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Stele

Pax Pleroma

Clemente Alessandrino

Rituali Catari

Dante e i Fedeli d‟Amore

La Via del Pellegrino

Frasi Liturgiche

Il Consolamentum

Simon Mago e gli Esseni

Le Oscillazioni del
Tempo

Papa Gelasio e
l‟imperatore Manicheo

Cristianesimo e
Religione

ABRAXAS
.:. Rivista di diffusione del pensiero gnostico .:.

26 Ottobre 2011 – Numero 12


Rivista digitale gratuita, in supplemento trimestrale a Lex Aurea, registrazione
presso il tribunale di Prato 2\2006. Ogni diritto riservato, ogni riproduzione
totale o parziale dei contenuti della rivista necessità di debita autorizzazione.

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www.fuocosacro.com e www.paxpleroma.it

1
Indice

ARTICOLO AUTORE Pag.

Stele 3
Pax Pleroma 3
Diego Fusaro 4
Clemente Alessandrino
Rituali Catari F. Goti e M. Moretti 8
Dante e i Fedeli d‟Amore Vittorio Vanni 10
La Via del Pellegrino Alessandro Orlandi 17
Frasi Liturgiche Marco Moretti 20
Il Consolamentum Paolo Secco 22
Simon Mago e gli Esseni Massimo Cogliandro 24
Le Oscillazioni del Tempo Filippo Goti 26
Papa Gelasio e l‟imperatore Massimo Cogliandro 30
Manicheo
Cristianesimo e Religione Ovidio La Pera 33

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2
STELE Pax Pleroma
www.paxpleroma.it

01 Gennaio 2011,

I prossimi numeri della nostra rivista, oltre


a concludere l‟esposizione dei capisaldi del Eccoci quindi giunti, come da tempo ci
pensiero gnostico. Tratteranno dell‟attualità proponevamo, a dare vita ad un luogo la cui
di questo prezioso insegnamento, e di come unica divulgazione è incentrata attorno a
non solo l‟esoterismo occidentale è in forte quel fenomeno chiamato gnosticismo.
debito con esso, ma come la stessa arte, la
filosofia, e moderne scienze umane quali la Qualcuno, forse in mala fede o forse
psicologia sono state fortemente influenzate poco preparato, si potrebbe chiedere che
dallo gnosticismo. senso abbia mai dare vita ad un sito
internet legato allo gnosticismo. Non basta
Il quale si presenta a noi come un fiume digitare tale parola, o una affine, in
carsico, nascosto dalla roccia e dalla terra qualsiasi motore di ricerca per dare luce ad
per lunga parte del tragitto, per poi una collezione pressoché infinita di links ?!
affiorare e portare la vita laddove vita non
esisterebbe. Ebbene la questione che noi andiamo
proponendo già da anni, attraverso la
Spero che la nuova avventura virtuale nostra divulgazione e testimonianza, è che
possa incontrare il vostro interesse, e la ciò che la moltitudine intende per
vostra volontà di partecipare. gnosticismo, e ciò che alcuni spacciano per
tale, non si tratti di gnosticismo. Siamo in
Per ogni forma di contatto potete usare: presenza di sofisticazioni, di interpretazioni
abraxas@fuocosacro.com o posticce di seconda e terza lettura, oppure
fuocosacroinforma@fuocosacro.com di fantasticherie, e vaneggiamenti teosofici
vari.

Colui che ha avuto la bontà di


formarsi in rigorosi studi, o di aprire il
proprio Intelletto al sempiterno Logos
comprende, e non può non comprendere,
come lo gnosticismo abbia ben poco a che
spartire con questi suoi epigoni moderni, e
come la comunicazione che gli gnostici
ponevano in essere è ben lontana dalle
caricature odierne.

Questi ed altri argomenti saranno


trattati in questo Luogo, sia attraverso i
saggi che sapremo produrre, come
attraverso selezionati contributi esterni in
grado di gettare una luce divulgativa in
colui che seriamente è alla ricerca dello
Gnosticismo.

L'articolazione di questo luogo


prevede diversi modi di comunicare. Il
primo è attraverso la staticità del sito testo,
la seconda attraverso la rivista Abraxas che
da qualche anno offre ai lettori italiani

3
contribuiti legati allo gnosticismo e al Clemente Alessandrino
cristianesimo, ed infine attraverso la
Fraternitas che ha come missione quella di Di Diego Fusaro
far vivere nei corpi e nelle anime, e quindi Tratto da
non solo nelle menti, la fiamma dello http://www.filosofico.net/clemente.htm
gnosticismo.

Abbiamo privilegiato una grafica


semplice, ai limiti dello spartano, in modo
che non siano offerte distrazioni di sorta al
lettore. Il taglio dei vari temi proposti sarà
Tito Flavio Clemente meglio conosciuto
netto, al fine di evitare fraintendimenti e
come Clemente Alessandrino, fu un teologo,
coni d'ombra in cui si annida l'errore che
filosofo, apologeta e scrittore cristiano del
tanto ha contribuito a ferire la tradizione
II secolo (150 circa - 215 circa). Clemente
occidentale.
nacque da genitori pagani,
presumibilmente, ad Atene intorno al 150.
Concludo augurando a tutti noi di
Solo in età adulta si convertì al
trovare la via del ritorno al Pleroma. Cristianesimo. Dopo essersi convertito al
Cristianesimo viaggiò di luogo in luogo alla
ricerca di una istruzione sempre migliore,
legandosi di volta in volta a maestri diversi:
ad un greco ionico, ad un altro della Magna
Grecia, ad un terzo di Siria, dopo tutti
questi si rivolse ancora ad un egiziano, ad
un assiro, e ad un ebreo palestinese
convertito. Alla fine, intorno al 180, presso
la scuola di teologia di Alessandria d'Egitto
(Didaskaleion), incontrò il filosofo Panteno
e, nei suoi insegnamenti, "trovò la pace". Il
luogo stesso fu ben scelto. Era naturale che
la speculazione cristiana dovesse avere una
casa ad Alessandria. Questa grande città
era al tempo stesso sia un centro di cultura
che commerciale. Sotto la lunga protezione
dello stato era sorta e si era sviluppata una
grande università. La tendenza intellettuale
era vasta e tollerante, per questo divenne
una città multietnica e multiculturale. I
filosofi erano critici o eclettici, e Platone era
il preferito tra i vecchi maestri. Il
Neoplatonismo, la filosofia della nuova
rinascita pagana, aveva un profeta ad
Alessandria nella persona di Ammonio
Sacca. Anche gli ebrei, che erano molto
numerosi, vi poterono respirare la sua
atmosfera liberale, e poterono assimilare la
sua cultura secolare. Questi ultimi
formarono la colonia più illuminata della
Diaspora. Avendo abbandonato l'uso
dell'ebraico, trovarono necessario tradurre
le Sacre Scritture in greco, che era loro più
familiare. Filone di Alessandria, il loro primo
pensatore, divenne una sorta di Platone
ebreo. Alessandria era, insomma, uno dei
luoghi principali in cui trovare quel
particolare miscuglio di paganesimo e
speculazione cristiana noto come

4
gnosticismo. Basilide e Valentino stessi scritta intorno al 215 ad Origene,
insegnarono là. E non sorprende, perciò, Alessandro, però, parlava di Clemente come
trovarvi anche qualche Cristiano colpito, di di una persona defunta. In questi ultimi
tanto in tanto, dallo spirito scientifico. In anni Clemente prese parte anche alla
questo ambiente, in una data incerta, controversia pasquale (questione
comunque nella seconda metà del II secolo, quartodecimana). Clemente non ebbe
sorse "una scuola di istruzione orale". Qui grande influenza nello sviluppo della
venivano effettuate delle letture alle quali teologia, se non la sua influenza personale
potevano assistere anche uditori pagani, sul giovane Origene. Le sue opere furono
mentre l'insegnamento avanzato era copiate di quando in quando, come da
impartito separatamente ai Cristiani. Essa Sant'Ippolito di Roma nel suo Chronicon, da
era un'istituzione ufficiale della Chiesa. Arnobio e da Teodoreto di Cirro. San
Panteno fu il primo insegnante il cui nome è Girolamo ne ammirava la cultura, mentre
stato tramandato. Clemente prima Papa Gelasio I, nel catalogo attribuitogli,
assistette e poi succedette a Panteno stesso menzionava le sue opere, ma aggiungeva,
nella direzione della scuola (circa 190), "non devono in nessun caso essere
quando Panteno venne designato dal accettate". Fozio I di Costantinopoli nel
patriarca Demetrio di Alessandria come Bibliotheca biasimava una serie di errori
missionario in India. Prima del pontificato di dedotta dai suoi scritti, ma mostrava una
Papa Vittore I (188-199), comunque, propensione benevola verso Clemente, che,
Clemente era già noto come scrittore nella storia, era stato ridimensionato dalla
cristiano. Intorno a questo periodo grandiosità del suo allievo Origene, che gli
probabilmente compose l'"Esortazione ai succedette alla guida della Scuola di
greci" (Protreptikos pros Ellenas), le Alessandria. Fino al XVII secolo, Clemente
"Disposizioni" (Hypotyposeis), la fu venerato come santo, il suo nome veniva
"Miscellanea" (Stromateis) ed il "Pedagogo" citato nei martirologi, e la sua festa
(Paidagogos). Sotto la sua guida dal, 190 al ricorreva il 4 dicembre. Ma quando il
202 la scuola alessandrina divenne molto Martirologio Romano fu riformato da Papa
famosa. Qui si formarono famosi teologi Clemente VIII, dietro consiglio del cardinale
come Origene Adamantio che gli fu Cesare Baronio, il suo nome fu eliminato dal
successore alla guida della stessa. Louis calendario. Papa Benedetto XIV ratificò la
Duchesne (Histoire ancienne de l'Eglise, I, decisione del suo predecessore per il fatto
pagina 334 e seguenti) riassunse in questo che la vita Clemente era poco conosciuta,
modo gli anni successivi della vita che non ebbe mai un culto pubblico
Clemente. Non terminò la sua vita ad all'interno della Chiesa e che alcune delle
Alessandria poiché la quinta persecuzione si sue dottrine erano, se non errate, almeno
abbatté sull'Egitto nell'anno 202, ed i sospette. In tempi più recenti il favore nei
catecumeni furono colpiti in special modo. confronti di Clemente si è accresciuto, vuoi
La scuola catechetica di Alessandria ne per il suo affascinante stile letterario, vuoi
soffrì di conseguenza. Nei primi due libri per il suo attraente candore, vuoi per lo
della "Miscellanea", scritti in questo spirito coraggioso che lo rese un pioniere
periodo, si trova più di un'allusione alla della teologia o per la sua inclinazione verso
crisi. Alla fine Clemente fu obbligato a le speculazioni filosofiche. Il suo spirito era
scappare. Poco tempo dopo si trovava a già moderno, inoltre, per l'epoca, era
Cesarea in Cappadocia, ospite del suo insolitamente colto: aveva una conoscenza
amico ed antico alunno il vescovo completa dell'intera letteratura biblica e
Alessandro. La persecuzione era comunque cristiana, delle opere sia ortodosse che
crudele anche in quel luogo e Clemente eretiche; era versato nelle lettere ed aveva
adempì ad un ministero di amore: dopo che una eccellente conoscenza dei poeti e dei
Alessandro fu imprigionato per la sua fede filosofi pagani, che amava citare e dei quali
in Cristo, Clemente si prese cura della ha preservato un gran numero di frammenti
Chiesa di Cesarea al suo posto, ne fortificò i di opere perdute. La mole di avvenimenti e
fedeli, e fu addirittura capace di fare nuove citazioni raccolta e assemblata nelle sue
conversioni. Questi avvenimenti vengono opere è un evento eccezionale per
narrati in una lettera scritta nel 211 o 212 l'antichità, sebbene non sia improbabile che
da Alessandro per congratularsi con la utilizzase i florilegia (antologie) dai quali
Chiesa di Antiochia per l'elezione Asclepiade traeva brani di prima qualità. Per gli
alla guida della diocesi. In un'altra lettera, studiosi non è stato facile riassumere i punti

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principali degli insegnamenti di Clemente, conoscenza che si trasformava in amore. È
infatti, mancava di precisione tecnica e non la perfezione cristiana che egli celebrava. Il
ricercò mai un'esposizione ordinata. È cristiano perfetto, il vero gnostico, che
facile, perciò, mal giudicarlo. Attualmente, Clemente amava descrivere, deve condurre
viene accettato il giudizio di Tixeront: le una vita di calma inalterabile. E qui il
regole della fede di Clemente erano pensiero clementino è indubbiamente
ortodosse; accettava l'autorità delle intriso di Stoicismo. In questo caso, infatti,
tradizioni della Chiesa, inoltre, prima di non stava realmente descrivendo il
tutto, era un Cristiano che accettava "la cristiano, con i suoi sentimenti e i suoi
legge ecclesiastica", tuttavia, si sforzava desideri sotto il dovuto controllo, ma
anche di rimanere filosofo, e portava la l'ideale Stoico che ha sopito i suoi
speculazione sul perché della vita nelle sentimenti. Il perfetto cristiano, quindi,
materie religiose. "Sono pochi", affermava doveva condurre una vita di devozione
"coloro i quali avendo fatto bottino dei assoluta; l'amore nel suo cuore lo avrebbe
tesori degli egiziani, ne fanno arredi per il dovuto incitare a vivere in una unione
Tabernacolo." Egli si predispose, perciò, ad sempre più stretta con Dio attraverso la
usare la filosofia come strumento per preghiera, a lavorare per la conversione
trasformare la fede in scienza, e la delle anime, ad amare i suoi nemici e,
rivelazione in teologia. Gli gnostici già persino, a sopportare il martirio stesso.
avevano affermato di possedere la scienza Clemente fu anche un precursore della
della fede, ma erano, piuttosto, meri controversia Trinitaria. Insegnò che nella
razionalisti o puri sognatori. Clemente non Divinità erano presenti tre Termini. Alcuni
aveva nulle, se non la fede come base per critici dubitano se li distinguesse come
le sue speculazioni. Per questo motivo non Persone, ma una attenta lettura delle sue
può essere accusato di aver opere lo prova. Il Secondo Termine della
volontariamente sviluppato posizioni non Trinità era il Verbo. Fozio credeva che
ortodosse. Ma Clemente era un pioniere in Clemente professasse una molteplicità di
un'impresa difficile e si deve ammettere che Verbi mentre, in realtà, Clemente
fallì nel suo alto intendimento. Era cauto tratteggiava soltanto una distinzione tra
nell'accostarsi alle Sacre Scritture per l'attributo immanente dell'intelligenza del
sviluppare la sua dottrina, tuttavia adoperò Padre Divino ed il Verbo fatto Persona che
male il testo e ne uscì una esegesi era il Figlio, eternamente generato ed in
difettosa. Aveva letto tutti i libri del Nuovo possesso di tutti gli attributi del Padre. Essi,
Testamento ad eccezione della Seconda insieme, erano un unico Dio. Fino a questo
lettera di Pietro e della Terza lettera di punto, infatti, questa nozione di unità
Giovanni. "Infatti", dice Tixeront, i "suoi proposta da Clemente sembrava avvicinarsi
studi sulla forma primitiva delle scritture al Modalismo, o, addirittura all'errore
Apostoliche sono del valore più alto." opposto del Subordinazionismo. Ciò,
Sfortunatamente, interpretò le Sacre tuttavia può essere spiegato altrimenti:
Scritture secondo lo stile di Filone, pronto a Clemente dovrebbe essere giudicato, a
trovare allegorie dappertutto. I fatti narrati differenza di quanto si fa generalmente con
nell'Antico Testamento divennero, così, gli altri scrittori, non da una frase colta qui
puramente simbolici. Tuttavia, non si o là, ma dalla globalità dei suoi
permise tale ampia libertà col Nuovo insegnamenti. Dello Spirito Santo non parlò
Testamento. Lo speciale interesse che molto e, quando si riferiva alla terza
Clemente coltivava lo condusse ad insistere Persona della Trinità, si basava
sulla differenza tra la fede del Cristiano strettamente su quanto riportato dalle
ordinario e la scienza del perfetto, tanto che Sacre Scritture. Era, inoltre, un convinto
i suoi insegnamenti su questo punto sono assertore della duplice natura di Cristo.
proprio la sua caratteristica principale. Il Cristo era l'Uomo-Dio che ci beneficia sia
Cristiano perfetto ha una comprensione come Dio che come uomo. Clemente,
particolare dei "grandi misteri" dell'uomo, evidentemente, vedeva Cristo come una
della natura, della virtù, che il cristiano Persona (il Verbo). Fozio accusava
ordinario accetta senza comprendere. Ad Clemente anche di Docetismo. Tuttavia,
alcuni è sembrato che Clemente esagerasse Clemente riconosceva chiaramente in Cristo
il valore morale della conoscenza religiosa; un vero corpo, ma lo credeva immune dalle
si deve tuttavia ricordare che non lodava la necessità comuni della vita, come mangiare
mera conoscenza fine a se stessa, ma la e bere e pensava che l'anima di Cristo fosse

