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LA SOCIETA´ TORRE DI GUARDIA

TROVA UN ACCORDO COL


GOVERNO BULGARO: UN CRIMINE,
UN OLTRAGGIO E UNA
DELUSIONE!

Non sono molti i testimoni di Geova che sono al corrente di ciò che è accaduto nel
1997 in Bulgaria ai testimoni di Geova locali, e, con tutta probabilità, non lo sanno
nemmeno i testimoni di Geova bulgari cosa è accaduto loro in quell'anno.
Lo si è potuto apprendere solo navigando in siti che la maggioranza dei testimoni di
Geova non vuole nemmeno sapere che esistono, poiché nessuna comunicazione
ufficale da parte della Società Torre di Guardia è pervenuta alle congregazioni del
resto del mondo, nonostante "qualcosa" sia realmente accaduto.
I fatti d'altronde parlano chiaro: esistono documenti incontrovertibili, che
chiunque può consultare, che provano come la Società si sia macchiata di spergiuro
di fronte ad uno dei più alti organi di giudizio del mondo: la Commissione Europea
per i Diritti dell'Uomo.
Nel 1997 la Bulgaria decise di non rinnovare ai testimoni di Geova il riconoscimento
giuridico, un accordo con lo Stato che permette alla Società Torre di Guardia di
ottenere alcuni privilegi soprattutto in campo economico altrimenti impossibili e
grazie al quale viene riconosciuta non più come "setta" o "movimento religioso
alternativo", ma come "confessione religiosa" vera e propria.
Il motivo della drastica decisione (a seguito della quale si verificarono arresti di
Testimoni, sequestri di letteratura, dispersione di adunanze e altro ancora) era da
ricercarsi nello statuto dei testimoni di Geova (un documento che la sede centrale
di uno stato presenta allo stato medesimo per ottenere il riconoscimento e che
contiene in sintesi, le idee e i principi guida della fede), nel quale sono contenute tra
l'altro precise disposizioni riguardanti le sanzioni disciplinari che venivano inflitte a
quei testimoni di Geova che deliberatamente accettavano trasfusioni di sangue o
trattamenti sanitari legati al sangue, giudicati inaccettabili dal Corpo Direttivo
della Società Torre di Guardia
Tali sanzioni includono come primo provvedimento la disassociazione. Fra i testimoni
di Geova chi viene disassociato è totalmente emarginato, fino al punto che nessun
Testimone che incontri per strada tale individuo può rivolgergli anche solo il saluto,
amici e parenti stretti compresi.
Solo agli immediati familiari è permesso un certo rapporto umano, che si deve però
limitare allo stretto necessario; quindi nulla che riguardi lo svago o la spiritualità,
'per non partecipare ai suoi peccati'.
Anche se questa sanzione può sembrare crudele, in effetti è ciò che richiede la
Bibbia nel caso di fornicatori, adulteri, apostati e altri individui che abbiano
commesso peccati gravi, soprattutto senza mostrare il benché minimo pentimento,
nonostante i molteplici incoraggiamenti degli anziani.

