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Quinto Capitolo

La transizione tra il falso io e l’io eterno.


L’intero processo in sintesi

Questo capitolo e’ il cuore di questo libro, ed e’ anche il piu’ complesso per tante ragioni. Una di queste
e’ che molti Vaisnavas,non hanno una comprensione chiara delle pratiche interne della raganuga-
bhajana. Infatti, molti devoti non sanno neanche che c’e’ la siddha-deha, e se per caso lo sanno, non la
comprendono in pieno. Esistono tante ragioni per questo, la principale tra le quali e’ un’enormita’ di
concezioni sbagliate, e di ovvie informazioni sbagliate ma che vengono presentate come conoscenza, e
che per la maggior parte si trovano sulla rete, e naturalmente su tanti libri di autori contemporanei
Vaisnavas.

Cerchero’di chiarificare queste concezioni sbagliate,rivelando direttamente, attraverso gli insegnamenti


degli acaryasVaisnavas, gli incredibili dettagli che fanno parte del processo di realizzazione e di
manifestazione del- la nostra identtita’ eterna, attraverso il raganuga-sadhana-bhajana. Le seguenti
analisi si concentreranno sulla madhurya-rasa, poiche’ quello e’ l’aspetto principale di tutti gli scritti
degli acaryas, ed il regalo piu’ confiden- ziale e unico, da Sri Caitanya Mahaprabhu verso tutta
l’umanita’.

E’ importante di comprendere che, la rivelazione della propria identita’ eterna, accade direttamente,
dovuto alla combinazione della misericordia del diksa e siksa-gurus e della guida personale in Vraja,che
abbiamo scelto, da Sri Radha, e naturalmente ogni cosa e’ sotto la diretta guida ed il controllo di Sri
Krsna, il quale, come bhakta- vatsalya, sta rispondendo reciprocatamente, ai desideri intensi del Suo
amato devoto. Questo, non e’ per niente un processo meccanico. E’ completamente personale, nel piu’
profondo senso di quel termine.

Prima di tutto,cerchero di rivedere tutto il processo in forma succinta, per provvedere una panoramica
concisa, di tutti gli stadi. Poi, cerchero’ di espandere su questi dettagli, con la guida degli acaryas, per il
resto del capitolo. Mentre esamino le spiegazioni e rivelazioni degli acaryas precedenti, cerchero’
anche,brevemente, di analizzare alcune differenze chiavi negli scritti di Srila Prabhupada, per
chiarificare quei temi.

Quindi, ecco qui il sommario.

Non appena si viene misericordiosamente benedetti con un’avidita’ spirituale (lobha), e si iniza con
entusiasmo il raganuga-sadhana-bhajana, il progresso spirituale accelera in acccordo all’intensita’ e
continua l’incremento di quell’avidita’,la quale e’direttamente relazionata ad un’aumento
nell’attaccamento a Krsna.Gli anarthas conti- nuano a diminuire e ad essere eliminati mentre si
progredisce.

Obbligati dall’avidita’, per una specifica relazione, allo stadio di nistha, si impara e si inizia a
contemplare la siddha-deha—il corpo e l’identita’ perfette e spirituali, concepiti mentalmente, che
abbiamo desiderato e che sono necessarie per meditare nella nostra partecipazione (manasi-seva), nei
passatempi giornalieri di Radha e Krsna—asta-kaliya-lila-smaranam.

Parte della contemplazione si concentra sulle caratteristiche e qualita’ del nostro corpo spirituale
desiderato, ed I dettagli dei nostri attributi di personalita’, cosi’ come sono stati delineati nell’Ujjvala-
nilamani, e anche sul come desideriamo di integrarci,razionalmente, nel gruppo di Radha, sotto la guida
di una delle Sue otto compagne piu’ intime, le asta-sakhis.

Questa meditazione interiore—manasi-seva, nella lila-smaranam—lentamente e gradualmente


progredisce e si intensifica attraverso gli stadi della ruci e asakti.Esternamente,il tuo sadhana
dell’ascolto,del canto, del ricordo, dell’adorazione, e cosi’ via dicendo, nutrisce il tuo bhajana interiore.
Il vostro sadhana e bhajana, sono model- lati a vostra misura, in accordo al vostro stato interiore
individuale ed unico ed I vostri desideri per il rasa con Radha e Krsna. Eventualmnete,quando il cuore e
la mente sono pienamente arricchiti con una profonda asakti, la asta-kaliya-lila-smaranam si manifesta
nel cuore durante il canto ed una meditazione senza interruzione (anusmrti e samadhi).

Allo stadio di bhava, Krsna,alla fine, rivela direttamente Sestesso e ci premia con la nostra identita’ e
forma spi- rituali ed eterne (svarupa-siddhi), esattamente in accordo ai desideri coltivati durante il
nostro bhajana. Quindi, la nostra relazione eterna con Krsna inizia, come il seme del prema, nella
manifestazione di germoglio della bhava, ed inizia a crescere e ad espandersi nella piena fioritura del
prema-bhakti-rasa.

Mentre il bhava matura in un prema profondo, con I suoi vari strati, il vostro ricordo si trova nello
stadio di samadhi—un pieno assorbimento privo di una coscienza esterna materiale.In
realta’,interiormente,voi state par- tecipando, direttamente,nei passatempi di Radha e Krsna, nella vostra
siddha-svarupa, assieme alla vostra guida spirituale asta-sakhi ed il vostro guru, nella sua (di lui o di
lei) forma spirituale eterna. Tuttavia voi rimanete ancora attaccati ai vostri corpi materiali, sia fisico che
sottile, per cui la perfezione non e’ totalmente completa.

Poiche’ livelli piu’ elevati del prema non possono manifestarsi nel corpo materiale, dovuto alla loro
intensita’,ad un certo punto, in accordo alla dolce volonta’ di Krsna, il corpo materiale fisico e quello
sottile, verranno final- mente e per sempre distrutti,e voi prenderete,immediatamente,una nascita nel
grembo di una gopi, nitya-siddha, in Gokula,in un pianeta,in un universo dove I passatempi eterni
mnaifestati di Krsna (prakata-nitya-lila), stanno iniziando un’altro ciclo.

E’ appunto, in questa nascita finale,ma trascendentale,sulla Terra, che voi ottenete e perfezionate la
vostra iden- tita’ e forma eterna (vastu-siddhi), nei passatempi eterni di Radha e Krsna, avendo un
padre,una madre, fratelli e sorelle, un marito, degli amici,e cosi’ via dicendo. Cio’ provvedera’ l’intero
contesto sociale per la vostra auto- concezione (abhimana) in Vraja, e la vostra rasa eterna con Radha e
Krsna. Il vostro rasa e prema verranno completamente perfezionati in quella nascita, esattamente in
accordo alle aspirazioni e agli stati d’animo amorosi (bhavas), che avevamo coltivato durante la
raganuga-sadhana-bhajana.

Eventualmente, in accordo al ciclo eterno,voi entrerete,senza interruzione,nei passatempi eterni non-


manifestati (aprakata-nitya-lila), in Goloka Vrndavana, il reame piu’ elevato,piu’ confidenziale, in tutta
l’esistenza. Li’, nella vostra forma e identita’ spirituale perfezionata (vastu-siddhi), voi parteciperete
direttamente nell’eterna asta-kaliya-likla, sperimentando dei livelli di prema-bhakti-rasa, sempre in
aumento, with Radha e Krsna e tutti I Loro associati intimi.

Ho riveduto di gia’,gli stadi iniziali descritti prima, e ci troviamo adesso al punto da studiare ognicosa a
riguardo la siddha-deha, le sue ekadasa-bhavas, e le pratiche relazionate al suo bhajana. Andiamo
quindi, ad esplorare ognuno e qualsiasi dettaglio, in modo completo, attraverso una revisione ed
un’analisi attenta, degli scritti degli acaryas precedenti, su questi soggetti. In verita’, questa e’ la parte
piu’ interessante e meravigliosa del nostro percorso spirituale. Infatti e’ la conoscenza piu’ elevata e
confidenziale del Gaudiya-Vaisnavismo, originata direttamente da Sri Caitanya Mahaprabhu, attraverso
I Suoi associati.

In che modo viene determinata la vostra rasa?

Prima che ci immergiamo nelle analisi dettagliate della siddha-deha, e le sue ekadasa-bhavas,
dobbiamo avere per prima una chiara comprensione di come, la nostra eterna rasa, viene determinata.
Cosi’ come,con la maggior parte di altri temi in questo capitolo,esistono delle concezioni sbagliate
anche in questo soggetto,e che c’e’ biso- gno di trattarli. Per fortuna, gli acaryas ci hanno fornito cosi’
tanta guida,su questo soggetto,la quale ci provve- dera’ la necessaria chiarezza, ai fini del nostro
beneficio e progresso.

La determinazione della vostra rasa eterna, e’ basata, principalmente, sui vostri desideri ed su delle
inclinazioni naturali, e che sono profondamente personali. Altri fattori che contribuiscono,sono le
impressioni (samskaras),e che si sperimentano durante il corso di tante vite,incluso l’essere esposti
continuamente a diversi rasas.La bhakti e’ un processo che,generalmente, richiede molte vite, da
perfezionare. Si dev’essere veramente onesti, e aperti verso I sentimenti e aspirazioni piu’ profonde, e
pregare al vostro guru e a Krsna, che vi guidino ad ogni passo del percorso.

Non si puo’,artificialmente, auto-imporvi il vostro rasa. Non e’ neanche una selezione arbitraria, basata
sulle vostre scelte.Piu’ si legge riguardo alle Krsna-lilas, e piu’ si diventa catturati ed immersi in cio’,
per cui, even- tualmente, si manifestera’ una gravitazione naturale e spontanea verso un rasa particolare,
nel vostro cuore. Se voi non avete nessun gusto per l’ascolto le Krsna-lilas, allora non sara’ probabile
che si manifestera’ una suffi- ciente forte attrazione. Il vostro cuore va’, li’ dove concentrate la vostra
mente.

La scoperta del vostro rasa, e’ in verita’, un risveglio della vostra natura inerente ed eterna (svabhava),
e che e’ stata addormentata sin dall’inizio del tempo, non avendo avuto delle vere opportunita’ per
manifestare se stessa. Bhaktivinoda Thakura, discute di cio’ nel ‘Jaiva-dharma’:

Vrajanatha: Che tipo di raganuga-bhakti dovrebbe, l’adikhara (qualificazione), adottare?

Babaji: Figlio mio, tu dovresti analizzare la tua propria svabhava ( la vera natura di una cosa che
forma una parte essenziale della sua composizione), e poi saprai qual’e’ il tipo di devozione
corrispondente, per la quale tu sei qualificato.Un particolare ruci (gusto) si risvegliera’ in accordo al
tuo svabhava inerente, cosicche’ tu dovresti inseguire quel rasa che e’ indicato dal quel ruci. In
ordine di coltivare quel rasa, tu dovresti seguire uno degli associati eterni di Krsna, il quale e’ gia
perfetto in cio’.

Per determinare il rasa, e’ necessario solamente che tu esamini la tua propria ruci. Se la tua ruci e’
indirizzata verso il cammino del raga, allora tu dovresti agire in accordo a quel ruci, e fino a quando,
un’inclinazione, sul cammino del raga,non viene risvegliata,tu dovresti, semplicemente,eseguire I
principi della vaidhi-bhakti con una ferma fede.

Vijaya: Prabhu, ho studiato a lungo lo Srimad-bhagavatam, ed ho ascoltato le krsna-lilas quantunque


e dovunque trovo quell’opportunita’. Quantunque io medito sulle krsna-lilas, una forte bhava nasce
nel mio cuore per servire la Coppia Divina, nella stessa maniera in cui lo fa Lalita-devi.

Babaji: Non c’e’ bisogno che tu dica dell’altro. Tu sei una manjari (una giovane servitrice) di Lalita-
devi.

….Quando Vrajanatha si accorse della ricchezza spirituale di Vijaya Kumara, egli disse con mani
giunte: “Maestro mio, quantunque medito sui passatempi di Krsna, un desiderio appare nel mio cuore
di servirLo, seguendo l’esempio di Subala.”

Babaji: Che tipo di servizio ti piacerebbe?

Vrajanatha: Quando I vitellini pascolano lontano, mi piacerebbe tanto di andare a prenderli e


riportarli indie- tro, in compagnia di Subala. Quando Krsna si siede in un posto per suonare il Suo
fluto, chiedero’ a Subala il permesso di condurre le mucche a bere dell’acqua, e poi le condurro’
vicino a Bhai (fratello) Krsna. Queso e’ il mio piu’ grande desiderio.

Babaji: Ti do’ la benedizione che tu otterrai il servizio a Krsna come un seguace di Subala. Tu sei
eligibile nel coltivare il sentimento di amicizia (sakhya-rasa). JD, Capitolo 21, Pag.514-515.

Possiamo facilmente concludere, da questi scambi, che ogni devoto dovrebbe seguire la loro
inclinazione natu- rale, basata sull’attrazione spontanea che si presenta quando ascoltiamo le lilas di
Krsna, durante un certo perio- do di tempo. Quest’attrazione di partecipare nelle lilas, include
un’associato specifico, il quale stato d’animo e attivita’, rappresentano l’esempio ideale dei vostri
desideri,per partecipare nella lila.Cio’ puo’ avvenire sia per la sakhya-bhava,per la madhurya-
bhava,per la dasya-bhava o per la vatsalya-bhava. Da qualsiasi rasa voi siate ispirati a seguire, quello
e’ il migliore rasa per voi. E’ cosi’ semplice.

Si dovrebbe notare anche, che non c’erano dei pre-requisiti citati, come ad esempio: ”si dev’essere
completa- mente liberi dai desideri materiali e dagli anarthas, prima che si possa conoscere il proprio
rasa”, oppure “ si dev’essere veramente avanzati, prima di poter sapere queste cose.” Nessuno degli
acaryas ha mai espresso una cosa di questo tipo,mentre discutevano su questo soggetto. Cio’ e’ basato
solamente sulla vostra sincera e natu- rale attrazione, per una relazione con Krsna.

E questo passaggio, riportato dal ‘Jaiva-dharma’,mostra anche che il guru non impone la sua rasa
personale ai suoi discepoli, poiche’ non esiste nessuna legge ufficiale, che obbliga il discepolo a seguire
la rasa del suo guru. Assolutamente nessuna. Quello non e’ per niente il processo raccomandato da
chiunque dei nostri acaryas. Il guru assiste e guida il discepolo in accordo alle inclinazioni del
discepolo.La raganuga-bhakti e’ molto persona- le, e non esiste nessun metodo di timbraggio, in questi
soggetti esoterici.

D’altra parte, non ci sorprende che, se i discepoli di un guru sono inclinati verso la stessa rasa e bhava
del loro guru,cio’ e’ solamente naturale,poiche’ il devoto, dovrebbe cercare, in generale, un guru ed
un’associazione compatibile. Ma cio’ non significa, in nessuna maniera, che il guru stia imponendo il
suo rasa ai suoi discepoli, o che loro sono obbligati a seguire il suo rasa.

Bhaktivinoda Thakura spiega nel ‘Sri Caitanya-siksamrta’:

“La rasa che l’anima ha, viene determinata dalla tendenza piu’ profonda verso il gusto che l’anima
esprime. Quando la fede,durante la pratica del canto, si presenta, allora, in accordo al suo gusto, egli
si dirigera’ verso la sua propria rasa. Nel determinare quella rasa, il guru gli dara’ un’iniziazione
adatta per impegnarsi nella sua particolare adorazione.” SCS, Capitolo
6, Parte 5.

Un’altro punto,veramente importante da capire, e’ che, il determinare qual’e’ la propria rasa, non e’ una
que- stione di valutare quale rasa e’ piu’ alto o piu’ basso. Quella e’ una considerazione completamente
mondana, e non e’sostenuta da nessuno degli acaryas.Nel reame trascendentale non esiste un’ovvia
percezione o considera- zione di un rasa piu’ elevato o piu’basso. Ognuno pensa che il suo rasa e’
perfetto per loro e che soddisfa com- pletamente I desideri del suo cuore. Il concetto di essere piu’
grande o piu’ basso,viene usato solamente per aiu- tarci ad avere una prospettiva piu’ chiara della natura
variegata delle relazioni nel mondo spirituale.

Molti Vaisnavas della Gaudiya credono che, la manjari-bhava e’ la rasa piu’ elevata, ed il servizio piu’
elevato che si puo’ ottenere. Percio’,questi devoti concludono che, loro dovrebbero aspirare a diventare
delle manjaris, semplicemente perche’ e’ il rasa piu’ “elevato” o quello “migliore”. Questa e’ una
logica erronea, e che non e’ sostenuta da nessuno degli acaryas. Se non c’e’ una naturale attrazione di
essere una manjari, allora non e’ una giusta scelta, e non dovrebbe neanche essere imposta
superficialmente.

Nel Bhakti-rasamrta-sindhu e nell’Ujjvala-nilamani, I libri pre-eminenti sulla bhakti-rasa e la


madhurya-rasa, Rupa Gosvami non da’ nessuna indicazione che, per un Gaudiya Vaisnava, essere una
manjari e’ il solo rasa al quale si deve aspirare. Non esiste, in tutte e due I libri, una dichiarazione
diretta o implicita, che tutti I Gaudiya Vaisnavas debbono diventare delle manjaris, e non altri rasa.

Infatti, Sri Rupa G. non si concentra neanche sulle manjaris come una specifica preferenza, piuttosto
egli lascia la porta aperta per I desideri unici e personali di ogni devoto e le sue preferenze per una
relazione nel servizio d’amore a Radha e Krsna. Il tema della manjari-bhava, verra’ esplorato in piu’
dettagli, nella prossima sezione. Adesso ascoltiamo un po’ di piu’ dai nostri acaryas:

Dal Caitanya-caritamrta:

“Krsna ha molti tipi di devoti—alcuni sono dei servitori,alcuni sono degli amici,alcuni sono dei
genitori, e altri sono degli amanti coniugali. Coloro che sono situati in una di queste attitudini di
un’amore spontaneo, in accordo alle loro scelte, vengono considerati di essere sul cammino del
servizio d’amore spontaneo.” (raga-marga). CC,
2.22.161

Jiva Gosvami conferma anche le qualificazioni per il risveglio della propria rasa,nel suo libro Bhakti-
sandarbha:

“Per questa ragione, adesso discuteremo la raganuga-bhakti, la pratica della devozione, seguendo le
conse- quenze degli stati d’animo di un affetto naturale. Quando una persona sviluppa un gusto per
un raga speci- fico, appena descritti [ e cioe’, uno dei quattro rasas principali], sebbene quel raga
di per se’ non e’ ancora apparso, in lui o in lei, il cuore diventa come un cristallo, luccicante come
se stesse riflettendo I raggi della luna di quel raga.”

“Con l’ascolto di questo raga, sia dalle scritture o dal proprio insegnante, uno sviluppa un gusto
anche per le azioni dell’associato ragatmika, e che sono espressioni di questa ragatmika-bhakti.
Poi, con l’adesione alla raga di un particolare associato del Signore, in accordo al proprio gusto,
uno esegue la devozione, che si chiama raganuga.” BS, Anuccheda,
310

Poiche’ ci vogliono molte vite per perfezionare il processo della bhakti, da cio’ si puo’ capire che, una
forte attrazione naturale, verso un rasa specifica, durante la propria vita attuale, indica molti samskaras
associati con quel rasa, durante il corso di molte vite precedenti. Cio’viene spiegato nel Bhakti-
rasamrta-sindhu:

“Questi cinque tipi di rati [e cioe’, la rati o la bhava associate con ognuno dei cinque rasa],
diventano, pro- gressivamente piu’ giogiosi con l’aumento del gusto. Il gusto particolare, si presenta
nel devoto in accordo alle sue esperienze precedenti.” BRS, 2.5.38

Commentraio di Jiva Gosvami:

“Ma cos’e’ che determina chi intraprende quel particolare tipo di rati? Viene forse deciso dal non
avere delle impressioni, dalle vite precedenti, verso una particolare rati, o dall’avere delle
impressioni,per un tipo di rati, provenienti dalle vite precedenti, oppure dall’avere diverse
impressioni da tanti tipi di rati?”

“Nella prima possibilita’—assenza le impressioni—la rati non puo’ per niente manifestarsi, poiche’
nessun gusto puo’ nascere. Nel caso di persone che hanno delle impressioni di molti tipi di rati, un
particolare tipo di rati non puo’ manifestarsi,prominentemente,poiche’ dei gusti opposti
risulterebbero nella manifestazione inappropriata del rasa ( rasabhasa). Quindi, le impressioni
verso solo un tipo di rati, provenienti dalla vite precedenti, riesce a produrre il gusto specifico.”

“Sebbene non si puo’ essere in una posizione di percepire la profondita’ di quel rasa,uno puo’
confermare la sua identita’ nel paragonare le descrizioni dalle scritture,sui rasas, con le proprie
inclinazioni, e con le dedu- zioni attraverso l’accorgersi di come i rasas, diversi dal proprio rasa,
possa, sia nutrire o fallire di nutrire gli ingredienti totali.”

Commentraio di Visvanatha Cakravarti:


“Tra I diversi gusti, come ad esempio quello di dolce,l’agro, e l’amaro, una persona ha,in particolare,
una preferenza particolare, dovuto a delle impressioni precedenti. Dovuto a queste impressioni di
una vita del passato, di un rasa in particolare, come ad esempio il dasya, anche in questa vita, la
persona ha solamente quel gusto e nessun altro, dovuto alla misericordia di un grande devoto con
un gusto simile. Questo e’ il caso per I due tipi di dasya e gli altri tre rasas piu’ elevati.”

Ndell’Ujjvala-nilamani, Rupa Gosvami e Jiva Gosvami, spiegano anche cio’:

“Essere fissi come una gopi:

“Riconoscere se’stessi come una gopi, produce spontaneamente la rati. Cio’ produce,velocemente,
una forte rati solamente per Krsna, sebbene Lui non sia stato ascoltato o visto.” UN,
14.38

Commentario di Jiva Gosvami:

“Simile alla canna da zucchero e la sua dolcezza, questa qualificazione per la madhura-rasa e’
presente sin dalla nascita. Cio’ viene prodotto da una concentrazione di impressioni precedenti, da
particolari devoti.”

Nell’Harinama-cintamani, Bhaktivinoda Thakura scrive nel suo commentario, nel Capitolo 15:

“Quando il maestro spirituale accerta le aspirazioni personali e pure del discepolo, l’aspirante
dovrebbe an- che aiutare il maestro spirituale, nel rivelare la sua mente, riguardo alle sue
preferenze. Fino a quando lui non ha chiaramente stabilito le inclinazioni del suo discepolo, le
direzioni del guru non sono prive di errori. Le inclinazioni che sono state formate dalle proprie
attivita’ pie, sia in questa vita che in quelle precedenti, vengono chiamate ruci,o gusto. Comunque,
questa particolare inclinazione, e’ parte integrale dell’anima. Se una persona non avrebbe una
naturale inclinazione per la srngara-rasa (madhurya-rasa), ma per il servizio o l’amicizia, allora lui
dovrebb’essere istruito in accordo a cio’, altrimenti ci saranno delle consequenze non desiderate.”

“Nella tradizione della Gaudiya Vaisnava, si ha un’ampia conoscenza che, il grande devoto
Syamananda, fu per prima inconsapevole della sua propria siddha-ruci, e cioe’della sua propensita’
devozionale permanente. Il suo guru, di consequenza, gli consiglio’ di intraprendere il sakhya-rasa,
lo stato d’animo nell’amicizia.”

“Piu’ in avanti, comunque, dovuto alla grazia di Srila Jiva Gosvami, Syamananda riconobbe a quale
tipo di adorazione, in realta’, lui era attratto: la madhurya-rasa. Gli insegnamenti di Sri Caitanya
Mahaprabhu, sono quelli che, ogni praticante dovrebb’essere osservato sulla base delle sue
attitudini e qualificazioni.”
HNC, 15. 73-74

Dopo aver studiato le dichiarazioni di prima degli acaryas, dovrebb’essere, piu’ che mai chiaro, aldila’
di qual- siasi dubbio, che ognuno dovrebbe seguire le loro inclinazioni spontanee, verso il rasa, che si
manifesta in modo naturale, nei loro cuori. Quella naturale inclinazione, viene nutrita durante tante vite.
Non esiste un’ordine o un obbligazione, di seguire un particolare rasa rispetto ad un’altro, dovuto a
delle considerazioni inferiori o superiori.

E’ la manjari-bhava la piu’ elevata, oppure


la sola rasa per I Vaisnava della Gaudiya?

Cosi’ come ne abbiamo parlato prima,molti Vaisnava della Gaudiya presentano la manjari-bhava come
se fosse la piu’ elevata e la migliore tra le rasas. In alcuni casi, questi devoti dicono che, questa e’ la
sola rasa alla quale si deve aspirare, o che e’ il solo modo per entrare nella madhurya-rasa.Sembra
quasi che cio’ venga considerato come un’obbligo, da loro.Sembra anche,che esistono dei membri della
linea di Advaita acarya, che credono per- sino che Lui sia una manjari, quando si sa’ bene che Lui e’
un’incarnazione di Maha-Visnu!

Sebbene possa essere un po’ rischioso, includere questa sezione, poiche’ e’ molto probabile che verro’
criticato da coloro che ferventemente difendono questa posizione sulle manjari, mi sento obbligato a
fare cio’ sulle basi di una revisione e analisi obiettiva degli scritti dei nostri acaryas, e che provvedera’
delle informazioni incre- dibilmente rivelatrici, su questo soggetto. Per essere chiari, la mia intenzione
in questa sezione,e’ di esaminare quello che gli acaryas hanno scritto,senza nessuna discriminazione. Io
non sto,personalmente, promuovendo un rasa in particolare, rispetto agli altri.

E’ stato gia’ stabilito,conclusivamente, nella sezione precedente, di come il vostro rasa viene rivelato
attraverso un’attrazione spontanea e naturale e da preferenze personali. E, come abbiamo dichiarato
prima, non esiste nes- suna citazione o indicazione da parte di Rupa Gosvami,della superiorita’ o
preferenza di essere una manjari, sia nel ‘Bhakti-rasamrta-sindhu’ che nella ‘Ujjvala-nilamani’ –I libri
pre-eminenti sulla bhakti-rasa—cosi’ come erano stato insegnati a lui da Sri Caitanya Mahaprabhu. Ci
si aspetterebbe,certamente, di trovare una tale prefe- renza, in quei libri, se fosse davvero cosi’.

Il testo ‘Gaura Govinarcana-smaranama-paddhati’,di Dyanachandra Gosvami, e che verra’ discusso


piu’ in avanti in questo capitolo, e’ concentrato solamente, sullo sviluppo della propria rasa come una
manjari.Cio’ non ci sorprende, poiche’ la conoscenza in quel libro, deriva dall’associato piu’ intimo del
Signor Caitanya, Svarupa Damodara, e che e’ la gopi Lalita, sotto la quale guida, molte manjaris
principali (Rupa-manjari, Rati-manjari, e cosi’ via dicendo), servono nella krsna-lila. La logica e’
molto chiara. Comunque, e’ interessante notare che, Dyanachandra G.,non usa mai il termine specifico
manjari-bhava, e neppure gli altri acaryas lo fanno. Lui inve- ce usa il termine gopi-bhava, che e’ un
termine generale e che include tutto.

E’ risaputo,tra I Vaisnavas,che la maggior parte degli acaryas sono delle manjaris.Bhaktivinoda


Thakura,che e’ la gopi Kamala-manjari, rivelo’ le sue ekadasa-bhavas personali,sia nel Jaiva-dharma
che nell’Harinama- cintamani. Cosi’ come ci si aspetta, loro si espressero sempre in accordo alle loro
esperienze e realizzazioni personali, e che e’ precisamente di come gli acaryas insegnano.

Le analisi in questa sezione, si concentreranno principalmente, sull’ Ujjvala-nilamani. Nel Jaiva-


dharma,Srila Bhaktivinoda Thakura scrive il seguente,riguardo ai cinque tipi di sakhis, nel gruppo di
Radha, come parte del sommario dell’ Ujjvala-nilamani, essendo stata discussa tra I caratteri principali.
“Gopala Guru Gosvami: esistono due tipi di svapaksa-sakhis (le sakhis di Radha).Coloro, che
hanno un af- fetto per Krsna che e’ lo stesso affetto che hanno per le loro yuthesvaris (I capi
gruppi),sono le sama-sneha, e coloro che hanno un affetto per Krsna che non e’ uguale a quello delle
yuthesvaris, sono le asama-sneha.”

Vijaya: chi sono le sakhis che hanno asama-sneha?

Gopala Guru Gosvami: “Esistono due tipi di asama-sneha-sakhis. Alcune hanno piu’ affetto verso
le loro yuthesvaris che non verso Krsna, mentre altre sakhis pensano: “sono una servitrice di Hari ”.
Loro non si mischiano con altri gruppi, e provano un affetto totale per le loro yuthesvaris, tuttavia
provano un affetto ancor piu’ grande verso Krsna.”

Alternativamente, quelle sakhis che pensano: “sono una servitrice delle mie sakhis, e che hanno piu’
affetto per le loro sakhis che non per Krsna, vengono chiamate sakhi-sneha-adhika.

Vijaya: Chi sono queste?

G.G.G: Tra I cinque tipi di sakhis, quelle che hanno piu’ affetto per Krsna (krsna-sneha-adhika),
vengono semplicemente chiamate sakhi. Le prana-sakhis ( le manjaris prominenti), e le nitya-sakhis
(manjaris), sono tutte e due delle sakhi-sneha-adhika, poiche’ hanno piu’ affetto per la loro sakhi
(Radha).

Vijaya: Chi sono le sama-sneha-sakhis?

G.G.G.: Coloro che hanno un affetto uguale sia per Krsna che per la loro yuthesvaris, sono sama-
sneha.

Vijaya: Chi sono le migliori tra le sakhis?

G.G.G.: Le migliore tra tutte, sono quelle che si considerano le piu’ vicine e piu’ care a Sri Radha,
sebbene amano,in modo equanime, sia Sri Radhika che Sri Krsna. Vengono chiamate priya-sakhis, e
parama-prestha- sakhis. JD, Capitolo 34, Pag.376

Le “migliori tra tutte” le sakhis, come e’ stato spiegato da Bhaktivinoda Thakura, sono le priya-sakhis,
e le parama-prestha-sakhis (astha-sakhis), e non le manjaris. Nell’Ujjvala-nilamani, Visvanatha
Cakravarti, prov- vede un’analisi delle posizioni relative, tra i cinque tipi delle sakhis di Radha, e che fu
la base originale delle dichiarazioni di Bhaktivina Thakura:

“Nel gruppo di Radha, che e’ il migliore tra tutti, ci sono delle donne bellissime, decorate con tante
belle qualita’, alle quali Krsna e’ completamente attratto. Le sakhis di Radha, sono di cinque tipi:
sakhi, nitya- sakhi, prana-sakhi, priya-sakhi e parama-prestha-sahki. UN, 4.49-
50

“Le sakhis sono delle donne come Kusumika, Vindhya e Dhanistha. Le nitya-sakhis includono
Kasturi e Mani-manjarika. “ UN, 4.51v
“Le prana-sakhis includono Sasimukhi, Visanti e Lasika. Tutti questi tre tipi,generalmente, hanno le
stesse qualita’ come Radha.” UN, 4.52

Dal commentraio di Visvanatha Cakravarti:

“Imah significa le sakhis, nitya-sakhis,e prana-sakhis. Loro sono,in generale, quasi uguali a Radha
in termini di prema, bellezza e buone qualita’.”

“Cio’ significa che loro non sono completamente uguali a Lei. Coloro che sono veramente
uguali (a Radha), sono le priya-sakhis e le parama-prestha-sakhis.

“Sebbene ci siano cinque tipi, si deve capire anche che ci sono due tipi, coloro con un’affetto uguale
(sama- sneha), e coloro con un’affetto non uguale (asama-sneha). Cio’ verra’ spiegato piu’ in
avanti.

“ Se tu dici che, loro sono quasi uguali, allora, le sakhis,nitya-sakhis e prana-sakhis, sono in qualche
modo inferiori a Radha. Cio’ significherebbe che loro sono dei servitori, in accordo alla frase
“tulya-rupa-guna sakhyah kincin nyunas tu dasikah: I servitori sono un po’ meno, in
qualita’,rispetto agli amici, le quali forme e qualita’ sono uguali alle Regine.”
UN. 3.8

“Cio’ non e’ vero. Questa dichiarazione, riguardo ai servitori, dice che loro sono in qualche modo
simili o uguali. Cio’ significa che, loro sono,in qualche modo, inferiori ai capi.Quindi, “essere
inferiori” e’ di due gradi. La similitudine nella qualita’ puo’ essere adatta o inadatta per ottenere il
rispetto.Coloro che hanno le qualita’ che sono adatte, che hanno delle qualita’ uguali, dovuto alla
loro natura, sono le sakhis. Coloro che hanno delle qualita’ non adatte, e hanno meno qualita’
dovuto alla loro natura, sono dei servitori. Quindi, non c’e’ nessun difetto.”
UN,4.52, Commentario

Di nuovo, una chiarezza ed una comprensione queste, che e’ impossibile da interpretare diversamente da
come sono state presentate. Continuando, nel capitolo 8 dell’ Ujjvala-nilamani, vengono spiegate altre
differenze, in relazione ai gradi di prema, di questi cinque gruppi delle sakhis di Radha, cosi’ come
anche le loro relazioni con Radha e Krsna.Questo e’ un lungo estratto,ma la conoscenza presentata ha un
grande valore,per cui viene meglio compresa nella sua totalita’. Cio’ ci permette anche di osservare le
complessita’ e le intricatezze della madhurya- rasa, cosi’ come vengono presentate nell’ Ujjvala-
nilamani.

“Coloro che hanno un’amore uguale (sama-sneha) verso Krsna che per il capo del gruppo (Radha), e
che si identificano di appartenere a Radha, sono le parama-prestha-sakhis e le priya-sakhis.
UN, 8. 137

Dal commentraio di Visvanatha Cakravarti:

“…. Se esistono tre tipi di sakhis—con piu’ affetto per Krsna, piu’ affetto per Radha, ed un’affetto
uguale per tutte e due—allora come mai e’ stato spiegato prima che, ci sono cinque tipi? Esistono
due varieta’ cor- rispondenti alla loro quantita’d‘amore per coloro con piu’ affetto verso il capo del
gruppo (prana-sakhis e nitya-sakhis), e per coloro con un’affetto uguale (parama-prestha-sakhis e
priya-sakhis).”

“Perche’ esiste solo una varieta’ (sakhis) per coloro con piu’ affetto per Krsna? Ci dovrebbero essere
anche due varieta’ per coloro con piu’ affetto per Krsna. Forse che quelle sakhis non hanno dei
gradi di prema? E se coloro con un’affetto uguale, sono le migliori,allora quelle con piu’ affetto, sia
per il capo del gruppo o per Krsna, dovrebbero essere ugualmente inferiori.”

“Perche’,coloro con piu’ affetto per Krsna, come Kusumika e Vindhya, vengono poste in fondo? Se
voi dite che Krsna e’ attratto a coloro che hanno piu’ affetto per il capo del gruppo,poiche’ Lei e’
cara a Lui, allora Radha, dovrebb’essere attratta verso coloro che hanno piu’ attrazione per Krsna,
poiche’ Lui e’ il piu’ caro per Lei. Se voi dite che I nomi (e cioe’ I cinque tipi di sakhis) vengono
dati da Krsna, poiche’ Lui e’ soddi- sfatto con loro, allora, perche’ anche Radha non puo’ dare I
nomi?”

“Si dovrebbe comprendere la conclusione di questi punti.Sakhis,nitya-sakhis,prana-sakhis,priya-


sakhis e priya-narma-sakhis, in realta’ tutte loro hanno,in successione, un grande prema sia
per Radha che per Krsna. Questo e’ il significato di quei nomi. “ (e cioe’ I cinque tipi di sakhis).

“Coloro che hanno piu’affetto per Krsna sono le sakhis. Le nitya-sakhis (le manjaris),hanno un
po’piu affet to, rispetto alle sakhis, sia verso Radha che Krsna, ma vengono chiamate ‘sakhis con
piu’ affetto verso il capo del gruppo’, poiche’ hanno un po’ piu’ di affetto verso Radha che non
per Krsna (asama-sneha).”

“Le prana-sakhis (le manjaris principali), hanno un po’ piu’ d’affetto delle nitya-sakhis, sia per
Radha che per Krsna, ma un affetto leggermente piu’ per Radha che non per Krsna.. Anche loro
vengono chiamate ‘sakhis con piu’ affetto per il capo del gruppo’.”

“Coloro che hanno piu’ affetto verso Radha e Krsna,rispetto alle prana-sakhis, ma hanno anche
un’affetto uguale verso di Loro, sono le priya-sakhis. Vengono chiamate ‘sakhis con un’affetto
uguale’.

“Lasciamo perdere. Non ho nessuna obiezione al successo dei livelli piu’ elevati. Ma cosi’ come
coloro che hanno piu’ affetto per la sakhi (Radha),sono di due due tipi—nitya-sakhis e prana-
sakhis, allo stesso modo coloro con piu’ affetto per Krsna, dovrebbero avere anche due varieta’—
sakhi e snigda-sakhi. Perche’ no?
E’ per questo che mi sento confuso.”

“Cio’ e’ vero. E’ stato spiegato prima, nel Bhakti-rasamrta-sindhu, che, ottenere la posizione di una
gopi, non puo’ avvenire senza la raganuga-bhakti. E senza seguire le nitya-siddha-gopis, la
raganuga non puo’ essere perfezionata. Raganuga significa seguire quelle gopis che hanno il raga.
Quei tre tipi che seguono I nitya-siddhas, ottengono la perfezione come le nitya-siddha-gopis,ma
esistono eternamente in una posizione leggermente inferiore a quella delle nitya-siddha gopis,che
stanno seguendo.”
“Essere leali ai capi del gruppo e alle loro sakhis, in accordo ai loro desideri, I tre tipi che
seguono le parama-prestha-sakhis, le quali hanno un’affetto uguale sia per Radha che per
Krsna, diventano delle priya-sakhis, con un tipo d’affetto simile.”

“I tre tipi che seguono le prana-sakhis (le manjari principali), con piu’ affetto per Radha,
diventano situati, eternamente, come nitya-sakhis (manjaris), con piu’ affetto per Radha.
UN, 8.137 Comm.

Le spiegazioni di Visvanatha Cakravarti,somo meravigliose,incredibilmente rivelatrici e conclusive,per


dire poco. Non esiste per niente l’ambiguita’.Uno dei punti chiavi, presentati nel commentario di prima,
di Sri Visvanatha C. e’:“Sakhis,nitya-sakhis,prana-sakhis,priya-sakhis e priya-narma-sakhis,in realta’
tutte loro hanno, in modo successivo, un grande prema sia per Radha che per Krsna. Questo e’ il
significato di quei nomi, (e cioe’ I cinque tipi di sakhis).” Naturalmente,questo non significa che le jivas
sadhana-siddha (le jivas che si sono perfezionate con il sadhana) e che diventano delle priya-sakhis,
sono piu’ grandi delle nitya-siddha-manjaris (le jivas eternamente liberate), come Rupa, Rati, ed altre.

La Ujjvala-nilamani e’ il testo piu’ importante sulla madhurya-rasa, e Visvanatha Cakravarti ci ha dato


le sue profonde realizzazioni,con valore inestimabile, sulla presentazione di Sri Rupa G. Le conclusioni
sono abbon- dantemente e inequivocabilmente chiare, riguardo alla disposizione gerarchica, delle
diverse sakhis di Radha. Esistono differenze,nei livelli di uguaglianza e del prema, e le manjaris (nitya-
sakhis), chiaramente non sono le piu’ elevate tra tutte le sakhis. Le priya-sakhis hanno piu’ prema per, e
similitutine con Radha, rispetto alle manjaris.Anche se per alcuni,ascoltare cio’ sara’ uno
shock,nondimeno questa e’ la verita’.

Ma ancor piu’ importante, possiamo adesso capire, dal commentario di S.Visvanatha Cakravarti, che
infatti, esi- stono due tipi di gopi-bhava o sakhi-bhava,ai quali I raganuga-sadhaka possono aspirare ed
ottenere –sia come una nitya-sakhi-manjasri che segue una prana-sakhi,ocome una priya-sakhi che
segue qualsiasi delle asta-sakhis specialmente nello stato d’animo di sama-sneha—con un’affetto
uguale sia per Radha che per Krsna.

Percio’, le jivas che hanno ottenuto la perfezione attraverso la raganuga-bhakti (le sadhana-siddhas)
ottengono l’entrata nella madhurya-rasa, sia come nitya-sakhis (manjaris) e sia come priya-sakhis.
Loro, riescono a fare cio’, perche’ hanno seguito le nitya-siddha sakhis, le sakhis eternamente liberate, e
che sono,in realta’, delle espansioni dirette (kaya-vyuha) di Radha, chiamate le prana-sakhis e le
parama-prestha-sakhis.Nessun acarya ha mai consigliato di seguire le sakhis, il primo gruppo dei
cinque tipi. Questa e’ una conoscenza esenziale per tutti I devoti che aspirano ad entrare nella
madhurya-rasa, come parte del gruppo di Radha Questa e’ la verita’ completa del regalo di Sri Caitanya
Mahaprabhu, la ujjvala-rasa.

La conclusione, fino adesso,e’ che,chiaramente, non c’e’ per niente un supporto per l’idea che, essere
una manjari e’il ‘solo’ rasa a disposizione per I Vaisnavas della Gaudiya,e che vogliono entrare nella
madhurya rasa, o persino che e’ il rasa preferibile, solo perche’ si fa parte di un gruppo Vaisnava in
particolare, e che e’, una comprensione incorretta,tanto per iniziare. Non e’ neanche vero che, le
manjaris sono le migliori o le piu’ elevate tra le sakhis di Radha, sulla base delle diverse spiegazioni
presentate—uguaglianza con Radha e prema sia per Lei che per Krsna. Le dichiarazioni di S.Visvanatha
Cakravarti sono chiare come un cristallo. E tenete presente che, queste conclusioni (siddhantas) sono
state presentate dai nostri acaryas, che, ironicamente, sono tutti delle manjaris!

Tabella di Pag. 139


Esistono altri punti importanti da chiarificare. Spesso viene affermato che una delle caratteristiche
speciali delle manjaris, e’ quella che solo loro sperimentano le emozioni di Radha, direttamente, dovuto
alla loro relazione intima con Lei. Ma la verita’ e’ che, non sono solo le manjaris che hanno queste
esperienze vicarie. Tutte le sakhis di Radha sperimentano questo fenomeno meraviglioso. Nei versi
seguenti, il Sanskrto originale e’ semplicemente “sakhis”, e non specificatamente “manjaris”.

Dalla Govinda-lilamrta di Krsnadas Kaviraja Gosvami:

“Cosi’ come la luna rivitalizza I gigli, quindi Krsna e’ la luna effulgente che rivitalizza I cuori che
assomi- gliano ai gigli degli abitanti di Vrndavana. La Sua potenza,che da’ piacere, e’ personificata
in Radha, che e’ come una vite che da’ I frutti del prema. Le Sue amiche (sakhis), sono I rami,le
foglie e I fiori illimitati,che si emanano da Lei stessa e percio’ sono uguali a Lei.”

