 maggio 2011;
il decreto-legge 28 giugno 2013, n. 76, convertito con legge 9 agosto 2013, n. 99(7), in
vigore dallo stesso 28 giugno 2013, contenente novità rilevanti in materia di lavoro;
la legge 6 agosto 2013, n. 97(8), con cui il legislatore ha integrato alcune disposizioni in tema
di ingresso e soggiorno in Italia di cittadini comunitari e dei loro familiari, anche se cittadini
di un Paese terzo, nonché in materia di protezione internazionale;
__________________
(5) Corte di Cassazione, Sezioni Unite, sentenza 24 febbraio 2011, n. 16453.
(6) Pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale n. 152, del 1 luglio 2013, in vigore dal 2 luglio 2013
(7) Pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale n. 196, del 22 agosto 2013.
(8) Pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale n. 194, del 20 agosto 2013, in vigore dal 4 settembre 2013
22
il decreto-legge 14 agosto 2013, n. 93(9), convertito con legge 15 ottobre 2013, n. 119(10), in
vigore quest’ultima dallo stesso 15 ottobre 2013, con cui sono state introdotte disposizioni
urgenti in materia di sicurezza e per il contrasto della violenza di genere, nonché in
tema di protezione civile e di commissariamento delle province. In particolare, è stato
previsto il rilascio, in favore delle vittime di violenza domestica, di un dedicato permesso di
soggiorno per motivi umanitari;
il decreto-legge 23 dicembre 2013, n. 146(11), convertito con legge 21 febbraio 2014, n.
10(12), in vigore quest’ultima dal 22 febbraio 2014, con cui sono state introdotte misure
urgenti in tema di diritti fondamentali dei detenuti e di riduzione controllata della
popolazione carceraria;
il decreto legislativo 13 febbraio 2014, n. 12, in attuazione della Direttiva 2011/51/UE, che
ha modificato la Direttiva 2013/109/CE sui permessi di soggiorno UE per soggiornanti di
lungo periodo, per estenderne l’ambito di applicazione ai beneficiari di protezione
internazionale;
la legge 30 ottobre 2014, n. 161(13), recante “Disposizioni per l’adempimento degli obblighi
derivanti dall’appartenenza dell’Italia all’Unione Europea – Legge europea 2013-bis” che, in
materia di immigrazione, ha ridotto il periodo massimo di trattenimento nei CIE.
__________________
(9) Pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale n. 191, del 16 agosto 2013, in vigore dal 17 agosto 2013
(10) Pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale n. 242, del 15 ottobre 2013
(11) Pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale n. 300, del 23 dicembre 2013, in vigore dal 24 dicembre 2013
(12) Pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale n. 43, del 21 febbraio 2013
(13) Pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale n. 261, del 10 novembre 2014, in vigore dal 25 novembre 2014
23
2.3. La prresenza exxtracomu
unitaria in
n Italia
Il numero
n dei permessi di soggiorno rilasciaati in Italiaa nel 20088 e nel 20
013 è pari,,
rispettivam
mente, a 1.5553.229 e a 3.029.917, corrispo
ondente ad un significcativo increemento dell
+95,07%. Anche
A in am
mbito regioonale le perccentuali, tuttte di segnoo positivo, vvanno dal +41,57
+ dellaa
Valle d’Aoosta al +1633,60 della Calabria
C e all +162,67 della
d Sicilia: va però evvidenziato che, a frontee
di percentuuali di variaazione deciisamente piùù alte nellee regioni centro-meridiionali rispettto a quellee
settentrionali, i valorri assoluti del numerro di perm
messi di sooggiorno add esse corrrispondentii
permangonno nettamennte più basssi. In entrrambi gli anni,
a infatti,, ben oltre il 60% deei permessii
rilasciati riguarda
r cittadini exxtracomunitaari presentti nell’areaa settentrioonale del Paese
P (piùù
precisamennte il 65,775% dei tittoli nel 20008 ed 63,21% nel 2013), menntre nell’arrea centro--
meridionalle-insulare si
s rileva, rispettivamentte, solo il 34
4,25% ed ill 36,79% di essi.
D
Disaggregazi
ione per areee geografich
he – Incidenzze percentuaali
2008 2013
Nord-Est
N Nordd-Est
2
29,06% 27,227%
24
Disaggregazzione region
nale – Valorii assoluti
Lombaardia
Emilia Romagna
Veeneto
Lazio
L
Tosscana
Piemmonte
Camppania
Maarche
Ligguria
Siicilia
Friuli V. G.
Puuglia
Trentino A.A.
Ummbria
Abrruzzo
Cala abria
Sarddegna
Basillicata
Valle d'AAosta
M
Molise
al 31.122.2013 a 31.12.2008
al
25
PERME
ESSI DI SOG
GGIORNO RILASCIA ATI IN ITAL LIA A CITT TADINI EXT
TRACOMU
UNITARI
Dati proviinciali – Valo
ori assoluti
2008
20133
da 0 a 20.0000
da 20.001 a 40.000
da 40.001 a 60.000
da 60.001 a 80.000
da 80.001 a 100.000
oltre 100.0000
26
PERMESSI DI SOGGIORNO RILASCIATI (*) IN ITALIA
A CITTADINI EXTRACOMUNITARI
Dati provinciali al 31 dicembre 2008 e al 31 dicembre 2013
Variazioni percentuali
PROVINCE 2008 (**) 2013 (**) Variaz. %
Alessandria 10.870 22.371 105,80
Asti 7.735 11.675 50,94
Biella 5.140 6.814 32,57
Cuneo 18.721 32.684 74,58
Novara 11.404 25.388 122,62
Torino 55.303 98.956 78,93
Verbano Cusio Ossola 3.617 6.491 79,46
Vercelli 5.719 7.844 37,16
PIEMONTE 118.509 212.223 79,08
Aosta 3.474 4.918 41,57
VALLE D'AOSTA 3.474 4.918 41,57
Bergamo 42.420 86.474 103,85
Brescia 72.863 112.686 54,65
Como 14.286 31.333 119,33
Cremona 14.217 24.967 75,61
Lecco 11.086 21.334 92,44
Lodi 8.993 16.289 81,13
Mantova 18.669 38.008 103,59
Milano 173.386 364.049 109,96
Pavia 14.384 31.178 116,75
Sondrio 3.630 6.419 76,83
Varese 28.016 46.587 66,29
LOMBARDIA 401.950 779.324 93,89
Genova 24.978 52.584 110,52
Imperia 6.933 12.915 86,28
La Spezia 5.692 10.516 84,75
Savona 8.302 16.558 99,45
LIGURIA 45.905 92.573 101,66
NORD-OVEST 569.838 1.089.038 91,11
Bolzano 17.956 26.808 49,30
Trento 19.821 29.994 51,32
TRENTINO A. A. 37.777 56.802 50,36
Belluno 6.458 8.917 38,08
Padova 39.272 61.650 56,98
Rovigo 6.732 13.423 99,39
Treviso 30.986 64.680 108,74
Venezia 27.086 53.849 98,81
Verona 31.059 63.480 104,39
Vicenza 38.913 72.196 85,53
VENETO 180.506 338.195 87,36
Gorizia 6.621 8.395 26,79
Pordenone 15.121 22.826 50,96
Trieste 9.840 13.594 38,15
Udine 15.294 23.967 56,71
FRIULI V. G. 46.876 68.782 46,73
(*) Si evidenzia che per "rilasciati" si intende sia il numero di permessi di soggiorno effettivamente accordati nell'anno
indicato, sia quei titoli che vengono rinnovati nel medesimo periodo. Nel prosieguo del volume, pertanto, laddove non
espressamente indicato diversamente, sarà valida la definizione così specificata.
(**) Nel dato sono compresi 233 apolidi per il 2008 e 431 per il 2013
27
PERMESSI DI SOGGIORNO RILASCIATI (*) IN ITALIA
A CITTADINI EXTRACOMUNITARI
Dati provinciali al 31 dicembre 2008 e al 31 dicembre 2013
Variazioni percentuali
PROVINCE 2008 (**) 2013 (**) Variaz. %
Bologna 35.305 68.171 93,09
Ferrara 9.946 20.160 102,69
Forli' 14.889 25.544 71,56
Modena 35.291 68.443 93,94
Parma 16.864 41.302 144,91
Piacenza 12.185 25.034 105,45
Ravenna 17.281 28.330 63,94
Reggio Emilia 34.603 59.017 70,55
Rimini 9.942 26.471 166,25
EMILIA ROMAGNA 186.306 362.472 94,56
NORD-EST 451.465 826.251 83,02
NORD 1.021.303 1.915.289 87,53
Arezzo 11.903 16.543 38,98
Firenze 40.146 82.042 104,36
Grosseto 5.998 10.901 81,74
Livorno 9.817 16.021 63,20
Lucca 8.027 15.717 95,80
Massa-Carrara 3.244 6.073 87,21
Pisa 14.540 25.318 74,13
Pistoia 8.864 16.136 82,04
Prato 17.443 40.758 133,66
Siena 8.649 17.964 107,70
TOSCANA 128.631 247.473 92,39
Perugia 16.478 42.794 159,70
Terni 7.256 10.711 47,62
UMBRIA 23.734 53.505 125,44
Ancona 14.402 30.495 111,74
Ascoli Piceno 13.228 20.472 54,76
Macerata 13.842 26.136 88,82
Pesaro e Urbino 10.696 20.065 87,59
MARCHE 52.168 97.168 86,26
Frosinone 4.941 9.560 93,48
Latina 8.938 19.914 122,80
Rieti 2.496 5.320 113,14
Roma 134.868 279.887 107,53
Viterbo 7.151 11.347 58,68
LAZIO 158.394 326.028 105,83
CENTRO 362.927 724.174 99,54
Chieti 4.033 6.887 70,77
L'Aquila 7.372 12.922 75,28
Pescara 3.905 9.106 133,19
Teramo 6.489 14.919 129,91
ABRUZZO 21.799 43.834 101,08
(*) Si evidenzia che per "rilasciati" si intende sia il numero di permessi di soggiorno effettivamente accordati nell'anno
indicato, sia quei titoli che vengono rinnovati nel medesimo periodo. Nel prosieguo del volume, pertanto, laddove non
espressamente indicato diversamente, sarà valida la definizione così specificata.
(**) Nel dato sono compresi 233 apolidi per il 2008 e 431 per il 2013
28
PERMESSI DI SOGGIORNO RILASCIATI (*) IN ITALIA
A CITTADINI EXTRACOMUNITARI
Dati provinciali al 31 dicembre 2008 e al 31 dicembre 2013
Variazioni percentuali
PROVINCE 2008 (**) 2013 (**) Variaz. %
Campobasso 1.783 3.083 72,91
Isernia 552 1.138 106,16
MOLISE 2.335 4.221 80,77
Avellino 2.790 5.461 95,73
Benevento 1.439 3.131 117,58
Caserta 11.074 25.275 128,24
Napoli 32.732 76.657 134,20
Salerno 9.762 23.238 138,05
CAMPANIA 57.797 133.762 131,43
Bari 14.775 31.732 114,77
Brindisi 2.828 5.210 84,23
Foggia 4.984 10.914 118,98
Lecce 5.475 10.413 90,19
Taranto 2.300 5.393 134,48
PUGLIA 30.362 63.662 109,68
Matera 1.629 3.636 123,20
Potenza 1.693 3.479 105,49
BASILICATA 3.322 7.115 114,18
Catanzaro 3.206 7.321 128,35
Cosenza 3.312 9.167 176,78
Crotone 3.650 6.110 67,40
Reggio Calabria 3.127 13.324 326,10
Vibo Valentia 1.055 1.904 80,47
CALABRIA 14.350 37.826 163,60
SUD 129.965 290.420 123,46
Agrigento 2.362 4.589 94,28
Caltanissetta 2.593 4.282 65,14
Catania 5.966 15.534 160,38
Enna 440 895 103,41
Messina 5.749 14.031 144,06
Palermo 4.667 19.647 320,98
Ragusa 3.042 8.625 183,53
Siracusa 1.867 5.138 175,20
Trapani 3.892 7.577 94,68
SICILIA 30.578 80.318 162,67
Cagliari 3.697 9.197 148,77
Nuoro 1.073 2.006 86,95
Oristano 693 1.024 47,76
Sassari 2.993 7.489 150,22
SARDEGNA 8.456 19.716 133,16
ISOLE 39.034 100.034 156,27
29
L’andamento dei titoli di soggiorno rilasciati a livello regionale, nell’arco temporale
considerato, evidenzia, in generale, che il 2011 rappresenta un punto di svolta: infatti, fino a tale
anno il loro numero è sempre in aumento, in alcuni casi anche in modo considerevole da un anno
all’altro, mentre successivamente gli incrementi sono molto più contenuti, rendendo più stazionario
il fenomeno. Si sottolinea, però, che tra il 2012 ed il 2013 si registrano diminuzioni in Valle
d’Aosta (circa -4,08%), ed in Friuli Venezia Giulia (circa -5,71%), mentre in Piemonte (+0,52%), in
Trentino Alto Adige (-0,55%), in Umbria (+0,23%) e nelle Marche (+0,77%) il fenomeno può
ritenersi stabile registrandosi, in positivo o in negativo, variazioni inferiori all’1%. La Lombardia
(+2,28%), la Liguria (+3,53%), il Veneto (+2,18%), l’Emilia Romagna (+2,48%), la Toscana
(+2,20%), l’Abruzzo (+1,29%) e la Sardegna (+2,61%) registrano un aumento medio, mentre le
restanti regioni presentano variazioni positive più consistenti che vanno dal +4,38% del Lazio al
7,30% del Molise. Tale situazione potrebbe essere determinata dal fatto che l’immigrazione, ormai
“saturata” l’area settentrionale del Paese, nella quale, peraltro, la crisi ha messo a dura prova il
tessuto produttivo, cerca nuove opportunità nelle zone centro-meridionali, andando a scontrarsi,
tuttavia, con una realtà socio-economica ancor più critica.
Anche dall’esame delle variazioni percentuali provinciali intervenute nel numero dei titoli
rilasciati tra il 2008 ed il 2013, sono evidenti i ragguardevoli incrementi, alcuni già menzionati, di
numerose province, soprattutto a partire dal Lazio per finire alla Sardegna, con punte significative,
peraltro, anche nel resto del Paese, come si registra, tra le altre, a Rimini, Perugia, Parma, Prato,
Novara, Como, Pavia.
Analizzando poi, graficamente, la distribuzione provinciale dei permessi di soggiorno
nell’ambito di ciascuna regione, per i due anni considerati, ne scaturisce una sostanziale
similitudine, ossia, pur con lievi differenze, vengono mantenute pressoché le stesse proporzioni
distributive, eccezion fatta per le province dell’Umbria, dell’Abruzzo, della Calabria e della Sicilia,
in particolare Palermo, per le quali il divario nel tempo è più marcato, come si evidenzia nei grafici
seguenti.