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esente dalle passioni, dalla gioia e dalla Magno Aurelio Cassiodoro e depurato dai
tristezza. Per questi motivi Clemente è passaggi non ortodossi, riporta, in parte, il
considerato il primo gnostico cristiano. Per testo clementino. Eusebio descriveva le
Clemente era problema essenziale mostrare "Disposizioni" come un commentario
come il cristianesimo fosse superiore a compendiato con commenti dottrinali e
qualsiasi filosofia, tuttavia cercava anche di storici sull'intera Bibbia e sui non canonici
spiegare che nella fede cristiana era "Epistola di Barnaba" e "Apocalisse di
contenuto quanto di meglio la filosofia Pietro". Fozio che lo aveva anche letto, lo
avesse prodotto prima di Cristo. Egli descriveva, invece, come una serie di
distingueva tra la funzione svolta dalla chiarimenti sui testi biblici della Genesi,
filosofia prima di Cristo e la funzione che dell'Esodo, dei Salmi, dell'Ecclesiaste e delle
avrebbe dovuto svolgere dopo di lui. epistole Paoline e cattoliche. Tuttavia
Sottolineava come, attraverso la filosofia, aggiungeva che l'opera è buona, ma
fosse possibile avvicinarsi alla verità che contiene anche delle "empietà e favole",
comunque si sarebbe completata solo come l'eternità della materia, la molteplicità
attraverso la rivelazione. Come San dei Verbi (Logoi), il docetismo e la
Giustino martire, Clemente individuava in in metempsicosi. In ogni caso, alcuni studiosi
tutti gli uomini la presenza di una scintilla più conservatori sono inclini a credere che
divina che permetteva di accedere alla fede. Fozio abbia dato troppo rilievo agli errori di
Secondo questa prospettiva, il cristianesimo Clemente, qualunque essi fossero. Lo stile
appariva non come la negazione, bensì di Clemente, infatti, è difficoltoso, le sue
come il completamento della tradizione opere sono piene di citazioni ed i suoi
filosofica: esso non ha il carattere settario insegnamenti sono difficilmente riconducibili
attribuito alle scuole filosofiche o ai gruppi ad un corpus dottrinario unico. E questa
gnostici, non è prerogativa di una opera primeva, essendo un commentario su
minoranza, Dio chiama a sé tutti parti isolate delle Sacre Scritture, dovette
indistintamente. Questa lettura della fede essere particolarmente soggetta a
attraverso la filosofia potrebbe essere stata incomprensioni. Tuttavia, le sue opere
scelta da Clemente per avvicinare le classi superstiti mostrano Clemente in una luce
colte dell'Alessandria del suo tempo, presso migliore.
le quali la filosofia godeva di molto "Miscellanea" (Stromateis) L'opera si
prestigio. compone di ben sette libri, dei quali i primi
quattro sono antecedenti a quella
OPERE: successiva, il "Pedagogo". Quando ebbe
"Protrettico" (Protreptokos pros Ellenas) Il finito quest'ultimo lavoro, Clemente tornò
"Protrettico" o "Esortazione ai Greci" è un alla "Miscellanea", che non terminò mai. Le
persuasivo appello alla Fede, scritto in un prime pagine dell'opera sono andate
tono molto alto. In questa opera, Clemente perdute, inoltre, ciò che è noto fin dai tempi
cercava di dimostrare la trascendenza della di Eusebio come l'ottavo libro altro non è se
religione cristiana mettendo in non una raccolta di citazioni di filosofi
contrapposizione il Cristianesimo con pagani. È probabile, come ha suggerito von
l'abiezione dei riti pagani e con le vane Annin, che Clemente intendesse avvalersi di
speranze dei poeti e dei filosofi pagani. questi materiali insieme ad estratti da
L'opera termina con la descrizione del Teodoto e dalla scuola valentiniana ed
Cristiano timorato di Dio. Questo scritto fu all'Eclogae Propheticae. Nella "Miscellanea"
composto in risposta a coloro che Clemente rinunciò ad ogni ordine e
predicavano quanto fosse sbagliato pianificazione. Egli comparava l'opera ad un
abbandonare l'antica religione. prato dove tutti i generi di fiori crescono a
"Disposizioni" (Hypotyposeis): Si tratta di caso, oppure ad una collina ombrosa o
un'opera in otto libri in buona parte persi montagna su cui crescevano alberi di ogni
salvo alcuni frammenti in greco riportati da genere. La sua analisi mostra che si
Eusebio di Cesarea, Ecumenio, San trattava di una serie di appunti su
Massimo il Confessore, Giovanni Moschos e argomenti vari, probabilmente note sulle
Fozio. Essa fu tradotta in latino da Tirannio sue lettura alla scuola. Tuttavia è il più
Rufino con il titolo di Dispositiones. Secondo completo dei lavori di Clemente. Lo scritto
Zahn, un frammento in latino, inizia con l'importanza della filosofia nella
Adumbrationes Clementis Alexandrini in ricerca della conoscenza cristiana. In questa
epistolas canonicas, tradotto da Flavio parte, forse voleva difendere il suo metodo

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scientifico dalla critica dei confratelli più Rituali Catari
conservatori. Nel proseguio Clemente
dimostra come la fede è riferita alla Filippo Goti e Marco Moretti
conoscenza, ed enfatizza la superiorità della
rivelazione sulla filosofia. La verità di Dio
deve essere trovata nella rivelazione,
un'altra sua parte può essere rinvenuta
Apparelhamentum, dal Rituale Lione.
nella filosofia. È precipuo dovere del
Cristiano non trascurare nulla. La scienza
Rito cataro attraverso il quale i membri
religiosa, dedotta dalla sua duplice fonte
della comunità confessavano i propri
(rivelazione e filosofia) è anche elemento di
peccati, per poi ricevere il perdono e la
perfezione, il Cristiano istruito ("il vero
penitenza.
gnostico") è il Cristiano perfetto. Colui che è
asceso a questa quota è lontano dalla
......Siamo venuti davanti a Dio e davanti a
tentazione delle passioni; è unito a Dio, ed
voi e le ordinanze della Santa Chiesa
in un senso misterioso è uno con Lui. Tale
che possiamo ricevere il perdono e la
era la linea di pensiero indicata nell'opera,
penitenza per tutti i nostri peccati nel
che è piena di digressioni.
pensiero, parola e azione dalla nostra
Pedagogo (Paidagogos) È un trattato
nascita fino ad oggi e chiediamo la
pratico in tre libri. Il suo scopo era quello di
misericordia di Dio e di voi di pregare per
addestrare il Cristiano ad una vita
noi al Santo Padre della Misericordia che
disciplinata per divenire un Cristiano
Egli ci perdonerà......
istruito. Nei tempi antichi il paedagogus era
lo schiavo che era continuamente
Conferma o Confermazione.
responsabile di un ragazzo, il suo
compagno. Da lui dipendeva la formazione
Sacramento gnostico è l'unzione del
del carattere del ragazzo. Tale è l'ufficio
candidato con il crisma, o unguento, è un
della Parola Incarnata verso gli uomini.
rito di tale importanza che mette in secondo
Nulla è troppo comune o banale per la cura
piano lo stesso battesimo. Nel "Acta
del Pedagogo. La sua influenza ricade sui
Thomae", così alcuni studiosi sostengono,
dettagli minuti della vita, sul modo di
aveva completamente sostituito il
mangiare, di bere, di dormire, di vestire, di
battesimo, e fu il sacramento unico di
svagarsi ecc. Il tono morale di questo
apertura di molte comunità gnostiche,
lavoro è gentile; molto bello è l'ideale di
anche se ciò non è ancora provata. I
una vita trasfigurata descritta alla fine.
seguaci di Marcione si sono spinti fino al
Nelle edizioni successive delle opere di
punto di rifiutare il battesimo cristiano e di
Clemente, il "Pedagogo" è seguito da due
sostituirlo con una miscela di olio e acqua,
corti poemi, il secondo, dedicato al
che veniva versato sopra la testa del
Pedagogo stesso, è opera di qualche pio
candidato. Con la Conferma nello Spirito
lettore dell'opera; il primo, intitolato "Inno
Santo gli gnostici venivano protetti contro
al Salvatore Cristo" (Hymnos tou Soteros
gli attacchi degli Arconti. Il balsamo, con cui
Christou), nei manoscritti che lo
i candidati venivano unti, è una
contengono, viene attribuito a Clemente.
rappresentazione della linfa che scorre
L'inno potrebbe essere opera di Clemente
dall'Albero della Vita, e questo albero è
(Bardenhewer), o antecedente, come il
stato nuovamente misticamente connesso
Gloria in excelsis Deo (Westcott).
con la Croce, per il crisma è in "Acta
Thomae" chiamato "il mistero nascosto in
cui appare la croce per noi".

Consolamentum.

Riveste carattere centrale nella Fede catara,


il Consolamentum o Battesimo con lo
Spirito e il Fuoco. Rappresenta la discesa
dello Spirito Santo da Dio e la sua unione
con l'anima, per l'intercessione del Cristo.

8
Solo un Buon Uomo poteva amministrare il Endura
Consolamentum, il quale annulla gli effetti
della caduta e ristabilisce il fedele nello Rito cataro attraverso il quale il fedele
stato di grazia precedente. Durante la rinunciava ad ogni forma di nutrimento sia
Cerimonia, che avveniva dopo la Tradizione solido e liquido. Attraverso questa astinenza
della Preghiera, veniva pronunciato quanto totale da ogni sostentamento, il cataro
prescritto dal Rituale. Prima l'Anziano tra i sanciva la sua separazione netta e radicale
Buoni Uomini imponeva il Libro (il Vangelo dal mondo.
di Giovanni) sul capo del consolando, che L'Endura era praticata soprattutto da chi
riceveva quindi l'imposizione della mano riceveva il Consolamentum dei Moribondi.
destra sul capo da parte di ognuno dei Non tutti i Credenti infatti se la sentivano di
Buoni Uomini. Presso alcune comunità il diventare Buoni Uomini e di seguire la
fedele veniva poi bagnato dall'acqua, ma è rigida Regola dell'Ordine. Così
bene far notare che quest'acqua non posticipavano il Sacramento quando erano
svolgeva alcuna funzione gravemente malati o in fin di vita.
sacramentale. L'importanza di questa pratica crebbe molto
nell'epoca del tardo Catarismo: data la
Coloro che avevano ricevuto il scarsità di Buoni Uomini, non era facile
Consolamentum era persone vincolate dalla trovare il Consolamentum, così chi lo
Regola. Questa prescriveva la completa riceveva doveva essere assolutamente
astinenza da ogni cibo sicuro di non peccare,
generato dal coito, perché non avrebbe
ossia dalla carne, dalle potuto riceverlo una
uova, dal latte e da seconda volta.
qualsiasi derivato.
Erano invece ammessi L'Endura fu della
pesci, crostacei e massima importanza
molluschi, in quanto nella Chiesa dei Fratelli
detto da Cristo che la Autier, che si diffuse in
carne nata dall'acqua è Linguadoca agli inizi
nata senza corruzione. del XIV secolo. Chi si
Era necessaria anche la metteva in Endura
totale rinuncia a ogni forma di sessualità e poteva assumere soltanto un po' di acqua
persino al contatto casuale con persone di fredda per lenire l'arsura. L'acqua doveva
sesso opposto. La Preghiera del Padre era essere fredda, ossia di fonte, per garantire
prescritta seguendo le ore del giorno e della l'assoluta assenza di contatti con cibi
notte, e prima di mangiare o di bere impuri: l'acqua calda era conservata nella
qualsiasi cosa; vi erano tre Quaresime, e foganha, il calderone ove i Credenti
ogni lunedì, mercoledì e venerdì erano di cuocevano anche carne.
digiuno. Il Consolamentum comportava
l'immediato e totale perdono per ogni Sono noti anche altri tipi di Endura, più rari,
peccato o crimine commesso in precedenza, per dissanguamento o per ingestione di
ma decadeva all'istante ad ogni violazione vetro tritato, ma si pensa fossero soluzioni
della Regola, con la necessità di essere improvvisate per evitare la cattura. Errano
nuovamente impartito dopo un lungo coloro che giudicano l'Endura "omicidio
periodo di penitenza e purificazione. Ai rituale": era un atto del tutto volontario,
Buoni Uomini toccava la divulgazione delle fine a conservare l'integrità del
idee catare, come missionari. Consolamentum.

Il Consolamentum, oltre ad essere impartito


durante la cerimonia, veniva amministrato Fractio Panis.
a persone gravemente malate, che
rischiavano di morire improvvisamente, Era una cerimonia corrispondente
oppure in punto di morte. Ad esempio era all'eucaristia cattolica, ma sorprendente per
molto comune tra i soldati difendono i loro la semplicità e la somiglianza con la
compagni dalla crociata. cerimonia dellaChiesa primitiva. Veniva
benedetto il pane e condiviso tra i fedeli,
alcuni catari riservavano parte del loro pane

9
benedetto per anni, mangiandolo di tanto in Dante e i Fedeli D‟Amore
tanto dopo aver detto il Benedicite.
di Vittorio Vanni
Tradizione della Preghiera.

Rito con cui un Credente in procinto di


diventare un Buon Uomo riceveva la Negli ultimi giorni del XIV secolo, Franco
Preghiera del Padre, assieme al diritto e al Sacchetti, cronachista fiorentino, scriverà
dovere di recitarla. Precedeva
immediatamente il Consolamentum. Come posso sperar che surga Dante
Secondo il Catarismo, ogni persona non Se già chi l’sappia legger non si trova?
consolata vive sotto il dominio di Satana,
così peccherebbe molto dicendo "Padre Già pochi anni dopo la sua morte, i
Nostro" nel rivolgersi a Dio, avendo invece contemporanei temevano che l‟opera
come padre il Diavolo. dantesca fosse di troppo difficile lettura per
poterne comprendere a pieno il significato.
D‟altro canto, anche la semplice lettura e
declamazione, anche a quei tempi, non era
facile. Il Volgare, così come Dante lo
chiama, non era certamente la lingua del
popolo, ma una sua trascrizione ideale,
letteraria, colta, poetica. Una leggenda
coeva tramandava che l‟opera di Dante
sarebbe stata compresa solo sei secoli dopo
la sua morte. Coloro che, a cavallo del XIX
e XX secolo reinterpretarono Dante, si
sentirono autorizzati ad affermare che
avevano interpretato Dante
anagogicamente, cioè al più alto livello
simbolico. Per comprendere le motivazioni
di questa reinterpretazione, può essere
interessante indicare chi ne fossero gli
autori:

Caetani Duca di Sermoneta, 1852


precursore
Aroux, 1870
G.A.Scartazzini, 1890
G.Pascoli, 1898
E.Parodi, 1914
L.Pietrobono, 1915
L.Valli, 1922
P.Vinassa De Regny, 1928
Ricolfi, 1930
R.Guénon, 1933

Tutti questi autori avevano qualcosa in


comune, l‟appartenenza alla Massoneria.
Dopo il 1859 la Massoneria italiana, dopo la
seconda guerra d‟indipendenza, voleva
fortemente il totale compimento dell‟unità
italiana, soprattutto la liberazione di Roma
dalla teocrazia papale. Qualcuno, con
arguzia, ha notato che la breccia di Porta
Pia non ha portato soltanto Roma all‟Italia,
ma soprattutto ha portato il Vaticano in
Italia. Anche i Massoni, a volte, possono

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essere strumento della provvidenza. Le Dante Alighieri, corrispondente a ciò che la
pulsioni risorgimentali trovavano resistenza tradizione, sia colta sia popolare, attribuiva
nel sentimento popolare, favorevole alla mitica e favolosa personalità del gran
all‟unità, ma cattolico nella sua stragrande fiorentino. Alla Cappella Brancacci del
maggioranza. Le ragion di stato sabaude Carmine, Filippino Lippi ci ha trasmesso il
dovevano tener conto di questo sentimento noto profilo, aquilino e sdegnoso, sotto lo
popolare, così come delle relazioni con gli spoglie di Simun Mago, denunciante a
stati esteri, favorevoli al mantenimento Nerone gli apostoli Pietro e Paolo come
della sovranità papale su Roma. Si doveva nemici dell'Impero, perturbatori della quiete
così creare un movimento culturale e pubblica, corruttori della gioventù e falsi
politico che indicasse nella gloria nazionale profeti. Questo leggendario episodio deriva
la necessità di avere a capitale Roma. Mario da un aneddoto narrato da Ippolito
Caetani, Duca di Sermoneta, appartenente Romano, una singolare figura di santo
ad una famiglia d‟antichissime origini (canonizzato) e nel contempo antipapa, che
romane, era uno degli ideologi di un cerchio nel IV° secolo scrisse il suo Philosophumena
ristretto d‟intellettuali ed esoteristi che contro gli eretici, ed in particolare contro gli
vedevano nel cristianesimo una gnostici. Questo episodio, certamente
degenerazione religiosa e sociale che aveva apocrifo, ci dimostra, nella mancanza di
prodotto la distruzione dell‟impero romano notizie storiche dei primi secoli cristiani,
e delle idee di forza nella giustizia che ne come le correnti gnostiche erano
avevano prodotto la sovranità imperiale. Il considerate più vicine alla società pagana e
suo testo su Dante, primo di una lunga forse anche a lei alleate. Eppure Dante
serie ripresa da molti altri autori, vedeva stesso si scaglia, nel XIX dell‟Inferno contro
nell‟ottavo e nono canto dell‟inferno le Simon Mago ed i simoniaci:
tracce di una dottrina segreta di un‟Ordine
esoterico, d‟origine cataro-gnostica ed in “O Simon mago, o miseri seguaci
conflitto permanente con il cesaro-papismo, Che le cose di Dio, che di bontade
cioè quell‟alleanza fra Chiesa e Potere che Deon esser spose, voi rapaci
avrebbe prodotto la sconfitta della Per oro e per argento avolterate.
tradizione romane ed imperiale dell‟antica
Roma. Successivamente, la creazione della Il gioco inquietante di Filippino, che
Società Dante Alighieri, pur moderata ed inserisce la già mitica e affabulata
ufficiale nell‟interpretazione dell‟opera personalità di Dante in un'allusiva
Dantesca, portò all‟interesse popolare per il leggenda, è un sofisticato collage temporale
sommo poeta, considerato come il supremo a testimonianza della trasmissione di
interprete ed il cantore dell‟unità italiana e conoscenze filosofiche e simboliche
del suo compimento con l‟annessione di attraverso l'arte. Se l'inquadramento
Roma al nuovo regno. Nasce così, da allusivo e simbolico della figura di Dante in
numerosi autori, il mito di Dante mago, Filippino risulta ben chiara a chi conosca
eretico, templare, astrologo, cabbalista, l'origine dell'allegoria usata, ancor più facile
pitagorico, Fedele d‟Amore, un mito che pur risulta inquadrare nell'ambiente storico ed
fondandosi su alcuni elementi reali, artistico fiorentino .i presupposti filosofici e
costituiva un corpus simbolico atto a metafisici che indicavano l'uso di un preciso
scatenare nella massa il risveglio d‟archetipi simbolismo. Proprio a Firenze ed in quel
sempre presenti nell‟umanità. tempo tornavano alla luce i concetti del
L‟elaborazione e la speculazione simbolica, neoplatonismo e di quella prisca religione,
che la pubblicità mas-smediatica conosce che pur non rinnegando la salvezza
oggi assai bene, è uno dei fondamenti della cristiana, ammirava ed affermava nel
metodica massonica. Molto spesso, non è la contempo la spiritualità misterica del
storia a formare i miti, ma questi stessi a passato. Pochi anni dopo la morte di Dante,
formare la storia. Gli elementi culturali e la sua leggenda, popolare e colta assieme,
storici con cui questa nuova interpretazione lo indicava come eretico, ma anche eccelso
si fondava non erano purtuttavia una astrologo - come lo definiva Antonio Pucci,
novità, ma circolavano già ai tempi di Dante trombetto del comune, poeta e cronachista
e successivamente. - ma anche stregone, come lo riteneva
Fra gli splendidi affreschi della Cappella Giovanni XXII°, che lo accusò, su
Bravacci, nella Chiesa del Carmine a testimonianza di Galeazzo Visconti, di aver
Firenze, vi è una curiosa raffigurazione di tentato assieme al vecchio Maffeo Visconti