“Per questa ragione, quando quella vite attorciata d’amore, viene annaffiata con la pozione
paradisiaca delle attivita’ sportive di Krsna,allora le sue foglie e fiori (le sakhis), scoprono il
piacere, centinaia di volte in piu’ che se non fossero loro stesse cosparse di cio’. Non c’e’niente di
anormale riguardo cio’.” GL, 10.16

“Se Krsna dovesse toccare Srimati Radharani, allora le Sue sakhis inizierebbero a tremare,
suderebbero, I loro capelli si raddrizzerebbero, e le lacrime si accumulerebbero nei loro occhi. E se
Krsna dovesse atten- tamente assaggiare il liquore intossicante delle labbra di Radha, allora anche
loro diventrebbero intossicate! Questo e’ qualcosa di veramente meraviglioso.”
GL,11.137

La conclusione e’ assolutamente chiara—tutte le sakhis di Radha sperimentano le Sue stesse emozioni


in rela- zione a Krsna, e non solamente le manjaris. Tutte le amiche di Radha, sono intimamente
connesse a Lei e speri- mentano le onde illimitate del Suo prema per Krsna, in accordo alla natura delle
loro relazioni personali con Lei, e la profondita’ del loro prema, come fu spiegato da S.Visvanatha
Cakravarti. Questo e’ il reame piu’ confiden- ziale e che Sri Caitanya Mahaprabhu introdusse a tutti noi.
Anche lui sperimento’ le onde del prema di Radha.

Cosi’ come discutemmo nel Terzo Capitolo, quei devoti che desiderano partecipare nel gruppo di
Radha, prati- cano quel tipo di kamanuga-bhakti chiamata tad-tad-bhavecchatmika-bhakti:

Dal commentraio di Visvanatha Cakravarti, sul Bhakti-rasamrta-sindhu:

“….Tad-tad-bhavecchatmika significa la bhakti la quale ispirazione, e’ il desiderio di gustare il


bhava spe- ciale in relazione a Krsna,posseduto da una particolare donna in Vraja (Radha), la quale
ci e’ molto cara.Si deve comprendere che questo e’ superiore al tipo precedente. Questo e’ il tipo
piu’ elevato di kamanuga- bhakti.” BRS, 1.2.297-298
Comm.

Poiche’ adesso si sa’ che, I devoti aspiranti possono diventare sia priya-sakhis o nitya-sakhis,allora cio’
significa che tutte e due stanno seguendo le bhavas di Radha (tad-tad-bhaveccadetmika-bhakti),
quindi, tutte e due questi tipi di sakhis sperimenteranno le bhavas di Radha,come parte delle loro
esperienze del prema e del rasa. Questa e’la conclusione diretta e finale (siddhanta).Qualsiasi altra
conclusione dovrebb’essere considerata una speculazione non-accettabile, dal momento che non hanno
nessuna conferma da questi scritti dei nostri acaryas.

Continuando, si suppone che, uno dei punti indicatori della superiorita’ delle manjaris, come viene
presentato dai loro proponenti, e’ che le manjaris hanno la possibilita’ di osservare I passatempi
coniugali piu’ intimi di Radha e Krsna, quando sbirciano attraverso le fessure del casolare privato della
Copia Divina, come ci viene descritto da Raghunatha Dasa Gosvami, nel suo libro ‘Vraja-vilasa-stava :

“Prendo rifugio nelle servitrici delle Regine di Vrndavana, guidate da Sri Rupa-manjari,le quali la
soddisfano, amorevolmente,nell’offrire le noci di betel,ed altri condimenti, massaggiando I suoi
piedi,portando dell’acqua fragrante, e organizzando degli incontri segreti con il suo amante. Cosi’,
essendo diventate molto care a lei, viene permesso loro di entrare sulla scena degli affari piu’ intimi
della Coppia Divina,senza sentirsi per niente a disagio,un premio questo, non accordato nemmeno
alle care amiche della Coppia Divina.” VVS, 38

Nonostante quella dichiarazione, S.Visvanatha Cakravarti descrive anche cio’ nel suo commentario all’
Ujjvala- nilamani, ma egli si riferisce semplicemente alle sakhis, e non specificatamente alle manjaris:

Un’esempio di lila-vilasa:

“Quando Krsna, La abbraccio’ molto fortemente, Radha Lo graffio’ con le Sue unghie. Quando Lui
cerco’ di baciarla,Lei Lo blocco’con le Sue braccia.Quando Krsna tiro’il Suo vestito,Lei Lo
colpi’con un giglio d’acqua Egli ottenne una grande gioia da cio’, piu’ di quella dall’ unione.”
UN,15.254

Commentraio di Visvanatha Cakravarti:

“La sakhis, che sbirciano attraverso I buchi della finestra, gustano la lila-vilasa della Coppia Divina.
Due versi vengono presentati come esempio.”

Contuttocio’, non c’e’ un disaccordo che questi sono degli aspetti unici e straordinari, delle relazioni tra
le gio- vani manjaris con Radha e Krsna. Questo e’ un bellissimo ornamento del loro prema. Ma alla
luce di un’aumen- to nella nostra comprensione fino adesso, cio’ puo’ essere considerato,adesso, nel suo
contesto appropriato. Di certo non e’ questa un’evidenza conclusiva o sopraffacente, riguardo alla loro
superiorita’, o del loro stato piu’ elevato tra le sakhis di Radha. Le priya-sakhis, hanno anche loro delle
opportunita’ per dei passatempi meravi- gliosi e confidenziali, che non sono disponibili alle manjaris,
ma elaborare su cio’, qui, e’ aldila’ dello scopo di questa discussione.Questi dettagli si possono trovare
nell’ Ujjvala-nilamani e nei libri sulla lila.

Le priya-sakhis hanno delle eta’ diverse e degli stati d’animo diversi,nelle relazioni con Radha e
Krsna,in accor- do alle loro disposizioni e desideri individuali. Loro non condividono gli stessi attributi
come le manjaris. Cosi’ come Rupa Gosvami rivela nell’ Ujjvala-nilamani, la madhurya-rasa manifesta
delle varieta’ illimitate, special- mente quando si tratta delle gopis di Krsna. Nella Ujjvala-nilamani egli
descrive i 360 diversi tipi di amanti di Krsna. Poi, egli dice che, ci sono molti tipi in piu’ di quelli, ma
egli non li descrive per paura che il suo trattato diventi troppo grande!

Viene detto che le manjaris non desiderano mai di avere una relazione intime diretta con Krsna, dovuto
al loro stato d’animo particolare, e cioe’ di avere piu’ amore per Radha che non per Krsna. Il fatto che
loro sono molto giovani (sotto i 14 anni), e’ anche un fattore contribuente. Cio’ e’ dovuto che loro
manifestano, tipicamente, gli attributi di giovane ragazze,le quali piace associarsi con Radha e con tutte
le Sue amiche, le sakhis piu’ anziane, come le priya-sakhis e le asta-sakhis (tra 14-16 anni).

A parte di un servizio personale diretto a Radha, la felicita’ delle manjaris deriva nel vedere Radha e
Krsna in- sieme, dovuto alla loro cooperazione nel gestire cio’, e quegli stati d’animo e sforzi, sono
anch’essi condivisi con equanimita’, da tutte le sakhis di Radha.Tutte le sakhis di Radha, sperimentano
un piacere coniugale e indiretto, attraverso Radha, ed alcune di loro lo sperimentano anche direttamente
con Krsna, come e’ stato rivelato nei libri delle lila. Solamente le manjaris preferiscono di astenersi.

Cio’ non vuol dire che le manjaris, dovuto a cio’, abbiano piu’ prema rispetto alle altre gopis, e cio’ non
le rende neanche migliori alle altre sakhis. Piuttosto le rende piu’ meravigliose e inconcepibilmente
uniche, alla luce dei desideri amorosi illimitati di Krsna, e e rispetto al sopraffacentemente e potente
samartha-rati per Krsna, che le altre gopis nell’ujjvala-rasa.E considerando che tutte le gopis sono
ossessionate nel soddisfare I desideri coniu- gali di Krsna, e darGli piacere, le manjaris occupano una
posizione speciale a questo riguardo. Loro sono vera- mente incredibili dovuto a cio’.

Comunque,in Vraja,non esistono delle regole fisse,riguardo agli affari amorosi.I desideri di Krsna sono
pre-emi- nenti e la Sua abilita’ di soddisfarli e’ suprema. Dalla Ujjvala-nilamani:

“Organizzare le sakhis per incontrarsi con Krsna, facendo si’ che loro portino dei messaggi scritti a
Lui:

“O ragazza violenta! Abbandona questa distribuzione di lettere. O occhi malvaggi! Perche’ mi


guardi con quello sguardo malvaggio? Leggi quella lettera scritta da Radha. In questa capanna, in
questo kunja, c’e’ una poltrona fragrante e soffice, fatta di fiori. Questo letto di fiori, ti sta
chiamando per sdraiarti su di esso, attra verso lo strillo assordante delle api.”

Commentraio di Visvanatha Cakravarti:

“Rasala-manjari disse: ‘Io sono il postino di Radha. Perche’ mi guardi con lussuria? I messaggeri
offrono le loro vite,non i loro corpi.Tu conosci la natura del messaggero.’ Krsna rispose con questo
verso. ‘Abbandona questo affare di distribuire lettere. O donna violenta! Che tipo di parole
irrelevanti stai esprimendo? Tu non sei un messaggero. Se tu non vuoi darMi la lettera, allora leggi
ad alta voce la lettera scritta da Radha. Non ho commeso niente di disonesto.’ ‘Io, Rasala-
manjari,sono venuta da te per rivelarti l’intera lettera. Oggi,O Krsna, l’amante della foresta, non
violare il mio dharma.’”
“Quando tu hai citato la tua amica Rasala-manjari,(germoglio del mango) e che Io sono l’amante
della foresta, c’e’ un’altro significato. Dovresti considerare cio’. Il dharma puo’ anche essere
interpretato come adharma, dalle regole sandhi. Percio’ la tua dichiarazione non e’chiara. Ma il
dharma e’ la qualita’ delle Sue messaggere, quindi, tutte le Sue seguaci hanno un prema per me. Il
significato e’ vero. Poi, avendola sconfitta, egli prese la sua mano e la condusse sul letto.”
UN, 8.66

Nella Caitanya-caritamrta, Ramananda Raya descrive a Sri Caitanya Mahaprabhu, la natura della
relazione delle sakhis con Radha, e di nuovo, non esiste un punto centrale specifico riguardo alle
manjaris, anzi e’ il contrario:

“Sebbene le sakhis non possiedono nemmeno il minimo desiderio di godere direttamente con Sri
Krsna, tut- tavia Radhika compie uno sforzo attivo che rende possibile che loro si incontrino con
Lui.Lei manda le gopis a Krsna, impiegando una grande varieta’ di cose utili,con intelligenza, e
ispirando anche il Suo cuore con il desiderio di incontrarle. In quei momenti, Lei prova una felicita’
che e’ milioni di volte piu’ grande della felicita’ che prova quando si incontra direttamente con
Lui.”

“Poiche’la coscienza interiore di Sri Radhika e delle gopis e’ pervasa da visuddha-sattva, cioe’ da
un’espe- rienza spirituale pura, Srimati Radhika rimane sempre impegnata nel continuare a dare la
felicita’ alle gopis [ le Sue sakhis], e vice versa. Loro sono sempre assorbite nel nutrire o espandere
I sentimenti del rasa. Nel vedere questi scambi mutui, Sri Krsna diventa molto soddisfatto.”
CC, 2.8.211-213

A questo punto ci dovrebb’essere una comprensione assoluta riguardo alle sakhis di Radha (incluso le
manjaris), e la loro posizione relativa, all’interno del Suo gruppo. Le spiegazioni degli acaryas che sono
state presentate fino adesso, hanno sfidato e contraddetto qualsiasi credo che viene presentato in
generale, riguardo alle manjaris, e che difatto non erano completamente accurati, o persino sostenuti
dagli acaryas.

Per favore, siate veramente chiari su questo punto, che queste conclusioni non diminuiscono,per niente,
le glorie delle manjaris. Piuttosto, cio’ stabilisce la corretta compensione (siddhanta) dei loro stati unici
ed esaltati, priva di speculazioni non desiderabili e di discriminazioni senza fondamento. Dovremmo
cercare sempre di capire la verita’ in tutte le questioni, in special modo sui soggetti confidenziali come
questi. Come sempre, gli acaryas hanno provveduto quella verita’, pura e semplice.

Un’altro tema, in relazione a questa discussione, e’ la nozione dei Rupanugas opposti alla raganugas.
Molti devoti, credono che esistono due ramificazioni di seguaci, della raganuga-bhakti, come e’ stato
presentato da Sri Caitanya Mahaprabhu. Ci sono coloro che seguono il cammino generale della
raganuga-bhakti, per cui sono conosciuti come raganugas, e coloro che specificatamente seguono Rupa
Gosvami, con il desiderio di diventare delle manjaris, nel gruppo di Rupa-manjari, per cui sono
conosciuti come Rupanugas. Questi devoti,hanno per- sino l’audacia di proclamare che, I seguaci piu’
elevati di Sri Caitanya Mahaprabhu sono I Rupanugas, e che nessuno puo’ entrare la madhurya-rasa,
almenocche’ siano dei Rupanugas. Loro dicono anche, che coloro che desiderano una rasa, che non e’
la madhurya, non sono dei veri Rupanugas.
Sulla base della conoscenza che abbiamo esaminato in questa sezione,possiamo adesso concludere,con
certezza che quest’ idea e’ senza dubbio incorretta, ed e’ di fatto,completamente contro le conclusioni
presentate dai no- stri acaryas, e specialmente da Rupa Gosvami.Dopo uno studio attento, dei libri usati
qui come riferimento, non ho trovato nessuna evidenza da questi acaryas, che sostengono questa
specifica nozione. Il termine Rupanuga, viene raramente usato nei loro libri principali. Certamente
esistono tante preghiere, da diversi acaryas, I quali esprimono i loro desideri personali di appartenere al
gruppo di Rupa-manjari,in Vraja, ma nessuno di loro ha mai detto che per entrare nella madhurya-rasa,
bisogna essere dei seguaci di Rupa-manjari.

Esaminando le affermazioni di Srila Prabhupada, riguardo ai Rupanugas,questi rivelano che, in ogni


situazione Lui ha indicato che, essere un Rupanuga, significa seguire Rupa Gosvami e Sanatana
Gosvami come sadhakas. In altre parole, un Rupanuga e’ colui che segue gli esempi e principi esteriori
stabiliti negli insegnamenti di Rupa Gosvami, in termini del proprio raganuga-sadhana-bhajana. Cio’,
definitivamente, non e’ specificatamente in relazione al desiderio di essere una manjari, nel gruppo di
Rupa-manjari. Nessun tipo di questo collegamento era stato fatto da Srila Prabhupada, o da altri acarya,
I quali libri stiamo studiando.

Nella Prefazione, al “Nettare della Devozione”, Srila Prabhupada spiega cio’:

“Il movimento attuale per la coscienza di Krsna, e’ basato anche sull’autorita’ di Srila Rupa Gosvami
Srila Prabhupada. Percio’, in generale, noi siamo conosciuti come Rupanugas, o seguaci nelle
orme di Srila Rupa Gosvami Srila Prabhupada.” NDD, Prefazione.

Visvanatha Cakravarti spiega anche questo nel Raga-vartma-candrika:

“Com’e’ che si possono seguire le orme delle persone di Vraja? Nel proprio corpo fisico,uno segue le
orme di Srila Rupa Gosvami, e altri santi che vissero in Vraja, e nel corpo spirituale,concepito
mentalmente, uno segue le orme di Srimati Rupa-manjari e degli altri associati eterni di Krsna.”
RVC, 1.11

Percio’, il “Rupa” nel Rupanuga, si riferisce direttamente a Rupa Gosvami, e non alla sua identita’ in
Vraja di Rupa-manjari. Percio’, a parte del proprio rasa desiderato –dasya, sakhya,vatsalya o
madhurya—se uno sta seguendo gli insegnamenti e principi di Rupa Gosvami, sulla raganuga-bhakti,
allora dobbiamo considerarlo un Rupanuga. La nozione di essere un Rupanuga, viene usata
principalmente e specificatamente per distinguere I Vaisnavas Gaudiya,seguaci di Sri Caitanya
Mahaprabhu, dai Vaisnavas di altre discendenze.Questi sono I fatti e le verita’ riguardo a questo
soggetto.

Tuttavia, un’altro importante tema, ma secondario, associato con questo soggetto, e’ che molti devoti
assumono che tutti gli acaryas o gurus della Gaudiya Vaisnava, debbono essere delle manjaris. Cio’,e’
in parte relazionato, all’incomprensione della Rupanuga, che abbiamo appena accennato. La maggior
parte dei devoti cercano di so- stanziare quest’idea, riferendosi alle preghiere del canto Sri-
guruvastakam, di S.Visvanatha Cakravarti, in cui il sesto verso—nikunja yuno rati keli siddhyai—il
quale descrive il maestro spirituale di essere “esperto nell’assi- stere le gopis, nel fare degli
arrangiamenti gioiosi, per la perfezione (siddhyai) degli affari amorosi coniugali di Sri Sri Radha e
Krsna (rati-keli) nei boschetti (nikunja) di Vrndavana.”
A Srila Prabhupada, gli fu chiesta questa stessa domanda, e in una lettera dal suo discepolo Jayapataka
Swami. Egli rispose:

“Le preghiere offerte da S.Visvanatha Cakravarti al suo maestro spirituale, hanno un significato
speciale. Il suo maestro spirituale era una delle gopi-assistenti (manjaris),quindi quella
preghiera fu offerta in quel modo. In generale,il maestro spirituale e’ un’agente di Krsna. Ma lui
puo’ essere, sia un’assistente delle gopis e sia un’assistente dei pastorelli.”

E’ difficile interpretare quest’affermazione, se non come un’indicazione dell’inclinazioni da parte di


Srila Prabhupada, verso la sakhya-rasa. Se lui era una manjari, allora perche’ si preoccupo’ di
condividere con noi che lui era un’assistente dei pastorelli? Nessuno degli altri acaryas, ha mai citato
qualcosa di simile a cio’,in questo contesto.

Il punto piu’ significante,comunque, e’ quello che Srila Prabhupada chiaramente indico’ che questo
verso fu scritto da S.Visvanatha Cakravarti, specificatamente per il suo guru—e non per tutti gli altri
gurus della Gaudiya Vaisnava, per l’eternita’. Questo e’ un fatto veramente importante, che la maggior
parte dei devoti, sembra che abbiano trascurato di capire, da questo verso. Cio’ non e’ un’ordine.

I pastorelli priya-narma-sakha, sono gli amici piu’ intimi di Krsna, e anche loro,direttamente,assistono
in questi arrangiamenti degli affari piu’ intimi. Non c’e’ niente che loro non conoscano, o che
comprendino a riguardo di questi soggetti altamente confidenziali. Dall’Ujjvala-nilamani:

“La priya-narma-sakha conosce I passatempi piu’ intimi di Krsna e coltiva il desiderio che Krsna si
incontri con le gopis,ed e’ la migliore tra le care amiche di Krsna.In Gokuka, Subala e Arjuna sono
dei priya-narma- sakhas.” UN, 2.13

Commentario di Jiva Gosvami:

“Le priya-narma-sakhas, hanno il desiderio che Krsna e le gopis,si incontrino. Quello e’ il


significato della loro sakhi-bhava. Dovuto a cio’, i loro sentimenti mascolini, vengono ricoperti.”

“Il rati delle narma-vayasyas (priya-narma-sakhas), si estende all’ anuraga, ma tra di loro, il rati di
Subala si estende alla bhava (maha-bhava). UN, 14.233

Percio’, questa non e’ una conclusione gia’ scontata, che ogni acarya Vaisnava della Gaudiya,sara’ o
dev’essere una manjari, sebbene molti,se non la maggioranza di tutti loro, lo sono. Il vivido caso in
questione e’ quello di Srila Prabhupada, dove, tutte le evidenze che abbiamo a disposizione, e che sono
di stragrande, indicano che lui e’ un priya-narma-sakha—un pastorello nella sakhya-rasa, e che assiste
Krsna nella Sua madhurya-lila.

Naturalmente ho realizzato che, avendo fatto quella dichiarazione, ho aperto la scatola della Pandora
(dove tantissimi problemi escono fuori),per cosi’ dire. Ci sono molti devoti e discepoli che assumono, o
sono stati indirizzati a credere, che Srila Prabhupada dev’essere anche lui una manjari.

Parecchi anni fa, una mia consorella,Jadurani Dasi (Syamarani),scrisse un’articolo in risposta ad
un’articolo del mio confratello Tripurari Swami, su questo soggetto. Anche lui ha riconosciuto che Srila
Prabhupada e’ un priya-narma-sakha, invece Jadurani e’ convinta che Srila Prabhupada puo’ essere
solamente una manjari.

Comunque, non e’ nel nostro vero interesse di sviare l’attuale discussione,con una lunga divergenza,
poiche’ non e’ direttamente rilevante. Invece ho scritto una risposta dettagliata, al lungo articolo di
Jadurani, contraddicendo tutti le sue argomentazioni, con delle solide informazione sastriche, e che sono
contenute in un documento pdf e che spedii assieme a questo libro, come riferimento e da poter
consultare per I lettori.

Per concludere questa sezione, non sono consapevole di nessun libro,dai nostri acaryas, dove ci sono
delle con- traddizioni su quello che e’ stato appena presentato,in relazione a questo soggetto.Le analisi
di prima,sugli scritti dei nostri acaryas, ha provveduto delle evidenze conclusive, su questo
soggetto.Senz’altro,non ho nessun dubbio che cio’ provochera’ molte discussioni interessanti tra I
Vaisnavas della Gaudiya.

Ognuno dovrebbe seguire le proprie aspirazioni, e le attrazioni naturali, verso una relazione particolare
con Krsna e Radha, sulla base di qualsiasi associato di Vraja,che rappresenta il migliore modello o
esempio,alle loro aspirazioni. E con quella riflessione passiamo al nostro prossimo soggetto: Seguire
un’associato di Vraja.

Seguire un’associato in Vraja—la vostra relazione principale in Vraja.


Prendere rifugio in un’associato specifico in Vraja,e seguire il suo (di lei o di lui) esempio,e’ il solo
metodo rac- comandato dagli acaryas per entrare la lila eterna di Krsna, in Goloka Vrndavana. Questo
principio:di seguire un associato in Vraja, si applica solamente ai quattro rasas principali:
dasya,sakhya,vatsalya e madhurya. Non ci sono capi di gruppo associati con la santa-rasa (la relazione
neutrale).

E’ attraverso questo legame diretto e personale, che possiamo ottenere accesso a quel reame piu’ sacro e
piu’ interiore. Ad ogni passo,lungo quel percorso,il cammino della bhakti richiede di stabilire una
relazione perso- nale per ottenere il successo. In questa sezione, mi riferiro’piu’ specificatamente alla
madhurya-rasa, ma il prin- cipio si applica ugualmente agli altri tre rasas.

Dovrebb’essere ovvio, adesso,che non possiamo entrare in Goloka Vrndavana,solamente col ricordarci
di Krsna al momento della morte, mentre si e’ ancora in uno stato di coscienza materiale,o ad un livello
di avanzamento piu’ basso di quello del bhava. Semplicemente non funziona in quel modo. Per la
madhurya-rasa, dobbiamo prendere rifugio in una delle otto sakhis principali di Radha, alla quale bhava
e relazione siamo attratti, e sotto la Sua guida personale, anche noi otterremo un bhava simile, e quindi
diventeremo qualificati per entrare nella nitya-lila di Radha e Krsna, come membro del Suo (di
Radha)gruppo.

Quello non e’ un modo concettuale di seguire. Quella sakhi deve per prima accettarci nel suo gruppo e
poi pren- derci sotto la sua tutela. Poi, lei diventa la nostra guida perincipale, siksa-guru, e ci da’
un’accesso diretto negli otto periodi dei passatempi giornalieri—asta-kaliya-lila. Questa connessione e’
facilitata dalla misericordia dei nostri diksa e siksa—gurus. Non ci sono eccezioni a questo
procedimento, citato da qualsiasi acaryas, special- mente se si riferisce alla madhurya-rasa, il rasa piu’
elevato e piu’ confidenziale.

Un’ascolto regolare della lila di Krsna, ovviamente e’ il primo passo da fare, poiche’ quella e’ la
sorgente prin- cipale, per la nostra conoscenza degli associati di Krsna. Almenocche’ si leggano I libri
delle lila,non capiremo questi associati unici, il che significa che non c’e’ una base per sviluppare
un’attrazione per un particolare stato d’animo amoroso e relazione di una vraja-vasi, con Radha e
Krsna. Piu’ ci immergiamo nei passatempi ai quali siamo piu’ attratti, e piu’ avremo la posssibilita’ di
trovare e di seguire, il nostro desiderato associato in Vraja. Il buon senso, dev’essere anche applicato a
qualsiasi livello di coscienza.

In aggiunta ai libri della lila, esistono altri libri che descrivono gli associati di Vraja. Per esempio, il
testo lettera- rio,di Rupa Gosvami:’Radha-krsna-ganoddesa-dipika’e quello di Dyanachandra
Gosvami:‘Gaura-govincarcana smarana-paddhati,tutte e due contengono delle descrizioni dettagliate
dei gopas e gopis principali di Krsna, in- cluso le asta-sakhis, le asta-manjaris, e cosi’ via
dicendo.Questi testi, sono delle sorgenti di conoscenza di gran- de valore, per arricchire ed espandere la
nostra familiarita’ e comprensione.Dovrebb’essere sempre piu’ evidente di come questo e’ un processo
molto personale.

Nella prima parte del ‘Radha-krsna-ganoddesa-dipika’, e nel secondo Capitolo della ‘Ujjvala-
nilamani’, Rupa Gosvami, descrive brevemente le varie e differenti classificazioni e gerarchie, in
ognuna delle prime tre rasas principali con Krsna. Percio’, esistono diversi tipi di servitori, pastorelli e
anziani. Coloro che desiderano avere una relazione con Krsna, in uno di questi tre rasa, dovrebbero
studiare quei libri, per capire I dettagli dei vari gruppi e dei loro capi. Il testo ‘Ujjvala-nilamani’, e’
chiaramente il libro per eccellenza sulla madhurya-rasa, ed e’ piu’ che mai pieno di dettagli incredibili,
associati con quella rasa. Esplorero’ la ‘Ujjvala-nilamani’ con piu’ dettagli, piu’ in avanti in questo
capitolo.

L’unico modo di accedere alla madhurya-rasa con Krsna,e’ quello di far parte del gruppo di Radha
(yutha), at- traverso una delle Sue otto sakhis principali. Infatti, non si puo’ accedere alla madhurya-
rasa direttamente attra- verso Krsna, invece dobbiamo andare esclusivamente attraverso Radha ed il Suo
gruppo.Nella sezione preceden- te, fu stabilito che,si puo’ entrare nella madhurya-rasa solamente come
una priya-sakhi o come una nitya-sakhi.

I seguenti versi,a riguardo la posizione unica di Radha, in relazione a cio’, provengono da diversi
sastras dei Vaisnava, compilati nel libro di Dyanachandra Gosvami: ‘Gaura Govindarcana-smarana-
paddhati’:

“Senza soddisfare Sri Radha, e’ impossibile di ottenere Sri Krsna. Percio’, dovremmo sempre
ricordarci di tutte e due,Radha e Krsna.”

“Nel Bhavisyottara-purana, Sri Krsna dice: “O Narada, se tu hai una forte fede nella prema-bhakti,
e tu vuoi veramente soddisfarMi ed ottenere la Mia misericordia, allora per favore diventa un
devoto amorevole di Sri Radha.”
“Similmente,nel Naradiya-purana, Sri Krsna dice:” O Narada, ti dichiaro solennemente, senza
interruzione, che, senza la misericordia di Sri Radha, la Mia misericordia non verra’ accordata.”

“Dovuto alla misericordia di Sri Radhika,il sadhaka riceve l’associazione del sakhi-gama (gruppo)di
Radhika Dovuto alla misericordia di quel sakhi-gama, uno ottiene la nascita come una ragazzina in
Vraja.”
GGSP, 188-191

Nel Caitanya-caritamrta, Ramananda Raya (Visakha), spiega a Sri Caitanya Mahaprabhu, la posizione
delle gopis, a riguardo l’entrata nei passatempi, in Vraja, di Sri Krsna:

“I passatempi di Radha e Krsna sono molto confidenziali. Non possono essere compresi attraverso I
[rasas] del servizio, della fraternita’, o dell‘affetto paterno. In verita’, solamente le gopis hanno il
diritto di apprez- zare questi passatempi trascendentali, e solamente da loro questi passatempi
possono essere ampliati. Senza le gopis, questi passatempi tra Radha e Krsna, non possono essere
nutriti. Solamente attraverso la loro coo- perazione, questi passatempi vengono divulgati. E’ il loro
affare di gustare I [rasas].” CC,2.8. 201-203

“Senza l’aiuto delle gopis, non si puo’ far parte di questi passatempi. Solamente colui che adora il
Signore, nell’estasi delle gopis, e seguendo le loro orme, puo’ impegnarsi nel servizio a Sri Sri
Radha-Krsna, nei boschetti di Vrndavana. Solo allora, si potra’ comprendere l’amore coniugale tra
Radha e Krsna. Non c’e’ nessun’ altro procedimento per comprendere .
CC,2.8.204-205

“Le bhavas di Sri Radha-Krsna, sono auto-manifeste,illimitate, e composte di un’estasi completa.


Malgrado cio’, nemmeno una iota del rasa, puo’ essere sperimentato senza le sakhis, cosi’ come
Isvara, il Supremo Controllore,non diventa mai manifestato senza le sue potenze o opulenze
spirituali. Percio’, chi e’ colui che, avendo la conoscenza del rasa, cerchera’ di entrare in questi
passatempi, senza prendere rifugio e guida dei piedi di loto delle sakhis?”
(GL.10.17) CC, 2.8.206

Le otto amiche principali di Radha (asta-sakhis),sono espansioni dirette di Lei (kaya-vyuha).Ognuna di


queste sakhis, rappresenta un’ aggregato di aspetti specifici della personalita’ e stati d’animo di Radha.
Lalita manifesta uno stato d’animo di opposizione, mentre Visaka e’ piu’ gentile. Mentre tutte queste
sakhis sono esperte nelle arti, Tungavidya e’ l’acarya che insegna a tutte le altre gopis, le arti della
musica e del drama, e suona anche I quattro tipi di strumenti musicali, lei danza,canta,e’ un’attrice,e’
una scrittrice,ed e’ anche una compositrice di musica e cosi’ via dicendo. Questi sono tutti gli aspetti
della suprema personalita’ di Radha.

I devoti che vogliono far parte del gruppo di Radha, sceglieranno una di queste otto sakhis, sulla base
della loro attrazioni agli stati d’animo che le sakhis esibiscono, il tipo di relazioni che lei ha sia con
Radha che con Krsna, e di come lei intereagisce nei passatempi.Ognuna di loro rappresenta un’aspetto
unico di Radha, attraverso le qua- li noi stabiliamo una relazione con Lei, sia come priya-sakhi o come
nitya-sakhi. Questa e’ una scelta molto personale, e si rivelera’ naturalmente, piu’ ci immergiamo nell’
ascolto e nel ricordo delle loro lilas.
Ancora una volta, Visvanatha Cakravarti, spiega cio’ nella Ujjvala-nilamani:

“Essere leali ai capi del gruppo, e nelle loro sakhis, in accordo ai loro desideri, I tre tipi che seguono
le parama-prestha-sakhis, con un’affetto uguale per Radha e Krsna, diventano priya-sakhis, con un
tipo d’affetto simile. I tre tipi che seguono le prana-sakhis (le manjaris principali), con piu’ affetto
per Radha, diventano situate eternamente come nitya-sakhis (manjaris) con piu’ affetto per Radha.
UN, 8.137 Comm.

Sanatana Gosvami discute la connessione con il gruppo di Radha, nel ‘Brhad-bhagavatamarta’:

“Loro cantano i Suoi nomi, e sono piene di un’amore unico per Lui. Indifferente ad ogni altra cosa,
loro desiderano solamente di diventare delle servitrici di Sri Radha.” BB, 2.1.21

Commentario di Sanatana Gosvami:

“I devoti di Sri Radha, che sono I piu’ cari amati del Signor Madana-gopala, non sono degli
impersonalisti privi di desideri. Loro sonp pienamente confidenti che, se Sri Radhika accetta loro
come I Suoi servitori, ognicosa che loro desiderano, la otterranno, e ancor di piu’. Il privilegio di
servire Sri Radha, e’ il fine piu’ raro, ed e’ giusto che questo privilegio sia ottenibile solamente
nell’eseguire i sadhanas piu’ eccellenti.”

“Cio’ vuol dire che, uno puo’ soddisfare Sua Divina Grazia ( Radha), solamente con il sacrificio di
cantare puramente I nomi di Sri Rasa-rasika, l’eroe della danza rasa. Con dolci voci, le servitrici di
Sri Radha, can- tano sempre I nomi di Sri Krsna, melodiosamente e ad alta voce.Tali devoti hanno
il diritto di impegnarsi in un servizio cosi’ elevato, poiche’ I loro cuori sono riempiti con la suprema
varieta’ di un’amore estatico e spontaneo per Krsna.”

Nel suo commentraio all’ Ujjvala-nilamani, S.Visvanatha Cakravarti, spiega di piu’ riguardo alla natura
della relazione principale con una delle sakhis, scelta come capo:

“E’ stato spiegato precedentemente, nel Bhakti-rasamrta-sindhu, che ottenere la posizione di una
gopi, non puo’ avvenire senza la raganuga-bhakti. E senza seguire le nitya-siddha-gopis, il
raganuga non puo’ essere perfezionato.Raganuga significa seguire le gopis che hanno il raga.Quei
tre tipi che seguono I nitya-siddha ottengono la perfezione come le nitya-siddha-gopis, ma esistono
eternamente in una posizione leggermente inferiore a quella delle nitya-siddha-gopis che stanno
seguondo.”

“….In accordo ai principi della raganuga-bhakti, una persona dovrebbe seguire una gopi
desiderata, mentre si prova un’affetto per lei che non e’ inferiore a quello che si prova per Krsna.Se
uno segue una gopi, mentre prova meno affetto per lei di quello che si prova per Krsna,allora non
c’e’molto differenza con la pratica del- la vaidhi-bhakti. Persino la vaidhi-bhakti non puo’ essere
perfezionata senza che si seguano I devoti. Percio’ nella raganuga-bhakti, le persone che
desiderano seguire una sakhi, la quale ha piu’ affetto per Krsna, non dovrebbero provare meno
affetto per quella sakhi rispetto a quello per Krsna.” UN .8.137 Comm..
Bhaktivinoda Thakura riassume il processo sia nella ‘Sri Caitanya-siksamrta’, che nel ‘Jaiva-dharma’:

“Nella discussione sulla raganuga-bhakti, osservammo che, la persona che e’ avida per lo stato
d’animo degli abitanti di Vraja, esegue il suo sadhana nel seguirli con devozione. Percio’,
l’aspirante per il prema, deve imparare il processo per ottenere l’accesso nei passatempi eterni di
Radha e Krsna, per misericordia del suo guru. I devoti che aspirano alla madhurya-rasa,con la
meditazione sulla sua identita’da gopi,ottiene l’acces- so nel gruppo di Radha.”
CS, Capitolo 6, Quinta Parte

Dal Jaiva-dharma:

Vrajanatha: Qual’e’ il processo della raganuga-bhakti?

Babaji: Il sadhaka che ha sviluppato l’avidita’ verso lo stato d’animo bellissimo di servizio
(seva),verso una particolare vraja-vasi, si ricorda e medita sempre sul suo seva a quella
personalita’. Egli e’ assorto nei pas- satempi mutui,del suo amato Sri Krsna con quella vraja-vasi,
ed egli risiede costantemente in Vraja,sia fisi- camente che nella sua mente, avendo l’avidita’ di
ottenere il suo (o la sua) bhava. Egli segue l’esempio di quella vraja-vasi, e rende sempre il seva in
due modi:esternamente egli serve come un praticante sadhaka, ed interiormente egli rende il seva
con I bhavas del suo siddha-deha. Questo e’ il processo della raganuga- bhakti.”

Queste dichiarazioni, indirettamente, rivelano un punto interessante e importante da considerare. Molti


devoti hanno l’impressione che, il loro diksa-guru, personalmente li conduce direttamente da Krsna e
nei Suoi passa- tempi. Ma considerando quello che abbiamo gia’ letto, cio’ non viene esplicitamente
citato da nessuno degli acaryas. Piuttosto, il consenso unanime e’ quello che, dovuto alla misericordia
del guru, uno impara e compie l’avanzamento sul cammino della sadhana-bhakti, ma nello stadio finale,
uno deve prendere un rifugio diretto di un’associato nitya-siddha in Vraja, il quale poi, diventa il siksa-
guru operativo costante, e che ci guida verso la lila eterna.

Esiste un’estensione, molto importante, su questo punto. Ci sono coloro che proclamano, che il guru
non puo’ dare il bhava che non ha, per cui un guru in sakhya-rasa, non puo’ dare al discepolo la
madhurya-rasa. Adesso pero’,si puo comprendere che questo e’ un concetto, completamente erroneo, e
che non e’ sostenuto da nessun acarya. Il guru non “da’” al discepolo, un rasa o le sue bhavas. Quella
non e’ la funzione del guru. Il guru faci- lita una connessione con un’associato nitya-siddha,appropriato,
in Vraja.

Attraverso la grazia del nostro diksa-guru o siksa-guru, che sono tutti e due delle manifestazioni esterne
della misericordia di Krsna, otteniamo il rifugio di un’associato in Vraja, il quale e’ poi responsabile per
condurci nella lila e ci assiste con una guida,un rifugio, un’educazione ed un servizio, poiche’ quella e’
la bhava di un nitya-siddha alla quale noi dobbiamo aspirare,e non la bhava del nostro guru. Questo e’ il
processo descritto da tutti gli acaryas.Infatti noi diventeremo eternamente connessi a quel vraja-vasi in
una relazione principale, cosi’ come e’ stato descritto prima da S. Visvanatha Cakravarti.

Gli acaryas non dicono mai di seguire la bhava del nostro guru per entrare in Vraja. Quello non e’ il
processo raccomandato. E in molti casi,il discepolo non sa’persino il rasa e il bhava eterno del suo
diksa-guru, almenoc- che’, naturalmente, non hanno ricevuto quei dettagli personali,direttamente dal
loro guru, come e’ successo a molti Vaisnavas, come ad esempio a S.Visvanatha Cakravarti e a
Bhaktivinoda Thakura.

D’altra parte pero’,ci sono molti Vaisnavas che hanno seguito lo stesso bhava e rasa del loro guru, e che
deside- rano far parte dello stesso gruppo di sakhi in cui si trova il loro guru, cosicche’ loro potranno
servire con questi come associati eterni nella lila di Krsna. Contuttocio’, a quei discepoli,viene
consigliato dagli acaryas, di pren- dere rifugio e di seguire l’esempio di un nitya-siddha associato in
Vraja, per entrare nella vraja-lila,e non quello del loro guru.Mentre seguire l’esempio del loro guru
potra’essere un’ideale per molti discepoli,non sempre pero’ e’ possibile. Specialmente se il proprio guru
e’ in sakhya-rasa ed il discepolo e’ in madhurya-rasa, o viceversa. Un legame eterno puo’ tuttavia
esistere se il guru e’ un priya-narma-sakha, e cioe’ un pastorello intimo, che assiste Krsna nei Suoi
passatempi con le gopis.

Percio’, I devoti che praticano la raganuga-bhakti, e che desiderano entrare nella madhurya-rasa, , si
concentre- ranno,nel loro bhajana interiore su Krsna-Radha e la loro asta-sakhi preferita, come
Lalita,Visakha,Tungavidya, Citra,ecc…. La meditazione sulla propria siddha-deha, consequentemente,
sara’ sempre centrata attorno alle tre relazioni principali, e da li’ poi progredira’. Una grande varieta’ di
nuove relazioni personali inizia a manifestarsi nel proprio cuore, durante il bhajana, e che si ampliera’
eternamente.

Nel suo ‘Priti-sandarbha’, Jiva Gosvami descrive diversi tipi di devoti, I quali riescono a gustare il
rasa. Egli presenta parecchie categorie,una delle quali e’:” I devoti che aspirano a partecipare nei
passatempi del Signore”, e tra questi devoti ci sono: “I devoti che ascoltano le descrizioni dei
passatempi del Signore, con I Suoi associati personali”. Poi, egli rivela le serie implicazioni di diversi
modi di seguire un’associato in Vraja:

“Se [uno che aspira a partecipare nei passatempi], desidera alla stessa maniera in cui lo fa’
un’associato per- sonale del Signore, allora quel devoto,eventualmente, diventera’ un’associato
personale del Signore. Quel devoto,poi,otterra’ le vibhavas ed altri elementi del rasa, manifestate in
un’associato personale del Signore.”

“….Se un devoto desidera in una maniera che e’ diversa da quella che gli associati del Signore
desiderano, allora quel devoto ottiene le vibhavas,le anubhavas, e le sancari-bhavas, che in
generale sono ordinarie in natura. Persino quando le uddipanas (gli stimoli all’amore) sono
presenti, quel devoto non percepisce la dolcezza del rasa.”

“Se un devoto desidera,in una maniera che e’ opposta al modo in cui l’associato del Signore
desidera, allora, anche se le uddipanas della vatsalya-rasa,o di altre rasas, sono presenti, quel
devoto non percepirera’ le di- verse bhavas, e neppure la dolcezza del rasa.” PS, Anuccheda,
111

Nel concludere questa sezione, ecco una dichiarazione dalla ‘Brhad-Bhagavatamrta’, che e’ ispirante e
istruttiva:

“Quel mondo Goloka, effulgente persino aldila’ di Vaikuntha, puo’ essere ottenuto solamente da
un’amore solido e illimitato per I piedi benedetti dell’amante delle gopis. In quel posto, uno puo’
ricevere i premi di grade valore, molto superiori e aldila’ dei propri desideri. Quando uno medita
sugli abitanti di quel mondo, loro ci benediscono con la fortuna piu’ grande: di rimanere
fermamente situati nel prema.” BB, 2.7.78

Commentario di Sanatana Gosvami:

“L’unico sadhana effettivo, per raggiungere il mondo piu’ elevato di Goloka, e’ quel tipo d’amore
speciale che ci conduce velocemente ai piedi di loto di Sri Gopinatha. E poiche’, quell’amore
risiede negli abitanti di Goloka,diconsequenza, il ricordarsi dei Vaisnavas esaltati di Goloka, e’ il
segreto per qualsiasi successo.”

I tre corpi siddha---una identita’, tre trasformazioni.

Prima che mi addentri in un’esaminazione profonda della siddha-pranali (il processo con il quale il
discepolo riceve informazioni,dal suo guru, riguardo la sua siddha-deha) e le origini e la validita’ della
siddha-deha e della ekadasa-bhava (gli undici aspetti della sua forma spirituale), vorrei stabilire la
terminologia che usero’ dapper- tutto in questo capitolo. Esiste un’applicazione sbagliata,e abbastanza
diffusa, dei termini usati in congiunzione con questo soggetto, e cio’ contribuisce di tantissimo alla
confusione che esiste tra I devoti.

Secondo Bhaktivinoda Thakura, in realta’ esistono tre tipi di corpi spirituali in successione, dai quali il
siddha- deha e’ il primo. Dopo il siddha-deha, c’e’ il corpo (o lo stadio), riferito col nome di svarupa-
siddhi, e alla fine quello del vastu-siddhi. Loro corrispondono alle tre distinte fasi di progresso verso il
fine ultimo di entrare la lila eterna non-manifestata (aprakata-nitya-lila) nel mondo spirituale di Goloka
Vrndavana.

Ecco qui una classificazione, di Bhaktivinoda Thakura,dell’uso di queste tre forme spirituali, e che
corrispondo- no agli stadi del progresso del devoto, con una spiegazione della funzione di quel
particolare corpo spirituale. Questi sono I termini che ho usato e continuero’ ad usare, dappertutto nel
libro, per consistenza. Discutero’ gli stadi finali, con piu’ dettagli, nelle seguenti sezioni.