Ma quando questa dura sanzione viene applicata a coloro che ricevono


volontariamente una trasfusione di sangue, e si salvano così la vita, o a genitori che
di fronte alla sicura morte del proprio figlio non riescono a rimanere 'fedeli a
Geova', autorizzando la trasfusione, tale provvedimento risulta ignobile e terribile
e ci si chiede come sia possibile che i membri del Corpo Direttivo che si dicono
cristiani, che si ritengono tra l'altro l'unico canale fra Dio e gli uomini e che per
primi dovrebbero amare e tentare di preservare la vita a tutti i costi, lo possano
applicare con così tanta leggerezza in questi casi così delicati e possano credere
con tanta sicurezza che questa è senza dubbio la volontà divina.
Poco sopra però si è detto che le sanzioni venivano inflitte; già, perchè, stando alle
dichiarazioni e/o ai documenti ufficiali che sono stati presentati dalla Società
Torre di Guardia davanti alla Commissione Europea per i Diritti dell'Uomo, per far
sì che la posizione dei testimoni di Geova in Bulgaria venisse rivalutata,
apparentemente le cose ora dovrebbero essere cambiate. Ma è veramente così?
Sulla questione si aprono due possibili strade di indagine:
o la Società ha modificato il proprio ordinamento giuridico per quella nazione,
eliminando la clausola circa le sanzioni nei confronti di chi accettava le trasfusioni e
rendendo, SOLO PER LA BULGARIA, l'accettare o meno il sangue, una questione di
coscienza;
oppure la Società si è macchiata di spergiuro, in più di un punto, nel corso di una
udienza tenutasi il 3 Luglio 1997 nelle aule della Commissione Europea per i Diritti
dell'Uomo
Lo statuto precedente, vigente ancora oggi in tutto il resto del mondo, così come
espresso in una nostra pubblicazione, è il seguente:
"...the receiver of a blood transfusion must be cut off from God's people by
excommunication or disfellowshiping....if in the future he persists in accepting
blood transfusions or in donating blood toward the carrying out of this medical
practice upon others, he shows that he has really not repented, but is deliberately
opposed to God's requirements. As a rebellious opposer and unfaithful example to
fellow members of the Christian congregation he must be cut off therefrom by
disfellowshiping. - The Watchtower 15/01/1961 pp. 63, 64 -(purtroppo non
posseggo il testo in italiano):Traduzione
"...colui che riceve una trasfusione di sangue deve essere stroncato dal popolo di
Dio mediante scomunica o disassociazione...se nel futuro persiterà nell'accettare
trasfusioni o nel donare sangue per farsì che tale trattamento sanitario venga
applicato su altri, mostrerà di non essersi realmente pentito, ma che si oppone
deliberatamente ai requisiti divini. Quale oppositore ribelle ed esempio infedele per
gli altri fratelli della congregazione cristiana deve essere stroncato mediante
disassociazione - La Torre di Guardia 15 Gennaio 1961 pp. 63, 64 -
Il contenuto delle dichiarazioni e/o dei documenti resi nel corso dell'udienza di cui
sopra, che dovrebbero rispecchiare lo statuto vigente ufficialmente in Bulgaria, ma
che con ogni probabilità, nessun testimone di Geova bulgaro conosce è il seguente:
As regards the alleged involvement of children the applicant association submits
that children cannot become members of the association but only participate,
together with their parents, in the religious activities of the community. In
respect of the refusal of blood transfusion, the applicant association submits that
there are no religious sanctions for a Jehovah's Witness who chooses to accept
blood transfusion and that, therefore, the fact that the religious doctrine of
Jehovah's Witnesses is against blood transfusion cannot amount to a threat to
"public health". -
Traduzione:
Riguardo al supposto coinvolgimento di bambini l'associazione applicante [testimoni
di Geova della Bulgaria] riconosce che i bambini non possono diventare membri
dell'associazione, ma solo partecipare, insieme con i loro genitori, alle attività
religiose della comunità. Nel rispetto del rifiuto delle trasfusioni di sangue,
l'associazione applicante riconosce che non ci sono sanzioni religiose per i testimoni
di Geova che scelgono di accettare trasfusioni di sangue e che, perciò, il fatto che
la dottrina religiosa dei testimoni di Geova sia contro il sangue, non può costituire
una minaccia alla "salute pubblica"

Tutta la documentazione era ed è a tutt'oggi, riportata nel sito della Commissione


Europea per i Diritti dell'Uomo e disponibile al seguente indirizzo:
http://www.dhcommhr.coe.fr/
Navigate sulla voce "Press Releases" e da lì andate sull'Application No. 28626/95
Oppure dirigetevi direttamente alla pagina interessata:
http://www.dhcommhr.coe.fr/eng/28626CP.E.html