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di procurargli morte, attraverso immagini di prima che la figura del genio prenda corpo
cera e varie malie. La leggenda medioevale e vita. La moderna storiografia ha superato
indicava già in Virgilio il mago e la sua i limiti che le imponeva la metodica
scelta come guida, caratterizzava già il ottocentesca, ricercando l‟origine della vita
discepolo. Non vi sono ragioni sufficienti per pubblica e dei grandi avvenimenti nella vita
ritenere Dante eretico. Lo sdegno contro gli privata, negli avvenimenti quotidiani.
eresiarchi nell‟Inferno ne è la prova già L‟immaginazione vede Dante come un
sufficiente. Le simpatie di Dante per i gigante ed un genio, ma molto spesso non
movimenti dei fraticelli e dei pauperismi, la si conosce la realtà vivente della sua
difesa dei Templari ingiustamente esistenza, della città in cui viveva, degli
perseguitati da Filippo il bello e da ideali e delle crisi che coinvolgevano il suo
Clemente non eccede le opinioni colte del mondo. Cercheremo quindi di dare un
tempo suo ed in loro non vi è traccia ritratto fedele neutrale di quest‟ambito,
d‟eresia. Certo, Dante e la fazione dei mettendo soprattutto in risalto ciò che lo
Bianchi cui apparteneva si opponevano stesso Dante dice di sé. Soltanto dopo
all‟estendersi dell‟influenza che Bonifacio questa sintesi potremo verificare se le fonti
VIII (Tanto nomini…) “De servitio del mito sono genuine. Non si può staccare
faciendo domino Dante dall‟ambiente in
Papae nihil fiata”. cui è nato e vissuto,
La prima opposizione perché fu uomo dei suoi
di Dante al tempi e della sua città.
temporalismo era di
natura politica, e solo “Io fui nato e
successivamente cresciuto sopra il
diviene filosofico- gran fiume d‟Arno alla
religiosa. Dante gran villa”
afferma nel De
Monarchia che Questo è tutto ciò che
l‟autorità deriva da dice Dante della sua
Dio e dal popolo infanzia e della sua
romano che n‟è il adolescenza. Ma questa
mandatario e che al gran villa, in che
Pontefice si deve consisteva? Vicino ad un
soltanto la riverenza, che è l‟unico borgo etrusco, identificato in un piccolo
appannaggio del potere spirituale. Gli quadrato fra Piazza S. Firenze, Borgo de
accenni astrologici nell‟opera dantesca sono Greci, via dell‟Anguilla e Piazza S.Croce, nel
numerose e non mancano alcuni accenni di I secolo a.C. i romani edificarono le mura
mistica ebraica che solo nel XIII secolo della prima cerchia, un quadrilatero di circa
cominciò ad avere connotazioni 1800 metri, circa 20 ettari, bastante per
cabbalistiche. La Divina Commedia ospitare 2000/2500 abitanti. La “cerchia
rappresenta una summa della cultura antica” in cui viveva Cacciaguida, l‟avolo di
medioevale e dimostra in Dante non Dante, risale al 1078, Fu edificata da
soltanto il genio poetico e letterario, ma Matilde di Canossa, per la continua
anche la sua immensa cultura, che tuttavia minaccia dei cavalieri tedeschi, al tempo
non si discosta, e non potrebbe essere per la lotta delle investiture, tra Enrico IV
altrimenti, da quella dei suoi tempi. Vi sono ed il Gregorio Papa VII. La cerchia matildina
quindi due linee interpretative per poteva ospitare circa 20/25.000 abitanti.
comprendere la realtà interiore di Dante, Dante abitò nel periodo della costruzione
ciò che effettivamente era e quale erano le della seconda cerchia comunale, resasi
sue opinioni ed appartenenze. Una consiste necessaria per conglobare i vari borghi che
nell‟esaminare senza alcun pregiudizio tutta erano nati all‟esterno della prima cerchia
le letteratura che da metà dell‟ottocento in comunale, All‟inizio del XIV secolo i vari
poi ha reinterpretato Dante. La mole e la focolari comportarono 85.000 abitanti. Per i
profondità di questa saggistica non si può parametri dell‟epoca Firenze era quindi una
eludere, e rappresenta una branca di studi gran città, considerando che Parigi, nello
danteschi ormai indispensabili. Ma la prima stesso periodo, non superava i centomila.
consiste nell‟esame della vita di Dante nel La città era caratterizzata, come tutte le
suo contesto familiare, cittadino, culturale, città medioevali, da alte torri e da vicoli

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strettissimi, con una grave carenza di integrale, ma non solo di grano, ma anche
piazze in cui la popolazione poteva de vecce, segale, lupini ecc. Nei giorni di
radunarsi. La piazza della Signoria, che fu il festa, piccole quantità di maiale,
compimento delle lunghe e gravi lotte fra il selvaggina, pollame. Per chi se lo poteva
Comune e le famiglie feudali, du edificata permettere gran quantità di pepe,
solo dopo che l‟antica famiglia degli Uberti, soprattutto a causa della scarsa possibilità
che aveva case e torri in quel luogo, poté di conservazione della carne, il cui gusto
essere distrutta. Ai piedi delle torri(alte veniva così coperto, altrimenti, aceto. Come
massimo 50 braccia fiorentine-29metri) e bevanda acqua o vinaccia annacquata
delle case di pietra fortificate delle famiglie (acquerello). Il vino era solo gli uomini,
magnatizie vi erano catapecchie di legno o all‟osteria. I grassi alimentari sono scarsi.
di materiale di recupero, di una sola stanza, La coltivazione dell‟ulivo non era ancora
con un focolare, che ospitavano la parte più nella sua massima espansione e per
povera della popolazione. Il pavimento era cucinare si consumava per lo più lardo e,
di terra battuta, ricoperto di fieno o anche per più poveri, anche la sugna. Un piatto
di stoppie. Il piccolo negoziante, l‟artefice di tipico della tavola fiorentina popolare? Si
concetto aveva a volte due stanze, una per mette nel paiolo un trito di cipolla ed aglio,
la cucina ed una per il letto. Ma anche le un po‟ di sugna, ma a miccino, e cavoli
grandi dimore magnatizie non avevano affettati. Si aggiunge poi acqua e sale. A
molti agi. La poca luce passava attraverso bollitura si aggiunge un po‟ di pasta
le inpannate, specie di imposte di tela casalinga o fette di pane abbrustolite.
grezza a copertura di finestrine minuscole. Anche l‟insalata si condisce spesso con un
I cessi erano spesso fatti di tavole di legno po‟ di pancetta o lardo sciolte un po‟ nella
fra una torre e l‟altra, e scaricavano nel padella. Un bicchiere d‟acquerello (detto
“chiassetto” di sotto, quando non si gettava anche sprezzantemente ed amaramente
tranquillamente il vaso ed il suo contenuto cerborea. Di tutto ne deve rimanere anche
direttamente nella strada. Le cucine e le per la cena. Il concetto di tempo era molto
lavanderie erano o fuori della torre, o diverso dal nostro. I rari che scrivevano di
all‟ultimo piano per i rischi d‟incendio. notte lo misuravano con la candela
L‟alimentazione era problematica in quanto graduata, con l‟arenario o clessidra e con la
soltanto il grano era importato e le derrate meridiana di giorno. Ma soprattutto con le
provenivano direttamente dal contado, campane, soprattutto con quella di Badia,
dove a volte i raccolti erano scarsi e con cui s‟indicava “e terza e nona”, vale a
producevano carestie. Firenze poi non dire, secondo il commentatore dantesco
aveva porti propri e dipendeva da Pisa, Jacopo della Lana, l‟ora di inizio e della fine
spesso nemica. Dante, che è un puritano e del lavoro. La campana del Palazzo dei
critica stesso i cosiddetti lussi della sua Priori pesava 5.775 chili e richiedeva dodici
epoca, non ha niente da dire uomini per muoverla. Qual era la giornata
sull‟alimentazione che era spartana anche del fiorentino medio? Sveglia alle sei, (la
al tempo suo. Comunque, per quanto prima ora), un‟abluzione molto sommaria,
scarsa e sottoposta a cicliche carestie, viso, mani e collo, un tozzo di pane con
l‟alimentazione era sufficiente e la l‟immancabile acquerello e tutti, soprattutto
solidarietà nutriva anche i più poveri. I pasti le donne, a messa. Gli uomini al lavoro, con
principali erano due: il desinare , fra le una mela o poco più in tasca. Gli uffici
nove e le dieci, e la cenare, in inverno al pubblici aprono all‟alba e chiudono alla
tramonto, l‟estate un po‟ prima. Per i ricchi, “nona” (le 15), orario cui dovevano
la merenda, a metà giornata Si cucinava smettere il lavoro anche gli artigiani. Ma
solo al mattino e la sera si consumava i probabilmente finché durava la luce del
resti. Zuppa di legumi, con o senza pasta o giorno a Vespero (circa le ore 18) il lavoro
pane, e rizzati come dicono i fiorentini. Due continuava. La cena e poi a letto, tranne
volte la settimana (giovedì e domenica) un che d‟estate, quando si poteva passeggiare
po‟ di bollito di manzo o arrosto di pecora, fino al coprifuoco. Solo i bordelli e le osterie
vitello, agnello. Le vigilie, venerdì ed potevano restare aperti fino a compieta, ma
quaresima, rigidamente osservate, ceci, chi era fuori a quest‟ora era considerato con
fagioli, pesci d‟Arno o ranocchi (per i ricchi, sospetto. Il sabato pomeriggio era libero e
raramente pesce di mare) cavolfiore e dedicato alle pulizie della casa e della
tonnina. Ma soprattutto grandi quantità di persona. Le stufe, nelle antiche terme
pane, base dell‟alimentazione. Scuro ed romane, permettevano una pulizia meno

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sommaria di quella del mattino. La Maestri erano i libri e dalla ricostruzione di
domenica la messa era obbligatoria ed il un‟ideale biblioteca dantesca potremmo
lavoro interdetto, tranne nel caso dei trovare le origini del suo stesso pensiero. In
barbieri, dei fornai, del calzolai e degli questa conversazione questo però non è
speziali. Le riunioni pubbliche dei privati possibile, se non per brevi cenni, tratti dalla
cittadini erano concesse solo per motivi sua stessa opera. Lui stesso ci parla delle
religiosi. Da ciò deriva l‟incredibile sviluppo sue cognizioni letterarie, scientifiche e
delle Confraternite religiose dei laudesi, filosofiche, nel IV canto dell‟Inferno:
unica occasione di aggregazione sociale.
Anche ai matrimoni, funerali e battesimi era E vidi Elettra con molti compagni,
imposto un numero massimo di Tra‟ qui conobbi Ettore ed Enea
partecipanti. Il controllo politico, in mano Cesare armato con li occhi grifagni
alle Arti, era rigoroso ed opprimente. In Vidi Camilla e la Pantasilea
questa Firenze austera, poco luminosa, Dall‟altra parte, e vidi „l re Latino
grigia e monotona le uniche attività più Che con Lavinia sua figlia sedea:
vivaci erano la partecipazione alle cerimonie Vidi quel Bruto, che cacciò Tarquinio:
religiose, quella alla vita pubblica, per Lucrezia, Julia, Marzia e Corniglia;
quanto molto pericolosa, e lo studio. E solo, in parte, vidi il Saladino:
L‟immensa cultura di Dante da dove era Poi ch‟innanzi un poco più le ciglia,
stata tratta? Qual era la sua ideale Vidi l‟maestro di color che sanno
biblioteca? Quali furono i suoi maestri e Seder fra filosofica famiglia.
dove trasse la sua dottrina? Le scuole erano Tutti lo miran, tutti onor gli fanno:
del tutto private, ma una società di Quivi vid‟io Socrate e Platone.
mercanti, già nel „200 sapeva che un Che n‟anzi agli altri più presso gli
minimo di istruzione era necessario. stanno;
Firenze, già nel duecento ai bambini era Democrito che l‟mondo a caso pone,
insegnato a leggere e a scrivere. Nelle Diogenes, Anassagora e Tale,
famiglie di medio ceto fino alle più ricche Empedocles, Eraclito e Zenone:
l‟insegnamento elementare era impartito E vidi il buon accoglitor del quale
anche alle bambine. A chi aveva speranza Dioscoride dico; e vidi Orfeo
di raggiungere un Maestrato artigiano, era Tullio e Lino e Seneca morale;
insegnato l‟abbaco, l‟algoritmo, la Euclide geometra e Tolomeo
matematica, ed elementi di francese. A Ippocràte, Avicenna e Galieno;
coloro che aspiravano ad un Maestrato Averroe, che l‟gran comento feo.
professionale il latino, la grammatica, la
logica e rudimenti di filosofia. Ma lo studio
più approfondito si svolgeva nello Studio Dante, fu un “fiorentino spirito bizzarro”.
Generale di Santa Croce dove Dante Nelle iconografie conosciute lo vediamo
apprese la massima parte della cultura corrucciato, grifagno. L'immagine di Dante
dell‟epoca. Ma l‟incontro fondamentale di è quella di un'altera sfinge dal volto
Dante fu quello con Brunetto Latini, che impenetrabile, amaro, doloroso, che non
ritornato dall‟esilio, prese particolarmente a cede facilmente il suo mistero. Solo in
benvolere, fino a vaticinarne il futuro genio, Giotto il suo volto acquista trasparenza e
il giovane Dante che lo ricorda nei suoi chiarità, in una giovinezza attenta e
famosissimi versi: raccolta, dagli occhi chiari e limpidi,
immensamente pieni di quella luce calma
Che n‟ la mente m‟è fitta ed or ed intensa che rompe il buio dei vicoli
m‟accora, fiorentini. Nel volto giottesco permane,
la cara e buona immagine paterna, viva, una fiduciosa umanità, in un momento
di voi, quando nel mondo ad ora ad forse di momentanea pace cittadina, tanto
ora, effimera e bugiarda quanto nascostamente
M‟insegnavate come l‟uom s‟etterna; fosca d‟odio profondo e di faide omicide.
Dopo Giotto il volto di Dante è quello di
Sarebbe molto utile, per la comprensione un‟immota maschera, raggelata nel suo
del nostro argomento, esaminare le fonti silenzioso sdegno, nella sua interiore e
bibliografiche delle opere dantesche. Uno quasi disumana spiritualità. Eppure, quelle
dei più grandi eruditi del Rinascimento Don labbra sottili e serrate, hanno pronunciato
Vincenzo Borghini affermava che i suoi la preghiera ermetica di Bernardo alla

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Vergine, nel XIII° canto del Paradiso, L‟acqua ch‟io prendo, giammai non si
l'aulica retorica del "De Monarchia", le rime corse:
d'amor sacro e d'amor profano. Forse, più Minerva spira e conducemi Apollo
che l‟indole, furono le amarezze le delusioni E nove Muse mi dimostran l‟Orse.
subite a trasformare il suo volto. Voi pochi altri che drizzaste il collo
Nell‟invettiva Dante è terribile, soprattutto Per tempo al pan degli angeli, del quale
verso i suoi concittadini: Vivesi qui, ma non sen vien satollo.
Metter potete ben per l‟alto sale
Vostro naviglio, servando mio solco
Dinanzi all‟acqua che ritorna equale.
Filippo Argenti degli Adimari Caviccioli:

Tutti dicevano: A Filippo Argenti! Per pochi amici ebbe amore e rispetto,
E „l fiorentino spirito bizzarro soprattutto per quel grande personaggio
che fu Guido Cavalcanti e per Lapo Gianni,A sé medesmo s
la triade fiorentina degli anni migliori e della
Della famiglia Adimari Caviccioli più perfetta affinità spirituale: ricordate il
sonetto?
L‟oltracotata schiatta che si indraca
Dietro a chi fugge, ed a chi mostra il Guid‟io vorrei che tu e Lapo ed io
dente Fossimo presi per incantamento
Ovver la borsa, com‟agnel si placa E messi in un vasel cad‟ogni vento
Al voler vostra andasse e al mio.
I Visdomini E Monna Vanna e Monna Lagia e poi,
con quella ch‟è sul numer delle 30….
Color che quando nostra chiesa vaca,
si fanno grassi stando a concistoro Quella ch‟è sul “numer delle trenta” è
Beatrice. Molto spesso Beatrice ha rapporti
I Fiorentini in genere: con il 9 nella divina Commedia, è il nove è
l‟ultimo dei numero dispari, divini secondo
Vecchia fama nel mondo li chiama orbi Pitagora. Ma 30 è formato da 3x9+3 ed il
Gente avara, invidiosa e superba numero dei cori angelici che sono più
………………………………….. prossimi a Dio. Un antico testo ermetico
quell‟ingrato popolo maligno afferma che, giunto al 9, il saggio si tacque.
che discese di Fiesole ab antico Ed in questa terna di perfezione che
E tiene ancor del mondo e del macigno consiste la crittografia dei Fedeli d‟Amore, il
………………………………………… mistero profondo della Sophia, la Sapienza
faccian le bestie fiesolane strame santa. Beatrice, Giovanna, Selvaggia, sono
di lor medesme e non tocchin la pianta le “Dominae” le Signore, le terribili entità
S‟alcuna sorge ancora in lor letame feminine che formano l‟entità animica dei
loro Fedeli.
……………………………………… Vi è una splendido monologo biblico della
Godi Fiorenza che se così grande Sapienza:
Che per mare e per terra batti l‟ale
E per lo „ferno il tuo nome si spande! “L‟Altissimo mi ebbe con se all‟inizio
delle sue imprese, prima di compiere
Dante denuncia come “compagnia malvagia qualsiasi atto, da principio. Ab
e scempia” la sua parte politica e ben pochi Aeternum sono stata costituita,
scampano alla sue irose raffigurazioni anteriormente alla formazione della
poetiche: ma vi sono delle rare eccezioni. terra. Io ero già generata e gli abissi
Ma parole d‟affetto, compassione, amore non esistevano e le fonti delle acque
Dante le riserva a coloro che sono in non scaturivano ancora, né i monti
“piccioletta barca” (Parad.Canto II) ancora sorgevano con la loro grave
O voi che siete in piccioletta barca mole; prima ancora dei colli fui
Desiderosi d‟ascoltar, sèguiti generata; non aveva ancora creato la
Dietro al mio legno che cantando varca. terra, né i fiumi né i cardini del mondo.
Non vi mettete in pelago; ché forse Quando disponeva i cieli fui presente,
Perdendo me, rimarreste smarriti. quando accerchiava gli abissi nel giro