1)Corpo Spirituale: siddha-deha ( conosciuta anche col nome di: siddha-rupa)

Funzione: La forma spirituale perfetta,che si desidera,concepita mentalmente,per lo sviluppo


dell’identita’,duran te la meditazione nella raganuga-bhajana. Questo corpo e questa identita’, vengono
stabiliti usando il modello di ekadasa-bhava, cosi’ come verra’ descritto piu’ in avanti, nei pieni
dettagli.

Stadi: nistha, ruci, asakti.

2)Corpo Spirituale: svarupa-siddhi, ( conosciuto anche col nome di: siddha-svarupa).

Funzione: Questa e’ la forma e l’identita’ spirituali, realizzate in pieno, per una partecipazione diretta
nell’asta- kaliya-lila, attraverso la meditazione in samadhi, mentre si e’ ancora sia nel corpo fisico che
in quello sottile. Quando uno ottiene la bhava, questa forma spirituale viene donata direttamente da
Krsna,esattamente in accordo al proprio desiderio e preferenze, coltivate precedentemente mentre si
meditava sulla propria siddha-deha,duran- te la pratica della raganuga-sadhana-bhajana.

Stadi: Bhava, prema (solamente agli stadi iniziali).

3)Corpo Spirituale: vastu-siddhi

Funzione: Quando diventiamo completamente liberi dai corpi materiali, sia fisico che da quello sottile,
prende- remo nascita nel grembo di una nitya-siddha,una gopi di Vraja, e con quel corpo e identita’
trascendentali, ver- remo impegnati,direttamente, nei passatempi eterni manifestati da Krsna (prakata-
nitya-lila) in un pianeta terre- stre. Dopo che il nostro prema,viene pienamente perfezionato,durante
quell’esperienza trascendentale con Krsna, in uno dei Suoi passatempi nel mondo materiale, poi dopo
verremo trasferiti, senza interruzione, nei passatempi eterni non-manifestati (aprakata-nitya-lila), in
quel corpo finale ed eterno.

Stadi: Prema in bhauma-lila (nel mondo materiale),e in prakata-lila (nel mondo spirituale)

Ecco qui alcuni riferimenti per la svarupa-siddhi e la vastu-siddhi. Piu’ in avanti ne verranno dati altri.
Haridasa Thakura parla al Signore Caitanya nel testo ‘Harinama-cintamani’:

“Con la distruzione del corpo sottile,uno ottiene la perfezione concreta (vastu-siddhi).A questo stadio,
la pro- pria pratica del bhajana,si adagia sul successo. Dovuto alla Tua misericordia, quando tutte le
identificazioni sottili spariscono, egli otterra’ una perfezione concreta.”

Appunti di Bhaktivinoda Thakura:

“Mentre il devoto segue questo metodo di coltivare il rasa, la distanza, tra la sua pratica e la
perfezione nel bhajana, diminuisce. In pochissimo tempo, egli realizza la sua identita’ spirituale,
una conquista che viene conosciuta col nome di svarupa-siddhi.”

“Dovuto alla misericordia di yutheshwari (Radha), il desiderio di Krsna di dare le Sue benedizioni, ne
con- segue naturalmente. Non appena cio’ si verifica, il corpo sottile illusorio, che era stato il
risultato di abban- donare Krsna, viene facilmente distrutto, e la jiva ottiene l’accesso in Vraja, nella
sua identita’ pura e reale. Cio’ viene definito il corpo spirituale perfetto: vastu-siddhi.
HNC, 15.55

Tavolo di pag 152

Siddha-pranali---chiarire le concezioni sbagliate.

La siddha-pranali e’ un’altro soggetto ampiamente incompreso e molto controversio. Esistono tante


concezioni sbagliate associate con cio’,quindi non ci sorprende che esiste tanta confusione.Ci sono stati,
e continuano ad esserci delle persone senza scrupoli, che hanno macchiato l’integrita’ della siddha-
pranali, dovuto alle loro implementazioni, di quest’ istituzione solidamente stabilita.

Tali persone e le loro attivita’ sono la ragione principale per la quale, Srila Bhaktisiddhanta Saraswati e
Srila Prabhupada criticarono coloro che erano coinvolti in questi affari dubbiosi. Comunque, cio’ non
suggerisce che la siddha-pranali di per se’, non e’ legittima, e neppure, nessuno di loro la denunciarono
direttamente, come lo scopriremo in questa sezione.

Srila Prabhupada, si riferisce brevemente alla siddha-pranali, nel Nettare della Devozione:

“In questa connessione, dovremmo stare attenti, riguardo lala siddha-pranali. Il processo della siddha-
pranali e’ seguito da una classe di persone che non sone per niente autorizzate e che hanno
manufatturato il loro me- todo sul servizio devozionale.Loro immaginano che sono diventati associati
del Signore, semplicemente nel pensare che loro lo siano. Questa condotta esterna, non e’ per niente
in accordo ai principi regolatori.”

“Il cosidetto processo siddha-pranali, e’ seguito dai prakrta-sahajiya, una pseudo setta dei cosi’
chiamati Vaisnavas. Sulla base dell’opinione di Rupa Gosvami, tali attivita’ sono semplicemente un
disturbo allo stan- dard normale del servizio devozionale.” NDD, Capitolo 15,
pag.108

Esaminando attentamente queste dichiarazioni, viene rivelato che, il duro attacco di Srila Prabhupada,
ha a che vedere, principalmente, con queste persone (specificatamente uomini), che si vestivano da
gopis (condotta ester- na), che noi sappiamo non e’ una parte valida della raganuga-bhakti, ed e’ percio’
separata da quello che viene insegnato e approvato dagli acaryas. Quindi, Srila Prabhupada,
semplicemente li critica.

Comunque, le dichiarazioni di prima di Srila Prabhupada, non descrivono quello che la siddha-pranali
rappre- senta difatto,e non riflette neanche un’immagine completa, o una piena comprensione della
siddha-pranali, come e’ stata appropriatamente implementata nella tradizione genuina della Gaudiya-
Vaisnava, per tanti secoli. Dopo aver esaminato, oggettivamente, I fatti, diventerra’ chiaro che Srila
Prabhupada, stava cercando di proteggere I suoi discepoli a non venir esposti alle numerose sette
devianti, e che dichiarano di seguire il Signor Chaitanya Mahaprabhu.

La verita’ pero’, e’che, la siddha-pranali, certamente non e’una pratica non-autorizzata ,seguita
solamente dai prakrta-sahajiyas. Non e’ per niente vero. Bhaktivinoda Thakura ricevette i pieni dettagli
della siddha-pranali nella sua successione disciplica, quando lui fu iniziato (diksa), da Vipina Vihari
(Bipin Bihari) Gosvami, e Srila Bhaktivinoda anche lui diede il siddha-pranali-diksa a suo figlio piu’
giovane Lalita-prasada Thakura, cosi’ come anche a tanti altri suoi discepoli.

Ho incluso il diagramma (diksa-patra) della siddha-pranali di Bhaktivinoda Thakura, nelle seguenti


pagine,tut- te e due scritte a mano, sia in Bengali, dallo stesso Srila Bhaktivinoda, ed in Inglese come
riferimento. Questi documenti furono ottenuti da un discepolo di Srila Prabhupada, Sukavak Dasa,
laureato erudito in linguistica, come egli si descrive nel suo libro molto accurato riguardo a
Bhaktivinoda Thakura, e intitolato “Hindu Incontri Con la Modernita’” (Hindu Encounter With
Modernity):

“E’ interessante che Bhaktivinoda Thakura provvede una lettera di iniziazione (diksa-patra), e che
delinea I dettagli della sua siddha-deha. Qui,voglio includere una riproduzione di una copia scritta a
mano del diksa- patra,in Bengali. (pag.202), assieme alla sua trascrizione e traduzione (232-233), e
che originalmente ottenni dalla famiglia, dal lato materno di Srila Bhaktivinoda. Il diksa-patra da’
tutte e due il siddha-pranali e la ekadasa-bhava, in relazione alla lunga discendenza di diksa di
Bhaktivinoda,che inizio’ con Sri Janhava Ma, la moglie di Nityananda Prabhu. HEWM, Pag.
230

Percio’, Bhaktivinoda Thakura ricevette la ekadasa-bhava della sua siddha-deha, e che sono elencati in
quel documento, incluso il suo siddha nome—Kamala-manjari. Queste stessi dettagli vengono dati in
due dei suoi libri piu’ importanti, nel Jaiva-dharma e nell’ Harinama-cintamani, confermando cosi’,
l’accettazione da parte di Bhaktivinoda Thakura,di quel sistema. L’ Harinama-cintamani fu scritto
durante il periodo da pensionato quando lui inizio’ a praticare il raganuga-bhajana a Jagannatha
Puri,vicino al samadhi di Haridas Thakura,il che e’ un’ulteriore indicazione sulla rilevanza di questi
temi.

Ancor di piu’,riguardo al libro di Sukavak:

“Per sostanziare le informazioni trovate nel diksa-patra, scopriamo che, nella sezione del Siddhi-
lalasa,del libro ‘Gita-mala’, uno dei libri con canti, di Bhaktivinoda, egli include una selezione di
versi (qui ne cito solamente una piccola parte), dove lui descrive la sua manjari-svarupa nel
seguente modo:

“ La carnagione del mio corpo, assomiglia al fulmine, ed il colore del mio vestito e’ come
un’agglomerato di stelle. Il mio nome e’ Kamala-manjari, ed ho un’eta’ eterna di 12 ½ anni, e la
mia abitazione si chiama Svananda Sukhada kunja. Il mio servizio e’ di portare la camfora, e
appartengo al gruppo di Lalita. Il capo del nostro gruppo e’ Sri Radha, ed il Signore della mia Dea,
e’ Sri Nandanandana (Krsna).Loro sono I tesori della mia vita.”
GM, SL, 1-2

“Se paragoniamo questa descrizione con le informazioni trovate nel diksa-patra di Bhaktivinoda,
scopriamo che sono perfettamente le stesse. Tutte queste evidenze, mostrano che,Srila
Bhaktivinoda T.,personalmente, partecipo’ ed incoraggio’ il cammino della raganuga-bhakti-
sadhana, la quale include anche la siddha- pranali, cosi’ come viene definito da Gopala Guru e
Dyanachandra Gosvami.” HEWM,Pag, 230-231

Alcune persone proclamano che, Srila Bhaktivinoda rigetto’ il suo guru, Bipin Bihari Gosvami, assieme
ai suoi insegnamenti, ma quelle asserzioni sono completamente delle eresie, e profondamente senza
sostanza. Storie e pettegolezze senza nessuna conferma, che non possono mai essere accettate come
delle prove valide, a qualsiasi cosa spiritualmente relazionata. Tali affermazioni sono devianti e
altamente offensive, sia verso Bhaktivinoda Thakura che verso il suo venerato guru, al quale lui fa
riferimento nella Gita-mala (1893), con il suo siddha nome Vilasa-manjari, come si e’ visto nel
diagramma di prima.

“Quand’e’ che, Vilasa-manjari e Ananga-manjari [Janhava Ma] mi vedranno, ed essendo


misericordiosi, esprimeranno le parole essenziali susseguenti?” GM 3.1

“O Vilasa-manjari, Ananga-manjari e Rupa-manjari, per favore prestate attenzione a me, e


accettatemi ai vostri piedi, e offritemi l’essenza della vostra perfezione.” GM,5.4.

Nel provvedere dei contesti piu’ rilevanti, Srila Bhaktivinoda fu iniziato da Bipin Bihari Gosvami,nel
1880, per- cio’,la Gita-mala, fu scritta 13 anni dopo la sua iniziazione,e prima o durante la compilazione
del Jaiva-dharma Ecco qui altri dettagli dall’autobiografia scritta a mano di Bhaktivinoda Thakura,
Svalikhita-jivani, come viene presentata nel libro di Shukavak:

“Per tanto tempo,sono stato alla ricerca di un guru adatto,ma non l’ho trovato,quindi mi sentivo giu’
di mo- rale.Quantunque incontravo qualcuno che ispirava la mia devozione, quando studiavo il suo
carattere, diven- tavo scoraggiato e perdevo la fede. Ero molto desideroso di trovare un guru, quindi
mi misi a pregare Dio.

Una notte, in un sogno, il Signore indico’ che presto avrei ricevuto l’iniziazione. Il giorno dopo mi
senti’ sollevato. Dopo alcuni giorni, Gurudeva finalmente mi scrisse una lettera dicendomi:
“Arriverro’ presto e ti daro’l’iniziazione.”Poi, quando finalmente Gurudeva venne,sia mia moglie
che io ricevemmo l’iniziazione e fummo contenti. Da quel giorno in poi, mi senti’ compassionevole
verso tutti gli esseri viventi, ed il peccato di mangiare la carne svani’ dal mio cuore, ed una
compassione si diffuse verso tutte le entita’ viventi.”
SJ, 155-156

Ho pensato di includere quest’informazione, poiche’ alcuni devoti cercano di minimizzare il legame tra
Bhaktivinoda Thakura e Bipin Bihari Gosvami e la siddha-pranali. Per delle ulteriori informazioni ho
provve- duto un documento pdf. separato, di un’articolo intitolato: “La relazione tra Bhaktivinoda
Thakura e Bipin Bihari Gosvami”. Quest’articolo provvede dei fatti storici di una ricerca accurata, e
che chiariranno le concezio- ni sbagliate e le falsita’, e provvederanno anche dei punti di vista validi e
basati su fatti, in questo settore della vita spirituale di Bhaktivinoda Thakura. Raccomando tantissimo di
leggere anche il libro di Shukavak. “Hindu Incontri Con la Modernita’ “.
Quindi, esattamente, qual’e’ la comprensione corretta della siddha-pranali,in contrasto a quelle versioni
che ven- gono criticate tantissimo? Iniziamo per prima, col definire il significato della siddha-
pranali.Siddha,naturalmen- te,significa un’anima perfettamente auto-realizzata. Pranali significa
discendenza, o canale di successione.Quin- di, siddha-pranali,letteralmente significa: la delineazione
della propria successione disciplica, dalla prospettiva dell’identita’ spirituale ed eterna (siddha-deha)
dalla catena discendente del proprio guru, e cioe’, di colui che si trova nella krsna-lila.

Discendenza si riferisce ad una delle successioni discipliche, discendente direttamente dagli associati di
Sri Chaitanya M., come il Signor Nityananda, Advaita, Gadadhara, Lokanatha (Narottama),
Syamananda ecc…. Ognuna di queste discendenze, e’ conosciuta anche col nome di “guru-pranali”, un
ramo della sampradaya principale (Brahma-Madhva-Gaudiya-sampradaya), e la stessa discendenza,
usando l’identita’ della siddha di ogni guru, viene conosciuta col nome di “siddha-pranali”, di quel
guru-pranali.

Il diagramma della siddha-pranali di Srila Bhaktivinoda, mostra la successione disciplica ininterrotta,


alla quale lui era collegato, e cioe’ la vera discendenza di gurus-successori, nell’elenco, ognuno essendo
il discepolo diret- to del guru precedente,fino indietro ad arrivare all’inizio,con la moglie del Sign.
Nityananda: Jahnava Thakurani, la quale non e’ altri che Ananga Manjari (la sorella piu’ piccola di
Radha nella krsna-lila).Srila Bhaktivinoda T. occupa il dodicesimo posto nell’elenco, a partire da lei.
Bhaktivinoda Thakura rivela,la sua desiderata relazione con Ananga Manjari,in un certo numero delle
sue preghiere e canti,come ad esempio nel libro ‘Navadvipa-bhava taranga’, pag. 132-165 (1899), e
nella ‘Gita-mala’, citato prima.

Il diagramma della siddha-pranali di Bhaktivin oda T. elenca I nomi di ogni guru,cosi’ come erano
conosciuti in questo mondo, e cioe’ con I loro nomi iniziati da sadhaka.Poi, affianco ad ogni nome del
guru, c’e’ il nome del- la loro identita’ eterna siddha-svarupa,e da cio’ viene rivelata la siddha-pranali
del suo guru-pranali. In aggiun- ta, nel diagramma, esistono altri dettagli delle ekadasa-bhavas di ogni
guru, il che rivela quegli altri aspetti della loro identita’ siddha.

La siddha-pranali, in semplici termini, vuol dire che, un guru,rivela confidenzialmente, ad un discepolo


qualifi- cato:”Questa e’ la mia identita’ eterna, in vraja-lila.Tu ti associerai con me nella vraja-lila, con
quest’identita’. Ti insegnero’ il metodo che io stesso imparai, per ottenere la mia identita’ eterna,
cosicche’ anche tu potrai otte- nere la tua identita’ eterna. Ecco qui I nomi siddha, della nostra
successione disciplica.” In realta’, quella e’ l’es- senza di cio’. Non c’e’ niente di deviante, riguardo a
tali scambi confidenziali, tra il guru ed il suo discepolo.

Quindi, in parte, il ricevere la siddha-pranali, significa che, ad un discepolo viene data quest’
informazione det- tagliata, riguardo alla sua (di lei o di lui) particolare successione disciplica. L’altro
componente della siddha- pranali,e’ il ricevere o il discutere sui dettagli della siddha-deha personale del
discepolo,e delle sue ekadasa- bhavas. Conoscere le identita’ siddha,della discendenza del proprio guru,
significa che possono essere incluse nelle meditazioni sulla propria siddha-deha, poiche’ ci sara’ un
legame con loro, nella lila eterna di Krsna, simile a quello che Bhaktivinoda Thakura espresse nei suoi
canti, che abbiamo presentato prima.

Cio’ viene anche descritto nel libro di Dyanachandra Gosvami, ‘Gaura-Govindarcana-smarana-


paddhati’, ed e’, probabilmente il primo riferimento scritto sulla siddha-pranali. La parola pranali viene
trovata in questo verso:

tatradau manjari-rüpan gurvadin tu sviyan sviyan pranaly-anusarena samsmaret


sri- gurüparama-guru-krameneti tatah sri-Rädhikäm dhyayet, tatah sri-
nandanandanam

“Riguardo a quel dhyana (meditazione), prima di qualsiasi altra cosa,il sadhaka dovrebbe eseguire
smaranama (il ricordarsi) delle forme delle manjari del suo guru-pranali, iniziando con il suo
guru, poi il parama-guru e cosi’ via dicendo. Poi, egli dovrebbe meditare su Sri Radhika, e
dopo cio’ su Sri Nandanandana.” GGSP,344

Anche S.Visvanatha Cakravarti segui’ questa stessa etichetta, quando si riferi’ alla sua siddha-pranali,
nel testo ‘Sankalpa-kalpadrumah’,dove lui si rivolge al suo guru,Radharamana Cakravarti,il quale
e’ Tulasi-manjari al suo param-guru (il guru del suo guru),Krsna-carana Cakravarti, che e’
Ranga-manjari; ed al suo param- param-guru, Ganga-Narayana Cakravarti, che e’ Prema-
manjari:

“Dov’e’ che mi trovo, con il cuore che e’ pieno di bugie e centinaia di altri difetti, e dov’e’
quell’improvvi- sa decisione di voler capire questi rari soggetti?O Tulasi, tu sei la
personificazione di rifugio,per coloro che hanno bisogno di aiuto. Tu sei il mio solo rifugio.La tua
misericordia incondizionata, mi ha accettato senza numerare I miei difetti.”
SK, 90

“O Ranga-manjari, per favore accordami la tua misericordia. O Prema-manjari, per favore


ingraziami con il tuo sguardo compassionevole.O Vilasa-manjari,attraendomi ai tuoi piedi di loto
e rendendomi il tuo ser- vitore, per favore accettami tra le altri sakhis.” SK,
91

Srila Bhaktivinoda inizio’ (diksa) suo figlio,Lalita Prasada Thakura, nella sua successione disciplica, e
gli diede lo stesso diagramma siddha-pranali, con uno spazio in basso,alla fine, cosicche’ suo figlio
poteva aggiungere le sue proprie informazioni, aldisotto dei suoi propri dettagli. Parecchi, tra I primi
discepoli di Srila Prabhupada, presero anche loro,l’iniziazione da Lalita Prasada, e anche loro
ricevettero lo stesso diagramma, e aggiunsero I loro dettagli. In aggiunta, Srila Bhaktivinoda diede
diksa ad alcuni altri suoi discepoli, e anche loro ricevettero il diagramma della siddha-pranali, come fu
confermato da Lalita Prasada ai suoi discepoli Americani.

Adesso, cerchiamo di isolare il soggetto principale di contestazione. Cosi’ come verra’ discusso nelle
prossime sezioni, ascoltare o imparare a riguardo della propria siddha-deha, e delle sue ekadasa-
bhavas (e cioe’ gli stadi di sravana-dasa), normalmente si verifica quando, dovuto alla presenza
dell’avidita’ spirituale (lobha), per un rasa desiderato con Krsna, uno diventa qualificato di impegnarsi
nella raganuga-bhakti. Fino a quando non si raggiunge quel punto, viene considerato prematuro,
normalmente, per un discepolo di fare delle domande su questi soggetti.

Normalmente, ma non sempre, le qualificazioni per questo stadio, appariranno solamente dopo che il
discepolo ha ricevuto il diksa, ed e’stato,sussequentemente impegnato in una pratica della sadhana-
bhakti, per molti anni e con molta serieta’.Persino allora, come abbiamo imparato nel capitolo
3,l’apparizione della’avidita’ spirituale si manifesta dovuto alla misericordia di Krsna o da un devoto
rasika, e che accordano, ad un serio praticante, questo raro regalo. Quindi cio’puo’ accadere sia in
tanti anni o in breve tempo. Non esistono dei fattori quanti- tativi in cio’, solamente la misericordia
divina.

Percio’, accordare in modo appropriato la siddha-pranali, in termini di iniziazione (diksa), non


include, neces- sariamente la rivelazione,ai discepoli neofiti,dei dettagli della siddha-deha e delle
ekadasa-bhavas,poiche’ loro, senza dubbio, a quel punto, non sarebbero qualificati per la raganuga-
bhakti. Comunque, sembra che Srila Bhaktivinoda Thakura, ricevette questi dettagli durante la sua
iniziazione, il che indica che lui era qualificato in quell’istante.

Infatti, e’solamente quando I discepoli sono genuinamente qualificati, e percio’ pronti nell’impegnarsi
nella raganuga-bhakti,che vengono considerati maturi per imparare a riguardo della loro siddha-deha
e le ekadasa- bhavas. Cio’ viene confermato da Bhaktivinoda Thakura nel suo libro ‘Harinama-
cintamani’:

“Quando si esaminano, le tendenze naturali del discepolo, il maestro spirituale verifica che, lui ha,
in verita’,le qualificazioni per servire nella srngara-rasa, per cui il discepolo viene informato della
sua forma eterna (siddha-deha), che lui dovrebbe coltivare, come una manjari nel sub-gruppo di
Lalita, nel gruppo del- le gopis di Radha.”

“Poi, il maestro spirituale spiega la relazione mutua tra gli undici componenti (ekadasa-bhavas) di
quella identita’ spirituale (siddha-deha), necessari per la pratica e l’oggetto di quella pratica—I
passatempi che il Signore gode durante gli otto periodi del giorno e della notte (asta-kaliya-lila). In
special modo, egli mostra al discepolo il suo nome spirituale, la forma, le qualita’ ,ed il servizio
principale.”
HC, 15.64-68, Gli appunti,di Srila Bhaktivinoda, a quei versi,

In questo modo, Srila Bhaktivinoda ha sommarizzato l’implementazione appropriata di questo


processo, in ac- cordo alla sua esperienza e realizzazioni. Percio’,l’implementazione
inappropriata,sarebbe quando, un guru,darebbe ai suoi nuovi discepoli, I dettagli della loro siddha-
deha e delle ekadasa-bhavas, anche se loro non sono qualificati. In alcuni casi, il guru potrebb’essere
anche lui non qualificato nel dare questa conoscenza confiden- ziale e guida.

Questo e’, specificatamente, cio’ che viene criticato, e anche giustamente.Questo tipo non-autorizzato
di inizia- zione della siddha-pranali, continua ad essere praticata anche ai giorni nostri, e non e’ in
linea con le istruzioni di Sri Caitanya Mahaprabhu,e neppure con gli acaryas della Gaudiya
Vaisnava.Tali dettagli e istruzioni confi- denziali , non dovrebbero mai essere date a, o da persone
non-qualificate.

Nella prossima sezione,la conoscenza dell’implementazione della propria siddha-deha e ekadasa-


bhavas,verra’ dimostrata, aldila’ di ogni dubbio, di essere valide, e che sono delle componenti
essenziali per il progresso negli stadi finali della raganuga-bhajana.Ma una tale conoscenza
dovrebb’essere data solamente ai discepoli qualifi- cati,e che sono pronti nell’implementare questi
dettagli nel loro bhajana personale. I gurus che, indiscriminata- mente rivelano questi dettagli,a degli
iniziati non-qualificati,con qualunque metodo, compiono un servizio sba- gliato a quei discepoli in
particolare, e al Caitanya Gaudiya-Vaisnavismo in generale.

Questo e’ veramente il punto cruciale della questione riguardo alle controversie sulla siddha-pranali—
sia o no che il guru ed il discepolo siano qualificati. L’accettazione, la continuita’ e gli insegnamenti di
Bhaktivinoda Thakura,riguardo agli aspetti piu’ importanti del siddha-pranali,chiamati siddha-deha e
le sue ekadasa-bhavas, come elementi essenziali per la raganuga-bhajana,sono una prova,che non
puo’ essere rigettata, della validita’ di quegli aspetti, per un Vaisnava della Gaudiya. Ma c’e’ ancor di
piu’ da considerare, quindi continuiamo.

Esistono diversi metodi, usati da ogni guru, riguardo allo stabilire la siddha-deha e le sue ekadasa-
bhavas del discepolo.Alcuni gurus,presumibilmente essendo loro stessi dei bhava-bhaktas,entrano in
uno stato meditativo, da dove, viene detto, ricevono questi dettagli dalle gopis-nitya-siddha.Poi, loro
rivelano quelle informazioni ai loro discepoli,dopo la loro meditazione. Alcuni gurus danno o
assegnano questi dettagli ai discepoli, sulla base delle loro evaluazioni personali, sulle inclinazioni del
discepolo.

Altri gurus, capiscono questi dettagli in collaborazione con I discepoli, sulla base delle preferenze
esistenti e che sono gia’manifestate nel discepolo, e che possono essere considerati delle osservazioni
sulla loro natura eterna (svarupa). In questo metodo, il discepolo, in essenza,sta’ dicendo: “questo e’
chi sono io”, opposto al guru che dice: “ questo e’ chi sei tu”. Srila Bhaktivinoda raccomanda il
metodo di collaborazione, e presumi- bilmente questo e’ di come egli sviluppo’le sue ekadasa-bhavas
personali con il suo guru, Bipin Bihari, quando egli ricevette la siddha-pranali-diksa. Egli indica
direttamente cio’,nell’ Harinama-cintamani, dove scrive:

“Se le proprie preferenze differano,allora il guru fara’ dei cambiamenti.D’altro canto, se al


discepolo non piace cio’,allora dovrebbe dire apertamente al suo maestro spirituale, quello che lui
preferisce. Il guru consi- derera’ la situazione e gli dara’ un’altra identita’, e se al discepolo piace
cio’, allora il guru rivelera’ anche la sua propria identita’.”
HC, 15.72-73

Appunti di Srila Bhaktivinoda T.:

“Quando il maestro spirituale sta accertando le inclinazioni pure e pesonali


dell’aspirante,l’aspirante dovreb- be anche aiutare il maestro spirituale nel rivelare la sua mente,
riguardo alle sue preferenze. Fino a quando il guru, non ha ancora stabilito, con chiarezza, le
inclinazioni del discepolo, la sua guida e’ difettosa.”

“Le inclinazioni che sono state formate, come consequenza di atti meriterevoli, sia in questa vita
che in quel- le passate, sono chiamate ‘ruci’ o gusto. Questa particolare inclinazione, comunque,e’
integrale all’anima (svarupa). Se una persona non avrebbe una’inclinazione naturale per la srngara-
rasa, ma invece e’ inclinato al servizio o all’amicizia, allora lui dovrebb’essere istruito in quella
direzione; e se cio’ non avviene allora ci saranno delle consequenze non desiderabili.”
HC, Appunti ai versi 15.72-73
Quindi,per quando riguarda la pratica di provvedere un diagramma della siddha-pranali(diksa-
patra),al momen to dell’iniziazione, non ho trovato nessuna affermazione diretta per quella pratica, in
qualsiasi libro scritto dagli acaryas della Gaudiya, e neppure un’affermazione sastrica diretta,in
sostegno a cio’. Sebbene Bhaktivinoda Thakura, discute la ekadasa-bhava e la siddha-deha,in grandi
dettagli nei suoi libri,egli pero’ non discute, speci ficatamente sul diagramma della siddha-
pranali,cosi’ come lui l’ha ricevuto, a parte la citazione di prima, che il guru puo’ forse rivelare le sue
ekadasa-bhavas al suo discepolo.

Percio’, si puo’ concludere che,ricevere I dettagli dal diagramma sulla siddha-pranali,non e’ una
qualificazione assolutamente essenziale,per aver successo sulla raganuga-bhakti.D’altra parte,cio’ non
e’ neanche contro qual che principio Vaisnava,e sulla base dell’esperienza di Bhaktivinoda Thakura,
penso che, se i devoti sono abba- stanza fortunati nel ricevere quei dettagli, cio’ dovrebbe servire per
migliorare il loro bhajana. Quindi, anche se non e’ essenziale,allo stesso tempo non esiste una base
affinche’ cio’ meriti di essere criticato, o condannato.

Cosi’ come abbiamo citato prima, sebbene Srila Bhaktivinoda diede la siddha-pranali-diksa a suo
figlio Lalita- prasada, cosi’ come ad altri discepoli, per qualche ragione, Bhaktivinoda Thakura non
diede la stessa diksa e le informazioni della siddha-pranali,a suo figlio Bipal Prasada—
Bhaktisiddhanta Sarasvati—per cui cio’ presenta un’altro punto importante,nella nostra discussione, su
questo soggetto.

Per quanto io ne sappia, attraverso la mia lettura, non esiste una documentazione scritta che
Bhaktisiddhanta Sarasvati ricevette la siddha-pranali-diksa dal suo guru, Gaura Kisora dasa Babaji.
Nondimeno, e’ ben saputo tra tanti, che l’identita’ siddha-svarupa di Bhaktisiddhanta Sarasvati e’
Nayana-Mani-manjari. Bhakti Prajnana Kesava Gosvami era un discepolo di Bhaktisiddhanta
Sarasvati,quindi lui e’ un confratello di Srila Prabhupada, e anche un suo amico. Egli diede anche
l’iniziazione di sannyasa-asrama a Srila Prabhupada. Nella biografia di Srila B.V Narayana Maharaja
(discepolo di Bhakti Prajnana Kesava Maharaja), egli racconta di una discussione tra il suo guru ed
un’altro discepolo, riguardo a S. Bhaktisiddhanta Sarasvati e della siddha-pranali:

In quei giorni, il caro sevaka di Srila Gurudeva, Sripada Narayana Dasadhikari, gli fece delle
domande in privato :“ Il tuo gurudeva rivelo’ o no, l’identita’ del siddha-deha, a qualcuno dei
suoi discepoli?”

Solennemente (Bhakti Prajnana Kesava Gosvami) rispose:” Certamente egli l’ha rivelata. Srila
Prabhupada (Bhaktisiddhanta Sarasvati) ha rivelato l’identita’ del siddha-deha e siksa nel
bhajana- pranali, e ad alcuni dei suoi discepoli qualificati; altrimenti la linea di Sri
Rupanuga sarebbe finita. Egli rivelo’ anche a me,con misericordia, questa pranali.”

Sri Narayana Prabhu, di nuovo chiese:” Potresti accordarmi la tua misericordia e rivelarmi il nome
della tua siddha-deha?”

Srila Gurudeva rispose:” Non adesso; cio’ ti verra’rivelato al momento giusto”.

Una vera rivelazione questa, ed un fatto estremamente importante, da integrare con le nostre analisi e
un’ampia comprensione. Nonostante questi fatti, Bhaktisiddhanta Sarasvati non presento’ la
successione disciplica del suo guru, come se fosse la sua, assieme ai dettagli della siddha-
pranali.Invece, egli compilo’ una nuova succes- sione disciplica di acaryas Vaisnava, e che non era
una linea specifica di gurus ed I loro discepoli diretti, come viene mostrato nel diagramma della guru-
pranali di Bhaktivinoda Thakura, il che’ era una cosa normale nella maggior parte di altre discendenze
di quel periodo.

La successione disciplica che S.Bhaktisiddhanta Sarasvati presento’, era in essenza, una compilazione
degli acarya Vaisnava piu’ prominenti, e provenienti in successione da Sri Caitanya Mahaprabhu. In
alcuni casi esistevano delle grandi interruzioni nei periodi di successione tra un guru e l’altro,
nell’elenco di successione disciplica. Naturalmente, egli incluse suo padre, Bhaktivinoda Thakura, il
quale diksa-guru non era Jagannatha dasa Babaji, come abbiamo imparato.

Bhaktivinoda Thakura non era neppure il diksa-guru di Gaura-Kisora dasa Babaji,il quale invece
apparteneva alla discendenza di Advaita, in Santipura.Nessuno degli acaryas, nella discendenza di
Srila Bhaktivinoda T. ap- pariva nella lista compilata da Bhaktisiddhanta Sarasvati. Srila Bhaktivinoda
mori’prima che S.Bhaktisiddhanta potesse riuscire ad implementare questa nuova successione
disciplica,quindi non abbiamo nessun modo di sape- re di come Srila Bhaktivinoda avrebbe reagito, o
comportato, in quella situazione.

Questa stessa successione disciplica, presentata da Bhaktisiddhanta Sarasvati, fu poi tramandata in giu’
da Srila Prabhupada, ai suoi discepoli e al mondo, come la parampara regnante della Gaudiya
Vaisnava, a partire dal Signor Caitanya Mahaprabhu.Sotto queste circostranze,ovviamente,non c’era
possibilita’di ottenere un diagram ma della siddha-pranali, con I dettagli della ekadasa-bhava di ogni
guru, in quella successione disciplica. Da quel punto in poi, quella pratica, sulla loro discendenza, non
e’ stata continuata.

Srila Bhaktisiddhanta e Srila Prabhupada hanno fatto la scelta di mettere da parte l’interesse su
quell’aspetto particolare di quel sistema che, precedentemente, e ancora attualmente, e’ prevalente, e
che fu impiegato da diversi Gaudiya Vaisnava pranalis, discendenti direttamente da Sri Caitanya
Mahaprabhu.

Quando Bhaktisiddhanta Sarasvati introdusse questa nuova successione disciplica,naturalmente


incontro’ molta resistenza e critica, da tanti devoti nella comunita’ della Gaudiya Vaisnava, in India,
sia in Navadvipa che in Vrndavana. Alcuni Vaisnavas in India stanno ancora chiedendosi della
validita’ della discendenza presentata da Bhaktisiddhanta Sarasvati.

Sembra che Bhaktisiddhanta abbia fatto cio’,poiche’egli voleva distinguere la sua missione da coloro
che stava- no,inappropriatamente,implementando il sistema della siddha-pranali, cosi’ come anche di
quei gosvamis di casta, che cercavano, col dare il diksa, di farne un’affare monopolio, in una
successione disciplica di famiglia, senza provvedere nemmeno una guida e delle istruzioni appropriate.

Piuttosto che rappresentare la discendenza di Gaura Kisora Dasa Babaji, che era una delle tante
pranalis valide di quei tempi, e che era una tradizione onorata in quel periodo, egli fece la scelta di
stabilire una successione disciplica che rappresentava la trasmissione della conoscenza essenziale,
discendente e tramandata dal Signor Caitanya, che non era legata ad una famiglia ogruppo in
particolare. Percio’ si puo’ dire che e’ una discendenza di siksa-gurus. Qualcuno l’ha persino chiamata
Bhagavata-parampara.

Il risultato essenziale e’ che lui stabili’ il principio che, non e’ importante a quale successione
disciplica si ap- partiene, purche’ si e’ ricevuta la diksa e la siksa da un guru Vaisnava realizzato,e si
stiano seguendo, corretta- mente, gli insegnamenti degli acaryas Vaisnava, nella linea proveniente da
Sri Caitanya Mahaprabhu. La diffu- sione mondiale del Vaisnavismo sembra convalidi la sua
posizione e visione.

Le innovazioni di S.Bhaktisiddhanta S.,furono compiute anche in considerazione delle circostanze


uniche dove il Vaisnavismo stava diffondendosi,dappertutto nel mondo, ad una nuova classe di
potenziali-pratricanti, nessu- no dei quali era qualificato di ricevere la siddha-pranali, la siddha-deha o
le ekadasas-bhava. Cio’ avrebbe creato molta confusione e sarebbe stato inappropriato. Piuttosto,
quello era un periodo adatto per gettare le fon- damenta della scienza del bhakti-yoga, a livello
mondiale, sulle quali poter costruire ed espandere, attraverso le generazioni future di Vaisnavas.

E, cosi’ come chiunque che ha studiato I loro scritti sa’ che, sia Srila Bhaktisiddhanta S. che Srila
Prabhupada non scrissero o discussero riguardo alla siddha-deha e alle ekadasas-bhava, in maniera
estensiva. Loro invece, cercarono, piu’ o meno,di evitare di fare cio’, poiche’ erano dei discendenti
diretti di Bhaktivinoda Thakura. Comunque, abbiamo appena ascoltato che S.Bhaktisiddhanta
Sarasvati, in verita’, diede questi dettagli e istru- zioni ai suoi discepoli qualificati, per cui non era
questa una conoscenza che lui rigetto’ completamente.

Malgrado quello che Srila Prabhupada scrisse, riguardo alla siddha-deha, nel “Nettare della
Devozione”, questo estratto,da una conversazione che lui ebbe con Harikesa dasa, uno dei suoi primi
discepoli, in Mayapur, India, (circa nel 1973), rivela dei fatti molto chiari sulla vera posizione di Srila
Prabhupada in relazione a questo soggetto:

SP: Quindi, cos’e’ che hai imparato in Vrndavana?

HD: riguardo alla Nitya-lila, Gurudev.

SP: Ehhh. ?

HD: Siddha-pranali, asta-kaliya-lila-smaranam. Giusto,Gurudev?

SP: Si. Ma chi e’ il siddha?

HD: Uno tra milioni di aspiranti ( citando poi il verso dalla Bhagavad-gita :“ manusyanam
sahasresu….) Ma non e’ forse questa (nitya-lila), il nostro fine, Gurudev?

SP: Si. Noi siamo I seguaci di Rupa Ragunath. Questa e’ la comprensione piu’ elevata, di essere
dei dasanudas nella Radha-Krsna-lila.

HD: Ma riguardo alla siddha-pranali. Com’e’ che possiamo qualificarci? Chi e’ che ce la dara’?
SP: Il guru te la dara’. Tu semplicemente canta Hare Krsna.

HD: ( Citai la storia di Chota-Krsnadas, che cerco’ di abbandonare il suo corpo, col tentativo di
buttarsi nel fiume Manasa-ganga,quando senti’ che solamente il suo Guru, che era gia’ morto,
poteva dargli la siddha- pranali)…. Com’e’ che si puo’ ricevere quest’informazione
eterna,Gurudev?

SP: Il Guru te la dara’. Non esiste una considerazione materiale che il guru e’ qui o li’.
Quando tu raggiungi quel livello, allora il Guru te la dara’.

HD: Gurudev,riguardo la manasi-seva, come in quel caso, in cui il Brahmana che si brucio’ il dito
in meditazione? Non e’ quello il bhajana?

SP: Krsna non fa distinzioni. Ma se tu servi Krsna con la mente, Lui lo accettera’. Non c’e’
dubbio!

HD: Gurudev, quandunque faccio riferimento alla Raganuga-bhakti, molti dei miei confratelli si
arrabbia- no e dicono che cio’ e’ un non-senso della Gaudiya Math, e che tu non ci hai mai
insegnato cio’!

SP: Ognicosa sta per venire, anche loro verranno a conoscenza di cio’.

HD: Gurudev, e’ la asta-kaliya-lila di Kaviraj Gosvami, la Vera Nitya-lila,nei dettagli ?

SP: Si.

Questa conversazione, rivela un’attitudine, drammaticamente diversa dalla dichiarazione iniziale di


Srila Prabhupada, riguardo alla siddha-pranali. Qui, egli dice “il Guru te la dara’. Non esiste una
considerazione materiale, che il Guru e’ qui’ o li’.Quando tu raggiungi quel livello, il Guru te la
dara’.”A prima vista, cio’ sembra che sia una contraddizione con le sue dichiarazioni originali,ma non
lo e’.Cio’ e’perfettamente in armo- nia con la mia asserzione che lui non stava,direttamente,criticando
la siddha-pranali, ma solamente la falsa im- plementazione da parte di sette non autorizzate. Nella
conversazione di prima, egli chiaramente indica,che cio’, e’ una parte valida della bhakti, e che egli
stava pensando che,eventualmente,avrebbe dato questa conoscenza ai suoi discepoli,” ognicoa sta per
venire, anche loro verranno a conoscenza di cio’”.

Questa e’ una prova ulteriore della mia asserzione originale che, Srila Prabhupada comprese questi
dettagli e che aveva in mente di rivelare ognicosa nel corso del tempo. E’ chiaro, dalla conversazione
di prima, che Srila Prabhupada era profondamente consapevole della posizione neofita dei suoi
discepoli, per cui fece delle giuste correzioni alla presentazione di questa conoscenza confidenziale.

Bhaktisiddhanta Sarasvati, rivelo’ anche altre realizzazioni della sua mentalita’, e mise a disposizione
altre prove che lui comprendeva e accettava questa conoscenza e questi processi. In una lettera al suo
discepolo egli scrisse;
“Ho notato la tua lettera del 24. La asta-kaliya-lila, la quale tu hai sentito dire dai Vaisnavas in
Vrndavana, senza dubbio dovrebb’essere presa in grande considerazione.Ma il modo in cui, questi
passatempi vengono
concepiti, nello stato contaminato, e’ totalmente corrotto.”

“Alcuni individui fortunati, sono capaci di conoscere queste cose dopo aver cantato per un lungo
periodo, poiche’ quella e’ l’identita’ del vero se’. Ma cio’ puo’ essere conosciuto solo dopo che
uno e’ libero dalla contaminazione mentale.Con il risveglio di questa identita’ spirituale,uno
ha,automaticamente,una costante cognizione della sua forma spirituale.”

“Coloro che dicono, che possono insegnare o rivelare quest’identita’, stanno praticando un certo tipo
di fal- sita’; cio’ non puo’ essere fatto. Dall’altra parte, se il devoto riceve qualche ispirazione,
dopo aver cantato per un lungo periodo,egli dovrebbe avvicinare un sad-guru, o dei devoti
avanzati,e chiedere loro la confer- ma e ricevere una purificazione da loro .

“L’identita’ spirituale ha undici aspetti (ekadasas-bhava). Ci sono molti casi di gurus senza
scrupoli,che artificialmente impongono queste designazioni ai praticanti non qualificati, per cui
non possiamo definire cio’ un’esempio di perfezione spirituale.”

“Coloro che hanno ottenuto la perfezione di essere fissi nella loro identita’ spirituale (svarupa-
siddhi), han- no ottenuto una tale realizzazione attraverso una rivelazione interiore, e la sola
preoccupazione del maestro spirituale,in queste situazioni,e’ quella di aiutare ulteriormente il
discepolo ad avanzare.Durante il progres- so del praticante, verso la perfezione spirituale, tutte
queste cose vengono rivelate, naturalmente, nel cuore, e che sinceramente sta cercando il
servizio.” Estratto dalla Prabhupader Patravali.