Da quello che si è potuto constatare fin'ora, il Corpo Direttivo della Società Torre
di Guardia non solo ha fatto un'indebita discriminazione fra la Bulgaria e il resto
del mondo ma si è pure macchiato di spergiuro!!
Nonostante lo stato della Bulgaria si sia impegnato nel promuovere una legislazione
più favorevole riguardo all'obiezione di coscienza al servizio militare, per i
testimoni di Geova bulgari invece, per quanto riguarda il sangue, nonostante i
documenti si esprimano con chiarezza in merito, non c'e stata nessuna abolizione di
"qualsiasi forma di sanzione e controllo verso chi accetta sangue"; NON E'
CAMBIATO UN BEL NIENTE!!
Cliccate qui per vedere una copia (in inglese), inviata al sito "NEW LIGHT ON
BOOD", della circolare stampa emanata dalla Società Torre di Guardia riguardante
il caso bulgaro.
Vi si può leggere a chiare righe che non c'è stato alcun cambiamento nella dottrina
del Corpo Direttivo della Società Torre di Guardia.
Questo è anche testimoniato da una lettera in cui la Società risponde ad un
testimone di Geova che chiedeva spiegazioni sull'argomento. Cliccate qui: Pagina 1 -
Pagina 2
In questo caso addirittura si specifica che il provvedimento della disassociazione
viene attualmente e tranquillamente applicato in Bulgaria nel caso in cui un
Testimone accetti sangue, anzi, si osserva che tale situazione non è mai stata
modificata e che sono stati gli altri a fraintendere le parole delle dichiarazioni e/o
dei docoumenti resi davanti alla Commissione Europea nel corso dell'udienza sul
caso Bulgaria.
C'è ben poco da fraintendere in quelle parole!! Voi, come le intendete?
Rivolgo un invito a tutti i testimoni di Geova di chiedere spiegazioni ai loro anziani.
Oppure di rivolgersi direttamente alla filiale Società Torre di Guardia in Italia; o
meglio ancora al Corpo Direttivo, presso la sede centrale di Brooklyn.
L'intera vicenda si può quindi riassumere con tre sole parole: un crimine, un
oltraggio e una delusione:
un crimine - lo spergiuro è un reato grave, punito in tutte le nazioni del mondo con
pene molto severe
un oltraggio - verso tutti quei testimoni di Geova sinceri, che guardano ai membri
del Corpo Direttivo come ai dei grandi esempio di incorruttibilità, ma che invece si
sono dimostrati d'essere della stessa stoffa dei più corrotti politici di questi giorni

una delusione - per coloro che credevano che quelle dichiarazioni sarebbero state
segni di grandi cambiamenti in seno all'Organizzazione riguardo al sangue, invece
non è cambiato niente: i bambini dei testimoni di Geova, nonchè i loro genitori,
continueranno a morire negli ospedali, credendo di fare cosa gradita Dio, per chissà
quanto tempo ancora!

INDICE

DOMANDE CHE FANNO RIFLETTERE

Permetterebbe un Dio d'amore, come lo è Geova (1 Giov. 4:8), che dei peccatori, per
quanto tali, fossero torturati in eterno in un inferno infuocato?
Se la risposta a questa domanda è negativa, per quale motivo dovrebbe permettere
che chi desidera servirlo lealmente subisca, dolore fisico e spirituale e morte a
causa semplicemente di un suo comando?
Avrebbe Dio proibito le trasfusioni di sangue o il più in generale il suo utilizzo in
campo terapeutico se questi avesse potuto realmente costituire qualcosa di buono
per l'uomo?
Il Corpo Direttivo della Societa Torre di Guardia, si affretta a portare "prove" del
fatto che il sangue non salvi la vita e che in realtà non sia qualcosa di buono per
l'uomo. Sia l'opuscolo "Sangue" che il libro "Ragioniamo" infatti, ne descrivono la
pericolosità legata soprattutto alla facilità con la quale vengono trasmesse
pericolosissime malattie. Fanno inoltre notare che esistono numerose terapie
alternative efficaci, descrivendole in maniera tale da far credere che del sangue in
realtà non ci sia questo gran bisogno. Ma il fatto che una terapia sia rischiosa,
significa forse che sia da rigettare anche se potrebbe essere l'unica speranza di
sopravvivenza? Anche i trapianti presentano un rischio di mortalità altissimo,
tuttavia avreste il coraggio di negare che salvino la vita a milioni di persone in tutto
il mondo?
Inoltre se le terapie alternative fossero così valide tanto da poter sostituire in
toto il sangue, come mai le seguenti persone e molte altre non riportate nelle
pubblicazioni sono morte? Joshua (SV 22/1/95) - Brunella (TG 1/7/94) - Adrian e
molti altri (SV 22/5/94)