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regolare dei loro confini, quando sconfitta politica del ghibellinismo fece sì
fissava in alto le atmosfere e che i grandi signori cui Dante richiese pane
sospendeva le fonti delle acque, ed asilo non fossero poi così ospitali. Dante,
quando segnava intorno al mare il suo grande vate dell‟Idea Imperiale, era ormai
confine e poneva un limite alle acque un testimone scomodo nei nuovi tempi
affinché non oltrepassassero le borghesi e il poeta dovette adattarsi a
sponde, quando gettava i fondamenti guadagnarsi la vita “frusto a frusto” ad
della terra, assieme a lui disponevo di assaporare “come sa di sale lo pane
tutte le cose e mi deliziavo in tutti quei altrui, e com‟è duro calle lo scendere
giorni, trastullandomi di fronte a lui ed il salir le altrui scale”. Ma la sua
continuamente, trastullandomi nel grandiosa visione metafisica,
cerchio della terra e la mia delizia era universalmente ed atemporalmente
vivere con i figli degli uomini “ descritta nel Paradiso, superava gli
Dalla Bibbia: I Proverbi accadimenti e le contingenze, e la sua
Beatrice, con cui certamente si congiunse in
La Donna dei Fedeli d‟Amore era speculare un‟unità spirituale si tramutò nella Virgo
alla loro interiorità, la loro stessa anima. Ma Celestis, quella stessa cui Dante fece
quest‟entità femminea aveva una parte rivolgere S. Bernardo nella famosa
oscura e terribile, la Nostra Signora delle invocazione ermetica:
Tenebre. Nell‟albero Sephirotico della
cabbalà la colonna del Rigore è Hocmah, la Vergine madre, figlia del tuo figlio
Madre. Ma è una madre tellurica, non Umile ed alta più che creatura
celeste, ctonica, non cillenia. E‟ Iside, Termine fisso d‟etterno consiglio.
Astarte, Cibele, Durga Kalì. Quest‟entità si Tu sei Colei che l‟umana natura
esprime nella materia come Venere Nobilitasti sì che l‟suo fattore
Pandemia, l‟Eros volgare della massa, che Non disdegnò di farsi sua fattura
deve diventare Venere Urania, la Virgo, che Nel ventre tuo si raccese l‟amore
è sublimazione della madre e del femminile. Per lo cui caldo nell‟etterna pace
Quest‟antichissimo concetto è stato ridiffuso Così è germogliato questo fiore.
da Carl Gustav Jung. Le concezioni
psicoanalitiche di Jung sono spesso desunte Sarebbe oggi degno e giusto riesaminare i
dalla filosofia esoterica. La sua formazione personaggi, la storia, la crittografia dei
massonica, presso la Loggia Modestia cum Fedeli d‟Amore, i loro scopi spirituali e quelli
Libertate all‟Oriente di Zurigo, la stessa politici, anche se la collazione dei testi e la
loggia di Kereny, il grande mitologo loro interpretazione non è affatto facile. Ma
dell‟antica Grecia, gli consentì una non era possibile iniziare una analisi su un
preparazione iniziatica, che Jung stesso argomento che potrebbe anche esser arido
definì come gnostica. Jung portò nel campo senza ridisegnare la grande maschera di
della psicologia l‟Animus e l‟Anima. Dante, la sua vita difficile, la sua grande
L‟Animus era l‟archetipo dell‟anima insito opera. Quella maschera muta, che sa
nella donna, l‟Anima era la versione ancora vibrare di "quell'amor che muove il
maschile di questo simbolo arcano. sole e l'altre stelle" per chi sa vedere con gli
L‟Anima, la Sophia dei Fedeli d‟Amore occhi dello spirito la Rosa, la Croce, l‟Aquila
doveva congiungersi ermeticamente con lo dell'Empireo. Un amore, biblicamente più
spirito, l‟Intelletto, per poter esulare dalla forte della morte, che vibra ancora in una
dualità di Rigore e Misericordia, nella Firenze apparentemente morta che
colonna sephirotica dell‟Equilibrio. vogliamo e speriamo nascostamente viva,
Così l‟amore terreno era soltanto l‟allegoria in cui possano risuonare ancora gli echi dei
e l‟anagogia dell‟amore celeste, la veste passi di Dante in S. Croce, dei canti perduti
materica della donna il paradigma della di Casella, delle dispute bizzarre di Guido
Nostra Donna Interiore, la Pietra grezza e Cavalcanti, delle rime leggiadre di Lapo
negra che doveva trasmutarsi in pietra Gianni.
cubica. E la Domina, nel contempo era
anche in nome il segreto Ordine cui forse
appartenne Dante, un‟Ordine metafisica che
nella sua speculazione faceva corrispondere
un‟Ordine fisica, quell‟Aquila che era il
simbolo dell‟Impero e l‟Imperatore. La

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La Via del Pellegrino l‟insieme delle pratiche contenute nel Libro
Egiziano dei morti o nel Bardo Thodol, la
di Alessandro Orlandi soluzione ai khoan del buddhismo zen, il
trasferirsi ad Auroville per seguire gli
insegnamenti di Aurobindo o Mère,
l‟esicasmo cristiano e la preghiera del
cuore, il tentativo di far rivivere il senso dei
Per tutte le grandi religioni esistono dei
miti e dei Misteri dell‟antica Grecia, gli
luoghi sacri, mèta costante del
esercizi spirituali secondo Ignazio di Loyola,
pellegrinaggio dei fedeli. Tali sono la Mecca
ognuno di questi sentieri è stato percorso e
per l‟Islam, o Gerusalemme, Roma e
verrà percorso da migliaia, milioni di
Santiago di Compostela per i cristiani. Un
individui alla ricerca di se stessi.
viaggio spesso lungo e disagevole attende il
Se è vero che, come dice un detto taoista,
pellegrino diretto alla volta di un luogo di
“i mozzi di una ruota conducono tutti verso
culto, per impetrare una grazia o
il centro”, è anche vero che questo labirinto
un‟indulgenza alla Vergine Maria, a Gesù, o
di sentieri, spesso percorsi part-time e solo
a un santo.
parzialmente, rischia di condurre l‟uomo
Esiste una letteratura
occidentale verso un
vastissima sul
sincretismo
significato simbolico
superficiale, al
della strada percorsa
prendere “un po‟ di
dal Pellegrino e
qua, un po‟ di là” dalle
sull‟attraversamento
varie tradizioni, senza
esteriore dei luoghi, cui
mai approfondire nulla
spesso si oppone,
né interiorizzare le
idealmente, un
proprie esperienze,
attraversamento
disperdendosi tra mille
interiore, un viaggio
prescrizioni e modi
dell‟anima che è
contraddittori di
talvolta all‟origine di
affrontare la realtà
profonde rivoluzioni
quotidiana.
della vita e della
E‟ anche vero che i
personalità di chi ha
Maestri d‟Opera, i
intrapreso il cammino.
costruttori di cattedrali
Dobbiamo, tuttavia, fare i conti con la
del medioevo, avevano scelto proprio il
“confusione delle lingue” generata da Dio,
labirinto come emblema del pellegrinaggio.
secondo la Genesi,con la distruzione della
Al centro di molte cattedrali gotiche è
Torre di Babele. Per effetto della
tracciato sul pavimento un labirinto, che
“contrazione dello spazio” e dello sviluppo
veniva chiamato “Cammino di
dei mezzi di comunicazione a distanza, oggi
Gerusalemme”, intendendo con
è possibile stabilire un contatto quasi
Gerusalemme la Città Celeste, e c‟era
istantaneo con qualsiasi luogo della terra,
l‟usanza, in prossimità dei solstizi, di
sono possibili scambi tra culture
percorrere il labirinto in ginocchio, fino a
diversissime tra di loro ed è offerta a molti
raggiungerne il centro. Questo
la possibilità di studiare la storia del
“pellegrinaggio rituale” era considerato
cammino umano, riattualizzandone le tappe
equivalente a quello diretto verso i luoghi
per meglio comprenderle. I contenuti
santi della cristianità.
spirituali elaborati in cinquemila anni, dalle
In verità la confusione sul sentiero da
grandi religioni o dalle piccole sette, quelli
intraprendere e sulla mèta reale del proprio
oggetto del culto attivo di milioni di credenti
pellegrinaggio, rappresenta un falso
e quelli caduti nell‟oblio già da millenni, si
problema. Ogni autentica ricerca interiore
distendono così davanti a noi, come un
non può che cominciare da quello stato di
labirinto di sentieri, ciascuno dei quali
conflitto e inquietudine nel quale si
potrebbe condurci alla sapienza, alla verità
comincia a riferire ogni questione esterna a
e al riscatto spirituale. Ognuno di questi
un problema interiore. Solo chi sa
sentieri potrebbe avere un cuore. Sia esso il
trasformare ciò che si agita al suo esterno
cammino per Santiago, la ricerca della
in metafora e allegoria di un problema
Gnosi, la visita alla Pietra Nera della Mecca,
interiore, solo costui si è messo veramente

17
in cammino per un pellegrinaggio. Il resto è momenti
solo intellettualismo, integralismo di
dogmatico, o illusione di movimento. Chi è tristezza,
all‟inizio di un cammino è come un
di
navigante che cerchi di orientare la propria
rotta disponendo le vele nel modo più sofferenz
conveniente: dovrà conoscere i venti e le a, di
forze che si agitano dentro e fuori di lui. paura e
Il passo successivo a questa notte di dolore,
profonda, che precede ogni autentico volta a
viaggio interiore, è la percezione di una ricercare
entità invisibile, al servizio della quale
un senso
siamo chiamati a operare. Questa
percezione, che possiamo chiamare fede in quello
nella presenza dello Spirito, conduce l‟uomo che
a considerarsi non più proprietario della accade, un segno della presenza dello
propria vita e arbitro della propria via, ma Spirito che spinga l‟uomo a lottare contro
al servizio di un Disegno vasto e la degradazione e l‟ignoranza di sé.
incomprensibile che egli, secondo le sue Needleman cita a questo proposito un
possibilità, è chiamato ad assecondare.
detto Sufi: “Quando il cuore piange per
Il Pellegrino può dunque dirsi tale solo se
ha conquistato un simile rapporto con la ciò che ha perduto, lo spirito ride per ciò
propria esistenza, sacrificando (cioè, che ha trovato”. In questo senso l‟Anima
letteralmente, rendendo sacre) le proprie è un ponte tra la realtà corporea e quella
azioni. Solo in tal caso egli scorgerà in cielo spirituale. Tale Domanda può essere
la stella che può guidare il suo cammino (in facilmente soffocata se si giunge a
onore della quale prende il nome
confondere il proprio mondo interiore
Compostela, campus stellae) e consentirgli
di discernere i sentieri che per lui hanno un con sensazioni, emozioni e pensieri,
cuore da quelli destinati a condurlo lontano forze corporee e inferiori, in grado di
dalla sua mèta. Una delle occasioni che il rafforzarsi e vivere di vita propria, a
Pellegrino ha di mettersi in contatto con la scapito dell‟attenzione del cuore, volta
propria stella è la preghiera, intesa non invece a cogliere le motivazioni profonde
come richiesta ultimativa , volta alla che animano gli esseri umani dietro lo
realizzazione di obiettivi esterni, ma come
schermo di cartapesta della
appello alla divinità che abita in lui e fuori di
lui, perché si manifesti e lo aiuti a ritrovare rappresentazioni sociali. La lotta per la
la strada perduta. Al contrario, più si tende propria Anima, per mantenere viva e
verso una mèta esterna, più quella stabile la Domanda e l‟attenzione del
interiore, che spesso perseguiamo senza cuore, è quindi l‟unica e autentica via del
averne coscienza, si allontana. Pellegrino cristiano, quali che siano i
Alcune di queste idee sono state luoghi concreti del suo percorso
brillantemente esposte in un libro di esteriore.
Jacob Needleman dal titolo The lost
christianity. (trad. it. L’anima smarrita, Il problema è che spesso non sappiamo
ed. Cens, Liscate [Mi] 1988). L‟Autore si cosa stiamo intendendo quando parliamo
propone di scandagliare il mondo della di Anima o di Spirito. Il nostro tempo,
cristianità alla ricerca di ciò che di suggestionato dai successi pratici della
spiritualmente vivo e autentico ancora scienza, ha finito con il sostituire il
sussiste in questa Tradizione. La cosa ricorso a queste “entità metafisiche”, con
che appare più notevole in tale lavoro è alcune descrizioni del substrato psichico,
la nozione di Anima che emerge dalle biologico, fisico e chimico che
esperienze interiori di sacerdoti, eremiti accompagna i fenomeni più rilevanti tra
del monte Athos, o semplici monaci quelli che riguardano la nostra
intervistati da Needleman. L‟Anima, essi interiorità. Si ritiene di avere veramente
dicono, è una Domanda che emerge nei

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“compreso” tali fenomeni quando si è in dall‟interno, solo allora sprigionano il loro
grado di descriverne il “funzionamento”, potere trasformatore.
possibilmente tracciando un‟analogia con Per alludere allo Spirito e all‟Anima gli
alchimisti si servivano del linguaggio dei
un automa o con un meccanismo
fabbri arcaici, che dovevano estrarre i
complesso. Così un particolare stato metalli dalle viscere della terra. Il “loro”
interiore ci diviene “chiaro” se riusciamo zolfo e il “loro” mercurio andavano raccolti
a isolare dati quantitativi sugli enzimi, o nelle “loro” miniere e, con tali materie
sugli ormoni, o sulle endorfine che si prime, si proponevano di lavorare una
liberano nel sangue al suo manifestarsi e Pietra (o di edificare un Tempio) la cui
se sappiamo ricostruire con i nostri natura era oltremodo paradossale: infatti il
compimento di questa Opera presupponeva
apparecchi di controllo un particolare
la capacità di corporificare, cioè tradurre in
tracciato encefalografico o creare un materia e viva esperienza, soggetta
modello matematico (come, ad esempio, all‟azione del tempo, ciò che è invisibile e
quello creato sulla base della teoria delle immateriale, a volte persino un raggio di
catastrofi di René Thom) capace di sole. Simultaneamente essi volevano
descrivere la propagazione degli impulsi spiritualizzare la materia, elevarla,
nervosi. Questo rapporto “riduzionista” liberandola da ogni zavorra e feccia. Una
simile Pietra o un simile Tempio, una volta
con la conoscenza, riguardi essa il
lavorati o edificati, sarebbero soggetti al
macrocosmo esterno oppure il tempo umano e, simultaneamente non
microcosmo interno all‟uomo, è tipico potrebbero essere scalfiti o modificati
della nostra civiltà. Come osserva C.G. dall‟azione dell‟uomo o degli agenti naturali,
Jung in Tipi psicologici, tale approccio è per via della loro affinità con lo Spirito. E‟
del tutto analogo all‟atteggiamento che il difficile descrivere in modo semplice questo
rapporto contraddittorio che gli alchimisti
depresso ha verso gli oggetti del suo
avevano con il tempo, con l‟evoluzione e
interesse, che avverte come minacciosi e con la materia, con il doppio movimento
che deve ridurre e depotenziare: “è che dall‟assoluto porta al contingente e
solo…”. viceversa. Nel loro pellegrinaggio gli
alchimisti percorrevano, allo stesso tempo,
Termini come Spirito e Anima appaiono così un sentiero visibile per arrivare in un luogo
astratti fantasmi concettuali all‟uomo invisibile e un sentiero invisibile per arrivare
in un luogo visibile.
moderno, abituato com‟è a considerare
In una favola narrata da H. Zimmer nella
reale solo ciò che può essere misurato e
raccolta Il Re e il Cadavere, storie della
riprodotto a volontà. Cfr. ciò che
vittoria dell’anima sul male (Adelphi,
Mefistofele dice a Faust: “Così riconosco
Milano 1983), un mendicante muto
il sapiente: per voi quel che non toccate
regalava ogni anno al suo re una mela e
è lontano mille miglia, per voi quel che
il re la gettava distrattamente attraverso
non afferrate non esiste addirittura! Quel
una grata, che copriva un pozzo. Solo
che non potete calcolare pensate non sia
molti anni dopo il re scoprirà che
vero, quel che non pesate per voi è
ciascuna di quelle mele conteneva una
senza peso, ciò che non valutate in
pietra preziosa. Zimmer interpreta le
danaro per voi è senza valore” Goethe,
mele della fiaba come le esperienze della
Faust.
nostra vita il cui insegnamento nascosto
abbiamo ignorato.
Per avvicinarsi allo Spirito, all‟Anima e alla
loro fenomenologia non v‟è che il linguaggio
L‟allegoria del pellegrinaggio per indicare il
elusivo dei simboli i quali, nella veglia come
nel sonno, parlano a ognuno in modo compimento dell‟Opera alchemica venne,
diverso e restano muti di fronte tra l‟altro, utilizzata da uno degli
all‟osservatore distaccato. I simboli si alchimisti più noti, Nicholas Flamel,
animano solo se vengono vissuti vissuto nel XIV secolo. Flamel racconta
di aver acquistato un misterioso libro,