30
Distribuzioone percentuale dei perm
messi di sogg
giorno rilasciiati nelle proovince delle regioni:
r
Umbria
2008 2013
T
Terni Terni
300,57% 20,02%
Perugia Perugia
69,43% 79,98%
Abruzzo
2008 2013
P
Pescara Teramo Pescara Teramo
17,91% 29,77% 20,777% 34,04%
Chieti
Chieti
L'Aquila 18,50%
L'Aquilla 15,71%
33,82% 29,48%
%
Calabria
Reeggio R
Reggio
2008 2013 Calabria
C
Calabria
Crotonee 21,79% 3
35,22%
25,44%
% Viboo Crotonee
Vibo
Valenttia 16,15%
%
Valenntia
7,35%
% 5,03%%
Catanzaroo
Coosenza Cosenza 19,35%
233,08% Catanzaro
C
24,23%
22,34%
Sicilia
31
2.4. La tip
ipologia di
d soggiorn
no
La tipologia di
d soggiornno è legata alla situazzione persoonale del sooggetto rich
hiedente all
momento del
d rilascioo, alla durrata e all’eeventuale rinnovo
r deel titolo sttesso: si distinguono,
d ,
infatti, il “primo
“p sogggiorno”, rifferito al perrmesso, di durata biennnale, rilasciiato per la prima
p voltaa
all’extracoomunitario richiedente
r che giungge nel Paesee e che posssiede i reqquisiti presscritti dalle
2008 2013
3 Prim
mo
Primo
soggioorno
soggiorno
10,899%
14,69%
Soggioorno Soggiorno
lunggo Rinnnovo lungo Rinnovo
perioodo sogggiorno periodo soggiorno
46,111% 39,220% 52,32% 36,79%
32
2008 - 1° soggiorno dovutto, probabbilmente, aall’esistenzaa di unaa
Nord-est
29,71% “imm
migrazione di lungaa data” nelle
n areee
Centroo setten
ntrionali, s
sicuramente
e più app
petibili inn
22,46%
%
passatto per quantto riguardavva l’attivitàà lavorativa,,
mentrre la restantte parte del Paese è caaratterizzataa
da una immigrazzione più recente, laddo
ove ancora,,
forse illusoriameente, potrebbbero esserre occupatii
Nord-
ovest Sud spazi lavorativi. Tale indicaazione trova confermaa
Isolee
34,30% 100,09%
3,45%%
anchee nel fatto che le quoote più altee di “primii
soggiorni”, decisamennte superiorri al valore nazionale del
d 14,69%,, si registranno nel Lazio (19,12%))
e dalla Cam
mpania allaa Sicilia (coon percentuuali che van
nno dal 17,227 della Caampania al 23,73 dellaa
Calabria), con riferimento ad ognni singolo rispettivo tottale regionalle.
2008 - Rin
nnovo soggiiorno 2008 - Sogg
giorno lungo
o periodo
Nord-est
23,21%
Nord-est
N
Centroo
3
33,84%
27,36%
%
Nord-
Nord- Centro
ovest
ovest 20,26%
37,57% Isolle Sud 36,70% Sud
2,46% %
9,40% Isole
2,26%% 6,94%
Perr quanto riguuarda il 20113, la situazzione si pressenta in modo analogo, e anche piiù netta, perr
quanto riguuarda l’areaa centro-setttentrionale dell’Italia e le relativve regioni, nnonché per Abruzzo e
Molise, coon i “perm
messi di lunngo perioddo” che
2013 - 1° so
oggiorno
rappresentaano una quuota che va
v dal 46,777% al
Norrd-est
65,22% di tutti i perm
messi di soggiorno rilassciati in 23,007%
Centro
ognuna di esse. Anchhe nelle areee meridionnali del 25,85%
Paese si conferma quanto em
merso nel 2008:
prevalgonoo i “rinnovi” e vi si reggistrano le più
p alte
percentualii di “primii soggiornii”, che vannno dal
Nord-
11,96 al 18,58% circa,
c supeeriori al 10,89%
1 ovest Sud
32,43% Isoole 13,23%
nazionale, per le sttesse regionni evidenzziate in 5,422%
33
quell’annoo, alle quali si aggiungoono il Molisse e la Sardeegna.
Noord-est
No
ord-est
233,88%
30
0,53%
Centrro
25,544%
34
simili con prevalenza femminile in tutte le tipologie di permesso, pur in leggera flessione dal 2008
al 2013.
Infine, esaminando le variazioni percentuali delle tre tipologie di permesso per regione, nel
periodo considerato, a prescindere dalla distinzione per sesso, gli incrementi più significativi sono
quelli registrati per i soggiorni di lungo periodo che, a livello nazionale, aumentano del 121,35%.
N. province esistenti
% sul n. totale
N. province con variazione % sul n. totale
AREA nazionale
esistenti 2013/2008 province area
GEOGRAFICA province
(a) ≥ 100% (c = b/a)
(d = b/103)
(b)
Nord 46 14 30,43 13,59
Centro 21 8 38,10 7,77
Sud 23 15 65,22 14,56
Isole 13 8 61,54 7,77
Per un esame più approfondito è però necessario introdurre un altro indicatore che, associato
a quanto già evidenziato, possa offrire uno spunto di riflessione in più sul fenomeno, in relazione al
fatto che lo si valuti in termini di valori assoluti e/o in termini di valori relativi.
Si è più volte sottolineato, infatti, che alcuni consistenti aumenti dei titoli di soggiorno e,
conseguentemente, della presenza extracomunitaria nelle varie aree del Paese, ivi comprese molte
province, sono condizionate da valori assoluti iniziali modesti rispetto ad altre: per ottenere quindi
un indice di confrontabilità omogeneo è stato introdotto il rapporto “numero dei permessi di
soggiorno rilasciati ogni 100.000 abitanti”, calcolato per ogni provincia, che può fornire un
coefficiente di concentrazione, per quanto generico, della presenza straniera in ognuna di esse.
35
Nella graduatoria di tale indicatore le province di Prato e Reggio Emilia si trovano ai primi due
posti, sia per il 2008 che per il 2013, evidenziando una concentrazione importante della presenza
extracomunitaria con indici veramente significativi - da 7.090 permessi ogni 100mila ab. del 2008 a
16.094 del 2013 per Prato, da 6.661 a 11.047 per Reggio Emilia – ma con un numero di permessi di
soggiorno pari a:
Viceversa, possiamo notare come grandi città, aree metropolitane, quali Genova, Napoli e
Torino, per esempio, si trovino nella parte medio-bassa della graduatoria - con il valore del
“rapporto” compreso tra 1.065 e 2.824 per il 2008 e tra 2.451 e 6.058 per il 2013 - pur avendo un
numero assoluto di permessi della seguente consistenza:
In modo analogo, si può verificare l’excursus di ogni altra provincia, utilizzando soprattutto
le cartine che seguono e che permettono una valutazione immediata dell’evoluzione del fenomeno
immigratorio.
Si sottolinea, ancora una volta, come l’area settentrionale del Paese abbia rappresentato ed
ancora rappresenta, nel tempo, la zona maggiormente attrattiva per le ovvie considerazioni di
carattere economico già più volte espresse. E’ evidente, tuttavia, che la concentrazione della
presenza extracomunitaria sta progressivamente aumentando anche nell’area centro-meridionale del
Paese, come si evince graficamente in modo inequivocabile, sia perché il mercato occupazionale del
nord-Italia non ha più offerto molti sbocchi, anche precedentemente alla crisi economica, sia per il
perdurare di questa che ha respinto una cospicua parte di lavoratori, italiani e non, nell’area della
cassa integrazione e ancor più in quella della disoccupazione, complici anche scelte imprenditoriali
di delocalizzazione spesso non giustificata.
36
RAP
PPORTO “N
NUMERO PERMESSI
P D SOGGIO
DI ORNO OGNII 100.000 AB
BITANTI"
Dati provinciiali
20008
2013
da 0 a 1.5000
da 1.501 a 3.000
3
da 3.001 a 4.500
4
da 4.501 a 6.000
6
da 6.001 a 7.500
7
da 7.500 a 9.000
9
oltre 9.000
37
2.6. Le prrovince coon più di 40.000
4 peermessi di soggiornoo (al 31 diicembre 2013)
2
In questo
q paraagrafo sono state presee in consideerazione le province chhe, in valorre assoluto,,
presentanoo un numeroo di permesssi di soggioorno superio
ore a 40.0000 unità al 311 dicembre 2013
2 e ne è
stato ricosttruito l’excuursus storicco: come si rileva agev
volmente, delle
d 20 proovince indiv
viduate benn
15 si trovaano nell’Itaalia settentrionale, 4 nell’Italia
n ceentrale e sooltanto 1, N
Napoli, nell’’intera areaa
meridionalle-insulare. Ad esse è ascrivibile,
a complessivamente, unaa quota dei permessi di
d soggiornoo
che oscillaa tra il 58,366% del 20008 ed il 60,660% del 2013, inoltre anche
a le percentuali dii variazionee
tra questi due
d anni, per
p ciascunaa provincia,, sono piutttosto consisstenti e in ggenerale creescenti mann
mano che si
s attraversaa il Paese da nord a sudd, sempre teenendo connto di quantoo già sottoliineato circaa
i valori asssoluti di parrtenza considerati.
400.000
350.000
300.000
250.000
2008
200.000 2009
2010
150.000
2011
100.000 2012
2013
50.000
Com
me è semplice osservare, le provvince di To
orino, Berggamo, Bresccia, Milano, Firenze e
Roma, giàà dal 2008 evidenziavaano un num
mero di perrmessi di soggiorno riilasciati sup
periore allee
40.000 uniità. Inoltre, alle sole province
p di Milano e Roma
R sonoo da attribuuire, negli anni
a 2008 e
2013, perccentuali di permessi,
p risspetto al tottale nazionaale, che vannno, rispettivamente, daall’11,16 all
12,02% e dall’8,68 al
a 9,24% e che influisscono notev
volmente annche sui risspettivi datti regionali..
L’analisi provinciale
p s
sopra descrritta consolida, inoltre, il fatto che la crescita del numero
o di titoli dii
soggiorno è più marcaata nel perioodo 2008–2011, mentree successivaamente l’auumento è più
ù contenutoo
e, a volte, stazionario.
s
38
2.7. I permessi di soggiorno per motivo
I titoli di soggiorno, come già indicato, sono rilasciati sulla base di motivazioni ben
individuate dalla normativa, ma il loro numero può essere considerato variabile, come pure la
tipologia. Infatti, a fronte di alcuni motivi, rimasti invariati nel corso degli anni, le disposizioni
legislative succedutesi in materia ne hanno recepito via via altri, legati anche a specifiche situazioni
contingenti, spesso correlate all’esodo verso l’Italia di masse consistenti di individui(14). I dati
relativi ai “motivi” che con maggiore frequenza hanno rappresentato il presupposto del rilascio del
permesso di soggiorno, ed intorno ai quali si concentra ben oltre il 90% dei titoli sono: il lavoro
subordinato, i motivi familiari, il lavoro autonomo/commercio, i motivi di studio.
Totale dei motivi indicati 92,84 93,56 94,23 94,07 93,17 93,64
Tale situazione, invariata tra il 2008 ed il 2013, risulta essere stata la stessa anche negli anni
precedenti: le casistiche più frequenti, infatti, riguardano sempre i motivi menzionati. In primo
luogo, quello che presenta la maggiore frequenza assoluta è il lavoro subordinato, con un numero di
permessi che va da 738.290 del 2008 a 1.442.593 del 2013 (+ 95,40%) e che rappresenta, da solo,
tra il 47,53% del totale dei permessi rilasciati nel 2008 ed il 51,66% di quelli del 2010 (val. medio
periodo 49,1%).
_________________________
(14) Per un esame analitico di tutti i motivi previsti dalle normative, presupposto dei permessi di soggiorno rilasciati in Italia, si
vedano le varie edizioni dell’”Annuario delle Statistiche ufficiali dell’Amministrazione dell’Interno” reperibili sul sito
http://ucs.interno.gov.it.
39
Disttribuzione peercentuale dei
d motivi più
ù ricorrenti dal
d 2008 al 22013
60,00
50,00
40,00
30,00
20,00
10,00
-
2008 2009 2010 2
2011 2012 20013
Variazioni percentuali
p d numero di
del d permessi rilasciati
r perr i 4 motivi piiù ricorrentii:
Lavvoro
Anni Lavvoro Motivi di Motivi di
autonnomo -
suborrdinato famiglia studio
comm mercio
2009 / 20088 399,03 31,54 25,76 62,22
40
Situazione analoga si riscontra per i permessi rilasciati per motivi di famiglia, secondo
motivo per frequenza assoluta, cresciuti da 566.618 a 1.121.693 (+ 97,96%) tra il 2008 ed il 2013,
con una incidenza sul totale nazionale tra il 34,46 ed il 37,02% (val. medio periodo 35,77%). Anche
in questo caso le percentuali di variazione tra un anno e l’altro sono piuttosto consistenti fino al
2011 per poi ridimensionarsi negli anni successivi, tuttavia presentano una maggiore dinamicità
rispetto a quelle del lavoro subordinato. L’analisi potrebbe suggerire che, negli anni, chi è giunto in
Italia per lavoro, una volta affrancata l’esistenza dai bisogni primari e raggiunta una certa stabilità,
tende in generale a far emigrare anche la propria famiglia per ricongiungersi ad essa nel nostro
Paese.
E’ interessante notare come i due motivi appena considerati rappresentino insieme il
presupposto giuridico di ben l’84,93% annuo (media del periodo considerato) dei permessi di
soggiorno, caratterizzando fortemente il tipo di immigrazione che, seppure per cause molto
complesse, è il risultato finale di un insieme di problematiche legate essenzialmente alla ricerca di
migliori opportunità di sviluppo individuale e della famiglia e, nel contempo, l’unica possibilità per
sfuggire a situazioni nazionali spesso contrassegnate da instabilità politiche e conflitti armati con
conseguenze disastrose sia dal punto di vista economico, sia da quello della sicurezza personale.
I successivi due motivi in graduatoria, lavoro autonomo - commercio e motivi di studio, si
distanziano notevolmente dai precedenti conseguendo, rispettivamente, un valore medio nel periodo
considerato pari al 7,21% ed all’1,44% del totale annuo dei permessi di soggiorno: ciò mette ancor
più in evidenza la prevalenza dei motivi di lavoro subordinato e familiari.
Infine, riferendosi al numero complessivo dei titoli di soggiorno rilasciati per lavoro,
autonomo o subordinato - escludendo tutte le altre situazioni di attesa o perfezionamento delle
pratiche lavorative – un’ultima annotazione porta a sottolineare come tale motivo rappresenti, nel
corso del periodo considerato, le seguenti quote percentuali sul totale di ciascun anno osservato:
Dal punto di vista delle grandi aree geografiche e delle regioni, come già è emerso più volte,
la maggior parte del totale dei titoli di soggiorno ricade nell’area settentrionale, con un valore medio
annuo del 64,58%. In modo analogo, i titoli rilasciati per lavoro subordinato in tale area
rappresentano il 66,00% del totale dei titoli rilasciati per tale motivo in Italia (valore medio annuo)
e quelli per motivi familiari il 67,64% (v. m. annuo). Nei dati regionali si può notare che i valori
assoluti dei permessi di soggiorno per lavoro subordinato dell’area centro-settentrionale superano
41
sempre quelli per motivi di famiglia, eccezion fatta, nel 2013, per il Piemonte, il Trentino Alto
Adige ed il Friuli Venezia Giulia dove si evidenzia una situazione inversa.
Di contro, nell’area meridionale ed insulare dal 2008 al 2010, il numero dei titoli riferiti ai
due motivi finora osservati risulta altalenante nelle diverse regioni fino, appunto, al 2010, anno in
cui anche in questi territori il motivo del lavoro dipendente supera quello per motivi familiari.
Tuttavia da tale anno al 2013, in Abruzzo, Molise e Sardegna il maggior numero di permessi torna
ad essere quello per motivi familiari: ciò sembra evidenziare, da una parte, un rallentamento
nell’incremento dei permessi per lavoro dipendente e, dall’altra, una crescente richiesta di titoli
finalizzati al consolidamento delle famiglie.
2.8. Immigrati minori di 14 anni iscritti sul titolo principale del genitore o
affidatario
L’analisi statistica dei dati riferiti al numero di permessi di soggiorno rilasciati non esaurisce
la tematica in quanto esiste una quota di immigrazione non soggetta al rilascio del titolo di
soggiorno, in massima parte costituita da minori, in particolare di età inferiore ai 14 anni, per i quali
è prevista l’iscrizione sul permesso di soggiorno del genitore o affidatario.