La realtà invece è che sono centinaia di migliaia se non milioni di persone che senza
contrarre alcuna malattia, grazie all'indispensabile aiuto del sangue, guariscono
definitivamente da malattie terribili come l'anemia, la leucemia e altre. E se anche
contraessero col sangue una malattia di più lieve entità, come l'epatite, ma
sconfiggessero comunque la gravissima e letale malattia di base, non si potrebbe
anche in questo caso parlare di salvataggio di vita?
Ai testimoni di Geova non è permesso nemmeno l'utilizzo del cosiddetto sangue
autologo
(TG 1/3/89), cioè il proprio sangue prelevato e poi eventualmente reinfuso.
Tuttavia, se le argomentazioni appena proposte circa il sangue estraneo (omologo)
sono valide, cioè dimostrano ampiamente che tale sangue salvi spesso la vita, non
credete che nel caso del sangue autologo non siano neanche da prendere in
considerazione, dato che essendo il prorpio sangue, non può essere mezzo di
contagio o causa di rigetto?
Di nuovo, dato che nessuno si sognerebbe mai di affermare che il sangue autologo
non salvi preziose vite umane, ne avrebbe il Dio d'amore proibito l'utilizzo, in tutte
quelle tecniche ben descritte nella rivista citata?
Avete mai confrontato l'attuale intendimento sul sangue con gli inconfutabili dati
scientifici a vostra disposizione?
L'attuale intendimento dei testimoni di Geova sul sangue rappresenta un'estensione
delle leggi divine circa il diveto di mangiare sangue anche al divieto di utilizzarlo in
campo terapeutico.
Ma si può davvero equiparare una trasfusione al mangiare sangue?
Il libro "Ragioniamo" a pag. 337 risponde positivamente a questa domanda con le
seguenti affermazioni: "In ospedale, quando un paziente non può essere alimentato
per via orale, viene alimentato per via endovenosa. Ebbene, se uno che non ha mai
preso sangue per via orale lo accettasse sotto forma di trasfusione, ubbidirebbe al
comando di 'astenersi dal sangue'? (Atti 15:29) Prendiamo il caso di una persona a
cui il medico abbia detto di astenersi dall'alcool. Rispetterebbe il divieto se
smettesse di bere alcool ma se lo facesse trasfondere direttamente nelle vene?..."
esempi che all'apparenza possono sembrare logici e significativi.

