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Oltre tali limiti e s e m p r e p e r u n a sezione defor- T a l i valori non sono, a rigore, coerenti fra loro a Giuseppe Albenga

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m a t a a 2 lobi il Southwell ( ) giunge con a l t r a trat- perchè riferiti ad acciai di vario t i p o . Essi tutta-
tazione alla formula :

(6)
via obbediscono con sufficiente approssimazione
alla formula e m p i r i c a : Studio della statica di una speciale trave incernierata agli estremi
(7) Della trave inflessa incernierata agli estremi e caricata con legge p (x) in uno dei piani principali si
studia con applicazione di serie trigonometriche l'equazione della linea elastica ed il valore della compo-
in cui σ è la tensione nella fibra compressa che nente assiale delle reazioni vincolari.
inizia il cedimento. La fig. 1, disegnata su assi logaritmici, serve
Ci p r o p o n i a m o in questa breve nota lo studio di tale linea, trascurati i t e r m i n i di grado supe-
La (6) dà in ogni caso valori m i n o r i di quello b e n e al confronto delle varie soluzioni. Dividendo
statico di u n a trave incernierata agli estremi; vin- riore al secondo nelle derivate p r i m e , è :
limite σ ( s / R ) . P e r piccole lunghezze d'involucro, le o r d i n a t e p e r E si o t t e r r e b b e un grafico t u t t o rife-
e q u i n d i p e r forme lobate m e n o semplici le trat- colata cioè in modo che ai suoi estremi non siano
rito a p a r a m e t r i a d i m e n s i o n a l i , ma si è preferito
consentiti spostamenti di sorta p u r essendo per-
m e t t e r e in evidenza i valori delle pressioni critiche.
messe rotazioni. P e r semplicità consideriamo la se-
Sulla figura si trova segnata in p a r t i c o l a r e , p e r
3 zione costante ed il carico in u n o dei piani princi-
σ = 6. 10 at, la linea c o r r i s p o n d e n t e al valore li- il che ci dice che l'allungamento assiale è dato da
pali della t r a v e .
mite p l i m = σ (s/R), con la quale p r a t i c a m e n t e
Siano E, J m o d u l o di elasticità e m o m e n t o di
coincide, data la piccolezza relativa degli spessori
inerzia della trave, 1 la sua lunghezza, H la com-
in esame, la curva corrispondente al criterio del
ponente assiale della reazione (positiva in senso
B e l t r a m i , a cui si è fatto cenno nella' nota prece-
traente) delle cerniere, x l'ascissa corrente, y ( x )
dente. ora tale allungamento deve essere accompagnato da
la linea elastica, p ( x ) il carico corrente.
È p u r e segnata p e r z = 4 sia la linea corrispon- una reazione vincolare data da
Avremo come è facile ricavare p e r la y(x) la
dente alla formula (1), sia quella che r i s p o n d e alla
equazione colle condizioni agli e s t r e m i : H = εEA
nota formula del Bach p e r i forni di caldaie dove A è la sezione della trave.
EJy IV — Hy" =—p(x) Risulta allora che H viene fornita dall'equazione
(1)
y(o) = y"(o) = y(l) = y"(l) = o
(8)
Sviluppato p(x) in serie di seni: (3)
nella quale al coefficiente a è stato assegnato il va-
lore 100, che c o m p e t e ai cilindri orizzontali. che in c a m p o reale positivo non ha che u n a sola
Le linee c o r r i s p o n d e n t i alle formule del Levy soluzione.
si vede che le (1) sono formalmente soddisfatte d a : P e r un calcolo n u m e r i c o è p i ù che sufficiente
e del Southwell sono in b u o n accordo fra loro entro
il c a m p o finora e s a m i n a t o . La linea del Southwell considerare al posto della (3) l'equazione di 3°
si incurva poi p e r valori crescenti di s/r, t e n d e n d o grado
al limite già r i c o r d a t o . Assumendo questa linea
come valida p e r un c a m p o p i ù esteso del prece-
dente e contrassegnando i valori ad essa relativi con inoltre, se la serie in cui si è sviluppato p ( x ) con-
l'indice o, si p u ò a d o t t a r e in p r i m a approssima- verge in media quadratica la (2) è effettivamente
zione la seguente formula empirica : la soluzione di (1). che si ottiene trascurando i termini oltre il p r i m o
Si t r a t t a ora di calcolare la H che ovvie consi- nella serie che c o m p a r e in (3).
derazioni fisiche ci fanno cercare nel campo dei Eugenio Frola
reali positivi.
Se la linea elastica è data da (2) la lunghezza Politecnico di Torino.
tazioni divengono p i ù complicate. Al r i g u a r d o i
risultati di altri studi del Southwell ( 6 ) e delle ri- P e r agevolare i confronti con la nota p r e c e d e n t e
cerche sperimentali del Cook ( 7 ), validi nel c a m p o i risultati di queste relazioni sono stati r i p o r t a t i a Giuseppe Albenga
delle deformazioni elastiehe e delle t e m p e r a t u r e anche in fig. 2, essendo s o = rp/σ ed avendo posto
3
σ=5.10 at.
o r d i n a r i e , sono c o m p e n d i a t i nella seguente t a b e l l a :