A fronte di un aumento del numero dei titoli, a livello nazionale, pari a +95,07% tra il 2008
ed il 2013, l’incremento dei minori di 14 anni iscritti, negli stessi anni, è molto più contenuto e pari
al + 56,21%, con notevole variabilità nelle diverse regioni.
Come è intuibile, i dati degli iscritti seguono, in linea di massima, l’andamento dei titoli
principali. Infatti, i dati nazionali per i diversi anni, anche in questo caso, confermano che il 2011
rappresenta una linea di demarcazione poiché fino a quel momento l’aumento degli iscritti sul titolo
di soggiorno è risultato compreso tra il 10,79 ed il 16,68% annuo, mentre esso si è drasticamente
ridimensionato nei due anni successivi, rispettivamente il 4,02% e lo 0,77%, subendo lo stesso forte
rallentamento registrato per il numero permessi di soggiorno concessi.
A livello regionale, il maggior numero assoluto di minori di 14 anni iscritti si trova nelle
stesse regioni in cui si registra il maggior numero di permessi rilasciati, sia per il 2008 che per il
2013: Lombardia, Emilia Romagna, Veneto, Lazio e Toscana. In esse si concentra, infatti, circa il
67,87% dei permessi (v. m. annuo) e circa il 69,65% degli iscritti minori di 14 anni (v. m. annuo).
42
abbandono per i quali è necessario, spesso, anche l’intervento dei Tribunali competenti. I dati ad
essi relativi, ricompresi quindi in quelli generali dei permessi di soggiorno, rappresentano un
aspetto piuttosto circoscritto in termini numerici: infatti, al 31 dicembre 2008 il numero di tali titoli
è pari a 4.178, con una incidenza percentuale, sul totale dei permessi rilasciati alla stessa data, dello
0,27%, mentre al 31 dicembre 2013 sono 4.933 pari allo 0,16% dei permessi totali (la variazione
percentuale tra i due anni è pari al +18,07%).
Per quanto riguarda i motivi in base ai quali i permessi vengono rilasciati a questa
particolare parte di immigrati, per il 2008 sono, essenzialmente, motivi familiari e affidamento:
43
sia dalle normative dei Paesi di provenienza dei minori, sia dalle particolari situazioni politico-
amministrative che presentano.
Dal 2008 al 2013, alla data del 31 dicembre, il numero assoluto dei titoli di soggiorno
rilasciati a soggetti extracomunitari sono passati, per i maschi, da 790.500 a 1.526.030 (+ 93,05%) e
da 762.729 a 1.503.887 (+ 97,17%) per il sesso femminile. A fronte di dati così consistenti a livello
generale, ancor più significative risultano le variazioni per le diverse aree di provenienza che, pur
con le dovute differenze, da esaminare, come più volte indicato, anche alla luce dei dati assoluti,
vanno dal +52,85% (femmine, America settentrionale) a + 201,28% (femmine, Medio Oriente).
Risultano superiori al 100%, infatti, le variazioni di tutte le aree asiatiche per entrambi i
sessi, benché i relativi valori assoluti rimangano inferiori a quelli delle aree più consistenti
dell’immigrazione, cioè l’Europa non comunitaria e l’Africa cosiddetta “araba”, che registrano
aumenti, rispettivamente, del 65,30% e del 71,94% per i maschi; del 97,64% e del 79,86% per il
sesso femminile. Particolarmente significativo è l’aumento dei permessi di soggiorno relativi a
donne medio-orientali, più che triplicati dal 2008 al 2013 (+ 201,28%), come pure quello relativo
agli immigrati di sesso maschile provenienti dall’America centro-meridionale, i cui permessi di
soggiorno presentano una variazione superiore al 100%.
44
I peermessi di soggiorno di
d soggetti provenienti dall’Europpa non com
munitaria e dall’Africaa
“araba” raappresentanoo complessivamente ill 55,93% di
d quelli relativi ai maaschi per il 2008 ed ill
48,84% peer il 2013, con
c quote pressoché
p s
simili per lee due aree e per i due anni. Per le
l femminee
invece, puur essendo ancora
a le prredette duee aree quelle di maggiiore affluennza, con il 53,80%
5 deii
permessi per
p il 2008 e il 52,43%
% per il 20113, la perceentuale di coloro che pprovengono
o dagli Statii
europei noon comunitaari si attestano al 37,330-37,38%, notevolmente distantii da quelle dell’Africaa
“araba” paari al 16,500-15,05%. Infine, le coomponenti maschile
m e femminile nei due an
nni presi inn
esame, prresentano una
u distribbuzione, reelativamentte alle areee di provvenienza considerate,
c ,
sostanzialm
mente costaante, conserrvando nel tempo
t un analogo
a moddello di ripaartizione, come si puòò
facilmente constatare dai grafici che
c seguonoo.
Perrcentuali perr area di proovenienza, ca
alcolati sul totale,
t per seesso
settenntrionale 1,19%
1,,13% meridion
nale Oceania meridionale 0,06%
Estrem
mo 1,11% 0,,96%
5,73%% 0,08% 6,00%
% Apolide
orientte Estremo 0,02%
9,62%
% oriennte
Stati europei 12,100% Stati europei
e
Asia centrale no
on comunit. non coomunit.
13,29% 28,55% Asia
A centrale
24,,44%
17,18%
Medio oriente
2,08% Medio
M oriente
2,40% Africa araba
Africa arab
ba 24,43%
Africa A
Africa
27,43%
cenntro-merid. centtro-merid.
11,03% 11,27%
2008 – Fem
mmine 2013 – Femmine
F
America Oceania
O
Oceania Ammerica
America Am merica centrale 0,10% Apolide
0,13% meriddionale
centrale merid
dionale 2,92%
America 11,11% 0,01%
3,48% 12,,32% Apolide
settentrionalee Stati europei
e
America 0,01%
1,63% non communitari
settentrionalee Stati europei 37,338%
2,10% nnon comunit. Estremo
37,30% oriente
Estremo oriente 14,65%
12,65%
Asia centrale
Asia centrale
8,58%
7,36%
Medio oriente
Medio oriente 1,97%
1,29% Africa Africa arabaa
Africa arabaa cenntro-merid. 15,05%
Africa
16,50% 6,59%
centro-merid.
6,87%
45
PERMESSI DI SOGGIORNO RILASCIATI IN ITALIA A CITTADINI EXTRACOMUNITARI AL 31 DICEMBRE 2008 E 2013
Dati assoluti, percentuali e variazioni percentuali 2013/2008 per area di provenienza e sesso
AREE GEOGRAFICHE
% sul totale % sul totale
PROVENIENZA % sul totale % sul totale Variaz. % Variaz. % Variaz. %
2008 2013 2008 femmine 2013 femmine 2008 2013
maschi 2008 maschi 2013 2013/2008 2013/2008 2013/2008
2008 2013
Stati europei non comunitari 225.496 28,53 372.740 24,43 65,30 284.465 37,30 562.209 37,38 97,64 509.961 934.949 83,34
Africa araba 216.622 27,40 372.460 24,41 71,94 125.816 16,50 226.294 15,05 79,86 342.438 598.754 74,85
Africa centro - meridionale 87.124 11,02 171.807 11,26 97,20 52.408 6,87 99.180 6,59 89,25 139.532 270.987 94,21
Medio oriente 16.468 2,08 36.627 2,40 122,41 9.815 1,29 29.571 1,97 201,28 26.283 66.198 151,87
Asia centrale 105.079 13,29 262.218 17,18 149,54 56.160 7,36 129.051 8,58 129,79 161.239 391.269 142,66
Estremo oriente 76.045 9,62 184.601 12,10 142,75 96.511 12,65 220.358 14,65 128,32 172.556 404.959 134,68
46
America settentrionale 8.748 1,11 14.650 0,96 67,47 16.005 2,10 24.463 1,63 52,85 24.753 39.113 58,01
America centrale 8.896 1,13 18.221 1,19 104,82 26.516 3,48 43.931 2,92 65,68 35.412 62.152 75,51
America meridionale 45.292 5,73 91.536 6,00 102,10 93.952 12,32 167.124 11,11 77,88 139.244 258.660 85,76
Oceania 600 0,08 924 0,06 54,00 978 0,13 1.521 0,10 55,52 1.578 2.445 54,94
Apolide 130 0,02 246 0,02 89,23 103 0,01 185 0,01 79,61 233 431 84,98
TOTALE 790.500 100,00 1.526.030 100,00 93,05 762.729 100,00 1.503.887 100,00 97,17 1.553.229 3.029.917 95,07
Si procede ora all’esame, a livello nazionale, delle percentuali per genere sul totale di
ciascuna area di provenienza, trattate nella tabella successiva, che possono anche essere lette come
rapporto numerico “maschi-femmine”, riferito a 100 permessi: infatti, tale rapporto presenta una
variazione significativa, dal 2008 al 2013, proprio per gli Stati europei non comunitari (da 44m-56f
a 40m-60f) e, soprattutto, per il Medio Oriente (da 63m-37f a 55m-45f) a favore del sesso
femminile, mentre per l’America centrale (da 25m-75f a 29m-71f) tale variazione volge a favore del
sesso maschile. In tutte le altre aree, ad eccezione dell’Africa araba, dove il valore del rapporto
presenta una variazione minima di un punto a favore delle femmine (da 63m-37f a 62m-38f), il
rapporto si sposta di 1 o 2 punti a favore del sesso maschile.
Anche in questo caso, però, si deve comunque tenere conto dei dati assoluti di partenza e del
fatto che alcune aree di provenienza sono caratterizzate, da sempre, da una connotazione migratoria
di genere ben precisa, che si conferma nei diversi anni. Infatti l’immigrazione proveniente
dall’Europa non comunitaria, dall’Estremo Oriente, dall’America meridionale e dall’Oceania è stata
caratterizzata, già in passato, da una forte presenza femminile, mentre quella proveniente dal
continente africano, dal Medio Oriente e dall’Asia centrale ha presentato solitamente una decisa
preponderanza maschile. In linea generale, quindi, dai dati esaminati, si può dire che la presenza
femminile, in termini relativi, subisce un ridimensionamento, seppur minimo, rispetto al sesso
maschile, con l’eccezione degli Stati europei non comunitari, dove invece viene confermata da un
aumento significativo, e, soprattutto, del Medio Oriente dove sembra avviata, se non proprio una
inversione di tendenza, una mutazione certamente importante.
47
PERMESSI DI SOGGIORNO RILASCIATI IN ITALIA A CITTADINI EXTRACOMUNITARI AL 31 DICEMBRE 2008 E 2013
Dati assoluti e percentuali per sesso e area di provenienza
2008 2013
AREE GEOGRAFICHE
% sul % sul % sul % sul
PROVENIENZA Totale Totale
Maschi totale Femmine totale Maschi totale Femmine totale
area area
dell'area dell'area dell'area dell'area
Stati europei non comunitari 225.496 44,22 284.465 55,78 509.961 372.740 39,87 562.209 60,13 934.949
Africa araba 216.622 63,26 125.816 36,74 342.438 372.460 62,21 226.294 37,79 598.754
Africa centro - meridionale 87.124 62,44 52.408 37,56 139.532 171.807 63,40 99.180 36,60 270.987
Medio oriente 16.468 62,66 9.815 37,34 26.283 36.627 55,33 29.571 44,67 66.198
48
Asia centrale 105.079 65,17 56.160 34,83 161.239 262.218 67,02 129.051 32,98 391.269
Estremo oriente 76.045 44,07 96.511 55,93 172.556 184.601 45,59 220.358 54,41 404.959
America settentrionale 8.748 35,34 16.005 64,66 24.753 14.650 37,46 24.463 62,54 39.113
America centrale 8.896 25,12 26.516 74,88 35.412 18.221 29,32 43.931 70,68 62.152
America meridionale 45.292 32,53 93.952 67,47 139.244 91.536 35,39 167.124 64,61 258.660
Oceania 600 38,02 978 61,98 1.578 924 37,79 1.521 62,21 2.445
Apolide 130 55,79 103 44,21 233 246 57,08 185 42,92 431
TOTALE 790.500 50,89 762.729 49,11 1.553.229 1.526.030 50,37 1.503.887 49,63 3.029.917
Anche confrontando i valori assoluti regionali tra i due anni considerati, sempre per sesso e
area di provenienza, emerge che l’Europa non comunitaria e l’Africa “araba” rappresentano in ogni
regione le aree di maggiore affluenza immigratoria, pur accompagnate da una presenza via via più
significativa dell’area asiatica centro-orientale e di quella africana centro-meridionale. Va
comunque sottolineato che, mentre per il sesso maschile le componenti immigratorie sono
diversificate, per quello femminile, pur presentando caratteristiche analoghe, sembrano essere più
definite. Infatti, mentre nel 2008, a livello regionale, si registra in modo ancora più marcato che la
maggiore presenza femminile proviene, come per i maschi, essenzialmente da Stati europei non
comunitari e dall’Africa “araba” e solo in misura minore da Estremo Oriente e America
meridionale, nel 2013 l’area centro-orientale asiatica e quella latino-americana acquistano una
consistenza sempre più significativa.
E’ opportuno sottolineare, però, alcune eccezioni rispetto a quanto esposto. Infatti, per
quanto riguarda il sesso maschile, nel 2008, il Lazio è l’unica regione che vede al primo posto, per
numero di permessi, l’area asiatica centrale, dato che si conferma anche per il 2013 insieme alla
Campania, mentre la Sardegna in tale anno presenta al primo posto l’Africa centro-meridionale. Per
il sesso femminile, invece, per entrambi gli anni, nella gran parte delle regioni, il primo posto è
occupato da permessi rilasciati a straniere europee non comunitarie, con l’eccezione della Valle
d’Aosta e della Sicilia, nelle quali la presenza maggiore è di soggetti dell’Africa “araba”, nonché
della Liguria dove il gruppo più consistente è quello latino-americano.
Infine, il maggior numero di permessi di soggiorno rispetto al totale generale nazionale, si
registra per il sesso femminile proveniente dall’Europa non comunitaria, per entrambi gli anni
considerati, con il 18,31% per il 2008 ed il 18,56% per il 2013, conservando quindi una certa
stabilità nel corso del tempo, mentre seguono, piuttosto distanziate, le donne provenienti dall’Africa
“araba” (8,10% per il 2008 e 7,47% per il 2013). Più variabile la dinamica del sesso maschile:
infatti, pur rimanendo anche in questo caso l’area europea non comunitaria il bacino più consistente
dell’immigrazione - si passa dal 14,52% del 2008 al 12,30% del 2013 – si registra una percentuale
pressoché simile di titoli rilasciati a stranieri provenienti dall’Africa “araba” (13,95% nel 2008 e
12,29% nel 2013). E’ abbastanza evidente, inoltre, l’incidenza sempre più significativa dei permessi
relativi alle popolazioni asiatiche, soprattutto la zona centro-orientale e particolarmente per il sesso
femminile, come già evidenziato, e di quelle latino-americane.
49
Dati disaggrregati per seesso e area geeografica di provenienzaa
D assolutti
Dati
2008
2
300.000
250.000
200.000
150.000
100.000
50.000
-
Stati Afriica Africa M
Medio Asia Estremo Ameerica America America
A Oceaniaa Apolide
europei arabba centro- oriente
o centralee oriente setteentr. centrale merid.
non merid.
comunit.
maschi femmin
ne
2013
2
600.000
500.000
400.000
300.000
200.000
100.000
-
Stati Africa
A Africa Medio Assia Estremo America
A Americca America Occeania Apolide
europei a
araba centro- oriente centrrale oriente settentr. centralle merid.
non merid.
comunit.
masschi femmiine
50
L’esame della caratteristica “età”, anche con l’ausilio delle tabelle e dei grafici che seguono,
permette di arricchire l’analisi con alcune considerazioni che qualificano ancor di più il tipo di
immigrazione presente nel Paese.