Allora consideriamo la stessa illustrazione del medico, sotto un altro punto di vista
del tutto simile: prendiamo il caso di un cardiopatico in attesa di trapianto a cui il
medico abbia detto di astenersi dalla carne. Rispetterebbe il divieto se smettesse
di mangiare carne ma si facesse trapiantare il cuore tanto atteso direttamente nel
corpo? Le cose cambiano, non è vero? Si può equiparare il ricevere un cuore
mediante un trapianto, al mangiare il cuore stesso?
Anche la trasfusione di sangue è un trapianto di tessuto (opuscolo sangue pag.8
addirittura in corsivo).
Già, quando del sangue viene trasfuso nelle vene di un paziente, il corpo non trae
nutrimento dalle cellule trasfuse; i globuli rossi ad es. immessi in circolo mediante
una trasfusione, non vengono utilizzati come cibo per i tessuti, come nel caso di una
flebo ricostituente, ma si sostituiscono, adempiendo gli stessi compiti, alle cellule
mancanti.
Rifacciamo a questo punto la domanda: "Si può davvero equiparare una trasfusione
al mangiare sangue?" o meglio "Si può davvero equiparare un trapianto di tessuto al
mangiare il tessuto stesso?", e se la risposta è negativa, il cristiano può quindi
accettare in coscienza un trapianto di tessuto? Vediamo cosa ne pensa il Corpo
Direttivo stesso stesso: TG 1/9/80 pag. 31 - "Domande dai lettori": "...Il trapianto
di un tessuto o di un osso umano da un uomo all'altro è una questione che ciascun
testimone di Geova deve decidere in base alla propria coscienza...". Non credete
che ciò si possa applicare anche al sangue?
Il trapianto di midollo osseo è una delle terapie accettate dai testimone di Geova.
Sapevate che all'interno di una siringa di midollo osseo pronto per essere
trapiantato è presente una buona quantità del sangue del donatore? Già, perchè
quando il midollo viene prelevato, così com'è, viene trasfuso al ricevente per via
endovenosa. Non credete che se questa sia una terapia permessa debba esserlo a
questo punto anche il ricevere un trasfusione di sangue? La differenza infatti non
esiste, informatevi se non ci credete.
Sapevate che i testimoni di Geova in realtà non si astengono completamente dal
sangue?
Dalla TG 1/3/89, apprendiamo che, secondo lo schiavo, le trasfusioni di sangue
autologo non sono permesse dalla Bibbia, in quanto la legge di Dio stabiliva che il
sangue, se non veniva usato in campo sacrificale, doveva essere versato a terra
come acqua e quindi non era lecito conservarlo.
Dalla TG 1/6/90, apprendiamo invece che lo schiavo permette l'uso di componenti
del sangue considerati minori, come l'albumina, le immunoglobuline e i fattori della
coagulazione. Bene, ma da dove pensate che arrivino tutte quelle "componenti
minori" permesse dall'attuale intendimento? Sapevate che l'albumina o le
immunoglobuline non si possono estrarre direttamente dal corpo umano senza prima
prelevare e ovviamente conservare, del sangue intero? Vi rendete conto che per
ottenere 600 gr di albumina, una dose media per curare un ustionato, ci vogliono
ben 12 litri di sangue, ovviamente proveniente da diversi donatori, conservato nelle
banche del sangue e venduto per essere lavorato, per estrarre appunto quelle
"componenti minori", sangue che invece secondo lo schiavo sarebbe dovuto essere
versato al suolo? E possibile inoltre parlare ancora di componenti minori?
Sapevate che attraverso la placenta nel grembo materno, passano piccole quantità
di sangue intero? Avrebbe Dio permesso che tali trasfusioni spontanee avvenissero,
se era sua intenzione proibirle? Sapevate che il latte materno contiene globuli
bianchi, in quantità fino a 11 volte superiore rispetto al sangue, nei primi giorni di
allattamento? Avrebbe Dio permesso il passaggio spontaneo di tali parti di sangue
da un individuo ad un altro, se era sua intenzione proibirlo?