In questa lettera, Bhaktisiddhanta Sarasvati ci ha fornito dei punti principali del processo, in perfetta
sincronia con gli insegnamenti di suo padre,cosi’ come verranno presentati nei dettagli,durante la
presentazione di questo capitolo.Egli conferma anche la mia spiegazione dell’implementazione
inappropriata della siddha-pranali,essen do il punto specifico di contestazione,introdotto sia da lui che
dal nostro Srila Prabhupada.Questa e’,in aggiunta una conferma incontestabile, sulla validita’ della
siddha-pranali, dell’ekadasa-bhava e della siddha-deha.

Non ho nessun disaccordo o opposizione al metodo di Bhaktisiddhanta Sarasvati,su queste questioni.


Non trovo neanche nessun difetto,sulla decisioneche prese,riguardo alla successione disciplica chelui
presento’.Egli dimo- stro’ di come gli acaryas possono essere innovativi, nelle loro attivita’
missionarie, per quanto estreme queste possano essere. Pero’,il fatto che Bhaktisiddhanta Sarasvati
continuo’ il principio della siddha-pranali, con alcuni dei suoi discepoli qualificati,e’ anche una
validazione della mia asserzione. Il fatto che Srila Prabhupada non diede questi dettagli a nessuno dei
suoi discepoli,dimostra semplicemente,che nessuno di loro,allora,erano qualificati, e coloro tra di
noi,che si trovarono li’ in quel periodo, sanno bene che e’ un fatto chiaramente ovvio, e che e’ stato
piu’ che mai confermato con queste rivelazioni.

Alcuni Vaisnava si dibattono che, poiche’ la parampara che Bhaktisiddhanata Sarasvati proponeva,
non era una discendenza autorizzata e senza interruzioni,I suoi discepoli,di consequenza,non sono
appropriatamente connes- si a Sri Caitanya Mahaprabhu o a Krsna,attraverso una successione disciplica
autorevole. Comunque, poiche’ Bhaktisiddhanta Sarasvati ricevette il diksa da Gaura-Kisora-dasa-
Babaji (su raccomandazione di suo padre, S. Bhaktivinoda T.),il quale apparteneva ad una
discendenza autorevole, quindi lui era infatti collegato corretta- mente, di consequenza, lo era anche
Srila Prabhupada, essendo il suo discepolo. Percio’, anche I discepoli di Srila Prabhupada, sono anche
loro collegati correttamente ad una parampara autorizzata, in qualsiasi modo si voglia analizzare cio’.

Per coloro che dubitano cio’,ecco qualcos’altro da considerare. I Vaisnava sanno che esistono degli
spazi vuoti nella successione disciplica, da Brahma fino a Sri Caitanya Mahaprabhu, quindi, come
fanno, quegli acaryas che apparsero dopo una lunga interruzione,a raggiungere la perfezione? Dov’e’
che loro poterono trovare una sampradaya autorevole, ed I suoi gurus auto-realizzati? Una cosa
questa, da ponderare.

Una cosa interessante,e’ che nessuno degli acaryas enfatizza il fatto che si deve ricevere il diksa da
una succes- sione disciplica, perfettamente intatta. Piuttosto, loro sottolineano le qualificazioni di un
diksa-guru,che dev’es- sere un Vaisnava realizzato e genuino, idealmente e preferibilmente un prema-
bhakta. Trovare un guru- prema-bhakta, e’ in definitiva, piu’ critico al successo che non la
discendenza alla quale lui appartiene.

In piu’,un collegamento alla discendenza autorevole, non sempre garantisce le credenziali e


qualificazioni spi- rituali del guru. Tutti noi abbiamo constatato, che molti dei cosidetti autorizzati
gurus e appartenenti ad una discendenza autorevole, sono caduti dal cammino spirituale e hanno
persino rigettato la stessa bhakti. Quindi, di nuovo, siamo noi che dobbiamo scegliere I nostri gurus
con saggezza e con attenzione.

Non esiste neanche un’ordine, negli scritti dei nostri acaryas, che I discepoli debbono ricevere questi
dettagli confidenziali solamente dai loro diksa-gurus e da nessun altro. Bhaktisiddhanta Sarasvati disse
cio’nella lettera: ” D’altra parte, se il devoto riceve qualche ispirazione,dopo aver cantato sinceramente
per un lungo periodo,al- lora lui dovrebbe avvicinare il sad-guru, devoti avanzati,e chiedere una
conferma ed essere purificarti da loro.”

Nel Jaiva-dharma di Bhaktivinoda Thakura, il caratterre principale, Vijaya Kumara, non ricevette
questa cono- scenza elevata, dal suo diksa-guru. Egli la ricevette dal suo siksa-guru, Gopala Guru
Gosvami, che era un rasika Vaisnava qualificato, appartenente ad un’altra discendenza. Nessun
conflitto di discendenze fu indicato in quel contesto, e neppure una slealta’ verso il loro guru.

Viene detto che, un acarya maha-bagavata attuale, puo’ cambiare gli aspetti del processo della
bhakti,per acco- modare le prevalenti circostanze, cosi’ come lo fece Srila Prabhupada, quando lui
permise alle donne di impe- gnarsi nell’adorazione delle Divinita’, nei tempii aldifuori
dell’India,permettendo cosi’, che sia uomini e donne vivessero nello stesso asrama,invece che
separatamente. Comunque, queste correzioni non erano dei cambia- menti fondamentali, ai processi
essenziali del sadhana o bhajana, delineati dagli acaryas, invece erano sempli- cemente, delle
correzioni esterne, basate su delle considerazioni culturali, compiute in accordo al tempo, al posto e
alle circostanze.

Ne’Srila Prabhupada,o Bhaktisiddhanta Sarasvati, o qualsiasi altro acarya genuino,avrebbero mai


cambiato, ar- bitrariamente,qualcosa di fondamentale e assolutamente essenziale, come quella del
processo della raganuga- bhajana, specificatamente in relazione con la siddha-deha,l’ekadasa-
bhava,la manasi-seva e la lila-smaranam. Specialmente poiche’,il loro diretto predecessore acarya,
Bhaktivinoda Thakura, descrisse e raccomando’,tanto elaboratamente, questi processi come dei gradini
essenziali e importantisimi verso la perfezione.

Nel prendere in considerazione tutto cio’, diventa incontestabilmente chiaro, da tutti gli scritti degli
acaryas, incluso la discussione tra Sri Caitanya Mahaprabhu e Ramananda Raya (CC, ML, Capitolo
8), che se uno desidera entrare nella vraja-lila, si deve assolutamente seguire l’esempio di, ed essere
guidato da, un’associato di Vraja da lui scelto, la quale natura e stato d’animo (bhava), e’ in armonia
con il proprio stato d’ animo e la realizzazione desiderate, specialmente per la madhurya-rasa.Tutti
loro sono, unanimamente chiari, che non esi- ste un’altro metodo per entrare nella vraja-lila.

L’importanza nell’ accettare una guida da Vraja, e’ che uno deve meditare,regolarmente e
specificatamente,sul- la sua partecipazione,personalmente desiderata (manasi-seva) sui passatempi di
Radha e Krsna, durante gli otto periodi del giorno e della notte (asta-kaliya-lila). Cio’ viene compiuto
attraverso la facilitazione della propria siddha-deha, per il fine di sviluppare la propria identita’ eterna,
assieme allo stato d’animo d’amore e di servi- zio, al quale si aspira. Cio’ non puo’ assolutamente e
inequivocabilmente essere fatto, attrraverso la facilitazio- ne della, o nel contesto della, propria
identita’ attuale, materiale,esterna,temporanea, di uomo o di donna.

Cio’ viene confermato da Bhaktivinoda Thakura, nei suoi appunti sull’Harinama-cintamani:

“Colui che, naturalmente ha la tendenza di coltivare il rasa coniugale, dovrebbe,senza dubbio,


adottare la forma di donna e l’attitudine di una gopi in Vrndavana.Nessun’essere vivente puo’
entrare nello stato d’animo coniugale di Vraja, con uno stato d’animo o in un corpo da
maschio. Solamente quando, si ha adottato l’identita’ come una gopi, lui puo’, in verita’,
adorare Krsna.”

“Quest’ identita’ e’ composta di undici aspetti (ekadasa-bhavas), Percio’, solo colui che ha
adottato queste undici attitudini, si puo’ dire che ha ottenuto un’identita’ da gopi. [Poi, lui
elenca le ekadasa- bhavas]. Qualsiasi identita’ uno ha in questo mondo, si
dovrebbe,interiormente, adottare un’identita’ spirituale in questi undici aspetti, e adorare
Radha e Krsna direttamente in quella forma.”
HC, appunti al verso 15. 58

Non ci sono eccezioni a questi procedimenti, che si trovano in qualsiasi testo della GaudiyaVaisnava,
eccetto in casi, estremamente rari e veramente speciali, dove Krsna Lui stesso accorda il prema
istantaneamente, cosi’ come Sri Caitanya Mahaprabhu lo fece spesso. Percio’,per il fine di
contemplare e di meditare correttamente, cosi’ come veniamo istruiti dagli acaryas,si deve avere per
prima, una chiara concezione,della propria identita’, servizio e relazione, desiderata ed eterna.

Questo, certamente,non puo’ essere raggiunto, semplicemente,con una speculazione mentale mal
guidata, che sarebbe contro tutti gli insegnamenti degli acaryas, e quindi, completamente disastrosa al
proprio progresso nella bhakti. Una tale meditazione uniforme e speculativa, sarebbe considerata un
disturbo sul cammino che si e’ accettato.Ignorare o minimizzare il valore della guida provveduta dai
nostri acaryas, e’ offensivo, molto rischioso e non raccomandato.
Percio’,esiste la qualificazione inevitabile, di comprendere e di implementare la propria siddha-deha, e
le sue ekadasa-bhavas,come viene descritto da Gopala Guru Gosvami e da Dyanachandra Gosvami nel
loro smarana- paddhatis; da Rupa Gosvami, da Jiva Gosvami e da Visvanatha Cakravarti, nel Bhakti-
rasamrta-sindhu; e da Srila Bhaktivinoda Thakura, nel Jaiva-dharma e nell’ Harinama-cintamani.
Cerchero’ di esplorare, nella prossima sezione,tutti gli insegnamenti degli acaryas, rigurdo a questi
soggetti.

Malgrado tutte queste considerazioni, alcuni devoti,potranno forse insistere che Krsna,semplicemente,
rivelere- ra’ ognicosa al devoto qualificato, che sta cantando sinceramente, e quindi non c’e’ bisogno
di studiare questa conoscenza. Cio’, puo’ forse essere vero, fino ad un certo punto. Comunque, la
verita’ e’ che Krsna, ha di gia’ rivelato ogni dettaglio, negli scritti degli acaryas, I quali insegnamenti
sono una manifestazione diretta della Sua misericordia. Quindi non c’e’ bisogno di aspettare ‘LA
RIVELAZIONE’. Questa e’ immediatamente alla portata di coloro che sono pronti, desiderosi e
capaci.

Percio’,essendo nella posizione di guru nel nostro cuore (caita-guru),Krsna guidera’ tutti I devoti
qualificati a studiare questi insegnamenti, per il loro beneficio eterno, e poi, Lui rivelerera’ la giusta
comprensione di questa conoscenza,in accordanza con le qualificazioni di ogni devoto.
Cio’e’,principalmente,di come Krsna ci accorda la Sua misericordia. Questi dettagli e istruzioni,
furono compilati per delle ragioni ovvie,e non dovrebbero esse- re minimizzate o ignorate, a favore
delle emancipazioni divine, che sono molto rare e che ci si aspetta.

Per illustrare questi punti, ecco alcuni punti interessanti che riassumono le conversazioni all’inizio nel
Jaiva- dharma, Capitolo 39—Entrare nella lila:

…Vijaya Prabhu: dovuto alla tua compassione illimitata, ho imparato ognicosa, ma non riesco a
control- lare il mio vero se’, quindi non riesco,fermamente , a stabilirmi nella krsna-lila. Sii
gentile e accordami qualsiasi istruzione tu creda possa aiutarmi nella mia condizione attuale.

…Gopala Guru Gosvami: In altre parole, tu dovresti completamente abbandonare la ragione e la


logica degli sastra, e impegnarti nel sadhana della raganuga-bhakti, in accordo all’ avidita’
sviluppata nel tuo cuore. Rendi un servizio d’amore profuso, a Sri Sri Radha e Krsna in Vraja.
Cio’ significa, impegnarti nel bhajana della Vraja-rasa.

…Vijaya Prabhu: adesso, mettero’ da parte qualsiasi argomento logico degli sastras, e di tutti gli
altri cammini, poiche’ sono diventato molto desideroso di rendere un servizio appropriato
nell’asta-kaliya-lila, come fu insegnato e dimostrato da Sri Gaurangadeva,sotto la guida del mio
guru-rupa-sakhi. Per favore istruiscimi di come posso educare la mia mente a diventare
concentrata in quest’ attitudine, cosicche’potro’ raggiungere il mio fine.

…Gopala Guru Gosvami: prima di eseguire la radha-krsna-smarana, ricordati sempre della


gaura-lila, poiche’ cio’ stimolera’ e risvegliera’ I tuoi bhavas dell’asta-kaliya-lila. Cerca di non
dimenticarti mai, che il bhajana-gurudeva, non e’ altro che una Vraja yuthesvari o una sakhi.Entra
la vraja-lila eseguendo, in questo modo,il bhajana.
…Gopala Guru Gosvami: in relazione a cio’, due soggetti debbono essere chiaramenti compresi:
upasya- pariskrti e upasaka-pariskrti. L’Upasya-pariskrti significa di raffinare le concezioni e di
realizzare la vera natura dell’upasya (l’oggetto del proprio seva). Tu hai gia’ raggiunto l’upasya-
pariskrti, poiche’ tu hai compreso la rasa-tattva.

Esistono undici bhavas in relazione alla upasaka-pariskrti; tu le hai ottenute quasi tutte, ma tu hai
bisogno in qualche modo, di essere piu’ fermamente situato in cio’.

Vijaya: Sii gentile, e spiegami di nuovo,per favore, queste ekadasa-bhavas.


. JD, Capitolo 39, Pag.837-839

Queste analisi,conclusive e complete, delle origini e della validita’ della siddha-pranali, in accordo
agli scritti degli acaryas della Gaudiya, sono di un’importanza vitale, per tutti I Vaisnavas della
Gaudiya,specialmente per coloro che desiderano di impegnarsi nella raganuga-sadhana-bhajana.
Adesso, andiamo ad esaminare e a verificare le origini e la validita’ della siddha-deha e le sue
ekadasa-bhavas.

La siddha-deha e le sue ekadasa-bhavas—l’origine e la validita’.

La nozione di un “ corpo spiritualmente perfetto e concepito mentalmente”—la siddha-deha—definita


dalle sue undici caratteristiche—ekadasa-bhavas—e’, sia completamente sconosciuto o veramente
incompreso da molti Vaisnavas della Gaudiya,specialmente coloro tra noi,che sono venuti a
conoscenza del cammino del bhakti- yoga, nell’associazione dell’ISKCON. Cio’ avvenne
principalmente, perche’, sia Srila Prabhupada che Srila Bhaktisiddhanta, discussero la siddha-deha,
con cosi’ pochi dettagli, rispetto agli acaryas precedenti. Tuttavia, cio’ e’ una componente veramente
essenziale, nella pratica della raganuga-bhajana, cosi’ come viene, esplici- tamente descritta, da tutti
gli acaryas, I quali libri stiamo esaminando.

In piu’,il soggetto della propria siddha-deha e delle sue ekadasa-bhavas, e’ un punto principale di
contestazio- ne, per coloro che criticano la presentazione di Srila Prabhupada, sulla raganuga-bhakti.
Percio’, in questa sezione, cerchero’ anche di rivedere degli aspetti specifici su questo soggetto, con il
fine di risolvere, armonio- samente, quelle dispute. Diventerra’, completamente chiaro che, Srila
Prabhupada non presento’ cio’, con lo stesso livello di dettagli, come gli acaryas precedenti, sulla base
di tutte quelle ragioni, presentate nell’Introdu.

Diverse teorie abbondano a riguardo le origini e l’applicazione della propria siddha-deha e le ekadasa-
bhavas. Molti devoti si chiedono se questa conoscenza e’ persino autorizzata o rilevante. Alcuni
Vaisnavas pensano che, questi dettagli sono tra le diverse idee non autorevoli, provenienti dai Babjis
non-qualificati, di Radha-kunda, per cui loro condannano questi concetti, come se fosse della sporcizia
deviante da sahajiya, e che si deve evitare come se fosse una malattia contagiosa.

Presentero’ le evidenze totali, dai nostri acaryas, in modo sistematico, passo dopo passo, per dimostrare
che tali concezioni sbagliate,sono completamente senza fondamento e terribilmente sbagliate,poiche’,
basandoci sulla realta’dei fatti, questa conoscenza proviene direttamente dalla sorgente piu’ elevata, che
si chiama:Sri Caitanya Mahaprabhu. Ci sono tanti pezzi di questo apparente rebus, ma non appena
vengono radunati, usando la logica e la coerenza, otteremo una chiarezza, e le conclusioni diventeranno
auto-evidenti.

Dovuto alla sua natura veramente confidenziale, e poiche’ coloro che sono genuinamente qualificati, per
imple- mentare questa conoscenza sono estremamente rari, persino tra I Vaisnavas, questa conoscenza
quindi non e’ stata propagata ampiamente o apertamente, con la stessa intensita’,come la vaidhi-bhakti.
Cio’ e’ normale, ed e’ anche giusto che sia cosi’. I soggetti confidenziali non dovrebbero essere
disseminati tra un grande pubblico, persino tra la comunita’ di Vaisnavas.

Rupa Gosvami, introdusse per prima, la siddha-deha (rupa), nel Bhakti-rasamrta-sindhu, nel capitolo
sulla sadhana-bhakti (il servizio devozionale pratico),e venne spiegato e chiarificato ulteriormente, nei
commentari di Jiva Gosvami e di Visvanatha Cakravarti.

Seva sadhaka-rupena siddha-rupena catra hi


Tad-bhava-lipsuna karya vraja-lokanusaratah

“Nel seguire gli abitanti di Vraja,uno dovrebbe offrire il servizio con il suo corpo fisico (sadhaka-
rupa), e col suo corpo spirituale siddha (siddha-rupa), con il desiderio di una particolare bhava
[di un’associato di Vraja—vraja-lokanusaratah].” BRS, 1.2.295

Dal commentario di Jiva Gosvami:

“Sadhaka-rupa si riferisce al corpo fisico del praticante. Siddha-rupa si rifersice al corpo che e’
adatto per il proprio servizio desiderato, e che e’ stato sviluppato da una meditazione
interiore.(siddha-rupena antas- cintitabhista-tat-sevopayogi-dehena).Uno serve con il desiderio
per una particolare bhava o rati di un’associato di Krsna, in Vraja.”

Dal commentario di Visvanatha Cakravarti:

“Uno esegue il servizio con la sadhaka-rupa—il corpo attuale—e con la siddha-rupa—il corpo che e’
adatto per il servizio a Vraja Krsna,con un particolare tipo di bhava o rati che si desidera, e che si
presenta attra- verso la contemplazione interiore, con il desiderio di una particolare rati,
indirazzato al Suo amato Krsna, situato in Vrndavana.”

“Si dovrebbero seguire I cari devoti di Krsna,come ad esempio Radha,Lalita,Visakha,Sri Rupa-


manjari, e coloro che le seguono—persone come Sri Rupa e Sanatana Gosvamis. Si dovrebbe
eseguire, adeguatamente, il servizio mentale (manasi-seva), nella propria siddha-rupa, seguendo
gli esempi di Sri Radha, Lalita, Sri- Rupa-manjari,Visakha, ed altre.”

“Nel proprio corpo fisico, si dovrebbe eseguire il servizio, usando il proprio corpo, seguendo persone
come Sri Rupa e Sanatana Gosvami, situati in Vraja.”

Visvanatha Cakravarti fornisce delle chiarificazioni in piu’ a questo verso, dal testo Raga-vartma-
candrika,e lui ripete, praticamente, la stessa spiegazione, nel suo ‘Bhakti-rasamrta-sindhu’:
“Vivere con il sadhaka-rupa, significa nel corpo fisico del devoto praticante, ed il siddha-rupa
significa il proprio corpo spirituale desiderato e concepito mentalmente, e che e’ adatto per
un servizio trascen- dentale diretto al Signore Krsna.”

“Tat-bhava-lipsuna, significa essere desiderosi di ottenere gli stati d’animo coniugali ed effulgenti
verso Krsna,del devoto personalmente favorito con quello stato d’animo, come Srimati Radharani, e
le gopis. Com’e’ che si serve’? Con la parafernaglia che viene ricavata sia mentalmente (siddha-
rupa), o fisicamente (nella sadhaka-rupa).”

“Com’e’ che si possono seguire le orme delle persone di Vraja? Nel proprio corpo fisico, uno segue
le orme di Srila Rupa Gosvami,ed altri santi che vissero in Vraja; e nel corpo spirituale concepito
mentalmente, uno segue le orme di Srimati Rupa-manjari, e degli altri eterni associati di Krsna.”
RVC, 1.11

Queste spiegazioni accettate da Jiva Gosvami e da Sri Visvanatha, hanno reso chiaro quello che Rupa
Gosvami voleva dire in questo verso, cosicche’ non ci possono essere delle incomprensioni. La siddha-
deha,viene conce- pita nella mente, con il fine del servizio in meditazione (manasi-seva), come parte
della pratica interiore della raganuga-bhajana.

Alcuni devoti si dibattono che la siddha-deha non puo’ essere “concepita nella mente” di un praticante,
il quale non e’ libero dagli anarthas, poiche’ la mente e’ costituita di energia materiale, e la siddha-deha
dovrebbe esse- re spirituale e perfetta (siddha).Come puo’, una mente materiale,contaminata e
condizionata,concepire un corpo spirituale perfetto?Questo argomento viene facilmente chiarito dal
seguente verso dalla Caitanya-caritamrta:

“Al momento dell’iniziazione, quando un devoto si abbandona pienamente al servizio del Signore,
Krsna lo accetta come se fosse non differente da Lui stesso. Quando il corpo del devoto viene cosi’
trasformato in un’esistenza spirituale, il devoto, in quel corpo trascendentale, rende servizio ai piedi
di loro del Signore.”
CC, 3.4.192-193

Quindi, per uno che e’ qualificato di impegnarsi nella raganuga-bhakti, la siddha-deha non e’ un
prodotto di un’immaginazione materiale o di una speculazione mentale. Coloro che non sono qualificati
o che cercano, pre- maturatamente,di contemplae la loro siddha-deha, non otterranno I risultati
desiderati, e puo’ anch’essere detri- mentale, alla loro bhakti. Cerchero’ di discutere nei dettagli, su quei
soggetti,piu’ in avanti nel capitolo.

Per una prospettiva ed un contesto appropriato,non dimentichiamoci che, questo verso dal Bhakti-
rasamrta- sindhu, e’ nel capitolo sulla sadhana-bhakti—servizio devozionale nella pratica. Cio’viene
presentato prima dei capitoli sul bhava e sul prema—gli stadi della perfezione della sadhana-bhakti.
Percio’, questa meditazione che si raccomandata, fa parte, senza dubbio, dalla propria pratica—
sadhana—e non dalla perfezione—sadhya.

Adesso,andiamo a paragonare la traduzione di Srila Prabhupada, di questo stesso verso, come viene
citato nella Caitanya-caritamrta:
“Il devoto avanzato che e’ inclinato verso il servizio d’amore spontaneo, dovrebbe seguire le attivita’
di un particolare associato di Krsna, in Vrndavana. Egli dovrebbe eseguire il servizio, esternamente,
come un devoto che segue le regole, cosi’ come internamente dalla sua posizione di auto-realizzato.
Percio’,egli dovrebbe eseguire il servizio sia internamente che esteriormente.” CC,
2.158

Srila Prabhupada non diede nessuna spiegazione a questo verso,e non scrisse neanche niente di
specifico, sia riguardo a questo verso o alla siddha-deha, nel “Nettare della Devozione”. Cio’fu, di
nuovo,consistente con la sua mentalita’ di evitare I dettagli di questo soggetto, come abbiamo spiegato
prima. Comunque,e’ molto rive- lante, che Srila Prabhupada tradusse,il termine siddha-rupena, come
“la propria posizione auto-realizzata”. La siddha-deha e’, in effetti, il primo stadio nel processo di
realizzazione della propria identita’eterna. L’uso del termine “auto-realizato”, che Srila Prabhupada da,
non significa la piattaforma di bhava, poiche’ questo verso si riferisce al sadhana, durante lo stadio
della pratica.

Nel Brhad-bhagavatamrta, di Sanatana Gosvami, quando Narada-muni istruisce Gopa-kumara,


impariamo che, la meditazione sulla propria siddha-deha, durante il sadhana, si applica anche a quei
sadhakas che desiderano di entrare in Vaikuntha:

“In questa meditazione interiore, Il sadhaka serve I piedi di loto di Sri Krsna, in un rasa particolare,
con una forma,un vestito, e cosi’ via dicendo, e che sono adatti al suo servizio. Ottenendo la
perfezione. alla fine della sua vita, egli entra in Vaikuntha.In quell’istante,il suo cuore e’ attratto alla
rasa precedente, con la quale,men- tre lui era allo stadio di sadhaka, adorava il Signore, e accetto’
una forma ed un vestito identici, sapendo che questi sono molto cari a Sri Bhagavan.”
BB, 2.4. 145-146

Dal commentario di Sanatana Gosvami:

“Chiunque va’ a Vaikuntha, realizza lo stesso servizio ai piedi di loto di Krsna, per il quale egli ha
sviluppato un gusto alla fine della sua vita materiale, e lui realizza quel servizio nei pieni dettagli,
con il suo vestito, la sua forma, ecc…poiche’, ogni stato d’animo di devozione, e’ caro alla
Personalita’ di Dio, ed ognuno di questi stati d’aninmo da’ piacere ai devoti che sono immersi in
cio’.”

Nel Caitanya-caritamrta, esistono un numero di referimenti alla siddha-deha,il primo tra I quali era
quello quan- do Ramananda Raya spiego’ esattamente, a Sri Caitanya Mahaprabhu,di come uno ottiene
lo stato d’animo delle gopis (sakhi-bhavas), col meditare sulla Radha-Krsna-lila, nella propria siddha-
deha.

“Percio’,uno dovrebbe accettare lo stato d’animo delle gopis,e meditare sui passatempi di Sri Radha
eKrsna, giorno e notte.” CC,2.8.228

Siddha-dehe cinti’kare tahanni sevana


Sakhi-bhave paya radha-krisnera carana
“Uno dovrebbe meditare sul suo corpo spirituale ed eterno (siddha-deha), ed usare cio’ per servire
Radha e Krsna; nel fare cio’ uno otterra’ l’associazione diretta dei Loro piedi di loto,nello stato
d’animo delle gopis.” . CC, 2.8,229

La traduzionbe di Srila Prabhupada al verso CC, 2.8.229:

“Dopo aver pensato a Radha e a Krsna e ai Loro passatempi, per un lungo periodo, e dopo essere
diventati completamente liberi dalla contaminazione materiale,uno viene trasferito nel mondo
spirituale.Li’,il devoto, ottiene un’opportunita’ di servire Radha e Krsna, come una delle gopis.”

Sebbene Srila Prabhupada presento’ una lunga spiegazione a questo verso, egli si dilungo’ in questa
traduzione, molto di piu’ aldila’ del suo significato diretto. Egli non tradusse le parole riguardo la
meditazione sulla siddha- deha (siddha-dehe cinti’ kare), e aggiunse la parte a riguardo a “diventare
liberi dalla contaminazione materiale e meditare per un lungo periodo”, nessuna di queste si trova nel
testo originale Bengali. E’ interessante da notare che, per quanto ne sono a conoscenza, la spiegazione
di Srila Prabhupada, puo’ forse essere il solo riferimento diretto alla siddha-deha, in tutti I suoi libri:

“Srila Bhaktisiddhanta Sarasvati Thakura commenta che la parola siddha-deha “corpo spirituale
perfeziona- to”, si riferisce al corpo aldila’ di quello grossolano (composto dei cinque elementi), e a
quello sottile astrale (composto della mente, intelligenza e falso io). In altre parole, uno ottiene un
corpo completamente spiritua- le adatto a rendere servizio alla coppia trascendetale di Radha e
Krsna: sarvopadhi-vinirmuktam tat- paratvena nirmalam.”

“Quando uno e’ situato nel suo corpo spirituale, e che e’ aldila di quei corpi materiali, grossolano e
sottile, egli e’ pronto a servire Radha e Krsna. Quel corpo e’ chiamato siddha-deha. L’entita’
vivente ottiene un particolare tipo di corpo grossolano,in accordo alle sue attivita’ del passato e
condizione mentale. In questa vita la sua condizione mentale cambia in diversi modi, e la stessa
entita’ vivente ottiene un’altro corpo nel- la prossima vita, in accordo ai suoi desideri. La
mente,l’intelligenza ed il falso io, sono sempre impegnati nel tentativo di dominare la natura
materiale.”

“In accordo al corpo sottile astrale,uno ottiene un corpo grossolano per godere gli oggetti dei propri
desideri. In accordo alle attivita’ del corpo attuale, uno prepara un’altro corpo sottile. E, in accordo
al corpo sottile, uno ottiene un’altro corpo grossolano. Questo e’ il processo dell’esistenza
materiale. Comunque, quando uno e’ situato spiritualmente, e non desidera,sia un corpo grossolano
o quello sottile, egli ottiene il suo corpo spirituale originale.”

“Cosi’ come viene confermato dalla Bhagavad-gita (4.9):tyaktva deham punar janma naiti mam eti so
‘rjuna. Uno viene elevato al mondo spirituale dovuto al corpo spirituale, ed e’ situato sia in Goloka
Vrndavana o in un’altro pianeta in Vaikuntha.Nel corpo spirituale,non ci sono piu’ dei desideri
materiali, ed uno e’ com- pletamente soddisfatto nel rendere servizio alla Suprema Personalita’ di
Dio, Radha e Krsna.

“Questa e’la piattaforma della bhakti (hrisikena hrisikesa-sevanam bhaktir ucyate).Quando il corpo la
mente I ed I sensi spirituali, sono completamente purificati, uno puo’rendere il servizio alla Suprema
Personalita’ di Dio, e alla Sua consorte. In Vaikuntha la consorte e’ Laksmi, e in Goloka Vrndavana
la consorte e’ Srimati Radharani. Nel corpo spirituale, libero dalla contaminazione materiale, uno
puo’ servire Radha e Krsna e Laksmi-Narayana. Quando uno diventa cosi’ spiritualmente situato,
non pensa piu’ alla sua gratificazione personale.”

“Il corpo spirituale e’ chiamato siddha-deha, il corpo con il quale uno puo’ rendere servizio
trascendentale a Radha e Krsna. Il processo e’ di impegnare I sensi trascendentali nel servizio
devozionale d’amore. Questo verso, specificatamente si riferisce a : sakhi-bhave paya radha-
krsnera carana: solo le persone elevate tra- scendentalmente, nel sentimento delle gopis, possono
impegnarsi al servizio dei piedi di loto di Radha e Krsna.”

Questa spiegazione della siddha-deha, si differenzia, in qualche modo, dalle affermazioni degli acaryas
prece- denti, citati prima, cosi’ come altri che verranno esaminati piu’ in avanti. Cosi’ come abbiamo
letto precedente- mente, Bhaktivinoda Thakura spiega che,infatti, esistono tre fasi di corpi spirituali:
siddha-deha,siddha-svarupa e vastu-siddhi. (3)

Quello che Srila Prabhupada sta descrivendo, e’, in realta’un miscuglio dei corpi siddha-deha e siddha-
svarupa
e che viene ricevuto nella meditraziione sulla siddha-deha nella raganuga-bhajana. E’ nel secondo
stadio, dove Krsna accorda il corpo e l’identita’ spirituale desiderate, che si ottiene la bhava, mentre si
ha ancora il corpo ma- teriale. La meditazione sulla siddha-deha, risulta nell’ottenimento della siddha-
svarupa. Cio’ viene seguita da vastu-siddhi, quando si ottiene il corpo spirituale finale, nel prendere una
nascita nel grembo di una gopi nitya- siddha, nei passatempi terrestri di Krsna ( bhauma-lila).

La siddha-deha, viene chiaramente spiegata da Jiva Gosvami e Visvanatha Cakravarti, come un corpo
spirituale perfetto concepito mentalmente,mentre si e’ ancora impegnati nella raganuga-sadhana, e si
sta ancora attraver- sando lo stadio di anartha-nivrtti. Cio’ e’, senza dubbio, un corpo spirituale, ed e’
adatto per rendere il servizio interiore (manasi-seva) a Radha e Krsna, ma non viene “ottenuto”, invece
viene “concepito” nella meditazione, cosi’ come viene spiegato dagli acaryas. Il corpo siddha-svarupa
viene ottenuto ,o piuttosto “regalato” da Krsna, quando il devoto raggiunge il livello di bhava. Non
considero cio’ sia un difetto o uno sbaglio da parte di Srila Prabhupada, piuttosto e’ una questione in
relazione a delle espressioni linguistiche di quel significato. Non ci sono difetti nell’essenza di quello
che egli scrisse.

Non e’ necessario essere completamente liberi dalla contaminazione materiale(e cioe’ dagli anarthas e
desideri materiali),per meditare sulla propria siddha-deha,ma si dev’essere qualificati con una
avidita’spirituale (lobha), e con la stabilita’ di nistha, che implica un livello avanzato dell’anartha-
nivrtti, come l’abbiamo letto nel quarto Capitolo. In piu’, la siddha-deha non e’ la forma e identita’
spirituali,eterna e finale, come l’abbiamo imparato da Srila Bhaktivinoda Thakura, I quali insegnamenti
sulla siddha-deha, sono completamente in sincronanza
con Ramananda-Raya, Sanatana Gosvami,Rupa Gosvami,Jiva Gosvami, Narottama das Thakura e
S.Visvanatha Cakravarti.

Continuiamo quindi,presentando dell’altro dalla Caitanya-caritamrta, dove Krsnadas Kaviraja Gosvami


ci offre la sua versione del verso seva sadhaka-rupena siddha-rupena catra hi, dal ‘Bhakti-rasamrta-
sindhu’:
Baya,antara,--ihara dui ta’ sadhana
‘bahye’ sadhaka-dehe kore sravana-kirtana

“La sadhana-bhakti dovrebb’essere eseguita sia esternamente che interiormente. Prima di tutto uno
dovrebbe impegnare il corpo fisico (sadhaka-deha), ed I sensi esterni nel processo del servizio
devo- zionale, iniziando con l’ascolto ed il canto (sravana-kirtanam). CC, 2.22.156

‘mane’ nija-siddha-deha kariya bhavana


ratri-dine kore vraje krsnera sevana

“Dopo, internamente,uno dovrebbe impegnare la mente nel pensare alla propria siddha-deha, e,
con quel corpo spirituale, concepito nella mente, si dovrebbe, giorno e notte, eseguire il seva a
Krsna, in Vrndavana.
CC, 2.22.157

Ho usato anche, diverse traduzioni,per questi due versi, che seguono il corretto Bengali, e che e’ diretto
e non criptico.Cio’,e’,ancora una volta,qualcosa di diverso da quello che si trova nella traduzione al
Caitanya- caritamrta di Srila Prabhupada, nel quale si legge il seguente:

“Esistono due processi con I quali si puo’ eseguire questa raganuga-bhakti—esternamente ed


interiormente. Quando diventa auto-realizzato, il devoto avanzato,esteriormente rimane come un
devoto neofita, eseguendo tutte le ingiunzioni sastriche,specialmente quelle concernenti all’ascolto
e al canto.Ma nella sua mente, nella sua posizione auto-realizzata,purificata e originale, egli serve
Krsna in Vrndavana, nel suo modo specifico. Egli serve Ktsna 24 ore al giorno, tutto il giorno e
tutta la notte.” CC, 2.22.156-157

Srila Prabhupada non scrisse una spiegazione anche a questi versi, invece, piu’ o meno egli ha inserito
la sua spiegazione nella traduzione, poiche’, la sua traduzione, ancora una volta, va’ aldila’ delle parole
del verso in Bengali. Come tale, cio’ altera,in parte,il diretto significato,cosicche’ lui si affianca alle
dichiarazioni degli acaryas precedenti, su questo soggetto, come ce ne accorgeremo chiaramente. E per
ribadire, e’ molto istruttivo che Srila Prabhupada si riferisce di nuovo alla siddha-deha come la propria
”posizione auto-realizzata”, il che’ conferma, anche se in un modo indiretto, che contemplare la siddha-
deha, e’ una componente necessaria nella pratica della raganuga-sadhana.

Percio’,si dovrebbe concludere che, Srila Prabhupada presento’ questo soggetto come tale, poiche’ egli,
non vo- leva immergersi in questi dettagli esoterici della raganuga-sadhana-bhajana a quel tempo, e
non voleva neanche che quel soggetto diventasse soggetto ad ulteriori discussioni e domande da parte
dei suoi discepoli, o da altri seguaci. Di consequenza, egli scelse di tradurre quei versi in modo
appropriato.

Questa era la sua prerogativa da acarya, considerando il tempo e le circostanze uniche, in cui lui si
trovo’, nella sua missione. La raganuga-bhakti e’ un soggetto molto confidenziale, e poiche’ questa era
la prima volta, che veniva presentato al mondo intero, a persone veramente non-qualificate, Srila
Prabhupada segui’ le direzioni di Krsna, di fare cio’ in questo modo.Nessun difetto, nessuno sbaglio,
nessuna critica a lui. Piuttosto questa e’ una comprensione considerata e informativa, di come un’acarya
tratta con tali complessita’, senza un precedente,nel suo servizio a Krsna.
Ho fatto questi paragoni,intenzionalmente,poiche’e’inevitabile che I discepoli e seguaci di Srila
Prabhupada, andranno a paragonare le sue dichiarazioni con quelli che sono stati presentati qui degli
acarysa precedenti. La base della mia presentazione, sono I libri di questi acaryas, e tra loro sono
completamente in sincronia, riguardo ai loro insegnamenti sulla siddha-deha.La comprensione
appropriata e completa di questo soggetto puo’ essere solamente acquisita e realizzata dallo studio delle
loro conclusioni totali, e non altrimenti. Ecco del perche’, Sri Caitanya Mahaprabhu, istrui’ loro, a
scrivere questi libri.

Continuando, quando Bhaktivinoda Thakura discute la siddha-deha e le ekadasa-bhava, nel Jaiva-


dharma, egli lo fece nel contesto di una conversazione tra Gopala Guru Gosvami ed il suo studente
Vijaya Kumara. Questa fu, una scelta molto significante e deliberata, da parte sua, cosi’ come lo
constateremo.

Il manuale di meditazione di Gopala Guru G.,’Gaura Govindarcana Smarana Paddhati’, e quello del
suo disce- polo Dyanachandra G., dallo stesso titolo ‘Gaura Govindarcana Smarana Paddhati’, sono tra
I primi scritti, che conosciamo, e che trattano l’implementazione delle ekadasa-bhavas, della siddha-
deha, assieme ad una detta- gliata tecnica di meditazione della siddha-deha. Questi paddhatis vengono
indicati, nel Jaiva-dharma, di essere le basi per quei dettagli che Bhaktivinoda Thakura ha delineato li’:

Dalla ‘Gaura-Govindarcana-smarana-paddhati’ di Dyanacandra Gosvami (notate la prima sentenza):

Asyaiva siddha-dehasya, sadhanani yatta-kramam Ekadasa-


prasiddhani, laksyante ‘timanoharam nama rupam vayo
vesah, sambandho yutha eva ca ajna seva parakastha, palya-
dasi nivasakah

Gli undici aspetti di questa siddha-deha, sono ben conosciuti. Questi sono I seguenti:

1) Il nome

2) Il Colore della pelle o colore naturale

3) L’eta’

4) Il vestito

5) La relazione

6) Il gruppo

7) L’ordine

8) Il servizio

9) Un’ambizione divina che e’ molto cara


10) Il mantenitore

GGSP, 92-93

Sebbene S.Rupa Gosvami non espresse,specificatamente, l’ekadasa bhavas, nel Bhakti-rasamrta-sindhu


o nella Ujjvala-nilamani, pero’ nel Radha-krsna-ganoddesa-dipika, egli usa il modello dell’ekadasa-
bhavas, quando descrive le asta-sakhi-gopis. Egli descrive le loro carnagioni,l’eta’,il vestito,la
relazione,il gruppo,il servizio,e cosi’ via dicendo. Ecco alcuni esempi:

“Sri Lalita e’ rinomata col nome di Anuradha. Lei e’ decorata con le qualita’ sia di una vama nayika
(eroina) che di una prakhara nayika. La carnagione di Sri Lalita assomiglia al colore giallo
luccicante (gorocana), e il suo abito ha il colore di una coda di pavone.”
RKGD, 81

“L’abito di Visakha, assomiglia al cielo pieno di stelle—cio’ e’ blu con dei ricami bianchi di fiori e di
foglie. La sua carnagione assomiglia al fulmine.” RKGD, 84

“Tungavidya e’ la quinta tra le varistha-sakhis. Lei e’ cinque giorni piu’ anziana di Sri Radhika. Il suo
corpo emana una fragranza di sandalo mischiato con la canfora,e la sua carnagione assomiglia alla
kunkuma. I vestiti di Tungavidya sono di colore di un soffice giallo. Lei e’ decorata con le qualita’ di
daksina nayika e prakara nayika.” RKGD, 90-91

Gopala Guru Gosvami visse durante la lila manifestata di Sri Caitanya Mahaprabhu, ed era un giovane
devoto favorito di Mahaprabhu, il quale gli diede il nome di Gopala Guru,quando lui era solamente un
giovanetto.(4) Lui, era il discepolo principale di Vrakresvara Pandita (Tungavidya sakhi, GGSP, 275) e
che ricevette questa conoscenza direttamente da Svarupa Damodara (Lalita sakhi), il quale a sua volta
era l’associato piu’ intimo e confidenziale di Sri Caitanya Mahaprabhu.Gopala Guru, fu anche il primo
curatore del gambira (bhajana kutir) del Signor Caitanya, in Jaganatha Puri, dopo che la Sua lila
manifestata fini’, e che coincide col periodo delle conversazioni nel Jaiva-dharma.

Percio’, possiamo capire l’importanza che, Bhaktivinoda Thakura, diede a questo soggetto, poiche’ egli
stava stabilendo, inequivocabilmente, che questa conoscenza proviene direttamente da Sri Caitanya
Mahaprabhu, l’autorita’assoluta piu’ elevata, attraverso Svarupa Damodara, il Suo associato piu’ intimo,
sia nella Gaura-lila che nella krsna-lila. Non ci puo’ essere nessun’altra conclusione. Sri Caitanya
Mahaprabhu istrui’ anche Rupa Gosvami, quindi, di nuovo, Egli fu la sorgente diretta di tutta la
conoscenza rivelata da Sri Rupa G., a riguardo il processo della bhakti, incluso la siddha-deha. Lo
stesso si puo’ applicare a Sanatana Gosvami. Questi fatti sono indisputabili. Ci provvedono con una
comprensione contestuale delle sorgenti e della catena di disseminazione di questa conoscenza
confidenziale.
Bhaktivinoda Thakura conferma cio’ in parecchi posti nello ‘Jaiva-dharma:

“ E’ veramente buono che tu stai andando a Puri, a ricevere il darsana di Sri Jaganathadeva. Il
luogo di re- sidenza, di Sri Sriman Mahaprabhu, si trova nella casa di Kasi Misra, in Puri, e Sri
Gopala Guru Gosvami, il discepolo di Sri Vakresvara Pandita, e’ adesso,presente li’, in tutte le sue
glorie. Cerca anche di ricevere il suo darsana, e accetta le sue istruzioni con devozione.
Attualmente, e’ soalmente nella gola di quel mahatma, che lo splendore degli insegnamenti di
Sri Svarupa Gosvami, sono pienamente manifestati”. .
JD, Capitolo 26, Pag.594

“….Tu, (Gopala Guru Gosvami),sei il maestro- santo pre-emanente della Nimananda-sampradaya, e


tu stai regnando come il jagad-guru sul trono del successore di Sriman Mahaprabhu, Sri
Svarupa Gosvami. Noi, desideriamo ascoltare la rasa-tattva, dalle tue labbra divine, cosicche’ la
nostra erudizione puo’ dare dei frutti.” JD, Capitolo 26,
pag.597

G,Guru.G: Sriman Mahaprabhu autorizzo’ e impotenzio’ I Suoi diversi associati, rispettivamente


con diverse responsabilita’ missionarie, e nel seguire le Sue istruzioni, loro eseguirono il loro
servizio privo di difetti.