Con riferimento alle classi d’età, quindi, la situazione si presenta analoga per i due sessi e
per i due anni considerati: infatti, indicando con “e” l’età, i permessi di soggiorno più numerosi
sono riferiti alle classi “18 ≤ e ˂ 40” e “40 ≤ e ˂ 60” anni, anche considerando le singole aree di
provenienza. In questo ambito si evidenzia la preponderanza del sesso maschile per quanto riguarda
la zona africana e quella mediorientale-centrale dell’Asia, mentre si ha prevalenza femminile per le
aree europee non comunitarie e per le Americhe. Queste due classi d’età, inoltre,
complessivamente, raccolgono la grandissima parte dei permessi rappresentando, nell’ambito di
ogni area di provenienza, dall’80,48% al 96,36% nel 2008, e dal 76,20% al 94,63% nel 2013,
mentre a livello nazionale rappresentano, rispettivamente, il 92,19% e l’89,96%. La diminuzione
registratasi è dovuta ad un leggero aumento dell’incidenza della classe d’eta “≥ 60 anni” passata, a
livello nazionale, dal 4,77% al 6,71%; in termini assoluti, tuttavia, il dato ad essa relativo, sempre a
livello nazionale, passa da 74.020 del 2008 a 203.263 del 2013, con un incremento pari al 174,61%.
51
PERMESSI DI SOGGIORNO RILASCIATI IN ITALIA PER PAESI DI PROVENIENZA, SESSO E CLASSI D'ETA'
al 31 dicembre 2008
MASCHI FEMMINE
%
ETA' 0 ≤ e ˂ 18 18 ≤ e ˂ 40 40 ≤ e ˂ 60 ≥ 60 Totale % maschi 0 ≤ e ˂ 18 18 ≤ e ˂ 40 40 ≤ e ˂ 60 ≥ 60 Totale femmine
sul totale TOTALE
PAESI sul totale
generale
generale
PROVENIENZA nazionale
nazionale
STATI EUROPEI
NON COMUNITARI 10.094 129.265 72.973 13.164 225.496 14,52 8.242 147.495 109.129 19.599 284.465 18,31 509.961
AFRICA ARABA 5.456 115.865 88.742 6.559 216.622 13,95 3.831 82.065 32.544 7.376 125.816 8,10 342.438
AFRICA
CENTROMERID. 1.543 44.142 40.202 1.237 87.124 5,61 1.224 35.190 14.918 1.076 52.408 3,37 139.532
AFRICA 6.999 160.007 128.944 7.796 303.746 19,56 5.055 117.255 47.462 8.452 178.224 11,47 481.970
MEDIO ORIENTE 514 9.923 5.180 851 16.468 1,06 261 5.608 2.835 1.111 9.815 0,63 26.283
ASIA CENTRALE 2.774 67.990 32.709 1.606 105.079 6,77 1.764 37.068 15.579 1.749 56.160 3,62 161.239
52
ESTREMO ORIENTE 2.896 41.841 28.942 2.366 76.045 4,90 2.339 52.291 37.758 4.123 96.511 6,21 172.556
ASIA 6.184 119.754 66.831 4.823 197.592 12,72 4.364 94.967 56.172 6.983 162.486 10,46 360.078
AMERICA SETTENTR. 306 2.481 3.878 2.083 8.748 0,56 349 6.165 7.555 1.936 16.005 1,03 24.753
AMERICA CENTRALE 594 5.701 2.254 347 8.896 0,57 604 16.709 7.575 1.628 26.516 1,71 35.412
AMERICA MERID. 2.262 25.843 15.211 1.976 45.292 2,92 2.219 52.066 34.802 4.865 93.952 6,05 139.244
AMERICA 3.162 34.025 21.343 4.406 62.936 4,05 3.172 74.940 49.932 8.429 136.473 8,79 199.409
OCEANIA 3 217 237 143 600 0,04 5 419 397 157 978 0,06 1.578
TOTALE 26.445 443.323 290.356 30.376 790.500 50,89 20.841 435.124 263.120 43.644 762.729 49,11 1.553.229
PERMESSI DI SOGGIORNO RILASCIATI IN ITALIA PER PAESI DI PROVENIENZA, SESSO E CLASSI D'ETA'
al 31 dicembre 2013
MASCHI FEMMINE
%
ETA' 0 ≤ e ˂ 18 18 ≤ e ˂ 40 40 ≤ e ˂ 60 ≥ 60 Totale % maschi 0 ≤ e ˂ 18 18 ≤ e ˂ 40 40 ≤ e ˂ 60 ≥ 60 Totale femmine
sul totale TOTALE
PAESI sul totale
generale
generale
PROVENIENZA nazionale
nazionale
STATI EUROPEI
NON COMUNITARI 17.838 203.814 123.331 27.757 372.740 12,30 15.605 252.816 229.154 64.634 562.209 18,56 934.949
AFRICA ARABA 10.408 197.637 146.674 17.741 372.460 12,29 7.570 132.816 65.458 20.450 226.294 7,47 598.754
AFRICA
CENTROMERID. 4.242 94.039 69.315 4.211 171.807 5,67 3.047 61.370 31.723 3.040 99.180 3,27 270.987
AFRICA 14.650 291.676 215.989 21.952 544.267 17,96 10.617 194.186 97.181 23.490 325.474 10,74 869.741
MEDIO ORIENTE 916 25.265 8.695 1.751 36.627 1,21 669 15.352 10.714 2.836 29.571 0,98 66.198
ASIA CENTRALE 7.593 171.990 77.129 5.506 262.218 8,65 4.448 80.827 37.732 6.044 129.051 4,26 391.269
53
ESTREMO ORIENTE 7.807 99.347 69.751 7.696 184.601 6,09 6.838 113.797 87.623 12.100 220.358 7,27 404.959
ASIA 16.316 296.602 155.575 14.953 483.446 15,96 11.955 209.976 136.069 20.980 378.980 12,51 862.426
AMERICA SETTENTR. 1.020 4.865 5.413 3.352 14.650 0,48 1.057 10.001 10.001 3.404 24.463 0,81 39.113
AMERICA CENTRALE 1.127 10.948 5.165 981 18.221 0,60 1.059 23.888 14.738 4.246 43.931 1,45 62.152
AMERICA MERID. 4.817 49.265 32.612 4.842 91.536 3,02 4.771 81.486 68.785 12.082 167.124 5,52 258.660
AMERICA 6.964 65.078 43.190 9.175 124.407 4,11 6.887 115.375 93.524 19.732 235.518 7,77 359.925
OCEANIA 14 351 318 241 924 0,03 47 574 620 280 1.521 0,05 2.445
TOTALE 55.792 857.652 538.464 74.122 1.526.030 50,37 45.130 773.027 556.589 129.141 1.503.887 49,63 3.029.917
PERMESSI DI SOGG
GIORNO RILASCIATI
R I IN ITALIA
A PER ARE
EA DI PROV
VENIENZA
A,SESSO E
CLA
ASSI D'ETA
A' AL 31 DIICEMBRE 2008
2
D nazionali
Dati
Maschi
M
140.000
120.000
100.000
80.000
60.000
40.000
20.000
0 ≤ e ˂ 18 18 ≤ e ˂ 40 40 ≤ e ˂ 60 ≥ 60
Femmine
F
160.000
140.000
120.000
100.000
80.000
60.000
40.000
20.000
0 ≤ e ˂ 18 18 ≤ e ˂ 40 40 ≤ e ˂ 60
6 ≥ 60
54
PERMESSI DI SOGG
GIORNO RILASCIATI
R I IN ITALIA
A PER ARE
EA DI PROV
VENIENZA
A,SESSO E
CLA
ASSI D'ETA
A' AL 31 DIICEMBRE 2013
2
D nazionali
Dati
Maschi
M
250.000
200.000
150.000
100.000
50.000
0 ≤ e ˂ 18 18 ≤ e ˂ 40 40 ≤ e ˂ 600 ≥ 60
Femmine
F
300.000
250.000
200.000
150.000
100.000
50.000
0 ≤ e ˂ 18 18 ≤ e ˂ 40 40 ≤ e ˂ 600 ≥ 60
55
2.11. I Paesi di provenienza maggiormente rappresentati
I titoli di soggiorno rilasciati riguardano complessivamente 161 Paesi (al 31 dicembre 2013)
ai quali vanno aggiunti gli apolidi.
In merito ai Paesi per i quali la numerosità dei permessi di soggiorno rilasciati in Italia è
maggiore, sono state stilate le graduatorie di quelli la cui presenza è più significativa, prendendo
come valore di riferimento un numero di permessi di soggiorno superiore alle 5.000 unità.
Dall’excursus dei sei anni considerati è possibile notare come le presenze più consistenti
siano da ascrivere sempre agli stessi Paesi, sia pure con graduatorie non sempre identiche. In questa
sede viene esaminato più dettagliatamente l’andamento dei permessi di soggiorno rilasciati agli
extracomunitari provenienti dai primi 8 Paesi della graduatoria 2013, con più di 100.000 titoli.
56
I primi 8 Paesi in grraduatoria peer numero di
d permessi di
d soggiorno rilasciati
Annno di riferim
mento 2013 - Valori assoluti
400.000
350.000
300.000
250.000
200.000
150.000
100.000
50.000
-
Albania Marocco Cina Ucraina Filippine M
Moldavia India Banggladesh
Popolare
200
08 2009 2010 20
011 2012 2013
Com
me si evincce dal graficco e dalla taabella succeessiva, si reegistra una ccrescita imp
portante deii
permessi riilasciati dall 2008 al 20011, mentre nel periodo
o successivoo, in generaale, il numeero dei titolii
si stabilizzza (Albaniaa, Marocco, Moldavia)) o, quanto meno, reggistra increm
menti decisamente piùù
contenuti, anche se seempre di unaa certa signnificatività, come
c accadde per la Cinna Popolaree, l’Ucraina,,
le Filippinee, l’India e il Bangladeesh.
A
Albania 32,02 11,50 10,622 0,996 0,5
57
M
Marocco 7,96 15,77 12,099 - 0,223 1,7
77
C Popolaree
Cina 48,92 27,59 19,299 8,13 5,3
35
U
Ucraina 59,32 28,31 13,544 - 0,449 4,2
22
F
Filippine 33,70 17,76 25,355 3,008 4,2
26
M
Moldavia 57,22 44,88 17,299 - 1,004 0,4
40
B
Bangladesh 32,46 25,80 25,900 4,17 13,4
41
57
Le cartine dell’Italia che seguono, riferite al 2008 ed al 2013, per ciascuno degli otto Paesi
considerati, si riferiscono ai diversi livelli di “concentrazione”, in valore assoluto, dei permessi
rilasciati, rappresentati dalle classi di numerosità indicate in legenda, per omogeneità uguali per
tutti. E’ facile rilevare immediatamente un costante aumento della “concentrazione” per tutti gli otto
Paesi: infatti, nell’arco temporale esaminato, le diverse regioni, nella maggior parte dei casi,
passano nelle classi via via più numerose. Maggiormente interessate a tale fenomeno sono
soprattutto la Lombardia, il Veneto e l’Emilia Romagna, ma anche il Piemonte, la Toscana, il Lazio
e la Campania.
Prendendo in esame i dati assoluti di ogni singola regione, per il 2008, è stato verificato che
nella maggior parte di esse la presenza più numerosa è quella albanese e/o marocchina, seguite da
quella cinese ed ucraina; solo nel Lazio il maggior numero di extracomunitari proviene dalle
Filippine e dall’Ucraina. Anche per il 2013 la situazione che emerge è analoga a quella del 2008
con alcune variazioni: il secondo Paese per titoli di soggiorno, nel Lazio, diviene il Bangladesh, che
passa da 9.402 permessi a 29.469 (+213,43%), mentre in Veneto è la Moldavia con 35.281 titoli
rispetto ai 13.270 del 2008 (+165,87%).
In generale, per quanto riguarda le variazioni intervenute nel periodo considerato in ogni
singola regione e per ognuno dei Paesi esaminati si evidenziano due fattori. Il primo si riferisce al
fatto che le popolazioni straniere presenti in Italia con storie di emigrazione“più antiche”, quali
quelle provenienti dall’Albania e dal Marocco, tendono a stabilizzarsi, soprattutto al centro-nord, o,
comunque, a crescere con percentuali decisamente inferiori rispetto all’immigrazione “più recente”
nella quale si rileva una notevole componente dell’area asiatica (India, Bangladesh, Cina popolare e
Filippine) e dei Paesi europei non comunitari (Moldavia e Ucraina). Il secondo fattore, invece, si
riferisce al fatto che gli incrementi del numero di permessi di soggiorno rilasciati, pur generalizzati
in tutte le regioni, si presentano più accentuati in quelle centro-meridionali-insulari, per quanto
riguarda gli stranieri provenienti dall’India, dal Bangladesh e dalla Cina, e nelle regioni centro-
settentrionali e insulari per quelli provenienti dai Paesi europei non comunitari. Le Filippine
presentano gli aumenti maggiori per alcune regioni dell’area settentrionale, ma, soprattutto, nelle
regioni dell’area jonica e insulare.
58
NUME
ERO DEI PE
ERMESSI DII SOGGIOR
RNO RILASCIATI A SO
OGGETTI PR
ROVENIEN
NTI DA:
ALBANIA
V
Valori assolu
uti
2008
20013
< 1.0000
1.001 – 5.000
5.001 – 10.000
10.0011 – 20.000
oltre 20.000
2
59
NUME
ERO DEI PE
ERMESSI DII SOGGIOR
RNO RILASCIATI A SO
OGGETTI PR
ROVENIEN
NTI DA:
MAROCCO
O
V
Valori assolu
uti
2008
2013
< 1.0000
1.001 – 5.000
5.001 – 10.000
10.0011 – 20.000
oltre 20.000
2
60
NUME
ERO DEI PE
ERMESSI DII SOGGIOR
RNO RILASCIATI A SO
OGGETTI PR
ROVENIEN
NTI DA:
CIN
NA POPOLA
ARE
V
Valori assolu
uti
2008
2013
< 1.0000
1.001 – 5.000
5.001 – 10.000
10.0011 – 20.000
oltre 20.000
2
61
NUME
ERO DEI PE
ERMESSI DII SOGGIOR
RNO RILASCIATI A SO
OGGETTI PR
ROVENIEN
NTI DA:
UCRAINA
V
Valori assolu
uti
2008
20133
< 1.0000
1.001 – 5.000
5.001 – 10.000
10.0011 – 20.000
oltre 20.000
2
62
NUME
ERO DEI PE
ERMESSI DII SOGGIOR
RNO RILASCIATI A SO
OGGETTI PR
ROVENIEN
NTI DA:
FILIPPINE
E
V
Valori assolu
uti
2008
20013
< 1.0000
1.001 – 5.000
5.001 – 10.000
10.0011 – 20.000
oltre 20.000
2
63
NUME
ERO DEI PE
ERMESSI DII SOGGIOR
RNO RILASCIATI A SO
OGGETTI PR
ROVENIEN
NTI DA:
M
MOLDAVIA
A
V
Valori assolu
uti
2008
2013
< 1.0000
1.001 – 5.000
5.001 – 10.000
10.0011 – 20.000
oltre 20.000
2
64
NUME
ERO DEI PE
ERMESSI DII SOGGIOR
RNO RILASCIATI A SO
OGGETTI PR
ROVENIEN
NTI DA:
INDIA
V
Valori assolu
uti
2008
2013
< 1.0000
1.001 – 5.000
5.001 – 10.000
10.0011 – 20.000
oltre 20.000
2
65
NUME
ERO DEI PE
ERMESSI DII SOGGIOR
RNO RILASCIATI A SO
OGGETTI PR
ROVENIEN
NTI DA:
BA
ANGLADES
SH
V
Valori assolu
uti
2008
20133
< 1.0000
1.001 – 5.000
5.001 – 10.000
10.0011 – 20.000
oltre 20.000
2
66
Come emerge dall’analisi complessiva e dai singoli aspetti esaminati, si conferma quanto
ormai è acclarato unanimemente: l’immigrazione rappresenta un rilevante fenomeno sociale ed una
delle principali problematiche alla quale è necessario guardare, senza pregiudizi, con costante ed
estrema attenzione. Infatti, accanto agli inevitabili problemi, non solo di ordine pubblico, che le
ondate migratorie possono provocare, le società occidentali, in particolare quelle europee, devono
confrontarsi con la consapevolezza che il fenomeno immigratorio non può essere soltanto
osteggiato e che è ineliminabile dal contesto moderno, in quanto legato anche allo squilibrio
nell’utilizzazione delle risorse del pianeta e al continuo divenire degli assetti socio-economici
mondiali, ai quali quegli stessi Paesi spesso contribuiscono.