Cosa ci impongono quindi in realtà le leggi divine circa il divieto di non mangiare
sangue? Ci indicano che dobbiamo applicare questo divieto anche in maniera più
generale, cioè che non sia neanche permesso sostenere la propria vita col sangue?
Analizzando la situazione nella quale Dio diede per la prima volta la Sua Legge sul
sangue si riescono a comprendere i veri motivi di quella Legge. Considerando infatti
Genesi 9:2-4 si comprende che Dio decise di regolarizzare la posizione degli uomini
circa il mangiare altri esseri viventi, dato che fino a quel momento non c'era
nessuna legge in merito e l'uomo si era semplicemente arrogato il diritto di
uccidere e mangiare gli animali, non gli spettava legittimamente. Dio decise
benignamente che l'uomo poteva aggiungere alla sua dieta la carne, sostenendo
meglio la propria fragile vita. Tuttavia l'uomo doveva ricordarsi di questo dono
versando al suolo il sangue dell'animale ucciso allo scopo di cibarsene, poichè tale
gesto avrebbe avuto il significato simbolico di restituire la vita di quell'animale a
Dio, vita che non avevamo il diritto di spezzare. Questo è l'unico caso nel quale ci si
deve astenere dal sangue, cioè quando si uccide un animale allo scopo di cibarsene.
Infatti, conoscevate le seguenti scritture? Esodo 22:3; Lev. 11:39,40; 17:15; 22:8;
Deut. 14:21; Ez. 44:31 - Per esempio Lev. 17:15 dice "In quanto a qualunque anima
che mangi un corpo morto o qualcosa di sbranato da una bestia selvaggia, sia nativo
che residente forestiero, deve in tal caso lavarsi le vesti e bagnarsi in acqua ed
essere impuro fino alla sera; e dev'essere puro."
Mentre se si mangiava la carne di un animale ucciso allo scopo di cibarsene, insieme
al suo sangue, la legge mosaica, come ben sappiamo, diceva che si doveva essere
messi a morte, se si mangiava un corpo morto per cause naturali (quindi carne non
debitamente dissanguata, come riconosce anche la Società stessa - Perspicacia alla
voce "Carne", 3° paragrafo) o sbranato da bestie selvagge, la legge non imponeva di
scolarne il sangue e al massimo,ci si doveva solo considerare impuri fino a sera.
Avete letto bene anche la scrittura di Lev. 11:39,40? Nonostante la bestia trovata
morta, fosse comunque destinata ad essere cibo per gli uomini, la legge non
prescriveva di scolarne il sangue e in ogni caso chi l'avesse mangiata avrebbe
dovuto, anche in questo caso, solo considerarsi impuro, senza dover essere messo a
morte.
In più parlando di casi di emergenza relativi al sangue narrati nella Bibbia, 1
Samuele 14:31-35 descrive l'epilogo di una battaglia sostenuta e vinta dall'esercito
israelita. Perchè quegli uomini non furono messi a morte? Eppure la legge era chiara!
(Lev. 17:14) Non è proprio perchè si tenne conto delle circostanze di emergenza al
contrario di quanto sostiene l'opuscolo "Sangue" a pag. 4, poco prima del sottotitolo
"Sangue e veri cristiani"?
Consideriamo anche le parole di Gesù riportate in Matteo 12:11-12: "11 Egli disse
loro: "Chi è fra voi l'uomo che avendo una pecora, se gli cade in una fossa di sabato,
non l'afferra e la tira fuori [pur trattandosi di un lavoro, pertanto di una cosa
considerata illecita in giorno di sabato: si rischiava la lapidazione (Cfr. Numeri
15:30->)]? 12 Tutto considerato, quanto più vale un uomo di una pecora! Perciò è
lecito fare una cosa eccellente di sabato".
Un ragionamento che dovrebbe scaturire da questo è ad esempio: "Chi di voi avendo
un figlio anemico, che per vivere fino al trapianto di midollo osseo ha bisogno di
trasfusioni di sangue non permette ai medici di eseguirgliela? Perciò è lecito
salvare una vita col sangue",
Perche il Corpo Direttivo arriva alle stesse conclusioni dei farisei,( che
condannavano Gesù per aver guarito un uomo di sabato, piuttosto che rallegrarsi
con lui del lieto evento), visto che condannano un testimone per aver accettato una
"salvifica" trasfusione, piuttosto che rallegrarsi che sia stato guarito e sia ancora
con noi?
Ci sarebbero tantissime altre domande da porsi alle quali non c'è risposta se si
cerca di difendere l'attuale intendimento sul sangue. Se ne avete la possibilità,
collegatevi in Internet e andate a visitare il seguente sito:
http://www.iosono.com/testimoni_di_geova/default.html, apprenderete che oltre
ai molti aspetti menzionati in questa pagina, ve ne sono almeno altrettanti per
ritenere incoerente l'attuale intendimento sul sangue del Corpo Direttivo della
Società Torre di Guardia.