Vijaya: Per favore, potresti dirmi quali furono quelle varie responsabilita’, e a chi, Sriman
Mahaprabhu, le affido’?

G. Guru G.: Sriman Mahaprabhu affido’ a Sri Svarupa Damodara la responsabilita’ di insegnare il
processo del seva, dotato di un rasa trascendentale (rasamayi upasana).Per soddisfare l’ordine di
Sri Caitanya M., Sri Svarupa Damodara presento’ il suo trattato in due parti: uno chiamato il
cammino interiore (antah pantha) della rasamayi upasana, mentre la seconda parte, viene chiamato
il cammino esteriore (bahih-pantha) della rasamayi upasana.

“Sri Svarupa Damodara, offri’ questa antah-pantha intorno al collo di Sri Raghunatha dasa
Gosvami (che e’ Rati-manjari), e viene illustrato e ben preservato, negli scritti di Raghunatha Dasa
G. Egli insegno’ il bahih- pantha a Sri Vakresvara Gosvami, per cui questo e’ il tesoro distinto
della nostra discendenza, fino ai giorni nostri. Io,offri’ questo tesoro di processo, a Sriman
Dyanachandra, che poi lui ha scritto una paddhati ( un metodo sistematico di quella pratica,
passo dopo passo), sulla base di cio’, e che tu hai ottenuto di gia’.”

“…Egli ordino’ ed impotenzio’ Srila Rupa Gosvami a manifestare la rasa-tattva. …Sriman


Mahaprabhu, affido’ a Sri Raya Ramananda la responsabilita’ di illustrare, elaboratamente, il rasa-
tattva, e, attraverso Sri Rupa Gosvami, egli riusci’, completamente, a compiere cio’.” JD,
Capitolo 39, Pag.847-848
Le origini gloriose della conoscenza, riguardo alla siddha-deha e alle ekadasa-bhavas, cosi’ come le le
loro vali- dita’ e rilevanze verso tutti I Gaudiya Vaisnavas, vengono cosi’ stabilite aldila’ di ogni dubbio
o argomento. Tutta la conoscenza dagli acaryas, presentata in questo Capitolo, proviene percio’,
direttamente e indirettamente, da Sri Caitanya Mahaprabhu, l’autorita’ piu’ elevata. Bhaktivinoda
Thakura enfatizza ulteriormente cio’, nello scegliere Gopala Guru Gosvami, come uno dei caratteri
chiave, nel Jaiva-dharma, specificatamente per presen- tare questi soggetti esoterici, e che furono per
prima compilati nello smarana-paddhati di Gopala Guru G.,cosi’ come lui le imparo’ direttamente da
Vakresvara Pandita e da Svarupa Damodara.

Nell’ Harinama-cintamani,S.Bhaktivinoda T.presenta gli stessi dettagli delle ekadasa-bhavas,della


siddha-deha, assieme ai cinque stadi della trasformazione dell’identita’, come egli le presento’ nel
Jaiva-dharma. Il Jaiva- dharma fu publicato quando Srila Bhaktivinoda aveva l’eta’ di 58 anni, (1896),
e l’Harinama-cintamani, fu publicato 4 anni dopo (nel 1900).

Percio’, questa conoscenza, fu presentata nei pieni dettagli, nel periodo di vita di S.Bhaktivinoda T.,
quando lui stava per ritirarsi dal suo lavoro, e durante il quale periodo, egli divento’ persino piu’
profondamente immerso nella raganuga-bhajana, esattamente come lui descrisse cio’ nei suoi libri,
specilmente nel Bhajana-rahasya (1902). Questi sono, altri fatti rilevanti, da aggiungere a questa
presentazione.

Ancor di piu’ persuasivo, e’ che, Bhaktivinoda Thakura rivela i suoi ekadasa-bhavas personali, nella
sua spiega- zione a questi dettagli. In verita’, questo e’ incredibilmente rivelante, ed e’ solamente per il
nostro beneficio. Normalmente, uno non dovrebbe rivelare, publicamente, questo tipo di dettagli
confidenziali.

Bhaktivinoda Thakura non si limito a cio’, egli scrisse anche l’Harinama-cintamani, che e’ un tipo di
conversa- zione tra il Signor Caitanya e Haridasa Thakura. Sia che si creda che questa era una vera
conversazione che Srila Bhaktivinoda “ricevette” attraverso la meditazione,o semplicemente un metodo
di letteratura che lui utilizzo’ per esprimere il suo punto di vista,le implicazioni sono le stesse.Srila
Bhaktivinoda stava cercando di sottolineare, ulteriormente, che questa conoscenza proviene
direttamente da Sri Caitanya Mahaprabhu, ed e’ pienamente approvata e raccomandata da Lui.

Non esiste, assolutamente,nessun’altra interpretazione da considerare, ed il significato di questi fatti


essenziali esoterici, non dovrebb’ essere diminuito o trascurato.Percio’,non c’e’ possibilita’ di negare
l’importanza dei pro cessi della siddha-deha, interioriormente concepiti, incluso l’ekadasa-bhavas, e I
cinque stadi di trasformazione e di manifestazione della propria forma ed identita’ eterna.Questi sono
assolutamente integrali, al proprio succes- so nella raganuga-bhajana,e dovrebb’essere compreso e
implementato da tutti I praticanti seri e qualificati

Alcuni devoti potranno continuare ad insistere che, non c’e’ bisogno di imparare e studiare questi
dettagli, poi- che’ ognicosa ci verra’ rivelata interiormente, semplicemente col canto dei Santi Nomi.
Cio’ sarebbe vero sola- mente se il canto sarebbe stato fatto senza offese.I risultati parlano di per se’.E,
come se egli stesse rispondendo a queste domande, in anticipo, Srila Bhaktivinoda invoca il namacarya
Srila Haridasa Thakura, e che fu lui a presentare questa conoscenza e istruzioni, alla richiesta diretta di
Sri Caitanya Mahaprabhu. Come si puo’ essere piu’ chiari e autoritativi di Lui?

Se tutto cio’ che ci viene richiesto, per realizzare questi dettagli, e’ semplicemente il canto, allora
Haridasa Thakura sarebbe diventato l’esempio della quintessenza per confermare cio’. Invece,
Bhaktivinoda Thakura invoca Haridasa per divulgare questi dettagli esoterici, direttamente da Sri
Caitanya Mahaprabhu. E questa conoscenza fu presentata dopo 14 Capitoli discutendo le glorie del
canto dei Santi Nomi.

Questi punti sono,in verita’, molto rivelanti e indicativi delle sue intenzioni, e si puo’ derivare da cio’,
delle conclusioni. E’ interessante notare che Srila Bhaktivinoda scrisse l’Harinama Cintamani quando si
ritiro’ nel bhajana kutira vicino al samadhi di Haridasa Thakura, in Jagannatha Puri.

Consideriamo un’altro punto importante. Alcuni Vaisnava credono che, Bhaktivinoda Thakura era un
sadhana- siddha—una jiva nitya-baddha, il quale ottenne la perfezione attraverso il processo della
raganuga-bhakti, esat- tamente come egli lo descrisse,elaboratamente,nei suoi libri. Da quella
prospettiva, I libri di Srila Bhaktivinoda, sono una testimonianza del suo cammino spirituale verso il
successo, come un’ispirazione, senza precedenti, verso tutti noi. Molti altri Vaisnava, invece, credono
che Srila Bhaktivinoda era una manjari nitya-siddha, che venne giu’ da Goloka, per insegnare questo
processo, con un diretto esempio personale.

In qualsiasi caso,l’esempio personale di Bhaktivinoda Thakura, di ricevere I dettagli della sua siddha-
deha e l’ekadasa-bhavas dal suo guru, e la sua implementazione di questi principi, cosi’come lui li
descrive nei suoi libri, rappresenta un precedente potentissimo, da dover essere considerato seriamente,
da tutti I sinceri devoti che desiderano il successo su questo cammino. Se si accetta Srila Bhaktivinoda
come un discendente nitya-siddha, allora, le implicazioni sono ancor piu’ persuasive. .

Cosi’,fino adesso,in questa sezione,abbiamo esaminato le dichiarazioni di Sanatana Gosvami,di Rupa


Gosvami, di Jiva Gosvami,di Ramananda Raya,di Krsnadasa Kaviraja Gosvami,di Gopala Guru
Gosvami,di Dhyanacandra Gosvami,di Visvanatha Cakravarti e di Bhaktivinoda Thakura.Loro, sono
tutti d’accordo sulla natura e funzione della siddha-deha, cosi’come lo sono Sri Caitanya Mahaprabhu e
Svarupa Damodara Gosvami. Senza dúbbio si ha una preponderanza di evidenze, da un’alleanza
impressionante di insegnanti Vaisnava, tra I piu’elevati.

Rupa Gosvami,non elaboro’ sui dettagli dell’ ekadasa-bhavas, nel Bhakti-rasamrta-sindhu, dovuto alla
sua natura confidenziale e per il suo uso principalmente (ma non esclusivamente), verso coloro che
desiderano di entrare nella madhurya-rasa. I dettagli in relazione all’implementazione delle proprie
ekadasa-bhavas, sono aldila’ dello scopo intenzionato del Bhakti-rasamrta-sindhu. Infatti, cosi’come ci
informa Srila Bhaktivinoda Thakura, cio’ fu il compito d’ insegnare, assegnato a Svarupa Damodara.

Lo stesso si puo’ applicare all’ Ujjvala-nilamani, che non e’ una paddhati (un manuale di istruzioni),
piuttosto e’ un’osservazione, senza precedenti, negli strati esoterici della madhurya-rasa. Ma, cosi’
come lo vedremo piu’ in avanti in questo capitolo, l’Ujjvala-nilamani provvede I dettagli necessari per
un’espansione ed uno sviluppo naturale delle proprie ekadasa-bhavas.

Tra tutti gli acaryas, Bhaktivinoda Thakura presenta le analisi e le sintesi piu’ profonde, su questi
soggetti che si prongono di trattare la presentazione di Srila Gopala Guru,in relazione agli insegnamenti
originali di Svarupa Damodara Gosvami. Il fatto che Srila Bhaktivinoda fece questo,nel contesto della
societa’ e del mondo moderno, si aggiunge anche al valore dei suoi insegnamenti e prospettive, per il
nostro ultimo beneficio.

Il fatto che, Srila Bhaktisiddhanta Sarasvati e Srila Prabhupada, non si impegnarono ad espandere in
pieno sui dettagli di questa conoscenza specifica, non significa (o implica) che cio’ non sia autorizzata,
o rilevante, o ne- cessaria. Non significa neppure che loro,arbitrariamente, cambiarono, minimizzarono
o evitarono questi processi molto confidenziali della raganuga-sadhana-bhjana, per quelle generazioni
future di Vaisnavas, che seguiranno la loro discendenza. A questo punto, si spera che cio’,sia piu’ che
mai chiaro.

Abbiamo letto, agli inizi, che Srila Prabhupada intendeva di tradurre e distribuire il Jaiva-dharma e altri
libri degli acaryas, quindi, si puo’ capire di come, questi soggetti, sarebbero stati discussi, ad un certo
punto nel futuro, poiche’ questi, sono in realta’, l’essenza dei capitoli finali del Jaiva-dharma.
Comunque, non era nei piani di Krsna che cio’ sarebbe stato rivelato in questo modo.

La siddha-deha e le ekadasa-bhavas, sono una parte integrale della raganuga-bhajana. Adesso che,
tantissime evidenze sono state provvedute per sostenere le origini,la validita’ e l’importanza di questi
principi, finalmente siamo pronti ad andare in profondita’,nei dettagli pratici,della loro implementazione
della raganuga-bhajana.

Ujjvala-nilamani—la madhurya-rasa rivelata.


L’Ujjvala-nilamani, e’ uno dei libri piu’ importanti per I devoti che apsirano alla madhurya-rasa.
Piuttosto che discutere I dettagli di questi soggetti complessi,trattati nell’Ujjvala-nilamani, invece
cerchero’ di considerare di come cio’ si relaziona alla propria identita’ spirituale. Molti dettagli
nell’Ujjvala-nilamani, sono confidenziali, e in ultima analisi, tutte queste informazioni hanno a che fare
con il proprio bhajana personale, che e’ anch’esso privato.

Percio’, la presentazione si concentrera’ sul comprendere I suoi fini, in relazione alla raganuga-
bhajana. Ho citato molti versi e commentari dall’Ujjvala-nilamani,dappertutto in questo libro, cosicche’
I lettori verranno esposti ad un’assaggio sostanzioso, dei suoi contenuti.

Nei Capitoli finali del Jaiva-dharma, Bhaktivinoda Thakura integra un sommario bellissimo e sublime
dell’ Ujjvala-nilamani, come parte delle discussioni tra Vijaya e Gopala Guru Gosvami. I lettori
interessati, potranno studiare la versione di Bhaktivinoda Thakura, o il lavoro originale di S.Rupa
Gosvami, specialmente con i com- mentari di Jiva Gosvami e di Visvanatha Cakravarti. Io ho usato
l’eccellente traduzione dell’Ujjvala- nilamani, da parte del mio confratello Bhanu Swami.

Rupa Gosvami, percepi’ che il soggetto della madhurya-rasa, era troppo confidenziale, per essere
pienamente ampliato nel Bhakti-rasamrta-sindhu,quindi lui lo tratto’ in un’altro libro.Consideriamo per
prima il perche’ Rupa Gosvami scrisse questo libro.Ecco cio’ che, Jiva Gosvami disse, nel suo
commentario all’inizio del verso:

“Rupa Gosvami,l’autore del Bhakti-rasamrta-sindhu, precedentemente, scrisse un po’ a riguardo


dell’Ujjvala- rasa (madhurya-rasa), il rasa piu’ affascinante tra tutti I rasas. Pensando che lui
avrebbe soddisfatto il suo fine, poi,egli produsse il libro intitolato: ‘Ujjvala-nilamani’, manifestando
la non differenza tra I metodi della rivelazione ed I soggetti della rivelazione, nella maniera in cui il
Bhagavatam rivela la rasa, ed e’ il rasa di per se’. In questo suo lavoro egli descrive il rasa
coniugale, in grandi dettagli.” . .
UN, 1.1. Comm.

Notate la frase “manifestando la non-differenza tra I metodi di rivelazione e l’oggetto della


rivelazione.” Coloro che hanno di bisogno “ dei metodi della rivelazione”, sono dei praticanti
(sadhakas), alla ricerca delle realizzazioni. L’Ujjvala-nilamani, percio’, fu specificatamente scritta, per
coloro impegnati nella raganuga- sadhana-bhajana.

Alla fine dell’Ujjvala-nilamani, Jiva Gosvami da’ altre qualificazioni, per il lettore potenziale:

“Possa, la Ujjvala-nilamani,che proviene dall’oceano profondo della Gokula di Nanda, diventare


qualificata per servire la tua orecchia, affianco al Tuo orecchino makara ! UN, 15.260

Commentario di Jiva Gosvami :

“Questa scrittura, proviene dall’oceano della Vraja di Nanda,dalle donne di Vraja,situate in uno di
quei posti. Oppure, proviene dal Bhakti-rasamrta-sindhu, che era difficile da capire. Possa cio’
essere qualificato per essere ascoltato (essendo affiancato all’orecchino makara) da Te, Krsna.”

“Ma la frase indica anche, che il lavoro dovrebb’essere l’oggetto di un’adorazione intensa,eche e’
veramen- te segreto. Quindi, egli ha istruito che questo soggetto dovrebb’essere studiato da persone
che hanno l’asso- ciazione con un’altra persona che possiede questo rasa confidenziale. Nessuno
dovrebbe trascurare il segui- re quest’insegnanti molto esaltati.”

“Questo lavoro, l’Ujjvala-nilamani,il quale rivela I passatempi privati di Krsna, rivelando il segreto di
come ricevere il Suo darsana, essendo molto confidenziale, per buona fortuna e’ stato tuttavia
rivelato in questo mondo, da Sri Rupa. Ecco perche’ diventa visibile per alcuni.”

Dal commentario di Visvanatha Cakravarti all’ultimo verso:

“In termini di gemme, questa gemma senza difetto, proveniente dall’ oceano impenetrabile del grande
suono, dovrebb’essere qualificata per il servizio localizzato a Krsna.Cio’ indica la grande natura
segreta di questa attivita’,che e’ adatta affinche’ Lo sesso Krsna la ascolti, e che quindi dev’essere
considerata, dai Suoi decvoti, come un oggetto altamente inestimabile e da proteggerlo da altre
persone.” UN,15. 261

L’Ujjvala-nilamani e’ specifica per i raganuga-sadhakas qualificati, e che sono spontaneamente attratti


a par- tecipare nella madhurya-rasa, e che si trovano allo stadio di imparare, a riguardo della loro
identita’. Cosi’ come discutemmo nel Primo Capitolo,il primo dei cinque stadi nella realizzazione della
propria identita’ eterna, e’ lo sravana-dasa—ascoltare e imparare a riguardo di questi temi, sia dal
proprio guru che dagli acaryas.

Come tale, l’Ujjvala-nilamani, fa parte dello sravana-dasa, e dovrebb’essere studiato quando uno e’
pronto a imparare di come integrare questa conoscenza, nel proprio bhajana, specificatamente in
relazione alla siddha- deha e all’ekadasa-bhavas.I devoti che sono qualificati per la raganuga-bhakti, e
che desiderano entrare nell’ ujjvala-rasa, si qualificano per leggere l’Ujjvala-nilamani. Idealmente,
cosi’ come viene dichiarato da Jiva Gosvami, e’ meglio studiare nell’associazione di un Vaisnava rasika
avanzato, e che anche lui aspira alla madhurya-rasa.

Nel leggere l’Ujjvala-nilamani, prima ancora di essere qualificati, non ci dara’ la profondita’di
comprensione e di realizzazione,necessarie per beneficiarne dai loro fini presupposti. Uno studio
prematuro e non uniforme,puo’ condurci a delle serie concezioni sbagliate e a delle applicazioni
incorrette, di questa conoscenza, e cio’ potrebbe creare una mentalita’ e delle condotte le quali
potrebbero, negativamente, influenzare il proprio progresso sul cammino della raganuga-bhakti.

Ricordiamoci che, Krsna e’,in ultima analisi, Colui che decide di quanto ognuno potra’ realizzare
riguardo ai Suoi affari confidenziali. Non possiamo mai imbrogliare Krsna—solamente noi stessi e gli
altri.

Ancor di piu’,riguardo a cio’, dall’Ujjvala-nilamani:

“La madhurya-rasa, il Re tra tutte le bhaki-rasas, e che e’ stata descritta solamente in breve, nel
Bhakti- rasamrta-sindhu, assieme ai rasas principali, dovuto alla sua natura confidenziale, viene
descritta qui nei dettagli, poiche’ questo lavoro rimane confidenziale, tra I devoti.” UN, 1.2.

Commentario di Jiva Gosvami:

“L’autore ha spiegato che, la ragione principale, per non descrivere cio’nei dettagli, e’ dovuto alla sua
natura confidenziale:

Sebbene questo rasa ha molte componenti, verra’ descritto in succinto, poiche’ e’ difficile da
descrivere e poiche’ e’ molto confidenziale, e anche perche’ non e’ adatto per coloro che non hanno
un gusto per la madhurya-rasa— di consequenza lo si puo’ confondere alla rasa dell’amore
mondano.” BRS, 3.5.2
“Pero’, cosi’ come qualsiasi altro segreto,dovrebb’essere rivelato a quelle persone che sono
qualificate. Quello e’ il significato di questo verso. I rasas principali—santa,prti,preyo,vatsala e
ujjvala—furono de- scritti nel Bhakti-rasamrta-sindhu, ma l’ujjvala-rasa, fu descritto solamente in
breve. Questo rasa, chiama- to madhura o ujjvala, il Re tra I bhakti-rasas, viene descritto nei
dettagli nel Ujjvala-nilamani. Questo,fu descritto brevemente, poiche’ e’ veramente confidenziale.”

“Questo rasa e’ nascosto a quelle persone che sono opposte al Signore,che non hanno un
gusto,poiche’ loro uguagliano cio’ con il rasa coniugale materiale.Persino le persone altamente
rispettate, non hanno l’ abilita’ di comprendere il significato del Bhagavatam. Questo rasa, e’
difficile anche per loro da comprendere. Per- cio’, anche cio’ dovrebbe rimanere nascosto a loro.
Quindi che dire delle persone materialistiche?”

“La ragione principale e’ che, il soggetto e’ confidenziale. Comunque,la ragione per spiegare la
madhurya- rasa, in questo trattato,e’ che ha delle circostanze confidenziali. Un segreto
dovrebb’essere ottenuto con- siderando il periodo storico,il luogo ed il candidato. Una parola
ablativa puo’ spiegare un principio.Oppu- re, un’altro significato e’ quello che,con questo trattato, il
segreto del rasa viene esposto. Cio’ viene indicato dalla parola “prthak” (diverso). Ma poi, cos’e’
che in questo scritto, non dovrebbe essere rivelato da qualche altra parte?”

Chiaramente, la preoccupazione principale e’ che, l’ Ujjvala-nilamani, non dovrebb’essere offerto a


coloro che, non sono Vaisnavas,o a quei Vaisnavas che non hanno una specifica inclinazione o gusto per
la madhurya-rasa. I segreti possono essere rivelati ai devoti qualificati, che sono ancora impegnati nel
sadhana e bhajana, ed han- no un bisogno di conoscere. Coloro che sono allo stadio di bhava o di
prema, hanno imparato gia’ tutti I segreti.

Se uno e’ qualificato di studiare l’ Ujjvala-nilamani, ma non ha un’associazione personale di un’altro


Vaisnava rasika qualificato, allora lui puo’ prendere rifugio nei libri degli acaryas, e seguire la loro
guida. Nel caso del- l’Ujjvala-nilamani, I Vaisnavas sono molto fortunati di avere I commentari di Jiva
Gosvami che di Visvanatha Cakravarti, che sono tra I piu’ esaltati, tra I rasika Vaisnavas, nella
madhurya-rasa. La combinazione delle loro spiegazioni, per ogni verso, provvede una chiarezza e
comprensione illuminante, sulle dichiarazioni di S.Rupa Gosvami. Con le benedizioni dei nostri gurus,
Krsna, che e’ nei nostri cuori, provvedera’ il resto.

L’Ujjvala-nilamani, contiene una dettagliata delineazione della varieta’ incredibile di stati d’animo, di
caratteri e delle qualita’ delle gopis in Goloka. I tanti strati e intricatezze,sono affascinanti, e cio’ offre
un meraviglioso sguardo negli aspetti psicologici particolari, delle relazioni personali di Krsna con le
gopis nella madhurya-lila. Coloro che hanno un forte desiderio di entrare in questo particolare rasa,
debbono essere ben preparati,sul come le cose vengono manifestate in quel dominio confidenziale, e
debbono sapere anche ,esattamente,in quale modo loro vogliono partecipare. L’Ujjvala-nilamani, fu
scritto,precisamente,per fornire quella preparazione.

I primi due capitoli dell’Ujjvala-nilamani trattano con diversi amici di Krsna—I Suoi servitori e
pastorelli— coloro nella dasya-rasa ed i sakhas. Poi, Sri Rupa G., descrive le qualita’ di Krsna e di
Radha, per preparare la piattaforma della madhura-rasa. Il punto principale della sua attenzione, e’ la
delineazione delle numerose categorie, gruppi, qualita’, stati d’animo d’amore e vari livelli dell gopis.

Dopo di cio’, ci sono delle analisi dei vari bhavas, in relazione ai diversi livelli del prema, che le gopis
manife- stano.E’ uno studio molto faticoso, con un livello di dettagli che e’ staordinario,e Rupa
Gosvami dice che, quel- lo che lui ha scritto, e’ solamente una goccia dell’oceano! Nel sesto Capitolo
ho fornito molti riferimenti da quei capitoli nelle mie analisi sulla bhava,rati,prema e rasa, assieme a
dei diagramma dettagliati, per un’ulteriore chiarificazione.

Chiaramente,non esiste nessun’altro scopo dell’Ujjvala-nilamani, se non quello di aiutare I raganuga-


sadhakas, a scoprire I dettagli della loro identita’eterna da Vraja-sakhi, all’interno della miriade di strati
descritti li’.Quale altro scopo cio’ potrebbe servire, e per chi? Jiva Gosvami stabili’, nel suo primo
commentraio, che l’Ujjvala- nilamani era il “metodo di rivelazione”, indicando la sua utilita’ come un
libro di guida e anche come un metodo. Cio’e’ un’agenzia o un mezzo di rivelazione, ed e’ anche
l’incapsulamento scritto di quella stessa verita’.

La vostra comprensione e realizzazione della madhurya-rasa, prima e dopo aver letto l’Ujjvala-
nilamani, sara’, grandemente e drasticamente diversa. Specialmente nel leggere cio’ con tutte e due I
commentari. Voi non pen- serete mai piu’,a Radha e Krsna e alle gopis, nello stesso modo in cui
pensavate prima. Sara’ una vera trasforma- zione, nel vero senso della parola.

Mentre che I devoti con un’intenso desiderio, studiano questi dettagli riguardo alle gopis, I loro cuori
verranno, spontaneamente, attratti ad alcuni aspetti e non ad altri. Poiche’ la raganuga-bhakti e’ basata
solamente su un gusto personale e ad un’attrazione naturale, I dettagli della vostra identita’, cosi’ come
vengono tracciati dalle ekadasa-bhavas, verranno ampliati, spontaneamente ,da tali studi. Esempi
verranno dati, nella prossima sezione intitolata: “ Le ekadasa-bhavas della siddha-deha”.

Per quei devoti che aspirano a diventare priya-sakhis o nitya-sakhis, immersi negli strati di dettagli,
rivelati nel- l’Ujjvala-nilamani, si trovano I semi della loro eterna personalita’, carattere,emozioni e
qualita’, direttamente relazionati agli undici elementi delle loro identita’ di siddha-deha. La raganuga-
bhakti e’ rinvigorata da intensi desideri,e l’Ujjvala-nilamani provvede I dettagli di nutrimento,e che
aiuteranno l’aspirante a raffinare,a concen- trarsi e ad espandere I loro desideri,in relazione a Radha e
Krsna, e alla partecipazione nella Loro lila.

Tutte queste ulteriori definizioni, poi, si traducono direttamente, in una meditazione (smaranam) piu’
lucida e attenta, nella propria siddha-deha e manasi-seva—servizio eseguito nella propria mente.
Percio’, l’Ujjvala- nilamani, gioca un ruolo veramente critico ,nella realizzazione e manifestazione della
vostra identita’ eterna, per coloro che desiderano partecipare nella madhurya-rasa.
Le ekadasa-bhavas della siddha-deha—

il profilo della vostra personalita’ in Vraja.

Adesso esaminero’ nei dettagli,ognuno degli undici oggetti dell’ ekadasa-bhavas, e discutero’ della loro
integra- zione con la vostra siddha-deha. In accordo a Bhaktivinoda Thakura, il guru non dovrebbe
imporre un’identita’ arbitraria al discepolo. Il guru discute questi dettagli,con un discepolo qualificato,
nel tentativo di determinare quello che si sta di gia’ manifestando, naturalmente, nel cuore del discepolo
(di lui o di lei),il che’ proveniene dal risveglio dell’avidita’ (lobha) spirituale.

Loro collaborano per decidere sull’implementazione piu’ appropriata,in relazione alle inclinazioni
personali del discepolo. Se e’ necessario,dei cambiamenti possono e debbono essere fatti. La mia
opinione e’ che, questo e’ il metodo piu’ pragmatico, specialmente per I Vaisnavas contemporanei.
Naturalmente coloro che hanno un guru che appartiene ad un’altra discendenza, con diversi metodi
specifici, dovrebbero seguire la guida del loro guru.

Questo arrangiamento interattivo e personale tra il guru ed il discepolo e’ la situazione ideale. Quei
devoti qua- lificati, il quale diksa-guru non e’ piu’ presente fisicamente, e che non hanno ancora
incontrato un siksa-guru compatibile e con esperienza,con il quale poter discutere questi dettagli ed
ottenere una guida personale, non hanno nessun’altra scelta se non quella di trovare loro stessi un modo
di trattare con questi soggetti. Io credo che cio’ sia perfettamente accettabile,considerando le circostanze
uniche nelle quali questi Vaisnavas contemporanei si trovano.

Naturalmente, da un punto di vista trascendentale, il guru e’ sempre con il discepolo, quindi dire che
“siamo da soli” non e’ perniente corretto. Cosi’ come Srila Prabhupada dichiaro’ in una sezione
precedente “ il guru dara’ [una guida interiore sulla vostra identita’]….quando raggiungi quel livello, il
guru’ vi dara’ ””, anche se lui non e’ presente fisicamente. Percio’, nel pregare per ricevere le
benedizioni ed una guida dal guru, voi dovreste per prima, prendere rifugio negli insegnamenti degli
acaryas precedenti (I nostri siksa-gurus),riguardo a questi sog- getti, cosi’ come stiamo facendo qui,
sostenuti dall’illuminazione che si riceve sempre da Krsna, che e’ il nostro migliore amico e guru in noi.
Gurus, sastras e sadhus….

Se e’ applicabile, voi dovreste anche pregare alle vostre Divinita’, per ricevere le Loro benedizioni e
guida su questi temi profondamente confidenziali. Se voi siete completamente onesti, sinceri, e
genuinamente qualificati, si presenteranno, a voi,tantissime manifestazioni di approvazione, in maniera
veloce, con una chiarezza inequi- vocabile, con un’incoraggiamento di ispirazione e con pieno sostegno.
Non esiste assolutamente niente di mec- canico, riguardo a questo processo—e’ l’esperienza incredibile
della vostra eterna identita’ e vita, e che inizia a manifestarsi interiormente, completamente e
direttamente dalla misericordia di Krsna, il che’ si ottiene attraverso le benedizioni compassionevoli dei
vostri diksa e siksa-gurus.

La siddha-deha, e’ la genesi spirituale della vostra nuova identita’, in contrasto a quella materiale
temporanea (la quale e’costituita dal corpo sottile e quello fisico).Il corpo sottile e’ li’dove,l’auto-
concezione e l’identita’ vengo- no fuse, e sussequentemente manifestati attraverso il corpo fisico, la
radice del quale e’ il vostro falso io. L’iden- tita’ del corpo sottile, e’ stata creata da una combinazione
di desideri materiali e impressioni (samskaras) accumulate nel corso di tante vite.

Applicando lo stesso principio, la siddha-deha viene creata dalla forza dei vostri deisideri spirituali e
impressio- ni che si manifestano durante il corso d’impegno nella raganuga-sadhana-bhajana. La
siddha-deha e’ il mezzo trascendentale con il quale voi manifestate la vostra nuova identita’eterna, e che
e’ adatta per una relazione con Krsna, durante una meditazione interiore. Cio’,e’ il seme, a livello
sottile, della vostra identita’ eterna (svarupa- siddhi), che eventualmente verra’ accordata da Krsna,
quando si raggiunge il livello di bhava.

Ogni jiva ha la svarupa, una natura personale inerente ed eterna, e la siddha-deha e’ la prima
manifestazione della vostra svarupa eterna. Poiche’ si e’ sviluppata dai vostri desideri profondi e
personali e dalle propensita’ amorose verso Krsna,che iniziano a manifestarsi mentre progrediamo
attraverso gli stadi finali della raganuga- sadhana-bhajana. E’ un processo completamente naturale e
spontaneo, guidato direttamente da Krsna.

Le ekadasa-bhavas sono le caratteristiche che definiscono la vostra siddha-deha. Queste danno vita alla
siddha- deha, cosi’ per dire, provvedendo un legame contestuale alla vraja-lila, in special modo alla
asta-kaliya-lila. Non si puo’ essere impegnati in una seria meditazione, sulla vraja-lila, come se fossimo
un fantasma anonimo che semplicemente osserva,privo di forma o di un senso d’identita’ personale, e
non lo si puo’ assolutamente fare con la vostra identita’ materiale.Bhaktivinoda Thakura spiega cio’,nei
suoi appunti al verso sull’ekadasa-bhavas nell’ Harinama-cintamani:

“Colui che ha una tendenza naturale di coltivare il rasa coniugale, dovrebbe assolutamente adottare la
forma e attitudine femminile di una gopi in Vrndavana. Nessuna entita’ vivente puo’ entrare nello
stato d’animo coniugale di Vraja, in un corpo o stato d’animo da maschio. Solamente quando uno
ha adottato un’identita’ come una gopi, puo’ egli, in verita’,adorare Sri Krsna. Quest’identita’ e’
composta da undici aspetti. Percio’, solamente colui che ha adottato queste undici attitudini, puo’
dirsi di aver ottenuto un’identita’ da gopi. .
HC, 15.58 Appunti.

Questi undici componenti della vostra siddha-deha, non rappresentano la manifestazione completa della
vostra nuova identita’—sono invece gli elementi, allo stato di seme.La prima manifestazione
trascendentale e completa della vostra identita’ spirituale, avviene allo stadio di bhava, quando otterrete
la svarupa-siddhi. Poi, quando voi alla fine, abbandonate il vostro corpo fisico e quello sottile,e
prendete una nascita nella lila manifestata di Krsna, il pieno contesto della vostra identita’ verra’
stabilito—vastu-siddhi—come viene descritto nel Primo Capitolo, da S. Visvanatha Cakravarti.

Le ekadasa-bhavas furono presentate da Dhyanachandra Gosvami nello smarana-paddhati,in un ordine


partico- lare, e che Bhaktivinoda Thakura cambio’ quando lui si espresse a riguardo, nei suoi libri. Per
esempio, Srila Bhaktivinoda percepi’ che il sambandha era l’oggetto piu’ importante, quindi lo pose
all’inizio dell’elenco. Se- guendo le sue ponderate considerazioni ,ho cercato di fare un passo piu’ in
avanti,nel dividere le ekadasa-bhavas in tre categorie auto-evidenti: di relazioni, quelle fisiche e le
attivita’.

Ma prima, ascoltiamo quello che,probabilmente e’, una tra le primissime descrizioni per iscritto ,sulle
ekadasa- bhavas, dal Gaura-Govindarcana-smarana-paddhati. Ho fatto la scelta di elencare per prima,I
nomi in Sanskrto, in questa particolare situazione, ed ho mantenuto l’ordine cosi’ come viene presentato
da Srila Dhyanacandra G.

Le caratteristiche particolari di tutte questi, vengono adesso descritte, iniziando con il nome:

Nama—Il Suo nome (di lei), dovrebb’ essere uno simile a quello di Sri Rupa-manjari, e delle altre
vraja-gopis.

Rupa—la Sua carnagione (o forma), e’ come quella di Sri Radha, la quale eccita il kama in Sri Krsna,
ed incanta I tre mondi. Questa meditazione dovrebb’essere fatta con diligenza.

Vayas—le bellissime vraja-gopis, hanno delle eta’ varie, ma l’eta’ di tredici anni,e’ in special
modo,un dolce periodo di giovinezza, quindi quella e’ un’eta’ da contemplare.

Vesa—Uno dovrebbe meditare sulla gopi-deha, che e’ vestita con dei vestiti bellissimi, di colore blu,
e che sono adornati con degli ornamenti di multicolori.

Sambandha—La relazione tra la manjari e Sri-Sri Radha e Krsna, e’ quella di servitore e di servito.
La manjari non vorrebbe abbandonare quella relazione, persino in cambio della sua propria
vita.

Yutha—Cosi’ come le sakhis di Radhika rimangono sempre vicino a Lei in grande devozione,
similmente la manjari e’ incantata da Sri Radha, e rimane sempre vicino a Lei.

Ajna—Prendendo gli ordini dal loro capo di gruppo,sulla sua testa, lei, con molta felicita’, rende un
servizio appropriato a Sri Sri Radha e Krsna.

Seva—Il seva viene diviso in due classi: 1) obbedire a qualsiasi tipo di ordine (facendo quello che e’
neces- sario), e 2) piu’ specificatamente, un servizio particolare come lo sventagliare con il
camara, e cosi’ via dicendo, che il sadhaka personalmente desidera.

Parakastha—La meditazione dovra’ essere: “Cosi’ come, Sri Rupa-manjari e le altre gopis, sono
delle nitya-sakhis di Radha e Krsna, anch’io sono una nitya-sakhi.”
Palyadasi—La sadhaka-manjari rimane sempre sotto il rifugio di una nitya-sakhi, che e’ simile in
natura, a lei stessa, la quale parla molto dolcemente, e che la sostiene in qualsiasi modo.

Nivasa—Quei posti meravilgiosi come Vamsivata, Nandisvara e Vraja, e che sono I luoghi dei
passatempi giornalieri di Radha e Krsna, sono I posti dove vive la siddha-deha.” GGSP,
94-104

Ovviamente, quest’applicazione delle ekadasa-bhavas, e’ intesa,direttamente, per coloro che desiderano


di esse- re delle manjaris, specialmente che vogliono servire sotto la guida di Rupa-manjari e di Lalita.
Poiche’ Svarupa Damodara Gosvami e’ Lalita, cio’ non e’ per niente sorprendente. Questi dettagli
provvedono una guida dall’in- terno, senza precedenti, per entrare nel gruppo (gana) di Lalita.

Quindi, non ci sorprende che, Bhaktivinoda Thakura (che e’ Kamala-manjari), descrive anche la
ekadasa-bhavas nel contesto di uno che aspira a diventare una manjari (nitya-sakhi). Le mie descrizioni
seguono le loro, in gene- rale, ma cerchero’ anche di ampliare ognuna delle undici caratteristiche, con
piu’ dettagli, per includere anche le loro applicazioni, per coloro che desiderano di diventare delle priya-
sakhis, cosi’ come per le altre rasas.

Le ekadasa-bhavas, forniscono gli aspetti necessari della vostra identita’, per lo scopo specifico della
medita- zione sull’asta-kaliya-lila. Questo, e’ un processo evolutivo, che si rivela lentamente e
gradualmente, non appe- na I semi vengono piantati. Adesso discutero’ ognuno degli undici bhavas, con
piu’ dettagli, per una compren- sione piu’ profonda. Mostrero’ anche, di come l’Ujjavala-
nilamani,gioca un ruolo in questo processo,cosi’ come l’ho citato nella sezione precedente.

Tenete presente che, quest’informazione e le mie spiegazioni, derivano tutte dai libri degli acaryas, e
queste sono le cose che voi discuterete con il vostro guru, o col devoto rasika, I quali vi stanno
guidando. Se non e’ possibile avere una guida personale, quest’informazione e’ un buon punto da dove
iniziare, per comprendere I dettagli dei vostri ekadasa-bhavas e di come incorporarli nel vostro bhajana.
Uno studio attento dei libri di rife- rimento e’ essenziale per comprendere pienamente, questo soggetto.
Considerate cio’ come uno studio guida…

Prima Categoria: Delle Relazioni (3)….


(1)Una relazione specifica con Radha e Krsna in vraja-lila--sambandha

Dhyanacandra Gosvami descrive la sambandha in relazione a Radha e Krsna,e Bhaktivinoda Thakura la


descri- ve come se fosse in relazione solamente a Radha, poiche’ la sua attenzione e’ sulla relazione di
una manjari. Per coloro che desiderano di diventare delle priya-sakhis, esiste anche un legame con
Krsna, diverso da quello delle manjaris giovanissime, e che non hanno nessun desiderio di avere una
relazione diretta con Krsna.
Mi addentrai in profondita’ nelle sezioni a riguardo la scelta del vostro rasa e sulla manjari-bhava, ed
imparam- mo, dall’Ujjvala-nilamani, che per coloro che desiderano di partecipare nella madhurya-rasa,
esistono due modi di entrare nel gruppo di Radha: 1) essere una delle Sue (di Radha) nitya-sakhis
(manjaris),o una delle Sue priya- sakhis.Abbiamo imparato che, le manjari, hanno piu’ affetto (asama-
sneha) per Radha rispetto a quello che han- no per Krsna, e le priya-sakhis hanno un’affetto uguale
(sama-sneha),che aumenta e diminuisce,continuamente, per Radha e per Krsna.

Coloro che aspirano alla madhurya-rasa, debbono assolutamente studiare l’Ujjvala-nilamani, poiche’
non esiste altro modo per imparare a riguardo dei dettagli incredibili, di questa rasa elevatisima. Rupa
Gosvami ha aperto, misericordiosamente,la porta a questo reame confidenziale, di relazioni intime con
Radha-Krsna e le altre gopi. Imparare, riguardo ai vari tipi di relazioni nella madhurya-rasa, sara’di
ispirazione ad un devoto molto deside- roso, in modi senza precedenti, con un continuo flusso di
realizzazioni e di desideri.

Sia il Bhakti-rasamrta-sindhu che l’Ujjvala-nilamani (in alcuni primi capitoli), contengono simile
informazioni riguardo agli altri tre rasas principali—dasya,sakhya e vatsalya. Coloro che desiderano di
partecipare in quei rasas, possono studiare le sezioni rilevanti di quei libri, per imparare a riguardo dei
diversi tipi di relazioni, che sono disponibili in quei rasas.

La vostra relazione, eventualmente, progredira’ verso il vostro stato d’animo dominante e permanente, o
di una disposizione amorevole—sthayi-bhava—e che verra’ discussa nel prossimo capitolo. La sthayi-
bhava,e’ la com- ponente essenziale della vostra identita’ ed il modo di interagire con Radha e Krsna.
La sambandha e’ l’origine concettuale della vostra sthayi-bhava. Cio’ viene nutrita e sviluppata nel
seguire questi stessi aspetti, dell’ asso- ciato da voi scelto, in Vraja. Cio’ si puo’ applicare a tutti I rasas.

2) L’accesso al gruppo (yutha), di una delle otto sakhis principali di Radha, la quale
avete scelto e accettato come la vostra guida.

Coloro che desiderano di accedere alla madhurya-rasa, debbono entrare a far parte del gruppo (yutha) di
Radha, poiche’ Lei e’ la yuthesvari (il capo del Suo gruppo). L’entrata nel gruppo di Radha viene
ottenuta con l’essere accettati in uno dei gruppi guidati da ognuna delle Sue otto sakhis principali—
Lalita, Campakalata ,Tungavidya, Citra, Visakha,Indulekha,Rangadevi e Sudevi.

Questo particolare aspetto relazionale, dell’ekadasa-bhava, descrive la vostra posizione iniziale nella
gerarchia della comunita’ di gopis in Vraja. Nell’Ujjvala-nilamani, I tanti strati di questa gerarchia di
gopi-ganas, viene descritta nei dettagli. Ognuno degli otto gruppi principali, hanno molte sotto
divisioni, ma per adesso dovreste prestare attenzione, solamente nel seguire la guida asta-sakhi da voi
scelta.
Coloro che desiderano entrare nella sakhya-rasa, seguiranno la loro rispettiva guida( da loro scelta), tra i
gruppi di pastorelli, cosi’ come viene descritto nell’Ujjvala-nilamani e nel Radha-krsna-ganoddesa-
dipika. Quindi, si potra’seguire Sridama, o Subala, o altri.