Le nazioni “ricche”, poi, da un lato, proprio perché considerate tali, rappresentano una forte
attrattiva per le popolazioni in cerca di miglioramento e dall’altro, in futuro, avranno necessità
sempre maggiori di risorse umane che contrastino la diminuzione della popolazione attiva, dovuta al
costante allungarsi della vita media e alla scarsa natalità. In tale prospettiva è indispensabile una
politica europea veramente “comune” volta sia a suddividere l’onere dell’accoglienza, sia a
realizzare indispensabili programmi di integrazione da parte dei Paesi ospiti, in quanto i dati
statistici disegnano un’immigrazione sempre più stabile, dovuta, almeno per l’Italia, anche alla
presenza dei nuclei familiari cui ha contribuito la riduzione del divario tra i sessi attraverso
un’accresciuta immigrazione femminile. E’ necessario, quindi, tener conto, da una parte, che il
Paese è proiettato verso una società sempre più multietnica, ma, dall’altra, è altrettanto
imprescindibile prodigarsi affinché la convivenza sia pacifica e scevra da possibili conflitti, a
qualsiasi livello: ciò sarà possibile soltanto se chi accoglie e chi è accolto saprà costruire le relazioni
sul principio fondamentale del rispetto reciproco, nell’ambito del quale le culture potranno
incontrarsi preservando ognuna i propri valori, fermo restando l’esigenza prioritaria
dell’osservanza, da parte di tutti, cittadini e immigrati, delle leggi fondamentali dello Stato.
67
3. Peermessi di
d soggiorno rilassciati in Italia
I a cittadini
c extracom
munitarii
A
Aggiornam
mento al 31
3 dicembbre 2014
PERM
MESSI DI SO
OGGIORNO
O RILASCIA
ATI IN ITAL
LIA A CITTA
ADINI EXTR
TRACOMUN
NITARI
Raffronnto 2013 - 20014 - Disaggrregazione peer aree geograafiche (inciddenza %)
2013 2
2014
Isoole
Sud Nord Suud Isolee
3,300% Nord
9,59% Ovestt 9,855% 3,55%%
Centro 35,94%
% Ovest
23,90% Ceentro 35,54%
24,41%
Nord Est
N Noord Est
2
27,27% 266,65%
69
R
Raffronto 2013 - 2014 - Dati
D assolutii regionali
L
Lombardia
Emilia Romagna
Lazio
Veneto
Toscana
Piemonte
C
Campania
Marche
Liguria
Sicilia
F
Friuli V. G.
Puglia
Trenntino A. A.
Umbria
Abruzzo
Calabria
Sardegna
B
Basilicata
Vallle d'Aosta
Molise
- 100.000 200.000 3
300.000 400
0.000 500.0000 600.000 700.000 800.000
2014 2013
3.2. La tip
ipologia di
d soggiorn
no
Ancche in questo caso i daati nazionalii relativi allle diverse tiipologie di soggiorno confermano
c o
quanto evvidenziato nell’esame
n 2013: i primi soggioorni manten
del periodo 2008–2 ngono unaa
proporzionne costante, pari al 10,,98% di tuttti i permesssi rilasciati nel 2014 (rrispetto al 10,89% dell
2013), menntre i “rinnnovi” scendoono ulteriorrmente dal 36,79% al 35,34% edd i “soggiorrni di lungoo
periodo” auumentano dal
d 52,32% al 53,68%.
Anaalogamentee i dati regioonali e per aree
a geograffiche ribadisscono la preevalenza deei “permessii
di lungo periodo”
p neel nord del Paese e nell’area
n cen
ntro-meridioonale fino al Molise, anche conn
percentualii crescenti (con
( riferim
mento ad oggni singolo rispettivo totale
t regionnale), mentrre nell’areaa
meridionalle ed insulaare si ha preeponderanzaa dei “rinno
ovi. I “primii soggiorni”” restano su
uperiori allaa
percentualee nazionalee (10,98%), nel Lazio e dal Molisse alla Sarddegna, semppre con rifeerimento add
ogni singollo rispettivoo totale regiionale.
L’inncidenza deei sessi sullle varie tipoologie di peermesso rilaasciato, perr il 2014, prresenta unaa
situazione analoga al
a 2013 peer quanto concerne
c l’’area settenntrionale, rrisultando in
i generalee
prevalente la componnente maschhile, nell’am
mbito dei permessi
p riinnovati e ddi lungo peeriodo, conn
70
quote che possono essere considerate costanti. Nella stessa area, per ciò che concerne i primi rilasci,
risulta prevalente il sesso femminile, anche se quello maschile risulta in recupero, seppur di poco
(in media 1-1,5 %).
Per quanto riguarda le regioni centrali, meridionali ed insulari, relativamente ai soggiorni di
lungo periodo si può osservare una sostanziale invariabilità della quota maschile che, inoltre, quasi
mai prevale, ad eccezione di Puglia, Sicilia e Sardegna. Caratterizzate da una maggiore variabilità,
invece, sono le quote dei permessi di soggiorno rilasciati a soggetti maschi sia nell’ambito dei
“rinnovi” e sia, soprattutto, per i “primi soggiorni”, peraltro entrambi nettamente prevalenti rispetto
al sesso femminile.
Come già nel paragrafo 2.5, si è calcolato il rapporto“numero dei permessi di soggiorno
rilasciati ogni 100.000 abitanti” (1), per fornire un indice di concentrazione relativo della presenza
straniera nelle diverse province. Anche in questo caso non emergono differenze sostanziali, se non
per alcune province che passano alla classe successiva nel valore del rapporto:
_____________________________
(1) Il rapporto è stato calcolato utilizzando il dato della popolazione al 31 dicembre 2013 (fonte Istat), in quanto le analoghe
informazioni al 31 dicembre 2014 non sono ancora disponibili.
71
Classe “n. permessi di soggiorno Classe “n. permessi di soggiorno
Provincia rilasciati ogni 100.000 ab.” rilasciati ogni 100.000 ab.”
2013 2014
3.4. Le province con più di 40.000 permessi di soggiorno (al 31 dicembre 2014)
Per il 2014 le province con più di 40.000 permessi di soggiorno rilasciati risultano essere le
stesse del 2013 con qualche leggera variazione nell’ordine di graduatoria. Gli incrementi più
significativi si registrano per le province di Bergamo (+5,31%), Varese (+4,98%), Padova
(+5,96%), Bologna (+5,23%), Firenze (+8,11%), Prato (+8,97%), Roma (+6,73%), Napoli
(+4,96%). I maggiori decrementi, seppur di minima entità, si registrano per Genova (-1,81%),
Vicenza (-1,13%), Reggio Emilia (-2,31%).
72
3.5. I permessi di soggiorno per motivo
L’esame dei motivi del soggiorno per il 2014 conferma quanto già evidenziato per gli anni
precedenti, valendo, complessivamente, le considerazioni già espresse. I motivi principali in base ai
quali viene rilasciato il titolo, anche in questo caso, sono gli stessi: lavoro subordinato (1.422.032
permessi), motivi familiari (1.169.860), lavoro autonomo/commercio (233.849), studio (53.133) e le
rispettive percentuali sul totale dei permessi rilasciati è sostanzialmente costante con scostamenti
positivi di non più dello 0,5%, eccezion fatta per il lavoro subordinato per il quale si registra un
decremento del 2%.
3.6. Immigrati minori di 14 anni iscritti sul titolo principale del genitore o
affidatario
Tra il 2013 ed il 2014, a fronte di un incremento del numero di permessi di soggiorno
rilasciati pari al 2,89%, il numero dei minori di 14 anni iscritti sui predetti titoli, a livello nazionale,
è sostanzialmente immutato, con un +0,65%, passando da 749.495 a 754.393.
In ambito regionale gli analoghi incrementi vanno dallo 0,01% della Lombardia al 9,68%
della Basilicata. Le regioni con il maggior numero assoluto di minori di 14 anni iscritti sui titoli di
soggiorno sono ancora la Lombardia, l’Emilia Romagna, il Veneto, il Lazio e la Toscana, dove si
73
concentra complessivamente circa il 68% dei permessi rilasciati e circa il 70% degli iscritti indicati,
a conferma di quanto già detto nel paragrafo 2.8.
74
3.8. I Paeesi di provvenienza maggiorm
m mente rapp
presentati
I tittoli di soggiorno rilascciati riguarddano compleessivamentee 158 paesi (al 31 dicem
mbre 2014))
ai quali vannno aggiuntti gli apoliddi.
Ancche per il 2014,
2 nella graduatoria
g dei Paesi laa cui presennza è più significativa e superioree
alle 5.000 unità, sonoo stati estrapolati i daati relativi ai primi 8 paesi, conn più di 100.000 titolii
rilasciati.
P
Paesi extracoomunitari 2013 2014 Variaz. %
2013/2014
A
ALBANIA 377.989 378.3443 0,09
M
MAROCCO 373.658 373.5331 -0,03
C
CINA POPOL
LARE 246.081 257.117 4,48
U
UCRAINA 217.477 220.913 1,58
F
FILIPPINE 134.369 138.617 3,16
IN
NDIA 125.399 131.660 4,99
M
MOLDAVIA 128.824 126.3225 -1,94
B
BANGLADES
SH 100.849 111.465 10,53
Com
me si evinnce, i Paessi maggiorm
mente rapp
presentati continuano
c ad essere quelli giàà
evidenziatii nell’analissi del perioddo 2008 – 2013,
2 nella medesima graduatoria
g con l’unicaa eccezionee
dell’India che superaa la Moldaavia. Particcolarmente significativvo l’increm
mento registtrato per ill
Bangladeshh e, in misuura più conteenuta, per l’India e la Cina
C popolaare.
400.0000
350.0000
300.0000
250.0000
200.0000
150.0000
100.0000
50.0000
-
2013 201
14
75
Nel 2014 risulta invariata anche la distribuzione dei titoli di soggiorno per area geografica di
provenienza: l’Europa non comunitaria e l’Africa “araba” si confermano le aree di maggior
affluenza immigratoria con il 49,39% dei titoli rilasciati, seguite dall’Asia centrale e dall’Estremo
oriente i cui permessi rappresentano, insieme, il 27,02% del totale. Con riferimento alle variazioni
intervenute tra i due anni considerati è da segnalare l’incremento del 10,85% dei permessi rilasciati
a soggetti provenienti dall’Africa centro-meridionale, come pure dall’Asia centrale (+ 7,70%),
dall’America settentrionale (+ 7,29%), da attribuire essenzialmente all’aumento dell’8,90% degli
statunitensi, e dal Medio oriente (+ 7,10%).
76
4.Stranieri e criminalità
4.1. Introduzione
Attraverso il sistema SDI, Sistema di Indagine, messo a punto fin dal 2004 dal Dipartimento
della Polizia di Stato e gestito dal Servizio Sistema Informativo Interforze e dal Servizio Analisi
Criminale, presso il Ministero dell’Interno, sono disponibili, aggiornati alla data del 31 dicembre di
ogni anno, i dati statistici relativi sia alle fattispecie delittuose consumate, tentate e scoperte,
rilevate da tutte le Forze di Polizia operanti sul territorio nazionale; sia delle persone denunciate,
ovvero sottoposte ad arresto/fermo per ogni singola tipologia di delitto in relazione al luogo del
delitto commesso.
Per avere un quadro della situazione il più fedele possibile alla realtà è necessario ragionare
in termini percentuali relativamente agli stranieri extracomunitari segnalati, denunciati e
arrestati, in rapporto al totale delle persone segnalate, denunciate e arrestate in Italia al 31
dicembre di ogni anno. Inoltre, per comprendere l’andamento del fenomeno nel tempo, come già
fatto nei capitoli precedenti, si raffronta la situazione al 31 dicembre del 2013 con quella al 31
dicembre 2008.
Nel prosieguo della trattazione, per praticità di esposizione, con il termine “segnalati” si
intenderà l’insieme dei segnalati, denunciati e arrestati.
Il totale dei segnalati
Segnalati, denunciati e arrestati - var% 2013-2008
30,00 in Italia al 31
25,00
dicembre 2013
20,00
15,00 ammonta a 978.082
10,00 unità, il 9,94% in più
5,00
rispetto al 2008,
0,00
-5,00 mentre per i segnalati
-10,00 extracomunitari si
-15,00
può constatare che
totale segnalazioni di cui stranieri di cui minori stranieri
l’aumento è
dell’1,63%, di molto inferiore alla media totale. Se poi si focalizza l’attenzione sul numero dei
minori extracomunitari segnalati la variazione è ancora più bassa attestandosi al +1,43%. In alcune
aree geografiche tale differenza è anche più accentuata, come nel caso del Nord Italia dove
l’aumento dei segnalati è del 4,60%, mentre gli omologhi extracomunitari sono addirittura in
diminuzione dello 0,35%. Ciò accade anche al Sud, dove contro un aumento del totale dei segnalati
77
pari al 7,87%, si rileva una diminuzione del 4,55% degli extracomunitari segnalati. La situazione
nelle Isole è in controtendenza in quanto il totale dei segnalati è aumentato del 26,15%, mentre gli
extracomunitari segnalati fanno rilevare un aumento inferiore con il 14,50%, ma pur sempre un
valore piuttosto elevato se raffrontato a quello nazionale (+1,63%). Nell’Italia Centrale colpisce il
dato relativo ai minori extracomunitari segnalati che registrano un aumento del 15,19%, molto al di
sopra del valore nazionale (+1,43%).
I dati regionali evidenziano alcune situazioni di particolare interesse come nel caso della
Valle d’Aosta che, a fronte di un aumento del totale dei segnalati dell’11,83% nel 2013 rispetto al
2008, evidenzia un incremento degli stranieri del 34,57%, mentre si assiste ad una forte
diminuzione dei minori pari al 37,84%.
30,00
10,00
-10,00
-30,00
-50,00
Totale segnalazioni di cui stranieri di cui minori stranieri
Una situazione molto simile si trova in Umbria dove si può osservare un forte aumento dei
segnalati in totale (+31,45%), con, in parallelo, un incremento significativo anche dei segnalati
stranieri (+28,58%) e, invece, un deciso calo dei minori stranieri segnalati (–13,08%).
Da notare che sono le regioni piccole a mostrare più particolarità, infatti il Trentino Alto
Adige, il Molise e la Basilicata si distinguono sia per il forte aumento dei segnalati in totale, sia per
gli stranieri, in particolare per i minori che, come nel Molise, raggiungono aumenti ragguardevoli
(+42,11%). Osservando il grafico soprastante risalta anche la situazione del Lazio dove è evidente
un forte aumento relativamente ai segnalati in genere che nel 2013, rispetto al 2008, sono aumentati
del 22,96%. Tale incremento, sebbene in minor misura, si riverbera anche sui segnalati stranieri
(+11,67%), ma ciò che colpisce è il forte aumento dei minori stranieri segnalati che ammonta al
47,65%, molto al di sopra della media nazionale nonché il più alto valore registrato in tale contesto.