INDICE
IL CORPO DIRETTIVO DELLA SOCIETA´ TORRE DI GUARDIA
EFFETTUA UNA "MODIFICA PROCEDURALE" NEI CONFRONTI DEI
TESTIMONI DI GEOVA CHE ACCONSENTONO VOLONTARIAMENTE
AD UNA TRASFUSIONE.

Nel mese di aprile del 2000 il Corpo Direttivo della Societá Torre di
Guardia ha modifcato ulteriormente la sua posizione sul sangue: ora chi
accetta una trasfusione di sangue non viene più disassociato, come
avveniva in precedenza ma si "dissocia" automaticamente
dall'Organizzazione. Perché è stata apportata questa modifica alla
tradizionale prassi disciplinare che prevedeva per i "trasgressori" la
convocazione di un Comitato Giudiziario con la conseguente espulsione nel
caso ne fosse stata accertata la "colpevolezza"?

I portavoce dell'organizzazione, interpellati in merito, hanno rilasciato


dichiarazioni alla stampa nelle quali si parla di una "modifica procedurale"
consistente nel fatto che se ora un Testimone di Geova acconsente
volontariamente ad una trasfusione con tale gesto viene a trovarsi
automaticamente al di fuori della congregazione. Questo rende superflua
la convocazione di un Comitato Giudiziario, in quanto chi accetta il sangue
si "dissocia" da solo, dato che con la sua azione dimostra di non voler
essere piu un Testimone di Geova, il che rende inutile un provvedimento
disciplinare. Se poi il "peccatore" cambia idea e si pente può essere
riammesso nella congregazione. Essere espulsi da un Comitato giudiziario o
dissociarsi da sé non cambia in nulla la realtà in cui viene a trovarsi l'ex
Testimone che deve essere evitato da tutti i Testimoni e trattato come
un "normale" disassociato.

Con questo gioco di parole il Corpo Direttivo lascia intendere una cosa per
poi farne un'altra: se la Societá Torre di Guardia dice che non viene preso
nessun provvedimento disciplinare contro i Testimoni che accettano
trasfusioni, tutti concludono che i Testimoni di Geova ora possono
accettare le trasfusioni. Coloro che non conoscono a fondo la terminologia
e la prassi del Corpo Direttivo non comprendono infatti che accettando
una trasfusione di sangue ci si dissocia de facto dalla congregazione.

La domanda che sorge spontanea è: perché questa modifica?


Evidentemente perché in questa maniera è più facile alla Societá Torre di
Guardia replicare all'accusa che spesso viene rivolta da varie autorità
governative alla Società di condizionare le scelte degli adepti con la
minaccia dell'espulsione. In altre parole è come se la Società dicesse: noi
non intraprendiamo nessuna azione disciplinare nei confronti di chi accetta
il sangue. E' il "trasgressore", infatti, che fa tutto da solo. È chiaro quindi
che si tratta di un escamotage legalistico all'unico scopo di tutelare
meglio gli interessi della Societá Torre di Guardia. È più facile in questo
modo chiedere ed ottenere riconoscimenti legali e privilegi da parte di
governi e autorità.

Un altro fulgido esempio di strategia teocratica.

Commenti apparsi sulla stampa


Lettere al Direttore,The Times, 21 giugno 2000

Caro Direttore,

vorrei correggere l'impressione erronea che può aver lasciato


il titolo "Dietrofront dei Testimoni sulle trasfusioni di sangue"
(14 giugno).

Se un membro battezzato alla fede accetta volontariamente


una trasfusione di sangue e non esprime pentimento, indica con
le proprie azioni di non volere più essere un Testimone di
Geova. L'individuo rinuncia all'appartenenza con le sue stesse
azioni, e non è la congregazione ad iniziare questo passo.