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contenente strane figure, da un vecchio Frasi Liturgiche
ebreo, per pochi soldi. (Cfr. N. Flamel, Il
Di Marco Moretti
libro delle figure geroglifiche, ed.
Mediterranee, Roma 1978).
Non riuscendo a interpretarne il senso,
intraprende un pellegrinaggio alla volta di
Santiago di Compostela per chiedere a san
Giacomo, patrono dei pellegrini, la grazia di Benedicite, parcite nobis, amen. Fiat
comprendere ciò che ha veduto. Il suo nobis secumdum verbum tuum. Pater
desiderio verrà esaudito ed egli tornerà a et Filius et Espiritus Santus parcat
Parigi conoscendo i segreti dell‟Opera vobis omnia peccata vestra.
alchemica. Adhoremus Patrem et Filium et
Per concludere ci occuperemo di un aspetto Espiritum Santum. III vegadas.
che abbiamo fin qui trascurato, ma che ha
una importanza fondamentale nel cammino Pater noster qui es in celis,
che ogni Pellegrino si propone di sanctificetur nomen tuum. Adveniat
intraprendere. Se è vero, come abbiamo regnum tuum. Fiat volumtas tua sicut
detto in precedenza, che obiettivo in celo et in terra. Panem nostrum
fondamentale del Pellegrino è stabilire un supersubstancialem da nobis hodie. Et
rapporto stretto tra interno ed esterno, tra dimitte nobis debita nostra, sicut et
visibile ed invisibile, “corporificare lo Spirito nos dimit[ti]mus debitoribus nostris. E
e spiritualizzare la materia”, direbbero gli ne nos inducas im temtationem, sed
alchimisti, allora ogni Pellegrino deve avere libera nos a malo.
una compagna inseparabile, se vuole Quoniam tuum est regnum et virtus et
raggiungere la sua mèta: la Grazia. Nei gloria in secula. Amen.
testi alchemici viene detto che la Adhoremus Patrem et Filium et
conoscenza dei principali segreti dell‟Opus Spiritum Sanctum. III vegadas.
alchemicum è possibile solo “Deo Gracia domini nostri Iesu Christi sit
concedente”. Così, prima di intraprendere il cum omnibus nobis.
suo viaggio, il Pellegrino può solo pregare
Benedicite, parcite nobis, amen. Fiat
sperando di ottenere la Grazia, il
nobis secundum verbum tuum. Pater
protendersi dell‟invisibile verso l‟universo
et Filius et Spiritus Santus parcat vobis
limitato che ricade sotto il dominio dei sensi
omnia peccata vestra.
e della ragione. Chi si fa accecare dalla
ubris, dalla convinzione che tutto dipenda Iohannes
solo dalla volontà umana, dalla In principio erat Verbum, et Verbum
determinazione, dalla laboriosità o erat apud Deum, et Deus erat Verbum.
dall‟ingegno, è destinato a perdersi lungo Hoc erat in princi[pi]o apud Deum.
sentieri secondari. Questa debolezza, forse, Omnia per ipsum facta sunt, et sine
è il più grande ostacolo lungo il cammino ipso factum est nichil. Quod factum est
dei moderni pellegrini. in ip[s]o, vita erat, et vita erat lux
hominum. Et lux in tenebris lucet, et
tenebre eam non conprenderumt. Fuit
homo missus a Deo, cui nomen erat
Iohannes. Hic venit in testimonium, ut
testimonium perhiberet de lumine, ut
omnes crederet per illum. Non erat ille
lux, sed ut testimonium perhiberet de
lumine. Erat lux vera, que illuminat
ho[m]nem hominem venientem in hunc
mumdum. In mundo erat, et mundus
per ipsum factus est, et mundus eum
non cognovit. In propria venit, et sui
eum non receperut. Quotquot autem
receperumt eum, dedit eis potestatem
filios Dei fieri, his qui credumt in
nomine eius, qui non ex sanguinibus,

20
neque ex volontate carnis, neque ex uomo, ma da Dio sono nati. E il Verbo si è
volontate viri, sed ex Deo nati sunt. Et fatto carne e ha dimorato fra noi; e noi
Verbum caro factum est, et abitavit in abbiamo contemplato la sua gloria, la gloria
nobis, et vidimus gloriam eius, gloriam che ha dal Padre in quanto unigenito, pieno
quasi unigeniti a Patre plenum gracie di grazia e di verità. Giovanni gli dà
et veritatis. Iohannes testimonium testimonianza e grida: "Questi è colui di cui
peribet de ipso, et clamabat dicens: Hic dicevo: colui che viene dopo di me mi ha
est, quem dixi: Qui pos me venturus superato, perché era prima di me". Dalla
est, ante me factus est, qui[a] prior me sua pienezza noi tutti abbiamo ricevuto
erat. Et de plenitudine eius nos omnes grazia per grazia. Perché la Legge è stata
accepimus graciam pro gracia. Quia lex data per mezzo di Mosè, ma la grazia e la
per Moysen data est, gracia e veritas verità sono venute per mezzo di Gesù
per Iesum Christum facta est. Cristo" (Gv, 1, 1-17).
Benediteci, abbiate pietà di noi. Sia fatto a Dal RITUALE OCCITANICO
noi secondo la tua parola, Il Padre, il Figlio
Si notino alcune caratteristiche significative
e lo Spirito Santo vi perdonino tutti i vostri
di questo testo liturgico cataro, detto anche
peccati. Adoriamo il Padre, il Figlio e lo Rituale di Lione. Nel Pater non c'è "panem
Spirito Santo. (tre volte)
nostrum quotidianum" ma "panem nostrum
Padre nostro, che sei nei cieli, sia supersubstancialem", ed è recitata la
santificato il tuo nome, venga il tuo regno, dossologia "perché tuo è il regno, la
sia fatta la tua volontà, come in cielo così in potenza e la gloria nei secoli" (che manca
terra. Dacci oggi il nostro pane invece nel rituale dei Bogomili).
soprasostanziale. E rimetti a noi i nostri
debiti, come noi li rimettiamo ai nostri
debitori. E non ci indurre in tentazione, ma
liberaci dal male. Perché tuo è il regno, la
potenza e la gloria nei secoli. Amen.
Adoriamo il Padre, il Figlio e lo Spirito
Santo. (tre volte)
La grazia del Signore nostro Gesù Cristo sia
con tutti noi. Amen. Sia fatto a noi secondo
la tua parola. Il Padre, il Figlio e lo Spirito
Santo vi perdonino tutti i vostri peccati.
"In principio era il Verbo, e il Verbo era
presso Dio, e il Verbo era Dio. Egli era in
principio presso Dio. Tutte le cose sono
state fatte per mezzo di lui, e senza di lui è
stato fatto il nulla. Tutto ciò che è stato
fatto in lui era vita, e la vita era la luce
degli uomini. E la luce splende nelle
tenebre, e le tenebre non l'hanno
sopraffatta. Vi fu un uomo mandato da Dio,
e il suo nome era Giovanni. Questi venne
come testimone, per testimoniare la luce,
affinché tutti credessero per mezzo di lui.
Non era lui la luce, ma doveva testimoniare
la luce. Era la luce vera, la quale illumina il
buon uomo che viene in questo mondo. Era
nel mondo, e il mondo è stato fatto per
mezzo di lui, e il mondo non lo ha
riconosciuto. E' venuto nelle sue proprietà,
e i suoi non lo hanno accolto. A quanti però
lo hanno ricevuto ha dato il potere di
diventare figli di Dio; a quelli che credono
nel suo nome, i quali non da sangue né da
desiderio della carne né da desiderio di

21
IL CONSOLAMENT DEI pertanto in primis il Battesimo, sacramento
che Gesù, tramite lo Spirito Santo, trasmise
BUONI UOMINI OCCITANI per primo ai suoi apostoli. Mentre la Chiesa
Di Paolo Secco cattolica ha sempre costruito la propria
esistenza dottrinale e la propria ragione di
http://www.occitania.it/ousitanio/old/01_02_t essere attorno al sacrificio del redentore, ed
8.htm alla conseguente sacralizzazione del corpo,
ripetuta con l'eucarestia, diversamente la
Il catarismo era una religione cristiana, dottrina catara si presenta essenzialmente
anche se ad un osservatore superficiale come Docetista (2): il Cristo venne inviato
poteva sembrare cosa completamente fra noi sotto l'apparenza di uomo, ma non
differente. La differenza stava in effetti, nella sua carne (3), e solo in apparenza
come abbiamo visto, nell'interpretazione del morì sulla croce.
Nuovo Testamento e nell'adattamento In pratica non tutte le chiese catare furono
piuttosto rigido della condotta di vita ai docetiste alla stessa maniera: mentre in
precetti che da questo derivavano. La effetti Raniero Sacconi, di cui già abbiamo
stessa cristologia era comunque parlato, nella sua "Summa" contro gli
completamente diversa da quella della eretici, ci parla di Gesù come di un angelo,
chiesa romana. Il messaggio di Cristo, e di che non bevve, non mangiò, non soffrì, ne
conseguenza il significato profondo delle tantomeno morì, da altre fonti invece, ed in
scritture, altro non era, per il catarismo, particolare da quelle inquisitoriali di Jaques
che un grande appello al risveglio, un Fournier, si evince una figura dalla realtà
monito, come dice Brenon (1), all'anima semiumana. L'ultimo perfetto cataro,
incarnata, al fine di ricordarle che essa non Belibasta, così descrive la passione: "Lo
appartiene a questo mondo. Nel Vangelo di misero sulla croce, lo ferirono e gli inflissero
San Giovanni si legge ad un certo punto di feroci supplizi, fatto ciò egli salì al cielo dal
Cristo che dice: "Il mio regno non è di padre suo senza essere morto, perché il
questo mondo" e, più avanti, riferendosi ai figlio di Dio non poteva morire". Il figlio di
suoi apostoli, "Essi non sono del mondo, Dio non poteva morire perché la morte è
come anch'io non sono di questo mondo." emanazione del cattivo principio, tuttavia
Nella sua infinita bontà Dio ha fatto poteva soffrire! Vi sono peraltro anche altre
trasmettere dal suo inviato in terra il interpretazione della passione, relative
messaggio di rivelazione e liberazione, sempre alla natura del Cristo: alcuni
destinato a liberarci dal male, e Gesù, predicatori usavano infatti parlare di una
inviato del signore, appare in questo mondo sostituzione all'ultimo momento sulla croce
solo per ricordare alle anime addormentate di Gesù con un ladrone, vicenda che molti
la loro antica origine divina. polemisti cattolici usarono per avvicinare,
L'interpretazione della parola del Cristo non ovviamente in senso negativo, le dottrine
è in sostanza molto differente da quella catare a quelle dell'Islam, ove in effetti
della dottrina Romana, si limita a compare questo tipo di interpretazione. Non
privilegiare un aspetto particolare è comunque difficile capire come in una
dell'insegnamento evangelico, ovviamente religione in cui qualunque violenza e
in una logica strettamente dualistica. Lo sofferenza erano opera del Dio del male,
strumento di salvezza è però, secondo il evidentemente non poteva essere preso in
catarismo, radicalmente diverso dal considerazione, come mezzo di salvezza, il
sacrificio del figlio di Dio, il redentore. sacrificio cruento offerto da Gesù sulla
Cristo non era infatti su questa terra per croce.
riscattare con il proprio doloroso sacrificio e E' chiaro a questo punto come l'unico
con la morte il peccato originale, ma per sacramento degno di essere chiamato tale
rammentare agli uomini ciò che da tempo era, per il catarismo, il battesimo tramite
immemorabile avevano dimenticato, la loro l'imposizione delle mani, che per primo
origine divina, l'estraneità dunque alle Cristo offrì ai suoi discepoli, chiedendo loro
faccende di questo mondo terreno, regno di trasmettere in futuro, accompagnato dai
del male, e, al contempo, per insegnare suoi insegnamenti, quello che divenne, per i
loro i gesti ed i rituali che potevano per il nostri eretici, il "Consolament dei buoni
futuro restituirli all'eternità, liberandoli dalla uomini" occitani. Nella logica del catarismo
corruzione. Il gesto, o rito liberatorio era il battesimo con l'acqua, quello per
intendersi che Giovanni Battista praticava

22
prima della venuta di Gesù, era di dubbio impegni che il nuovo Perfetto si prendeva:
valore, in quanto "se si fosse potuto essere non uccidere, non rubare, ma anche
salvati grazie al battesimo con l'acqua promesse più particolari, quali quella di
temporale, il Cristo sarebbe venuto a vivere in castità, di non pronunciare
morire per nulla". (4) Il battesimo dello giuramento e, cosa assai inusuale per
Spirito era pertanto il solo sacramento l'epoca, di attenersi strettamente ad una
accettato come tale, e da questo la chiesa dieta vegetariana. Dopo tutto ciò il
catara rivendicava la propria filiazione postulante, chiesto ed ottenuto perdono per
apostolica, considerandosi unica depositaria tutti i suoi peccati, riceveva finalmente
dell'originario messaggio evangelico, Nel l'imposizione delle mani e del libro sul capo,
Rituale Cataro Occitano di Lione si legge fra con la recitazione da parte dei presenti di
l'altro, in riferimento al Vangelo di San una vera e propria formula finale: "Padre
Marco, nel punto in cui cita le parole di nostro, ricevi il tuo servitore nella tua
Giovanni Battista a proposito della venuta giustizia, ed invia la tua grazia ed il tuo
del salvatore: "è vero che io (Giov. Battista) Spirito Santo su di lui".
battezzo con l'acqua, ma colui che deve Accadde peraltro che mentre in periodi di
venire dopo di me è più forte di me….egli vi relativa pace il Consolament veniva
battezzerà con lo Spirito Santo, e con il conferito come rito di iniziazione ed
fuoco". Il Consolament svolgeva nella ordinazione, un secondo rituale, dallo
pratica una triplice funzione, in quanto se stesso nome, veniva rivolto in particolare ai
ne può accostare il significato a tre morenti che già avevano iniziato un
sacramenti della chiesa romana; battesimo, percorso di miglioramento spirituale, con lo
ordinazione ed estrema unzione. scopo di portarli ad una "buona morte", con
Benché i catari non aborrissero del tutto il la possibilità di addivenire, in una prossima
battesimo dell'acqua conferito ai neonati, reincarnazione, alla liberazione dal male.
consideravano però fondamentale la piena Quest'ultimo rito diventò molto usuale
coscienza del ricevente per attuare il valore quando, dopo l'inizio della crociata contro
salvifico del sacramento. Ecco che allora il gli Albigesi, la vita dei veri credenti fu
Consolament si riceveva solo in età adulta, sempre più appesa ad un filo, a causa delle
dopo almeno un anno di preparazione continue stragi e della conseguente
spirituale ed ascetica, ed era comunque la clandestinità. All'epoca delle persecuzioni la
conseguenza di un lungo periodo di rarefazione dei ministri catari cancellò in
apprendimento, in cui al credente venivano buona parte le differenze fra i due riti,
insegnati i veri principi della conoscenza, la tant'è che in molti casi lo stesso
vera natura divina dell'uomo, veniva Consolament di ordinazione fu officiato,
insomma messo a parte in modo come l'altro, da un solo Perfetto.
approfondito di quello che si soleva definire
"Mysterium o Secretum". Il sacramento non Paolo Secco
era pertanto destinato a tutti, ma
solamente a coloro tra i credenti che (1) Anne Brenon, "I Catari, storia e destino dei veri
volessero diventare Buoni Cristiani, - credenti" Ediz.Italiana Convivio, 1991.
(2) Docetismo: eresia diffusasi nei primi tre secoli del
Perfetti, secondo la terminologia usata dagli
cristianesimo, con l'opinione che Dio si fosse
inquisitori -ed in ciò era assimilabile ad una effettivamente mostrato con corpo umano, ma questo
sorta di ordinazione, regolata quindi da una fosse comunque fittizio e provvisorio. Dal verbo greco
ritualità ben precisa. Si trattava infatti di Dokein, apparire, mostrare.
(3) In un passo della "Visione di Isaia", apocrifo del II°
una cerimonia collettiva, della chiesa di Dio,
secolo, per descrivere l'apparizione di Cristo accanto a
alla presenza di un pubblico di credenti. Gli Maria viene usato il termine "adumbravit" cioè si
officianti erano il decano o l'anziano della adombrò, nella Vergine Maria, considerata al suo pari
comunità o, se possibile, un Vescovo. una creatura puramente angelica. Come un uomo, ad
esempio, che si trova in una botte sta all'ombra di
Quando in tempi di clandestinità non fu più
questa senza nulla riceverne, così Cristo abitò nella
possibile radunare i fedeli in gran numero, il Vergine Maria senza nulla prendere da lei, come il
rito potè essere officiato anche da un solo contenuto dal contenente (Registro d'inquisizione di J.
Perfetto. Dopo la consegna al postulante del Fournier).
(4) Rituale Cataro Occitano di Dublino.
libro del Nuovo Testamento, che gli sarebbe
(5) Nel cristianesimo delle origini vi era in effetti una
servito in futuro per predicare la parola di distinzione fra il battesimo dell'acqua, imposto ai
Dio, e dopo la recitazione del "Pater", neonati, e quello dell'imposizione delle mani, ricevuto
veniva pronunciata, in forme diverse seppur in età più avanzata, che diventerà poi il sacramento
della cresima.
simili, una formula di voti, una serie di

23
Simon Mago e gli Esseni
Di Massimo Cogliandro
Dall‟analisi di questi testi appare evidente
che Paolo di Tarso perseguitava gli Esseni di
Giacomo, cioè gli eredi diretti
dell‟insegnamento di Gesù Barabba, non
perché “cristiani”, ma perché avevano
accolto l‟interpretazione che Simon Mago
aveva dato dell‟insegnamento di tipo
La persecuzione anti-essena guidata da gnostico di Gesù Barabba, il Messia di
Paolo di Tarso Aronne degli Esseni, e avevano rifiutato
quello, dalla più chiara impronta politica, di
Cristo, il cosiddetto Messia di Israele degli
Esseni.
Molti studiosi che si sono occupati della Probabilmente Paolo si è convertito alla
storia delle prime comunità cristiane hanno fede dei due Messia molto prima del suo
avanzato in maniera più o meno scoperta viaggio verso Damasco, durante il quale
l‟ipotesi di una discendenza diretta delle secondo la tradizione sarebbe avvenuta la
prime comunità gnostiche dalla antica sua “conversione”.
comunità essena guidata da Giacomo, Il problema è che gli Esseni di Giacomo,
fratello di Gesù Barabba. accogliendo l‟insegnamento di Simon Mago,
Queste ipotesi trovano un riscontro preciso avevano ripudiato il loro Messia di Israele,
nelle Recognitiones di Clemente, un‟opera cioè Cristo, e continuavano a professare
scritta tra il 65 e il 70 d. C., dove troviamo solo la dottrina esoterica di Gesù Barabba.
scritto che, al termine di un discorso di Paolo e i suoi seguaci probabilmente non
Giacomo nel tempio di Gerusalemme, Paolo hanno accettato i cambiamenti avvenuti
di Tarso è entrato nel tempio tuonando nella comunità essena e, dopo esserne stati
contro gli Esseni di Giacomo perché erano cacciati, la hanno combattuta e
passati dalla parte di Simon Mago, uno dei perseguitata violentemente, come
primi grandi maestri gnostici: dimostrato proprio dalla scena del massacro
degli Esseni nel tempio di Gerusalemme,
guidato da Paolo e descritto
nelle Recognitiones.
Si era proprio giunti al momento che
stavano per essere battezzati quando un
tipo, – si tratta di Paolo di Tarso – nostro
nemico, entrando con altri pochi nel tempio Giacomo, il primo papa
cominciò a gridare: “Ma che state facendo,
o israeliti? Perché vi fate ingannare con
tanta facilità? Perché vi lasciate
accalappiare sconsideratamente da una Nelle Recognitiones Giacomo è definito
banda di disgraziati, ingannati da Simon “pontefice” e “vescovo” di Gerusalemme.
Mago?” (Recognitiones, I, 70) D‟altra parte è stato lo stesso Gesù a
designare Giacomo come suo successore
nella guida della giovane Chiesa:

Le Recognitiones raccontano che Paolo in


quell‟occasione ha cercato addirittura di
uccidere Giacomo: I discepoli dissero a Gesù: “Sappiamo che
te ne andrai da noi. Chi tra di noi sarà il più
grande?”. Gesù rispose loro: “Dal luogo ove
sarete, andrete da Giacomo, il Giusto, per il
Nel frattempo quel nostro nemico quale sono stati fatti il cielo e la terra”.
aggredisce Giacomo e lo scaraventa giù (Vangelo di Tomaso, loghion n. 12)
dalla sommità della scalinata; ma
credendolo morto si trattiene dall‟infierire
oltre. (Recognitiones I, 70)

24
Lo stesso Pietro fa riferimento proprio a gnostiche (dico “una delle prime” perché
questa frase di Gesù in uno dei suoi discorsi ancora non conosciamo a fondo la storia
riportati da Clemente delle origini della antica comunità mandea);
nelle Recognitiones per affermare il primato 5. Pietro ha tentato di sbarrare la strada
di “Giacomo e dei suoi successori”: a Paolo di Tarso, affermando che i fedeli
non avrebbero dovuto “credere a nessun
maestro che non presenti la garanzia di
Giacomo”.
Per questo dovete stare molto attenti a non
credere a nessun maestro che non vi Lo scontro tra Simon Mago e Pietro da un
presenti la garanzia di Giacomo di lato e il successivo riavvicinamento tra
Gerusalemme fratello del Signore, o di Pietro e Paolo dall‟altro lato probabilmente
chiunque gli succederà. Se uno non sale a erano legati ad una lotta per la successione
Gerusalemme per ottenere là a Giacomo nella carica di Maestro di
l‟approvazione di essere un maestro fedele Giustizia, cioè di capo della primitiva
e capace di predicare la parola di Cristo, se comunità cristiana, che in un primo
non vi porta di là – ripeto – questa momento ha visto prevalere Simone e in un
attestazione, non dovete assolutamente secondo momento Pietro, come
credergli (Recognitiones, IV, 35). abbondantemente testimoniato
dalleRecognitiones, dagli Atti di Pietro e
dagli Atti dei beati apostoli Pietro e Paolo.