78
Mentre in Calabria, in Campania e in Sardegna si evidenza una forte diminuzione dei segnalati
stranieri totali e minori, la Sicilia si distingue per i notevoli incrementi in tutte e tre le fattispecie:
+28,82% totale dei segnalati, +22,78% segnalati stranieri e + 35,42% minori stranieri segnalati.
A livello provinciale, da uno sguardo d’insieme si può constatare che ben 46 province si
pongono al di sopra delle medie nazionali sopra riportate. In tale contesto attirano l’attenzione
alcuni casi particolari come Ragusa dove si rileva un aumento del 132,65% di stranieri segnalati al
31 dicembre 2013, rispetto allo stesso dato rilevato al 31 dicembre 2008 e, per i minori stranieri
segnalati del 400,00%; bisogna sottolineare che, in questa provincia, seppure con numeri molto
inferiori, anche i segnalati totali sono aumentati del 61,28%. Isernia si distingue altresì per il fatto
che, a fronte di un aumento del totale dei segnalati del 39,13%, gli extracomunitari segnalati sono
aumentati del 96,43% e del 66,67% i minori stranieri. Le altre province hanno, in genere, valori in
aumento sia per il totale, sia, in maniera più consistente, per gli stranieri e i minori stranieri
segnalati. In alcuni casi a fronte di una diminuzione del totale dei segnalati nel 2013, rispetto al
2008, si assiste ad un notevole aumento degli stranieri segnalati come nel caso di Bari (-11,93%
totale segnalati, +49,39% stranieri segnalati, + 39,82% minori stranieri segnalati), di Lodi (-45,74%
totale segnalati, +41,65% stranieri segnalati, +41,46% minori stranieri segnalati) e di Sondrio
(-4,09% totale segnalati, +25,49% stranieri segnalati, +216,67% minori stranieri segnalati). In
quest’ultimo caso attira l’attenzione l’elevato aumento dei minori stranieri che passano, in valore
assoluto da 18 unità a 57. Analogamente ciò accade anche per le province di: Viterbo (+125,00%:
da 28 unità a 63), Frosinone (+119,44%: da 36 unità a 79), Parma (+101,25%: da 80 unità a 161) e
Catania (+96,23%: da 53 unità a 104).
Per capire la rilevanza o meno della delittuosità da parte degli stranieri rispetto alla totalità
delle persone segnalate all’Autorità Giudiziaria, per i crimini perpetrati in Italia, è stato creato un
indicatore valutando l’incidenza percentuale dei segnalati stranieri sul totale delle persone
segnalate.
In base a tale calcolo, nel 2013 si è verificata una contrazione di tale incidenza attestatasi, a
livello nazionale, al 31,36% rispetto al 33,93% del 2008. Tale diminuzione si è riverberata sulla
situazione regionale e provinciale: infatti, come si evince dalle cartine seguenti, nel 2013 non viene
rilevata alcuna provincia con un tasso superiore al 60%, mentre nel 2008 Prato deteneva tale
particolare primato (61,63%). Non solo, sempre nel 2008 ben 6 province: Cremona (55,21%),
Milano (54,50%), Padova (51,21%), Firenze (50,51%), Bergamo (50,39%) e Brescia (50,06%)
79
ANNO 200
08
Oltre 60%
Da 50 a 59,99%
Da 40 a 49,99%
Da 30 a 39,99%
Da 20 a 29,99%
Da 0 a 19,99%
ANNO 201
13
Da 50 a 5
59,99%
Da 40 a 4
49,99%
Da 30 a 3
39,99%
Da 20 a 2
29,99%
Da 0 a 19
9,99%
80
registravano incidenze percentuali notevolmente al di sopra della media nazionale, mentre nel 2013
solo Prato, scesa peraltro dal 61,63% al 57,49% e Milano (55,81%) raggiungono i massimi valori.
4.2. Analisi dei dati relativi agli stranieri extracomunitari segnalati, denunciati,
arrestati per tipologia di reato in rapporto al totale delle persone segnalate,
denunciate, arrestate in Italia
Entrando nel dettaglio della classificazione dei delitti, la Banca dati del Sistema di Indagine
- SDI prevede l’elaborazione di 34 tipologie di reato, tra queste ne sono state scelte 21, le più
significative in base ai valori statistici rilevati.
ELENCO DEI REATI (*) PRESENTI NEL SISTEMA DI INDAGINE – SDI A CURA DEL DIPARTIMENTO
DELLA PUBBLICA SICUREZZA
1. ATTENTATI
2. STRAGE
3. OMICIDI VOLONTARI CONSUMATI di cui
a. Omicidi a scopo di furto o rapina
b. Omicidio di tipo mafioso
c. Omicidio a scopo terroristico
4. INFANTICIDI
5. TENTATI OMICIDI di cui
a. Tentato omicidio a scopo di furto o rapina
b. Tentato omicidio di tipo mafioso
c. Tentato omicidio a scopo terroristico
6. OMICIDIO PRETERINTENZIONALE
7. OMICIDI COLPOSI di cui
a. Omicidio da incidente stradale
b. Omicidio da incidente sul lavoro
8. LESIONI DOLOSE
9. PERCOSSE
10. MINACCE
11. INGIURIE
12. VIOLENZE SESSUALI di cui
a. Violenza sess. su maggiori di anni 14
b. Violenza sess. Su minori di anni 14
c. Viol. sess. di gruppo su magg. di anni 14
d. Viol. sess. di gruppo su min. di anni 14
13. ATTI SESSUALI CON MINORENNE
14. CORRUZIONE DI MINORENNE
15. FURTI di cui
a. Furto con strappo
b. Furto con destrezza
c. Furti in danno di uffici pubblici
d. Furti in abitazione
e. Furti in esercizi commerciali
81
f. Furti su auto in sosta
g. Furti di opere d'arte e mater. archeologico
h. Furti di autom. pesanti trasport. merci
i. Furti di ciclomotori
j. Furti di motociclo
k. Furti di autovetture
16. RICETTAZIONE
17. RAPINE di cui
a. Rapine in abitazione
b. Rapine in banca
c. Rapine in uffici postali
d. Rapine in esercizi commerciali
e. Rapine a rappresentati di preziosi
f. Rapine a trasportatori di valori bancari
g. Rapine a trasportatori di valori postali
h. Rapine in pubblica via
i. Rapine di autom. pesanti trasportanti merci
18. ESTORSIONI
19. USURA
20. SEQUESTRI DI PERSONA di cui
a. Sequestri di persona a scopo estorsivo
b. Sequestri di persona per motivi sessuali
21. ASSOCIAZIONE PER DELINQUERE
22. ASSOCIAZIONE DI TIPO MAFIOSO
23. RICICLAGGIO E IMPIEGO DI DENARO
24. TRUFFE E FRODI INFORMATICHE
25. INCENDI di cui
a. Incendi boschivi
26. DANNEGGIAMENTI
27. DANNEGGIAMENTO SEGUITO DA INCENDIO
28. CONTRABBANDO
29. STUPEFACENTI di cui
a. Produzione e traffico
b. Spaccio
c. Associaz. per produz. o traffico di stupef.
d. Associazione per spaccio di stupefacenti
30. SFRUTT. PROSTIT. E PORNOGR. MINOR. di cui
a. Sfruttam. e favoregg. prostituz. minorile
b. Pornografia minorile
c. Detenzione materiale pedopornografico
d. Sfrutt. e favoregg. prostituz. non minorile
31. DELITTI INFORMATICI
32. CONTRAFFAZIONE DI MARCHI E PRODOTTI INDUSTRIALI
33. VIOLAZIONE ALLA PROPRIETA' INTELLETTUALE
34. ALTRI DELITTI
(*) sono evidenziate in verde le tipologie di delitto prese in considerazione nel commento.
82
Nel caso degli attentati si rileva che, nel 2013, 10 province (Aosta, Lodi, Milano, Pavia,
Bolzano, Piacenza, Reggio Emilia, Perugia, Catanzaro e Ragusa) registrano che il 100% di tale
reato è addebitale a stranieri, ben al di sopra della media nazionale che si attesta al 27,90%. Il
confronto con il 2008 sottolinea un miglioramento della situazione in quanto la media nazionale era
del 33,92% e le province presso le quali si registravano percentuali altissime, sopra il 70%, erano 13
tra le quali: 12 con il 100% dei segnalati stranieri sul totale dei segnalati per tale reato (Alessandria,
Pavia, Sondrio, Belluno, Treviso, Verona, Udine, Terni, Reggio Calabria, Agrigento, Trapani,
Oristano) e Brescia con l’80%. Da notare come Pavia abbia mantenuto, dal 2008 al 2013 i primi
posti in questa particolare disamina.
Per i tentati omicidi la media nazionale dei segnalati stranieri sul totale dei segnalati, al 31
dicembre 2013, è del 32,01%. Le province che più si discostano da tale valore, superando il 70%,
sono 9 (Lodi, La Spezia, Ferrara, Arezzo e Ascoli Piceno con il 100%, Macerata e Rieti con l’80%,
Prato con il 71,43% e Trapani con il 70,59%). Raffrontando il dato con quello al 31 dicembre 2008
la situazione appare migliorata in quanto la media nazionale si attestava al 34,46% e le province che
mostravano percentuali sopra il 70% erano 14 (Pordenone, Ravenna, Pisa, Prato e Ancona con il
100%, seguivano, con percentuali più basse, Vercelli, Brescia, Mantova, Vicenza, Modena, Parma,
Piacenza, Lucca e Perugia).
Nel 2008 la media nazionale, relativa ai segnalati stranieri sul totale dei segnalati, per quanto
riguarda gli omicidi volontari, era del 22,86%. Tale valore è diminuito, nel 2013, al 20,80%, ed è
diminuito anche il numero delle province con medie molto al di sopra del 70%, sono infatti 11 (tra
le quali: Lecco, Rimini, Firenze, Pistoia, Pesaro Urbino, Rieti, Campobasso con il 100%, seguite da
Bergamo, Mantova, Bolzano e Bologna, con valori lievemente più bassi) contro le 15 del 2008 (tra
le quali: Sondrio, Trento, Bolzano, Imperia, La Spezia, Forlì, Lucca, Terni, Ascoli Piceno e Teramo
con il 100%). Si evidenzia che la Provincia di Bolzano pur essendo passata dal 100% del 2008
all’83,33% del 2013 è l’unica provincia che si ripropone con valori così alti nei due periodi messi a
confronto.
Relativamente agli omicidi colposi da incidente stradale si evince che, pur essendo
diminuita la media nazionale degli stranieri segnalati, sul totale dei segnalati per tale delitto, dal
18,32% del 2008 al 14,50% registrato al 31 dicembre del 2013, sono 3 le province che presentano
valori che superano il 60%. Attira l’attenzione Massa Carrara che passa dal 50%, rilevato al 31
dicembre 2008 al 100% del 2013, affiancata in tale valore da Catanzaro che nel 2008 non
evidenziava alcun delitto del genere addebitabile a stranieri, seguita da Trento con il 66,67%.
Le violenze sessuali registrano, nel 2013, un’incidenza percentuale dei segnalati stranieri sul
totale nazionale del 38,93%, leggermente in diminuzione rispetto al dato del 2008 che era del
83
39,53%. A livello provinciale si assiste invece ad un lieve aumento del numero delle province dove
si rileva un dato superiore al 60% che passano da 8 (Ascoli Piceno, Padova, Vicenza, Genova,
Massa Carrara, Ancona, Roma, Bergamo) a 9 (Fermo, Verona, Monza, Padova, Milano, Piacenza,
Asti, Parma, Mantova) con percentuali molto più elevate, come Fermo che registra il 100%. A
differenza delle altre province Padova è presente in tutte e due le classifiche e mostra anche un lieve
incremento passando dal 63,27% al 65,75%. Relativamente allo stesso reato commesso su minori
di anni 14 la media nazionale del 2013 è del 24,82%, in flessione rispetto al 29,46% rilevato nel
2008. Risulta in diminuzione anche il numero delle province in cui la percentuale dei segnalati
stranieri sul totale dei segnalati per questo reato supera il 60% in quanto sono 8 (tra le quali: Terni,
Viterbo e Crotone che raggiungono il 100%) rispetto alle 18 (tra le quali: Ascoli Piceno, Mantova,
Verbano, Asti, Enna al 100%) del 2008.
La media nazionale è invece in aumento riguardo al reato di atti sessuali con minorenne
poiché passa dal 21,48%, del 31 dicembre 2008, al 22,72% del 2013; ciò si riflette anche sul
numero delle province interessate da medie superiori al 60%, che si discostano quindi molto dal
valore nazionale, in quanto erano 4 nel 2008 (tra le quali: Latina con il 100% e L’Aquila con
l’80,00%), ma salgono a 11 nel 2013 (tra le quali: Asti, Verbano, Fermo e Macerata con il 100% e
Perugia con l’85,71%).
Per i furti totali la media nazionale dei segnalati stranieri è aumentata passando dal 45,17%
del 2008 al 49,96% registrato al 31 dicembre del 2013. Infatti le province presso le quali si
evidenzia una percentuale superiore al 60% sono ben 22 (tra le quali: Roma con il 72,99%, Milano
con il 71,29%, Verona con il 68,29% e Bolzano con il 67,96%), rispetto alle 7 del 2008 che non
raggiungevano comunque tali valori, come Milano che registrava il 64,89%. Nell’ambito di questo
reato, prendendo in considerazione alcune specifiche tipologie di furto, si evince che per il furto
con strappo i valori, rilevati al 31 dicembre 2013 sono in notevole aumento (42,00%) rispetto al
2008 (26,92%) e le province in cui si registrano percentuali superiori al 60% sono ben 23 (tra le
quali: Lodi, Asti, Sondrio, Rieti, Macerata, L’Aquila al 100% e Ancona al 90,91%) contro le 11 del
2008 (tra le quali: Piacenza, Cremona, Vibo Valentia e Catanzaro al 100%). Il furto con destrezza
fa rilevare medie nazionali molto più alte sia nel 2008 con il 59,41% dei segnalati stranieri sul totale
dei segnalati, sia nel 2013 con il 63,67%, valore decisamente in aumento. Le province con
l’incidenza più alta, oltre il 70%, sono scese però a 10 nel 2013 (tra le quali: Roma con l’86,47%,
Milano con l’81,95%, Padova con il 79,64%, Firenze con il 77,30%, Verbano con il 76,92% e Pisa
con il 75,00%) rispetto alle 14 del 2008 (tra le quali: Roma con l’83,55%, Firenze con l’80,72%,
Cremona con il 79,17%, Potenza con il 77,78%, Pisa con il 77,01% e Milano con il 76,56%). Anche
per i furti in abitazione è aumentata la percentuale dei segnalati stranieri sul totale passando dal
84
52,55% del 2008 al 54,16%, ciò si evince anche dal numero delle province che registrano una
media superiore al 70% e che sono 21 nel 2013 (tra le quali: Pordenone con l’83,77%, Terni con
l’82,87%, Piacenza con il 79,73%, Reggio Emilia con il 78,77% e Siena con il 78,40%), rispetto
alle 9 del 2008 (tra le quali: Savona con l’86,21%, Ravenna con l’84,00% e Piacenza con il
79,38%). Relativamente ai furti in esercizi commerciali si sottolinea che la media nazionale dei
segnalati stranieri sul totale dei segnalati è del 61,25% al 31 dicembre 2013, in aumento rispetto al
56,21% registrato nel 2008. Tale aumento si riflette anche sul numero delle province che mostrano
percentuali superiori al 70% poiché sono 20 nel 2013 contro le 8 rilevate nel 2008. Per quanto
riguarda i furti di automezzi pesanti trasportanti merci si assiste, nel 2013, ad una notevole
diminuzione della media nazionale dei segnalati stranieri rispetto allo stesso dato rilevato al 31
dicembre 2008 mostrando una contrazione dal 56,31% al 25,00%. Anche le province interessate da
tale fenomeno con percentuali elevatissime fino al 100% si dimezzano a 6 (Piacenza, Venezia,
Pordenone, Savona, Cuneo e Modena) rispetto alle 12 del 2008 (Cremona, Vicenza, Padova, Pesaro
e Urbino, Lucca, Novara, La Spezia, Verbano, Alessandria, Ravenna, Torino e Modena). Per i furti
di motocicli e ciclomotori la media nazionale si attesta al 34,51% nel 2013, in leggero aumento
rispetto al 32,14% registrato nel 2008, mentre sono aumentate in maniera esponenziale le province
che evidenziano percentuali al di sopra del 60% dei segnalati stranieri sul totale dei segnalati
arrivando a 21 (tra le quali: al 100%, Piacenza, Alessandria, Cremona, Parma, Mantova, Lodi, La
Spezia, Novara, Monza, Crotone, nonché Perugia al 90,00%), rispetto alle 15 del 2008 (tra le quali:
al 100%, Lodi, Piacenza, Pordenone, Terni, Cuneo, Pistoia, L’Aquila, Potenza, nonché Padova al
92,31%). Risulta invece leggermente diminuito il valore rilevato, a livello nazionale, per i furti di
autovetture che passa dal 37,81% del 2008 al 36,51% del 2013. In controtendenza è, invece, il
numero delle province che registrano percentuali superiori al 70%, infatti mentre nel 2008 erano 8
(tra le quali: Trieste con il 100%, Rovigo con l’87,50%, Piacenza con l’86,67% e Rieti con
l’80,95%), nel 2013 sono 12 (tra le quali: con il 100%, Aosta, Isernia, La Spezia e Mantova; segue
Imperia con l’88,89% e Frosinone con l’87,50%).