Questo approccio a quanto è una situazione molto insolita


rappresenta un cambio procedurale recentemente introdotto,
in quanto in questi casi la congregazione non intraprende più
azioni per cessare l'appartenenza. Tuttavia il risultato finale è
il medesimo: l'individuo non viene più considerato come
membro della congregazione cristiana dei Testimoni di Geova
perchè non accetta e non segue più la proibizione biblica di
astenersi dal sangue.

Se successivamente questo individuo cambia idea, può essere


riaccettato come Testimone di Geova.

Distinti Saluti

Paul Gillies
Coordinatore degli Affari Pubblici, Testimoni di Geova in Gran
Bretagna
Watchtower House, The Ridgeway, NW7 1RN. 16 giugno 2000.

Caro Direttore,

La decisione dei dirigenti dei Testimoni di Geova di accettare


le trasfusioni di sangue senza scomunica automatica
("disassociazione") dovrebbe essere applaudita. Tuttavia il
cambiamento è avvenuto a causa della minaccia di azioni legali
(in particolare negli Stati Uniti), e per il desiderio di
mantenere lo status di ente benefico in quanto religione
maggiore.

Mesi fa in Bulgariala dirigenza dei Testimoni di Geova ha


apportato un cambiamento alla direttiva delle trasfusioni per
valutare il probabile impatto sugli appartenenti.

Questo cambio di politica mi sembra più motivato da denaro e


pubbliche relazioni, piuttosto che dal benessere fisico e
spirituale dei seguaci

Cordiali saluti

Clive Lennox
University of Bristol, 8 Woodland Road, Bristol BS8 1TN. 15
giugno 2000
Caro Direttore,

Se la dirigenza della Watchtower Society avesse reso


accettabili le trasfusioni di sangue, o almeno non pubinili così
severamente, sarebbe davvero una grande notizia. Tuttavia
ben poco è cambiato.

In effetti non c'è differenza tra il trattamento riservato ai


membri "disassociati" o a quelli "dissociati". Queste persone
vengono considerate apostate, anticristo e devono essere
evitate dai membri.

La dirigenza della Società Torre di Guardia sta facendo giochi


di parole, ma in gioco ci sono vite umane.

Cordiali saluti

Klaus Brunner
Schluesselgasse 11/43, Vienna A 1040, Austria. 14 giugno
2000.

Trasfusioni di sangue: resta il no dei Testimoni di Geova

Il Gazzettino, 15 giugno 2000

Il "Times" ha annunciato una drastica svolta dei Testimoni di


Geova su uno dei temi più delicati legati alla loro fede. Stando
al quotidiano britannico, avrebbero deciso di modificare la loro
impostazione su donazioni e trasfusioni di sangue, durante un
vertice dei 12 membri del "governo mondiale"
dell'organizzazione svoltosi nel massimo riserbo - afferma il
'Times' - al quartier generale di Brooklyn, di fronte ai
grattacieli di Manhattan. Ma dalla "Watchtower" newyorkese è
arrivata subito la smentita.
Le trasfusioni di sangue restano un divieto assoluto e «la
posizione non è cambiata», dice una nota. Una sottile
«variazione procedurale», in effetti, è avvenuta fin da aprile:
chi accetta consapevolmente trasfusioni del sangue, col suo
gesto indica di essere fuori dai Testimoni di Geova senza
bisogno che sia la congregazione ad intervenire a cacciarlo. Se
poi il fedele respinto dà segno di ripensamento, «può essere di
nuovo accettato come Testimone di Geova».

Come hanno sempre fatto dal secondo dopoguerra ad oggi, i


Testimoni restano comunque contrari alle trasfusioni, pronti
ad accettare le conseguenze di un atteggiamento che è stato
oggetto di critiche e anche di inchieste giudiziarie.

INDICE

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