Nei più antichi codici che riportano


la “Lettera di Clemente a Giacomo, fratello
del Signore” troviamo inoltre scritto:

Clemente a Giacomo, fratello del Signore e


vescovo dei vescovi, che regge la santa
Chiesa degli ebrei a Gerusalemme, ma
anche tutte le Chiese (“sed et omnes
ecclesias”) che sono state ovunque
fondate…

Questo vuol dire che:

1. Giacomo, cioè il Maestro di Giustizia


della comunità essena, è stato il primo
“papa” della Chiesa;
2. fino alla morte di Giacomo, la carica di
“pontefice” – nelle Recognitiones Giacomo è
chiamato appunto “pontefice”… - coincideva
con la carica di “Maestro di Giustizia” della
comunità essena;
3. i successori di Giacomo nella carica di
Maestro di Giustizia avrebbero continuato a
mantenere il proprio indiscusso primato su
tutta la Chiesa;
4. la Chiesa delle origini nel suo
complesso, per il fatto stesso di avere
accolto l‟insegnamento di Simon Mago che
metteva l‟accento sugli aspetti più
marcatamente gnostici dell‟insegnamento di
Gesù Barabba, è stata almeno fino alla
morte di Giacomo una delle prime comunità

25
Le Oscillazioni del Tempo riflessione, di vicinanza all'idea divina,
Di Filippo Goti hanno però condotto l'uomo, il singolo a
perdere la prospettiva del tempo, della
missione del tempo, e a porre l'uomo, o
meglio l'io contingenze al centro
dell'universo, dando esclusiva importanza a
ciò che è, e ciò che dovrebbe essere, senza
minimamente cogliere la natura illusoria di
questa collocazione. L'io contingente ha un
inizio e una fine, ma tale verità viene
1. INTRODUZIONE rimossa, occulta da una canzone psicologica
di eterna vita, di eterno mondo di
promesse, e di risultati da conseguire.
L'uomo moderno tributa un'enorme
importanza al tempo, anche se raramente
riesce a cogliere l'essenza di tale concetto, Possiamo definire questa novella filosofia
e come ogni rapporto su di esso trovi del tempo, come persistenza dell'illusione
misura.. Senza timore di smentita possiamo dell'io, e disconoscimento della morte. In
affermare che la nostra società è immersa un bizzarro quanto interessante dualismo
nel tempo, e la vita dell'uomo è cadenzata fra l'inesorabilità del tempo, e negazione
da questo invisibile burattinaio. I minuti si della morte, quale fine del tempo; il quale
trasformano in ore, i giorni in settimane, e si dilata in un'eterna e infinita attesa, nella
queste in mesi, gli anni si ricorrono quale l'uomo moderno perde se stesso.
implacabile, e ogni tappa, successo, ed
insuccesso della nostra vita trova
espressione nel meccanico tempo. Esso è La domanda che ci poniamo è se tale
come il selciato su cui noi visione è sempre stata identica a se stessa,
inconsapevolmente e se vi sono state e vi sono ancora oggi
camminiamo. Astraendoci dal flusso delle altre prospettive, che non siano legate alla
cose, degli impegni, possiamo osservarci decadenza della modernità ? Avendo come
come un punto posato su di una retta, un punto di riferimento il bacino del
passato e un presente si aprono alle spalle mediterraneo, daremo, senza volontà di
o innanzi alla nostra sosta, e i ricordi o le essere esaustivi ma invitando a successivi
aspettative trovano esatta collocazione su approfondimenti, indicazione di come gli
questo impalpabile metro. Indubbiamente antichi hanno sviluppato il concetto del
ordiniamo la nostra vita in virtù di ciò che è tempo.
stato conseguito, e misurato, e ciò che sarà
conseguito e misurato: la data di nascita, il
primo giorno di scuola, la maturità, la 2. IL TEMPO NEL CRISTIANESIMO
laurea, l'ingresso nel mondo del lavoro, le
nozze, il primo figlio, le rate del mutuo,
ecc.ecc.. Ad ogni accadimento una data, ad Nel cristianesimo il tempo ha inizio con
ogni data un accadimento, passato, l'abbandono forzato di Adamo ed Eva del
presente e futuro sono scadenzati, in una Paradiso Terreste, in virtù del loro peccato
tranquillizzante processione di giorni, mesi, contro il volere di Dio. L'uscita dall'Eden
anni. coincide da un lato con l'allontanamento da
Dio (caduta), e dall'altro dall'inserimento
dell'uomo a pieno titolo nel regno naturale,
Nella visione moderna il tempo è una e nel suo completo assoggettamento alle
freccia scagliata nello spazio, che disegna leggi che governano.
una linea retta, attraverso il cui transito E' detto:
nello spazio ordina e preordina le movenze
della vita umana. Oramai siamo così
assuefatti da questa idea del tempo e della Genesi 3:16 Alla donna disse:
vita, che su esso si plasma, che neppure ci «Moltiplicherò i tuoi dolori e le tue
interroghiamo sull'esatto meccanismo che gravidanze, con dolore partorirai figli. Verso
regola tutto ciò, e se sempre è stato così. tuo marito sarà il tuo istinto, ma egli ti
La perdita di valori tradizionali, di dominerà».

26
Genesi 3:17 All'uomo disse: «Poiché hai Liberato l'uomo dal peccato originale, dalla
ascoltato la voce di tua moglie e hai colpa della trasgressione della divina
mangiato dell'albero, di cui ti avevo volontà, che ancora turba come una nevrosi
comandato: Non ne devi mangiare, l'ebreo che cerca di esorcizzarla
maledetto sia il suolo per causa tua! Con autoproclamandosi appartenente al popolo
dolore ne trarrai il cibo per tutti i giorni eletto, niente più è vano. L'uomo libero
della tua vita.>> dalla catena può disporre del proprio libero
arbitrio, ponendolo al servizio di una
volontà di riscatto attraverso le opere,
Ecco quindi il ciclo dela vita, tramite la oppure di nuova dannazione, non generata
donna, e il ciclo delle stagioni legate al però da colpe ancestrali, ma da atti e fatti a
lavoro, tramite l'uomo, che si fondono nella lui solo riconducibili. Dal tempo della
dimesione terrestre della Creazione. Non disperazione o della Natura, vissuta come
più immortalità ignava, non più beato separazione ed esilio perpetuo, passiamo al
accoglimento dei doni della terra, l'età tempo degli uomini e della loro fattiva
dell'oro è terminta, e l'uomo perduta la attesa, tramite le opere, della seconda
condizione di essere divino, di dominatore venuta.
spirituale della natura, viene relegato in
una dimensione di elemento dell'insieme
della creazione, peso e misura, a sua volta, E' detto dal Vangelo secondo Matteo:
governato egli stesso da pesi e da misure.
Ha così inizio il tempo dell'uomo, fra
passioni, guerre, carastie, drammi e gioie, Matteo 13:43 Allora i giusti splenderanno
lontano da Dio che si manifesta solo come il sole nel regno del Padre loro. Chi ha
eccezionalmente attraverso la voce, spesso orecchi, intenda!
inascoltata, dei profeti. Assistiamo così alla
repentina discesa dalle sommità spirituali,
ed ad un lento cammino in una pianura La Venuta del Cristo ordina quindi il tempo
oscura, raramente rischiarata dal verbo in un prima e un dopo, e offre una
divino, da altri udito. Il peccato originale ha prospettiva di salvezza per gli uomini, e una
allontanato in modo definitivo l'uomo da promessa: Il Tempo avrà una fine, e con
Dio, e come prezzo di tale colpa egli è essa questa Creazione. La vita, la passione,
costretto all'esilio perpetuo in una natura e la morte del Cristo è un evento unico ed
ostile, in un universo di dolore, dove egli irripetibile, un mito che coincide con una
stesso ha introdotto il male. vita e una missione, un esempio, un
Vi è un accadimento irripetibile che simbolo che deve essere vissuto, seppur in
interrompe questo stato di cose, un scala ridotta, da ogni cristiano se non nella
avvenimento che dona un nuovo corso al concreta sofferenza, nella fede di una
tempo, e una prospettiva di salvezza agli risurrezione e di una salvezza dopo la
uomini. Questo evento è la venuta di Gesù morte. Da tale accidente storico, ne
Cristo, l'unico meditore, il Dio fattosi uomo, discende che niente si ripete eguale, in
testimone del Verbo di Dio, in quanto Verbo quanto tutto è posto prima o dopo di esso,
reso carne, e portatore della nuova legge. e da esso illuminato in modo difforme, ed
Tale avvento libera il mondo dall'immane ad esso congruo o incongruo, giusto o
fardello del peccato originale, egli è errato. Egli è la pietra di paragone e di
l'olocausto necessario a ristabilire l'alleanza scandalo. Egli porta la Legge. Egli tornerà
perduta. Ecco le parole di Giovanni Battista, ad amministrare la Legge, e rispetto a tutto
così come riportate dal Vangelo di ciò è possibile solamente sedere fra i giusti
Giovanni: o gli empi, ognuno portando a
testimonianza la propria esperienza di vita.

Giovanni 1:29 Il giorno dopo, Giovanni


vedendo Gesù venire verso di lui disse: 3. IL TEMPO NELL'ELLENISMO
«Ecco l'agnello di Dio, ecco colui che toglie
il peccato del mondo!

27
Attorno alla prospettiva del mondo ellenico compenetrazione del fenomeno da parte del
verso il Tempo, merita riportare il pensiero mito.
di Aristotele. Lucrezio sentenziò:< eadem sunt omnia
Egli ebbe a dire che al punto di rotazione semper nec magis id nunc est neque erit
del circolo in cui ci troviamo possiamo dirci mox quam fuit ante. >
posteriori alla guerra di Troia; ma basta che
il circolo continui a girare e riporterà
nuovamente dopo di noi quella stessa Pitagorici, Platonici e Stoici sostenevano la
guerra di Toria; in tal senso, possiamo presenza di più cicli che poi si
altrettanto giustamente dire di essere ricomponevano ognuno nell'altro nell'unità
anteriori a un simile evento. immutabile. Ogni accadimento non è mai
Per il greco questo mondo è necessaria e unico e irripetibile, ma una tragedia
fedele immagine del divino, il Demiurgo, dall'eterna riproposizione, in un'eterna
l'artigiano che con perizia ha dato vita alla ripetizione, in un eterno ritorno.
manifestazione, ha in essa trasfuso le
verità, e le idee superiori, cesellando a loro
immagine e somiglianza ogni aspetto della 4. LA VISIONE GNOSTICA DEL TEMPO
vita umana e della Natura. Ecco che quindi
come al greco venga richiesto di incarnare a
sua volta il concetto di divinità, nei suoi Innanzi al tempo, quale la posizione dello
molteplici aspetti ( l'arte guerriera, la gnostico ? Similare al movimento rettilineo
bellezza, la sapienza ) in modo da eccellere cristiano, oppure identico alla ciclicità degli
ed essere riscattato da una misera e antichi greci ? Inizio del tempo, e fine del
tenebrosa non vita dopo la morte, ma di tempo racchiusi nella prima e seconda
sedere come eroe alla tavola divina. venuta del Cristo, oppure spirale infinita da
L'Universo greco è eterno ed immutabile, cui niente si libera, e tutto si confonde ?
dato, senza possibilità alcune di La Cosmogonia gnostica indica che il tempo
modificazione da parte dell'uomo, che può e lo spazio gnostico hanno vita nello stesso
però renderlo palcoscenico delle proprie istante in cui la Sophia, in virtù del proprio
imprese, nobilitandosi da semplice errore, precipita dal Pleroma, o ne viene
comparsa della storia, al ruolo di allontanata, in altre versioni del Mito,
protagonista della propria e dell'altrui vita, dall'eone Limite. Questo errore, in virtù del
facendo così riecheggiare le proprie gesta rimpianto, del dolore, della Sophia stessa,
nell'eternità. L'eterna scelta di Achille si si cristallizza in Jaldabaoth, nel Demiurgo, il
propone continuamente: Una vita amato, quale a sua volta ordina lo spazio
immerso nei piaceri della famiglia e del sottostante all'azione della Sophia ( ipostasi
lavoro, e morire dimenticato, oppure una ), in ricordo, permutato dalla madre, delle
vita intensa, eroica, che sia ricordata dagli gerarchie spirituali disposte attorno alla
uomini e dagli dei ? fonte di Luce e di Vita. Essendo
La via eroica e la via filosofica sono due un'approssimazione, frutto di un ricordo, il
prospettive, per sfuggire all'atemporalità mondo così creato è imperfetto, è frutto di
del Cosmo. Siamo innanzi all'esemplarismo un errore e delle tragiche conseguenze di
ellenico, dominato da un'Idea Superiore questo errore.
intellegibile, incorruttibile, e sempre eguale Jaldabaoth e le potenze a cui ha dato vita
a se medesima, immune al ciclo ripetersi (Arconti), e poste a governare la Creazione,
del tempo, grado e meccanismo inferiore. imprigionano lo Spirito caduto costruendo
Platone ebbe a definire il tempo, come anfore di materia ( i corpi ), e inebriandolo
determinato e misurato dalla rivoluzione attraverso le passioni, gli istinti, le
delle sfere celesti, è l'immagine mobile della emozioni, e la razionalità. Il Destino, la
immobile eternità, che esso imita volontà degli Arconti, è il poderoso
svolgendosi circolarmente. meccanismo eretto a mantenere lo Spirito
Ecco quindi il mondo divino o delle Idea prigioniero, inebetito e irretito. Lo gnostico,
incorruttibili posto al centro, e la creazione, colui che "ricorda" intuisce in virtù della
e le sue movenze, scorrere lungo un anello divina rivelazione, cercata e amata, che vi è
fattosi come specchio, riflettendo tale il Mondo oltre al mondo, che tutto è irreale,
realtà. Mantenendone l'unità, seppur caduco, e al contempo una catena a cui è
frammentandola in cicli, dove niente è imprigionato. Si aggira come straniero in
unico ma tutto si ripete, in una terra straniera, anelando il ritorno alla

28
Dimora paterna ( Il Pleroma ), reitegrandosi
con la fonte orginaria, e ristabilendo l'antico
ordine interrotto dall'errore della Sophia. Nel cristianesimo la venuta extramondana
Traspare quindi un'inflessione oscillante fra del Cristo nella manifestazione, interrompe
la diffedenza e il rifiuto da parte dello a livello universale il ciclico ripercorrersi del
gnostico, colui che ricerca la salvezza tempo, donando ad esso una prospettiva di
attraverso la "conoscenza dello Spirito", fine, di un secondo avvento che porrà
dello spazio e del tempo, in cui termine al tempo degli uomini, come questo
accidentalmente e per malvagia volontà di ha posto termine al tempo della natura, e
potenze si trova a vagare, e di cui osserva coinciderà con il tempo di Dio. Se nel
l'inutile ripetizione. Il ciclo delle nascite, mondo greco questa ripetizione ruotava
delle morti, delle passioni che trafiggono attorno ad un fulcro di perfezione, nel
come sette lame il cuore non circonciso, i mondo cristiano, prima della venuta del
giorni, e il moto degli astri, altro non sono Salvatore, esso ruotava attorno al peccato,
che specchietti, che giochi di prestigio per e in seguito attorno al Cristo e alla
distrarlo, e defraudarlo della volontà al possibilità di scelta. Alla perenne
ritorno al Pleroma. Una forza contro cui lo immutabilità del mondo ellenico, si pone
gnostico "lotta" attraverso il distacco adesso la certezza che tutto è irripetibile e
donato dalla propria comprensione che tutto avrà un termine.
dell'inganno ordito. La visione gnostica offre una propria
L'iniziale presa di coscienza dell'illusorietà originale speculazione che si distingue da
della manifestazione, porta a riecheggiare entrambe, mostrando quindi un'originalità
in questo mondo, a rivivere in dimensione che non può essere tacciata di sintesi, ma
umana, il mito della caduta e della nuova casomai mostra la parzialità delle
ascesa della Sophia, attraverso la precedenti.
comprensione dell'errore, il pentimento Il tempo è ciclico per l'umanità non gnostica
dell'errore commesso, la riparazione dello ( illica o psichica ), che è vittima
stesso, e il ricevimento della Grazia dell'inganno, ma mentre nella visione
reintegratrice. Abbiamo quindi la ellenica tale ciclo è conforme all'immagine
compenetrazione della dimensione della fonte, al volere divino, qui è una
trascendentale sul piano della caricatura, una fotocopia sbiadita, che
manifestazione, la esternalizzazione del necessità di un'attenta reinterpretazione
mito da parte dello gnostico, che ad esso da che non può prescindere dall'unione con il
vita attraverso ogni aspetto del proprio divino. Nel rapporto fra uomo e divinità,
essere, in una chiave escatologica. Il risiede la differenza di prospettiva fra
compimento del Mito Gnostico, equivale alla gnosticismo e cristianesimo. Se nell'ultimo il
fine del tempo e dello spazio con Salvatore ha valore universale, per ogni
conseguente ritorno alla Dimora di Luce e di uomo, tale da donare una prospettiva
Vita. unica, un movimento rettilineo, per lo
Appare quindi evidente come nella visione gnostico l'unione è verso il Cristo Intimo,
gnostica abbiamo una sorta di duplicazione metafisico e metapsichico. E' solo con la
del Tempo. L'indifferenziato e ciclico gnosi che si spezza il ciclo del tempo, visto
scorrere delle cadenze della manifestazione e vissuto come una corona di ferro, che
tutta, e il ciclo della conoscenza giunge il cuore. Donando allo gnostico una
(constatazione-comprensione- posizione diversa rispetta all'atemporalità
reintegrazione-coscienza-consapevolezza) del mito dell'ellenico, e alla temporalità del
esperita a livello umano. Ne consegue come Messia dei cristiani.
lo scorrere del Tempo è interrotto, L'uomo gnostico non attende passivamente
frammentato, dalla rivelazione divina, la seconda venuta del Cristo, ma
extramondana, che irrompe nello gnostico e attivamente si prodiga affinchè in esso vi
dallo gnostico, traslando ogni accadimento sia l'incontro fra il Cristo e l'uomo, vivendo
materico e psicologico, in sostanza psichica. in chiave estremamente individuale questa
Ecco quindi, in chiave intima, la tragedia cosmica. Quando il tempo avrà
disorganicità del tempo per lo gnostico. fine ? Quando avrà fine la materia, in
quanto deprivata della propria componente
pneumatica, o secondo altre scuole
5. CONCLUSIONI spiritualizzata dalla forza della Gnosi, che
tutto cambia nell'uomo che la riceve.