Pressioni limiti (in atm) per involucri d'acciaio 3. - Queste formule, o i grafici, servono a ri-
Qualche considerazione sul principio di De Saint-Venant
I. Esposizione critica dello sviluppo del problema. - II. Proposta di un metodo di studio approssimato delle
premuti dall'esterno. solvere a n c h e il p r o b l e m a inverso al p r e c e d e n t e , strutture elastiche complesse pensate come scomposte in più solidi longilinei continuamente collegati fra loro.
quello cioè di d e t e r m i n a r e lo spessore q u a n d o è
s/R = 0,004 0,008 0,012 0,016 0,020 0,024 0,028 0,032
nota la pressione alla quale l'involucro deve nor- I. - Il principio di De Saint-Venant è nato come distanze grandi rispetto alle dimensioni lineari
r/l = 0,1 0,18 1,0 2,9 6,6 12,3 17 23 31
m a l m e n t e resistere. Basterà moltiplicare tale pres- giustificazione introduttiva a quella teoria delle della zona ».
0,2 0,37 2,1 5,9 13 21 32 47 66
0,3 0,56 3,2 9,3 18 31 51 76 111
sione p e r un o p p o r t u n o fattore di sicurezza e cer- travi snelle, di sezione trasversale compatta e co- Così il Love ( 1 ), e con lui quasi t u t t i .
care il valore di s c h e vi corrisponde. stante o solo lentamente variabile lungo un asse ret- Queste parole n o n sono t r o p p o precise, e si
0,4 0 , 7 6 , 4 , 5 11,6 25 45 70 101 140
Ad es. p e r p = 1 0 a t , r / l = 0 , l , posto uguale a 5 tilineo o a grande raggio di c u r v a t u r a , che tanta c o m p r e n d e q u i n d i come negli u l t i m i decenni si
0,5 0,97 5,5 15 32 55 87 132 190
il fattore di sicurezza, dalla fig. 1 si ha s / r = ~ 0 , 0 3 p a r t e ha avuto nello svolgersi della scienza del siano avuti alcuni notevoli studi intesi a giungere
1,0 2,0 — — — — — — —
e dalla fig. 2, s / s o = ~ 3 . Se r = 300 mm risulta così costruire. sia ad una espressione suscettibile di dimostrazione
1,20 4,2 — — — — — — —
s = 9 m m . La (8) a p p l i c a t a n e l m o d o consueto, cioè Tuttavia i trattatisti dell'elasticità usano enun- matematica, sia alla dimostrazione stessa.
r i d u c e n d o a p e r l'acciaio dolce a 0,7.10 3 e p o n e n d o ciarlo sotto u n a forma molto generale: Ho sottolineato la parola piccola perchè dalla
(5) Phil. Mag., pag. 67, 1915. p = 10, fornisce pressochè lo stesso risultato. « Secondo questo p r i n c i p i o , le deformazioni uni- sua interpretazione si originano due diversi ordini
(6) Phil. Mag., pag. 503, 1913. tarie p r o d o t t e in un corpo dall'applicazione, ad di ricerche.
( 7 ) Phil. Mag., pag. 51, 1914. Si veda pure il noto Cesare Codegone u n a piccola zona della sua superfice, di un sistema
trattato di S. Timoshenko, « Applied Elasticity », Londra, di forze staticamente equivalente ad u n a risultante
pag. 247, 1928. (1) A. E. H. LOVE, Theory oj Elasticity, p. 132 (4th edi-
Politecnico di Torino - Istituto di fisica tecnica. nulla e ad un m o m e n t o nullo sono trascurabili a tion).

314 ATTI E RASSEGNA TECNICA DELLA SOCIETÀ DEGLI INGEGNERI E DEGLI ARCHITETTI IX TORINO-NUOVA SERIE- ANNO 6 - N. 10 - OTTOBRE 1952
ATTI E RASSEGNA TECNICA DELLA SOCIETÀ DEGLI INGEGNERI E DEGLI ARCHITETTI IN TORINO - NUOVA SERIE - ANNO 6 - N. 10 - OTTOBRE 1952 315

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