3)Lo stato d’animo di una servitrice,completamente dipendente,di Radha, sotto la


tutela di una delle Sue otto sakhi principali—palyadasi.
Quest’ aspetto relazionale, tratta con il proprio stato d’animo e mentalita’,all’interno del gruppo che si
e’scelto, che, per le manjaris e’ quello di essere una servitrice completamente dipendente. Le priya-
sakhis hanno delle relazioni con Radha e Krsna, che sono aldila’ di essere delle giovani servitrici,ma di
essere invece delle amiche, sebbene rendano anche del servizio. Questi dettagli vengono tutti rivelati
nell’Ujjvala-nilamani.

In ogni caso, uno dovrebbe coltivare I sentimenti di essere completamente dipendente dal suo capo, la
sakhi che si e’scelto, e prendere rifugio dalla sua guida. E, cosi’ come Visvanatha Cakravarti ha
dichiarato, in una sezione precedente,si dovrebbe avere un’amore uguale sia per Radha che per Krsna,e
anche per l’asta-sakhi che abbiamo scelto come guida.Un’amore “uguale”,significa con la stessa
intensita’ e qualita’,e non lo stesso tipo d’amore. I principi a riguardo alla dedicazione e all’amore,verso
il capo del tuo gruppo, si applica a coloro che desiderano altri rasas.

Categoria: Fisico (5)…

4)Un nome—nama.

Come abbiamo letto, in molti casi, il guru da’ al discepolo il nome della loro identita’ eterna nella lila.
In altre situazioni, cio’ viene selezionato sulla base di quale vraja-vasi si e’ scelto come guida.

Coloro che non stanno ricevendo una guida diretta su questi temi,sia da un diksa-guru o siksa-guru,
possono sce- gliere,sia loro stessi un nome adatto, o aspettare che cio’ gli venga rivelato. Molti acaryas
e gurus nella discen- denza della Gaudiya, hanno gli stessi nomi da siddha, e non c’e’ nessun problema
con cio’.

5)L’eta’—vayas.

Nell’Ujjvala-nilamani ci sono delle descrizioni delle caratteristiche fisiche dei quattro gruppi sull’eta’
delle sakhis: vayah-sandhi,navya,vyakta e purna. Questi quattro gruppi variano dal punto di
connessione tra la fan- ciullezza e la giovinezza (vayah-sandhi) eta’ 11-12, fino alla piena
maturita’(purna) l’eta’ di ragazzine 15-16. Le manjaris tendono ad essere delle ragazze adolescenti,
con l’eta’ tra le 11-13. Bhaktivinoda Thakura rivela in parecchi libri, che la sua eta’ come una manjari,
e’ di 12 anni e 6 mesi e 10 giorni—eternamente.

D’altra parte, S.Bhaktivinoda Thakura ha delle realizzazioni molto interessanti, per questo aspetto
dell’ekadasa- bhavas. Dal Jaiva-dharma:
Vijaya: …adesso che ho capito la sambandha, per favore spiegami cos’e’ la vaya ( l’eta’).

G. Guru G: La sambandha che tu hai stabilito con Krsna,ha dato come risultato la tua svarupa
intrinseca di una vraja-gopi, e che non ha ne’ dei precedenti e ne’ dei paralleli. Adesso, per rendere
un servizio in quella svarupa, tu hai di bisogno di un’eta’ adatta (vayas). L’eta’ appropriata e’
kaisora (l’eta’ tra 10 e 16), conosciuta anche come vayah-sandhi.

“Nella tua svarupa tu inizierai dall’eta’ di 10, e crescerai fino a 16 anni. Le vraja-lalana, non hanno
le tre eta’ di:balya (da infante, eta’ 0-5), pauganda (la fanciullezza, eta’ 5-10), e vrddha (da adulti),
quindi tu dovresti sempre coltivare l’identificazione spirituale di essere una kisori.”

In altri posti, Bhaktivinoda Thakura ha detto che, la propria eta’ e’ fissa eternemente, cosi’come per
Krsna e Radha. Ad ogni modo, in accordo alla propria relazione desiderata, con Radha e Krsna, uno
dovrebbe scegliere un’eta’ adatta. In tutti gli scritti degli acaryas,le manjaris sono, quasi sempre, delle
ragazze molto giovani, men- tre le altre sakhis di Radha, hanno delle eta’ che variano tantissimo, ma
mai piu’ anziane dell’eta’di 16 anni.

Tutto dipende di come voi, pensate di partecipare nella lila, in termini della vostra relazione specifica,
sia con Radha che con Krsna. Questa varieta’ di dettagli, puo’ essere anche corretta nel corso del tempo,
in accordo all’evoluzione della vostra auto-concezione.Tutti questi principi,si applicano a coloro che
desiderano la sakhya- rasa, e anche le altre rasa.

6)L’apparenza fisica,e cioe’, il colore della vostra carnagione, e altri attributi della
vostra desiderata forma corporale—rupa.
Ancora una volta, l’Ujjvala-nilamani e’ una sorgente di grande valore, per aiutarci a definire,
ulteriormente, la nostra identita’eterna, poiche’ il soggetto degli attributi fisici e di una bellezza
variegata delle gopis di Vraja, viene descritta li’ in grandi dettagli, provvedendo ampie ispirazioni per
espandere queste caratteristiche.

Anche l’eta’ scelta, e’ un fattore ovvio, nella vostra apparenza fisica, poiche’ le giovani manjaris
sono,tipica- mente, in uno stadio iniziale della puberta’ (11-13), mentre le sakhis piu’ anziane (14-16),
come le priya-sakhis o le asta-sakhis, sono molto di piu’ sviluppate e mature, sia fisicamente che
emozionalmente.

Quello che stiamo ascoltando sia da Dhyanacandra Gosvami che da Bhaktivinoda Thakura,e’ che si
dovrebbe desiderare una forma bellissima, per il piacere di Krsna. Quello e’ il concetto di base, ed I
dettagli verranno ampliati per ogni individuo, con lo studio dell’Ujjvala-nilamani, e avendo fiducia
nelle vostre inclinazioni per- sonali del gusto (ruci). Nell’Ujjvala-nilamani ci sono anche delle
descrizioni delle caratteristiche fisiche, dei vari ragazzini nella dasya-rasa e nella sakhya-rasa, in Vraja.

7)Un vestito di un particolare stile e colore—vesa.


Quando si leggono le descrizioni delle gopis,nei vari libri degli acaryas, quasi sempre, loro usano lo
stesso meto- do, quando le stanno descrivendo. Loro fanno accenno al colore della loro carnagione, al
colore e allo stile dei loro vestiti, assieme ad altri attributi personali.

Questo aspetto (vesa),sta semplicemente aggiungendo I dettagli necessari alla vostra forma fisica, e che
esprime ulteriormente, la vostra individualita’ e unicita’—tutto in accordo ai vostri desideri e
inclinazioni naturali. Cio’ incrementa anche la vostra meditazione della vostra siddha-deha, poiche’ voi,
ovviamente, dovreste visualizzarvi vestiti. Quest’ oggetto dell’ ekadasa-bhava, puo’ facilmente essere
adottato e applicato ad altre rasas desiderate.

8)L’ abitazione, il vostro kunja privato, tipicamente nel kunja personale della vostra
asta-sakhi guida—vasa.
Prima di tutto, ascoltiamo cio’ da BhaktivinodaThakura, dal “Jaiva-dharma’:

Vijaya: Cos’e’ il vasa (l’abitazione )?

G. Guru G.: Abitare in Vraja, eternamente—questo e’ il vasa. Tu dovresti realizzare la tua identita’
come una gopi, che e’ nata nella casa di qualche gopa, in uno dei villaggi di Vraja, e tu sei stato
sposato ad una gopa di un’altro villaggio di Vraja. Comunque, il dolce suono del murali (flauto) di
Krsna, ti ha catturato.

‘La sakhi confidenziale di Srimati Radhika, ti ha preso sotto la sua guida, e lei ha scelto un posto per la
tua abitazione in un kutira bellissimo, in un boschetto sulla riva di Radha-kunda. L’abitazione che tu
hai realiz- zato internamente, dovuto alla tua identita’ spirituale intrinseca, e’ il tuo vero vasa. La tua
parakya-bhava, e’ in realta’ la tua nitya-siddha-bhava.’ JD,Capitolo 39,
Pag.843

Tutt’intorno a Radha-kunda, negli otto punti cardinali principali, ci sono I giardini espansivi e privati di
ognuna delle asta-sakhis. Tutti questi vengono descritti nel paddhati di Dhyanacandra-Gosvami, cosi’
come nella Govinda-lilamrta di Krsnadas Kaviraja G. Sulla base della vostra scelta di un capo tra le
sakhis, voi risiederete con la vostra identita’ di siddha-deha, in un kunja privato, nel giardino di quella
sakhi, in un palazzetto adatto.

Come venne spiegato da Visvanatha Cakravarti,nel primo Capitolo,nella sezione riguardo al dibattito
sulle ori- gini della jiva, dopo aver ottenuto il bhava ed I primi stadi del prema, poi,voi prenderete
nascita in una delle lila terrestri di Krsna,dal grembo di una gopi nitya-siddha,e cio’ sara la vostra forma
e identita’ eterne (vastu-siddhi) in vraja-lila.Voi diventerete dei membri di quella famiglia,fino a
quando crescerete e sposerete un gopa,e andre- te ad abitare nella sua casa, nel suo villaggio. Cio’
stabilisce le basi per la parakiya-bhava, la relazione speciale che Krsna ha con le gopis, che sono
sposate con altri individui.

Categoria : Le Attivita’(3)…..
9)Gli ordini dalla vostra sakhi, per diversi servizi—ajna.
Srila Bhaktivinoda commenta ulteriormente sulle dichiarazioni originali di Dhyanacandra Gosvami:

Vijaya: adesso,per favore, spiegami a riguardo ajna ( gli ordini specifici).

G.G.Gosvami: esistono due tipi di ajna: nitya e naimittika. Il tuo nitya-ajna e’, [qualsiasi ordini
specifico] che la tua compassionevole sakhi, ti ha accordato, a riguardo il tuo seva, durante l’asta-
kaliya-lila, e tu devi continuare a rendere cio’,regolarmente, in quel particolare momento, senza
nessuna trascuratezza.

“A parte cio’,di tanto in tanto, lei potra’ forse darti (degli ordini specifici), riguardo ad altri servizi,
quando la necessita’ si presenta, per cui questo viene chiamato naimittika-ajna (ordini occasionali).
Tu dovresti anche attendere a questi ordini con molta diligenza. “ JD, Capitolo 39,
Pag.843

Questa spiegazione e’ applicabile, specificatamente, alle manjaris, le quali rendono servizio nello stato
d’animo di giovani servitrici, troppo giovani per avere quel tipo di amicizia maturata, che le altre sakhis
hanno tra di loro. Quello,non e’ il loro stato d’animo prominente,o persino tra I loro stati d’animo
secondari.I diversi stati d’animo, e le interazioni relazionali (delle sakhis di Radha),diventeranno
veramente chiare, dopo che si studiano, comple- tamente, I libri della lila e l’Ujjvala-nilamani.

Dovremmo sempre tener presente, che tutte le relazioni con Radha e Krsna, sono potenzialmente
illimitate, nei loro significati, anche se sono centrate,regolarmente, su certe attivita’ e servizi preferiti.
Le priya-sakhis, anche loro prendono degli ordini dalla sakhi che e’ il loro capo, ma il loro stato
d’animo non e’ quello di una giovane servitrice, poiche’ loro,ad ogni modo, non sono per niente come le
manjaris. Percio’, il fine delle loro relazioni, e’ molto differente.Naturalmente, tu sarai sempre attento e
rispettoso delle gerarchie del gruppo,tra le sakhis,ma la madhurya-lila e’ qualcosa di non rigido o
formale. E’ vermente qualcosa di illimitato nei fini e nella varieta’.

10)Un servizio regolare e specifico in accordo ai vostri desideri del cuore—seva.


Dhyanacandra scrisse:

“Il seva, e’ diviso in due classi: (1) obbedire a qualsiasi tipo di ordine ( fare tutto cio’ che e’
necessario),e (2) piu’ specificatamente, compiere un servizio specifico, come ad esempio sventolare
il camara , e cosi’ via dicendo, e che il sadhaka personalmente desidera fare.
Bhaktivinoda Thakura non accenna a due tipi di seva, ma elabora su cio’, piu’profondamente, nel
contesto delle manjaris, poiche’ Gopala Guru Gosvami sta parlando a Vijaya, il quale ha un desiderio di
essere una manjari:

Vijaya: sii gentile e dammi piu’ dettagli sul mio seva (servizio).

G.G.Gosvami: Tu sei una servitrice di Srimati Radhika, ed il tuo servizio eterno e’ di rendere un
servizio d’amore a Lei. A volte, dovuto alla necessita’, Lei ti manda da Krsna per stare li’ da sola con
Lui, in un posto solitario, e a quel punto, Krsna potra’ forse esprimere il Suo desiderio di godere con
te. Comunque, tu non dovresti mai assecondare le Sue proposte.

“Tu sei una dasi (servitrice) di Srimati Radharani, e tu non servi mai Krsna, in modo indipendente,
per darGli piacere, senza il permesso di Lei. Tu possiedi un’amore uguale sia per Krsna che per
Radha, tuttavia tu dovre- sti mantenere un desiderio piu’ grande per il servizio d’amore a Lei (dasya-
prema), che non per Krsna.”

“Questo e’ il significato di seva. Il tuo servizio e’ di prenderti cura per il conforto ed il piacere di Sri
Radhika, in tutti gli otto passatempi dell’asta-kaliya-lila. Srila Raghunatha dasa Gosvami, ha
presentato, in generale,il tuo servizio, nel suo testo ‘Sri Vilapa-kusumanjali’, basato sul trattato di
Sri Svarupa Damodara.” . JD,Capitolo.39
Pag.843

Questi sono dei dettagli chiarissimi, specificatamente per coloro che desiderano di essere delle manjaris,
e non delle priya-sakhis. Come sempre, il principio piu’ importante da capire, e’ quello che voi dovreste
meditare sui servizi e attivita’ che sono in accordo al vostro rasa desiderato, alle vostre aspirazioni
personali, e alle vostre inclinazioni naturali. Cio’ si applica a tutte le quattro rasas. Le preghiere degli
acaryas che esprimono I loro de- sideri per il servizio, mostrano che voi potete e dovreste desiderare
una varieta’ di opportunita’ per impegnarvi nelle lilas di Radha e Krsna.

11)L’ambizione di soddisfare un desiderio speciale—parakastha.


Dal Jaiva-dharma:

“Vijaya: Come puo’, la parakastha-svasa ( la cima piu’ elevata di sentimenti ed il vero ossigeno dell’
aspirante) essere confermata?”

G.G.Gosvami: Srila Raghunatha Dasa Gosvami, ha spiegato la parakastha nei due slokas seguenti,
dal testo “Vilapa-kusumanjali”, 102-103:

“Ha Varoru Radhe, sto trascorrendo I miei giorni con grande disperazione, coltivando a grande
speranza per ottenere l’oceano di nettare. Adesso, per favore, accordami la Tua gentilezza, poiche’,
se Tu non lo farai,qua- l’e’ l’utilita’ della mia vita, del mio riesiedere in Vraja, o persino il mio
servizio a Krsna? Tutto cio’ sarebbe completamente invano.”

“Ha! Gokulacandra! Ha! Krsna, con un viso sorridente e pieno di estasi! Ha! Tu,il quale cuore e’
soffice e che si scioglie, desiderando di accordare la Tua misericordia a chiunque! Sii gentile e
conducimi li’ dove Tu porti, amorevolmente, Srimati Radhika, e giochi con Lei eternamente,
permettimi di rendere un servizio confiden- ziale e amorevole, a tutte e due.”
JD, Capitolo 39, pag.844

Coloro che desiderano di essere nitya-sakhi manjaris, sono fortunate di avere tantissimi dettagli sulle
istruzioni di essere guidate in quel modo. Coloro che desiderano di essere delle priya-sakhis di Radha, o
qualsiasi degli altri tre rasas, dovrebbero implementare il modello dell’ekadasa-bhava, con
l’applicazione dei principi inerenti, e che abbiamo discusso qui, e sostituire gli aspetti particolari del
loro rasa desiderato, e che sono adatti per ognuno degli undici oggetti. Quello e’ il processo
raccomandato dagli acaryas.

Le ekadasa-bhavas, sono le componenti basilari del profilo di un’identita’ in Vraja, ma le tecnicalita’


debbono diventare meno prominenti, e permettere che gli aspetti personali predominano naturalmente,
ed eventualmente in modo piu’ completo. Questa nuova identita’, ci da’ accesso nei passatempi, in un
modo chiaramente definito e personale, cosicche’ da evitare delle deviazioni speculative, non desiderate
e pericolose. Cio’ ci provvedera’ con un repositorio per i nostri desideri spirituali emergenti, ponendo
l’attenzione sul nostro bhajana e in un modo piu’ diretto possibile.

Come ho dichiarato prima, voi dovreste, letteralmente, desiderare il modo di entrare nella vraja-lila, ed I
primi desideri dovrebbero essere collegati alla vostra identita’ eterna. Siete voi che dovete definire sul
come volete essere integrati personalmente, nella lila di Radha e Krsna. Ogni aspetto della vostra
partecipazione, dev’essere auto-concepito, seguendo la vostra natura inerente, e saturati con un sincero
desiderio,ad un livello di avidita’, e di una separazione intensa. Se uno non ha nessun desiderio per
queste cose, allora cos’e’ che Krsna dovrebbe soddisfare?

Visvanatha Cakravarti spiega cio’ nel suo commentario allo Srimad-bhagavatam:

“Il Signore Supremo non ha favoriti, e neanche degli amici piu’ cari, e Lui non considera neanche che
qual- cuno possa essere non desiderato, spregevole o meritevole di essere trascurato. Con
equanimita’, Egli reci- proca amorevolmente con I Suoi devoti, in qualsiasi maniera loro Lo
adorino, cosi’ come gli alberi in para- diso soddisfano I desideri di chiunque si avvicini a loro.”
SB,10.38.22

Dal commentario di Visvanatha Cakravarti:

“Le parole yatha tatha, significano che, Krsna risponde ai Suoi devoti in accordo a come loro Lo
adorano. Cio’ e’ in accordo con la Sua dichiarazione: “ Cosi’ come loro si abbandonanao a Me, allo
stesso modo Io reciproco”. (BG. 4.11)
“Le parole sura-drumo yadvad (come un’albero paradisiaco dei desideri) indicano di come i vari tipi
di frutti dati in regalo, corrispondono ai vari gradi di rifugio intrapreso. Cosi’ come non esiste una
discrepanza, se il kalpa-vrksa ( l’albero dei desideri) non da’ frutti ad una persona che non prende
rifugio in cio’, similmente e’ anche quello il caso con il Signore Supremo. Comunque, sia o no che
il Signore e’ dipendente dai Suoi devoti abbandonati, il kalpa-vrksa non e’ dipendente da coloro che
prendono rifugio in esso. Percio’, in accordo alla devozione, Krsna mostra l’amicizia, l’inimicizia o
la neutralita’.”

La siddha-deha e l’ekadasa-bhavas, sono una parte essenziale della scienza spirituale esoterica, della
bhakti, sottolineando un processo che, ultimamente e’ ispirato da un’amore e da un’attaccamento
sincero, e da un forte desiderio in separazione. La siddha-deha e’ la fondazione ed il punto iniziale,
della vostra trasformazione di identita’,poiche’, la vostra identita’, gradualmente,sara’ piu’ concentrata
interiormente sulla vostra siddha-deha, e proporzionalmente meno sulla vostra identita’ temporanea
esterna, fino a quando, alla fine, voi otterrete la vostra desiderata identita’eterna.

Dagli appunti di Bhaktivinoda Thakura al verso sull’ekadasa-bhava, dall’Harinama-cintamani:

“Qualsiasi sia la propria identita’ in questo mondo, uno dovrebbe adottare,interiormente,


un’identita’ spiri- tuale con questi undici aspetti, e adorare Radha e Krsna, direttamente,in quella
forma.” HC, 15.58

Asta-kaliya-lila-smaranam—siate li’ adesso.


Tutti I Vaisnavas della Gaudiya, hanno letto il decimo Canto dello Srimad-bhagavatam, dove, I
passatempi ter- restri di Krsna, sono stati presentati con grandi dettagli. Quelle storie sono leggendarie
in India, e adesso in tutto il mondo.Durante il corso del nostro viaggio in questo libro,abbiamo
sentito,ripetutamente,il termine asta-kaliya- lila, specialmente in congiunzione con la mediatzione sulla
propria siddha-deha—le due sono inestricabilmente attorcigliate.

Sebbene I passatempi terrestri di Krsna, in Gokula Vrndavana, si ciclano eternamente, all’interno degli
Universi materiali illimitati, e sono completamente trascendentali, contuttocio’ loro includono certe
attivita’ che non vengono mostrate nei passatempi eterni non-manifestati in Goloka Vrndavana, il reame
piu’ trascendentale.

Queste attivita’ includono l’uccisione di vari demoni, cosi’ come la partenza da Vrndavana di Krsna, per
vivere in Mathura e poi in Dvaraka. Nel reame trascendentale, Krsna eternamente
risiede,simultaneamente in tutti e tre I posti. Krsna nella Sua forma originale principale, non lascia mai
Goloka Vraja—assolutamente mai. E’ li’, che Lui e’ immerso eternamente nell’asta-kaliya-lila con I
Suoi associati piu’ confidenziali e amorevoli.
L’asta-kaliya-lila, rappresenta la circostrizione nella quale questi passatempi si manifestano. Poiche’ e’
stato dichiarato ripetutamente, che I passatempi di Krsna hanno una varieta’ illimitata, percio’ si puo’
concludere che quello che stiamo leggendo nei libri sull’ asta-kaliya-lila, degli acaryas, e’ solamente
un’assaggio di quello che e’ riservato per quei devoti fortunati che ottengono il fine supremo del Vraja-
prema.

Naturalmente, la questione sulle qualificazioni si presenta di nuovo, assieme a ‘quando’ e di ‘come’


questa me- ditazione dovrebb’essere affrontata. Dovrebb’essere abbastanza chiaro, adesso, che uno che
e’ qualificato per la raganuga-bhakti, e’ qualificato anche per questa meditazione, che e’ la base per la
raganuga-bhajana interiore. Non appena uno ha stabilito l’ekadasa-bhavas, del proprio siddha-deha,
allora si e’ pronti ad iniziare, poiche’ quello e’ lo scopo inteso.

Comunque,cosi’ come impareremo nell’ultima sezione di questo capitolo, il terzo stadio nella
realizzazione della vostra identita’ eterna, e’ lo Smarana-dasa—il ricordarsi—che ha anche cinque stadi
evoluzionari,di una medita- zione che si intensifica gradualmente, fino all’ultimo stadio del samadhi.Il
samadhi,non puo’ essere indotto mec- canicamente o prematuratamente. Quindi, all’inizio di questa
pratica, durante gli stadi di nistha e di ruci, queste meditazioni non saranno poi cosi’ concentrate,
immersive o continue.

Nel primo stadio di Smarana-dasa, uno puo’ “pensare a riguardo”,le varie asta-kaliya-lila, in accordo
all’ora del giorno,quando questo ricordo si verifica,come ad esempio durante il japa.Eventualmente,“il
pensare a riguardo cio’”,diventa considerato una contemplazione.Cio’,poi, si trasforma in un’attenta
meditazione e in una manasi- seva della propria siddha-deha, che continua ad intensificarsi fino al
samadhi. Solamente allo stadio di bhava, puo’, la meditazione nel samadhi, continuare durante il giorno
e la notte.

Questo e’ un’aspetto dl bhajana, che non puo’ e non dovrebb’essere artificialmente imposto da una
ginnastica mentale. L’asta-kaliya-lila, verra’ rivelata gradualmente, mentre si progredisce attraverso
questi stadi finali della raganuga-bhakti, solamente per misericordia di Krsna, e non altrimenti.
Bhaktivinoda Thakura spiega cio’ nel “Jaiva-dharma”:

G.G.Gosvami: “uno dovrebbe continuare ad eseguire il bhajana ed essere soddisfatto con qualsiasi
realiz- zazioni della realta’trascendentale che viene accordata a lui,in relazione alle sue
qualificazioni (adhikara)— queste,in realta’,sono le istruzioni di Sri Krsna. Se
noi,sinceramente,aderiamo alle Sue istruzioni, nel corso del tempo, Egli senza dubbio, ci accordera’
la Sua misericordia senza causa, attraverso la quale potremo avere la piena visione della Sua divya-
lila.”

“Quindi,adesso, Vijya Kumara divento’ libero dal dubbio, da qualsiasi angolo. Egli risveglio’ in
pieno la sua innata disposizione, e con abilita’ indirizzo’tutte le sue ekadasa-bhavas nella krsna-
lila.” .
JD, Cap.40.Pag. 865.
Con un’entusiasmo tanto anticipato, su questi stadi avanzati del bhajana, dovremmo capire che c’e’
un’intero nuovo mondo che ci aspetta, e che lo si puo’ accedere interiormente, dall’interno dei nostri
cuori. La nostra partecipazione in quel mondo, e’ accessibile ad ogni istante. Immaginatevi di essere
capaci di sedervi e di medi- tare in un posto calmo, e istantaneamente non solo di “vedere” la lila di
Krsna, ma entrare veramente a far parte di cio’, nella nostra forma spirituale ed eterna.

sSaremmo disposti a fare cio’? Naturalmente lo saremmo! Saremmo forse disposti ad interrompere cio’?
Natu- ralmente non lo vorremmo! Questa e’ la perfezione piu’ elevata della lila-smaranam in samadhi,
uno dei frutti maturi della raganuga-bhakti, ed e’ critico al nostro progresso nella pratica, cosi’ come far
parte del fine. Le esperienze gia’ descritte, sono tipiche dei devoti che si trovano allo stadio profonda
della asakti or bhava. Haridasa Thakura spiega cio’ a Sri Caitanya Mahaprabhu nell’Harinama-
cintamani:
“Quando la propria meditazione sulla propria identita’ diventa fissa sul samadhi, poi lo stadio della
piena appropriazione di quella identita’ viene a realizzarsi.” HC, 15-94
“Lo stato di quel praticante, che si trovava in quel momento:
In quell’istante, l’identificazione con la propria forma spirituale, supera,completamente, l’influenza
del corpo materiale. Dopo aver ottenuto questo stadio, si e’,ad ogni istante, presenti in quella forma,
in Vraja, dove uno vede la foresta di Vrndavana, attraverso quella forma, che uno l’ha fatta sua.
. .
HC.15. 95-96
Appunti di Bhaktivinoda Thakura:
“Nello stadio dell’appropriazione, il proprio senso d’identita’, con il corpo materiale esterno, viene
abbando- nato e la propria identificazione con l’identita’ e forma spirituale, ha la meglio.
Adesso che uno e’ impegnato nel servizio a Sri Sri Radha e Krsna, con quell’identita’, uno sperimenta
l’alba di un grande piacere.Come tale,uno rimane assorto nelle visioni di Vrndavana dhama, uno si
sente comple- tamente fisso nell’identita’ spirituale, ed ha visioni dei passatempi trascendentali
della Coppia Divina,come se fossero manifesti.”
Di nuovo, il verso di Narottama das Thakura sintetizza il processo:
“Ricordarsi dei passatempi del Signore, e’ l’essenza per I devoti. Ricordarsi dei passatempi amorosi e
dolci di Radha e Krsna, e’ l’essenza di tutti I processi. Questo e’ il fine della vita, cosi’ come anche
il metodo migliore per raggiungere quel fine.” PBC, 61
Dal commentraio di Visvanatha Cakravarti:
“Questa e’ l’essenza di tutte le istruzioni, riguardo alle regole e regolamenti. Il ricordo dei passatempi
del Signore, e’ il solo processo per ottenere il fine della propria vita, gustando I [rasas]
trascendentali dei passatempi di Radha e Krsna. Non esiste un fine o processo piu’ elevato di
questo. Questa pratica di ricordarsi dei passatempi di Sri Sri Radha e Krsna, e’ l’essenza di
tutte le istruzioni, date nelle scritture.”
Come e’ stato detto prima, se noi vogliamo essere con Krsna, nel futuro, allora dobbiamo cercare,
adesso, nel presente—letteralmente in questo istante, di essere con Krsna. Piu’ tempo trascorriamo con
Krsna,adesso, e piu’ probabile sara’, che nel futuro, saremo con Lui. Molto semplice. In qualsiasi cosa
la mente ed il cuore pongono la loro attenzione, allora quello sara’ il posto dove andremo a finire, sia
materialmente che spiritualmente.
Quindi,per un Vaisnava, il detto non e’ quello: ‘Siate qui, adesso’. Invece sara’ quello: ‘ Siate li’,
adesso!’
Il testo di Dhyanacandra Gosvami, la“Sri Sri Radha-krsnasta-kaliya-lila-smarana-krama-paddhati”,e’
un’ag- giunta al suo altro testo “Gaura Govindarcana-smarana-paddhati”. Cio’ pone l’attenzione sulla
meditazione della propria siddha-deha, all’interno dell’asta-kaliya-lila-smaranam. Bhaktivinoda
Thakura ha incluso degli estratti da queste due paddhatis, negli ultimi capitoli del Jaiva-dharma.
Di nuovo, questa e’ una validita’ concreta, sull’autenticita’degli scopi e dell’applicazione di questi
paddhati, per I Gaudiya Vaisnavas. In aggiunta a cio’, la conversazione citata nella paddhati, e
presentata da Bhaktivinoda Thakura, avviene tra il Signor Siva e Narada Muni, due tra I Vasnavas piu’
rispettati in questo universo. Le implicazioni di questi fatti, dovrebbero essere piu’ che mai ovvie, per
qualsiasi persona intelligente.
Dal Jaiva-dharma:
Vijaya: Prabhu, capisco che ci sono due tipi di krsna-lila, chiamate prakata (manifestate),e
aprakata (non- manifestate), ma che costituiscono tuttavia due aspetti della stessa tattva. Adesso,
per favore,spiegami I tipi della prakata-vraja-lila.
G.G.Gosvami: Esistono due tipi della prakata-vraja-lila: nitya (eterne), e naimittika (occasionali).
I pas- satempi di Vraja che avvengono durante gli otto periodi del giorno e della notte (asta-kaliya-
lila), in realta’ sono delle nitya-lila, mentre, l’attivita’ di Krsna che uccide Putana, ed il Suo lungo
soggiorno in Mathura e in Dvaraka, lontano da Vraja, sono dei naimittika-lilas.
Vijaya: Prabhu, per favore istruiscimi riguardo alla nitya-lila.
G.G.Gosvami: Troviamo due tipi di descrizioni: una da parte dei rsi, e l’altra da parte dei Gosvami
di Vrndavana. Qual’e’ quella che vorresti ascoltare?
Vijaya: Vorrei ascoltare la descrizione negli slokas che I rsi hanno compilato.
G.G.Gosvami: La asta-kaliya-sutra dicono: Gli otto periodi di tempo del giorno,verranno
conosciuti in questa progressione:
1) nisanta—alla fine della notte
2) pratah—di mattina
3) purvahna—prima di mezzogiorno
4) madhyahna—di mezzogiorno
5) aparahna—di pomeriggio
6) sayam—all’inizio della sera
7) pradosa—al tramonto
8) ratri—di notte
I periodi di tempo della madhyahna e ratri, ognuno dura circa sei muhurta ( 4 ore e 48 minuti), e
tutti gli altri durano tre muhurta (2 ore e 24 minuti). (1 muhurta= 48 minuti).
Sri Sadavisa ha spiegato questa asta-kaliya-lila, nel testo “Sanat-kumara-samhita”.Egli ha
specificato quali servizi dovrebbero essere resi, in un particolare istante del giorno, in accordo alle
asta-kaliya-lila. Percio’ uno dovrebbe ricordare l’appropriata lila, al tempo appropriato.
Vijaya: Prabhu, vorrei poter ascoltare le dichiarazioni del Jagad-guru Sadavisa.
G.G.Gosvami: ascolta attentamente:
“Sadavisa disse: ‘ Le amate donne of Sri Hari,in Vraja, che hanno I sentimenti della parakiya-
bhava, (di amanti) verso di Lui, soddisfano il caro amato dei loro cuori, con uno stato d’animo
profuso di divya-prema’
“He Narada!Tu dovresti contemplare la tua atma-svarupa (siddha-deha), nel seguente modo.Tu sei
una don- na di Krsna, la quale possiede I sentimenti da amante verso Lui. Tu possiedi una forma
affascinante e giova- ne e incantevole e di una bellezza intossicante.”
“Tu sei esperto in tanti tipi di arte,per il piacere di Sri Krsna.Tuttavia,anche se Krsna,con grande
desiderio ri- chiede di incontrarsi con te,tu rimani sempre avverso al piacere che non ha una
relazione con il piacere del- la tua Swamini ( Sri Radha).”
“Tu sei la servitrice dell’amatissima consorte di Sri Krsna, Srimati Radhika, e sei interamente ed
esclusiva- mente dedicato al Suo (di Lei) seva. Tu hai sempre piu’ prema per Sri Radhika che non
per Sri Krsna. [Que- sto e’ l’asama-sneha delle nitya-sakhi-manjaris].”
“Ognigiorno, con tanto sforzo, tu organizzi gli incontri per la giovane coppia, e rimani per sempre
contento, con le estatiche gioie del servizio a Loro.”
“Percio’,mentre stai concependo la tua atma-svarupa,in questo modo particolare,tu dovresti
compiere, atten- tamente, la manasi-seva (servizio nella tua mente), nella trascendentale
Vrndavana, dal brahma-muhurta (le prime ore del giorno),fino alla fine della nisanta-lila
(passatempi alla fine della notte).” … .
JD,Capitolo 38. Pag.813-815
Nell’asta-kaliya-smarana-paddhati, di Dhyanacandra Gosvami,nei versi che seguono la conversazione
di prima, Narada-muni, poi, chiede al Signore Siva, riguardo alle asta-kaliya-lila, ed il Signore Siva lo
dirige verso Vrnda- devi, per delle istruzioni:
“Sri Narada disse: “Vorrei ascoltare,veramente, riguardo alle asta-kaliya-lila di Sri Hari, poiche’,
senza conoscere le lila, come puo’, chiunque, eseguire la manasi-seva?” Sri Sadasiva rispose: “ In
realta’, non capisco per niente la Hari-lila.Tu dovresti andare a chiedere a Sri Vrnda devi; lei puo’
descrivere cio’ a te. Lei e’ una servitrice di Sri Govinda, e si trova in un posto vicino a qui, in kesi-
tirtha, assieme alle altre sakhis.”
“Dopo aver ascoltato le parole del suo guru, quel virtuosissimo saggio Sri Narada, lo
circombambulo’ e gli offri’ I suoi omaggi, ripetutamente. Poi, lui ando’ ad incontrarsi con Sri
Vrnda devi. Nel vedere Sri Narada, Sri Vrnda devi offri’ I suoi omaggi a Narada, e gli chiese:”
Perche’ sei venuto qui’?”
“Narada muni rispose:” Vorrei ascoltare da te, a riguardo la nitya-lila di Sri Hari. O bellissima, se io
merito di conoscere cio’, per favore descrivimi ogni cosa.” Sri Vrnda rispose:” O Narada, tu sei un
krsna-bhakta. Tu sei senz’altro meritevole di ascoltare. Ti descrivero’ questo segreto, ma tu non
devi ripeterlo in qualsiasi posto, poiche’ e’ veramente confidenziale e sublime.”
RKSP, 15-21
Ritornando indietro, nella sezione dallo Jaiva-dharma citata prima, Bhaktivinoda Thakura poi presenta
un som- mario dell’asta-kaliya-lila,cosi’ come e’stata scritta,da Dhyanacandra Gosvami,nel testo
“SriSri Radha-krsnasta- kaliya-lila smaranama-krama-paddhati”. Cio’ e’ una trascrizione,parola per
parola, di quella intera sezione. Quindi, cio’ e’, un’ulteriore prova che dimostra la dedicazione di
Bhaktivinoda Thakura a questi libri, cosi’ come anche la validita’ e l’importanza delle loro istruzioni.
Nella prossima sezione ‘Meditazione nella vostra siddha-deha’, esplorero’ questi processi specifici,
con piu’ g dettagli. La meditazione nella krsna-lila, per dei lunghi periodi,gradualmente e lentamente si
manifesta durante lo stadio di asakti. Ascoltare e discutere questi passatempi, e’ lo stimolo perfetto, per
meditare ad ogni stadio,e quelle due angas del sadhana, continuano eternamente. I libri sulle lila,
furono scritti specificatamente per lo scopo di aumentare la la lila-smaranam durante la raganuga-
bhajana.
Nel concludere questa sezione, ho incluso un sommario degli otto periodi del passatempo, prese dalla
“Govinda- lilamrta” di Krsnadas Kaviraja G., per fornire un sommario sull’asta-kaliya-lila. I lettori
sono incoraggiati a leggere I libri della lila, che ho suggerito, per i dettagli pieni di nettare.

Asta-kaliya-lila-smarana-mangala-stotram.(6)
1) Nisanta-lila—Alba (fine della notte). Passatempi: 3:22 a.m. fino a 5:46 a.m.
Mi ricordo di Radha e Krsna alla fine della notte.Vrnda che stava curandosi di Loro, non era felice in
quel momento, sapendo che prima dell’alba, la Coppia Divina si sarebbero separati da Loro stessi.
Comunque, lei esegui’ il suo dovere. Lei istigo’ sia il pappagallo che la myna a cantare molte canzoni
piacevoli. Queste can- zoni svegliarono Radha e Krsna, I quali si alzarono dal loro letto d’ estasi.
Le Loro amiche, Li osservarono mostrandosi molto affascinanti, dovuto all’amore e all’affetto
profondo che Loro si scambiarono in quel momento. Tutte e due erano sospettosi della voce di una
scimmia-femmina, e sebbene Loro desideravano di continuare la Loro mutua-associazione, Loro
lasciarono quel posto per andare nelle Loro abitazioni, dove Loro ad occupare i Loro propri letti.
2) Pratah-lila—I Passatempi di Mattina: 5:46 a.m. fino a 8:10 a.m.
Adoro Radha e Krsna. Radharani aveva finito le Sue abluzioni e di ornamentare il Suo corpo, quando
Lei fu chiamata da Madre Yasoda, di mattina presto, attraverso le Sue amiche, e li’ nella Sua casa,
Lei preparo’ del cibo e delle bevande. Al Suo risveglio, Krsna ando’ per prima nella Sua stalla, a
mungere le mucche,e poi ri- torno’a casa e Si fece il bagno,mangiando il Suo cibo in compagnia dei
Suoi amici. Radha, poi, mangio’.
3) Purvahna-lila—Passatempi prima di mezzogiorno: 8:10 a.m. fino a 10:34 a.m.
Mi ricordo di Krsna prima di mezzogiorno. Egli si stava avviandosi verso la foresta, seguito dalle
mucche e dagli amici pastorelli. Altri, come Nanda Maharaja, Lo seguirono pure. Poiche’ Lui era
anzioso di incontrare Radharani
MI ricordo anche di Sri Radha,la quale avendo afferrato uno sguardo di Krsna, ando’ a casa dove Le
fu ordinato da Sua suocera (Jatila) di adorare il Dio del sole. Radharani aveva spedito le Sue amiche
a scoprire dov’e’ che si trovava Krsna, per cui Lei guardava in basso nella stradina, dalla quale
probabilmente stavano ritornando.
4) Madhyahna-lila—I passatempi di mezzogiorno: 10:34a.m. fino a 3:22 p.m.
Mi ricordo di Radha e Krsna durante il periodo di mezzogiorno.Tutte e due erano felici in loro
compagnia, esibendo delle emozioni di brivido, ed altri sintomi simili, come degli ornamenti dei
Loro corpi. Tutte e due si sentirono non stabili, dovuto ai Loro intensi desideri verso i giochi
amorosi.
Loro furono coinvolti in tanti tipi di sport, come quello di sedersi alle due estremita’ di una tavola, e
alter- nativamente cercare di andare su’ e giu’; poi quello di girovagare per la foresta; un’altro era
quello di giocare nell’acqua; poi quello di nascondere il fluto di Krsna; poi bere del vino di
miele;praticare dei giochi d’amore; e adorare il Dio del sole. Ognuno di Loro provava dei sentimenti
di separazione dall’altro, e tutte e due veni- vano assistiti da un grande nunero di amici.

5) Aparahma-lila—Passatempi di dopo pomeriggio. 3:22 p.m. fino a 5:46 p.m.


Mi ricordo di Sri Radha, la quale organizzo’ tanti regali per Krsna, dopo che Lei arrivo’ a casa Sua.
Lei aveva appena finito le Sue abluzioni, e si era vestita con dei bellissimi vestiti. Lei era piena di
gioia, nel vedere la faccia del Suo amato Krsna, simile ad un fiore di loto.
Mi ricordo anche di Sri Krsna nel pomeriggio. Egli stava camminando verso Vraja, seguito da una
miriade di mucche e di amici pastorelli. A casa Egli fu ricevuto da Nanda Maharaja, e da altre
persone anziane, e poi, Egli ricevette un bagno e fu vestito da Madre Yasoda.
6) Sayam-lila—Passatempi durante l’inizio della serata: 5:46 p.m. fino a 8:10 p.m.
Mi ricordo di Sri Radha in serata. Lei aveva mandato delle preparazioni squisite per l’amato Krsna,
con la Sua amica, che aveva ritornato le rimanenze del cibo gustato da Lui. Radharani era molto
felice nel partecipare in cio’.
Mi ricordo anche di Vrajendra Krsna, che si era fatto il bagno a casa, ed era vestito molto bene.
Madre Yasoda Lo accarezzo’. Egli ando’ nella stalla per mungere alcune mucche, e dopo aver finito
questo com- pito, Egli ritorno’ a casa e mangio’ il Suo cibo.
7) Pradosa-lila—passatempi al tramonto: 8:10 p.m. fino a 10:34 p.m.
Mi ricordo di Sri Radha all’inizio della sera, in compagnia delle Sue amiche. Lei si era vestita da se’
con dei vestiti adatti per il buio e la luce della notte, e tenendo in considerazione il consiglio di
Vrnda, Lei ando’ in un posto pacifico ed estatico sulle rive dello Yamuna, accompagnata da un
messaggero.
Mi ricordo anche di Sri Krsna, seduto tra un’assemblea di pastori, e osservando diverse acrobazie.
Yasoda, la Sua affezionata madre, poi, Lo accompagno’ a casa, e tento’ di farLo dormire. Dopo di
cio’, il Signore silen- ziosamente, si alzo’ dal letto e si diresse verso quel luogo di pace e di estasi,
nella foresta.
8) Ratri-lila—Passatempi notturni (di notte): 10:34 p.m. fino a 3:22 a.m.
Mi ricordo sia di Radha che di Krsna, I quali erano anziosi di farsi compagnia a vicenda. Quando
Loro sono insieme, Vrnda si cura della coppia amorevole in diversi modi.Tutte e due si mostrano
molto affascinanti assieme ai Loro amati amici, mentre che girovagano nella foresta, e sono coinvolti
nel cantare e nel danzare, nello stile della rasa. Loro si sentono stanchi dopo tante attivita’ sportive.
Poi, Loro vengono assistiti da tanti amici amorevoli. Di notte, Loro si riposano su un letto di fiori, e
poi si addormentano.