Il reato di ricettazione in Italia fa rilevare una percentuale dei segnalati stranieri sul totale
dei segnalati leggermente in aumento nel 2013 con il 47,78% rispetto al 46,34% registrato al 31
dicembre del 2008. Anche il numero delle province che mostrano una media superiore al 70% si è
lievemente incrementato passando da 5 (tra le quali Prato con il 78,22%, che però scende al 70,16%
nel 2013) a 6 (tra le quali Gorizia che detiene il valore più alto al 75,61%).
Per quanto riguarda le rapine nel loro insieme la media nazionale dei segnalati stranieri sul
totale è, nel 2013, del 38,47%, in aumento rispetto al 2008 quando si registrava il 33,64%. Solo
Prato (72,15%) si attesta su una media superiore al 70% nel 2013 e nessuna provincia evidenziava
85
valori così alti nel 2008. Il discorso cambia notevolmente se si osserva il reato specifico di rapine in
abitazione che, pur mostrando una certa diminuzione nel tempo, già a livello nazionale registrava
valori comunque elevati: 49,49% nel 2008 e 47,85% nel 2013. Le province presso le quali si rileva
una percentuale di stranieri segnalati, sul totale dei segnalati, superiore al 70% sono 20 nel 2013 (tra
le quali: Gorizia con il 100%, Mantova con l’88,46%, Arezzo con l’86,67%, Rovigo con l’85,71%,
Rieti con l’83,33%, Treviso con l’82,14%, Asti e Lecco con l’81,82%), in aumento rispetto alle 18
individuate nel 2008 (tra le quali: Gorizia, Bolzano e Rieti con il 100%; Mantova con il 94,12%,
Ragusa con il 93,33%, Avellino con l’87,50%, Terni con l’85,71% e Sondrio con l’80,00%).
Relativamente alle rapine in esercizi commerciali, sono 12 le province individuate nel 2013 con
percentuali superiori al 70% (tra le quali: Rieti e Piacenza con il 100%, Asti con il 92,86%, Prato
con l’84,38%, Lecco e Imperia con l’81,25%, Sondrio con l’80,00%), rispetto alle 7 del 2008 (tra le
quali: Gorizia, Enna, Aosta, Macerata e Campobasso con il 100%, Udine con l’83,33% e Ferrara
con il 78,79%). Medie, quelle appena citate, molto superiori ai valori nazionali attestati al 43,38%
nel 2008 e al 38,65% nel 2013, evidenziando, al contrario delle singole situazioni provinciali, una
notevole diminuzione del fenomeno. Sembra aumentata invece la percentuale degli stranieri
segnalati sul totale dei segnalati relativamente alle rapine in pubblica via, in quanto nel 2013 è del
49,24%, contro il 43,38% del 2008. Tale tendenza è confermata dal numero delle province con
medie al di sopra del 70% che sono 20 nel 2013 (tra le quali Belluno con il 100%, Arezzo con il
91,67%, Savona 90,48%, Asti con l’85,00%, Venezia con l’83,13%, Cremona con l’81,08%, Prato
con l’80,77% e Mantova con l’80,00%), raddoppiate rispetto alle 10 rilevate nel 2008 (tra le quali
Belluno, Verbano e Campobasso con il 100%, Imperia con il 79,31% e Aosta con il 75,00%).
Riguardo alle estorsioni che registrano, a livello nazionale, una media relativamente esigua
del 23,62% al 31 dicembre del 2013, ma leggermente in aumento rispetto al 21,57% rilevato nel
2008, si segnalano solo 3 province con medie superiori al 70% e ciò sia per il 2008 (Piacenza con
l’84,21%, Prato con l’82,05% e Gorizia con il 78,95%) che per il 2013 (Prato con il 94,34%, Fermo
con l’81,48% e Arezzo con il 73,91%).
Per il reato d’usura sono evidenziate medie molto esigue degli stranieri segnalati sul totale
che, a livello nazionale, si attestano infatti sul 7,37% nel 2008 e sul 7,40% nel 2013. Dando uno
sguardo alle province interessate più intensamente dal fenomeno si rileva che rispetto alle 2 del
2008 (Bolzano con il 100% e Bologna con il 75,00%) sono 5 le province che nel 2013 hanno
superato la media del 70% (Fermo, Gorizia, Alessandria e Firenze al 100%, Bergamo al 75,00%).
Sono 11 le province che nel 2013 registrano, relativamente ai sequestri di persona, una
percentuale di stranieri segnalati rispetto al totale dei segnalati, superiore al 70% (tra le quali:
Aosta, Pordenone e Livorno con il 100%, Mantova con l’87,50% e Rovigo con l’83,33%), rispetto
86
alle 12 del 2008 ( tra le quali: Massa Carrara e Rieti con il 100%, Lodi con l’85,71% e Vicenza con
l’85,00%), una lieve flessione confermata dalla media nazionale che si attesta per il 2013 al 38,55%
contro il 39,39% del 2008. Nel dettaglio delle motivazioni alla base di tale reato si evidenzia che i
sequestri di persona a scopo estorsivo registrano medie nazionali simili a quelle anzidette con il
35,89% nel 2013 e il 32,36% nel 2008, ma mostrano una tendenza all’aumento. Le province che
registrano valori molto elevati rispetto alla media nazionale sono 14 nel 2013 (tra le quali: Pisa,
Prato, Vicenza, Rimini, Arezzo, Catanzaro, Asti e Ravenna con il 100%) e 15 nel 2008 (tra le quali:
Rieti, Venezia, Vibo Valentia, Asti, Terni, Mantova, Agrigento, Forlì, Sassari, Caserta e Ragusa con
il 100%). Invece, per quanto riguarda i sequestri di persona per motivi sessuali la media dei
segnalati stranieri sul totale si è molto ridotta nel 2013, al 40,85%, rispetto al 64,06% del 2008.
Infatti, anche a livello territoriale più dettagliato, erano ben 27 le province che nel 2008
registravano medie superiori al 70% e, in tale ambito, 17 con il 100% che, nel 2013 si riducono a 9.
Per quanto riguarda i reati connessi alla produzione, al traffico e allo spaccio di sostanze
stupefacenti si registra, nel 2013, una percentuale di segnalati stranieri sul totale dei segnalati pari
al 37,15%, quasi inalterata rispetto al 37,87% del 2008, mentre le province che superano la media
del 70% erano 11 nel 2008 e sono 14 nel 2013.
La situazione concernente i reati di sfruttamento della prostituzione e pornografia minorile
appare in peggioramento: sono infatti ben 31, nel 2013, le province che registrano valori al di sopra
del 70%, relativamente ai segnalati stranieri sul totale (tra le quali: Pordenone e Crotone con il
100%, Reggio Calabria con il 93,94%, Siracusa con il 91,43% e Lodi con il 90,48%), rispetto alle
21 del 2008 (tra le quali: Livorno con il 100%, Prato e Avellino con il 90,91% e Modena con il
90,74%). Ciò è confermato anche dalle medie nazionali che si attestano al 60,26% per il 2013
rispetto al 51,08% del 2008.
Percentuali molto elevate sono state rilevate anche per il reato di contraffazione di marchi e
prodotti industriali: si attestano, infatti, a livello nazionale, al 63,63% nel 2013, in netto aumento
rispetto al 46,70% del 2008. Tale trend si riverbera anche sul numero delle province che si
collocano su medie superiori all’80% e che erano 13 nel 2008 (tra le quali: Gorizia, Ferrara, Siena,
Reggio Calabria, Cagliari e Sassari con il 100%) e sono 34 nel 2013 (tra le quali: Rovigo, Ferrara,
Fermo, Ragusa, Nuoro e Oristano con il 100%).
Invece, relativamente al reato di violazione della proprietà intellettuale si assiste, nel 2013,
ad una contrazione della media nazionale dei segnalati stranieri sul totale dei segnalati con il
38,92%, contro il 68,51% registrato al 31 dicembre del 2008. L’andamento in diminuzione dei
valori si evince anche dal fatto che province che superavano la media dell’80% erano 36 (tra le
quali 15 con il 100%) contro le 22 del 2013 (tra le quali 17 con il 100%).
87
4.3. Analisi provinciale dei dati relativi agli stranieri extracomunitari segnalati,
denunciati, arrestati per tipologia di reato in rapporto al totale delle persone
segnalate, denunciate, arrestate in Italia
PADOVA
120,00
100,00
80,00
60,00
40,00
20,00
2008
-
2013
NB: qualora compaia una sola colonnina vuol dire che il valore corrispondente non è rappresentato poiché equivale a “0”.
Prato, era, in questa speciale classifica, al secondo posto, nel 2008, con 18 reati che
superavano la media del 60% e tra questi i tentati omicidi (100%), la violazione della proprietà
intellettuale (100%), lo sfruttamento della prostituzione e pornografia minorile (90,91%), lo spaccio
di stupefacenti (82,58%), le estorsioni (82,05%) e il reato di ricettazione (78,22%). La situazione di
questa provincia, però, non sembra migliorare nel 2013. Infatti i delitti, con incidenza percentuale
88
dei segnalati stranieri sul totale, superiore al 60%, sono aumentati a 20 e tra questi spiccano, per le
medie molto alte, i sequestri di persona a scopo estorsivo (100%), le estorsioni (94,34%), la
contraffazione dei marchi industriali (91,30%), lo spaccio di stupefacenti (87,79%), lo sfruttamento
della prostituzione e pornografia minorile (86,21%), le rapine in esercizi commerciali (84,38%) e le
rapine in pubblica via (80,77%).
PRATO
120,00
100,00
80,00
60,00
40,00
20,00
- 2008
2013
NB: qualora compaia una sola colonnina vuol dire che il valore corrispondente non è rappresentato poiché equivale a “0”.
Tra le province che, nel 2013, risaltano per l’elevato numero di reati per i quali l’incidenza
percentuale dei segnalati stranieri è superiore al 60%, troviamo Firenze che annovera 19 tipologie
di reato, in particolare: gli omicidi volontari (100%), l’usura (100%), la violazione della proprietà
intellettuale (100%), la contraffazione di marchi industriali (81,25%) e rapine in abitazione
(79,07%). Ciò determina un peggioramento rispetto al 2008 quando i reati con medie superiori al
60% erano 8 tra i quali: i sequestri di persona a scopo estorsivo (83,33%), i furti con destrezza
(80,72%), le rapine in abitazione (77,27%) e la contraffazione di marchi industriali (74,55%).
89
FIRENZE
120,00
100,00
80,00
60,00
40,00
20,00
- 2008
2013
NB: qualora compaia una sola colonnina vuol dire che il valore corrispondente non è rappresentato poiché equivale a “0”.
Anche per Bergamo la situazione è peggiorata in quanto i reati con incidenza al di sopra del
60%, sono 16 nel 2013, in aumento rispetto ai 12 registrati nel 2008, e con medie elevate soprattutto
relativamente agli omicidi volontari (78,57%), la violenza sessuale su minori di 14 anni (75,00%) e
l’usura (75,00%).
BERGAMO
120,00
100,00
80,00
60,00
40,00
20,00
2008
-
2013
NB: qualora compaia una sola colonnina vuol dire che il valore corrispondente non è rappresentato poiché equivale a “0”.
Una situazione simile si riscontra per la provincia di Piacenza che rispetto agli 11 reati del
2008, per i quali si era registrato un valore superiore al 60% dei segnalati stranieri rispetto al totale
dei segnalati, mostra un aumento a 16 tipologie di delitto superiori a tale media ed in particolare: gli
attentati (100%), i furti a danno di mezzi pesanti trasportanti merci (100%), i furti di ciclomotori e
motocicli (100%), le rapine in esercizi commerciali (100%), la contraffazione di marchi industriali
90
(86,21%), i furti in abitazione (79,73%), i furti di autovetture (77,78%) e le rapine in pubblica via
(76,47%).
PIACENZA
120,00
100,00
80,00
60,00
40,00
20,00
- 2008
2013
NB: qualora compaia una sola colonnina vuol dire che il valore corrispondente non è rappresentato poiché equivale a “0”.
Anche per Arezzo la situazione sembra peggiorata in quanto i valori superiori al 60% sono
stati rilevati per 15 tipologie di delitto nel 2013 rispetto alle 5 del 2008. Tra tali reati si evidenziano,
per le medie molto elevate, i tentati omicidi (100%), i sequestri di persona a scopo estorsivo
(100%), le rapine in pubblica via (91,67%), le rapine in abitazione (86,67%) e lo sfruttamento della
prostituzione e pornografia minorile (82,35%).
AREZZO
120,00
100,00
80,00
60,00
40,00
20,00
- 2008
2013
NB: qualora compaia una sola colonnina vuol dire che il valore corrispondente non è rappresentato poiché equivale a “0”.
La provincia di Bolzano registra, nel 2013, 15 tipologie di reato con valori superiori al 60%,
mentre nel 2008 erano soltanto 8. I reati più evidenti sono: la violazione della proprietà intellettuale
(100%), gli attentati (100%), gli omicidi volontari (83,33%), i furti in abitazione (75,91%) e i furti
di ciclomotori e motocicli (75,00%).
91
BOLZANO
120,00
100,00
80,00
60,00
40,00
20,00
2008
-
2013
NB: qualora compaia una sola colonnina vuol dire che il valore corrispondente non è rappresentato poiché equivale a “0”.
Stesso trend negativo si rileva per la provincia di Verona in quanto le tipologie di reato
segnalate secondo l’indicatore, sono 19 nel 2013, rispetto alle 17 del 2008. I reati con i valori più
elevati sono lo sfruttamento della prostituzione e pornografia minorile (85,26%), i furti in esercizi
commerciali (77,70%), i furti in abitazione (77,42%), i furti di ciclomotori e motocicli (75,00%) e le
rapine in pubblica via (74,79%).
VERONA
120,00
100,00
80,00
60,00
40,00
20,00
- 2008
2013
NB: qualora compaia una sola colonnina vuol dire che il valore corrispondente non è rappresentato poiché equivale a “0”.