29
E' interessante notare come in ultima Papa Gelasio e l'Imperatore
analisi il peculiare rapporto che lo gnostico
ha con il tempo e lo spazio, lo porta ad Manicheo
operare una scissione in se stesso. A creare Di Massimo Cogliandro
un meccanismo evolitvo-sensoriale, che si
contraddistingue in una impermeabilità al
mondo esterno, che viene attentamente
studiato ed analizzato, ed una continua Le origini del Canone Biblico
alimentazione intellettuale e spiritual, che si
concretizza in una trascendenza di quanto
raccolto nel mondo e nel tempo esterno. Lo 1.
gnostico quindi ha il proprio spazio, e il
proprio tempo intimi. Ecco quindi da un lato La Nuova Bibbia
il doppio mondo in cui è immerso, e da cui
cerca di liberarsi distaccandosi dalla sfera Molti si chiedono quando e perché la Chiesa
grossolana, dalla creazione demiurgica, e Cattolica ha stabilito che alcuni dei Libri
dall'altra come la storia, il creato, la Sacri utilizzati nella Chiesa Paleocristiana
coscienza sia continuamente squarciata, dovessero essere inclusi nel Canone Biblico,
come un velo, dalla potenza della visione mentre altri dovessero invece essere
gnostica redentrice. considerati "apocrifi", o, meglio, “non
ispirati da Dio”, e rigettati.
Sappiamo
che Ireneo, Tertulliano ed Origene, presi
dalle loro polemiche con gli Gnostici del
tempo, consideravano “ispirati” solo i
Vangeli di Matteo, Marco, Giovanni e Luca,
ma sappiamo anche dagli Atti dei Martiri,
che alcuni di questi ultimi, poi santificati
dalla Chiesa Cattolica, sono andati incontro
al martirio cantando proprio alcuni versetti
del Vangelo di Tomaso o di altri Vangeli
Gnostici.
Tutto questo indica che almeno fino
al V° secolo d.C. la Chiesa Cattolica non
aveva stabilito un Canone Biblico ben
preciso.
Come è nato, dunque, il Canone Biblico? La
risposta a questa domanda la troviamo
nella “Istoria di tutte le eresie” di
Giuseppe Lancisi del 1737, dove c'è scritto
che Papa Gelasio ha dato una veste ufficiale
alla scelta dei Libri Canonici già effettuata
dal predecessore Innocenzo I:

(Papa Gelasio) separò i Libri Canonici dagli


Apocrifi, giacchè le controversie della Fede
si difiniscono con le Scritture Divine, o de‟
Santi Padri. E circa quei del Vecchio, e
Nuovo Testamento confermò quei, descritti
prima da Innocenzo I.
(Istoria di tutte l'eresie descritta da
Domenico Bernino. Compendiata ed
accresciuta da Giuseppe Lancisi, Secolo V,
Capitolo X, Venezia, 1737)

30
La scelta di Papa Gelasio di escludere dal capacità di incidere sull‟immaginario
Canone Biblico i Vangeli Gnostici e Manichei popolare e di trasmettere i profondi
rappresentava una risposta decisa alla contenuti della Gnosi Manichea con un
politica filo-Manicheadell'Imperatore linguaggio poetico e semplice allo stesso
Romano d'Oriente Anastasio II, figlio di tempo. I Manichei hanno tratto questa
una Manichea, e, probabilmente, Manicheo metodologia di diffusione del Verbo
egli stesso. Gnostico dallo studio delle Parabole di
Insomma, la Bibbia Cattolica attuale è il Gesù, cioè di quei racconti con cui Gesù
frutto di un conflitto più politico che trasmetteva al popolo contenuti profondi
religioso tra un Papa ed un Imperatore utilizzando brevi racconti dal contenuto
Manicheo. apparentemente fantastico eppure
Chi aveva ragione? concreto.
L'imperatore Anastasio II aveva permesso
la piena libertà religiosa a Manichei, Ariani e III.
alle altre Confessioni Cristiane presenti
nell'Impero, Papa Gelasio si opponeva Le Motivazioni di Papa Gelasio
precisamente a questa libertà religiosa...
Papa Gelasio ha semplicemente compreso
II. la pericolosità per la Chiesa Cattolica della
libertà di espressione concessa
La diffusione della da Anastasio II ai Manichei e della
Letteratura Manichea sotto l‟Impero diffusione della Letteratura
di Anastasio Sacra Manichea e ha cercato di arginare la
diffusione delle
Nel V° secolo lo scontro tra Manicheismo e Scritture Manichee all‟interno delle
Cattolicesimo si è concentrato sul problema Comunità Cattoliche nell‟unico modo
specifico della definizione del Canone possibile, cioè creando un Canone Biblico
Biblico, perché la Chiesa Manichea, ben definito e non modificabile:
studiando i Testi Sacri seguendo criteri
scientifici, asseriva che gli Autori dei E circa quei del Vecchio, e Nuovo
Quattro Vangeli ritenuti “principali” da Testamento [Papa Gelasio] confermò quei,
alcuni Padri della Chiesa Cattolica non descritti prima da Innocenzo I., e poi dal
erano Matteo, Marco, Giovanni e Luca, ma Concilio di Trento; e degli altri, approvò per
erano semplicemente ignoti e che tali Canonici li quattro Concili Ecumenici, le
Vangeli non erano riportabili né opere dei SS. Cipriano,
direttamente né indirettamente agli Apostoli GregorioNazianzeno, Basilio, Atanasio,
o ai loro discepoli. Non si negava l‟utilità Cirillo, Giovanni Crisostomo, Teofilo
pedagogica di questi Vangeli, ma si negava Alessandrino, Ilario di Potieres, Ambrogio,
la loro esclusività e si dava una valenza Agostino, Girolamo, del Religiosissimo
maggiore alle tradizioni riportate dai Prospero, e l'Epistola di S. Leone
Vangeli Gnostici: a Flaviano; e per Apocrifi l'Istorie della
passione del Signore, gli Evangelj non
(Mani) riprovò il vecchio Testamento, come scritti dagl'Evangelisti, il
suggerito a Profeti dal Dio cattivo; e circa il Sinodo Arriminense, l'Itinerario di S. Pietro,
Nuovo, diceva, essere stato composto da‟ gli Atti scritti in nome di Andrea, di
Scrittori incogniti, e non da i SS. Apostoli, Tommaso, e di Filippo Apostoli, i Libri
ed Evangelisti. dell'infanzia del Salvatore, del Pastore, delle
(Istoria di tutte l'eresie descritta da Figliuole di Adamo, del transito, e
Domenico Bernino. Compendiata ed dell'assunzione della Madonna, delle sorti
accresciuta da Giuseppe Lancisi, Secolo III, degli Apostoli, e de' loro Canoni, e
Capitolo XII, Venezia, 1737) rivelazioni; gli Atti di Tecla, e Paolo
Apostolo, la penitenza di Adamo, il
Sotto l‟Impero di Anastasio II si è avuto testamento di Giobbe, quelli detti il
dunque un grande proliferare della Fondamento, il Tesoro, il Centometro di
Letteratura Manichea e, in particolare, una Cristo, fatto de' versi di Virgilio, con altri di
notevole diffusione dei Vangeli Manichei, Autori particolari.
non ultimi quelli dell‟Infanzia di Gesù, e
degli Atti Manichei degli Apostoli, per la loro (Istoria di tutte l'eresie descritta da

31
Domenico Bernino. Compendiata ed
accresciuta da Giuseppe Lancisi, Secolo V,
Capitolo X, Venezia, 1737)

APPENDICE.

L‟Imperatore Manicheo

Sarà ora interessante leggere la storia


di Anastasio II, imperatore Romano
d'Oriente del V° secolo d.C., di
fede Manichea, tratta dalla “Istoria di tutte
le eresie” di Giuseppe Lancisi del 1737:

"...l'imperadore Anastasio, il quale, non


volendolo il vescovo Eufemio coronare, se
non si dichiarava professore della Fede
Cattolica, giacchè era sospetto, per esser
figlio di una manichea, e nipote, di
un Arriano, e per aver goduto i Manichei, e
gli Arriani, allor che successe all'Imperio di
Costantinopoli, consegnò al medesimo
vescovo una Confessione tutta santa,
frequentò Chiese, digiunò, fece elemosine,
ed anche levò il tributo del Crisagiro, che
obbligava ogni persona a pagare ogn'anno
uno scudo, e sei bajocchi per ogni bestia.
Ma presto ritirò da Eufemio quella
confessione, e si fece conoscere per eretico
qual'era; onde chi giudicollo Manicheo, chi
Acefalo, e chi protettore degli Eretici
Esitanti [...]. Eufemio,
poi,benchè ingiustamente, fu deposto ed
esiliato dall'Imperadore."
(Istoria di tutte l'eresie descritta da
Domenico Bernino. Compendiata ed
accresciuta da Giuseppe Lancisi, Secolo V,
Capitolo X, Venezia, 1737)

E' da notare, tra l‟altro, come l'imperatore,


spinto dalla sua fede Manichea, per sua
natura di matrice egualitaria, più che dalla
sua finta conversione al Cattolicesimo, si sia
dimostrato un imperatore particolarmente
giusto sul piano sociale, abolendo la più
iniqua e pesante tassa, che pesava sulle
Classi sociali subalterne, cioè il tributo
del Crisagiro.

32
Cristianesimo e Religione Dovendo cercare di capire cosa sia,
dunque il Cristianesimo, e le ragioni della
Ovvero, l‟equivoco del sua distinzione dalle religioni, inizieremo col
secolo: Cristianesimo o prendere in considerazione ciò che
comunemente viene individuato come
Cattolicesimo? rivelazione.
Ovidio La Pera Perciò chiediamoci cosa sia e cosa comporta
questa rivelazione. Oggettivamente,
quando Dio rende noto, in qualche modo,
alle persone, cosa esse devono fare o
Da qualche tempo, stiamo assistendo, ad meno, si ha una rivelazione; come quella,
una continua serie di esternazioni ed appunto, che Dio diede al popolo d‟Israele
affermazioni categoriche da parte delle alte per mezzo di Mosé. Ed ecco così la Legge,
gerarchie della Chiesa Cattolica, su ed è attraverso la Legge che le persone
determinati problemi, la cui gestione è di sanno cosa devono o non devono fare. A
esclusiva competenza dello Stato Italiano, proposito di legge, il Vangelo di Giovanni,
in quanto relativi a questioni che nel Prologo, 1: 17 così dice: “Perché la
interessano tutti i cittadini, e quindi non legge fu data per mezzo di Mosé, la grazia e
solo i cattolici. Con tali sistematici la verità vennero per mezzo di Gesù
interventi, la Chiesa, sembra orami voler Cristo”. Ora, l‟istituzione della Legge, ha
perseguire un preciso disegno, e cioè quello come immediata conseguenza, la
di poter soddisfare la sua millenaria sete di determinazione della causa per cui tra Dio e
potere, ponendo, indirettamente, sotto la gli uomini si stabilisce una separazione,
sua tutela le leve dello Stato Italiano, creandosi in tal modo una dualità, poiché,
minando il fondamento principale d‟ogni in effetti vi è chi, da una parte, dà delle
democrazia, e cioè la laicità, dando luogo disposizioni e chi, dall‟altra, deve
ad una forma di Teocrazia strisciante, sotto osservarle, mentre, ritornando
una larvata apparenza democratica. A all‟affermazione del Vangelo, la Verità
questo tipo di potere, nel diciannovesimo unisce a Dio, venendo in questo modo ad
secolo, i nostri padri, con dure lotte, istituire la non-dualità. Pertanto Verità e
avevano posto fine; ma purtroppo, a partire Legge appartengono a due ordini differenti
dal secolo scorso, specifici interessi della che non possono essere mischiati.
classe politica, nella storia del nostro Paese, Nella Nuova Alleanza proposta dal Cristo,
e sui quali non entriamo nel merito, hanno infatti, non vi è un codice scritto su tavole
messo in pericolo il principio della laicità di pietra, ma un codice scritto dallo spirito
dello Stato, firmando con la Chiesa dei patti di Dio nel cuore d‟ogni persona. Con la
concordatari, i quali dovevano tutelare Legge scritta sulle tavole di pietra, il cuore
l‟indipendenza di entrambe, sì da avere una umano rimane duro come la materia su cui
libera Chiesa in un libero Stato, laico e questa Legge è incisa, mentre quest‟ultima
indipendente. Cosa che, però, non si è mai rimane, come le statue, sempre la stessa.
realizzata. La vita dell‟uomo, con il mutare delle
Pertanto, per evitare ogni dubbio sulla circostanze richiede continuamente dei
possibilità che le severe critiche che mutamenti di linea. Ed il conflitto di Gesù
rivolgiamo alla Chiesa Cattolica, possano in con le autorità religiose è stato un conflitto
qualche modo riguardare il Cristianesimo in tra il suo cuore di carne, e quello di pietra
quanto tale, cercheremo di stabilire cosa sia di queste autorità. La Legge oggettiva è
il Cristianesimo, precisando se si tratta di certamente un dono di Dio, ma nel
una religione e quale sia il suo rapporto con contempo è il suo limite. Sempre che si
le religioni e specificatamente con il possa parlare di limiti in Dio; limiti che in
Cattolicesimo, sperando così di eliminare realtà provengono dalle errate convinzioni
quella confusione che ha dato luogo, nel di queste autorità religiose.
tempo, a tanti equivoci; e a tale scopo ci Quando la Legge scritta diventa assoluta si
serviremo anche del contributo di un trasforma in una gabbia che blocca lo
grande nostro fratello del Settecento, e cioè spirito, ovvero il desiderio di volare nello
di Louis-Claude de Saint-Martin, che di spazio infinito.
questi temi ne ha diffusamente parlato nelle Se la religione basata sulla Legge scritta è
sue opere. un nido, la madre degli uccelli attende con
gioia il momento in cui i suoi piccoli

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prenderanno il volo nella libertà dello spazio è una religione; e per comprendere in cosa
infinito. Ma se essa è una gabbia, istituisce essa consista, prendiamo in considerazione,
delle guardie, ossia le gerarchie tanto per fare un esempio, la via indicata
ecclesiastiche, che controllano le porte di da Louis-Claude de Saint-Martin, e cioè la
questa gabbia come quelle di una prigione, cosiddetta via cristica. Essa, è la via
provvedendo al nutrimento quotidiano e dell‟infinito riposo, o com‟egli diceva, il
stando attente che nessuno degli uccelli luogo di riposo a cui dovrebbero tendere
lasci la gabbia. tutte le religioni; è la via dell‟infinito
Nella gabbia, oltre al nutrimento vi è la movimento, dell‟infinito silenzio e
protezione e l‟esistenza, ma non vi è la vita. dell‟infinita azione, che ci consente, infine,
L‟uccello che vola non ha sicurezze, esso è d‟entrare nel cuore di Dio. Quella di Saint-
vulnerabile, ma in compenso ha la vita con Martin non è l‟unica via che nega tutte le
le sue infinite possibilità. La differenza tra altre che comunque portano a Dio, non è la
un nido ed una gabbia è che la gabbia ha via perfetta fra le altre imperfette, non è la
porte e guardie, mentre il nido ha solo una barca che esclude le altre barche, ma è,
madre ed un maestro. Se ad una gabbia si senz‟altro la via, che, mediante l‟elevazione
tolgono le porte, questa diventa un nido e del pensiero, e quindi della facoltà prima di
le guardie si trasformano in madre e cui dispone l‟uomo, può condurci, con
maestro. l‟azione determinata dalla forza del volere,
Gesù ha insegnato agli uomini la possibilità nella zona cardiaca, ovvero nel luogo in cui
di volare nella libertà dello spazio infinito. vi è l‟oggetto del sentire, per aprirci oltre
Egli stesso si è liberato dal grembo di sua ciò che è al di là dei limiti del pensiero
madre, ovvero della religione basata sulla stesso, bruciando, nel fuoco ridestato del
Legge, infrangendone le porte e proprio atanor, le scorie della nostra
trasformandola da gabbia in un nido. personalità, del sé individuato, ovvero il
Le autorità religiose avevano la chiave del nostro essere egoico, volendo donarci per
regno, ma non vi entravano, né amore del proprio essere, del mondo, degli
permettevano che altri vi entrassero; ed il altri, della Luce, della Vita, ovvero del
loro peccato più grave è stato Logos solare, per realizzare in tal modo,
l‟assolutizzazione della Legge scritta. E con le forze redente dell‟Io, il senso ultimo
Gesù, che altri non è che la via, la verità e della vita, che consiste nel fondare il cosmo
la vita, è venuto a rimproverare coloro che dell‟Amore.
hanno assolutizzato la Legge, e ad aprire le Sottolineiamo infine, che per chi
porte della gabbia per liberare i prigionieri, intraprende questa via, non è necessaria
impedendo così, ch‟essi perissero ad opera alcuna intermediazione sacerdotale, poiché,
dei guardiani della gabbia. secondo Melchisedec, ciascuno è sacerdote
Gesù che cammina sulle acque, guida i suoi di se stesso. Pertanto, indipendentemente
discepoli sulla via che porta, oltre il mare, da ogni tipo di prestazione sacerdotale di
all‟infinito, allo sconosciuto. qualsiasi chiesa, l‟istituzione del Cristo può
Quanto agli uomini, esseri mortali, per operarsi in ogni uomo di desiderio credendo
viaggiare necessitano di una barca. Barca sinceramente nei poteri e nei meriti del
che Gesù e i suoi discepoli usavano Redentore, o come Saint-Martin ama
andando per il mare di Galilea. Barca che definirlo, del Riparatore.
rappresenta il nuovo sistema al posto della Ma, per capire appieno cosa sia il
gabbia e che permette di passare sull‟altra Cattolicesimo, diversamente dal
sponda. Certi che nell‟attraversamento, in Cristianesimo, proponiamo quanto Louis-
caso di pericolo Egli è pronto a soccorrerci Claude de Saint-Martin afferma nella sua
venendoci incontro camminando sulle celebre “Lettera ad un amico sulla
acque. Cosa che l‟uomo non è in grado di Rivoluzione Francese” :
fare perché sovraccarico del peso del «Quando (la Rivoluzione) la si contempla
proprio ego che è stato la causa del sorgere nei suoi particolari, si vede che sebbene
della Legge. Ma durante il viaggio, avverrà essa colpisca ad un tempo tutti gli ordini
la nascita del vero Sé, ad immagine e della Francia, è ben chiaro che colpisce
somiglianza di Dio, ed il Sé, che è vita come ancor più fortemente il clero. Poiché la
l‟acqua, farà dissolvere l‟ego, proprio come nobiltà stessa, questa escrescenza
una bolla sull‟acqua. mostruosa fra degli individui uguali per la
Da quanto abbiamo visto, dunque, il loro natura, essendo già stata tanto
cristianesimo, non essendo una gabbia, non umiliata in Francia da alcuni Monarchi e dai