Meditazione con la vostra siddha-deha—il modo per la trasformazione dell’


identita’.
La contemplazione con la propria siddha-deha, e’ una questione veramente personale e confidenziale.
Esistono delle chiare direzioni date dagli acaryas, e loro hanno provveduto anche degli esempi
elaborati, nei loro libri, di preghiere, con I quali loro rivelano, nella loro meditazione personale, i loro
profondi sentimenti di separazione, riguardo alla loro relazione e servizio desiderati. Questi libri
servono come dei modelli, diretti, nella contempla- zione, per coloro che desiderano di entrare nella
madhurya-rasa, specialmente come manjaris. Coloro che desi- derano la sakhi-bhava, come priya-
sakhis, possono usare la stessa struttura, con I cambiamenti appropriati negli stati d’animo, il servizio, e
cosi via dicendo. Gli stessi principi si applicano agli altri tre rasas.
Questo e’ un processo graduale, e all’inizio di questo bhajana, persino allo stadio di nistha, non e’
possibile di implementare, in pieno, questa pratica, come viene descritta qui. Nella sezione finale di
questo capitolo, discu- tero’ i cinque stadi progressivi del ricordare, all’interno dello smarana-dasa.
Quindi considerate questa sezione, come una paronamica di quello che succede durante I tre stadi
finali—dhyana, anusmrti, e samadhi—cosi’ come vengono descritti dagli acaryas, nei loro
insegnamenti.
Come sempre, il vostro sadhana e’ il punto iniziale, specialmente l’ascoltare ed il cantare, che sono le
angas fondamentali, senza le quali, questa pratica non puo’ essere compiuta con successo. L’aumento
nell’intensita’ e profondita’ dello sravanam e del kirtanam, sono I primi nutrienti per questo livello di
smaranam, durante questi stadi avanzati della raganuga-bhakti.
In essenza, questo e’ il processo per una piena immersione interiore. La profondita’e l’attenzione di
quell’immer- sione,e’ direttamente proporzionale alla vostra estrazione dall’imprigionamento nella
vostra esistenza esteriore, il che avviene progressivamente, in un certo periodo di
tempo.Quest’estrazione richiede anche molte correzioni al vostro stile di vita, per facilitare questo
livello di dedicazione. Ovviamente, solo coloro che sono determinati a farsi’ che questa sia la loro
ultima vita,in quest’esistenza materiale, saranno inclinati a fare cio’, ed il solo moti- vatore, con
sufficienza potenza, e’ l’avidita’ spirituale (lobha), per una relazione con Krsna, nella Sua lila.
Il concetto di meditare nella vostra siddha-deha, introduce altri diversi soggetti da considerare.
Cerchero’ di ana- lizzare quegli aspetti per rendere ogni cosa quanto piu’ chiara e’possibile. Prima di
tutto, e’ il principio che voi mediterete sui diversi passatempi di Radha e Krsna, in accordo agli otto
periodi del giorno e della notte, e mentre fate cio’, potrete vedervi in quei passatempi, impegnandovi
nelle attivita’ ed eseguendo li’,dei servizi specifici – attivita’ e servizi che a voi personalmente
desiderate—assieme alle altre sakhis di Radha. In altre parole, qualsia- si ora del giorno o della notte,
conoscendo I passatempi che stanno verificandosi a quell’ora, voi vi unirete a cio’ e diventerete dei
partecipanti attivi.
Immaginare che voi partecipate direttamente, significa che voi state assumendo in pieno la vostra
identita’ da siddha-deha, e impegnarvi in queste attivita’ nella vostra meditazione. Puo’ forse iniziare
concettualmente, come “chi e’ che voglio essere”, ma presto progredirete nel choedervi: “ chi sono
io?”—eternamente. La nostra mente materiale, la nostra auto-concezione, ed il nostro corpo, sono tutte
delle illusioni, e delle manifestazioni tempora- nee— come dei sogni e sfuggevoli. Con la meditazione
siddha-deha, investiamo,il nostro tempo e la nostra forza vitale, in un’altra realta’, che e’ suprema ed
eterna. Cio’ esiste sempre, e noi possiamo partecipare in cio’ in qual- siasi istante, se conosciamo le
direttive e siamo qualificati.
Voi, contemplerete anche, I vari stati d’animo, e I tipi di interazioni personali che desiderate avere con
Radha e Krsna, e che saranno basati o modellati sulle vraja-vasi, il quale esempio voi avete
personalmente scelto, per prendere rifugio e da seguire. Per la madhurya-rasa, sara’ una delle otto
sakhis principali: Lalita, Visakha,Citra, Campakalata,Tungavidya,Indulekha,Rangadevi e Sudevi. Cio’
significa concentrarsi sulle tre relazioni principali in modo equanime, cosi’ come abbiamo imparato da
Visvanatha Cakravarti, nell’Ujjvala-nilamani.
Cosi’ come abbiamo letto le descrizioni dettagliate sulle varie gopis, nei libri lila-smaranam—sul come
loro sono vestite, le loro caratteristiche personali e uniche, e le loro personalita’—allo stesso modo voi
dovete con- templare le vostre caratteristiche desiderate e I modi di ineragire con Radha e Krsna, e le
altre sakhis del vostro gruppo. Il modello del vostro ekadasa-bhavas, vi da’ la struttura ,nella quale tutti
questi aspetti si espandono, e definisce I parametri basilari di un’appropriata contemplazione.
Correndo il rischio di non essere rilevante, vorrei sottolineare che questo metodo non ha nioente a che
vedere con il ‘pretendere’, l’’immaginazione’, o semplicemente un’esercizio di visualizzazione con la
mente. Invece si tratta di far parte di uno stadio piu’ profondo degli stadi di smarana-dasa—dyana,
anusmrti, e samadhi. Cio’ e’ un’opportunita’ di esprimere i vostri desideri e sentimenti di separazione
piu’intimi, nel contesto di partecipare nella lila di Radha e Krsna, esattamente come voi avete letto,
riguardo a cio’, nei libri della lila-smaranam.
Questa parte del processo, che e’ l’essenza del raganuga-bhajana,e’ persino ancor di piu’ a riguardo al
desiderio intenso: l’avidita’ (lobha), ed il sentimento in separazione (laulyam). Come abbiamo letto
ripetutamente, tutti I nostri desideri verranno soddisfatti—la nostra desiderata forma eterna, l’identita’,
la personalita’,le relazioni, il servizio, lo stato d’animo d’amore, e cosi’ via dicendo. Mentre noi
desideriamo di soddisfare I desideri di Krsna, Egli desidera di soddisfare I nostri, in perfetta
reciprocazione.
Tutti gli esempi di meditazione, dati dagli acaryas della Gaudiya, sono in relazione alla contemplazione
di voi stessi come una nitya-sakhi-manjari, ma I principi sottostanti si applicano a tutti I rasas
desiderati. Il seguente verso si trova nella Gaura Govindarcana-smarana-paddhati di Dhyanacandra
Gosvami, cosi’ come nel Prema- bhakti-candrka, di Narottama dasa Thakura:
Sakhinam-sangini-rupam atmanam vasanamayim ajna-seva-param
tat-tad-rupalankara-bhusitam
“Si dovrebbe meditare su sestessi,in una forma che e’ un’associato femminile delle sakhis, e che
si e’ impegnati a servirle seguendo I loro comandi, e decorate con le Sue (di Radha) ornamenta.”
. PBC, 58
Commentario di Visvanatha Cakravarti:
Sakhinam—si dovrebbe pensare a sestessi come un’associato femminile delle sakhis come Sri
Lalita, Sri Rupa-manjari e altre. In quale modo? Ajna-sevaparam—Servire Sri Radha-Madhava con
il loro consenso e in accordo ai Loro ordini.”
“Di nuovo, in quale modo? Tat-tad rupalankara-bhusitam—Decorate con una forma squisita, (che
cattura la mente di Sri Krsna) e con le rimanenze degli ornamenti di Sri Radhika; nel servizio,
ornamentati con le rimanenze dei fiori per le ghirlande. Ecco, viene detto in questo modo. E di
nuovo, in quale modo? Vasanamayim—vedendo se stessi in contemplazione con questa capacita’;
e cosi via dicendo.”
Bhaktivinoda Thakura spiega il ruolo del guru, a questo stadio:
“Quando il devoto ha l’avidita’ per praticare la raganuga, egli dovrebbe fare domande al suo guru. Il
guru, dopo aver esaminato il gusto del devoto, determinera’ il suo particolare tipo di adorazione, e gli
insegnera’ tutto cio’ che riguarda al suo corpo spirituale.”
“In accordo a questa rivelazione, il devoto che aspira al prema, dovrebbe vivere vicino al guru, in
ordine di ottenere tutta la conoscenza del soggetto, e poi, abitando nella sua propria abitazione, egli
dovrebbe, con grande sforzo e un grande desiderio, praticare la sua adorazione. Con un continuo
ricordarsi dell’identita’, formata dal nome e dalla forma, datagli dal guru, egli si identifichera’con
cio’.Questa identita’ viene chiama- ta svarupa-siddhi, o atma-jnana.”
“Gli stadi di glorificare e di ricordarsi del nome,della forma,delle qualita’ e dei passatempi di Krsna,
che sono stati citati prima, diventano manifesti, in quest’ istante. Lo scopo di tutte queste pratiche, e’
quello di parteci- pare nel nome, forma, qualita’ e passatempi eterni di Radha e Krsna, e nel formare
una relazione con Loro, attraverso la meditazione della propria identita’ spirituale.”
CS, Cap. 6, Parte 5.
Adesso, andiamo a studiare alcuni estratti molto rivelanti dalla “Gaura Govindaracana-smaranam-
paddhati” di Dhyanacandra Gosvmi, e che descrive nei dettagli, molti diversi aspetti della meditazione
sulla propria siddha- deha, specificatamente sullo stato d’animo di una manjari, nel gruppo di Lalita:
“Allo stesso modo, il sadhaka dovrebbe eseguire il manasi-seva a Sri Sri Radha-Krsna, durante gli
otto periodi del giorno. Egli deve abitare con il guru-gana (il gruppo del guru) ed eseguire la lila-
smaranam in accordo alle loro istruzioni.”
“Nella sua mente,nel suo siddha-deha, egli dovra’visualizzare se stesso,che rende un servizio
appropriato, du rante I diversi periodi.Nel suo siddha-deha,egli (o lei),dovra’vivere sempre in
Yavata e in Vrsabhanu- pura, servendo nella casa di Sri Radha, accanto al suo guru-rupa-sakhi,e le
altre sakhis,come Sri Lalita, Vishaka, e cosi’ via dicendo.”
“A Nandisvara-pura, sulle rive del Radha-kunda e Syama-kunda, e nella foresta bellissima di
Vrndavana, ini- ziando molto presto di mattina, e continuando durante il giorno, lei offrira’ del cibo
e altri servizi (come ad esempio sventolare con un camara, e massaggiando I piedi), a Sri Sri
Radha-Krsna.”
“Il sadhaka contemplera’in questo modo,la sua siddha-deha in Vrndavana: Lei e’una kisori-gopi (al
di sotto dei 15 anni), completamente decorata con ornamenti, avendo un grande seno all’insu’, e
benedetta con le 64 qualita’.”
“Lei ha un amore segreto per Sri Govinda, e che confonde persino lo stesso cupido.Lei parla molto
dolce- mente ed ha una forma divina.”
“Per natura, lei strabocca di una gioia nel cantare, suonare degli strumenti musicali e danzare. Giorno
e notte, il suo cuore e’ pieno con l’amore per Radha e Krsna.”
“Lei possiede tutte le caratteristiche piacevoli, ed e’ adornata con tutti I movimenti femminili, e che
eccitano sentimenti d’amore. Lei e’ nata dalla misericordia del suo guru, e lei segue sempre la guru-
rupa-sakhi. Lei rimane nel gruppo (yutha) di Sri Radha, in compagnia del gruppo (gana) di Lalita.”
“Lei e’ molto devota a Sri Radha, e’ un’abitante di Yavata grama (villaggio),ed e’ un seguace di
kama-rupa- bhakti (avendo un’intenso desiderio di servire nella madhura-rati trascendetale).”
“Il suo corpo e’ costituito di cit-ananda-rasa, ed e’ radiante come l’oro liquido. Lei indossa dei vestiti
bellis- simi di colore blu, ed e’ decorata molto bene con degli ornamenti di diverso tipo.”
“Lei rimane sempre accanto a Sri Radha e Krsna,e lei e’ nel meglio della sua giovinezza.I nomi di sua
madre e di suo padre, e del marito, sono determinati in questo modo: ‘Il nome della madre deriva
dalla prima silla- ba del nome del sadhaka, dato dal guru. Il nome del padre deriva dalla terza
sillaba, ed il nome del marito, deriva dall’ultima sillaba.’”
“La sua casa si trova nel villaggio di Yavata, e lei possiede una forma molto delicata e graziosa. Lei
e’ deco- rata con diversi ornamenti bellissimi, e lei assiste Sri Radha quando Lei deve vestirsi.”
GGSP, 78-91
“Essendo impegnata,intensamente, nel suo sadhana,il sadhaka,dovrebbe poi meditare nella sua
siddha-deha, su Sri Sri Radha-Govinda. Questi, sono piu’ affascinanti di milioni di Cupidi, e sono
circondate dalle Loro carissime sakhis, che stanno erette come dei filamenti di loto attorno a Loro.
Il sadhaka dovrebbe meditare cosi’, sull’attraente Coppia Divina, incorporando, le descrizioni
appena date, riguardo alle Loro eta’,vestiti, forme, e cosi via, nel suo smarana (ricordo).
“Concernente a quel dhyana (meditazione), prima di tutto, il sadhaka dovrebbe eseguire lo smarana
sulle forme delle manjari, del suo guru-pranali, iniziando con il suo guru, poi con il parama-guru,
e cosi’ via dicendo. Poi, lui dovrebbe meditare su Sri Radhika, e dopo di cio’ su Sri
Nandanandana.” GGSP, 342-344
Non esiste niente di vago o ambiguo, riguardo a queste descrizioni di Sri Dhyanacandra. Questa e’
l’essenza del processo confidenziale del bhajana. Coloro che desiderano di diventare delle priya-sakhis
di Radha, faranno gli aggiustamenti necessari a queste direttive sulla meditazione,in accordo ai loro
propri stati d’animo e aspirazioni desiderati, per una particolare relazione e servizio. Coloro che
desiderano altri rasas, come il sakhya, potranno seguire la stessa struttura e sostituire I loro stati
d’animo appropriati, servizi e passatempi.
Molti acaryas della Gaudiya Vaisnava, scrissero delle preghiere,dove esprimono I loro desideri profondi
per una relazione con Radha e Krsna, assieme alle loro aspirazioni, per dei servizi specifici e vari.
Queste preghiere, se- guono anche gli otto periodi dei passatempi, ed esprimono di come questi acaryas,
nelle loro identita’ di siddha- deha-manjari, desiderano un servizio particolare, durante ogni periodo.In
altre parole,loro seguono,perfettamen- te, la stessa struttura data da Dhyanacandra Gosvami nel suo
paddhati, ognuna nel suo modo unico e personale.
Nelle sue preghiere di sentimenti in separazione,espressi nell’Utkalika-vallari, Rupa Gosvami si sta
esprimendo come una femmina.Ma non si sta esprimendo come Rupa-manjari,che e’ una gopi-nitya-
siddha, invece sta espri- mendosi nel ruolo di un sadhaka, meditando nella sua identita’ di siddha-deha,
seguendo lo stato d’animo di Rupa-manjari. Egli ci sta insegnando con il suo esempio. Cosi’ come il suo
sadhana e’ un’esempio per tutti I Vaisnavas della Gaudiya, similmente, Rupa Gosvami ci ha offerto uno
sguardo confidenziale, nella sua raganuga-bhajana interiore.
Rupa Gosvami ci sta insegnando di come pregare con un’intenso desiderio per tantissimi diversi tipi di
servizio e per le esperienze interattive con Radha e Krsna, cosi’ come verso le altre sakhis. Simili
preghiere di altri acaryas servono lo stesso scopo. Questi libri mostrano la natura individuale, dei
desideri di ogni acarya, e anche le cose in comune tra di loro. Ci mostrano I limiti con I quali possiamo
esprimere I nostri desideri.
Si puo’ concludere che,Rupa Gosvami non sta parlando direttamente come Rupa-manjari,poiche’ Rupa-
manjari non esprime dei sentimenti come questi, in nessuno dei libri della lila. Quello non
e’,definitivamente, il suo stato d’animo, poiche’ lei non ha nessuno dei condizionamenti materiali, che
Rupa Gosvami esprime. Voi non legge- rete nessuna di tali espressioni,da nessuna delle sakhis, nei libri
dell’asta-kaliya-lila. Ecco qui alcuni degli estrat- ti dall’Utkalika-vallari, e che mettono in risalto lo
stato d’animo dei sentimenti in separazione, espressi da Sri Rupa:
“Con il desiderio di soddisfare I miei desideri contemplati, prendo rifugio in Vrndavana-dhama. Da
solo, e lamentandomi ad alta voce, io mostro apertamente, le profonde bruciature stampate nel mio
cuore, con il cospargere delle lacrime di separazione.” UV, 1
“Oh Sri Krsna! Oh Sri Radha! I vostri cuori sono allagati con dei forti torrenti di misericordia.
Percio’,siate soddisfatti con quest’anima caduta. Accordatemi solamente una goccia del vero amore
per Voi, di consequenza garanditemi la Vostra udienza.” UV 16
“Dov’e’ che sono, questa servitrice miserabile e senza speranza, in confronto ai devoti esaltati, nei
quali l’amore divino sta di gia’ germogliando? Sapendo che,persino per loro questo prema-seva e’
estremamente raro, penso quindi che, per una servitrice come me,cio’diventera’ veramente
impossibile da ottenere. Tutta- via, una sete intensa e senza diminuzione, per ottenere cio’, mi lascia
delirante. UV 26.
“O Sri Sri Radha Govinda,e’ veramente meraviglioso, che I devoti che sono esperti in tutti I tipi di
sadhana, non possono neanche ricevere un sguardo momentario di Te, nel corso della loro
meditazione. Io, d’altra parte, malgrado che sono afflitto con una mente superficiale e maledetta,
piena di desideri incontrollati, desidero che Tu appari sul cammino dei miei occhi. Alas! Com’e’
possibile che io non sono imbarazzato? Ho forse perso qualsiasi senso della vergogna e della
dignita’? “ UV, 34
“Sto forse sbagliando nel fare una tale richiesta?O Padrone e Padronessa diVrndavana,Sri Krsna e Sri
Radha, chi e’ che non diventerebbe pazzo dalla Vostra fragranza eterna di dolcezza? Col bere il
liquore di miele della dolcezza delle Vostre qualita’, sono diventato cosi’ intossicato che mi sono
permesso di offrire questa preghiera.” UV 35
“ O mio Signore e Signora, Sri Krsna e Sri Radha, la ricchezza del prema, che accorda la buona
fortuna di ottenere immediatamente il Vostro seva, non si e’ ancora mostrato nel mio cuore.
Neppure nei miei sogni ho avuto esperienza di cio’.” UV
65
“O possessori della mia vita, Sri Krsna e Sri Radha, voi siete, eternamente assorti in un godimento
amoroso! Queste viti (alberi d’uva) di sentimenti in separazione, questa Utkalika-vallari, ha
germogliato in fronte a Voi, qui in Vrndavana. Sto tremando mentre recito cio’. Dopo che Voi
ascoltate la mia sincera richiesta, siate gentili verso questa persona di classe inferiore—rispondete
alle mie preghiere e datemi il servizio che ho desiderato profondamente.
UV 70
Ecco qui, degli esempi simili, dal Sankalpa Kalpadruma di Visvanatha Cakravarti, dove lui implora i
guru- pranali, chiedere a riguardo delle identita’ della loro siddha-deha:
“O Tulasi, O fiume di una grande misericordia, tu hai posto,compassionevolmente, I tuoi piedi di
loto sulla mia testa. Ho bevuto una piccola porzione dell’acqua che ha toccato I tuoi piedi, e per
questa ragione, tutti questi desideri sono apparsi nel mio cuore.” SK
89
“Dov’e’ che mi trovo, con il mio cuore pieno di bugie e con centinaia di altri difetti, e da dove
proviene questa decisione subitanea in relazione a questo soggetto? O Tulasi, tu sei la
personificazione del rifugio, per coloro che non hanno nessuna speranza. Tu sei il mio solo rifugio.
La tua misericordia incondizionata, mi ha accettato senza tener conto dei miei difetti.”
SK, 90
“O Ranga Manjari, per favore accordami la tua misericordia. O Prema Manjari, per favore
aggraziami con il tuo sguardo compassionevole. O Vilasa Manjari, attraiami ai tuoi piedi di loto e
fammi diventare la tua ser- vitrice, per favore accettami tra le altre sakhis.”
SK 91
“Amici (O tendenze del mio cuore, O sadhaka jivas), se il vostro solo fine e’ quello di gustare il
rasa del- l’oceano dei passatempi amorosi di Sri Sri Radha e Krsna, e se voi state sperando di
ottenere cio’, allora abbandonate qualsiasi altro desiderio, e semplicemente adorate Sri Vrndavana,
colei che accorda il prema. E, se il desiderio di ottenere questo gusto e’ cosi’ forte, allora, prendete
rifugio di questo Sankalpa- kalpadrumah—l’albero dei desideri della mia decisione auspiciosa—
con una fede solida ed una forte determinazione.” SK
104
I desideri espressi da questi acaryas, fanno parte tutti di questa struttura, degli otto periodi giornalieri
del passa- tempo, e sono tutti in accordo con I tipi di attivita’ che avvengono li’, esattamente di come
vengono rivelati nei libri della lila, di questi acaryas. Seguire all’interno di queste delineazioni, questo
modello ben definito,assicura che nessuna deviazione, non desiderata, si manifesera’ nel vostro
bhajana.
Queste preghiere, sono le meditazioni (manasi-seva) del bhajana degli acaryas, e specificatamente le
loro asta- kaliya-lila-smarana, mentre loro si immergono nelle loro identita’ di siddha-deha. Loro ci
insegnano di come queste meditazioni vengono effettuate. Ne’ Rupa Gosvami,e ne’ Visvanatha
Cakravarti, stanno parlando nello stato d’animo dai loro livelli perfezionati da manjaris. Loro ci stanno
mostrando esempi di devoti negli stadi di ruci e asakti, e che aspirano al bhava.
Concludiamo questa sezione, con un consiglio di grande valore, dall’Harinama-cintamani, la quale
provvede un’ulteriore realizzazione, sul processo di meditazione con la vostra identita’ di siddha-deha:
“Verificare gli ostacoli a questo bhajana.
“Non appena uno ha deciso di dedicarsi agli undici aspetti della sua identita’spirituale,egli dovrebbe
medita- re su di essi, con un cuore determinato. Nel processo di ricordarsi, c’e’ una bellissima
considerazione:
“Egli dovrebbe meditare costantemente su cio’ che e’ adatto per lui.Se lui medita su delle cose che
non sono adatte a lui, egli non otterra’ mai la perfezione, malgrado che stia praticando cio’per
tantissimo tempo.” . HC, 15. 79-81
Appunti di Bhaktivinoda Thakura:
“L’aspirante dovrebbe impegnarsi nella propria pratica devozionale, in modo che, la sua
identita’spirituale, e per la quale egli medita nello stadio del ricordo, puo’ essere infatti assimilata
nello stadio di ottenimento. Nessuno sforzo,nei percorsi sia del lavoro, della speculazione filosofica,
dello yoga, o di qualsiasi altra cosa puo’ aiutarci ad ottenere questa ineffabile perfezione
dell’adorazione.”

“L’aspirante che ha successo, apparira’, esternamente,di essere impegnato nel cantare I Santi Nomi,
mentre condurra’ una vita semplice e da rinunciato, ma internamente egli sta, costantemente,
sperimentando lo splendore del rasa piu’ elevato.”
“D’altro canto, I praticanti che sono impegnati,esternamente,in una mostra elaborata di attivita’
devozionali ma non si preoccupano di stabilizzare le loro menti, non saranno mai capaci di
progredire, nelle loro medita- zioni, al livello successivo di apana-dasa o “lo stadio di
appropriazione.”
“Percio’, loro potranno praticare per tante vite, senza ottenere il successo. Il bhajana descritto qui,
e’ un processo naturale, ma, se lo si contamina con le false identita’, verra’ deviato e diventerra’ un
mezzo per raggiungere qualcosa di diverso che pero’ non e’ Vrndavana.”
“Uno dovrebbe avvicinarsi ad un maestro spirituale puro devoto, e imparare da lui quello che e’
considerato un puro bhajana e quali sono le false applicazioni ad un tale servizio. Un tale
discernimento ci permettera’di eseguire, in modo appropriato, il bhajana.”
Facciamo si’ di rimanere sempre grati per la misericordia di Sri Caitanya Mahaprabhu, la quale fu
distribuita dai Suoi acaryas generosi, I quali si esprimono, dai loro cuori, con una chiarezza incredibile,
rivelando delle verita’ confidenziali e essenziali, per il nostro eterno beneficio.

Quand’e’ che inizia il processo della trasformazione dell’identita’?


I processi e le pratiche interiori (bhajana),che fanno parte della realizzazione e manifestazione della
vostra iden- tita’ eterna,sono l’essenza della raganuga-bhakti.E’ molto importante di capire cio’,e
sebbene siano ben definite, nessuna di queste pratiche e’ meccanica o rigida nelle loro
applicazioni.Questo processo spontaneo e naturale,e’ solamente in relazione alla misericordia di Krsna,
per I Suoi devoti aspiranti, aiutandoli a stradicarele loro iden- tita’materiali,per diventare gradualmente
assorbiti nella loro identita’, relazione e servizio spirituale ed eterno.
Cosi’ come abbiamo ascoltato,ripetutamente,dagli acaryas, la qualificazione principale per impegnarsi
nella raganuga-bhakti, e’ il risveglio dell’avidita’—lobha. Quest’avidita’ si manifesta come
un’attrazione naturale e spontanea verso un rasa specifico con Krsna—dasya,sakhya,vatsalya o
madhurya. Percio’, il risveglio di un sentimento di separazione, per una relazione specifica con Krsna,
e’ il primo criterio a riguardo di quando uno dovrebbe iniziare a fare delle domande su questi processi.
E’ veramente possibile che uno sviluppi il seme dell’attrazione spontanea, per un particolaree rasa,
prima che l’avidita’ si presenti, e quell’attrazione dovrebb’essere coltivata con l’ascolto dei passatempi
associati con il rasa personalmente desiderato.Piu’ uno legge e contempla quei passatempi, mentre nutre
il desiderio di partecipare in cio’,nello stato d’animo di un’associato in Vraja e che si e’ scelti, e piu’
presto sara’ probabile che uno verra’ benedetto dall’apparizione di quell’avidita’ (lobha).
Jiva Gosvami spiega cio’ nel Bhakti-sandarbha:
“Quando una persona sviluppa il gusto per I raga (e cioe’ uno dei quattro rasas principali) appena
enumerati sebbene quel raga, di per se’,non e ancora presente in lui (o lei), il cuore diventa come
un cristallo luccican- te, mentre riflette I raggi della luna di quel raga.”
“Con l’ascolto di questo raga,sia dalle scritture che dal proprio insegnante, uno sviluppa un gusto
anche per le attivita’ degli associati ragatmika, e che sono delle espressioni di questa ragatmika-
bhakti. Poi, aderendo al raga di un’associato particolare del Signore, in accordo ai propri gusti, uno
esegue la devozione, che si chiama raganuga.” BS,
Anuccheda, 310
Dopo l’apparizione dell’avidita’ per il rasa scelto, il prossimo passo e’ di ascoltare a riguardo dei
processi inte- riori specifici, specialmente il concepire ed il meditare sulla krsna-lila, nella vostra
siddha-deha. Questo e’ lo stadio dell’ascolto—sravana-dasa, il primo stadio nella trasformazione
dell’identita’.Uno deve imparare I princi- pi e le direttive dagli acaryas precedenti e da qualificati
raganuga-siksa-gurus—rasika-Vaisnavas. Esaminero’ questi cinque stadi di realizzazioni progressive,
con piu’ dettagli, nell’ultima sezione.
Questi processi devozionali interiori,richiedono una stabilita’consistente (nistha),nel proprio sadhana e
bhajana assieme ad un livello maturo di auto-controllo, distacco (anartha-nivrtti), ed una
concentrazione mentale. Colo- ro che non sono qualificati come tali, incontreranno, senza dubbio, la
frustrazione nei loro sforzi, e non otterran- no il successo. In piu’,se l’avidita’ spirituale non si presenta
nel cuore, non e’ per niente probabile che uno si senta sufficientemente motivato a seguire queste
pratiche con qualsiasi tipo di serieta’ e consistenza.
Nel testo ‘Bhajana-rahasya’,Bhaktivinoda Thakura sommarizza il processo e le qualificazioni in
accordo alle sue analisi sugli otto versi siksastika, di Sri Caitanya Mahaprabhu, ognuno dei quali Egli ha
associato con I successivi stadi di progresso nella bhakti:
“Mentre uno esegue le pratiche devozionali, in accordo alle istruzioni del siksastaka, I passatempi
di Krsna gradualmente si manifestano nel suo cuore. All’inizio, uno dovrebbe eseguire il bhajana,in
accordo al primo sloka dello siksastaka, per alcuni giorni. Dovuto a questa pratica, poi si
diventerra’ maturi come viene descritto nel secondo verso.”
“Gradualmente, uno dovrebbe concentrarsi sul bhajana, in accordo al terzo e quarto slokas. In
accordo al quinto sloka,uno dovrebbe accettare il proprio corpo spirituale (siddha-deha).Dopo aver
accettato la propria siddha-deha,si dovrebbe iniziare il bhajana sotto il rifugio dei piedi di loto di
Srimati Radharani compiendo cosi’ un progresso graduale.”
“Il bhajana eseguito in accordo al sesto sloka, indica che, quasi tutti gli anarthas sono scomparsi, e
che uno, percio’,ha ottenuto l’adhikara (qualificazione) necessaria, per ottenere la siddha-deha. Se
uno pensa alla sua siddha-deha, senza ottenere l’adhikara, la sua intelligenza diventa confusa.”
“Si dovrebbe accettare,attentamente, la sequenza data nel siksastaka, se si vuole ottenere la
perfezione. Con l’osservare le attivita’ dei sadhus,uno puo’ ottenere una pura
intelligeza.Nell’ottenere la propria siddha-deha mentre si continua il bhajana,egli puo’ facilmente
godere il servizio durante il giorno e la notte (asta-kaliya- lila-smaranam).”
“Uno dovrebbe ricordarsi del siksastaka, e praticare lo smarana ed il kirtana appropriatamente, poi
gradual- mente,il servizio asta-kaliya verra’ risvegliato nel cuore.In quell’istante tutte le
contaminazioni non deside- rate, incluso la religiosita’, lo sviluppo economico, la gratificazione dei
sensi e la liberazione, sembreranno insignificanti, ed uno otterra’ il tesoro dell’amore.”
BR,1.10
Ecco un’ulteriore rivelazione e conferma da parte di Bhaktivinoda Thakura: con la contemplazione del
proprio corpo spirituale desiderato—la siddha-deha—nel manasi-seva, ”quasi tutti gli anarthas sono
scomparsi, per cuio si ottiene l’adhikara (qualificazione) necessaria per ricevere la siddha-deha. I
propri anarthas, non sono stati ancora,completamente radicati, tuttavia uno diventa qualificato per
“ottenere” la prorpia siddha-deha.
Veramente chiaro. Uno potra’iniziare la sua meditazione sulla propria siddha-deha “ancor prima” che
tutti gli anarthas e desideri materiali vengano completamente eliminati, tenendo presente anche, che se
uno pensa alla sua siddha-deha, senza ottenere l’adhikara, la sua intelligenza diventerra’ confusa.”
Percio’, avere le qualifica- zioni, non significa che uno e’ completamente libero dagli anarthas e dai
desideri materiali. Questo rocesso di meditazione sulla siddha-deha, assieme a delle altre angas
particolari, del raganuga-sadhana, gradualmente ci purifichera’ dal resto degli anarthas, conducendoci
alle qualificazioni necessarie, con le quali si ottiene la nostra siddha-deha, allo stadio di bhava, e che e’
la svarupa-siddhi. E’ molto importante di capire queste cose, con una chiarezza assoluta.
Se uno ha acquisito l’avidita’, prima che si ottenga nistha, allora, senz’altro si puo’ contemplare questo
processo, ma un’avanzamento serio e rapido non si manifestera’, fino a quando nistha diventa
fermamente stabilita. Visvanatha Cakravarti spiega il processo graduale, nel testo ‘Raga-vartma-
candrika’:
“Adesso,verra’ descritto di come,il raganuga-bhakta avanza gradualmente, attraverso gli stadi di
anartha- nivrtti, nistha,ruci e asakti,fino a raggiungere lo stadio di prema,e l’ottenimento diretto
della Divinita’ amata.
Nel testo Ujjvala-nilamani, viene detto che: ‘Coloro che sono specialmente attratti allo stato d’animo
delle vraja-vasis, per cui eseguono la raganuga-bhakti, otterranno in abbondanza,un grande
desiderio,che e’ neces- sario per eseguire il raganuga-bhajana, e che poi prendera’ nascita in Vraja,
in gruppi di uno,di due o di tre, allo stesso tempo.”
“Qui, la parola anuragaugha,significa: “il grande desiderio che ci rende qualificati per eseguire la
raganuga- bhajana.” La anuraga citata qui, non si riferisce alla sthayi-bhava, con quel nome,
poiche’ la sthayi-bhava chiamata anuraga, non puo’ essere ottenuta in un corpo materiale.”
RVC, 2.7
Poiche’bhava e’ lo stadio di realizzazione della propria siddha-svarupa, e cioe’ Krsna ci benedice con la
siddha- deha che desideriamo,percio’ si puo’ concludere che, il trasferimento della propria identita’(dal
falso io all’io eterno), inizia in modo effettivo allo stadio di nistha, e progredisce durante la ruci e
l’asakti, fino al bhava e poi al prema.
Meditare sulla vostra siddha-deha, chiaramente, non e’ qualcosa che viene fatto “dopo” che si ottiene il
bhava. Cio’ non ha per niente una logica, poiche’ a livello di bhava, voi realizzerete pienamente la
vostra identita’eterna –svarupa-siddhi—quindi non c’e’ bisogno di concepirne una mentalmente. E
voi,non potrete ottenere una bhava almenocche’ abbiate meditato sul vostro servizio desiderato,
attraverso la vostra siddha-deha. La siddha-deha e’ assolutamente necessaria, per poter avere la giusta
connessione con un’associato di Vraja, il quale diventerra’, non solo la vostra guida, ma anche il mezzo
per entrare nei passatempi eterni.
Voi non potere eseguire la manasi-seva ( servizio nella mente), nei passatempi di Krsna, mentre
mantenete la concezione di voi stessi con un’identita’ esterna materiale. Nessun brahmacaris,sannyasis
o altri maschi, sono permessi di entrare nelle meditazioni di Vraja, specialmente quelle nella madhurya-
rasa, con le gopis. Per la madhurya, voi avete di bisogno di un’identita’ e corpo femminili, adatti per
meditare nella vostra partecipazione nella lila. Cio’ e’,precisamente, lo scopo principale della siddha-
deha.
Srila Bhaktivinoda T. ulteriormente spiega cio’ nel ‘Sri Caitanya-siksamrta’:
“No si dovrebbe pensare che sia impossibile che una persona,la quale sta eseguendo il sadhana con
un corpo da maschio, possa essere una gopi nella sua meditazione.Tutte le anime sono le energie
marginali di Krsna. Maschi e femmine,con il corpo grossolano,sono delle concezioni illusorie, e che
originano nel corpo sottile”
“Il corpo eterno e puro dell’anima,e’ spirituale,senza una distinzione tra il maschio e femmina.
Questo corpo spirituale ha un libero arbitrio, ed e’ obbligato dal puro desiderio. Quando un
sentimento spiritule particola- re, si presenta in relazione a Krsna, produce un corpo maschile o
femminile per l’anima. In santa- rasa, il corpo e’ neutrale. Nella madhura-rasa, tutte le anime
hanno delle forme femminile pure, le quali adorano solo un maschio: Krsna.”
SCS, Cap. 5, Parte 6.
Nessun acarya, I quali libri abbiamo analizzato, ha detto che, la meditazione della propria siddha-
deha,richiede per prima, una liberta’completa dai desideri materiali e dagli anarthas—veramente il
contrario—come abbiamo imparato, ripetutamente, da Bhaktivinoda Thakura e da Visvanatha
Cakravarti.
Si e’ detto nel quarto capitolo,nella sezione dell’anarta-nivrtti,che la bhakti,e’ un processo positivo di
accetta- zione, e non un processo negativo di accettazione. Percio’, il processo di trasformazione dalla
tua identita’ mate- riale temporanea, in quella vostra eterna spirituale, e’ quella di sviluppare,
gradualmente,la vostra nuova identi- ta’ spirituale, e che si sta cristallizzando nella siddha-
deha,all’interno della struttura delle sue ekadasa-bhavas.
Piu’ si accetta la realta’ interiore,trascendenatle ed eterna, e ci si identifichi con cio’, attraverso la
siddha-deha, e piu’ si verra’ distaccati dalla vostra identita’ materiale, e corrispondentemente,cio’verra’
rallentato nel corso del tempo. Esaminero’ la transizione, passo dopo passo,in grandi dettagli,nella
prossima sezione.
Visvanatha Cakravarti, eloquentemente sommarizza,l’intera sequenza dello sviluppo progressivo,su
questo cam- mino, mostrando di come, ad ogni stadio, la trasformazione e manifestazione della vostra
identita’ spirituale, au- menta gradualmente, mentre simultaneamente, il condizionamento materiale e la
falsa identita’, diminuiscono, proporzionatamente:
Ahankara (il falso io) e’ di due tipi:
1) coscienza dell’ “io”—ahanta
2) coscienza del “mio”—mamata.
“Dovuto al jnana, questi due vengono distrutti, e si ottiene la liberazione. Col dirigere questi
due,verso il cor- po (io sono questo corpo), o la casa (questa e’ la mia casa), e cosi via dicendo, tutto
cio’ risulta in un legame.”
“Io sono un seguace del Signore. Io sono un servitore del Signore. Il Signore con I Suoi associati,
un’oceano di dolcezza con la Sua forma, le Sue qualita’ e I Suoi passatempi,dev’essere servito da
me.’ Se uno pensa in questo modo, identificandosi come un servitore del Signore, e vedendo il
Signore, assieme ad I Suoi associati, come l’oggetto della sua possessione, cio’ viene chiamato
prema. Prema e’, in questo modo, distinto sia dal legame che dalla liberazione, e viene chiamato,
appropriatamente, la corona di gioielli, di tutti I fini umani.
Esiste una sequenza a cio’…..
“Quando l’aspetto materialistico di ahanta e mamata e’ estremamente profondo, uno rimane fisso nel
ciclo di morti e rinascite.
Quando, dovuto alla buona fortuna, una goccia di fede (sraddha) nasce, ed uno pensa a diventare
Vaisnava e servire il Signore,l’aspetto materialistico diventa un po’ spiritualizzato (gandha),e la jiva
diventa qualificata per il servizio di devozione (bhakti).
Allo stadio di sadhu-sanga, la spiritualizzazione diventa piu’ condensata, ed I suoi attaccamenti
materiali so- no atyantiki ( chiari).
Allo stadio di una bhajana-kriya non stabile (la sadhana-bhakti), la spiritualizzazione dell’’io’ e del
‘mio’,e’ specifica, localizzata in un posto, mentre l’aspetto materiale, ha ancora il pieno della forza
(purna).
Allo stadio di nistha, la spiritualizzazione puo’ essere osservabile in tanti posti, e l’influenza
materialistica e’ ancora prominente (prayiki).
Allo stadio di ruci, la spiritualizzazione dell’’io’ e del’mio’, diventa dominante, avvicinandosi alla
comple- tezza (prayki), ed il concetto materialistico dell’’io’ e del’mio’ diventa localizzato lo per
alcuni temi.
Allo stadio di asakti, l’aspetto spirituale dell’’io’ e del ‘mio’, diventa completo (purna), e l’aspetto
materiale diventa ridotto solamente ad una traccia (gandha).
Allo stadio di bhava, l’aspetto spirituale diventa chiaro (atyantiki), e l’aspetto materiale diventa
simile ad un’ombra, priva di sostanza.
Infine, allo stadio di prema,l’aspetto spirituale diventa estremamente intenso (param-atyantiki),e
l’aspetto materiale diventa completamente assente. MK, 8.12

Le cinque fasi nell’evoluzione della vostra identita’ eterna.


Fino adesso, in questo capitolo,abbiamo imparato a determinare il vostro rasa,e a seguire,un’associato
di vostra scelta,in Vraja. Analizzai il soggetto della manjari-bhava, e ho stabilito la giusta
comprensione, in accordo agli acaryas. Imparammo anche la descrizione di Bhaktivinoda Thakura, dei
tre corpi progressivi della siddha. Riu- sci’ a stabilire le origini e la validita’ del siddha-pranali, del
siddha-deha, e delle sue ekadasa-bhavas,cosi’ come anche esaminai questi soggetti nei pieni dettagli,
come sono stati presentati dai nostri acaryas. Abbiamo riveduto l’Ujjvala-nilamani, e abbiamo
esplorato la meditazione nella vostra siddha-deha, riguardo all’asta-kaliya-lila. Poi, discutemmo anche
il processo di quando la trasformazione d’identita’ inizia.Adesso,infine,vedremo di come tutti questi
pezzi del rebus, possono avere un significato in relazione alla raganuga-sadhana-bhajana.
Bhaktivinoda Thakura spiega nel Jaiva-dharma e nell’Harinama-cintamani, che esistono cinque fasi,
attraverso le quali uno avanza,per ottenere la completa realizzazione e manifestazione della propria
identita’ spirituale ed eterna, in Vraja. Queste cinque fasi verranno esaminate qui, nei pieni dettagli.
Impareremo anche di quando e di come, I tre corpi siddha, si manifestano durante questi cinque stadi di
sviluppo. Un diagramma dettagliato viene offerto appena prima della fine di questa sezione, per aiutare
a visualizzare di come, tutte queste informazioni, vengono armonizzate.
Nel ‘Sri Caitanya-siksamrta’, Bhaktivinoda Thakura ci offre una spiegazione un po’ diversa, di questi
cinque stadi, rispetto a quella che ci offre nel ‘Jaiva-dharma’ e nell’Harinama-cintamani. E’
interessante notare pero’, che si tratta della stessa spiegazione, che piu’ tardi fu data da Bhaktisiddhanta
Sarasvati,e che la stessa viene citata da Srila Prabhupada nella sua Spiegazione al verso 8, del “Nettare
dell’Istruzione”.
Come ho accennato prima, il Sri Caitanya-siksamrta fu scritto nel 1886, 10 anni prima del Jaiva-
dharma (1896), e piu’ in avanti l’Harinama-cintamani (1900). Bhaktivinoda Thakura aveva 62 anni nel
1900 e si era ritirato in un bhajana-kutira a Jagannatha-Puri, per eseguire un’intenso raganuga-bhajana.
Bhaktivinoda Thakura prese l’iniziazione di babaji-vesa nel 1908. Cio’,ci fornisce una prospettiva
importante, del contesto in discussione.
Il Jaiva-dharma e l’Harinama-cintamani sono tutte e due in completa sincronia su questi dettagli
particolari, e quei due libri, si addentrano con molta piu’ profondita’, nella spiegazione da ogni lato di
questa conoscenza essenziale. Questi, sono anche in perfetta sincronia con il testo ‘smarana-paddhati’
di Dhyanacandra G.,e che abbiamo imparato e’ la sorgente per l’ekadasa-bhavas, e che e’ stato
direttamente riferenziato nel Jaiva-dharma. Quindi, questi due libri sono la sorgente principale, per le
informazioni presentate in questa sezione.
Haridasa Thakura spiega questi cinque stadii a Sri Caitanya Mahaprabhu, nell’Harinama-cintamani:
Cinque stadii nella coltivazione dell’identita’ da gopi.
“La realizzazione completa di questi undici aspetti di identita’ (ekadasa-bhavas), si sviluppa
attraverso cinque stadi, che si sperimentano nella vita del praticante. Questi cinque stadi sono I
seguenti: ascoltare, accettare, ricordarsi, l’ottenimento e la piena possessione.”
Appunti di Bhaktivinoda Thakura:
“Mentre uno progredisce, nella coltivazione della propria identita’,si attraversano,
progressivamente, cinque stadi. Questi sono:
1) lo stadio dell’ascolto—sravana-dasa
2) lo stadio dell’accettazione—varana-dasa
3) lo sadio di ricordarsi—smarana-dasa
4) lo stadio di adozione—apana-dasa
5) lo stadio di una piena possessione—sampatti-dasa
“Uno che ha un forte desiderio per gustare il nettare dello stato d’animo d’amore delle
gopis,abbandona qual siasi considerazione dei principi religiosi dei Vedas. Egli non si preoccupa
per l’opinione pubblica, ma sem- plicemente adora Krsna. Chiunque adora Krsna, in uno dei tanti
stati d’animo degli abitanti di Vrndavana, otterra’ un corpo spirituale, adatto per servirLo li’.”
CC, 2.8. 219-221
“Con queste parole, Ramananda Raya penso’ che, qualsiasi praticante, che desidera coltivare la
ujjvala-rasa, deve assolutamente prendere un corpo da gopi. Quando uno ascolta questi passatempi
del Signor Krsna, e diventa attratto a questo stato d’ animo particolare, allora si deve avvinare ad un
maestro spirituale autentico per imparare questi undici aspetti della sua identita’ spirituale.
Ascoltare il maestro spirituale, che delinea quest’identita’ nella teoria, viene chiamato sravana-
dasa, lo stadio dell’ascolto.
Quando il discepolo accetta,con un grande desiderio,quest’ identificazione, cio’ viene definito
varana-dasa lo stadio dell’accettazione.
Quando lui coltiva questo stato d’animo e identita’, con la meditazione sul rasa in tutti I suoi
aspetti, allora lui e’ situato nello smarana-dasa, lo stadio del ricordo.
Quando lui ha assimilato in pieno quell’identita’, che adesso e’ stata resa molto chiara, egli ha
raggiunto lo stato chiamato apana-dasa, o prapti-dasa, lo stadio di ottenimento.
Infine, quando lui diventa interamente separato da questa esistenza terrestre, e diventa eternamente
fisso nel suo desiderio intenso per una forma spirituale, egli ha ottenuto la sampatti-dasa, lo stadio
di una piena possessione. HC, 15,59-60
Questi sono I cinque stadi transizionali della trasformazione d’identita’,nel realizzare e nel manifestare
la vostra eterna identita’, mentre viene rivelata durante la pratica della raganuga-sadhana-bhajana. E’
veramente impor- tante capire questi stadi con una chiarezza profonda, quindi, discutero’ ognuno di
questi stadi, in grandi dettagli.