Per l’aumento del numero dei delitti che mostrano valori al di sopra del 60%, nel 2013, si
evidenzia anche la provincia di La Spezia con 14 tipologie di reato rispetto alle 7 registrate nel
2008. Tra questi sono: i furti di ciclomotori e motocicli (100%), i furti di automobili (100%), i
tentati omicidi (100%), la violazione della proprietà intellettuale (100%) e la produzione e il traffico
di stupefacenti (80,00%).
92
LA SPEZIA
120,00
100,00
80,00
60,00
40,00
20,00
2008
-
2013
NB: qualora compaia una sola colonnina vuol dire che il valore corrispondente non è rappresentato poiché equivale a “0”.
Una situazione simile viene registrata a Perugia che da 6 tipologie di reato che superavano il
60%, nel 2008, passa a 14 nel 2013, in particolare i crimini con i valori più elevati sono: gli attentati
(100%), i sequestri di persona a fini sessuali (100%), il furto di ciclomotori e motocicli (90,00%),
gli atti sessuali con minorenne (85,71%) e i furti in esercizi commerciali (75,79%).
PERUGIA
120,00
100,00
80,00
60,00
40,00
20,00
2008
-
2013
NB: qualora compaia una sola colonnina vuol dire che il valore corrispondente non è rappresentato poiché equivale a “0”.
Accade l’inverso, invece, per la provincia di Cremona che rispetto ai 15 reati per i quali nel
2008 era stata registrata un’incidenza percentuale degli stranieri segnalati sul totale dei segnalati
superiore al 60%, evidenzia solo 7 tipologie di reato nel 2013, mostrando quindi un netto
miglioramento della situazione. Tra i reati individuati spiccano, per i valori molto elevati, i furti di
ciclomotori e motocicli (100%), la violazione della proprietà intellettuale (100%), le rapine in
pubblica via (81,08%) e i furti in esercizi commerciali (76,51%).
93
CREMONA
A
120,00
100,00
80,00
60,00
40,00
20,00
- 2008
2013
NB: qualora ccompaia una sola colonnina vuuol dire che il vvalore corrispon
ndente non è rap
appresentato pooiché equivale a “0”.
4.4. Stran
nieri extrracomunittari segnaalati, denu
unciati, arrrestati, in Italia, nell’anno
n o
2013, perr tipo di deelitto e naazionalità
Perr valutare l’’impatto deelle singole nazionalitàà rispetto allle varie tippologie di delitto
d sono
o
stati presi iin consideraazione il tottale dei sogggetti stranieeri segnalatti, denunciatti, arrestati,, nonché, in
n
tale ambitoo, i minori di 18 anni. Tali dati ssono stati raaffrontati coon i rispettiivi totali nazionali allo
o
scopo di crreare un inddicatore utilee per costruuire le singo
ole graduatoorie.
Si rrammenta che,
c per rend
dere più fluuida l’esposiizione, con il termine ““segnalati/e” si intendee
l’insieme ddi individui segnalati, denunciati,
d arrestati
a dallle Forze deell’Ordine.
Nell prosieguo
o della essposizione si analizzeerà l’inciddenza perceentuale dellle singolee
nazionalitàà di proveniienza sul tottale delle peersone segn
nalate, denuunciate, arreestate nel no
ostro Paese..
Si precisa inoltre che, su 138 Paaesi individduati dalle Forze
F dell’O
Ordine in m
merito alla provenienza
p a
degli autoori di reatto, sono
Inc.% siingole nazion
nalità sul totaale degli straanieri
state presee in considerazione
segnalati, denunciati,
d aarrestati
le nazionaalità il cui tasso di
15,00
segnalati sul totaale dei
10,00
rispettivi residenti
r foosse più
significativ
vo. 5,00
94
numerositàà della loroo presenza nel nostro Paese, son
no il Maroccco con l’11,92%, l’A
Albania conn
l’8,26%, laa Tunisia con
c il 6,66%
% e, con vaalori molto più contennuti, il Seneegal con il 3,19%. Perr
quanto riguuarda gli strranieri minoori di 18 annni, la massiima percenttuale è regisstrata dal Marocco
M conn
il 12,72%, sul totale dei
d minori sttranieri segnalati, segu
uito dall’Albbania con il 7,16% e daalla Tunisiaa
con
n il 5,46%. E’ evidentte come tale classificaa
Rapine in
n pubblica viaa
riprroponga queella relativaa al totale dei segnalatii
25,00
20,00 dei rispettivi Paesi, meentre una situazionee
15,00 partticolare em
merge relatiivamente alla
a Serbia--
10,00
5,00 Mon
ntenegro e alla Boosnia-Erzeg
govina chee
0,00
regiistrano rispeettivamentee l’incidenzaa del 3,76%
%
Maggiorri 18
anni
e del 3,32% di
d minori ssegnalati, nonostante i
Minori
Totale
valo
ori relativi al totale ddei segnalatti di questii
due paesi sul totale deggli stranieri segnalati sii
attestino rispettivamennte all’1,74%
% e allo 0,992%.
Tra i reatii che creanoo maggioree allarme soociale si Raapine in eserrcizi commercciali
annoveranoo le rapinee in pubblicca via delittto per il
quale si registra
r unna incidenzza percentuuale del 25,00
20,00
22,00% da
d parte deegli stranieeri provenienti dal 15,00
Marocco, seguiti
s dai Tunisini coon l’11,96%
% e dagli 10,00
5,00
Albanesi con
c il 5,90%
%. Nella graaduatoria reelativa ai 0,00
Maggiori 18 ann
ni
minori seggnalati
Minori
Totale
si ripetonoo i Paesi già evidennziati: il Marocco
M
(20,33%), la Tunisia (9,86%) e l’Albania (6,98%).
( Riisaltano, alttresì, le incidenze perccentuali deii
minori Serrbo-Montenegrini e Ucrraini, entram
mbi con il 3,49%.
3
Anche le rapine in esercizi co
ommercialii
Rapine in
n abitazione
vedon
no coinvoltee le stesse tre nazionaalità con laa
20,00 medessima graduaatoria: Maroocco con il 17,89% deii
15,00
segnallati sul totale, la Tunnisia con il
i 7,04% e
10,00
5,00 l’Albaania con il 6,00%. Per le rapine in
n
0,00 abitazzione, inveece troviam
mo l’Alban
nia con ill
Maggiori 18
8
anni 16,65%
% e il Marrocco con ll’8,24% deei segnalati,,
Minori
sul tottale dei seggnalati, per questo tipo
o di delitto..
Totale
Inoltree, sono degnni di nota aanche i valo
ori registratii
95
relativamennte ai minnori segnallati provennienti dalla Serbia-Moontenegro e dalla Tu
unisia con,,
rispettivam
mente, il 14,29% e l’8,557%.
Perr quanto rigguarda i furrti in abitaazione si rilleva che i cittadini
c proovenienti dall’Albania
d a
registrrano la maassima inciddenza percentuale deii
Furti in
n abitazione segnaalati sul tootale nazioonale con il 27,30%
%
30,00 seguitti, a nootevole distanza, dai Serbo--
25,00
20,00 Monteenegrini, per i quali l’incidenzaa è pari all
15,00
6,28%
%, e dai Crooati con il 5,,93%. Per questi
q ultimii
10,00
5,00 si eviidenzia anchhe il massiimo valore dei minorii
0,00
Maggiorii 18
anni
Furti di autoovetture
Minori
225,00
Totale
2
20,00
segnalati (227,54%), suul totale nazzionale 1
15,00
1
10,00
dei minori segnalati per
p tale tipoo di reato. Subito
5,00
dopo, si pongono in graduuatoria i minori
m 0,00
provenientti dalla S
Serbia-Mon
ntenegro con
c il Maggiori 18
anni
17,99% e, anche see a notevoole distanzza, dal Minori
Totale
Marocco con
c il 5,39%
%, nonché dalla Maceedonia
con ill 3,43%. Annche per i ffurti di auttovetture all
primo
o posto trovviamo l’Allbania con il 21,54%,,
Riceettazione
seguitta dal Maroocco con ill 14,04% deei segnalatii
15,00
sul to
otale, seguoono a distannza la Mold
davia con ill
10,00
6,64%
%, la Tuniisia con il 4,55% e la Serbia--
5,00
Montenegro conn il 3,52%
%. Relativ
vamente aii
0,00
minorri segnalati, quelli proovenienti daal Maroccoo
Maggio
ori 18 registtrano la più alta incideenza percenttuale con ill
anni
Minori 12,33% seguitii dai Mooldavi e i Serbo--
Totale
Montenegrini, enntrambi conn il 9,59%.
96
Perr quanto rigguarda il reaato di ricetttazione, trov
viamo i citttadini di nazzionalità seenegalese inn
testa alla classifica
c deei segnalati per questo tipo di deliitto con l’111,55%, seguuiti dal Marrocco con ill
9,88%, dalll’Albania con
c il 9,23%
% e, con vaalori più moderati,
m maa pur semprre degni di nota, dallaa
Tunisia coon il 5,20% e dalla Cina Popolare con il 3,3
36%. In talle ambito, oosservando i minori sii
0,00 5,00
Maggiori 18 0,00 Maggiori 18
anni anni
Minori Minori
Totale Totale
individua nel
n Maroccoo la massim
ma rappresenntanza con il
i 13,15%, a seguire l’A
Albania con
n il 10,42%,,
la Moldaviia con il 4,995% e la Bosnia Erzegoovina con il 4,04%.
Per il totale
t dei reati con
nnessi aglii
s
spaccio di sosstanze stupeffacenti
stupeffacenti sonno da evideenziare il Marocco,
M laa
30,00
Tunissia e l’Albannia rispettivvamente con
n il 24,56%,,
25,00
20,00 il 17,,89% e il 14,83% dei segnalati rispetto all
15,00 totale dei segnalati per il m
medesimo reeato. Anchee
10,00
5,00 per i minori si ripete a ggrandi lineee la stessaa
0,00
Maggioori
gradu
uatoria con la
l Tunisia aal 15,86% e il Maroccoo
18 annii
Minori al 13,16%, seguuiti dal Gabbon con il 7,87% e ill
Totale gal con il 5,996%.
Seneg
Nelllo specifico i primi due
d Paesi sono
s da
evidenziaree anche perr ciò che riiguarda il reato
r di Produ
uzione e trafffico di stupeffacenti
associazion
ne per p
produzione
e o traffi
fico di
30,00
stupefacen
nti con il 30,35%
% dei seegnalati 25,00
20,00
provenientti dall’Albannia e il 13,441% dal Marocco,
M 15,00
10,00
5,00
seguiti dallla repubblicca Dominicaana con il 10,52%. 0,00
Si sottolinea
s l’’alta incidennza percentuuale dei Maggiori 18
anni
8
Minori
minori collombiani seegnalati sull totale dei minori
Totale
stranieri inndividuati per
p tale reaato con il 16,67%.
1
Anche se si concentrra l’osservazzione solo sui dati rellativi alla produzione
p e traffico di
d sostanzee
97
nti comunquue si ritrovano le naziionalità evid
stupefacen denziatesi anche
a per ggli altri reaati connessii
alla droga, quindi l’Allbania con il
i 24,41%, il Marocco con
c il 22,61% e la Tunisia con il 6,83%.
6
La situazione viene connfermata daallo studio dei dati relativi
r alloo spaccio di
d sostanzee
acenti perr il qualee i valorii maggiorii
stupefa
Sfru
uttamento deella prostituzzione e riguard
dano il Marrocco, la Tuunisia e l’A
Albania conn
pornograf
afia minorile
rispettiive incideenze perceentuali dell 27,25%,,
40,00
35,00 21,04%
% e 12,55% sul totale ddegli stranieeri segnalatii
30,00
25,00 per lo stesso reaato. Nel m
medesimo ambito
a unaa
20,00
15,00
10,00
menzio
one meritaa il valoree abbastan
nza elevatoo
5,00
0,00 registraato relativaamente ai m
minori prov
venienti dall
Maggiori 18
8 Gabon (9,20%) e dal Senegall (7,33%) su
ul totale deii
anni
Minori
minori segnalati.
Totale
ultimi si segnala
s anchhe un’inciddenza perceentuale
del 12,59%
1 peer quanto riguarda il
i reato dii
Violen
nza sessale
sfrutttamento e favooreggiamentto dellaa
20,00
prostiituzione noon minorile,, seguono, ma
m a moltaa
15,00
distan
nza, i Nigeeriani con iil 4,20%. Il
I dato chee
10,00
attira l’attenzionne è quelllo relativo ai minorii
5,00
proveenienti dalla Dominicca e dal Seenegal conn
0,00
Maggiori 18 entram
mbi il 333,33% sul rispettivo totale dii
anni
Minori segnaalazioni.
Totale
I cittadinni marocchhini fanno registraree
l’incidenzaa percentuaale più alta sul totale dei segnalaati per il deelitto di vioolenza sessu
uale con ill
14,74%, seeguiti a distanza dall’A
Albania con il 7,51%, dall’Egitto
d c il 6,00%
con % e dalla Tu
unisia con ill
98
5,77%. Reelativamente ai minorri segnalati per questo
o reato si evidenzianoo gli Alban
nesi con ill
15,50%.
Infiine si rimarrcano i valori relativi allla violazion
ne della prooprietà inteellettuale po
oiché moltoo
elevati perr i segnalatti senegalessi che registrano il 93,35% sul tootale degli stranieri seegnalati perr
questo reatto. Subito dopo,
d ma a notevole distanza
d in questa partticolare gradduatoria, si attestano i
marocchini con il 16,22%,
1 seguiti dai Cinesi
C con il 9,04% e dai Beengalesi con l’8,24%..
V
Violazione dellla proprietà intellettuale
Reelativamentee ai minorri segnalatti troviamoo
sem
mpre i Sennegalesi all primo po
osto con ill
100,00
80,00 75
5,00% e i marocchinni al secon
ndo con ill
60,00 25
5,00%.
40,00
Anchee il delitto di contraff
ffazione deii
20,00
0,00 ma ustriali esseendo ormaii
archi e proodotti indu
Magg giori 18 rellativo ad unna produzioone di massaa di beni dii
anni
Minorri larrgo consuumo, comee borse, portafogli,,
Totalee
gio
ocattoli, abbigliamentoo in generee e persinoo
beni alimenntari e farm
maci, provocca non pochhi disagi e ha riflessi di tutta evidennza sul funzzionamentoo
del mercato anche conn riguardo alla
a tutela dei consumaatori. In tale specifica ggraduatoria troviamo
t all
primo posto con il 51,60%,
5 sul totale deggli
stranieri segnalati
s p
per questoo crimine, i Contraffaazione dei maarchi e prodootti
industriaali
senegalesi,, seguiti add una certaa distanza dai
d
cittadini prrovenienti dalla
d Cina Popolare coon 60,000
50,000
40,000
il 21,33%,, dal Maroccco con il 10,23%
1 e dal
d 30,000
20,000
Bangladeshh con il 10,,04%. Anchhe per ciò che 10,000
0,00
0
riguarda i minori,
m risaalta il dato dei
d senegaleesi Maggiori 18
anni
con il 47,662% e, anche se in minoor misura, dei
d Minori
bengalesi con
c il 14,299%. Totale
99
di residenti, registra l’8,04% dei segnalati, per non parlare della Cina che, pur trovandosi al 3° posto
come comunità più numerosa, registra un’incidenza segnalati/residenti di appena il 2,92%.
Quindi se si raffrontano i segnalati per i vari reati di ogni singola nazionalità sul totale dei
rispettivi residenti nel nostro Paese si ottiene una graduatoria che vede la Tunisia in testa con il
20,99%, seguita dalla Somalia con il 16,17%, dalla Georgia con il 13,83%, dalla Nigeria con il
12,60%, dall’Algeria con l’11,87%, dalla Serbia-Montenegro con l’11,35% e dal Senegal con il
10,76%.
100