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loro ministri, non aveva più da perdere, per che in questo scritto definisce “escrescenza
così dire, che dei vani nomi e dei titoli mostruosa”. Pertanto la responsabilità di
immaginari, mentre il clero, essendo nel questa tragedia, non poteva ricadere tutta,
godimento di tutti i suoi diritti fittizi e di che sulla classe del clero a causa delle loro
tutte le sue usurpazioni temporali, doveva prevaricazioni, prevaricazioni che, stando a
provare, sotto tutti i rapporti, il potere della ciò ch‟egli dice, agli occhi di Dio,
mano vendicatrice che conduceva la occupavano il primo posto.
rivoluzione; atteso che non si può quasi Ma ritorniamo a ciò che può essere
rifiutarsi di guardare i preti come i più considerato un grossolano equivoco storico,
colpevoli, ed anche come i soli autori di tutti e cioè l‟identificazione del Cristianesimo con
i torti e di tutti i crimini degli altri ordini». il Cattolicesimo. Argomento ch‟egli affronta
«In effetti, è il clero che è la causa indiretta nella terza parte, intitolata “La Parola”,
dei crimini dei Re, perché è il prete che, della sua ultima opera “Il Ministero
secondo le espressioni della scrittura, dell‟Uomo-Spirito” :
doveva essere la sentinella d‟Israele, e che, «Il vero cristianesimo è non solamente
al contrario, abusando delle parole anteriore al cattolicesimo, ma ancora, al
indirizzate a Mosè, a Samuele ed a termine cristianesimo stesso; il nome di
Geremia, si è arrogato il diritto di istituire e cristiano non è pronunciato una sola volta
di destituire i Re, di consacrarli, e di nel Vangelo, ma lo spirito di questo nome vi
legittimare poi tutti i loro traviamenti e tutti è molto chiaramente esposto, e consiste,
i loro capricci, purché essi avessero cura di secondo il Vangelo di Giovanni (1, 12) “nel
alimentare l‟ambizione e la cupidigia di potere di essere fatto figlio di Dio”; e lo
questo stesso prete; infine, perché questi spirito dei figli di Dio o degli Apostoli del
Re, ch‟egli guardava come sue creature, Cristo e di coloro che avranno creduto in
partorivano dappertutto, in suo nome, tutti lui, è, secondo Marco (16, 20), “che il
quegli abusi che, uscendo da una radice già Signore operava con essi, e confermava la
alterata, si comunicavano naturalmente e parola con i prodigi che
progressivamente a tutti i rami dello Stato l‟accompagnavano”».
... ...». «Quindi da questo punto di vista, per
Incidentalmente facciamo notare che la essere veramente nel cristianesimo,
Rivoluzione, appare a Saint-Martin come un bisogna essere uniti allo spirito del Signore,
evento provvidenziale e capitale non solo ed aver consumato la nostra alleanza
per la Francia, ma per la storia dell‟umanità completa con lui».
tutta. Ciò non vuol dire che Robespierre «Ora, sotto questo rapporto, la vera
avesse ragione, né che Cazotte fosse indole del cristianesimo sarebbe meno
colpevole. La virtù della Rivoluzione è una d‟essere una religione che la meta ed il
virtù di castigo e di avvertimento, di luogo di riposo di tutte le religioni e di tutte
progresso e di epurazione. La Rivoluzione quelle vie laboriose, per le quali la fede
non poteva essere tutta innocente, ma i degli uomini, e la necessità di purgarsi delle
mali ch‟essa portava erano utili e necessari: loro sozzure, li obbligano a procedere tutti i
gli uomini dovevano, fosse ciò mediante giorni».
una chirurgia terribile, essere strappati alla «Perciò è una cosa abbastanza notevole
seduzione del Male di cui l‟imperio stava che nei quattro Vangeli, i quali riposano
divenendo sovrano. sullo spirito del vero cristianesimo, il
È importante notare, infine, come Saint- vocabolo religione non appare una sola
Martin, sebbene ad essere colpiti da questa volta; che negli scritti degli Apostoli, i quali
rivoluzione siano stati tutti gli ordini sociali completano il nuovo testamento, non sia
della Francia, non ne attribuisca la menzionato che quattro volte:
responsabilità in modo particolare alla - una negli atti (26, 5) in cui l‟autore non
nobiltà, opinione del resto in genere molto parla che della religione giudaica;
diffusa; e ciò in quanto ritiene ch‟essa sia - la seconda nei Colossesi (2, 18) in cui
stata già abbastanza umiliata dai monarchi l‟autore si limita a condannare il culto o la
e dai loro ministri, e che pertanto non religione degli angeli;
aveva altro da perdere se non dei “vani - e la terza e quarta in Giacomo (1, 26 e
nomi e dei titoli immaginari”. Ciò non toglie 27) in cui dice semplicemente: 1) che “colui
però che il nostro Filosofo non avesse, che non frena la propria lingua, ma che
nonostante fosse anch‟egli, a sua volta abbandona il suo cuore alla seduzione, non
nobile, una grande opinione della nobiltà ha che una religione vana”; e 2) che “la

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religione pura e senza macchia agli occhi di può esser posta sulla soglia dei templi
Dio il padre, consiste nel visitare gli orfani e costruiti dalla mano degli uomini; non può
le vedove nelle loro afflizioni, ed a risiedere sulla soglia del cuore dell‟uomo,
garantirsi dalla corruzione del secolo”. che è la vera porta d‟entrata del
Esempi in cui il cristianesimo appare cristianesimo».
tendere molto più verso la sua divina «Il cristianesimo è il frutto dell‟albero; il
sublimità, o verso il luogo di riposo, che a cattolicesimo non può esserne che il
rivestirsi dei colori di ciò che siamo abituati concime».
a chiamare religione». «Il cristianesimo non produce né
«Ecco dunque un quadro delle differenze monasteri né anacoreti, perché non può più
del cristianesimo dal cattolicesimo». isolarsi quanto la luce del sole, e perché
«Il cristianesimo non è che lo spirito cerca come essa di diffondere ovunque il
stesso di Gesù Cristo nella sua pienezza, e suo splendore. È il cattolicesimo che ha
dopo che questo divino Riparatore giunse popolato i deserti di solitari, e le città di
all‟ultimo gradino della missione che ha comunità religiose, gli uni per abbandonarsi
cominciato ad adempiere fin dalla caduta più fruttuosamente alla loro salvezza
dell‟uomo, promettendogli che la razza della particolare, gli altri per offrire al mondo
donna avrebbe schiacciato la testa del corrotto alcune immagini di virtù e di pietà
serpente. Il cristianesimo è il compimento che lo risvegliasse nella sua letargia».
del sacerdozio di Melchisedec; è l‟anima del «Il cristianesimo non ha alcuna setta,
Vangelo, è esso che fa circolare in questo poiché abbraccia l‟unità, e l‟unità essendo
Vangelo, tutte le acque vive di cui le nazioni sola, non può essere divisa da se stessa. Il
hanno bisogno per dissetarsi». cattolicesimo ha visto nascere nel suo seno
«Il cattolicesimo, al quale appartiene delle moltitudini di scismi e di sette che
propriamente il titolo di religione, è la via di hanno portato avanti più il regno della
prova e di travaglio per arrivare al divisione che quello della concordia; e
cristianesimo». questo cattolicesimo stesso, allorché si
«Il cristianesimo è la regione crede nel più perfetto grado di purezza,
dell‟affrancamento e della libertà: il trova, a fatica, due dei suoi membri di cui la
cattolicesimo non è che il seminario del credenza sia uniforme».
cristianesimo; è la regione delle regole e «Il cristianesimo non avrebbe mai fatto
della disciplina del neofita». crociate: la croce invisibile che porta nel
«Il cristianesimo riempie tutta la terra suo seno non ha per obiettivo che la
alla pari dello spirito di Dio. Il cattolicesimo consolazione e la felicità di tutti gli esseri. È
non riempie che una parte del globo, una falsa imitazione di questo
sebbene il titolo che porta si presenti come cristianesimo, per non dire di più, che ha
universale». inventato queste crociate. È poi il
«Il cristianesimo porta la nostra fede fino cattolicesimo che le ha adottate: ma è il
nella regione luminosa dell‟eterna parola fanatismo che le ha comandate, è il
divina; il cattolicesimo circoscrive questa “giacobinismo” che le ha composte, è
fede ai limiti della parola scritta o delle “l‟anarchismo” che le ha dirette, ed è il
tradizioni». “brigantaggio” che le ha eseguite».
«Il cristianesimo dilata ed estende l‟uso «Il cristianesimo ha suscitato la guerra
delle nostre facoltà intellettuali. Il solamente contro il peccato: il cattolicesimo
cattolicesimo racchiude e circoscrive l‟ha suscitata contro gli uomini».
l‟esercizio di queste stesse facoltà». «Il cristianesimo procede solamente
«Il cristianesimo ci mostra Dio attraverso esperienze certe e continue: il
apertamente nel seno del nostro essere, cattolicesimo procede solamente attraverso
senza il soccorso di forme e di formule. Il le autorità e le istituzioni. Il cristianesimo
cattolicesimo ci lascia alle prese con noi non è che la legge della fede; il
stessi per trovare il Dio nascosto sotto cattolicesimo non è che la fede della
l‟apparato delle cerimonie». legge».
«Il cristianesimo non ha misteri, e «Il cristianesimo è l‟installazione
questo nome stesso gli ripugnerebbe, completa dell‟anima dell‟uomo al rango di
poiché per essenza il cristianesimo è ministro e di operaio del Signore; il
l‟evidenza e l‟universale luce. Il cattolicesimo limita l‟uomo alla cura della
cattolicesimo è pieno di misteri, e riposa propria santità spirituale».
solamente su una base velata. La sfinge

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«Il cristianesimo unisce incessantemente «Infine, è possibile che vi siano molti
l‟uomo a Dio, in quanto sono, per loro cattolici che non possono giudicare ancora
natura, due esseri inseparabili; il ciò che è il cristianesimo; ma è impossibile
cattolicesimo, impiegando talvolta lo stesso che un vero cristiano non sia in condizione
linguaggio, nutre tuttavia l‟uomo di tante di giudicare che cos‟è il cattolicesimo, e ciò
forme, che gli fa perdere di vista il suo che dovrebbe essere».
scopo reale, e gli lascia prendere o anche Certamente L. C. de Saint-Martin non
gli fa contrarre numerose abitudini che non poteva essere più chiaro; egli mette in
sempre tornano a profitto del suo vero grande evidenza come il cristianesimo sia al
avanzamento». di sopra di ogni formalismo religioso, e
«Il cristianesimo riposa immediatamente facendo ciò si è esposto alle critiche degli
sulla parola non scritta; il cattolicesimo osservatori e quindi dei suoi nemici i quali
riposa in generale sulla parola scritta, o sul non erano poi tanto pochi se si pensa che
Vangelo, e particolarmente sulla messa». già qualche anno prima della pubblicazione
«Il cristianesimo è un‟attiva e perpetua del suo ultimo libro “Il Ministero dell‟Uomo-
immolazione spirituale e divina, sia spirito”, così come ci riferisce egli stesso nel
dell‟anima di Gesù Cristo, sia della nostra. Il suo Ritratto[1] «Il 18 gennaio 1798, giorno
cattolicesimo, che si basa particolarmente in cui ho raggiunto il mio 55° anno ho
sulla messa, non offre in questa che appreso che il mio libro “Degli Errori e della
un‟immolazione ostensibile del corpo e del verità” era stato condannato in Spagna
sangue del Riparatore». dall‟Inquisizione in quanto attentatore alla
«Il cristianesimo può essere composto Divinità ed al riposo dei governi.
solamente dalla razza santa che è l‟uomo Che dire a tale proposito; chiunque abbia
primitivo, o dalla vera razza sacerdotale. Il letto quest‟opera può testimoniare come
cattolicesimo, che si basa particolarmente non solo ad ogni sua pagina, ma anche ad
sulla messa, non era al momento dell‟ultima ogni sua riga il nostro autore abbia mirato
Pasqua del Cristo, che ai gradi iniziali di esclusivamente alla difesa della Divinità
questo sacerdozio, perché quando il Cristo contro tutte le concezioni materialistiche
celebrò l‟Eucaristia con i suoi apostoli, e mediante le quali gli enciclopedisti
disse loro, “Fate ciò in memoria di me”, essi minacciavano ogni forma di spiritualità, e
avevano già ricevuto il potere di scacciare i per quanto riguarda il potere costituito dei
demoni, di guarire i malati, e di resuscitare singoli governi egli abbia manifestato il
i morti, ma non avevano ancora ricevuto il dovuto rispetto ad essi pur evidenziando le
compimento più importante del sacerdozio, loro manchevolezze[2]. A conclusione di
poiché la consacrazione del sacerdote queste riflessioni abbiamo riportato
consiste nella trasmissione dello Spirito quest‟episodio per sottolineare lo spirito
santo, e lo Spirito santo non era ancora d‟inimicizia da cui era circondato, ed egli ne
stato dato, perché il riparatore non era era consapevole, tanto è vero che, sempre
ancora stato glorificato (Giovanni: 7, 39)». nel suo Ritratto[3] così scrive: «Vi sono in
«Il cristianesimo diviene un continuo alcune delle mie opere parecchi punti che
accrescimento di luci, fin dall‟istante che sono presentati con negligenza, anziché con
l‟anima dell‟uomo vi è ammessa; il la dovuta precauzione per non risvegliare
cattolicesimo, che ha fatto della santa cena gli avversari. Tali sono gli articoli in cui
il più sublime e l‟ultimo grado del suo culto, parlo dei preti e della religione, nella mia
ha lasciato i veli estendersi su questa “Lettera sulla Rivoluzione Francese” e nel
cerimonia, ed anche, come ho osservato mio “Ministero dell‟Uomo-Spirito”. Capisco
parlando dei sacrifici, ha finito con l‟inserire che questi punti hanno potuto nuocere alle
nel canone della messa i vocaboli mie opere perché il mondo non si eleva fino
“Mysterium fidei”, che non sono nel ai gradi in cui esso, se fosse giusto,
Vangelo, e che contraddicono l‟universale troverebbe abbondantemente di che
evidenza del cristianesimo». calmarsi, e farmi grazia, mentre non è
«Il cristianesimo appartiene all‟eternità; neppure abbastanza misurato da farmi
il cattolicesimo appartiene al tempo». giustizia. Credo che le negligenze, e le
«Il cristianesimo è la meta; il imprudenze in cui la mia pigrizia mi ha
cattolicesimo, nonostante la maestà trascinato in questo genere, hanno avuto
imponente delle sue solennità, e nonostante luogo con un permesso divino che ha voluto
la santa magnificenza delle sue ammirabili con questo allontanare gli occhi volgari
preghiere, non è che il mezzo». dalle verità troppo sublimi che presentavo

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forse con la mia semplice volontà umana, e
che gli occhi volgari non dovevano
contemplare». Terminiamo questo quadro
su Cristianesimo e Cattolicesimo,
affermando che i problemi in esso esposti
riguardano tutti coloro ai quali sta a cuore
la laicità dello Stato; poiché la Chiesa
considerando tutti coloro che ardiscono
criticarla, come dei nemici suoi e
soprattutto dei denigratori del
Cristianesimo, perpetua, in tal modo,
questo grossolano equivoco
dell‟identificazione del Cristianesimo con il
Cattolicesimo. Pertanto è il caso di ribadire
ancora una volta che il nostro
atteggiamento, specificatamente e
giustamente critico, è esclusivamente
rivolto al Cattolicesimo, ovvero Al
dogmatismo su cui si basa questa religione,
come del resto, avviene per tutte le
religioni. Cattolicesimo che, come afferma il
nostro Filosofo, non può essere che il
concime dell‟albero di cui il Cristianesimo è
il frutto, e che è solamente la fede della
legge, mentre il Cristianesimo è la legge
della fede, fondandosi esso sulla Verità.

[1]
“Il mio ritratto storico e filosofico”, art.
861.
[2]
A tale proposito vedi “Degli Errori e della
verità”, partizione 5 “Del diritto”, cap.
“Della sottomissione ai sovrani”.
[3]
“Il mio ritratto storico e filosofico”, art.
1116.

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