1)Ascoltare il maestro spirituale, che delinea quest’ identita’ in teoria, viene


chiamato sravana-dasa, lo stadio dell’ascolto.
Come ho presentato nel Primo Capitolo,questo libro contiene il nocciolo essenziale della
conoscenza,che dovreb be essere discussa tra il guru ed il discepolo, come parte dello sravana-dasa. Ho
compilato tutti questi dettagli rilevanti, direttamente dai libri degli acaryas della Gaudiya. I soli
elementi rimasti, sono quelli di un contributo personale e confidenziale di ogni devoto. Tutte le
ramificazioni, del movimento della Gaudiya Vaisnava, hanno le loro preferenze e dettagli personali, ma
l’essenza e’, basilarmente la stessa.
Avere una relazione confidenziale e personale, con il proprio guru, e’ molto beneficiale quando si
naviga in que- ste acque esoteriche. Questo e’,precisamente il perche’, viene sempre raccomandato, che
uno dovrebbe cercare un’associazione di Vaisnava piu’ avanzati, siksa-gurus,specialmente e
specificatamente coloro che sono compas- sionevoli, generosi e compatibili, cosi’come lo detterebbe
anche il buon senso. Questo non e’, un trasferimento accademico della conoscenza, tra l’insegnante e lo
studente. Invece e’ una cosa molto privata, personale,e non un soggetto per una discussione in publico.
Ricordatevi della raccomandazione di Narottama Das Thakura, a riguar- do di mantenere il vostro
bhajana in modo privato,per evitare che gli altri critichino e commettino l’aparadha.
Esistono molti aspetti da trattare, quando si discute a riguardo di un’identita’ completamente nuova ed
eterna, assieme ad una varieta’ di stati d’animo, attivita’ e servizi amorosi, in un reame trascendentale,
con il quale non abbiamo mai avuto, nel passato, nessuna esperienza. Naturalmente, I devoti a questo
stadio, hanno di gia’ avuto delle realizzazioni riguardo alla loro partecipazione desiderata, in vraja-lila,
quindi e’ una questione di analizza- re, insieme al proprio guru I dettagli, e/o nel nostro cuore guidati da
Krsna,come l’abbiamo imparato nella sezio- ne sull’ekadasa-bhava.
Poiche’ questo soggetto e’ confidenziale, e molto esoterico, non ci sorprende che molti Vaisnavas, non
sono con- sapevoli di questa conoscenza, e dei processi richiesti. In generale, questi dettagli vengono
tenuti nascosti, verso coloro che non sono qualificati. Accesso a questo reame confidenziale di
conoscenza, viene accordato solamente da Krsna, o dai Suoi devoti misericordiosi—I rasikas—cosi’
come lo sono le realizzazioni necessarie per quel progresso.
Sebbene la raganuga-bhakti non aderisce strettamente alle regole e regolamenti dalle scritture, tuttavia
ci sono delle direttive e principi da imparare, se si aspira al successo mentre si naviga su questo
cammino.Questi dettagli debbono essere imparati dal proprio guru, dagli insegnamenti degli acaryas, e
dai rasika-Vaisnava qualificati.
Nel ‘Jaiva-dharma’, Vijaya chiese al suo rasika siksa-guru:
“Quand’e’ che, la propria sravana-dasa, viene considerata completa?
“G.G.Gosvami:La propria sravana-dasa e’considerata completa,quando uno realizza l’eternita’ della
krsna- lila. Poiche’ la krsna-lila e’ supremamente pura e trascendentale, riesce completamente ad
accattivare il cuore e la mente. Poi, uno diventa afflitto con una acuta impazienza nell’accedere a
cio’ e partecipare in cio’. Sri Gurudeva descrive al sisya, le ekadasa-bhavas, che ho citato
precedentemente.
Lo sravana-dasa dovrebb’essere considerato completo o perfezionato, quando la disposizione della
mente del discepolo, viene impregnata con l’amorevolezza della lila. A quel punto, il discepolo
viene influenzato con un grande desiderio e ottiene la varana-dasa (lo stadio dell’accettazione).”
JD, Cap. 40,Pag. 855-856

2)Quando il discepolo,con grande entusiasmo,accetta questa identificazione, cio’ viene


definito varana-dasa, lo stadio dell’accettazione.
Non appena tutti I dettagli relazionati all’ekadasa-bhava della vostra siddha-deha, sono stabiliti,allora
voi avete gli ingredienti necessari per il prossimo stadio—l’accettazione. Qual’e’ il vero significato di
cio’? Significa che, dopo che voi avete iniziato a concettualizzare la vostra nuova persona spirituale, ad
un certo punto,voi dovete accettare completamente cio’ come reale,ed entrare in quella realta’, in modo
regolare,durante il bhajana.
Alcuni punti importanti dal ‘Jaiva-dharma’:
Vijaya: prabhu, per favore parlami della varana-dasa.
G.G.Gosvami: “Quando l’attaccamento spontaneo del cuore,e’ legato alle lilas,con le catene
dell’ekadasa- bhavas, che ho citato prima, il discepolo diventa sopraffatto e cade ai piedi di loto del
Gurudeva, e versa costantemente tante lacrime.
….A questo stadio, la guru-rupa-sakhi, da’ l’ordine (ajna) al sadhaka, d’impegnarsi nella asta-
kaliya-lila-- -smaranam, col prendere un rifugio completo nel krsna-nama, mentre abita in Vraja, e
assicurandolo che,il suo grande desiderio coltivato nel cuore, verra’ soddisfatto molto presto.”
JD,Cap.40,Pag. 856-857
Questa e’ una tappa incredibilmente significante e esistenziale, per gli aspiranti devoti. E’ l’inizio della
dinamica di trasferimento, della loro identita’,dalla sfera materiale a quella spirituale.Da questo punto in
poi,una durata di tempo regolare sara’ utilizzata,specificatamente,per coltivare questa nuova identita’,
con una nuova collezione di desideri e di stati d’animo amorosi ed emotivi, con nuove attivita’ e con
nuove personalita’, e che il tutto av- viene dentro la mente ed il cuore, durante il bhajana meditativo.
Piu’ voi coltivate la vostra nuova identita’, e piu’ presto questa diventera’ una realta’.
Haridasa Thakura spiego’ cio’ a Sri Caitanya Mahaprabhu, nell’Harinama-cintamani:
Avanzare allo stadio di accettazione.
“Durante che il devoto ascolta, a riguardo le asta-kaliya-lila di Radha e Krsna, egli inizia a provare
un deside- rio intenso di unirsi a loro nelle loro attivita’.Posseduto da questo desiderio, egli chiede al
maestro spirituale: “O grande anima, cos’e’ che debbo fare per ottenere questi passatempi?”
“Il maestro spirituale, poi,misericordiosamente descrive al discepolo gli undici aspetti, e di come si
relaziona- no alla lila del Signore. Compiaciuto con il suo discepolo, il maestro spirituale, poi gli
ordina:’Adesso vai a partecipare nei passatempi del Signore con questa identita’.’ Nell’ascoltare la
sua identita’ eterna spirituale, con una pura attitudine, l’aspirante l’accetta e la porta nel suo cuore.”
HC, 15. 64-68
Uno dovrebbe rivelare la sua siddha-deha al suo gurudeva.
“Dopo che il guru ed il discepolo hanno discusso su cio’, e l’identita’ spirituale del discepolo viene
finalmen- te stabilita, egli dovrebbe cadere ai piedi del suo maestro spirituale e implorarlo,quasi
supplicandolo, di rice- vere il successo nell’ottenere questo stato d’animo spirituale. Poi, il maestro
spirituale, misericordiosamente, dara’ il suo ordine ed il discepolo entrera’ in quell’idendita’
spirituale.” HNC, 15.74-76
Si dovrebbe chiarire un punto molto importante —accettare questa nuova identita’,non vuol dire
pretendere o immaginare. Non c’e’ niente di materiale o di mondano. Anzi e’ l’opposto. Chi pensa in
questo modo, sta ve- ramente sbagliando, e sta infatti offendendo gli acaryas. Quando Srila Prabhupada
critico’ la gente per “imma- ginare o pretendere di essere delle gopis” egli si stava riferendosi a quegli
uomini che si vestivano da gopis, e che le imitavano esternamente. Cio’ non e’ assolutamente quello al
quale Bhaktivinoda Thakura si stia riferendo qui. Tali esibizioni esterne, non sono mai raccomandate o
tollerate. Esternamente, uno e’ sempre e solamente impegnato nel sadhana di ascoltare, di cantare, di
adorare, di pregare, e cosi’ via dicendo.
Questa e’una scienza spirituale esoterica, al suo zenit. Cio’ e’ il processo scientifico sottile,per estrarre
un’esisten za spirituale e personale dalla jiva imprigionata, dall’essere legata ad un’identita’ materiale,
falsa e temporanea, intrappolata dal karma, nel corpo grossolano e da quello sottile, ingettando quella
forza vitale personale, in una nuova identita’ e forma,spiritualmente perfette ed eterne. Sebbene cio’ sia
scientifico, non e’ un processo mecca- nico. Invece e’ Krsna che, personalmente,ci guida, passo dopo
passo, direttamente al Suo reame, la nostra casa eterna.
Il trasferimento d’identita’,inizia precisamente al punto di un’accettazione cosciente,e che si
sviluppa,con dina- mica, dopo di cio’. Il devoto, ha per prima concepito la sua nuova identita’,e poi,
coscientemente, l’accetta in pieno come la sua persona spirituale eterna, dopodicche’ entra a farparte di
cio’ interiormente, nel contesto della krsna-lila, fino a che questa diventa l’identita’ completa del
devoto, allo stadio di bhava—apana-dasa.
La nostra siddha-deha e’ vera—e’ il seme spirituale sublime della nostra identita’ spirituale eterna, la
quale si manifestera’ direttamente da cio’. Ma dobbiamo impregnare cio’ con I nostri desideri piu’
profondi, esattamente come la nostra mente materialmente condizionata ( il nostro corpo sottile),
sostiene l’esistenza del corpo fisico, con il mantenerlo impregnato di desideri per il piacere dei sensi.
Invece che di investire solamente nella nostra identita’ materiale ,con I suoi corpi, inizieremo a ritirarci
e a tra- sferire la nostra forza vitale e personale,per poi investirla cio’ nella nostra nuova identita’ del
corpo spirituale: la siddha-deha.Poi, la nostra siddha-deha,diventa il deposito di tutte le nostre
aspirazioni spirituali.Non e’ solamen- te una questione di “con chi desidero d’essere?” nella krsna-lila—
ma adesso sara’,invece: “chi sono io?”. Il solo modo di meditare nel servire nella krsna-lila, e’
attraverso la nostra siddha-deha. Non possiamo meditare su noi stessi, partecipando nella lila, con il
nostro corpo e identita’ materiale attuali.
Piu’ siamo impegnati interiormente,considerandoci partecipi (manasi-seva) nei passatempi di Vraja, con
dei det- tagli specifici, e piu’ compiremo del progresso. Ma non lo potremo fare, e non lo faremo,
almenocche’ noi accet- tiamo,completamente , e definitivamente, la nostra identita’, cosi’come e’ stata
definita dalle ekadasa-bhavas.
La mentalita’ cambiera’ da una persona all’altra, ma in termini piu’ semplici, l’idea e’:”Questo e’ chi
sono io, questo e’ di come mi presento, e questo e’ di come voglio partecipare nella vraja-lila, con
questi associati parti- colari di Radha,con questi servizi e attivita’ specifici, in relazione a Radha a Krsna
e alla mia guida sahki.” Que- sto modo di pensare, segue appropriatamente gli esempi degli acaryas,
nelle loro preghiere, e che esprime i loro desideri profusi per il servizio, durante gli otto periodi del
passatempo.
Bhaktivinoda Thakura descrive le sue ekadasa-bhavas, nella sezione Siddhi-lalasa,del testo Gita-mala,
uno dei suoi libri di canti:
“La carnagione del mio corpo, e’ come il fulmine, ed il colore del mio vestito,e’ simile ad
un’agglome- rato di stelle.Il mio nome e’ Kamala Manjari,ed ho l’eta’ di 12 anni e mezzo,
eternamente, e la mia abi- tazione e’ chiamata Svananda Sukhada kunja. Il mio servizio e’ quello di
portare la canfora e faccio par- te del gruppo di Lalita. Il capo del nostro gruppo e’ Sri Radha, ed
il Signore della mia Dea, e’ Sri Nandanandana. Loro sono il tesoro della mia vita.”
GM, SL, 1-2
Se noi non accettiamo e ci dedichiamo, pienamente, alla nostra nuova identita’,nutrendola
continuamente,allora questa non si manifestera’.Cosi’ semplice da capire Questo non e’ un processo
accidentale, e non c’e’ neanche un’alternativa. Se noi non investiamo, letteralmente, nella nostrta
identita’spirituale, questa non apparira’, poi- che’ non esistono le basi per cio’. La nostra identita’e
forma ci verranno accordati da Krsna, allo stadio di bhava, solamente sulla base del desiderio che
abbiamo coltivato durante il nostro sadhana e bhajana.
Quello che desideriamo e’puramente e solamente la nostra scelta—e non l’ordine di Krsna o del nostro
guru.Ec- co dunque di come cio’ funziona nella raganuga-bhakti. La raganuga-bhakti viene motivata
dai desideri spiri- tuali dell’aspirante devoto, e Krsna si sente obbligato, dovuto a quell’amore di
soddisfare I desideri del Suo caro devoto, con una specifica identita’,forma e relazione, dopo aver
ottenuto la bhava. Quella e’ la Sua promessa solenne.
I raganuga devoti non chiedono a Krsna:” Per favore dimmi quello che Tu voglia io faccia”.Invece, loro
pregano “Per favore permettimi di servirTi in questo modo e in quel modo, e continuamente, senza mai
fermarmi.” In altre parole, loro hanno sempre un’infinita’ di desideri molto specifici, in relazione alla
soddisfazione,al servizio e all’interazione con Krsna e dei Suoi associati. I loro cuori sono inondati con
le possibilita’ senza limiti, e quelle possibilita’ conducono,l’identita’ spirituale,a fruttificare, dovuto alla
forza della loro accettazione e dei desideri intensi.
Ecco, qualcosa in piu’, dal ‘Prema-bhakti-candrika’, di Narottama dasa Thakura:
“Pensero’ sempre al servizio devozionale ai piedi di loto della Coppia Divina, e rimarro’ sempre
attaccato a cio’. Qualsiasi cosa pensi, durante la mia pratica spirituale (sadhana), la otterrro’ nella
mia siddha-deha, quando raggiungo la perfezione. Questo e’ il significato della raga-bhakti.”
. PBC, 55
“Il tesoro che desidero da praticante, lo otterro’ quando riceverero’ il mio corpo spirituale (siddha-
deha); e’ semplicemente una questione di essere maturo o immaturo. Lo stadio di maturita’,e’ lo
stadio di pura devozione (prema-bhakti), e lo stadio di immaturita’ e’ quello della pratica (sadhana-
bhakti). Quella e’ la verita’ essenziale riguardo ai principi devozionali. PBC,56

3)Quando lui coltiva questo stato d’animo e identita’, con la meditazione sul rasa, in
tutti I suoi aspetti,allora lui e’ situato nello smarana-dasa,lo stadio di ricordarsi.
Lo stadio di ricordare (smarana-dasa), ha anche cinque fasi progressive: smarana, dharana, dhyana
,anusmrti e samadhi.
Adesso,ci troviamo a progredire attraverso gli ultimi cinque stadi della raganuga-bhakti, attraverso I
quali, la no- stra nuova identita’ spirituale, viene manifestata gradualmente, attraverso le cinque fasi,
dello sviluppo evoluzio- nario, all’interno del quale, esistono altri cinque stadi progressivi, con
meditazione piu’ profonda. Lo smarana- dasa, e’ lo stadio d’incubazione, e che facilita la
cristallizzazione e lo sviluppo della nostra nuova identita’, al punto tale, di una piena realizzazione e
manifestazione , allo stadio di bhava.
Non confondetevi. Il tutto diventerra’ piu’ chiaro. I cinque stadi della trasformazione dell’identita’, cosi’
come I cinque stadi del ricordo, corrispondono,piu’ o meno, ai cinque stadi finali del progresso nella
bhakti, e che abbia- mo discusso in questo libro. Qui,tiamo accorgendoci semplicemente dei diversi
strati che formano questa com- pleta prospettiva di una pratica e di un progresso dinamico.
Ho incluso un diagramma vicino alla fine di questa sezione, per aiutare I lettori a visualizzare la inter-
connessio- ne di questi tre stadi paralleli di trasformazione. Sebbene il diagramma mostra delle
dimarcazioni specifiche,per I cinque stadi dello smarana-dasa,in realta’,e’un flusso organico di sviluppo
evoluzionario, senza un’ inizio speci- fico e con dei punti finali, poiche’, ogni stadio successivo, e’ la
maturazione di quello di prima. Il diagramma rendera’ ognicosa chiara e facile da comprendere.
Jiva Gosvami descrive questi cinque stadi del ricordo, nel ‘Bhakti-sandarbha’,ma prima di fare cio’,
per rendere le cose un po’ piu’ complicate e interessanti, egli descrive I quattro passi specifici e
progressivi, per contemplare Krsna:
“Cosi’ come abbiamo discusso che l’ascolto ed il canto, generalmente procedono in un certo ordine—
dai Nomi del Signore, dalle Sue forme, dagli attributi, e alla fine dai Suoi passatempi—il ricordo
del Signore,dovrebbe essere anch’esso trattato con ordine, il che facilita ogni stadio successivo,
nella progressione. Percio’, dopo il ricordarsi dei Nomi e delle forme del Signore, si dovrebbero
ricordare i Suoi attributi, I Suoi associati, e il Suo servizio e anche I Suoi passatempi.”
Esistono cinque stadi nell’evoluzione del ricordo:
1) Pensare al Signore, in qualsiasi maniera e intensita’ che si conosce lo smaranam (ricordo).
2) Ritrarre la mente da tutti gli oggetti esteriori, e fissarla in modo generale sul Signore, viene
chiamato dharana (concentrazione).
3) La contemplazione specifica del Nome, della forma e attributi del Signore,viene chiamata
dhyana (medi- tazione).
4) Quando il ricordo procede senza interruzione, come un continuo flusso di nettare, viene
chiamato dhruvanusmrti ( un ricordo continuo).
5) Quando l’oggetto della propria meditazione, viene manifestato da solo, senza la consapevolezza,
persino del proprio se’ (fisico), viene chiamato samadhi ( o trascendenza). BS, Anuccheda,
278
Bhaktivinoda Thakura ci offre la sua spiegazione di questi cinque stadi, specificatamente in relazione
alla meditazione sulla nostra propria siddha-deha, nei suoi appunti sul verso 15. 93 dell’Harinama-
cintamani,:
“Il semplice ricordo, e’ lo stadio dove uno si ricorda della sua identita’ spirituale e dei suoi undici
aspetti,in relazione al proprio servizio, sui passatempi che continuamente si ripetono (asta-kaliya-
lila) della Coppia Divina. A questo punto, non c’e’ ancora una consistenza nella sua meditazione,
poiche’, a volte si ricorda e altre volte si e’ distratti.
Mentre uno progredisce, si arriva allo stadio di auto-ricordarsi (dharana), nel quale uno si sforza di
ottenere la stabilita’ nel ricordarsi.
Quando uno si concentra in tutti gli aspetti, dell’oggetto della meditazione, cio’ viene definito come
dhyana, o meditazione.
Quando uno medita ad ogni istante, quello stato viene chiamato “un ricordarsi costante”, o anusmrti.
Quando la propria meditazione diventa perfetta e senza interruzioni, ed uno pensa solamente ai
passatempi di Krsna, e a nient’altro, quello stato viene chiamato samadhi.” HC,
15.93
La cosa piu’ importante da capire, riguardo a questa fase particolare, e’ che, il nostro ricordare,
diventera’ sem- pre piu’ competente e concentrato, mentre progrediamo attraverso questi stadi finali, e
che e’ una consequenza naturale, dell’intensificazione del nostro sadhana e bhajana. In altre parole,
queste fasi corrispondono diretta- mente ai nostri desideri e concentrazione su Krsna, e che crescono con
intensita’, nella nostra meditazione sulla nostra siddha-deha.
Nel Madhurya-kadambini, Visvanatha Cakravarti descrive la natura evolutiva di smaranam,in
congiunzione con gli stadi progressivi della bhakti:
“Allo stadio di bhajana-kriya,la meditazione sul Signore e’ momentaria, con un pizzico di soggetti
materiali.
Allo stadio della meditazione nistha, c’e’ solamente una traccia di altri soggetti.
Allo stadio di ruci, altri soggetti sono assenti, e la meditazione dura un po’ piu’ a lungo.
Allo stadio di asakti, la meditazione diventa veramente profonda.
Durante il bhava, la meditazione riceve la presenza del Signore.
Allo stadio di prema, poi, invece di vedere solamente il Signore, ci sara’ anche una diretta
associazione, con il Signore. “ MK. 8.12
Questo stadio del ricordo, e’ li’ dove noi inabitiamo la nostra siddha-deha, durante le meditazioni
regolari, e ci impegniamo in un servizio, nella nostra mente (manasi-seva). Questa e’ la nostra nuova
vita che si rivela all’in- mterno, tutto in accordo ai nostri desideri di servire e dar piacere a Krsna.Noi,
dobbiamo mostrare a Krsna, di quanto vogliamo,veramente, essere con Lui, cercando d’essere,
letteralmente, con Lui, nella nostra meditazione di bhajana, per quanto piu’ e’ possibile ed in modo
regolare. Quale sarebbe la ragione di non desiderare d’ essere con Krsna, e con tutti gli altri associati di
Vraja?
I devoti capaci di avanzare allo stadio di ruci, e che hanno sperimentato un gusto profondo dal loro
sadhana e bhajana, avranno pochissimi problemi nel diventare motivati, per immergersi in questi
processi. I devoti che si trovano allo stadio avanzato di asakti, vengono estratti, quasi completamente,
dalle loro vite materiali, e trascor- rono la maggior parte del loro tempo, nelle loro idendita’spirituali
interiori,rendendo del servizio nella lila eterna
Ecco qui degli estratti, dalle discussioni sullo smarana-dasa, dal ‘Jaiva-dharma’:
“G.G.Gosvami: In accordo a Srila Jiva Gosvami, [dal verso appena citato], significa che il sadhaka,
dovreb- be abitare,fisicamente, in vraja-mandala, in altre parole, nei posti del passatempo tra Radha
e Krsna. Se lui non riesce ad essere in Vraja, fisicamente, allora lui dovrebbe fare cio’ mentalmente,
poiche’ il risultato di abitare in Vraja, mentalmente, e’ lo stesso di come quando si abita li’,
fisicamente.”
Il sadhaka, dovrebbe seguire le orme di una particolare sakhi, il quale bhava, lo ha attratto. Egli
dovrebbe abitare in Vraja, con l’abhimana ( auto-concezione) di essere una kunja-sevika
(un’assistente della sakhi nel kunja), di quella particolare sakhi. Egli dovrebbe
ricordarsi,costantemente, di Sri Krsna e della bhava di quella sakhi.
Con il corpo grossolano, il sadhaka dovrebbe eseguire le angas della vaidhi-bhakti, come lo sravana
e kirtana. Con il suo corpo sottile, egli dovrebbe costantemente ricordarsi delle asta-kaliya-lila, e
rendere il suo seva assegnato, come una siddha-vraja-gopi, in relazione agli undici bhavas, che lui
ha ottenuto.
Esternamente, il sadhaka dovrebbe mantenere la sua vita, seguendo le regole e regolamenti prescritti,
e internamente,egli dovrebbe coltivare le bhavas, che nutriscono la sua forma spirituale (siddha-
deha). Colui che segue questo procedimento correttamente, sviluppera’,in modo naturale, il
distacco da qualsiasi cosa, eccetto quello da Vraja.” JD,Capitolo 40,
pag. 857-858
Vijaya, tu sei maturo per ascoltare questo soggetto,quindi non ho nessuna esitazione di parlare con
te.Uno ottiene lo stadio di [apana-dasa], nel suo smarana-dasa, come risultato di eseguire un
sadhana appropriato, e per un lungo periodo. Durante lo stadio di smarana, quando uno diventa
completamente libero da tutti gli stati d’animo contaminati dalla sua esperienza mondana, lo stadio
di apana (realizzazione della propria svarupa), apparira’.
La Suddha-bhakti, apparira’ misericordiosamente nel cuore del sadhaka, in accordo alla gradazione di
una pratica appropriata, nello smarana-dasa. La bhakti di per se’ e’ attraente per Krsna, quindi per
grazia di Krsna, tutta la sporcizia, nella forma di concezioni sbagliate, viene gradualmente rimossa,
durante lo smarana-dasa. . JD, Cap.40, Pag. 862

(4) Quando lui ha assimilato, in pieno,quell’idendita’, che adesso viene resa


completamente chiara, egli ha raggiunto lo stato chiamato apana-dasa, o prapti-
dasa, lo stadio dell’ottenimento.
Il seguente, e’ il paragrafo successivo, all’estratto dall’Harinama-cintamani, appena citato :
“Con la meditazione in samadhi, si ottiene, in questo modo, l’apana-dasa. Le persone che non sono
esperte, avranno di bisogno, forse, tante vite per attraversare questi cinque stadi del ricordardo, ma
uno che ha cono- scenza, potra’ forse attraversarli velocemente, ed ottenere l’apana-dasa.”
HC, 15-93
Esistono un certo numero di implicazioni importanti,che si possono dedurre da questa
dichiarazione.Prima, impa rammo dalla sezione riguardo ai tre corpi siddha, che voi ottenete la vostra
siddha-svarupa (la vostra forma e identita’ perfezionata) allo stadio di bhava, il che significa che
l’apana-dasa,e’ la stessa di quella allo stadio di bhava.Poiche’ la bhava e’ preceduta dall’ asakti,di
consequenza, possiamo concludere con logica, che il samadhi corrisponde, in parte,agli stadi piu’
profondi dell’asakti, poiche’ quello e’ lo stadio di meditazione che conduce alla apana-dasa—o bhava.
Un’altro punto, molto sobrio,e’ che forse ci vorranno molte vite, per attraversare tutti questi stadi,il che
significa, che anche dopo aver raggiunto un tale stadio di progresso, come la nistha,la ruci,o persino
l’asakti, non si e’ automaticamente garantiti il successo, in quella particolare vita.
Lo stadio di apana-dasa, e’ anche significante, per tutte le ragioni simili a quelle per lo stadio di bhava ,
poiche’ tutte e due avvengono simultaneamente. A questo stadio, infine,voi avete ottenuto la vostra
siddha-deha, il corpo e l’identita’ internamente concepite, perfette e spirituali, e che erano state
contemplate durante tutto quel periodo nel corso della raganuga-bhajana, nella manasi-seva, durante la
asta-kaliya-lila-smaranam.
Questa e’ la vostra siddha-svarupa, la perfezione (siddha) della vostra natura inerente e innata
(svarupa), il secondo corpo spirituale, che adesso e’ diventata la vostra identita’spirituale eterna,
sebbene voi siate ancora imprigionati nel corpo fisico. Simultaneamente, e pienamente integrato con
quella rivelazione,e’ il risveglio del bhava, il seme del prema (la componente profondamente
emozionale dell’auto-realizzazione). Cio’ e’ una tappa monumentale e senza precedenti, nel viaggio
della jiva, per completare la perfezione, sul cammino della bhakti.
Quando la parola “ottenimento” viene usata, il fatto reale e’ che, in questo caso, Krsna ha rivelato Se
stesso ai Suoi devoti, ed ha “accordato” personalmente, sia l’identita’, sia la forma,I servizi, gli stati
d’animo, e cosi’ via dicendo. Quell’identita’ eterna, adesso e’ un fatto stabilito ed una realta’
permanente, della vostra vita.Voi, non pensate piu’ a voi stessi di essere un corpo e identita’ materiale,
seppur voi continuate, anche se minimamente,a funzionare nel mondo materiale,con il vostro corpo
fisico.Questa,naturalmente, e’ la ragione per cui I bhajana kutir sono stati inventati.
Questo, e’ anche lo stadio dove uno viene considerato,veramente, di essere un “puro devoto realizzato”,
e non piu’ un sadhaka, un praticante. Allo stadio di ottenimento dell’apana-dasa, uno avra’ dei
darsanas, o sphurtis (visioni momentarie) di Krsna, nelle proprie meditazioni nel samadhi.
Bhaktivinoda Thakura rivela, questi detta- gli affascinanti, nel ‘Jaiva-dharma’, e poi, ci prepara per il
finale:
“G.G.Gosvami: … allo stadio di [apana-dasa],la facolta’ della visione trascendentale appare, ed in
quel mo- mento il sadhaka riceverera’ il darsana con la sua sakhi (la guida in Vraja), e anche con la
yuthesvari Srimati Radhika. Persino dopo aver avuto il darsana con Golokanatha,Sri Krsna, la
realizzazione del sadhaka non e’ stabile in modo costante, fino a quando lui raggiunge lo stadio di
sampatti-dasa (lo stadio finale della piena possessione), nel quale I corpi (grossolano e sottile),
vengono distrutti.
Nell’apana-dasa, la jiva pura, ha il pieno comando sui corpi inerti, grossolano e sottile. Comunque il
risulta- to secondario della sampatti-dasa, lo stadio in cui la misericordia di Krsna si manifesta
pienamente,e’ che, la relazione tra la jiva e questo mondo mondano, viene completamente eliminata.
L’apana-dasa viene chiamata anche la svarupa-siddhi (il secondo corpo spirituale), e nella sampatti-
dasa, uno ottiene la vastu-siddhi (il terzo corpo spirituale). JD,
Capitolo 40, Pag, 863-864

(5) Infine, quando lui diventa completamente separato da questa esistenza terrestre, e
diventa eternamente fisso, nella sua forma, cosi’ tanto desiderata, egli ottiene la
sampatti-dasa, lo stadio della piena possessione.
Quest’ultimo stadio avviene quando, il corpo materiale,alla fine muore, incluso il corpo sottile.Quello e’
il vostro ultimo corpo materiale, dopo una serie infinita’ di corpi. Pensateci per un’istante.Il legame con
il mondo materia- le, viene terminato per sempre, con nessuna possibilita’ di ritornarci. Tutti gli
anarthas vengono,alla fine, e asso- lutamente, distrutti. A quel punto voi prenderete subito una nascita
in Vraja,nel grembo di una nitya-siddha-gopi, nel ciclo dei passatempi terrestri di Gokula (bhauma-
lila).
Questo e’ il terzo e l’ultimo corpo spirituale( siddha), e che eventualmente risiedera’,eternamente, in
Goloka Vraja, dopo aver perfezionato gli stadi piu’ elevati del prema, durante quella manifestazione dei
passatempi terrestri. Haridasa Thakura spiega questi dettagli a Sri Caitanya Mahaprabhu, in Harinama-
cintamani, e Bhaktivinoda Thakura commenta:
L’arrivo dello stadio di appropriazione.
“Quando la propria meditazione, sulla propria identita’, diventa fissa nel samadhi, poi, si verifica lo
stadio di una piena appropriazione, di quell’identita’. HC, 15.94
Lo stadio del praticante in cui si trova in quell’istante.
“In quel momento,l’identificazione con la propria forma spirituale, sopraffa’, interamente, l’influenza
del corpo materiale. Dopo aver ottenuto questo stato, si diventa presenti con quella forma, ad ogni
istante, in Vraja, dove si vedra’ la foresta di Vrndavana, attraverso quella forma, che si e’ riusciti a
renderla nostra.” . HC,15. 95-96
Appunti di Bhaktivinoda Thakura:
“Nello stadio dell’appropriazione, il proprio senso d’identita’ con il corpo materiale esterno, viene
abbando- nato, e la propria identificazione, con l’identita’ e la forma spirituale, ha la meglio.”
“A questo punto,uno risiede costantemente in Vraja, nella propria forma spirituale e originale. Cosi’,
adesso, mentre uno e’ impegnato a servire Sri Sri Radha e Krsna, con quell’identita’, uno
sperimenta l’alba di un grande piacere. Come tale, uno rimane assorbito nelle visioni di Vrndavana-
dhama, e si diventa completa- mente fissi nell’identita’ spirituale, e si ricevono delle visioni dei
passatempi trascendentali della Coppia Divina, come se questi si stessero manifestando.”
“Nell’istante dell’appropriazione,si ottiene la perfezione dell’identita’;con la disintegrazione del
corpo sottile, [si ottiene] una perfezione concreta. Allo stadio di appropriazione, l’anima fortunata,
ottiene la perfezione dell’identita’; quando il corpo sottile si disintegra, ci sara’ la perfezione
concreta e la piena possessione.” . .
HC, 15.97
Appunti di Bhaktivinoda Thakura:
“Con l’adorazione del Santo Nome in questo modo, il devoto, inevitabilmente, incontra il Signore
Krsna faccia a faccia. Poi, quando il suo corpo grossolano, istantaneamente muore per volonta’ del
Signore, anche il corpo materiale sottile viene distrutto. In altre aprole, con la morte del corpo
grossolano, composto dai cinque elementi, il corpo sottile della mente,intelligenza e falso io, viene
anch’esso distrutto.A questo punto, la forma pura spirituale dell’anima, viene manifestata senza
nessuna copertura, cosicche’ uno potra’ servire la Coppia Divina nel mondo spirituale. La
perfezione d’identita’e’svarupa-siddhi; la perfezione concreta e’ vastu-siddhi; la piena possessione
e’ sampatti-dasa.
Il frutto della perfezione attraverso la pratica.
“Avendo ottenuto la perfezione attraverso la pratica, I devoti diventano simili alle gopis,le quali sono
eternamente perfette, nel senso che tutti servono il Signore Krna, giorno e notte. “ HC, 15.98
Dagli appunti di Bhaktivinoda Thakura:
“A questo punto, coloro che si sono perfezionati attraverso la pratica (sadhana-siddhas) e quei devoti
che sono eternamente perfetti (nitya-siddhas), tutti insieme risiedono nella stessa dimora
spirituale.”
Dopo aver ottenuto la piena perfezione del vostro prema, nel vastu-siddhi, nei passatempi di Gokula,in
quell’uni- verso materiale,voi verrete trasferiti,eventualmente,a Goloka Vrndavana, il reame supremo,
non-manifestato ed eterno. Quella e’, veramente, la tappa finale di questo viaggio—la vostra identita’e
forma corporale pienamente sviluppata,la vostra relazione con Radha-Krsna e con il vostro capo del
gruppo delle sakhis,I vostri servizi deside rati, e tutti gli altri desideri—completamente soddisfatti,
aldila’ di ogni aspettativa immaginabile.
Nel testo ‘Raga-vartma-candrika’, Visvanatha Cakravarti, sommarizza il processo progressivo, e che fu
esami- nato nei dettagli dappertutto in questo libro, e poi, egli descrive di come, il devoto perfezionato,
alla fine, abban- dona il suo corpo materiale,e continua verso gli stadi finali. Ho citato parte di questa
sezione,nel Primo Capitolo, ma l’intera sezione, e’ specialmente rilevante al soggetto attuale, ed e’ cosi’
completa in se stessa, che richiede per niente una spiegazione. Questo e’ il modo piu’ appropriato per
concludere questa sezione.
“Adesso,verra’ descritto,di come il raganuga-bhakta avanza gradualmente, attraverso gli stadi di
anarta- nivrtti, nistha, ruci e asakti, fino allo stadio di prema, ed il diretto ottenimento delle
Divinita’ amate.
Nell’Ujjvala-nilamani, viene detto che:”coloro che sono, specialmente attratti, allo stato d’animo
delle vraja-vasis, e conseguentemente eseguono la raganuga-bhakti, otterranno un’abbondanza del
grande desiderio, che e’ necessario per eseguire la raganuga-bhajana, e nascera’ in Vraja, in gruppi
di uno, due e tre, allo stesso tempo”.
Qui, la parola anuragaugha significa: ”quel grande desiderio che ci qualifica per eseguire il
raganuga- bhajana”. L’anuraga citato qui, non si riferisce allo sthayi-bhava con quel nome,
poiche’ lo sthayi-bhava chiamato anuraga, non puo’ essere ottenuto con un corpo materiale.
Le parole :” Lui prende una nascita in Vraja”,significa che il sadhaka nasce nel grembo di una gopika
nitya-siddha, cosi’ come le amate eterne gopis di krsna, apparsero con Lui, quando Lui discese sulla
Terra.
Dopo di cio’, gradualmente,sneha,mana,pranaya,raga,anuraga,e mahabhava (7) (e cioe’ I livelli pro-
gressivi di prema),verranno manifestati nel corpo della gopika di quel sadhaka, con l’ascolto,il
canto e nel constatare la grandezza delle gopis,eternamente liberate,di Krsna. Questi stati
d’animo, non po- trebbero apparire,certamente,nel corpo materiale del sadhaka, nella sua
nascita precedente.
In questo modo, la grandezza straordinaria,delle amate di Krsna,in Vraja, e’ stata mostrata. Nello
Srimad-bhagavatam, viene detto che,le gopis ottennero il massimo dell’estasi trascendentale, sem-
plicemente nel vedere Govinda. Senza di Lui,loro sperimentarono che un momento durava piu’ di
cento ere. La loro dichiarazione nello Srimad-bhagavatam, 10.31.15: “ Se non possiamo vederti,
pensiamo che,un secondo duri per un’era ”, e’ un sintomo di mahabhava.
Ci si potrebbe chiedere:” Perche’ non dici che, quando il sadhaka ottiene lo stadio di prema, e
abban- dona il suo corpo, egli prendera’ un corpo di gopika, nel mondo spirituale,senza dover
prendere nascita nel grembo di una gopika, dopodicche’ egli manifesta la sneha, e cosi’ via
dicendo, li’ in quel corpo attraverso l’associazione delle gopis, eternamente perfette?”
La rsposta qui, e’ :” No,cio’ non puo’ accadere, poiche’ uno,poi, non potrebbe avere una relazione
armo- niosa in accordo ai passatempi di li’,e che somigliano a quelli umani: ’ Questa sakhi, di chi
e’ lei figlia? Con chi e’ sposata, questa sakhi? Chi e’ la sua suocera, ecc…?
‘Va bene allora’, uno potrebbe chiedere, ‘Allora, che male c’e’, nel prendere nascita nell’aprakata-
lila?’ Poi, la rsposta e’: no, anche cio’ non puo’ accadere. I sadhakas, o le anime materialmente
condizionate, non possono entrare nella manifestazione trascendentale, chiamata Sri Vrndavana
Dhama. Solamente le anime perfezionate, possono entrare. Persino attraverso il proprio sadhana,
gli stati d’animo di sneha, e cosi’ via dicendo, non sono facilmente ottenibili.
Percio’,quei devoti per I quali yogamaya, per il fine di perfezionare I loro stati d’animo come lo
sneha, e cosi’ via dicendo, arrangia che il prema si manifesti in loro, dopo che loro prendono
nascita nei passa- tempi di Krsna,manifestati materialmente, in Sri Vrndavana Dhama, e ancor
prima che loro ottengano l’associazione corporea di Krsna, loro vengono condotti nei passatempi di
Krsna, materialmente mani- festati.
Poiche’si puo’ osservare che, sia I devoti praticanti (karmis), che I devoti perfezionati, entrano nella
manifestazione materiale di Vrndavana Dhama, allora cio’ viene sperimentato sia come dei sadhaka
bhumi o come dei siddha bhumi.
Poi, se tu dici:” Dov’e’ che quei sadhakas, con un grande desiderio, rimangono dopo che ottengono
il prema, e prima dell’ottenimento di un corpo da gopika, dopo che hanno lasciato i loro corpi
materiali?”
Allora, io rispondo:” Dopo che I corpi dei sadhakas periscono, quel devoto amorevole, e che ha
desiderato tanto un servizio devozionale diretto, per tanto tempo, dovuto alla grazia del Signore,
riceverera’ immediata- mente il regalo del servizio desiderato, e l’udienza del Signore e dei Suoi
associati eterni, cosi’ come, una volta, Egli accordo’,un’ udienza diretta, a Narada Muni.
Egli dara’ al sadhaka un corpo trascendentale da gopika. Yogamaya, fara’ in modo che quel corpo
nasca da una madre gopika, nei passatempi manifestati, quando Krsna discende sulla Terra con I
Suoi associati eterni. Non ci sara’ nemmeno un’istante di ritardo in cio’, poiche’, la prakata-lila
continua senza interruzioni.Egli nascera’ in quell’universo materiale, dove Krsna sta eseguendo la
SuaVrndavana lila manifestata, in quel momento. Krsna ed I Suoi associati appaiono quando il
devoto amorevole e praticante, lascia il suo corpo.
Quindi, O grandissimi devoti anuragi, pieni di un grande desiderio, non abbiate paura! Rilassatevi!
Tutto cio’ e’ auspicioso per voi!” RVC, 2.7.

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